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1 2M Servizi Specialisti nel metodo 3, via Saltorati 38050 – Ospedaletto (TN) website: WWW.2MSERVIZI.COM e-mail: INFO@2MSERVIZI.COM

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2M Servizi

Specialisti nel metodo 3, via Saltorati

38050 – Ospedaletto (TN)

website: WWW.2MSERVIZI.COM

e-mail: [email protected]

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“La manutenzione organizzata” ................................................................................................................... 3

“Come integrare manutenzione e produzione” .......................................................................................... 5

“La scorta ragionata” .................................................................................................................................... 7

“La logistica nella piccola e media impresa” ................................................................................................. 9

“Produzione: basi di tecnica e management” ............................................................................................ 11

“Organizzazione della produzione e standardizzazione del lavoro” ........................................................... 13

“Gestire la produzione in maniera organizzata” ......................................................................................... 15

“La programmazione flessibile” .................................................................................................................. 17

“L’analisi dei tempi e dei metodi nell’economia della produzione industriale” ......................................... 18

“La definizione degli standard per la lean production” .............................................................................. 20

“Project Management” ............................................................................................................................... 22

“Misurare la qualità del servizio” ............................................................................................................... 24

“Ottimizzare il layout di stabilimento” ....................................................................................................... 25

“La preparazione per la verifica periodica degli impianti di sollevamento cose” ....................................... 27

(Corso valido ai fini dell’aggiornamento professionale per RSPP/ASPP ai sensi dell’articolo 32 c.6 del D.lgs.

81/08 e s.m.i. e alla luce del D.L. 11/4/2011) ............................................................................................. 27

“Design for manufacturing. Progettare i metodi di lavoro per preventivare i tempi e costi” .................... 29

“Il lavoro impiegatizio. Tempi, metodi, standardizzazione e calcolo della resa.” ....................................... 30

“La taratura del passo dei tempo-metodisti” ............................................................................................. 31

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TITOLO CORSO

“La manutenzione organizzata”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire le informazioni essenziali per un corretto e razionale utilizzo delle moderne tecniche manutentive e degli strumenti operativi consolidati per la gestione della funzione manutenzione.

DESTINATARI Responsabili di manutenzione, responsabili della qualità, responsabili di produzione, imprenditori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

Esercitazione pratica con simulatori di produzione.

PROGRAMMA

Introduzione La manutenzione nell’industria moderna: l’evoluzione della tecnologia delle macchine e l’adeguamento delle metodologie manutentive

La gestione delle macchine Generalità Affidabilità e disponibilità: riflessi operativi ed economici. Criteri per la valutazione di affidabilità e disponibilità del parco macchine La manutenibilità degli apparati

La gestione dei materiali Generalità La classificazione dei ricambi La valutazione dei fabbisogni

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Il livello di servizio

Strategie e politiche manutentive Le politiche manutentive 1) correttiva 2) preventiva 3) su condizione 4) predittiva 5) produttiva: Total Productive Maintenance (TPM) La pianificazione degli interventi (Project management)

Controllo delle prestazioni del servizio manutenzione Analisi tecnico-economica Gli indici di manutenzione

Il costo di fermo macchina Analisi dei guasti Dimensionamento del servizio Il sistema informativo di manutenzione Controllo delle prestazioni in manutenzione

Indotto e terziarizzazione Analisi tecnico-economica Valutazione Make or buy

Esercitazione pratica di manutenzione con simulatori Manutenzione correttiva, preventive e predittiva Valutazione dell’affidabilità e disponibilità del sistema Valutazione dei parametri di manutenzione (MTBF, MTTR)

Casi operativi di organizzazione del servizio manutenzione Interventi di riorganizzazione Documentazione degli eventi Gestione delle informazioni Analisi dei costi Tecnologie avanzate per la diagnosi precoce delle anomalie Il dimensionamento del magazzino ricambi Il dimensionamento delle squadre di manutenzione Criteri di scelta per la manutenzione terziarizzata Proposte per le procedure di manutenzione in conformità alle normative ISO 9000

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TITOLO CORSO

“Come integrare manutenzione e produzione”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 8 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Concepire la manutenzione come funzione essenziale della produzione, acquisire gli strumenti per una reale integrazione tra manutenzione e produzione, ottimizzare l’organizzazione della manutenzione industriale.

