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CARMEN STREET anno 3, n. 4

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GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA

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in questo numero:

Pensieri e parole

Pensieri e parole

S.O.S.

Finestra sul mondo

Pensieri e parole

Pensieri e parole

Pensieri e parole

Pensieri e parole

Inserto

Fotografie

Racconti

Racconti

Maga Magari

Non profit

Conosci te stesso

Carmenpiù

Una pagina per giocare

Notizie utili

3 CI HANNO SCRITTO...

4 D'OBIETTORI E D'ALTRO

5 LA RICERCA DEL LAVORO (IV)

6 L'ISTRUZIONE IN VENEZUELA

8 VENIRE A STARE IN CITTA'

9 UNA PROFESSIONE PER ME (IV)

10 PERLE DI GALATEO

11 IL CALCIO COME DIVERTIMENTO

12 SPAZIO COORDINAMENTO

14 UNA PAGINA DI FOTO

15 IL MISTERO DI VIOLETTA

18 GIORNI DI PIOGGIA

19 LE STELLE PREVEDONO

20 SPAZIO PUBBLICITA'

21 MEGLIO LE FERIE O IL LAVORO?

22 ANNUNCI IMPROBABILI

23 GIOCHI

24 CARMENINFORMA

Carmen Street - Bimestrale - N. 4 (luglio-agosto) 1998

numero gratuito

Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995.

Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti

Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7,

25122 Brescia - tel. 030/40807 fax 030/2899000

Stampa: Grafiche Sette - Bagnolo Mella (BS)

HANNO COLLABORATO:

Maga Magari, W. Satüt, C&C, Gianluca M., Fausto,

Ersilia, Marco B., Angela Battagliola, P. Franco, P.

Luciano, Anna Grasso Rossetti, alcuni partecipanti del

3° turno a Passo Cereda, anonimi e anonime varie...

Settembre è il mese delripensamento. Così citando dauna canzone di alcuni anni fa.Settembre è il mese in cui si

ricomincia: la scuola, il lavoro,le varie attività. Le vacanze sistanno rapidamente esaurendo.Le ferie per molti cominciano ad

essere soltanto un ricordo edun'attesa. A Carmen Street, siricomincia: le vacanze in queldel Cereda sono terminate e si

torna all'abituale portone di vi-colo Manzone, all'ombra delcampanile e dei pinnacoli dellaChiesa del Carmine.

Cosa ci riserva questo nuovoanno? Le idee che bollono inpentola sono tante, ma per ilmomento non ve le anticipiamo:

ci sarà modo di lavorarci soprainsieme.La comunità dei Padri Maristi,quest'anno si rinfoltisce con l'ar-

rivo di Andrea Volonnino. Moltigià lo conoscono (con il sopran-nome di Enea) per aver parteci-pato negli ultimi tre anni al cam-

peggio di Passo Cereda. Dopoun anno di esperienza in unacomunità del Messico, ora si faràle ossa in quel del Carmine. Oltre

agli studi filosofici, si darà dafare al CAG. Carmen Street glida il benvenuto.

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Pensieri e parole

Una montagna di saluti da Cristian dei Nestor,ancora da Bagolino. E' un anno che ho finito ilservizio, ma non vi ho dimenticato. Spero di arriva-re io al posto di questa cartolina a salutarvi, oinsieme. Un saluto a P. Renzo e a tutti gli amicidella comunità.PS 1 I Nestor si sono sciolti.PS 2 Mi sono rapato a zero.PS 3 Grazie per il giornalino!

Cari handy! (senza dimenticare gli anfasini!). Visalutiamo et vi rimembriamo da qui che siamoASVIZERA (o quasi) et vobis donde estates? (acapo)A.B.B. Michelangeli - Sabrina

Dal tacco dell'Italia saluti a chi è a Brescia e chisulle Dolomiti. Ciao Armando - Monia.

Le ferie sono quasi finite, fra poco si ritorna allevecchie abitudini... Un salutone e un bacione a tutti,soprattutto alla mia amica Luisa, la vergine!!! CiaoElena - Lupo

LI RICONOSCETE?

L'archivio fotografico di Carmen Street ci regala questa foto

primaverile in quel di Caino (1992)... Anche in questo caso sapete

riconoscere-riconoscervi?!? (I personaggi della foto comparsa

nel numero precedente erano, da sinistra: Roberto V., Luis, Lori,

Pamela, Marisol, Igler, Federico, Daniele, Fausto).

¡Saludos de Londres! Y muchas gracias per lahospitalidad que nos brindaron en Carmen Street yPadreterno. ¡Que bella es Italia y su gente! Esperopoder devolver la hospitalidad un dia - ¿en el Perù?Ciao Patricio B.

Tantissimi saluti e tantissimi baci a tutti voi daEmma. Ciao.

Reverendissimo padre rettore, padri maristi tutti,educatrici, obiettori, volontari, operatori, psicologi,genitori, personale vario... Non sarà il Cereda, mabisogna sapersi accontentare. Ciao Luca - Alice

Vieste - La nostra vacanza è purtroppo al termine.Saluti a tutti. Ciao Silvio e Silvia.

Anche se siamo in vacanza lontano da migliaia diKilometri da Brescia e ... Passo Cereda non dimen-tichiamo mai nessuno di VOI (nessuno escluso!!!).Un abbraccio immenso da Fausta e Roberta (le duesorelline)

Saluti dalla famiglia Rizza

Un saluto ai padri, agli obiettori, le educatrici, allaLory, a tutti i bimbi. Ciao Gianluca. Per Lory: hoancora in mente i tuoi funghettini.

CI HANNO SCRITTO...Dai mari o dai monti, dall'Italia o dall'estero, ci sono giunte numerose cartoline...

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Pensieri e parole

introvabile crema di limoni)! Chi sarebbe? E'

laica, giovane, pienotta, ci frequenta assidua-

mente ed è stata definita una "suora marista"

[sic]... Chi è lei? E chi è l'improvvido mostro che

l'ha definita così?

* Cereda: alta, biondastra, coscialunga, cellulitica.

L'avete riconosciuta? Io ho il dubbio che lei

consideri la cellulite erotizzante... Bleah!

* Giovane aspirante manager settore agricoltura

fila con giovane, effettiva manager

settore abbiglia-

mento sportivo.

Chi sono?

* Ottimo gioca-

tore di bowling

(micidiale negli

strike)! Sorri-

dente (troppo).

Ma sorride anche

quando è arrabbia-

to? Sì, padre! Sì,

capobiettore! Bisognerà farlo diventare un po'

cattivo!

* Gambe storte. Dicono: carino! E' adorato dalle

donne: sì, caro! comanda, caro! vado, caro!

Recentemente fintoallegro. Parliamo di lui e

cioè...

* Silenzioso, ispido, poliglotta, si muove nel

paese delle meraviglie e sa inquinare. A chi

potreste pensare?

* Invece di tre... sono quattro dis..... e presto

verranno condannate a cucinare i pasti solo per se

stesse. Chi sono? Perché questa atroce condanna?

E per terminare, un ultimo... saluto. Ci manche-

rai Katuscia... Chi ci dirà più: "orsetto paludoso"

e "catalogna marcia"? E chi guiderà più le nostre

teste abbrincata alle nostre orecchie?... Ciao

Katy!

In questo inizio di autunno molti interrogativi

si affollano nella mia mente. Come faremo

tutti noi, cosa accadrà in questo Centro? chi si

esibirà? chi taglierà? chi colorerà? chi arricce-

rà? chi permanenterà? chi danzerà? Come

faremo noi senza quei capelli "adorabili" del

colore del "cane pastore maremmano rotolato

nel fango"? Come farà la mamma? Sì! Grande

tragedia perché... ci perderemo... "er mejo"!

Però, anche noi mancheremo a lui.

Dove troverà un altro palcoscenico

come il nostro? Forse a Temù? Sì...

dice lui: «Ma le miee clientiii...»

[terminali sempre strascicate]. Sì...

le clienti... di quante clienti avrai

bisogno per fare un gruppo di

valore come Carmen Street?

A me personalmente manche-

rà l'esercizio grafico. Per chi

firmerò tanti permessi, extra-per-

messi, subpermessi, fintomalattie,

precongedi, congedi???

No! No! Obiettori, no! State calmi. Ed ora la

biondoteutonica a chi si avvinghierà? Girate

alla larga, ragazzi. Io ho visto la pupilla di

Christian dilatata dal terrore!...

Ed ora alcuni brevi indovinelli.

* Situazione ambientata in quel del Cereda

(ultimo turno per la precisione): bionda,

strappacori, nome esotico... chi è? Ma era lei

che provava o erano gli altri a provarci (vedi

biondobiettore)?

* Si è improvvisamente tolto la barba!!! Chi è?

(troppo facile). Perché?... eh!... Perché?

* Carriera e successo? E questo chi sarebbe se

non...

* Decolla? Non decolla? Sempre mangiando

crema di arachidi (o quella meravigliosa,

D'OBIETTORI

E D'ALTROdi P. Franco

Due parole su certi personaggi che girano per Carmen Street. Dicono che siano obiettori, ma chi veramente lo sa?

