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\ » - Num. 220. 18^18 : ' - - ! J - » \ J CONDIZIONI DKLL ASSOCIAZIONE :. i F La Gazzetta.di Roma uscirà ogni giorho eccettuati i festivi. I PHliZZI VUIMGOKO FISSATI A I^oma per trimestre 2 50. Allo Province (franco) 2 80. All'Estoro franco fino ai Confini. 2 80. 7 - > .*\. 27 Ottobre ' - 'i ' - I - . ' ; - - I r ^ I -n ^- I f L-rd ' .. ; ■. I - > r; A-V VBU;TBNZ K - il ' 'y :■ ^IJS * ilo! Icltere^ e i pieghi dovranno essoro * ' v ' ' ' ' diretti affrancati' alla D'irezionc della is i i i; Gazzettai4i Roma nella Tipografia Sul - viucci in'Piazza de'SS. XII. Apostoli. '• METEOROLOGICHE FATTE NELLA SPECOLA DEL COLLEGIO UOMANO ALL' ALTEZZA DI METRI 48,7 SUL LIV DEL MARE (ÌIGHNI DELL' OSSEUVAZIONR 26 Ottobre (Ore 7 anlim.' < )> 3 pomcr. ( 9 pomcr. Harometro ridotto alla Tempcrat. di 0 o R. Poli. 28 lin. .2,6. » 28 28 » TerrmmeivQ H. «ter. al Nord 7,0° 14, 7 9,9 Igrometro a capello IO 1 30 11 Direiione del vento NNO. Calma. Calma. dd. Stato del cielo Nuvoloso. , Nuvoloso, Sòr. nuv. sp. Osservazioni fatte ad ore diverse Dalle 9 pomer. del 25 Ottobre fino alle 9 pomcr, del 26 .. Tempcrat, mass. ) 14,9 Tempcrat. min. ■+■ 6,4. ROMA 27 Ottobre. PARTE OFFICIALE + Domani 28 corrente si adunerà il Consiglio generale di Stato. ^" PARTE NON OFFICIALE Jeri, circa le ore tre pomeridiane, giunse in Roma S. E. ilsig. Generale Zucchi, Ministro delle Armi. Nella sera stessa fu ricevuto in udien za dalla SANTITÀ' m NOSTRO SIGNORE. NOTIZIE INTERNE ANCONA 24 ottobre.' Jeri, dòpo l'arrivo d'un corriere piemontose, la squadra sarda incominciò subito i preparativi di prem ia partenza. Si dice che farà vota verso le ncque set tentrionali dell' Adriatico. A tale annunzio il popolo nclJa sera fece .una giuliva e clamorosa dimostrazione a quei prodi difen sori della Causa Italiana. r ALTRA DEL 25. Ore'10 antimeridiane. .La squadra è di già in movimento, ed in questo punto esce dal Porto. (Curr. part.) r STATI ITALIANI REGNO «ELLE DUE SICILIE i NAPOLI 25 ottobre. FERDINANDO li. BC. EC. Perché la napoletana scuoia delle arti del dise gno si abbia quei maggiori incoraggiamenti che la sperienza e le condizioni dell'odierna cultura consH gliano» e perchè i giovani artisti possano conseguire maggiori profìtti nell'indirizzo degli sludi loro in lio ina e nelle altro città , dove più esse arti fioriscono, . n ebbero la principale sede nelle età passate; Essendo pur ora il tempo opportuno al modifi care, migliorando, i regolamenti con che si regge il Pensionato dello arti del disegno in Romajconciossiachù termina col prossitno dicembre il sessennio, allo spirar del quale dee trovarsi fornito l'esame pel concorso de'. nuovi giovani aspiranti al Pensionalo medesimo ; Considerando che l'indugiare ancora per poco le utili divisate riformò del Pensionato, impedirebbe ora di effettuare l'esame per concorso; ed i giovani ar tisti apparecchiati per esso, troverebbonsi frustrati nel diritto preacquistalo di concorrere e meritarsi un po sto dal prossimo gennaio in quell'Istituto, che ri marrebbesi vuoto in Roma al cominciare del novello sessennio; Veduto l'avviso della Commissione straordinaria, istituita con Jlenl Decreto del 2 maggio 1848, per lo riforme de'vari Istituti e scuole delle arti di disegno; Sulla proposizione del nostro Ministro Segreta rio di Stato della Pubblica Istruzione; Udito il nostro Consiglio dei Ministri Segretari, di Stato ; Abbiamo risoluto di decretare e decretiamo quan to segue : Art. 1. Approviamo il nuovo Regolaménto orga nico del Pensionato delle arti del disegno in Roma, alligato a questo nostro Regio Decreto; ed ordiniamo che il medesimo venga eseguilo'in tutte le sue parti. Art. 2. Il nostro Ministro Segretario di Stato della Istruzione Pubblica rimane autorizzato a pre sentare il suddetto Regolamento alle Camere Legisla tive nella loro prossima sessione ; perchò esso, deli bernudovi , possano convertirlo in Logge definitiva , e comprendere negli stali discussi dall'anno 1849 in poi l'indispensabile aumento di ducati milteccnloset tanlanove all'antica dote del Pensionato, che già era di annui dùcali Iremilasettecentottantuno. Art. 3. Approviamo altresì nel prossimo concorso al Pensionato e per lo sessennio, dal 1 gennaio 1849 a tutto dicembre 1849 , l'unito Programma con le ' clausole transitorie che contiene, e derogatorie al Re golamento islesso i nel passaggio di un ordinamento. antico al,nuovo che viene ora iniziatu. Art. 4. I nostri Ministri Segretari di Slato del l' Istruzione Pubblica e delle Finanze sono incaricati della esecuzione del presente Decreto. , Napoli 18 ottobre 184S. Firmato FERDINANDO. ( Jl Lampo. ) FIRENZE 24 ottobre.' GRANDUCATO DI TOSCANA PROSPETTO SOMMARIO E GENERALE delle llcììdite e Spese delle Finanze Toscane ncW anno (S'I? desunto dal rendiconto de'canti presentato dal Ministro di Finanza alle Camere .Legislative. TITOLI DI RENDITE E SPESE a RENDITE « t i * « t « Reni Corte JUinistGrij Diptirtimcnli ec, Helozioni esloro, politiche G commerciali Giustizia civile, e eliminalo P i » * 9 clizia . SUibiHmcHiti pepali i e penitenziarii Àmminislrazione sanitaria . . . Istruzione pubblica, e belle arti r Spose di culto , Ponti o strade ..;,..., Lavori diversi nei rfeali e pubblici edifizii. , . Calasto, Soprintendenza, e Camere Comu nilaliyo . / Registro e Archivio, ,..,,. ÀmminUlniziono dot.bollo Heal Ucjpositeria Zecca . Ucalt possessioni, e boni Demaniali. . , .'. Dogane . , > . l'osto i . Lodi Sai ttinneo o<*n Alari no < . » . * > , , . « * * IVliniero ^ii Ilio , ed Àllumìtìre di Aloatinf Fonderie del fono i lionificamento di Itinrcmmo , , Debiti— per fruiti diversi .••.,,.♦.. Pensioni civili Assegnazioni, snssulit, ^ralidcazioni ec, , . ■Ordini di Malia, o II. Uemlilo d'KIbn. . . . Dipnrlimunlo dulln guerra É . , . Speso straordinario ec, ec ", Slipendii agl'Impiegati senza destino . , . , Ullìzio del Mnruhio '. . " .. Ancoraggio, sostegni, e tonnare in appalto. Itìmborsi per Revisioni, Palenli , WulUs, Ipoteche ec. l'Utili, ciìitani, e prodotto di azioni (ìnlla Uanca . ; Tassa prediale e tassa di famiglia ,..., Tassa di eonnnercio in Livorno Canone"dell'Appallo Tabacchi 5(4,103 » 262,277 89,861 » 129,107 1,173,792 495,662 » 21,941 4,18(1,900 8,565,(10 1,1,83,69,7 2,598,235 3,768,786 231,242 r>58$768 1,695,192 30,220 SPESE Live 2,76'ljOOO 956,454 11 148,489 2,037,665 ■'992,229 578,054 668,1)69 1,080,496 329,777 2,102,148 1,369,687 792,969 343,023 102,6(7 105,084 49,706 346,830 1,597,231 708,314 625,956 740,817 118,013 2/2,56/ 1 ) 484,138 n 3(6 97,867 344,606 323,699 484,974 2,022,731 (,948,709 1,940,945 17,548 5,393,795 486,211 604,336 3,380 SWLÀNCIO FRA LE HENDtlK LE SPRSE 3j928,050 , 377,202 2,018,6,00 29,999,301 2,258,679 n * TOT.UE . . , 32,257,980 32,257,980 -i. PIEMONTE TORINO 20 ottobre. PARLAMENTO NAZIONALE. CAMERA DEI DfelUITATI. Tornata del 19. PRESIDENZA DELI.' AW. DEMARCHI VICEPRESIDENTE. - _ r Pinctli, ministro dcgl'inlcrui, sale ntta tribuna (•movimento generale d'attenzione). « Dirò i falli che produssero il presente gabinetto, dirò ciò cbe.lia l'al to, e quale sia lo,stalo presente della cosa pubblica. u In conseguenza del fallo del 20 luglio il pre cedente ministero diede, il 7 agosto, in modo asso luto, le sue dimissioni, che furono in modo assolu to accettate, e con lettera reale il sig. Revcl ebbe incarico di formare un nuovo ministero intendendosi coli'abate Gioberti, o nog intendendosi con questo, col professor Merlo. Il signor llcvcl non avendosi po tulo intendere con Gioberti, compose il .gabinetto , d 1 intelligenza col sig. Merlo , sulle basi seguenli : 1 os servanza dell 1 armistizio come fatto militare , con prò lesta di non riconoscerlo come fallo poiilicò; 2 pie na ed esalta osservanza dello Statuto e progressivo sviluppo delle libero istituzioni ; 3 pronta, realizzazio , ne della cacciata dei gesuiti; 4 accettazione della me diazione anglofrancese , già preconizzata sino dal 4 agosto, quando fu chiesto l'aiuto della Francia. La mediazione fu poi formalmente offerta e lo condizio ni ne furono formulate ed accollate dal minislero. Ora un prudenlcriserbo ed impegno d'onore ci co stringono a Ulcere su queste condizioni, tanto più che questo stesso riserbo si sono imposte, le potenze mediatrici ( dmppromzìem ), Ma se non vi possiamo dire quali siano le condizioni della mediazione, vi possiamo però dire ciò che non entra in tali condì* zioni ! Il ministero non stima accettabile , ono revole quella pace, che non assicuri all'Italia na zionalità, aulonomìa, libertà od esistenza del regno dell'Alla Italia/Il ministero .accettò la mediazione, lusingandosi di ottenere una pace onorevole , perchè .no le chò era necessario (lei tempo a ridonare all' esercito la sua forza tisica e morale, ed a rifornire l'erario esausto. L'Austria ha pubblicato di avere aperte del le trattative particolari col re Cario Alberto. Questo ù assolutamente falso. L'Austria temporeggiò, •rifiu tando le proposte falle intorno alla sccllu del luogo per lo trattalivo. Ultimamente propose Briissellcs o Innsbruekj ed ancora si attende la risposta, dcl T Austria (romori alle tribune). Uadelzky mancò ai, patti dell' armistizio; il ministero fece .dello rimostran ze che furono sostenute dalle potenze.mediatrici, ma non potè ottenere , dal gnliinelio di Vienna ,• una con dotta franca/schietta e Ionio. « Allora, il governo del Re dichiarò che l'Ita lia, condannata dulia sua promessa ad attendere Tesi lo della mediazione, t'alteude sì, ma colta mano sul l'elsa, « Le potenze mediatrici proposero la proroga zione dell'armistizio per trenta giorni; l'Austria ri sposo che non attaccherà se non attaccata, e noi ri spondemmo riportandoci a quello che stabilisce l'ar misiizìo stesso Quindi l'armistizio non fu rinnovato, solamente esso continua di otto, in otto giorni /es sendo stabilito che si dia un preavviso prima ri cominciare le ostilità. » Coni'himle il ministro esse re intenzione del gabiuetto'di aUendere I' esito del la mediazione \ .ma aggiunge che, se la mediazione singnmlosi di ottenere una pace onorevole , perche m aveva fiducia in una guerra immediata , la qua , secondo Un, dando una scossa agi' interessi ma nali, avrebbe posto in pericolo la libertà; e per

