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“Con decisione unanime, si è stabilito di fare un’o-ra di adorazione tutte le sere. Viene esposto il SantissimoSacramento, e tutte le suore, comunitariamente, fannoun’ora di adorazione. È questa una grande sorpresa perme: quest’ora di adorazione trascorsa davanti a Gesù nontoglie nulla al nostro servizio. Ci ha avvicinate le une allealtre, ha intensificato il nostro amore per i poveri, ha resola presenza di Cristo più viva, più reale, qualcosa che vera-mente ci unisce”.

Beata Teresa di Calcutta

Adorare Gesù nel Santissimo Sacramento significaintrattenersi con lui, chinarsi sul suo petto come discepoliprediletti, essere toccati dall’amore infinito nel suo cuore.Impariamo così a conoscere più a fondo Gesù, che si è dona-to totalmente a noi, per cercare di imitarlo sempre di più esempre più profondamente, per far agire lo Spirito Santo innoi e farci realizzare la nostra vocazione di cristiani. Adorare Gesù eucaristico rafforza la nostra fede, aumentala nostra speranza e fa fruttificare la nostra carità.Adorare Gesù eucaristico ci permette di ottenere indulgen-ze sia per noi sia per le anime del Purgatorio.

€ 7,00

I S B N 9 7 8 - 8 8 - 8 6 6 1 6 - 6 5 - 2

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BENEDIZIONE EUCARISTICA

Tantum ergo Sacramentum venerémur cérnui, et antíquum documéntum novo cedat rítui: praestet fides suppleméntum sénsuum deféctui.

Genitori, Genitoque, laus et iubilátio; salus, honor, virtus quoque sit et benedíctio; procedénti ab utróque compar sit laudátio. Amen.

Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò. Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì. Al mistero è fondamento la parola di Gesù.

Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio redentore, lode grande, sommo onore, all’eterna carità. Gloria immensa, eterno amore, alla santa Trinità. Amen.

Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.

Preghiamo:Signore Gesù Cristo, che nel mirabilesacramento dell’Eucaristia ci hai lasciatoil memoriale della tua Pasqua, fa’ cheadoriamo con viva fede il santo misterodel tuo Corpo e del tuo Sangue, per sen-tire sempre in noi i benefici della reden-zione. Tu che vivi e regni nei secoli deisecoli. Amen.

ACCLAMAZIONIDio sia benedetto.Benedetto il suo santo nome.Benedetto Gesù Cristo,

vero Dio e vero uomo.Benedetto il nome di Gesù.Benedetto il suo sacratissimo Cuore.Benedetto il suo preziosissimo Sangue.Benedetto Gesù

nel Santissimo Sacramento dell’altare.Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.Benedetta la gran Madre di Dio,

Maria santissima.Benedetta la sua santa

ed immacolata Concezione.Benedetta la sua gloriosa Assunzione.Benedetto il nome di Maria,

Vergine e Madre.Benedetto san Giuseppe,

suo castissimo sposo.Benedetto Dio

nei suoi angeli e nei suoi santi.

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Collana: IL FIGLIO

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© Editrice Shalom - 17.6.2001 Santissimo Corpo e Sangue di Cristo© Libreria Editrice Vaticana, per gentile concessione.© Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile concessione.© Fondazione di religione santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per genti-

le concessione.

ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 6 5 2

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IndiceIntroduzione .............................................................................................. 7

L’Eucaristia nella Sacra Scrittura ..........................................................12L’Eucaristia nel Catechismo della Chiesa Cattolica ..........................14L’Eucaristia nelle catechesi di Giovanni Paolo II ..............................18L’Eucaristia nelle parole di papa Benedetto XVI................................24I santi e la vita eucaristica ......................................................................28I miracoli eucaristici ................................................................................38

Preghiere tradizionali.................................................................... 49

Giaculatorie, Invocazioni, Litanie ...................................... 57

Coroncina e Rosario eucaristico ........................................ 81Coroncina a Gesù Eucaristia .................................................................. 81Rosario eucaristico .................................................................................. 86

Visita al Santissimo Sacramento ........................................ 91Schemi di visite al Santissimo Sacramento ...................................... 110

