30 nuovi prodotti agroalimentari tradizionali in Piemonte · Agraria di Torino. ... varietà...

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30 nuovi prodotti agroalimentari tradizionali in Piemonte L’inserimento di 20 nuovi prodotti ortofrutticoli nell’elenco regionale Michele Baudino, Francesca Costamagna, Sandro Frati CReSO Torino - venerdì 26 ottobre 2012

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30 nuovi prodotti agroalimentari tradizionali in Piemonte

L’inserimento di 20 nuovi prodotti ortofrutticoli nell’elenco regionale

Michele Baudino, Francesca Costamagna, Sandro Frati CReSO

Torino - venerdì 26 ottobre 2012

Patate della Bisalta Patata «piatlina» della Valle Grana

Patate di Entracque Patate della Val Varaita

Piattella canavesana di Cortereggio San Giorgio Canavese TO Prodotto valorizzato tramite un Comitato per la Tutela della Piattella canavesana Dal 2010 è entrato a far parte dei Presidi Slow Food

Pianta rampicante, granella piatta tronco reniforme con buccia sottile Adatta alla preparazione di alcuni piatti tipici quali: fagioli nella pignatta, insalata di fagiolo, minestre di verdure con fagiolo Oggi coltivato su una superficie di c.a 1 ha in costante crescita

Fagiolo Bianco di Bagnasco Selezionato in Valle Tanaro a partire dalla metà del ‘900. caratterizzato da piante rampicanti, baccelli lunghi, contenenti 4 – 6 semi reniformi e ben distanziati tra loro. Granella bianca con buccia sottile. Prodotto destinato alla preparazione di insalate / antipasti e come accompagnamento ad alcuni piatti locali

Prodotto commercializzato con la denominazione « Prodotto dell’Alta val Tanaro»

Fagiolo della Villata

Prodotto ancora oggi coltivato nell’areale vercellese adottando tecniche di allevamento tradizionali in consociazione al mais. Documenti storici datati 1851 ritrovati presso il Comune di Villata citano questo fagiolo locale nella preparazione «dla panisa» piatto tipico vercellese / novarese

Oggi, grazie all’instancabile lavoro di promozione condotto dalla Società di Mutuo Soccorso della Villata questo ecotipo locale è ancora coltivato su superfici medio contenute ( c.a 0,5 ha)

0.20 0.40 0.60 0.80 1.00

Jaccard’s Similarity Index

Cancaricchio A and B

Marconi

Roggianese

Naso di cane

Corno calabrese A

Corno calabrese B

Corno di toro

Corno di Carmagnola A

Corno di Carmagnola B

Corno pescarese A

Corno pescarese B

Senise A

Senise B

Ciliegia

Cuneo A

Cuneo B

Quadrato d’Asti A

Quadrato d’Asti B

Quadrato di Carmagnola A

Quadrato di Carmagnola B

California wonder A

California wonder B

Braidese

Nocera

Lombardo A

Lombardo B

Sigaretta di Bergamo

Friariello

Friarè

Capsicum chinense

99

Palmino

Peperone Palmino

Prodotto tradizionale conservato presso l’az. Tinelli di Alessandria

Cipolla di Leinì - TO

Aglio di Caraglio – CN

Cipolla caratterizzata da una spiccata dolcezza delle brattee. Prodotto che è stato oggetto, in questi ultimi anni, di attività di selezione e rilancio da parte dell’Ass. «La Barbacana» e del CRAB di Bibiana.

L’ «Aj ‘d Caraj» di antica tradizione a livello territoriale è un prodotto oggi commercializzato con il marchio del Consorzio Tutela e Valorizzazione dell’Aglio di Caraglio.

Sedano rosso di Orbassano - TO

La coltivazione di questo sedano risale al seicento quando la duchessa di Savoia Anna Maria d’Orleans, sposa di re Vittorio Amedeo II portò con se alcuni esemplari di sedano rosso di Tours più teneri e saporiti rispetto alle tipologie locali. Oggi il Sedano Rosso di Orbassano caratterizzato da elevati standard qualitativi viene coltivato, secondo tradizione, da un discreto numero di operatori locali. Per la sua valorizzazione è stato costituito nel 2005 il «Consorzio di Valorizzazione Sedano Rosso di Orbassano» ed attualmente questo ortaggio è anche entrato a far parte dei Presidi Slow Food

Bietola a costa rossa astigiana

Tipologia locale di bietola da costa coltivata negli orti astigiani sino alla seconda metà degli anni ‘50 per produzione autunnali / invernali. L’interesse dimostrato dai consumatori del sud Piemonte verso questo ortaggio aveva spinto alcuni operatori di settore ad effettuare alcune selezioni ottenendo diversi materiali genetici. Caratterizzata da una colorazione rosso marcata alla base del picciolo fogliare si distingue dalle altre bietole da costa oggi sul mercato. Per conservare questo materiale genetico di indubbio valore nuclei di seme di questa bietola verranno inseriti nella «banca del germoplasma» attiva presso la Facoltà di Agraria di Torino.

