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4|2015 Organo Ufficiale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani il F armacista Poste Italiane spa - Sped. abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, c. 1, DCB Roma - Quindicinale - Anno XXII - Contiene IP LORENZIN LANCIA IL PIANO NAZIONALE FERTILITÀ IN ITALIA TROPPI POCHI FIGLI IN ITALIA TROPPI POCHI FIGLI Mandelli: “Farmacie pronte a fare la loro parte”

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4|2015

Organo Ufficiale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani

ilFarmacista

Poste Italiane spa - Sped. abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, c. 1, DCB Roma - Quindicinale - Anno XXII - Contiene IP

28/04/15 08:45

LORENZIN LANCIA IL PIANO NAZIONALE FERTILITÀ

IN ITALIA TROPPI POCHI FIGLIIN ITALIA TROPPI POCHI FIGLIMandelli: “Farmacie pronte a fare la loro parte”

www.quifarmacista.it

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Andrea Mandelli

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Periodico associato

Primo piano 4 Piano nazionale fertilità.

Una coppia su 5 nonriesce ad averli. Anche il welfare è a rischio.Le farmacie protagoniste

10 Fertilità e natalità.Tutti i dati italiani e leprevisioni per il futuro

15 Spesa farmaceuticaGennaio/Febbraio 2015:Territoriale in calo. Ma aumenta il ticket. Già fuori tetto l’ospedaliera

Scienza17 Ema: confermate

indicazioni dellafarmacovigilanza: ad altedosi un piccolo aumentodel rischio cardiovascolare

18 Osteoporosi: l’Aifa aggiornala Nota79, ampliatol’accesso al trattamento acarico del Ssn

20 Ex lege21 Dalle aziende25 Vetrine

3ilFarmacista 4 | 2015

Èormai una pratica quotidiana leggere dati e rapportisull’andamento dell’occupazione in Italia esfortunatamente è difficile trovare motivi di ottimismo inquanto si legge. Un tasso di disoccupazione che oscilla tra

il 12 e il 13% (dati Istat pubblicati a giugno) e una disoccupazionegiovanile superiore al 40% sono un segnale che rende ragionedella gravità della situazione economica più di qualsiasi altroindicatore. E’ evidente che questa circostanza richiede interventiradicali: una politica industriale adeguata, che sposti il sistemaproduttivo sulle aree a maggior valore aggiunto, un supporto allaricerca e all’innovazione e anche un ripensamento del welfare nelsuo complesso. Tutti compiti della politica, certamente, ma questonon significa che non ci sia lo spazio, e soprattutto la necessità,anche di iniziative diverse, che partano per così dire dal basso esiano finalizzate a sfruttare tutte le possibilità che si possonorecuperare qui e ora, sul campo. E’ questo il significatodell’iniziativa Farma Lavoro che la Federazione ha lanciato unanno fa e che oggi, grazie a un lavoro di affinamento continuoanche sulla base delle indicazioni che sono venute dagli Ordini,ha raggiunto la piena operatività. In sintesi, si tratta di unapiattaforma che mira a mettere in contatto i farmacisti con tutte lerealtà produttive che possono offrire una collocazione alla loroprofessionalità e, simmetricamente, vuole anche essere un canaleper presentare le articolazioni di questa professionalità anche aquei settori che magari non ne conoscono le valenze e potrebberotrovare qui una risposta alle loro necessità. Naturalmente i primi epiù diretti interessati sono gli attori del comparto del farmaco, chedifatti hanno sostenuto questa iniziativa che si avvale dellasponsorizzazione di aziende del valore di Angelini, Boiron e Pfizer,ma sono interlocutori più che plausibili l’industria cosmetica,quella alimentare e altre ancora. Moltissimi Ordini avevano nel tempo offerto servizi di offerta ericerca di collaboratori, e hanno avuto un ruolo importante, maoggi, centralizzando queste attività e dando loro una dimensionenazionale, possiamo realizzare un effetto moltiplicatore, vista anchela mobilità che caratterizza oggi tutte le società occidentali. Perquesto chiediamo agli Ordini, che saranno il motore che alimenteràla piattaforma, di continuare la loro opera e ringraziamo fin d’oraquelli che sapranno mettere a frutto le potenzialità riconosciute alsistema dagli interlocutori che lo hanno visionato in anteprima.Ma non c’è soltanto questo: Farma Lavoro mira anche araccogliere informazioni sulle tendenze in atto e a offrirestrumenti culturali e formativi per reagire a questa fasesfavorevole nel modo più produttivo possibile.Ho detto più volte che non abbiamo la bacchetta magica, la solache ci consentirebbe di risolvere il problema occupazionale, mase questa iniziativa riuscirà, come sono certo, a evitare che vadasprecata anche la più piccola occasione, ne sarà valsa la pena.

“Difendi la tua fertilità, preparauna culla nel tuo futuro”. Que-sto lo slogan del Piano nazio-nale per la fertilità presentato

oggi dal Ministero della Salute per arrestareil processo di denatalità che investe l’Italiaormai da decenni e “collocare la Fertilità alcentro delle politiche sanitarie ed educativedel nostro Paese”. Informare i cittadini, for-nire assistenza sanitaria qualificata, svilupparenelle persone la conoscenza, operare un ca-povolgimento della mentalità corrente rispet-to alla procreazione assistita e celebrare que-sta rivoluzione culturale istituendo il “FertilityDay”. Questi in sintesi gli obiettivi del Piano,frutto anche del contributo del Tavolo con-sultivo sulla Fertilità, che vedrà coinvolti cit-

tadini, medici, farmacisti, operatori sanitari,scuole, università, aziende sanitarie.La denatalità mette a rischio il welfare. Il te-ma nascite sotto zero è in effetti molto de-licato e investe a tutto tondo la società ita-liana, soprattutto se si proietta lo sguardoal futuro. E sono i numeri lì a dircelo. “InItalia – sottolinea il documento - la bassa so-glia di sostituzione nella popolazione nonconsente di fornire un ricambio generazio-nale. Il valore di 1,39 figli per donna, nel2013, colloca il nostro Paese tra gli Stati eu-ropei con i più bassi livelli”. Su 10 coppie il20% circa (1 su 5 ) ha difficoltà a procreareper vie naturali rispetto a 20 anni fa dove lapercentuale era circa la metà. Negli ultimi50 anni il numero di spermatozoi nel ma-

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Negli ultimi 5 anni 64mila nascite in meno. Il 20% delle coppieha difficoltà a procreare per vie naturali e l’età media in cui sifanno i figli è cresciuta notevolmente. Per invertire la rotta il

Ministero lancia il Piano: più informazione, assistenzaqualificata, capovolgere la mentalità sulla procreazioneassistita e istituzione del “Fertility Day” per tenere viva

l’attenzione. Le farmacie in prima fila tra le strutture coinvoltenel Piano nazionale di Lorenzin

Piano nazionale fertilità. Italia senza figli

UNA COPPIA SU 5 NON RIESCE AD AVERLI. ANCHE IL WELFARE È A RISCHIO.

LE FARMACIE PROTAGONISTE

schio si è ridotto della metà e negli ultimi30 anni l’età media al concepimento in am-bo i sessi è aumentata di quasi 10 anni, siaper l’uomo che per la donna.Se non si invertirà la rotta “la combinazionetra la persistente denatalità ed il progressivoaumento della longevità conducono a sti-mare che, nel 2050, la popolazione inattivasarà in misura pari all’84% di quella attiva.Un fenomeno che inciderà sulla disponi-bilità di risorse in grado di sostenere l’at-tuale sistema di welfare, per effetto dellacrescita della popolazione anziana inattivae della diminuzione della popolazione inetà attiva”.A determinare questa situazione, e i rischiconnessi, in Italia ma anche nel resto d'Eu-ropa, sono fattori sanitari ed economici, maanche e soprattutto culturali e sociali. Eccocome il Piano nazionale per la Fertilità in-tende contrastarli:

I cinque obiettivi del Piano in sintesi•Informare i cittadini sul ruolo della Fertilitànella loro vita, sulla sua durata e su comeproteggerla evitando comportamenti chepossono metterla a rischio•Fornire assistenza sanitaria qualificata perdifendere la Fertilità, promuovere inter-venti di prevenzione e diagnosi precoce alfine di curare le malattie dell'apparato ri-produttivo e intervenire, ove possibile, perripristinare la fertilità naturale•Sviluppare nelle persone la conoscenzadelle caratteristiche funzionali della loro

fertilità per poterla usare scegliendo di ave-re un figlio consapevolmente ed autono-mamente.•Operare un capovolgimento della menta-lità corrente volto a rileggere la Fertilitàcome bisogno essenziale non solo dellacoppia ma dell’intera società, promuoven-do un rinnovamento culturale in tema diprocreazione.•Celebrare questa rivoluzione culturale isti-tuendo il “Fertility Day”, Giornata Nazio-nale di informazione e formazione sullaFertilità, dove la parola d’ordine sarà sco-prire il “Prestigio della Maternità

OBIETTIVI FORMATIVI-INFORMATIVIGli obiettivi informativi e formativi hannoper destinatari i cittadini in generale, le fa-miglie, gli insegnanti e gli operatori sanitari.Si propone un progetto di educazione e dididattica riproduttiva che preveda corsi diformazione sulla fisiologia e la patologia ri-produttiva, strumenti informatici e mediaticiindirizzati alla popolazione e alla medicinadi base, conferenze, trasmissioni radio e te-levisive che producano cultura e consape-volezza popolare in tema di salute riprodut-tiva. Corsi di formazione e aggiornamentoprofessionale saranno rivolti anche ai varispecialisti del settore (ginecologi, oncologi,endocrinologi, ostetriche, ecc).

IL PROGETTO FORMATIVO1) Incontri formativi per i cittadiniI cittadini, indipendentemente dal livello

culturale e dall’impiego lavorativo, hannoidee vaghe e sovente errate sugli elementipersino basilari della funzione riproduttiva.E’ necessario, quindi, un progetto nel qualele redini della informazione e della forma-zione siano tenute da esperti che veicolinoconcetti riproduttivi di base semplici, com-prensibili, memorizzabili ed interiorizzabiliper le scelte personali di pianificazione fa-miliare.Il progetto può prevedere l’organizzazionedi 3 corsi l’anno indirizzati ai cittadini conparticolare attenzione alle famiglie con figlipiccoli o adolescenti, agli insegnanti, allecoppie alla ricerca di un figlio.I corsi dovrebbero comprendere nozioni inlinguaggio semplice e divulgativo su:a) anatomia, fisiologia e patologia del Siste-ma Riproduttivo;

b) epidemiologia del rischio riproduttivo edescrizione delle curve di fertilità naturalein relazione all’età;

c) prevenzione della sterilità fin dall’in-fanzia;

d)prevenzione della sterilità in relazione alrischio professionale e alle cattive abitu-dini

e) terapie della sterilità con descrizione sem-plice ma esauriente delle tecniche di Pro-creazione Medicalmente Assistita (PMA),dalle più semplici come l’induzione del-l’ovulazione e l’inseminazione intraute-rina, alle più complesse come la fecon-dazione extracorporea con prelievo degliovociti dalle ovaie ed eventuale prelievo

ilFarmacista 4 | 2015 Primo Piano 5

degli spermatozoi dai testicoli; descrizionedei risultati concretamente ottenibili edei rischi possibili; strumenti di valuta-zione ad opera del paziente dell’attendi-bilità ed affidabilità di un Centro di Ste-rilità e PMA.

