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NOIRFEST.COM 3—9 DICEMBRE 2018 MILANO, COMO INGRESSO LIBERO 28 a EDIZIONE

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NOIRFEST.COM

www.noirfest.com

3—9 DICEMBRE 2018

MILANO, COMO

INGRESSO LIBERO

28a EDIZIONE

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NOIR 2018: UN’EDIZIONE… CONTAGIOSA Si svolgerà tra Milano e Como, dal 3 al 9 dicembre, la XXVIII edizione del Noir in Festival, diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM), secondo la doppia vocazione che la manifestazione ha assunto in questi anni per esaltare l’attività di formazione (a Milano nel campus universitario di IULM) insieme a quella di scoperta, spettacolo, glamour (al Teatro Sociale di Como). Fedele al suo carattere interdisciplinare che da sempre fonde cinema e letteratura, memoria e attualità, fumetto e new media nel segno di un unico genere, il Noir del 2018 ha due campioni esemplari in Joe Dante (Premio Noir alla carriera nel cinema) e Jo Nesbø (Raymond Chandler Award). Ma nel programma del festival, tra incontri, eventi, novità e ricorrenze spiccano almeno altri quattro appuntamenti: quello con Dario Argento, Gianfranco Manfredi e autorevoli esperti di “zombilogia” per i 50 anni di un film-capostipite come La notte dei morti viventi di George A. Romero; l’incontro con Katharina Kubrick nell’anniversario di un altro capolavoro come 2001: Odissea nello spazio; la giornata intitolata The British Touch con tre grandi signore del nuovo mystery anglosassone, tra Agatha Christie e Patricia Highsmith, come Jill Dawson (Il talento del crimine), Sujata Massey (Le vedove di Malabar Hill), Sarah Pinborough (L’amica del cuore). Infine la masterclass di Ning Ying, presidente della giuria per il cinema, la più celebre regista donna cinese, tra i fondatori della cosiddetta “Sesta Generazione” e protagonista al Noir in collaborazione con l’Istituto Confucio di Milano. Tra sorprese e conferme Noir in Festival 2018 offre un ampio spettro di suggestioni ed emozioni nel segno del brivido e della fantasia, fino a poter essere definita davvero un’edizione… da paura in più di un senso. Tra cinema e televisione L’incontro a distanza tra Johnny Depp (padre) e Lily-Rose Depp (figlia) nei due film che aprono e chiudono la selezione ufficiale 2018: Les fauves di Vincent Mariette e City of Lies di Brad Furman; una femme fatale in stile Dirty Harry ma con il fascino assoluto di Nicole Kidman in Destroyer di Karyn Kusama; Anna Kendrick (l‘avevamo scoperta in Twilight), mamma perfetta che in A simple Favour di Paul Feig si scopre detective e si rivela una delle più riuscite interpreti della black comedy; il confronto a distanza tra il cinema europeo e quello latino-americano in un anno che vede l’argentino El Angel di Luis Ortega tra i favoriti per l’Oscar al miglior film straniero e lo svedese Border di Ali Abbasi correre per l’Oscar europeo; una storia di droga e di faide, Birds of Passage, che conferma un talento assoluto del nuovo cinema degli anni 2000 come Ciro Guerra e trae nuova attualità dalla guerra tra ricchi e poveri ai confini degli Stati Uniti; l’appassionante sfida tra i magnifici sei film finalisti del Premio Claudio Caligari che verranno giudicati dalla giuria popolare degli studenti IULM, di giovani e appassionati guidati da tre critici al verdetto finale. E poi ancora: un cartoon esplosivo e politico come Black is Beltza di Fermín Muguruza che conferma tutta la vitalità del cinema basco (premiato proprio al Noir un anno fa), l’anteprima mondiale del nuovo serial Trapped ideato da Baltasar Kormákur, il ritorno di una serie ormai di culto come la canadese Cardinal: se il delitto in Islanda si nasconde dietro la spessa coltre nevosa e il mare del nord, in Canada è la brumosa Algonquin Bay del Lago Ontario a occultare verità che nessuno vorrebbe ascoltare. E infine l’ormai tradizionale premio alla memoria di Luca Svizzeretto, il più giovane e appassionato dei critici, il più generoso amico del festival. Per ricordarlo come lui amava, si festeggia ogni anno un autentico “maverick” del nostro cinema di genere. Questa volta il protagonista sarà il maestro del trucco e dell’effetto di paura Sergio Stivaletti. I libri di Noir in Festival Fin dalla sua nascita nel 1991 il festival ha trovato nella letteratura un punto di forza che spesso ha dato identità e carattere all’intero programma. Così è quest’anno non solo per l’eccellenza di grandi ospiti stranieri, fra cui merita un posto d’onore l’inscindibile duo che compone la personalità di Lars Kepler e che presenta Lazarus, la nuova avventura del detective Joona Lina, nove anni dopo la folgorante scoperta de L’ipnotista, ma per una scuola italiana che continua a confermare una caleidoscopica varietà. Dal giovane maestro di tutti, Carlo Lucarelli con Peccato mortale, al re del best seller Donato Carrisi con il nuovo romanzo Il gioco del suggeritore, passando per personalità marcate e originali come il veterano Gianni Biondillo (Il sapore del sangue), l’attento costruttore di trame Roberto Costantini (Da molto lontano), la travolgente Mariolina Venezia (Rione Serra Venerdì), i cinque finalisti eccellenti del Premio Giorgio Scerbanenco, per arrivare a un narratore che ha costruito il suo marchio di fabbrica in atmosfere sospese tra cinema e letteratura come Enrico Vanzina (La sera a Roma). Ed è emblematico che mentre Cecilia Scerbanenco svela con Il fabbricante di storie il suo inedito e appassionato ritratto del

XXVIII edizione • 3 - 9 dicembre 2018 • Membro di FIAPF e AFIC Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003 Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

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padre, il vincitore della Festa del Cinema di Roma, Edoardo De Angelis, confermi la sua passione per il noir e il nostro festival anticipando che presto l’antieroe Duca Lamberti tornerà sullo schermo con la sua regia. Eventi e partner Le tre mattinate degli incontri a IULM saranno dedicate ad altrettanti momenti nella costruzione del genere: il trucco come forma espressiva (da quello creativo di Sergio Stivaletti a quello virtuale della migliore postproduzione al tempo degli effetti digitali), la costruzione di un mito (come accadde quando George A. Romero con La notte dei morti viventi riprese un modello delle credenze voodoo già portato al cinema da Bela Lugosi in A White Zombie e ne fece un’icona delle paure moderne), le modalità della scrittura in chiave femminile con A British Touch. A Como invece, in sinergia con AGICI e il sostegno di Istituto Luce – Cinecittà trova spazio il primo laboratorio di genere dal punto di vista produttivo con una speciale “finestra” dedicata alle coproduzioni tra Italia e Svizzera. E sempre grazie all’Archivio Luce ritornano al Noir in Festival le ormai celebri “pillole” di memoria visuale intitolate questa volta Ciak, che spavento! con zombi, mostri, reventants e brividi nella grande tradizione di genere del cinema italiano e i suoi campioni, da Mario Bava a Dario Argento. Promosso dalla Direzione Generale Cinema del MiBAC, con il sostegno della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e del Comune di Como, realizzato da Studio Coop in collaborazione con l’Associazione Amici di Como, SIAE, Istituto Luce – Cinecittà, Consorzio Como Turistica, Associazione provinciale Albergatori di Como e Milano Film Network, il Noir in Festival è reso possibile dall’impegno di molti partner di settore, dalla fiducia di produttori e distributori, da una squadra di giovani e grandi professionisti dell’organizzazione culturale, dal calore di istituzioni, artisti, amici. A tutti va il nostro sincero grazie. “Fare un festival – dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri - è come esercitarsi ad eseguire uno spartito musicale: altri, gli artisti, lo hanno scritto; a noi spetta assemblarlo, coglierne le sonorità e le emozioni, segnare i contrappunti e i movimenti, fino ad aderire in pieno alle attese di chi ascolta e vede. Nel caso del Noir in Festival da qualche anno l’impegno è duplice: diverse sono le attese tra Milano e Como, diverse le vocazioni del nostro lavoro, costante deve invece restare l’armonia, il senso, la struttura. In questo caso, riguardando il programma, i nomi dei protagonisti, i titoli delle opere e la scansione degli appuntamenti, ci pare di essere stati buoni musicisti. Abbiamo con noi la fortuna di un’annata ricca di talenti e di suggestioni; abbiamo il sostegno di chi crede nella formula, unica e irripetibile del Noir; abbiamo il privilegio di una tradizione che ormai si è fatta marchio di qualità. Adesso viene il momento di far giudicare il nostro lavoro, adesso è ora di alzare il sipario. Ma per chi ci vorrà seguire il brivido e divertimento sono assicurati”. Il Noir in Festival è diretto da: Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM). Una realizzazione: Studio Coop. Promosso da: MiBAC – DGC. In collaborazione e con il sostegno di: IULM, Comune di Como. Con il patrocino di: Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Como. Partner: Associazione Amici di Como, Istituto Luce - Cinecittà, SIAE, Consorzio Como Turistica, Associazione Provinciale Albergatori di Como. In collaborazione con: la Feltrinelli, Teatro Sociale di Como, Società Palchettisti, AGICI, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Milano Film Network, Ambasciata di Norvegia. Media Partner: Ibs.it, Sky Cinema, ComingSoon.it, Cinecittà News, Radio Popolare, La Provincia, Cinematographe.it, Cinefilos.it, CiaoComo.it, Comozero.it, Magic Lake, MilanoNera.it. Technical Partner: Sub-Ti, Tecnografica. Associato: AFIC, FIAPF.

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GIGI CAVENAGO FIRMA L’IMMAGINE DEL NOIR IN FESTIVAL 2018

La XXVIII edizione del Noir in Festival, a Milano e Como dal 3 al 9 dicembre 2018, omaggia gli zombie e La notte dei morti viventi di Romero con uno speciale poster realizzato da uno dei disegnatori italiani più promettenti e talentuosi sulla scena: Gigi Cavenago. Specializzato in incubi a fumetti – dal 2016 realizza le copertine di Dylan Dog per la Sergio Bonelli Editore, con cui collabora dal 2008 – Cavenago ha interpretato il tema dei non morti rivisitandolo in chiave squisitamente Noir, dall’ambientazione vittoriana ai costumi, attinti da un vasto immaginario cinematografico; l’immagine finale è un inquietante “set” in cui il ciak e il libro maneggiati dai due zombie in primo piano diventano oggetti contundenti pronti a colpire l’immaginazione e la sensibilità degli spettatori. “La sfida”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “era rappresentare lo zombie nella sua connotazione collettiva, di gruppo, folla disorientata e smarrita alla ricerca di un centro di gravità di cui la contemporaneità sembra averci privato. Cavenago ha reso al meglio questa indicazione, arricchendola con il suo tratto inconfondibile. Il poster di quest’anno diventa così il punto di partenza per una riflessione più generale sullo zombie che, dopo aver attraversato un secolo di trasformazioni, nelle sue moderne declinazioni continua a raccontarci molto della società in cui viviamo, incarnando quella instabile e ribollente fluidità di significati che rappresenta il punto di forza del genere Noir”.

