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15 AGOSTO 1483 CONSACRAZIONE CAPPELLA SISTINA 3 AGOSTO 1778 TEATRO ALLA SCALA 24 AGOSTO 1862 LA LIRA DIVENTA MONETA NAZIONALE 148/2019 | GIORNALE ITALIANO DE ESPAÑA - GRATUITO | WWW.ILGIORNALEITALIANO.NET | D.L.: MA-884-2008

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15 AGOSTO 1483CONSACRAZIONECAPPELLA SISTINA

3 AGOSTO 1778TEATRO ALLA SCALA

24 AGOSTO 1862LA LIRA DIVENTA MONETA NAZIONALE

148/2019 | GIORNALE ITALIANO DE ESPAÑA - GRATUITO | WWW.ILGIORNALEITALIANO.NET | D.L.: MA-884-2008

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Pag. 2 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I T A L I AI T A L I AA MIL ANO IL 3 AGOSTO 17 78 . . . IL TEATRO ALL A SCAL A

LA FACCIATAGli elementi architettonici caratterizzanti sono il timpano, le paraste e le semicolonne visibili quan-do il teatro sorgeva su una lunga e stretta strada, successivamente, dopo la costruzione della piazza antistante, diventano meno evidenti, poiché la pro-spettiva angolare lascia il passo al punto di vista cen-trale. Con portico e terrazza aggettanti il teatro è una costruzione funzionale con emiciclo interno per la diffusione dei suoni. I caratteri stilistici del Piermarini si possono riassumere nella sobrietà della struttura e degli elementi decorativi usati con rapporti modulari. La facciata principale è la parte del teatro che ha su-bito, rispetto al progetto originario, il minor numero di modifiche. L'unica aggiunta è stata quella dei due piccoli corpi laterali sormontati da terrazzi (1835), i quali, se alterano lievemente la visione laterale rom-pendo la scansione dei tre diversi volumi della fac-ciata, fanno salva la percezione frontale. L'aspetto più innovativo del progetto è sicuramente la galleria che l'architetto antepone agli accessi del teatro. Un tempo era possibile, grazie a questo accorgimento, arrivare a pochi metri dall'ingresso, e al coperto, con la carrozza. I piani sono scanditi da cornicioni e dal diverso rivestimento murario. Al piano terreno e al mezzanino, su un basso bugnato si aprono sette ar-cate cieche, intonacate di chiaro come le superfici dei piani superiori. Originariamente le porte di acces-so al teatro erano solo due, in corrispondenza del-le arcate laterali della galleria. All'interno delle altre cinque aperture si aprivano, invece, altrettante fine-stre. Oggi, ogni fornice ospita un portone, sormon-tato dalle finestrelle arcuate del mezzanino. In cor-rispondenza dei piedritti delle arcate corre un corso di blocchi più sporgenti. Sporgente è anche il concio. Sopra alla galleria e ai corpi aggiunti dal Pestagal-li, un parapetto a balaustra, il cui disegno è ripreso anche come zoccolo per le semicolonne e le lesene corinzie che scandiscono il ritmo dei diversi volumi al primo piano. In corrispondenza del terrazzo, in mez-zo alle quattro coppie di semicolonne, si aprono tre porte timpanate. Sulla parete del volume intermedio e sui terrazzi laterali si aprono altre quattro luci, sem-pre decorate da timpani triangolari, due a destra e due a sinistra. In corrispondenza dei capitelli corre un fregio spezzato a festoni in stucco. Al di sopra corre un'importante trabeazione su cui poggiano le basi delle basse lesene e le cornici delle aperture dell'odierno ridotto delle gallerie. Corona il prospetto, in corrispondenza della galleria delle carrozze, un timpano decorato, sempre su disegno del Piermarini, a bassorilievo in stucco da Giuseppe Franchi. Il sog-getto è l'allegoria de Il carro del Sole inseguito dalla Notte (altrove detto Il carro di Apollo o di Fetonte).[54] Ai due lati una balaustra interrotta, in corrispon-denza delle sottostanti lesene, da parapetti ciechi decorati da vasi fiammati. Per il bugnato fu scelto il

granito di Baveno, di color grigio-rosa; per i parapetti, lo zoccolo del primo piano, le lesene, le colonne, la trabeazione che corre su queste, i timpani di tutte le finestre e la cornice del grande timpano triangolare, la pietra di Viggiù, un'arenaria di colore grigio paglie-rino, e la pietra Gallina. L'architetto concepì la faccia-ta principale per la visione di scorcio, giacché il teatro si trovava in origine in una contrada relativamente stretta. La visione frontale, e il curioso effetto del timpano sormontato da coppi, si è resa possibile a seguito dell'apertura di piazza della Scala, nel 1857.

FoyerLa decorazione neoclassica e la stessa disposizio-ne degli ambienti al piano terreno non sono quelle previste dal Piermarini. Originariamente, passato uno stretto corridoio parallelo alla facciata, analogo a quello attuale, si accedeva a due ambienti oblunghi. Sul lato esterno di quello di sinistra si trovavano il «camerino dei biglietti», la «camera per gli impresa-ri» con l'attigua «camera per gli accordi», l'alloggio del custode. Sul lato esterno di quello di destra, il locale per il corpo di guardia con il «camerino per l'ufficiale» e la «bottega del caffè» per la platea. Al centro, una sala di transito dove il pubblico attendeva l'arrivo delle carrozze. Percorsi fino al fondo i due corridoi, si entrava nell'atrio, o «vestibolo per la ser-vitù», oblungo e non molto ampio, e finalmente, at-traverso tre porte, nella sala. Sempre da qui si acce-deva ai palchi, grazie a un duplice sistema di scale, e a due «botteghe per chincaglierie». Tra il 1881 e il 1884 furono rinnovate le decorazioni di questi am-bienti seguendo i disegni di ornato previsti in un pro-getto del 1862 degli architetti Savoia e Pirola. Oggi, varcata la soglia di uno dei cinque portoni centrali

(i due laterali danno accesso ad altrettanti ambienti minori ricavati nei corpi aggiunti nel 1835) si accede a un ambiente, coperto da una volta a botte, lungo quanto l'originale corpo aggettante della facciata, as-sai stretto e basso. Da qui altrettante porte introdu-cono nel foyer della platea e dei palchi. L'ambiente è diviso, parallelamente alla facciata, da una fila di sei alte colonne in marmo. Le pareti sono decorate a stucco con paraste che sorreggono fregi e una ricca trabeazione in parte dorata. Diversi specchi riflettono la luce dei lampadari di cristallo che pendono dalle volte. Sul fondo, l'ampio varco centrale dà accesso, tramite una breve rampa tripartita da due colonne, alla platea. A destra e a sinistra, due coppie di varchi più piccoli conducono tramite alcuni scalini ai corri-doi dei palchi (quelli centrali) e ai guardaroba della platea (quelli laterali). Nelle pareti laterali dell'atrio si aprono quattro porte: le prime comunicanti a de-stra e a sinistra, rispettivamente, con il buffet degli spettatori della platea, e con il bookshop, mentre le seconde con le "scale degli specchi" che danno diretto accesso ai ridotti dei palchi e delle gallerie.

SalaIl Piermarini, nel progettare la Scala, si ispirò al teatro di corte della reggia di Caserta di Vanvitelli: rispetto a quest'ultimo manufatto tuttavia il Piermarini dise-gnò una diversa curvatura e strutture decorative in modo da ottenere un'acustica migliore del modello di riferimento[60], segnando il definitivo superamento delle forme della sala teatrale barocca e diventando il nuovo prototipo dei teatri neoclassici. La sala a for-ma di ferro di cavallo divenne il modello per il teatro all'italiana, fu successivamente ripresa in diversi teatri d'Europa per essere superata solo con la costruzione

Il Teatro alla Scala, conosciuto anche come "la Scala", è il principale teatro d'opera di Milano. È considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 241 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera e, più in generale, della musica classica.

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I T A L I Adel Palais Garnier a Parigi nel 1875. Fino al bombar-damento del 1943 si era conservata la struttura ori-ginaria della volta, costituita da uno spesso strato di intonaco pressato su "bacchette", strisce larghe circa cinque centimetri ricavate da tondelli di castagno non del tutto essiccati e lasciati a macerare nell'acqua, in-chiodate a centine in legno di pioppo. Queste erano a loro volta appese mediante sottili tiranti in legno ai travettoni appoggiati sulle grandi capriate poste a so-stegno delle falde del tetto. Questo sistema, quasi un controsoffitto, è stato per certi versi ripreso nel Teatro degli Arcimboldi, dove il soffitto che vede lo spettatore è in realtà composto da pannelli riflettenti rivolti verso la platea e fonoassorbenti rivolti verso l'orchestra. La semplice volta della sala era intonacata, come pure le pareti dei cinque ordini di palchi e le quattro grandi colonne che racchiudono i palchi di proscenio. La sala appariva all'origine in modo molto diverso da quanto si vede oggi: numerosi sono stati gli interventi, tra cui quello curato da Luigi Canonica (1808) e quello dello scenografo Alessandro Sanquirico (1830), ammirabile nel suo complesso ancora oggi. Il boccascena è di 16 x 12 metri (identico a quello del teatro degli Arcimboldi, il quale è infatti stato costruito in modo tale che le sce-ne possano passare da un teatro all'altro). L'originario sipario in tela dipinta che si apriva a caduta è stato sostituito dall'attuale in velluto cremisi, con apertura all'imperiale, riccamente decorato a ricami in oro. Nel-la parte superiore troneggia lo stemma del Comune di Milano. Sopra il boccascena, un orologio che indica l'ora (numero romano) e i minuti (numeri arabi, scanditi a intervalli di tempo di cinque minuti) è sorretto da due grandi figure femminili in basso rilievo. Il palcoscenico, originariamente in assi di pioppo solcato dalle guide per i pannelli mobili delle scene, aveva dimensioni rag-guardevoli (oltre trenta metri di lunghezza e quasi ven-tisei di larghezza) e si prolungava un tempo nella sala fino oltre il proscenio, nello spazio oggi occupato dalla buca d'orchestra. In base al progetto iniziale avrebbe dovuto avere non sei ma sette campate, ridotte in cor-so d'opera a causa di difficoltà nell'acquistare i terreni necessari. Lunghi ballatoi permettevano ai macchinisti di manovrare le scene. L'orchestra suonava fino agli inizi del XX secolo allo stesso livello della platea, dalla quale era separata grazie a un'"assata in pendio" che poteva essere rimossa in occasione delle feste da bal-lo. L'attuale fossa fu costruita all'inizio del Novecento. I colori dominanti della decorazione attuale sono l'oro e l'avorio. I decori, medaglioni e motivi floreali e zoo-morfi, sono realizzati in cartapesta dorata applicata sul legno laccato color avorio dei parapetti. Le colonnine che separano un palco dall'altro sono un po' arretrate e le pareti stesse dei singoli palchi sono direzionate in modo da permettere una migliore visuale anche dai palchi più laterali. Le tappezzerie alle pareti sono state uniformate in damasco cremisi. Del tutto simile è l'a-spetto dalla platea delle due gallerie. Anche l'attuale seconda galleria, nel progetto del Piermarini pensata quale unico loggione, si offriva alla vista in modo iden-tico ai cinque ordini di palchi sottostanti, ma aveva in realtà un soffitto a volta. Dalla volta, decorata a gri-saille, pende il grande lampadario donato dai maestri vetrai di Murano dopo la seconda guerra mondiale.

Palchi e gallerieI sei livelli sono oggi organizzati in quattro ordini di pal-chi e due gallerie. I primi tre ordini contano trentasei palchi, diciotto a destra e diciotto a sinistra, numerati in ordine crescente a partire dal proscenio; il quarto ordine ne conta invece trentanove, giacché tre palchi occupano lo spazio che negli ordini sottostanti è riser-vato al palco reale. Su entrambi i lati del proscenio si affacciano ulteriori quattro palchi di proscenio, corri-spondenti ai primi quattro ordini. I palchi e i retrostanti camerini erano un tempo decorati dai singoli proprie-tari con tappezzerie di differenti colori, tappeti, mobili, specchi e sedie di loro scelta. In base a un inventario del 1790 siamo a conoscenza della stoffa prevalente-mente scelta per le pareti dei palchi, una «tela di Vien-na, a fondo bianco, rosso, celeste, a righe, su cui sono sparsi o s'intrecciano rami o s'inviluppano fantasiose composizioni alla cinese; la tendenza classicheggian-te è rappresentata da tappezzerie a "musaico"». Fu deciso che solo le tinte e l'andamento delle mantova-ne dovessero essere uniformi, di color rosso, e, a dif-ferenza di quanto avviene oggi, in foggia tale da poter isolare completamente il palco dalla sala. In occasione dei lavori di rinnovo del 1830, fu deciso, su indicazio-ne del Sanquirico, di adottare un nuovo colore e una nuova foggia, così descritti in una lettera del 6 agosto di quell'anno: «un solo piegone candente nel mezzo e due code laterali, di un solo colore, quello celeste».[65] Il modello delle nuove cortine, da riprodursi a cura dei proprietari dei singoli palchi, fu messo in opera nel palco in uso all'I.R. Comando Militare (il numero 16 del primo ordine) e, per i palchi di proscenio, in quello del governatore, il conte Francesco di Hartin. Nel 1838 furono rinnovate le dorature, i panneggi e il restauro delle decorazioni, ma, come si deduce da una lette-ra di Franz Liszt (che vi tenne due concerti pianistici nel febbraio 1838 e uno in settembre), i tendaggi non mutarono colore. Nel 1844, tutti i panneggi del teatro divennero «cedrone», un verde brillante, ad eccezione del palco reale, il cui predominante color rosso cremi-si fu scelto come tradizionale insegna di potere. Una tra le importanti trasformazioni che seguirono all'isti-tuzione dell'Ente Autonomo, fu l'uniformazione della decorazione dei palchi. Il compito fu affidato nel 1928 all'architetto Giordani, il quale decise di rivestirli uni-formemente con un damasco rosso di seta con deco-razioni in stile impero. I tendaggi tornarono a essere color cremisi, rifiniti con gocce e pigne dorate. Nel 1988, i damaschi di seta furono sostituiti con una stof-fa di disegno abbastanza simile, ma in fibra sintetica ignifuga. Nel corso degli ultimi lavori di restauro è stato nuovamente posato del damasco di seta, sempre di colore rosso, tra il rubino e il granato antico. I seguenti palchi hanno mantenuto la loro decorazione originaria, in modo totale o parziale; in alcuni casi si può trattare solo di un soffitto affrescato, in altri di specchi o stucchi.

