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Anno 6 - N° 3 FEBBRAIO 2016 1 The Voice The Voice Sono passati due mesi dal Natale e fra un mese arriverà sia la Primavera sia la Pasqua!! Quello che stiamo vivendo adesso è quindi un tempo di passaggio in questo inverno 2016. Infatti questo nuova edizione di THE VOICE, il giornalino interno della Scuola Dame Inglesi di Vicenza, riassume le caratteristiche di questa particolare stagione: le immagini di alberi spogli coperti dalla (poca) neve caduta sulle nostre montagne vicentine, le ricette del Carnevale appena passato che ricordano l’allegria di quei festeggiamenti, il commento del concorso canoro “Il Puffetto d’oro 2016” per la scuola Primaria e Secondaria. Senza dimenticare un approfondimento su feste popolari particolari italiane della primavera 2016, il tradizionale angolo letterario e le poesie. Chiudono il cerchio gli interessanti sondaggi e due proposte di percorso nel nostro territorio vicentino. Un giornalino ricco anche in questo caso, che verrà presto integrato da un’altra edizione speciale che uscirà nel mese di marzo, dedicata interamente alla Pasqua. BUONA LETTURA A TUTTI!!!

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Anno 6 - N° 3 FEBBRAIO 2016

1 The Voice

The Voice

Sono passati due mesi dal Natale e fra un mese

arriverà sia la Primavera sia la Pasqua!!

Quello che stiamo vivendo adesso è quindi un

tempo di passaggio in questo inverno 2016.

Infatti questo nuova edizione di THE VOICE, il

giornalino interno della Scuola Dame

Inglesi di Vicenza, riassume le caratteristiche

di questa particolare stagione: le immagini di

alberi spogli coperti dalla (poca) neve caduta

sulle nostre montagne vicentine, le ricette del Carnevale appena passato

che ricordano l’allegria di quei festeggiamenti, il commento del concorso

canoro “Il Puffetto d’oro 2016” per la scuola Primaria e Secondaria. Senza

dimenticare un approfondimento su feste popolari particolari italiane della

primavera 2016, il tradizionale angolo letterario e le poesie. Chiudono il

cerchio gli interessanti sondaggi e due proposte

di percorso nel nostro territorio vicentino. Un

giornalino ricco anche in questo caso, che verrà

presto integrato da un’altra edizione speciale

che uscirà nel mese di marzo, dedicata

interamente alla Pasqua.

BUONA LETTURA A TUTTI!!!

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È arrivata la neve: immagini dell’Inverno

Gli alunni delle classi 1° A e 1° B della nostra Scuola Primaria, insieme alle loro

maestre, hanno cercato di rappresentare la stagione invernale con alcuni

disegni. Il soggetto principale era un albero, senza più le foglie cadute durante

l’autunno, circondato dalla neve che finalmente cade dal cielo. Bravissimi ragazzi!!!

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LE RICETTE DELLE

DAME INGLESI

Anche se siamo ormai in Quaresima, vi proponiamo due dolci della tradizione

carnevalesca: uno fritto e uno al forno.

LE CASTAGNOLE

Le castagnole sono frittelle dolci tipiche

della Romagna, piccole come castagne e dal

soffice interno, facilmente reperibili in tutte

le pasticcerie nel periodo che va dall’Epifania

al mercoledì delle ceneri. Nonostante la loro

paternità Romagnola, le castagnole, così

chiamate per la loro forma che ricorda

vagamente quella di una castagna, vengono preparate e gustate in molte regioni

d’Italia anche se con nomi differenti e con piccole variazioni di ingredienti.

Ingredienti per 30 castagnole da 12 grammi l'una: Mistrà, liquore all'anice, 1

cucchiaio; farina 200 g; zucchero 50 g; limoni (scorza grattugiata di mezzo

limone); burro 40 gr (oppure 1-2 cucchiai di olio); 2 uova piccole; 1 pizzico di sale;

lievito chimico in polvere 8 gr; vaniglia bacca; zucchero a velo per cospargere; olio

di semi.

