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nomefile V:\860.14.28 - ACQUE VICENTINE - Aquor D4_Risorgive - Vicenza (VI)\05_definitive\01_rta\01_rel_mar15\01_DOC\860_rel_mar15_rev00.doc codice riferimento 860.14.28 committente Acque Vicentine Spa data emissione 31.03.2015 località Provincia di Vicenza revisione 00 progetto Censimento delle risorgive in Provincia di Vicenza (Azione D4 – Progetto LIFE+10/ENV/IT/000380 AQUOR): indagini geologiche, idrogeologiche ed ambientali titolo RAPPORTO TECNICO CONCLUSIVO

Contrà del Pozzetto, 4 - 36100 VICENZA - tel +39.0444.321.168 - fax +39.0444.543.641- www.sinergeo.it - [email protected]

pag. 23 di 93Sinergie geologiche per l'ambienteper

4. CENSIMENTO DELLE RISORGIVE

4.1. CRONOLOGIA DELLE ATTIVITÀ

Lo studio trae origine da una fase preliminare di analisi delle informazioni disponibili, a seguito della quale sono state pianificate le indagini sperimentali su area vasta. Dopo l’esame della documentazione pregressa ed a seguito dei primi sopralluoghi in campo è stato rilevato che il numero di risorgive effettivamente ricadenti entro la provincia di Vicenza risultava sensibilmente superiore a quanto previsto in fase di programmazione delle attività22. Di fatto sono state rilevate numerose “nuove” risorgive, non considerate nel precedente censimento (Modena e Zangheri, 2005) alla scala provinciale23. Nel dettaglio, nel corso dell’incarico:

è stato eseguito il sopralluogo e la georeferenziazione su n. 405 punti;

in base alle risultanze di campo si è valutato di considerare come siti di risorgiva 362 punti di indagine24;

nella finestra temporale dei lavori sono risultati idraulicamente attivi 298 punti d’acqua (i.e. risorgive perenni e periodiche);

in base al regime idraulico è stato possibile eseguire la caratterizzazione quantitativa di 279 siti (i.e. risorgive con deflusso significativo25, al momento del sopralluogo).

In base a queste evidenze la programmazione delle indagini di approfondimento è stata modificata in corso d’opera, al fine di ottimizzare i risultati anche in considerazione della posizione dei siti pilota di ricarica entro il dominio del Progetto Aquor. La revisione metodologica delle attività26 è stata preventivamente condivisa con Acque Vicentine e con l’Ufficio Risorse Idriche della Provincia di Vicenza, mediante periodici verbali di aggiornamento ed incontri intermedi di discussione e confronto. In senso cronologico la fase operativa si è articolata come segue:

- sopralluoghi di rilevamento presso i 405 siti: dal 02/10/2014 al 13/02/2015,

- n. 9 campagne di misura della portata su 51 risorgive particolarmente meritevoli, eseguite nelle seguenti date:

17-18/12/2014 29-30/12/2014 07-08/01/2015 14-15/01/2015

22 di cui al censimento del 2005, secondo il quale erano previsti sopralluoghi su 300 punti di risorgiva (di cui 180 estinte) 23 non si esclude peraltro che mediante rilievi soprattutto in aree di difficile accesso il numero di emergenze possa essere ulteriormente perfezionato 24 in alcuni casi i punti indicati dagli studi pregressi non sono stati considerati in quanto non corrispondenti a siti di risorgiva; in altri casi sono stati accorpati per esigenze fisiografiche o idrogeologiche 25 misurabile 26 si segnala che il numero di rilievi, misurazioni, acquisizioni, campionamenti giocoforza supera in maniera sostanziale le previsioni effettuate in fase di formulazione del bando




21-22/01/2015 28-29/01/2015 04-05/02/2015 11-12/02/2015 18-19/02/2015

- n. 4 campagne di campionamento delle acque secondo set analitico ridotto (su n. 50 punti) nelle seguenti date:

17-18/12/2014 14-15/01/2015 28-29/01/2015 11-12/02/2015

- n. 2 campagne di campionamento delle acque secondo set analitico esteso_1, ricomprendendo anche i composti

organoalogenati (set esteso 1 - 35 punti) nelle seguenti date:

07-08/01/2015 21-22/01/2015

- n. 1 campagna di campionamento delle acque considerando un set analitico esteso_2, comprendente, oltre ai

composti organoalogenati, anche alcuni metalli di interesse igienico-sanitario ed ambientale (set esteso 2 - 30 punti) in data:

01-05/02/2015

- n.2 campagne di campionamento delle acque di risorgiva per la determinazione della concentrazione isotopica di ossigeno e idrogeno (set isotopi - 30 punti) in data:

07-08/01/2015 04-05/02/2015

- installazione di n.3 stazioni di misura della portata in continuo in data:

19/12/2014 nei siti n.53 e n.339, 14/01/2015 nel sito n.1046

- n. 5 campagne per download dei dati di acquisizione automatica, taratura e manutenzione delle stazioni di misura di

portata nelle seguenti date:

- 08/01/2015 - 14/01/2015 - 29/01/2015 - 11/02/2015 - 18/02/2015

Nel prosieguo della trattazione vengono descritte le modalità di esecuzione dei rilievi e sono commentati i risultati ottenuti.

4.2. ATTIVITÀ PRELIMINARI

Gli studi pregressi costituiscono la base conoscitiva per l’organizzazione della campagna di censimento: essi permettono di ottenere informazioni preziose, prodromiche all’individuazione territoriale delle risorgive e, se pur parzialmente, alla loro caratterizzazione.




La prima fase del lavoro ha visto l’acquisizione e la sistematizzazione di tutti i dati utili a contestualizzare l’area di indagine in senso generale ed anche di dettaglio. Su diretta richiesta di Acque Vicentine il titolo di riferimento è rappresentato dallo studio “Tutela e valorizzazione delle risorgive della Provincia di Vicenza”, realizzato da Modena e Zangheri nel 2005. Il database mantiene l’identificativo di risorgiva (ID= 1..952) di cui alla numerazione precedente (Modena, Zangheri, 2005); nel caso delle risorgive non rilevate in precedenza è stato utilizzato un ID nuovo progressivo, partendo da ID = 1000. Molti altri dati reperibili negli atti pregressi sono stati valorizzati all’interno della banca dati, anche per permettere un confronto delle informazioni. Si rimanda alla bibliografia a fine testo per spunti specifici tratti dalla produzione letteraria consultata.

Per l’identificazione delle risorgive ci si è avvalsi della conoscenza del territorio e della esperienza in materia del Consorzio di Bonifica Brenta (Niceforo, 2003; Consorzio Brenta, 1997 e 2004) e del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta: la disponibilità dei tecnici e dei sorveglianti di zona è risultata un elemento di considerevole supporto logistico ed operativo. I Consorzi hanno offerto un fattivo contributo per quel che riguarda l’acquisizione di informazioni circa la gestione delle acque, lo sviluppo del sistema idrico superficiale e le modificazioni evolutive delle risorgive nel tempo. Sono stati inoltre analizzati gli elaborati realizzati dalle amministrazioni comunali durante la redazione deli P.A.T. / P.A.T.I. / P.I. (§1.5). Un’ulteriore menzione27 va indirizzata al Comitato delle Risorgive di Bressanvido: oltre all’appoggio dimostrato durante le attività di campo eseguite in zona, l’associazione ha infatti trasmesso copia di un lavoro del 2008 (Comitato Risorgive di Bressanvido, 2008) ed un rapporto tecnico interno, relativo ad osservazioni svolte nei mesi di giugno e luglio 2014, con censimento di tutte le risorgive del comune, localizzazione dei punti, descrizione naturalistica ed ambientale dei vari siti. Ai fini della regolare e proficua conduzione delle attività sono stati utili28 anche alcuni incontri preliminari organizzati da Acque Vicentine e dalla Provincia di Vicenza con i comuni interessati alla iniziativa.

