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3. FATTORI DI PRESSIONE, MINACCE E
VINCOLI
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3.1 METODOLOGIA DI ANALISI
In questo capitolo vengono analizzati i fattori di pressione e le minacce che possono
influenzare lo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Si
è ritenuto di analizzare i fattori di pressione unitamente alle minacce per descrivere meglio le
possibili influenze sugli habitat o sulle specie. Si è tenuto conto di minacce sia reali che
potenziali in riferimento all’area esaminata. Il capitolo termina con un’analisi dei vincoli che
possono contrastare le minacce stesse.
3.2 FENOMENI E ATTIVITÀ CHE INFLUENZANO LO STATO DI PROTEZIONE DEI SITI
Si passerà nei prossimi paragrafi ad analizzare le attività che in vario modo possono
interferire sullo stato di conservazione dei siti e quindi degli habitat, degli habitat di specie e
delle specie di interesse comunitario. I vari aspetti verranno presi in considerazione in modo
specifico, valutando poi tutte le possibili incidenze in modo dettagliato, evidenziando per ogni
fattore di pressione le componenti ambientali coinvolte (habitat/habitat di specie/specie), le
minacce, le area interessate e l’intensità del fenomeno.
3.2.1 Agricoltura, Foreste
Agricoltura e foreste svolgono un ruolo di primo ordine nell’ambito della ZPS; più di 5000
ettari sono infatti coperti da foreste, prati e pascoli.
La gestione forestale e quella agricola, se da un lato possono determinare l’insorgere di
fattori di pressione nei confronti di alcuni habitat e specie, dall’altro rappresentano il modo di
mantenere un paesaggio diversificato, garantendo un buon equilibrio tra spazi aperti, foresta
e ambienti umidi.
L’agricoltura, in particolare, può generare forme di pressione soprattutto legate alla gestione
zootecnica. Lo spargimento dei liquami o l’eccessiva concimazione, ad esempio, influenzano
la ricchezza floristica, stimolando la crescita dell’erba, ma riducendo notevolmente la
biodiversità. Se da un lato si hanno quindi comunità vegetali spesso degradate e non più
riconducibili a Habitat Natura 2000, dall’altro si hanno, sparse sul territorio, aree non gestite
ma altrettanto povere floristicamente, con evidente degrado legato allo sviluppo della robusta
graminacea Deschampsia caespitosa.
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La sostituzione di aree potenzialmente gestibili a prato, nella piana, con pascoli, rappresenta
una perdita di valore complessivo visto che i pascoli, a differenza dei prati, non sono riferibili,
nel caso specifico, a nessun codice Habitat.
I pascoli, dal canto loro, presentano spesso aree degradate con Deschampsia caespitosa,
Cirsium eriophorum, Cirsium vulgare ecc., mancando di adeguati interventi di pulizia a fine
alpeggio, soprattutto nella zona del Pizzoc e Cadolten.
Il pascolo ha poi uno stretto legame anche con gli ambienti umidi, visto che la totale assenza
di acqua dell’altipiano determina la necessità di ricorrere a lame d’alpeggio per l’abbeverata
della mandria. La loro presenza è quindi strettamente connessa con l’attività zootecnica
tanto che, in mancanza di manutenzione, o in seguito al non utilizzo, molte di esse si sono
prosciugate e inerbite. Il calpestamento determinato dagli animali comporta però talvolta
anche degrado ed eutrofizzazione, soprattutto in presenza di un eccessivo carico.
La gestione forestale, pur intensa e diffusa, non pregiudica in linea generale la
conservazione degli Habitat. Alcuni criteri selvicolturali semplificano, tuttavia, in alcuni casi, i
soprassuoli arborei, rendendoli strutturalmente molto attraenti dal punto di vista estetico e
funzionali, ma allo stesso tempo più poveri ecologicamente.
I fattori di pressione in foresta si manifestano quindi più nei confronti della fauna che non
degli Habitat e, in particolare, rispetto alla disponibilità di necromassa in piedi e a terra che
rappresenta importante fattore trofico per molti uccelli e per altra fauna saproxilica, e rispetto
al periodo delle utilizzazioni, che può coincidere con la fase riproduttiva di diverse specie.
Si elencano di seguito i diversi fattori di pressione individuati riportando per ognuno di essi le
componenti ambientali coinvolte, le minacce, le aree interessate e l’intensità del fenomeno.
Fattore di pressione: abbandono dello sfalcio.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): l’abbandono dello
sfalcio si manifesta in aree di prato in fascia montana, con una progressiva espansione
del brachipodio (Brachypodium caespitosum - specie rizomatosa che forma macchie
circolari in progressiva espansione). La composizione floristica viene di norma alterata
non potendo più riferire la superficie a codici Natura 2000 (Habitat potenziali 6210-
6510-6520).
Minaccia: trasformazione/perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie
floristiche e/o faunistiche.
Area interessata: interessa due piccole aree marginali rispetto alle zone di prato-pascolo, in
località Canaie e Casera Lissandri.
Intensità del fenomeno: fenomeno scarsamente rappresentato in Cansiglio dove
l’eventuale abbandono dello sfalcio è già da tempo stato sostituito con il pascolo.
Fattore di pressione: iperconcimazione.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): fenomeno che
interessa molte superfici prative che in parte hanno mantenuto composizione e
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struttura sufficiente da poter ancora essere inquadrate in Natura 2000 (6510-6520) e in
buona parte escluse per un’eccessiva povertà floristica.
Minaccia: trasformazione/perdita Habitat e/o Habitat di specie; perdita diversità floristica.
Area interessata: le aree iperconcimate interessano vasti settori della piana e quasi tutte le
superfici prative di quattro delle cinque aziende zootecniche presenti.
Intensità del fenomeno: fenomeno ampiamente diffuso nella piana del Cansiglio legato alla
necessità di spargimento di letame e liquami prodotti dalle aziende zootecniche.
Fattore di pressione: eliminazione di nuclei arbustivi (rovo, rosa di macchia, ginepro).
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa
principalmente l’Habitat 5130, ma può riguardare anche situazioni puntiformi utilizzate
dall’Averla piccola.
Minaccia: perdita di Habitat di specie (avifauna).
Area interessata: le aree con vegetazione arbustiva sono limitate a pochissimi nuclei nella
zona del Millifret e di Cadolten. Arbusti sparsi sono inoltre presenti in Valmenera e nelle
doline in piana.
Intensità del fenomeno: si tratta di una minaccia solo potenziale in quanto queste aree, al
momento, non sono interessate da interventi di decespugliamento.
Fattore di pressione: sostituzione dello sfalcio con il pascolo.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): si tratta di aree che
hanno perso, in seguito al pascolo, le caratteristiche di prato e quindi anche la
possibilità di essere ricondotte agli habitat 6510-6520.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado vegetazionale per eccessivo calpestamento.
Area interessata: le aree sono concentrate nella zona pianeggiante, che potenzialmente
potrebbe essere totalmente gestita a prato. Interessa superfici di tutte e quattro le
aziende zootecniche.
Intensità del fenomeno: fenomeno abbastanza rilevante che interessa una superficie
complessiva di circa 90 ettari.
Fattore di pressione: gestione irregolare dei prati.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): questo aspetto
interessa principalmente gli Habitat 6210-6510 e 6520.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado vegetazionale.
Area interessata: le aree sono concentrate principalmente nella zona di Cadolten e
Valmenera.
Intensità del fenomeno: fenomeno legato a gestioni irregolari dei prati, con sfalci in tempi
non corretti e pascolo occasionale.
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Fattore di pressione: sovra utilizzo dei pascoli.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa superfici
di pascolo generalmente pingue, con aspetti nitrofili o di degrado (Deschampsia
caespitosa, Cirsium eriophorum, Veratrum album ecc.) non riconducibili a Habitat
Natura 2000.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado per eccessivo calpestamento e sviluppo di
nitrofile.
Area interessata: situazione che caratterizza diverse superfici pascolive sul Monte Pizzoc,
Cadolten, casera Lissandri, Paulon e le Rotte.
Intensità del fenomeno: problema abbastanza diffuso.
Fattore di pressione: pascolamento in zone umide.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa sia
l’Habitat 3150 che le pozze, con o prive di vegetazione acquatica, che sono comunque
Habitat di specie per gli anfibi (Ululone dal ventre giallo, Tritone crestato).
Minaccia: eutrofizzazione e calpestamento zona perilacustre.
Area interessata: lame sparse nelle aree di pascolo.
Intensità del fenomeno: problema puntiforme ma esteso a tutte le zone di pascolo.
Fattore di pressione: prosciugamento di lame d’alpeggio.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa lame
progressivamente interrate e inerbite.
Minaccia: riduzione habitat potenziale 3150 e di specie (Ululone dal ventre giallo, Tritone
crestato).
Area interessata: lame sparse nelle aree di pascolo.
Intensità del fenomeno: problema puntiforme, ma esteso a tutte le zone di pascolo e anche
di bosco. Va rilevato in particolare che, con l’adduzione dell’acqua mediante
acquedotto in molti dei pascoli della piana e di Valmenera, la necessità di lame è
venuta per gran parte meno, e queste sono per gran parte scomparse. Il fenomeno è
preoccupante perché, accanto alle specie di interesse comunitario sopra citate, queste
zone umide ospitano una fauna non vertebrata di grande interesse.
Fattore di pressione: rimozione alberi secchi.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): riguarda tutti gli
habitat forestali in presenza di specie quali Picchio nero, Civetta nana, Civetta
caporosso e Allocco degli Urali.
Minaccia: perdita fonti nutritive, ripari, siti per la nidificazione per picchi e altre specie;
diminuzione insetti xilofagi.
Area interessata: interessa tutte le superfici sottoposte a utilizzazione forestale.
Intensità del fenomeno: fenomeno scarsamente presente, che va comunque monitorato.
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Fattore di pressione: utilizzazioni nei periodi riproduttivi Componenti ambientali coinvolte (Habitat di specie/specie): interessa prevalentemente
le specie animali e, in particolare, Gallo cedrone, Francolino di monte, Civetta capogrosso, Allocco degli Urali.
Minaccia: disturbo specie faunistiche. Area interessata: superfici forestali con presenza di specie sensibili. Intensità del fenomeno: al momento non vi sono norme che regolano l’attività di
utilizzazione boschiva in funzione della salvaguardia delle specie animali. L’intensità del fenomeno non appare elevata, anche se va monitorata con attenzione e limitata, anche attraverso una regolamentazione
Fattore di pressione: apertura strade e/o piste forestali.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): tutti gli Habitat e gli
habitat di specie di foresta.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Area interessata: tutti gli ambiti forestali.
Intensità del fenomeno: fattore di pressione potenziale legato alla presenza di utilizzazioni
forestali sparse su tutta la ZPS e all’eventuale necessità di ampliare l’attuale rete viaria
per favorire l’esbosco.
3.2.2 Pesca, caccia e raccolta
Fattore di pressione: Caccia nelle aree esterne Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): specie animali
forestali e, in particolare, gallo cedrone e francolino di monte Minaccia: Perturbazione specie faunistiche Area interessata: area al confine esterno della ZPS Intensità del fenomeno: ilo fenomeno, pur non rilevante, non va sottovalutato, con
particolare riferimento alla possibilità che cani segugi, sfuggiti al controllo del cacciatore, possano entrare nella ZPS e disturbare le specie sopra citate, o altre specie.
Fattore di pressione: raccolta di flora. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): fattore di pressione
potenziale che può riguardare specie rare in aree a elevato flusso turistico. Minaccia: perturbazione/perdita specie floristiche. Area interessata: aree in prossimità di strade, sentieri, parcheggi, strutture ricettive e aree
pic-nic. Intensità del fenomeno: in relazione all’assenza di specie vegetali a fioritura vistosa, che di
norma sono le più sensibili alla raccolta, si può ritenere il fenomeno scarsamente presente anche se va comunque monitorato.
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Fattore di pressione: Raccolta di fauna troglobia Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): non sono coinvolte
specie di fauna di interesse comunitario Minaccia: Perturbazione/perdita specie faunistiche Area interessata: cavità Intensità del fenomeno: al momento attuale il fattore di pressione è solo potenziale,
considerato anche che le attività speleologiche vengono svolte da personale competente e specializzato.
1.1.1 3.2.3 Urbanizzazione, industrializzazione e attività similari
La ZPS presenta una limitata urbanizzazione, con piccoli nuclei abitati (villaggi di Campon,
Pian Osteria e I Pich), il centro forestale, alcune strutture didattiche di Veneto Agricoltura,
cinque aziende agricole e diverse strutture ricettive (bar, agriturismi ecc.). I fattori di
pressione legati ai fenomeni di urbanizzazione sono perciò allo stato attuale limitati, mentre
non vi sono attività industriali. L’unica previsione di un certo rilievo che al momento
interferisce con la conservazione della biodiversità della ZPS è determinata dalla previsioni
del Piano regionale neve, di cui si dirà sotto.
Fattore di pressione: la previsione del piano regionale neve (che è coerente con quanto
riportato nel PATI dell’Alpago), di cui si è detto al paragrafo 2.6.2.9, viene definita,
nell’ambito del Piano neve stesso, di incidenza significativa (cfr. “Verifica di incidenza
preliminare” in cui, per quanto concerne il cosiddetto “Coll2/A13 Col Indes – Piancavallo”, in
merito all’incidenza dell’intervento si riporta quanto segue: “Presenza di incidenza
significativa: SI (necessità di valutazione appropriata)”. Al momento le indicazioni di piano si
limitano ad una linea.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie):
Appare molto difficile, con gli elementi conoscitivi a disposizione rispetto alle caratteristiche
del collegamento, definire con esattezza le componenti ambientali coinvolte.
Sembra tuttavia opportuno, vista la rilevanza del tema, indicare quanto al momento attuale
può essere focalizzato con un buon margine di certezza.
Per quanto concerne gli habitat di interesse comunitario, la linea che individua l’ipotesi di
collegamento interseca per l’intero tratto l’habitat 9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum.
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Figura 23: intersezione fra la cartografia degli habitat di interesse comunitario e le previsioni di Piano regionale neve e PATI relative al collegamento Tambre Piancavallo
Per quanto concerne le specie di interesse comunitario, la situazione è descritta nel seguito.
HABITAT DI SPECIE INTERCETTATI DALLA LINEA CHE INDIVIDUA L’IPOTESI DI COLLEGAMENTO COL INDES – PIANCAVALLO
Falco pecchiaolo (Pernis apivorus) Picchio nero (Dryocopus martius) Picchio cenerino (Picus canus) Civetta capogrosso (Aegolius funereus) Grifone (Gyps fulvus) SPECIE ACCIDENTALE Aquila reale (Aquila crysaetos) PRESENZA SPORADICA Fagiano di monte (Tetrao tetrix) PRESENZA SPORADICA
HABITAT DI SPECIE NON INTERCETTATE DALLA LINEA CHE INDIVIDUA L’IPOTESI DI COLLEGAMENTO COL INDES – PIANCAVALLO, MA COMUNQUE ATTIGUE A QUESTA
AREA DI CASERA PALANTINA Albanella reale (Circus cyaneus) SPECIE ACCIDENTALE Albanella minore (Circus pygargus) SPECIE ACCIDENTALE Re di Quaglie (Crex crex) ECCEZIONALMENTE Averla piccola (Lanius collurio) PRESENZA SPORADICA DA VAL BELLA VERSO SUD è cartografato anche: Gallo cedrone (Tetrao urogallus) Con riferimento alle altre cartografie allegate alla presente bozza di piano, di seguito
vengono riportati alcuni estratti, da cui si possono evincere le interferenze fra la previsione di
piano, indicata con linea tratteggiata rossa, e i diversi tematismi. Al momento attuale si è
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proceduto ad una necessaria semplificazione, individuando solo gli ambiti intersecati dalla
linea che individua il collegamento; in presenza di elementi progettuali più definiti, sarà
possibile verificare il coinvolgimento più preciso dei diversi ambiti.
Estratto della carta della Biodiversità dei soprassuoli forestali
Figura 24: intersezione fra la carta della Biodiversità dei soprassuoli forestali e le previsioni di Piano regionale neve e PATI relative al collegamento Tambre Piancavallo
Aree con diversi valori di biodiversità dei soprassuoli forestali intersecate dalla linea che individua il collegamento Col Indes – Piancavallo: � Aree a valore medio (lungo la Val de Piera) valore 4/9; � Aree a valore elevato (Casera Palantina) valore 5-6/9; � Aree a valore elevatissimo (Val Seraie) valore 7-8/9; � Aree a valore eccezionale (sinistra orografica testa Val Bella) 9/9.
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Estratto della carta dei Valori faunistici
Figura 25: intersezione fra la carta dei valori faunistici e le previsioni di Piano regionale neve e PATI relative al collegamento Tambre Piancavallo
Aree a diverso valore faunistico intersecate dal collegamento Col Indes – Piancavallo: � Aree a valore elevatissimo
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Valori floristico vegetazionali
Figura 26: intersezione fra la carta dei valori floristico vegetazionali e le previsioni di Piano regionale neve e PATI relative al collegamento Tambre Piancavallo
Aree con diverso valore floristico-vegetazionale interesecate dal collegamento Col Indes – Piancavallo: � le aree intersecate dal tracciato riportato nel Piano Neve della Regione Veneto
intersecano aree all’interno delle quali non vi sono elementi conoscitivi per determinare il livello di interesse floristico ma al cui interno, ove presenti, sono comunque da considerarsi di valore elevatissimo le zone di abieteto maturo, di valore elevato le migliori faggete e le aree con fenditure carsiche, di valore medio le faggete più degradate e le situazioni invecchiate di rimboschimento in cui stanno entrando faggio e abete bianco, di valore inferiore i giovani rimboschimenti
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Sintesi dei valori naturalistici
Figura 27: intersezione fra la carta di sintesi dei valori naturalistici e le previsioni di Piano regionale neve e PATI relative al collegamento Tambre Piancavallo
Aree a diverso livello di interesse naturalistico complessivo intersecate dal collegamento Col Indes – Piancavallo: � Aree a valore medio in alcuni piccoli tratti; � Aree a valore elevato in alcuni piccoli tratti; � Aree a valore elevatissimo per la maggior parte della linea che indica l’ipotesi di
collegamento. Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Area interessata: ambito settentrionale della ZPS.
Intensità del fenomeno: fattore di pressione potenziale. La valutazione di incidenza del
Piano Neve prevede che l’intervento determini una incidenza significativa. Il PATI
demanda l’approfondimento della tematica a opportuna Valutazione di Incidenza e
VAS.
Fattore di pressione: presenza di insediamenti umani.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat di specie/specie): la presenza di insediamenti
umani crea, come ovvio, nuclei di pressione rispetto alle componenti faunistiche. Si
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tratta tuttavia di un fattore di pressione contenuto che ha raggiunto, con il tempo, un
suo equilibrio.
Minaccia: perturbazione/perdita specie faunistiche.
Area interessata: tutte le aree con presenze di insediamenti umani.
Intensità del fenomeno: le aree individuate come insediamenti umani hanno già raggiunto
un equilibrio con la fauna, si tratterà quindi di monitorare il fenomeno e valutarne
eventuali variazioni.
3.2.4 Trasporti e comunicazioni
All’interno della ZPS vi è un ricco e articolato sistema viario rappresentato principalmente da
strade silvo-pastorali con limitazione del traffico. L’arteria principale è la Strada Provinciale
422 del Cansiglio e dell'Alpago che attraversa la piana da nord a sud. Di una certa rilevanza
è anche la strada che dal ponte Val Cappella sale al Monte Pizzoc e quella che da Campon,
passando per Pian Rosada e Canaie, porta a Sant’Anna.
La fauna in questo caso è la componente che subisce in maniera più gravosa le ripercussioni
derivanti dalla viabilità, sia come fonte di rumore che per problemi di investimento.
Anche la presenza di elettrodotti può rappresentare un fattore di pressione e una minaccia
per la fauna. Gli effetti per la realtà locale devono tuttavia essere ancora attentamente
studiati e monitorati.
Fattore di pressione: disturbo alla fauna in prossimità di strade (inquinamento, rumore
ecc.).
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): questo aspetto
interessa le singole specie.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Area interessata: fenomeno che interessa l’area prossima al tracciato delle strade
comprese quelle utilizzate solo saltuariamente e con divieto d’accesso.
Intensità del fenomeno: come per le zone urbane, anche rispetto alle strade le specie
faunistiche hanno raggiunto un loro equilibrio. Si tratta quindi di un fattore di pressione
piuttosto contenuto.
Fattore di pressione: investimento fauna (anfibi, rettili ecc.).
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): questo aspetto
interessa singole specie, in particolare anfibi e, più limitatamente, rettili.
Minaccia: disturbo/perdita specie faunistiche.
Area interessata: fenomeno che interessa principalmente le strade più trafficate, quindi la
Strada Provinciale 422 del Cansiglio e dell'Alpago, la strada che sale al monte Pizzoc
(parte) e quella che da Campon, passando per Pian Rosada e Canaie, porta a
Sant’Anna.
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Intensità del fenomeno: anche se l’intensità del fenomeno si ritiene abbastanza ridotta,
questo aspetto va monitorato in modo da poter eventualmente porre delle misure di
mitigazione o dei correttivi in presenza di elevate mortalità.
Fattore di pressione: perdita avifauna per elettrodotti.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): questo aspetto
interessa le singole specie per fenomeni di elettrocuzione.
Minaccia: disturbo/perdita specie faunistiche.
Area interessata: le aree in presenza di elettrodotti.
Intensità del fenomeno: gli effetti per la realtà locale devono essere ancora attentamente
studiati e monitorati.
3.2.5 Divertimento e turismo
Le attività legate al divertimento e al turismo rappresentano, per le aree naturali, importanti
fattori di pressione, in relazione ovviamente alla loro tipologia e intensità. Il Cansiglio, da
questo punto di vista offre diverse opportunità che si traducono, nella maggior parte dei casi,
in forme di turismo sostenibile legate al territorio e alla sua natura e, in particolare, alla
presenza di diverse aziende agricole, agriturismi, di un centro didattico, di n giardino
botanico, di un centro di ecologia ecc.. La rete sentieristica è ben sviluppata, anche in
relazione alla capillare presenza di strade forestali e piste d’esbosco. Nel periodo invernale,
in presenza di neve, la piana offre un bel tracciato per lo sci di fondo mentre, in questi ultimi
anni, si è progressivamente affermato l’escursionismo invernale con racchette da neve che,
nel caso specifico, interessa soprattutto la zona del Monte Pizzoc e della Palantina. Le
stesse aree possono anche essere frequentate per lo sci fuori pista. In questo caso le
minacce sono soprattutto nei confronti della fauna, in particolate i galliformi.