La santa Comunione .................................................................. 121Preghiere prima della santa Comunione............................................ 126Trattenimento dopo la santa Comunione .......................................... 152La Comunione spirituale ...................................................................... 190

L’Adorazione eucaristica ........................................................ 195L’Ora Santa .............................................................................................. 262Le Quarantore ........................................................................................ 287

Solennità del Corpo e Sangue di Cristo .................... 323Santa Messa ............................................................................................ 327Liturgia delle Ore .................................................................................. 337Processione eucaristica ........................................................................ 374

Canti .......................................................................................................... 393Canti tradizionali (Latino-Italiano) .................................................... 394Inni ............................................................................................................ 406Canoni ...................................................................................................... 408Canti per l’Adorazione (in varie lingue) .......................................... 412Canti eucaristici per l’Adorazione (in italiano)................................ 418Canti di esposizione .............................................................................. 436Canti finali .............................................................................................. 439

AppendiceEcclesia de Eucharistia ...................................................................... 442

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Introduzione 7

IntroduzioneIl Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese delpane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è ilmio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allostesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo:«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate que-sto, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni voltainfatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annun-ciate la morte del Signore, finché egli venga (1Cor 11,23-26).

È difficile in breve spazio parlare di un mistero così grande. L’Eucaristia è il gesto dell’amore eccessivo di Cristo, reso pre-

sente nel segno sacramentale affinché diventi il nostro quotidianonutrimento, cioè diventi la nostra vita, personale e ecclesialeinsieme. In ogni Eucaristia, infatti, si compiono queste parole diGesù: “Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti hoconosciuto, e questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fattoconoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore conil quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv 17,25-26). In ogniEucaristia noi entriamo in comunione con il gesto salvifico dellaCroce, che è gesto di amore supremo, per diventare sempre di piùun popolo che ama con lo stesso amore di Cristo e, di conseguen-za, per essere il suo corpo ecclesiale.

I racconti dell’istituzione dell’Eucaristia, nei quali già si riflet-te una Chiesa che viveva di Eucaristia, non lasciano ombra di dub-bio: Gesù, nell’Ultima Cena ha offerto da mangiare il suo “Corpodato” e il suo “Sangue versato”. Nei segni sacramentali del panee del vino, egli ha consegnato – perché sia assunta, perché sia fattapropria, perché diventi ispirazione e sorgente di vita – la sua pas-sione, il suo atto di offerta, la sua vita nella condizione della supre-ma carità. Gesù Crocifisso e Risorto è, davanti al Padre, nel gestoeterno dell’offerta d’Amore per la salvezza dell’umanità. Questogesto si rende presente nella santa Eucaristia come pane che cinutre e come vino che ci disseta, affinché anche noi diventiamo unpopolo incendiato dall’amore di Dio.

Tutte le generazioni cristiane, in una catena ininterrotta di pre-ghiera e di lode, hanno adorato Gesù eucaristico, si sono nutrite del

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Introduzione8

pane degli angeli, si sono rafforzate nella fede e nella testimonian-za mediante il sacramento della presenza reale di Cristo tra noi.

Vari nomi per lo stesso sacramento1. Eucaristia, perché è rendimento di grazie a Dio. I termini

“eucharistein” (Lc 22,19; 1Cor 11,24) e “eulogein” (Mt 26,26; Mc14,22) ricordano le benedizioni ebraiche che proclamano le operedi Dio: la creazione, la redenzione e la santificazione.

2. Cena del Signore, (cfr. 1Cor 11,20) perché si tratta dellaCena che il Signore ha consumato con i suoi discepoli la vigiliadella sua Passione e dell’anticipazione della cena delle nozzedell’Agnello (cfr. Ap 19,9) nella Gerusalemme celeste.

3. Frazione del Pane, perché questo rito, tipico della cenaebraica, è stato utilizzato da Gesù durante l’ultima Cena (cfr. Mt26,26; 1Cor 11,24). Da questo gesto i discepoli lo riconoscerannodopo la sua Risurrezione, (cfr. Lc 24,13-35) e con tale espressione iprimi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche (cfr. At2,42; At 2,46; At 20,7; At 2,11).