4.3. RILIEVI SPERIMENTALI

Le attività di rilievo hanno previsto un esame di tipo: a) geografico - topografico (georeferenziazione): il controllo delle precedenti schedature topografiche è stato realizzato con

strumenti GPS portatili e tramite software di gestione delle immagini ortofotogrammetriche;

b) geomorfologico: la risorgiva è stata contestualizzata con descrizione dei parametri morfologici e dimensionali, sia per la testa che per la parte iniziale del canale di scolo;

c) geologico: è stato condotto un controllo speditivo delle peculiarità tessiturali / granulometriche dei terreni della risorgiva, propedeutico alla determinazione dell’indice IFR;

d) idrogeologico-idrochimico: sono stati raccolti gli elementi utili per la classificazione dell’emergenza (i.e. attiva / non attiva),

per la determinazione quantitativa e qualitativa (idrochimica) e per la predisposizione del singolo sito all’espletamento di misure sperimentali e di prelievo delle acque di sfioro.

27 cui gli scriventi ritengono di associare un sentito ringraziamento , da estendersi anche agli altri Enti sopra citati 28 anche per rendere pubblicamente noti gli obiettivi del lavoro, facilitando così anche le possibilità di accesso alle numerose proprietà private dove si localizzano le risorgive




Per il settore posto sottogradiente rispetto al dominio Aquor (e quindi di diretto interesse del Progetto) i sopralluoghi sono iniziati il 02/10/2014 e si sono conclusi il 11/12/2014: il rilevamento è stato concentrato nel primo periodo, per permettere di pianificare le successive campagne di monitoraggio quali-quantitativo29. Successivamente, nel mese di gennaio/febbraio 2015, è stato concluso il censimento anche nei comuni di Brendola, Altavilla Vicentina e Creazzo (area compresa tra i Monti Lessini ed i Colli Berici). Circa lo stato di attività (campo del database indicato come “Stato”) si sono considerate le seguenti categorie:

perenne: nei casi in cui risulta evidenza, da documenti e testimonianze dirette (e.g. proprietari o tecnici di riferimento), che la risorgiva non presenta mai periodi di secca; in tutti questi punti è stato possibile eseguire un rilevamento completo, acquisendo dati di tipo morfologico, naturalistico e misure quali-quantitative;

periodica: contrassegna i casi in cui, secondo documenti e/o testimonianze dirette, la risorgiva in determinate condizioni di magra giunge ad una condizione di portata nulla; il rilievo completo è stato possibile solamente per i punti di indagine in cui, al momento dell’uscita in campo, è stata rilevata acqua fluente mentre in quelle asciutte l’acquisizione dei dati è stata giocoforza parziale;

estinta: siti per cui si ha documentazione della presenza storica di una risorgiva ma che attualmente risulta scomparsa, pur riconoscendo forme della passata attività geoidrologica; solitamente la causa principale è l’interramento naturale o artificiale della polla.

In alcuni casi il sopralluogo eseguito presso siti segnalati nel censimento precedente ha messo in evidenza la necessità di escludere dagli elenchi alcuni record (risorgive indicate come “eliminate” ma mantenute all’interno della banca dati per eventuali ulteriori verifiche) ed in particolare nei seguenti casi:

- accorpamento della risorgiva con altri punti con cui siano condivise testa ed asta;

- il punto considerato non corrisponde alla definizione di risorgiva (e.g. corrisponde ad altro tipo di opera - e.g. pozzi artesiani, derivazioni superficiali, …).

Per circa 20 di questi30 punti nella fase preliminare dello studio non è stato possibile accedere all’area di indagine per verificare l’effettivo stato del sito. Anche in questo caso i siti sono stati inseriti nella bancadati (indicati come “non rilevate”) ma non sono stati presi in considerazione nella trattazione seguente31. La distribuzione percentuale delle risorgive, classificate secondo questo criterio, è riportata in Allegato 02 e Allegato 03. Un’analisi statistica dei risultati del censimento è riportata in Tabella 2 ed in Figura 13.

29 con Acque Vicentine e la Provincia di Vicenza è stato valutato di approfondire le ricerche nel settore di pianura a valle dei siti sperimentali di ricarica 30 indicati come risorgive in documenti precedenti 31 in questi casi non è sto possibile acquisire dati utili per una valutazione oggettiva

Figura 13 – Distribuzione statistica delle risorgive per tipologia (punti di indagine in cui è stato effettuato un sopralluogo in sito)




Tabella 2 – Suddivisione delle risorgive per tipologia

Tipo N° % Perenne 185 45.7%

Periodica 113 27.9%

Estinta 64 15.8%

Eliminata 43 10.6%

Siti totali visitati 405 100% Le risorgive censite si distribuiscono su 15 comuni, 14 dei quali presentano risorgive attualmente attive (quindi perenni o periodiche). I risultati della distribuzione per comune vengono riportati in Tabella 3.

Tabella 3 – Suddivisione delle risorgive per comune

Comune N° Attive (Perenni e Periodiche)

Estinte Eliminate

Altavilla Vicentina 7 6 0 1

Bolzano Vicentino 11 6 5 0

Brendola 5 5 0 0

Bressanvido 41 33 3 5

Caldogno 55 46 7 2

Costabissara 25 11 11 3

Creazzo 14 12 0 2

Dueville 62 41 15 6

Isola Vicentina 1 1 0 0

Pozzoleone 8 7 1 0

Quinto Vicentino 8 6 2 0

Sandrigo 53 29 10 14

Schiavon 4 0 1 3

Vicenza 2 2 0 0

Villaverla 109 93 9 7

Siti totali visitati 405 298 64 43

Le risorgive attive32 in provincia di Vicenza risultano 298, calcolate come somma di quelle perenni e periodiche: esse costituiscono circa il 74% dei punti censiti. Il comune che presenta il maggior numero di risorgive è Villaverla, con ben 93 risorgive attive. Il fenomeno assume notevole importanza locale anche nei comuni di Bressanvido, Caldogno, Dueville e Sandrigo. Si tiene a segnalare che le 4 risorgive a suo tempo documentate nel comune di Schiavon risultano33 ad oggi estinte.

32 nel periodo delle rilevazioni 33 all’esito delle osservazioni esperite




Figura 15 – Picchetto e determinazione delle coordinate

4.3.1. ELEMENTI MORFOLOGICI

Per ogni risorgiva attiva o periodica attiva al momento del sopralluogo è stato prodotto uno schizzo grafico di dettaglio (Figura 14), in cui sono stati riportati gli elementi sito specifici che la caratterizzano, utili per successive ricognizioni e per una precisa localizzazione dei punti fiduciali.