Nel periodo estivo, invece, oltre all’escursionismo classico, si aggiunge la presenza di un
cospicuo numero di turisti, concentrati soprattutto nel fine settimana, che scelgono la
frescura dell’altipiano per un pic-nic o per una semplice passeggiata. Di una certa rilevanza,
con elevato fattore attrattivo, è l’area destinata al golf. Il Cansiglio, infine, vista la ricchezza di
cavità carsiche è anche meta di molti appassionati di speleologia.
Fattore di pressione: sci alpinismo.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): può interessare
prevalentemente alcune specie che frequentano l’area nel periodo invernale (es. gallo
forcello, gallo cedrone ecc.).
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Area interessata: l’area maggiormente interessata è la zona della Palantina e quindi, per la
ZPS, soprattutto il tracciato per raggiungerla, visto che la cima è fuori dai confini della
ZPS. Le aree maggiormente interessate sono quindi il sentiero CAI 923 e la Val di
Piera. Anche la zona del monte Pizzoc è frequentata per la pratica dello sci alpinismo.
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Intensità del fenomeno: fenomeno molto circoscritto, visto che le aree sciabili sono
localizzate prevalentemente al di fuori la ZPS.
Fattore di pressione: racchette da neve.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa
prevalentemente alcune specie che frequentano l’area nel periodo invernale (es. gallo
forcello, gallo cedrone ecc.).
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Area interessata: le aree maggiormente interessate sono il monte Pizzoc e la cima di
Palantina, ma può interessare anche alcune strade forestali all’interno della foresta.
Intensità del fenomeno: fenomeno abbastanza limitato, con intensità variabile in funzione
dell’entità dell’innevamento.
Fattore di pressione: escursionismo.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa
prevalentemente alcune specie che frequentano l’area nel periodo invernale. Il
calpestamento potrebbe essere un’altra minaccia, ma non sembra interessare in modo
specifico la zona del Cansiglio. Rimane tuttavia una minaccia potenziale.
Minaccia: calpestamento; disturbo specie faunistiche
Area interessata: tutte le aree interessate da tracciati escursionistici.
Intensità del fenomeno: fenomeno abbastanza contenuto nei suoi effetti.
Fattore di pressione: escursionismo con cani. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa
prevalentemente il disturbo ad alcune specie della fauna. Minaccia: disturbo specie faunistiche. Area interessata: prevalentemente tracciati escursionistici. Intensità del fenomeno: i cani dovrebbero essere tenuti al guinzaglio. Fattore di pressione
potenziale, da monitorare. Fattore di pressione: mountain bike. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa prevalentemente il disturbo ad alcune specie della fauna, in relazione alle zone e alle epoche di frequentazione. Minaccia: disturbo specie faunistiche. Area interessata: tutti i percorsi in cui è consentito il transito con mountain bike. Intensità del fenomeno: limitato ad alcune aree.
Fattore di pressione: manifestazioni varie. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): prevalentemente
habitat e specie, in relazione alla localizzazione dell’evento. Minaccia: disturbo specie faunistiche. Area interessata: può interessare alcune zone in prossimità di malghe o aree urbanizzate.
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Intensità del fenomeno: fenomeno circoscritto e generalmente occasionale.
Fattore di pressione: pic-nic. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): prevalentemente
habitat e specie in relazione alla localizzazione. Minaccia: calpestamento e disturbo specie faunistiche. Area interessata: aree limitrofe alle zone attrezzate per pic-nic. Intensità del fenomeno: fenomeno poco diffuso e limitato a poche aree con presenza di
qualche panchina e tavolino.
Fattore di pressione: speleologia Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): habitat e specie Minaccia: alterazione habitat e disturbo chirotteri. Area interessata: grotte. Intensità del fenomeno: fenomeno che va monitorato nei suoi possibili effetti.
Fattore di pressione: passeggiate a cavallo. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa prevalentemente il disturbo ad alcune specie della fauna, in relazione alle zone e alle epoche di frequentazione. Minaccia: disturbo specie faunistiche. Area interessata: tutti i percorsi in cui sono consentite le passeggiate a cavallo. Intensità del fenomeno: attività poco diffusa all’interno della ZPS che non sembra poter rappresentare una minaccia concreta.
Fattore di pressione: Slitta con cani
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa
prevalentemente il disturbo ad alcune specie della fauna,
Minaccia: Disturbo specie faunistiche
Area interessata: strada del Taffarel
Intensità del fenomeno: fenomeno al momento di intensità limitata
Fattore di pressione: golf.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): alterazione habitat e
disturbo specie faunistiche
Minaccia: disturbo specie faunistiche e calpestamento.
Area interessata: interessa l’area del golf.
Intensità del fenomeno: fenomeno abbastanza circoscritto.
Fattore di pressione: apertura di nuovi sentieri. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): può interessare sia
habitat che specie. Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
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Area interessata: fenomeno potenziale. Intensità del fenomeno: fattore piuttosto limitato essendo la rete sentieristica già molto
sviluppata. Mancano allo stato attuale previsioni di aperture di nuovi sentieri. Fattore di pressione: manutenzione sentieri. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): perdita Habitat e/o
Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o faunistiche. Minaccia: perturbazione/perdita specie floristiche e/o faunistiche Area interessata: tutta la rete sentieristica Intensità del fenomeno: fenomeno legato alla manutenzione di sentieri esistenti.
3.2.6 Inquinamento e altre attività umane
Si tratta di un fattore di pressione a cui non si può attribuire una grossa rilevanza, grazie al
fatto che le possibili fonti di inquinamento sono estremamente limitate in virtù della ridotta
antropizzazione e alla regolamentazione di alcune attività. Come già è stato detto, poche
sono le vie di comunicazione percorribili liberamente con mezzi motorizzati, perciò
l’inquinamento, sia esso atmosferico che acustico, derivante dal passaggio dei veicoli, è
molto contenuto. Anche per quanto riguarda le strutture ricettive e gli insediamenti umani, la
regolamentazione dei sistemi di smaltimento limita notevolmente i possibili effetti, soprattutto
nel sistema idrico. Un fattore di pressione potrebbe invece essere rappresentato
dall’abbandono di rifiuti da parte dei turisti. Sarebbe auspicabile, in questo senso, continuare
con le campagne di sensibilizzazione.
Fattore di pressione: insediamenti umani.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): può interessare
modifiche sia degli habitat che delle specie.
Minaccia: inquinamento sorgenti.
Area interessata: in prossimità delle strutture ricettive.
Intensità del fenomeno: fattore di pressione potenziale che deve comunque essere
monitorato.
Fattore di pressione: dilavamento sostanze oleose dai parcheggi.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): habitat e specie.
Minaccia: inquinamento habitat limitrofi.
Area interessata: in prossimità dei parcheggi.
Intensità del fenomeno: fattore di pressione potenziale e al momento contenuto, che deve
comunque essere monitorato.
Fattore di pressione: spargimento sale sulle strade.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interferisce
soprattutto con gli habitat.
Minaccia: eutrofizzazione zone umide.
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286
Area interessata: tutte le aree in prossimità delle strade principali soggette a spargimento di
sale.
Intensità del fenomeno: fenomeno abbastanza contenuto nei suoi effetti, vista anche la
distanza delle zone umide dalle principali arterie stradali.
Fattore di pressione: inquinamento genetico nei rinverdimenti.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): habitat.
Minaccia: diffusione specie alloctone o ecologicamente non coerenti.
Area interessata: tutte le aree soggette a lavori e successivi rinverdimenti (scarpate stradali,
movimenti franosi ecc.).
Intensità del fenomeno: fenomeno scarsamente presente anche in relazione alla scarsa
entità dei movimenti terra all’interno dell’area ZPS.
3.2.7 Processi naturali (biotici e abiotici)
Passiamo ora a considerare fattori di pressione e minacce che si differenziano dai
precedenti, non tanto per i potenziali rischi di conservazione che provocano nei confronti
degli habitat e delle specie, floristiche o faunistiche che siano, quanto per l’origine che li
contraddistingue. Essi non dipendono direttamente, come nei casi esaminati fino ad ora, da
attività antropiche in atto sul territorio, ma sono riconducibili a fenomeni naturali di evoluzione
delle condizioni fisiche ed ecologiche di un determinato luogo.
Tra questi, un problema certamente da non sottovalutare, è il graduale interrimento delle
lame d’alpeggio. Si tratta di ambienti molto vulnerabili, che custodiscono preziose rarità
floristiche e che fungono da nicchia ecologica per molte specie della fauna, soprattutto
invertebrati e anfibi.
Altro aspetto da tenere sotto controllo e da bloccare nella sua avanzata, è l’invasione di prati
da sfalcio e pascoli da parte degli arbusti e del bosco, con conseguente perdita di
biodiversità. La tendenza naturale, con l’abbandono delle diverse attività del settore primario
nelle aree marginali della ZPS, è quella della ricolonizzazione naturale di aree sotto il limite
potenziale del bosco. Le aree aperte sono fondamentali per la vita di molte specie animali,
soprattutto quelle che prediligono ambienti misti e frammentati.
Tra i fattori naturali va certamente ricordato anche il problema dei parassiti, soprattutto nei
confronti di habitat forestali, in particolare la Cephalcia arvensis, che proprio qui in Cansiglio
ha avuto ripercussioni molto rilevanti nei confronti dell’ecosistema forestale.
Fattore di pressione: ricolonizzazione naturale prati o pascoli.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): di norma le aree
soggette a questo fenomeno non sono riconducibili a Habitat Natura 2000. Solo una
situazione è riferibile a situazioni di ricolonizzazione dell’habitat 6170. Queste aree, per
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287
lo più radure in zone boscate, rappresentano zone ecotonali importanti per la fauna,
soprattutto nel caso del Cansiglio con prevalenza di ambienti forestali.
Minaccia: trasformazione e/o perdita Habitat o zone ecotonali.
Area interessata: radure nelle zone boscate sparse su tutto il territorio.
Intensità del fenomeno: fenomeno per ora circoscritto a superfici piuttosto limitate.
Fattore di pressione: danni da cinghiali.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa habitat
anche di interesse comunitario (6230).
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Area interessata: l’area che presenta maggiori danni è circoscritta alla zona del Monte
Pizzoc ma anche nella piana si sono verificati preoccupanti casi di scorrerie di cinghiali
con alterazione anche di aree a nardeto.
Intensità del fenomeno: fenomeno che può variare di intensità nel corso degli anni e che
quindi va tenuto monitorato.
Fattore di pressione: danni da cervi.
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): interessa sia gli
habitat forestali, con danni alla rinnovazione e generale eutrofizzazione (es. sviluppo di
aree nitrofile in foresta) che quelli prativi. Non è ancora ben chiaro quale influenza
possa avere nei confronti delle cenosi erbacee e quali effetti possa avere nella loro
composizione floristica.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Area interessata: tutta la ZPS.
Intensità del fenomeno: fenomeno di rilevante intensità in relazione alla forte crescita della
popolazione di cervi. L’intensità degli effetti deve essere monitorata.
Fattore di pressione: parassitismo (scolitidi, Cephalcia arvensis ecc..)
Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): habitat forestali,
soprattutto il 9410.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie.
Area interessata: in passato ha interessato una vasta area di peccete.
Intensità del fenomeno: attualmente non vi sono situazioni critiche ma si tratta di un fattore
di pressione potenziale da mantenere sempre monitorato.
Fattore di pressione: interramento lame. Componenti ambientali coinvolte (Habitat/habitat di specie/specie): prevalentemente
l’habitat 3150 o habitat di specie per l’Ululone dal ventre giallo e il Tritone crestato. Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie Area interessata: lame sparse su tutta la ZPS.
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288
Intensità del fenomeno: fenomeno presente su tutta la ZPS e rilevato anche cartograficaemnte visto che sono state individuate le lame interrate.
3.3 VALUTAZIONE
3.3.1 Determinazione dei vincoli esistenti che contrastano le minacce in essere
Poiché quest’area ZPS coincide per quasi tutta la sua estensione con zone già tutelate, la
normativa prevista per le aree del Demanio regionale e delle Riserve naturali, regionali e
statali, già contrasta molti possibili fattori di pressione.
3.3.2 Valutazione
Si riporta di seguito, in relazione ai fattori di pressione individuati, alle minacce e ai vincoli
esistenti, una valutazione sui fenomeni e sulle attività che influenzano negativamente lo stato
di conservazione degli habitat e delle specie e sui quali il Piano di Gestione dovrà quindi
focalizzare l’attenzione.
AGRICOLTURA-FORESTE
Fattore di pressione: abbandono dello sfalcio.
Minaccia: trasformazione/perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie
floristiche e/o faunistiche.
Valutazione: Non esistono norme specifiche al riguardo. Si ribadisce l’importanza di
continuare a falciare per non perdere habitat di interesse comunitario (6510-6520-
6230) e mantenere buoni livelli di biodiversità.
Fattore di pressione: iperconcimazione.
Minaccia: trasformazione/perdita Habitat e/o Habitat di specie; perdita diversità floristica.
Valutazione: i limiti imposti dalla condizionalità non sono sufficienti a garantire il
mantenimento o l’accrescimento della biodiversità. Si ritiene quindi che questo aspetto
sia da migliorare implementando azioni di incentivazione a favore di una riduzione
dell’apporto di nitrati, soprattutto in alcuni contesti (es. prossimità delle lame
d’alpeggio).
Fattore di pressione: eliminazione di nuclei arbustivi (rovo, rosa di macchia, ginepro).
Minaccia: perdita di Habitat di specie (avifauna).
Valutazione: Non esistono norme specifiche al riguardo Questo aspetto dovrà essere
valutato soprattutto nel caso interessi l’habitat 5130 per il quale dovrà essere mantenuto, pur
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289
con un controllo della sua eventuale evoluzione attraverso l’eliminazione dell’abete rosso.
Anche isolati nuclei arbustivi nel pascolo rappresentano elementi di diversificazione e posatoi
per l’Averla piccola.
Fattore di pressione: sostituzione dello sfalcio con il pascolo.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado vegetazionale per eccessivo calpestamento.
Valutazione: Non esistono norme specifiche al riguardo. Minaccia rispetto alla quale
andranno proposte strategie gestionali.
Fattore di pressione: gestione irregolare dei prati.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado vegetazionale.
Valutazione: Non esistono norme specifiche al riguardo. Minaccia rispetto alla quale
andranno proposte strategie gestionali.
Fattore di pressione: sovra utilizzo dei pascoli.
Minaccia: perdita diversità floristica e degrado per eccessivo calpestamento e sviluppo di
nitrofile.
Valutazione: Le norme imposte dall’adesione alle misure del Piano di Sviluppo Rurale non
sembrano sufficienti a controllare il fenomeno, almeno a livello locale e con riferimento
alle tematiche legate a Natura 2000. Si ribadisce l’importanza di controllare lo sviluppo
di nitrofile.
Fattore di pressione: pascolamento in zone umide.
Minaccia: eutrofizzazione e calpestamento zona perilacustre.
Valutazione: Le due più importanti zone umide, il Lamaraz e la torbiera del Centro di
Ecologia Alpina sono già recintate. Per il resto, non vi sono norme in vigore. Si rileva
peraltro che sussiste un delicato equilibrio fra la necessità di garantire un minimo
calpestamento della lame, la maggior parte delle quali altrimenti destinate a interrarsi, e
la tutela delle formazioni erbacee che fanno da cintura a queste zone umide.
Fattore di pressione: prosciugamento di lame d’alpeggio.
Minaccia: riduzione habitat potenziale 3150 e di specie (Ululone dal ventre giallo e Tritone
crestato).
Valutazione: minaccia rispetto alla quale andranno proposte strategie gestionali.
Fattore di pressione: rimozione alberi secchi.
Minaccia: perdita fonti nutritive per picchi e altre specie; diminuzione fauna saproxilica.
Valutazione: minaccia; da contestualizzare in relazione agli habitat di specie rilevati.
Fattore di pressione: utilizzazioni nei periodi riproduttivi.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
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290
Valutazione: non esistono norme in vigore; minaccia da contestualizzare in relazione agli
habitat di specie rilevati.
Fattore di pressione: apertura strade e/o piste forestali.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Valutazione: Eventuali progetti dovranno essere sottoposti a Valutazione di Incidenza.
PESCA, CACCIA E RACCOLTA
Fattore di pressione: caccia e disturbo connesso
Minaccia: perturbazione specie faunistiche
Valutazione: all’interno del’area demaniale la caccia è vietata
Fattore di pressione: raccolta di flora.
Minaccia: perturbazione/perdita specie floristiche.
Valutazione: all’interno del’area demaniale la raccolta di flora è vietata
Fattore di pressione: raccolta di fauna
Minaccia: perturbazione/perdita specie faunistiche
Valutazione: all’interno del’area demaniale la raccolta di fauna è vietata
URBANIZZAZIONE, INDUSTRIALIZZAZIONE E ATTIVITÀ SIMILARI
Fattore di pressione: costruzione nuove infrastrutture.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Valutazione: nuove progettualità dovranno essere sottoposte a Valutazione di Incidenza.
Fattore di pressione: presenza di insediamenti umani.
Minaccia: perturbazione/perdita specie faunistiche.
Valutazione: Non esistono criticità.
Fattore di pressione: disturbo alla fauna in prossimità di strade (inquinamento, rumore
ecc.).
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: minaccia solo in parte considerata dal Piano Ambientale. Da monitorare nei
suoli effetti.
Fattore di pressione: investimento fauna (anfibi, rettili ecc.).
Minaccia: disturbo/perdita specie faunistiche.
Valutazione: da monitorare nei suoli effetti.
Fattore di pressione: perdita avifauna per elettrodotti.
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Minaccia: disturbo/perdita specie faunistiche.
Valutazione: minaccia solo in parte considerata dal Piano Ambientale. Da monitorare nei
suoli effetti.
DIVERTIMENTO E TURISMO
Fattore di pressione: sci nordico.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: Non sono state rilevate criticità.
Fattore di pressione: sci alpinismo.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità
Fattore di pressione: racchette da neve.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità
Fattore di pressione: escursionismo.
Minaccia: calpestamento; disturbo specie faunistiche
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità
Fattore di pressione: escursionismo con cani.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: i cani non possono essere tenuti liberi, in particolare i cani da caccia
Fattore di pressione: mountain bike.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità.
Fattore di pressione: manifestazioni varie.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità.
Fattore di pressione: picknic.
Minaccia: calpestamento e disturbo specie faunistiche.
Valutazione: l’attività viene sapientemente indirizzata da Veneto Agricoltura, attraverso
l’organizzazione delle aree pic-nic in arre poco sensibili
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292
Fattore di pressione: speleologia
Minaccia: alterazione habitat e disturbo chirotteri.
Valutazione: le riserve del Bus della Genziana può contare su vincoli di tutela; non così le
altre cavità carsiche
Fattore di pressione: passeggiate a cavallo.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità.
Fattore di pressione: slitta con cani
Minaccia: disturbo specie faunistiche
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli.
Fattore di pressione: golf
Minaccia: disturbo specie faunistiche e calpestamento.
Valutazione: non esistono attualmente vincoli. Attività che peraltro non determina al
momento particolari criticità.
Fattore di pressione: apertura di nuovi sentieri.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Fattore di pressione: manutenzione sentieri.
Minaccia: perturbazione/perdita specie floristiche e/o faunistiche
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli, in aggiunta a quelli propri di questa
attività e valevoli anche per aree esterne alla rete Natura 2000. Attività che peraltro non
determina al momento particolari criticità.
INQUINAMENTO E ALTRE ATTIVITÀ UMANE
Fattore di pressione: insediamenti umani.
Minaccia: inquinamento sorgenti.
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli, in aggiunta a quelli propri di questa
attività e valevoli anche per aree esterne alla rete Natura 2000. Attività che peraltro non
determina al momento particolari criticità.
Fattore di pressione: dilavamento sostanze oleose dai parcheggi.
Minaccia: inquinamento habitat limitrofi.
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli, in aggiunta a quelli propri di questa
attività e valevoli anche per aree esterne alla rete Natura 2000. Attività che peraltro non
determina al momento particolari criticità.
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Fattore di pressione: spargimento sale sulle strade.
Minaccia: eutrofizzazione zone umide.
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli, in aggiunta a quelli propri di questa
attività e valevoli anche per aree esterne alla rete Natura 2000. Attività che peraltro non
determina al momento particolari criticità.
Fattore di pressione: inquinamento genetico nei rinverdimenti.
Minaccia: diffusione specie alloctone o ecologicamente non coerenti.
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli.
Fattore di pressione: cani vaganti.
Minaccia: disturbo specie faunistiche.
Valutazione: non esistono attualmente particolari vincoli, in aggiunta a quelli propri di questa
attività e valevoli anche per aree esterne alla rete Natura 2000. Attività che peraltro non
determina al momento particolari criticità.
PROCESSI NATURALI (BIOTICI E ABIOTICI)
Fattore di pressione: ricolonizzazione naturale prati o pascoli.
Minaccia: trasformazione e/o perdita Habitat o zone ecotonali.
Valutazione: per le aree in gestione alle aziende agricole e che fruiscono di fondi comunitari
l’obbligo di gestione contrasta il fenomeno. Per altre aree, non vi sono norme o
provvedimenti finalizzati ad evitare la ricolonizzazione.
Fattore di pressione: danni da cinghiali.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Valutazione: le provincie stanno attuando un intervento di controllo del cinghiale nelle aree
esterne alle aree demaniali
Fattore di pressione: danni da cervi.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie; perturbazione/perdita specie floristiche e/o
faunistiche.
Valutazione: Veneto Agricoltura ha predisposto un piano di gestione del cervo, da attuarsi in
sinergia con le province di Belluno e Treviso e con le regione Veneto e Friuli Venezia
Giulia.
Fattore di pressione: parassitismo (scolitidi, Cephalcia arvensis ecc.)
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie.
Valutazione: il controllo viene attuato in continuo dal personale del centro Forestale Pian
Cansiglio e dal Corpo Forestale dello Stato.
