3)Microscopio Ottico Binoculare

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Microscopio ottico binoculare Il microscopio ottico è uno strumento utilizzato in laboratorio per ingrandire cellule e microrganismi che, essendo di piccole dimensioni, non sono visibili a occhio nudo né con una semplice lente di ingrandimento. Consente di ottenere un ingrandimento utile massimo di 1000X. Il microscopio basa il suo funzionamento sui principi della riflessione e della rifrazione, derivati dall’ottica geometrica. La luce proveniente da una lampadina posta alla base dello strumento viene inviata, tramite il sistema di lenti del condensatore, sul preparato. I raggi luminosi emessi da quest’ultimo, passando attraverso le lenti dell’obiettivo, finiscono all’interno del tubo ottico formando un primo ingrandimento dell’oggetto in esame. L’immagine poi viene ulteriormente ingrandita dall’oculare, composto da due lenti. I.T. “G.Deledda” - LECCE

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Microscopio ottico binoculare

Il microscopio ottico è uno strumento utilizzato in laboratorio per ingrandire cellule e

microrganismi che, essendo di piccole dimensioni, non sono visibili a occhio nudo né con una

semplice lente di ingrandimento. Consente di ottenere un ingrandimento utile massimo di 1000X.

Il microscopio basa il suo funzionamento sui principi della riflessione e della rifrazione, derivati

dall’ottica geometrica.

La luce proveniente da una lampadina posta alla base dello strumento viene inviata, tramite il

sistema di lenti del condensatore, sul preparato.

I raggi luminosi emessi da quest’ultimo, passando attraverso le lenti dell’obiettivo, finiscono

all’interno del tubo ottico formando un primo ingrandimento dell’oggetto in esame. L’immagine

poi viene ulteriormente ingrandita dall’oculare, composto da due lenti.

Schema di un microscopio ottico: vengono evidenziate le parti più importanti

Struttura

Il microscopio ottico è composto da:

- un sistema stativo (struttura portante) ;

- un sistema di illuminazione ;

- un sistema ottico.

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Il sistema stativo comprende : la base, il tavolino e il braccio.

La base serve d’appoggio al microscopio;

il tavolino piano traslatore sul quale si pone il preparato, può essere spostato mediante due viti in

senso laterale e antero-posteriore e in alto e in basso mediante la vite macrometrica (per

spostamenti più grossolani) e micrometrica (per la messa a fuoco).

Ha un apertura centrale che consente il passaggio dei raggi luminosi.

Il braccio serve per afferrare il microscopio.

Il sistema di illuminazione comprende: la sorgente luminosa e il diaframma a iride.

La sorgente luminosa è costituita da una lampadina montata nella base dello strumento e serve a

illuminare il preparato.

Il diaframma posto sotto il tavolino è costituito da un sistema di lamelle che consente di regolare

l’ampiezza del fascio luminoso che passa attraverso il condensatore e che incide sul preparato, al

fine di ottenere una buona illuminazione dello stesso. L’uso del diaframma permette di variare il

contrasto del preparato (chiudendolo, il contrasto aumenta).

Il sistema ottico comprende : il condensatore, gli oculari e gli obiettivi. Il condensatore è un

sistema ottico posto sotto il tavolino, ha la funzione di concentrare e dirigere i raggi luminosi sul

preparato al fine di farli passare attraverso il preparato con un’angolazione ottimale per illuminare

il campo ottico: questi raggi vengono poi raccolti dall’obiettivo e concorrono alla formazione

dell’immagine.

Gli oculari costituiti da un sistema ottico, posti sopra il tubo oculare, ingrandiscono ulteriormente

l’immagine fornita dall’obbiettivo.

Sugli oculari è inciso un numero seguito dal segno per, il quale indica il potere di ingrandimento

dello stesso. Le lenti usate per gli oculari sono azzurrate per ridurre la riflessione della luce.

Gli obiettivi costituiti da un sistema ottico, ingrandiscono l’immagine del preparato; sono fissati al

portaobiettivi a revolver che permette il passaggio rapido da un obiettivo all’altro.

Sugli obiettivi è inciso un numero che ne indica l’ingrandimento; questo, moltiplicato per

l’ingrandimento dell’oculare, permette di ottenere l’ingrandimento totale del preparato.

L’immagine finale è due volte ingrandita e capovolta: l’obiettivo la ingrandisce una prima volta e la

capovolge, l’oculare la ingrandisce ulteriormente e non la capovolge più.