Figura 14 – Esempio di schizzo grafico della risorgiva

In particolare, nell’ambito della georeferenziazione alla scala di massimo dettaglio, sono stati individuati e riportati nella schematizzazione i seguenti elementi tipologici: la morfologia della testa e del tronco superiore dell’asta; il punto che materializza il picchetto di georeferenziazione, ove

sono state registrate le coordinate della risorgiva; il punto “Q” che identifica la zona dove sono state svolte le

misure e le stime quantitative; il punto “” che evidenzia il settore dove sono stati eseguiti i

campionamenti qualitativi; il/i punto/i “F” del cono visuale delle fotografie; il/i punto/i “V” delle riprese video; il/i punto/i di infissione di eventuali tubi (pozzi Norton); il punto di immissione di eventuali scarichi / rogge esterne; la direzione del deflusso idrico a pelo libero.




Figura 16 – Misura con correntometro Doppler

Il punto “picchetto” materializza le coordinate geografiche (X e Y) che costituiscono la base di georeferenziazione dello shapefile e del database. Tale marker può inoltre essere utilizzato come punto di riferimento fisso per verificare eventuali trend a medio lungo termine sul merito dell’evoluzione morfologia34 del sito. Nella Figura 15 viene rappresentato un esempio di picchetto fiduciale infisso durante l’operazione di lettura GPS delle coordinate35. I sopralluoghi morfologici in campo sono stati condotti utilizzando:

- cordelle metriche (morfometria di base per capifonte minori);

- picchetto segnalatore (installato in campo);

- freatimetro, per misure di battente alla testa ed al collettore (profondità idrica, battente, tirante in asta);

- GPS palmare;

- macchina fotografica digitale;

- telecamera digitale.

4.3.2. PARAMETRI QUALI-QUANTITATIVI

Durante le operazioni di rilevamento dei siti attivi è stata eseguita una misurazione della portata del deflusso di risorgiva. Si è trattato di misure complesse, in relazione alla mancanza di sezioni tarate e/o alla morfologia dell’alveo/asta, che presenta eterogeneità strutturali, forme irregolari e pendenze della linea di fondo variabili, etc. Le misure quantitative sono state eseguite con l’impiego del correntometro Doppler (Figura 16), che consiste in una sonda da immergere sotto battente secondo apposite procedure36 lungo la sezione trasversale al deflusso. A tale apparato è associato un processore palmare, che permette di visualizzare e registrare i rilievi effettuati. Lo strumento è in grado di misurare con elevata precisione la velocità dell’acqua, sopperendo ai problemi tipici di altri correntometri (i.e. meccanici o elettronici ad elica) nella misura di flussi di entità anche modesta. I valori acquisiti sono integrati sulla sezione bagnata di misura, per determinare la portata fluente. Operativamente le misure sono state effettuate direttamente in alveo oppure da ponte, in funzione delle condizioni di sicurezza sito specifiche e delle caratteristiche idrologiche. Le misure di portata sono state effettuate sull’asta, subito a valle idrogeologico della testa della risorgiva, dove le condizioni morfometriche del collettore consentono in genere una più agevole applicazione di metodiche quantitative.

34 i.e. migrazione dei capifonte (per variazioni di quota della tavola d’acqua freatica) 35 le quote di riferimento sono state tratte dal DEM (Digital Elevation Model - griglia a 25 m) della provincia di Vicenza; i valori di quota sono inseriti entro il database 36 protocolli metodologici a griglia nella intera sezione bagnata




Le misure di portata sulle risorgive sono state eseguite come segue:

n. 1 campagna su ciascuna delle risorgive in cui era possibile eseguire la misura con controlli successivi di verifica; n. 9 campagne su n 51 risorgive selezionate come meritevoli; acquisizione in continuo su n. 3 risorgive particolarmente significative, in cui è stata installata una stazione di misura

automatica (i.e. misure orarie per circa 1-2 mesi37, a seconda della stazione). Dal punto di vista della valutazione qualitativa delle acque è stato effettuato uno primo screening delle caratteristiche chimico-fisiche di tutti i siti attivi al momento del sopralluogo, mediante l’utilizzo di sonde multiparametro, in grado di determinare istantaneamente:

pH; temperatura (T in °C); conducibilità elettrica (EC in µS/cm); potenziale di ossidoriduzione (ORP in mV); ossigeno disciolto (DO in mg/l); torbidità (SST in NTU).

Per assicurare la qualità delle misure è stata eseguita una calibrazione periodica dei sensori mediante impiego di soluzioni a titolo noto. Le misure multiparametriche sono state svolte sia alla testa sia sull’asta (Figura 17), attendendo un certo tempo per la stabilizzazione dei parametri. Le rilevazioni hanno visto l’impiego di sonde multiparametriche classe Hydrolab 4A / 5 minisonde, che permettono di registrare i valori sia in memoria solida interna che tramite visualizzazione in PC e lettura in tempo reale.

Figura 17 – Acquisizione in remoto lungo l’asta e presso la testa di risorgiva

Per ogni risorgiva sono così presenti due set di dati, identificati come “monte” quando eseguiti sulla testa e “valle” quando eseguiti lungo l’asta. Dal punto di vista chimico-fisico sono state caratterizzate direttamente in campo 279 risorgive. Solo in due casi non è stato possibile eseguire la misura a valle: a causa di eccessiva vegetazione, scarso battente idraulico (risorgiva n. 9) ed assenza di sviluppo apprezzabile dell’asta (n. 1055). 37 ad oggi le stazioni sono in registrazione, per eventuali prosiegui delle ricerche (§ 7)




Per confronto sono inoltre state misurate anche le acque del Torrente Timonchio e del Terrente Laverda nei punti stazione utilizzati per la caratterizzazione geochimica con diagramma di Piper (§ 6.3.4) e per il campionamento isotopico (§ 6.3.5).

4.3.3. INDICE DI FUNZIONALITÀ DELLA RISORGIVA (I.F.R.)

Le operazioni di rilevamento hanno ricompreso attività di caratterizzazione dello stato ambientale delle risorgive anche dal punto di vista naturalistico. Le risorgive sono siti di grande interesse naturalistico perché, in quanto aree umide, presentano una apprezzabile biodiversità. In questa fase delle operazioni ci si è prefissi il compito di caratterizzare aspetti ambientali / naturalistici che possono essere adoperati per valutare eventuali fenomeni di degrado geoidrologico o paesaggistico. Tale stima è avvenuta attraverso la compilazione della scheda con l’Indice di Funzionalità della Risorgiva (I.F.R.), metodologia ripresa dal censimento di 10 anni prima. L’utilizzo di schede di campagna con attribuzione di punteggi facilita peraltro un confronto multitemporale tra indici associabili ai vari siti di risorgiva. La scheda IFR inserita all’interno del database è stata elaborata sulla base dell’analisi della letteratura esistente e sull’esperienza in indagini analoghe per tipologia di sito o di approccio. Si citano, in particolare, l’esperienza di rilievo e valutazione effettuata per il fiume Adige ed altri ambiti veronesi (Modena, 1984) e le campagne di ricerca in aree sorgentizie (Crema, 1996) ed in zone umide planiziali (Modena, 1981). La scheda in parola risulta già sistematicamente utilizzata anche nella pianura veronese (Modena, 2002) ed in altre zone di risorgiva. Essa si basa su vari parametri ed indicatori, da rilevare in sito, che vengono considerati elementi ambientali ricorrenti nelle varie risorgive, con variazioni facilmente quantificabili. La scheda IFR, vista la complessità degli elementi da collezionare, è basata su una ricerca sperimentale interdisciplinare, che coinvolge professionalità geologiche, naturalistiche e biologiche. La quantificazione dell’indice IFR avviene assegnando ai parametri selezionati dei valori numerici, con ottica matriciale: ancorché artificialmente mantenuta38, viene considerata come ottimale la situazione a cui corrisponde una maggiore complessità ecosistemica. In definitiva ai punteggi IFR più alti competono i casi di studio “migliori”: per questi è da ritenere che il naturale processo evolutivo di degrado, sia attualmente lontano dall’epilogo, che consegue in genere all’interramento della polla. L’indice si basa sulla valutazione dei seguenti elementi:

stato dell’ambiente circostante: le aree all’intorno influiscono sulla stabilità degli ecosistemi, mediante rapporti – positivi e negativi che con essi intrattengono (impatti più o meno rilevanti, trasferimenti di specie...);

stato dell’area di rilievo: la situazione dell’area immediatamente circostante la risorgiva condiziona notevolmente le modalità evolutive e la biodiversità dell’area di risorgiva stessa;

stato delle ripe: la morfologia della risorgiva, ed in particolare l’acclività delle scarpate che limitano i capifonte, unitamente alle condizioni geomorfologiche all’intorno, influiscono sulla struttura e sulla tipologia della vegetazione ivi insediata, sulle modalità di emergenza dell’acqua e, non di rado, anche sulla stabilità geotecnica delle sponde;

stato della risorgenza: il tipo di emergenza influisce sulla tendenza spontanea delle risorgive ad evolversi verso condizioni di graduale incremento della copertura vegetale, fino al totale interramento da parte di sedimenti minerali e di elementi vegetali;

38 tramite manutenzioni, presidi ovvero opere di salvaguardia




stato della vegetazione (varietà e struttura): la caratterizzazione vegetazionale, consente di valutare la complessità ecosistemica dei siti;

elementi di degrado: permettono di identificare quali forme di pressione antropica producono incuria e decadimento della risorsa.

La valutazione di questi elementi ha permesso di quantificare l’indice IFR, secondo i punteggi riportati nella scheda dell’Allegato 04. Quattro dei 6 capitoli di analisi sopra descritti presentano sottoinsiemi di valutazione: in questo caso il valore finale viene dato dalla media dei punteggi riferiti ai sottoinsiemi. L’indice IFR è ottenuto come somma dei valori assegnati a ciascuna delle 6 categorie precedentemente elencate.

4.4. RISULTANZE NATURALISTICO-AMBIENTALI

4.4.1. SEZIONE CHIMICO-FISICA

Per quanto riguarda i parametri39 chimico-fisici, si presentano in Tabella 4 e Tabella 5 gli esiti di un’analisi statistica preliminare, condotta distinguendo le misure eseguite a monte geoidrologico (testa) rispetto a quelle di valle (asta).

Tabella 4 – Analisi statistica dei dati chimico-fisici presso la testa delle risorgive

Parametro Minimo Massimo Media Mediana Deviazione standard

(SD)

Deviazione standard

della media (SEM)

Indice di asimmetria

Curtosi Coefficiente di variazione

(CV) 10%ile 95%ile

Temperatura (°C) 8.8 21.8 14.1 13.8 1.6 0.1 1.1 2.9 0.1 12.6 17.2

pH 6.86 8.77 7.66 7.74 0.34 0.02 -0.16 -0.23 0.04 7.19 8.13

ORP (mV) 19.3 380.0 220.0 226.6 62.9 3.8 -0.4 0.1 0.3 142.7 313.3

EC (µS/cm) 267.0 771.5 580.3 586.2 76.7 4.6 -0.6 0.7 0.1 476.1 694.7

DO (mg/l) 1.12 9.34 5.11 4.95 1.54 0.09 0.28 0.14 0.30 3.37 8.02

Torbidità (NTU) 0.0 8.6 0.3 0.2 0.6 0.0 11.2 156.0 2.1 0.1 0.9

Tabella 5 – Analisi statistica dei dati chimico-fisici lungo l’asta delle risorgive

Parametro Minimo Massimo Media Mediana Deviazione standard

(SD)

Deviazione standard

della media (SEM)

Indice di asimmetria

Curtosi Coefficiente di variazione

(CV) 10%ile 95%ile

Temperatura (°C) 9.4 19.4 13. 13.6 1.4 0.1 0.9 1.9 0.1 12.5 16.8

pH 6.82 8.92 7.68 7.78 0.33 0.02 -0.09 0.09 0.04 7.20 8.13

ORP (mV) 11.0 378.9 219.0 222.0 60.1 3.6 -0.2 0.1 0.3 143.6 306.3

EC (µS/cm) 266.5 772.0 577.4 585.0 76.3 4.6 -0.6 0.8 0.1 467.1 687.9

DO (mg/l) 1.66 9.59 5.48 5.10 1.53 0.09 0.52 -0.23 0.28 3.80 8.33

Torbidità (NTU) 0.0 7.4 0.2 0.1 0.5 0.0 11.8 166.5 2.5 0.0 0.7

39 acquisiti durante il primo sopralluogo presso tutti i siti attivi (operazioni descritte al § 4.3.2)




I valori sperimentali riferibili alla testa di una risorgiva sono molto simili a quelli validi per il primo tratto di asta, anche se nel breve percorso idrico si nota un aumento dell’ossigeno disciolto (DO) ed una diminuzione della torbidità. L’aumento dell’ossigeno in soluzione è con ogni probabilità riconducibile all’arricchimento provocato dallo scambio con l’atmosfera, dopo che l’acqua viene a giorno. La diminuzione della torbidità è ascrivibile alla generale diminuzione di alghe e/o di materiale solido in sospensione, che si verifica per la minore turbolenza (sifonamento) allontanandosi dalle polle. Per quanto riguarda la misura della temperatura si tenga presente che la fotografia che deriva dal censimento, protratto per svariate settimane40, si riferisce al periodo tra il mese di ottobre e dicembre 2014: l’oscillazione termica delle acque di risorgiva può in tal senso risultare affetta anche da una componente “atmosferica” stagionale che, tuttavia, può essere quantificata e correttamente filtrata, a seguito della acquisizione di serie numeriche maggiormente estese. Nella Tabella 6 si riporta un confronto con i dati chimico-fisici rilevati nelle stazioni di campionamento sul Torrente Laverda e Timonchio. I due corsi d’acqua si collocano subito a monte della linea delle risorgive e, da un confronto dei dati, si evince che la differenza più marcata è presente nel valore dell’ossigeno disciolto; si osservi che la bassa temperatura al momento della misura può peraltro favorire il fenomeno di solubilizzazione dell’ossigeno nelle acque.