4. Assemblea eucaristica (“synaxis”), in quanto l’Eucaristiaviene celebrata nell’assemblea dei fedeli, espressione visibiledella Chiesa (cfr. 1Cor 11,17-34).

5. Memoriale della Passione e della Risurrezione del Signore.6. Santo Sacrificio, perché attualizza l’unico sacrificio di

Cristo Salvatore e comprende anche l’offerta della Chiesa; oancora santo sacrificio della Messa, “sacrificio di lode” (Eb13,15), (cfr. Sal 116,13; Sal 116,17) sacrificio spirituale (cfr. 1Pt 2,5),sacrificio puro (cfr. Ml 1,11) e santo, poiché porta a compimento esupera tutti i sacrifici dell’Antica Alleanza.

7. Santa e divina Liturgia, perché tutta la Liturgia dellaChiesa trova il suo centro e la sua più densa espressione nellacelebrazione di questo sacramento; è nello stesso senso che lo sichiama pure celebrazione dei Santi Misteri.

8. Comunione, perché, mediante questo sacramento, ci unia-mo a Cristo, il quale ci rende partecipi del suo Corpo e del suoSangue per formare un solo corpo (cfr. 1Cor 10,16-17).

9. Santa Messa, perché la Liturgia, nella quale si è compiutoil mistero della salvezza, si conclude con l’invio dei fedeli (“mis-sio”) affinché compiano la volontà di Dio nella loro vita quoti-diana” (Catechismo della Chiesa Cattolica [=CCC], nn. 1328-1332).

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Introduzione 9

10. Santissimo Sacramento, in quanto costituisce ilSacramento dei sacramenti. Con questo nome si indicano le spe-cie eucaristiche conservate nel tabernacolo.

Il più grande dei miracoliL’Eucaristia – a dire di san Tommaso d’Aquino – è il più gran-

de dei miracoli. Il Concilio Vaticano II afferma che “nella santis-sima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa,cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo che, mediante lasua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante, dà vita agliuomini” (Presbyterorum Ordinis, 5).

Con l’Eucaristia, Cristo ha sciolto il problema che poneva lasua partenza definitiva dal mondo terrestre: la sua assenza nellosviluppo della Chiesa poteva sembrare un vuoto irreparabile einvece, nella silenziosa presenza eucaristica, Cristo cammina connoi e promette di accompagnarci verso le incognite del futuro. Unabella meditazione di Chiara Lubich sulla presenza eucaristica,dice: “No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi!Che sarebbe il nostro vivere se i tabernacoli non ti portassero? Tuhai sposato una volta l’umanità e le sei rimasto fedele” (Scritti spi-rituali/1, Ed. Città Nuova 1978, p. 289).

L’Eucaristia è “memoriale” del sacrificio di GesùNel segno sacramentale del pane e del vino consacrati dal sacer-

dote, Gesù continua a donare la sua vita per l’umanità: dona se stes-so. Di fronte a questo mistero di amore, la ragione umana tocca lasua finitezza e si apre allo stupore riconoscente e grato: “Fate que-sto in memoria di me”. Non è dunque un simbolo, un modo di dire,il ricordo di un passato lontano: ripresenta a noi – qui e ora – ilsacrificio di Cristo attuato una volta per tutte sul Calvario. Questogesto si rende presente nella santa Eucaristia come pane che ci nutree come vino che ci disseta, affinché anche noi diventiamo un popoloincendiato dall’amore di Dio. Nella seconda Preghiera eucaristicadiciamo: “Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e alSangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo”.L’Eucaristia ha questo scopo: renderci un solo popolo nelle cui venespirituali circola l’amore di Dio. Noi dobbiamo aprirci al dinamismodell’Eucaristia e lasciarlo operare pienamente in noi. Così divente-remo roveti ardenti nel buio e nel freddo del mondo!