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Fattore di pressione: interramento lame.
Minaccia: perdita Habitat e/o Habitat di specie
Valutazione: non esistono al momento attuale norme o provvedimenti finalizzati a
contrastare il fenomeno
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296
4.1 OBIETTIVI DI GESTIONE
4.1.1 Obiettivi gestionali generali
L’obiettivo principale che il piano si pone è il mantenimento della biodiversità, sia specifica
che cenotica. All’interno della ZPS sembra peraltro possibile identificare tre categorie di
habitat e a due gruppi di specie animali che, più di altri/e, meritano attenzione e verso la cui
salvaguardia vanno fatte confluire le azioni. Si tratta:
� della foresta;
� dei prati e dei pascoli;
� delle zone umide;
� delle specie animali di interesse comunitario proprie degli ambienti forestali;
� delle specie animali di interesse comunitario proprie degli ambienti prativi;
Il resto, pur importante, o è accessorio (habitat di collegamento ed ecotonali, qualche piccola
area detritica, specie di passo od occasionali) o comunque non vulnerabile (rocce). Forse le
aree carsiche che comprendono grotte e cavità meritano un discorso a parte, ma queste
sono perlopiù geositi che non impattano molto sulla biodiversità se non per organismi
invertebrati, alcuni dei quali endemici assoluti.
Foresta
La foresta, come già noto, è gestita secondo un piano di riassetto che già tiene conto del
fatto che questa superficie si trova all’interno di una ZPS. L’attuazione di questo piano,
quindi, è il primo obiettivo, che peraltro Veneto Agricoltura già persegue.
Si possono tuttavia individuare altri obiettivi, che si possono definire subordinati, ma che
rivestono comunque grande importanza ai fini della tutela e/o dell’incremento della
biodiversità.
Tali obiettivi possono essere così sintetizzati:
� sperimentare la possibilità di migliorare/incrementare le superfici di formazioni di forra
afferenti del Tilio-Acerion s.l. attraverso programmi alternativi con aree campione;
� favorire la salvaguardia degli alberi con cavità;
� operare in funzione del miglioramento degli habitat di specie, con particolare riferimento
al gallo cedrone e al francolino di monte; tale azione va sviluppata in tutta la foresta e
nelle faggete trattate a tagli successivi dovrebbe trovare concreta attuazione nella
ricerca di una diversificazione strutturale e compositiva su aree circoscritte, ben
distribuite nella foresta.
� valutare l’influenza del cervo nello sviluppo di popolamenti forestali in relazione alla
brucatura degli arbusti e della rinnovazione, abete bianco in particolare, e valutazione
della perdita di biodiversità e sviluppo di comunità nitrofile.
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297
� favorire la presenza di lembi di bosco vetusto.
Prati e pascoli
Per quanto riguarda il sistema di prati e pascoli, gli obiettivi generali possono così essere
sintetizzati:
� sostenere e recuperare aree di nardeto o simili, sia attraverso pascoli non intensivi che
con programmi di sfalcio.
� proporre, il più possibile, aree da assoggettare a falciatura piuttosto che a pascolo.
� nelle aree pascolate puntare al carico ottimale e all’opportuna rotazione per
evitare/limitare l’invasione di nitrofile e Deschampsia caespitosa.
� Attuare interventi attivi per contenere la Deschampsia caespitosa.
� valutare l’effettiva influenza del cervo nello sviluppo di popolamenti nitrofili e/o molto
impoveriti, anche in radure e orli boschivi.
� Destinare alcune aree a sfalcio in assenza di concimazioni (10% della superficie totale)
privilegiando le zone di pendio.
Zone umide
Per quanto riguarda le zone umide, gli obiettivi generali possono così essere sintetizzati:
� realizzare nuove zone umide, recuperando gli antichi sedimi delle lame;
� mantenere in efficienza le lame esistenti;
� completare il censimento e le check-list di base, sia per le specie vegetali e animali che
per le comunità vegetali;
� evitare drenaggi e impatti nuovi;
� prevedere una gestione attiva per evitare rimboschimento e abbandono (falciatura,
controllo espansione vegetazione arboreo-arbustiva). Potrebbe infatti non essere
sufficiente la sola recinzione con abbandono all’evoluzione naturale;
� studiare un programma di valorizzazione delle lame con un piano specifico che
coniughi l’utilizzo ai fini agricoli con la conservazione naturalistica.
Specie animali di interesse comunitario proprie degli ambienti forestali
Gli obiettivi generali per queste specie possono così essere sintetizzati:
� monitorare e incrementare le popolazioni di gallo cedrone e di francolino di monte e
migliorare il loro habitat;
� mantenere l’habitat di civetta nana, civetta capogrosso e allocco degl urali.
Specie animali di interesse comunitario proprie degli ambienti prativi;
Gli obiettivi generali per queste specie possono così essere sintetizzati:
� tutelare l’habitat del’averla piccola con interventi di miglioramento, particolarmente nella
piana;
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298
� tutela delle aree frequentate dal re di quaglie in periodo riproduttivo.
4.1.2 Obiettivi di dettaglio
4.1.2.1 Obiettivi di Conservazione di habitat, habitat di specie e specie
Habitat
Di seguito sono evidenziati gli obiettivi di piano rispetto ai diversi habitat rilevati all’interno
della ZPS.
3150 LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAMION O HYDROCHARITION
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: si dovrà riqualificare l’insieme delle zone umide, quindi anche i non Habitat natura 2000 che sono comunque habitat di specie (Ululone dal ventre giallo e Tritone crestato).
4060 Lande alpine e boreali (alneta)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: habitat non significativo nella ZPS che andrà comunque conservato.
4060 LANDE ALPINE E BOREALI (CON PIANO ARBOREO RADO) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: habitat non significativo nella ZPS che andrà comunque conservato.
4070* BOSCAGLIE DI PINUS MUGO E RHODODENDRON HIRSUTUM (MUGO-RHODODENDRETUM HIRSUTI) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: habitat non significativo nella ZPS che andrà comunque conservato.
5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI / 6210
FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: miglioramento e conservazione di una struttura rada in mosaico con 6210. Contrastare l’eccessiva espansione dell’abete rosso.
6170 FORMAZIONI ERBOSE CALCICOLE ALPINE E SUBALPINE 6170 FORMAZIONI ERBOSE CALCICOLE ALPINE E SUBALPINE (IN
RICOLONIZZAZIONE) OBIETTIVO DI GESTIONE INDICATO NELLA RELAZIONE DI GARA: controllo della vegetazione arborea nella situazione in ricolonizzazione.
6230* FORMAZIONI ERBOSE A NARDUS, RICCHE DI SPECIE, SU SUBSTRATO
SILICEO DELLE ZONE MONTANE (E DELLE ZONE SUBMONTANE DELL'EUROPA CONTINENTALE) (DEGRADATO) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: problemi soprattutto per l’invasione della Deschampsia sul monte Pizzoc. Sperimentazione e controllo dell’invasione di questa specie.
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299
6430 BORDURE PLANIZIALI, MONTANE ALPINE DI MEGAFORBIE IGROFILE OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: fare degli sfalci ogni 2 anni con raccolta della biomassa tagliata.
6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (ARRENATERETO
DEGRADATO PER IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE) 6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO) / 6210
FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA)
NON NATURA 2000 AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA / 6510 PRATERIE MONTANE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: regolarizzare sfalci e concimazioni. Miglioramenti in particolare nelle situazioni in mosaico con gli aggruppamenti a Deschampsia caespitosa.
6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO DEGRADATO PER
IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE, PASCOLO) 6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: regolarizzare sfalci e concimazioni. Miglioramenti, in particolare nelle situazioni degradate.
7110* TORBIERE ALTE ATTIVE
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare con le modalità gestionali attuali. 7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare con le modalità gestionali attuali. 7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI / 7110* TORBIERE ALTE ATTIVE
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: fare degli sfalci nella zona più esterna in assenza di bulten.
7230 TORBIERE BASSE ALCALINE 7230 TORBIERE BASSE ALCALINE (DEGRADATO)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: evitare il pascolamento nella torbiera di Valmenera ed effettuare uno sfalcio annuale. Controllo dello sviluppo arboreo in quella di Col Saler.
8120 GHIAIONI CALCAREI E SCISTO-CALCAREI MONTANI E ALPINI (THLASPIETEA
ROTUNDIFOLII) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare
8310 GROTTE NON SFRUTTATE A LIVELLO TURISTICO
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare 9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (ABIETETO) 9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (PICEO-FAGGETO) 9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (FAGGETA MONTANA E
ALTIMONTANA) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: continuare con l’attuale gestione favorendo, dove possibile, un aumento del legno morto.
9140 FAGGETI SUBALPINI DELL'EUROPA CENTRALE CON ACER E RUMEX
ARIFOLIUS OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare. Istituzione di una Riserva Forestale.
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300
9180* FORESTE DI VERSANTI, GHIAIONI E VALLONI DEL TILIO-ACERION (FAGGETA)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: orientare la gestione favorendo eventuali latifoglie nobili presenti (aceri e frassini). Istituzione di una Riserva Forestale.
9410 FORESTE ACIDOFILE MONTANE E ALPINE DI PICEA (VACCINIO-PICEETEA)
(PECCETA DI DOLINA) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: attenzione a questo Habitat unico nel suo genere. Controllo dell’evoluzione. Monitoraggio anche climatico, al fine di quantificare l’entità dell’inversione termica nelle zone di passaggio tra pecceta e faggeta.
9420 FORESTE ALPINE DI LARIX DECIDUA E/O PINUS CEMBRA (LARICETO)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare
91E0* FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNO-PADION, ALNION INCANAE, SALICION ALBAE) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare
SPECIE ANIMALI Per quanto riguarda le specie animali, è opportuno che gli sforzi si concentrino su quelle
specie per le quali la ZPS svolge un ruolo importante a livello di popolazione della Rete
Natura 2000 del Veneto. Non sembra invece utile porsi particolari obiettivi per quelle specie
che sono di comparsa occasionale nella ZPS o che ne frequentano solo i margini, non
trovando all’interno dell’area habitat idonei.
Rosalia alpina
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: indagini per verificare la presenza della specie. Eventuale miglioramento dell’habitat e/o eventuale intervento di introduzione della specie.
Tritone crestato (Triturus carnifex)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: monitorare la popolazione; conservare l’habitat e incrementarlo mediante la realizzazione di nuove zone umide
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE GARA: monitorare la popolazione; conservare l’habitat e incrementarlo mediante la realizzazione di nuove zone umide.
Albanella minore (Circus pygargus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Albanella reale (Circus cyaneus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Natura-2000-PIANO DI GESTIONE ZPS “Foresta del Cansiglio”
301
Allocco degli Urali (Strix uralensis) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: monitorare la presenza della specie e tutelare l’habitat, particolarmente nel periodo riproduttivo.
Civetta nana (Glaucidium passerinum)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: continuare il monitoraggio della specie e tutelare i siti di nidificazione.
Civetta capogrosso (Aegolius funereus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: continuare il monitoraggio della specie e tutelare i siti di nidificazione.
Aquila reale (Aquila chrysaetos)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: specie rara nella ZPS, che non trova al suo interno un habitat particolarmente idoneo. Non si individuano particolari obiettivi.
Gufo reale (Bubo bubo)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: monitorare la presenza delle specie e valutare le preferenze ambientali in funzioni di azioni future di conservazione.
Falco pellegrino (Falco peregrinus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie frequenta la ZPS per scopi trofici, nidificando al di fuori di questa, che non presente habitat idonei alla riproduzione. Non si ritiene di dover identificare particolari obiettivi.
Averla piccola (Lanius collurio)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: garantire un habitat idoneo alla nidificazione, nella piana e in Valmenera.
Balia dal collare (Ficedula albicollis)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Biancone (Circaetus gallicus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: specie rara nella ZPS, che non trova al suo interno un habitat particolarmente idoneo. Non si individuano particolari obiettivi.
Cicogna bianca (Ciconia ciconia)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Cicogna nera (Ciconia nigra)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Coturnice (Alectoris graeca) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: specie rara, che non trova all’interno della ZPS un habitat particolarmente idoneo. Non si individuano particolari obiettivi.
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302
Fagiano di monte (Tetrao tetrix) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: specie rara nella ZPS, che non trova al suo interno un habitat particolarmente idoneo. Non si individuano particolari obiettivi.
Falco di palude (Circus aeruginosus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Francolino di monte (Bonasa bonasia)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: importante specie forestale per la quale l’obiettivo prioritario e immediato e di tipo conoscitivo, a cui sono da far seguire azioni dirette alla conservazione e al miglioramento dell’habitat, oltre che alla tutela del periodo riproduttivo.
Gallo cedrone (Tetrao urogallus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: importante specie forestale per la quale l’obiettivo prioritario e immediato e di tipo conoscitivo, a cui sono da far seguire azioni dirette alla conservazione e al miglioramento dell’habitat, oltre che alla tutela del periodo riproduttivo.
Ghiandaia marina (Coracias garrulus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Grifone (Gyps fulvus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Gru (Grus grus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Nibbio Bruno (Milvus migrans)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Picchio cenerino (Picus canus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: monitorare la specie. Picchio nero (Dryocopus martius)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: tutelare i siti di riproduzione. Piviere tortolino (Charadrius morinellus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
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303
Re di quaglie (Crex crex) OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: conservare l’habitat e preservare la specie da disturbi nel periodo riproduttivo.
Smeriglio (Falco columbarius)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: la specie è di comparsa accidentale nella ZPS, che viene frequentata saltuariamente e per breve tempo. Non si ritiene di dover circostanziare particolari obiettivi di gestione.
Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: specie rara nella ZPS, che non trova al suo interno un habitat particolarmente idoneo. Non si individuano particolari obiettivi.
SPECIE VEGETALI
Buxbaumia viridis OBIETTIVO DI CONSERVAZIONE: non sono note stazioni di questa specie. Possono essere fatte delle indagini per verificarne l’effettiva presenza.
4.1.2.2 Obiettivi di gestione non direttamente connessi con habitat, habitat di specie e
specie
NON NATURA 2000 - CAMPO DA GOLF (CON ISOLE DI 6230) OBIETTIVO DI GESTIONE: tutelare le zone umide presenti nell’area e le isole di nardeto.
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (CON ELEMENTI PUNTIFORMI DI 6230)
OBIETTIVO DI GESTIONE: valorizzare con la gestione le aree di nardeto
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (DACTYLO-FESTUCETO)
OBIETTIVO DI GESTIONE: privilegiare lo sfalcio al pascolo
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (FESTUCO-CINOSURETO)
OBIETTIVO DI GESTIONE: nessuno o eventuale sfalcio di alcune aree.
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (PASCOLO PINGUE)
OBIETTIVO DI GESTIONE: nessuno o eventuale sfalcio di alcune aree.
NON NATURA 2000 - E2.2 PRATI DA SFALCIO A BASSA E MEDIA ALTITUDINE (ARRENATERETO DEGRADATO)
OBIETTIVO DI GESTIONE: verificare, caso per caso, la possibilità e compatibilità di un recupero a natura 2000 (6510-6520)
NON NATURA 2000 - E3 PRATERIE PERENNEMENTE O STAGIONALMENTE UMIDE (CON CIRSIUM OLERACEUM)
OBIETTIVO DI GESTIONE: sfalcio e limitazione del calpestamento
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304
NON NATURA 2000 - E5 CONSORZI DI ALTE ERBE E COMUNITÀ PRATIVE DELLE RADURE BOSCHIVE
OBIETTIVO DI GESTIONE: verificare, caso per caso, la possibilità e di mantenere aperte queste radure e controllare lo sviluppo di vegetazione arborea. Localmente sfalcio.
NON NATURA 2000 - F3.1 ARBUSTETI E CESPUGLIETI DELLE REGIONI TEMPERATE (CENOSI A LAMPONE)
OBIETTIVO DI GESTIONE: situazione di degrado in aree un tempo pascolate e/o falciate. Controllo della loro espansione nelle aree di prato e conservazione in zone ecotonali o forestali.
NON NATURA 2000 - G1.B BOSCHI NON RIPARIALI DI ALNUS SP. (ALNETA DI ONTANO BIANCO)
OBIETTIVO DI GESTIONE: controllo della sua espansione a discapito della zona umida di Col Saler e della stazione di Typha shuttleworthii.
NON NATURA 2000 - G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (PECCETA SECONDARIA)
OBIETTIVO DI GESTIONE: favorire, dove presenti il faggio e l’abete bianco.
NON NATURA 2000 - G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (POPOLAMENTO DI ABETE ROSSO - POTENZIALE 9130)
OBIETTIVO DI GESTIONE: favorire il faggio e l’abete bianco portando il popolamento verso l’habitat potenziale 9130.
NON NATURA 2000 - G3.1J RIMBOSCHIMENTI DI PICEA ABIES (PREVALENTE)
OBIETTIVO DI GESTIONE: nessuno
NON NATURA 2000 - I2.12 GIARDINO BOTANICO OBIETTIVO DI GESTIONE: area di conservazione e di sperimentazione per la tutela e la diffusione delle specie floristiche maggiormente vulnerabili.
NON NATURA 2000 AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA CAESPITOSA OBIETTIVO DI GESTIONE: sperimentazione e controllo dell’invasione di questa specie. Sfalcio.
NON NATURA 2000 AREA CALPESTATA, DEGRADATA, DISBOSCATA ECC.
OBIETTIVO DI GESTIONE: sfalcio di alcune aree.
NON NATURA 2000 AREA DISBOSCATA CON RIMBOSCHIMENTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE
OBIETTIVO DI GESTIONE: nessuno. Eventuale sfalcio di alcune aree.
NON NATURA 2000 E5.6 CONSORZI DI ALTE ERBE SU TERRENO CONCIMATO, DI ORIGINE ANTROPICA (STADI NITROFILI)
OBIETTIVO DI GESTIONE: nessuno.
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305
NON NATURA 2000 LAGHETTO O LAMA PRIVO DI VEGETAZIONE ACQUATICA (POTENZIALE 3150)
OBIETTIVO DI GESTIONE: vedi obiettivo per 3150.
NON NATURA 2000 LAMA CON VEGETAZIONE (POTENZIALE 3150) OBIETTIVO DI GESTIONE: vedi obiettivo per 3150.
NON NATURA 2000 LAMA DISMESSA E INERBITA
OBIETTIVO DI GESTIONE: vedi obiettivo per 3150. NON NATURA 2000 FRAGMITETO
OBIETTIVO DI GESTIONE: controllo dell’espansione di alberi e arbusti nelle aree circostanti la pozza.
NON NATURA 2000 NEOFORMAZIONE DI CONIFERE SU EX-PRATI O PASCOLI NON NATURA 2000 NEOFORMAZIONE DI LATIFOGLIE SU EX-PRATI O PASCOLI
OBIETTIVO DI GESTIONE: controllo espansione di alberi e di arbusti.
NON NATURA 2000 PASCOLO DEGRADATO OBIETTIVO DI GESTIONE: riqualificazione con sfalcio e controllo specie infestanti.
NON NATURA 2000 PRATO ABBANDONATO (BRACHIPODIETO O ALTRI STADI NON PIÙ RICONDUCIBILI A PRATI)
OBIETTIVO DI GESTIONE: ripresa dello sfalcio.
FAUNA PROPRIA DELLE ZONE UMIDE OBIETTIVO DI GESTIONE: monitoraggio e realizzazione di nuove zone umide
4.1.3 Variazioni rispetto alle Misure di Conservazione (D.G.R. 2371/06, L.R. 1/07)
Oltre agli obiettivi generali riportati al paragrafo 4.1.1, che si reputano prioritari, si riporta di
seguito una tabella riportando, per ogni obiettivo di gestione previsto dalla Dgr. n. 2371 del
27.07.2006, una valutazione e una eventuale proposta di variazione.
Tabella 27: Obiettivi di conservazione
OBIETTIVI TRATTI DALLA DGR N. 2371 DEL 27.07.2006 VALUTAZIONI E VARIAZIONI
Tutela di Buxbaumia viridis e delle specie di flora rare e di interesse conservazionistico
Non sono note stazioni di questa specie. Possono essere fatte delle indagini per verificarne l’effettiva presenza.
Tutela dell’avifauna migratrice e avifauna forestale nidificante nei boschi maturi
Obiettivo condivisibile.
Tutela di Bombina variegata Obiettivo condivisibile.
Mitigazione degli impatti della fauna contro le Questo impatto non viene ritenuto
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306
OBIETTIVI TRATTI DALLA DGR N. 2371 DEL 27.07.2006
VALUTAZIONI E VARIAZIONI
infrastrutture significativo per l’area in esame e si propone quindi di eliminare lo specifico obiettivo attinente.
Miglioramento e creazione di habitat di interesse faunistico ai margini delle aree coltivate all’interno del sito.
All’interno del sito non vi sono aree coltivate e quindi l’obiettivo specifico non appare pertinente. Si proporne di toglierlo.
Conservazione dei prati e dei prati-pascolo mediante il rinnovo della vegetazione erbacea e la riduzione della vegetazione arbustiva.
La conservazione dei prati e dei prato-pascoli è obiettivo condivisibile. Gli strumenti indicati non appaiono invece idonei considerato che non sembra necessario il rinnovo della vegetazione erbacea, se non con lo sfalcio, e che gli arbusti, ove presenti, vanno mantenuti in quanto habitat di specie (Averla piccola).
Mantenimento e miglioramento dei popolamenti forestali, anche in relazione alle esigenze ecologiche della fauna vertebrata ed invertebrata.
Obiettivo condivisibile.
Realizzazione di una gestione selvicolturale compatibile con la conservazione di habitat forestali di interesse comunitario.
Obiettivo condivisibile.
Conservazione, miglioramento o ripristino degli ambienti di torbiera e dei prati umidi e regolamentazione delle attività antropiche.
Obiettivo condivisibile.
Tutela e conservazione degli ambienti carsici.
Obiettivo condivisibile.
Conservazione dell’habitat 6170 “Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine”
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 6230 “Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale)”
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)”.
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 6520 “Praterie montane da fieno”.
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 9110 “Faggeti del Luzulo-Fagetum” Habitat non rilevato. Obiettivo da togliere.
Conservazione dell’habitat 9130 “Faggeti dell’Asperulo-Fagetum”, Obiettivo condivisibile.