Scale e corridoiUn complesso sistema di scale a più rampe (dette «a tenaglia») collega il foyer con i corridoi di accesso ai palchi. Nei primi tre ordini i corridoi dei palchi di destra e di sinistra non sono comunicanti a causa del volume del palco reale, cui si accede dal secon-do ordine tramite un ampio vestibolo. Sui corridoi si

aprono sia le porte dei camerini, oggi utilizzati come guardaroba per gli spettatori dei singoli palchi, sia quelle di accesso ai palchi. Varcata questa prima porta in legno laccato, per accedere alla sala è ne-cessario aprire una seconda anta ricoperta di vellu-to. La cromia prevalente delle pareti dei corridoi e delle scale è giallo/arancio, mentre le zoccolature sono nere. Sulle pareti delle scale d'accesso al pri-mo ordine, invece, il marmorino è grigio-verde con la fascia verticale in prossimità del corridoio gialla, in continuità con la tinta delle pareti di quel piano. I pavimenti dei palchi sono oggi in cotto, lo stesso materiale previsto da Piermarini, i corridoi e i piane-rottoli delle scale sono invece in terrazzo veneziano. L'originaria unica galleria era collegata al vestibolo per la servitù tramite due scale a chiocciola. Gli spet-tatori con biglietti di galleria entrano oggi attraverso l'ingresso del Museo teatrale, in largo Ghiringhelli. Nello spazio occupato nei piani sottostanti dai came-rini, si trovano in corrispondenza delle due gallerie i guardaroba, non dissimili da quelli della platea. Diffe-rente è invece il disegno delle rampe che collegano i due ultimi piani, ridisegnate nel corso del XX secolo.

RidottiVi sono oggi due ridotti. Il primo, in corrispondenza del terzo ordine di palchi, è destinato agli spettatori dei palchi. Il secondo, aperto nel 1958 nel luogo un tempo adibito a "stanza delle stufe", è destinato a quelli delle due gallerie. L'aspetto di entrambi questi ambienti è stato più volte modificato nel corso de-gli anni. In origine, nel locale che attualmente ospi-ta il ridotto delle gallerie si producevano le braci da porre in appositi bracieri dislocati nei vari ambienti del teatro. L'attuale decorazione del primo ridotto, intitolato ad Arturo Toscanini, risale all'intervento di Luigi Lorenzo Secchi (1936). Il primo ambiente cui si accede dal corridoio del terzo ordine, stretto e as-sai allungato, funge quasi da anticamera al più vasto salone, corrispondente all'area del corpo aggettante. A dividerli un muro in cui si aprono un grande varco sorretto da quattro colonne marmoree e due varchi minori, a destra e a sinistra, che danno accesso ad altrettanti vani più piccoli, ospitanti i buffet. Le pa-reti di tutti e quattro gli ambienti sono decorate da specchi, fregi e paraste con capitelli corinzi dorati realizzati a stucco. Sopra questi ultimi corre la tra-beazione, assai importante nei due ambienti mag-giori, meno appariscente nei due buffet. Tre porte finestre e due finestre si aprono dal salone verso piazza della Scala, una finestra da luce a ciascu-no dei due ambienti minori. Tre grandi lampadari di cristallo pendono dalla volta del salone e altrettanti, più piccoli, illuminano il corridoio. Decorano il salone alcuni busti di compositori (Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Umberto Giordano), musicisti (Arturo To-scanini, opera di Adolfo Wildt) e responsabili del tea-tro, realizzati in marmo o in bronzo a partire dal dopo guerra. Le tappezzerie delle poltrone e dei divani sono realizzate con la medesima seta di colore giallo utilizzata per i tendaggi. La disposizione degli am-bienti è la medesima anche nel ridotto superiore, cui si accede dalla seconda galleria. Soltanto l'altezza delle volte è minore e più discreta è la decorazione.

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I T A L I AI T A L I A15 AGOSTO 1483 CONSACRAZIONE CAPPELLA SISTINALa Cappella Sistina (Latino: Sacellum Sixtinum), dedicata a Maria Assunta in Cielo, è la principale cappella del palazzo apostolico, nonché uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inserita nel percorso dei Musei Vaticani.

Fu costruita tra il 1475 e il 1481, all’epoca di papa Sisto IV della Rovere, da cui prese il nome. È conosciuta in tutto il mondo sia per essere il luogo nel quale si tengono il conclave e altre cerimonie ufficiali del Papa (in passato anche alcune incoronazioni papali), sia per essere de-corata con una delle opere d›arte più conosciute e celebrate della civiltà artistica occidentale, gli affreschi di Michelangelo Buonarroti, che rico-prono la volta (1508-1512) e la parete di fondo (del Giudizio universale) sopra l›altare (1535-1541). È considerata forse la più completa e im-portante di quella «teologia visiva, che è stata chiamata Biblia pauperum». Le pareti inoltre conservano una serie di affreschi di alcuni dei più grandi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento (Sandro Botticelli, Pietro Perugi-no, Pinturicchio, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli, Piero di Cosimo e altri). Esiste anche una “Cappella Sistina” nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, edificata da Sisto V, e una nella cattedrale di Savona, fatta edificare da Sisto IV come mausoleo per i propri genitori.

La decorazione pittoricaIl programma generale della decorazione pit-torica della cappella fu articolato su tre regi-stri dal basso verso l’alto: lo zoccolo con finti arazzi, il secondo ordine con scene del Vecchio Testamento (scene della vita di Mosè) e del Nuovo Testamento (scene della vita di Cristo) e infine l’ordine più alto con la rappresentazione di pontefici martirizzati. La decorazione pitto-rica venne avviata, nella parete dietro l’altare (quella oggi del Giudizio), dal Perugino, il qua-

le aveva già lavorato per il papa nella distrutta Cappella della Concezione nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano e che realizzò anche la pala d’altare raffigurante la Vergine Assun-ta. La volta fu decorata da un cielo stellato di Piermatteo d’Amelia, seguendo una tradizione medievale. Nel frattempo il signore di Firenze Lorenzo de’ Medici, nell’ambito di una politi-ca riconciliativa con gli avversari che avevano appoggiato la Congiura dei Pazzi (1478), tra cui lo stesso papa, propose l’invio dei migliori ar-tisti presenti allora sulla scena fiorentina, quali ambasciatori di bellezza, armonia e del primato culturale di Firenze. L’offerta venne accettata e il 27 ottobre 1480 Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio e i rispettivi collaboratori partirono per Roma, dove sono documentati all’opera dalla primavera del 1481. Ciascuno di questi artisti, con gli aiuti, tra gli altri, degli aiutanti Pinturicchio, Piero di Cosi-mo e Bartolomeo della Gatta, affrescò uno dei quattro riquadri nella parete a destra dell’altare, poi, con un nuovo contratto datato 27 ottobre 1481, vennero riconfermati per l’esecuzione de-gli altri dieci riquadri restanti (i due sulla parete dell’altare erano già stati completati da Perugi-no nella primissima fase) da ultimare entro il marzo dell’anno successivo. I termini non ven-nero sempre rispettati e al Perugino subentrò Luca Signorelli, che affrescò il Testamento di Mosè e la Contesa intorno al corpo di Mosè sul-la parete dell’ingresso. Il complesso program-ma iconografico venne definito in ogni partico-lare dal pontefice stesso e dai suoi consiglieri, anche se la sua stessa complessità necessitò un

intervento di grande importanza da parte degli artisti nell’invenzione figurativa e iconografica. Da notare il piccolo contributo pittorico che il maestro Brunelleschi diede nell’ala nord dell’e-dificio. La concezione del programma icono-grafico complessivo fu ripresa secondo alcuni storici dall’Expositio super septem visiones li-bri apocalypsis, esegesi di episodi biblici risa-lente forse al nono secolo, ovvero dall’opera di Gioacchino da Fiore, autore di una complessa teoria della “concordia” tra Antico e Nuovo Te-stamento. Il risultato fu un ciclo di grande omo-geneità, nonostante la partecipazione di artisti dalle personalità marcatamente diverse. Ciò fu possibile grazie all’adozione di una medesima scala dimensionale delle figure, all’impagina-zione e strutturazione ritmica simile, alle mede-sime tonalità dominanti, tra cui spicca l’abbon-danza di rifiniture in oro, che intensificano la luce con effetti che dovevano apparire partico-larmente suggestivi nel bagliore delle fiaccole e delle candele. Lo splendido complesso voluto da Sisto IV fu anche nei decenni successivi al centro degli interessi dei pontefici, con inter-venti che costituiscono pagine fondamentali dell’arte del pieno Rinascimento. Nella prima-vera del 1504 la particolare natura del terreno su cui sorge la cappella determinò probabilmen-te un inclinamento della parete meridionale che, in seguito ad assestamenti, lasciò una vasta e minacciosa crepa sul soffitto, che necessitò una sospensione di tutte le funzioni nella cappella in via precauzionale. Giulio II della Rovere fece restaurare la volta con catene, sia sopra la volta principale sia negli ambienti inferiori, renden-dola di nuovo agibile solo dopo la metà di ot-tobre. La lunga crepa, che si è scoperto partire dall’angolo nord-est, venne tamponata con l’in-serimento di nuovi mattoni, forse nell’estate del 1504. La decorazione della volta di Piermatteo d’Amelia risultò così danneggiata irreparabil-mente. L’idea di far rifare la decorazione della volta a Michelangelo Buonarroti dovette venire a papa Giulio nell’aprile del 1506, come testi-monia una lettera inviata allo stesso Michelan-gelo dal capomastro fiorentino Piero Rosselli, il quale aveva ascoltato la notizia dalla voce del papa stesso. La precipitosa fuga da Roma di Michelangelo, per via degli intrighi che ave-vano bloccato il suo grandioso progetto della “Sepoltura” del papa, sospese il progetto fino alla riappacificazione col papa, che avvenne nel 1507. Nel 1508 quindi l’artista tornò a Roma e sottoscrisse il contratto; il lavoro venne com-pletato entro il 31 ottobre 1512. La decorazione della volta incontrò numerose difficoltà, tutte brillantemente superate dall’artista e dai suoi collaboratori. Per essere in grado di raggiunge-

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I T A L I Are il soffitto, Michelangelo necessitava di una struttura di supporto; la prima idea fu del Bra-mante, che volle costruire per lui una speciale impalcatura, sospesa in aria per mezzo di funi. Ma Michelangelo temeva che questa soluzione avrebbe lasciato dei buchi nel soffitto, una volta completato il lavoro, così costruì un’impalcatu-ra da sé, una semplice piattaforma in legno su sostegni ricavati da fori nei muri posti nella par-te alta vicino alle finestre. Questa impalcatura era organizzata in gradoni in modo da permet-tere un lavoro agevole in ogni parte della volta. Il primo strato di intonaco steso sulla volta co-minciò ad ammuffire perché era troppo bagnato. Michelangelo dovette rimuoverlo e ricomincia-re da capo, ma provò una nuova miscela crea-ta da uno dei suoi assistenti, Jacopo l’Indaco. Questa non solo resistette alla muffa, ma entrò anche nella tradizione costruttiva italiana. ni-zialmente Michelangelo era stato incaricato di dipingere solo dodici figure, gli Apostoli, ma quando il lavoro fu finito ve ne erano presenti più di trecento. Dell’impresa restano numerosi disegni, che rappresentano un documento molto prezioso. In seguito anche Leone X desiderò le-gare il proprio nome all’ineguagliabile prestigio della Sistina, fino ad allora patrocinata da pon-tefici della famiglia Della Rovere. Decise allora di donare una serie di preziosi arazzi intessuti a Bruxelles su disegno di Raffaello Sanzio alla fine del 1514. Gli arazzi, intessuti nella bottega di Pieter van Aelst, mostrano le Storie dei santi Pietro e Paolo, i cui soggetti avevano precise corrispondenze con i riquadri affrescati nel re-gistro mediano. Questi arazzi, che ricoprivano la zona destinata al papa e ai religiosi separata dalla transenna marmorea, erano utilizzati nelle solenni festività e si leggevano, come le storie soprastanti, dalla parete dell’altare. Attraverso la celebrazione dei primi due “architetti della Chiesa”, Pietro e Paolo apostoli rispettivamente verso gli Ebrei e verso i “Gentili”, si riaffermava il collegamento col pontefice regnante, loro ere-de. Quando i primi sette arazzi arrivarono dalla Fiandra e furono collocati il 26 dicembre 1519 il cerimoniere Paris de Grassis annotò: «tota cappella stupefacta est in aspectu illorum».