2) Corsi per i Medici di Medicina Generale ePediatri di Libera SceltaI medici di medicina generale ed i pediatridi libera scelta sono le colonne portanti del-la medicina più vicina ai bisogni sanitariquotidiani dei cittadini. E’ quindi opportu-no promuovere per gli operatori sanitari,in primis per i medici di medicina generalee per i pediatri di libera scelta, anche in col-laborazione con gli Ordini professionali, leFederazioni e le Società scientifiche, eventiformativi nell’ambito del sistema nazionaledi educazione continua in medicina (ECM),finalizzati all’acquisizione di conoscenze ecompetenze tecnico - professionali nonchédi modalità comunicative efficaci sia sullaprevenzione dell’infertilità nell’età pedia-trica e nell’età adulta sia sulla tutela dellafertilità, anche rispetto all’adozione di cor-retti stili di vita e all’impatto che sulla fer-tilità possono avere trattamenti farmacolo-gici per affezioni temporanee o patologieconcomitanti.Per quanto attiene più specificatamente aiMedici di medicina generale, la tutela dellafertilità andrà ricompresa anche negli obiet-tivi didattici e nei programmi delle attivitàteoriche e pratiche del Corso di formazionespecifica in Mdicina generale.Inoltre, per i medici di famiglia, nell’ambitodella nuova organizzazione della MedicinaGenerale, così come prevista dalla legge n.189 del 2012 e dall’Accordo Collettivo Na-zionale competente, si ipotizza l’individua-zione di medici di medicina generale sen-sibilizzati e formati nella Medicina della fer-tilità, responsabili e referenti del tema, unoper ciascuna Aggregazione Funzionale Ter-ritoriale (AFT), con compiti formativi neiconfronti dei colleghi operanti nella mede-sima AFT e divulgativi, oltre che assistenziali,nei confronti della popolazione assistita.Per i pediatri di libera scelta, potrà essereeffettuato un ulteriore progetto di forma-zione e aggiornamento professionale, su sca-la nazionale, in tema di individuazione pre-coce delle più comuni patologie dell’appa-rato riproduttivo ad insorgenza nell’infanziae nell’adolescenza, per intercettarle e trat-tarle tempestivamente.

3) Corsi per Oncologi, Ematologi e Onco-ematologi pediatriciTra gli eventi che maggiormente possonomettere a repentaglio la salute riproduttivaci sono le malattie neoplastiche. Alcuneneoplasie di per sé, e comunque in generalele terapie antineoplastiche, possono dan-neggiare irreparabilmente la capacità ripro-

duttiva. Di fatto la corretta informazione suquesti possibili effetti della malattia neopla-stica non viene regolarmente fornita ai pa-zienti. I medici preposti alla diagnosi e te-rapia dei tumori (oncologi medici, chirur-ghi, radioterapisti, immunologi ecc.) nonsono sempre pronti e nelle condizioni didare questa informazione e, a volte, non so-no sufficientemente al corrente dell’inte-razione tra neoplasia e riproduzione e dellepossibilità di proteggere la fertilità dall’even-to neoplastico.L’obiettivo di Corsi di Medicina della Ripro-duzione per Oncologi si prefigge la colla-borazione consapevole ed informata coi me-dici specialisti che fronteggiano in prima li-nea il rischio riproduttivo dei pazienti on-cologici. I corsi dovrebbero prevedere l’il-lustrazione dei rischi riproduttivi legati allamalattia neoplastica e di quelli determinatidalle terapie antineoplastiche. Dovrebbero,

inoltre, essere date informazioni sulle attualimoderne possibilità di tutelare la fertilitànei pazienti oncologici come la crioconser-vazione di ovociti e spermatozoi e di tessutoovarico e testicolare.

PROGETTO INFORMATIVO1) Media e campagna di comunicazioneSul tema della fertilità i media (giornali, te-levisioni, radio, internet, social network) egli opinion leader rivestono un ruolo fon-damentale nell’informazione e nella sensi-bilizzazione della popolazione e nell’orien-tamento dei comportamenti.E’ necessario utilizzare questi strumenti perveicolare informazioni chiare e corrette,sgombrando il campo da equivoci che in-ducono in errore le persone celebrando, adesempio, le nuove tecniche di procreazionecome infallibili e percorribili senza limita-

6 Primo Piano ilFarmacista 4 | 2015

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“Il piano fertilità presentato dalMinistro Beatrice Lorenzin è un ottimoesempio di come si possanomobilitare tutte le risorse della Sanitàitaliana, ciascuna per le suecompetenze e le sue specificità, invista di un obiettivo di salutequalificante” dice il Senatore AndreaMandelli, presidente dellaFederazione degli Ordini deiFarmacisti Italiani. “Il piano, oltre adelineare percorsi diagnostici-terapeutici al passo con leconoscenze scientifiche, affida unruolo significativo alla prevenzione, edè in particolare su questo terreno cheil farmacista, per la sua vicinanza allepersone, può svolgere un’attivitàpreziosa per sensibilizzare e

indirizzare il cittadino, ma anche perconsigliare stili di vita adeguati:giustamente, infatti, si sottolinea ilpeso che hanno fattori come il fumo ol’abuso di alcol, ma anchesedentarietà e alimentazione scorrettasulla capacità riproduttiva di uomini edonne”.L’Italia vanta indicatori di saluteparticolarmente positivi tra i paesiindustrializzati, “con l’unica eccezionedella natalità. E’ importante che oggisia stata avviata una politica mirata adagire su questo fattore e i farmacistisono pronti a dare il loro contributo inquesta che è un’azione a supportodella salute dell’individuo ma anchedel benessere della società” concludeMandelli.

Mandelli (Fofi):

“AL PIANO NAZIONALE DELLA FERTILITÀ IL SUPPORTO DI TUTTI I FARMACISTI

Andrea Mandelli,presidente Fofi

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zione di tempo. Non si può lasciare crederea donne (e uomini) che con l’aiuto di que-ste tecniche si possa procreare per tutta lavita, né si può considerare il fattore econo-mico l’unico elemento determinante nelrinvio di una gravidanza. Ma il messaggioda divulgare non deve generare ansia perl’orologio biologico che corre.Ovviamente si debbono trovare i mezzi, i re-gistri comunicativi e il linguaggio più adattoai target da raggiungere, che passi attraversoi media da loro più utilizzati e non vengapercepito come moralistico. Per i giovani èparticolarmente importante anche l’inte-rattività del mezzo e la pronta risposta, in li-nea con una modalità 2.0. Via libera quindia Web tv e Social Network.Per il pubblico meno giovane, appare po-tenzialmente efficace proporre rubriche in-terattive dedicate su Televisione e Radio, ru-briche fisse su Quotidiani e Settimanali e ladiffusione di opuscoli ad hoc.Utili per tutte le fasce di età spot Tv e Radioconsiderato il largo utilizzo di questi mezzi(secondo il Censis l’utenza complessiva del-la televisione è del 96,7% mentre l’utenzacomplessiva della radio è pari al 83,9% degliitaliani).

2) “FERTILITY DAY” La Giornata Nazionaledi informazione e formazione sulla FertilitàL’istituzione di una Giornata nazionale de-dicata al tema della fertilità “Fertility day”rappresenta un’occasione per richiamarel’attenzione di tutta l’opinione pubblica sultema. Può diventare una proposta d’incon-tro sul tema della fertilità con i giovani, gliinsegnanti, le famiglie, i medici, coinvolgen-do proprio questi ultimi in una serie di ini-ziative a partire dagli stessi studi medici. Sitratta di mettere a fuoco con grande enfasiil pericolo della denatalità, la bellezza dellamaternità e paternità, il rischio delle malattieche impediscono di diventare genitori, l’aiu-to della Medicina per le donne e per gli uo-mini che non riescono ad avere bambini,prima che sia troppo tardi.Si propone l’evento su scala nazionale peril prossimo 7 maggio 2016, con successivacadenza annuale, in tutte le città che aderi-ranno, con il coinvolgimento dei Sindacidei Comuni, degli Ordini dei Medici, delleSocietà Scientifiche, delle Farmacie, delleScuole e delle Famiglie. Gli eventi formativisi terranno nei teatri locali e in stands ap-positamente allestiti nelle piazze.

3) Operatori SanitariCome detto, gli operatori sanitari operantisul territorio, in particolare i medici di fa-miglia, i pediatri di libera scelta e gli specia-listi della salute riproduttiva, svolgono unruolo fondamentale nel veicolare messaggiper la promozione e la tutela della fertilitàe per la diagnosi precoce di patologie che

possono comprometterla. Sono infatti que-ste le prime figure professionali che l’uo-mo/la donna consultano quando insorgonosintomi dolorosi o in caso d'infertilità.Gli operatori sanitari del territorio potrannosvolgere anche un importante ruolo infor-mativo diffondendo informazioni e mate-riali qualificati, realizzati anche in occasionidi campagne ministeriali per la tutela dellafertilità.E’ importante che tutti i professionisti sani-tari in contatto con la coppia condividanolinee guida per il trattamento delle patologiee percorsi diagnostico-terapeutici, ancheper saper indirizzare i/le pazienti, in casodi patologie specifiche, a centri di ricono-sciuta esperienza con l'obiettivo di offrireuna consulenza completa, dettagliata e bi-lanciata e una preparazione tecnica adegua-ta per ottimizzare i benefici di terapie o in-terventi.

4) FarmacieAnche le farmacie, presenti in modo capil-lare su tutto il territorio nazionale, dallagrande città al piccolo centro rurale, posso-no svolgere un ruolo determinante per larealizzazione del Piano Nazionale per la Fer-tilità, ruolo rafforzato dalle indicazioni deldecreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 ei successivi decreti attuativi che di fatto con-figurano la farmacia come Centro socio sa-nitario polivalente, vera e propria “strutturadi servizio”, integrata con la rete del SSN..Anche nel campo della conoscenza sui temidella fertilità e sulla prevenzione dell’infer-tilità le farmacie possono dare un contributoimportante, sia diffondendo materiale in-formativo autorevole e avallato dal Ministerodella salute sia fornendo ai cittadini infor-mazioni dirette sui corretti stili di vita e sul-l’utilizzo consapevole dei medicinali sia, in-fine, indirizzando i pazienti verso gli specia-listi in grado di individuare e affrontare nelmodo migliore il problema specifico.Per agevolare le farmacie nello svolgere que-ste attività, sarebbe necessario attivare e co-ordinare un programma di formazione einformazione rivolto ai farmacisti, in comu-ne con gli altri operatori sanitari, volto a ga-rantire l’univocità dei messaggi da diffon-dere su tutto il territorio nazionale.