L’immagine del 2018 va ad arricchire la galleria di illustrazioni che nel tempo hanno impreziosito i poster del Noir in Festival e coinvolto nomi come Hugo Pratt, Winston Smith, Mario Schifano, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Mojmir Jezek, Valentina Vannicola, Giacomo Costa, Alessandro Baronciani e molti altri. Classe 1982, Gigi Cavenago frequenta la Scuola del Fumetto di Milano e un corso di grafica pubblicitaria all’istituto di arti grafiche Rizzoli. Nel 2008 entra nella scuderia Bonelli esordendo su Cassidy, la miniserie creata da Pasquale Ruju, e lavorando sulla prima miniserie Bonelli interamente a colori, Orfani, di Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari. Nel 2014 riceve i premi Carlo Borcarato a Treviso Comics e Gran Guinigi a Lucca Comics&Games come miglior disegnatore. Dopo la realizzazione di Mater Dolorosa, numero celebrativo per il trentennale di pubblicazione di Dylan Dog, diventa nel 2016 copertinista ufficiale per la serie regolare dell’indagatore dell’incubo.

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I FILM IN CONCORSO

LES FAUVES (SAVAGE) di Vincent Mariette con Lily-Rose Depp, Laurent Lafitte, Aloïse Sauvage Francia, 2018, 84 min Anteprima internazionale | Proiezione 3/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6

Estate, la Bestia che minacciosa è pronta a colpire in silenzio, una ragazza e un mistero. Al suo secondo film Vincent Mariette costruisce intorno alla figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis un noir sospeso tra realtà e sogno. In un campeggio in Dordogna, nel sud della Francia, stanno scomparendo dei ragazzi. Circolano le voci più assurde, si parla di un feroce felino, forse un giaguaro, una pantera che colpisce nella notte. La tensione è alle stelle, gli animi si scaldano e la polizia brancola nel buio. Laura, 17 anni, cerca di far luce sul mistero e fa la conoscenza di Paul, uno strano scrittore che l'attira e allo stesso tempo la spaventa e che sembra essere anche lui sulle tracce della bestia misteriosa. Mentre i due si avvicinano e nasce una relazione ambigua, anche un innamorato respinto da Laura scompare…

BLACK IS BELTZA di Fermín Muguruza Spagna, 2018, 80 min Anteprima internazionale | Proiezione il 4/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6

Ispirato all’omonima graphic novel scitta insieme a Harkaitz Cano, è un sorprendente cartoon che esce dalla fucina dell’attuale cinema basco, la voce più originale e potente della scena iberica. Ottobre 1965. I tipici pupazzi giganti che si vedono sulle strade di Pamplona durante le feste di San Firmino sono invitati a sfilare a New York sulla Quinta Strada. Non a tutti però è permesso di esibirsi: a causa della discriminazione razziale, le autorità americane escludono i giganti neri dalla parata. Ispirato a una storia vera, il film racconta la storia di Manex, uno dei giovani incaricati di trasportare uno dei giganti. Nel corso di questo lungo e inaspettato viaggio, Manex osserverà da molto vicino eventi cruciali della storia: le rivolte razziali scatenate dall’assassinio di Malcolm X, le eccentricità della Factory, l’alleanza tra i servizi segreti cubani e le pantere nere, i primi festival di musica hippy, i complotti della CIA e del KGB e, soprattutto, la musica di Otis Redding: Respect».

BORDER (GRÄNS) di Ali Abbasi con Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén Svezia, Danimarca, 2018, 108 min Distribuzione italiana: Wanted Anteprima italiana | Proiezione il 5/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6

Una delle maggiori sorprese europee dell’anno (vincitore a Cannes, finalista all’Oscar europeo), parla di Troll e di immigrati, di cacciatori e cacciati, di cosa accade quando la sottile superficie della civiltà si incrina e l’animale evoluto che chiamiamo uomo viene spinto oltre il proprio limite. Tina, impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna dei colpevoli. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore, un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova. Tina sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e quando si lascia andare a una relazione con lui, scoprirà anche la sua vera identità.

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PÁJAROS DE VERANO (BIRDS OF PASSAGE) di Cristina Gallego, Ciro Guerra con Carmiña Martínez, José Acosta, Jhon Narváez, Natalia Reyes Colombia, Danimarca, Messico, 2018, 125 min Distribuzione italiana: Academy Two Anteprima italiana | Proiezione il 6/12 ore 18.00 • Teatro Sociale

Ci sono stati molti film sul narcotraffico, così tanti che è diventato quasi un cliché. Ciononostante, la cosiddetta “Bonanza Marimbera” è una grande storia che ancora non era stata raccontata. Per il regista di L’abbraccio del serpente il suo nuovo lavoro è “un film noir, un gangster movie. E allo stesso tempo ha qualcosa del western, della tragedia greca, è un racconto alla Gabriel García Marquez”. Narra le origini del traffico di droga in Colombia attraverso la storia epica di una famiglia indigena Wayuu che, nel corso di tre decenni, abbandona progressivamente le attività tradizionali per dedicarsi al nuovo, lucrativo commercio. Candidato all’Oscar per la Colombia.

EL ANGEL (THE ANGEL) di Luis Ortega con Lorenzo Ferro, Daniel Fanego, Cecilia Roth, Chino Darin Argentina, Spagna, 2018, 120 min Distribuzione italiana: Movies Inspired Anteprima italiana | Proiezione il 6/12 ore 21.00 • Teatro Sociale

Prodotto da Pedro Almodovar, campione d’incassi in patria, cavalcata selvaggia dell’Argentina degli anni ’80, il film è un biopic drammatico che racconta la vita del serial killer Carlos Robledo Punch, soprannominato in patria l’Angelo della morte. Condannato all’ergastolo nel 1980 per aver commesso ben undici omicidi e molti altri crimini, Punch ha cominciato a seminare il terrore in Argentina negli anni ’70 dalla tenera età di 19 anni, conquistando l’etichetta di assassino, stupratore e ladro. Sembra la leggenda di un Vallanzasca sudamericano, ricorda una reincarnazione di Frank Costello e dei suoi eredi a Hong Kong, recupera il mito dell’amicizia virile e dell’ambiguità sessuale tra eroi negativi, ma lascia volutamente sospesa la domanda cruciale: come può un individuo tanto seducente e amato celare dietro le sembianze di una Faccia d’Angelo la selvaggia brutalità di un Angelo della Morte? Candidato all’Oscar per l’Argentina.

A SIMPLE FAVOR (UN PICCOLO FAVORE) di Paul Feig con Anna Kendrick, Blake Lively, Henry Golding, Andrew Rannells Stati Uniti, 2018, 116 min Distribuzione italiana: 01 Distribution Anteprima italiana | Proiezione il 7/12 ore 18.00 • Teatro Sociale

Stephanie ed Emily sono due mamme molto diverse tra loro. Solare, ottimista, perbenista, si scopre una vocazione da vlogger, Stephanie è alla costante ricerca della felicità e dell’amicizia. Di ben altro spessore è l’esistenza di Emily, donna misteriosa, elegante che lavora nell’alta moda, sposata con uno scrittore inglese sull’orlo del fallimento. Stephanie ne è attratta e, dunque, si sente lusingata quando diventa l’amica di Emily. Tutto cambia il giorno in cui quest’ultima le chiede un piccolo favore… «Mi piace molto giocare con i generi – scrive Paul Feig, già autore del serial Mad Men e del remake di Ghostbusters – e mi piace intrecciare le regole strutturali dei film e divertirmi con queste. Quando mi è arrivato Un piccolo favore, ho pensato “bingo!”. Questo è quello che stavo cercando. Stephanie è uno dei miei personaggi preferiti tra tutti quelli che ho portato sullo schermo. Stephanie è una persona che tutti conosciamo, la mamma la cui vita intera è dedicata al compiacere e fare sempre cose carine per gli altri, che però poi se ne approfittano».

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DESTROYER di Karyn Kusama con Nicole Kidman, Sebastian Stan, Toby Kebbell, Tatiana Maslany Stati Uniti, 2018, 123 min Distribuzione italiana: Videa Anteprima italiana | Proiezione il 7/12 ore 21.00 • Teatro Sociale

La regista di Jennyfer Body, la commedia horror scritta da Diablo Cody, e la star premio Oscar Nicole Kidman si uniscono per un noir tutto al femminile in cui – come scrive la regista – “i personaggi non sono dei geni del crimine, ma dei disadattati ai margini della società che però conservano la speranza di sconfiggere il sistema”. Da giovane Erin Bell, una detective della polizia di Los Angeles, si è infiltrata sotto copertura in una tra le più pericolose gang della California. Durante un colpo qualcosa è andato storto, la sua copertura compromessa e la missione è finita in tragedia. Diversi anni dopo Erin è una poliziotta stanca e disillusa. Però, quando scopre che il capo della gang, Silas, è tornato in azione e ha in mente un piano per rapinare una delle più grandi banche americane, pensa che sia giunta l’occasione per pareggiare i conti. Per fermarlo, Erin deve riavvicinare i membri superstiti della banda e affrontare i demoni e gli errori del passato.

FILM DI CHIUSURA – FUORI CONCORSO CITY OF LIES (L’ORA DELLA VERITÀ) di Brad Furman con Johnny Depp, Forest Whitaker, Toby Huss, Dayton Callie Stati Uniti, 2018, 112 min Distribuzione italiana: Notorius Pictures Anteprima internazionale | Proiezione l’8/12 ore 21.00 • Teatro Sociale

Russell Poole è un ex-detective che ha dedicato la sua vita al caso mai risolto degli omicidi delle due star del rap The Notorious B.I.G. e Tupac Shakur, uccisi brutalmente durante la seconda metà degli anni '90. Vent'anni dopo riceve la visita di un reporter che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà. I due conducono insieme una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles. Il protagonista del film - l'ex detective Russell Poole interpretato da Johnny Depp - è un personaggio realmente esistito. Dell’uccisione di Notorius B.I.G., avvenuta durante una sparatoria automobilistica dopo una festa, Poole accusò l'agente di polizia David Mack e il suo amico Amir Muhammad, individuando una rete che collegava la Death Row Records del produttore Marion "Suge" Knight ad alcuni gangster e a parte del Dipartimento di Polizia di Los Angeles e collegando poi i due omicidi. Nonostante le prove, Poole fu invitato dal suo capo a non proseguire nelle indagini e nel 1999 diede le dimissioni, entrando in depressione, tentando il suicidio e pubblicando infine un libro sulle sue inchieste.

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ANTEPRIME, SCOPERTE, OMAGGI

IL CAPOLAVORO DI GEORGE ROMERO 50 ANNI DOPO

NIGHT OF THE LIVING DEAD (LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI) di George A. Romero con Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman Stati Uniti, 1968, 96 min Proiezione il 3/12 ore 15.00 • Auditorium IULM 6

Misteriose radiazioni emesse da una sonda spaziale rientrata dal pianeta Venere, creano strani effetti. In una cittadina della Pennsylvania i morti non ancora seppelliti resuscitano e divengono mostri assetati di sangue e di carne umana. Il terrore si propaga per città e campagne. In un casolare isolato trovano rifugio Ben, un ragazzo di colore, Barbara, una giovane che ha assistito alla morte del fratello, divorato dagli zombie, una coppia di fidanzati, Tom e Judy e, infine, Harry e Helen, due coniugi la cui figlia, Karen, è stata aggredita dai mostri. Asserragliato nel casolare, il gruppo tenta di scampare alla morte, ma chi viene divorato dai morti viventi, si unisce alla schiera dei mostri assetati di sangue... Il 1 ottobre del 1968 viene presentato in anteprima a Pittsburgh La notte dei morti viventi di George A. Romero. Un cult che, trascendendo su pellicola i famelici zombie, terrorizza il pubblico mondiale. Tra esplosioni gore, sottotesti politici e humour nero, il film sconvolge la settima arte e ridefinisce George A. Romero il padre degli zombie movies: il sottogenere horror che, dominato da un “esercito di non meglio identificati assassini”, invade film, serie tv, fumetti e videogame.