DESTINATARI Responsabili di manutenzione, responsabili della qualità, responsabili di produzione, imprenditori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

Esercitazione pratica con simulatori di produzione.

PROGRAMMA

Situare il ruolo della manutenzione all’interno dell’apparato produttivo Analizzare i differenti sistemi di produzione Concepire la manutenzione come tappa fondamentale del sistema produttivo L’evoluzione parallela della manutenzione e dei sistemi organizzativi

Organizzare e gestire la manutenzione Come definire uno schema efficace di organizzazione manutentiva Organigrammi Schemi organizzativi Gli elementi per attuare una manutenzione centralizzata o decentralizzata I livelli di manutenzione e il contributo della produzione all’automanutenzione

Ottimizzare le politiche manutentive Stabilire gli obiettivi della manutenzione

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Come programmare gli interventi: la manutenzione preventiva Come attuare la manutenzione su condizione: procedure ispettive e predittive Integrare la manutenzione nel piano di produzione

La manutenzione “produttiva” (TPM) Principi generali: obiettivi, struttura, organizzazione e ripartizione dei compiti tra gli operatori Come implementare la TPM: la manutenzione autonoma Le procedure per misurare l’efficienza totale d’impianto (Overall Equipment Efficiency)

Esercitazioni pratiche per attuare le politiche manutentive Esercitazione con simulatori di produzione Discussione delle “giornate”produttive Affidabilità e disponibilità del sistema produttivo Come elaborare i risultati ottenuti Significatività dei parametri di manutenzione: MTBF, MTTR, disponibilità operativa

Applicazione pratica delle metodologie organizzative in manutenzione Come analizzare le anomalie Sviluppare l’attitudine alla comunicazione e alla diagnosi Come effettuare le valutazioni economiche e l’analisi dei costi della manutenzione preventiva Principi ed obiettivi della manutenzione predittiva su condizione

Pianificare la manutenzione come rendimento di lungo periodo Definire gli obiettivi di breve e lungo termine Stabilire i livelli della programmazione Come programmare i lavori di una squadra di manutenzione MS Project e la pianificazione della lubrificazione e dei controlli

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TITOLO CORSO

“La scorta ragionata”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire le informazioni sia di base che avanzate sui criteri per una corretta organizzazione delle scorte di supporto alla produzione, consentendo una gestione dinamica ed economica dei magazzini.

DESTINATARI Responsabili della logistica, responsabili di magazzino, responsabili di produzione, imprenditori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Introduzione Cenni storici Strutture aziendali Sistemi produttivi a confronto Scopi della funzione logistica

La gestione contabile La codifica dei materiali La distinta base I movimenti di magazzino La valorizzazione dei magazzini L’inventario

La gestione dei materiali Classificazione ABC

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Costi di mantenimento delle scorte Scorta di sicurezza e il livello di riordino

L’approvvigionamento dei materiali Tecniche di approvvigionamento Affidabilità delle previsioni e livello di servizio MRP (cenni) Nuove prospettive: sistemi Just In Time e Kanban

La gestione fisica Dimensionamento dei magazzini Dimensionamento dei buffer interoperazionali Il material handling Sistemi di movimentazione

Layout di magazzino Obiettivi e metodologie di sviluppo Layout per reparto e per processo Analisi delle soluzioni

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TITOLO CORSO

“La logistica nella piccola e media impresa”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire le informazioni sia di base che avanzate sui criteri di dimensionamento e gestione delle scorte e sul controllo dei flussi movimentati.