ArchitetturaÈ a pianta basilicale e misura 40,93 metri di lunghezza per 13,41 di larghezza (le dimensioni del Tempio di Salomone, così come vengono ri-portate nell›Antico Testamento). Ha un›altezza di 20,70 metri ed è coperta da una volta a botte ribassata, collegata alle pareti da vele e pennac-chi, che generano lunette in corrispondenza dei muri laterali. Sotto ciascuna lunetta si aprono le strette finestre ad arco che danno luce all’am-biente: sono sei su ciascuna parete laterale a cui si aggiungevano altre due aperture sul lato ovest, tamponate con la creazione del Giudizio. La cornice tra la zona inferiore e quella media-na è poco sporgente rispetto a quella successi-

va, tra la zona mediana e quella superiore; qui, all’altezza delle imposte delle finestre, il muro rientra per lasciare spazio a uno stretto cammi-namento. Oltre questo confine i pilastri, che in tutta la zona inferiore sono solo dipinti, diven-tano reali e reggono i peducci della volta. Sopra il portale, in corrispondenza del peduccio della volta, si trova un grande stemma papale Della Rovere con la quercia a dodici ghiande d’oro e la tiara papale, appartenente a Sisto IV, ma fatto all’epoca di Giulio II, suo nipote.PavimentoIl pavimento del XV secolo è composto da tar-sie policrome in marmo in stile cosmatesco. I disegni scandiscono il percorso processionale che va dall’ingresso alla cancellata con una se-rie di cerchi collegati, affiancati ai lati da riqua-dri riempiti con motivi diversi. Nello spazio più interno, davanti all’altare, i mosaici pavimentali indicano la disposizione del trono papale e dei seggi dei cardinali, nonché il movimento dei ce-lebranti durante le funzioni.

Gli affreschiLa decorazione pittorica venne concepita in stretto rapporto con le proporzioni architettoni-che della cappella, assecondando la scansione delle pareti. Le partizioni si basano infatti sulla scansione delle finestre, che genera lo spazio per sei riquadri sotto ciascuna finestra delle pa-reti laterali e per due in quelle frontale e poste-riore. Verticalmente gli affreschi sono ripartiti in tre registri: uno inferiore con finti tendaggi, per la cui decorazione vennero poi eseguiti gli arazzi di Raffaello; uno intermedio con le Storie di Mosè e Aronne sul lato sinistro e le Storie di Gesù sul lato destro, con fitti rimandi tra una pa-rete e l’altra; uno superiore, oltre un cornicione fortemente sporgente, che coincide con il livello delle finestre e che a sua volta è divisibile in due sottoregistri: uno con le figure dei primi ponte-fici (da Pietro a Marcello) entro nicchie ai lati delle finestre e uno, oltre un’altra cornice agget-tante, delle lunette affrescate poi da Michelan-gelo. Anche la parete di fondo presentava uno schema simile, con al centro, in corrispondenza dell’altare, una pala affrescata dal Perugino con

l’Assunta, a cui era dedicata la cappella, vene-rata da Sisto IV in ginocchio. Le corrisponden-ze tra le coppie simmetriche di riquadri tra una parete e l’altra - in base all’iconografia tipolo-gica - sono esplicitate dalle iscrizioni (tituli) nel fregio soprastante: l’antico prefigura il nuovo e il nuovo si perfeziona dall’antico, secondo un concetto già espresso da sant’Agostino: «Dio, ispiratore e autore dei libri dell’uno e dell’al-tro Testamento, ha sapientemente disposto che il nuovo fosse nascosto nell’antico e l’antico diventasse chiaro nel nuovo». Il messaggio sottinteso è quindi come Mosè, prima guida e legislatore del popolo eletto, con l’aiuto del sa-cerdote Aronne, prefiguri il Cristo, all’insegna della continuità della legge divina che, nel rin-novarsi delle leggi mosaiche nel nuovo patto del messaggio evangelico, viene poi trasmessa da Gesù a san Pietro e ai suoi successori, cioè i pontefici stessi. In questo senso aveva un ruo-lo fondamentale la scena della Consegna del-le chiavi, affidata al Perugino, che testimonia il passaggio di tali poteri; sul lato opposto la Punizione di Quorah e dei suoi figli, di Botti-celli, allude invece alla punizione che spetta a chiunque si opponga all’autorità del pontefice. Si tratta dunque di una solenne riaffermazione di natura politica e dottrinale del primato di san Pietro, della sua sacralità, intangibilità e della pienezza dei poteri del pontefice. Il ciclo della Sistina rappresenta una gigantesca storia spiri-tuale dell’Umanità: dalla Creazione al Peccato, alla Redenzione, alla Fine del Mondo. Gli affre-schi delle pareti sono una rappresentazione del Regno della Legge e di quello della Grazia, resi con un tono commemorativo e agiografico. Mi-chelangelo intese la creazione e il peccato come drammi dell’umanità intera, e la Redenzione un atto di speranza e di fede che si realizza in ogni momento e luogo. La dottrina neoplatonica, presente nella sua formazione culturale, lo con-duce ad una profonda spiritualità interiore. Le varie figurazioni hanno, oltre che un significato letterale (Storie del popolo eletto), una più uni-versale funzione di rivelazione degli stati d’ani-mo dell’uomo dopo il Peccato: la tristezza del-la inconsapevole attesa (Antenati di Cristo), la cieca speranza di fronte al miracolo (Salvazioni

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Pag. 6 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I T A L I AI T A L I Adi Israele), la virile serenità della coscienza del futuro (Profeti e Sibille).

Le paretiParete ovest (altare)• Michelangelo, Giudizio Universale (1536-1541)• Perugino, Nascita e ritrovamento di Mosè (distrutto)• Perugino, Assunta con Sisto IV inginoc-

chiato (distrutto)• Perugino, Natività di Cristo (distrutto)

Parete sudLa parete sud mostra le Storie di Mosè, databili al 1481-1482. Dall’altare si incontrano:• Pietro Perugino e aiuti, Partenza di Mosè per l’Egitto• Sandro Botticelli e bottega, Prove di Mosè• Cosimo Rosselli o Domenico Ghirlandaio o Bia-

gio di Antonio Tucci, Passaggio del Mar Rosso• Cosimo Rosselli e Piero di Cosimo (attr.),

Discesa dal monte Sinai• Sandro Botticelli, Punizione dei ribelli• Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta,

Testamento e morte di Mosè

Parete nordLa parete nord mostra le Storie di Cristo, data-bili al 1481-1482. Dall’altare si incontrano:• Pietro Perugino e aiuti, Battesimo di Cristo• Sandro Botticelli, Tentazioni di Cristo• Domenico Ghirlandaio, Vocazione dei pri-

mi apostoli• Cosimo Rosselli (attr.), Discorso della mon-

tagna• Pietro Perugino, Consegna delle chiavi• Cosimo Rosselli, Ultima Cena

Parete est (d’ingresso)• Hendrik van den Broeck (1572) su originale

di Domenico Ghirlandaio, Resurrezione di Cristo

• Matteo da Lecce (1574), su originale di Luca Signorelli, Disputa sul corpo di Mosè

La voltaLo schema della volta della Cappella Sistina comprende diversi affreschi e tematiche che si possono così rappresentare: nella parte centrale Michelangelo dipinse nove storie, tratte da Epi-sodi del libro della Genesi; ai lati di queste storie vi sono possenti figure di Ignudi che sostengono medaglioni, entro i quali sono raffigurate Scene dal Libro dei Re e contornano la parte centrale af-freschi raffiguranti Sibille e Profeti, al di sotto di essi, nelle vele e nelle lunette, sono raffigurati gli Antenati di Cristo (la genealogia di Gesù); infine, nei quattro pennacchi posti agli angoli della volta, Michelangelo dipinse alcuni Episodi di Salvezza tratti dall’Antico Testamento. L’immensa opera fu portata a termine tra il 1508 e il 1512.

Le storie della Genesi• Separazione della luce dalle tenebre (Genesi 1,1-5)• Creazione degli astri (Genesi 1,11-19)

• Separazione delle acque dalla terra (Genesi 1,9-10)• Creazione di Adamo (Genesi 1,26-27)• Creazione di Eva (Genesi 2,18-25)• Peccato originale e cacciata dal Paradiso

terrestre (Genesi 3,1-13.22-24)• Sacrificio di Noè (Genesi 8,15-20)• Diluvio universale (Genesi 6,5-8,20)• Ebbrezza di Noè (Genesi 9,20-27)

Sibille e profeti• Zaccaria• Gioele• Sibilla Delfica• Sibilla Eritrea• Isaia• Ezechiele• Sibilla Cumana• Sibilla Persica• Daniele• Geremia• Sibilla Libica• Giona

Antenati di CristoLunette• Eleazar e Mattan• Giacobbe e Giuseppe• Achim ed Eliud• Azor e Sadoc• Zorobabele, Abiud ed Eliacim• Giosia, Ieconia e Salatiel• Ezechia, Manasse e Amon• Ozia, Ioatam e Acaz• Asaf, Giosafat e Ioram• Roboamo e Abia• Iesse, Davide e Salomone• Salmòn, Booz e Obed• Naasson• Aminadab• Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuda (perduta)• Fares, Esrom e Aram (perduta)

Vele• Vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliacim• Vela sopra Giosia, Ieconia e Salatiel• Vela sopra Ozia, Ioatam e Acaz• Vela sopra Ezechia, Manasse e Amon• Vela sopra Roboamo e Abia• Vela sopra Asaf, Giosafat e Ioram• Vela sopra Salmòn, Booz e Obed• Vela sopra Iesse, Davide e Salomone

Storie dell’Antico Testamento• Giuditta e Oloferne (Giuditta 13,1-10)• Davide e Golia (1 Samuele 17,1-54)• Punizione di Aman (Ester 7,1-10)• Serpente di bronzo (Numeri 21,1-9)

Gli arazziDurante le cerimonie importanti, la parte infe-riore dei muri laterali, affrescata con finti ten-daggi, era coperta da una serie di dieci arazzi,

realizzati da manifatture fiamminghe su disegni di Raffaello. Essi riproducono eventi delle storie dei principes apostolorum Pietro e Paolo, tratti dai vangeli e dagli Atti degli apostoli. Sotto le Storie di Cristo si trovavano quattro arazzi con Storie di san Pietro a partire dalla Pesca mira-colosa; sull’altro lato, sotto le Storie di Mosè, erano presenti sei Storie di san Paolo, a partire dal Martirio di Santo Stefano fino alla Predi-ca di san Paolo agli Ateniesi, collocata oltre la cancellata. Raffaello, consapevole del confron-to con Michelangelo, impostò i disegni a quel-lo “stile tragico” inaugurato con l’Incendio di Borgo, semplificando gli schemi ed enfatizzan-do i gesti e la mimica dei personaggi, per ren-derli più eloquenti e “universali”. Ben sette dei cartoni originari di Raffaello sono giunti sino a noi e sono oggi conservati presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Gli arazzi veri e propri sono nella Pinacoteca Vaticana, dove sono esposti nella Sala VIII. Dagli stessi disegni di Raffaello o da copie di essi sono state tratte varie repliche degli arazzi della Sistina, a oggi distribuite in varie località italiane come Man-tova e Loreto.

Organo a canneAll’interno della Cappella Sistina si trova un or-gano a canne, collocato nell’angolo destro della controfacciata. Lo strumento è stato inaugurato il 14 dicembre 2002 con un concerto dell’orga-nista Gianluca Libertucci alla presenza di varie autorità vaticane, come il cardinale Angelo So-dano e monsignor Piero Marini, nonché di Her-mann Mathis, direttore della Mathis Orgelbau, la ditta organaria che lo ha costruito Sito del costruttore Mathis Orgelbau - scheda sull’orga-no. L’organo ha due tastiere di 56 tasti ognuna e pedaliera di 30 tasti ed è a trasmissione comple-tamente meccanica.

Una delle pareti della Cappella Sistina

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I T A L I A24 AGOSTO 1862 LA LIRA DIVENTA MONETA NAZIONALE Correva l’anno 1862, era il 24 agosto e l’Italia era unita da poco più di un anno, quando venne emanato un decreto che stabilì la messa fuori corso di tutte le altre monete circolanti nei vari Stati preunitari entro la fine dell’anno. Di fatto, la Lira divenne ufficialmente la moneta nazionale italiana. Lo stampo delle lire venne affidato alla Zecca di Torino, la quale fu affiancata dagli stabilimenti di Milano e Napoli, i soli autorizzati a battere moneta, sotto il controllo della Banca Nazionale del Regno d’Italia.Per la Lira era l’inizio di un lungo percorso. Re Vittorio Emanuele III di Savoia che suc-cesse sul trono d’Italia al padre Umberto I nel 1900, fu studioso di numismatica e gran-de collezionista di monete; pubblicò il Corpus Nummorum Italicorum (1909-1943), opera in 20 volumi in cui sono descritte e classificate le monete italiane. Durante il suo regno ven-ne coniata una monetazione circolante ricca e variegata. All’atto dell’abdicazione, donò la sua collezione di monete allo Stato italia-no: questa raccolta è parzialmente esposta all’interno del Palazzo Massimo alle terme a Roma. L’epopea della Lira durò fino al pri-mo gennaio 2002, quando l’entrata in circola-zione di monete e banconote in Euro aprì la fase della doppia circolazione per due mesi, fino al primo marzo 2002, quando la stori-ca moneta nazionale italiana venne ritirata.