Conservazione dell’habitat 9150 “Faggeti calcicoli dell’Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion”
Habitat non rilevato. Obiettivo da togliere
Conservazione dell’habitat 9410 “Foreste acidofile montane e alpine di Picea
Obiettivo condivisibile
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307
OBIETTIVI TRATTI DALLA DGR N. 2371 DEL 27.07.2006
VALUTAZIONI E VARIAZIONI
(Vaccinio-Piceetea)”.
Conservazione dell’habitat 7110 “Torbiere alte attive”
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile
Obiettivo condivisibile
Conservazione dell’habitat 8210 “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica”
Obiettivo condivisibile
NUOVI OBIETTIVI
di flora rare e di interesse conservazionistico Non sono note stazioni di questa specie. Possono essere fatte delle indagini per verificarne l’effettiva presenza.
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309
5.1 STRATEGIA DI GESTIONE ADOTTATA
Per quanto riguarda la strategia di gesione adottata, le linee guida prevedono che in questo
paragrafo “siano esplicitate le funzioni e ruoli previsti dal piano. Per l’attuazione del piano è
necessario infatti identificare i soggetti responsabili di ogni singolo intervento e il ruolo svolto
al fine di rendere efficaci ed efficienti le indicazioni di Piano. È buona norma, per la riuscita
delle azioni di piano, che l’attuazione di ogni intervento sia di responsabilità di un solo
soggetto esperto, che può anche limitarsi a esercitare una funzione di coordinamento. Il
soggetto attuatore risponde del buon esito delle azioni di piano, è responsabile dell’attività di
controllo e individua eventuali adattamenti.
Alla stessa maniera la strategia di gestione deve prevedere la descrizione di come sono
svolte le seguenti attività:
� monitoraggio;
� aggiornamento e redazione del quadro conoscitivo con periodicità ben definita;
� verifica delle indicazioni gestionali;
� eventuale modifica delle indicazioni gestionali e del piano di monitoraggio;
� attività di formazione e informazione.
Queste necessità sono legate anche all’evoluzione dagli ecosistemi presenti, che richiede il
continuo aggiornamento del quadro conoscitivo e la verifica ed eventuale modifica delle
indicazioni gestionali e delle modalità di monitoraggio, anche per fungere da supporto fattivo
alla Valutazione di Incidenza”.
Va inoltre definita la struttura organizzativa prevista dal Piano, ovvero come e con che
professionalità ciascun soggetto attuatore è in grado di svolgere le funzioni previste.
Infine, vanno definite le modalità operative, indicando i compiti di ciascun soggetto, le
modalità e le tempistiche con cui sono svolti, i luoghi e i modi con i quali possono essere
consultati i dati raccolti.
Al momento sono stati definiti, quali possibili soggetti responsabili degli interventi:
� VENETO AGRICOLTURA � Comuni � Comunità Montane � Province di Belluno e Treviso � Regione � Agricoltori/Allevatori
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310
� Ditte boschive � Associazioni � Proprietari privati � Riserve di caccia e distretti venatori
5.2 MISURE DI CONSERVAZIONE
Per quanto concerene le misure di conservazione, è stata effettuata una revisione delle
stesse, come illustrato al paragrafo successivo.
5.2.1 Revisione delle Misure di Conservazione e proposta di nuove misure
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311
ESAME DI TUTTE LE MISURE PREVISTE E PROPOSTA DI NUOVE MISURE
Nelle tabelle che seguono sono riportate in forma sinottica le misure di conservazione previste dalla DGR 2371/2006, effettuando osservazioni e
valutazioni per ciascuna di esse, nonché integrando l’elenco con nuove misure proposte nell’ambito del presente piano.
Il documento prende in esame, in successione:
� habitat Natura 2000;
� habitat non Natura 2000;
� specie animali di interesse comunitario;
� specie vegetali di interesse comunitario;
� specie vegetali rare;
� altre misure di carattere generale previste dalla Dgr 2371 del 27 luglio 2006;
� altre misure proposte.
HABITAT NATURA 2000
Tabella 28: habitat di interesse comunitario: misure previste dalla DGR 2371/ 2006 e nuove misure proposte
HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
3150 LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAMION O HYDROCHARITION3
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Regolamentazione delle attività agricole finalizzata alla riduzione o eliminazione degli erbicidi, divieto totale di uso di erbicidi nelle aree contermini entro un raggio di 100 m dall’habitat. (RE)
Nella zona del Cansiglio non vengono utilizzati erbicidi per cui la misura non appare pertinente con il contesto ambientale della ZPS
3 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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312
HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Individuazione e attivazione di incentivi per la realizzazione e il mantenimento di fasce di vegetazione con effetto tampone. (IN, GA)
Le zone in cui si sviluppa l’habitat sono inserite in contesti prativi e non si ravvede la necessità di favorire lo sviluppo di vegetazione arbustiva e/o arborea con effetto tampone
Avvio di studi per una corretta gestione delle dinamiche interspecifiche macrofite-ittiofauna e macrofite-avifauna acquatica, di notevole interesse sia conservazionistico, sia produttivo. (MR)
Nelle zone umide interessate dalla presenza di questo habitat non sono presenti pesci. Anche gli uccelli acquatici sono limitati, per numero e specie. Gli studi proposti appaiono quindi non necessari e non utili al monitoraggio dell’habitat
Attuazione di una gestione idraulica ottimale, con particolare riferimento ai livelli idrici, finalizzata al mantenimento degli habitat e delle specie per evitare l’avanzamento delle elofite e, limitatamente al periodo di nidificazione, per evitare la perdita delle covate di avifauna acquatica. (RE)
L’habitat si sviluppa in Cansiglio all’interno di pozze d’alpeggio i cui livelli idrometrici non sono regolati artificialmente.
Monitoraggio delle condizioni idrogeologiche e degli assetti geomorfologici dell’habitat e individuazione degli interventi necessari a ridurre l’interrimento attraverso la limitazione dei processi di eutrofizzazione e di sedimentazione e mediante attività di rinaturalizzazione. (MR, GA)
La misura può essere condivisibile (MR, GA)
Monitoraggio, controllo ed eventuale eradicazione delle specie di fauna alloctone. (MR, GA)
Le zone in cui si sviluppa l’habitat non ospitano allo stato attuale specie di fauna alloctone
Monitoraggio, controllo ed eventuale contenimento delle specie di flora alloctone. (MR, GA)
Le zone in cui si sviluppa l’habitat non ospitano allo stato attuale specie di flora alloctone Nel caso in cui sia necessario operare su lame che ospitano questo habitat, va evitato l’intervento sull’intera superficie della zona umida, interessandone solo una parte e, solo dopo la ricolonizzazione da parte della vegetazione della porzione manomessa si può operare sulla restante parte. In alternativa, va prevista la messa a dimora di piante tipiche dell’habitat a lavori ultimati (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Nel caso si debba intervenire su zone umide che ospitano l’habitat, è bene effettuare i lavori in fase di riposo vegetativo (RE)
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313
HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Realizzazione di nuove zone umide, possibilmente in corrispondenza di ex lame oggi prive d’acqua. Indicativamente si può ipotizzare la realizzazione di una dozzina di nuove lame, suddivise fra la piana e la Valmenera, di cui un 30% di piccole, un 30% di medie e un 30% di grandi (IN) Monitoraggio dell’assetto floristico (MR) Monitoraggio delle dinamiche di colonizzazione delle nuove zone umide da parte della vegetazione (MR) Sviluppo di programmi didattici nelle lame del giardino botanico (PD)
4060 LANDE ALPINE E BOREALI (CON PIANO ARBOREO RADO E ALNETA)4
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
La misura, anche in relazione alla ridotta consistenza dell’habitat e alla scarsa vocazione della ZPS per il suo insediamento e sviluppo, non sembra utile e/o necessaria
Mantenimento o ampliamento delle radure mediante decespugliamento manuale o meccanico. (GA)
L’habitat non è interessato dalla presenza di radure al suo interno per cui la misura non è pertinente
Gestione del pascolo finalizzata al mantenimento del mosaico ambientale: pascolamento estensivo e precoce con carico adeguato di pascolo da valutare caso per caso. (GA)
Vista la limitata estensione dell’Habitat non si ritiene che si debbano porre delle misure particolari per la gestione del pascolo che, qualora presente, è sporadico o di transumanza.
Controllo degli incendi e divieto di gestione mediante abbruciamento. (MR, RE)
L’abbruciamento è pratica non in uso nella zona mentre per il controllo degli incendi non sembra necessario attivare particolari misure in aggiunta a quanto già oggi viene svolto dagli enti competenti
4 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Divieto di realizzazione di rimboschimenti. (RE) Il problema non si pone nel territorio in esame per cui la misura, condivisibile a livello teorico, non trova applicazione del caso concreto della ZPS
Verifica della compatibilità dei tracciati della rete escursionistica con la conservazione dell’habitat. (MR)
L’habitat non è direttamente attraversato da sentieri anche se il sentiero 926, che sale al Rif. Semenza, ne delimita il confine di habitat e di ZPS. La verifica di compatibilità di eventuali tracciati che si dovessero realizzare in futuro va demandata alla specifica valutazione di incidenza
NUOVA MISURA PROPOSTA Controllo dell’evoluzione della biocenosi verso consorzi forestali. Controllo dello sviluppo della vegetazione arborea (GA)
4070* BOSCAGLIE DI PINUS MUGO E RHODODENDRON HIRSUTUM (MUGO-RHODODENDRETUM HIRSUTI)5
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
La misura, anche in relazione alla ridotta consistenza dell’habitat e alla scarsa vocazione della ZPS per il suo insediamento e sviluppo, non sembra utile e/o necessaria
In alternativa porre in essere le misure seguenti: Mantenimento o ampliamento delle radure mediante decespugliamento manuale o meccanico attraverso la redazione di un circostanziato progetto di taglio del pino mugo in cui siano cartografate le aree da sottoporre al taglio (per gruppi di forma sub circolare non più ampi di 500 m2 e per una superficie complessiva, formata da più buche distanziate, non superiore ai 2.000 m2). (RE, GA)
L’esiguità della superficie interessata dall’habitat non consente di ipotizzare l’apertura di radure al suo interno.
Adozione delle opportune azioni di vigilanza atte a scoraggiare l’eventuale pascolo sulle formazioni pioniere dell’habitat. (RE)
Vista la limitata estensione dell’Habitat non si ritiene che si debbano porre delle misure particolari per la gestione del pascolo che, qualora presente, è sporadico o di transumanza.
5 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI6 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI / 6210 FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questo habitat, neppure in altre ZPS Monitoraggio dell’habitat per coglierne le dinamiche vegetazionali (MR) NUOVE MISURE PROPOSTE Interventi sulla componente arborea finalizzati ad evitare il completo sviluppo di formazioni forestali (IN)
6170 FORMAZIONI ERBOSE CALCICOLE ALPINE E SUBALPINE 6170 FORMAZIONI ERBOSE CALCICOLE ALPINE E SUBALPINE (IN RICOLONIZZAZIONE)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Regolamentazione delle attività tradizionali finalizzata al pascolo estensivo, con carichi adeguati ed evitando il passaggio ripetuto. (RE)
Vista la limitata estensione dell’Habitat non si ritiene che si debbano porre delle misure particolari per la gestione del pascolo che, qualora presente, è sporadico o di transumanza.
Monitoraggio dell’habitat (specie nitrofile, specie favorite dal calpestio, ingresso di specie arbustive, fenomeni erosivi nelle aree di pascolo). (MR)
Vista la limitata estensione dell’Habitat e la scarsa tipicità oltre al fatto di non essere direttamente interessato da pascolo, se non di veloce transumanza, non si ritiene necessario il monitoraggio.
Verifica delle possibili incidenze legate alla presenza di piste da sci. (MR) L’habitat non è interessato dalla presenza di piste da sci.
Verifica di compatibilità della rete escursionistica e predisposizione di eventuali interventi correttivi. (MR, RE)
La verifica di compatibilità di eventuali tracciati che si dovessero realizzare in futuro va demandata alla specifica valutazione di incidenza
6 L’habitat non è presente nel formulario ne sono previste misure in altre ZPS della Regione Veneto
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI 6230* FORMAZIONI ERBOSE A NARDUS, RICCHE DI SPECIE, SU SUBSTRATO SILICEO DELLE ZONE MONTANE (E DELLE ZONE SUBMONTANE DELL'EUROPA CONTINENTALE) (DEGRADATO)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Regolamentazione e valorizzazione, anche mediante incentivi, delle attività agropastorali tradizionali: pascolamento bovino od ovino estensivo con carico di pascolo da valutare caso per caso; sfalcio regolare da associare al pascolamento nelle situazioni di fascia montana di bassa quota. (RE)
Misura condivisa (RE)
Divieto di utilizzo di fertilizzanti. (RE) Misura condivisa (RE) Monitoraggio della composizione floristica e della diffusione di Nardus stricta nell’ambito dell’habitat in oggetto (favorita ed alimentata da sovrapascolamento). (MR)
Misura condivisa (MR)
Divieto di modifica della destinazione d’uso del suolo. (RE) Misura condivisa (RE) È ammesso il passaggio della pista da fondo; sono vietati movimenti di terra, spietramenti, livellamenti Divieto di utilizzo di liquame zootecnico (RE) Controllo dello sviluppo di specie infestanti (RE) NUOVA MISURA PROPOSTA Divieto di semina con specie erbacee commerciali
6430 BORDURE PLANIZIALI, MONTANE ALPINE DI MEGAFORBIE IGROFILE
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Divieto di alterazione dell’habitat, anche con bonifica e drenaggio, qualora situato nei pressi dei corsi d’acqua, fatte salve le esigenze di protezione dal rischio idrogeologico. (RE)
Misura condivisa (RE)
Monitoraggio ed eventuale contenimento delle specie alloctone della flora. (MR) Misura non necessaria/utile
NUOVA MISURA PROPOSTA Sfalcio biennale, a fine stagione vegetativa, con raccolta e allontanamento dell’erba (GA)
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI 6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (ARRENATERETO DEGRADATO PER IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE) 6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO) / 6210 FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) NON NATURA 2000 AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA / 6510 PRATERIE MONTANE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
Misura non pertinente
In alternativa porre in essere le misure seguenti: Mantenimento di una struttura adatta per la fauna attraverso le pratiche tradizionali di sfalcio delle praterie conservando la struttura a mosaico di settori sfalciati e non sfalciati. (RE)
In gran parte delle aree falciate la presenza di doline non falciate già permette il sussistere delle condizioni auspicate dalla misura, che quindi non è utile/necessaria in questa zona
Regolamentazione delle attività di sfalcio e definizione delle date in funzione delle specie di fauna da proteggere, privilegiando lo sfalcio tardivo e articolandone lo svolgimento in date sfasate sulle diverse parcelle. (RE)
La misura va applicata per il re di quaglie, la cui presenza sin’ora non è stata rilevata in questi ambienti
Regolamentazione delle attività di pascolo e verifica dei carichi massimi, incentivazione delle forme estensive di utilizzazione, definizione dei rapporti con le attività di sfalcio. (RE)
Nelle aree di pascolo, in presenza dell’Habitat, è auspicabile effettuare un primo sfalcio e un pascolo estensivo tardivo. Controllo dello sviluppo di specie infestanti (RE, GA nella riserva, IN nelle altre zone)
Divieto di trasformazione a pascolo intensivo o altre tipologie agricole intensive e limitazione degli apporti di fertilizzanti. (RE)
Al momento questa regolamentazione non è necessaria, tuttavia la misura è condivisibile (RE)
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Monitoraggio e studio degli effetti del carico di erbivori selvatici sulle praterie da fieno. (MR)
In relazione alla notevole presenza di cervi, la misura è condivisibile (MR), tenuto conto anche del fatto che gli agricoltori, che si pongono quali attori principali nella gestione degli habitat erbacei, devono essere posti nelle condizioni di operare in condizioni di sostenibilità economica. Concimazione con letame maturo anziché con liquame (RE nella riserva, IN nelle altre zone) Intervento di contenimento della Deschampsia (IN) NUOVE MISURE PROPOSTE Gestione attraverso il solo sfalcio (GA nella riserva, IN nelle altre zone)
6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO DEGRADATO PER IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE, PASCOLO) 6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE) (non necessaria verificarne il significato)
Misura non pertinente
In alternativa porre in essere le misure seguenti: Misura condivisibile (IN) Regolamentazione delle attività di sfalcio e incentivazione dello sfalcio tardivo. (RE, IN)
La misura va applicata per il re di quaglie.
Concimazione con letame maturo anziché con liquame (IN) NUOVE MISURE PROPOSTE Gestione attraverso il solo sfalcio (IN)
7110* TORBIERE ALTE ATTIVE 7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI / 7110* TORBIERE ALTE ATTIVE
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Divieto di realizzazione di qualunque intervento potenzialmente causa di eutrofizzazione dell’habitat. (RE)
Misura condivisa (RE)
Divieto di estrazione della torba, di alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque, con particolare riferimento all’utilizzo di pesticidi, ammendanti e fitofarmaci nel bacino imbrifero che alimenta le stazioni occupate dagli habitat. (RE)
Misura condivisa, soprattutto per la parte riguardante la possibile alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque (RE). In Cansiglio non si usano pesticidi, ammendanti e fitofarmaci
Regolamentazione della fruizione e divieto di attraversamento diretto dell’habitat, eventuale realizzazione, nei soli casi di elevato interesse didattico, di percorsi attrezzati da effettuarsi con metodiche non pregiudizievoli per l’ecosistema. (RE, GA)
Misura condivisa (RE)
Divieto di trasformazione dell’uso del suolo con particolare riferimento all’uso agricolo, alle attività di pascolo e al rimboschimento. (RE)
Misura condivisa (RE)
Attivazione di un piano di monitoraggio dell’habitat. (MR) Misura condivisa (MR)
Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) o manutenzioni di quelle esistenti (IN) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR)
7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI7
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Divieto di realizzazione di qualunque intervento potenzialmente causa di eutrofizzazione dell’habitat. (RE)
Misura condivisa (RE)
7 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Divieto di estrazione della torba, di alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque, con particolare riferimento all’utilizzo di pesticidi, ammendanti e fitofarmaci nel bacino imbrifero che alimenta le stazioni occupate dagli habitat. (RE)
Misura condivisa, soprattutto per la parte riguardante la possibile alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque (RE). In Cansiglio non si usano pesticidi, ammendanti e fitofarmaci
Regolamentazione della fruizione e divieto di attraversamento diretto dell’habitat, eventuale realizzazione, nei soli casi di elevato interesse didattico, di percorsi attrezzati da effettuarsi con metodiche non pregiudizievoli per l’ecosistema. (RE, GA)
Misura condivisa (RE)
Divieto di trasformazione dell’uso del suolo con particolare riferimento alle attività di pascolo e al rimboschimento. (RE)
Misura condivisa (RE)
Attivazione di un piano di monitoraggio dell’habitat. (MR) Misura condivisa (RE) Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) o manutenzioni alle esistenti (IN) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR)
7230 TORBIERE BASSE ALCALINE8 7230 TORBIERE BASSE ALCALINE (DEGRADATO)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Divieto di realizzare captazioni dalle sorgenti e dai corsi d’acqua vitali per la permanenza dell’habitat e divieto di realizzazione di attività di drenaggio in contrasto con la conservazione dell’habitat. (RE)
Misura condivisibile per la parte relativa al possibile drenaggio (RE). Non esistono in Cansiglio sorgenti o corsi d’acqua che alimentano aree dove è presente questo habitat
Divieto di estrazione della torba. (RE) Misura condivisibile (RE), anche se il problema non sembra porsi, neppure a livello potenziale
8 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Divieto di realizzare attività di rimboschimento, nell’habitat e nelle aree circostanti entro un raggio di 200 m. (RE)
Misura condivisa (RE)
Divieto di apertura di nuove strade, piste forestali, o la costruzione di manufatti, nell’habitat e nelle aree circostanti entro un raggio di 200 m, fatto salvo il rispetto delle disposizioni di cui all’art. 6, comma 2 della L.R. 14/92. (RE)
Misura condivisa (RE)
Predisposizione di incentivi per lo sfalcio regolare tardivo con asportazione, nelle aree non occupate dall’habitat, entro un raggio di 200 m dallo stesso. (IN)
Misura non necessaria nelle situazioni specifiche della ZPS
Monitoraggio dei processi dinamici in atto nel paesaggio vegetale della torbiera in particolare rispetto a ricolonizzazioni arbustive o arboree e alla presenza di eventuali specie alloctone. (MR)
Misura condivisa (MR)
Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) (IN) Controllo della ricolonizazione arboreo-arbustiva (GA RE) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR)
8120 GHIAIONI CALCAREI E SCISTO-CALCAREI MONTANI E ALPINI (THLASPIETEA ROTUNDIFOLII)9
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
Misura non necessaria
Divieto di realizzazione di nuovi sentieri, percorsi pastorali e piste da sci, attività estrattive nelle stazioni di presenza dell’habitat. (RE) Misura non necessaria nella specifica realtà della ZPS
9 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Creazione di un data base georeferenziato delle principali aree detritiche di interesse. (RE)
Misura non utile nella specifica realtà della ZPS
9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (ABIETETO)10 9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (PICEO-FAGGETO)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento degli habitat all'interno del sito. (RE)
La foresta viene già gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere.