DESTINATARI Responsabili della logistica, responsabili della qualità, responsabili di produzione, imprenditori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Introduzione Cenni storici Scopi della funzione logistica

La funzione logistica ed i rapporti con gli altri enti aziendali Strutture aziendali Sistemi produttivi a confronto

La gestione dei materiali Acquisti Dimensionamento delle scorte Classificazione ABC Costi fissi e di mantenimento delle scorte Il lotto economico Scorta di sicurezza e il livello di riordino

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L’approvvigionamento dei materiali Tecniche indipendenti dalla domanda (tempo fisso e quantità fissa) Affidabilità delle previsioni e livello di servizio Tecniche dipendenti dalla domanda: MRP

Organizzazione della produzione Controllo dello stato di avanzamento Gestione dei semilavorati

Lay out: generale e dettagliato Obiettivi Metodologie di sviluppo Analisi delle soluzioni

Il sistema logistico La Supply Chain La logistica nell’azienda “snella”: il Just In Time L’outsourcing dei servizi I costi della logistica

Le strutture della logistica Dimensionamento dei magazzini Dimensionamento dei buffer interoperazionali Sistemi di movimentazione interna

La distribuzione fisica Le reti decentrate Sistemi di movimentazione esterna L’organizzazione dei trasporti Utilizzo di una tecnica numerica: il caso del rappresentante di commercio L’ottimizzazione dei costi di trasporto

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TITOLO CORSO

“Produzione: basi di tecnica e management”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire i partecipanti di conoscenze di base sulle tecniche produttive classiche, di gestione del lavoro in stabilimento, di controllo del prodotto e del processo.

DESTINATARI Figure che, a prescindere dal titolo di studio, desiderino rivedere e/o ampliare le loro conoscenze di strumenti applicativi per la gestione delle attività produttive.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Sistemi produttivi Dalla produzione su commessa alla produzione in continuo. I colli di bottiglia. Caso industriale risolto.

Principi di logistica e scorte La politica delle scorte. Dal punto di riordino all’MRP. “Make or Buy”: produrre o acquistare Caso industriale risolto I trasporti e la programmazione lineare. Il dimensionamento del servizio

Il lay-out d’impianto Importanza della disposizione Analisi e valutazione dello spazio occupato

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Integrazione del lay-out con l’organizzazione della produzione

Tempi standard e metodi produttivi. L’evoluzione delle tecniche per la misura del lavoro Tecniche per lo studio dei metodi Il metodo Bedaux MTM. La tecnica dei tempi standard predeterminati

La domanda del mercato e la programmazione della produzione L’affidabilità delle previsioni La valutazione del lotto economico La schedulazione della produzione Il controllo dell’avanzamento Casi applicativi per la piccola e media industria

La manutenzione industriale I guasti e l’efficienza d’impianto La manutenzione a guasto e preventiva: pro e contro La scelta della politica più conveniente: i costi di fermo macchina

La programmazione dei lavori (Project management). Lavorare per progetti Il diagramma di Gantt Il metodo PERT-CPM.

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TITOLO CORSO

“Organizzazione della produzione e standardizzazione del lavoro”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire una conoscenza di base dei sistemi produttivi principali, delle loro caratteristiche e problematiche peculiari. Evidenziare l’importanza della organizzazione in azienda. Trasferire il know-how essenziale sul ciclo produttivo. Introdurre il concetto del tempo standard e del suo ruolo nella preventivazione e determinazione dei costi e dell’efficienza di reparto. Individuare le peculiarità e promuovere l’integrazione tra le diverse operations dello stabilimento (logistica, manutenzione, produzione, EDP, F).