5) Scuola e UniversitàLa scuola rappresenta un contesto privile-giato di incontro con le nuove generazioniin cui favorire l’acquisizione nei bambini enegli adolescenti di conoscenze sui fattoridi rischio per la salute ma anche per pro-muovere una maggiore consapevolezza sul-l’importanza della tutela della fertilità.E’ necessaria una stretta collaborazione trail Ministero della Salute e quello dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca. Al ri-guardo, lo scorso 2 aprile, i due Ministerihanno sottoscritto un protocollo d’intesa

per favorire l’offerta attiva di iniziative dipromozione ed educazione alla salute ri-volte a bambini e adolescenti, e concernentisia la promozione di corretti stili di vita (at-tività fisica, alimentazione, etc) che la pro-mozione di una corretta relazione di gene-re, attraverso interventi sulle tematichedell’affettività.Tali attività dovranno essere realizzate ancheattraverso il coinvolgimento dei servizi (inparticolare i consultori familiari) e dei pro-fessionisti sanitari del territorio e delle fa-miglie. Verranno messi a disposizione degliinsegnanti i corsi di formazione sulla fisio-logia riproduttiva illustrati in precedenza.Altro ambito in cui diffondere ed educarele nuove generazioni alla tutela della propriafertilità è il contesto universitario. Si potreb-bero realizzare convegni, momenti di incon-tro e dibattito per informare correttamentei giovani studenti universitari e sensibilizzarlia rivolgersi con fiducia ai servizi sanitari, an-che per gli aspetti connessi alla propria sa-lute riproduttiva.

6) FamigliaIl ruolo della famiglia è fondamentale edinsostituibile nell’educazione sessuale in tut-te le diverse fasi della vita dei giovani, fasidiverse a cui corrisponderà un coinvolgi-mento e peso differente dei genitori stessii quali, consapevoli delle domande, dei bi-sogni e del grado di maturità dei propri figli,devono poter contare sul supporto delle isti-tuzioni – scuola, strutture sanitarie, consul-tori – per rispondere alle esigenze dei ra-gazzi. E’ importante che in famiglia si indi-viduino professionisti di fiducia a cui indi-rizzare i giovani, perché possano avere unapproccio positivo, consapevole e respon-sabile riguardo la gestione della propria sa-lute anche riproduttiva.

OBIETTIVI SANITARIO-ASSISTENZIALIPrevenire, diagnosticare precocemente ecurare le malattie del Sistema Riproduttivoè compito di Medici e Strutture altamentespecializzate. I livelli d’intervento si suddi-vidono in territoriali di base (Consultori )e in ospedalieri avanzati (Reparti di Medi-cina e Chirurgia della Fertilità). La sequenzacorretta d’intervento dovrebbe essere quelladi un inquadramento diagnostico a livellodelle strutture territoriali e successiva even-tuale gestione terapeutica ospedaliera.

1) I Consultori FamiliariIl Consultorio familiare rappresenta la portadi accesso principale alla gravidanza. Apparechiaro il ruolo dei Consultori quali pernodi un processo di umanizzazione del per-corso nascita, e in generale della gestionedella salute riproduttiva di uomini e donne,valorizzando la loro diffusione capillare e laloro possibilità di muoversi verso le personeadottando un approccio quanto più possi-

ilFarmacista 4 | 20158 Primo Piano

Segue da pagina 6

bile individualizzato e mirato alla globalitàdelle necessità e non al singolo organo oalla singola patologia.Nonostante questa responsabilità che aiConsultori viene attribuita e che, nei fatti,non è sostituita da alcuna ipotesi alternativae sebbene i Consultori siano la rete di servizipiù estesa e ramificata sul territorio nazio-nale, dopo quella dei Comuni, in Italia, an-che in ragione della estrema diversità di re-golamentazione e di impostazione delle po-litiche sanitarie delle singole Regioni, quellodei Consultori è senza dubbio uno degli am-biti più critici dal punto di vista degli inve-stimenti in strutture e risorse umane.Il Piano Nazionale per la Fertilità propone,in collaborazione con le Regioni e le Asl,una valorizzazione dei Consultori come pri-mo anello e filtro nella catena assistenzialedelle patologie riproduttive. Il Consultoriodovrà essere la prima tappa del percorso sa-nitario dedicato al paziente infertile, in stret-to dialogo col successivo livello terapeuticoospedaliero. La sequenza assistenziale effi-cace dovrebbe iniziare dal Medico di Medi-cina Generale, oltre che dal pediatra di li-bera scelta per l’adolescente, e dovrebbeproseguire con l’invio dei pazienti al Con-sultorio dove gli Specialisti eseguiranno unaaccurata anamnesi e prescriveranno le in-dagini più opportune per raggiungere unadiagnosi e delineare un’ipotesi terapeuticaappropriata che potrà eventualmente esseremessa in atto nella struttura ospedaliera.

2) Unità Organizzative di Medicina e Chi-rurgia della FertilitàNell’ambito delle attività di implementazio-ne del Regolamento sulla definizione deglistandard qualitativi, strutturali, tecnologicie quantitativi relativi all’assistenza ospeda-liera verrà valutata la possibilità e le condi-zione per definire requisiti specifici per Uni-tà Organizzative di “Medicina e Chirurgiadella Fertilità” nell’ambito dell’assistenzaospedaliera a complessità crescente. Tale ti-pologia di Unità Organizzativa, dotata diun’equipe multidisciplinare integrata, si po-ne come realtà medica propedeutica alla gi-necologia e ostetricia nella loro classica ac-cezione, come fondamento dei Dipartimentimaterno infantile dei maggiori Ospedali,ad avamposto culturale e assistenziale di di-fesa e garanzia dei processi successivi di na-scita e crescita dei bambini. La Medicina eChirurgia della Fertilità si occupa di fertilitàfemminile e maschile, con gli aspetti dia-gnostici e terapeutici di endocrinologia ri-produttiva e di imaging ed endoscopia deigenitali.L’obiettivo qualificante di partenza di questaUnità Organizzativa è riportare l’attenzione,la ricerca, le risorse sulla priorità della tutelae del ripristino della funzione riproduttivanaturale rilanciando la prevenzione dellapatologia, le terapie mediche non invasive

e, quando necessario, la chirurgia conser-vativa e ricostruttiva come quella tubarica,ovarica e uterina.Le tecniche di fecondazione assistita hannoavuto uno straordinario sviluppo nell’ulti-mo decennio e consentono attualmentesoluzioni riproduttive prima inimmagina-bili. Tuttavia, paradossalmente, quella cheera nata come risposta terapeutica a con-dizioni di patologia specifiche e molto se-lezionate, sta forse assumendo il significatodi un’alternativa fisiologica. Non bisognatuttavia dimenticare che i costi economicied emotivi della fecondazione assistita sonoelevati e gli effetti sulla salute restano inparte sconosciuti. Conoscere la fertilità,prevenire la sterilità, diagnosticare e curarela patologia deve quindi diventare la stra-tegia da privilegiare prima dell’eventualeinevitabile ricorso alla procreazione medi-calmente assistita che comunque deve es-sere presente a livelli di eccellenza in unaUnità Organizzativa di Medicina e Chirur-gia della Fertilità.

La Medicina e Chirurgia della Fertilità deveprodurre Salute e produrre Cultura.I prodotti da elaborare sono:1) l’intervento medico sui pazienti per dia-gnosticare e curare la patologia riprodut-tiva che insidia la capacità procreativa e/ola salute generale

2) l’intervento medico sui pazienti per so-stenere o sostituire con la procreazionemedicalmente assistita i distretti ripro-duttivi severamente danneggiati

3) l’intervento medico di tutela della fertilitàsui pazienti oncologici

4) l’educazione dei cittadini alla consape-volezza e alla conoscenza della loro fun-zione riproduttiva, alla prevenzione dellapatologia sia nella ricerca di prole sia nelcontrollo delle nascite

Gli obiettivi si raggiungono attraversol’interazione e cooperazione con:a) la Medicina Prenatale per le eventualigravidanze a rischio dei concepimenti as-sistiti;

b) la Neonatologia per i neonati a rischioda gravidanze multiple dei concepimentiassistiti

c) l’Auxologia per monitorizzare l’accresci-mento e il regolare sviluppo dei bambininati da concepimenti assistiti

d) la Genetica Medicae) Endocrinologia Pediatrica per la valuta-zione congiunta del regolare sviluppo pu-berale e l’identificazione precoce dellapatologia riproduttiva

f) l’Onco-ematologia Pediatrica per la tuteladella fertilità prima, durante e dopo leterapie antineoplastiche, anche in coor-dinamento la Radiologia

g) la Chirurgia Pediatrica per la cooperazio-ne in interventi di interesse riproduttivo

h)la Neurologia Pediatrica per la coopera-zione nelle adolescenti con disturbi delcomportamento alimentare

i) l’Ematologia per la tutela della fertilitànelle leucemie e linfomi

j) l’Oncologia per la tutela della fertilitàk) la Psicologia per consulenza durante trat-tamenti di PMA a norma legge 40

l) il Centro Nazionale Trapianti per la con-servazione e trapianti di tessuti e celluleriproduttive nell’ ambito dell’ attuazionedel Decreto 191/2004

All’interno di un numero limitato geogra-ficamente equilibrato di Unità Organizza-tive di Medicina della Fertilità si deve col-locare il Centro di Oncofertilità per la tuteladella potenzialità riproduttiva nei pazientioncologici.Il Centro di Oncofertilità deve possederetutte le professionalità ed offrire al suo in-terno tutte le alternative terapeutiche perpreservare la fertilità e per ripristinare lafertilità dopo la remissione della patologiadi base. Il Centro deve essere in grado, dopoaccurato counseling multidisciplinare, difornire interventi di chirurgia conservativa,di crioconservare tessuti gonadici e gametisia maschili che femminili e di processarlie reimpiantarli con tecniche di fecondazio-ne assistita. Considerata il grado elevato dispecializzazione di una siffatta struttura, ènecessario individuare o istituire ex-novoun numero limitato di Centri di Oncofer-tilità che rispondano a questi requisiti e cheforniscano ai pazienti una risposta terapeu-tica esaustiva senza costringerli a peregri-nazioni sanitarie alla ricerca delle diversecompetenze. Si tratta quindi di pianificarela nascita di un servizio sanitario che nonsia meramente un centro di fecondazioneassistita o un centro oncologico o una bancadel seme bensì un nuovo soggetto con tuttiquesti contenuti e la capacità di dialogo te-rapeutico interno. Ovviamente è necessarioin primis educare e formare i professionistidestinati ad interagire in modo del tutto in-novativo.Il Piano Nazionale per la Fertilità, in colla-borazione con le Regioni e le Aziende Ospe-daliere, propone di valutare l’individuazionedi Unità Organizzative di Medicina e Chi-rurgia della Fertilità nell’ambito dell’assi-stenza ospedaliera a complessità crescente,quale struttura di riferimento per a tutte lepatologie del sistema riproduttivo.

MONITORAGGIO DEL PIANOIl Ministero della Salute effettuerà un mo-nitoraggio annuale del presente Piano, incollaborazione con il MIUR, le Regioni, iComuni e le Federazioni degli operatori sa-nitari coinvolti sul territorio.Il monitoraggio delle iniziative realizzate peril raggiungimento degli obiettivi sarà pre-sentato in occasione del Fertility Day e pub-blicato sul sito del Ministero della Salute.

ilFarmacista 4 | 2015 Primo Piano 9

ilFarmacista 4 | 201510 Primo Piano

Siamo tra i Paesi in Europa dove na-scono meno bambini (1,39 per don-na nel 2013) e tra quelli dove l’etàmedia delle donne al primo parto su-

pera i 30 anni Rispetto al 2012, le madriover 40 sono raddoppiate (dal 3,1% al 6,2%nel 2012) e particolarmente elevato è statol’aumento delle quote di donne che aveva-no più di 40 anni quando è nato il loro pri-mo figlio (passate dal 1,5% al 4%). Al con-trario, le madri fino a 24 anni sono dimi-nuite dal 13 all’11,4%. Due dati, denatalitàed età media delle madri, che devono essereletti congiuntamente, perché proprio l’etàè il fattore prevalente nel determinare lafertilità femminile. E se è vero che le tecni-che di procreazione medicalmente assistitapossono aiutare la fertilità naturale, è al-trettanto vero che non sostituirla.Se dunque le italiane e gli italiani non co-minceranno a prendersi cura della propriafertilità, l’Italia sarà destinato a diventare unPaese sempre più composto da anziani. Le

previsioni per il 2050 sono queste: il 12,6%di persone con età inferiore a 15 anni, il54,4% nella cosiddetta fascia di età attiva (da15 a 64 anni), un terzo di residenti con 65anni ed, infine, il 7,6% di persone con 85anni e più.