Incremento della maturità, soprattutto attraverso invecchiamento e riposo colturale dei cedui degradati, conversione ad alto fusto e libera evoluzione dei cedui invecchiati. (GA)
Misura non necessaria
Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (GA, IN)
Misura condivisibile (IN)
Incentivazione degli interventi tesi a favorire la rinnovazione naturale dell’habitat. (GA, IN)
Misura non necessaria nella realtà locale dove gli interventi che si attuano in esecuzione del piano di riassetto già tengono ampiamente conto di questa necessità
Divieto di realizzare tagli non colturali, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 52/78. (RE)
I tagli non colturali non sono previsti dal piano di riassetto
Divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE)
Misura non necessaria nella realtà locale
Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE)
Misura condivisibile (RE), fatte salve le infrastrutture connesse alla attività silvo pastorali e il recupero di manufatti storici La verifica di compatibilità di eventuali interventi che si dovessero realizzare in futuro va demandata alla specifica valutazione di incidenza
Predisposizione della regolamentazione dell’utilizzazione forestale di tali habitat nelle aree con rischio di valanghe, al fine di mantenerne le funzioni di difesa. (RE)
Nella ZPS non sussistono condizioni tali da rendere necessaria/utile questa misura
10 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Misura condivisa (IN) si osserva che ci sono già lembi di questo habitat in riserva (Pian di Landro Baldassare) Riduzione della consistenza del cervo (GA, IN) Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
NUOVE MISURE PROPOSTE Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE)
Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti
9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (FAGGETA MONTANA E ALTIMONTANA)11
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento degli habitat all'interno del sito. (RE)
La foresta già viene gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere
Incremento della maturità, soprattutto attraverso invecchiamento e riposo colturale dei cedui degradati, conversione ad alto fusto e libera evoluzione dei cedui invecchiati. (GA)
Misura condivisibile (IN) La misura è già in atto in esecuzione al piano di riassetto
Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (GA, IN) (condivisa)
Misura condivisibile (IN)
Incentivazione degli interventi tesi a favorire la rinnovazione naturale dell’habitat. (GA, IN)
Misura non necessaria nella realtà locale dove gli interventi che si attuano in esecuzione del piano di riassetto già tengono ampiamente conto di questa necessità
Divieto di realizzare tagli non colturali, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 52/78. (RE)
I tagli non colturali non sono previsti dal piano di riassetto
Divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE)
Misura non necessaria nella realtà locale
11 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE)
Misura condivisibile (RE), fatti salvi le infrastrutture connesse alla attività silvo pastorali e il recupero di manufatti storici La verifica di compatibilità di eventuali interventi che si dovessero realizzare in futuro va demandata alla specifica valutazione di incidenza
Predisposizione della regolamentazione dell’utilizzazione forestale di tali habitat nelle aree con rischio di valanghe, al fine di mantenerne le funzioni di difesa. (RE)
Nella ZPS non sussistono condizioni tali da rendere necessaria/utile questa misura
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Misura condivisa (IN) ci sono già lembi di questo habitat in riserva (Pian di Landro Baldassare, Riserva biogenetica dello Stato, Millifret) Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR) NUOVE MISURE PROPOSTE Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE)
9140 FAGGETI SUBALPINI DELL'EUROPA CENTRALE CON ACER E RUMEX ARIFOLIUS12
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento degli habitat all'interno del sito. (RE)
La foresta già viene gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere
Incremento della maturità, soprattutto attraverso invecchiamento e riposo colturale dei cedui degradati, conversione ad alto fusto e libera evoluzione dei cedui invecchiati. (GA)
Misura non necessaria. In Cansiglio non sono presenti cedui
Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (GA, IN)
Misura condivisibile (IN)
12 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Incentivazione degli interventi tesi a favorire la rinnovazione naturale dell’habitat. (GA, IN)
Misura non necessaria nella realtà locale dove gli interventi che si attuano in esecuzione del piano di riassetto già tengono ampiamente conto di questa necessità
Divieto di realizzare tagli non colturali, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 52/78. (RE)
I tagli non colturali non sono previsti dal piano di riassetto
Divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE) (non necessaria per la realtà locale) Misura non necessaria nella realtà locale
Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE)
Misura condivisibile (RE), fatte salve le infrastrutture connesse alla attività silvo pastorali e il recupero di manufatti storici La verifica di compatibilità di eventuali interventi che si dovessero realizzare in futuro va demandata alla specifica valutazione di incidenza
Predisposizione della regolamentazione dell’utilizzazione forestale di tali habitat nelle aree con rischio di valanghe, al fine di mantenerne le funzioni di difesa. (RE)
Nella ZPS non sussistono condizioni tali da rendere necessaria/utile questa misura
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Misura condivisa (IN)
Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti
9180* FORESTE DI VERSANTI, GHIAIONI E VALLONI DEL TILIO-ACERION (FAGGETA)13
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
13 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
La foresta già viene gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione, con conservazione integrale mediante la tutela degli assetti geomorfologici, idraulici e assenza di gestione selvicolturale all’interno dell’habitat tipico di forra, fatte salve le esigenze di protezione fitosanitaria e gli interventi a seguito di calamità naturali. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE, GA)
Graduale conversione in bosco d’alto fusto delle porzioni a ceduo. (RE) Misura non necessaria. In Cansiglio non sono presenti cedui Divieto di piantagione di conifere (RE) Misura condivisibile (RE), anche se di improbabile utilizzo
Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR) Monitoraggio all’interno delle riserve forestali (MR) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti
9410 FORESTE ACIDOFILE MONTANE E ALPINE DI PICEA (VACCINIO-PICEETEA) (PECCETA DI DOLINA)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
La foresta già viene gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere.
Regolamentazione dell’utilizzazione forestale nelle aree con acquifero molto superficiale e mantenimento di popolamenti ad elevata densità al fine di preservare le funzioni di difesa. (RE, GA)
La misura non è pertinente con la realtà ambientale del Cansiglio
Regolamentazione dell’utilizzazione forestale al fine di favorire il non intervento, incrementando la biomassa legnosa in decomposizione e la rinnovazione naturale. (RE)
Misura non necessaria nella realtà locale.
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI Divieto di realizzare interventi di ripulitura del sottobosco al di fuori di piste o sentieri preesistenti, ferme restando le esigenze di prevenzione degli incendi. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Monitoraggio dello stato sanitario e dei processi dinamici in atto nell’habitat. (MR)
Misura condivisibile (MR)
Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE)
Misura condivisibile (RE), in particolare per le motoslitte
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Misura non condivisa in considerazione della realtà locale
Monitoraggio (MR) Controllo dell’evoluzione. Monitoraggio anche climatico, al fine di quantificare l’entità dell’inversione termica, soprattutto nelle zone di passaggio tra pecceta e faggeta Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti
9420 FORESTE ALPINE DI LARIX DECIDUA E/O PINUS CEMBRA (LARICETO)14
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
La foresta già viene gestita secondo piani di gestione di cui alla LR 52/78. La misura appare quindi ridondante rispetto agli obblighi già in essere
Regolamentazione delle attività tradizionali finalizzata al pascolo estensivo, con carichi adeguati ed evitando il passaggio ripetuto. (RE) Misura non necessaria per la realtà locale
Individuazione degli interventi per favorire il rinnovamento del pino cembro. (GA)
Misura inappropriata alla realtà locale dove non vi è presenza di pino cembro
14 Habitat non presente nel formulario e quindi privo delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui l’habitat è presente
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HABITAT NATURA 2000 OSSERVAZIONI
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Non vi sono le condizioni per l’istituzione di riserve forestali in relazione all’esiguità dell’habitat e al fatto che qui si trova in un’espressione non tipica
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HABITAT NON NATURA 2000
Tabella 29: habitat non di interesse comunitario: nuove misure proposte
HABITAT NON NATURA 200015 OSSERVAZIONI
NON NATURA 2000 - CAMPO DA GOLF (CON NUCLEI DI 6230) NUOVE MISURE PROPOSTE Valorizzare con la gestione le aree di nardeto (GA) NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (CON ELEMENTI PUNTIFORMI DI 6230)
NUOVE MISURE PROPOSTE Valorizzare con la gestione le aree di nardeto (IN)
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (DACTYLO-FESTUCETO)
NUOVE MISURE PROPOSTE Data la limitata estensione non si prevedono forme di gestione differenziate rispetto al contesto.
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (FESTUCO-CINOSURETO)
Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (IN) Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (IN)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR)
NON NATURA 2000 - E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (PASCOLO PINGUE)
NUOVE MISURE PROPOSTE Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (GA)
15 Per gli habitat non natura 2000 non sono previste misure dalla DGR 2371 del 27/7/2006
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HABITAT NON NATURA 200015 OSSERVAZIONI
Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (IN) Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR)
NON NATURA 2000 - E2.2 PRATI DA SFALCIO A BASSA E MEDIA ALTITUDINE (ARRENATERETO DEGRADATO)
NUOVE MISURE PROPOSTE Favorire interventi finalizzati al recupero dell’habitat 6510 (IN)
NON NATURA 2000 - E3 PRATERIE PERENNEMENTE O STAGIONALMENTE UMIDE (CON CIRSIUM OLERACEUM)
Favorire lo sfalcio (IN) NUOVE MISURE PROPOSTE Limitare il calpestamento (RE)
NON NATURA 2000 - E5 CONSORZI DI ALTE ERBE E COMUNITÀ PRATIVE DELLE RADURE BOSCHIVE
NUOVE MISURE PROPOSTE Mantenere (valutando caso per caso) aperte queste radure e controllare lo sviluppo di vegetazione arborea. Localmente sfalcio (GA)
NON NATURA 2000 - F3.1 ARBUSTETI E CESPUGLIETI DELLE REGIONI TEMPERATE (CENOSI A LAMPONE)
NUOVE MISURE PROPOSTE Nessuna
NON NATURA 2000 - G1.B BOSCHI NON RIPARIALI DI ALNUS SP. (ALNETA DI ONTANO BIANCO)
NUOVE MISURE PROPOSTE Mantenere l’Habitat in uno stadio giovanile controllando lo sviluppo di abete rosso (IN)
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331
HABITAT NON NATURA 200015 OSSERVAZIONI
NON NATURA 2000 - G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (PECCETA SECONDARIA)
NUOVE MISURE PROPOSTE Favorire, dove presente il faggio (GA)
NON NATURA 2000 - G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (POPOLAMENTO DI ABETE ROSSO - POTENZIALE 9130)
NUOVE MISURE PROPOSTE Favorire il faggio portando il popolamento verso l’habitat 9130 (GA)
NON NATURA 2000 - G3.1J RIMBOSCHIMENTI DI PICEA ABIES (PREVALENTE)
NUOVE MISURE PROPOSTE NON NATURA 2000 - I2.12 GIARDINI BOTANICI
Attività didattiche (PD)
NUOVE MISURE PROPOSTE Attività di conservazione e sperimentazione per la tutela e la diffusione delle specie floristiche maggiormente vulnerabili (IN)
NON NATURA 2000 AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA CAESPITOSA
Controllo dell’invasione della specie (IN) Sfalcio di alcune aree (IN) NUOVE MISURE PROPOSTE Monitoraggio dei risultati delle attività intraprese (MR)
NON NATURA 2000 AREA CALPESTATA, DEGRADATA, DISBOSCATA ECC.
NUOVE MISURE PROPOSTE Sfalcio di alcune aree (IN)
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332
HABITAT NON NATURA 200015 OSSERVAZIONI
NON NATURA 2000 AREA DISBOSCATA CON RIMBOSCHIMENTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE
Monitoraggio finalizzato alla gestione di queste aree (MR)
NUOVE MISURE PROPOSTE Interventi di gestione che favoriscano il ritorno di queste aree verso comunità forestali con presenza anche di aree aperte (IN)
NON NATURA 2000 E5.6 CONSORZI DI ALTE ERBE SU TERRENO CONCIMATO, DI ORIGINE ANTROPICA (STADI NITROFILI)
NUOVE MISURE PROPOSTE Nessuna, salvo la tutela di eventuali zone di canto del re di quaglie (RE)
NON NATURA 2000 LAGHETTO O LAMA PRIVO DI VEGETAZIONE ACQUATICA (POTENZIALE 3150)
NUOVE MISURE PROPOSTE Ricostituzione delle zone umide (almeno di alcune) (GA, IN)
NON NATURA 2000 LAMA CON VEGETAZIONE (POTENZIALE 3150)
Recupero di alcune zone umide (GA, IN) NUOVE MISURE PROPOSTE Sperimentare l’inserimento di nuove specie acquatiche
(MR) NON NATURA 2000 LAMA DISMESSA E INERBITA
NUOVE MISURE PROPOSTE Eventuale ricostituzione delle zone umide (GA, IN)
NON NATURA 2000 FRAGMITETO
NUOVE MISURE PROPOSTE Nessuna
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333
HABITAT NON NATURA 200015 OSSERVAZIONI
NON NATURA 2000 NEOFORMAZIONE DI CONIFERE SU EX-PRATI O PASCOLI
NON NATURA 2000 NEOFORMAZIONE DI LATIFOGLIE SU EX-PRATI O PASCOLI
NUOVE MISURE PROPOSTE Interventi atti a favorire l’affermazione della comunità forestale potenziale (IN)
NON NATURA 2000 PASCOLO DEGRADATO
Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (GA) Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR)
NON NATURA 2000 PRATO ABBANDONATO (BRACHIPODIETO O ALTRI STADI NON PIÙ RICONDUCIBILI A PRATI)
NUOVE MISURE PROPOSTE Ripresa dello sfalcio (IN, GA)
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334
SPECIE ANIMALI DI INTERESSE COMUNITARIO
Tabella 30: specie di interesse comunitario: misure previste dalla DGR 2371/ 2006 e nuove misure proposte
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Tritone crestato (Triturus carnifex)16
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Controllo e riduzione della pressione dei predatori. (GA) Non vi è presenza di predatori della specie in Cansiglio Individuazione e ripristino dei siti idonei alla riproduzione e all’alimentazione. (GA)
Misura condivisibile (IN)
Divieto di raccolta. (RE) Misura condivisibile (RE) Intensificazione delle azioni di vigilanza nei periodi in cui la specie è attiva e presenta maggiori criticità. (GA) La misura sembra eccessiva e non necessaria
Verifica dell’entità della predazione delle larve di anfibi. (MR) Non si è a conoscenza del fenomeno in Cansiglio. La misura sembra non necessaria
Vale inoltre la misura MG5_009. Conservazione dell’habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)”.
Misura non pertinente
Regolamentazione delle attività che interessano l’habitat: Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dell’habitat all’interno del sito. (RE)
Misura non pertinente
Divieto di realizzazione di attività di drenaggio con diretta influenza sull’habitat. (RE)
Misura condivisibile (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE Monitoraggio della specie al fine di individuare le lame dove il tritone crestato è presente (MR)
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)
16 Specie non presente nel formulario e quindi priva delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui la specie è presente
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335
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Individuazione e ripristino dei siti idonei alla riproduzione e all’alimentazione. (GA)
Misura condivisibile (IN)
Divieto di raccolta. (RE) Misura condivisibile (RE) Intensificazione delle azioni di vigilanza nei periodi in cui la specie è attiva e presenta maggiori criticità. (GA)
La misura sembra eccessiva e non necessaria
Riduzione della impermeabilità delle infrastrutture. (GA) Misura non necessaria
NUOVE MISURE PROPOSTE Monitoraggio della specie al fine di individuare le lame dove L’ululone è presente (MR)
Albanella minore (Circus pygargus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Albanella reale (Circus cyaneus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Allocco degli Urali (Strix uralensis) - Civetta nana (Glaucidium passerinum) - Civetta caporosso (Aegolius funereus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR)
Misura condivisibile (MR)
Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione e regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Vale inoltre la misura MG4_001: Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
La foresta è già gestita secondo un piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
Non sono presenti cedui
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, che appare misura funzionale ad altre specie faunistiche, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile (RE)
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE)
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337
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Misura condivisibile per la parte relativa alle riserve forestali (IN). Gli altri obiettivi non sono pertinenti con le specie qui trattate
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA) Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto viene già effettuato
Aquila reale (Aquila chrysaetos) - Gufo reale (Bubo bubo) - Falco pellegrino (Falco peregrinus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Gestione e monitoraggio dei siti di nidificazione: Completamento dell’inventario e della cartografia dei siti di nidificazione dell’avifauna rupestre e delle relative cause di minaccia. (MR)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei
Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. Divieto di praticare il volo a vela, il volo con deltaplano, l’alpinismo, l’arrampicata su roccia e la frequentazione delle aree comprese entro 200 m dai siti di nidificazione nei periodi sensibili. (RE, MR)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei
Promozione di campi di sorveglianza contro il disturbo potenziale nei siti di riproduzione. (MR)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei
Svolgimento di attività mirate di vigilanza per evitare la raccolta di uova o di nidiacei. (GA)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei
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338
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Regolamentazione delle utilizzazioni forestali nelle zone di cova in periodo riproduttivo ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei
Valgono inoltre le misure MG3_001, MG4_001, MG8_005. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure:
Analisi dello stato di conservazione ed esame delle tendenze in atto. (MR) Considerato che, verosimilmente, la ZPS viene utilizzata solo saltuariamente da queste specie, la misura sembra eccessiva
Mantenimento e ripristino delle tradizionali attività di pascolo in coerenza con gli obiettivi di conservazione. (RE) Misura non necessaria
Individuazione di incentivi per la conservazione e il recupero di pascoli e prati-pascolo degradati mediante pascolamento con un carico adeguato di bestiame, da valutare caso per caso ed evitando l’instaurarsi di fenomeni erosivi. (IN)
Misura non pertinente
Ripristino delle pozze d’alpeggio e degli abbeveratoi, con presenza d’acqua anche nei mesi estivi. (GA, IN)
Misura non pertinente
Individuazione delle aree con adeguate caratteristiche da mantenere a sfalcio. (MR)
Misura non pertinente
Sfalcio periodico dei pascoli e dei prati in abbandono e trinciatura degli incolti cespugliati, con modalità e tempi compatibili alle esigenze ecologiche delle specie nidificanti a terra presenti. (GA, IN)
Misura non pertinente
Obbligo di comunicazione all’ente gestore del sito dell’abbandono dell’attività di pascolo. (RE)
Misura non pertinente
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
La foresta è già gestita secondo un piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
Non sono presenti cedui
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339
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, che appare misura funzionale ad altre specie faunistiche, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE) Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Misura condivisibile per la parte relativa alle riserve forestali. Gli altri obiettivi non sono pertinenti con le specie qui trattate. Si tratta, in ogni caso, di misure non pertinenti con le specie in esame
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA)
Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
Conservazione dell’habitat 8210 “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica”.
Gestione finalizzata alla conservazione integrale e al non intervento. (RE) Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei. Misura non necessaria
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340
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Verifica della compatibilità dei tracciati alpinistici e delle palestre di roccia con la conservazione dell’habitat e le specie nidificanti dell’avifauna. (MR)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei. Misura non necessaria
Predisposizione della regolamentazione delle attività alpinistiche che interessano gli habitat e avvio di azioni di informazione e sensibilizzazione nei confronti delle associazioni sportive e dei club alpini. (RE, PD)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei. Misura non necessaria
Divieto di escavazione. (RE) Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei. Misura non necessaria
Individuazione delle principali stazioni rappresentative dell’habitat e della flora rupestre e avvio di studi specifici sulla fauna associata all’habitat. (MR)
Queste specie non risulta siano nidificanti nella ZPS ne vi sono ambienti idonei. Misura non necessaria
NUOVE MISURE PROPOSTE Monitoraggio gufo reale Averla piccola (Lanius collurio)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS Monitoraggio primaverile (MR) Mantenimento di una componente arbustiva nei prati, pascoli e prato-pascoli (RE, IN, GA)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Messa a dimora di qualche arbusto Balia dal collare (Ficedula albicollis)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Biancone (Circaetus gallicus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
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341
SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
NUOVE MISURE PROPOSTE La specie frequenta aree immediatamente esterne alla ZPS, in modo saltuario. Non si ritiene necessario prevedere misure specifiche
Cicogna bianca (Ciconia ciconia)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Cicogna nera (Ciconia nigra)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Coturnice (Alectoris graeca)17 - Fagiano di monte (Tetrao tetrix)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
17 La coturnice è specie non presente in modo stabile all’intero della ZPS. Non si individuano misure per la specie
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Individuazione e protezione delle covate. (GA, MR)
Il fagiano di monte può frequentare aree marginali della ZPS, che non assume importanza per la tutela della popolazione che gravita sul M. Cavallo. Non sembra opportuno attivare specifiche misure per il monitoraggio della specie. La protezione di eventuali covate si può considerare garantita con le attuali normative in vigore
Mantenimento e protezione delle arene di canto di Tetrao tetrix tetrix, compatibilmente alle esigenze di mantenimento degli habitat. (GA, MR)
All’interno della ZPS non è nota la presenza di arene di canto
Istituzione di specifici monitoraggi diretti annuali per la valutazione del trend evolutivo e dell’indice riproduttivo annuale, per l’individuazione della soglia di cacciabilità rispetto allo stato di conservazione della specie a livello regionale e la formulazione dei piani numerici di prelievo. (RE, MR)
In relazione a quanto sopra specificato, la misura appare eccessiva e non necessaria
Regolamentazione dell’accesso ai piani di prelievo venatorio in relazione alle dimensioni numeriche dei piani medesimi, con previsione di misure di controllo (obbligo di denuncia dell’uscita, limitazione dei permessi di abbattimento per piani di prelievo particolarmente contenuti, rendicontazione immediata dei capi abbattuti; conferimento dei capi abbattuti a centri di controllo per il rilevamenti di dati biologici e biometrici). (RE)
Nella ZPS non è consentita l’attività venatoria
Divieto di sci alpinismo nelle zone di svernamento e di canto. (RE) Misura non necessaria Valgono inoltre le misure MG3_001, MG4_001. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure:
Analisi dello stato di conservazione ed esame delle tendenze in atto. (MR) Considerato che, verosimilmente, la ZPS viene utilizzata solo saltuariamente da queste specie, la misura sembra eccessiva
Mantenimento e ripristino delle tradizionali attività di pascolo in coerenza con gli obiettivi di conservazione. (RE) Misura non necessaria
Individuazione di incentivi per la conservazione e il recupero di pascoli e prati-pascolo degradati mediante pascolamento con un carico adeguato di bestiame, da valutare caso per caso ed evitando l’instaurarsi di fenomeni erosivi. (IN)
Misura non pertinente
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Ripristino delle pozze d’alpeggio e degli abbeveratoi, con presenza d’acqua anche nei mesi estivi. (GA, IN)
Misura non pertinente
Individuazione delle aree con adeguate caratteristiche da mantenere a sfalcio. (MR) Misura non pertinente
Sfalcio periodico dei pascoli e dei prati in abbandono e trinciatura degli incolti cespugliati, con modalità e tempi compatibili alle esigenze ecologiche delle specie nidificanti a terra presenti. (GA, IN)
Misura non pertinente
Obbligo di comunicazione all’ente gestore del sito dell’abbandono dell’attività di pascolo. (RE)
Misura non pertinente
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
La foresta è già gestita secondo un piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
Non sono presenti cedui
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, che appare misura funzionale ad altre specie faunistiche, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Si tratta di misure non pertinenti con le specie in esame
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA)
Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
NUOVE MISURE PROPOSTE Falco di palude (Circus aeruginosus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
La DGR prevede misure specifiche per la tutela della specie che sono calibrate sul contesto ambientale delle valli della laguna superiore di Venezia. Nessuna di queste misure è pertinente con gli habitat propri del Cansiglio
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Realizzazione di studi specifici sulla distribuzione e densità delle popolazioni. (MR)
Misura condivisibile (MR)
Completamento dell’inventario e della cartografia delle aree di nidificazione e individuazione delle relative cause di minaccia. (MR)
Misura condivisibile (MR)
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione e regolamentazione delle utilizzazioni forestali nelle zone di cova in periodo riproduttivo ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Valgono inoltre le misure MG4_001, MG4_002. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
In Cansiglio non ci sono cedui
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, che appare misura funzionale ad altre specie faunistiche, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE, GA)
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Si tratta di misure non pertinenti con la specie in esame
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA)
Misura non necessaria in Cansiglio
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
Conservazione degli habitat 9110 “Faggeti del Luzulo-Fagetum”, 9130 “Faggeti dell’Asperulo-Fagetum”, 9150 “Faggeti calcicoli dell’Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion”.