DESTINATARI Figure che, a prescindere dal titolo di studio, desiderino rivedere e/o ampliare le loro conoscenze di strumenti applicativi per la gestione delle attività produttive.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta) Telecamera (opzionale) + videoregistratore + TV

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Sistemi organizzativi a confronto L’azienda per funzioni e per processi Le strutture matriciali Flessibilità e controllo interno: le strutture gerarchiche Gestire la flessibilità

Sistemi produttivi a confronto La produzione su commessa La produzione a lotti

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Bilanciamento di un processo produttivo e i colli di bottiglia La programmazione del lavoro nel sistema su commessa e per lotti

Le “operations” di stabilimento Logistica Manutenzione Tempi e metodi Il ruolo delle operations nell’industria moderna: un approccio dal punto di vista produttivo

La logistica interna e di magazzino Scopi della funzione logistica La funzione logistica ed i rapporti con gli altri enti aziendali

Lotto economico e politica delle scorte Costi fissi e di mantenimento delle scorte Il lotto economico La scorta di sicurezza Livello di servizio MRP: sistemi di gestione computerizzata delle scorte

La manutenzione nell’economia industriale Affidabilità e disponibilità: riflessi operativi ed economici. Il costo di fermo macchina Il sistema informativo e la manutenzione TPM (Total Productive Maintenance) – cenni

Tempi standard e metodi produttivi. L’evoluzione delle tecniche per la misura del lavoro Tecniche per lo studio dei metodi Il metodo Bedaux MTM. La tecnica dei tempi standard predeterminati

L’analisi dei tempi e dei metodi nell’economia della produzione industriale

Lo studio dei tempi e dei metodi di lavoro nella valutazione dei costi e dell’efficienza produttiva Applicabilità e difficoltà nello studio dei metodi Resistenze al cambiamento Suggerimenti pratici per l’analisi

La valutazione economica dei nuovi metodi Metodologie per l’elaborazione Valutazione economica dei nuovi metodi Esempi

Sintesi operativa Il sistema produttivo integrato La produzione “snella “ (cenni) Informazione e formazione

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TITOLO CORSO

“Gestire la produzione in maniera organizzata”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Evidenziare l’importanza della organizzazione in azienda. Trasferire il know-how essenziale sul ciclo produttivo. Trasmettere le logiche di funzionamento del settore manifatturiero, per comprendere la relazione tra caratteristiche e prestazioni.

DESTINATARI Figure che operano nell’ambito dell’ufficio produzione e/o tecnico, responsabili della logistica, responsabili della produzione

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Sistemi produttivi Modalità di realizzazione della produzione Sistemi a lotti e per commessa: caratteristiche funzionali Criticità da tenere sotto controllo

Le “operations” di stabilimento Logistica Manutenzione Tempi e metodi Programmazione “push” Il ruolo delle operations nell’industria moderna: un approccio integrato

Lay-out, magazzini e produzione Metodologie di sviluppo del lay-out: lay-out per reparto e per processo Dimensionamento dei magazzini e dei buffer interoperazionali

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Tecniche di approvvigionamento dei materiali Affidabilità delle previsioni e livello di servizio

La gestione delle informazioni La codifica dei materiali La distinta base e i cicli di lavorazione I movimenti di magazzino Il controllo di avanzamento della produzione

Il piano di produzione Orizzonti di pianificazione: materiali e manodopera Il piano principale di produzione La schedulazione di reparto e la saturazione delle risorse Il piano di produzione e la flessibilità verso il Cliente

I costi industriali L’origine dei costi Sistemi classici a “ribaltamento” Sistemi a Centro di Costo Sistemi di imputazione dei costi basati sull’uso della risorsa (ABC) Il controllo di gestione: budget e consuntivi

L’azienda “snella” – Lean production I principi della lean production e i sistemi “pull”: confronto con il modello tradizionale Organizzazione interna Lay-out La produzione “a celle”: analisi critica dei vantaggi Just in Time e Kanban: due sistemi snelli per la movimentazione

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TITOLO CORSO

“La programmazione flessibile”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Imparare a programmare, efficacemente e in modo flessibile, la produzione attraverso l’utilizzo dei comuni strumenti di office automation. Trasmettere le metodologie per saturare le risorse, organizzare e preventivare i costi e verificare i carichi di lavoro.