Carciofo della Val Tiglione o «Carciofo del Sori» - AT

Prodotto tipico coltivato nel comune di Mombercelli in Val Tiglione (AT). A differenza delle tipologie coltivate in Liguria e Sardegna questo carciofo presenta capolini senza spine; brattee di colore verde cinerino tendenti al violetto.

Rapa di Caprauna - CN

Prodotto caratterizzato da una radice a forma rotondeggiante – appiattita di colore bianco giallognolo, di sapore dolce. La dolcezza della polpa cresce con l’intensità di colorazione gialla interna della rapa. Coltivata nell’area montana cuneese viene commercializzata nel paniere dei prodotti tipici dell’Alta Valle Tanaro.

Attualmente il PAT è inserito, per le sue peculiari caratteristiche, tra i Presidi Slow Food

Topinambur o «ciapinabò» di Carignano

Nel territorio di Cambiano si effettuano, da anni, coltivazioni di questa composita; nella fase autunnale si organizza, ormai da 21 anni, la locale Sagra del Ciapinabò

Prodotto utilizzato per la preparazione della tradizionale «Bagna caoda»; può essere tuttavia consumato crudo in insalata, lessato o leggermente rosolato al burro

Fragola della Bisalta

Nuovo inserimento tra i PAT della provincia di Cuneo; raggruppa le produzioni di fragola che, a partire dai primi anni ‘50, vengono coltivate sulle pendici della Bisalta.

Per la Valorizzazione di questo prodotto è stato costituito, in ambito locale, il Consorzio di Tutela e valorizzazione «Fragola Cuneo»

Nell’ambito del progetto di Valorizzazione «Piemonte Agriqualità» sono stati definiti specifici disciplinari di produzione per alcuni prodotti tipici dell’areale piemontese:

Porro di Cervere - CN

Fagiolo di Saluggia - VC

Cipolle rosse e dorate di Castelnuovo Scrivia - AL

Peperone Cuneo

Tumaticot

Corno di Carmagnola

Trottola

Quadrato di Carmagnola

Mela Gamba Fina della Valle Grana

Nell’ambito delle antiche varietà di melo tipiche della Valle Grana, l’unica a poter vantare origini autoctone è la varietà Gamba Fina Lunga. Secondo Breviglieri ebbe origine a fine ‘800 da una varietà in coltura nel territorio di Caraglio e si diffuse successivamente solo in Piemonte

Il nome si riferisce al peduncolo tipicamente lungo e sottile

La buccia è liscia, talvolta ricoperta di rugginosità nella cavità peduncolare, con colore di fondo giallo-verde e sovraccolore rosso intenso vinoso esteso su tre quarti dell’epicarpo. La polpa, di colore bianco, è dolce, fine e fondente. I frutti sono poco serbevoli e particolarmente adatti alla cottura.

Mela Buras della Valle Maira

La Mela Buras è la varietà autoctona della Valle Maira, dove è stata reperita la pianta madre. Si

tratta di una varietà “renetta-simile”

I frutti di Buras, adatti sia per il consumo fresco che per la cottura, si conservano bene in

fruttaio sino a marzo-aprile

La buccia è ruvida e rugginosa.

La polpa, di colore bianco-verde, diventa fondente dopo la fase di affinamento; la tessitura è granulosa.

Il sapore è eccellente, tipicamente aromatico-acidulo.

Immagini a cura di: C.N.R. - ISTITUTO DI VIROLOGIA VEGETALE DI TORINO

Uva da tavola del Novarese, varietà precoce e tardiva

L’uva da tavola “Isabella”, detta anche “americana” o “fragola”, è presente nel novarese già dalla metà dell’’800

Si ipotizza possa essere un incrocio spontaneo tra Vitis labrusca (già selezionata e coltivata dai nativi americani) e Vitis vinifera (di origine europea)

Nel 2011 è stato avviato, con la Fondazione Agraria Novarese ed il C.N.R. - Istituto di Virologia Vegetale di Torino, un progetto di caratterizzazione morfologica e genetica allo scopo di portare un contributo alla conoscenza delle varietà locali