Tabella 6 – Dati chimico-fisici sui corsi d’acqua a monte delle risorgive

Torrente Temperatura (°C) pH ORP (mV) EC (µS/cm) DO (mg/l)

T. Timonchio 7.1 9.00 240.36 539.27 13.99

T. Laverda 4.07 8.79 251.00 403.00 15.98

A seguire si propongono alcune elaborazioni grafiche, che esemplificano la distribuzione geografica dei parametri più rappresentativi nella zona di indagine. Nella Figura 18 viene presentato l’andamento spaziale del parametro conducibilità elettrica (EC). Sono presenti zone dove i valori di EC sono relativamente più elevati (compresi tra 600 e 800 uS/cm), in particolare lungo la direttrice N–S presso Bressanvido – Bolzano Vicentino, tra Caldogno e Dueville in corrispondenza del Torrente Timonchio e nella zona agricola tra Caldogno e Costabissara. Nella fascia centrale (comune di Dueville) si riscontrano invece i valori più bassi, compresi tra 400 e 500 uS/cm. La conducibilità elettrica dell’acqua è condizionata dal contenuto di sali disciolti e la distribuzione ottenuta potrebbe indicare un arricchimento di elettroliti dovuto alle pratiche agricole ovvero alle attività industriali nelle zone considerate per le misure così come a monte delle stesse. A parità di carico salino totale, la medesima fenomenologia può conseguire ad una variabilità41 della portata della falda, che determina differenti indici di diluizione allo sfioro. E’ altresì possibile procedere ad un confronto tra i valori di conducibilità elettrica misurati nel censimento 2005 e quelli odierni: la verifica è stata realizzata in corrispondenza alle 153 risorgive che dispongono del dato di EC per entrambi i rilievi. Dall’analisi speditiva dei dati risulta sul periodo un aumento della conducibilità elettrica media del 12%: il valore medio di EC nel 2014 è pari a circa 580 µS/cm mentre, a parità di popolazione, il dato del 2005 è incentrato sui 510 µS/cm. La distribuzione spaziale del parametro è comunque similare: le aree contraddistinte dai valori più elevati corrispondono nei due rilievi. In particolare anche i punti con i valori estremi paiono coincidere: il valore massimo risulta essere rilevato presso la risorgiva ID= 306 (a Caldogno) ed il valore minimo presso la risorgiva ID=13 (a Pozzoleone).

40 ad eccezione di alcune misure eseguite a febbraio nei comuni di Altavilla, Brendola e Creazzo 41 ad esempio per questioni strutturali legate a paleoalvei, assi di drenaggio, spartiacque dinamici, …




Nella Figura 19 viene presentata la distribuzione spaziale del potenziale di ossidoriduzione (ORP). In prima analisi si può notare come i valori tendono ad essere maggiori nelle risorgive più a Nord, per diminuire scendendo verso Sud. Nella Figura 20 è raffigurato l’andamento spaziale del pH delle acque, che mostra sostanzialmente termini basici nella zona del bacino Astico-Tesina, mentre i deflussi paiono relativamente più acidi nel bacino imbrifero del Timonchio-Bacchiglione. Resta inteso che le mappature sopra descritte delineano un esempio schematico di elaborazione dei dati: per una validazione dei risultati occorre procedere reiterando nel tempo le sessioni di campo e le corrispondenti mappature in modo sistematico.

Figura 18 – Distribuzione del parametro conducibilità elettrica




Figura 19 – Distribuzione del parametro potenziale di ossidoriduzione

Figura 20 – Distribuzione del parametro pH




4.4.2. INDICE IFR

Nelle schede del database è stato inserito l’indice IFR, calcolato con le modalità riportate al § 4.3.3. Le risorgive per le quali è stato possibile valutare l’indice IFR sono n. 279. Per poter classificare in modo semplice le polle in base alla qualità ambientale è stata utilizzata una scala di valori con livelli crescenti di qualità, reimpiegando le stesse classi utilizzate nel censimento del 2005:

IFR < 15 Pessima (qualità ambientale) 15 < IFR < 20 Scarsa 20 < IFR < 25 Buona 25 < IFR < 30 Ottima

Con questa suddivisione:

- n. 34 risorgive possono essere classificate con qualità ambientale pessima (12%), - n. 129 risultano con qualità scarsa (46 %), - n.110 rientrano nella classe di buona qualità (40 %) e - n.6 possono essere ritenute di qualità ottima (2%).

La distribuzione spaziale di tale classificazione è riportata negli elaborati fuori testo in Allegato 05 e Allegato 06, da cui si evince che:

le risorgive in classe pessima42 sono concentrate lungo il corso del Torrente Timonchio (soprattutto in destra idrografica) ed al confine tra i comuni di Caldogno e Costabissara,

le risorgive con classe buona o ottima43 si trovano nei pressi dell’area SIC del Bosco di Dueville e nel comune di Bressanvido.

L’alternanza di situazioni di degrado e di casi con buoni standard di qualità è abbastanza diffusa: oltre alla collocazione geografica, infatti, sui punteggi influiscono fattori di “eterogeneità” quali il grado di urbanizzazione, la litologia del substrato, ovvero la manutenzione / gestione delle risorgive da parte dei proprietari. Laddove sono state adottate misure di salvaguardia ambientale gli indici evidenziano un qualche miglioramento. Nelle schede del database è stato inserito anche l’indice IFR attuale, calcolato con le medesime modalità nel censimento del 2005, per poter effettuare un confronto sulla variazione dello stato ambientale delle risorgive nel tempo. Ovviamente il confronto è possibile solamente nei punti risultati attivi sia nel 2005 che nel 2014-2015. In Tabella 7 vengono riportati i risultati del confronto considerando i seguenti scenari:

miglioramento = indice IFR 2014 > indice IFR 2005 invarianza = indice IFR 2014 differisce di un valore compreso tra +0.5 e -0.5 rispetto al valore 2005. peggioramento = indice IFR 2014 < indice IFR 2005

42 il punteggio pare conseguire a motivi legati soprattutto ad un deterioramento dovuto a scarsa manutenzione 43 in questo caso si conferma il positivo effetto di misure di riqualificazione e salvaguardia, intraprese grazie a vari progetti (Regione Veneto, Provincia di Vicenza, …) ed al lavoro di associazioni locali (Comitato per le Risorgive) e di privati




Tabella 7 – Confronto tra IFR 2005 e IFR 2014_2015

Variazione N° %

Miglioramento 89 53%

Invarianza 29 17%

Peggioramento 50 30%

Totale 168 100% In Figura 21 viene presentato l’esito della classificazione delle risorgive in base alla variazione dell’indice IFR. Su oltre la metà di esse si verifica un miglioramento della situazione ambientale nel decennio che intercorre tra le misure. Questo risultato è favorito dall’aumento della sensibilità e dell’attenzione verso gli ecosistemi ed il paesaggio locale, messo in pratica anche a seguito di:

la nascita nel 2006 del Comitato per le Risorgive del comune di Bressanvido, con lo scopo di valorizzare dal punto di vista ambientale le risorgive del comune e di sensibilizzare i cittadini sulla loro manutenzione;

i lavori di riqualificazione dell’area delle sorgenti del fiume

Tesina iniziati nel 2011 in comune di Sandrigo, con la salvaguardia e il rimboschimento dell’ambiente planiziale;

la riqualificazione ambientale dell’area delle sorgenti di Dueville

- Villaverla: si tratta di un’area situata al confine dei due comuni, che presenta uno degli ambienti naturalistici di maggior pregio della Provincia di Vicenza; all’interno sono situate aree protette come le Sorgenti del Bacchiglione, il Bosco di Dueville, l’Oasi naturalistica di Villaverla, il Centro Idrico di Novoledo (Sottani A., 1992, Cappellari G., 2007);

il progetto LIFE+ SOR.BA. 09/NAT/IT000213, finalizzato alla

riqualificazione delle sorgenti del fiume di risorgiva Bacchiglione, mediante la riconversione naturalistica del sito utilizzato precedentemente come piscicoltura.