DESTINATARI Responsabili della programmazione della produzione, responsabili della produzione, responsabili della logistica, responsabili degli acquisti.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA La schedulazione della produzione: “chi fa cosa e quando” Requisiti necessari per un sistema di programmazione: prodotto e processo I cicli produttivi: strutturare un database di raccolta I cicli produttivi: l’importanza di un corretto tempo standard Programmare il lavoro: la programmazione manuale di un’officina Programmare il lavoro: la programmazione automatica con Project I carichi di lavoro delle risorse Il controllo dell’avanzamento Integrazione tra MRP del gestionale e schedulatore a capacità finita (Gantt) Casi applicativi per la piccola e media industria

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TITOLO CORSO

“L’analisi dei tempi e dei metodi nell’economia della produzione industriale”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16-24 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3

OBIETTIVI Fornire le informazioni sia di base che avanzate sui criteri di analisi, controllo e preventivazione dei fattori di utilizzazione delle risorse. La gestione dei cicli e dei tempi standard per la definizione dei costi industriali.

DESTINATARI Analisti del lavoro, addetti alla funzione ingegnerizzazione, responsabili di produzione, imprenditori.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile ) Telecamera (opzionale) + videoregistratore + TV

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici. Esercitazioni pratiche.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Introduzione Lo studio dei tempi e dei metodi di lavoro nella valutazione dei costi e dell’efficienza produttiva

Il ciclo produttivo Cicli per reparto e per processo: tempi di attraversamento e bilanciamento delle linee Organizzazione e flessibilità

L’analisi dei metodi come fattore di organizzazione Applicabilità e difficoltà nello studio dei metodi Resistenze al cambiamento

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Suggerimenti pratici per l’analisi

Lo sviluppo di un nuovo metodo Obiettivi Eliminazione del lavoro superfluo Gestione delle operazioni

La definizione del tempo di utilizzazione delle risorse Cenni sulla preventivazione dei tempi e l’utilizzo di dati storici Il metodo Bedaux e le sue varianti Valutazione dell’efficienza della prestazione La tecnica del livellamento e le maggiorazioni Determinazione e verifica del tempo standard

La tecnica dei tempi standard predeterminati (MTM) Principi del sistema MTM Dati e tabelle del procedimento Descrizione dei movimenti elementari Principi del movimento limitante Procedura per l’applicazione dell’MTM Esecuzione del rilievo e determinazione del tempo

La valutazione economica dei nuovi metodi Metodologie per l’elaborazione e la presentazione delle valutazioni Valutazione economica dei nuovi metodi

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TITOLO CORSO

“La definizione degli standard per la lean production”

AREA Produzione snella (lean)

DURATA 24 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI La repentina espansione dei progetti “lean” presso le aziende richiede una accurata valutazione dei cosiddetti “standard” al fine di ottenere i benefici di un forte bilanciamento delle linee di produzione sia sequenziali che per celle. In tal senso sono sempre più gli addetti all’organizzazione del lavoro che si trovano in grande difficoltà nel quantificare i cicli di produzione e i metodi ad essi collegati. La disposizione di materiali e attrezzature sempre più accurata e precisa richiede tecniche di organizzazione del posto di lavoro molto più flessibili e accurate.

DESTINATARI Analisti del lavoro, addetti lean, addetti alla funzione ingegnerizzazione, responsabili di produzione, imprenditori.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile ) Telecamera (opzionale) + videoregistratore + TV

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici. Esercitazioni pratiche.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Introduzione L’analisi del lavoro in ottica lean. Il metodo produttivo flessibile per la produzione a flusso.