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La Gazzetta.di Roma uscirà ogni giorho eccettuati i festivi.

I PHliZZI VUIMGOKO FISSATI A I^oma per trimestre 2 50. Allo Province (franco) 2 80. All'Estoro franco fino ai Confini. 2 80.

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diretti affrancati' alla D'irezionc della i­s i i

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viucci in'Piazza de'SS. XII. Apostoli.

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METEOROLOGICHE FATTE NELLA SPECOLA DEL COLLEGIO UOMANO ALL' ALTEZZA DI METRI 48,7 SUL LIV DEL MARE

(ÌIGHNI DELL' OSSEUVAZIONR

26 Ottobre (Ore 7 anlim.' < )> 3 pomcr. ( )» 9 pomcr.

Harometro ridotto alla Tempcrat. di 0oR.

Poli. 28 lin. .2 ,6 . » 28 >»

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TerrmmeivQ H. «ter. al Nord

7,0° 14, 7 9,9

Igrometro a capello

IO1

30 11

Direiione del vento

N­N­O. Calma. Calma.

dd.

Stato del cielo

Nuvoloso. , Nuvoloso, Sòr. nuv. sp.

Osservazioni fatte ad ore diverse ■

Dalle 9 pomer. del 25 Ottobre fino alle 9 pomcr, del 26 ■ ..

Tempcrat, mass. ­)­ 14,9 Tempcrat. min. ■+■ 6,4.

ROMA 27 Ottobre. P A R T E O F F I C I A L E

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Domani 28 corrente si adunerà il Consiglio generale di Stato.

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PARTE NON OFFICIALE Jeri, circa le ore tre pomeridiane, giunse in

Roma S. E. il­sig. Generale Zucchi, Ministro delle Armi. Nella sera stessa fu ricevuto in udien­za dalla SANTITÀ' m NOSTRO SIGNORE.

NOTIZIE I N T E R N E ANCONA 24 ottobre.'

Jeri, dòpo l'arrivo d'un corriere piemontose, la squadra sarda incominciò subito i preparativi di prem­ia partenza. Si dice che farà vota verso le ncque set­tentrionali dell' Adriatico.

A tale annunzio il popolo nclJa sera fece .una giuliva e clamorosa dimostrazione a quei prodi difen­sori della Causa Italiana.

r

ALTRA DEL 25. Ore'10 antimeridiane.

.La squadra è di già in movimento, ed in questo punto esce dal Porto. (Curr. part.)

r

STATI ITALIANI REGNO « E L L E DUE SICILIE

i

NAPOLI 25 ottobre. FERDINANDO li. BC. EC.

Perché la napoletana scuoia delle arti del dise­gno si abbia quei maggiori incoraggiamenti che la sperienza e le condizioni dell'odierna cultura consH gliano» e perchè i giovani artisti possano conseguire maggiori profìtti nell'indirizzo degli sludi loro in lio­ina e nelle altro città , dove più esse arti fioriscono,

. n ebbero la principale sede nelle età passate; Essendo pur ora il tempo opportuno al modifi­

care, migliorando, i regolamenti con che si regge il Pensionato dello arti del disegno in Romajconciossiachù termina col prossitno dicembre il sessennio, allo spirar del quale dee trovarsi fornito l'esame pel concorso de'. nuovi giovani aspiranti al Pensionalo medesimo ;

Considerando che l'indugiare ancora per poco le utili divisate riformò del Pensionato, impedirebbe ora di effettuare l'esame per concorso; ed i giovani ar­tisti apparecchiati per esso, troverebbonsi frustrati nel diritto preacquistalo di concorrere e meritarsi un po­sto dal prossimo gennaio in quell'Istituto, che ri­marrebbesi vuoto in Roma al cominciare del novello sessennio;

Veduto l'avviso della Commissione straordinaria, istituita con Jlenl Decreto del 2 maggio 1848, per lo riforme de'vari Istituti e scuole delle arti di disegno;

Sulla proposizione del nostro Ministro Segreta­rio di Stato della Pubblica Istruzione;

Udito il nostro Consiglio dei Ministri Segretari, di Stato ;

Abbiamo risoluto di decretare e decretiamo quan­to segue :

Art. 1. Approviamo il nuovo Regolaménto orga­nico del Pensionato delle arti del disegno in Roma, alligato a questo nostro Regio Decreto; ed ordiniamo che il medesimo venga eseguilo'in tutte le sue parti.

Art. 2. Il nostro Ministro Segretario di Stato della Istruzione Pubblica rimane autorizzato a pre­sentare il suddetto Regolamento alle Camere Legisla­tive nella loro prossima sessione ; perchò esso, deli­

■ bernudovi , possano convertirlo in Logge definitiva , e comprendere negli stali discussi dall'anno 1849 in poi l'indispensabile aumento di ducati milteccnloset­tanlanove all'antica dote del Pensionato, che già era di annui dùcali Iremilasettecentottantuno.

Art. 3. Approviamo altresì nel prossimo concorso al Pensionato e per lo sessennio, dal 1 gennaio 1849 a tutto dicembre 1849 , ­l'unito Programma con le

' clausole transitorie che contiene, e derogatorie al Re­golamento islesso i nel passaggio di un ordinamento. antico al,nuovo che viene ora iniziatu.

Art. 4. I nostri Ministri Segretari di Slato del­l' Istruzione Pubblica e delle Finanze sono incaricati della esecuzione del presente Decreto. ,

Napoli 18 ottobre 184S. Firmato — FERDINANDO.

( Jl Lampo. )

FIRENZE 24 ottobre.' GRANDUCATO DI TOSCANA

PROSPETTO SOMMARIO E GENERALE delle llcììdite e Spese delle Finanze Toscane ncW anno (S'I?

desunto dal rendiconto de'canti presentato dal Ministro di Finanza alle Camere .Legislative.