Regolamentazione delle attività selvicolturali che interessano gli habitat: Redazione di un piano d'azione attraverso l'elaborazione dei piani forestali di cui all'art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento degli habitat all'interno del sito. (RE)
La foresta è già gestita secondo un piano di riassetto
Incremento della maturità, soprattutto attraverso invecchiamento e riposo colturale dei cedui degradati, conversione ad alto fusto e libera evoluzione dei cedui invecchiati. (GA)
Non sono presenti cedui
Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (GA, IN)
Misura condivisibile (IN)
Incentivazione degli interventi tesi a favorire la rinnovazione naturale dell’habitat. (GA, IN)
Misura non necessaria
Divieto di realizzare tagli non colturali, ai sensi dell’art. 23 della L.R. 52/78.(RE)
Misura non pertinente con la specie in esame
Divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE)
Misura condivisibile ma non pertinente con la specie in esame
Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE) Misura che appare eccessiva Predisposizione della regolamentazione dell’utilizzazione forestale di tali habitat nelle aree con rischio di valanghe, al fine di mantenerne le funzioni di difesa. (RE)
Nella ZPS non sussistono condizioni tali da rendere necessaria/utile questa misura
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE)
Misura condivisa (IN)
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
NUOVE MISURE PROPOSTE Francolino di monte (Bonasa bonasia) Gallo cedrone (Tetrao urogallus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Individuazione e protezione delle covate. (GA, MR) Misura condivisa (GA, RE, MR) Mantenimento, protezione o creazione di arene di canto di Tetrao urogallus, con realizzazione di radure di limitata estensione, fino a 500 m2. (GA)
Misura condivisa (GA)
Incentivazione per interventi di miglioramento dell’habitat boschivo a favore di Bonasa bonasia e apertura di piccole radure non superiori ai 3000 m2. (IN)
Misura condivisa (IN)
Divieto di sci alpinismo nelle zone di svernamento e di canto. (RE) Misura condivisa (RE) Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE)
Misura condivisa (RE)
Regolamentazione delle utilizzazioni forestali nelle zone di cova in periodo riproduttivo ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Misura condivisa (RE)
Vale inoltre la misura MG4_001. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
In Cansiglio non ci sono cedui
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, che appare misura funzionale ad altre specie faunistiche, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile ma non pertinente con le specie in esame
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE, GA)
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Si tratta di misure non pertinenti con la specie in esame
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA) Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
Monitoraggio delle popolazioni (MR) Incentivare la presenza di uno strato arbustivo in bosco (GA) NUOVE MISURE PROPOSTE Favorire, a partire dalle zone dove la specie è presente, la presenza porzioni di bosco con strutture idonee alla specie (GA)
Ghiandaia marina (Coracias garrulus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Grifone (Gyps fulvus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Gru (Grus grus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Nibbio Bruno (Milvus migrans)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Picchio cenerino (Picus canus)18
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR)
Misura condivisa (MR)
Regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Conservazione, ove compatibile con le esigenze di protezione fitosanitaria, di necromassa vegetale, comprese le piante deperienti in numero complessivo per ettaro da stabilire caso per caso. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Vale inoltre la misura MG4_001. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
In Cansiglio non ci sono cedui
18 Specie non presente nel formulario e quindi priva delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui la specie è presente
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile (GA, RE)
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE, GA)
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Misura condivisibile per la parte relativa alla riserve forestali (IN, MR)
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA) Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
NUOVE MISURE PROPOSTE Picchio nero (Dryocopus martius)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR)
Misura condivisibile (MR)
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Conservazione, ove compatibile con le esigenze di protezione fitosanitaria, di necromassa vegetale, comprese le piante deperienti in numero complessivo per ettaro da stabilire caso per caso. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Vale inoltre la misura MG4_001. Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Obiettivi già perseguiti con il piano di riassetto
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
In Cansiglio non ci sono cedui
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
A esclusione del rilascio in bosco del legno morto, gli obiettivi indicati nella misura sono già perseguiti attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE)
Misura condivisibile (GA, RE)
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura condivisibile (RE, GA)
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN)
Obiettivo già perseguito attraverso l’attuale gestione selvicolturale
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Misura condivisibile per la parte relativa alla riserve forestali (IN, MR)
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA)
Misura non necessaria in Cansiglio
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
In Cansiglio non vi sono boschi cedui
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR)
Misura già in atto. Il suo recepimento nel piano di gestione appare ridondante rispetto a quanto già ora viene effettuato
NUOVE MISURE PROPOSTE Piviere tortolino (Charadrius morinellus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Re di quaglie (Crex crex)19
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Individuazione dei siti di nidificazione e delle relative cause di minaccia. (MR)
Misura condivisibile (MR)
Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE)
Misura condivisibile (RE)
19 Specie non presente nel formulario e quindi priva delle Misure di conservazione. Le Misure sotto indicate sono quelle previste in altri siti in cui la specie è presente
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Promozione di campi di sorveglianza contro il disturbo potenziale nei siti di riproduzione. (MR)
Misura non necessaria
Monitoraggio annuale dei maschi cantori. (MR) Misura condivisibile (MR) Regolamentazione ai sensi delle D.G.R. 4808/97, 1252/04 e 2061/05 e obbligo di effettuare sfalci per parcelle a rotazione non prima del termine del periodo riproduttivo (inizio luglio), nei prati identificati come aree di nidificazione. (RE, IN)
Misura condivisibile (RE, IN)
Valgono inoltre le misure MG2_002, MG3_001. Tutela delle covate e nidiate nelle aree agricole all’interno del sito: Obbligo di sfalcio in tempi compatibili con la riproduzione della fauna selvatica. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Impiego della barra d’involo durante le operazioni agricole o di altri strumenti idonei a garantire la tutela degli esemplari presenti negli appezzamenti. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Operazioni di sfalcio dal centro degli appezzamenti verso il perimetro esterno. (RE)
Misura non necessaria
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Misura non pertinente con la specie in esame
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Analisi dello stato di conservazione ed esame delle tendenze in atto. (MR) Mantenimento e ripristino delle tradizionali attività di pascolo in coerenza con gli obiettivi di conservazione. (RE)
Misura condivisibile (RE)
Individuazione di incentivi per la conservazione e il recupero di pascoli e prati-pascolo degradati mediante pascolamento con un carico adeguato di bestiame, da valutare caso per caso ed evitando l’instaurarsi di fenomeni erosivi. (IN)
Misura non pertinente con la specie in esame
Ripristino delle pozze d’alpeggio e degli abbeveratoi, con presenza d’acqua anche nei mesi estivi. (GA, IN) Misura non pertinente con la specie in esame
Individuazione delle aree con adeguate caratteristiche da mantenere a sfalcio. (MR)
Misura condivisibile (MR)
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SPECIE ANIMALI OSSERVAZIONI
Sfalcio periodico dei pascoli e dei prati in abbandono e trinciatura degli incolti cespugliati, con modalità e tempi compatibili alle esigenze ecologiche delle specie nidificanti a terra presenti. (GA, IN)
Misura condivisibile (RE, GA, IN)
Obbligo di comunicazione all’ente gestore del sito dell’abbandono dell’attività di pascolo. (RE)
Misura non necessaria
NUOVE MISURE PROPOSTE Smeriglio (Falco columbarius)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE
La specie è di comparsa accidentale nella ZPS, all’interno della quale, neppure a livello potenziale, vi sono le condizioni per una sua possibile nidificazione. Anche nel corso di altri periodi dell’anno l’habitat non appare particolarmente idoneo. Non si ravvisa quindi la necessità di prevedere misure specifiche per la tutela della specie e del suo habitat
Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 La DGR non ha previsto misure per questa specie, nemmeno in altre ZPS
NUOVE MISURE PROPOSTE La specie frequenta aree immediatamente esterne alla ZPS, in modo saltuario. Non si ritiene necessario prevedere misure specifiche
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Specie vegetali di interesse comunitario
SPECIE VEGETALI DI INTERESSE COMUNITARIO OSSERVAZIONI
Buxbaumia viridis
MISURE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Divieto di raccolta della specie e dei tappeti muscinali dalle ceppaie della stazione nota. (RE)
Misura condivisibile (RE). Si segnala che al momento non è peraltro nota la presenza della specie nella ZPS
Approfondimento degli studi sulla specie per valutare la presenza di eventuali nuove stazioni e individuare ulteriori ambienti idonei ad ospitarla. (MR)
Misura condivisibile (MR).
Monitoraggio della presenza di ceppi marcescenti e della capacità di dispersione degli individui nella stazione nota. (MR)
Misura condivisibile (MR)
SPECIE VEGETALI RARE
Tabella 31: specie vegetali rare: nuove misure proposte
SPECIE VEGETALI RARE OSSERVAZIONI
Cystopteris sudetica, Epipogium aphyllum e Listera cordata
Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Cartografia delle aree con presenza della specie (MR) Divieto entrata con mezzi meccanici in presenza della specie (RE) Mantenimento soprassuolo arboreo con copertura almeno dell’ 80% (RE)
NUOVE MISURE PROPOSTE
Monitoraggio dello stato di conservazione (MR) Bolboschoenus maritimus, Eleocharis austriaca, Gnaphalium uliginosum, Peplis portula, Sparganium emersum, Typha shuttleworthii
NUOVE MISURE PROPOSTE Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE)
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SPECIE VEGETALI RARE OSSERVAZIONI
Tutela della popolazione nel caso di intervento in zone umide (RE) Monitoraggio dello stato di conservazione (MR) Diffusione delle specie in altri siti umidi (IN)
Cardaminopsis halleri, Danthonia alpina
Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Ripristino e/o regolarizzazione dello sfalcio (IN) NUOVE MISURE PROPOSTE
Divieto di concimazioni (RE) Thalictrum lucidum, Selinum carvifolia
Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) NUOVE MISURE PROPOSTE Sfalcio annuale con raccolta (IN)
Laserpitium krapfii subsp. gaudinii, Molopospermun peloponnesiacum
Contenimento eccessiva espansione del bosco. NUOVE MISURE PROPOSTE Mantenimento di zone ecotonali (RE)
Carex lasiocarpa, Drosera rotundifolia Eriophorum angustifolium, Eriophorum vaginatum, Menyanthes trifoliata, Rhynchospora alba, Viola palustris
Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) NUOVE MISURE PROPOSTE Conservazione integrale degli Habitat 7110 e 7140 (RE)
Spergula arvensis NUOVE MISURE PROPOSTE Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE)
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ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006
Tabella 32: Altre misure di carattere generale previste dalla Dgr 2371 del 27 luglio 2006 con osservazioni
ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 OSSERVAZIONI
Mitigazione degli impatti della fauna contro le infrastrutture: Realizzazione di una banca dati relativa agli episodi di impatto contro le principali reti aeree (cavi elettrici, impianti di risalita), contro recinzioni e traffico veicolare. (MR)
Misura condivisibile (MR)
Valutazione della necessità di collocazione di dissuasori adeguati e loro eventuale predisposizione. (GA, RE)
Misura condivisibile (GA, RE)
Verifica della possibilità di rendere gli habitat contermini alle infrastrutture coinvolte meno appetibili per la fauna. (MR) Misura non condivisa per il Cansiglio
Tutela delle covate e nidiate nelle aree agricole all’interno del sito: Obbligo di sfalcio in tempi compatibili con la riproduzione della fauna selvatica. (RE) Misura già esaminata sopra
Impiego della barra d’involo durante le operazioni agricole o di altri strumenti idonei a garantire la tutela degli esemplari presenti negli appezzamenti. (RE)
Misura già esaminata sopra
Operazioni di sfalcio dal centro degli appezzamenti verso il perimetro esterno. (RE)
Misura già esaminata sopra
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Misura già esaminata sopra
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Analisi dello stato di conservazione ed esame delle tendenze in atto. (MR)
Misura già esaminata sopra
Mantenimento e ripristino delle tradizionali attività di pascolo in coerenza con gli obiettivi di conservazione. (RE) Misura già esaminata sopra
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ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 OSSERVAZIONI
Individuazione di incentivi per la conservazione e il recupero di pascoli e prati-pascolo degradati mediante pascolamento con un carico adeguato di bestiame, da valutare caso per caso ed evitando l’instaurarsi di fenomeni erosivi. (IN)
Misura già esaminata sopra
Ripristino delle pozze d’alpeggio e degli abbeveratoi, con presenza d’acqua anche nei mesi estivi. (GA, IN) Misura già esaminata sopra
Individuazione delle aree con adeguate caratteristiche da mantenere a sfalcio. (MR)
Misura già esaminata sopra
Sfalcio periodico dei pascoli e dei prati in abbandono e trinciatura degli incolti cespugliati, con modalità e tempi compatibili alle esigenze ecologiche delle specie nidificanti a terra presenti. (GA, IN)
Misura già esaminata sopra
Obbligo di comunicazione all’ente gestore del sito dell’abbandono dell’attività di pascolo. (RE) Misura già esaminata sopra
Redazione di un Piano di Azione attraverso l’elaborazione dei piani forestali di cui all’art. 23 della L.R. 52/78 per il mantenimento e miglioramento dei popolamenti silvo - pastorali all’interno del sito. (RE)
Misura già esaminata sopra
In alternativa porre in essere le seguenti misure: Individuazione delle porzioni dei cedui da avviare ad una graduale conversione in fustaie e favorire l’arricchimento floristico del popolamento forestale. (GA, MR)
Misura già esaminata sopra
Redazione di Linee Guida Regionali per la gestione selvicolturale di tipo naturalistico prediligendo il governo differenziato per particelle, i tagli a rotazione con periodicità appropriate, il mantenimento di superfici costanti e sufficientemente ampie di bosco maturo e il rilascio in bosco del legno morto, compatibilmente con le esigenze fitosanitarie. (GA)
Misura già esaminata sopra
Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE) (condivisa)
Misura già esaminata sopra
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ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 OSSERVAZIONI
Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA)
Misura già esaminata sopra
Individuazione di incentivi per interventi finalizzati a mantenere ed accrescere la biodiversità delle foreste. (IN) Misura già esaminata sopra
Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali, anche per la produzione del seme e degli arboreti, per la conservazione e il miglioramento genetico del materiale forestale di propagazione. (MR)
Misura già esaminata sopra
Controllo ed eventuale contenimento delle specie erbacee e arbustive invasive o alloctone. (GA)
Misura già esaminata sopra
Individuazione e messa a riposo colturale dei cedui degradati, rinfoltimento tramite semina o piantagione di specie che costituiscono il ceduo e di altre specie appartenenti all’associazione vegetazionale tipica della stazione di intervento, tenendo presenti le condizioni del suolo e le condizioni climatiche locali; istituzione del divieto di utilizzo di specie non locali nei rimboschimenti e nei rinfoltimenti. (RE, GA)
Misura già esaminata sopra
Prosecuzione dell’attuale Pianificazione delle attività di antincendio boschivo. (MR) Misura già esaminata sopra
Regolamentazione delle attività di gestione della risorsa idrica negli ambienti umidi e di torbiera:
Redazione di Linee Guida Regionali per gli accessi e la fruizione sostenibile degli ambienti umidi di torbiera e realizzazione di un Piano di Azione complessivo per tutti i siti. (RE)
Il Piano di gestione prevede il recepimento di queste Linee Guida Regionali, una volta predisposte
Divieto di accesso e pascolo, con la sola eccezione di eventuali percorsi appositamente individuati. (RE)
Misura condivisa (RE)
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ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 OSSERVAZIONI
Predisposizione di un Piano di Azione per il mantenimento dei livelli di acqua ottimali, per limitare l’interrimento delle aree umide e per contrastare la successiva ricolonizzazione arbustiva e arborea. (RE, GA)
Misura non necessaria
Divieto di realizzazione di interventi che possono provocare la frammentazione degli habitat di torbiera. (RE)
Misura condivisa (RE)
Divieto di tagli boschivi all’interno delle zone di torbiera. (RE)
Misura non necessaria perché le principali torbiere del Cansiglio non sono interessate dalla presenza di boschi. La presenza di rinnovazione forestale in seguito a ricolonizzazione andrà invece contrastata per evitare la trasformazione dell’Habitat.
Attivazione di un piano di controllo e vigilanza sull’emungimento dalle falde e sugli episodi di inquinamento e monitoraggio delle acque rispetto alle componenti chimico-fisiche, biologiche (faunistiche, floristiche, vegetazionali) e paesaggistiche nel bacino imbrifero che alimenta le aree di torbiera. (GA, MR)
Misura condivisa (MR)
Regolamentazione degli accessi, dei flussi turistici e delle attività di fruizione degli ambienti carsici:
Redazione di Linee Guida Regionali per gli accessi e la fruizione sostenibile degli ambienti carsici e realizzazione di un Piano di Azione complessivo per tutti i siti; formazione di guide esperte nella pratica di attività speleologiche compatibili con la conservazione delle risorse naturali nell’ambito della Federazione Speleologica Veneta. (RE)
Misura condivisa (RE)
Completamento degli studi geomorfologici. (MR) Misura condivisa (MR) Prosecuzione delle attività di ricerca e monitoraggio sulle componenti biologiche, sull’impatto della frequentazione e sulla presenza di inquinamenti. (MR)
Misura condivisa (MR)
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ALTRE MISURE DI CARATTERE GENERALE PREVISTE DALLA DGR 2371 DEL 27 LUGLIO 2006 OSSERVAZIONI
Valutare la necessità di permesso di accesso alle cavità carsiche previa autorizzazione dell’ente gestore, per motivi di ricerca scientifica o esplorazione e per motivi didattici. (RE)
Misura condivisa (RE)
Completamento dell’inventario e della cartografia della presenza di comunità di chirotteri e predisposizione dell’interdizione stagionale degli accessi. (MR, RE)
Misura condivisa (MR)
ALTRE MISURE PROPOSTE
Tabella 33: altre misure proposte
ALTRE MISURE OSSERVAZIONI
Monitoraggio della presenza di Rosalia alpina nella faggeta MR Eventuale progetto di re (?) introduzione della specie GA
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ELENCO DELLE SOLE MISURE DA APPLICARE
In questa parte sono sintetizzatre le sole misure da applicare.
Il documento prende in esame, in successione:
� habitat Natura 2000;
� habitat non Natura 2000;
� specie animali di interesse comunitario;
� specie vegetali di interesse comunitario;
� specie vegetali rare;
� altre misure di carattere generale.