Preparazione: mettete in una ciotola la farina, le uova, lo zucchero, il burro, i

semi di una bacca di vaniglia, il sale, la scorza grattugiata del limone, il liquore e il

lievito. Lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli, poi trasferite l'impasto su di

una spianatoia leggermente infarinata e impastate fino ad ottenere un composto

morbido (ma non molle) liscio e compatto. Lasciate riposare l'impasto per qualche

minuto e poi formate dei cordoncini di pasta dello spessore di un paio di centimetri

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circa e tagliateli a pezzetti grandi come delle grosse nocciole.

Formate con i palmi delle mani delle palline; se volete, incidete la superficie con

un taglio a croce. Friggetele un po’ alla volta in abbondante olio e a fiamma bassa,

rigirandole nella padella finché risulteranno ben gonfie e dorate e cominceranno a

galleggiare. Una volta pronte, fate asciugare le vostre castagnole su un foglio di

carta assorbente, spolverizzatele con dello zucchero a velo o semolato e... Buon

Carnevale!

CRESTINE DI CARNEVALE

Le crestine di Carnevale sono una ricetta buonissima. Un dolcetto leggero e

ripieno di marmellata. L’impasto è proprio delicato perché non c’è né zucchero né

uova, ma la sua friabilità è merito della ricotta. Vi consigliamo di usare del lievito

vanigliato e di sbizzarrirvi con la marmellata che preferite. Una ricetta facile e

buona da servire ad una compagnia variegata.

Ingredienti: ricotta 300 gr; burro 200 gr; farina 300 gr; sale: q.b.; lievito: 1

bustina; marmellata: 3 vasetti; zucchero a velo: q.b.

Preparazione: lavorare il burro (morbido) in

una terrina con la ricotta finché si sono

amalgamati bene. Mettere la farina a fontana

su una spianatoia, aggiungere il sale, il lievito

e mettervi al centro il composto di ricotta.

Impastare bene, formare una palla e lasciare

riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendere poi la pasta con un matterello

tenendola alta circa 1/2 cm. Ricavare dei quadrati di 10 cm. circa di lato. Disporre

al centro di ognuno 1 cucchiaio di marmellata, poi ripiegarli a triangolo e premere

sui bordi per sigillarli. Tendere un foglio di carta da forno sulla placca del forno e

disporre i triangoli. Infornare a forno preriscaldato a 180 gradi per 20 minuti.

Spolverare con lo zucchero a velo.

Gli alunni della classe 2^A

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“La felicità ha il volto della novità e della sorpresa.”

Da sempre il cibo è portatore

di cultura, sintetizza

relazioni, identità ,

differenze, ed è dunque un

utile strumento per iniziare a

riflettere sulle proprie radici

identitarie. Così in 2^B

acquisiamo pian piano

consapevolezza dell’esistenza

di altri modi di fare, di pensare (e di cucinare), diversi dai propri, e delle

differenze e soprattutto delle somiglianze che accomunano culture diverse. Perciò

in questa edizione del giornalino vi proponiamo due ricette provenienti da parti

del mondo che trovano rappresentanza nella nostra classe. Iniziamo il nostro

viaggio, ovviamente, in Italia, con una ricetta di un dolce tradizionale per cui la

nostra classe si è resa famosa in tutta la scuola: la torta di pere e cioccolato,

ottima per sfruttare un po’ del cioccolato delle uova di Pasqua! Voleremo poi in

Brasile, per riscoprire le radici del nostro compagno Leonardo, che ci propone il

piatto più tipico della cucina brasiliana: la feijoada, uno stufato di maiale facile

da preparare e molto adatto alle ultime fredde giornate d’inverno. Non ci resta che

lasciarvi alla preparazione e augurarvi Buon Appetito!

TORTA DI PERE E CIOCCOLATO

Ingredienti: 200 g di farina; 200 g di

cioccolato fondente; 100 g di zucchero; 6 pere

di piccole dimensioni; 3 uova; 100 ml di olio di

semi; 100 ml di latte intero; 1 bustina di lievito

per dolci.

