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Serie Ordinaria n. 29 - Mercoledì 19 luglio 2017 – 4 – Bollettino Ufficiale D.c.c.r. 27 giugno 2017. n. X/1548/8002 Deliberazione n. X/1548/8002 del 27 giugno 2017 della Commissione consiliare VI «Ambiente e Protezione Civile» e Commissione consiliare VIII «Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi» (in sede congiunta e deliberante ai sensi degli articoli 37, comma 1, e 122, comma 6, del regolamento generale del Consiglio regionale) - Linee guida per i comuni per l’impiego dei fertilizzanti sui suoli, in particolare in merito allo spandimento dei fanghi di depurazione Presidenza del Presidente Alberto Cavalli LA COMMISSIONE CONSILIARE VI «Ambiente e Protezione Civile» COMMISSIONE CONSILIARE VIII «Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi» PREMESSO CHE la Mozione n. 811 è stata presentata in data 28 marzo 2017; − nella seduta consiliare del 4 aprile 2017 è stata chiesta, ai sensi dell’art. 122, comma 6, del regolamento generale del Consiglio, la trattazione in Commissione della Mozione n. 811 da parte dei proponenti; − il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso alle Commissioni VI e VIII la Mozione n. 811, per l’esame con- giunto, a norma dell’art. 37, comma 1, del regolamento ge- nerale del Consiglio; con votazione palese, per alzata di mano: voti rappresentati: 62 voti favorevoli: 62 voti contrari: 0 astenuti: 0 DELIBERA di approvare il testo della Mozione n. 811 concernente «Linee guida per i comuni per l’impiego dei fertilizzanti sui suoli, in par- ticolare in merito allo spandimento dei fanghi di depurazione», nel testo che così recita: PREMESSO CHE a livello nazionale la gestione dei fanghi è normata dal de- creto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99 «Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’am- biente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura». All’interno di tale provvedi- mento statale, le competenze regionali vengono normate con particolare riferimento all’articolo 6, comma 1, punto 2), con cui viene conferita alla Regione la facoltà di stabi- lire «ulteriori limiti e condizioni di utilizzazione in agricoltura per i diversi tipi di fanghi in relazione alle caratteristiche dei suoli, ai tipi di colture praticate, alla composizione dei fan- ghi, alle modalità di trattamento»; la normativa comunitaria, nazionale e regionale prevede l’analisi e il monitoraggio dei terreni agricoli interessati dalle operazioni di spandimento dei fanghi per accertar- ne il livello di potenziale inquinamento progressivo conse- guente all’effetto di accumulo di sostanze inquinanti ne- gli anni. Tale tipo di monitoraggio strutturale negli anni in Lombardia è stato avviato in provincia di Pavia nel 2005 con uno studio pubblicato nel 2006 e denominato «Il suo- lo della provincia di Pavia» ad opera del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea e dell’Istituto per l’ambiente e la sostenibilità (IES) e non è più stato ripetuto, siamo quindi in una situazione di assenza di dati strutturali comparabili per verificare scientificamente l’impatto inqui- nante, sotto il profilo dell’effetto di accumulo di sostanze inquinanti negli anni, dello spandimento fanghi sui terreni agricoli; vi è poi stato uno studio denominato «Progetto di Monitoraggio Ambientale su tutto il Territorio della Regione Lombardia (Progetto Soil)», pubblicato nel 2015, relativo ad una indagine conoscitiva della qualità e dello stato di sa- lute dei suoli lombardi, ad opera del Joint Research Centre (JRS) della Commissione Europea (Report EUR 27161 IT ). Lo stesso studio, che costituisce una sorta di punto zero, dal quale partire per monitorare i suoli lombardi afferma che «occorre sottolineare la necessità di implementare i punti di campionamento per avere una visione più accu- rata, allargando la lente di ingrandimento, e tornando su alcuni punti per valutare le eventuali differenze (incrementi o diminuzioni della concentrazione dei contaminanti nei