E poi, tra altre sorprese... Ma leggete, leggete, per saperne di più (o per cercare di scoprirlo).

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La ricerca del lavoro non può essere lasciata al

caso o alla fatalità. In genere è bene curare anche

il più piccolo particolare. La lettera di accompa-

gnamento (che in genere accompagna o sostitui-

sce il curriculum vitae) va compilata con attenzio-

ne e con alcuni accorgimenti. Si tratta infatti del

primo contatto con il possibile datore di lavoro.

Pur avendo parlato in un numero precedente,

riassumiamo brevemente alcuni elementi che

devono essere tenuti presenti nella stesura del

curriculum.

Dati personali.

Nome e Cognome / Luogo di nascita / Data di

nascita / Residenza e/o domicilio / Telefono o

eventuale recapito telefonico / Stato civile ed

eventuali numero di figli / Posizione rispetto agli

obblighi di leva / Possesso di patente.

Studi ed esperienze formative

Titolo di studio (dove e con che votazione è stato

conseguito) / Corsi di formazione eventualmente

terminati (titolo dei corsi, anno del termine, valu-

tazione conseguita, istituto frequentato) / Qualsi-

asi altra esperienza formativa / Conoscenza lin-

gue straniere / Conoscenza informatica / Espe-

rienze di volontariato o di associazionismo (se

relative al tipo di lavoro da svolgere).

Esperienze professionali

Esperienze svolte (durata, mansione, nome azien-

da, referenze, ecc.) / stage (durata, luogo e man-

sioni).

Aspirazioni del candidato

Bisogna dichiarare chiaramente la mansione a cui

ci si candida.

Ulteriori informazioni

Eventuali hobby o interessi. Periodo di iscrizione

all'ufficio di collocamento.

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S.O.S

Il curriculum va sempre allegato ad una lettera di

presentazione. Va scritto in modo chiaro, su una

sola facciata del foglio.

La lettera di accompagnamento

La funzione della lettera di accompagnamento (o

di presentazione) è quella di introdurre in maniera

breve e discorsiva il curriculum vero e proprio.

E' una lettera importante. In qualche modo do-

vrebbe incuriosire il destinatario e suscitare il suo

interesse. Lo stile deve essere personale, non

burocratico, sicuro. Sarebbe utile caratterizzarla

in base al soggetto a cui viene spedita.

Questa lettera può essere scritta in risposta ad una

inserzione, oppure come candidatura spontanea.

Deve essere in prima persona e serve per chiarire

alcuni elementi quali quelli relativi ai dati forniti

non in linea con i requisiti richiesti.(Qui sotto forniamo un esempio di lettera di candidatura spontanea).

Ritorniamo ancora sull'argomento del curriculum vitae, questa volta per spiegare la lettera di accompagnamento.

LA RICERCA

DEL LAVORO (IV)

Spett.le Ditta

G.S.S. S.p.A.

Via Incroci 1

25100 Brescia

Oggetto: trasmissione curriculum

Con la presente lettera desidero portare alla

Vostra cortese attenzione il mio curriculum

vitae.

Dopo aver lavorato per tre anni presso una

Ditta di Pressofusione come operaio specializ-

zato, ritengo di essere in possesso della quali-

fica da voi richiesta.

Grato per l'attenzione, resto in attesa di cortese

riscontro per un eventuale colloquio informa-

tivo e pongo distinti saluti.

Giuseppe Fresa

Giuseppe Fresa - Via Robusti 155, Brescia - Tel. 030/999669

candidatura spontanea

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L ' ISTRUZIONE

IN VENEZUELAdi P. Luciano

Dal punto di vista organizzativo è come da noi.

Contempla sei anni di primaria, tre anni di basica

e infine due anni per l’orientamento umanistico-

scientifico o tre anni per quello tecnico.

La tragedia è quando si guardano i risultati.

Matematica: al termine di quella che per noi è la

Maturità e che qui si chiama Baccelierato, la

maggioranza degli studenti non sa praticare la

moltiplicazione ai livelli minimi. Utilizzano le

dita per i calcoli più elementari e spesso si perdo-

no al varcare la frontiera del dieci.

Lettura-scrittura: la maggior

parte degli alunni delle superiori

non sanno leggere o non ne in-

tendono il contenuto. Non sanno

riconoscere le parti del discorso

ad es. un nome da un verbo. Non

colgono la connessione sogget-

to-verbo; ad es. “mangi”: chi è

che mangia? Risposta: “Io, lui,

noi”, raramente la risposta giusta

“tu”.

In Inglese la situazione è ancora

più spaventosa, non conoscono

neppure i pronomi personali

elementarissimi; è la conseguen-

za dell’apprendimento a memo-

ria senza sapere che cosa studia-

no. Non tocchiamo l’area della

storia e della geografia.

Si pensi, a conferma di quanto detto, che le

Università, che qui sono a numero chiuso ed

esigono un certo punteggio per l’ammissione,

prevedono in genere due anni di livellamento per

adeguare gli studenti alle materie di studio. La

stessa prassi la vanno progressivamente applican-

do i migliori seminari diocesani in quanto i

seminaristi, frutti di questo tipo di scuola, si

mostrano impenetrabili ai ragionamenti e incapa-

ci di leggere e intendere i testi di studio.

Quali le cause? Solo alcune:

a) Una situazione cronica di mal salario a tutti i

livelli dell’insegnamento che ha spento in moltis-

simi insegnanti e capi di Istituto interesse e re-

sponsabilità. Uno Stato che non riesce a rispettare

gli accordi e mantenere le promesse e le scadenze

non è più in grado di pretendere puntualità,

presenza sul lavoro e impegno. Tuttora un inse-

gnante laureato sta al di sotto delle trecentomila

lire e un professore universitario non arriva al

milione mensile.

b) Un lassismo progressivo che

ha trasformato la scuola in qual-

cosa di simile a un campo di

vacanze: lunghe ricreazione, as-

senze prolungate e non sostitu-

ite degli insegnanti, uscite pri-

ma del tempo e degli orari stabi-

liti, vigilanza inesistente, scio-

peri a catena, feste e festicciole

per qualsiasi occasione...

c) La didattica è quasi inesisten-

te. Ho osservato che nelle ele-

mentari, soprattutto nei primi

tre o quattro anni, quasi non

spiegano ma dettano solamen-

te. Però nel contempo non pas-

sano tra i banchi per verificare

come o cosa scrivono i bambini.

Sicché questi, e molti con la testolina totalmente

abbandonata sul banco (a distanza micidiale per la

vista) compitano con una infinità di errori che non

saranno mai corretti e senza intendere nulla di

quello che fanno. Ma la maestra indicherà sul

registro di classe che ha svolto l’unità didattica del

giorno. Altre volte invece di dettare esse scrivono

alla lavagna qualche esercizio, informazioni o

avvisi. Ma anche ora non passano tra i banchi per

Ancora dal lontano Venezuela P. Luciano ci manda un contributo per conoscere alcuni aspetti di questo paese.

Finestra sul mondo

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Finestra sul mondo

verificare, e io scopro che molti non hanno

copiato correttamente, che molti arrivati a metà

o meno, si sono stancati di scrivere, mentre altri

non si sono scomodati neppure per aprire il

quaderno o magari perché non avevano la ma-

tita, e passano tutte le ore senza far niente. Anche

nelle superiori molti insegnanti preferiscono far

lavorare gli alunni a gruppi o singolarmente,

invece di spiegare o mettere a fuoco un proble-

ma prima di iniziare la ricerca. Il risultato si

risolve in una copiatura del testo senza intendere

parole e argomento.

d) Gli insegnanti in genere non hanno una

sufficiente preparazione o non dimostrano inte-

resse per la materia, non li vedo mai leggere libri

o riviste; non sanno farsi un programma perso-

nale di lavoro giornaliero, adeguato alle situa-

zioni concrete dei loro alunni, manca quell’in-

ventiva che nasce dalla passione per il proprio

lavoro. E in parte li comprendo quando penso

che la maggioranza di loro sono donne sole con

figli piccoli o adolescenti, piene di problemi,

abbandonate dai loro uomini e che devono

lottare per sopravvivere, spesso stanchissime

con due turni di lavoro sicché la scuola... passa

all’ultimo posto.

e) Altra causa concomitante è una prassi didat-

tica che non si preoccupa di far assimilare,

capire, ma solo ricordare, senza revisioni, senza

ripassi e senza esigenze. Quante volte ho chiesto

ai “migliori” studenti degli ultimi due anni di

baccellierato come fare per trovare la superficie

del rettangolo. Occhi smarriti... qualche risposta

sbagliata e la giustificazione finale: “Ma ora

stiamo studiando i logaritmi... come posso ri-

cordare quello?”. Nelle interrogazioni, che qui

sono generalmente scritte, ho notato che gli

insegnanti non si preoccupano molto per evitare

che gli alunni copino e mi si è venuto formando

il mal pensiero che in fondo il copiare dai

migliori faccia lievitare i risultati e permetta di

presentare alla Direzione protocolli meno de-

primenti.

f) Altre cause. La mancanza di disciplina è un

altro dei punti deboli del sistema scolastico; in

molte scuole non vi è ordine, silenzio in classe,

attenzione da parte degli alunni. Tutto ciò de-

motiva spesso gli insegnanti che non hanno

carisma speciale o forza di carattere sufficiente

e soccombono di fronte a classi di quaranta e più

alunni. Non parlo di casi più gravi dove si minac-

ciano gli stessi insegnanti; però basta l’indisciplina

generalizzata, il chiasso e la svogliatezza per impe-

dire o danneggiare una qualsiasi azione didattica.

g) La mancanza di stimolo al lavoro scolastico. Qui

la fretta non esiste e nessuno la induce. Si impiega

un’ora e più per fare quello che si può svolgere in

un quarto d’ora. I migliori muoiono di noia, ma le

maestre non si affannano a trovare qualcosa di

adatto per essi. Noto che quando offro ad essi di

gareggiare in prove di matematica o in brevissime

composizioni si risvegliano dal loro letargo, pren-

dendo gusto a competere e ad esprimere liberamen-

te quello che sentono; ma chi si preoccupa di

questo?

h) Naturalmente incide su tutto anche il bassissimo

livello, persino di analfabetismo, degli stessi geni-

tori che non valorizzano l’aspetto scolastico e non

sono in condizione di affiancarsi in qualche modo

al lavoro degli insegnanti.