Preparazione: sbucciare e tagliare le pere a

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cubetti. Tritare il cioccolato in pezzettini di piccole e medie dimensioni. Montare le

uova con lo zucchero e, continuando a mescolare dal basso verso l’alto, unire l’olio

e la farina, un po’ alla volta. Aggiungere al composto le pere tagliate a cubetti e i

pezzetti di cioccolato.

Sciogliere il lievito nel mezzo bicchiere di latte ed unirlo al composto, continuando a

mescolare. Versare il composto in una tortiera foderata di carta forno e mettere la

torta in forno preriscaldato a 180°C per almeno 40 minuti. Servire tiepida o fredda,

spolverizzata con zucchero a velo.

FEIJOADA

Ingredienti per 6 persone: 500 g di

fagioli neri; 600 g di puntine di maiale;

300 g di pancetta affumicata; 500 g di

salsiccia; 3 foglie di alloro secco; mezza

cipolla; 250 g di riso; 2 spicchi di aglio;

olio extravergine d'oliva q.b.; sale q.b.

Preparazione: sciacquate i fagioli,

metteteli a bagno per 12 ore, sgocciolateli, cuoceteli in una pentola con un po’

d’acqua, olio, sale, la cipolla tritata e l’aglio e scolateli. In una padella con un po’

d’olio rosolate le puntine di maiale, la pancetta ridotta a dadini, la salsiccia a

pezzetti e l’alloro, aggiungete i fagioli e continuate la cottura per 30 minuti. Nel

frattempo mettete a bollire il riso. Servite la fagiolata con il riso e, possibilmente,

accompagnatela con la farofa brasiliana.

Si ringraziano Leonardo Lunardon e Kyra Brusarosco e le loro famiglie per la

collaborazione nella realizzazione di questo articolo.

Gli alunni della classe 2^B

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L’ANGOLO DELLA LETTURA

C’era una volta un pavone che pensava soltanto alla sua bellezza: non appena si

levava il sole, allargava la magnifica coda e camminava in lungo e in largo per il

prato, per farsi ammirare. Un giorno capitò dalle sue parti una gru in cerca di rane.

Il pavone si mise subito a passeggiare su e giù, chiamandola, ma questa era troppo

occupata a cacciare rane e non la notava. A un certo punto, sempre più arrabbiato,

il pavone le gridò: “Ehi! Guardami un momento. Hai mai visto niente di più bello?”

La gru lo ignorò, e continuò la sua caccia. Allora il pavone gridò di nuovo, su tutte

le furie: “Come ci si sente a essere tanto brutti, gru? Sei una spilungona

dinoccolata, con il becco troppo grosso per la tua testa, e in più hai delle

insignificanti piume grigie!”. In quel momento la gru catturò una rana, se la mangiò

e ripartì, passando. “Cosa mi importa del mio aspetto!”: gli gridò. “Almeno io posso

volare, al contrario di te!”. E si allontanarono maestosamente, mentre il pavone

restava lì con la zampe a terra, come uno sciocco.

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Morale: la bellezza non è tutto. Ognuno ha le sue qualità. La bellezza da sola non

porta da nessuna parte.

Gli alunni della classe 3^A

La Fiaba di Cappuccetto Rosso a rovescio!

Sappiamo tutti che conoscete benissimo la fiaba di

Cappuccetto Rosso ma noi bambini di 3 B abbiamo pensato

di “rovesciarla” ! Ebbene si, abbiamo immaginato che

Cappuccetto Rosso fosse una bambina pestifera e che il lupo un animale

timido e gentile. Ci siamo chiesti:”Che cosa succederà quando si incontreranno

nel bosco? E poi, nella casa della nonna? E infine, quando arriva il cacciatore?”

Eccovi dunque la nostra versione ….