L’analisi dei metodi come fattore di organizzazione Applicabilità e difficoltà nello studio dei metodi Resistenze al cambiamento Suggerimenti pratici per l’analisi

Il bilanciamento della linea

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L’analisi e la descrizione del metodo di lavoro: il diagramma uomo-macchina La definizione del ciclo produttivo e degli elementi costituenti Il metodo come fattore principale di bilanciamento della linea

Lo sviluppo di un nuovo metodo Obiettivi: l’utilizzo delle risorse per reparto, per linea e per celle di produzione Eliminazione del lavoro superfluo Gestione delle operazioni 5S, gestione delle attrezzature e dei materiali Il metodo “flessibile”: regole e modularità del lavoro

L’ergonomia del posto di lavoro Lo studio ergonomico del posto di lavoro Illuminazione, condizioni ambientali, microclima Movimenti elementari Esempi didattici di studio del posto di lavoro

La tempificazione del metodo Utilizzo di dati storici: limiti e carenze di una metodica largamente utilizzata Il metodo cronotecnico Bedaux e le sue varianti Definizione e valutazione del passo dell’operatore La tecnica del livellamento La definizione delle maggiorazioni rispetto al lavoro

La tecnica dei tempi standard predeterminati (MTM) Il metodo genera il tempo di esecuzione Lean e MTM: due strumenti in pieno accordo per l’ottimizzazione del metodo produttivo Principi del sistema MTM Dati e tabelle del procedimento Procedura per l’applicazione dell’MTM Esecuzione del rilievo e determinazione del tempo

La valutazione economica dei nuovi metodi Verifica del tempo standard rispetto al metodo scelto: il rispetto a preventivo del takt time La scelta del metodo in relazione al prodotto La scelta del metodo in relazione alle macchine e alle attrezzature disponibili

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TITOLO CORSO

“Project Management”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire un’arma vincente nella progettazione, sviluppo, evoluzione e controllo tecnico-economico di commesse, prodotti e servizi da offrire al mercato.

DESTINATARI Figure tecniche e imprenditoriali, a prescindere dal titolo di studio, che abbiano interesse nell’organizzazione per progetti piuttosto che nella crescita incrementale.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO: Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi industriali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

L’analisi preliminare: quali informazioni raccogliere e come organizzarle L’analisi iniziale: come determinare correttamente obiettivi, benefici e principali caratteristiche del progetto WBS (Work Breakdown Structure) e GANTT del piano preliminare Lo studio di fattibilità di un progetto: fattibilità applicativa, tecnica, operativa, economica

Come programmare e governare i tempi del progetto Tecniche lineari e reticolari Diagrammi di Gantt, PERT-CPM (Critical Path Method) Le metodologie di valutazione delle durate

Come controllare i costi del progetto Il controllo di gestione dei progetti I costi di progettazione e di produzione Il metodo dell’EARNED VALUE e la riprevisione a finire

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Gli “stati di avanzamento” La valutazione della durata in funzione dei costi

La gestione dei rischi: come valutare i rischi del progetto, vincoli e

costruzioni Tecniche e strumenti per la gestione dei rischi Rivedere gli obiettivi e gli aspetti gestionali

Gli strumenti di controllo della performance del progetto Il sistema di monitoraggio e controllo dell’avanzamento dei lavori Le diverse tipologie di report

Costruire e far funzionare i gruppi di progetto L’avvio e l’organizzazione di un team I ruoli e le responsabilità del progetto: i compiti delle singole risorse coinvolte Evitare potenziali aree di conflitto

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TITOLO CORSO

“Misurare la qualità del servizio”

AREA Imprenditorialità Qualità Commerciale e marketing

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire le conoscenze sulle peculiarità del servizio erogato e su come quantificare in modo semplice, chiaro e numerico il livello di qualità che il Cliente si attende e che il Cliente effettivamente percepisce nell’ambito del servizio. Trasferire il know-how di base per costruire un sistema di rilevazione efficace con comuni strumenti di Office Automation.