Quanto detto vale per una grandissima quantità

delle scuole di Stato e anche per molte di quelle

private che qui pullulano, soprattutto a livello

della primaria o elementare, sia perché lo Stato

non riesce a coprire il fabbisogno e sia perché

spesso i genitori preferiscono una mediocre scuola

privata a quella peggiore statale. Ci sono però

delle ottime scuole private, soprattutto se tenute

da religiosi/e e sono soprattutto da questi licei,

che non raggiungono il 10% dell’alunnato totale,

che provengono gli studenti universitari più pre-

parati in una percentuale di quasi il 90% delle

matricole.

Tutto quello che ho scritto è frutto di osservazio-

ni e indagini dirette, confermato da dialoghi con

insegnanti, responsabili didattici e direttori di

scuole. Sarebbe ingiusto però non ricordare que-

gli insegnanti meravigliosi per il loro spirito di

sacrificio e passione per l’insegnamento (qualità

che qui chiamano “mistica”) che riescono a

interessare e persino entusiasmare i loro alunni

alla materia. Ma il clima di sbando generale

dell’istituzione scolastica dà la sensazione che

stiano arando nel mare. A conferma di questa

gravissima crisi sociale vorrei ricordare che in

una graduatoria internazionale sull’efficienza

delle istituzioni scolastiche mondiali, il Venezuela

appare al penultimo posto di questa graduatoria.

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Pensieri e parole

Carissimi di “Carmen Street” voglio raccontarvi asommi capi il perché della mia venuta ad abitare incittà. Come vi avrò già detto altre volte, gli anni ’60

furono i più tristi della mia vita. Col marito invalidodi guerra, con otto figli da sfamare non c’era da stareallegri. Mi ero cimentata a intraprendere, oltre aquello di madre, ogni sorta di mansioni. Nel medesi-

mo tempo ero mamma, bidella, oste, fruttivendola,gelataia (a seconda delle stagioni). Le ventiquattroore diurne o notturne per me non esistevano perché,tira di qua, molla di là, quel poco tempo che avevo per

il sonno a volte lo saltavo. Un bambino aveva mal dipancia, un’altra mal di denti; mio marito che sussul-tava nel sognare il campo di concentramento (prigio-nia) in Germania; sicché chi montava la guardia ero

sempre io. Non lo dico per farmi compatire perchétanti madri erano negli stessi guai miei. Per coronarel’opera nel ’64 ci fu un tornado che devastò mezzopaese: case scoperchiate, cascinali distrutti; tutti ne

risentimmo.In quel tempo (l’8 giugno ’64) io facevo la mamma,l’infermiera, la bidella, l’oste e non so quali altrimestieri. In pratica, in ogni mansione fui danneggia-

ta. Ero appena stata operata alle gambe: ancoraincapace di camminare dovetti trascinarmi a forzaall’osteria per rimediare ai danni di quell’orribileuragano; cosicché per guarire dovetti di nuovo dovet-

ti essere rioperata almeno tre volte. Va bene cheavevo 46 anni, ma non ero fatta di ferro. Il tettodell’osteria distrutto, così pure le due camere da lettoscoperchiate, la scuola dove facevo la bidella

semidistrutta, il cascinale di mio padre (affittuario)quasi raso al suolo, una delle mie cognate assorbitadal turbine e gettata oltre dieci metri sull’orlo delletamaio. Era una triste apoteosi di distruzioni. Tanti

rimasti senza casa furono ricoverati nelle stanze bassedelle scuole e altre persone dovettero riunirle, chidalle suore, chi dal prete e chi all’ospedale per guariredai molti traumi. Provate ad immaginarvi in quale

stato rimase Faverzano. Ne parlarono televisioni eradio. Per fortuna che non morì nessuno, perché icontadini erano ancora nei campi per la mietitura delfrumento o per altri lavori. I bambini piccoli erano

appena usciti dall’asilo e i più grandicelli dalle scuole.I miei, tornati dalla pesca nel fossato che attraversavail nostro paese, stavano lì a guardarmi ad arrostire i

pesciolini. Erano tornati dal campo dove avevanoportato da bere al padre - il quale aveva raccomandatoloro di correre a casa perché c’era in vista untemporale - dicendogli che lo voleva pronto per la

cena. Appena cominciati i primi goccioloni (mentrei bimbi portavano al riparo i gerani) il mio Luigi fuavvolto dalla tromba d’aria tanto forte che arrivai amalapena a prenderlo per le gambe e a tirarlo giù. Voi

direte che racconto fandonie. No, non sono fandoniema vi assicura che è pura verità. Ecco perché mi decisia venire in città. Una persona, che era già qui da moltianni, aveva acquistato un appartamento vicino alla

OM - ora Iveco- dove suo marito lavorava. Mipropose di avvertire la sua padrona e di lasciare a noila casa al n° 9 di Via Fratelli Bandiera. E così fu. Iopensavo che una volta qui i miei figli, dopo le scuole,

avrebbero facilmente trovato un qualsiasi lavoro.Così fu e nel 1965 a San Martino ci trasferimmo qui;così i bambini a scuola avevano i libri gratis e pure larefezione, grazie all’aiuto del nostro amato Comune

e soprattutto della cara signorina Elena Zana, addettaai Servizi Sociali. Cominciò così per noi una vitadiversa. Andavo al mattino dal Cavalier Ianchi a farei mestieri, e al pomeriggio in via Zamboni a stirare per

tre ore. Così riuscimmo a guarire un poco dalle feriteche la povertà del paese ci aveva procurato. Leragazze andavano a servizio; ma chi non si abituavaera lui, mio marito, che, abituato alla campagna, si

sentiva soffocare e mi insultava per essere stata io avoler venir via dal paese. Pensate quanto ne soffrivoio! Fortunatamente che quasi subito gli fu riconosciu-ta la sua invalidità per essere stato nei campi di

concentramento di Dachau, di Linz e altri e gliassegnarono una piccola pensione che sommata aquella di contadino ci permise una sopravvivenza unpo’ più decente, facendoci un poco dimenticare

Faverzano. Si fa per dire perchè in realtà sia lui che labimba morta a nove anni sono sepolti là e dove mivogliono portare dopo la mia morte. Più avanti viracconterò ancora il seguito.

Da un piccolo paese della bassa bresciana alla città: il perché di questo cambiamento...

di Ersilia Barbieri Petesi

VENIRE ASTARE IN CITTÀ

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Pensieri e parole

tipo! FARGETTA (Radio Dee-Jay, insieme

ad Albertino conduce il DEE-JAY TIME in

REGIA) viene spesso in studio da noi ed io e

Graziano abbiamo prodotto insieme a lui,

come vi ho già detto, il nuovo single di

CHASE.

Checco Bontempi, titolare della WOM /world

of music) produttore di CORONA (come

dimenticare “THE RITHM OF THE

NIGHT”? Grande HIT MONDIALE con mi-

lioni di dischi venduti in tutto il mondo!

L’ultimo album di CORONA è stato

prodotto in tutto e per tutto nei nostri

studi.

CLAUDIO TOZZO, FRANKIE, GRA-

ZIANO FANELLI e tutto lo staff di

Radio Studio Più dove è nato “AZIZ” il

marocchino di RADIO BAGHDAD che

parla in bresciano il lunedì mattina nel

MORNING TIME e durante la classifica

settimanale.

E tante altre persone che non sto qui ad

elencare altrimenti riempirei pagine e pagi-

ne!

Vi terrò comunque informati attraverso una

rubrica qui sul giornalino di CARMEN STRE-

ET: “CLASSIFICA DANCE” e “ITALIA-

NA” con recensioni curate da me e G. Fanelli

di Studio Più.

Vi saluto tutti belli e brutti! Il vostro

Marco Arturo Benedetti Bosco Michelangeli!!!