TITOLI DI RENDITE E SPESE a RENDITE

« ■ t i * « • t

■ «

Reni Corte JUinistGri­j Diptirtimcnli ec, Helozioni esloro, politiche G commerciali Giustizia civile, e eliminalo P i » * 9­

clizia . SUibiHmcHiti pepali ­i e penitenziarii Àmminislrazione sanitaria . . . Istruzione pubblica, e belle arti

r

Spose di culto , Ponti o strade . . ; , . . . , Lavori diversi nei rfeali e pubblici edifizii. , . Calasto, Soprintendenza, e Camere Comu­

nilaliyo . / Registro e Archivio, , . . , , . ÀmminUlniziono dot.bollo Heal Ucjpositeria Zecca . Ucalt possessioni, e boni Demaniali. . , . ' . Dogane . , > . l'osto i . Lodi Sai ttinneo o<*n Alari no < . » . • ■ • * ­ > • , • , . ■ « * * IVliniero ii Ilio , ed Àllumìtìre di Aloatinf ­Fonderie del fono i lionificamento di Itinrcmmo , , Debiti— per fruiti diversi . • • . , , . ♦ . . Pensioni civili Assegnazioni, snssulit, ^ralidcazioni ec, , . ■Ordini di Malia, o II. Uemlilo d'KIbn. . . . Dipnrlimunlo dulln guerra É. , . Speso straordinario ec, ec ", Slipendii agl'Impiegati senza destino . , . , Ullìzio del Mnruhio '. . " •­ .. Ancoraggio, sostegni, e tonnare in appalto. Itìmborsi per Revisioni, Palenli , WulUs,

Ipoteche ec. ­l'Utili, c­iìitani, e prodotto di azioni (ìnlla

Uanca . ; Tassa prediale e tassa di famiglia , . . . ­ , Tassa di eonnnercio in Livorno Canone­"dell'Appallo Tabacchi

5(4,103

»

262,277 89,861

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17,548 5,393,795 486,211 604,336 3,380

SWLÀNCIO FRA LE HENDtlK lì LE SPRSE

3j928,050 , 377,202 2,018,6,00

29,999,301 2,258,679

n *

TOT.UE . . , 32,257,980 32,257,980

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PIEMONTE TORINO 20 ottobre. ■

PARLAMENTO NAZIONALE. CAMERA DEI DfelUITA­TI.

Tornata del 19. PRESIDENZA DELI.' AW. DEMARCHI VICE­PRESIDENTE.

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Pinctli, ministro dcgl'inlcrui, sale ntta tribuna (•movimento generale d'attenzione). — « Dirò i falli che produssero il presente gabinetto, dirò ciò cbe.lia l'al­to, e quale sia lo,stalo presente della cosa pubblica.

u In conseguenza del fallo del 20 luglio il pre­cedente ministero diede, il 7 agosto, in modo asso­luto, le sue dimissioni, che furono in modo assolu­to accettate, e con lettera reale il sig. Revcl ebbe incarico di formare un nuovo ministero intendendosi coli'abate Gioberti, o nog intendendosi con questo, col professor Merlo. Il signor llcvcl non avendosi po­tulo intendere con Gioberti, compose il .gabinetto , d1 intelligenza col sig. Merlo , sulle basi seguenli : 1 os­servanza dell1 armistizio come fatto militare , con prò lesta di non riconoscerlo come fallo poiilicò; 2 pie­na ed esalta osservanza dello Statuto e progressivo sviluppo delle libero istituzioni ; 3 pronta, realizzazio­

, ne della cacciata dei gesuiti; 4 accettazione della me­diazione anglo­francese , già preconizzata sino dal 4 agosto, quando fu chiesto l'aiuto della Francia. La mediazione fu poi formalmente offerta e lo condizio­ni ne furono formulate ed accollate dal minislero. Ora un prudenlc­riserbo ed impegno d'onore ci co­stringono a Ulcere su queste condizioni, tanto più che questo stesso riserbo si sono imposte, le potenze mediatrici ( dmppromzìem ),­ Ma se non vi possiamo dire quali siano le condizioni della mediazione, vi possiamo però dire ciò che non entra in tali condì*

■ zioni ! Il ministero non stima nò accettabile , nò ono­revole quella pace, che non assicuri all'Italia na­zionalità, aulonomìa, libertà od esistenza del regno dell'Alla Italia/­Il ministero .accettò la mediazione, lusingandosi di ottenere una pace onorevole , perchè .no le

chò era necessario (lei tempo a ridonare all' esercito la sua forza tisica e morale, ed a rifornire l'erario esausto. L'Austria ha pubblicato di avere aperte del­le trattative particolari col re Cario Alberto. Questo ù assolutamente falso. L'Austria temporeggiò, •rifiu­tando le proposte falle intorno alla sccllu del luogo per lo trattalivo. Ultimamente sì propose Briissellcs o Innsbruekj ed ancora si attende la risposta, dcl­T Austria (romori alle tribune). Uadelzky mancò ai, patti dell' armistizio; il ministero fece .dello rimostran­ze che furono sostenute dalle potenze.mediatrici, ma non potè ottenere , dal gnliinelio di Vienna ,• una con­dotta franca/schietta e Ionio.

« Allora, il governo del Re dichiarò che l'Ita­lia, condannata dulia sua promessa ad attendere Tesi­ ■ lo della mediazione, t'alteude sì, ma colta mano sul­l'elsa,

« Le potenze mediatrici proposero la proroga­zione dell'armistizio per trenta giorni; l'Austria ri­sposo che non attaccherà se non attaccata, e noi ri­spondemmo riportandoci a quello che stabilisce l'ar­misiizìo stesso­ Quindi l'armistizio non fu rinnovato, solamente esso continua di otto, in otto giorni / e s ­sendo stabilito che si dia un preavviso prima dì ri­cominciare le ostilità. » Coni'himle il ministro esse­re intenzione del gabiuetto'di aUendere I' esito del­la mediazione \ .ma aggiunge che, se la mediazione

singnmlosi di ottenere una pace onorevole , perche m aveva fiducia in una guerra immediata ,­ la qua­, secondo Un, dando una scossa agi' interessi ma­nali, avrebbe posto in pericolo la libertà; e per­

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tornasse inutile p non riuscisse ad una paco onore­vole, il gabinetto farà la guerra.

II Ministro poi espone le cose fatte dal gabinet­to dopo l'ultima seduta delle Camere perTammini­slrazionc del paese. Risponde a varj oratori dell'op­posizione, quindi prosiegue.

Il gabinetto ha prese energiche misuro per co­stringere l'Austria a decidersi intorno alle condizio­

. ni della mediazione. Però il solo ministero ò giudice dell'opportunità di far la guerra o la pace; questa opportunità non risulta che dai fatti, e,, quando i fatti siano certi, il ministero è risoluto a far la guer­ra. Ma i fatti che potrebbero dar ragione di questa opportunità sono ancora incerti; nono ancor certa che Vienna non sia ancor tornata nello inani di Jel­lachjch , come non à ancor certo che la lotta fra gli Slavi e i Magiari si sia sviluppata nelle file delPoser­cilo di Radetzky. Conchindc poi l'oratore coli'espri­mere il timore, che entrando noi sulle terre lombar­de, ci potremmo trovare a fronte un esercito non di­vìso , ma bensì più disciplinato del nostro (rumori' di' disapprovazione ).

Il ministro della guerra. Signori! Vi è troppo noto quali fossero lo condizioni dell'esercito all'epoca in cui voi sospendeste il corso delle vostre deliberazio­ni, perché io non abbia a rammentarle, se non quanto sia necessario ad indicare la cagiono dei provvedi­menti con cui il Ministero della guerra si adoperò in primo luogo a riparare agli effetti degli ultimi av­venimenti, o quindi a correggere quei vizi che in parto ne erano stati la cagione.

Al qual doppio intento il Ministero procurò di giovarsi dei lumi di due Commissioni: la prima croa­ta dal mio illustre predecessore od amico, il senatore Collegno col titolo di Congressoconsultivo della guer­ra, fu incaricata di studiare, e suggerire i provvedi­menti opportuni alla difesa del Piemonte, ed a pre­parare l'offensiva pel caso si ripigliasse la guerra: la seconda, istituita da me stesso, ebbe l'incarico di in­dagare le cause di ogni maniera che hanno comunque esercitato alcuna influenza sull'andamento delia guer­ra. Al qual effetto, ho richiesto tutti i comandanti dell'armala, ed i capi di ogni servizio perchè mi por­gessero un rapporto sulle operazioni a cui hanno ri­spettivamente preso parte. Questi rapporti furono,'e sono ancora sottoposti all'esame della Commissione.

Intanto però il Ministero diede mano senza indu­gio a quelle disposizioni e riforme, che constavano certamente necessario od utili, riordinando il perso­nale dell'esercito, provvedendolo, d'armi, di vestiario, ài viveri, rinforzando'i punti strategici dello Stato, riformando i servizi amministrativi.

Perdonale. Prima cura del Minislero fu quella di rifornire

d'uomini l'esercito assottigliato dalle perdite, e spe­cialmente dalla dispersione assai ragguardevole avve­nuta nella ritirata : poscia di organizzare ed istruire i novelli soldati, rifornirli di ufficiali, ampliare ed ordinare nuovi corpi.

Al difetto d'uomini si provvide naturalmente sol­lecitando la venula delle ultime riserve state già Chiamate dal Ministero precedente, e la leva di ven­tun mila uomini stata già votata per legge dal Par­lamento , e raccogliendo infine quei molli, che nei primi momenti di un imprevedulo rovescio si erano al­lontanati dalle bandiere.

Di questi ultimi la maggior parte sì ridusse in breve ai propri corpi, Qd io ho recentemente provo­calo dalla clemenza sovrana una generale amnistia per coloro i quali indugiassero ancora per timor del ca­stigo. '

Quanto poi alle riserve chiamate sotto le armi, non occorre lodare quegli antichi soldati provinciali, che lascialo il tetto nativo, e le numerose famiglie, accorsero alla chiamata della patria: è noto come per questo verso il nostro popolo abbia sempre dato di sé i più nobili esempi.

Ben io devo segnalare a questa Camera 1' animo volonteroso della gioventù chiamata dalla lògge della leva: non solo le operazioni si compierono pronta­mente e felicemente, ma vi furono parecchi luoghi ove i giovani iscritti avrebbero, voluto ricusare il beneficio deircstraziono correndo tutti alle armi.