Habitat Natura 2000
Tabella 34: Habitat Natura 2000: elenco delle sole misure da applicare
3150 LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAMION O HYDROCHARITION Monitoraggio delle condizioni idrogeologiche e degli assetti geomorfologici dell’habitat e individuazione degli interventi necessari a ridurre l’interrimento attraverso la limitazione dei processi di eutrofizzazione e di sedimentazione e mediante attività di rinaturalizzazione. (MR, GA) Nel caso in cui sia necessario operare su lame che ospitano questo habitat, va evitato l’intervento sull’intera superficie della zona umida, interessandone solo una parte e, solo dopo la ricolonizzazione da parte della vegetazione della porzione manomessa, si può operare sulla restante parte. In alternativa, va prevista la messa a dimora di piante tipiche dell’habitat a lavori ultimati (RE) Nel caso si debba intervenire su zone umide che ospitano l’habitat, è bene effettuare i lavori in fase di riposo vegetativo (RE) Realizzazione di nuove zone umide, possibilmente in corrispondenza di ex lame oggi prive d’acqua. Indicativamente si può ipotizzare la realizzazione di una dozzina di nuove lame, suddivise fra la piana e la Valmenera, di cui un 30% di piccole, un 30% di medie e un 30% di grandi (IN) Monitoraggio dell’assetto floristico (MR) Monitoraggio delle dinamiche di colonizzazione delle nuove zone umide da parte della vegetazione (MR) Sviluppo di programmi didattici nelle lame del giardino botanico (PD)
4060 LANDE ALPINE E BOREALI (CON PIANO ARBOREO RADO E ALNETA)
Controllo dell’evoluzione della biocenosi verso consorzi forestali. Controllo dello sviluppo della vegetazione arborea (GA). 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI 5130 FORMAZIONI A JUNIPERUS COMMUNIS SU LANDE O PRATI CALCICOLI / 6210 FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) Monitoraggio dell’habitat per coglierne le dinamiche vegetazionali (MR)
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Interventi sulla componente arborea finalizzati ad evitare il completo sviluppo di formazioni forestali (IN, GA) 6230* FORMAZIONI ERBOSE A NARDUS, RICCHE DI SPECIE, SU SUBSTRATO SILICEO DELLE ZONE MONTANE (E DELLE ZONE SUBMONTANE DELL'EUROPA CONTINENTALE) (DEGRADATO) Regolamentazione e valorizzazione, anche mediante incentivi, delle attività agropastorali tradizionali: pascolamento bovino od ovino estensivo con carico di pascolo da valutare caso per caso; sfalcio regolare da associare al pascolamento nelle situazioni di fascia montana di bassa quota. (RE) Divieto di utilizzo di fertilizzanti. (RE) Monitoraggio della composizione floristica e della diffusione di Nardus stricta nell’ambito dell’habitat in oggetto (favorita ed alimentata da sovrapascolamento). (MR) Divieto di modifica della destinazione d’uso del suolo. (RE) Divieto di utilizzo di liquame zootecnico (RE) Controllo dello sviluppo di specie infestanti (RE) Divieto di semina con specie erbacee commerciali 6430 BORDURE PLANIZIALI, MONTANE ALPINE DI MEGAFORBIE IGROFILE Divieto di alterazione dell’habitat, anche con bonifica e drenaggio, qualora situato nei pressi dei corsi d’acqua, fatte salve le esigenze di protezione dal rischio idrogeologico. (RE)
Sfalcio biennale, a fine stagione vegetativa, con raccolta e allontanamento dell’erba (GA)
6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (ARRENATERETO DEGRADATO PER IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE) 6510 PRATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO) / 6210 FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) NON NATURA 2000 AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA / 6510 PRATERIE MONTANE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE (DEGRADATO) Regolamentazione delle attività di pascolo e verifica dei carichi massimi, incentivazione delle forme estensive di utilizzazione, definizione dei rapporti con le attività di sfalcio. (RE).Nelle aree di pascolo, in presenza dell’Habitat, è auspicabile effettuare un primo sfalcio e un pascolo estensivo tardivo. Controllo dello sviluppo di specie infestanti (RE, GA) Divieto di trasformazione a pascolo intensivo o altre tipologie agricole intensive e limitazione degli apporti di fertilizzanti. (RE) Monitoraggio e studio degli effetti del carico di erbivori selvatici sulle praterie da fieno. (MR) In relazione alla notevole presenza di cervi, la misura è condivisibile (MR), tenuto conto anche del fatto che gli agricoltori, che si pongono quali attori principali nella gestione degli habitat erbacei, devono essere posti nelle condizioni di operare in condizioni di sostenibilità economica. Concimazione con letame maturo anziché con liquame (RE nella riserva, IN nelle altre zone) Intervento di eliminazione della Deschampsia (IN) Gestione attraverso il solo sfalcio (GA nella riserva, IN nelle altre zone)
6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO DEGRADATO PER IPERCONCIMAZIONE O ALTRE CAUSE, PASCOLO) 6520 PRATERIE MONTANE DA FIENO (TRISETETO)
Regolamentazione e valorizzazione, anche mediante la predisposizione di incentivi, delle attività agropastorali tradizionali. (IN)
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Concimazione con letame maturo anziché con liquame (IN) Gestione attraverso il solo sfalcio (IN) 7110* TORBIERE ALTE ATTIVE 7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI / 7110* TORBIERE ALTE ATTIVE Divieto di realizzazione di qualunque intervento potenzialmente causa di eutrofizzazione dell’habitat. (RE) Divieto di estrazione della torba, di alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque, con particolare riferimento all’utilizzo di pesticidi, ammendanti e fitofarmaci nel bacino imbrifero che alimenta le stazioni occupate dagli habitat. (RE) Misura condivisa, soprattutto per la parte riguardante la possibile alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque (RE). In Cansiglio non si usano pesticidi, ammendanti e fitofarmaci Regolamentazione della fruizione e divieto di attraversamento diretto dell’habitat, eventuale realizzazione, nei soli casi di elevato interesse didattico, di percorsi attrezzati da effettuarsi con metodiche non pregiudizievoli per l’ecosistema. (RE) Divieto di trasformazione dell’uso del suolo con particolare riferimento all’uso agricolo, alle attività di pascolo e al rimboschimento. (RE) Attivazione di un piano di monitoraggio dell’habitat. (MR) Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) o manutenzioni alle esistenti (IN) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN) Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR) 7140 TORBIERE DI TRANSIZIONE E INSTABILI Divieto di realizzazione di qualunque intervento potenzialmente causa di eutrofizzazione dell’habitat. (RE) Divieto di estrazione della torba, di alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque, con particolare riferimento all’utilizzo di pesticidi, ammendanti e fitofarmaci nel bacino imbrifero che alimenta le stazioni occupate dagli habitat. (RE) Misura condivisa, soprattutto per la parte riguardante la possibile alterazione dell’idrodinamica e della qualità delle acque (RE). Regolamentazione della fruizione e divieto di attraversamento diretto dell’habitat, eventuale realizzazione, nei soli casi di elevato interesse didattico, di percorsi attrezzati da effettuarsi con metodiche non pregiudizievoli per l’ecosistema. (RE) Divieto di trasformazione dell’uso del suolo con particolare riferimento alle attività di pascolo e al rimboschimento. (RE) Attivazione di un piano di monitoraggio dell’habitat. (MR) Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) o manutenzioni alle esistenti (IN) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN) Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR)
7230 TORBIERE BASSE ALCALINE 7230 TORBIERE BASSE ALCALINE (DEGRADATO)
Divieto di realizzare captazioni dalle sorgenti e dai corsi d’acqua vitali per la permanenza dell’habitat e divieto di realizzazione di attività di drenaggio in contrasto con la conservazione dell’habitat. (RE) Misura condivisibile per la parte relativa al possibile drenaggio (RE). Non esistono in Cansiglio sorgenti o corsi d’acqua che alimentano aree dove è presente questo habitat
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Divieto di estrazione della torba. (RE) Divieto di realizzare attività di rimboschimento, nell’habitat e nelle aree circostanti entro un raggio di 200 m. (RE) (condivisa) Divieto di apertura di nuove strade, piste forestali, o la costruzione di manufatti, nell’habitat e nelle aree circostanti entro un raggio di 200 m, fatto salvo il rispetto delle disposizioni di cui all’art. 6, comma 2 della L.R. 14/92. (RE) Monitoraggio dei processi dinamici in atto nel paesaggio vegetale della torbiera in particolare rispetto a ricolonizzazioni arbustive o arboree e alla presenza di eventuali specie alloctone. (MR) Divieto di pascolo (RE) Posa in opera di delimitazioni (staccionate, ecc.) (IN) Controllo della ricolonizzazione arboreo-arbustiva (GA RE) Divieto di liquamazione nel bacino scolante direttamente sulla zona umida (RE) Sfalcio delle aree limitrofe alla zona umida (IN) Monitoraggio floristico, vegetazionale, faunistico, idrologico (MR)
9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (ABIETETO) 9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (PICEO-FAGGETO) Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (IN) Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE) Riduzione della consistenza del cervo (GA, IN) Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
9130 FAGGETI DELL'ASPERULO-FAGETUM (FAGGETA MONTANA E ALTIMONTANA) Incremento della maturità, soprattutto attraverso invecchiamento e riposo colturale dei cedui degradati, conversione ad alto fusto e libera evoluzione dei cedui invecchiati. (GA) Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (IN) Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (MR, RE) Misura condivisa (IN) Le misure legate agli habitat di specie sono trattate più avanti Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
9140 FAGGETI SUBALPINI DELL'EUROPA CENTRALE CON ACER E RUMEX ARIFOLIUS Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (IN) Divieto di cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. (RE) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (IN) Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
9180* FORESTE DI VERSANTI, GHIAIONI E VALLONI DEL TILIO-ACERION (FAGGETA)
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Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione, con conservazione integrale mediante la tutela degli assetti geomorfologici, idraulici e assenza di gestione selvicolturale all’interno dell’habitat tipico di forra, fatte salve le esigenze di protezione fitosanitaria e gli interventi a seguito di calamità naturali. (RE, GA) Divieto di piantagione di conifere (RE) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE) Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR) Monitoraggio all’interno delle riserve forestali (MR)
9410 FORESTE ACIDOFILE MONTANE E ALPINE DI PICEA (VACCINIO-PICEETEA) (PECCETA DI DOLINA) Divieto di realizzare interventi di ripulitura del sottobosco al di fuori di piste o sentieri preesistenti, ferme restando le esigenze di prevenzione degli incendi. (RE) Monitoraggio dello stato sanitario e dei processi dinamici in atto nell’habitat. (MR) Divieto di passaggio di mezzi motorizzati all’interno dell’habitat, salvo che per le attività di utilizzazione forestale. (RE) Monitoraggio (MR) Controllo dell’evoluzione. Monitoraggio anche climatico, al fine di quantificare l’entità dell’inversione termica, soprattutto nelle zone di passaggio tra pecceta e faggeta Monitoraggio dei danni da cervo sulla rinnovazione (MR)
Habitat Non Natura 2000
Tabella 35: Habitat non Natura 2000: elenco delle sole misure da applicare
CAMPO DA GOLF (CON NUCLEI DI 6230) Valorizzare con la gestione le aree di nardeto (GA) E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (CON ELEMENTI PUNTIFORMI DI 6230)
Valorizzare con la gestione le aree di nardeto (GA)
E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (DACTYLO-FESTUCETO) Nessuna misura E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (FESTUCO-CINOSURETO) Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (GA) Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (RE) Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR) E2.1 PASCOLI MESOFILI PERMANENTI E PRATI BRUCATI DAL BESTIAME (PASCOLO PINGUE) Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (GA) Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (RE) Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR)
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E2.2 PRATI DA SFALCIO A BASSA E MEDIA ALTITUDINE (ARRENATERETO DEGRADATO) Favorire interventi finalizzati al recupero dell’habitat 6510 (IN) E3 PRATERIE PERENNEMENTE O STAGIONALMENTE UMIDE (CON CIRSIUM OLERACEUM) Favorire lo sfalcio (IN) Limitare il calpestamento (RE) E5 CONSORZI DI ALTE ERBE E COMUNITÀ PRATIVE DELLE RADURE BOSCHIVE Mantenere (valutando caso per caso) aperte queste radure e controllare lo sviluppo di vegetazione arborea. Localmente sfalcio (GA) G1.B BOSCHI NON RIPARIALI DI ALNUS SP. (ALNETA DI ONTANO BIANCO) Mantenere l’Habitat in uno stadio giovanile controllando lo sviluppo di abete rosso (IN) G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (PECCETA SECONDARIA) Favorire, dove presente il faggio (GA) G3.1C FORESTE DI PICEA ABIES DELLE VALLI MONTANE INTERNE (POPOLAMENTO DI ABETE ROSSO - POTENZIALE 9130) Favorire il faggio portando il popolamento verso l’habitat 9130 (GA) G3.1J RIMBOSCHIMENTI DI PICEA ABIES (PREVALENTE) I2.12 GIARDINI BOTANICI Attività didattiche (PD) Attività di conservazione e sperimentazione per la tutela e la diffusione delle specie floristiche maggiormente vulnerabili (IN) AGGRUPPAMENTO A DESCHAMPSIA CAESPITOSA Controllo dell’invasione della specie (IN) Sfalcio di alcune aree (IN) Monitoraggio dei risultati delle attività intraprese (MR) AREA CALPESTATA, DEGRADATA, DISBOSCATA ECC. Sfalcio di alcune aree (IN) AREA DISBOSCATA CON RIMBOSCHIMENTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE Monitoraggio finalizzato alla gestione di queste aree (MR) Interventi di gestione che favoriscano il ritorno di queste aree verso comunità forestali con presenza anche di aree aperte (IN) E5.6 CONSORZI DI ALTE ERBE SU TERRENO CONCIMATO, DI ORIGINE ANTROPICA (STADI NITROFILI)
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Nessuna, salvo la tutela di eventuali zone di canto del re di quaglie (RE)
LAGHETTO O LAMA PRIVO DI VEGETAZIONE ACQUATICA (POTENZIALE 3150)
Ricostituzione delle zone umide (almeno di alcune) (GA, IN) LAMA CON VEGETAZIONE (POTENZIALE 3150) Recupero di alcune zone umide (GA, IN) Sperimentare l’inserimento di nuove specie acquatiche (MR)
LAMA DISMESSA E INERBITA
Eventuale ricostituzione delle zone umide (GA, IN)
NEOFORMAZIONE DI CONIFERE SU EX-PRATI O PASCOLI NEOFORMAZIONE DI LATIFOGLIE SU EX-PRATI O PASCOLI
Interventi atti a favorire l’affermazione della comunità forestale potenziale (IN) PASCOLO DEGRADATO Controllo dello sviluppo delle infestanti (Cardus, Cirsium, Veratrum e Deschampsia) (GA) Regolamentazione del pascolo nelle aree con sentieramenti ed erosioni (RE) Monitoraggio dello stato del pascolo (erosioni, infestanti, nitrofile ecc.) (MR) PRATO ABBANDONATO (BRACHIPODIETO O ALTRI STADI NON PIÙ RICONDUCUBILI A PRATI) Ripresa dello sfalcio (IN, GA)
Specie animali di interesse comunitario
Tabella 36: Specie animali di interesse comunitario: elenco delle sole misure da applicare
Tritone crestato (Triturus carnifex) Individuazione e ripristino dei siti idonei alla riproduzione e all’alimentazione. (IN) Divieto di raccolta. (RE) Divieto di realizzazione di attività di drenaggio con diretta influenza sull’habitat. (RE) Monitoraggio della specie al fine di individuare le lame dove il tritone crestato è presente (MR) Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) Individuazione e ripristino dei siti idonei alla riproduzione e all’alimentazione. (IN) Divieto di raccolta. (RE) Monitoraggio della specie al fine di individuare le lame dove l’ululone è presente (MR) Allocco degli Urali (Strix uralensis) - Civetta nana (Glaucidium passerinum) - Civetta caporosso (Aegolius funereus) Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR)
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Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione e regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE) Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE) Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (RE) Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali (IN) Averla piccola (Lanius collurio) Monitoraggio primaverile (MR) Mantenimento di una componente arbustiva nei prati, pascoli e prato-pascoli (RE, IN, GA) Messa a dimora di qualche arbusto Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) Realizzazione di studi specifici sulla distribuzione e densità delle popolazioni. (MR) Completamento dell’inventario e della cartografia delle aree di nidificazione e individuazione delle relative cause di minaccia. (MR) Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione e regolamentazione delle utilizzazioni forestali nelle zone di cova in periodo riproduttivo ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE) Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA) Individuazione e attivazione di incentivi per le attività di esbosco a basso impatto ambientale. (IN) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali e loro istituzione. (IN) Francolino di monte (Bonasa bonasia) Gallo cedrone (Tetrao urogallus) Individuazione e protezione delle covate. (GA, RE, MR) Mantenimento, protezione o creazione di arene di canto di Tetrao urogallus, con realizzazione di radure di limitata estensione, fino a 500 m2. (GA) Incentivazione per interventi di miglioramento dell’habitat boschivo a favore di Bonasa bonasia e apertura di piccole radure non superiori ai 3000 m2. (IN) Divieto di sci alpinismo nelle zone di svernamento e di canto. (RE) Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE) Regolamentazione delle utilizzazioni forestali nelle zone di cova in periodo riproduttivo ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE) Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA) Monitoraggio delle popolazioni (MR) Incentivare la presenza di uno strato arbustivo in bosco (GA) Favorire, a partire dalle zone dove la specie è presente, la presenza porzioni di bosco con strutture idonee alla specie (GA) Picchio cenerino (Picus canus)
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Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR) Regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE) Conservazione, ove compatibile con le esigenze di protezione fitosanitaria, di necromassa vegetale, comprese le piante deperienti in numero complessivo per ettaro da stabilire caso per caso. (RE) Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione. (RE) Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE) Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali (MR) Picchio nero (Dryocopus martius) Realizzazione di studi specifici per migliorare le conoscenze frammentarie sulla distribuzione e la consistenza numerica delle popolazioni. (MR) Regolamentazione delle utilizzazioni forestali ai sensi delle D.G.R. 158/97, 4808/97, 1252/04 e 2061/05. (RE) Conservazione, ove compatibile con le esigenze di protezione fitosanitaria, di necromassa vegetale, comprese le piante deperienti in numero complessivo per ettaro da stabilire caso per caso. (RE) Conservazione delle piante con cavità di nidificazione e rilascio di alberi che possano ospitare cavità per la nidificazione. (RE) Incremento della tutela degli alberi con particolare valenza ambientale e monumentale. (GA, RE) Diminuzione della frammentazione degli habitat forestali attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione che regolamenti l’esbosco e la costruzione di ulteriori strade-piste forestali, disincentivi il ricorso a mezzi meccanici troppo pesanti e invasivi. (RE, GA) Individuazione e cartografia delle aree da destinare a riserve forestali (IN, MR) Re di quaglie (Crex crex) Individuazione dei siti di nidificazione e delle relative cause di minaccia. (MR) Definizione e adozione delle opportune azioni atte ad evitare il potenziale disturbo nel periodo della nidificazione. (RE) Monitoraggio annuale dei maschi cantori. (MR) Regolamentazione ai sensi delle D.G.R. 4808/97, 1252/04 e 2061/05 e obbligo di effettuare sfalci per parcelle a rotazione non prima del termine del periodo riproduttivo (inizio luglio), nei prati identificati come aree di nidificazione. (RE, IN) Obbligo di sfalcio in tempi compatibili con la riproduzione della fauna selvatica. (RE) Impiego della barra d’involo durante le operazioni agricole o di altri strumenti idonei a garantire la tutela degli esemplari presenti negli appezzamenti. (RE) Mantenimento e ripristino delle tradizionali attività di pascolo in coerenza con gli obiettivi di conservazione. (RE) Individuazione delle aree con adeguate caratteristiche da mantenere a sfalcio. (MR) Sfalcio periodico dei pascoli e dei prati in abbandono e trinciatura degli incolti cespugliati, con modalità e tempi compatibili alle esigenze ecologiche delle specie nidificanti a terra presenti. (RE, GA, IN) Specie vegetali di interesse comunitario
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Tabella 37: Specie vegetali di interesse comunitario: elenco delle sole misure da applicare
Buxbaumia viridis
Divieto di raccolta della specie e dei tappeti muscinali dalle ceppaie della stazione nota. (RE) Approfondimento degli studi sulla specie per valutare la presenza di eventuali nuove stazioni e individuare ulteriori ambienti idonei ad ospitarla. (MR) Monitoraggio della presenza di ceppi marcescenti e della capacità di dispersione degli individui nella stazione nota. (MR )
Specie vegetali rare
Tabella 38: Specie vegetali rare: elenco delle sole misure da applicare
Cystopteris sudetica, Epipogium aphyllum e Listera cordata Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Cartografia delle aree con presenza della specie (MR) Divieto entrata con mezzi meccanici in presenza della specie (RE) Mantenimento soprassuolo arboreo con copertura almeno dell’ 80% (RE) Monitoraggio dello stato di conservazione (MR) Bolboschoenus maritimus, Eleocharis austriaca, Gnaphalium uliginosum, Peplis portula, Sparganium emersum, Typha shuttleworthii Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Tutela della popolazione nel caso di intervento in zone umide (RE) Monitoraggio dello stato di conservazione (MR) Diffusione delle specie in altri siti umidi (IN) Cardaminopsis halleri, Danthonia alpina Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Ripristino e/o regolarizzazione dello sfalcio (IN) Divieto di concimazioni (RE) Thalictrum lucidum, Selinum carvifolia Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Sfalcio annuale con raccolta (IN) Laserpitium krapfii subsp. gaudinii, Molopospermun peloponnesiacum Contenimento eccessiva espansione del bosco Mantenimento di zone ecotonali (RE) Carex lasiocarpa, Drosera rotundifolia Eriophorum angustifolium, Eriophorum vaginatum, Menyanthes trifoliata, Rhynchospora alba, Viola palustris Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE) Conservazione integrale degli Habitat 7110 e 7140 (RE) Spergula arvensis
Divieto di raccolta a esclusione della ricerca scientifica (RE)
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Altre misure di carattere generale
Tabella 39: Altre misure di carattere generale: elenco delle sole misure da applicare
Realizzazione di una banca dati relativa agli episodi di impatto contro le principali reti aeree (cavi elettrici, impianti di risalita), contro recinzioni e traffico veicolare. (MR) Valutazione della necessità di collocazione di dissuasori adeguati e loro eventuale predisposizione. (GA, RE) Divieto di accesso e pascolo, con la sola eccezione di eventuali percorsi appositamente individuati. (RE) Divieto di realizzazione di interventi che possono provocare la frammentazione degli habitat di torbiera. (RE) Attivazione di un piano di controllo e vigilanza sull’emungimento dalle falde e sugli episodi di inquinamento e monitoraggio delle acque rispetto alle componenti chimico-fisiche, biologiche (faunistiche, floristiche, vegetazionali) e paesaggistiche nel bacino imbrifero che alimenta le aree di torbiera. (MR) Redazione di Linee Guida Regionali per gli accessi e la fruizione sostenibile degli ambienti carsici e realizzazione di un Piano di Azione complessivo per tutti i siti; formazione di guide esperte nella pratica di attività speleologiche compatibili con la conservazione delle risorse naturali nell’ambito della Federazione Speleologica Veneta. (RE) Completamento degli studi geomorfologici. (MR) Prosecuzione delle attività di ricerca e monitoraggio sulle componenti biologiche, sull’impatto della frequentazione e sulla presenza di inquinamenti. (MR) Valutare la necessità di permesso di accesso alle cavità carsiche previa autorizzazione dell’ente gestore, per motivi di ricerca scientifica o esplorazione e per motivi didattici. (RE) Completamento dell’inventario e della cartografia della presenza di comunità di chirotteri e predisposizione dell’interdizione stagionale degli accessi. (MR, RE)
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Per quanto riguarda i paragrafi:
� 5.3 Indicazioni gestionali;
� 5.4 Normativa;
� 5.5 Indicazioni relative alla valutazione di incidenza;
� 5.6 Cronoprogramma;
� 5.7 Stima dei costi e delle necessità di finanziamento;
gli stessi sonon in fase di redazione.
Si anticipano nel capitolo seguente le prime indicazioni relative alle azioni individuate.
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L’individuazione degli interventi direttamente connessi con habitat, habitat di specie e
specie è il nucleo essenziale del Piano di Gestione e la base per ottemperare a quanto
previsto dalle direttive comunitarie.
Nel seguito vengono riportate, in modo sintetico, le prime indicazioni relative alle azioni da
intraprendere nella ZPS: si tratta di 45 azioni, per lo più di “incentivazione”, “gestione attiva”
e “monitoraggio”; poche sono le azioni di regolamentazione individuate, mentre quelle
denominate “programmi didattici” sono in fase di redazione.
Sono poi riportati alcuni interventi non direttamente connessi con habitat, habitat di
specie e specie, ma che su questi manifestano effetti indiretti positivi per il mantenimento
del buono stato di conservazione.