Dove lavoro, alla EVENTO MUSICA ex DJ

MOVEMENT, esistono 3 STUDI:

* STUDIO 1: detto WEST SIDE

RECORDING, pilotato da MAX e SIMON è

una etichetta autonoma.

* STUDIO 2: il nome non lo so, capitanato da

Graziano Fanelli che è il mio GRANDE

MAESTRO e DJ. Tutto ciò che so l’ho impa-

rato da lui! (e sono solo agli inizi!)

* STUDIO 3: il mio piccolo e bellissimo

studio!

Un ringraziamento particolare al GRANDE

BOSS, Raffaele Checchia che per primo ha

creduto in me e al quale io sono debitore per

l’opportunità che mi sta dando.

Le uscite più recenti di DISCHI in cui ho

collaborato sono “UNA CANZONE PER

TE” REMIX ’98 di VASCO ROSSI e CHASE

“GOTTA LOT OF LOVE” REMIX by

FARGETTA in salita in classifica italia-

na e ottimi piazzamenti nella classifica

del DEE-JAY TIME di RADIO DEE-

JAY.

Da quando sono in questo ambiente ho

conosciuto un sacco di persone dello spet-

tacolo radiofonico e non.

Albertino (Radio Dee-Jay) l’ho trovato

simpatico, ma soprattutto basso! LINUS

(Radio Dee-Jay) ha la faccia candida ed è

di un calmo pazzesco.

Ho conosciuto MOLELLA (Radio Dee-Jay e

produttrice insieme a PHILL JAY di GALA

“LET A BOY CRY” - “COME INTO MY

LIFE”), PREZIOSO (Radio Dee-Jay) che

UNA PROFESSIONE

PER ME (IV)di Marco B.

Quarta (e per ora ultima) puntata per un'avventura nel mondo musicale...

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10

Pensieri e parole

voglia, o - più semplicemente - poca pulizia. Ci

si gratta per piattole, croste ed altre amenità.

Lo tengano presente quei fanciulli che stanno

sempre con le manine su quello che hanno di più

caro al mondo, tanto da avere zone più chiare

nei jeans, proprio dove l’usura è maggiore.

Per il cappello sulla zucca in presenza altrui (a

meno che non si sia nel gelido inverno ed in una

landa spazzata dai venti), e per lo stringere la

mano denudata dal guanto, invece, la ragione

viene dalla lontana tradizione medievale, quan-

do togliersi l’elmo e ed il guantone di ferro

aveva lo specifico significato di “Pace”: ci

si toglieva la protezione di metallo, perché

ci si sentiva tra amici.

Ed il pulirsi la bocca (con il tovagliolo,

non con il polso ....) prima e dopo aver

bevuto? Anche qui si risale ai

tempi lontani in cui si usa-

va lo stesso bicchiere per

più persone ed era gentile

non lasciare le mezzelune

di unto sul bordo della cop-

pa. Oggi, ognuno ha il pro-

prio bicchiere, ma la tradi-

zione è rimasta, ed è genti-

le non rimandare in cuci-

na, a fine pasto, stoviglie

viscide di sbavaccina. Ma le regole

sono tante, e non tutte si conoscono. Può

capitare di trovarsi in un ambiente nuovo e di

non essere capace di muoversi in sintonia con

gli altri, di non essere adeguati. Solo “sapere”

anche queste regolette può evitare a sé ed agli

altri di sentirsi a disagio. Così, continuerò ad

ammannirvi “Perle di Galateo”, fino a che non

potrete frequentare qualsiasi ambiente in piena

tranquillità. Contenti???!?

A Messa non si sta con il cappello, se si è

maschietti; quando si parla con qualcuno, non

ci si mette l’indice nel naso; non si toccano “le

parti nobili”; non ci si gratta, né là, né altrove...

Tutte regolette che cadono sotto il nome di

“Galateo” e che pochi, oggi, hanno presenti.

Ma tutte hanno una ragione d’essere: tradizio-

ni, consuetudini che hanno radici profonde

anche nella “comunicazione”.

Prendiamo, ad esempio, proprio il fatto di

tenere le mani in tasca, quando si

parla con qualcuno.

Psicologicamente, il si-

gnificato è “Paura;

n a s c o n d i m e n t o ;

insincerità “ Le mani

sanno comunicare, an-

che quando una perso-

na sta zitta. Pensiamo

al gioioso medio alzato

nel pugno chiuso; o,

sempre al pugno serrato

con indice e mignolo

sporgenti; al tremore che

prende i polsi, quando si è

arrabbiati; alle mani strette

ed alle nocche chiare per la

tensione ... tenendo le mani in tasca, chiun-

que può muoverle come vuole, e nessuno se ne

accorge. Se, poi, il colloquio è tra un maschio

ed una femmina, il fatto che Lui tenga le mani

infilate nelle tasche ha anche un risvolto ses-

suale che non è molto fine, ma è tanto chiaro:

toccarsi “là” in presenza di persone del sesso

opposto è far cadere l’attenzione sul fatto di

essere “dotati”, pronti all’azione. Un invito

inequivocabile. Potrebbe anche significare di

“avere prurito” per mille ragioni: attrazione,

Prossimamente in "Perle di galateo": pulizia personale; a tavola; a scuola; con la morosa, con il moroso, con gli

scocciatori..

di Anna Rossetti Grasso

PERLE DI GALATEO

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L’Italia è stata eliminata ai mondiali di

calcio, ma per i calciatori azzurri il bilan-

cio è sicuramente positivo (mi riferisco

al bilancio economico) perché i loro 5, 6,

7... miliardi se li intascano ugualmente.

La prima partita - vedi Cile - l’abbiamo

vinta?? In modo grandioso, giocando a

grandissimi livelli ed in particolar modo

mettendo subito in chiaro che i soldi per

comprare

gli arbitri li

avevamo.

S o l o

Biscardi e

Mosca di-

cono che il

rigore era

netto; la

Raffai, di-

s c o r d e ,

dice: “Chi

l’ha vi-

sto?”.

S e c o n d a

partita -

vedi Came-

run - furto colossale con espulsione da

settimana enigmistica, ma in fondo noi

siamo europei e loro africani. Conclusio-

ne senza via di scampo.

Terza partita - vedi Austria - ci siamo

cagati sotto, ma la dea bendata quel gior-

no ha sbirciato un pochino togliendosi la

benda azzurra. Siamo passati!!

Quarta partita - vedi Norvegia - l’hanno

vista solo i più forti di stomaco perché è

stata una noia bestiale. Naturalmente la

colpa è dei norvegesi!!

Quinta partita - vedi Francia - loro sono i

padroni di casa e siccome il padrone sono

io, qui comando io!!! Grazie Di Biagio ci

hai fatto un grosso favore e tolto un grosso

peso dal groppone.

Insomma, cari azzurri, vi do un consiglio:

visto che di soldi ne avete, andate a com-

prarvi le videocassette dei mondiali 1982

e vedrete

che diffe-

renza tra voi

e loro!!!

Avevano i

cos iddet t i

a t t r i b u t i :

fantasia, vo-

glia di gio-

care e noi ti-

fosi soffri-

vamo ed

esultavamo

con loro.

Io comun-

que i miei

mondiali li

ho vinti lo stesso perché sono rientrato in

possesso del mio ginocchio e gioco a

pallone con gli amici, divertendomi un

sacco e alla fine della partita mi pago pure

il campo!!

Voi azzurri dovreste risarcire tutti gli spet-

tatori che avete annoiato, altro che pagare

il campo.

In fede

GL. detto CAPE FEAR

Pensieri e parole

IL CALCIO COME

DIVERTIMENTOdi Gianluca M.

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SPAZIO

COORDINAMENTOa cura di Angela Battagliola

Inserto

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In questo numero viene presentato per grandi linee il progetto delle scuole elementari statali del 7° circolo,

progetto unico per realtà scolastiche cittadine anche diverse, perché corrisponde non tanto alle aspettative

degli adulti, siano essi genitori o insegnanti, ma perché tenta, forte del confronto con la migliore psicopedagogia

italiana e straniera, di realizzare una scuola veramente dalla parte del bambino.

Un notevole contributo alla sperimentazione di proposte didattiche e metodologiche alternative lo si deve al

gruppo docente della scuola elementare “.M Calini” che da circa un ventennio ha segnato il passo all’interno

del circolo dando forza e sostanza al dibattito, non sempre facile da costruire, intorno al significato profondo

dell’insegnare e dell’apprendere rispettivamente in modo costruttivo e significativo.

Un presupposto chiave del discorso pedagogico contemporaneo è sempre stato quello di favorire il massimo di

individualizzazione possibile, nella speranza di dare a ciascuno la sua scuola. Ma che cosa vuol veramente dire

“l’individualizzazione dell’insegnamento”? Tante esperienze fatte in Italia e all’estero non hanno portato a

risultati molto lusinghieri a questo riguardo.

Una possibile strada aperta è quella che si gioca intorno alla “diversità come valore da vivere e da condivide-

re”, dove la diversità diventa il luogo del confronto, dell’incontro, dello scambio, della solidarietà vissuta e non

soltanto detta.