In Allegato 07 e Allegato 08 viene presentata la distribuzione spaziale dello stato di qualità, espresso come variazione dell’indice IFR_2015 rispetto al 2005. Emerge che la maggior parte delle risorgive cui è da associare un miglioramento della situazione ambientale si concentrano nella zona delle sorgenti di Dueville – Villaverla e nel comune di Bressanvido, in accordo con quanto sopra riportato. Dal punto di vista del mantenimento delle risorgive sul territorio, si segnala la scomparsa44 di alcuni fontanili presenti nel 2005, a causa di nuove lottizzazioni ed espansioni urbanistiche, soprattutto a ridosso dei centri comunali di Dueville e Caldogno. Tra gli elementi di degrado più frequenti va enfatizzato il taglio “indiscriminato” della vegetazione riparia, di cui si riportano alcuni esempi quanto mai significativi in Figura 22, Figura 23, Figura 24, e Figura 25; la presenza di rifiuti ed i casi con evidenze o indizi di escavazioni puntuali è stata rilevata raramente nel corso dei censimenti.

44 nella maggior parte dei casi si trattava di sorgenti con dimensioni modeste e di scarsa qualità ambientale, già largamente compromesse dalla vicinanza con fonti di pressione antropica

Figura 21 – Distribuzione statistica della variazione indice IFR 2005-2014




Figura 26 – Rana rossa di Lataste nella risorgiva 205

Figura 22 – Risorgiva 1009 prima del taglio della vegetazione riparia

Figura 23 – Risorgiva 1009 dopo il taglio della vegetazione riparia

Figura 24 – Risorgiva 1037 prima del taglio della vegetazione riparia

Figura 25 – Risorgiva 1037 dopo il taglio della vegetazione riparia

Tra gli elementi di caratterizzazione riportati nelle schede di descrizione del censimento viene preso in considerazione anche l’aspetto faunistico: esso non concorre direttamente alla valutazione dell’indice IFR. La fauna presente permette di completare la caratterizzazione complessiva dal punto di vista ecosistemico di una risorgiva. Tra le specie di maggior pregio si è documentata la presenza della Rana rossa di Lataste (Rana latastei), classificata nella “Lista rocca IUCN” come specie vulnerabile, di cui si presenta una foto scattata durante le operazioni di censimento in Figura 26. Tale specie, spesso utilizzata come indicatore ambientale nei monitoraggi faunistici, è stata osservata nelle risorgive 29 (Sandrigo) e 205 (Villaverla). Su 25 risorgive è stata documentata la presenza di specie ittiche (Tabella 8).




Tabella 8 – Confronto (2005-2015) dei risultati sulla presenza di fauna ittica

PRESENZA FAUNA ITTICA

ID risorgiva 2005 2014

1 SI non censita, eliminata

17 NO SI

23 NO SI

27 NO SI

28 NO SI

29 NO SI

30 NO SI

38 NO SI

88 NO SI

90 NO SI


104 NO SI


147 SI SI

165 SI SI

177 SI NO 191 SI NO 193 NO SI

214 SI NO

222 NO SI

241 SI NO 256 SI NO 301 SI SI

324 NO SI

339 SI SI


923 NO SI

925 NO SI

943 NO SI

1006 NO SI

1014 NO SI

1020 NO SI

1027 NO SI

1041 NO SI

TOTALE SI 13 25

Tra le specie ittiche si segnala in particolare lo Scazzone (Cottus gobio), specie minacciata in Italia a causa delle opere di regimazione, dagli episodi di contaminazione e dall’abbassamento del livello nei corsi d’acqua (Figura 27).




Figura 27 – Scazzone presso la risorgiva 23

Si tratta di una specie molto sensibile all’inquinamento idrico, che vive in acque limpide e ben ossigenate con temperature non superiori ai 16 °C. Per queste sue caratteristiche, analogamente alla Rana di Lataste, lo Scazzone viene utilizzato come indicatore di ambienti intatti, con buona qualità delle acque. Altri pesci rilevati durante il censimento sono il luccio e la trota. In un paio di risorgive (ID= 88 e 90) è stata riscontrata la presenza del Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), specie alloctona che produce un declino delle varietà native di gambero europeo d’acqua dolce, impatto sulla vegetazione riparia ed un aumento della torbidità dell’acqua con mobilitazione di sedimento. In base alle osservazioni si segnalano a seguire, a titolo esemplificativo, alcune risorgive che possono risultare particolarmente interessanti ai fini di eventuali future attività ed iniziative, anche di tipo didattico o turistico:

risorgiva ID=21 “Lirosa” (Comune di Bressanvido): esempio di fontanile s.s., con pozzi Norton: il sito è oggetto di ordinaria manutenzione e può essere interessato da progetti futuri di valorizzazione ambientale e paesaggistica;

risorgiva ID= 925 “Bojaroni” (Comune di Sandrigo): esempio di fontanile con vistosi fenomeni di sifonamento

geotecnico s.s., conseguenti alla risorgenza idrica naturale in seno ad un substrato granulare sabbioso; la polla presenta peraltro una abbondante fauna ittica (macrovertebrati) ed una fascia di vegetazione arboreo – arbustiva riparia.

Figura 28 – Risorgiva 21 “Lirosa”

Figura 29 – Risorgiva 925 “Bojaroni”

A conclusione di questa rassegna si ricorda che la risorgiva è un elemento geoidrologico in continua evoluzione, in quanto intimamente connesso alle circolazioni idrogeologiche che, come è noto, sono caratterizzate da precisi regimi nel tempo. Per sua natura una risorgiva può manifestare la tendenza a scomparire, per progressivo interramento o a seguito di incuria antropica: in seno ad un territorio ampiamente antropizzato e vincolato, il mantenimento della funzionalità idraulica delle polle nel tempo dipende in modo netto da pratiche di corretta gestione. Le Norme45 Tecniche del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale hanno indicato le attività che possono essere eseguite, finalizzate al miglioramento dello stato ottimale e dell’indice di funzionalità (IFR); in particolare: 45 approvate con DGRV n. 708 del 02.05.2012




manutenzione ordinaria:

o interventi di spurgo sia nella testa sia nell’asta finalizzate al mantenimento delle condizioni di libero flusso delle acque, e al mantenimento del fondo originale;

o interventi di sfalcio al fine di tenere pulite le sponde;

manutenzione straordinaria:

o interventi di riassetto delle sponde eventualmente franate (anche con interventi dell’ingegneria naturalistica) , o asportazione di materiali derivanti da scarichi abusivi, o aspirazione dei materiali presenti all’interno dei pozzi ove presenti; o interventi di risagomatura delle sponde (con rapporto 1:2) nei casi siano verticalizzate; o interventi di messa a dimora di alberi ed arbusti46 lungo il perimetro del fontanile al solo fine di stabilizzare le

sponde, di incrementare l’ombreggiamento, di migliorare la funzione di filtro biologico delle rive nei confronti dell’inquinamento diffuso e di incrementare la varietà ambientale;

o interventi di riattivazione idraulica dei tratti senili di risorgiva (riscavo del capifonte con asportazione del materiale di copertura, infissione di dreni d’affioramento, risagomatura delle aste principali, sistemazione del ciglio spondale e ripristino della vegetazione.