ECCO, NEL DETTAGLIO, TUTTI INMATERIA DI TUTELA E CONOSCENZADELLA FERTILITÀ E PREVENZIONEDELLE CAUSE DI INFERTILITA’ RACCOLTIDAL TAVOLO CONSULTIVO ISTITUITOPRESSO IL MINISTERO DELLA SALUTEDenatalità. In Italia solo 1,39 figli per donna.E il Sud non fa più eccezione. Ma a fare figlinel Centro Nord sono soprattutto le straniereIn Italia la bassa soglia di sostituzione nellapopolazione non consente di fornireun ricambio generaziona-le. Il valore di

1,39 figli per donna, nel 2013, colloca il nostroPaese tra gli Stati europei con i più bassi livelli.Questo determina un progressivo invecchia-mento della popolazione. La combinazionetra la persistente denatalità ed il progressivoaumento della longevità conducono a stimareche, nel 2050, la popolazione inattiva sarà inmisura pari all’84% di quella attiva. L’Istat hastimato nel 2013 circa 64.000 bambini nati inmeno negli ultimi 5 anni.L’analisi del fenomeno della denatalità nelnostro Paese evidenzia delle differenze ter-ritoriali, in quanto l’andamento delle nascitenelle tre aree geografiche – Nord (ovest edest) Centro e Mezzogiorno (sud e isole) - haavuto dinamiche diverse. All’inizio degli anni‘80 solo il Mezzogiorno era contraddistintoda un tasso di fecondità totale maggiore di2 nati per donna. Gli ultimi 20 anni sono

stati caratterizzati da una inversione dellageografia della fecondità: le regionidel Centro-Nord hanno raggiuntoe superato quelle meridionali, in-teressate da un costante percorsodi declino. Questa inversione èil risultato delle nascite nella po-polazione straniera: una mag-giore concentrazione della pre-senza di immigrati nel Nord,unita ad una più elevata fecon-dità degli stranieri, rappresen-tano una spiegazione del divarioattualmente esistente; nel Nord ilnumero di nati da madri non italia-ne è pari al 28%, nel Centro si attestaal 23%, mentre nel Mezzogiorno nongiunge nemmeno all’8%.

Previsioni demografiche: nel 2050 cisaranno 262.8 anziani ogni 100 giovani.Nel 2011 erano 147Le previsioni demografiche stimano, nel2050, una quota di ultrasessantenni pari al22% della popolazione mondiale (circa 2 mi-liardi di persone) e pari al 37% della popo-lazione europea. L’aumento della sopravvi-venza e il calo della fecondità hanno reso an-che l’Italia tra i paesi con il più elevato livellodi invecchiamento, con un processo destinatoad accelerare nel prossimo futuro. Se nel

Fertilità e natalità

TUTTI I DATI ITALIANI E LE PREVISIONI PER IL

Dir 2007/68/CE D.L. n. 178/2007; in particolare è garantita l'assenza dei seguenti ingredienti e dei rispettivi derivati: i c

1 10/09/13 09.48

2013 la quota di anziani ultra-sessantacin-quenni era pari al 18% e al 23% della popo-lazione, rispettivamente maschile e femmi-nile, le più recenti previsioni demograficheelaborate dall’Istat mostrano una popolazio-ne italiana così composta al 2050: il 12,6% dipersone con età inferiore a 15 anni, il 54,4%nella cosiddetta fascia di età attiva (da 15 a64 anni), un terzo di residenti con 65 annied, infine, il 7,6% di persone con 85 anni epiù. Tra gli indici demografici che sintetizze-ranno questo quadro, merita soffermarsi sul-

l’indice di invecchiamento (rapporto per-centuale tra il numero di ultra-sessantacin-quenni ed il numero di giovani con meno di15 anni) che al 2050 si stima pari a 262.8 (nel2011 erano 147,2 secondo l’Istat), sull’indicedi dipendenza degli anziani (rapporto per-centuale tra numero di ultra-sessantacinquen-ni e popolazione con età tra 15 e 64 anni)pari a 60% ed, infine, sull’ indice di dipen-denza strutturale, che rappresenta il caricosociale ed economico della popolazione inat-tiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quellaattiva (15-64 anni) e che si stima si incremen-terà nel prossimo 40-ennio del 55%.

Infertilità. Una coppia su 5 non riesce adavere figli•Su 10 coppie il 20% circa (1 su 5 ) ha dif-ficoltà a procreare per vie naturali•20 anni fa la percentuale era circa la metà•CIRCA IL 40% delle cause di infertilità ri-guardano prevalentemente la componentefemminile, l’altro 40% riguarda la compo-nente maschile ed un 20%invece è di na-tura mista.•Negli ultimi 50 anni il numero di sperma-

tozoi nel maschio si è ridotto della metà•Negli ultimi 30 anni l’età media al conce-pimento in ambo i sessi è aumentata diquasi 10 anni, sia per l’uomo che per ladonna•Nei primi 10 anni di vita le patologie ma-schili che più danneggiano la fertilità sonoil criptorchidismo (ritenzione testicolare),le orchiti e la torsione del funicolo sperma-tico•Nel periodo puberale (12-14 anni) le pa-tologie maschili che più danneggiano lafertilità sono problemi ormonali e il vari-cocele che prosegue a danneggiare la fer-tilità per tutta la vita.•Dai 14 ai 20 le patologie maschili che piùdanneggiano la fertilità sono le infezionigenitali e gli stili di vita alterati•Dai 20 ai 40 potrebbero manifestarsi ancheproblemi più o meno gravi di sessualità,specie nel maschio•Nella donna fra i 10 e i 15 anni le patologiefemminili che più danneggiano la fertilitàsono i disturbi del comportamento alimen-tare e le infezioni genitali oltre alle altera-zioni ormnali

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ilFarmacista 4 | 2015 Primo Piano 11

12 Primo Piano ilFarmacista 4 | 2015

•Nella donna fra i 15 e i 20 anni le patologiefemminili che più danneggiano la fertilitàsono le infezioni e gli alterati stili di vita ele patologie più frequenti sono i disturbidell’ovulazione spesso conseguenti ad ec-cesso o difetto ponderale•Nella donna fra i 20 e i 40 anni le patologiefemminili che più danneggiano la fertilitàsono i disturbi ovulatori, l’ovaio policistico,le infezioni genitali, i fibromi

La salute riproduttiva inizia nel bambino.Insegnategli i corretti stili di vitaFin dall’adolescenza la funzione riproduttivava difesa evitando stili di vita scorretti ed cat-tive abitudini (come ad esempio il fumo disigaretta e l’alcool), particolarmente dannoseper gli spermatozoi e per gli ovociti. E’ es-senziale inoltre evitare, fin dall’ infanzia,l’obesità e la magrezza eccessiva e la seden-tarietà, oltre a fornire strumenti educativi edinformativi agli adolescenti per evitare abi-tudini che mettono a rischio di infezioni ses-sualmente trasmesse o gravidanze indeside-rate. Durante le visite pediatriche, per i bi-lanci di salute, è opportuno discutere di pu-bertà, sessualità con i pazienti ed i genitori,educare a “stili di vita” protettivi.

L’età femminile incide sulla fertilità. Il mo-mento migliore per una gravidanza è tra i20 e i 30 anniL’età femminile gioca un ruolo fondamen-tale sulla capacità riproduttiva. Le giovanidonne devono sapere che la “finestra fertile”femminile è limitata e che la qualità degliovociti si riduce al crescere dell’età partico-larmente dopo i 35 anni, quando concepireun bambino diventa progressivamente sem-pre più difficile.Infatti, la fertilità della donna risulta massimaa un età tra i 20 e i 30 anni poi decresce, inmodo repentino dopo i 35 anni, fino ad es-sere prossima allo zero già diversi anni primadella menopausa. L’ingresso nella fase disubfertilità o infertilità avviene per moltedonne intorno a 40 anni, ma può essere an-che molto più precoce.

Le tecniche di PMA possono aiutare la fer-tilità naturale ma non sostituirla.Le tecniche di Procreazione MedicalmenteAssistita (PMA) non possono correggere ildanno ovocitario (qualitativo e quantitativo)correlato all’età femminile, ma possono solofacilitare e risolvere alcuni fattori meccanicio non di sterilità.Anche per i trattamenti di PMA l’età delladonna rappresenta il fattore che più riducela possibilità di avere un bambino. Nelle tec-niche omologhe, i tassi di successo per madriover 40 sono uguali o inferiori al 10-15% aseconda delle casistiche, e diventano trascu-rabili dopo i 43 aa mentre sono superiori sesi ricorre alla donazione di ovociti derivatida donne più giovani.

Nelle tecniche di I livello (11.5% nascitaper paziente), nelle pazienti con età infe-riore ai 34 anni la probabilità di ottenereuna gravidanza è del 13,3%; nelle pazienticon più di 42 anni la percentuale scendeal 2,6%.Nelle tecniche di II e III livello (18.0% na-scita per paziente), nelle pazienti con età in-feriore ai 34 anni la percentuale di gravidan-za sui prelievi (tecniche a fresco) è del 30,8%e scende fino al 5,7% nelle pazienti con etàsuperiore a 43 anni.Dopo i 45 anni la possibilità di avere un bam-bino con i propri ovociti attraverso le tecni-che di PMA è aneddotica.

Fertilità e malattie. La patologia ovulatoriaè la principale causa di sterilità femminile,ma non l’unicaIl sistema riproduttivo è particolarmente vul-nerabile alle “interferenze” provenienti dal-l’ambiente in alcuni periodi critici e sensibilidello sviluppo biologico.La principale causa di sterilità femminile èla patologia ovulatoria. La Sindrome del-l’ovaio policistico (PCOS) è l’alterazione en-docrina più comune durante gli anni fertilie colpisce una percentuale della popolazionevariabile tra il 5 e il 10%.Le disfunzioni ovulatorie possono essere cu-rate con successo. Le infezioni pelviche, acu-te o subacute, spesso trasmesse per via ses-suale, possono compromettere la fertilitàdella donna, attraverso un danno della fun-zione tubarica. Gli anticoncezionali di bar-riera e il tempestivo impiego dei presidi me-dici possono prevenire o ridurre i danni sullafertilità femminile ma non sono sufficientisenza un comportamento sessuale consape-vole e responsabile.I fibromi sono la lesione uterina più frequen-temente osservata durante il periodo fertile.In generale i miomi uterini possono ridurrela fertilità o causare un aumento di abortivitàin relazione alle dimensioni, al numero edalla collocazione anatomica; nella maggiorparte dei casi sono suscettibili di correzionechirurgica. La prevalenza dei fibromi au-menta con l'età, essendo molto bassa primadei 20 anni, e crescendo gradualmente sinoad avere una maggiore incidenza in epocapre-menopausale.L’endometriosi è spesso causa di infertilitàfemminile, ed i sintomi ad essa associati con-dizionano fortemente la qualità della vitadella donna. Una rilevante percentuale didonne con tale patologia ricorre all’aiutomedico per il concepimento. Circa il 5% del-le donne in periodo fertile è affetto da ma-lattia endometriosica. Tale stima sale al 25-40% nelle donne infertili e al 60-70% in quel-le con dolore pelvico cronico.La sterilità di origine tubarica è responsa-bile del 25-35% dei casi di sterilità femmi-nile, dovuta a pregressi episodi di malattiainfiammatoria pelvica, endometriosi pelvi-

ca, pregressi interventi chirurgici. Le pato-logie tubariche lievi e moderate sono cor-reggibili chirurgicamente, mentre le formesevere implicano il ricorso alla fecondazio-ne in vitro.