La scuola così impostata richiede un grosso sforzo non solo culturale per i docenti, in quanto anche gli

insegnanti devono mettete in gioco capacità, competenze e il loro modo di essere al pari dei bambini i quali

devono essere indirizzati dai “grandi”, compagni di viaggio, in un itinerario volto alla scoperta del significato

della propria storia individuale e collettiva.

E il tempo dell’infanzia è sacro e non può essere sprecato in vani rituali di un insegnamento che tenta finte

omologazioni in nome di una uguaglianza che non sarà mai data, anche, qualora una condizione di pari

opportunità di partenza, possa realizzarsi per tutti i bambini.

La presentazione del progetto si riferisce ad un’occasione di pubblico dibattito e della mostra allestita dal

Comune di Brescia nell’ambito delle iniziative denominate “Il mese pedagogico” tenutosi a Brescia tra la fine

del mese di marzo ed il mese di aprile.

LA DIVERSITÀ COME RISORSA UMANA EDIDATTICA E LA MOLTEPLICITÀ DEI CODICI

La visione riduttiva della scuola che la vorreb-be chiusa all’interno delle proprie mura a pro-muovere il “ normale”, inteso come contenutoe obiettivo dell’apprendere, toglie alla scuola

stessa la sua funzione principale.La nostra scuola, non a torto denominata ele-mentare, ha come scopo irrinunciabile il for-nire ai bambini la possibilità di leggere la real-

tà attraverso diverse chiavi di lettura e far ma-turare loro gli atteggiamenti che rendano pos-sibile il fruire della stessa e il recepire, in ma-

DIVENTARE UOMINI E DONNE A SCUOLA

niera autonoma, organizzandoli, gli stimoli cheda essa provengano.Entrare in questa logica significa avere la di-sponibilità, forti anche del rigore di una prepa-

razione professionale corretta, di partire sem-pre dalle risorse di ciascun bambino per svi-lupparne le capacità di comprensione, di ana-lisi, di elaborazione critica.

La scuola deve essere quindi aperta alle risor-se ed agli stimoli interni ed esterni, perché ibambini possano maturare un atteggiamento diapertura cognitiva e culturale.

L’attenzione alla realtà e ai vissuti dei bambininon può limitarsi alle esperienze quotidiane, ma

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Inserto

13

deve diventare adesione, sempre più consapevo-

le, stimolata e stimolante, a ciò che l’ambientesociale è in grado di proporre, in un contesto diintegrazione educativa.La scuola aperta, dove l’efficienza e l’operatività

non diventano imposizione di contenuti, trova unsuo campo di sviluppo ideale nella individuazionee valorizzazione delle risorse interne.E il luogo in cui le conoscenze sempre più pro-

fonde delle diversità dei propri componenti devecostituire stimolo di crescita reciproca.La didattica della diversità diviene così strumen-to di promozione sociale, integrazione genera-

zionale, produzione culturale ed educativa.Gestire gli apprendimenti con questi presuppostisignifica comprendere che la scuola non ha ilcompito di forgiare menti subalterne, ma quello

di fornire strumenti culturali, chiavi di lettura erappresentazioni della realtà dinamiche e artico-late.Chi siamo noi per decidere, a priori, quale sarà il

futuro lavoro dei “nostri” bambini?Allora diviene urgente la necessità di proporreesperienze comunicative in una molteplicità dilinguaggi, sperimentati non come palliativo allo

stress o come esperienza di relax, ma come realicodici interpretativi e rappresentativi della real-tà, codici tutti con pari dignità culturale e, soprat-tutto, con pari potenzialità nel promuovere le

abilità intellettive.In tale contesto, anche se non ancoracompiutamente approfondito nelle suepotenzialità e sviluppi didattici, si collocano le

esperienze che vengono qui soltanto elencate eche potranno essere illustrate più ampiamente a

richiesta.

L’ASSEMBLEA SETTIMANALE COME STRUMENTODI CONFRONTO, VERIFICA, INTEGRAZIONE, PRO-MOZIONE SOCIOCULTURALE.La scoperta della diversità come risorsa e ilprivilegio di intuirne le potenzialità ormative,nell’integrazione di tutti i deficit

“LA SCUOLA DEI BAMBINI”

(Fascicoli, libri, documentazione)

IL LIBRO COME STRUMENTO DI COMUNICAZIO-NE E DI CONOSCENZAIl libro come risorsa espressiva e strumento diorganizzazione del pensiero

“NON SOLO LEGGERE”

(libri costruiti dai bambini)

FARE SCUOLA CON LO SFONDO INTEGRATORELa motivazione fantastica come stimolo-paradigma

“LO GNOMO IVO E I BAMBINI”

(Video, libri, cartelloni e alberi in polistirolo)

RIELABORARE L’AMBIENTE ESPLORATOLe forme della realtà e le forme dell’arte plastica

“PAESAGGI DI CERAMICA”

(Pannelli e libri)

ANDARE IN PIAZZA COI BAMBINILa collaborazione con la realtà del territorio

“BRUCIAMO LA VECCHIA”

(Cartelloni)

LA TEATRALITA’ COME COMUNICAZIONE, PRO-VOCAZIONE, SFONDO INTEGRATORELa molteplicità dei codici e dei linguaggi alservizio della comunicazione, integrazione,formazione armonica

“SOS PRINCIPE RAPISCE BAMBOLA”

(Video e fascicolo col percorso formativo)

CONOSCERE L’AMBIENTE PER SAPERNE FRUIREE GARANTIRNE L’INTEGRITA’Esplorazione e classificazione del boscocollinare“CHIAVE DICOTOMICA PER IL RICONOSCIMENTO

DI ALBERI E ARBUSTI SPONTANEI DELLA VALLE

DI MOMPIANO”

(Fascicolo della guida realizzata)

ESPLORARE E CONOSCERE L’AMBIENTE E LA SUAINTERAZIONE CON L’UOMO

Dalla ricognizione attorno alla scuola alla rico-struzione di un percorso antropo-geografico“L’AMBIENTE VICINO ALLA SCUOLA: IL TORREN-

TE GARZA”

(Mostra a pannelli e grande libro)

LA CONOSCENZA E LA VALORIZZAZIONE DELLADIVERSITA’ NEL PERCORSO FORMATIVOIl confronto come chiave e strumento di for-mazione reciproca

“LA STORIA DI CODINO”

(Cartelloni e videocassetta)

IL GIORNALE DELLA SCUOLA COME PROPOSTA,PROVOCAZIONE, DIVERTIMENTO, SCAMBIODa esperienza linguistica a riflessione sullacomunicazione strutturata

“LA GAZZETTA DELLA CALINI”

(Pannelli e numeri del giornale)(Pietro Morari)

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Fotografie

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A lato. Metti una sera al Cereda. Ov-

vero: eravamo quattro amiche in cu-

cina. Ovvero ancora: tiriamoci su

con un bicchiere di latte. Ovvero...

beviamoci un goccio in compagnia.

Ed ancora: quattro bicchieri per una

bottiglia. Ed infine: è proprio buo-

na, questa grappa al latte!

Sopra: Bellezze allo specchio.

In alto a destra: stand del Cen-

tro alla festa della scuola

Calini.

Sotto: Niente fotografie, per

favore...

Sopra: Aspettando...Ovvero, scrutando nuovi

orizzonti. Ovvero ancora, speriamo che piova così

non andiamo in gita.

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Racconti

IL SEGRETO

DI VIOLETTA

C’era una volta, tanto tempo fa, un cavaliere

di nome Bartolomeo che, mentre esplorava il

regno del suo sovrano re Rimus, scoprì una

grotta all’interno della quale stava una statua

di cristallo. Intrappolata nella statua si trova-

va una bellissima donna avvolta da sei veli.

Nella grotta vi erano

incisi anche misterio-

si simboli.

Esterrefatto dalla sco-

perta, Bartolomeo

tornò di corsa al pa-

lazzo per riferire al

suo sovrano la mera-

vigliosa scoperta. Ma,

nel frattempo, spie

nemiche riferirono

anch’esse della sco-

perta al re Ripius.

Questi, per fermare re Rimius e scoprire il

segreto della grotta, assoldò degli assassini

che non te-

m e v a n o

nulla.

Nel frattem-

po il re

Rimus partì

ignaro del

pericolo che

lo aspettava.

Giunto nel

bosco si tro-

vò davanti

agli assassi-

ni, ma con la

sua spada

magica Glandrung riuscì ad ucciderli.

I pericoli erano però appena cominciati.

Per raggiungere la grotta, infatti, il re avreb-

be dovuto superare sette porte, dietro le quali

si trovavano sette pericolose prove.

Nella prima prova, il re si

trovò davanti a quattro

possenti cavalieri; ma con

la spada e sei denari magici

donatigli dalla sua matri-

gna maga tagliò loro le te-

ste e si appropriò delle loro

spade magiche.

Galoppando velocemente

con il suo destriero, poiché

doveva superare le sette

prove in sette giorni, il re

Rimus si trovò di fronte ad un grandioso

albero irto di lame. Egli cominciò ad arram-

Era una tranquilla serata di mezza estate, quando un gruppo di ragazzi decise, quasi per gioco, di

creare una storia dal nulla con l’aiuto delle carte.