C’era una volta un lupo molto buono, che viveva nel bosco e amava giocare con i

bambini. Il suo gioco preferito era nascondino. Se i bambini gli lanciavano un

bastone lui si divertiva a riportarglielo. Un giorno, mentre passeggiava nel bosco,

incontrò una bambina di nome Cappuccetto Rosso, che stava andando a trovare

sua nonna. La bambina chiese al lupo di accompagnarla dalla nonna e di portare il

cestino con il pranzo al suo posto perché era troppo pesante.. Durante il cammino,

la bambina iniziò a fare dei dispetti al povero lupo. Ad

esempio, cominciò a tirargli la coda e le orecchie. Il lupo si

lamentò ma Cappuccetto Rosso continuò ugualmente. Ad

un certo punto, Cappuccetto Rosso decise di mangiare tutto

quello che c’era dentro al cestino, sebbene il lupo non fosse

d’accordo. Quando arrivarono dalla nonna, ahimé, il cestino

era vuoto.Fu così che all’arrivo del cacciatore, che si

trovava da quelle parti per salutare la nonna, sua amica ,

quest’ultima dovette chiedergli il favore di andare a fare la spesa per lei.

Quell’ingorda di Cappuccetto Rosso si era mangiata tutto!

Gli alunni della classe 3^B

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L’ANGOLO DEL SONDAGGIO

La classe IV della nostra Scuola Primaria ha condotto una serie di sondaggi sul

gradimento delle materie scolastiche, sulla materia che risulta essere più

difficile da studiare, sullo sport praticato, sulla squadra preferita e sul proprio

sportivo prediletto, sul proprio film e sul concerto scolastico prediletto. Sono

stati intervistati gli alunni delle classi della Scuola Primaria e Secondaria di primo

grado. Una ricerca statistica quindi molto densa e differenziata: qui sono riportati i

diversi risultati sottoforma di grafici.

Qual è la tua materia preferita?

Qual è la materia più difficile da

studiare?

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Gli alunni della classe 4^A

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Alla scoperta del nostro territorio…

Una gita al Lago

Oggi vi porterò al lago di Fimon, per

trascorrere una giornata piacevole. Questo lago

è un piccolo specchio d'acqua in mezzo ai Colli

Berici; importante fin dai tempi del neolitico per

gli insediamenti umani, oggi ha grande valore

naturalistico, poiché è la più importante zona

umida del Vicentino. A parte questi aspetti vi

propongo la gita al lago perché è bello passeggiare lungo la riva, è possibile fare un

pic- nic con gli amici, si può navigare su una barchetta a vela e, per chi ha la

licenza, pescare. Raggiungeremo la nostra meta percorrendo un itinerario che si

snoda in parte lungo la pista ciclabile di Noventa e poi per strade immerse nel

silenzio, che tagliano la campagna circondata dai colli. Lungo il percorso potremo

ammirare "La Rotonda" del Palladio e le bellezze naturalistiche dei Berici.

PERCORSO (DURATA: circa 1 ora)

PARTENZA: Arco Scalette di Monte Berico - ARRIVO: lago di Fimon.

LUNGHEZZA: 10-12 km circa - DISLIVELLO: solo per l'ultimo tratto di Pianezze.

L'itinerario inizia all'Arco delle

Scalette di Monte Berico, punto di

partenza della pista ciclabile

"Casarotto". Si procede lungo la

pista fino a località Longara; non si

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può sbagliare poichè si trova un cartello con scritto "lago di Fimon". Si attraversa la

strada statale della Riviera Berica sulle strisce pedonali. Si imbocca la strada in

salita, lasciandosi a sinistra la chiesa di Longara. Poco dopo al bivio si prende la

strada di Gran Care Basse e si va dritto mantenendosi sempre sulla strada

principale. All'altezza di Pianezze ci si inerpica sulla collina, da cui si scende

percorrendo l'ultimo tratto di strada che conduce al lago.