Fertilità, fumo e stili di vitaTra i fattori tossici che possono essere asso-ciati ad un deterioramento della fertilità, ilpiù diffuso e più discusso è il fumo di tabac-co. Il fumo di sigaretta riduce la fertilità edaumenta il tempo necessario per ottenerela gravidanza.Spesso la dedizione al fumo si associa ad unamaggiore sedentarietà, maggior consumo dialcool e rischio di obesità. E’ stato dimostratocome la copresenza delle suddette variabilinegative sia sufficiente ad abbattare le chan-ces di gravidanza spontanea in un anno so-lare dall’83 al 38%.

Età media al parto. Il primo figlio nasce a32 anni circa, ma sempre più numerose lemamme over40L’età media al parto è giunta ormai a 32 annicirca; la quota di donne giunte al parto a piùdi 30 anni di età passa dal 70% al 73% nelquinquennio 2005 – 2010. L’incremento èriconducibile all’aumento delle partorienticon 40 anni ed oltre. Rispetto al 2012, le ma-dri over 40 sono raddoppiate (dal 3,1% al6,2% nel 2012). Particolarmente elevato èstato l’aumento delle quote di over 40 al pri-mo figlio, passate dal 1,5% al 4%, mentre lemadri fino a 24 anni sono diminuite dal 13all’11,4%.L’età media al parto si è avvicinata ai 30 anninell’ultimo decennio anche nell’insieme deiPaesi UE, passando da un valore medio glo-bale di 29,2 anni nel 2003 a 29,8 anni nel2012. Se nella prima annualità soltanto 6 Pae-si (Spagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, PaesiBassi, Svezia e Danimarca) superavano i 30anni di età media, tale valore, nel 2012, è statosuperato da più della metà degli Stati. Semprenel 2012, la graduatoria dei Paesi UE, in baseall’età media al parto caratterizza, inoltre, ilnostro Paese per il terzo valore più elevato(31,4 al 2012) dopo la Spagna e l’Irlanda.

Parti e livello di istruzione delle parto-rientiDelle donne che hanno partorito nell’anno2005, il 40,9% possiede almeno un diplomadi scuola superiore, il 41,5% ha una scolaritàmedio-bassa mentre il 17,6% ha conseguitola laurea; nel 2010, il 44,2% delle partorientiha una scolarità medio alta, il 33,3% ha untitolo di studio medio-basso mentre il 22,5%è in possesso di laurea. Il generale incremen-to del livello di istruzione delle partorientiè senz’altro correlabile alle variazioni di sco-larizzazione tra le coorti che entrano in etàriproduttiva; le variazioni più pronunciatenelle partorienti a confronto si osservanonella fascia di età tra 30 e 39 anni.

ilFarmacista 4 | 2015 Primo Piano 13

I giovani e la fertilità. Poca informazionee scarsa presa di coscienza ritardano lecure e aumentano il rischio di malattieMeno del 50% delle persone sanno che l’etàè il fattore prevalente nel determinare la fer-tilità femminile.Uno dei fattori che peggiorano la possibilitàdi risoluzione della infertilità è anche la bassacoscienza del problema da parte delle stessecoppie infertili, che si riflette nella bassa ri-chiesta di aiuto medico.Da una revisione dei surveys internazionalidi popolazione risulta che la percentuale dicoppie infertili che chiede aiuto medico èin media del 56.1% (range 42.0-76.3%) neipaesi sviluppati, e soltanto il 22.4% viene cu-rato.Anche in Italia sembra che la situazione siasimile. In uno studio multicentrico italianodel 2013 si è rilevato che l'intervallo tra lapresa di coscienza del problema infertilità ela prima consultazione medica era stata dicirca 13 mesi ed era stato più breve se le don-ne avevano un livello di scolarità più elevato.L'intervallo tra la prima consultazione e lapresa in carico da parte di un centro specia-lizzato era stato poi di circa 10 mesi.Le adolescenti vanno incontro con elevatafrequenza a patologie per cui può essere at-tuata una efficace prevenzione, in partico-lare per le infezioni sessualmente trasmesse(IST) e l’immunodeficienza da virus HIV.Circa il 40% di tutti nuovi casi di infezioneda HIV riguardano soggetti di età compresatra i 15 ed i 24 anni. Circa il 50% delle ado-lescenti con HIV non è a conoscenza di es-sere positiva.

Adolescente e giovane adulto maschioSuperata l’età infantile, con la pubertà e ilraggiungimento dell’età adulta i fattori dirischio maggiormente lesivi per la salutesessuale e riproduttiva dell’uomo sono rap-presentati dalle abitudini sessuali e di vita.

E’ stato ampiamente dimo-strato che l’allarmante in-cremento delle patologieandrologiche, registrato ne-gli ultimi anni, è riconduci-bile a comportamenti scor-retti o dannosi acquisiti inetà giovanile, legati ad unainsufficiente informazione.I giovani maschi ricevonola maggior parte dell’infor-mazione sulla sessualità da-gli amici, seguiti da film etelevisione. Circa il 60% deiragazzi ha dichiarato di es-sere sessualmente attivo edi avere rapporti sessualicompleti, ma oltre il 47%ha avuto rapporti non pro-tetti. L’età del primo rap-porto è 16 ± 1,3 anni. Perquanto riguarda l’orienta-

mento sessuale solo l’1,9% si definisce omoo bisessuale, lo 0,8% non conosce ancorail proprio orientamento sessuale e circal’1,9% ha preferito non rispondere a questadomanda. Le disfunzioni sessuali colpisconoil 9,7% dei ragazzi.

Le malattie sessualmente trasmesse e lamalattia infiammatoria pelvica.Le infezioni a trasmissione sessuale rappre-sentano un importante fattore di infertilità,sia femminile che maschile, dato che, unavolta acquisite, possono dare origine ad al-terazioni spesso irreversibili nel funziona-mento degli organi della riproduzione.La PID (Pelvic inflammatory disease) colpi-sce il 5-15% delle donne in età riproduttivae la fascia maggiormente interessata è com-presa tra i 16 e i 24 anni. L'esatta prevalenzadi PID è tuttavia sottostimata. La prevalenzadel danno tubarico aumenta con il numerodi episodi di PID, passando dal 12% dopo ilprimo episodio, al 23% dopo 2 episodi e rag-giunge il 54% dopo il terzo episodio.Secondo la World Health Organization(WHO), la Neisseria Gonorrhoeae e la Chla-mydia Trachomatis sono tra le principali in-fezioni sessualmente trasmesse (IST) batte-riche. Il Mycoplasma genitalium e gli anae-robi sono considerati responsabili della PIDmentre il Trichomonas vaginalis, Gardne-rella vaginalis e Mobiluncus possono avereun ruolo etiologico nei casi di coinfezioni ri-correnti e/o non trattate ( 20% dei casi).Si stima che vi siano circa 92 milioni di nuovicasi di infezioni da Chlamydia trachomatisall’anno in tutto il mondo, di cui 3-4 milioniin USA, 5 milioni nell’ Europa Occidentalee 16 milioni nell’Africa subsahariana. La Sifilide. Un’ulteriore categoria di infe-zioni sessualmente trasmesse è costituita dal-la sifilide.Tra 30 Stati membri dell'UE / SEE sonostati segnalati nel 2012, 20 803 casi di sifi-

lide, con la maggioranza (85%) in personedi età superiore ai 25 anni. Il problema del-la diffusione di questa infezione fra i gio-vani è sicuramente legato alla scarsa con-sapevolezza dei rischi legati a rapporti ses-suali non protetti.Il papillomavirus. L’HPV è un virus moltodiffuso: si calcola che 8 persone su 10 entrinoin contatto con esso almeno una volta nelcorso della loro vita. Alcuni dati della recenteletteratura circa la relazione tra HPV e gra-vidanza ipotizzano che l’HPV può influen-zare negativamente gli esiti della gravidanza,può contribuire alla sterilità e può aumen-tare il rischio di aborto spontaneo. Ci sonoalcuni studi che dimostrano che, nell’uomo,la presenza di HPV nello sperma è spesso as-sociata ad una riduzione della motilità e aduna presenza di anticorpi anti-spermatozoiHIV ed epatiti. L’organizzazione mondialedi sanità stima che nel 2009 oltre 33 milionidi persone nel mondo erano affette da HIV,di queste oltre la metà erano donne, la mag-gior parte in età riproduttiva.Le infezioni virali croniche possono alterarenell’uomo la qualità del seme e sono consi-derate un fattore di rischio per la fertilità.

Fertilità e tumori. La fertilità può essere di-fesa dal cancroOgni giorno in Italia vengono diagnosticatialmeno 30 nuovi casi di tumore in pazientidi età inferiore ai 40 anni, pari al 3% dellacasistica generale (stima AIRTUM 2012),contando nel 2010 7828 nuovi casi, con nettaprevalenza per il sesso femminile (4897 don-ne vs. 2931 uomini).In Italia la percentuale delle gravidanze re-gistrate in donne oltre i 35 anni è passata dal12% nel 1990 al 16% nel 1996 ed è stato sti-mato che sarà pari al 25% nel 2025. Nel casodi pazienti oncologici il desiderio di genito-rialità si associa alla preoccupazione relativaalla prognosi oncologica, nonché al timoredi possibili danni al feto quale conseguenzatardiva dei trattamenti antitumorali ricevutiprima del concepimento.Le tecniche di crioconservazione di ovociti,embrioni e tessuto ovarico hanno raggiuntolivelli di efficienza impensabili fino a qualcheanno fa. Diventa quindi prioritario che i cen-tri che si occupano di oncologia dell'età fer-tile abbiano un referente che organizzi unpercorso specifico per ciascuna paziente aseconda dell'età, della patologia e delle cureoncologiche previste.In caso di tumore in età fertile, team di spe-cialisti dovrebbero fare il counselling ap-propriato e proporre la giusta tecnica dipreservazione della fertilità per ogni casospecifico.