L’idea era di per sé semplice: radunati in cerchio si pescava una carta a turno ed in base al segno,

numero e disegno che era in essa presente si inventava un pezzo di storia, in modo tale da avere alla

fine un racconto articolato, coerente e sensato.

Tutto nacque con un cavallo di spade.....

IL SEGRETO DI VIOLETTA

Ideato e realizzato da: Fabrizio, Andrea,

Francesca, Gianluca, Samir, Saimet, Mar-

co, G. Luca, Violeta, Manuel.

Con la collaborazione di: Eros, Cecilia,

Elena, Alison, Marco.

Passo Cereda (TN) Agosto 1998

Edizioni Carmen Street

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Racconti

picarsi trovando così la prima cima; ma poi

ne trovò un’altra ancora ed infine una terza.

Aiutandosi con la spada riuscì a raggiungere

la vetta e li trovò una

runa magica.

Il re nemico intanto,

dopo aver saputo che

i suoi sicari erano

morti, decise di alle-

arsi con un altro re

malefico: re Pietra.

Il valoroso Rimus,

dopo aver riposato ed

aver recuperato le for-

ze, ripartì per la terza

prova.

Per dimostrare il suo coraggio egli dovette

attraversare un ponte ricoperto da

affilatissime lame, raggiungere la grossa cop-

pa di cristallo che si trovava sulla sponda

opposta e liberare un uomo imprigionato in

essa. Il re superò la prova inserendo la runa

magica sulla coppa e ricevette in dono dal-

l’uomo liberato un denaro magico.

Le spie dei re nemici, continuavano nel frat-

tempo a seguirlo.

Le fatiche del sovrano continuavano e le

difficoltà aumentavano. Nella quarta prova,

il re si trovò di fronte ad un pericolosissimo

drago che sputava fuoco, ma con l’aiuto delle

spade magiche ottenute nella prima prova

trafisse la creatura.

Nel cielo eruppero due grosse fiammate: una

usciva dalla bocca del mostro morente e

l’altra dal suo cuore; morto il drago, dalle

ferite uscirono tutte le persone che aveva

mangiato, che regalarono al re Rimus cento

coppe magiche.

Ma il rettile alato non fu sconfitto così facil-

mente: dalla pancia della creatura morta com-

parve un drago cattivissimo, immortale ed

invincibile che iniziò a dare la caccia al re

valoroso.

Nel frattempo giunsero anche i due re nemici

con i rispettivi eserciti.

Re Rimus, stanco ma coraggioso, cavalcò

verso la quinta sfida: questa volta dovette

decifrare una pergamena magica. Ad ogni

errore commesso compariva un cavaliere ne-

mico pronto ad ucciderlo, ma con l’aiuto

delle incisioni sulle cen-

to coppe magiche riuscì

a decifrare gli arcani se-

gni.

Passata questa prova rag-

giunse nel bosco la porta

successiva.

Qui si trovò davanti a sei

grandi burroni.

Sul fondo il re inorridito

vide gli scheletri di tutti

coloro che già avevano

tentato di superare la prova, ma il nostro

prode eroe formò un ponte con quattro assi e

giunse alla sponda opposta.

Giunti all’ultimo giorno, il re ormai stanco

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17

Racconti

ma ancora pieno di coraggio si trovò davanti

all’ultima e terribile prova: un gigantesco

cavaliere

nero.

Non po-

tendolo

di re t ta -

m e n t e

sconfig-

gere, re

R i m u s

s p i c c ò

un altis-

simo sal-

to con

l ’ a i u t o

dei ba-

s t o n i ,

scavalcò

il gigan-

te rubandogli una bisaccia che portava a

tracolla e lesse in tutta fretta la pergamena

in essa contenuta. Nell’istante in cui ter-

minò di leggere lo scritto tutte le coppe, i

denari e le spade da esso posseduti si uni-

rono in un unico denaro magico e nel cielo

comparve una folgorante luce blu che tra-

sformò il re buono in un cavaliere gigante.

Scagliando il denaro magico contro il ca-

valiere nero re Rimus distrusse l’avversa-

rio e lanciando il suo destriero al galoppo,

corse velocissimo verso la grotta di Vio-

letta.

Ma la lotta non era

ancora finita: Rimus

si trovava braccato di

due eserciti e dal dra-

go immortale.

Giungendo di fronte

a l l ’ ingresso de l la

grotta in pochissimo

tempo il re decifrò

gli arcani simboli in-

cisi sulla parete roc-

ciosa tramite la per-

gamena rubata al ca-

valiere nero.

All’ul t imo istante

anche gli eserciti ne-

mici arrivarono, ma

Rimus aveva ormai

terminato di interpretare il messaggio.

In quell’istante lo spirito di Violetta uscì

dalla statua di cristallo in cui era stato

imprigionato per più di cent’anni e di-

strusse i due eserciti con i rispettivi re. Lo

spirito ridonò i poteri al re buono, ormai

ridotto allo stremo dal cavaliere nero e poi

rientrò nella statua.

Ad un tratto si udì un forte rumore: “ BUM

BUM” ed arrivò il drago immortale, che

sputò una fiammata contro l’inerme re.

Rimus fu però più lesto e si tuffò a

lato; le fiamme lo sfiorarono soltan-

to e colpirono in pieno la statua di

Violetta rimbalzando contro la gi-

gantesca creatura incenerendola.

Morto il drago che teneva imprigio-

nata Violetta, la statua di cristallo si

crepò ed uscì la fanciulla in carne ed

ossa.

Il re trionfante ritornò al suo castel-

lo e sposò Violetta, vivendo per il

resto della sua vita felice e contento.

(Testo e disegni a cura dei partecipan-

ti al "gioco")

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18

Racconti

ni meteorologiche dei giorni precedenti sono

alquanto traumatiche e devastanti, cosa c'è di

più bello di una tiepida pioggerellina ristora-

trice al cioccolato?

E' passata una settimana ed anche per oggi era

attesa la benefica pioggia di cioccolata. Ma

anche oggi il fenomeno non si è ripetuto e per

la seconda volta abbiamo dovuto rivedere il

sole. Un grande disappunto serpeggia tra di noi:

è stato sconvolto l'intero corso del tem-

po o si tratta solo di un fenomeno pas-

seggero? Si sono esauriti i presup-

posti che ci procuravano una tale

pioggia settimanale o siamo di

fronte ai primi sintomi della tenu-

ta manifestazione Gandowiana?

Una diminuzione della produzio-

ne del solfato di rame o l'estensione

della desertificazione equatoriale? I

nostri filosofi ed i nostri scienziati non

sanno più cosa dire ed ogni ten-

tativo di risposta non fa altro

che accrescere il timore nel pet-

to degli altri. Non ci resta che

attendere con trepidazione...

Che cosa strana! Oggi, all'improvviso, ha ini-

ziato a piovere un liquido strano, incolore e

insapore. Qualcuno ha detto che potrebbe trat-

tarsi di acqua! Acqua! Un fenomeno inimma-

ginabile, impensabile, imprevedibile. Da che

mondo è mondo, non era mai successo. Gli

scienziati dicono che questo fenomeno può

soltanto essere interpretato come il prodromo

di una catastrofe. Io ho provato a ballare anche

sotto questa nuova pioggia - certo non è come

quella al cioccolato - ma mi sembra che sia

bello anche così...

Oggi piovono pietre. Non sassi comuni o pie-

tre grezze, ma lapislazzuli, ametiste ed

acquamarine. Tutte bell'intagliate e di varie

dimensioni. Io che, non prestando ascolto ad

alcun consiglio, ho avuto la malaugurata idea

di uscire all'aperto sono rimasto colpito da al-

cune di esse. Questa piccola lesione alla spalla

destra me l'ha causata un rubino. Il bernoccolo

in testa invece è dovuto ad una minuscola

ossidiana. Per fortuna che mi ero portato die-

tro l'ombrello anti-topazi e così ho potu-

to in qualche modo ripararmi mentre

ho precipitosamente riguadagnato un

posto al coperto. Siamo tutti un po'

stanchi di questi settimanali feno-

meni meteorologici, non fosse

altro per i danni arrecati alle

persone e alle cose. Inoltre, al

termine di ogni grandinata di

pietre i netturbini devono rac-

cogliere il tutto ed andare a de-

positare nella discarica questo

materiale per noi assolutamente in-

servibile.

Per fortuna domani è sabato e pioverà

cioccolata. Io, che sono goloso, ballerò sotto

la pioggia e ne mangerò fino a sazietà.

Oggi è sabato ed avrebbe dovuto piovere cioc-

colata, ma inspiegabilmente il cielo si è rasse-

renato. Sono scomparse le nuvole cacaoformi

e zuccherofilanti ed ha incominciato a splen-

dere il sole. Certo, era uno spettacolo molto

bello che tanti di noi non erano più riusciti ad

osservare da parecchi anni, ma in fondo è stata

una vera delusione. Tutti che per un'intera set-

timana aspettano l'arrivo del sabato, ed ecco

che ciò che è atteso si rivela completamente

disatteso. Tenuto poi conto che le perturbazio-

GIORNI DI PIOGGIA

di C&C

Un racconto fantascientifico (metafisico?) che ci proietta in un altro mondo (o forse, soltanto il nostro mondo

visto con occhi diversi).