46 le essenze da impiegare sono quelle originarie dei luoghi ed adatte alle condizioni stazionali, anche al fine di contrastare lo sviluppo delle specie infestanti




5. MONITORAGGIO QUANTITATIVO

Le risorgive rappresentano un importante elemento idrogeologico anche dal punto di vista quantitativo: esse infatti possono essere considerate come lo sfioro di troppo pieno del sistema idrico sotterraneo che si sviluppa a monte, sopra gradiente rispetto alla direttrice dei deflussi. Il regime delle portate di risorgiva è strettamente connesso con il livello / portata dell’acquifero freatico: per questo legame esse fungono da indicatore della potenzialità geoidrologica complessiva della circolazione idrogeologica sottesa. Il sistema delle risorgive contribuisce in maniera sostanziale alla formazione del fitto reticolo idrologico che caratterizza la zona delle ricerche: sono moltissime le rogge che vengono alimentate dalle acque provenienti dalle risorgive ed anche alcuni tra i corsi d’acqua più importanti, come il Bacchiglione, traggono la loro origine da queste acque. Lo studio del regime idraulico del sistema delle risorgive è stato strutturato per fasi di approfondimento progressive, tramite:

1. valutazione preliminare della portata, durante il primo sopralluogo presso tutti i punti di risorgiva attivi47,

2. monitoraggio mediante n.9 campagne di misura manuale su n. 51 risorgive,

3. monitoraggio continuo in corrispondenza di 3 sezioni significative, per mezzo della istituzione di altrettante stazioni di misura automatica.

La prima fase, ovvero la valutazione complessiva delle portate, si è svolta in concomitanza con il censimento generale, dove, tra le varie misurazioni eseguite, si è provveduto a rilevare la portata di deflusso superficiale per singola asta. Per ogni risorgiva il punto di misurazione della portata è indicato nel database, attraverso l’indicazione grafica nello schema illustrativo. Questa prima fase ha permesso di stimare un valore indicativo della portata effluente dalle risorgive situate tra Astico e Brenta, che, alla data dei rilievi, viene valutato intorno a 6.7 m3/s. Tale valore è da ritenersi indicativo in quanto la misurazione delle portate per ogni risorgiva è stata completata48 in un arco temporale di circa due mesi, che non può ritenersi istantaneo con riferimento alla variabilità delle condizioni di regime entro il serbatoio freatico. In tal senso la Figura 30 mostra il regime di falda registrato presso 3 stazioni di misura poste in corrispondenza (stazione di misura A e B) ed a monte (stazione C) delle risorgive di Vicenza. Si osserva che le quote di falda nell’intervallo di interesse delle ricerche risultano mediamente superiori ai dati registrati nello stesso periodo tra il 2007 e il 2015.

47 in alcuni casi sono stati eseguiti dei sopralluoghi aggiuntivi per verificare nuovamente la misura effettuata 48 per esigenze operative




Figura 30 – Regime piezometrico della falda e finestra temporale del censimento (area colorata nel grafico) – dati Sinergeo

Il valore stimato è stato confrontato con i dati rilevati in censimenti precedenti, in modo da poter trarre considerazioni sull’effettiva salute quantitativa del sistema falda-risorgive. Si segnala che gli studi pregressi differiscono in quanto a metodo di misurazione adottato: alcuni censimenti hanno stimato la portata affluente dalle risorgive tramite misure di portata eseguite lungo i dei corsi d’acqua originati dalle stesse mentre altri hanno considerato misurazioni al singolo capi fonte, similmente a quanto svolto nell’ambito del presente studio. Inoltre la maggior parte delle stime pregresse risulta riferibile a determinazioni svolte in periodo estivo ovvero a fasce di territorio non completamente commensurabili. Ad ogni bon conto, per completezza di trattazione, si seguito vengono elencati i valori di portata riportati dai singoli studi riportati in bibliografia, unitamente a specifiche sul metodo di misurazione ed al periodo temporale cui riferire i valori.

- 12.66 m3/s, portata estiva anni ’60, misura effettuata ai capifonte (Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta, 1997)

- 6.93 m3/s portata autunno-inverno 1975, misurata in sezioni dei corsi d’acqua originati da risorgive (Dal Pra’ A., Antonelli R., 1980),

- 5.80 m3/s portata misurata da febbraio ed aprile 1986 con misura presso i capifonte (Cons. di Bonifica Pedemontano Brenta, 1994),

- 3.55 m3/s portata estiva 1997 misurata ai capifonte (Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta, 1997),

- 2.65 m3/s portata estiva 1998 misurata ai capifonte (Romanello, 1999),

- 9.82 m3/s settembre 2001, misura effettuata nei corsi d’acqua originati da risorgive (Perin, 2002),

- 6.37 m3/s marzo 2002, misura in sezioni dei corsi d’acqua originati da risorgive (Perin, 2002),

- 2.06 m3/s agosto 2008 misura ai capifonte (Pallaro R., 1999).

Le stime mostrano una certa variabilità, riconducibile alle metodiche utilizzate ovvero al regime idrogeologico di riferimento. In aderenza alle tendenze di depauperamento che supportano l’avvio del Progetto Aquor si può intravvedere una complessiva diminuzione della portata49 dagli anni ’60 in poi.

49 al netto delle oscillazioni stagionali

A

B

C




Il fatto è verosimilmente collegato al progressivo abbassamento del livello piezometrico, che a partire dagli anni ’60-’70 consegue allo sfruttamento della risorsa idrica sotterranea. Il valore di 6.7 m3/s, valutato nell’ambito del presente studio, risulta relativamente più elevato di quanto registrato negli ultimi rilievi con misurazioni di Q presso i capifonte: una serie di considerazioni a seguire descritte possono essere addotte per spiegare tecnicamente il significato dei numeri citati. Anzitutto il recente censimento considera un numero di risorgive superiore rispetto agli studi pregressi. Inoltre è stato eseguito nel periodo tardo autunnale-invernale, momento dell’anno in cui, generalmente, i livelli di falda sono più sostenuti rispetto a quelli estivi. A tal proposito va rimarcato che le condizioni climatiche del 2014 sono risultate anomale: alcuni eventi pluviometrici di forte intensità hanno provocato un aumento della ricarica in molte zone del Veneto. L’estate 2014, in aggiunta, è stata caratterizzata da una piovosità ben superiore alle medie del periodo, cosicché in Veneto nel trimestre giugno-agosto sono caduti circa 470 mm di precipitazione, dato superiore del 70% rispetto al valore medio50 di 276 mm. Particolarmente colpita da tali afflussi è stata proprio la zona pedemontana vicentina51 (Figura 31), che si configura come area di ricarica primaria del sistema freatico e, di conseguenza, delle risorgive.

Figura 31 – Carta delle precipitazioni (in mm) cadute nell’estate 2014 sul Veneto (a sx); differenza (in mm) tra la precipitazione media 1993-2012 e quella dell’estate 2014 ( dx) (fonte dei dati: ARPAV).

Nel censimento 2014 sono state rilevate anche le risorgive situate nei comuni di Altavilla Vicentina, Brendola e Creazzo. Tali emergenze si trovano fuori dalla zona considerata nell’analisi dai precedenti censimenti e comunque risultano minori in numero e soggette ad un regime di portate inferiori. Per questo settore si è infatti stimata una portata complessiva di risorgiva dell’ordine di 0.5 m3/s. Come sopra accennato, la valutazione degli aspetti quantitativi di progetto, ha compreso anche verifiche periodiche (n.9 campagne successive) su un numero “ristretto” di risorgive (n. 51 risorgive), che, alla scala della popolazione esaminata si configura ancora rappresentativo (20% ca. delle risorgive attive).