Itimanova al Ministero l'opera più.difficilc : or­ganizzare, ed istruire la nuova milizia. A questo ef­fetto si sgombrarono i battaglioni atlivi dagli incili al mestiere delle armi ed al servizio di pampagna, e le lacune lasciate in tale guisa, ovvero cagionate dagli eventi della guerra, o dalle copiose promo­zioni succedute ai vari gradirsi riempirono'per via di quel che rimaneva di miglioro degli antichi quarti battaglioni.

I quadri di questi accolsero invece le ultimo classi di riserva suindicate; e così diventarono secondi bat­taglioni di riserva.

Le nuove leve poi furono ordinate presso ciascun deposilo in tre compagnie provvisorie, in cui sono essi vestili, forniti di corredo e di armi, e con gran cura istruiti : tostochò l'istruzione sia sufficiente, saranno inviate ali* esercito attivo

Compierò questi cenni dello principali operazioni del Ministero, riguardo al personale dell'esercito , ri­cordando il riordinamento delle truppe lombarde , la creazione di un corpo di guide, T ampliaziono del battaglione del genio convertito in uu reggimento, ol­

tre un corpo d'infermieri, ed un corpo amministra­tivo per le sussistenze , che mi occorrerà menzionare più oltre.

Armamento e fortezze. Ad armar quindi lo milizie novelle furono fatte

grandi incette di armi, le quali, sebbene bastino allo occorrenze attuali, non sarebbero però ancora suffi­cienti ad una guerra prolungata , ondechò mi propon­go di alacremente continuarle.

D'altra parte furono riparate lo fortificazioni di Genova, e lasciando in disparte il progetto di'difesa della città di Torino, importante bensì, ma che non può immediatamente attuarsi , si à principalmente dato opera a mettere la cittadella d'Alessandria in istato di difesa, e di cingere quella città di operi} in terra che vanno innalzandosi, o tali da servire di campo trincerato a gran parte dell' esercito ; come pure fu stabilita una testa di ponte a Casale.

Accennerò di volo che intanto le varie fortezze furono abbondantemente vettovagliate.

Servizii amministrativi, giuslizia militare. Assai maggior travaglio diedero al Ministero le

cose dell' amministrazione rispetto al vestiario , agli alloggiamenii, alle sussistenze, al servizio sanitario, al servizio dei trasporti.

Non vi ò ignoto, o signori, che la guerra intra­presa, e condotta senza che fossero pienamente e con­venientemente organizzati questi ultimi servizi, die­de Halora luogo a gravi inconvenienti.

A ciò si_ aggiunsero i grandi e nuovi bisogni creali sìa dagli avvenimenti della campagna, sia dalla chia­mata delle cinque classi di riserva e dalle nuovo le­ve, ondechè P amministrazione dovette trovarsi in con­dizioni urgentissime, alle quali tuttavia soddisfece in modo che sarà approvalo da rhiunqùo per poco con­sideri l'ampiezza e la mollipUcità di tali bisogni.

Indicherò per sommi capi solo l' operato del Mi­nistcro.

Anzi tutto fu rinnovato quasi intioramentc il ve­stiario , e con questa occasione introdotta una nuova divisa per la fanteria, che agevola all'amministrazione il modo di provvedere a questo ramo di servizio, ov­via ad alcuni difetli dell'antica divisa, riconosciuti nel corso della campagna, e rende dall'altra parte più sensibile quell'unione di spiriti che dee informare, come tulle le province dello Slato , così tutti i corpi . deli' esercito.

Non bastando, alle urgenze attuali i provveditori dello Slato, abbondanti incette furono fatte all'este­ro, ed ho ragione di sperare per questo verso il ser­vizio sia pienamente assicurato.

In maggiori angustie fu V amministrazione per gli alloggi: la necessità dì tener raccolti corpi nu­merosi entro una zona determinata, l'impossibilità di alloggiar le truppe presso gli abitanti senza andare incontro a gravi inconvenienti, la scarsità di quar­tieri e di cdifizLatii a supplirvi,'e parecchie altre circostanze , produssero imbarazzi, ai quali però il Ministero si studiò sempre di prontam'ente riparare tosto come gliene venisse alcuna notizia.

Ma egli ò noto, come più di tutti gli altri for­se, il servizio dello sussistenze avesse urgente uopo di una riforma. Furono.pertanto in primo luogo isti­tuiti magazzini di riserva principali e secondari, e for­niti largamente di vettovaglie, è specialmente di ga­iette; fu quindi organizzato il serviziq medesimo con nuove norme , in guisa che la gestione no rimane affidala a funzionari direttamente dipendenti dall'am­ministrazione, ondecbè si ha fondata ragione di cre­dere che più non si rinnovino gP inconvenienti già deplorati.

Non meno gravi erano le esigenze del servizio sanitario. Lasciando in disparto molli Ospedali tem­poranei, inslituiti a ricovero dei molti militari caduti infermi all'epoca dell'ingresso delle truppe in Pio­monte, accennerò invoco alla Camera come siasi af­fidata ad una commissione, appositamente eletta, l'in­carico di proporre un nuovo regolamento per questo ramo di servizio in tempo di guerra, il quale io mi confido di poter rassegnare quanto prima all'appro­vazione di S. M. Intanto fu creato un corpo d' in­fermieri militari, a cui fu addetto un numero riguar­devole di carri d'ambulanza, e la cui organizzazione fu pubblicata. Tacendo finalmcnlc alcuno sebbene no­tabili modificazioni recate al servizio dei trasporti, accennerò ancora che l'esperienza avendo svelato gravi difelli nell'amministrazione della giustizia militare du­ranle la guerra, se ne è acconciameulc modificato l'organisnio, afiìne di renderla più pronta, più sicura e più efiieace.

Disposizioni generali. ■

Fra queste curo però il Ministero noti si rimase un'ora dal corcare i modi di confortare lo spirilo dell'esercito.

■ Non occorre cho io accenni qui i continui sfor­zi del Minislero per restituire la disciplina nel suo primo vigore, i quali sforzi so ancora non consegui­rono tutto il successo che io vivamente desiderava, riuscirono però già a scemare in gran parte i gravi disordini che pur troppo si erano introdotti

Itaecogliendo in breve le cose esposte, l'esercito fu ingrossato di circa cinquanta mila uomini fra ri­serva e leve, vestiti, istrutti ed organizzati; fu rin­novato e rilbnualo il vestiario, si istituirouo ampi

magazzini; il servizio dello sussistenze ed il servi­zio sanitario furono riordinati; fu provveduto all'ar­mamento ; ristorate e vettovagliate le fortezze.

Finalmente il Ministero ha procuralo di ristora­re la disciplina, dì confortare l'esercito con larghi provvedimenti attuati e promossi, di mantenere in­somma e promuovere lo spirito di ordine e di con­cordia, sotto il vessillo della monarchia coslituzionale, che solo può conciliare gli animi diversi e riunirli in utj solo, polente a difendere la libertà, conquistare l'indipendenza, e mantenere la dignità di questo paese.

( Concordia e Risorgimento. ) -

ALTHA DEI, 22. ' F ■

La seduta straordinaria tenutasi dal Parlamento di Torino la sera dei 22 corrente, durò più di sei ore.. Fu tempestosa olire ogni diro. L* Opposiziono assalì il Ministero da tutti i lati. Dopo lunga discus*

, sìonc, la Camera deliberò, con 77 voti favorevoli al Ministero e 53 contrarj, che a! detto Ministero spet­ta cogliere ìl fnomcnto opportuno per ripigliare le

. armi e proseguire la guerra contro l'Austria. (Gazz. di Firenze.)

GENOVA. 16 ottobre. Narriamo i fatti seguenti avvenuti in questa città

la sera di sabato e di domenica, allineilo Io dicerie, come suole avvenire , non no esagerino a' lontani il carattere. •

Nella s.era di sabato, 20 circa Soldati del batta* gliono Rea! Navi, dopo aver percorse le principali vie della città gridando Viva il Ifc, Abbasso il Circolo Ita­liana) Vìva il Prete Grillo^ si recarono all'Acquasela onde impedire ai membri componenti il Circolo Ita­liano di radunarsi. Trovandosi colà di già riuniti al­cuni profughi Lombardi e Mantovani, si impegnò una specie di lotta, nella quale rimasero feriti tre o quat­tro individui. Ieri Sera (Domenica) si rinnovò que­sta dolorosa scena, la quale poteva aver conseguenze assai più funeste, so il pronto intervento della Guar­dia Nazionale sussidiata dalla truppa di linea, o l'at­tività e l'energia del Generalo Lorenzo Pareto e del Maggioro Federici non avessero in breve ristabilito l'ordine e la tranqnillilà. (Gazx* di Firenze.)

. ALESSANDRIA 22 ottobre. F

Grandi movimenti di truppa sull'alta sinistra e sulla dritta. La brigata Regina, arrivata pochi giorni or sono da Genova , partirà quanto prima per Mor­tara ed Abbiategrasso.

Un altro reggimento della Regina da Novi si portò su Voghera. La sinistra verrà pure rafforzata dalla brigata Aosta. Ieri arrivava da Casale un bel­lissimo battaglione di Bersaglieri. Interrogati da noi, mentre si. mettevano in marcia fuori di Porla Maren­go, dove ne andassero: in Lombardia, in Lombar­bia, Ci risposero molli arditamente.

Ieri poi giunse un reggimento di Cuneo, e par­tiva nei tempo stesso per Vigevano il 12.° reggi­mento brigata Casale, Alle 3 arrivò il Duca dì Savoja a cavallo, accompagnato da tre ajulanti di campo e quattro lancieri, e preceduto da una staffetta. Ci sì dà poi come certo, essersi spedili ordini alla flotta di portarsi tostò nelle acque di Venezia.

(Gazz. dì Firenze.)