DESTINATARI Figure tecniche e imprenditoriali, a prescindere dal titolo di studio, che abbiano interesse nello sviluppo di sistemi di controllo delle prestazioni e della qualità dei processi interni ed esterni all’azienda.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO: Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi reali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

Finalità e organizzazione del lavoro Gli indicatori del servizio Perché misurare la Qualità del servizio Come organizzare il lavoro di misurazione

La tecnica e gli strumenti Il modello di Parasuraman Relazioni tra qualità nel servizio e soddisfazione del cliente La “gestione” della qualità La tecnica 3PAR Impostare un sistema con MS Excel

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TITOLO CORSO

“Ottimizzare il layout di stabilimento”

AREA Imprenditorialità Qualità Produzione

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Fornire ai partecipanti gli strumenti più efficaci e moderni per l’analisi tecnica ed economica delle diverse prospettive nella disposizione dei reparti aziendali. Rendere l’allievo capace di valutare i flussi interni all’azienda e di valutare le diverse ridisposizioni dei macchinari.

DESTINATARI Figure tecniche e imprenditoriali, a prescindere dal titolo di studio, che abbiano interesse nell’ottimizzazione del layout industriale in termini tecnici ed economici.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO:

Dispense dei lucidi proiettati in aula + fascicolo applicativi + CD Rom (su richiesta)

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

Casi reali risolti tramite l’utilizzo del PC.

PROGRAMMA

I sistemi produttivi e le loro peculiarità

I processi aziendali e il fattore efficienza

I modelli di layout in funzione del sistema produttivo

Moderni layout secondo i principi della produzione snella

Block layout e analisi dei percorsi – Case study

Dimensionamento del parco macchine – Case study

Le matrici degli spostamenti

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Tecniche di valutazione delle diverse soluzioni - Case study

Il dimensionamento e la dislocazione dei magazzini a bordo macchina

Sistemi e logiche di stoccaggio dei materiali

Carrelli: cicli semplici e combinati: valutazione dei volumi occupati e tecniche

di ottimizzazione

Norme ASME per la scelta delle alternative

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TITOLO CORSO

“La preparazione per la verifica periodica degli impianti di sollevamento cose” (Corso valido ai fini dell’aggiornamento professionale per RSPP/ASPP ai sensi dell’articolo 32 c.6 del D.lgs. 81/08 e s.m.i. e alla luce del D.L. 11/4/2011)

AREA Sicurezza

DURATA 8 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI La verifica periodica degli impianti di sollevamento è a titolarità ISPESL. Da qualche anno l’Istituto ha delegato alle agenzie territoriali competenti (ASL, Arpav, ecc.) questo compito. Il Decreto dell’11 aprile 2011 ha stabilito le caratteristiche dei soggetti privati abilitati alle verifiche in ottemperanza all’art. 71 del Decreto 81 aprendo, di fatto, il mercato delle verifiche. Il corso intende fornire le indicazioni necessarie per preparare l’impianto alla verifica sia sotto il profilo tecnico che burocratico, con conseguente notevole risparmio economico per il datore di lavoro. Il corso è limitato ai soli impianti di sollevamento cose con portata maggiore di kG 200, impiegati in qualsiasi ambito.

DESTINATARI Datori di lavoro, addetti alla sicurezza, RSPP

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO: Dispense dei lucidi proiettati in aula

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

PROGRAMMA

Introduzione L’articolo 71 del D.L. 81/2008: obblighi del datore di lavoro

La documentazione dell’impianto Impianti commercializzati prima e dopo l’avvento della Direttiva Macchine Libretto delle verifiche ISPESL La documentazione CE del costruttore e dell’installatore

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Manuale di uso e manutenzione Segnaletica di servizio Gli accessori di sollevamento

La manutenzione d’impianto Obblighi del datore di lavoro Manutenzione ordinaria e straordinaria: gestione dei documenti Chi può fare la manutenzione ordinaria e straordinaria?

La prova funzionale Lo stato dell’impianto: verifica della struttura e degli impianti di servizio La prova a vuoto e la prova a carico: verifica della funzionalità Quali sono i limiti della prova Il carico di prova

Quando l’impianto non è verificabile Le condizioni di base per la verificabilità Cosa comporta una verifica negativa Quando è necessario l’intervento di un “ingegnere esperto”?