LIRAIl nome lira è usato dal Medioevo fino al XXI secolo per le monete di diverse nazioni; in par-ticolare la lira italiana è stata la valuta ufficiale dell'Italia fino al 28 febbraio 2002, quando è stata sostituita dall'euro. Il nome "lira" deriva dal latino libra ("bilancia"), che, prima con i Libripens dell'antica Roma e poi con Carlo Magno, indicherà sia un'unità di peso (in ita-liano libbra) che un bene, come un'unità mo-netaria (la libbra d'argento). Con la caduta di Roma, il susseguirsi di invasioni barbariche e l'ostilità degli stati che si venivano formando, le attività commerciali in Occidente vennero praticamente annullate, con la conseguente ri-duzione nella circolazione di monete. Questo durò fino all'affermazione sulle altre popola-zioni barbariche di Carlo Magno (768 - 814) e l'instaurazione dell'impero dei Franchi. Il co-nio delle monete venne quindi centralizzato ed il suo sistema monetario venne basato sull'ar-gento a causa della scarsa disponibilità d'oro, impiegato solo per gli scambi con l'Oriente. La moneta ufficiale dell'impero fu il "denaro", con un peso tale che con una libbra d'argento (di 434 g[senza fonte], contro i 327,45 g della libbra romana) si coniavano 240 denari. Come unico multiplo si aveva il "soldo", pari a 12 denari: 20 soldi, quindi, corrispondevano ad una libbra d'argento. La libbra (o lira), inve-ce, non esisteva come moneta, rappresentando solo la base del sistema monetario. Nel 1472 Venezia con il doge Nicolò Tron conia la pri-ma lira d'argento da 20 Soldi (6,52 g con tito-

lo di 948/1000), la lira Tron, seguita da quella del doge Pietro Mocenigo. Il duca Galeazzo Maria Sforza fa coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento, chiamata in seguito Testo-ne. Una lira genovese fu coniata a Genova la prima volta durante la dominazione milane-se. In seguito, poi, questa moneta si diffuse in molte città italiane (tra cui Firenze, Mantova e Bologna), anche se con riferimento a valo-ri differenti per la libbra. Ci furono lire anche pavesi, toscane, modenesi ecc. In Piemonte, la lira venne introdotta da Emanuele Filiber-to nel 1562, mentre nel 1793 venne adottato il sistema decimale francese, con la suddivi-sione della lira in decimi e centesimi. Nel Du-

cato di Milano circolava una lira d'argento del peso di 6,25 g al 552/1000 e con un diametro di 28 mm. Fu battuta da Maria Teresa d'Au-stria dal 1779, dopo la riforma monetaria del 1778. Il peso del fino era di 3,45 grammi. La monetazione fu proseguita dai suoi successori, Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II. All'i-nizio del XIX secolo gli Stati Italiani legati alla Francia adottano la lira da 100 centesimi. Il diametro era di 23 mm ed il peso di 5 g di argento al 900/1000, pari a 4,5 grammi di fino. Nel Regno Lombardo-Veneto, sotto Francesco I d'Austria e Francesco Giuseppe fu fino al 1854 una lira d'argento da 4,33 g al 900/1000 per 22,5 mm pari a 3,897 grammi di fino.

La banconota da 10 000 lire con Dante Alighieri emessa dal 1948 al 1963.

La banconota da 10 000 lire con Michelangelo emessa dal 1963 al 1977.

La banconota da 10 000 lire, detta Machiavelli emessa dal 1977 al 1984.

La banconota da 10 000 lire "Alessandro Volta" emessa dal 1984 al 1998. Sul retro compare l'immagine del Tempio Voltiano di Como.

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I T A L I AI T A L I A

Si è svolta, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Pre-sidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presen-za dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti dell'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. È stato consegnato il Ventaglio re-alizzato da Gianna Parisse, vincitrice del concorso indetto dall'Associazio-ne Stampa Parlamentare di concerto con l'Accademia di Belle Arti di Roma.

IN AGOSTO...CERIMONIA DEL VENTAGLIOLa cerimonia del ventaglio è il rito di consegna di un ventaglio decorato al Presidente della Repubblica Italiana e ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato, tradizionale omaggio da parte dell'Associazione stampa parlamentare, che si tiene annualmente tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, presso Palazzo del Quiri-nale, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama, in vista della chiusura dei lavori parlamentari per la pausa esti-va. Il primo ventaglio fu consegnato il 7 luglio 1893 al Presidente della Camera Giuseppe Zanardelli; si trattava di un semplice ventaglio di carta sul quale erano apposte le firme di tutti i giornalisti della tribuna stampa. Dal 1871, infatti, l'Assemblea era ospitata nella provvisoria aula Comotto, approntata in fretta in un cortile di Mon-tecitorio, che risultò essere molto calda d'estate e ghiacciata d'inverno; nei primi giorni di luglio del 1893, molti giornalisti della tribuna stampa, per combattere l'afa dell'aula, usarono dei ventagli. Zanardelli notò la trovata ed espresse ad alcuni corrispondenti, con ironia, la propria invidia. Da qui, il pretesto per il semplice dono.

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I T A L I AIl mese di Agosto trae origine dal nome del mese romano Augustus, proprio in onore dell’Imperatore Romano, Ottavio Augusto,a cui venne dedicato il mese grazie alle sue vittorie. Ma fu l’impera-tore Augusto che volle cambiare il nome a questo mese dedicandolo a se stesso, e per questo l’ottavo mese dell’anno diven-ne Augustus, e lo stesso imperatore tolse un giorno a Febrarius, Febbraio, per far si che lo stesso mese a lui dedicato aves-se lo stesso numero di giorni, come quel-lo di Giulio Cesare, motivo per il quale il mese di Luglio ed Agosto, sono gli unici due mesi contigui di 31 giorni. Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti (riposo di Augusto) indi-cante una festività istituita dall'imperato-re Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle già esistenti festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti che traeva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella reli-gione romana, era il dio della terra e del-la fertilità. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profu-se durante le settimane precedenti. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impe-ro si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, veni-vano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione "Palio" deriva dal "pallium", il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell'Antica Roma. La festa originariamente cadeva il 1º agosto. Lo spostamento si deve alla Chiesa cattolica, che volle far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell'Assunzione di Maria.

NASCE IL MESE DI AGOSTO

Nome originale: Gaius Octavius Thurinus (alla nascita) - Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus (dopo l'ascesa al potere imperiale) - Regno 16 gennaio del 27 a.C. - 19 agosto 14 d.C.

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I T A L I AI T A L I AIn Lombardia e Piemonte, fino ai primi decenni del XX secolo, era usanza dei datori di lavoro "dare il ferragosto" (in lombardo dà el faravóst) cioè dare de-naro o beni commestibili ai dipendenti. A Torino i cittadini pranzavano al risto-rante o al sacco nel parco in riva al Po, era la "Festa dle pignate a la Madona dél Pilòn". A Messina il 15 agosto si svol-ge la processione della Vara di Messina dedicata alla Madonna Assunta. A Porto Santo Stefano il giorno di Ferragosto, si svolge il Palio dell'Argentario, antica gara remiera. A Montereale, nel giorno di Ferragosto si tiene la gara poetica tra cantori a braccio. La smorfia napoletana assegna al Ferragosto il n. 45. Al Molo Caligoliano di Pozzuoli il 15 agosto si tiene una sfida chiamata "O Pennone" o Palo di Sapone dove i concorrenti devo-no riuscire ad arrivare in cima e recupe-rare una bandierina sul palo cosparso di sapone. A Terracina il 14 agosto miglia-ia di persone partecipano al "bagno di mezzanotte". A Sarteano il 15 agosto, si svolge la Giostra del Saracino. A Paliano il 15 agosto, si svolge il Palio dell'As-sunta, rievocazione storica del corteo in onore della vittoria di Marcantonio Colonna nella Battaglia di Lepanto. Il corteo è seguito dalla Giostra del Turco.

Il Ferragosto in cucina«A ferragosto, piccioni arrosto.» In To-scana, piatto tradizionale di epoca ca-rolingia. L'antica tradizione piacentina prevede la preparazione della bomba di riso con piccioni, piatto preferito di Eli-sabetta Farnese. In Sicilia il tipico gelu di muluna, decorato con foglie di limone e fiori di gelsomino. A Roma la tradizio-ne vuole il pollo in umido con pepero-ni e da cocomero ben freddo. A Foggia, il piatto tipico è il galluccio, un gallo di circa 3 kg ripieno, cotto al forno con patate. Le Margheritine di Stresa sono i biscotti che venivano offerti agli ospi-ti dalla regina Margherita, in occasione dei ricevimenti di Ferragosto della Casa Reale. Piccole ciambelle dolci all'ani-ce come il Biscotto di mezz'agosto di Pitigliano o lo Zuccherino montanaro.

Il Ferragosto nella musicaAnche la lirica rappresenta il Ferragosto nell'O-pera "Pagliacci" (nella foto) del compositore napoletano Ruggero Leoncavallo. Gli even-ti si svolgono infatti nel giorno di Ferragosto ("Oh, che bel sole di mezz'agosto!"; "Per la Vergin pia di mezz'agosto!"). Anche nella mu-sica leggera viene cantata la famosa canzone "Notte di Ferragosto" di Gianni Morandi.

15 août (tit. italiano: "15 agosto. Non sarà una vacanza per tutti") è un film francese diretto da Patrick Alessandrin

Pranzo di ferragosto, diretto da Gianni Di Gregorio.

Il Ferragosto nella letteratura1. Alberto Moravia, Scherzi di

Ferragosto

2. Carlo Cassola, Ferragosto di morte

3. Arturo Carlo Jemolo, Scherzo di Ferragosto

4. Renato Olivieri, Maledetto Ferragosto

5. Raffaele Crovi, Ladro di Ferragosto

6. Paolo Cevoli, Mare mosso, bandiera rossa: Ferragosto a Roncofritto. Romanzo!

7. Andrea Camilleri, Notte di Ferragosto

8. Luca Ricci, Ferragosto addio!

9. Andre Vitali e Giancarlo Vitali, Enigma di Ferragosto

COSÌ SI CELEBRA IL FERRAGOSTO...

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Il Ferragosto nel cinemaFerragosto in bikini, è una commedia italiana girata nel 1961. Regia di Marino Girolami,

Il sorpasso è un film del 1962, diretto da Dino Risi.

L'ascensore, terzo episodio di "Quelle strane occasioni" diretto da Luigi Co-mencini.

Il giorno dell'Assunta, diretto da Nino Russo.

Un sacco bello, film italiano del 1980 diretto ed interpretato da Carlo Verdone.

Ferragosto OK, film di Sergio Martino del 1986.

Quinze août, 15 août, (15 agosto) è un cortometraggio francese (10 minuti) di soggetto drammatico, diretto da Nicole Garcia nel 1986

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I T A L I A

Le parole del Papa Pio XII nella solenne proclamazione:

«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

ASSUNZIONE DI MARIA: 15 AGOSTO

Sono 500 anni da L'Assunzione dipinta da Tiziano, 1518, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia Assunzione della Vergine di Rubens, 1626, nella Cattedrale di Anversa

Statua dell'Assunzione, 1808 opera di Mariano Gerada, Għaxaq, Malta

Maria, la madre di Gesù, terminato il corso della vita terrena, fu trasfe-rita in Paradiso, sia con l'anima sia con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo. L'Assunzione, nel pensiero

cattolico, è un'anticipazione della ri-surrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio Uni-versale. Questo giustifica le numero-se apparizioni di Maria nel corso del tempo in tutto il mondo, che la Chiesa cattolica, nei casi in cui le riconosce credibili, lo fa anche riguardo al fat-to che la Madonna appare realmente in carne e ossa. Il corpo glorificato non è soggetto alla relativizzazio-ne spazio-temporale né alla caduci-tà così come a nessuna legge fisica. La Chiesa professa che Maria è, con Gesù, l'unica persona in tutta la sto-ria dell'umanità a essere ufficialmen-te riconosciuta assunta in cielo già ora, prima della seconda venuta del Cristo. Ciò è possibile perché Maria, secondo la Chiesa, è stata l'unica per-sona a essere preservata dal peccato originale che ha coinvolto tutta l'u-manità. L'ultimo dogma della Chiesa cattolica, proclamato da Pio XII, il 1º novembre 1950, quasi un secolo dopo quello dell'Immacolata Concezio-ne, proclamato da Pio IX nel 1854.

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Sono lusingata ed onorata di essere sta-ta indicata per assumere la Presidenza della Società Italiana di Beneficenza, as-sociazione nella quale dal 2010 ollaboro con sempre maggiore passione come vo-lontaria. Sono nata a Madrid, ma ho l’Ita-lia nel cuore, paese dove ho vissuto per più di 11 anni, dove mi sono sentita come a casa e dove ho visto crearsi e crescere la mia famiglia italo-spagnola.

Sono arrivata alla SIB quasi per caso, pensando di dare occasionalmente una mano e con il desiderio di conoscerne gradualmente scopi ed obbiettivi. Ho ini-ziato proprio in occasione dei preparativi del “Mercatino di Natale”, con un entu-siasmante andirivieni di volontarie/i, che

contattavano aziende, ristoranti, espositori per ricercare donazioni e colla-borazione per la buona riuscita dell’evento. Non capivo quasi niente, ma mi sono subito sentita parte e coinvolta nell’entusiasmo dell’iniziativa.