EVENTI SPECIALI

TO LIVE AND DIE IN ORDOS (JING CHA RI JI) di Ning Ying con Wang Jingchun, Chen Weihan, Sun Liang Cina, 2013, 113 min Proiezione il 4/12 alle 15.00 • Auditorium IULM 6

Nella fiorente città di Ordos, nella Mongolia Interna, Hao Wanzhong si arruola in polizia. La sua determinazione nel perseguire il crimine, quasi un’ossessione, lo porta velocemente ai vertici della polizia locale. Intorno a lui la società rurale si trasforma in fretta mentre sorgono nuove città, zone industriali, nuovi agglomerati sociali. Le relazioni tra ricchi e poveri, cittadini e contadini, migranti e operai producono aspre tensioni e la corruzione si fa strada. “Il mio film – dice Ning Ying - si ispira alla vera storia di Hao Wanzhong la cui morte prematura, per un attacco cardiaco mentre faceva sport, suscitò grande emozione nella Ordos del 2011. La gente lo considerava un eroe con la E maiuscola. Da qui sono partita: dalla caduta dell’eroe per cercare l’uomo la cui vita mette in mostra storie nascoste di una zona remota della moderna Cina. Questo è il tratto comune del mio cinema: far sì che il film diventi parte della nostra memoria visiva”.

CARDINAL di Jeff Renfroe Con Billy Campell, Karine Vanasse, Glen Gould, Eric Hicks 1 e 2 puntata della seconda serie, 2018, 90 min Canale TV: LaF (Sky 135) Proiezione il 7/12 alle 16.00 • Teatro Sociale

La serie composta da quattro stagioni è tratta dai romanzi dello scrittore canadese Giles Blunt. Il protagonista, il tormentato e introverso John Cardinal è affiancato dall’acuta collega Lise Delorme: una coppia di detective dal rapporto complicato e diffidente, ma unita nella ricerca della giustizia, nell’immaginaria Algonquin Bay sul lago Ontario. La seconda e terza stagione andranno in onda in esclusiva su LaF (Sky canale 135) rispettivamente a gennaio e febbraio 2019.

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TRAPPED 2 di Baltasar Kormàkur Con Ólafur Darri Ólafsson, Ilmur Kristjánsdóttir,Ingvar Eggert Sigurðsson Prima e seconda puntata della seconda serie, 2018, 100 min Proiezione l’8/12 alle ore 18.30 • Teatro Sociale

La produzione più costosa nella storia del cinema e della televisione islandese arrivò sul canale RUV nel 2015 diventando nel corso delle 10 puntate un autentico evento nazionale. La trama prendeva le mosse dall’arrivo di un traghetto internazionale nel porto locale, nei pressi della cittadina di Siglufjörður, all’estremo nord dell’isola. Qui viene ritrovato un cadavere mutilato. La comunità ne è sconvolta e le indagini della polizia si complicano dopo la morte del principale sospettato, mentre una tormenta blocca tutte le vie d'accesso alla città. A distanza di tre anni (in Italia Trapped è stato trasmesso quest’anno su Timvision), nuove storie si intrecciano tra la neve e il gelo del Grande Nord e la caccia ai colpevoli non si arresta. Il candidato all’Oscar Baltasar Kormàkur ha ideato e prodotto anche la seconda serie, al Noir in anteprima assoluta, dirigendo alcuni episodi.

OMAGGIO A JOE DANTE

PIRAÑA

di Joe Dante Con Bradford Dillman, Heather Menzies, Kevin McCarthy, Keenan Wynn, Barbara Steele. Stati Uniti, 1978, 90 min Proiezione il 5/12 ore 12.00 • Sala dei 146 IULM 6

Due giovani campeggiatori scompaiono misteriosamente vicino ad una zona militare abbandonata nella zona di Aquarena. L’investigatrice privata Maggie McKeown e la sua guida, Paul Grogan, scoprono un allevamento di Piranha. Il Dr Hoak, capo del progetto militare, gli rivela un terribile segreto: per rendere micidiali le acque del Vietnam, gli Stati Uniti hanno fatto nascere una nuova razza di Pirahna... Il primo successo di Joe Dante, produce Roger Corman.

EXPLORERS di Joe Dante Con Ethan Hawke, River Phoenix, Jason Presson Stati Uniti, 1985, 109 min Proiezione il 9/12 ore 11.00 • Teatro Sociale

Ben Crandall, adolescente di 14 anni, sogna uno strano pianeta e sente una voce che gli suggerisce misteriose formule matematiche. Insieme con Wolfang e Darren, due compagni di scuola appassionati di computer e motori, Ben mette in pratica le indicazioni del sogno e costruisce un'astronave riutilizzando rottami, bidoni e attrezzi in disuso. Una misteriosa sfera di energia magnetica capace di sovvertire la legge di gravità ospita la navicella e dopo qualche tentativo poco felice, il piccolo equipaggio riesce ad innalzarsi dal suolo in direzione delle stelle. Le avventure di Ben, Wolfang, Darren e dei loro amici alieni sono scandite dalle canzoni di Little Richard, dai personaggi di popolari cartoni animati e da sequenze di classici della fantascienza: citazioni che rivelano l'amore del regista per il cinema di una volta e che venano di nostalgia la favola raccontata. Ethan Hawke e lo sfortunato River Phoenix sono al loro esordio nel cinema.

XXVIII edizione • 3 - 9 dicembre 2018 • Membro di FIAPF e AFIC Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003 Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

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PREMIO CALIGARI 2018 PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO DI GENERE DELL’ANNO

Ideato un anno fa da Gianni Canova (Delegato IULM) come equivalente per il cinema del Premio Scerbanenco per la letteratura, dedicato a un maestro del noir italiano come Claudio Caligari, votato da una giuria popolare di studenti, giovani e appassionati coordinati dai critici Malcom Pagani, Elisa Battistini e Francesco Crispino, ritorna il Premio Caligari il cui vincitore sarà rivelato a Como il 6 dicembre dopo tre giorni di proiezioni milanesi. I sei finalisti di quest’anno sono stati selezionati da Gianni Canova e Giorgio Gosetti sulla base di oltre 15 titoli relativi al genere usciti nel corso dell’anno. Questo il programma delle proiezioni e degli incontri: RIDE di Jacopo Rondinelli Lunedì 3 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6 introduce il film il regista Jacopo Rondinelli UNA STORIA SENZA NOME di Roberto Andò Lunedì 3 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6 introduce il film lo sceneggiatore Angelo Pasquini LA TERRA DELL’ABBASTANZA dei Fratelli D’Innocenzo Martedì 4 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6 introduce il film il regista Fabio D’Innocenzo SULLA MIA PELLE di Alessio Cremonini Martedì 4 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6 introduce il film il regista Alessio Cremonini RESPIRI di Alfredo Fiorillo Mercoledì 5 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6 introducono il film il regista Alfredo Fiorillo, l’interprete Pino Calabrese, la sceneggiatrice e produttrice Angela Prudenzi DOGMAN di Matteo Garrone Mercoledì 5 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6

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JO NESBØ PREMIO RAYMOND CHANDLER 2018

Tra gli indiscussi maestri del thriller contemporaneo, scrittore dal successo planetario, con più di 40 milioni di libri venduti in tutto il mondo e tradotti in cinquanta lingue, il norvegese Jo Nesbø, soprattutto grazie al suo personaggio seriale più amato, il detective Harry Hole, si iscrive quest’anno a pieno titolo nell’albo d’oro dei premiati in nome di Raymond Chandler, tra nomi di eccellenza quali Henning Mankell e John Grisham.

Nesbø nasce a Oslo nel 1960, in una famiglia in cui si respira amore per la narrativa: la madre è bibliotecaria e il padre è un avido lettore in grado di incantare con i suoi modi di raccontare le storie. Ma la letteratura non è la prima passione a scatenarsi nel giovane Nesbø: ci sono prima quella del calcio (a diciassette anni esordisce nella serie A norvegese con il Molde) e poi quella del rock (dopo l’università fonda una sua band, la Di Derre, che tra tour, concerti sold out e hit, in due anni scala le classifiche norvegesi). In mezzo c’è anche un lavoro da analista finanziario, dopo gli studi in Economia, che Nesbø pratica con successo, alternandolo alla felice carriera di popstar, in attesa che esploda la sua vera passione: scrivere.

Il primo romanzo è un atto di sfida a se stesso, il tentativo di trovare la propria vera anima nonostante una vita già piena di successi, quelli economici e di popolarità. Da quella inquietudine non poteva che nascere Harry Hole, l’anti-eroe per eccellenza che è impossibile non amare: uno spirito tormentato, bevitore seriale, insofferente alla disciplina e autorità, cane sciolto che batte le strade di Oslo come un ranger solitario, ristabilendo l’ordine a modo suo. Mal sopportato dai superiori, talvolta sospeso, Hole è in qualche modo venerato dai colleghi proprio per il suo profondo senso di giustizia e quei modi non convenzionali che spesso lo portano sulla pista giusta. Il pipistrello (1997), il suo esordio letterario, non solo viene pubblicato (in Italia arriverà con Einaudi, solo nel 2014) ma riceve ottimi riconoscimenti di critica e di pubblico, scalando le classifiche in pochissimo tempo e vincendo il Glass Key Award per il miglior romanzo giallo norvegese nel 1998, solo il primo di numerosi premi vinti, ma soprattutto aprendo la strada alla serie dedicata a Harry Hole. E se indubbiamente la figura originale e contraddittoria del protagonista gioca un ruolo fondamentale nel successo di queste storie, gli ingredienti vincenti sono il ritmo, la suspense e la complessità degli intrecci che non dimenticano mai di essere disegnati sullo sfondo di una società, quella opulenta e pur ricca di controverse sorprese dei paesi scandinavi, e con addosso il fiato pesante della Storia recente di un’Europa attraversata da demoni antichi e moderni: il fascino del male, la dittatura del denaro, la perdita dei valori umani. Un esempio tra i tanti: Il pettirosso (2000), primo suo romanzo uscito in Italia nel 2006 per Piemme poi ripubblicato (come tutte le sue opere) da Einaudi, in cui l’investigazione su un crimine comune si incrocia con il ben più grave e nascosto crimine del collaborazionismo norvegese col nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Pronto a cimentarsi in sfide sempre nuove, Nesbø occasionalmente abbandona il suo protagonista Harry Hole e scrive altri romanzi e racconti slegati dal personaggio, sempre accolti con grande successo. Appartiene a questa serie differente anche Il cacciatore di teste (2008, in Italia 2013 per Einaudi) il cui successo di critica e di vendite attrae ben presto l’attenzione del cinema, e da quel romanzo nel 2011 il regista Morten Tyldum realizza Headhunters, film presentato a Cannes e premiato, tra l’altro, al Noir in Festival nello stesso anno. Complice la figlia piccola che gli chiede di raccontarle una storia, Nesbø si cimenta anche nella letteratura per bambini, con una serie di libri con un altro protagonista ricorrente, il Dottor Prottor. Dimostra anche notevole capacità di autocritica, arrivando a scegliere di non pubblicare un romanzo di Harry Hole quasi terminato, che ritiene non funzionare. Considerato ormai il Re Mida della letteratura di genere, Jo continua a scrivere, viaggiare, fare indoor climbing, tifare Molde e suonare, ma non dimentica di condividere la sua passione per la lettura e la scrittura con chi ha meno fortuna, finanziando programmi di istruzione nei paesi del Terzo Mondo. Il suo ultimo libro è il rifacimento in chiave thriller di Macbeth, uscito quest’anno per Rizzoli.