Burocrazia La domanda di verifica all’ente preposto La periodicità del controllo: un semplice schema di calcolo in relazione all’utilizzo dell’impianto. I mezzi mobili: gru da cantiere

Test di verifica finale

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TITOLO CORSO

“Design for manufacturing. Progettare i metodi di lavoro per preventivare i tempi e costi”

AREA Progettazione

DURATA 8 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI La progettazione del metodo consente di preventivare il costo di un manufatto industriale e di organizzare mezzi, materiali e risorse umane in modo efficiente ed economico. I sistemi di produzione per commessa saranno programmabili con maggiore facilità e precisione se la struttura della distinta base dei cicli produttivi è efficacemente preparata prima dell’esecuzione del lavoro.

DESTINATARI Industrializzatori, progettisti, preventivatori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO: Dispense dei lucidi proiettati in aula

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

PROGRAMMA

• La visione del progetto tecnico sotto il profilo produttivo

• I sistemi CAD 3D e la loro rilevanza ai fini della determinazione del metodo di lavoro

• La distinta base del ciclo produttivo: uno strumento fondamentale per la gestione del lavoro

• Metodo e tempo di produzione

• Sistemi di preventivazione del tempo su base metodo: precisione e campo di applicabilità

• La standardizzazione dei componenti e il suo effetto sul tempo di produzione

• La progettazione del tempo di assemblaggio prima del lancio produttivo

• Casi pratici per la didattica e discussione di casi industriali

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TITOLO CORSO

“Il lavoro impiegatizio. Tempi, metodi, standardizzazione e calcolo della resa.”

AREA Progettazione

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI La disciplina della misura e della standardizzazione del lavoro (“tempi e metodi”) non è esclusiva del lavoro di officina ma può essere estesa anche alle attività indirette con risultati eccellenti sia in termini di efficientamento del lavoro che come strumento chiave per l’implementazione di logiche di lean office. Cosa fanno gli impiegati e come lo fanno è una domanda importante per la definizione e la misura della resa impiegatizia.

DESTINATARI Responsabili di area, capi ufficio, imprenditori

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

MATERIALE DIDATTICO: Dispense dei lucidi proiettati in aula

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse.

Numerosi esempi pratici in aula.

PROGRAMMA

• Lavoro d’ufficio e lavoro in officina: un paragone ragionato

• La definizione e la standardizzazione dei metodi di lavoro: industrializzare l’ufficio

• La misura del metodo: applicabilità per il lavoro d’ufficio

• Tecniche di misura tradizionali e innovative

• Metodologie di efficientamento delle procedure

• La progettazione del processo, la misura e la riduzione delle perdite

• Cosa fanno le persone? Tecniche per l’identificazione delle attività NON a valore aggiunto.

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TITOLO CORSO

“La taratura del passo dei tempo-metodisti”

AREA Imprenditorialità Produzione e Logistica

DURATA 16 ore

NUMERO DI PARTECIPANTI CONSIGLIATO: min 3, max 10

OBIETTIVI Aggiornare l’abilità dell’analista di riconoscere il passo “normale” (100), trasmettere gli strumenti per l’auto-taratura degli analisti. Al termine del corso l’analista sarà in grado di riconoscere il passo normale e a mantenerlo autonomamente nel tempo.

DESTINATARI Analisti tempi e metodi.

ATTREZZATURE DIDATTICHE NECESSARIE IN AULA: Videoproiettore, lavagna (a fogli mobili o con superficie scrivibile )

METODI DIDATTICI: Interazione diretta con i discenti durante l’esposizione in aula, per approfondire gli argomenti di maggior interesse. Esempi didattici.

PROGRAMMA

Il passo Bedaux e la misura del lavoro. Tempo standard: effetto del passo MTM semplificato. Lo strumento più versatile, oggettivo ed efficace per la taratura dell’analista. Addestramento in aula.