La SIB ha una peculiarità che la differenza molto dalle grandi ONG; essendo una piccola associazione, chi arriva non ha un lavoro specifico da svolgere, ma è stimolato a prendere iniziative ed è crescente la voglia di assumer-si delle responsabilità. Prendi in mano qualcosa da fare e la porti avanti, chiedendo aiuto ad altri volontari. Credo sia proprio questa la cosa che mi è subito piaciuta, lavorare in gruppo, confrontarsi e migliorare per lo stesso obiettivo.

Solo dopo un po’ di tempo ho accettato di formar parte della “Commissione sociale”, per conoscere chi sono e come stavamo aiutando i nostri assistiti. Solo allora ho compreso l’importanza degli scopi della SIB, ho capito che quello che stavo facendo era importante per altri e ho sentito una vera re-sponsabilità nei loro confronti.

La nostra Associazione, con sede a Madrid, da oltre 100 anni cerca di offrire supporto in tutto il territorio spagnolo alle crescenti richieste di aiuto prove-nienti da cittadini Italiani arrivati in Spagna da tutto il mondo.

Famiglie intere che arrivano da oltremare, perché nei loro paesi affrontano situazioni economiche e sociali molto difficili.

Persone che hanno lasciato l’Italia per un’esperienza di vita diversa, ma che spesso si trovano in una situazione precaria, senza lavoro e con la difficoltà della lingua.

Italiani residenti da anni in Spagna che, dopo la forte crisi, si sono trovati senza un lavoro stabile che non gli permette di mantenere loro e le loro famiglie.

L’intervento della SIB non è soltanto di tipo economico, ma anche un so-stegno psicologico personalizzato, di aiuto nella ricerca di un lavoro, di as-sistenza medica, del pagamento di utenze e, più in generale, di tutte quelle iniziative di inclusione a favore di persone e famiglie, sempre affidandoci alla competenza ed alla supervisione della nostra assistente sociale (Ana Ruth Mesón) e della Commissione Sociale, composta da volontarie/i che seguono in dettaglio ogni caso.

Negli ultimi anni, specialmente nel 2018, l’ammontare degli aiuti elargiti si è raddoppiato, e dunque gli eventi organizzati dai volontari con grande pas-sione e lavoro, e l’aumento della raccolta fondi derivata da essi, è diventato l’obiettivo primordiale per continuare a crescere insieme alle crescenti ri-chieste di aiuto che arrivano.

Dovendoci autofinanziare, il Mercatino di Natale (organizzato a Novembre), la Festa di Carnevale, la partecipazione a Passione Italia e tutti gli altri pic-

coli eventi di solidarietà, sono fondamentali perché la SIB possa continuare con il suo lavoro, insieme alle quote dei soci ed alle piccole donazioni che possiamo raccogliere.

Tutto questo è possibile grazie al sostegno che riceviamo dalle Istituzioni Italiane in Spagna, che appoggiano ogni nostra proposta e, in special modo, l’Ambasciata Italiana.

Vorrei fare della SIB un posto dove chiunque possa avvicinarsi e trovare un luogo dove sentirsi a proprio agio, aperto anche agli studenti e a nuove idee. Proseguire con l’organizzazione delle attività extra-scolastiche della Scuola Italiana a Madrid, dove le famiglie trovano un piccolo aiuto nel conciliare lavoro e famiglia, sapendo che i loro figli si divertono, imparano e soprat-tutto, sono al sicuro con delle persone qualificate. Quest’attività, svolta con grande sforzo e professionalità, ci permette di sostenere i nostri obiettivi di aiuto “sociale”, che è e rimane sempre, la ragione dalla nostra esistenza come associazione.

Vorrei lavorare, durante la mia presidenza, sui due aspetti che ritengo fon-damentali: i volontari e la collaborazione con tutte le Istituzioni Italiane pre-senti su tutto il territorio spagnolo.

Ad oggi, i volontari SIB sono diventati un gruppo compatto, che lavora, con tante idee e voglia di fare. Come potete immaginare, più mani ci sono, più idee diventano realtà. I volontari sono l’anima della SIB, senza il loro lavoro e impegno non sarebbe possibile raggiungere i nostri scopi sociali. Sono i vo-lontari che per mesi offrono il loro tempo alla SIB per la riuscita di un even-to grande e complicato come il Mercatino di Natale, cercano collaborazioni, dedicano ore alla ricerca di idee nuove e stimolanti, si mettono in “prima linea” prima, durante e dopo ogni evento. Essere volontario spesso significa mettere in ordine, cucinare, lavare pi iatti, fare i conti, caricare e scaricare….sempre in modo generoso ed assolutamente altruista.

Sono consapevole che solo con i volontari ed il loro impegno la SIB può in-crementare l’autofinanziamento ed aumentare gli aiuti nel sociale.

Sappiamo poi quanto siano importanti, per gli Italiani residenti in Spagna, tutte le Istituzioni Italiane e che ognuna svolge un importante compito. La-vorerò per rafforzare ogni forma di collaborazione e sinergia per offrire quel servizio di sostegno sociale che la SIB può continuare a svolgere a favore della comunità.

La voglia di offrire il proprio tempo a favore del volontariato è uno dei bei sentimenti che sta crescendo nel nuovo millennio, ed io stessa ho potuto attraverso la SIB contagiarmi di questa voglia di aiutare persone e famiglie meno fortunate della mia.

Spero vorrete anche voi, nel limite delle vostre possibilità, farvi “contagiare” da questa voglia di aiutare ed essere parte attiva della Società Italiana di Beneficenza.

Società Italiana di Beneficenzac/Agustín de Betancourt, 3 - www.sibenitalia.org - [email protected] - [email protected]

Tel. (0034) 91 5333106 - Movil (0034) 690 065577 - C.I.F.: G 28511418

SOCIETÀ ITALIANA DI BENEFICENZA

Il Presidente Olga Fernández Franco

“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è un’a-zione, ma un’abitudine.”

Aristotele

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Pag. 13148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I T A L I A

Abruzzo• Sagra della ranocchia a Ortucchio• Sagra del pecorino a Farindola

Basilicata• Sagra della Podolica a Pescopagano• Sagra U strittul ru zafaran a Senise

Calabria• Sagra della ‘nduja di Spilinga• Sagra da sujaca caria di Drapia

Campania• Sagra della melanzana alla cioccolata di Maiori• Fiordilatte - fiordifesta ad Agerola• Festa della cipolla di San Pietro al Tanagro• Baccanalia

Emilia Romagna• Sagra della patata e Festa degli gnocchi a

Montescudo• Palio dei somari

• Fiera mondiale del peperoncino a Rieti Sicilia• Gioiosa Gustosa• Sagra della busiata a Salemi• Festa del pomodoro di Pachino IGP a Portopalo di

Capo Passero

Toscana• Sagra del moscardino e del polpetto a Talamone• Festa del lardo di Colonnata a Colonnata

Trentino - Alto Adige• Note di birra ad Arco• Festa del canederlo a Imèr

Umbria• Sagra della Torta al Testo "Cotta sotto la Cenere"• Sagra della Rana Fritta• Sagra del Fungo Porcino• Sagra della Lumaca• Sagra del Gambero e del Pesce del Lago Trasimeno• Sagra degli Strozzapreti

AGOSTO: TUTTE LE SAGRE ITALIANECol pieno del periodo delle vacanze aumentano le occasioni per scoprire sapori e tradizioni in ogni angolo del nostro splendido paese. Ecco le sagre che vale la pena esplorare nelle varie regioni d’Italia ad agosto. Dai borghi alle città più grandi, anche nel mese di agosto ogni angolo del nostro paese ama celebrare le proprie eccellenze enogastronomiche con delle sagre volte a promuovere con orgoglio le proprie tradizioni locali.È così che tra feste medievali e irresistibili rievocazioni storiche che faranno fare un tuffo nei secoli passati ai visitatori, nonché iniziative più o meno longeve promosse dalle Pro Loco di paesini e città, in tutta l’Italia sarà possibile esplorare sapori e conoscere la storia delle terre che visitiamo durante le vacanze.

• Giostra del monaco

Friuli-Venezia Giulia• Fieste sot il crupisignar ad Arba• A tutto frico a Flaibano• Sagra dello struzzo

Lazio• Lady Bu - Sagra della bufaletta a Pontinia• Palio dell’Assunta a Paliano• Fossanova Medievale

Liguria• Festa dei gunbi a Toirano• Pitei ‘n cantina a Pitelli• Torta di fieschi a Lavagna

Lombardia• Camunia Street Food Festival• Sagra degli scarpinòcc a Parre• Sagra dei sciatt a Teglio• Sagra del quarantì a Roccafranca

Marche• Sagra del chichiripieno a Offida• ViteNeiVicoli a Ripatransone• Ascoliva Festival a Ascoli Piceno

Molise• Termoli Street Food Festival• Sagra delle Sagre Festival dei Sapori Molisani

Piemonte• Mangialonga a La Morra• Fiera della nocciola a Cortemilia• Festa del turista e del villeggiante Montechiaro d’Acqui

Puglia• Sagra della sceblasti a Zollino• Braci & Abbracci a Martina Franca• Sagra del panino della nonna a Giovinazzo

Sardegna• Sagra delle lorighittas a Morgongiori• Sagra de su frigadori e de is cocoeddas a Esterzili• Andalas a Seulo• Sagra dei malloreddus con la bottarga a Castiadas

Valle d’Aosta• Festa del Valle d’Aosta Lard D’Arnad DOP

Veneto• Calici di stelle al castello di Conegliano

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Pag. 14 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I T A L I AI T A L I A

Nel 1633 è l'anno in cui è documentato che venne corso il primo Palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta (ad eccezione del periodo delle due guerre mondiali del XX° secolo).Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città.Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella "giostra" da un Capitano, coadiuvato da due o tre contradaioli detti "mangini" o "tenenti".Possiede, entro il suo territorio, una Chiesa, detta "Oratorio", con annessa la sede ufficiale, dotata di un Museo, ove viene custodito tutto il suo patrimonio: cimeli, drappelloni delle vittorie, costumi della Comparsa - quelli in uso e molti di antica data - bandiere, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa. Si giunge pertanto alla mattina del 29 giugno (per il Palio di luglio) o quella del 13 di agosto, quando iniziano gli intensi quattro giorni di preparativi al Palio. Il complesso meccanismo della festa raggiunge il suo compimento con lo scoppio del mortaretto che annuncia l'uscita dei cavalli dall'Entrone. Ad ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potrà incitare il cavallo o ostacolare gli avversari durante la corsa. Quindi si procede all'avvicinamento verso la "mossa", ossia il punto dove sono stati tesi due canapi tra i quali saranno chiamati ad allinearsi cavalli e fantini. L'ordine di entrata è stabilito dalla sorte, infatti le Contrade vengono chiamate secondo l'ordine di estrazione, deciso segretamente e declamato ad alta voce dal mossiere. Nella Piazza regna l'assoluto silenzio. La decima e ultima, entrerà invece di "rincorsa" quando lo riterrà più opportuno, decidendo

così il momento della partenza. Se la partenza non sarà valida, uno scoppio del mortaretto fermerà i cavalli. Quest'ultimi dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e solo al primo arrivato sarà riservata la gloria della vittoria. Chi vince è comunque il cavallo, infatti può

IN AGOSTO C'È ANCHE IL FAMOSO PALIO DI SIENAIl Palio non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti. Esso ha origini remote, con alcuni regolamenti ancor oggi validi dal 1633. Quest'anno il 16 agosto, per la trentanovesima volta, ha vinto la Contrada della Selva.

arrivare anche "scosso", ossia senza fantino. I festeggiamenti iniziano subito: i contradaioli ricevono il Palio e con quello si recano alla Basilica della Madonna di Provenzano (per il Palio di luglio) o in Duomo (ad agosto) per cantare il Maria Mater Gratiae di ringraziamento alla Madonna.

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Pag. 15148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I T A L I AIN AGOSTO C'È ANCHE IL FAMOSO PALIO DI SIENAIl Palio non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti. Esso ha origini remote, con alcuni regolamenti ancor oggi validi dal 1633. Quest'anno il 16 agosto, per la trentanovesima volta, ha vinto la Contrada della Selva.

16 AGOSTO 2019: LE CONTRADE

La Contrada della Selva ha vinto il Palio di Siena del 16 agosto, dedicato alla Madonna Assunta con il cavallo "scos-so" (senza fantino). In occasione del Palio straordinario di ottobre, dedicato ai 100 anni dalla fine della Grande Guer-ra, ha visto sempre vincitore sempre Remorex, anche questa volta senza fantino portando però la vittoria alla Contra-da della Tartuca. Alla Selva viene consegnato il drappellone disegnato da Milo Manara. Raffigura la figura la Vergine che rende omaggio, nei colori, all'Assunta di Tiziano. La tela ha una veste rossa che sfuma nel color arancio ed un gran-de mantello azzurro che, come se fosse mosso da una folata di vento, si solleva per mostrare una parte della volta celeste.

A tagliare il traguardo è stato "Remorex" montato fino a metà corsa da Giovanni Atzeni detto 'Tittia', poi caduto in curva.