Nesbø incontrerà il pubblico al Teatro Sociale di Como l’8 dicembre alle ore 17.30. Dialogherà con lui Carlo Lucarelli.

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I LIBRI DI NOIR IN FESTIVAL 2018

3 DICEMBRE / SALA DEI 146 • IULM 6

ore 12:00 con Giorgio Gosetti Enrico Vanzina LA SERA A ROMA Mondadori

Federico, il protagonista di questa storia ambientata in una Roma elegante e decadente, è uno sceneggiatore di esperienza con molti film di successo alle spalle. Un giorno un noto uomo d’affari romano gli raccomanda un giovane attore, che lui per cortesia incontra a casa propria. Poche ore dopo, però, il ragazzo viene ucciso con un colpo di pistola e Federico, essendo uno degli ultimi ad averlo visto vivo, si ritrova coinvolto nelle indagini. A dipanare l’intricata trama di segreti, relazioni clandestine, innamoramenti mai confessati, tradimenti, lavorano parallelamente Margiotta, un sagace commissario, Maselli, un giornalista di cronaca nera assetato di scoop, e lo stesso Federico, che dovrà far di tutto per dimostrare la propria innocenza. «Per scrivere La sera a Roma ho impiegato circa otto anni. (...) Mi veniva sempre poco giallo e poco divertente. Infine una mattina di circa un anno fa ho avuto l’illuminazione giusta. Quel libro che mi faceva disperare non doveva essere solo un giallo ma qualcosa di più. Doveva essere un romanzo su Roma, sul cinema, sul giornalismo, sul tempo che passa. E l’ho scritto così...».

Enrico Vanzina insieme al fratello regista Carlo, a partire dagli anni Ottanta, scrive alcune delle più importanti commedie cinematografiche italiane, riuscendo a raccontare come pochi altri il cambiamento dei costumi e della morale nel nostro paese. Nel 1976 esordisce come sceneggiatore in Luna di miele in tre, diretto dal fratello Carlo. A lui si devono film che in seguito diventano dei veri e propri cult, e che sbancano nei botteghini, fino all’ultimo, del 2016, Non si ruba in casa dei ladri, interpretato da Vincemzo Salemme. Al mestiere di sceneggiatore, Vanzina accosta da sempre altre forme di scrittura: dal teatro, ai libri di cronaca, agli articoli che da diversi anni scrive per il «Corriere della Sera» e per «Il Messaggero». Del 2013 è il suo bestseller noir Il gigante sfregiato: le indagini del detective Mariani, che viene presentato al Noir in Festival, e il cui protagonista sarà al centro del successivo thriller La donna dagli occhi d’oro.

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3 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO con la Giuria del Premio Giorgio Scerbanenco

ore 17:30 con Marina Fabbri Cecilia Scerbanenco IL FABBRICANTE DI STORIE La nave di Teseo

La vita di Giorgio Scerbanenco, giornalista e scrittore considerato il padre del noir italiano, è ricostruita in questo libro per la prima volta dalla figlia Cecilia attingendo a un’ampia mole di documenti dall’archivio di famiglia, con il ritmo della sua scrittura: instancabile, multiforme, tagliente nell’indagare le sottigliezze dell’animo umano, illuminata dall’ironia. Una scrittura, quella di Scerbanenco, al servizio dei lettori dapprima nelle redazioni dei giornali e dei periodici con cui collabora dagli anni Trenta, e dove lo scoprì Cesare Zavattini. Negli anni Sessanta arriva finalmente il successo in libreria con la serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti, che gli valgono la consacrazione internazionale: dopo una vita nell’ombra, spesso scrivendo sotto pseudonimo, la stella di Scerbanenco poteva finalmente brillare. L’autore di Venere privata e Milano calibro 9, e di molti altri romanzi che furono in seguito trasposti al cinema, rivive in queste pagine nelle sue molteplici scritture, dal rosa al giallo, dalla radio al cinema, e in un’inedita sfera privata, piena di sorprese e inquietudini come la trama di uno dei suoi romanzi.

Cecilia Scerbanenco (Milano), laureata in filosofia medievale con una tesi sull’Alto Medioevo, inizia a lavorare come traduttrice e poi anche come consulente editoriale per importanti case editrici, in particolare per romanzi e opere di carattere storico. Collabora alla riedizione delle opere del padre, Giorgio Scerbanenco, prima con Garzanti e Sellerio, poi con La nave di Teseo. È presidente del Premio Giorgio Scerbanenco, organizzato all’interno del Noir in Festival, e del premio Scerbanenco@Lignano per l’inedito; fa parte della giuria del premio Urania. Insieme alla biblioteca di Lignano Sabbiadoro ha fondato gli “Archivi Scerbanenco”, raccolta delle carte e dei documenti dello scrittore, e organizza ogni anno il festival Lignano Noir.

Ore 18:30 I 5 FINALISTI DEL PREMIO GIORGIO SCERBANENCO

Maurizio De Giovanni, IL PURGATORIO DELL’ANGELO, Einaudi Patrick Fogli, A CHI APPARTIENE LA NOTTE, Baldini+Castoldi Giorgia Lepore, IL COMPIMENTO È LA PIOGGIA, E/O Piergiorgio Pulixi, LO STUPORE DELLA NOTTE, Rizzoli Ilaria Tuti, I FIORI SOPRA L’INFERNO, Longanesi

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4 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO

ore 17:30 con Ranieri Polese Jill Dawson IL TALENTO DEL CRIMINE Carbonio Editore

Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete è continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare. E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l’algida, elegantissima Samantha, il mistero s’infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritrova all’improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni.

Jill Dawson (Durham, 1962) inizia la sua carriera letteraria come poetessa nel 1990. È autrice best-seller di romanzi spesso incentrati sulla rivisitazione di storie o personaggi celebri, come Fred & Edie, sul processo per omicidio Thompson-Bywaters (tra i finalisti del Whitbread Novel of the Year nel 2000 e l’Orange Prize nel 2001), Wild Boy (2003), sul ragazzo selvaggio di Aveyron, The Great Lover (2009) sul poeta Rupert Brooke e il recente Il talento del crimine, su Patricia Highsmith. Scrive lei stessa le sceneggiature di due suoi romanzi opzionati dalla ITV e BBC, Watch Me Disappear (2006) e Lucky Bunny (2010), libro dell’anno per il «Daily Telegraph» e finalista del London Book Award nel 2012. Cura diverse antologie e vanta numerose collaborazioni in programmi dedicati alla scrittura in prestigiose università.

ore 18:30 con John Vignola Sujata Massey LE VEDOVE DI MALABAR HILL Neri Pozza

Bombay, 1921. Figlia di una rispettabile famiglia parsi, laureata in legge a Oxford, Perveen Mistry è da poco entrata a far parte dello studio legale del padre, situato in un elegante edificio nel quartiere del Fort, l’insediamento originario di Bombay. Incaricata dal padre di eseguire il testamento di Mr Omar Farid, un ricco musulmano che ha lasciato tre vedove, Perveen si trova al cospetto di tre purdahnashin, donne che non parlano con gli uomini e vivono in isolamento, musulmane ricche e in clausura che potrebbero rappresentare un’eccellente opportunità da un punto di vista professionale. Ben presto l’avvocatessa sospetta che Faisal Mukri, amministratore dei beni della famiglia Farid, stia tentando di raggirare le tre vedove ma recandosi a casa sua per un confronto, lo trova cadavere. Che anche le tre purdahnashin siano in pericolo di vita?

Sujata Massey (1964) nata nel Sussex da padre indiano e madre tedesca, all’età di cinque anni emigra negli Stati Uniti, prima a St. Paul nel Minnesota, poi a Baltimore nel Maryland. Laureata nel 1986 alla Johns Hopkins University, lavora per diversi anni al quotidiano «Baltimore Evening Sun» dove pubblica i suoi primi racconti. Dopo un lungo soggiorno in Giappone, nel 1997 fa il suo debutto nella narrativa con The Salaryman's Wife, primo capitolo della serie poliziesca con protagonista Rei Shimura, investigatrice dilettante californiana di padre giapponese e madre statunitense. Con questo primo romanzo si aggiudica il Premio Agatha per il miglior esordio. Nel 2013 inaugura una nuova serie storica (The Daughters of Bengal) con L’amante di Calcutta, ambientato tra il 1930 e il 1947 nell’India ancora colonizzata dagli inglesi. Mentre con Le vedove di Malabar Hill, nell’India degli anni Venti del secolo scorso, ha inizio la Perveen Mistry Investigations. La serie è ispirata alle prime avvocatesse indiane: Cornelia Sorabji, prima donna a frequentare legge a Oxford nel 1892, e Mithan Tata Lam, prima donna ammessa al foro di Bombay nel 1923.

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5 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO

ore 17:30 con Annamaria Pasetti e Karen Robinson («Sunday Times») Sarah Pinborough L’AMICA DEL CUORE Piemme Lisa e Marilyn sono colleghe di lavoro e ottime amiche. Eppure, ci sono cose che Lisa ignora della sua amica, sempre così presa dai suoi problemi, il maggiore dei quali è rappresentato da Ava, figlia di sedici anni con un segreto che non confesserebbe mai a sua madre. Adolescente inquieta come tante, Ava è oppressa da un padre che non c’è mai stato e dall’ansia perenne di sua madre. Sì, perché Lisa sembra avere sempre paura di qualcosa. È così diversa dalle altre madri, sempre a guardarsi le spalle come se temesse chissà cosa. Anche Marilyn glielo rimprovera spesso, di solito nelle sue tirate per convincerla a trovarsi un uomo. Ultimamente, però, Lisa sembra avere raggiunto un nuovo livello di paura. Sono piccole cose, minimi segnali, ma lei ne è certa: il passato sta tornando. Quello che credeva aver seppellito per costruirvi sopra una nuova vita. Lisa sa che questo significa soltanto una cosa: che la promessa di tanti anni prima vale ancora. E lei l’ha infranta.

