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UNITÀ DIDATTICA 3 LA GRAFICA, L’IMPAGINAZIONE E L’EDITORIA AL COMPUTER

(Da sinistra)Affiche di ToulouseLautrec.Copertina futurista.Manifesto Dada.

STORIA DELL’ARTE GRAFICAca con diverso approccio, realizzando leprime inserzioni pubblicitarie nelle rivi-ste, le etichette elaborate appositamen-te per i prodotti industriali e, soprattut-to, i manifesti pubblicitari, con immagi-ni e testi studiati in un progetto unico.Proprio per i manifesti, si è soliti indivi-duare in Henri de Toulouse-Lautrec ilcapostipite di questa attività artistica (al-l’inizio definita cartellonistica) che abbi-na l’arte pittorica all’incisione e alla stam-pa litografica.In seguito alcuni movimenti artistici sipongono il problema dell’interrelazionedell’arte con il prodotto di consumo,quindi con la pubblicità.Nei primi anni del ’900 sono interessantile esperienze artistiche del movimentodadaista francese (la grafica intesa comeprovocazione) e futurista italiano, conla sua visione positiva del progresso (esal-tazione della vita moderna, della tecno-logia, della velocità e anche dell’inter-vento bellico, tutto in contrapposizioneall’accademismo artistico di quel tempo).L’interesse artistico del movimentofuturista si indirizza anche verso il cam-po della comunicazione scritta e dell’ar-te tipografica. Segue l’astrattismo, cor-rente artistica caratterizzata dall’intento

L’arte grafica è la ter-minologia utilizzata peridentificare l’attività checomprende e coordinatutte quelle mansioni at-tinenti alla stampa, comela composizione dei testi,la riproduzione delle im-magini, l’impaginazione,

la stampa e la confezione del prodottostampato. Questa definizione vale per ilpassato come per il presente, con i do-vuti adeguamenti dati dai metodi mo-derni e dalle nuove tecnologie.Si fa risalire la nascita dell’arte graficaalla fine del secolo XV, con i primi dise-gni, incisioni, scritture e tecniche di stam-pa. In realtà il termine arte allora era leg-germente inadeguato, trattandosi diun’attività che aveva come esigenza prin-cipale quella di produrre più esemplaridi una stessa immagine o documento.

Verso la fine dell’Ottocento alcuni artisticominciano a interessarsi a questa prati-

Esempio di “ArtDecò”.

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(Da sinistra)Manifesto futurista diCarrà, 1914.Manifesto del 1912.Manifesto dellaBauhaus.

di destrutturare il rapporto tra opera eforma. Contemporaneamente, negli anniVenti fa la sua comparsa la lezione grafi-co/artistica della Bauhaus, movimentoartistico tedesco d’avanguardia e soprat-tutto scuola d’arte applicata che riuniscepittori, scultori, ma anche fotografi, ar-chitetti e, appunto, graphic designer. Ilproposito di questo movimento è quellodi unire la pratica artigianale con l’arte,mettendo questa a confronto con le esi-genze della produzione industriale e sta-

bilendo un processo metodologico dellaprogettazione grazie al quale un oggettopossa contemporaneamente avere formagradevole e grande funzionalità d’impie-go. In pratica, il concetto principe di ogniforma di design moderno.Infine, negli anni ‘60-’70, si impone laPop Art, movimento che intende l’artecome espressione intimamente legataalla società dei consumi, guardando coninteresse ai nuovi mezzi di comunicazio-ne di massa.

Due opere di A.Warhol: PomodoriCampbell’s e i Beatles.

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L’ATTIVITÀ DEL GRAPHIC DESIGNERUna prima pratica molto

importante per il graphicdesigner è quella di realizza-re il cosiddetto rough, o boz-zetto, per la pagina pubbli-citaria.Il bozzetto è un schizzo diun annuncio pubblicitario,sul quale compaiono, oltre lefigure, gli ingombri del testoe, in genere, l’headline o slogan. Per l’ope-ratore è un utile esercizio fissare le ideecon un bozzetto fatto a mano, disponen-do gli elementi compositivi della paginaed evidenziandone bene gli ingombri.L’evoluzione del bozzetto più dettagliatae specifica è il layout. Il layout è la di-sposizione e la sistemazione dei vari ele-menti di una pubblicazione, allo scopodi riprodurre il più fedelmente possibilel’oggetto che si andrà a stampare. Con iltermine layout, in pratica, si indica il pro-getto grafico vero e proprio.Una tradizionale costruzione del layoutè quella mediante la tecnica dell’overlay,cioè una sovrapposizione di immagini,