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Pag. 16 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

M A D R I D

Calle Ruiz de Alarcón 23Email: [email protected]: +34 91 330 2800Website: https://www.museodelprado.eschiuso il: aperto tutti i giorni, tranne 1 Gennaio, 1 Maggio e 25 DicembreTipologia: Arte

Paseo del Prado 8Email: [email protected] Telefono: +34 902 76 05 11Website: http://www.museothyssen.org/chiuso il: sempre apertoTipologia: Arte

Calle Santa Isabel, 52Email: [email protected] Telefono: +34 91 774 1000 Website: http://www.museoreinasofia.es/chiuso il: MartedìTipologia: Arte

Calle Fuencarral, 78Email: [email protected]: +34 91 701 18 63Website: www.madrid.es/museodehistoriachiuso il: Lunedì.Tipologia: Storia

Calle de José Gutierrez Abascal, 2Email: [email protected]: +34 91 411 13 28Website: http://www.mncn.csic.es/chiuso il: LunedìTipologia: Storia e scienza

LA CITTÀ ED I SUOI MUSEIMuseo Nacional del Prado Museo Thissen-Bornemisza Museo Reina Sofía

Museo de Historia Museo Ciencias Naturales

Il Museo d'arte affacciato sul Paseo del Prado.La collezione è formata da circa un migliaio di opere che offrono al visitatore una panoramica dell’arte in occidente dal XIII al XX secolo, con lavori di Duccio da Buoninsegna, Dürer, Holbein, Rubens, Caravaggio, Canaletto, Cézanne, Monet, Gauguin, Van Gogh, Picasso, Klee, Chagall, Hopper, Rothko, Raushenberg e Lichtenstein, tra molti altri.

Il Museo Nacional del Prado a Madrid è uno dei più importanti musei d’arte al mondo, con una collezione di oltre 20.000 opere realizzate dall’antichità al 19° secolo. Il Museo del Prado è ospitato in un grande edificio neoclassico progettato nel 1785 dall’architetto Juan de Villanueva. L’edificio venne commissionato da Re Carlo III per accogliere le collezioni reali di Storia Naturale.

La collezione di arte del Reina Sofía include opere di Pablo Picasso, Robert Delaunay, Joan Miró, Salvador Dalí, René Magritte, Juan Gris, Yves Klein, Brassaï, Jean Dubuffet, Alexander Calder, Francis Bacon, Richard Serra, Gerhard Richter, Michelangelo Pistoletto, Sol LeWitt e Marcel Broodthaers, tra molti altri. Il museo è anche celebre per ospitare Guernica, il grande dipinto realizzato da Picasso nel 1937.

Avenida de Juan de Herrera, 2Email: [email protected]: +34 91 550 47 00Website: http://museodeltraje.mcu.es/chiuso il: LunedìTipologia: Moda

Museo del Traje

Pur essendo ufficialmente di recente istituzione, ha in realtà una lunga storia che risale all’inizio del secolo scorso e contiene una varietà impareggiabile di collezioni incentrate sulla storia del costume in Spagna. Le collezioni, in continua espansione, non possono essere esposte contemporaneamente ma vengono presentate attraverso allestimenti a rotazione.

Situato in uno dei grandi edifici del barocco madrileno, l’antico Hospicio de San Fernando, questo museo mostra una delle migliori testimonianze dell’evoluzione storica di Madrid ed offre una visione globale delle arti, le industrie, la vita quotidiana e i costumi dei suoi abitanti da quando, nel 1561, fu scelta come capitale della Spagna fino ai giorni nostri.

Il Museo Nacional de Ciencias Naturales gestisce ed espone al pubblico un'importante collezione, con l'obiettivo di promuovere una più completa conoscenza della diversità del mondo naturale fra la gente. Questa conoscenza serve per la conservazione dell'ambiente e deve essere trasmessa alla comunità per migliorare la percezione della scienza e della ricchezza del patrimonio naturale.

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Pag. 17148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

M A D R I D

Calle de Serrano, 13Email: [email protected]: +34 91 577 79 12 Website: http://www.man.chiuso il: aperto tutti i giorni, tranne 25 Dicembre, 1 e 6 GennaioTipologia: Archeologia e storia

Calle de Alberto Aguilera, 1 Email: [email protected] Telefono:+ 34 91 447 88 08 Website: http://www.therobotmuseum.eu/chiuso il: Domenica e LunedìTipologia: Tecnologia e Cibernetica

Paseo del Prado, 5Email: [email protected]: +34 91 523 85 16Website: www.armada.mde.es/museonaval/chiuso il: MartedìTipologia: Arte

Paseo General Martínez Campos, 37Email: [email protected] Telefono: +91 310 15 84Website: www.mecd.gob.es/msorollachiuso il: tutti i lunedì dell'anno, l'1 gennaio, l'1 maggio, il 24, 25 e 31 dicembre e due giorni festivi locali.

Calle de Rios Rosas, 23Email: [email protected] Telefono:+ 34 91 349 57 59 Website: http://www.igme.es/museo/chiuso il: sempre aperto.Chiude nei giorni 24, 25 e 31 di dicembre e 1 e 6 di gennaio.Tipologia: Geologia

Avenida de los Reyes Católicos, 6Email: [email protected] Telefono: +34 91 549 26 41 Website: www.mecd.gob.es/museodeamerica chiuso il: LunediTipologia: Storia

LA CITTÀ ED I SUOI MUSEIMuseo Arqueologico Nacional Museo del RobotMuseo Naval

Museo Sorolla Museo GeomineroMuseo de América

L'origine del Museo Naval si fa risalire al 28 set-tembre 1792, in particolare a un'iniziativa di An-tonio de Valdés y Fernández Bazán, Ministro della Marina del re Carlos IV. Dopo molteplici vicissitudi-ni, l'attuale museo riaprì i battenti nell'ottobre del 1932 nella sua sede attuale, e cioè quella dell'an-tico Ministero della Marina, oggi Cuartel General de la Armada, ubicato in pieno Paseo del Arte.

Ubicato in pieno Barrio de Salamanca, ci mostra una serie di capitoli della storia universale dell’ar-te non rappresentati nelle grandi pinacoteche, come le ceramiche greche, le corone votive visi-gote o gli avori ispano-musulmani. Il MAN, che conserva una delle collezioni di reperti antichi più importanti del mondo, ha appena riaperto dopo una ristrutturazione integrale durata sei anni.

The Robot Museum è nato nel 2013 con l'idea di of-frire l'eccitante mondo dei robot da intrattenimento a qualsiasi tipo di pubblico in modo diretto e reale. Un'esperienza eccezionale per conoscere il passato, il presente e il futuro della robotica in modo diver-tente e stimolante. Consente di ammirare il premia-to umanoide NAO, le repliche dei famosi androidi di Star Wars ed EMROS, il robot più piccolo del mondo.

Il museo venne creato nell'aprile del 1941, quando prese corpo un'idea che si stava già discutendo da tempo con definizioni differenti: museo biblioteca d’oltremare e museo archeolo-gico delle Indie. Nel 1943 il progetto dell'attua-le sede del Museo venne affidato agli architetti Luis Moya e Luis Martínez Feduchi. I lavori ebbe-ro inizio lo stesso anno e terminarono nel 1954.

Il Museo Sorolla, che conserva l'atmosfera originale della casa e dello studio del pittore Joaquín Sorolla y Bastida (Valencia, 1863 - Cercedilla, 1923), custodisce la più ricca col-lezione delle sue opere. Si tratta di una delle case di artista più complete e meglio conser-vate in Europa, e il giardino, anch'esso pro-gettato da lui, è una splendida oasi in città.

Attraverso le sue importanti collezioni di minerali, rocce e fossili provenienti da tut-te le regioni spagnole e da antichi territori coloniali, oltre che da giacimenti mondiali, il Museo Geominerario si occupa della conser-vazione, della ricerca e della diffusione del-la ricchezza e della diversità del patrimonio geologico, paleontologico e mineralogico.

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B A R C E L L O N A

Plaça de les Glòries Catalanes, 37-38Email: [email protected] Telefono: +34 93 256 68 00Website: http://www.museudeldisseny.catchiuso il: LunedìTipologia: Design, Moda

Montalegre, 5Email: [email protected] Telefono: +34 93 306 41 00 Website: http://www.cccb.orgchiuso il: Lunedì, 25 Dicembre e 1 GennaioTipologia: Centri espositivi

Parc de MontjuïcTelefono: +34 934 439 470 Website: https://www.fmirobcn.org/it/chiuso il: il lunedì, e 1 gennaio, 24, 25 e 26 dicembreTipologia: Arte

Provença, 261Website: http://www.lapedrera.com/chiuso il: aperto tutti i giorni tranne NataleTipologia: Architettura, Centri espositivi

Carrer Montcada 15-23Email: [email protected] Telefono: +34 93 256 30 00 Website: http://www.museupicasso.bcn.catchiuso il: LunedìTipologia: Arte

Passeig de Santa Madrona, 39-41Email: [email protected] Telefono: +34 93 423 21 49Website: http://www.mac.catchiuso il: LunedìTipologia: Archeologia

LA CITTÀ ED I SUOI MUSEIMuseu del Disseny CCCB Fundació Joan Miró

Casa Milá, La Pedrera Museo Picasso MAC Museu d'Arqueologia

Il più importante museo a Barcellona dedicato a design, moda ed arti decorative, ospitato nel Disseny HUB, un edificio iconico progettato dallo studio MBM. Le collezio-ni erano precedentemente conservate in quattro musei: il Museu Tèxtil i Indumentària, il Museu de Ceràmica, il Museu de les Arts Decoratives e nel Gabinet de les Arts Gràfiques. Organizza anche mostre temporanee, eventi speciali, conferenze, laboratori ed attività didattiche.

È uno dei più conosciuti edifici progettati dall’architetto Catalano Antoni Gaudì, dichiarata Patrimonio dell’Uma-nità dall’UNESCO, fu realizzata tra il 1905 ed il 1912 in stile Modernista Catalano. L’edificio, situato nel quartiere mo-dernista Eixample, è infatti un esempio di abilità proget-tuale e costruttiva, visibile già nei fronti esterni in pietra che presentano forme complesse ispirate a concrezioni minerali, forme organiche e oscure simbologie religiose.

Il Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona è un importante spazio espositivo dedicato alla pro-mozione delle più innovative forme d’arte ma anche della letteratura, del cinema, del teatro e aperto al confronto sui temi più attuali della contemporanei-tà, dall’ecologia ai fenomeni migratori, dall’economia all’impatto delle nuove tecnologie digitali sulla società.

La raccolta di dipinti, disegni, sculture e opere su car-ta esposta alla Fundació è una delle selezioni più com-plete dell’opera di Miró e offre una panoramica di tutte le fasi della sua attività artistica. Museo d’arte che pos-siede una eccellente collezione di opere dell’artista catalano.Situata nel verde del parco del Montjuïc, è rivolta alla pro-mozione di arte moderna e contemporanea attraverso l’al-lestimento di mostre temporanee, workshops e conferenze.

Museo d’arte dedicato a Pablo Picasso, che visse e lavo-rò nella capitale catalana durante i suoi anni giovanili.Il Museo esplora in particolare la prima parte della vita e della produzione artistica del grande artista spagnolo. Nato nel 1881 a Malaga, Andalu-sia, Picasso visse (seppur in modo discontinuo) a Barcellona per nove anni, dal 1895 al 1904, dopo che la sua famiglia vi si trasferì da A Coruña.

Il MAC è il principale museo archeologico a Bar-cellona ed è uno delle diverse sedi che compon-gono la rete del MAC, che include siti archeologi-ci e musei distribuiti in tutta la regione catalana.Il museo è ospitato in un edificio realizzato per l’esposizione Mondiale del 1929 situato nel Par-co del Motjuic, a fianco di altri musei come la Fondazione Miró e il Museo Nazionale di Arte.

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Pag. 19148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

B A R C E L L O N A

Avenida Francesc Ferrer i Guàrdia, 6-8Telefono: +34 93 476 86 00 Website: https://obrasociallacaixa.org/es/cultura/caixaforumchiuso il: aperto tutti i giorni, tranne 25 Dicembre, 1 e 6 GennaioTipologia: Centri espositivi

Palau Nacional, Parc de Montjuïc Email: [email protected] Telefono: +34 93 622 03 76 Website: http://www.museunacional.cat/enchiuso il: LunedìTipologia: Arte

Plaça dels Àngels, 1Telefono: +34 93 412 08 10Website: https://www.macba.catchiuso il: MartedìTipologia: Arte

Carrer d'Isaac Newton, 26, BarcelonaTelefono: +34 93 212 60 50Website: https://obrasociallacaixa.org/es/cienciachiuso il: Lunedì, Natale, Capodanno, EpifaniaTipologia: Scienza e tecnologia

Plaça Leonardo da Vinci, 4-5 - Fòrum ParkEmail: museuciencies(at)bcn.cat Telefono: +34 93 256 60 02 Website: https://www.museuciencies.catchiuso il: Lunedì, 1 Gennaio, 1 Maggio, 24 Giugno e 25 DicembreTipologia: Storia naturale

Av. de les Drassanes s/nEmail: [email protected] Telefono: +34 933 429 920 Website: http://www.mmb.cat/ chiuso il: aperto tutti i giorni, tranne 25 e 26 dicembre e 1 e 6 gennaioTipologia: Trasporti ed automobili

LA CITTÀ ED I SUOI MUSEICaixaforum Barcelona Museu Nacional d'ArtMACBA

CosmoCaixa Museu BlauMMB Museu Maritim

Il Museu d’Art Contemporani de Barcelona è sito nel cuo-re della capitale della Catalogna. L’edificio di Richard Meier Insieme a quella del Centro di Cultura Contemporanea, nel 1995 ha segnato l’inizio della riqualificazione di El Ra-val, uno dei quartieri storici più affascinanti di Barcellona. L’edificio, progettato dall’architetto americano Richard Me-ier, si affaccia su una piazza molto popolare a Barcellona, Plaça dels Àngels, frequentata da artisti di strada e skaters.