Guglielmo Bulfoni, classe 5^A

Gita all’Eremo Grotta di San Bernardino a Mossano

consigliata da Pietro Milan di classe V B e dalla sua famiglia

Se avete l’occasione di fare una breve

gita non troppo distante da Vicenza,

possiamo suggerirvi un percorso

semplice, in mezzo alla natura ma di

grande fascino perché ricco di storia

molto antica.. anzi di preistoria! Si

tratta della passeggiata che dalla

chiesa di Mossano porta all’Eremo

Grotta di San Bernardino. Un

eremo o una grotta? Direte voi.. Ebbene si tratta di una grotta, un luogo solitario,

silenzioso, insomma un eremo dove nel

1400 San Bernardino si rifugiava a

meditare. Sul versante sud-orientale dei

Berici, in provincia di Vicenza, si trova

Mossano: è da qui che parte questa bella

e tranquilla passeggiata di due-tre ore la

cui meta principale può essere la grotta di

San Bernardino, ma il cui scopo è quello di

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rilassarsi ammirando i dolci declivi contornati di ulivi che sono tanto cari a noi

vicentini. Dicevamo però che il posto è ricco di preistoria. Infatti si tratta del sito

archeologico più antico del vicentino, dove sono state rinvenute tracce dell'Uomo di

Neanderthal risalenti ad oltre 200.000 anni fa, anche se il nome della grotta si

riferisce alla frequentazione quattrocentesca del romitorio da parte di San

Bernardino da Siena. Il luogo è davvero affascinante, anche se la grotta è visibile

solo esternamente. L'apertura al pubblico della grotta, infatti, avviene

saltuariamente o a richiesta di gruppi, con visita guidata curata da esperti della Pro

Loco di Mossano alla quale ci si deve rivolgere. La natura si è divertita a creare

un'incredibile scenografia, una specie di chiesetta sormontata da un torrione

calcareo che richiama le architetture sacre gotiche, il panorama verso la val di Palù,

il colle di San Pancrazio, i Colli Euganei e la sconfinata pianura, è straordinario.

Se questa breve descrizione vi ha incuriositi ecco alcune indicazioni su

come ci si arriva. Dalla chiesa di Mossano si scende un centinaio di metri lungo la

strada principale e si prende a destra via Carmignago che si risale per qualche

centinaio di metri fino al suo termine. Si prosegue per la mulattiera arrivando ad

uno slargo e ad un primo bivio, caratteristico con olivi. Subito dopo, sulla destra, si

stacca un sentierino (all'inizio in discesa, poi pianeggiante) che conduce alla Grotta

di San Bernardino. Circa mezz'ora dal paese. Visitato lo straordinario luogo, si

ritorna alla mulattiera e si prosegue lungamente in leggera salita. Le vedute sulla

pianura e sui Colli Euganei sono sempre più ampie e il colle è caratterizzato dalla

coltivazione degli ulivi. Dopo un ampio giro sotto la sommità gobbosa, la stradina

compie una decisa svolta a sinistra e raggiunge l'agriturismo Da Sagraro, Contrà

Rigo, un posto bellissimo con un’ampia veduta. Da qui si può scendere

direttamente a Mossano per la stradina asfaltata e cementata che parte verso

sinistra, attraversa una zona chiamata Olivari, e s'innesta sulla strada per San

Giovanni in Monte che con qualche tornante in ripida discesa arriva a Mossano.

Buona Camminata!!

Gli alunni della classe 5^B

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UNA (FUTURA) PRIMAVERA PIENA DI FESTE

24 marzo-26 marzo 2016, i Riti Pasquali a Mammola (Reggio Calabria)

Il Giovedì Santo, comincia a prepararsi qualche mese prima, con la semina, nelle

abitazioni dei fedeli, in luoghi bui, senza neanche un filo di luce, in piatti allestiti

con terra fertilizzante, di lupini, grano, ceci, mais, orzo, perché germoglino, per

essere pronti da portare nelle Chiese per l'allestimento dei Santi Sepolcri che,

durante la serata e la nottata, tutte le famiglie si recano a visitare. Tradizione vuole

che, durante questo rito di mestizia, le persone che si incontrano non si scambino

saluti. Molti fedeli dopo la visita dei Santi Sepolcri si recano al Monte Calvario che

con tanta devozione intonano i canti della Passione. Nel pomeriggio nella Chiesa

Matrice sarà celebrata la Santa Messa con la lavanda dei piedi ai rappresentanti

delle due Confraternite, dell’Annunziata e del S.S. Rosario, che rappresentano i

dodici Apostoli, alla fine sarà distribuito il pane in ricordo dell’Ultima Cena. La