colori e scritte mediante unfoglio trasparente (carta dalucido o pellicola-acetato)allo scopo di proporre varia-zioni e visualizzare diversesoluzioni (c’è da dire che,con l’avvento della compu-ter-grafica, questa pratica stacadendo in disuso).Oltre a quella della rappre-

sentazione creativa e della visualizzazionedell’elaborato per il committente, la fun-zione del layout è quella di definire unaguida per lo stampatore o per chi deverealizzare tecnicamente il prodotto fina-le, anche al fine di verificare i costi com-plessivi di produzione.L’artwork, o executive layout, invece,è l’elaborato che contiene tutti gli ele-menti e le indicazioni per la stampa.Quindi può essere un esecutivo su cartada riprodurre fotograficamente, un im-pianto per lo sviluppo delle lastre o, nelcaso di software, un file o una serie difile impostati per la selezione dei colorie pronti per la messa in stampa.

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Progettare l’impostazione grafica di unapubblicazione significa unire creatività,conoscenza dei materiali e dei metodi dicomunicazione a competenze sulle pro-cedure tecniche e sugli ambiti professio-nali che interagiscono nel compimentodel lavoro. In questa sede trattiamo un’at-tività specifica all’interno della graphicdesign: la grafica editoriale.Il grafico editoriale si occupa di progetta-re e realizzare l’elaborato con il coordi-namento logico ed estetico delle suecomponenti. Inoltre, si preoccupa anchedi elaborare tutti gli input che riceve dafigure professionali diverse: gli autori ocopywriter, gli editor, i redattori e corret-tori di bozze, gli illustratori e i fotografi,i compositori, i fotolitisti, gli stampatorie i rilegatori. Tutte queste competenze,definite anche “coordinamento tecnico-editoriale”, concorrono alla realizzazio-ne del progetto.La prima figura professionale che si pre-senta al grafico editoriale è quella del-l’autore. Un autore preparato, oltre auna buona proprietà di scrittura, devesaper presentare il proprio operato (pos-sibilmente in formato elettronico) conprecise indicazioni riguardanti le gerar-chie di titoli, paragrafi e testi, schede otabelle, e gli eventuali interventi graficida compiere. Praticamente, una sorta dipreimpaginazione che, attraverso un cri-terio generale, dia l’input al grafico perimpostare l’elaborato.Il grafico, comunque, dovrebbe avere loscrupolo di leggere il testo, per poterlocontestualizzare con immagini coerentie scelte grafiche opportune (anche sequesta pratica non è prettamente di suacompetenza).Tutto il materiale composto viene rivisto

contemporaneamente dal redattore, chepuò intervenire sul testo, sia prima, siadopo l’impaginazione, segnalando irefusi e rendendo l’oggetto testo coerentee in forma editabile. Anche qui il lavorodel grafico deve proseguire di pari passoe strettamente a contatto con la redazio-ne, per stabilire la scansione e l’ordinedelle varie parti, oppure per richiedereun intervento che possa risolvere even-tuali abbondanze o buchi di testo nellapagina.Alla fine del lavoro, prima della stampafinale, è consigliabile produrre una boz-za di stampa, cioè una copia per la let-tura e il confronto con l’originale, l’even-tuale rilevazione di errori di battitura odi composizione e per verificare la corri-spondenza dei colori. Le bozze correttedevono poi essere approvate e firmatedal committente prima della messa instampa definitiva e fanno fede per even-tuali contestazioni.

LA GRAFICA EDITORIALE E L’IMPAGINAZIONE

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L’IMPAGINAZIONE MODULARE

Questa gabbia modulare presenta duevantaggi:• semplifica l’esecuzione tecnica perché

rende certa la posizione e la dimensio-ne di ogni elemento.

• rende omogenea l’impaginazione, per-mettendo al lettore di percepire rapi-damente l’organizzazione formale ditutto lo stampato.

È possibile effettuare anche delle trasgres-sioni alla gabbia, come per esempio po-sizionare immagini che invadano i bloc-chi di testo. La regola da salvaguardare èche il tutto si componga in un andamen-to grafico armonico e uniforme e non co-munichi al lettore una sensazione di di-sordine o di casualità.

Volantinoimpaginato a moduli.

Schema modularedi impaginazione a 7colonne di unapagina di giornale.