Il Museu Blau è la sede principale e più conosciuta del Museu de les Ciències Na-turals, il Museo di Storia Naturale di Bar-cellona. È ospitato in una iconica costruzio-ne blu a base triangolare (da cui prende il nome), progettata nel 2004 dallo studio di architettura Svizzero Herzog & de Meuron.

CosmoCaixa di Barcellona, una delle sedi cultura-li della Fondazione La Caixa, è un grande museo scientifico particolarmente dedicato a bambini e famiglie situato ai piedi della collina di Tibidabo.CosmoCaixa è stato riaperto nel 2004 dopo la ristrutturazione completa del suo edifi-cio principale progettato nel 1904 dall’archi-tetto modernista Josep Domènech i Estapà.

Il Museu Nacional d’Art de Catalunya è un grande museo d’arte situato a Barcello-na nel Parco del Montjuic, Il MNAC è ospitato nell’imponente Palau Nacional, un edificio neo-rina-scimentale realizzato nel 1929 in occasione dell’Espo-sizione Universale. Il Museo è principalmente dedi-cato all’arte catalana, dal Medioevo al XX secolo, ma ospita anche opere di artisti provenienti da altri paesi.

Situato ai piedi della collina di Montjuic, il Caixaforum Barcelona è uno dei più rinoma-ti centri espositivi di Barcellona e un interes-sante esempio di coesistenza fra linguaggi ar-chitettonici. Il complesso edilizio che possiamo vedere oggi è il risultato di un progetto di re-stauro e ampliamento realizzato nel 2002 su pro-getto dell’architetto giapponese Arata Isozaki.

Il Museo Marittimo è dedicato alla navigazione, ai viaggi per mare e alla storia delle imbarcazioni. Ospitato in uno spazio molto suggestivo e carico di storia per la città catalana, ovvero le Drassanes Re-ials, i cantieri navali reali risalenti al 13° secolo, af-facciati sul lungomare della città, proprio al termine della Rambla ed ai piedi della collina del Montjuic.

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Pag. 21 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

AMBASCIATA D’ITALIA | Calle Lagasca, n. 98 - 28006 MADRID Centralino automatizzato consolare (dalla Spagna): 902.050.141www.ambmadrid.esteri.it - e-mail: [email protected]

CANCELLERIA CONSOLARE MADRID | Capo Cancelleria Consolare: Dott.ssa Gilda SANTANGELO | Indirizzo: Calle Agustín de Bethencourt, 3 - 28003 MadridTelefono: 902 05.01.41 | Call Centre: 807 30.07.47(servizio a pagamento, disponibile solo in Spagna - il numero non è valido da altri paesi) Fax: 91 554.66.69 - Cellulare per emergenze: (0034) 629.842.287www.consmadrid.esteri.it - e-mail: [email protected]

Per gravi e reali emergenze che richiedano l’intervento dell’Amministrazione centrale, è possibile chiamare il Funzionario di Turno del Ministero degli Affari Esteri al n. (0039) 06 - 36.91.26.66Per telefonare in Italia a carico del destinatario, il telefono gratuito è il 900.990.391

CONSOLATO GENERALE BARCELLONA | Console Generale: Cons Gaia Lucilla DANESE | Indirizzo: Calle Mallorca, 270 - 08037 Barcellona | Telefono: 902 05.01.41 Call Centre: 807.505.883 (servizio a pagamento, disponibile solo in Spagna - il numero non è valido da altri paesi) Fax: 93 487.00.02www.consbarcellona.esteri.it - e-mail: [email protected]

UFFICI ONORARI DIPENDENTI DALLA CANCELLERIA CONSOLARE IN MADRID

CONSOLATO BILBAO | Console Onorario: Giorgio BARAVALLE | Circoscrizione: Alava, VIZCAYA Indirizzo: Calle Ercilla, 14 - 48009 Bilbao | Telefono e Fax: 944.230.772 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO BURGOS | Vice Console Onorario: Giancarlo FEDERIGHI RINCÓN | Circoscrizione: Burgos, León, Palencia, Soria, Valladolid, ZAMORA Indirizzo: Avenida de la Paz, 10 - 1º B - 09004 Burgos | Telefono: 947.270.723 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO CEUTA | Corrispondente Consolare Onorario: Clemente CERDEIRA MORTERERO | Circoscrizione: Ceuta, Melilla, Islas Chafarinas, Peñones de Alhucemas, Velez de la Gomera | Indirizzo: Calle Cervantes, 8 - 51001 Ceuta | Telefono: 956.514.574 - Fax: 956.510.589 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO GRANADA | Vice Console Onorario: Marcello MEMOLI | Circoscrizione: Almería, Granada, Jaén | Indirizzo: Ap.do de Correos n. 314 - 18080 Granada | e-mail: [email protected] Attenzione telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512 Si riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

VICE CONSOLATO JEREZ | Vice Console Onorario: Gabriel GONZÁLEZ GORDON ARANDA | Circoscrizione: Jerez | Indirizzo: Calle Manuel María González (Bodegas González Byass) - 11403 Jerez de la Frontera | Telefono - 956 357 000 - Fax 956 357 057 | e-mail: [email protected] riceve dal lunedì al venerdì ore 10.00 - 13.30

VICE CONSOLATO LA CORUÑA | Vice Console Onorario: Francesco MILANI | Circoscrizione: La Galizia | Indirizzo: Calle Rosalia de Castro, 13/bajo - 15004 La Coruña | Telefono: 663.787.010 - Fax: 981.224.462 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

CONSOLATO LAS PALMAS DE GRAN CANARIA | Console Onorario: José Carlos DE BLASIO | Circoscrizione: Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote | Indirizzo: Calle Reyes Católicos, 44 - 35001 Las Palmas de Gran Canaria | Telefono: 928.241.911 - Fax: 928.244.786 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO MÁLAGA | Corrispondente Consolare: Marcello MEMOLI GARCÍA | Indirizzo: Alameda Principal, 35/1º izq. - 29001 Málaga | Telefono: 952.365.593 | e-mail: [email protected] Orario telefonico al pubblico: da lunedi a venerdi dalle ore 10:00 alle ore 13.00 Si riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

VICE CONSOLATO OVIEDO | Vice Console Onorario: Paolo Augusto ERCOLANI | Circoscrizione: Il Principato delle Asturie | Indirizzo: Avda. Valentín Masip, 25 - Entlo. Oficina 7 - 33013 Oviedo | Telefono: 680.155.013 - Fax: 984.246.534 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO PAMPLONA | Console Onorario: Luciana SCHIAVARELLI | Circoscrizione: La Rioja, NAVARRA Indirizzo: Calle Leyre 21, 1º, 31004 Pamplona (Navarra) | Telefono: 650.753.053 | e-mail: [email protected]

CONSOLATO SANTA CRUZ DE TENERIFE | Console Onorario: Silvio PELIZZOLO | Circoscrizione: Tenerife, Hierro, La Gomera, La Palma | Indirizzo: Calle Cruz Verde, 10 2ºA - 38003 Santa Cruz de Tenerife | Fax: 922.241.040 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512

VICE CONSOLATO SANTANDER | Vice Console Onorario: Manuel LOPEZ-DORIGA ALONSO-URQUIJO | Circoscrizione: Cantabria | Indirizzo: Hernán Cortés, 55 3º izq. - 39004 Santander (Cantabria) | Telefono: 942.215.855 - Fax: 942.310.711 | e-mail: [email protected] riceve il pubblico esclusivamente su appuntamento

CONSOLATO SIVIGLIA | Console Onorario: Carlos RUIZ- BERDEJO Y SIGURTÁ MUCHETTI | Circoscrizione: Algeciras, Badajoz, Cáceres, Cádiz, Córdoba, Huelva, Sevilla Indirizzo: Calle Fabiola, 10 - 41004 Siviglia | Fax: 954.228.549 | e-mail: [email protected] telefonica prestata dalla società “Innovatel Europe s.l” al numero 807.300.747 (servizio a pagamento). Per chiamate dall’estero +34 902 502512Si riceve il martedì e giovedì ore 10.30 - 12.30 e venerdì ore 17.00 - 19.00

UFFICI ONORARIDIPENDENTI DAL CONSOLATO GENERALE IN BARCELLONA

VICE CONSOLATO ALICANTE | Vice Console Onorario: Danilo ANGELINI | Circoscrizione: la provincia di Alicante e la Regione MURCIA Indirizzo: Avenida da Benito Pérez Galdós, 9-11 1º dcha. - 03004 Alicante | Telefono:965.141.133 - Fax: 965.141.143 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO CASTELLÓN DE LA PLANA | Vice Console Onorario: Federico PASCARELLA | Circoscrizione: la provincia di Castellón | Indirizzo: Calle Benarabe, 5 bajo (entresuelo) - 12005 Castellón de la Plana | Telefono: 964.237.466 - Fax: 964.261.295 | e-mail: [email protected]

VICE CONSOLATO GIRONA | Corrispondente Consolare Onorario: Emanuela CARMENATI | Circoscrizione: Girona | Indirizzo: Avenida de la Pau nº26, 1º 3ª - 17250 Platja d’Aro (Girona) | Tel.: +34 972 82 61 82 - Fax: +34 972 82 55 40 - e-mail: [email protected] (solo su appuntamento): lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 VICE CONSOLATO IBIZA (Baleari) | Vice Console Onorario: Monica LACALAMITA | Circoscrizione: le isole di Ibiza e Formentera | Indirizzo: Calle Diputado Josè Ribas, s/n - 07800 Ibiza (Baleares) | Telefono 971.199915 - Fax 971.191746 | E-mail: [email protected] Apertura al pubblico: lunedì, mercoledí e venerdí dalle ore 11,00 alle 13,00

VICE CONSOLATO PALMA DI MAIORCA (Baleari) | Vice Console onorario: Alessio PAOLETTI | Circoscrizione: le isole di Maiorca e Minorca | Indirizzo: Calle Baro de Pinopar, 11 esc.B 1º - 9ª puerta - 07012 Palma de Mallorca | Telefono 971 097 013 fax: 071570402 | E-mail: [email protected] al pubblico: martedì, mercoledì e giovedì dalle 11:00 alle 13:00

VICE CONSOLATO SARAGOZZA | Vice Console Onorario: Massimo MARCHETTI | Circoscrizione: le province di Saragozza, Huesca e Teruel | Indirizzo: Paseo Indipendencia 24-26/2a Oficina 12 - 50004 Saragozza | Telefono: 976.228.659 - Fax: 976.223.294 | e- mail: [email protected]

CONSOLATO ONORARIO VALENZA | Console Onorario: Adriano CARBONE | Circoscrizione: la provincia di Valenza | Indirizzo: Calle Quart, 14 - 46001 Valenza | Telefono: 96.321.72.34 - Fax: 96.193.02.95 | Cellulare 672.770.743 | E-mail: [email protected] al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10:00 alle 13:00

CORRISPONDENTE CONSOLARE MINORCA (Baleari) | Corrispondente Consolare: Ornella VARESANO | Circoscrizione: Isola di Minorca | Telefono: 971 36 54 48 | Cellulare: 610 21 50 14 | E-mail: [email protected]

CORRISPONDENTE CONSOLARE MURCIA | Corrispondente Consolare: Dott. Giuseppe LEOTTA | Circoscrizione: le provincie di Murcia e Cartagena | Telefono: 727 729 050 | E-mail: [email protected]

CONSOLATO ONORARIO AD ANDORRA | Console Onorario: Alberto ROSSI | Circoscrizione: Principato di Andorra | Indirizzo: Carretera dels Vilars a Urbanización Sant Romà dels Vilars, Ed. Vilars B, Àtic - AD700 Escaldes Engordany | Principato di Andorra

Editore e Direttore: Paola Pacifici | Redazione, Grafica e impaginazione: Mauro PiergentiliDirezione e redazione | +34 647952382 / +34 673301341 - [email protected] - www.ilgiornaleitaliano.net

Pubblicità: +34 952469403 / +34 673301341 - [email protected] | Impreso por Corporación de Medios de Andalucia, S.A. • D.L.: MA-884-2008

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L’ITALIA È ANCHE QUI

SCUOLA STATALE ITALIANACalle Agustín de Betancourt, 1, 28003 Madrid,Telefono: +34 915 33 05 39Web: www.scuolamadrid.org/

ICECalle Agustín de Betancourt nº 3 – 28003 Madridc/o Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a MadridTel: +34 91 597 47 37 - Fax: +34 91 556 81 46E-mail: [email protected]: www.ice.it

ENITPaseo Castellana,114 - Esc. 1,4°-1 - 28046 MadridTel. +34 915 670 670Email: [email protected]: www.enit.it

ISTITUTO ITALIANO STATALE COMPRENSIVO Sede e Liceo:Pasaje Méndez Vigo, 8 - 08009 BarcellonaTelefono: +34 93.487.46.65E-mail: [email protected]

Scuola secondaria di 1º grado,Scuola primaria, Scuola dell’infanziaC/. Setantí, 10-12 (Sarrià) BarcellonaTelefono: (+34) 93.203.00.06E-mail: [email protected]: www.scuolaitalianabarcellona.com

COM.IT.ES.Calle Agustín de Betancourt nº 3 – 28003 Madridc/o Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Madrid.E-mail: [email protected]: www.comitesspagna.info

SOCIETÀ ITALIANA BENEFICENZACalle Agustín de Betancourt nº 3 – 28003 Madridc/o Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Madrid.Web: www.sibenitalia.org

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA IN SPAGNACalle Cristóbal Bordiú, 54 – 28003 MadridTelefono: +34 915 900 900 - Fax: +34 915 630 560E-mail: [email protected]: www.italcamara-es.com