Rispetto a questi ultimi è importante che le Amministrazioni e i diversi portatori di interesse
forniscano eventuali indicazioni relative ad azioni di sviluppo sostenibile. Fra gli interventi
non direttamente connessi con habitat, habitat di specie e specie, le categorie principali
individuate dalle linee guida per la redazione dei piani di gestione riguardano:
� interventi di ripristino ambientale; � urbanizzazione e interventi di recupero edilizio; � operazioni di riqualificazione fondiaria; � attività di sviluppo sostenibile da favorire e promuovere; � manifestazioni, attività culturali, sportive e del tempo libero.
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AZIONE N. 1
Località Varie sparse sul tutto il territorio
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat/Specie
3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition Non Natura 2000 Lama priva di vegetazione acquatica (potenziale 3150) Non Natura 2000 Lama con vegetazione (potenziale 3150) Non Natura 2000 Lama dismessa e inerbita
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) Tritone crestato (Triturus carnifex).
Finalità dell’azione Riqualificazione ambienti umidi del Cansiglio
Descrizione dell’azione e programma operativo
1. Suddivisione delle pozze con principale destinazione ecologica da quelle da destinare al pascolo. 2. REalizzazione di nuove pozze per incrementare gli ambienti umidi. Cercare una diversificazione dimensionale con pozze molto grandi (es. depressione centrale di Valmenera), grandi (20-25 metri di circonferenza) e piccole (3-4 metri). 3. Nell’area attorno alle pozze con principale destinazione ecologica, prevedere una fascia di rispetto falciata e non concimata. 4. Riqualificazione delle pozze degradate. 5. Introduzione di nuove specie acquatiche nelle pozze ecologicamente più naturaliformi e non interessate dal pascolo. 6. Valorizzazione delle pozze maggiormente visibili e più accessibili anche per una fruizione didattica. 7. Monitoraggio presenza Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) e Tritone crestato (Triturus carnifex).
Descrizione risultati attesi Miglioramento complessivo degli ambienti umidi del Cansiglio e creazione nuovi habitat di specie per l’Ululone dal ventre giallo e il Tritone crestato.
AZIONE N. 2
Località Torbiera Centro Ecologia Alpino
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 7140 Torbiere di transizione e instabili / 7110* Torbiere alte attive
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N.N. 2000 Aggruppamento a Deschampsia caespitosa
Finalità dell’azione Miglioramento qualitativo dell’habitat.
Descrizione dell’azione e programma operativo Sfalcio nella zona più esterna in assenza di bulten.
Descrizione risultati attesi Miglioramento dell’habitat e controllo processi di ricolonizzazione naturale.
AZIONE N. 3
Località Versante SO Cima Vacche
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat 4060 Lande alpine e boreali (con piano arboreo rado)
Finalità dell’azione Conservazione dell’habitat controllando lo sviluppo della vegetazione arborea.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Taglio di singoli soggetti di abete rosso mantenendo una struttura aperta e rada.
Descrizione risultati attesi Mantenimento dell’habitat.
AZIONE N. 4
Località Millifret e Pian dell’Erba
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli e mosaico con 6210
Finalità dell’azione Conservazione dell’habitat controllando lo sviluppo della vegetazione arborea.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Taglio di singoli isolati soggetti soprattutto di abete rosso mantenendo una struttura aperta e rada.
Descrizione risultati attesi Mantenimento struttura aperta dell’habitat favorendo anche le espressioni di 6210.
AZIONE N. 5
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Località Versante SO Cima Vacche
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine (in ricolonizzazione)
Finalità dell’azione Conservazione dell’habitat controllando lo sviluppo della vegetazione arborea.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Taglio di singoli isolati soggetti soprattutto di abete rosso mantenendo una struttura aperta e rada.
Descrizione risultati attesi Mantenimento struttura aperta dell’habitat.
AZIONE N. 6
Località Monte Pizzoc
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 6230* Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale) (degradato)
Finalità dell’azione Migliorare la qualità vegetazionale delle superfici interessate dalla presenza di Deschampsia caespitosa.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Praticare almeno uno sfalcio all’anno limitatamente alle zone con Deschampsia.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione floristica.
AZIONE N. 7
Località Palughetto
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 6430 Bordure planiziali, montane alpine di megaforbie igrofile.
Finalità dell’azione Miglioramento qualitativo dell’habitat.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Sfalcio almeno biennale con raccolta della biomassa falciata.
Descrizione risultati attesi Miglioramento dell’habitat e controllo processi di
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ricolonizzazione naturale.
AZIONE N. 8
Località Vallorch, San Marco, Col Formiga
Tipo di azione Incentivazione (IN) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (arrenatereto degradato per iperconcimazione o altre cause)
Finalità dell’azione Miglioramento compositivo dell’habitat che si presenta degradato in seguito a eccessivi apporti di concime organico.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Riduzione concimazioni soprattutto per apporto di liquami. Monitoraggio dei risultati.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione dell’habitat.
AZIONE N. 9
Località Col Formiga
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (degradato) in mosaico con 6210
Finalità dell’azione Miglioramento compositivo dell’habitat che si presenta degradato in seguito a pascolo.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Incentivazione alla sostituzione del pascolo con lo sfalcio regolare.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione dell’habitat.
AZIONE N. 10
Località Valmenera
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
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Habitat Non Natura 2000 Aggruppamento a Deschampsia / 6510 Praterie montane da fieno a bassa altitudine (degradato).
Finalità dell’azione Miglioramento compositivo dell’habitat che si presenta degradato in seguito all’eccessiva presenza di Deschampsia caespitosa.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Prosecuzione degli interventi di sfalcio annuale per controllare la Deschampsia
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione dell’habitat. Verifica risultati con programmi di monitoraggio.
AZIONE N. 11
Località Valmenera
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 7230 Torbiere basse alcaline (degradata).
Finalità dell’azione Controllare il calpestamento della torbiera evitando un ulteriore degrado. Sfalcio annuale.
Descrizione dell’azione e programma operativo Recinzione della torbiera con filo elettrico.
Descrizione risultati attesi Riduzione del calpestamento e miglioramento qualitativo.
AZIONE N. 12
Località Ex-cava di Col Saler
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 7230 Torbiere basse alcaline Non Natura 2000 - G1.B Boschi non ripariali di Alnus sp. (alneta di ontano bianco).
Finalità dell’azione Mantenimento e miglioramento dell’Habitat.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Taglio soggetti di ontano bianco per evitare un’eccessiva chiusura della torbiera.
Descrizione risultati attesi Conservazione della torbiera e della stazione di Typha shuttleworthii.
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AZIONE N. 13
Località Crosetta
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat 6520 Praterie montane da fieno (triseteto).
Finalità dell’azione Vista la rarità dell’habitat all’interno della ZPS, mantenimento dell’habitat.
Descrizione dell’azione e programma operativo Continuare con lo sfalcio del prato.
Descrizione risultati attesi Mantenimento dell’habitat resa possibile solo con la perpetuazione dello sfalcio.
AZIONE N. 14
Località Campon, Pian dell’Erba
Tipo di azione incentivazione (IN) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 6520 Praterie montane da fieno (triseteto degradato).
Finalità dell’azione Miglioramento compositivo dell’habitat che si presenta degradato in seguito a pascolo o sfalci irregolari.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Incentivazione alla sostituzione del pascolo con lo sfalcio. Regolarizzazione degli sfalci.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione dell’habitat. Verifica con programmi di monitoraggio.
AZIONE N. 15
Località Lamaraz, Torbiera del Centro di Ecologia
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 7110 *Torbiere alte attive 7140 Torbiere di transizione e instabili
Finalità dell’azione Controllo processi evolutivi, stato di conservazione
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dell’habitat e delle specie rare presenti.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio floristico e vegetazionale
Descrizione risultati attesi Controllo di eventuali minacce o riduzione dello stato di conservazione.
AZIONE N. 16
Località Varie su tutta la ZPS
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 8310 Grotte non sfruttate a livello turistico.
Finalità dell’azione Miglioramento conoscenze sulle presenze faunistiche.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio
Descrizione risultati attesi Miglioramento conoscenze sulle presenze faunistiche.
AZIONE N. 17
Località Varie su tutta la ZPS
Tipo di azione Gestione ativa (GA)
Regolamentazione (RE)
Habitat
9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum (abieteto) 9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum (piceo-faggeto) 9130 Faggeti dell'Asperulo-Fagetum (faggeta montana e altimontana)
Finalità dell’azione Miglioramento capacità trofiche per picchi e insetti xilofagi.
Descrizione dell’azione e programma operativo Incrementare il rilascio di legno morto.
Descrizione risultati attesi Miglioramento status delle popolazioni di picchi.
AZIONE N. 18
Località Croseraz
Tipo di azione regolamentazione (RE)
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programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 9140 Faggeti subalpini dell'Europa centrale con Acer e Rumex arifolius
Finalità dell’azione Conservazione dell’habitat che rappresenta tra le migliori espressioni a livello regionale.
Descrizione dell’azione e programma operativo Istituzione di una Riserva Forestale.
Descrizione risultati attesi Conservazione dell’habitat e studio processi evolutivi.
AZIONE N. 19
Località Val Tiriton
Tipo di azione regolamentazione (RE) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 9180 *Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion (Faggeta)
Finalità dell’azione Conservazione e/o miglioramento dell’habitat e delle stazioni di Cystopteris sudetica.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Favorire con la gestione eventuali latifoglie nobili presenti (aceri e frassini). Istituzione di una Riserva Forestale.
Descrizione risultati attesi Conservazione dell’habitat, delle stazioni di Cystopteris sudetica e studio processi evolutivi.
AZIONE N. 20
Località Pian Cansiglio verso il confine con il FVG
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) (pecceta di dolina).
Finalità dell’azione Controllo dell’evoluzione.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Monitoraggio anche climatico, al fine di quantificare l’entità dell’inversione termica nelle zone di passaggio tra pecceta e faggeta.
Descrizione risultati attesi Miglioramento delle conoscenze e delle dinamiche dell’habitat.
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AZIONE N. 21
Località Val Mattio, Valmenera, Pian Rosada, Col Mazzuch, Vallorch, Sboada, Campo di Sopra, Campo di mezzo, Mezzomiglio ecc.
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat
Non Natura 2000 - G3.1C Foreste di Picea abies delle valli montane interne (pecceta secondaria). Non Natura 2000 - G3.1C Foreste di Picea abies delle valli montane interne (popolamento di abete rosso - potenziale 9130).
Finalità dell’azione
In area esalpica le situazioni coniferate possono, con opportuni interventi selvicolturali di riqualificazione, essere ricondotte, progressivamente, verso l’habitat potenziale rappresentato da faggete miste con abete rosso o abieteti (9130).
Descrizione dell’azione e programma operativo
Tagli che favoriscano il miglioramento strutturale e compositivo del popolamento. Interventi a favore dell’abete bianco e rosso.
Descrizione risultati attesi Migliorare la struttura e la naturalità dei popolamenti.
AZIONE N. 22
Località Pian dell’Erba, Pizzoc, Campo di Mezzo, Campo di Sopra, altre aree sparse sul territorio
Tipo di azione gestione attiva (GA) incentivazione (IN)
Habitat N.N. 2000 Aggruppamento a Deschampsia caespitosa
Finalità dell’azione Migliorare la qualità vegetazionale delle superfici interessate dalla presenza di Deschampsia caespitosa.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Praticare almeno uno sfalcio all’anno, limitatamente ai lembi con Deschampsia.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione floristica.
AZIONE N. 23
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Località Albergo San Marco
Tipo di azione regolamentazione (RE) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat Non Natura 2000 - Campo da golf (con isole di 6230)
Finalità dell’azione Tutelare le zone umide presenti nell’area e le isole di nardeto.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Evitare un eccessivo calpestamento delle zone di nardeto e lo sfalcio troppo basso. Monitoraggio stato di conservazione delle zone umide.
Descrizione risultati attesi Conservazione degli habitat.
AZIONE N. 24
Località Pizzoc
Tipo di azione regolamentazione (RE)
Habitat Non Natura 2000 - E2.1 Pascoli mesofili permanenti e prati brucati dal bestiame (con elementi puntiformi di 6230)
Finalità dell’azione Non intensivizzare troppo il pascolo con eccessivi carichi che favorirebbero le parti pingui del pascolo.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Controllo dei carichi pascolanti.
Descrizione risultati attesi Conservazione dell’habitat 6230.
AZIONE N. 25
Località Pizzoc
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat
Non Natura 2000 - E2.1 Pascoli mesofili permanenti e prati brucati dal bestiame (Dactylo-festuceto). Non Natura 2000 - E2.1 Pascoli mesofili permanenti e prati brucati dal bestiame (Festuco-cinosureto).
Finalità dell’azione Miglioramento qualitativo delle cenosi erbacee.
Descrizione dell’azione e Privilegiare, nelle aree più accessibili, lo sfalcio al pascolo.
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programma operativo
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione floristica e riduzione specie infestanti.
AZIONE N. 26
Località Piana del Cansiglio
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat Non Natura 2000 - E2.1 Pascoli mesofili permanenti e prati brucati dal bestiame (pascolo pingue). Non Natura 2000 Pascolo degradato.
Finalità dell’azione Miglioramento qualitativo delle cenosi erbacee.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Privilegiare lo sfalcio al pascolo.
Descrizione risultati attesi Miglioramento della composizione floristica e riduzione specie infestanti (Deschampsia caespitosa).
AZIONE N. 27
Località Piana del Cansiglio
Tipo di azione gestione attiva (GA) regolamentazione (RE) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat Non Natura 2000 - E2.2 Prati da sfalcio a bassa e media altitudine (arrenatereto degradato)
Finalità dell’azione Recupero a natura 2000 (6510)
Descrizione dell’azione e programma operativo
Riduzione dell’apporto di nitrati soprattutto mediante liquami. Monitoraggio dei risultati.
Descrizione risultati attesi Miglioramento compositivo dell’habitat che si presenta degradato in seguito a eccessivi apporti di liquame.
AZIONE N. 28
Località Pian Osteria
Tipo di azione incentivazione (IN)
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388
Habitat Non Natura 2000 - E3 Praterie perennemente o stagionalmente umide (con Cirsium oleraceum)
Finalità dell’azione Miglioramento della composizione.
Descrizione dell’azione e programma operativo Sfalcio annuale.
Descrizione risultati attesi Miglioramento compositivo.
AZIONE N. 29
Località Località varie in foresta
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat Non Natura 2000 - E5 Consorzi di alte erbe e comunità prative delle radure boschive
Finalità dell’azione Mantenimento di alcune radure.
Descrizione dell’azione e programma operativo Controllo vegetazione arboreo-arbustiva e sfalcio annuale.
Descrizione risultati attesi Conservazione radure e zone ecotonali.
AZIONE N. 30
Località Pian dell’Erba
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat Non Natura 2000 - F3.1 Arbusteti e cespuglieti delle regioni temperate (cenosi a lampone)
Finalità dell’azione Contenimento espansione lampone in prati abbandonati.
Descrizione dell’azione e programma operativo Controllo vegetazione arboreo-arbustiva e sfalcio.
Descrizione risultati attesi Conservazione zone aperte e radure.
AZIONE N. 31
Località Pian della Pita
Tipo di azione incentivazione (IN)
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389
Habitat Non Natura 2000 Fragmiteto
Finalità dell’azione Ridurre l’eccessiva chiusura e l’ombreggiamento causato dal bosco attorno alla zona umida.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Eliminazione soggetti arborei nell’area circostante la pozza.
Descrizione risultati attesi Riduzione ombreggiamento.
AZIONE N. 32
Località La Crosetta, Pian dell’Erba, Canaie
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat
Non Natura 2000 Neoformazione di conifere su ex-prati o pascoli. Non Natura 2000 Neoformazione di latifoglie su ex-prati o pascoli.
Finalità dell’azione Contenimento espansione nuclei arboreo-arbustivi in aree di pascolo.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Controllo vegetazione arboreo-arbustiva lasciando dei nuclei integri per l’avifauna. Successivo sfalcio.
Descrizione risultati attesi Conservazione ambienti ecotonali da una eccessiva chiusura.
AZIONE N. 33
Località Canaie
Tipo di azione incentivazione (IN)
Habitat Non Natura 2000 Prato abbandonato (brachipodieto o altri stadi non più riconducibili a prati).
Finalità dell’azione Recupero del prato.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Controllo vegetazione arborea-arbustiva e successivo sfalcio.
Descrizione risultati attesi Miglioramento composizione floristica.
AZIONE N. 34
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390
Località Strada Statale 422 del Cansiglio e dell'Alpago
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat -
Finalità dell’azione Monitorare gli investimenti di fauna.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitorare le specie e l’entità degli investimenti.
Descrizione risultati attesi In base ai dati raccolti valutare come eventualmente contrastare il fenomeno.
AZIONE N. 35
Località Varie
Tipo di azione regolamentazione (RE)
Habitat -
Finalità dell’azione Evitare l’introduzione di specie alloctone nei rinverdimenti.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Utilizzare semente costituita solo da specie locali presenti nell’area.
Descrizione risultati attesi Salvaguardia del patrimonio genetico evitando la presenza di entità alloctone.
AZIONE N. 36
Località Varie
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Habitat Forestali e prativi
Finalità dell’azione Monitoraggio effetti della presenza del cervo sia sulle comunità forestali, in particolare la rinnovazione di faggio e di abete bianco, che su quelle prative.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio.
Descrizione risultati attesi Controllo stato di conservazione.
Natura-2000-PIANO DI GESTIONE ZPS “Foresta del Cansiglio”
391
AZIONE N. 37
Località Stazioni floristiche
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Specie vegetali Le specie più significative da monitorare sono: Cystopteris sudetica, Rhynchospora alba, Listera cordata, Epipogium aphyllum e Typha shuttleworthii.
Finalità dell’azione Controllo e monitoraggio di specie di elevato pregio floristico.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Effettuare monitoraggi floristici per valutare lo status di conservazione delle specie. Monitoraggio dei possibili fattori di pressione e delle minacce.
Descrizione risultati attesi Conservazione patrimonio floristico.
AZIONE N. 38
Località Baldassare-Pian Rosada
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR).
Habitat Habitat forestali in presenza del lichene Lobaria pulmonaria.
Finalità dell’azione Monitoraggio della presenza della specie.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Effettuare monitoraggi per valutare lo status di conservazione delle specie.
Descrizione risultati attesi Conservazione della biodiversità e di componenti ecologiche di elevato pregio.
AZIONE N. 39
Località Varie - Habitat forestali
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR).
Specie Individuazione stazioni di Rosalia alpina.
Finalità dell’azione Indagini per verificare la presenza della specie.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Eventuale miglioramento dell’habitat e/o eventuale intervento di introduzione della specie.
Natura-2000-PIANO DI GESTIONE ZPS “Foresta del Cansiglio”
392
Descrizione risultati attesi Conservazione della biodiversità e di componenti biologiche di elevato pregio.
AZIONE N. 40
Località Varie - Habitat forestali
Tipo di azione regolamentazione (RE) programma di monitoraggio e ricerca (MR).
Specie Allocco degli Urali (Strix uralensis) Civetta nana (Glaucidium passerinum) Civetta caporosso (Aegolius funereus)
Finalità dell’azione Monitorare la presenza della specie e tutela dell’’habitat e dei siti di nidificazione.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio e individuazione siti di nidificazione.
Descrizione risultati attesi Conservazione o miglioramento delle popolazioni.
AZIONE N. 41
Località Varie - Habitat forestali
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Specie Gufo reale (Bubo bubo).
Finalità dell’azione Monitorare la presenza delle specie e valutare le preferenze ambientali in funzioni di azioni future di conservazione.
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio e studio preferenze ambientali.
Descrizione risultati attesi Conservazione o miglioramento delle popolazioni.
AZIONE N. 42
Località Piana del Cansiglio - Valmenera
Tipo di azione regolamentazione (RE)
Specie Averla piccola (Lanius collurio)
Natura-2000-PIANO DI GESTIONE ZPS “Foresta del Cansiglio”
393
Finalità dell’azione Garantire un habitat idoneo alla nidificazione.
Descrizione dell’azione e programma operativo Salvaguardia nuclei arbustivi o singoli alberi.
Descrizione risultati attesi Conservazione habitat di specie.
AZIONE N. 43
Località Varie - Habitat forestali
Tipo di azione regolamentazione (RE) programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Specie Francolino di monte (Bonasa bonasia) Gallo cedrone (Tetrao urogallus)
Finalità dell’azione
L’obiettivo prioritario e immediato è di tipo conoscitivo a cui sono da far seguire azioni dirette alla conservazione e al miglioramento dell’habitat, oltre che alla tutela del periodo riproduttivo.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Monitoraggio e studio preferenze ambientali e tutela del periodo riproduttivo.
Descrizione risultati attesi Conservazione o miglioramento conoscenze sulla specie.
AZIONE N. 44
Località Varie - Habitat forestali
Tipo di azione programma di monitoraggio e ricerca (MR)
Specie Picchio cenerino (Picus canus)
Finalità dell’azione Monitoraggio della specie
Descrizione dell’azione e programma operativo Monitoraggio
Descrizione risultati attesi Conservazione o miglioramento delle popolazioni
AZIONE N. 45
Località Varie - Habitat forestali
Natura-2000-PIANO DI GESTIONE ZPS “Foresta del Cansiglio”
394
Tipo di azione regolamentazione (RE)
Specie Picchio nero (Dryocopus martius)
Finalità dell’azione Tutela dei siti di riproduzione.
Descrizione dell’azione e programma operativo Individuazione delle piante con nidi e loro tutela.
Descrizione risultati attesi Conservazione o miglioramento delle popolazioni.
AZIONE N. 46
Località Piana del Cansiglio-Valmenera-Palantina-Pizzoc
Tipo di azione Gestione attiva (GA) Regolamentazione (RE)
Specie Re di quaglie (Crex crex).
Finalità dell’azione Conservare l’habitat e preservare la specie da disturbi nel periodo riproduttivo.
Descrizione dell’azione e programma operativo
Le zone in cui vengono individuati maschi cantori, nel caso si trovino nel pascolo, vanno delimitate, in modo da inibire l’accesso ai bovini. Nel caso dei prati falciati è sufficiente che le aree vengano contrassegnate. Questi siti non vanno disturbati fino alla fine del periodo riproduttivo; poi possono essere pascolare e/o falciate.
Descrizione risultati attesi Ci si attende che una o più coppie possano portare a termine con successo la nidificazione.