Fonte: Ministero della Salute, “Tavolo consultivoin materia di tutela e conoscenza della fertilità eprevenzione delle cause di infertilità” per il pianonazionale per la fertilità

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ilFarmacista 4 | 2015 Primo Piano 15

Spesa farmaceutica Gennaio/Febbraio 2015

TERRITORIALE IN CALO. MA AUMENTA IL TICKET. GIÀ FUORI TETTO L’OSPEDALIERAL’Aifa ha pubblicato i risultati del

monitoraggio della spesa farma-ceutica convenzionata e ospe-daliera relativo ai primi due me-

si del 2015.Spicca un decremento della spesa nettaconvenzionata a carico del Ssn pari all’1%,rispetto al bimestre gennaio/febbraio2014 dell’1%, cui fa fronte un incrementodella compartecipazione del cittadino del3,2% e un calo del numero delle ricettedell’1,4%.L’andamento mostra al momento il ri-spetto del tetto di spesa programmato

dell’11,35%, sia calcolandolo al nettoche al loro del pay back a carico delleaziende.Per quanto riguarda la spesa ospedalierainvece si conferma l’andamento sempre

superiore al tetto programmato con unosforamento tra un minimo di 306,3 milionia un massimo di 326,2 milioni a secondodei meccanismi di calcolo delle componen-ti della spesa ai fini del calcolo del tetto.

Pubblicato il primo report di monitoraggio dell’Aifa. Lafarmaceutica in farmacia cala. Calano anche le ricette, ma ilticket segna un +3,2% rispetto al 2014. L’ospedaliera dà giàsegni di sfondamento del tetto programmato

Il Gruppo di coordinamento per il mutuoriconoscimento e le procedure decentra-te - Umano (CMDh) dell'Agenzia euro-pea dei medicnali ha approvato l’aggior-

namento del parere relativo all’ibuprofene.L’aggiornamento consiste nell’aggiuntadell’informazione in base alla quale altedosi di questo farmaco, uguali o maggioridi 2.400 mg al giorno, comportano un pic-colo aumento del rischio di problemi car-diovascolari (tra questi problemi ci sonoinfarto ed ictus).La conferma di tale risultato scientifico erastata diffusa circa un mese e mezzo fa,quando il Comitato Prac (farmacovigilan-za) dell’Ema aveva raccomandato di aggior-nare le informazioni sull’utilizzo di ibupro-fene e ‘rimandava la palla’ al CMDh. Oggi,dunque, questa raccomandazione è stataapprovata dal CMDh, un Organo che as-sume un ruolo regolatorio in materia difarmaci e rappresenta tutti gli Stati Membridell’Unione Europea, l’Islanda, il Lie-chtenstein e la Norvegia.La revisione chiarisce che il rischio legatoall’assunzione di alte dosi di ibuprofene èsimile a quello che si presenta in caso di al-tri farmaci anti-infiammatori non steroidei(SAIDs), inclusi i COX-2 inibitori e il di-clofenac. Ad un dosaggio di ibuprofene pa-ri a circa 1.200 mg al giorno, la quantitàpiù elevata che usualmente viene sommi-

nistrata, non si è registrato nessun aumentodel rischio cardiovascolare.Per minimizzare il rischio, il dosaggio di2.400 o più milligrammi al giorno dovrebbeessere evitato da pazienti che presentanoserie condizioni cardiache o circolatorie,che possono essere alla base di infarto, ic-tus, malattia cardiaca, oppure che hannoavuto in precedenza un infarto o un ictus.Il medico, poi, dovrebbe valutare attenta-mente i fattori di rischio individuali rispettoa tali condizioni (incluso abitudine al fumo,pressione alta, diabete e colesterolo alto)prima di somministrare al paziente un trat-tamento a lungo termine con questo far-maco, soprattutto se ad elevato dosaggio.Inoltre, la revisione ha considerato anchel’interazione tra ibuprofene e aspirina a bas-se dosi, quando quest’ultima viene assuntaper ridurre il rischio di infarto e ictus ri-guardo al rischio di problemi di natura car-diovascolare. In base agli studi, l’ibuprofenesembra ridurre gli effetti anti-coagulantidell’aspirina. Tuttavia, spiegano gli esperti,non ci sono evidenze certe sulla eventualeriduzione, da parte dell’ibuprofene, deglieffetti benefici dell’aspirina a basse dosi, as-sunta per prevenire prevenzione di infartoed ictus. Un uso occasionale di ibuprofene,inoltre, non dovrebbe pregiudicare gli ef-fetti positivi dell’aspirina a basso dosaggio.Il parere aggiornato verrà incluso tra le in-

formazioni dei prodotti a base di questoprincipio, insieme alle informazioni sull’in-terazione tra aspirina e ibuprofene. La rac-comandazione viene estesa anche aldexi-buprofene, dove in questo caso l’alta doseè pari a 1.200 milligrammi o più al giorno.Dunque, dopo l’approvazione della racco-mandazione da parte del CMDh, verrannoinserite modifiche alle informazioni del pro-dotto per i medicinali contenenti ibupro-fene e dexibuprofene da parte degli StatiMembri in cui tali farmaci sono autorizzati;il tutto secondo un calendario stabilito.L’ibuprofene è un antidolorifico e anti-in-fiammatorio che serve a trattare dolore,febbre e infiammazione. La sua azione con-siste nel bloccare un enzima chiamato ci-clo-ossigenasi, che produce sostanze – pro-staglandine – coinvolte nel dolore e nel-l’infiammazione. La dose consueta peradulti e bambini al di sopra dei 12 anni va-ria da 200 a 400 milligrammi presi in ma-niera ripetuta, tre o quattro volte al giorno.In generale, i FANS appartengono ad ungruppo di farmaci associati ad un piccoloaumento del rischio di eventi tromboemo-lici arteriosi (coaguli di sangue nelle arte-rie), soprattutto se assunti ad alte dosi e inpazienti con condizioni cardiache o circo-latorie alla base di problemi importanti op-pure con determinati fattori di rischio car-diovascolare.

ilFarmacista 4 | 2015 Scienza 17

IL CMDH DELL'EMA HA APPROVATO L’AGGIORNAMENTODELLE INFORMAZIONI SULL’IBUPROFENE GIÀ SUGGERITEDAL COMITATO PER LA FARMACOVIGILANZA: AD ALTEDOSI (PARI O SUPERIORI A 2.400 MG AL GIORNO) C'È UNPICCOLO AUMENTO DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE,TRA CUI INFARTO ED ICTUS. LA RACCOMANDAZIONEESTESA ANCHE AL DEXIBUPROFENE(DOSI PARI OSUPERIORI A 1.200 MG AL GIORNO). IL PARERE VERRÀINCLUSO TRA LE INFORMAZIONI DEI MEDICINALI A BASEDI QUESTI PRINCIPI

Ibuprofene

Ema: confermate indicazioni della farmacovigilanza: ad alte dosi un piccolo aumento del rischio cardiovascolare

Osteoporosi

L’Aifa aggiorna la Nota79,ampliato l’accesso al trattamento a carico del SsnL’AGENZIA CON IL CONTRIBUTO DELLA SOCIETÀ ITALIANA OSTEOPOROSI HA RIVISTO I CRITERI DIPRESCRIVIBILITÀ A CARICO DEL SSN DEI FARMACI PER L'OSTEOPOROSI. CON LA NOTA PUBBLICATA IN GAZZETTA UFFICIALE SI RAGGIUNGE UN IMPORTANTE TRAGUARDO PER IL MIGLIORAMENTODELL’APPROPRIATEZZA TERAPEUTICA

Ampliamento del numero di pazientiche possono accedere al rimborso deifarmaci per il trattamento dell’osteo-porosi e maggiore appropriatezza te-

rapeutica.È quanto consente l’aggiornamento dellaNuova Nota 79 dell’Aifa relativa alla terapiadell’osteoporosi, pubblicata ieri sulla Gaz-zetta Ufficiale. Il provvedimento ministe-riale, realizzato anche grazie al contributodella Siommms Società Italiana Osteopo-rosi, pone le premesse per una riduzioneimportante delle fratture da osteoporosinei prossimi anni. L’espressione semplifi-cata del contenuto della Nuova Nota 79mediante algoritmo, un diagramma di flus-so, faciliterà l’interpretazione e l’applica-bilità nella pratica clinica.Le novità. In particolare, l’aggiornamentodella Nota 79 riconosce fra i punti chiavel’importanza, al pari della pregressa frattura

di polso, anche di fratture osteoporotichedi altre sedi scheletriche, vertebrali o di fe-more.E ancora, consente l’accesso al trattamentoed alla prevenzione dell’osteoporosi a ca-rico del Ssn di pazienti a rischio perché inblocco ormonale adiuvante, come ad esem-pio pazienti in trattamento di deprivazioneandrogenica per carcinoma della prostatao in trattamento con inibitori dell’aroma-tasi per carcinoma al seno.Prevede la possibilità di trattare donne inpost menopausa anche prima dei 50 annise ad elevato rischio di frattura e affermal’importanza in termini di rischio di frat-tura osteoporotica di altre comorbilità oltrea quelle reumatiche, già considerate dallaprecedente nota, come la broncopneumo-patia cronica ostruttiva, le malattie infiam-matorie intestinali croniche, il diabete,l’Aids, la sclerosi multipla, il morbo di Par-

kinson e la grave disabilità motoria.Inoltre, classifica i farmaci in linee di trat-tamento, in considerazione del rapportocosto/efficacia e del profilo di sicurezza,con la garanzia tuttavia di poter passare dauna linea ad un’altra in presenza di giusti-ficate motivazioni cliniche.“Grazie a questo importante aggiornamen-to della Nota 79 – ha dichiarato GiancarloIsaia, Presidente Siommms e Direttore delDipartimento di geriatria e malattie meta-boliche dell’osso all’Ospedale Molinette diTorino – saremo in grado di raggiungerequanto abbiamo fortemente auspicato, cioèun sensibile miglioramento dell’appropria-tezza della terapia e un conseguente calodi fratture da fragilità ossea negli anni a ve-nire e certamente apporterà sensibili be-nefici ai nostri pazienti, un più corretto im-piego delle risorse ed anche una maggioreefficacia della nostra pratica clinica”.