COM.IT.ES.Carrer Aribau, 175, Pral. 1B - 08036 BarcelonaC/o IntLawTelefono: +34 633 745 690E-mail: [email protected]

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA IN SPAGNAC/ Balmes, 195, 4º2 - 08006 BarcelonaTelefono: +34 93.318.49.99 - Fax: +34 93.318.40.04E-mail: [email protected]: www.cameraitalianabarcelona.com

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURACalle Mayor, 86, 28013 Madrid, Telefono: +34 915 47 52 05Web: iicmadrid.esteri.it

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURAPasaje Méndez Vigo, 5 - 08009 Barcelona Telefono: +34 934 87 53 06Web: iicbarcellona.esteri.it

MADRID BARCELLONA

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PA R T I T I P O L I T I C I I TA L I A N I I N S PA G N AIL GIORNALE PUBBLICA LA LISTA ED I RAPPRESENTANTI DEI PARTITI POLITICI ITALIANI PRESENTI IN SPAGNA

(IN ORDINE ALfABETICO)

MEETUP 5 STELLEMEETUP AMICI DI BEPPE GRILLO SPAGNACoordinatori:Andrea SaglimbeniGiovanna Farigu SimeoneDaniele Arcierohttps://www.facebook.com/MovimentoCinqueStelleSpagna/https://www.meetup.com/it-IT/M5Sspagna/

MEETUP MADRID 5 STELLECoordinatori:Alberto CaltabianoMarco RomanoFrancesca D’AntonioAldo De Ceccohttps://www.facebook.com/Madrid5Stelle/Email:[email protected]

LEGA NEL MONDOMarco Fiore – Responsabile Lega nel Mondo Penisola [email protected]

Maria Rosa Soldo – Capogruppo isole [email protected]

https://www.leganelmondo.org/https://www.facebook.com/LeganelMondo/

FORZA ITALIAAlessandro Zehentner CoordinatoreAlvaro Cicco Vice CoordinatoreMarco Aquilini Responsabile Tematiche PensionatiGiuseppe Puglisi Responsabile MurciaMassimo Mancini Coordinatore area Sociale Barcellonahttps://forzaitaliaeuropa.comhttps://www.facebook.com/forzaitaliaeuropa/

PARTITO DEMOCRATICOFederazione PD SpagnaFrancesco Cuccuini Responsabile Comunicazione Pietro Mariani Presidentehttps://www.facebook.com/partitodemocraticospagna/[email protected]

PD Madrid “Sandro Pertini”: Andrea Betti SegretarioMichele Testoni Presidentehttps://www.facebook.com/PDMadridSandroPertini/[email protected]

PD Barcellona “Rita Levi Montalcini”: Annie Criscenti SegretarioGianluca Cicu Presidentehttps://www.facebook.com/partitodemocraticobarcelona/[email protected]

PD Isole Canarie:Alessandro Bello SegretarioMaurizio Mior Presidentehttps://www.facebook.com/pdcanarie/[email protected]

SINISTRA ITALIANAClaudia Santoro Coordinatricehttps://www.facebook.com/SantoroEuropaSpagna/https://twitter.com/Santoro_SinItaContatti ed informazioni:https://www.facebook.com/Sinistra-Italiana-Ma-drid-166932220013796/ https://twitter.com/SinistraItal_ES

ABBIAMO CONTATTATO TUTTI I PARTITI. I DATI PUBBLICATI CI SONO STATI INVIATI DAI RAPPRESENTANTI DEI PARTITI IN SPAGNA.SE VI SONO ALTRI PARTITI O FORMAZIONI POLITICHE VI PREGHIA-MO DI DARCI NOTIZIA CHE PROVVEDEREMO A PUBBLICARE.

MAIEMAIE SPAGNARoberta Martin Delegata Barcellonae-mail: robertam6932gmail.comMob. +34 647 627642

Calle Pontevedra num. 21, 1°-2° – 08191 Rubí (BCN)Tl. +34 93 6978245

Franco Savoia Delegato Madride-mail: [email protected]. +34 649 570521

Plaza Doctor Laguna num. 12, 2¨puerta G – 28009 Madrid

Donata Colella Delegata Canariee-mail: [email protected]. +34 642 854039

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Parrocchia di Santa María Goretti c/ Corregidor Paz y Guzmán, 13 - Málaga

S P A G N A

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Elche, Alicante

Pego, Alicante

Peñafiel, Valladolid

Pinos del Valle, Granada

Vigo, Pontevedra

Estepa, Sevilla

Pinto, Madrid

Albaricoques, Nijar Almería

Las Negras Nijar, Almería

Ferreras de Arriba, Zamora

Ourol, Galicia

Serradilla, Cáceres

S P A G N AASUNCIÓN DE MARÍA È PATRONA DI...

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SONO TANTE LE FESTE IN AGOSTO IN SPAGNAFIESTA DE LAS PIRAGUAS

Descenso Internacional Del SellaParres, Principado de Asturias

Dal 1930 si celebra questa festa spor-tiva che è diventata uno dei più im-portanti appuntamenti del canottaggio mondiale.

FIESTA DEL PULPOCarballiño, Galicia

Si celebra la tradizionale Fiesta del Pulpo. Attorno a grandi pentole di rame si cucinano tra 25.000 y 30.000 kilos di polipo, con il vino de Ribeiro.

EL CANTAR DE ROLDÁNOrreaga-Roncesvalles. Navarra

Letture del poema dove si narra la morte di Carlo Magno durante la bat-taglia di Roncesvalles.

DÍA DE ASTURIAS EN GIJÓNGijón, Principado de Asturias

La sfilata delle carrozze, le bande mu-sicali e i cittadini con i loro vestiti ti-pici della regione

NUESTRA SEÑORA DEL ROSARIOValdés, Principado de Asturias

La processione per mare della Virgen del Rosario è il momento più signifi-cativo della celebrazione.

SEMANA DE SAN SEBASTIANPaís Vasco

Giorni di festa con eventi culturali, sportivi, giochi tradizionali, fuochi artificiali, musi-ca, teatro e un'importante "feria taurina".

FESTIVAL ROMANO LA CARISALena, Principado de Asturias

Si ricordano le battaglie con i romani, un matrimonio e la degustazioine dei cibi dell'epoca.

SANT MAGÍTarragona, Cataluña

Una delle principali feste della città diTarragona dove i momenti più im-portanti sono gli atti tradizionali col-legati con l'acqua.

FESTIVAL DEL CANTE DE LAS MINASLa Unión, Murcia

La Unión, a Murcia, è l'appuntamento annuale piú importante al mondo per il canto flamenco.

MISTERIO DE ELCHEElche, Valencia

Rappresentazione religiosa procla-mata dalla UNESCO "Obra Maestra del Patrimonio Oral e Inmaterial de la Humanidad".

NUESTRA SEÑORA DE LA ASUNCIÓNLa Alberca, Castilla y León

Di origine antichissima dove il "Ma-yordomo" rende omaggio alla "Vir-gen" assieme al popolo con i locali vestiti di gala.

CARRERAS DE CABALLOSSanlucar de Barrameda, AndalusiaUn emozionante e bello spettacolo sportivo sulla spiaggia in una delle competizioni ippiche piú antiche di tutta Europa.

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Pag. 27148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

SONO TANTE LE FESTE IN AGOSTO IN SPAGNASEMANA DEL RENACIMIENTO

Medina del Campo. Castilla y León Per alcuni giorni rivive i secoli XV e XVI ricreando i migliori momenti sto-rici.

SEMANA GRANDE DE BILBAOBilbao, País Vasco

Durante la Settimana Grande di Bil-bao, spettacoli, concerti, teatro e fuo-chi artificiali in onore della Virgen de Begoña.

FERIA DA ISTORIARibadavia, Galicia

Rivivere una vera giornata medieval e dove si è ricostruito l'ambiente ebreo del medioevo giá dal 1693 utilizzando la stessa moneta.

FIESTA DEL ASTURCÓNPiloña, Principado de Asturias

Celebrazione in onore del "asturcón", cavallo della regione di Asturias che nel 1980, era in pericolo d'estinzione.

FERIA DEL CABRALESCabrales, Principado de Asturias

La località celebra il famoso " Certa-men del Queso de Cabrales" e la sua particolare lavorazione.

FERIA DE AGOSTOXativa, Comunitat Valenciana

Vive questa festa tradizionale dal 1250, dai tempi del Re Jaime I, con attività ed eventi di folcore locale.

FIESTA DE LA SIDRA NATURALGijón, Principado de Asturias

È una giornata di un festoso omaggio alla "sidra", tipica bevanda dove se ne servono più 30 mila litri ai visitatori.

BATALLA DE FLORES DE LAREDOLaredo, Cantabria

Il momento culminante della festa ar-riva con la sfilata delle carrozze ador-nate con moltissimi fiori naturali.

FERIA MEDIEVALBuitrago del Lozoya, Madrid

Si rivive l'epoca dei re, dei cavalieri e delle principesse dentro alle mura del-la città.

LOS ENCIERROS DE CUÉLLARCuellar, Castilla y León

Tra le feste patronali "los encierros taurinos" sono fra gli eventi più attesi da tutti gli appassionati.

LA TOMATINABuñol, Comunitat Valenciana

L'origine di questa battaglia di pomo-dori risale ad uno scontro avvenuto tra giovani nel 1945.

CIPOTEGATOTarazona, Aragón

La tradizione festa che ha come pro-tagonista il "Cipotegato" (un buffone) e i pomodori che gli lanciano al suo passaggio.

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Pag. 28 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

FIESTA MAYORVilafranca del Penedés, Cataluña

Evento per la celebrazione di San Félix con balli, spettacoli musicali e bellissimi fuochi artificiali.

FIESTA DE LA RAMA EN AGAETEAgaete, Islas Canarias

Centinaia di persone ballano per stra-da con in mano dei rami per chiamare la pioggia. Li bagnano in mare e li of-frono a la Virgen de las Nieves.

ROMERÍA VIKINGA EN CATOIRAPontevedra, Galicia

Si rivive un autentico sbarco vichingo avvenuto in questa città a difesa della Galizia dai pirati normanni del IX e X secolo.

BAJADA DE CELEDÓNPontevedra, Galicia

“Celedón, ha hecho una casa nueva. Celedón, con ventana y balcón”. Così gli abitanti ricevono Celedón, il con-tadino più amato.

FIESTAS DEL MOTÍNAranjuez, Madrid

Rappresentazione teatrale in ogni quartiere dell'ammutinamento contro Godoy.

FIESTAS DEL MOTÍNCorrales de Buelna, Cantabria

Ricostruzione dell'ultima resistenza in "Hispania" alla dominazione dell'Im-pero Romano nel secolo I A.C.

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Pag. 29148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

I PROVERBI E MODI DI DIRE SPAGNOLI PER IL MESE DI AGOSTOS P A G N A

In Spagna la vita delle persone soprattutto legate alla campagna e all'agricoltura hanno dato e danno luogo a "detti" che esprimono, in forma stringata e incisiva, un pensiero sui momenti del vivere di un popolo.

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Pag. 30 148/2019Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari.

M A L A G AA MALAGA: TUTTA E TANTA FERIA 2019

"La Feria se anuncia este año 2019 con ‘la diosa de Málaga’ que ilustra el cartel confeccionado por Fátima Giménez, ataviada con nuestros símbolos característicos como son la biznaga y las cintas de colores que nos acercan a los sonidos de la guitarra, los platillos y el singular violín. La ciudad de Málaga ha crecido en estos años posicionándose entre los principales destinos culturales y turísticos españoles más innovadores lo que nos convierte en una capital aún más atractiva, y lo hemos conseguido entre todos sin renunciar a nuestras señas de identidad. Más bien al contrario. Cada vez esta-mos más orgullosos de nuestras raíces, de la historia, las tradiciones y las músicas y bailes que son la base de la creatividad innovadora y que ofrecen al mundo estampas bellísimas de la ciudad más acoge-dora del Mediterráneo. La peculiaridad del calendario de este año, ha propiciado que la Feria de Málaga arranque en la madrugada del jueves 15 de agosto y se desarrolle de manera ininterrumpida hasta el sábado 24. Para estos días tan especiales de amistad, encuentros familiares y diversión quiero desearos a todos la mayor felicidad, a la vez que os animo –como siempre-, a hacer compatible esa di-versión con el descanso de los que por diversos motivos están en otro tipo de actividades. Os pido, así mismo, vuestra implicación y esfuerzo para que el trabajo de los empleados de los servicios públi-cos planificados para la Feria se pueda desarrollar con la máxima colaboración ciudadana. Málaga celebra en Agosto sus fiestas prin-cipales y debe hacerlo siendo un ejemplo de convivencia ciudadana y de hospitalidad."

¡Feliz Feria 2019!Francisco de la TorreAlcalde de Málaga

Adelfa Calvo, "Pregonera" della Feria di Agosto 2019, premio Goya come miglior attrice nel 2018 e nipote della "Niña de la Puebla" e figlia della cantante Adelfa e il sindaco di Malaga Francisco de la Torre. All'evento erano presenti la concejala de Fiestas Teresa Porras, i concejales de la Corporación e i rappresentanti dei patrocinatori della Feria 2019, San Miguel y El Corte Inglés.

"El capote de paseo" è un trofeo che il comune, ogni anno, consegna al torero che ha realizzato "la mejor faena". Quest'anno è stato consegnato per la seconda volta al malaghegno Saúl Jiménez Fortes. Il prezioso "capote" è stato disegnato e realizzato da Salvador Oliver Urdiales.

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M A L A G A

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