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Introduzione10

L’Eucaristia è “convito”La dimensione più immediata dell’Eucaristia è indubbiamente

quella del convito: il pensiero corre subito all’Ultima Cena. Taleaspetto esprime in modo unico quanto il Signore cerchi l’intimacomunione con noi per la nostra felicità: “Se non mangiate la carnedel Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi lavita” (Gv 6,53). E questo non è un simbolo: “La mia carne è vero ciboe il sangue vera bevanda” (ivi 6,55). Come sono belle le parole disant’Efrem: “Chiamò il pane suo corpo vivente, lo riempì di se stes-so e del suo Spirito [...] E colui che lo mangia con fede, mangia Fuocoe Spirito”! Nella nostra anima scorre la forza vitale di Cristo, l’ener-gia della grazia, la calda luce dello Spirito. La santa Comunione, sefatta con le dovute disposizioni, veramente è “farmaco di immortali-tà, antidoto contro la morte” (sant’Ignazio di Antiochia).

Il cristiano che si nutre dell’Eucaristia può e deve riconoscere larealtà nascosta della persona divina di Cristo, nel suo Corpo e nelsuo Sangue. Così lascia assimilare se stesso da questo cibo, apren-dosi alla vita divina che l’eleva e lo trasforma. Teodoro Studita, vis-suto nell’VIII secolo, esortando i monaci alla comunione frequenteebbe a dire: “Secondo il mio parere, o piuttosto secondo la verità,sarebbe per noi un grande aiuto, poiché preparandoci a parteciparealla comunione ci conserviamo puri” (Piccole catechesi, 107).

L’Eucaristia è sacramento della reale presenza di Gesù“Non vedere – esorta san Cirillo di Gerusalemme – nel pane e

nel vino dei semplici e naturali elementi, perché il Signore ha dettoespressamente che sono il suo Corpo e il suo Sangue: la fede te loassicura, benché i sensi ti suggeriscano altro”. È “mistero dellafede”, il mistero della presenza reale! Insieme a tutta la tradizio-ne della Chiesa noi crediamo che con la consacrazione Cristo sifa realmente presente in corpo, anima e divinità. Per questo ado-riamo la divina Eucaristia e ci inginocchiamo di fronte ad essa.Viene conservata nel tabernacolo – cuore pulsante delle nostrechiese – sia per la comunione ai malati, sia per l’adorazione deifedeli: adorazione personale e comunitaria.

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Introduzione 11

L’Eucaristia è sorgente della ChiesaL’Eucaristia è Cristo che si dona a noi e ci edifica continua-

mente come il suo corpo che è la Chiesa: unendoci a lui ci uniscetra noi in lui. Per questo non si possono separare Gesù e laChiesa: e quanto più ci uniamo a Cristo tanto più cresce la comu-nione ecclesiale e la fraternità universale, poiché il Signore cichiede non solo di celebrare il Mistero eucaristico, ma di cele-brarlo come ha fatto lui nel cenacolo: lavando i piedi agliApostoli. Vivere una vita eucaristica significa dunque vivere offer-ti, cioè obbedienti al Padre, in comunione con la Chiesa intera;significa farsi dono quotidiano ai fratelli, dono di servizio. Nonpossiamo dimenticare che il più grande atto d’amore è annuncia-re a tutti la gioia del Vangelo, cioè Gesù unico Salvatore eRedentore, luce e speranza del mondo. Il dono di Cristo, che per-mane nel Sacramento, non può essere tenuto solo per noi.

Vivere il mistero eucaristicoCiascuno di noi è invitato a fare esperienza del Mistero eucari-

stico andando spesso alla santa Messa, non solo la domenica;sostando spesso in Adorazione eucaristica; facendo ogni giorno unabreve visita al Santo Sacramento. Se avete il problema di cosa e dicome fare vi viene in aiuto questo sussidio e, soprattutto, lo SpiritoSanto. Lui, piano piano, vi guiderà alla verità profonda di GesùEucaristia. Trascorrere del tempo di fronte al SantissimoSacramento può aiutarci ad aprire la nostra mente e il nostro cuoread una verità e ad un amore più grandi. Quasi impercettibilmente,gli eventi della nostra vita assumeranno un colore diverso, e sia ilnostro modo di vedere le cose sia le nostre risposte interiori mute-ranno. Ciò avverrà quando permetteremo alla presenza divina dipenetrare nel nostro animo e di far scaturire da esso il fuoco dellavita divina che vi dimora. Occorre un atto di contemplazione, dimeditata consapevolezza della presenza di Dio di fronte a noi.