Sarah Pinborough (1972) oltre a pubblicare numerosi romanzi, spaziando dal thriller al gotico, dal fantasy al distopico e al genere Young Adult, scrive anche per la BBC (Torchwood, lo spin-off di Doctor Who). Il suo romanzo 13 Minutes è stato opzionato da Netflix per farne a breve una serie. Lo scorso anno Dietro i suoi occhi, tradotto in quasi trenta paesi, raggiunge la vetta della classifica generale del «Sunday Times». L’amica del cuore è il suo nuovo thriller psicologico. In tre occasioni riceve un premio dalla British Fantasy Society, nel 2009 per il racconto breve Do You See, nel 2010 per The Language of Dying e nel 2014 per Beauty.

ore 18:30 con Ranieri Polese Donato Carrisi IL GIOCO DEL SUGGERITORE Longanesi

La chiamata al numero della polizia arriva verso sera, da una donna spaventata. Qualcosa di sconvolgente è successo in una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città, durante un violento temporale. La polizia è arrivata troppo tardi e si trova di fronte a un enigma. C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro a quel male, anche se quella persona non è più una poliziotta. Tuttavia, quando è chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino, oltre ogni apparenza. Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare. È un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti.

Donato Carrisi (Martina Franca, 1973) vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, conosciuto come «il mostro di Foligno», studia criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 inizia l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Fra le altre, scrive la sceneggiatura di Nassiryia - Per non dimenticare (Canale 5) ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller Era mio fratello (Raiuno). È una firma del «Corriere della Sera». Nel 2009 scrive per Longanesi il suo primo romanzo, Il suggeritore, aggiudicandosi il Premio Bancarella. Di seguito nel 2011 pubblica Il tribunale delle anime, finalista al Premio Giorgio Scerbanenco e prossimamente su Sky con lo scrittore in veste di showrunner. Nel 2012 consolida il suo status di autore affermato anche in campo internazionale con il libro La donna dei fiori di carta. Nel 2013 con L’ipotesi del male si aggiudica il Premio Scerbanenco. Ha scritto e condotto su Raitre, il sabato in prima serata, la trasmissione Il sesto senso. Nel 2017, oltre a pubblicare un nuovo romanzo, L’uomo del labirinto, debutta alla regia cinematografica con La ragazza nella nebbia, aggiudicandosi il David di Donatello come miglior esordiente.

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6 DICEMBRE / SALA TURCA • TEATRO SOCIALE DI COMO

ore 17:30 con Annarita Briganti Mariolina Venezia RIONE SERRA VENERDÌ Einaudi

La dottoressa Tataranni è alle prese con un omicidio che affonda le radici nel passato. E se lei stessa avesse contribuito inconsapevolmente alla morte di Stella Pisicchio? L’indagine, oltre che negli spettacolari scenari delle Dolomiti Lucane, e nei «vicinati» dei Sassi, si svolge negli angoli bui dei suoi ricordi. In una Matera impaziente di concedersi a un turismo sempre più invadente, il passato di miseria torna come un fantasma. Fra rampolli di nobili famiglie, ragazzini che custodiscono innominabili segreti, grotte preistoriche e villaggi abbandonati, Imma indaga accanto al maresciallo Calogiuri, che non è più il ragazzo soggiogato dal suo carisma, e se lei diventa troppo autoritaria, arriva a ribellarsi. Improvvisamente, Imma vede in lui l’uomo, e sta per succedere l’irreparabile. Cederà la dottoressa all’attrazione per il bel maresciallo, mettendo in pericolo la sua famiglia? E poi... esiste un mostro che si aggira nelle strade di Matera? Qualcuno, in ufficio, fa il furbo? Troppe domande per una donna sola! Fortuna che Imma Tataranni non si dà per vinta, e se inciampa si rialza.

Mariolina Venezia (Matera 1961), scrittrice e sceneggiatrice, dopo aver pubblicato in Francia tre libri di poesie, nel 2007 si aggiudica il premio Campiello con Mille anni che sto qui, storia di centocinquanta anni di una famiglia lucana attraverso le varie generazioni, dall’unità d’Italia alla caduta del muro di Berlino. Lavora come sceneggiatrice per il cinema (Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi) e la televisione (La Squadra, 48 ore), e collabora con varie riviste letterarie. Tra i romanzi successivi: Come piante tra i sassi (2009), Da dove viene il vento (2011), Maltempo (2013). Rai Fiction e ITV Movie stanno ultimando le riprese de Le avventure di Imma, adattamento televisivo diretto da Francesco Amato, ispirato dai due romanzi Maltempo e Come piante tra i sassi, con protagonista Imma Tataranni. Il pubblico ministero che torna in azione in Rione Serra Venerdì.

ore 18:30 con Annarita Briganti Lars Kepler LAZARUS Longanesi

La polizia di Oslo indaga sull’omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese, Joona Linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in Finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a Rostock, in Germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di Joona Linna. Due giorni prima di essere ucciso l’uomo ha chiamato il commissario, che ora da Stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini. Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall’oscuro passato - il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock - è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di Jurek Walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché Jurek Walter è morto da tempo. E un serial killer non può tornare in vita come Lazzaro. Il dubbio, però, si è ormai insinuato nella mente di Joona Linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.

Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Alexandra Coelho Ahndoril (Helsingborg, 1966) e Alexander Ahndoril (Upplands Väsby, 1967). Vivono a Stoccolma con le loro tre figlie, a pochi metri dalla centrale di polizia. Appassionati di cinema, sono entrambi scrittori ma nel 2009 scelgono di sospendere le loro attività individuali per assumere un’identità condivisa e scrivere un romanzo insieme. Tra gli aneddoti intorno al loro pseudonimo, un giornale britannico tirò fuori la teoria secondo cui l’autore che si nascondeva dietro quel nome fosse Henning Mankell. Il primo libro è subito un trionfo. L’ipnotista in poco tempo si trasforma in un caso editoriale europeo. Il romanzo, portato al cinema nel 2012 dal regista Lasse Hallström (presentato in Italia dal Noir in Festival), scalza dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Stieg Larsson e inaugura la fortunata serie con protagonista l’ispettore della polizia criminale di Stoccolma di origine finnica, Joona Linna. Di seguito escono altri sei romanzi più un altro libro, Il porto delle anime, tutti pubblicati in Italia da Longanesi.

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7 DICEMBRE / SALA BIANCA • TEATRO SOCIALE DI COMO

ore 17:30 con Pietro Berra Gianni Biondillo IL SAPORE DEL SANGUE Guanda

Un uomo esce dal cancello del carcere di Bollate. Solo, senza nessuno che lo aspetti. Si chiama Sasà, e dopo sei anni di galera può finalmente guardare il cielo da uomo libero. Decide di tornare a casa a piedi. Casa è, per lui, Quarto Oggiaro. Ha un piano e pochi giorni per metterlo in pratica. Recuperare il denaro che ha nascosto prima dell’arresto, prendere sua moglie e sua figlia e volatilizzarsi, prima che qualcuno - magari qualche suo vecchio “amico” - lo faccia sparire dalla faccia della terra. Perché Sasà non sarebbe dovuto neppure uscire dal carcere. Nel suo passato ci sono traffici di droga, omicidi efferati, violenze e ricatti. Insomma, Sasà era destinato a una pena di almeno trent’anni. Com’è potuto uscire di galera così presto e legalmente? È quello che, come al solito controvoglia, l’ispettore Ferraro dovrà scoprire, in una disperata, quanto indesiderata, corsa contro il tempo. Prima che Sasà venga di nuovo attirato dal sapore del sangue. Al quale non ha mai saputo resistere.

Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e saggista, scrive per il cinema, il teatro e per la televisione, dal 2004 pubblica romanzi noir, con un paio d’incursioni nella letteratura per ragazzi (Il mio amico Asdrubale e Pit, il bambino senza qualità, entrambi illustrati da Valeria Petrone). Alcuni suoi articoli escono sul sito web Nazione Indiana, di cui è anche redattore. Il suo esordio, Per cosa si uccide, segna anche la nascita letteraria dell’ispettore Ferraro, presente in altri successivi sette romanzi: Con la morte nel cuore (Premio Franco Fedeli), Il giovane sbirro, I materiali del killer (Premio Scerbanenco e, in Francia, Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidio, Nelle mani di Dio, L’incanto delle sirene e Il sapore del sangue, tutti editi da Guanda. Protagonista delle sue storie non è soltanto il detective che non fa carriera, separato dalla moglie e con una figlia, ma anche Milano e, in particolare, il quartiere di Quarto Oggiaro, luogo di nascita di Ferraro e del suo creatore. Tra gli altri romanzi vi sono: Per sempre Giovane, Nel nome del padre e Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo), racconto della vita dell’architetto Antonio Sant’Elia, originario di Como e morto prematuramente nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Firma anche racconti e saggi, tra cui Pasolini: il corpo della città (2001), e Metropoli per principianti (2008). Da sempre curioso del proprio tempo e impegnato a descriverne le problematicità, nel 2014 porta in libreria L’Africa non esiste, resoconto di cinque viaggi al seguito di organizzazioni umanitarie o da semplice cronista, tra Eritrea, Ciad, Egitto, Etiopia e Uganda.

ore 18:30 con Sebastiano Triulzi Roberto Costantini DA MOLTO LONTANO Marsilio

Dopo quasi quarant’anni di onorata carriera nella polizia, Michele Balistreri è andato in pensione. Il suo corpo e la sua mente portano addosso le cicatrici di una vita densa e dolorosa. E anche la sua memoria inizia a perdere colpi. Per il commissario, però, c’è ancora un’ultima indagine da svolgere. Esiste, infatti, un caso irrisolto nel passato del commissario. Risale all’estate del 1990: mentre in Italia si giocavano gli indimenticabili mondiali, il figlio di un potente imprenditore romano scompare nel nulla. A indagare è chiamato uno svogliato commissario Balistreri, per niente contento di dover mettere il guinzaglio al figlio finto ribelle di un palazzinaro. Il ritrovamento del cadavere del giovane, orrendamente mutilato, assieme a quello di una ragazza sottomessa a un boss della Camorra, cambia le cose. Balistreri si ritrova coinvolto in una sparatoria i cui risvolti drammatici gli impediscono di risolvere il caso. A quasi trent’anni di distanza, il passato si ripresenta con violenza: vengono ritrovati, nella casa del padre del ragazzo morto nel ‘90, due manichini che riproducono la scena del crimine di quella lontana notte. Non c’è dubbio: Balistreri deve aiutare il suo storico vice Graziano Corvu, ora commissario in carica, a fare luce sull’accaduto, in quella che potrebbe essere la sua ultima indagine.

XXVIII edizione • 3 - 9 dicembre 2018 • Membro di FIAPF e AFIC Organizzazione: Studio Coop • PI: 03973771003 Via Santa Croce in Gerusalemme, 107 • 00185 Roma • Tel. +39 068603111 • Fax +39 0686213298 • www.noirfest.com

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Roberto Costantini (Tripoli, 1952), ingegnere, consulente aziendale, oggi dirigente della Luiss Guido Carli di Roma. Dopo Tu sei il male (migliore opera prima al Premio Scerbanenco, Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco, Premio Camaiore di Letteratura Gialla) e Alle radici del male, pubblica Il male non dimentica, il terzo volume della Trilogia del Male, interamente pubblicata negli Stati Uniti e nei maggiori paesi europei, premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale migliore opera noir degli anni Duemila. Una storia d’Italia lunga sessant’anni a tinte rigorosamente Noir e con un’incursione nella Libia del 1969, quando al potere sale Gheddafi. Il commissario Michele Balistreri torna a indagare ne La moglie perfetta (finalista al premio Bancarella 2016) e in seguito in Ballando nel buio, fino a quest’ultimo Da molto lontano, mentre da tempo è in cantiere un progetto per portare sul piccolo schermo il protagonista della Trilogia del male.