suoli), per poter agire con suggerimenti e/o norme per la salvaguardia del patrimonio suolo. Lo studio di oggi e i dati che si otterranno nei successivi anni consentiranno per i prossimi decenni una gestione corretta e attenta delle at- tività che si svolgono sopra e nel suolo, permetteranno di ottenere una maggiore qualità dei prodotti coltivati. Tutto ciò comporta un uso veramente sostenibile del suolo ed uno sviluppo di politiche mirate alla salvaguardia della sa- lute dei cittadini»; PREMESSO, INOLTRE, CHE − la deliberazione della Giunta regionale 1° luglio 2014, n. 2031, emanata dalla Giunta regionale, che disciplina il trattamento e lo spandimento su terreni agricoli dei fanghi di depurazione delle acque reflue di impianti civili ed in- dustriali, è stata parzialmente annullata dalle sentenze del TAR Lombardia n. 2434 del 19 novembre 2015 e n. 195 del 29 gennaio 2016; Regione Lombardia ha promosso il ricorso al Consiglio di Stato in impugnazione delle sopracitate sentenze del TAR Lombardia; − l’ordinanza del Consiglio di Stato n. 05634/2016 del 30 agosto 2016, accogliendo l’istanza cautelare e sospen- dendo l’esecutività della sentenza impugnata, afferma che «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, preva- le quello pubblico ad evitare vuoti di tutela alla salute e all’ambiente, in relazione alle attività di trattamento e span- dimento dei fanghi da depurazione»; a seguito del parziale annullamento delle precedenti Linee guida approvate con deliberazione della Giunta regiona- le 2031/2014 (operato dalle sentenze del TAR Lombardia n. 2434 del 19 novembre 2015 e n. 195 del 29 gennaio 2016), con la deliberazione della Giunta regionale 6 giu- gno 2016 n. 5269 viene approvato un documento tecnico di integrazione alla deliberazione della Giunta regionale 2031/2014, al fine di garantire un uso efficiente dei fanghi sotto l’aspetto agronomico, secondo il criterio di «buona pratica agricola» e nel contempo impedire le possibili mo- lestie olfattive derivanti da tale attività; VALUTATO CHE − i fanghi sono principalmente prodotti dalla depurazione degli scarichi civili, di acque industriali e dalle aziende agricole e, una volta trattati negli appositi impianti, vengo- no destinati alle aziende agricole per lo spandimento nei campi, come concime; i dati del 2015 mostrano che in Lombardia vengono ritirati circa 1100 tonnellate/anno di fanghi di cui circa 680.000 tonnellate provengono da altre regioni (pari a circa il 60 per cento sul totale). Di essi i dati 2015 mostrano che circa 860.000 vengono sparsi in agricoltura e che circa il 60 per cento si concentra in provincia di Pavia (fonte: dati ARPA 2015); CONSIDERATO CHE i rischi derivanti dallo spandimento fanghi nei campi agricoli sono molteplici: producono molestie olfattive e contengono so- stanze inquinanti e agenti patogeni derivanti dalle attività indu- striali e artigianali e dagli scarichi domestici che non sono indivi- duati dalla legge nazionale vigente (d.lgs. 99/1992); CONSTATATO CHE i comuni, all’interno del regolamento d’igiene o con rego- lamento comunale ad hoc, disciplinano l’utilizzazione su terreno agricolo di fertilizzanti, reflui zootecnici (disciplinati da normativa europea, nazionale e regionale) e fanghi di depurazione; − il comune di Rodigo (MN) ha adottato, all’interno del re- golamento locale di igiene, specifiche integrazioni che vanno a disciplinare l’impiego dei fertilizzanti sui suo- li del territorio comunale (http://www.comune.rodigo. mn.it/65-integrazioni-al-regolamento-locale-digiene); tale regolamento non riguarda i prodotti derivanti da atti- vità agricola e zootecnica quali effluenti da allevamento, già normati dalla normativa nazionale e regionale vigente; − la finalità dello specifico capitolo all’interno del Regola- mento d’Igiene di Rodigo, è la salvaguardia dell’ambiente e dei terreni agricoli, valutando la reale necessità di utilizzo dei fertilizzanti (dato che, essendo derivati da lavorazioni industriali e non, possono contenere sostanze pericolose);