Per concludere non possiamo trascurare la Vergine Maria cheè stata definita “primo tabernacolo della storia”, per sottolinearel’unità fra il Cristo eucaristico e il Cristo storico. Da lei imparia-mo con quali sentimenti dobbiamo accostarci alla Mensa del panedi vita, e come adorare il Verbo di Dio fatto carne. Maria, model-lo dell’umanità nuova che il sacramento genera, ci guidi alla pie-nezza dell’Eucaristia e alla comunione fraterna.

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L’Eucaristia nella Sacra Scrittura12

L’Eucaristianella Sacra Scrittura

L’Eucaristia si dispiega in tutta la storia della salvezza e tutta lastoria della salvezza è presente nell’Eucaristia. È presentenell’Antico Testamento come figura, nel Nuovo Testamento comeevento, nel tempo della Chiesa come sacramento.

ANTICO TESTAMENTO

1. Gen 14,18-20: “Offrì pane e vino”.

2. Gen 22,1-18: “Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olo-causto”.

3. Es 12,1-14: “Questo giorno sarà per voi un memoriale; locelebrerete come festa del Signore: di generazione in genera-zione lo celebrerete come un rito perenne.

4. Es 16,2-4.12-15: “Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo”.

5. Es 24,3-8: “Ecco il Sangue dell’alleanza, che il Signore haconcluso con voi”.

6. Dt 8,2-3.14b-16a: “Ti ha nutrito di manna, che tu non cono-scevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto”.

7. 1Re 19,4-8: “Con la forza di quel cibo, camminò per quaran-ta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio”.

8. Salmi 21,22,23,94,145,147: “Ti sazia con fiore di frumento”.

9. Pr 9,1-6: “Mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho pre-parato”.

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L’Eucaristia nella Sacra Scrittura 13

NUOVO TESTAMENTO

10. Mc 14,12-16.22-26: “Questo è il mio Corpo. Questo è il mioSangue”.

11. Lc 9,1b-17: “Tutti mangiarono a sazietà”.

12. Lc 24,13-35: “L’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.

13. Gv 6,1-15: “Li diede a quelli che erano seduti... quanto nevolevano”.

14. Gv 6,24-35: “Chi viene a me non avrà fame e chi crede in menon avrà sete, mai!”.

15. Gv 6,41-52a: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”.

16. Gv 6,51-59: “La mia Carne è vero cibo e il mio Sangue verabevanda”.

17. Gv 21,1-14: “Gesù... prese il pane e lo diede loro”.

18. At 2,42-47: “Erano perseveranti... nella comunione, nellospezzare il pane”.

19. At 10,34a.37-43: “Abbiamo mangiato e bevuto con lui dopola sua risurrezione dai morti”.

20. 1Cor 10,16-17: “Vi è un solo pane, noi siamo, benché molti,un solo corpo”.

21. 1 Cor 11,23-26: “Ogni volta infatti che mangiate questo panee bevete al calice, voi annunziate la morte del Signore”.

22. Eb 9,11-15: “Il Sangue di Cristo... purificherà la nostracoscienza”.

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L’Eucaristia nel Catechismo della Chiesa14

L’Eucaristia nel Catechismodella Chiesa Cattolica

1322 La santa Eucaristia completa l’iniziazione cristiana. Coloroche sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzodel Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristomediante la Confermazione, attraverso l’Eucaristia partecipanocon tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.

1323 Il nostro Salvatore nell’ultima Cena, la notte in cui venivatradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suoSangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, ilsacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, laChiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento dipietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel qualesi riceve Cristo, l’anima viene ricolmata di grazia e viene dato ilpegno della gloria futura.

1324 L’Eucaristia è “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”. Tuttii sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere diapostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essasono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tuttoil bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua.