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LE STELLE

PREVEDONO

Maga Magari

ARIETE 21/3-22/4 Ultimamente siete poco affidabili perché cercate di pensare solo a voi stessi. Possibile che nella vostra vuota zucca

non entri nient'altro!A volte non è necessario scornarsi.

TORO 22/4-21/ 5 A causa dell'orso russo, situazioni fiscali, burocratiche e di carattere monetario si ripercuoteranno drasticamente sulla

vostra salute. Distrazioni vi procureranno qualche problema al ribasso. Sarete tormentati da problemi ipotensivi.

GEMELLI 22/5-21/6 Potrete scegliere un tipo di vita alternativo, fuori del comune. Evitate i doppioni nella vostra vita e sarete

finalmente voi stessi. Vi troverete benissimo, soprattutto se non sarete più soli.

CANCRO 22/6-21/7 Durante l'estate avete voluto strafare ed ora siete a terra, vi sentite degli stracci. Poco male, qualcuno

penserà di usarvi per zerbini o per strofinacci. Amore: non è il momento di pensarci.

LEONE 22/7-21/8 Siete a rischio di rotture sentimentali se non riuscite al più presto a sferrare la zampata vincente. Ruggite

per primi e non avrete a soffrire.

VERGINE 22/8-21/9 La passionalità del partner ripropone il sogno di una vita appagante. Ma siete sicuri di aver fatto la scelta più

indovinata? Sfogliate la margherita.

BILANCIA 22/9-21/10 I mezzi a vostra disposizione vi permettono di barcamenarvi per il meglio. Cercate però di non gettare

troppo peso sui piatti della vostra bilancia. Potreste rompervi.

SCORPIONE 22/10-21/11 L'estate è al termine. Si suggerisce di procurarvi un ottimo riparo per trascorrervi il freddo dell'inverno.

Dovrete per un po' rinunciare ai vostri stimolanti abbracci.

SAGITTARIO 22/11-21/12 Una volta presa la decisione, perseguite la meta senza timore di sbagliare e senza scalpitare.

CAPRICORNO 22/12-21/01 Se siete donne, è possibile che Giove vi faccia un regalino che odora di talco e di latte. Se siete

uomini, rischiate di fare i pigmalioni...

ACQUARIO 22/01-21/02 E' bene lasciar scorrere molta acqua sotto i ponti prima di prendere una decisione. Soprattutto in stagione

di secca.

PESCI 22/02-21/03 Reumatismi per la coda e le pinne. Consigliato un corso di nuoto. Curate anche i denti e la vista.

Carissima Maga,

(....) da un po' di tempo in qua vivo con una

sensazione che mi sembra alquanto strana. A

volte mi chiedo se sia una cosa effettivamente vera

o se sia soltanto una mia sensazione. (...) Mi

sembra che tutte le persone che mi stanno intorno

non fanno altro che psicologizzarmi. Mi prendo-

no e incominciano a vivisezionarmi (non fisica-

mente, naturalmente), a spaccare il pelo per

quattro e per otto... Insomma, se faccio una cosa,

allora è perché la mia infanzia è stata infelice e ho

vissuto questo e quest'altro; se dico un'altra cosa,

allora è perché il mio inconscio rivela che in

realtà stavo a pensando a... Se mi metto un certo

Se la notte vi sembra più lunga del giorno. Se i vostri sogni sono invasi da incubi truculenti e da orridi fantasmi. Se il buio

vi fa paura e girate sempre con una pila tascabile appresso. Se non potete addormentarvi se siete da soli. Se non potete

addormentarvi se è notte. Se non vestite mai in nero, anche se siete alquanto corpulenti e in sovrappeso. Se una goccia di

sangue vi fa svenire. Se un piccolo coltello da cucina vi mette addosso il panico. Se non riuscite a camminare per la piazza

in pieno giorno. Se non potete più uscire di casa perché avete paura che una tegola vi cada in testa. Se da più di cinque

anni tenete chiusa in garage la vostra automobile per paura di andare a baccare... Maga Magari, naturalmente. La Maga

che vi libera da tutte (o quasi) le vostre paure.

vestito vuol dire che mia nonna, ecc. Ma insom-

ma, non so proprio come togliermi da dosso

questa gradevole sensazione (situazione?). (...).

Lettera firmata

Cara lettrice,

la tua lunga lettera meriterebbe altro che queste

poche righe. Ritengo che la tua idea di affidarti ad una

maga è sicuramente migliore di quella di pensare ad

uno psicologo (e poi i miei prezzi sono più contenuti).

Ti ho fatto le carte, ma non vedo cambiamenti. Non

è che per caso lavori in uno studio di psicologia?

Comunque, se mi poni di questi quesiti mi viene da

pensare che forse questo è perché tu potresti essere

un po' diffidente per cause prenatali.

Un magico salutone Maga Magari

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AMICI DI MANDACARU'

ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO

... un vestito nuovo per te,

ma vissuto da altri!

L'ANGOLO DELL'ABBIGLIAMENTO

USATO SELEZIONATO

riservato agli associati:

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APERTO IL SABATO, ORARIO 9-12; 15-18

PER UN RISPARMIO INTELLIGENTE

CHE SALVA L'AMBIENTE

parte del ricavato sarà devoluto per un progetto di

solidarietà con il Brasile

Non gettare gli indumenti usati nei cassonetti!

Portali alla sede dell'Associazione Mandacarù

in Via Villa Glori, 10/b - Brescia -

tel. 030/2301889

20

Una pagina di auguri, di date e di solidarietà...

Non profit

BUON COMPLEANNO A...

Luca Morari 2-9

Mariagrazia Ussoli 8-9

Giosuè Nicolosi 8-9

Claudia Ceresoli 10-9

Lily Owusu Ansah 16-9

Debora De Giorgio 17-9

Federica Massardi 18-9

Flavia Fernandez 23-9

Anna De Martino 25-9

Francesca Marinelli 26-9

Nadeem Aslam 26-9

Richmond Mensah 28-9

Angelo Tonoli (Boico) 30-9

Luisa Bonera 1-10

Silvia Giupponi 2-10

Simona Orrù 3-10

Cesare Pasotti 4-10

Mohamed Dardir 13-10

Alice Grieco 14-10

Gabriella Venturini 18-10

Ersilia Barbieri Petesi 22-10

Giorgio Dominici 23-10

Aurora Pezzotti 23-10

Gianna Ottolini 26-10

Mariasilvia Cadeddu 26-10

Silvana Bonetti 27-10

Giambattista Bisbiglia 31-10

... e a tutti gli altri

che, avendo paura

di invecchiare,

tengono segreta

la data: auguri!!!

Con la ripresa delle lezioni scolastiche rico-

minciano anche le attività di Carmen Street.

Ci sono tante attività e di tutti i gusti in cantiere:

Piscina, palestra, cucito, pattinaggio, teatro,

ballo, canto, falegnameria, bricolage, equita-

zione, cucina, country...

Se sei interessato, se vuoi passare insieme

un po' del tuo tempo libero, se vuoi diver-

tirti... passa da noi.

Per informazioni:

CARMEN STREET

Vicolo Manzone 7, BS

tel. 030/40807

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21

Conosci te stesso!

MEGLIO LE FERIE

O IL LAVORO?di W. Satüt

Il quiz che fa per voi, una volta abbandonate le spiagge e i sentieri di montagna. Per scoprire il lato recondito della

vostra personalità ed il vostro bioritmo annuale.

Che solo abbiate pensato di sottoporvi ad un test come questo e per di più appena finite le ferie è

qualcosa da fuori di testa. Comunque, contenti voi, eccovi il punteggio:

25 punti:Probabilmente non sapete cosa siano le ferie, non per il troppo lavoro, ma perché malretribuiti.

20 punti (solo per chi ha avuto 4 punti ad ogni risposta): La musica è il vostro solo interesse. Ai Caraibi

o in ufficio, cosa ve ne importa. Beati voi!

15 punti (solo per chi ha avuto 3 punti ad ogni risposta): Da 20 anni state chiedendovi se sia l'anno buono

per prendervi 3 giorni di vacanza. Ma quando sarà l'anno buono per voi?

10 punti (solo per chi ha avuto 2 punti ad ogni risposta): Gaudenti, sempre gaudenti. Per voi niente lavoro

(o, se proprio necessario, il meno possibile) e solo ferie, ferie, ferie.

5 punti: Siete alquanto snob. Siete capaci di non avere un soldo in tasca e di raccontare a tutti la balla

di essere stati due mesi ad Antigua. Mi siente antipatici e a me non la contate giusta.