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Serie Ordinaria n. 29 - Mercoledì 19 luglio 2017

– 4 – Bollettino Ufficiale

D.c.c.r. 27 giugno 2017. n. X/1548/8002Deliberazione n. X/1548/8002 del 27 giugno 2017 della Commissione consiliare VI «Ambiente e Protezione Civile» e Commissione consiliare VIII «Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi» (in sede congiunta e deliberante ai sensi degli articoli 37, comma 1, e 122, comma 6, del regolamento generale del Consiglio regionale) - Linee guida per i comuni per l’impiego dei fertilizzanti sui suoli, in particolare in merito allo spandimento dei fanghi di depurazione

Presidenza del Presidente Alberto Cavalli

LA COMMISSIONE CONSILIARE VI «Ambiente e Protezione Civile»

COMMISSIONE CONSILIARE VIII «Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi»

PREMESSO CHE − la Mozione n. 811 è stata presentata in data 28 marzo 2017; − nella seduta consiliare del 4 aprile 2017 è stata chiesta, ai sensi dell’art. 122, comma 6, del regolamento generale del Consiglio, la trattazione in Commissione della Mozione n. 811 da parte dei proponenti;

− il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso alle Commissioni VI e VIII la Mozione n. 811, per l’esame con-giunto, a norma dell’art. 37, comma 1, del regolamento ge-nerale del Consiglio;

− con votazione palese, per alzata di mano: − voti rappresentati: 62 − voti favorevoli: 62 − voti contrari: 0 − astenuti: 0

DELIBERA di approvare il testo della Mozione n. 811 concernente «Linee

guida per i comuni per l’impiego dei fertilizzanti sui suoli, in par-ticolare in merito allo spandimento dei fanghi di depurazione», nel testo che così recita:

PREMESSO CHE − a livello nazionale la gestione dei fanghi è normata dal de-creto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99 «Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’am-biente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura». All’interno di tale provvedi-mento statale, le competenze regionali vengono normate con particolare riferimento all’articolo 6, comma 1, punto 2), con cui viene conferita alla Regione la facoltà di stabi-lire «ulteriori limiti e condizioni di utilizzazione in agricoltura per i diversi tipi di fanghi in relazione alle caratteristiche dei suoli, ai tipi di colture praticate, alla composizione dei fan-ghi, alle modalità di trattamento»;

− la normativa comunitaria, nazionale e regionale prevede l’analisi e il monitoraggio dei terreni agricoli interessati dalle operazioni di spandimento dei fanghi per accertar-ne il livello di potenziale inquinamento progressivo conse-guente all’effetto di accumulo di sostanze inquinanti ne-gli anni. Tale tipo di monitoraggio strutturale negli anni in Lombardia è stato avviato in provincia di Pavia nel 2005 con uno studio pubblicato nel 2006 e denominato «Il suo-lo della provincia di Pavia» ad opera del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea e dell’Istituto per l’ambiente e la sostenibilità (IES) e non è più stato ripetuto, siamo quindi in una situazione di assenza di dati strutturali comparabili per verificare scientificamente l’impatto inqui-nante, sotto il profilo dell’effetto di accumulo di sostanze inquinanti negli anni, dello spandimento fanghi sui terreni agricoli; vi è poi stato uno studio denominato «Progetto di Monitoraggio Ambientale su tutto il Territorio della Regione Lombardia (Progetto Soil)», pubblicato nel 2015, relativo ad una indagine conoscitiva della qualità e dello stato di sa-lute dei suoli lombardi, ad opera del Joint Research Centre (JRS) della Commissione Europea (Report EUR 27161 IT ). Lo stesso studio, che costituisce una sorta di punto zero, dal quale partire per monitorare i suoli lombardi afferma che «occorre sottolineare la necessità di implementare i punti di campionamento per avere una visione più accu-rata, allargando la lente di ingrandimento, e tornando su alcuni punti per valutare le eventuali differenze (incrementi o diminuzioni della concentrazione dei contaminanti nei