8 DICEMBRE / TEATRO SOCIALE DI COMO

ore 17:00 con Sebastiano Triulzi Carlo Lucarelli PECCATO MORTALE Einaudi

Quello tra il 25 luglio e l’8 settembre del 1943 è un periodo anomalo. Tra la caduta di Mussolini e l’incarico a Badoglio, l’Italia si sveglia una mattina libera dal fascismo e contemporaneamente sotto l’occupazione degli ex alleati nazisti. Il commissario De Luca, che non è stato fascista e neanche antifascista, è in forza alla polizia criminale di Bologna e indaga su un corpo senza testa. Un caso all’apparenza semplice, perché in fondo si tratta di un omicidio, la vicenda, però si complica, perché dietro quel cadavere senza identità si nascondono personaggi altolocati che rappresentano un potere politico molto pericoloso. Dopo Carta bianca (Repubblica di Salò), L’estate torbida, (poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale), Via delle Oche (la Democrazia Cristiana che vince le elezioni), Intrigo italiano (prima metà degli anni Cinquanta) con Peccato mortale, si torna indietro nel tempo e si scopre un elemento biografico molto importante nella vita di De Luca, qualcosa che lo rende ricattabile.

Carlo Lucarelli esordisce nel 1990 con Carta bianca, primo di una lunga serie di romanzi polizieschi, tra cui Via delle Oche, Premio Scerbanenco 1996. Diviso tra letteratura, televisione, cinema e radio, oltre alla passione per la musica, deve il suo successo anche ai protagonisti delle sue serie più celebri: l’ispettore Coliandro (in questi giorni in onda su Rai2 con la nuova serie) il commissario De Luca e l’ispettore Grazia Negro, interpretati rispettivamente nelle versioni cinematografiche e televisive da Giampaolo Morelli, Alessandro Preziosi e Lorenza Indovina. Sceneggiatore di alcuni fumetti (un Dylan Dog, tra gli altri) e per il cinema (Nonhosonno di Dario Argento, Albakiara di Stefano Salviati), dai suoi libri vengono realizzati i film Almost Blue di Alex Infascelli e Lupo mannaro di Antonio Tibaldi, le serie televisive L’ispettore Coliandro, Il commissario De Luca, e due episodi di Crimini: Rapidamente e Niente di personale. Nel 2012 esordisce alla regia cinematografica con L’isola dell'angelo caduto, presentato al Festival di Roma. Lavora per la radio (Radio Bellablù), la televisione (Blu notte, La tredicesima ora, Muse inquietanti), scrive su numerosi giornali («il Manifesto», «L'Europeo», «il Messaggero», «XL»), è fondatore del “Gruppo 13”, associazione di scrittori di romanzi gialli della Romagna e cura la rivista telematica «Incubatoio 16». Insegna scrittura creativa alla Scuola Holden a Torino e nel carcere Due Palazzi di Padova.

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9 DICEMBRE / SALA TURCA • TEATRO SOCIALE DI COMO

ore 12:00 Antonio Valenzi IL QUINTO DOMINIO Imprimatur Flavio Altedo, econometrista e ricercatore universitario, è richiamato come agente fuori quadro dal DIE, il Dipartimento di Intelligence Economica dei Servizi d’Informazione, per scoprire cosa nasconde la scelta di Lorenzo Borghi, presidente della compagnia telefonica Italcom, di riportare in Italia il domicilio fiscale della controllata Trans Ocean Cable, società proprietaria di cavi sottomarini per le telecomunicazioni. In un intreccio tra jet set e cronaca nera, un capitalismo italiano che ha perso le figure carismatiche di un tempo e una classe politica che reclama nuovamente la ribalta del Potere, Flavio Altedo si trova al centro di un affaire internazionale la cui posta in gioco è un nuovo modello per Internet. In un susseguirsi di avvenimenti che lo portano dall’Italia alla Francia, dalla Giamaica all’Argentina fino a una sperduta isola dell’Oceano Indiano, Altedo segue le tracce della memoria personale e di un paese - l’Italia - danzando sul crepuscolo di un’epoca mentre l’alba di una nuova deve ancora sorgere.

Antonio Valenzi (Palestrina, 1971). Dopo diversi mestieri (da cameriere ad assistente di produzione ai grandi eventi e programmi televisivi), approda al giornalismo occupandosi di politica e amministrazione degli enti locali. Segue per diversi anni l’economia del cinema e dei media con corrispondenze internazionali da Venezia, Cannes, Berlino, Marrakech. Conduce inchieste sulla Siae, Imaie, sulla pirateria audiovisiva e sul diritto d’autore al tempo di Internet. Per Blob su Raitre, realizza un’inchiesta sul Nuovo Palazzo del Cinema alla Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente cura un blog sul tema sull’«Huffington Post». Nel corso della sua carriera, vince due premi giornalistici: Domenico Meccoli e Giuliana Gallo. Con il secondo romanzo, Golden Standard, si aggiudica il Premio Casa Sanremo Writers 2016.

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GLI INCONTRI NOIR ALLA IULM

SERGIO STIVALETTI E LE MAGIE DEGLI EFFETTI SPECIALI Lunedì 3 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6

Sergio Stivaletti è prima di tutto uno sceneggiatore e un regista. Ma nel mondo del cinema è da sempre anche il “mago dei trucchi”, il genio degli effetti speciali prediletto da Dario Argento. A lui, che quest’anno riceve al Noir in Festival il Premio Svizzeretto come maverick del cinema di genere, viene dedicato uno speciale incontro sulle tecniche degli effetti speciali in dialogo con Alessandro Sabbioni, supervisore e responsabile del Vfx team dello studio FramebyFrame. Il cinema del mistero e quello del terrore, proprio come il fantasy hanno bisogno di creare creature, suggestioni, mondi e ambienti ai confini con la realtà che conosciamo (o crediamo di conoscere). In questo campo la lezione di Stivaletti, che prende le mosse dall’artigianato creativo e che oggi si confronta con le più moderne tecniche digitali, resta unica e da tutti apprezzata. Ma cosa accade davvero nel laboratorio di un “creatore”, davanti a un computer, nello spazio della virtual reality? Come si collabora con un regista, come si dà vita a un sogno (o incubo) ad occhi aperti? Effetti visivi, trucco, effetti speciali, effetti digitali e virtuali…Tra le curiosità della mattinata anche il confronto tra chi ha creato gli effetti di Nirvana (Stivaletti) e chi ha realizzato il mondo del Ragazzo invisibile (Framebyframe): due film di Gabriele Salvatores e due età del cinema.

TUTTO IN QUELLA NOTTE Martedì 4 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6 Partecipano all’incontro: Dario Argento, Federico Ercole, Gianfranco Manfredi e Gioacchino Toni. Modera: Mazzino Montinari.

Il 4 aprile 1968 Martin Luther King veniva ucciso in un motel a Memphis. Uno dei tanti giorni oscuri per gli Stati Uniti e per l’umanità, se è vero che il destino di un uomo è il destino di tutti noi. A chilometri di stanza, quello stesso giorno, una macchina viaggiava da Pittsburgh verso New York. Erano a bordo un regista sconosciuto e un compagno d’avventura che aveva contribuito alla realizzazione di un film che ora si trovava nel portabagagli, finito dai titoli testa a quelli di coda. Il regista esordiente era George Romero, il suo sodale era Russell Streiner. Speravano entrambi di vendere il film a qualcuno che lo portasse in sala. Un lungometraggio che in apparenza doveva essere un horror capace di spaventare e intrattenere giovani spettatori e che, però, chilometro dopo chilometro assumeva ben altri contenuti. Night of the Living Dead, soprattutto con la sua scena finale (anche con le fotografie in stile documentario), improvvisamente richiamava alla dura realtà. Ben, l’eroe della storia, interpretato dall’attore afroamericano Duane Jones, dopo essersi battuto con coraggio e aver difeso fino all’ultimo i suoi compagni dall’orda dei morti viventi, viene ucciso non più dal fuoco amico, ma da un gruppo capeggiato dallo sceriffo locale che non fa distinzioni tra Zombi e uomini con una pelle diversa da quella bianca. Ovviamente a cinquant’anni di distanza il fenomeno durevole dei morti viventi non si può ridurre a quello specifico episodio e, in generale, al contesto del Sessantotto. È comunque significativo che prima ancora di uscire in sala, Night of the Living Dead fosse così mutevole e penetrante, capace di entrare nei meandri di una realtà complessa com’è quella dell’esistenza umana per rivelarne gli orrori. Per questo a cinquant’anni di distanza se ne parla ancora e si trovano nuovi spunti interpretativi, diverse chiavi per leggere il contemporaneo. Qui al Noir in Festival abbiamo chiamato studiosi, esperti, filmmaker per aprirci agli infiniti immaginari prodotti dagli Zombi, per continuare ad assistere a quel continuo rimando tra il cinema e la nostra vita.

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MRS. KUBRICK, I PRESUME Martedì 4 dicembre, ore 12 • Sala dei 146 IULM 6

È la maggiore delle figlie di Stanley, nata da precedente matrimonio di sua moglie, Christiane. È stata sui set del padre fin dall’infanzia; è scenografa, pittrice, artista. È ben noto che ha collaborato con Kubrick in particolare sui set di Shining e Eyes Wide Shut in cui appare in un cameo e per il tramite dei suoi quadri che, insieme a quelli della madre, fanno parte degli arredi in casa del dottor Harford. Katharina Kubrick ha accettato di far parte della giuria cinema del festival nell’anno di 2001 Odissea nello spazio che proprio lei ha presentato, in versione restaurata, al festival di Cannes insieme a Christopher Nolan. Ed è in questo contesto che incontrerà il pubblico e gli studenti di IULM martedì 4 dicembre (ore 12.30, aula dei 146) attingendo ai suoi ricordi, ai vari modelli di genere amati da Kubrick e all’esperienza di lavoro con lui. “Mi piace il cinema – ha detto – e a Stanley piacevano molto i film di genere. Ma per quanto mi riguarda non posso dirmi una specialista del noir e i film horror mi hanno sempre fatto paura. Eppure è proprio su set come quello di Shining che ho imparato il mestiere. Il Noir in Festival è la mia prima esperienza come giurata e mi stimola cercare di essere all’altezza del compito”.