PARMA 23 ottobre. Per atto del Governatore provvisorio militare, in

data del 18 corrente, ò stato provvisoriamente inca­ricato della direzione generale del Dipartimento dello Finanze il Consigliere di Slato Commondatore Anto­nio Soldati, ed ò stato invitalo il Consiglio di Stato Ordinario a'scegliere altri duo de'suoi membri a cui delegare provvisoriamente la ­direzione generale dei dipartimenti dell' Internò e dei Lavori pubblici, collo divisioni cho attualmente sono attribuite ai medesimi.

{Gazz. di Parma.)

VENEZIA 20 ottobre, r

AU PRESIDENTE MANIN. k

t

Signor presidente! Conoscendo che sempre più aumentano i bisogni

del Tesoro, non ostante gli sforzi immensi del ma­gnanimo popolo della Venezia, vi prègo di accettare, in luogo della metà, l'intiero mio soldo, e tutte lo mie indennizzazioni. Questo debolissimo segno d'ita­liano sentire, grazio a quel che m'invia da Napoli il mio buon fratello Florestano, non m'impedisce di pro­seguire a figurar secondo il mio grado.

Gradite gli alleslali della mia alta stima. Venezia 19 ottobre 1848.

GUGLIELMO PEPE. Al sig. Manin, presidente del Governo Veneto,

A S. E. IL SIG. TENENTE GENERALE GUGLIELMO PEPE generale in capo delle truppe nel Veneto.

Generale/ • Il Governo ò penetralo di profonda riconoscenza

per l'intero dono che faceste degli emolumenti che vi sono dovuti, e ve ne ringrazia con tutta la effusione del cuore, corno vi ringrazia della stima in che tene­te il popolo di Venezia.

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885 Sì) generale, esso la merita. La grandezza d'a­

nimo^di questo popolo seppe­ vincere sinora la impo­nente grandezza de'suoi bisogni. L'Italia lo aiuterà, rispondendo ai nobili cccilatncnli, che Voi, canuto propugnatore della sua indipendenza, non cessate di porgerle.

Aggradite, generalo, lo attestazioni della mia al­ta considerazione.

Dal Governo provvisorio di Venezia li 19 ottobre 1848.

Finn. MANIN. (Gazz. di Venezia.)

6

STATI ESTERI h

CONFtinERAZIONE SVIZZERA BERNA io ottobre,

Con circolare elei 9 ottobre il Direttorio ha comunicato a tutti i Cantoni la dimanda della le­gazione germanica che siano all'uopo arrestati quel­i che sono sospetti dell' assassinio del principe

Kychnowsky e del generale Auerswald. Nello ietterà, colla quale i rappresentanti fede­

rali nel Ticino annunciano la cessazione del bloc­co commerciale, è detto che il feld­maresciallo Ha­. detzjcy è ora tranquillizzato per le misure che fu­rono prese nel Ticino, e desidera, conservare le ami­

tempo invita i

rappresentanti a fargli una visita nel suo quartier generale in Milano. ( G. T, )

chevoli relazioni nelle quali furono da gran Y Austria e la Svizzera. Il feld­maresciallo i

F R A N C I A PARIGI i5 ottohre.

Il Monitettr pubblica lo stato delle rendite in­dirette nei nove primi mesi del 1848 , comparate coi nove mesi corrispondenti del 1846­47­ Quanto al 1847 T insinuazione presenta l'enorme diminu­zione di 87,807,000 fr. , il bollo dì 7,720,000, le dogane ò\ 19,919,000. La diminuzione su questo, articolo è 28,998,000 per riguardo ai nove primi mesi del 1846; se essa non è cosi considerabile per riguardo ai mesi corrispondenti del 1847 » S^ ^ P e r" che quest 'anno, come si sa, fu un anno di crisi industriale. Lo zucchero delle colonie aveva paga­to più dì 28 milioni nei nove primi mesi del 1846, e quasi 32 milioni durante lo stesso periodo nel J847. Quest'anno è solo 16 milioni, ■■il che rappresenta una perdita di ia,5oo,ooo fr., comparativamente al 1846, e di 16,000,000 comparativamente al 1847. Per rapporto a quest' ultimo anno ìl disavanzo è 3,àoo,ooo fr. sui sali; 7,500,000 fr. sui liquori: 735,ooo sullo zucchero indigeno, quasi Soo.ooo sui tabacchi, altrettanto sulle poste. Brevemente: tutte le fonti di produzione , meno due , offrono diminu­zioni. Riassunto. Il disavanzo è io4,855.ooo riguar­do al 1846, e 102,362,000 riguardo al periodo cor­rispondente del 1847.

In questa deficienzia di ioa milioni, il primo trimestre figura per un pò* più di 16: il secondo per 46 : e d il terzo pel'soprappiù , cioè per 40 e mezzo. Vedesi che lo stato finanziario non migliorò molto dopo il mese di luglio.

Vi è molto a temere che il trimestre comin­ciato non offra un risultamento più satisfacente. Noi avremo dunque in fine dell' anno una deficienza di ^4° fl I45 milioni sugli introiti indiretti ; ma sic­come le entrate aumentavano ogni anno da a5 a 3o milioni , su cui si poteva legittimamente far capi­tale pel 1848 j e­che questo aumento vedovasi nel­la stima del bilancio di quest'esercizio, noi avre­mo realmente a sopportare una diminuzione dì 170. a 175 milioni. Il Ministro e il comitato delle finan­ze hanno dì fatto ammessa questa stima nel bilan­cio rettificato del 1848. Dio voglia che non sia ol­trepassata.

Saremo parchi nelle riflessioni ; 'l 'argomento è triste , e più tristi ancora le riflessioni che inspira­no 102 milioni di disavanzo , in nove mesi , in un solo ramo delle entrate. Non crediamo abbiavi trac­. cìa di simile perlurbazìone nella storia finanziera di un popolo. Si calcoli, se si può, quanta dimi­nuzione nella ricchezza pubblica rappresentino que­sti 102 milioni, quante ruine individuali, rallenta­mento nel lavoro industriale , opifizj chiusi , salarj perduti dalla classe operaia , miserie d'ogni ragio­ne. Noi desideriamo sinceramente che la Repub­blica mantenga le sue promesse , e spanda gli agi e la prosperità fra le popolazioni. Intanto ecco uno dei frutti della rivoluzione di febbraio !

( Débats. ) ALTRA mu­, Ifì,

ASSEMBLEA NAZIONALE Tornata del i6.

La seduta è aperta a mezzogiorno. Il Ministro dell'Interno ha la parola per una comunicazione del governo (profondo silenziol ) . Hp 1' onore di presentare all' Assemblea un progetto di decreto per aprire un credito di 100,000 franchi in sup­plemento alle spese scerete. Domando di poter leg­gere T esposizione dei motivi. — Cittadini , il capo

del potere esecutivo nel venirvi ad informare che avea nominati nuovi Ministri per ajutarlo ne' suoi impegni", vi prevenne che vi sarebbe stata fatta da questa tribuna un' esposizione del sistema politico del nuovo gabinetto. Già è per adempiere a quo­' sta promessa eh' io sono venuto a farvi quest'espo­sizione di motivi. Noi non sapremmo concepire in giornata due sistemi, di governo per la Francia. La Francia , or sono otto mesi , ha proclamato la Re­pubblica , senza sforzi sì è acldattatà­a questa for­ma polìtica , che realizza francamente e nobilmen­te ìl princìpio della sovranità popolare , 1' eguaglìnri­za dei doveri e dei diritti , e traduce in fatti i prin­

" cipi di fraternità rivelati dal Cristinnesimo, or sono diciotto .secoli. Sì sarebbe capaci di tradire i prìn­cìpj scrìtti \n fronte alla Costituzione?

Come si potrebbe amministrare più facilmente che,rendendo omaggio alla libertà? Chi potrebbe a di nostri mettere in dubbio 1* eguaglianza ? Noi siamo convinti che l'attuale debolezza del potere è frutto dei timori e delle inquietudini, che ci,tra­vagliano. Ci è dunque forza far intendere alle po­polazioni che una rivoluzione non è di necessità uno stato incerto e turbolento. Ci è forza far loro intendere che la Repubblica è compatibile col ri­spetto di tutti i diritti, la proprietà, la famiglia, il lavoro e il credito■(.benissimo ! a dritta). Do­mando che la discussione di questo decreto sia di­chiarata d' urgenza. .Se in tale discussione saranno domandate spiegazioni più ampie, noi saremo per darle ( benìssimo­ \) ( F. F. )

S P A G N A . MADRID 9 ottobre.

Sua Maestà, sul rapporto fattole dal Ministero del Commercio , Istruzione e Lavori pubblici , ha emanato il seguente :

REAL DECRETO

Penetrata della convenienza di procedere nel­le disposizioni che sto preparando a prò dell'agri­coltura,­HI conformità di un sistema generale, che, partendo dalla conoscenza di ciò che esiste , con­tribuisca a conseguire Ì miglioramenti che mi pro­pongo in benefizio dello Stato; sentite le ragioni espostemi, dal mio Ministro del Commercio , Istru­zione e Lavori pubblici, e d'accordo col mio Con­siglio dei Ministri , vengo a decretare come segue:

Art. 1, Si creano Commissioni regie coli* og­getto d' ispezionare lo stato generale dell' agricol­tura nella nazione, e studiare gl'ostacoli che pqs­. sono opporsi al suo svolgimento e progresso.