Gli obiettivi possono essere:

- a secco nei quali tra la lente e il preparato rimane uno strato d’aria

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- a immersione nel quale tra obiettivo e preparato si pone una goccia di olio di cedro (l’olio ha un

indice di rifrazione maggiore dell’aria), che aumenta il potere di risoluzione dell’obiettivo con un

ingrandimento maggiore e un’ immagine più nitida.

Particolare degli obiettivi

Gli obiettivi portano delle iscrizioni incise sulla loro superficie esterna. Vediamo cosa significano. Sull'obiettivo a sinistra nell'ultima foto leggiamo:

40/0.65 N.A.160/0.17

40 è il numero di ingrandimenti permesso dall'obiettivo, cioè 40 volte;

0,65 è l'apertura numerica (N.A.) di cui abbiamo parlato prima;

160 è la distanza, espressa in millimetri, che deve intercorrere tra questo obiettivo e l'oculare;

0.17 è lo spessore massimo, espresso in millimetri, che deve avere il vetrino coprioggetto.

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Uso del microscopio

1)Porre il microscopio sul tavolo di lavoro afferrandolo, con una mano, per il braccio dello stativo e

mettendo l’altra mano sotto la base.

2) Prima di ogni altra operazione, verificare che il tavolino del microscopio sia completamente

abbassato

2) Posizionare il preparato sul tavolino porta-oggetto, controllando che venga posto

correttamente , col campione rivolto verso l’alto : se si lavorasse infatti col preparato capovolto,

sarebbe minore la risoluzione ottenibile ed impossibile la messa a fuoco con gli obiettivi più

potenti. Portare la sezione che deve essere esaminata sul foro al centro del tavolino portaoggetti.

Regolare gli oculari in base alla propria distanza inter-pupillare in modo da avere un unico campo

visivo e non due separati.

3)Senza guardare nell’oculare, accertarsi, muovendo il preparato, che il campione sia centrato

rispetto al fascio luminoso proveniente dal condensatore.

4) Agendo sul diaframma a iride, regolare l’ampiezza del fascio di luce che colpisce il campione.

5)Osservare il preparato spostando il revolver sull’obiettivo a basso ingrandimento che permette

un campo visivo più vasto. Utilizzando la vite macrometrica, avvicinare il preparato all’obiettivo

per una prima messa a fuoco grossolana, anche senza guardare nell’oculare. Completare poi la

messa a fuoco con la vite micrometrica.

6) Poiché generalmente gli obiettivi in dotazione sono parafocali ( hanno cioè lo stesso fuoco),

quando l’oggetto è a fuoco con l’obiettivo a ingrandimento minore, gli altri obiettivi saranno

pressoché a fuoco quindi si passa all’obiettivo medio o grande, mettendo a fuoco solamente con

la vite micrometrica.

7)Ruotando la vite del condensatore si può aumentare la luminosità o il contrasto.

8)Al termine dell’osservazione, si spegne il microscopio, si abbassa il tavolino, si toglie il preparato

e si puliscono gli obbiettivi e il tavolino mediante un panno inumidito con alcool.

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Precauzioni speciali nell’uso del microscopio

Il microscopio è uno strumento delicato quindi occorre trattarlo con cura seguendo alcune norme:

a. Quando si condivide il microscopio con un compagno e si vuol fare osservare il preparato,

bisogna evitare di spostare il microscopio trascinandolo sul tavolo perché, a causa delle vibrazioni,

lo strumento potrebbe essere danneggiato.

b. Nel rimettere a posto il microscopio, evitare movimenti bruschi o colpi.

c. Non forzare mai alcuna manopola del microscopio, dato che tutti i dispositivi di regolazione

dovrebbero funzionale facilmente. Se qualcosa non funziona rivolgersi immediatamente

all’assistente tecnico o al docente.

d. Lavorare con il microscopio di fronte, disponendo il notes per gli appunti o disegni di lato.

e. Fare in modo che la lente dell’obiettivo non tocchi il vetrino copri-oggetto o il preparato.

f. Non scambiare gli obiettivi o gli oculari di microscopi diversi.

g. Non toccare le lenti ; pulire le lenti, quando necessario, con carta speciale per lenti e acqua

distillata. Non usare mai tessuto comune e non strofinare una lente quando è asciutta.

h. Non lasciare un vetrino sul microscopio quando non si usa.

i. Togliere sempre l’olio dall’obiettivo ad immersione dopo averlo usato. Se una quantità anche

minima di olio dovesse andare su di un obiettivo a secco, toglierlo immediatamente con carta

speciale per lenti e se l’olio dovesse seccarsi o solidificarsi su una lente, rimuoverlo con carta

speciale inumidita con alcool etilico.

l. Quando il microscopio non viene usato tenerlo coperto nell’apposito scomparto.

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