18 Scienza ilFarmacista 4 | 2015

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20 Teoria&pratica ilFarmacista 4 | 2015

Èquesta la domanda chesempre più farmacistiche hanno partecipatoal concorso straordina-

rio per l’assegnazione dellenuove farmacie si pongonouna volta aver verificato di es-sere collocati utilmente nellevarie graduatorie via via pub-blicate dalle Regioni.Difatti, gli aspetti poco chiarisono molti.In primo luogo, i vincitori sisono trovati dinanzi il dubbio(certo non ancora chiarito)sulla titolarità delle farmaciein caso di vincita in forma as-sociata.Ricorderanno gli attenti lettoridell’ormai annoso contrastod’interpretazioni tra il Ministe-ro della Salute - che sin dal2012 afferma che la titolaritàdelle farmacie, vinte in formaassociata da più concorrenti,deve essere assegnata non allasocietà costituita tra gli stessiconcorrenti per la gestione del-la farmacia bensì ad ognunodei concorrenti – e molte Re-gioni che, viceversa, in ossequioalle attuali leggi che regola-mentano le società tra farma-cisti, ritengono necessario at-tribuire la titolarità alla societàcostituita a seguito dell’assegna-zione della farmacia vinta aconcorso.Detto contrasto interpretativonon è solo fine a se stesso ma,ad esempio, assolutamente de-terminante per capire se i vin-citori possono vincere in unasola Regione oppure, quandovi abbiano partecipato, in dueRegioni ed ancora se devononecessariamente dismettere lequote delle farmacie (ruralisussidiate) possedute al mo-mento della partecipazione aconcorso oppure se, cedute leproprie quote di società tra far-macisti non possano, dopo l’au-torizzazione all’apertura dellafarmacia vinta a concorso, riac-quisirle.Detto ciò e chiarito, più volte,

che solo la Magistratura Ammi-nistrativa potrà dare una rispo-sta definitiva, ora i vari concor-renti vedono delinearsi un’altraquestione di non facile soluzio-ne che rischia di “bloccare” l’at-tività delle Regioni in procintodi iniziare la procedura dell’in-terpello e, quindi, dell’assegna-zione delle farmacie.Faccio riferimento alla recenteordinanza del TAR della Ligu-ria n. 114 del 21 maggio u.s.che ha sospeso la procedura diassegnazione delle farmacie li-guri in quanto il provvedimen-to dell’Amministrazione che dacorso alla fase dell’assegnazio-ne delle farmacie conterrebbeprofili d’illegittimità sia per mo-tivi d’incompetenza della Giun-ta Regionale che ha emesso ilprovvedimento sia per i criteriutilizzati dalla CommissioneGiudicatrice nella valutazionedei partecipanti al concorso li-gure.Per la verità, il ricorso incardi-nato innanzi al TAR della Ligu-ria fonda le proprie basi anchesu un altro motivo: la violazio-ne del principio meritocraticoa causa del criterio con il quale

l’Amministrazione ha inteso as-segnare le farmacie resesi va-canti, a seguito della rinunziadi uno dei farmacisti interpel-lati in “prima battuta”, a colorocollocatisi nelle “retrovie” e,quindi, attraverso i successiviinterpelli, piuttosto che ai far-macisti collocati immediata-mente dietro i rinunciatari macomunque in posizione utileper far parte del primo inter-pello.Il TAR ligure non ha fatto rife-rimento (ne, ad avviso delloscrivente, potrebbe farlo inconsiderazione dell’ormai con-solidata giurisprudenza che haanalizzato il criterio dettato dal-le norme per l’assegnazionedelle farmacie vinte a concor-so) nell’ordinanza cautelare adetto aspetto ed ora dovràesprimersi nel merito il prossi-mo 17 settembre 2015.La mancata applicazione delcriterio meritocratico, peraltro,è stata già oggetto di criticheda parte degli esperti del setto-re in occasione della pubblica-zione del provvedimento dellaRegione Toscana con il qualevenivano esposte le regole per

l’assegnazione delle sedi ogget-to di ricorsi giurisdizionali che,anziché essere stralciate, veni-vano rese, eventualmente, di-sponibili per gli interpelli suc-cessivi al primo.Detta questione, tuttavia, è sta-ta, immediatamente, oggettod’impugnativa innanzi al TARToscana il quale esprimendosia favore della Pubblica Ammi-nistrazione ha risolto immedia-tamente la vicenda, seppur conmalcontento di molti.Concludendo, proprio tuttiquesti e ,non unici dubbi, unitialla crisi economica che ha in-vestito, negli ultimi tempi, an-che il mondo della farmacia edall’incertezza dettata dai possi-bili futuri provvedimenti legi-slativi che incombono sul siste-ma farmacia pone i vari con-correnti vincitori, non solo di-nanzi alla felicità di un risultatopositivo, ma, anche, di frontea dubbi amletici di non facilesoluzione che nel “lontano2012” non erano, certamente,stati presi in considerazione.Ma sarebbe troppo facile (edinutil dire io l’avevo detto.Ad Maiora

“CONVERRÀ ACCETTARE?”

ex lege di Paolo Leopardi

dalle aziende

ilFarmacista 4 | 2015 Teoria&pratica 21

n Art & Science è l’eventoche aiuta a leggere la scienzaattraverso il linguaggio del-l’estetica, della musica e dellamoda. Il progetto, organizza-to da Matteo Gelardi, Otori-nolaringoiatra presso il Poli-clinico Universitario di Bari,Presidente dell’AccademiaItalina di Citologia Nasale(AICNA) e dell’Italian Acade-my of Rhinology (IAR), conla partecipazione dello storicodell’arte Philippe Daverio, delpianista Valfrido Ferrari e del-

la scenografa e costumistaGiovanna Gelardi e con lamoderazione di Vittorio Pari-si, ricercatore alla Sorbonnedi Parigi, ha come obiettivola comprensione della medi-cina attraverso l’arte.Nel corso dell’evento, giuntoalla sua seconda edizione, e chesi è svolto Bari lo scorso 4 giu-gno, presso il CineTeatro Show-ville, Matteo Gelardi ha presen-tato alcune immagini di micro-scopia ottica di mucosa nasalenormale e patologica, stampatesu tela e rese in questo modoopere d’arte. “È dal 2010 – haspiegato Gelardi – che ho ini-ziato il percorso che mi ha por-tato a realizzare, grazie allo stu-dio della citologia nasale e al-l’utilizzo del microscopio ottico,opere fotografiche su tela ri-guardanti gli aspetti artistici deimeccanismi fisio-patologici del-le vie respiratorie”. Lo storico dell’arte PhilippeDaverio convinto che “scienzae arte vanno in parallelo poi-ché sono legate entrambe allacreatività intesa come rotturadella norma. Nei momenti sto-rici di alta creatività, la scienzae l’arte fioriscono di pari passoin quanto si stimolano a vicen-da” ha commentato le operesul piano artistico, collegando-

le a opere di Maestri della pit-tura mentre Valfrido Ferrariha eseguito brani musicali alpianoforte ispirati dalle imma-gini. L’evento si è chiuso conuna sfilata ispirata alle operedi microscopia, con vestiti di-segnati dalla stilista GiovannaGelardi.“La mia prima esposizione –ha spiegato Matteo Gelardi –è stata presentata l’anno scor-so sempre a Bari nel corso del50^ Master di Citologia Nasalee, visto il successo, con la par-tecipazione di oltre 400 perso-ne, ho deciso di ripeterel’esperienza anche quest’an-no. Questo evento ha lo scopodi esplorare le analogie trascienza, arte figurativa, musicae moda e di unire il trionfodell’arte con il successo dellascienza e della medicina. Saràanche occasione per spiegareil reale significato delle imma-gini e cosa può fare la medici-na per curare le varie patolo-gie respiratorie”.Tra le immagini proposte, unarelativa ai biofilm batterici -cioè aggregazioni di batteri par-ticolarmente resistenti ancheall'azione dei farmaci - rappre-senterà uno spunto per parlaredi antibiotico-resistenza e dinuove terapie.

RENDERE FRUIBILE LA SCIENZA, E DUNQUE LA MEDICINA, ATTRAVERSO L’ARTE

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Bari, 4 giugno 2015 ore 20,00

Matteo GELARDIOtorinolaringoiatra Autore di immagini “artistiche” di microscopia ottica

Philippe DAVERIO

Storico dell’Arte

Valfrido FERRARIPianista

Vittorio PARISIRicerc. Sorbonne Parigi

Giovanna GELARDI

Scenografa-Costumista

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“La mia prima esposizione – haspiegato Matteo Gelardi – è statapresentata l’anno scorso sempre aBari nel corso del 50^ Master diCitologia Nasale e, visto il successo,con la partecipazione di oltre 400persone, ho deciso di ripeterel’esperienza anche quest’anno.Questo evento ha lo scopo diesplorare le analogie tra scienza,arte figurativa, musica e moda e

n In occasione dell’XI GiornataMondiale contro l’IpertensioneArteriosa, Daiichi Sankyo Italiapresenta al pubblico Ivan Iper-teso, la serie web che arricchiscela campagna di disease aware-ness ideata dall’azienda farma-ceutica allo scopo di sensibiliz-zare, attraverso il sorriso, il pub-blico e i principali stakeholderssui rischi di questa patologia si-lente e purtroppo sottovalutata:pochi sanno, infatti, che l’iper-tensione costituisce la primacausa di morte al mondo, ed èresponsabile di circa il 14% deidecessi e di quasi il 7% della di-sabilità mondiale.La serie web è composta di 12puntate che “andranno in on-da” a cadenza mensile, e ha co-me protagonista Ivan Iperteso,un pupazzo comico animato,con un palloncino al posto del-la testa, che impersona gli ec-cessi di stress e le abitudiniscorrette che costituiscono gra-vi fattori di rischio in ambitocardiovascolare.Attraverso la voce dell’attore ita-liano Pietro Ubaldi, speaker delcanale televisivo Boing e dop-piatore del Capitan Barbossanella saga Pirati dei Caraibi,Ivan Iperteso racconta in primapersona episodi della vita quo-tidiana che lo rendono tremen-damente arrabbiato e insoffe-rente: un personaggio pratica-mente sempre “sotto pressio-ne”, teso e pieno di sé, un veroe proprio pallone gonfiato lacui sorte è appesa a un filo acausa del suo stile di vita scon-siderato. I monologhi sono go-dibili, ironici e irriverenti ma siconcludono tutti allo stesso mo-do, con un sorriso dal gustodolce-amaro che lascia allo spet-tatore un messaggio di riflessio-ne: “l’ipertensione non è unoscherzo”. Il primo sketch dellaserie, “Traffico infernale”, è giàvisibile sul canale YouTube IvanIperteso e sulla pagina Facebo-ok My Hypertension Care. “L’ipertensione è una patolo-gia seria – ha spiegato MassimoGrandi, Country Manager Da-iichi Sankyo Italia –, ma il veroproblema è che viene larga-mente sottovalutata perchéspesso asintomatica, quindiquest’anno abbiamo pensato

di continuare a sensibilizzare ilgrande pubblico utilizzandouno strumento divertente, pro-prio perché la risata e l’intera-zione con un personaggio irri-verente come Ivan Ipertesopuò essere un veicolo potenteper stimolare il paziente a ri-flettere sulla patologia e su stilidi vita scorretti E per persegui-re una delle nostre missionprincipali che è la considera-zione per i pazienti, non pote-vamo non considerare il ruolochiave che svolgono i medici dimedicina generale nella sensi-bilizzazione e nella cura del-l’ipertensione, per questa ra-gione abbiamo aperto la nostracampagna dedicando loro unsito che ci consentirà di racco-gliere feedback e opinioni pernoi preziose”.Il progetto di disease awarenesssull’ipertensione di DaiichiSankyo Italia, è nato nell’otto-bre 2014 e ha coinvolto subitoi medici di medicina generalein qualità di primi interlocutori

chiave, con il lancio del mini-sito ad accesso riservato ivani-perteso.it, attraverso il quale es-si possono, tra le altre cose, ve-dere in anteprima e valutare gliepisodi di Ivan Iperteso.Sono sempre più numerose leevidenze che dimostrano comela semplificazione della terapiaaumenti l’aderenza dei pazientiipertesi; pertanto è preferibilesomministrare una singolacompressa contenente un’as-sociazione di due farmaci a do-si fisse.Per tale ragione Daiichi Sankyo,gruppo farmaceutico leader nelsettore cardiovascolare, ha svi-luppato un’associazione a dosifisse di olmesartan e amlodipinae continua il suo impegno nellaricerca sui benefici di tale tipodi associazioni nella riduzionee controllo dei valori pressori.Numerosi studi clinici hannoevidenziato l’efficacia di questaassociazione nella riduzione del-la pressione arteriosa, consen-tendo alla maggior parte dei pa-

zienti di raggiungere i propritarget pressori con un tratta-mento semplificato costituito dauna singola pillola a monosom-ministrazione giornaliera.Olmesartan è un antagonistadei recettori dell’angiotensinaII; il farmaco blocca il sistemarenina-angiotensina-aldostero-ne prevenendo il legame del-l’angiotensina II al recettoreper l’angiotensina II di tipo I(AT1). Il sistema renina-angio-tensina-aldosternone è respon-sabile del restringimento deivasi sanguigni (vasocostrzione)così come della ritenzione idri-ca. Bloccando l'azione dell'an-giotensina II, olmesartan deter-mina una vasodilatazione, ridu-cendo i valori pressori.Amlodipina è un calcio-anta-gonista a lunga durata d’azioneindicato per ridurre la pressio-ne arteriosa; agisce rilassandola muscolatura liscia vascolarecon conseguente riduzionepressoria e delle resistenze pe-riferiche.