Alcune pubblicazioni editoriali (comei quotidiani e i periodici) e commerciali(come i cataloghi e i depliant) richiedo-no un’impostazione modulare della pa-gina per poter mantenere un’unitarietàdi impaginazione su tutte le pagine.A questo scopo, si organizza il materialeda impaginare in una gabbia di paginacostante e una griglia (colonne verticalie linee orizzontali) in base a una struttu-ra modulare della gabbia.Tutti gli elementi grafici avranno una di-mensione pari o multipla dei moduli sud-detti e dovranno mantenere un line-up oallineamento, cioè il posizionamento,lungo le linee orizzontali e verticali dellagriglia, delle righe di testo o delle illu-strazioni rispetto ai blocchi di testo, alfine di facilitare la comprensione grafi-co-formale.

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I MODELLI DI PAGINA, IL MENABÒ E IL TIMONENella fase progettuale di un documen-

to (supponiamo con un minimo di 16pagine) è di grande importanza lavisualizzazione fisica di alcune pagine tipoo modelli di pagina che riportino, inmodo concentrato, tutta la casistica de-gli elementi grafici strutturali, degli stilidi carattere e di testo, delle immagini,con la gamma completa di variantiimpaginative rispetto alla gabbia e allecolonne preimpostate.Per la visualizzazione del lavoro è utilestudiare un menabò, cioè un modelloschematico della pubblicazione indican-te la tipologia della composizione,dell’impaginazione, ecc.Inoltre, per poter valutare i pesi dellastruttura grafica, il “ritmo” d’impagina-zione del documento e il numero totale

delle pagine, è utile predisporre un ti-mone, cioè una serie di pagine in scalaridotta disposte in sequenza e accostateriproducendo le doppie pagine aperte,con riportate le linee essenziali della gab-bia. Su queste pagine si dovranno schiz-zare gli ingombri del testo e delle imma-gini creando una sorta di rough multi-pagina.Usando la videoimpaginazione, tramitel’opzione di “creazione miniature”, è pos-sibile creare una specie di “timone rea-le”, cioè un percorso miniaturizzato dipagine già definitive, possibilmente ri-spettando le segnature. Questo ci permet-te di verificare l’impaginato nel suo in-sieme, dando uno sguardo generale allavoro finito, e di correggere eventualidiscordanze grafiche nella sequenza.

Timone perimpaginazione di unsedicesimo.

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(Da sinistra)Personal computeranni ’80:Apple 2;IBM AT 80-286.

LA STORIA DELLA COMPUTERGRAFICA“Se l’automobile

avesse avuto l’evoluzio-ne che l’elettronica el’informatica hannoavuto negli ultimitrent’anni, oggi l’autoviaggerebbe a 1.000km all’ora, sarebbegrande come un pac-chetto di sigarette e co-sterebbe 50 euro!”

Al di là del singolareparadosso, di fattol’informatica ha avu-to lo sviluppo più ve-loce e rilevante diqualsiasi altra elabo-razione umana. Tuttociò ha comportato lanascita di nuove tecniche in diverse ap-plicazioni e, consequenzialmente, di nuo-ve professioni. Una di queste tecniche èla computergrafica.La computergrafica nasce all’inizio de-gli anni Sessanta con l’avvento dell’elet-tronica applicata all’informatica ed hauna svolta significativa nei primi anniOttanta con l’introduzione sul mercatodei Personal Computer e la progetta-zione di programmi (software) dedicati

a questa pratica. Daallora ad oggi, l’evo-luzione dell’informati-ca, con possibilità dicalcolo e di memoriasempre più avanzate ea prezzi sempre piùcontenuti, e il perfe-zionamento tecnicodel software graficohanno avvicinato allacomputergrafica unvastissimo bacino diprofessionisti del set-tore o di sempliciutilizzatori, creandocontemporaneamentenuove attività profes-sionali, come peresempio la grafica

multimediale o il webmastering.Oggi nessun grafico potrebbe prescinde-re dall’uso del computer e dalla cono-scenza dei software; l’evoluzione del set-tore comporta un continuo adeguamentodelle macchine e dei programmi.Di pari passo, cambia anche la tecnica difotoriproduzione e di stampa, per cui ilgrafico deve inevitabilmente investirebuona parte del suo tempo per tenersiaggiornato sulle nuove metodologie.

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Rappresentazionedei componenti di unPersonal Computer.