50 riferita al periodo 1993-2012 51 dati forniti da ARPAV




Le campagne di cui sopra sono state eseguite tra il 17 dicembre 2014 ed il 19 febbraio 2015. La Figura 32 mostra la distribuzione sul territorio dei punti di misura ed i relativi identificativi. Le stazioni di misura sono state scelte in modo tale da coprire in modo omogeneo l’area di indagine, per fornire valori indicativi sull’andamento nel tempo delle portate. In questo modo è stato possibile ipotizzare in via preliminare52 una correlazione tra l’evoluzione delle portate di sfioro delle risorgive e gli eventi pluviometrici, con le relative oscillazioni di falda ed evidenziare una tendenza nel comportamento del sistema idrico globale.

Figura 32 – Rete di controllo delle portate di deflusso

Per maggiore chiarezza si è ritenuto opportuno parzializzare l’analisi dei dati, suddividendo le misure in differenti grafici, ovvero:

- Figura 33, per le portate maggiori di 40 l/s, - Figura 34, per le portate comprese tra 20 e 40 l/s - Figura 35, per le portate inferiori a 20 l/s.

All’interno delle classi di portata sono stati elaborati alcuni grafici, utilizzando sorgenti scelte in base alla distribuzione spaziale ed in modo da favorire la leggibilità dell’elaborato. Per la verifica dei dati completi si rimanda al database o, in alternativa, alla tabella riepilogativa in Allegato 09.

52 le valutazioni sono state effettuate considerando un periodo limitato mentre sarebbe opportuno avere dati relativi ad almeno un anno idrologico




Figura 33 – Confronto tra la portata (Q>40 l/s) di alcune risorgive e le precipitazioni della stazione di Montecchio Precalcino (ARPAV)

Figura 34 – Confronto tra la portata (20<Q<40 l/s) di alcune risorgive e le precipitazioni della stazione di Montecchio Precalcino (ARPAV)




Figura 35 – Confronto tra la portata (Q<20 l/s) di alcune risorgive e le precipitazioni della stazione di Montecchio Precalcino (ARPAV) Sul periodo la tendenza di tutte le risorgive analizzate mostra una diminuzione delle portate fino all’evento di precipitazione del 05/02/2015, che ha comportato l’inversione dei trend. In tale occasione alla stazione pluviometrica ARPAV di Montecchio Precalcino (VI) sono stati misurati 47.2 mm di pioggia: altri eventi registrati, che non superano i 15 mm giornalieri, non paiono determinare risposte di sorta sulla circolazione che alimenta le polle. Per approfondire il fenomeno si sono correlati i dati di portata con quelli dell’andamento di falda, monitorato in acquisizione continua nel comune di Caldogno (Figura 36). In corrispondenza delle precipitazioni più sostenute si nota un’oscillazione della falda dovuta all’infiltrazione efficace che ben si correla con la variazione delle portate delle risorgive. La misura settimanale delle portate, ancorché condotta con metodica discreta, fornisce quindi un’indicazione rappresentativa degli andamenti, correlabile in modo evidente con i trend piezometrici. Nell’ottica di disporre di dati ancora più accurati si è provveduto ad installare tre stazioni di misura in continuo presso altrettante risorgive, distribuite uniformemente nell’area di studio (i.e marcatore triangolare di colore rosso in Figura 32).




Figura 36 – Confronto tra andamento delle portate di risorgiva a Caldogno e piezometria della falda

In Tabella 9 sono riportate alcune informazioni in merito alle suddette stazioni di misura.

Tabella 9 – Ubicazione siti di monitoraggio in continuo delle portate

ID Comune Data installazione X Y Tipologia di installazione

53 Bressanvido 19/12/2014 1705234 5056360 Idrometro automatico 339 Dueville 19/12/2015 1700950 5056236 Idrometro automatico 1046 Caldogno 15/01/2015 1696568 5055116 Stramazzo automatico

In Figura 37 vengono mostrate le tipologie di installazioni eseguite.

Figura 37 – Stazioni di misura in continuo della portata (da sx rispettivamente risorgiva ID= 53, 339 e 1046)

Per la finalità in discussione sono state scelte risorgive con portata perenne: si è data preferenza a siti con sezione di deflusso possibilmente regolare, in modo tale ottimizzare le misure di calibrazione per ricostruire la scala delle portate. Ulteriori fattori che hanno influito sulla scelta delle aree sono stati l’accessibilità e, ovviamente, la disponibilità dei proprietari.




La risorgiva 339, situata a Povolaro (Dueville) e la risorgiva 53 a Bressanvido, rispettano entrambe le caratteristiche descritte, presentando sezione bagnata sufficientemente regolare e portata perenne. Nel terzo caso è stato necessario installare uno stramazzo dedicato: l’equipaggiamento è stato realizzato in lamiera sottile d’acciaio, opportunamente sagomata (i.e. stramazzo Bazin). La posa dello stramazzo ha tenuto in considerazione i possibili problemi di intasamento del manufatto, causati da accumulo di detriti e fogliame presso l’apertura. In ogni stazione è stato installato un sistema fisso di registrazione con sensore autoalimentato ed a registrazione automatica ed in continuo dei dati di altezza idrometrica.

La misurazione ha permesso: una registrazione di valori massimi e minimi, medi e cumulati, in relazione alla finestra temporale di disponibilità delle

letture,

la determinazione della velocità53 di risposta della risorgiva in relazione ai fattori di alimentazione.

La scala delle portate è stata ottenuta correlando il tracciato idrometrico (i.e. battenti misurati nel tempo) presso i tre siti e calibrando i dati con misure di portate “a sessione” con il correntometro Doppler. Le rette di regressione presentano una buona correlazione come si evidenza in Figura 38 (e.g. risorgiva n. 53). Nei grafici di Figura 39, Figura 40 e Figura 41 si mettono in relazione le portate rilevate alle singole risorgive con le precipitazioni misurate presso la stazione meteorologica ARPAV di Montecchio Precalcino.

53 una sorta di tempo di corrivazione

Figura 38 – Correlazione tra battente idrometrico e portate




Figura 39 – Portata misurata alla risorgiva 53 e precipitazioni misurate a Montecchio Precalcino






Nei casi presentati emerge, in modo diversificato, il nesso di causa-effetto tra deflussi di risorgiva e ricarica naturale. In particolare anche per la risorgiva 1046, caratterizzata da una portata assairidotta (inferiore ai 5 l/s), la pioggia del 05 febbraio modifica il regime delle portate in modo netto. L’irregolarità di andamento del tracciato Q vs t presso la risorgiva 53 è legata alla presenza di un’opera idraulica irrigua nei pressi del fiume Tergola. In Figura 42 si rappresentano i livelli idrometrici misurati presso le 3 stazioni di misura di Q in rapporto ai valori piezometrici dell’acquifero.




Figura 42 – Idrometria nelle tre risorgive strumentate in relazione alle precipitazioni ed al livello di falda

Le sperimentazioni, implementate come approfondimento nell’ambito delle attività tecniche, mettono in luce già sul breve periodo dati interessanti, in grado di completare in modo esaustivo la caratterizzazione quantitativa del sistema di risorgiva. Ove tali argomentazioni fossero ritenute meritevoli, potrà essere conveniente estendere il piano di controllo, sia in senso temporale che a livello geografico, presso altri capifonte appropriati a rappresentare le tendenze in atto nei circuiti sotterranei della media pianura vicentina.

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