1325 La comunione della vita divina e l’unità del popolo di Dio,su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabil-mente prodotte dall’Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia del-l’azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto chegli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo.

1326 Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo giàalla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà“tutto in tutti” (1Cor 15,28).

1365 In quanto memoriale della Pasqua di Cristo, l’Eucaristia è

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L’Eucaristia nel Catechismo della Chiesa 15

anche un sacrificio. Il carattere sacrificale dell’Eucaristia si mani-festa nelle parole stesse dell’istituzione: “Questo è il mio Corpoche è dato per voi” e “Questo calice è la nuova alleanza nel mioSangue, che viene versato per voi” (Lc 22,19-20). Nell’EucaristiaCristo dona lo stesso corpo che ha consegnato per noi sulla croce,lo stesso Sangue che egli ha “versato per molti, in remissione deipeccati” (Mt 26,28).

1367 Il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell’Eucaristia sono ununico sacrificio: “Si tratta, infatti, di una sola e identica vittima elo stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli cheun giorno offrì se stesso sulla croce: diverso è solo il modo dioffrirsi”. “E poiché in questo divino sacrificio, che si compie nellaMessa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo,che “si offrì una sola volta in modo cruento” sull’altare dellacroce, [...] questo sacrificio [è] veramente propiziatorio”.

1368 L’Eucaristia è anche il sacrificio della Chiesa. La Chiesa, cheè il corpo di Cristo, partecipa all’offerta del suo Capo. Con lui,essa stessa viene offerta tutta intera. Essa si unisce alla sua inter-cessione presso il Padre a favore di tutti gli uomini. Nell’Eucaristiail sacrificio di Cristo diviene pure il sacrificio delle membra delsuo corpo. La vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loropreghiera, il loro lavoro, sono uniti a quelli di Cristo e alla suaofferta totale e, in questo modo, acquistano un valore nuovo. Ilsacrificio di Cristo riattualizzato sull’altare offre a tutte le genera-zioni di cristiani la possibilità di essere uniti alla sua offerta.

1374 Il modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche èunico. Esso pone l’Eucaristia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa“quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendonotutti i sacramenti” (San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, III, 73, 3).Nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è “contenuto veramente,realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro SignoreGesù Cristo, con l’anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero(Concilio di Trento). “Tale presenza si dice ‘reale’ non per esclusio-ne, quasi che le altre non siano ‘reali’, ma per antonomasia, perché è

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sostanziale, e in forza di essa Cristo, Uomo-Dio, tutto intero si fa pre-sente” (Paolo VI, Lett. enc. Mysterium fidei).

1376 Il Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando:“Poiché il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciò che offrivasotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesadi Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lodichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vinosi opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanzadel Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vinonella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, inmodo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cat-tolica transustanziazione” (Concilio di Trento: sess. 13a, Decretum dass. Eucharistia, e. 4: DS1642).

1377 La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento dellaconsacrazione e continua finché sussistono le specie eucaristiche.Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascunasua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo (Concilio diTrento: sess. 13a, Decretum da ss. Eucharistia, e. 3: DS1641).

1380 È oltremodo conveniente che Cristo abbia voluto rimanerepresente alla sua Chiesa in questa forma davvero unica. Poichéstava per lasciare i suoi nel suo aspetto visibile, ha voluto donarcila sua presenza sacramentale; poiché stava per offrirsi sulla croceper la nostra salvezza, ha voluto che noi avessimo il memorialedell’amore con il quale ci ha amati “sino alla fine” (Gv 13,1), finoal dono della propria vita. Nella sua presenza eucaristica, infatti,egli rimane misteriosamente in mezzo a noi come colui che ci haamati e che ha dato se stesso per noi, e vi rimane sotto i segni cheesprimono e comunicano questo amore.

1381 Che in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il veroSangue di Cristo, come dice san Tommaso, “non si può apprende-re coi sensi, ma con la sola fede, la quale si appoggia all’autoritàdi Dio”. Per questo, commentando il passo di san Luca 22,19:“Questo è il mio Corpo che viene dato per voi”, san Cirillo dice:

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“Non mettere in dubbio se questo sia vero, ma piuttosto accettacon fede le parole del Salvatore: perché essendo egli la verità, nonmentisce”.