suoli), per poter agire con suggerimenti e/o norme per la salvaguardia del patrimonio suolo. Lo studio di oggi e i dati che si otterranno nei successivi anni consentiranno per i prossimi decenni una gestione corretta e attenta delle at-tività che si svolgono sopra e nel suolo, permetteranno di ottenere una maggiore qualità dei prodotti coltivati. Tutto ciò comporta un uso veramente sostenibile del suolo ed uno sviluppo di politiche mirate alla salvaguardia della sa-lute dei cittadini»;

PREMESSO, INOLTRE, CHE − la deliberazione della Giunta regionale 1° luglio 2014, n. 2031, emanata dalla Giunta regionale, che disciplina il trattamento e lo spandimento su terreni agricoli dei fanghi di depurazione delle acque reflue di impianti civili ed in-dustriali, è stata parzialmente annullata dalle sentenze del TAR Lombardia n. 2434 del 19 novembre 2015 e n. 195 del 29 gennaio 2016;

− Regione Lombardia ha promosso il ricorso al Consiglio di Stato in impugnazione delle sopracitate sentenze del TAR Lombardia;

− l’ordinanza del Consiglio di Stato n.  05634/2016 del 30 agosto 2016, accogliendo l’istanza cautelare e sospen-dendo l’esecutività della sentenza impugnata, afferma che «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, preva-le quello pubblico ad evitare vuoti di tutela alla salute e all’ambiente, in relazione alle attività di trattamento e span-dimento dei fanghi da depurazione»;

− a seguito del parziale annullamento delle precedenti Linee guida approvate con deliberazione della Giunta regiona-le 2031/2014 (operato dalle sentenze del TAR Lombardia n.  2434 del 19 novembre 2015 e n.  195 del 29 gennaio 2016), con la deliberazione della Giunta regionale 6 giu-gno 2016 n. 5269 viene approvato un documento tecnico di integrazione alla deliberazione della Giunta regionale 2031/2014, al fine di garantire un uso efficiente dei fanghi sotto l’aspetto agronomico, secondo il criterio di «buona pratica agricola» e nel contempo impedire le possibili mo-lestie olfattive derivanti da tale attività;

VALUTATO CHE − i fanghi sono principalmente prodotti dalla depurazione degli scarichi civili, di acque industriali e dalle aziende agricole e, una volta trattati negli appositi impianti, vengo-no destinati alle aziende agricole per lo spandimento nei campi, come concime;

− i dati del 2015 mostrano che in Lombardia vengono ritirati circa 1100 tonnellate/anno di fanghi di cui circa 680.000 tonnellate provengono da altre regioni (pari a circa il 60 per cento sul totale). Di essi i dati 2015 mostrano che circa 860.000 vengono sparsi in agricoltura e che circa il 60 per cento si concentra in provincia di Pavia (fonte: dati ARPA 2015);

CONSIDERATO CHEi rischi derivanti dallo spandimento fanghi nei campi agricoli sono molteplici: producono molestie olfattive e contengono so-stanze inquinanti e agenti patogeni derivanti dalle attività indu-striali e artigianali e dagli scarichi domestici che non sono indivi-duati dalla legge nazionale vigente (d.lgs. 99/1992);