THE BRITISH TOUCH: TRE SCRITTRICI A CONFRONTO Jill Dawson, Sujata Massey e Sarah Pinborough colloquiano con Adrian Wootton. Mercoledì 5 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6

Nel solco della tradizione femminile del mystery, si può dire inaugurata dal gotico romantico di Mary Shelley con la sua “creatura” Frankenstein, di cui oggi ricorre il bicentenario della nascita letteraria, e continuata con successo consolidato e virale da Agatha Christie per tutto il secolo scorso, abbiamo chiamato a confrontarsi le tre scrittrici di lingua inglese che sono ospiti quest’anno di Noir in Festival. Si tratta delle due inglesi Jill Dawson e Sarah Pinborough e dell’americana Sujata Massey, che al Noir presentano i loro libri, così diversi per stile e ambientazioni, eppure così apparentati da una stessa predilezione per l’esplorazione del disagio psicologico che sta prima e dopo il compiersi del male. Che sia la Patricia Highsmith assassina per amore, di Dawson, o l’indomita avvocatessa indiana che lotta contro la doppia discriminazione di suddita dell’Impero britannico e di donna, a cui da voce Massey, o che sia infine la madre single in carriera di una società contemporanea slabbrata e disorientata che potrebbe essere americana come inglese, ritratta da Pinborough, si tratta sempre di inoltrarsi (ed eventualmente perdersi) nei labirinti dell’animo umano più che in quelli delle strade violente di una grande metropoli. Le tre protagoniste femminili rappresentate dalle tre autrici sono così diverse, per ambientazioni e caratteri, ma hanno certamente in comune un destino che attraversa epoche, caste e personalità, e che ieri come oggi continua ad essere purtroppo segnato da violenza e sopraffazione: quello di essere donne.

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Direzione Giorgio Gosetti Marina Fabbri Gianni Canova (delegato IULM) Segreteria Generale Simonetta Pacifico Coordinamento a Como Daniele Brunati Associazione Amici di Como con la collaborazione di Marina Moretti Coordinamento a Milano Caterina Angeretti Università IULM con la collaborazione di Roshan Raimondo Organizzazione STUDIO Simonetta Pacifico Mario Alberto Galasso Amministrazione Emanuela Cascia Fabio Angelilli Cinema e TV Gaia Furrer con la collaborazione di Isabella Weber Ufficio Letteratura Annalisa Donnarumma Relazioni istituzionali e coordinamento operativo Stefania Albis Ufficio ospitalità e viaggi Cecilia Cortese Marianna Poullain Segreteria di Giuria Francesca Palleschi Ufficio stampa Delia Parodo, Patrizia Wächter Studio Sottocorno Ufficio Stampa Letteratura Paolo Soraci

Comunicazione Francesco Bonerba con la collaborazione di Eleonora Tironi [social network] Moris Puccio [fotografo] Roberto Ostuni [videomaker] Daniele Sorrentino [webmaster] Pubblicazioni e Redazione web Mazzino Montinari [caporedattore] Francesca Palleschi [redazione catalogo] Darcy Di Mona [traduzioni] L’immagine dell’anno è di Gigi Cavenago Progetto grafico Francesco Cappellotto Progetto originale immagine istituzionale Immagine & Strategia Sigla Noir in Festival Frame by Frame Italia Musica Pivio Interpreti in simultanea Carla Bellucci Cristina Dall’Oglio Giovanna Weber Sottotitolaggio elettronico Sub-Ti, London Premio Giorgio Scerbanenco 2018 Giuria: Cecilia Scerbanenco [Presidente] Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi, John Vignola Il Premio Scerbanenco, realizzato da Andrea Ventura, è messo a disposizione per gentile concessione della famiglia Scerbanenco Servizi Tecnici CinemaNext - Italia, Roma Kinoroma, Roma Stand & Co., Torino Tipografia Ponte Sisto, Roma Tipografia Tecnografica, Como Il festival è associato a AFIC - Associazione Festival Italiani di Cinema FIAPF - International Federation of Film Producers In collaborazione con Milano Film Network

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CIAK, CHE SPAVENTO! Zombie, mostri, horror nelle pillole d’archivio di Istituto Luce-Cinecittà

al Noir in Festival 2018

È oramai pacifica, e anzi prolifica in modo spettacolare, una lettura degli zombie movies e della letteratura sui morti-che-ritornano in chiave politica e squisitamente storica. Perché da Romero e dal 1968 in qua, gli zombie ci hanno tenacemente ricondotto a una dimensione di alterità, di antagonismo, di lotta con la nostra società e con la nostra Storia: una Storia che ritorna dal passato per chiedere, e chiudere, un conto salato. Gli zombie filmici sono la radice godibile e terrificante del nostro passato, delle nostre memorie collettive non risolte. È così che l’Archivio storico dell’Istituto Luce, questo grande campo della memoria collettiva e della nostra Storia, dedica ai protagonisti del Noir in Festival di quest’anno, e a mostri, creature fantastiche, registi e altri protagonisti dell’horror, la felice tradizione delle sue Pillole d’archivio: una raccolta di piccoli film da un minuto o poco più tratti dai fondi dell’Archivio Luce, per la cura di Nathalie Giacobino e il montaggio di David Paparozzi, dal titolo eloquente: Ciak, che spavento!, che anticipano la visione dei film in Concorso al Noir. Ricerca non pacifica e non scontata, quella degli zombie nell’archivio. Eppure già come lo scorso anno con la Fantascienza, il Luce si dimostra capace di alzare l’asticella della sorpresa e dello humour, dissotterrando – è il caso di dire – dal proprio campo le presenze di un genere che da decenni ci tiene con gli occhi sbarrati. Si comincia allora con un filmato dal prezioso Fondo Mario Canale, con un piccolo speciale dedicato a Il ritorno dei morti viventi 2 (cosa c’è di più zombie di un sequel?), anno 1988, regia di Ken Wiederhorn, che cattura per la creazione delle mostruose maschere e della coreografia dei morti viventi: la paura, il thrilling, sono sempre questione di preparazione artigianale e meticolosa. È invece del 1959 un succulento ‘si gira’ dedicato a Caltiki, il mostro immortale di un regista-cult come Riccardo Freda (accreditato come Robert Hampton) e fotografato (e in parte co-diretto) da Mario Bava (qui tradotto ‘letteralmente’ John Foam). Il film è interpretato da John Merivale, Didi Perego, e da Caltiki, una gigantesca sanguisuga che tutto inghiotte, e che segue di un anno il Blob – Fluido mortale del 1958. Onesto artigianato e inventiva che segna l’alba della capacità tutta italiana di fare cinema di genere negli anni a venire. Nel 1960 vediamo Giorgio Ferroni accingersi alla realizzazione de Il mulino delle donne di pietra, il primo horror a colori italiano, incentrato sulla presenza di una revenant (in letteratura e cinema le donne resuscitano prima degli uomini). Richiami possibili a Poe e Hoffmann, condito dalle presenze carnali di Liana Orfei e Scilla Gabel, il film incassò all’uscita 164 milioni di lire. È invece una piccola lezione di artigianato horror l’incontro di Serena Dandini con Sergio Stivaletti (anno 1986), tra i grandi creatori di trucchi ed effetti speciali dell’horror/fantasy, per Lamberto Bava, Argento, Soavi… E si chiude, e non poteva essere altrimenti, con una curiosa intervista a Dario Argento, anno 1985, accompagnato nell’occasione da una collaboratrice d’eccezione, la figlia Asia all’epoca decenne. Scorrono le immagini del capolavoro Suspiria, recente oggetto dell’atteso remake di Luca Guadagnino. Ancora ritorni quindi, e anche qui una piccola lezione di thrilling, e sull’importanza di esorcizzare le nostre paure. Gli zombie in fondo sono un ammonimento a noi spettatori sugli errori della Storia, e l’Archivio Luce, che dell’insegnamento della Storia fa missione per immaginare la costruzione di un Futuro, senza paura li accoglie.

Oltre alle pillole di Ciak, che spavento! Istituto Luce-Cinecittà - che promuove il cinema italiano specie nelle sue energie emergenti – sostiene anche quest’anno il Premio Caligari del Noir in Festival, dedicato al miglior cinema italiano in noir della stagione. Un’attenzione alla vitalità di autori e produttori che nel corso dell’anno hanno confermato che il cinema di genere può essere una delle forme più personali del cinema italiano. Ed europeo. Inoltre Luce-Cinecittà è mediapartner del Festival, grazie alla rinnovata collaborazione con la sua testata giornalistica, CinecittàNews.

Ufficio stampa Istituto Luce-Cinecittà Marlon Pellegrini

t.: +39 06 72286 407 m.: +39 334 9500619 - [email protected]

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IBS.it si tinge di noir

La prima libreria italiana online e il più importante festival italiano dedicato al giallo e mistero per il secondo anno consecutivo insieme

Milano, 16 novembre 2018

Per la 28° edizione di Noir in Festival, che si terrà a Milano e Como dal 3 al 9 dicembre, IBS.it ha confermato la sua presenza come media-partner. “Quella del giallo è da sempre una passione degli italiani e lo riscontriamo ogni giorno osservando quello che scelgono i nostri clienti. – racconta Patricia Veltri, responsabile delle Partnership di IBS.it – Il primo

anno a fianco di NOIR IN FESTIVAL, un evento di rilevanza internazionale, è stato accolto con grandissimo entusiasmo dai nostri utenti. L’intuizione che ci ha spinto ad essere partner della

manifestazione lo scorso anno è stata confermata sin dalle prime battute di questa partnership. Quest’anno omaggeremo gli ospiti del festival con una shopper e il pubblico riceverà un segnalibro da

utilizzare per le sue letture. Inoltre, I nostri canali di comunicazione saranno a disposizione del festival per dargli la visibilità che merita.”

Durante il periodo del Festival, sul sito saranno presenti due promozioni: libri Noir Outlet scontati del 60% e sconto 50% sull'acquisto di 3 film gialli. Nel catalogo di IBS.it ad oggi sono presenti 12mila titoli catalogati nel reparto libri dedicato al genere Giallo, Thriller e Noir. Nel reparto film invece troviamo oltre 2mila pellicole che rientrano a pieno titolo nella categoria.

Ufficio stampa IBS.it | Daniela Ravanetti | [email protected] | 3283819504

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Nei suoi 20 anni di vita IBS.it si è progressivamente trasformato da puro sito di vendita a un luogo di riferimento per tutti gli amanti della cultura e dell’entertainment. I clienti – oltre un milione – hanno accesso a un’offerta vastissima che conta oltre 6 milioni di prodotti tra cui 40mila film fra dvd e blu ray, 600mila proposte musicali tra cd e vinili, 49mila giocattoli e 5mila videogames, svariati prodotti di elettronica e di cartoleria. E libri naturalmente: oltre 800mila titoli in italiano e circa 3 milioni in inglese, circa 1 milione di eBook e oltre 700mila libri vintage fra titoli rari, introvabili e autografati, prime edizioni e fuori catalogo.

Ogni anno da IBS.it partono oltre 6 milioni di prodotti, ogni giorno la società movimenta dai suoi magazzini di Assago 25mila prodotti e riceve 8mila ordini.

Inoltre, nei suoi primi 20 anni di vita, IBS.it ha consegnato libri scritti da oltre 300 mila autori e pubblicati da 5857 diversi editori a testimonianza della sua peculiare capacità di reperire tutte le pubblicazioni disponibili in commercio.