1396 L’unità del corpo mistico: l’Eucaristia fa la Chiesa. Coloroche ricevono l’Eucaristia sono uniti più strettamente a Cristo. Perciò stesso, Cristo li unisce a tutti i fedeli in un solo corpo: laChiesa. La Comunione rinnova, fortifica, approfondisce questaincorporazione alla Chiesa già realizzata mediante il Battesimo.Nel Battesimo siamo stati chiamati a formare un solo corpo.L’Eucaristia realizza questa chiamata: “Il calice della benedizioneche noi benediciamo, non è forse comunione con il Sangue diCristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con ilCorpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti,siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane”(1Cor 10,16-17).

1404 La Chiesa sa che, fin d’ora, il Signore viene nella suaEucaristia, e che egli è lì, in mezzo a noi. Tuttavia questa presenzaè nascosta. È per questo che celebriamo l’Eucaristia, nell’attesache si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore GesùCristo, chiedendo “di ritrovarci insieme a godere della tua gloriaquando, asciugata ogni lacrima, i nostri occhi vedranno il tuo voltoe noi saremo simili a te, e canteremo per sempre la tua lode, inCristo, nostro Signore”.

1405 Di questa grande speranza, quella dei nuovi cieli e della terranuova nei quali abiterà la giustizia, non abbiamo pegno più sicuro,né segno più esplicito dell’Eucaristia. Ogni volta, infatti, che vienecelebrato questo mistero, “si effettua l’opera della nostra redenzio-ne” e noi spezziamo “l’unico pane, che è farmaco d’immortalità,antidoto per non morire, ma per vivere in Gesù Cristo per sempre”.

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L’Eucaristia nelle catechesi di Giovanni Paolo II18

L’Eucaristia nelle catechesidi Giovanni Paolo II

L’EUCARISTIA SUPREMA CELEBRAZIONETERRENA DELLA “GLORIA”

Col comando “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19) Gesùassicura la presenza della gloria pasquale attraverso tutte le cele-brazioni eucaristiche che scandiranno il fluire della storia umana.“Attraverso la santa Eucaristia l’evento della Pasqua di Cristo siespande in tutta la Chiesa (…). Con la comunione al Corpo e alSangue di Cristo, i fedeli crescono nella misteriosa divinizzazioneche, grazie allo Spirito Santo, li fa abitare nel Figlio come figli delPadre” (Giovanni Paolo II e Moran Mar Ignatius Zakka I Iwas, Dichiara-zione Comune 23.6.1984, n. 6: EV 9,842).

È indubbio che la celebrazione più alta della gloria divina si haoggi nella liturgia. “Poiché la morte di Cristo in croce e la suarisurrezione costituiscono il contenuto della vita quotidiana dellaChiesa e il pegno della sua Pasqua eterna, la liturgia ha comeprimo compito quello di ricondurci instancabilmente sul camminopasquale aperto da Cristo, in cui si accetta di morire per entrarenella vita” (Lettera Apostolica Vicesimus quintus annus, 6). Ora, que-sto compito si esercita anzitutto per mezzo della celebrazioneeucaristica, la quale rende presente la Pasqua di Cristo e ne comu-nica il dinamismo ai fedeli. Così il culto cristiano è l’espressionepiù viva dell’incontro tra la gloria divina e la glorificazione chesale dalle labbra e dal cuore dell’uomo. Alla “gloria del Signoreche riempie la dimora” del tempio con la sua presenza luminosa(cfr. Es 40,34) deve corrispondere il nostro “glorificare il Signorecon animo generoso” (Sir 35,7).

Come ci ricorda san Paolo, dobbiamo anche glorificare Dio nelnostro corpo, cioè nell’intera esistenza, perché il nostro corpo ètempio dello Spirito che è in noi (cfr. 1Cor 6,19-20). In questa lucesi può anche parlare di una celebrazione cosmica della gloria divi-na. Il mondo creato, “spesso ancora sfigurato dall’egoismo e dal-

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