CONSTATATO CHE − i comuni, all’interno del regolamento d’igiene o con rego-lamento comunale ad hoc, disciplinano l’utilizzazione su terreno agricolo di fertilizzanti, reflui zootecnici (disciplinati da normativa europea, nazionale e regionale) e fanghi di depurazione;

− il comune di Rodigo (MN) ha adottato, all’interno del re-golamento locale di igiene, specifiche integrazioni che vanno a disciplinare l’impiego dei fertilizzanti sui suo-li del territorio comunale (http://www.comune.rodigo.mn.it/65-integrazioni-al-regolamento-locale-digiene);

− tale regolamento non riguarda i prodotti derivanti da atti-vità agricola e zootecnica quali effluenti da allevamento, già normati dalla normativa nazionale e regionale vigente;

− la finalità dello specifico capitolo all’interno del Regola-mento d’Igiene di Rodigo, è la salvaguardia dell’ambiente e dei terreni agricoli, valutando la reale necessità di utilizzo dei fertilizzanti (dato che, essendo derivati da lavorazioni industriali e non, possono contenere sostanze pericolose);

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CONSTATATO, INOLTRE, CHE − tra i punti salienti del sopracitato regolamento vi è la reda-zione di uno studio pedo-agronomico che valuti la reale necessità di utilizzo di tali prodotti. Esso si articola in diversi punti, tra i quali emergono l’indagine pedo-agronomica dei suoli, volta a valutare, con analisi chimico/fisiche, la re-ale necessità di utilizzo sul suolo dei «fertilizzanti» e il referto analitico dei «fertilizzanti» utilizzati;

− vengono, inoltre, posti dei limiti relativi alle distanza da corsi d’acqua e dai centri abitati;

RITENUTO CHE − il «Titolo II Igiene del Territorio Capitolo 2° Suolo 2.11.18 Im-piego dei fertilizzanti sui suoli del territorio comunale» del Regolamento d’Igiene del comune di Rodigo e, soprat-tutto, il regolamento «tipo» per l’Impiego dei fertilizzanti sui suoli del territorio comunale, redatto dal Comitato Tutela Suoli Agricoli Lombardi e presentato a Mariana Mantova-na (MN) in data 4 marzo 2017, possano essere un valido supporto per tutelare i suoli, le acque, la vegetazione e so-prattutto la salute dei cittadini;

− sarebbe auspicabile un maggiore supporto da parte di Regione Lombardia ai comuni al fine di regolamentare l’u-tilizzo agronomico, in modo omogeneo su tutto il territorio lombardo, dei fanghi di depurazione e dei gessi di defeca-zione affinché la salvaguardia dell’ambiente e dei terreni agricoli, nonché la salute dei cittadini, vengano tutelate;

− per l’elaborazione di tali linee guida vengano prese in con-siderazione le prescrizioni indicate dalla proposta di rego-lamento «tipo» per l’Impiego dei fertilizzanti sui suoli del ter-ritorio comunale redatto dal Comitato Tutela Suoli Agricoli Lombardi, allegato alla presente;

IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE − a predisporre, in continuità con la deliberazione della Giunta regionale 2031/2014 e con la deliberazione della Giunta regionale 5269/2016, di concerto con le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e l’Agenzia regionale per la Pro-tezione dell’Ambiente (ARPA), delle linee guida finalizzate a fornire un supporto tecnico ai comuni per l’adozione di un regolamento che disciplini le modalità di utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione e dei gessi di defe-cazione affinché i criteri e le modalità siano omogenei su tutto il territorio lombardo;

− a far sì che per l’elaborazione di tali linee guida vengano prese in considerazione le prescrizioni indicate dalla pro-posta di regolamento «tipo» per l’Impiego dei fertilizzanti sui suoli del territorio comunale, redatto dal Comitato Tute-la Suoli Agricoli Lombardi e allegato alla presente.».

Il Presidente: Alberto CavalliIl consigliere segretario: Andrea Fiasconaro

La dirigente: Francesca Santambrogio

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ALLEGATO

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