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AGICI al NOIR IN FESTIVAL Arrivato al 28° anno di attività il NOIR IN FESTIVAL è ormai format consolidato di una manifestazione fortemente cross mediale e di oggettivo risalto critico e mediatico tra Italia ed Europa; quest’anno l’evento si svolgerà dal 3 al 9 dicembre a Milano e Como, secondo un modello originale che abbina l’idea di festival come luogo di formazione (nel campus universitario di IULM Milano) e spazio di glamour e qualità d’autore (sul lago di Como che, tra Alfred Hitchcock e George Clooney è ormai un punto di riferimento internazionale). Da sempre attento alle relazioni tra cinema, letteratura e new media e polo d’attrazione per il genere più diffuso nel mondo (il mystery in tutte le sue forme) il Festival apre un nuovo capitolo della sua attività proponendosi come motore di idee produttive nel campo dei generi. L’AGICI - Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti, in sinergia con il Noir in Festival, organizza due giornate di lavoro, nelle mattinate di venerdì 7 e sabato 8 dicembre, a Como, nelle quali approfondire importanza, scenari, prospettive e modalità di produzione di genere nonché il tema dell’internazionalizzazione del prodotto italiano. Si inizia venerdì 7, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, con l’incontro SVIZZERA: UN PARTNER DA SCOPRIRE in cui, alla luce del rinnovato accordo di coproduzione tra i due paesi e ricordando il successo di pellicole come Veloce come il vento, Lo chiamavano Jeeg Robot, fino al recente Il mangiatore di pietre, si valuteranno progetti e tecnicalità di un modello sostenibile per la coproduzione europea a vantaggio di un’industria culturale indipendente e aperta alle nuove sfide dell’internazionalizzazione. Si continua sabato 8, dalle ore 09.00 alle ore 12.30, con il workshop PRODURRE GENERE IN ITALIA in cui si analizzeranno potenzialità e modalità di un’industria audiovisiva capace di offrire contenuti e modelli sulla scena internazionale. Il “genere”, difatti, risulta sempre un argomento delicato in cui la nostra cinematografia sembrerebbe esitare rispetto a modelli e formule che in passato hanno fatto la gloria della nostra cinematografia all’estero: il giallo, il thriller, il poliziesco, il western, il fantasy. Le due giornate di lavoro si inseriscono nel cuore della prossima edizione del Noir in festival che a Como propone un programma ricco di anteprime di qualità e di incontri con grandi protagonisti della scena noir (da Carlo Lucarelli a Jo Nesbø) fino a un programma speciale dedicato al cineturismo e alle potenzialità del territorio come set ideale per opportunità produttive anche molto diverse tra loro, tra acqua, montagna, ville storiche, il confine e la civiltà del lago. “Il tempo dei festival come semplice luogo della visione e della scoperta”, dice Giorgio Gosetti, “sta inevitabilmente esaurendosi. Sempre di più il festival deve sapersi connettere al territorio per valorizzarlo e offrirsi come piattaforma creativa per l’industria culturale proponendo una propria identità specifica in questo senso. È la nuova scommessa che, grazie ad AGICI e con il contributo di Istituto Luce - Cinecittà e SIAE, ci siamo proposti a partire da quest’edizione”.

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Sky Cinema è media partner di Noir in Festival

Su Sky Cinema Cult domenica 9 dicembre una maratona dei film premiati nelle precedenti edizioni

E durante tutta la settimana, Cinepop seguirà il festival

con rubriche e approfondimenti dedicati

Sky Cinema è media partner di Noir in Festival, la rassegna di cinema e letteratura del giallo e

del mistero, in programma a Milano all’Auditorium IULM dal 3 al 5 dicembre e al Teatro Sociale di

Como dal 6 al 9 dicembre.

Durante tutta la settimana, Cinepop, il programma quotidiano in onda alle 21.00 su Sky Cinema

Uno, seguirà il festival con rubriche ed approfondimenti dedicati.

Domenica 9 dicembre, giorno della chiusura del festival, dalle 14 fino alla seconda serata Sky

Cinema Cult proporrà una maratona di film premiati nelle precedenti edizioni.

La programmazione noir partirà alle 14.00 con la black-comedy BETTY LOVE con Renée

Zellweger nei panni di una cameriera testimone di un delitto; il film, oltre ad essere stato

premiato ai Golden Globe e a Cannes, ha vinto il Premio Leone Nero al Noir in festival 2000. Il

pomeriggio proseguirà con IL PERMESSO – 48 ORE FUORI noir con Luca Argentero diretto e

interpretato da Claudio Amendola, vincitore del Premio del pubblico Fight Cult - IULM per il

cinema italiano nel 2016. Sarà poi la volta di GATTACA - LA PORTA DELL'UNIVERSO cult di

fantascienza, vincitore del Premio del pubblico "Gino Guasti" 1997, con Ethan Hawke, Uma

Thurman e Jude Law. In preserale si passerà all’animazione dark ambientata a Napoli GATTA

CENERENTOLA, che nel 2017 ha ottenuto il Premio Caligari al miglior film. In prima serata è

previsto il thriller, tratto da una storia vera e vincitore del Premio del pubblico 2013, DEVIL'S

KNOT - FINO A PROVA CONTRARIA con Colin Firth e Reese Witherspoon. Chiuderà la

programmazione il film vincitore del Premio Leone Nero 2001 THE BELIEVER, crudo dramma con

Ryan Gosling nei panni di uno studente ebreo che, tormentato dalle proprie origini, diventa un

naziskin fanatico. Tutti i titoli saranno disponibili su Sky On Demand nella collezione CULT IN

NOIR.

Ufficio stampa Sky Isabella Ferilli – 02.30801.7526 – 346.7207561 - [email protected] Giorgio Scorsone – 02.30801.7546 – 345.4779691 [email protected] Claudio Zago – 02.30801.2019 – 345.7647878 [email protected]

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L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano è felice di rinnovare, per il terzo anno

consecutivo, la collaborazione con il Noir in Festival.

Quest’anno l’Istituto Confucio avrà un ospite di eccellenza, che sarà presidente della giuria del Festival:

Ning Ying, importante regista, sceneggiatrice e produttrice cinese, definita "la prima donna regista cinese"

(Harvard's Nieman Reports) e "uno dei migliori talenti del suo paese" (The Boston Phoenix, Peter Keough).

Durante il Festival verrà proiettato il suo film “Diari di un poliziotto” (2013). Il film (in cinese “Jingcha

Riji”), che verrà proiettato in versione originale con i sottotitoli in italiano, racconta la storia di un poliziotto

quarantunenne che muore improvvisamente nella città di Ordos, nella Mongolia centrale, lasciando la moglie

e un figlio piccolo. Un giornalista d'inchiesta, convinto dal suo capo, indaga per saperne di più, e lentamente

scopre la scioccante verità sul poliziotto. Il film, che è "un aspetto della storia contemporanea cinese"

(Yoshihiko Yatabe), ha ottenuto un premio per il miglior attore al Tokyo International Film Festival, oltre al

China HuaBiao Award come miglior film, al premio WuGeYi Best Works come miglior film in Cina e al

China Filmmaker's Association Award per la migliore sceneggiatura. La regista incontrerà anche gli studenti

del Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione giovedì 6 dicembre alle ore 10.30 (aula P3), per

raccontare il cinema cinese noir.

L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano nasce dalla collaborazione dell’Università degli

Studi di Milano con la Liaoning Shifan Daxue (Liaoning Normal University) e l’Ufficio per la diffusione

della lingua cinese nel mondo (Hanban) di Pechino.

Organizza corsi di lingua cinese per tutti i livelli e tutte le esigenze, lezioni di preparazione all’esame di

lingua cinese, corsi di cucina e di calligrafia, lezioni-gioco per i bambini, manifestazioni culturali, mostre,

rassegne di cinema e conferenze. Offre, inoltre, servizi mirati per rispondere alle esigenze di professionisti e

aziende, come corsi di preparazione al mercato cinese, corsi di cinese commerciale e seminari su temi legati

al mondo del lavoro in Cina.

Per informazioni: Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, tel. 02 50321675 (lunedì –

venerdì, dalle 10:00 alle 15:00), [email protected] , www.istitutoconfucio.unimi.it

Contatto per i giornalisti: Valentina Talia, 338.3050698 - 02 50321679, [email protected]

Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano – Piazza Indro Montanelli 1, 20099 Sesto San Giovanni www.istitutoconfucio.unimi.it [email protected]

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Anche per la XXVIII edizione, Comingsoon.it è media partner del Noir in Festival.

Dal 1977 Anicaflash produce e distribuisce le rubriche di trailer cinematografici alle TV che popolano il panorama televisivo italiano; facendo così entrare il trailer cinematografico nelle case degli italiani e imponendo un format che ha caratterizzato per anni la promozione cinematografica ed ancora oggi, nel rinnovato scenario televisivo, mantiene intatta la sua attualità ed efficacia. Le rubriche si sono diffuse poi anche in radio, dove oggi sono trasmesse da un network di cinque emittenti nazionali ed oltre 640 radio locali. Grazie a questa capillare diffusione il brand “Coming Soon” è diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati di cinema e questo ha condotto a quella che possiamo definire “la svolta editoriale” di Anicaflash, con la creazione di Coming Soon Television e successivamente di un sito web e un’app mobile. Comingsoon.it nasce nel 1999 e da allora ha subito diverse modifiche e miglioramenti, in ultimo il forte restyling di gennaio 2014, che lo hanno reso uno dei siti italiani dedicati al cinema più visitati in assoluto, con una media di 9.000.000 di utenti unici e 25.000.000 di pagine viste al mese. I contenuti sono curati da una redazione in grado di coprire tutto il mondo dell’entertainment, cinema, TV, digital video, serie TV, musica, games, libri e sono raccolti in differenti sezioni. Nel 2008 è la volta invece di Coming Soon Cinema, declinazione del sito in una nuova interessante realtà che muove i primi passi, quella delle oramai imprescindibili applicazioni per smartphone e tablet. L’applicazione è disponibile per iOS e Android. É l’app più scaricata tra gli appassionati di cinema e, ad oggi, può contare su oltre 2.700.000 di download e 9.000.000 di schermate viste al mese. Con l’app si può facilmente trovare il film che più interessa, la sala e gli orari in cui lo proiettano e organizzare la serata con gli amici.

comingsoon.it comingsoonit comingsoon_it Comingsoon.it

Coming Soon - Via A. Allori, 9 - 00142 ROMA - tel. 06-777211

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Radio Popolare è la più importante radio progressista italiana.

Nasce a Milano nel 1976 da un gruppo di giornalisti che desiderarono creare

una radio di informazione libera e indipendente, autonoma da entità editoriali

e politiche.

Trasmette in FM da Milano e dal 1991 con la nascita di “Popolare Network” in

numerose città italiane. Il segnale di Radio Popolare si può ascoltare in tutta

Europa e parte dell’Africa e del Medio Oriente attraverso il satellite e in tutto il

mondo in streaming dal sito radiopopolare.it.

Radio Popolare è controllata dalla Cooperativa dei lavoratori e dei

collaboratori, nonché da un diffuso azionariato popolare: sono le componenti

principali di Errepi S.p.A. la società per azioni che edita dal 1990 Radio

Popolare.

Radio Popolare vanta una fortissima fedeltà di ascolto: gli ascoltatori la

sostengono anche economicamente abbonandosi e tesserandosi

garantendone la massima autonomia.

Dal 2016 Radio Popolare organizza All you need is pop, una festa di tre giorni con numerose iniziative, dai dibattiti politici, alle presentazioni di libri, spettacoli, concerti, proiezioni cinematografiche e trasmissioni in diretta. Da molti anni Radio Popolare è media partner di diverse iniziative, selezionate in base a una condivisione di temi, contenuti e ideali sociali e culturali.