IL PERSONAL COMPUTERIl Personal Computer, detto anche PC,

è un sistema di elaborazione oggi indi-spensabile per il lavoro di grafica eimpaginazione editoriale. Le risorse diquesto sistema si compongono in due ca-tegorie: risorsa hardware, la parte fisicadel sistema composta dall’unità centralee dalle periferiche, cioè dispositivi ester-ni collegati all’unità centrale, e risorsasoftware, la parte logica del sistema.L’hardware comprende:• la CPU (Central Processing Unit) o mi-

croprocessore, che è l’intelligenza ar-tificiale del sistema; essa si occupa delleoperazioni di calcolo matematico e dicontrollo del sistema;

• la memoria centrale (RAM), che è lospazio di memoria che lavora con laCPU; è detta anche memoria volatile,in quanto è attiva solo quando il com-puter è acceso e si annulla con lo spe-gnimento di questo.

Quindi il lavoro, per essere ripreso inuna seguente sessione, dovrà essere re-gistrato o “salvato” sulla memoria dimassa;

• le schede per le periferiche, collegatecon interfacce hardware, come le por-te seriali, parallele, SCASI, USB, ecc.;

• le memorie di massa, come i dischifissi o rigidi (Hard Disk);

• i dispositivi di input, che sonodispositivi di ingresso dati come la ta-stiera, il mouse, lo scanner, la tavolet-ta grafica, la macchina fotografica di-gitale, la videocamera;

• i dispositivi di output, che sonodispositivi di uscita dati come il moni-tor, la stampante, la fotounità, il plotter,il modem;

• i drive magnetici e ottici, come ifloppy disk, i CD-Rom, i DVD, ecc., chefanno anche parte dei dispositivi diInput/Output.

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LE FASI DI LAVORO DI UNA PUBBLICAZIONELa messa in opera di una pubblicazio-

ne ha inizio con la stesura del testo econ il corredo iconografico: illustrazioni,fotografie e immagini grafiche realizzateallo scopo. Testo e immagini vengonoprodotti in formato elettronico (un word-processor per i testi e uno scanner perl’acquisizione delle immagini); unsoftware di grafica vettoriale e pittoricacontribuirà a creare e gestire le immagi-ni; un software di impaginazione assem-blerà tutti gli elementi grafici; una stam-pante DTP produrrà la bozza dell’elabo-rato finale; un service di fotolito produr-rà gli impianti e le lastre per la stampa euna tipografia stamperà il tutto.Fissiamo ora i passaggi della realizzazio-ne di una pubblicazione editoriale comenel diagramma della pagina seguente.L’autore (1) consegna il testo e le even-tuali disposizioni grafiche (tabelle, sche-mi, diagrammi) sottoforma di stampatoo dattiloscritto (2), o di semplice mano-scritto (3); meglio ancora già compostocon un word-processor (5) e fornito in sup-porto digitale. Nel caso di un originalestampato o dattiloscritto (2) se la qualitàè buona si può provare ad acquisire iltesto tramite un software OCR (4), cioèun programma di riconoscimento carat-teri. In caso contrario, si utilizzerà per lacomposizione il word-processor (5). Da quisi procede a una stampa delle bozze.A questo punto si esegue un controllodel testo a livello redazionale (6) e si fis-sano le caratterizzazioni del testo (testobase, moduli, stili, titoli di vario livello,paragrafi, didascalie, note, ecc.). Con-temporaneamente si effettua la ricercaiconografica, a corredo del testo, utiliz-zando fotografie, sia su carta sia su dia-positiva (7), oltre a realizzare eventuali

disegni e illustrazioni (8). Parallelamentesi possono creare disegni con i program-mi di grafica pittorica e vettoriale (9).Una volta che tutto questo materiale èin formato elettronico, si può passare allafase di impaginazione in DTP (10). Percomporre un primo impaginato, si inse-riscono i testi e le immagini acquisite tra-mite scanner DTP (11) o fornite da unoscanner professionale di un service (12).Conclusa questa sessione, si invia la stam-pa del lavoro alla propria stampante (13)e si produce la prima bozza per il con-trollo e la correzione del redattore (14).Spesso si devono stampare due o più co-pie di bozze per permettere a più figureprofessionali (autore compreso) di rive-dere l’impaginato, in modo che più oc-chi verifichino il lavoro. A controllo ter-minato, si uniscono le correzioni “colla-zionandole” in un’unica bozza. Il graficoriporta le correzioni sul videoimpaginatoe stampa ulteriori bozze per il riscontrofinale (15). A volte, se la pubblicazionenon richiede una stampa di qualità (vedidispense o volumi a tiratura limitata), siconsiderano le bozze stesse gli esecutiviper la stampa e, con un procedimentoparticolare detto Ready Camera Copy (16),utilizzato da alcune tipografie specializ-zate, si va in stampa direttamente dallebozze. In questo caso, è preferibile chegli originali siano di buona qualità. Èbene precisare che questa tecnica si ap-plica solo per la stampa in bianco e nero.Quindi si consegna il tutto al service difotolito (17) in formato elettronico (file)su supporto magnetico o magneto-otti-co (CD-Rom o DVD), oppure si invia tra-mite posta elettronica, preferibilmente aun server che utilizzi il protocollo FTP (FileTransfer Protocol).