dalle aziende

22 Teoria&pratica ilFarmacista 4 | 2015

“IVAN IPERTESO”, LA SERIE WEB IDEATA DA DAIICHI SANKYO ITALIAPER RIBADIRE CHE “LA PRESSIONE ALTA NON È UNO SCHERZO”

Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa

n Giugno è il mese dedicatoalle intolleranze al glutine. Al-lo scopo di promuovere un'in-formazione corretta e fornireconsigli utili a pazienti affettida patologie riconducibili al-l’alimentazione senza glutine,Schär, brand del Gruppo Dr.Schär, in collaborazione conADI – Associazione Italiana diDietetica e di Nutrizione Cli-nica – ha organizzato, in occa-sione del mese delle intolle-ranze al glutine, 300 giornateinformative in farmacia su tut-to il territorio nazionale. Nellefarmacie che aderiscono al-l’iniziativa, le dietiste dell’ADIsaranno a disposizione delpubblico per fornire informa-zioni sui disordini legati all’in-gestione di glutine e su comeseguire una corretta dietaaglutinata.La celiachia, un’intolleranzapermanente al glutine cheprovoca un attacco all’intesti-no tenue da parte del sistemaimmunitario, è una patologiain continua espansione a li-vello mondiale con un’inci-denza che arriva fino all’1%della popolazione. Esperien-ze internazionali dimostranocome anche la sensibilità alglutine non celiaca sia unproblema di larga diffusionecon una stima di persone po-tenzialmente sensibili al glu-tine largamente superiore aquello dei potenziali celiacied allergici al grano. Attual-mente nell’opinione pubblicaesiste ancora una certa con-fusione su celiachia e sensibi-lità al glutine non celiaca esulle differenze tra le duecondizioni.“Promuovere un'informazio-ne corretta e fornire consigliutili a pazienti affetti da pa-tologie riconducibili all’ali-

mentazione senza glutine –afferma il Professor AntonioCaretto, Presidente ADI – As-sociazione Italiana di Diete-

tica e di Nutrizione Clinica –sono punti saldi su cui ADI ei suoi specialisti lavorano daanni”.

ilFarmacista 4 | 2015 Teoria&pratica 23

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Protezione CarieprofessionalTM, agisceattraverso una doppiaprotezione dalla carie graziealla combinazione delneutralizzatore degli acididello zuccheroTm (cheavviene con una combinazionedi arginina e carbonato dicalcio, che aiuta a neutralizzaregli acidi provenienti dalladegradazione dello zuccheroad opera dei batteri dellaplacca), e del fluoruro (cheassociato al calcio permette diremineralizzare i denti e direnderli 4 volte più forti di unconvenzionale dentifricio alfluoro).

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DA DERMASOL DUE CREMEPER LA PROTEZIONEDELLA PELLENumerosi studi fanno ritenereche la luce solare sia in gradodi aggravare le condizionicutanee delle pelli grasse atendenza acneica. D’altraparte però alcune radiazionisolari possono essere utiili.Dermasol Akn compatto visopelle grassa a tendenza acneicaè una crema che filtraselettivamente le lunghezzed’onda lasciando passarequelle in grado di favorire unasebo-normalizzazione (UVA).Leggera e compatta, èformulata specificamente perla dermoprotezionequotidiana di soggetti con pellicaratterizzate daun’iperproduzione sebacea oda un’acne più o menomarcata; la sua formulagarantisce una protezionesolare selettiva sebonormalizzante. Un make-upleggero e sicuro che copre inmodo naturale le imperfezionicutanee tipiche dell’acnesenza occludere i pori econtribuisce al trattamentodell’acne e alla prevenzionedelle sue recidive.Per il viso che tende all’acneinvece c’è Dermasol Akndermoprotezione attiva. Unprodotto che agisce filtrandoselettivamente le lunghezzed’onda nocive (UVB) elasciando passare quelleradiazioni in grado di favorireuna sebo-normalizzazione(UVA). Dermasol Akndermoprotezione attiva è statosviluppato da Meda per ladermoprotezione quotidianadella cute predisposta all’acnee come trattamentocoadiuvante della cute affettada acne. Un azione mirata neiconfronti dei principali fattoripatogenetici dell’acne.

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ilFarmacista 4 | 2015 Teoria&pratica 25

RIDURRE COLESTEROLO ETRIGLICERIDI E SENTIRSIIN FORMA CON TRIXYLe dislipidemie miste sonocaratterizzate dalla presenza divalori elevati di colesterolo totalee LDL, trigliceridi sopra i 150mg/dl e a volte anche bassi valoridi colesterolo HDL. Oltre allapredisposizione geneticaindividuale, sono dovute anche esoprattutto a stili di vita errati.

Questa condizione, a volte, èassociata a un leggero sovrappesoe a un’aumentata circonferenzaaddominale: causa scatenantedel dismetabolismo. Il grassoaddominale, infatti, è un vero eproprio organometabolicamente attivo, chealimenta l’insulino-resistenza eche altera l’omeostasi lipidica eglucidica a livello epatico, con unconseguente aumento delrischio cardiovascolare.Trixy®, di Nathura S.p.A., unnutraceutico innovativo,

costituito da Berberina,Tocotrienoli e Acidoclorogenico, che contribuiscea riportare il metabolismo inuna condizione di equilibrio.L’effetto della combinazione deitre fitoestratti sull’insulino-resistenza e sui parametribiochimici correlati è statodimostrato in un trialrandomizzato e controllato(Cicero et al., Nutrition Journal,2015). I tre fitoestratti agiscono inmodo sinergico nellamodulazione del colesterolo

LDL, dei trigliceridi e dellaglicemia a digiuno e nellariduzione dell’insulino-resistenza.Insieme ad un corretto stile di vitaTrixy®concorre almantenimento, a livello epatico,di un metabolismo in equilibrio.

TESTO DÀ PIÙ SICUREZZAALLE FARMACIETesto, leader mondiale nelsettore degli strumenti dimisura, ha sviluppato unnuovo sistema di acquisizionedati WiFi che permette ilmonitoraggio e ladocumentazione automatici esicuri dei farmaci. L’innovativosistema di monitoraggio, testoSaveris 2, offre un kit semplicee compatto per ilmonitoraggio sicuro e ladocumentazione automaticadelle temperature dei farmacinel rispetto delle linee guidapreviste dalla legge o dalleGDP (Good DistributionPractices) per la gestione dellefarmacie.Con il kit di monitoraggio perfrigoriferi, le farmacietengono sotto controllo latemperatura, ovunque e inogni momento, grazie

all’applicazione basata sulcloud. Se viene superata unasoglia superiore o inferiore,testo Saveris 2 trasmetteall’utente un allarme via e-mail, o via Sms. Una voltainstallato, il sistema monitora edocumenta le temperature inmaniera del tuttoindipendente. I dati di misurasono trasmessi direttamente alservizio di cloud computing –Testo Cloud – via WLAN, dovepossono essere richiamationline dall’utente tramitesmartphone, tablet o PC. Il kitè di facile e rapidainstallazione.

DA CODIGEN UN MIX DIOLI MULTIFUNZIONALIPER NUTRIRE VISO,CORPO E CAPELLISi chiama Essence Oil ed èuna straordinaria miscela dioli multifunzionali studiataper nutrire viso, corpo ecapelli. Un mix di olirigeneranti e anti-invecchiamento quali l’oliodi mandorla, camelia, olivae borragine. Con profumosenza allergeni e assorbibileistantaneamente, EssenceOil permette di reidratare erigenerare la pellerendendola più morbida eliscia e nutre i capellirendendoli più luminosi esplendenti.I suoi principi attivi sonoOlio di mandorle ricco diproprietà nutrienti e

ammorbidenti e con la virtù diritardare l’invecchiamento,grazie alle sue proprietà

idratanti erigenerative.Olio di borragine, unantiossidantenaturale per i tessutidella pelle poichéricco di acidi grassipolinsaturi (omega 6)fondamentali perl’epidermide, checontrastanol’invecchiamentocutaneo. Olio dicamelia che svolgeun’azioneelasticizzante ed èparticolarmenteindicato per la pellesecca e infine Olio dioliva che alle sue virtùrigeneranti eidratanti,contribuisce nelritardare il processodi invecchiamentocutaneo.

DALLA RICERCA ESI UNINTEGRATORE A BASE DIACIDI GRASSI OMEGA 3 PERLA FUNZIONE CARDIACA,CEREBRALE E VISIVAOmega 3 Small, nato dallaricerca Esi, è l’integratore 100%di origine naturale, con olio puro

di pesce azzurro concentrato daassumere in piccole perlearomatizzate all’arancio, facili dadeglutire, che nonprovocano alitosi oretrogusto.Gli Omega 3, specie gliEpa e Dha, sonoimportanti per ilbenessere del nostrocorpo in particolare perla funzione cardiaca,cerebrale e visiva.Le linee guida

sull’alimentazione indicate dalleSocietà Scientifiche dinutrizione, sia italiane che

internazionali,suggeriscono l’assunzionedi almeno 1 grammo algiorno di Omega 3.Esi ha selezionato l’olio dipesce azzurro (principalefonte naturale di Epa eDha) più puro. Ciascunaperla contiene 216 mg diacidi grassi Epa e 144 mgdi acidi grassi Dha. Il

dosaggio consigliato è di 4 perledi Omega 3 al giorno, cheapportano circa 1,8 g di Omega3, di cui 1,4 g di acidi grassi Epae Dha.Omega 3 Small si affiancaall’integratore Omega 3 AC,che garantisce un’altaconcentrazione di Omega 3:ben 750 mg per perla, di cui426 mg di Epa e 219 mg diDha. La dose giornaliera di 4perle apporta quindi 3 grammidi Omega 3.

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essere certo che l’impegno di Mylan per la qualità è costante

Io posso…Io posso…

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Mylan sottopone ogni fase produttiva dei propri farmaci arigorosi controlli di qualità, dalprincipio attivo e gli eccipientiutilizzati, fi no al prodotto fi nito eall’imballaggio, indipendentemente dal sito di produzione.

In Italia, Mylan è la primarealtà commerciale ad aver ottenuto nel gennaio 2013 da AIFA l’autorizzazione GMP(Good Manufacturing Practices) come sito di rilascio lotti sul mercato. Un’importante garanziadi qualità riconosciuta dall’autoritàcompetente.

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EamonRicercatore Mylan

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