Art. 2, Le Commissioni avranno per oggetto principale­nelle loro fatiche di studiare e scoprire:

a) I mezzi di aumentare > variare e miglio­rare le produzioni agricole;

b) 1 mezzi di facilitare il consumo delle pro­duzioni agricole , fermandosi specialmente sulle co­municazioni ;

e). I mezzi di migliorare la condizione mo­rale e fisica della popolazione immediatamente de­stinata alle opere agricole.

d) Le località dove possano stabilirsi nuove popolazioni rurali, i modi­con che potrebbero crear­si , e gli elementi di progresso e di prosperità sui quiili potrebbero centare.

e) I mezzi di fissare nel campi la popola­zione agricola , e i vantaggi che da ciò potrebbe­ro riportare gli agricoltori stessi', l'agricoltura e la società.

Art.. .3. I régii Gommis9Ìoiiari|, per adempire al loro incarico, si proporranno, di esaminare, rispet­to a ciascuno dei' cinque oggetti indicati, i punti che si determinarono nelle istruzioni generali con che si accompagnano , e quelli compresi nelle più speciali'che. loro verranno comunicate.

Art. 4­ I magistrati politici e civili , gli alca­di e gli altri pubblici impiegati dipendenti dal mi­nistero del Coinriiepcio , Istruzione e Lavori pubbli­ci riconosceranno la ispezione dei reali Conimissa­riì sopra tutte le materie che riguardano il loro in­carico, e li njuteranno affinchè possano sopperire all'eminente servigio pubblico che Jor viene rac­comandato. Al medesimo fine coopereranno per la loro parte le conferenze e i consigli provinciali, le giunte di agricoltura e di commercio , le socie­tà economiche ed altre corporazioni che .debbono contribuire al miglioramento dei rami di ammini­strazione e d'incoraggimento ad esse Commissioni affidati.

Art. 5. I regii Commissari"! potranno richiede­re dagli archivii pubblici del regno quante notizie e dati stimeranno utili all' adempimento del loro incarico.

Art. 6. I Gommìssarii stessi terranno a'jloro or­dini e porteranno seco come ausiliarii l'ingegnere o inceeneri del Corpo delle strade e canali che per ciascuna Commissione verranno designati.

Art. 7. Queste Commissioni sono gratuite : i Commissarii però verranno indennizzati delle spese ad essi occasionate o quelle che credessero dover

r

nlzzo delle spese corrispondenti , in conformità del­le istruzioni che in proposito avranno ricevute.

Dato in Palazzo aì 5 Ottobre J848. — Firmato dalla Real Mano.

/ / ministro del Commercio, Istruzione e Lavori pubblici.

GIOVANNI BRAVO MUHILLO. ( La Esperanza )

Ci E H M A N I A FRANCOFORTE 12 ottobre.

La voce corsa nella seduta di oggi, che 60,000 Prussiani e 20,000 Bavaresi avessero ricevuto ordi­ne di marciare nell'Impero Austrìaco , mise in al­larme la sinistra, e diede causa à tre interpellazìo­n i , ìl cui scopo era quello di determinare la Die­ta dell' Impero n non spedire truppe germaniche contro ai valorosi democratici di Vienna. Queste tre interpellazioni furono indicate siccome urgenti : pe­rò la sola sinistra sostenne ìl caso dì urgenza , il che non essendo stato ammesso dalla maggioranza della Dieta, lo scopo delle interpellazioni rimase deluso. — Gli ultraradicali di Germania ripongono

, . 11 1 ■ l ■

grandi speranze nelle conseguenze dei sanguinosi avvenimenti di Vienna. Altrettanto sono titubanti. ed impazienti nell' aspettativa delle misure che pren­derà in proposito la Dieta Germanica.

(Gaz. des Poste*.) ALTRA DEL 16.

■ i

Il Ministro Schmerling, in risposta ad interpel­lazioni fatte, ha dichiarato che il Potere Centrale non stima per ora necessario di mandare truppe federali in Austria in soccorso dell'Imperatore ; ma che ha però incaricato i due Commissarj ( Welkér e Mosle, ambedue liberali) di richiederne, qualora lo credessero necessario.

L'Assemblea ha accordato al Potere Centrale il permesso di procedere contro i suoi membri Zìtz, Schloffel e Simon, compromessi nella insurrezione del 18 settembre. (Àllgmeine.)

r 1 fare per lo stipendio degli scrivani temporanei. Gli

ingegneri riceveranno, oltre al loro soldo > l'inden­

IMPURO AUSTRIACO VIENNA 14 ' ottobre.

La notte trascorsa si è passata perfettamente tranquilla e fino a questo momento (ore 1 3]4'po­meridiane), la pubblica calma non è stata punto turbata. Qui parlasi di varj piccoli conflitti av­venuti con gl'avamposti Croati , ma' di ciò per'altro nulla si conosce con certezza. Dubito che quest'og­gi possa accadere qualche cosa di decisivo. Gli Un­gheresi non attendono che un cenno per assalire il Bario Jellachich ; ma sembra che tanto la Dieta quanto il Consiglio Municipale non vogliano anco­ra venire a questo passo. Giusta la mia antiveg­genza, non sarebbe difficile per ambo i discordanti partiti di devenire ad un assettamento di cose ; polche egli è certo , ed ognuno il sente e confessa, essere impossibile di poter continuare in tale de­plorabile stato d'anarchia , al quale in un modo o nell'altro si deve apporre qualche riparo. Malgra­do la nostra lagrimevole situazione, si gli operai che tutti gl'individui della classe disagiata si conserva­no in una esemplare condotta: ma fino a quando dureranno i mezzi per mantenere 4° 0 5o,ooo ope­rai privi del necessario lavoro?

( Àllg. Zeit. ) ­

— Ogni giorno vieppiù sentesi nella città il difetto di abili condottieri dell' armata soldatesca. I corpi mobili dì Operai mancano assolutamente d' individui adatti che li sappiano organizzare e condurre. Per tale deficienza furono spediti jeri varj Polacchi in Cracovia, a fine di poter ottenere di colà degli uffiziaìi capaci , i quali^ non si è om­messo di ricercare anche fra gli Ungheresi. Schòen­brunn Gitzing sono ripiene di Croati ; al castel­lo di Lust vi è piantata uaa formidabile batteria. L' armata Ungherese ascende, secondcalcuni , a 5o,ooo uomini; altri poi vogliono che ammonti a soli 25,ooo. Quest* ultimo quantitativo è più vero­simile , poiché il corpo d'armata di Perezel non' è ancora arrivato. Dalle torri della città si scorgono fin da jeri mattina gli avamposti esterni , e forse potrebbe nell' indomani accadere qualche attacco decisivo. Di continuo giungono in città numerosi carri del contado carichi di pane, vino, carne e patate ; vengono dessi condotti tutti alla Universi­tà , donde si effettua­la correlativa distribuzione.

( Iti. ) — Jellachich ha occupilo il palazzo imperia­

le di Schoenbrunn e le località di Fiirst e­Seclishaus, ed ha fissato il suo quartier generale nel sito no­minato Ausder­Mauer. Assicurò ad un' altra De­putazione, non avere che intenzioni pacifiche, e at­tèndere ulteriori ordini dall' Imperatore entro 24 ore. — Loechner e Kudilich diceài essere ritornati dalla loro missione presso l'Imperatore, e aver por­tata la notizia che il Monarca abbia ordinato sia­no sospese le ostilità in Vienna. Si nomina l'Arci­duca Giovanni come quello che sì è incaricato ad interporsi come mediatore nelle vertenze di Vienna.

( Gazz. di Gratz, )

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886 . •

i • r.

Il generale Beohm, conosciuto nella guerra po­lacca, è arrivato in Vienna e prende parte al co­mando, della città. La Polonia ci ha'giàdati diversi buoni ufftziali. ,1 volontarii arrivano da tutte le pro­vincej ì Viveri si trovano in grande abbondanza. Il più grande ordine tregua sempre fra noi. Si è spar­sa la notizia che l'Arciduca Giovanni sìa diretto per quh Gli' Ungheresi sono già così vicini che do­mani vedremo le loro bandiere,

Abbiamo tre generali prigionieri. In tutti i siti per cui passò il nostro imperatore costituzionale fu­rono disarmate le guardie cìviche. Il Generale con­te Wickemburìckjgovernatore di Stìrìa, si ò dìchia­ratQ:*per la causa viennese. La notizia fece'un'im­pressione favorevole. Dalla Polonia vengono molte truppe contro Vienna, ma sono minacciate alle spal­le dailla sollevazione dei Polacclit.; Non si sa che cosa pensare del contegno passivò degli ambascia­tòri di Prussia, e di Baviera che sonò a Vienna, pfobabilmente­avrannò ricevuto ordini dai loro ga­binetti. ■ (Gazz. di Vienna.)

.■

i ' • '• ■ ■• ' A L T R A ni DETTÒ GTOHNO,

Sì sentono distinte cannonate verso mezzogior­no dàlia parte dove gli Ungheresi e i Croati stanno a fronte. Dall'osservatorio sulla Torre di Santo Ste­fano viene però annunziato, che al campo nemico tutto è tranquillo..— Anche nella­ notte precedente, il suona/e a stormo ed il tamburo annunziava un attacco da parte dei Croati, che poi non sJ è veri­ficato. — L'impazienza del popolo di sortire contro il Banò e le truppe imperiali va crescendo d'ora in ora. La forza armata déntro Vienna è stimata a 100,000 uomini. L'artiglierìa è imponente.

Al Generale Messenhauser è stato aggiunto il celebre generale Beohm, che condurrà l'esercito in caso d'attacco.

Le armi dell'Arsenale sono tutte distribuite. La deputazione Lòhner, dopo lungo aspettare,

fu ancora ricevuta male alla Corte. L''Imperatore è circoridato dalla Camarilla. Egli e arrivato a Olmutz il giorno i3 ottobre. (Àllgmeine. )

BOEMIA fRAGA i3 ottobre.

t . ;

UNGIUtftlA PESTH ja ottobre.