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DISEGNIAL COMPUTER

FOTOCOMPOSTOWORD PROCESSOR

1 BOZZA STAMPA DTPLASER / GETTO INCH.A

2 BOZZA STAMPAE RISCONTRO

A

IMPOSITIONA VIDEO

STAMPASEGNATURA

COMPUTER-TO-FILM

READY CAMERACOPY

CORREZIONE BOZZE

PELLICOLE

LASTRA

COPIACIANOGRAFICA

CORREZIONEPELLICOLE

PROVA TORCHIO PROVA CHIMICA

PIEGATURATAGLIO

STAMPASERIGRAFICA

FUSTELLATURA

PLASTIFICAZIONEVERNICIATURA

PROVA DIGITALE

OCR

REDAZIONE

IMPAGINAZIONEDTP

FILE PERSERVICE

STAMPA

6

10

17

34

37

9

5

13

15

24

25

16

14

18

33

32

22

20 21

36

35

19

4

MANOSCRITTOSTAMPATODATTILOSCRITTO

AUTORE

13

2

SCANNERDTP

11

STAMPEFOTOGRAFIE

ILLUSTRAZIONIDISEGNI

7 8

COMPUTER-TO-PLATE

26COMPUTER-

TO-PRINT(DIGITALE)

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CONFEZIONERILEGATURA

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SCANNERPROFESSIONALE

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TELAIO29

MONTAGGIO28

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La home page di un sito Web

La home page è stata spesso definita la “copertina” diun sito Internet. Ma di fatto non lo è. La home page èla prima pagina, non la pagina di copertina. Non ne hala struttura grafica, né le intenzioni. Mentre la coperti-na di un libro nasce come un elemento fisso, stabile epersonalizzato, la pagina d’ingresso di un sito Web as-sume la forma e le caratteristiche dell’ambiente in cuiè nata e resta un elemento effimero, provvisorio, possi-bile di essere modificato infinite volte.Agli albori del mondo Internet, i primi webdesigner pro-gettavano la pagina d’ingresso dei siti con una struttu-ra molto somigliante alla classica copertina di un libro(autore, titolo, immagine, azienda/casa editrice), espri-mendo in modo debole il modello editoriale. Oggi, lahome page è intesa solo come la pagina iniziale di unsito, che si collega in modo multidirezionale ad altrepagine, a loro volta collegate tra loro.

Date queste specifiche caratteristiche, è evidente chele regole grafiche saltano. Il primo pensiero è l’efficaciae la concisione delle informazioni. Spesso la home pagedeve risultare così “leggera” e chiara da non potersipermettere fronzoli estetici, proprio per i ben conosciutitempi di caricamento delle pagine Web. Così succedeche la gran parte di home page siano semplicementecostituite da nome, logo, bandierina per la scelta dellalingua e qualche link essenziale. E anche quando sitrova un’animazione d’ingresso, c’è sempre la possibili-tà (quasi l’invito) di “saltarla”, nel rispetto dei tempidell’utente. Oppure si possono trovare home page cheespongono tutte le informazioni già in prima pagina,con numerosi box e link, forti contrasti di colori, carat-teri, corpi, grassetti. Insomma, una nuova grafica.

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VERIFICHE DI CONOSCENZA

1. Definisci il concetto di “arte grafica”, fissando i momenti essenziali nella storiadella sua evoluzione.

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2. Definisci il concetto di “design”, di “graphic-design” e illustra le mansioni specifi-che del graphic designer.

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3. Illustra le aree di competenza del lavoro del graphic designer:

- grafica pubblicitaria ..................................................................................................

- grafica editoriale .......................................................................................................

- grafica del prodotto ..................................................................................................

- grafica architettonica e urbanistica .........................................................................

- grafica multimediale .................................................................................................

4. Spiega i termini “bozzetto”, “layout” e “artwork”.

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5. Illustra il lavoro e le competenze del grafico editoriale.

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6. Definisci il concetto di impaginazione.

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7. Analizza l’impaginazione di un documento a tuo piacere e valutane la leggibilità,gli equilibri, la scelta armonica dei caratteri, l’impaginazione delle immagini, l’usodel colore, ecc.

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