Tutti gli altri punteggi: Avete fatto le ferie ed ora siete tornati al lavoro. Così è stato negli anni scorsi

e lo sarà nei prossimi. E allora, perché avete fatto il test?

risposta a b c d e

1 3333 5555 1111 4444 2222

2 1111 2222 3333 5555 4444

3 2222 5555 3333 4444 1111

4 2222 3333 5555 1111 4444

5 2222 4444 5555 1111 3333

3- Per il vostro compleanno vi regalano un libro:a) Naturalmente, il Kamasutra.

b) Non può essere che un librettino supereconomico.

c) Ma sarà poi interessante? Vale la pena di leggerlo? Forse era meglio un profumo o un

dopobarba. O forse una cravatta o un foulard.

d) Ma vi avevo detto che volevo un compact! V....!

e) Se non è rilegato in vera pelle e con scritte in oro, non lo accetto.

5- Il computer per voi è:a) In Internet ci sono dei siti... Ah, è eccezionale!

b) Una buona scheda audio, un CDROM a 128X e due casse superpotenti.

c) E chi si può permettere un computer?...

d) Fin dal 1980 è il mio strumento ideale di lavoro.

e) Quanti tasti! E poi se schiaccio quello sbagliato, cosa succede? Si rovina tutto?

2- L'aereo su cui state viaggiando è in avaria. La prima cosa

a cui pensate è:a) Era meglio se avessi fatto questo viaggio con il mio aereo privato.

b) Mamma mia! E dire che stamattina non ho fatto neanche colazione.

c) Ma avrò chiuso il rubinetto del gas prima di uscire di casa?

d) Io non ho mai viaggiato in aereo, al massimo in motorino.

e) Speriamo comunque di arrivare il tempo per il concerto dei Sepultura.

1- Dovete cambiare la macchina:a) Cambiare o non cambiare: questo è il problema.

b) Ma che macchina e macchina: io mi posso permettere solo la bici.

c) Ho bocciato con la Ferrari...

d) Ci piazzerò un megaimpianto stereo!

e) Così posso rimorchiare con più facilità.

4- State passeggiando per la strada. All'improvviso incontrate un

coccodrillo:a) Mi han detto che la sua carne è pregiata e che si può cucinare.

b) Mi ha visto o non mi ha visto? Devo scappare o devo stare assolutamente immobile?

c) E mi ha pure azzannato la gamba!

d) E' stato attirato dalla pelle del cinturino del mio orologio: è di coccodrilla.

e) Gli passo le cuffie per fargli sentire quanto è forte questo pezzo dei Litfiba.

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22

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simili ogni parte del mondo. Collegamento in rete. Solo comunica-

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faccio a iosa ed in continuazione. Sono disposto ad insegnarvi a fare

altrettanto. Direte stop ad incubi e ad angosce oniriche. Saprete

gustarvi anche le oscure ore della notte. Un vero, proficuo investi-

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svalorizzazione del senso del proprio io. Capace di far piangere con

poche parole e di suscitare ineguagliabili stati di depressione.

Professionale, escluso conto terzi.

ANNUNCI IMPROBABILI

Carmen più

Tutti gli annunci che vi sarebbe piaciuto leggere sul vostro giornale, ma che non avete mai trovato!

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IL PAROLIERE

E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene.

Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di

parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole:

- per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si

utilizzano una sola volta;

- queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue.

Per esempio, nel primo schema, la parola GELO è corretta (le

lettere sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la

parola PESO non è valida (la E non è contigua alla S). Riuscite ad

individuare, tra le tante parole, in ciascun schema anche la parola

che utilizza tutte le lettere?

CHI L'HA DETTO?

1. «Non bisogna mai indossare niente che spaventi il

gatto».

a) Isabella Biagini; b) Giambattista Galuppi; c)

Elena Boniotti; d) Giorgio Armani; e) Claudia

Schiffer; f) Vincent Van Gogh; g) Raffaella Carrà.

2. «La mia mamma mi diceva sempre: la vita è una

pettinatura, cambiala, cambiala, prima o poi trove-

rai quella giusta».

a) Hillary Clinton; b) Monica Lewinski; c) Cristian

Consoli; d) Yul Brinner; e) Marco Pantani; f) Totò;

g) Kurt Cobain.

LO SCHIACCIANOCI

Come è possibile riuscire a schiacciare, con due sole

dita, una noce posta in un sacchetto?

23

Una pagina per giocare

LE SOLUZIONI

DEL NUMERO PRECEDENTE

IL PAROLIERE

La parola misteriosa che compone lo schema è:

1 schema: Infaticabilmente.

2 schema: Controindicabile.

CHI L'HA DETTO

Jerome K. Jerome.

IL NOME GIUSTO

Per evitare il malinteso, al signor Francesco Giuliano

basterà chiamare il figlio Giuliano Giuliano.

SEQUENZA LOGICA

La coppia logica che completa la serie è UI (pRImo,

sECondo, tERzo, qUArto, qUInto...).

DUE INDOVINELLI

1. Le stelle.

2. Le stagioni.

VEDE O NON VEDE?

Il signor Rossi lavora presso una fabbrica di materiale

ottico. Gli capita quindi di... portare anche delle lenti a

contatto presso vari rivenditori.

R G L P

A E O E

F S T I

O N I C

I L B A

E N I R

C M E U

M O N S

DUE INDOVINELLI

1. In cima ad un bastone

una mandorla danza;

così piccina

riempie una stanza.

2. Sono piccolo e sincero

se ho salute dico il vero

ma se cado in malattia

dico sempre una bugia

poi guarito dal dottore

dico il vero a tutte l'ore.

IL LABIRINTO DI CRETA

Icaro, dopo... la prima lezione preferisce cercare la strada per uscire

dal labirinto a piedi. Lo troverà, con l'aiuto dei piccoli lettori?

LA DIVISIONE EQUA

Una nonna compra dal fruttivendolo 13 mele, 7 pesche, 5

banane, 4 kiwi, 15 albicocche. Quale criterio può usare

per dividere nel modo più equo tutta questa frutta tra i suoi

quattro nipoti?

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EMERGENZE

Brescia soccorso 118Polizia 113Soccorso ACI 116Carabinieri 112Vigili del fuoco 115Croce verde 222242Croce bianca 44244Polizia municipale 45001Croce Rossa Italiana 3532932Radio taxi 35111

S.O.S.

Telebimbo: "Pronto ti ascolto"

Servizio pubblico a tutela dei minori; via Galilei, 20

dalle ore 9 alle 23 tutti i giorni. Tel. 399022.

Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno

dalle 18 alle 24.

Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo di violenza su

minori e donne Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24.

Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a domicilio per

persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094

Nucleo operativo tossicodipendenze USSL 18:

via Foro Boario, Tel. 2421661

Associazione alcolisti anonimi: Tel. 318846 -

801101 - 220450

SERVIZI

Ufficio passaporti: martedì, giovedì, sabato ore 9,30-13

Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 15-19; Tel. 3752449

Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì ore 8,30-13,30

sabato 8,30-12,15

Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da lunedì a sabato

ore 8.30-13.30; Tel. 2983275

IX Circoscrizione Via F. Borgondio, 29 - Tel. 56354 -

Fax 3772565; da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì

ore 8-14- Servizio autentica firme, fotocopie e atti notori; da lunedì a venerdì

ore 10-12

- Raccolta domande soggiorni climatici per anziani nei periodi

stabiliti dal settore Servizi Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12

Documenti rilasciati dal comune:

- Atti notori e dichiarazioni sostitutive di atti notori- Autentica copie documenti- Autentica firme e foto- Carta d’identità- Cittadinanza- Esistenza in vita- Godimento dei diritti politici e iscrizione liste elettorali- Iscrizione liste di leva- Libretto di lavoro- Matrimonio- Morte- Nascita

CARMENINFORMA

NUMERI UTILI

24

Notizie utili

- Residenza- Stato di famiglia- Stato libero

OSPEDALI

Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951

Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00

Festivo: 10-11 e 19-20

Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile)

Festivo: 10-11 e 19-20,15

Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00

Ospedale dei bambini:V. Vitt. Emanuele II, 50. Tel. 293261

Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00

Festivo: 10-11 e 19-20,00

Ronchettino: Tel. 399066

Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15

Festivo: 10-11 e 19-20

Ospedale S. Orsola :V. Vittorio Emanuele II, 27. Tel. 29711

Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15

Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20

Centro psichiatrico residenziale:

V.le Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172.

Orario 10-11,30 e 15-17

SOLIDARIETÀ

Centro Affidi Familiari: Brescia, via Ferri 91, Tel.

2306869

AIDO (associazione italiana donatori organi):Brescia, via Monte Grappa 7, Tel. 383703.

Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00

AVIS comunale centro prelievi:Brescia, via Balestieri 7.

Apertura: Lunedì-Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 10,00.

Operatori di strada:

Brescia, vic. dell’Angelo, Tel. 3750101.

Centro aperto per anziani (mensa):Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908

LA RETE cooperativa di solidarietà sociale, centrodiurno l’Angolo:

Accoglienza per i senza fissa dimora, Brescia, vic. Anguil-

la 6, Tel 46309.

Orari S. Messe

Presso la Chiesa del Carmine

ingresso da Via Carmine .

Da lunedì a sabato ore 8.00

Domenica e festivi ore 9.00