Processione del Venerdì Santo è molto suggestiva e toccante di pietà popolare, è il

giorno più atteso della Pasqua. Pomeriggio, tutti i fedeli del paese e turisti seguono

la processione della Madonna Addolorata e del Cristo Morto lungo la strada in salita

che porta al Monte Calvario, posizionato sul cucuzzolo del paese. Lungo il mesto

tragitto, vengono letti gli episodi della Via Crucis e cantati versi della Passione e al

Calvario la predica del Sacerdote. Sabato Santo, nel cuore della notte, sul piazzale

davanti alla Chiesa Matrice, viene acceso un grande fuoco, che viene benedetto,

così come avviene pure per l'acqua. Durante la Messa di mezzanotte si ripete, con

partecipazione festosa dai fedeli, l'evento

suggestivo della Resurrezione di Gesù Cristo.

25 marzo 2016, il Venerdì Santo ad

Alatri (Frosinone)

La rievocazione del dramma del Golgota

torna ogni anno a rivivere ad Alatri con i

quadri commemorativi, la sfilata tra i cori

delle turbe, i cavalieri, i soldati romani ed

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ebrei tutti in costume. Il procedere dei quadri dall'antico al nuovo testamento,

viene accompagnato dai suggestivi canti popolari che due gruppi di uomini di

diversi rioni intonano con suggestione. Al termine della sfilata viene rappresentata

la crocefissione e morte di Gesù Cristo sul Goldota.

3 aprile 2016, il Cavallo di Fuoco a Ripatransone (Ascoli Piceno)

Dal 1682 a Ripatransone, splendida cittadina del Piceno, prende vita una fra le

manifestazioni folkloristiche/pirotecniche più antiche e singolari d'Italia, il Cavallo di

Fuoco. In ricordo di quanto successe, per la prima volta, il 10 maggio di quell'anno,

data dell'incoronazione della Madonna di San Giovanni a Patrona della Cittá e

Diocesi, i Ripani si trovano ogni anno, nella sera della Domenica in Albis, a

rievocare un evento che è molto di più di

un semplice fuoco d'artificio.

17 aprile 2016, il Palio di San

Vincenzo ad Acate (Ragusa)

Le prime notizie risalgono al 1722 e da

allora, si ripete ogni anno la terza

domenica dopo Pasqua. L'aspetto più

importante è sicuramente quello religioso.

Molte persone raccontano che per intercessione del Martire hanno ottenuto dal

Buon Dio la grazia desiderata; questo spiega la straordinaria affluenza al Sepolcro

soprattutto nel giorno della sua festa. Tra gli appuntamenti folcloristici quello più

atteso è sicuramente il Palio, una manifestazione ippica, orgoglio degli acatesi. Le

sue origini affondano nella storia di Biscari. Il Principe, infatti, per saggiare e

dimostrare il valore dei suoi cavalieri, organizzava una competizione, caratteristica

comunque di altri paesi con origini feudali. Teatro del Palio è l'ampio Corso

Indipendenza, che per l'occasione viene addobbato con stendardi e archi sfavillanti

di luci. Sbandieratori, gruppi folcloristici ed un corteo storico con figuranti in abiti

settecenteschi completano la cornice.

Cavestro Francesco e Sabbadin Jacopo, classe 1^ Secondaria

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L’ANGOLO DELLE POESIE

MA PERCHE’

Ma perché le cose sbagliate stanno intorno a te?!?

Ma perché le cose sbagliate le noti solo in te?!!

Ma perché non ti accontenti mai di una risposta

data,

ma ne vuoi una più elaborata?

Ecco, le risposte le sai solo tu. Al loro interno c’è

sempre un nuovo perché.

QUANDO MAI

Quando mai si può essere amici senza amarsi?

Quando mai non lo conosci.

Quando mai non ti consola,

anche solo dicendoti una parola.

Ecco, queste cose le chiedo a Te

che sei il mio più caro amico che c’è.