, Un manifesto della Dieta Ungherese richiama immediatamente in Patria tutte le truppe, che ser­vono attualmente fuorr cjel llegno. • ■ ( Àllgmeine. )

TRIESTE 18 ottobre. ' *

A b b i a m o ques t ' oggi let tere e giornali di V i e n ­

na del 14. N o n ci recano però nulla di grave e d e ­

cisivo.. L a capi ta le e ra t ranquil la , e le cose s tava­

no a l l ' i nc i r ca sul p i e d e che abbiamo accenna to jerì . U n a le t tera privata ci annuncia essere par t i ta d a Vienna una depu taz ione del P a r l a m e n t o , composta di c inque individui ( fra quest i il nostro D e p u t a t o H a g e n a u e r ) , la q u a l e ha da . recare a S. M. la pro­

posta di fondere col P a r l a m e n t o viennese a n c h e i r appresen tan t i d e l l ' U n g h e r i a , del la Croazia, Slavo­

nia , Transì lvània ec. , , affinchè si concent r ino a c o m ­

porre una pace sincera fra tu t te le differenti n a ­

zionij facendo.ragione ai diritti d i tut te le nazionalità.

A L T B A DI DETTO .GIORNI — Il .colera morbus non solo nell'Europa mia

anche nell'Asia e nell'Africa cessò in parte del tut­to e m parte, ntin apparisce più che sporadicamente.

Ciò non ostante in questo porto e negli altri del littorale Illirico si proseguono contro questo fla­

gello le consuete precauzioni fino a tanto che non trapassa un conveniente spazio­di tempo dell'ulti­mo caso che in taluno dei porti èsteri sì fosse mo­strato. Vt/UUUUt/UUUUUVUUUVUUUUUVUUUVl/UUUUUUVUUl/UUUVl/Ul/

J

APPENDICE

■ Girerà 18,000 .uomini di t r uppe B o e m e sono di già parti te per V i e n n a , e ques t e di cer to non, si presen t e r anno amichevo lmen te . I l Regg imen to L a ­

t o u r , , il cui proprietar io era l ' i n fe l i ce t rapassato _ Ministro , ha esp l ic i tamente a d d i m a n d a t o dì mar­ H cinre contro V i e n n a . (AUg. Zeit.)

Sulla condizione economica e sociale dello STATO VOLTIVI­

CIO ec. Considerazioni di CVAJJHJELLO ROSSI.

, ( V. i numeri 179, 182, 184, H)0, 200 e 2H.)

Ed eccoci a dar ragguaglio dui Progetto presentato dall' Auto­

ri) stesso al Governo Pontificio nei primi giorni dell'anno 184? ,*c consegnato alla SANTITÀ' del nostro Sovrano il i 5 febhrajo dello stesso ams (V. To. I l , pai,', ,3­3.1). Noi non inlendiamo.'iU consigliare! HI veriin modo il Govimio, non sentendoci vemnente dh lanto $ 0 prò* lesllamo altresì d'ignorare qual sia sul proyutto. di cui trattasi Topi­

niono dei {governanti o quellft del Principe: cbò in CÌ\SQ {livenso'ci saremmo assni vtìlcntlori tislcnuU'tlflllo scrivere, ChWìiltomo inflno dì dSsiM1 temili non presuntuosi ^ ma solUulo zelatori ileUn fotlcUft , an/J della salvez/a pubblicfl , se non potremo lacere inlorno ad esao la nostiM quiilsjasi opinione.

» Omessi pertanto, lutti quel prcnniboli di 'cui gift vedemmo una amplincMÌoiu! nei capitoli procedenti ; iralAsdati pur qtietfi che poi vodrannosi connmmtati nello snecessive appendici ) irprof. Hosai do^ mantiB, quasi altrettanti ordigni delia macchina da so ideata: K cho * per liberare la proprietà dell1 attuale intralcio ipotecario . . . j si » stabilisca presso di noi il sistema ipotecario di Ha ritira­, Svizzera » 0 Polonia 5 con quelle modìfìcazioni che pel nostro Stato' saran­

» no riconosciuto più convenienti « j 2. che­ * per ciò tulli i pro­

ti prietart formino una società in accomandila, la quale mediante biglietti di banco da emettersi ? svincoli tutte lo individuali prò* prielà dallo ipolocho reali che gravilano sovr'esse a favore dei

■ respettivi creditori, passando le antiche iscrrzioni ipotecarie nel ? nuovo Hbro del!' iscrizione della banca medesima a vantaggio della » stessa intera società dei proprietari, la quale verrà divisa per co­

■ rnuni e per province * ; 3­ che • la società ^ per liberarsi al più » preslo possibile di questi debiti.» ,* fondi unii banca tramenio ■ nuionalc o dello Stato , ajutala da banche succiirsali, di provincia » e di connine) aventi facoltà di emettere biglielli di banco da t>a­

* lerù corno vero denaro , ritenendo che questi biglietti debbano > emettersi gratìalamenlfl r esenta mai sorpassare la somma approssi­

» matita di duo terzi (se. 130 milioni) della stima delTattuale censi­

t mqnto del nostro Stato H; 4. che • questa banca prenda in aceoman­

* dita ogni somma di danaro efibttivo che voglia deporsi da qualnn­

n quo capitHlista o cassa di risparmio, pagandone il frutto ìcgaltitente » corrente in tal tempo per te contrattazioni di mutuo » ? r>. che >» il ■ ,valore dei biglietti da emettersi dalla banca, non sia mai aldi » sotto dei venticinque scudi » ; 6­ che » la banca dello Stalo potendo, » al mnssimo, arrivare ad emetterò biglietti per la somma di momi­

n lioni di scudi, incominci da prima colla modica somfna tììiOo iti * milioni, ceicamlo itinnnzi ad ogni altra cosa di liberarsi da qua­

■ lunquo debito dipendente dal primiero suo stato ipotecario ,0 eoi r

» soddisfiire i creditori, o accettandoli come suoi nccornaditarl * j 7, che * la bnnea nazionale •'•.. paghi il debito pubblico didlo Siato, e . , , * prenda parte aUe'impreso delle Strade ferrale * j 8. che » la bau­

» ca medesima^ quantunque ajulata dallo banche provinciali e co­

* ninnali, non dia a queste facoltà dì emetter biglietti, senon per « somma da convenirsi­, e inferiore di moltissimo ai due terzi del » censimento di quel comune o provincia, e non senza preventivo

4

n avviso da darsi a essa banca nazionale « j 3. che * queste banche prestino ai proprietaiì in confortnità del veridoalo censo de' loro liberi possedimenti, inscrivendo ogni volta la quantità del danaro

■ prestato, . . .per riaverlo ogni qualvolta Segua vendita o conlrat­

* Iniom di qualunque possedimento * ; iQ.chunle medesime sìeno ■ altresì banche di sconto a vantaggio del commcrCUf .dello SJato.,.,

e lo sconto facciai n negozianti statisti secondo le norme dei così detti castelletti » ; H, che * Steno oltracciò banche agricole e in­

dustriali j dando . . . a tenore della solvibilità . • . piccolo sommo » ogli agricoltori, o industrianti non proprietari >i ; 12. cho » la banca

i dello Stato abbia lina direzione unica nazionale, scelta dall'in­

sieme dei proprietari lutti j e il Governo abbia presso di questa alcuni suoi incaricati per garanzia insieme o per sua norma : l'ani­

ministrazionq dello banche provinciali sia scolla dai proprietari della ri '

proriacia j, e lo stesso dicasi per quella delle banche comunali: infine,, gli statuti di esse banche sieno Uberamente stabiliti dal­

r

T insieme degli azionisti medesimi,)» ; 4 3, cho * le banche provin­

ciali e comunali rùpondano alla banca nazionale degli ­sconti o dei » prestili latti a prò d" indivìdui non proprietari della loro provin­

» eia o comune » ; ii. che *» la banca nazionale facciasi eziandio prò­­

* tellrice ed ajulatricc di Intle le mutue società di assicurazione; » specialmente di quelle contro le grandim3 lqinnondazioni? gl'in­

» cendì ec. » : 15. (Trattasi solto questo numero di molti benoflci

>

effetti che si provedono dGrivantl dalle soCieWV di mutuo assicura" ziono così guarentite dalla banca nazionale) j 16. elio » le stosse ban­

« che procwinó coi loro mozzi che si stabiliseanò le assoefazioni n mùlUD per soccorsi a garanzie fra gli esercenti le slesse arti o me­

­ stieri. »., assicurando i consumatori delta tuona qualità dei pro­

li dotti manlfalturatl, togliendo l vizi o monopoli che derivano dalle » patenti, o fondando dock o empori aneliti per lo produzioni dello » arti liberali »; (7. cho finalmente H la,banca dello Stàio .cerchi la u conversione del debito pubblico; poiché, pesando lo tasso special­ * » mento sui proprietari, ogni difiifntizlofto del frutto di tal debito » sarebbe una diminuzione degli aggravi che pesano sAill^ptoprietà ». Dello cose che qui 1' Autore soggiungo à rischlarìmenlo e conferma de! suo Progetto, si ò in parlo discorso per io fimniizi, o in parla ancor» toccar dovremo prima di poter concìiiutiere questa nostra ru­

loxlono. H'medesimo ,■ a un­bel circa ^ può dirsi delle Ire prittclpoll L

obiezioni o tllfllcottà da esso propoiionlo anliveUute1: cioè, i. la ro­i

tiilenza clic* i possessori stessi .dello terrò over potrebbero a foi'maro Tina Iflle associnziono, lotncnilono un dimno od un «ogHflzio per Io loro proprietà} 2. it possibile discredito, per qualtimjuo imprevista cagione, del biglietti omessi dfllln lianofl nozionalo, e (lillndi l'ili" tiuro loro discapito j .1. il reale o sentilo difillo dol numerario nel no* stro Stalo, Finisce il sig. Rossi ponendo in vista il vantaggio cho ver­

rebbe alla classa dei proprietari dalla compiuta mobilizzazione del ca­ ' pitale antedetto, che solanehe al tenne frutto del due per cento, ac­

crescerebbe l'anmialo loro rendila di scudi 2 milioni e $00 mila j non­

che pur quelli che al pubblico erario ne ridonderebbero, t. perdio h banca nazionale farebbe suo il debito pubblico, o opererebbe^la conversidno della rendita ; 2. perdio lo provinco e i comuni pren­

derebbero sopra, di so molle speso che ora si fanno dal governo; 3. perdio «4 rendiconti annuali da farsi dalla banca nazionale, ver­

rebbero istruendo il governo dei modi più confapcnli ondò ritrarrò i mezzi per far fronte alle speso dello Stato medesimo».