Sofia Borra, classe 2^ secondaria

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PUFFETTO D’ORO 2016

Lo scorso 4 febbraio 2016, Giovedì grasso, si è tenuto come

ogni anno il concorso “Puffetto d’Oro 2016” per la scuola

Primaria: oltre alla competizione delle varie canzoni, è stata

votata la maschera più bella sia per i ragazzi sia per le ragazze

della scuola Primaria. La giuria, naturalmente composta dai nostri

maestri e maestre, ha infatti selezionato e votato le tre maschere più

belle; alla fine ha vinto una dama del XVIII secolo e uno scienziato.

Se io avessi fatto parte della giuria, con la possibilità di esprimere un voto, non

avrei scelto quelle maschere. Comunque è stata una bella competizione canora e ci

siamo tutti divertiti un mondo!!

Silvia Gallo, classe 5^A Primaria

Tutto cominciò lo scorso giovedì 4 febbraio, quando i nostri insegnanti ci

comunicarono che il giorno seguente, venerdì 5 febbraio, dovevamo vestirci “in

maschera” per il “Puffetto d’Oro 2016”. In caso contrario avremmo avuto doppia

razione di pesce e di verdura durante la mensa; indossando invece una maschera

potevano scegliere se prendere almeno una

pietanza. Arrivammo quindi tutti di borse e

borsette, piene di trucchi e vestiti anche se c’erano

comunque ragazzi che non aveva il vestito in

maschera. Inizialmente pensavamo che dovevamo

vestirci prima dello spettacolo in teatro ma

successivamente abbiamo scoperto che il cambio

doveva avvenire prima del pranzo: maschi e

femmine si divisero così per cambiarsi in bagno e

in classe. Grande parte della ragazze erano

travestite mentre la maggior parte dei ragazzi non indossarono alcuna maschera.

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La cosa più divertente fu scoprire che anche i nostri insegnanti avevano deciso di

travestirti: il prof. Vezzaro e la prof.ssa Rigoni si travestirono come Gomez e

Morticia Addams mentre il prof. Mastrotto indossò i panni di uno stregone. Le

canzoni in gara state molto apprezzate dal pubblico; ecco i partecipanti che si sono

esibiti sul palco: Giacomo Bicego, Francesco Cavestro, Estiven Meneguzzo,

Giovanni Sabbadin e Jacopo Savegnago con “Bella Ciao”; Giada Martini e Bianca

Cudiferro con “Lontano“; l’intera classe III Secondaria con “Smells Like Teen

Spirit”; Martina Berti, Alice Frigo e Linda Cavallaro con “Thousand years”; Alice

Margiotta, Sofia Borra, Anna Bergozza e Anna Bonadeo con “All of me”. Dopo la

votazione della giuria degli insegnanti, sommata alla valutazione degli applausi del

pubblico, il prof. Mastrotto proclamò la classifica: al terzo posto Berto, Frigo e

Cavallaro; al secondo Margiotta, Borra, Bonadeo e Bergozza; al primo posto la

classe III Secondaria, aiutati da Marco Baio. Epilogo questo di un pomeriggio

particolarmente divertente!

Alice Margiotta, classe 2^secondaria

UNA RICETTA PARTICOLARE: I SAVOIARDI SARDI

Ingredienti: 6 uova, 100 gr. di farina “00”, 100 gr di zucchero, la scorza di un

limone, zucchero a velo.

Preparazione: dividete i tuorli dagli albumi in due ciotole; montate gli albumi a

neve nella ciotola dei tuorli e in seguito aggiungete la farina, lo zucchero e la

scorza del limone. Mescolate per 5-10 minuti con una frusta da cucina. Poi

prendete un cucchiaio e mescolate nell’altra ciotola gli albumi montati aggiungendo

con un cucchiaio la scorza del limone. Versate poi l’impasto su una teglia coperta

dalla carta-forno, formando tanti piccoli rettangoli da coprire con zucchero a velo;

infornate tutto a 160°C per 20 minuti finché non saranno dorati.

Pietro Viccari, classe 5^A primaria