( continua )

ARRIVI DAL GtOUNO 24 AL OlOHNO 2 5 OTTOBRE .

Do Pasquali Luigi, greco, Possidente, da Ancona, Vici Antonio, siciliano , Ritrattista , da Macerala. Giuliani David, napolitano, Impiegato, da Napoli* Kausermann (Giacomo, svizzero , Medico, da Firenze. Newton Carlo , inglese , Possidente , da Napoli, ftloutuori Achille, napolitano 9 l'ossidento , da Napoli. Tosoni Domenico, toscano, lossidentc, da Fara,

DAL GIOUNO 25 AL f.IOUNO 2<5 OTTOBRE

Balze Paolo, francese, l'iltoro, da Riarsigli;*. Crosby Howard , americano , l'roprietorio , da Livorno, Cordevo Giovanni, messicano , i'ropriétario , da Marsiglia. Chevillard Elisa ^francese , Proprietaria , da .Marsiglia.' Camp (riitséppo , francese, Sacerdote, da Marsiglia, D' Arpino Ruiìaele^ napolitano, Possidente, da Yeroli. De Klel, russo , Generale da Firenze. De Ségur Kilgardo, francese ^ Impiegato , da Napoli. Dulbur Lorenzo, sardo, Architetto ,h da Firenze. Dufour Maurizio, sardo, Proprietario, da Firenze. DonahUon Guglielmo , inglese , Proprietario, da Livorno. Eyerard Jlarbara , in^le^o, Proprielaria j da Livorno, FlolUes Enrico , inglese ? Ecclesiastico , da Firenze. Gatceran Gioacchino, Proprietario, da Livorno. Gerard, inglese, Proprietario, da Genova. ;

IVlonlaubric Àdeie, francese , Proprietaria , do Marsiglia, Peillod Francesco ? francese, Proprietario , da Livorno. Petersen Niccola , di Itrema , Proprietario, da Livorno, Perolti Edoardo, sardo, Pittore, da Livorno. Fineda Raimondo, spagnuolo , Proprietario, da Marsiglia. Raicws'ki Elena, russa, Dama, da Napoli, Sapicha Le.one , russo , Principe, da Marsiglia, Sapicba, Giovanna, russa, Principessa j da Marsiglia. Taylor Roberto, inglese, Proprietario, da Genova. Yaras Vittorio, americano ,­Impiegalo, da Marsiglio­Yignet Antonio, francese, Proprietario, da Marsiglia.

V"

I . '

PARTENZE 1

DAL GIORNO 24 AL GIORNO 2f> OTTOBRE

flonnetl Giuseppe, francese, Pittore, per Marsiglia. Didan Uomonico, di Treviso, Partieolore, per Treviso. Fiuralto Antonio, Ylconllno , Agenlo di Commercio , per Napoli. Galvani Luigi, .veneziano , Negoziante, per Napoli. Giustiniani Gio. Italtisla , veneziano, Conto, per Venezia. GHdenstu.bbe , russo , Proprietario , per Russia. Musso Itartolommeo , piemontese, Farmacista, per Nizza. Porthaut Slefano , francese, Medico, per Marsiglia. , . l'alonoxki Rodolfo, ungherese­, Agente, per Livorno. Soletl Cario, veneziauo, Agente, per Napoli: SiecUel Gustavo, inglese , Possidente, per Livorno* . Tournoy Giuseppe, franc«jse, Incisore', per'Livorno. Trioche , Monsignor Arcivescovo di Babilonia o Delegato Apostolico

della Persia , per Parigi. Wiss Giovanni, svizzero, Alabardiere, per Svizzera. Willsar Gustavo, russo, Proprietario, per Russia.

DAL GIORNO 25 AL GroflNO 2 6 OTTOJtRS

Durando Carlo, dì Rresoia, Ufficiale disciollo , per Genova­Dei Balzo Giuseppi*, napolìlano, por Civilavecchia,

A V V I S I

Dovendosi dui Comune di Rocca Priora veni­re alta esecuzione dei lavori stratlali esterni re­datti dal Piano e Perizia dol sig, Pietro Maria Mauri di duo tronchi di strada, uno cioè dal pun­ ' (o deMa Osteria della AJolara fino all' jrnfaoouo dal

•torvitoi'io di Rocca Priora, e 1' altro dall' imbocco di,dello Territorio, denominalo via dol Ituero fi­no al Ponto delta Porta di Rocca Priora , siccooio Lutiociò risulta da ven. dispaccio di Sua Kmza Rina il signor Card. Altieri Presiilente di Roma e Co­inarca del iti ottobre num. i:ì25S^ la Magistratu­ra fa intendere ai signori aspiranti, che nel gior­no ,{5 del venturo ineso di uovemliro j presso V óf­lìcio. AmmluisIraliYO , alle oro U> per lo 47, prò­* cederà all' nperlura dell' asta pubblica in due se­parali. appalli cioè : per li duo (ronchi straduli, u fonila in tmto e pur tutto del Capitolalo, da

cui non potrà deviarsi, e con. legge di prestaro idonea sicurtà.

Dall' Officio Amministrativo di Rocca Priora 25 ottobre i848.

Trai prodotti, ebo la chimica apparecchia poi bisogni giornalieri dell' uomo stimasi genor^tmento che quella specie di olio tibiamatopa&i^nm capii­lorum ( pascolo dei capelli ) , sia un ritrovato di molla utilità per 'la lesta , ilappotclió .no. conserva assai più lungamente la chioma, e la preserva dal­la canizie, mantenendo il coloro naturale ai ca­' pelli, e conservandoli nella loro fru^ebozza.

Chi no conosco In bontà, per \' uso che n' ab­bia fatto, può trovarlo vendibile in Roma al no­' gozjo del sig, Simonetlij posto iti via della Cro­ce num.3.

ANNUNZI GIUDIZIARI. Si fa noto colla presente inserzione , a for­

ma del disposto nei §§. 483 e 484 del Rcg. giud., come sotto il giorno 2:t cori­, ottobre avanti il Tri­

bunato Civile di Roma, Turno Camerale^ ò stato intimato all'IUmo e Hmo Monsig. Commissario della.li. C. A., ad istanza dei sig. Felice Zoppi Sarto , eii a carico del sig* Velico Falcioni impie­

gato Camerale , già domicilialo vicolo del Cinque num. 59 , od ora fi1 incognito domicilio j un alto di sequestro eseculivo per la somnja di scudi 41 e hnj, 29 , che scudi 34 debile principale , o scu­

di 7 o hoj. 29 spese, il lutto risultante da Sen­

tenza pronunciata dall' Assessore dol Tribunale Ci­

vilo il giorno 7 luglio corr. anno ; con riserva inol­

tro di continuare il medesimo atto esecutivo o di notificare con simile sequestro ai rappresenlanli il Yen, Ospi/Jo di S. Michele a llipa , ove il debi­

toro ha tillro impiego. K detto atto di sequestro si ò sotto il giorno 26 corr. ottobre a forma dei sndd. §§. 48:i e 484 notiiicalo al debitore signor

Falcioni , mediante afllssiono alla porla dell'udi­

torio. Pietro Paolo Valda^hini Proc*

Innanzi iMllmo o Hmo Monsig, Vicario Ge­neralo di Tivoli.

Ad istanza del signor Vincenzo ÀnlonelH Lo­. gale doni, in Korna vìa della Maddalena num. 16 rappresentato da) sig. Stanislao Viola Troo, ­ S* in­tima ai signori Rev. I)> Cosimo Segni anche corno cGtu'Ctle del defunto fra tolto Gio, Domenico Segni^ e Gio. Maria Sogni come altro coerede ambeduo (iomieitiali attuaimento in Poggio Ofnolfo.Regno di Napoli, qualmente al fascicolo num» 90L dell' an­no 1347 sono siali prodotti it Capitolalo 5 i cor­liOcali del Censo 0 dello ipoteche, V inlimaziono della trascrizione della Sentenza di "vendita 0 tuli* altro per proccdnro alla Yondlta giudiziale do* fon­di descritti nel Capitolato slesso e ciò sotto tutto lo riservo di "ragione. ­ A di 2!*» ottobre 1848: Io solloscriUo Cursore presso la Curia Vescovile di Tivoli ho aflìsso copio duo simili alla, porla del­l' uditorio a torma di leggo, 7>* Grossi Cura.

ROMA. NELLA TIPOGRAFÌA SALVIUGCI IN PIAZZA DE' SS. XII, APOSTOLI.