26c) Rifugio dell’Alpetto – Colle di Luca – Rifugio ... · Rocca del Lu 2697 M. Reisasso...
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Giro “largo” intorno al Monviso / 9190 / Giro “largo” intorno al Monviso
26c) Rifugio dell’Alpetto – Colle di Luca– Lago di Luca – Rifugio Grongios Martre
Difficoltà: EDislivello in salita: 880 m circaDislivello in discesa: 1400 m circaTempo di percorrenza: 5.50-6.40 oreCartine: qui sopra e a pag. 81
Si tratta di una traversata assai lunga, con pa-recchi saliscendi, per sentieri poco frequentati.Passando per il solitario Vallone Bulé si rag-giunge il Colle di Luca, che offre uno spettaco-lare panorama. Si prosegue per il Lago di Luca,
poi si scende verso il fondo della Val Varáita, finoad incontrare una vecchia mulattiera che tagliail pendio a mezza costa, entrando nel magnificoBosco dell’Alevé (vedi riquadro a pag. 22). Inoltrandosi per vari chilometri nell’esteso boscodi conifere, si raggiunge infine l’accogliente Ri-fugio Grongios Martre. In alternativa, con per-corso più diretto ma con finale in salita, si puòarrivare al Rifugio Bagnour.
Itinerario: dal Rifugio dell’Alpetto (2268 m) siva al vicino, antico ricovero. Si lascia a destra ilsentiero per il Passo Gallarino e il Rifugio Quin-tino Sella, e seguendo i segnavia bianco-rossisi scende a sinistra del Lago dell’Alpetto (2243
PuntaCaprera
3387
) ( 2991Passo delle
Sagnette
2268
Rifugiodell’Alpetto
Croce Bulè1811
) (Passo
Gallarino2727
Alpe Bulè 2061 2419
Cos
ta
Pelata
PuntaRasciassa
Cima delleLobbie
BivaccoBerardo
BivaccoBoarelli
Punta Dante3166
2764
Passo diSan Chiaffredo) (
2710
GrangeGheit
1912 RoccaJarea
2756
BivaccoBertoglio
2760
P. Malta2995
Casteldelfino
2820
3015
Grangedel Rio1988
Va
llo
ne
di
Va
lla
nta
Colledi Luca
2436) (
Puntadelle Guglie
2748
Lago Gallarino2621 Laghi
Bulè2268
Roccadel Lu2697
M. Reisasso
Villaretto1582
2706
Lago Bagnour
Lago Secco
2017
1897
Gr. Pralambert Sopr.
Gr. Peira Ciabri
Rocce di Vace2512
Rocche Sbrisà2607
Pian del Chiot
L. di Luca
L. Louserot
L. Cibuio
il Colletto2176
2676) (
Passodelle
Guglie
Madonnadella Neve1711
Gr. OrgieraRoccio
Peirauto
1810Gr. Pralambert
Sott.
Rif.Grongios
Martre1745
Rif.Bagnour
1833
RoccheCalou
Pian Arpiol
1974
Fons Mura
Pian del Truc
) (
2644
) (
2796
PassoSud dei Duc
2664
2377
) (
Passodel
Ranco2668
Gr. PeiroGronetto
Gr. Costanza
Collettodi Sopra
Croce diCiampagna
i Monti2621
) (Colletto
delle Lobbie
2592
) ( La Calatà2940
Roccedi Viso
3067L.i delle
Forciolline
2861
Guglia delleForciolline
RocceMeano
3060
) ( Colle Meano2959
2931
Val lone dei DucV.ne delle Giargiatte
Vallo
nede
l Tor
re
Lago dell’Alpetto2238
Lago dellaPellegrina
2538
2384 ) (PuntaMurel
2445
2398Testa Rossa
Costa
Ale Lunghe 26a
62
26b
6061
26c
26c
59 58
26c
0 km 1
Cartografia Chiantore
m). Superato l’emissario del lago si continua adattraversare l’ampio vallone in direzione sud, se-guendo con attenzione i segnavia e gli omettiperché il sentiero è quasi inesistente. Piegando leggermente a sinistra s’incontra unatraccia un po’ più marcata, che s’innalza versosud fra erba, rocce e pietrame, fino ad unavasta e piatta depressione a quota 2384 sullospartiacque tra il Vallone dell’Alpetto e il ValloneBulè, poco ad ovest della Punta Murel. Da qui si scende in direzione sud verso il fondodel Vallone Bulè: si attraversa un ripiano acqui-trinoso e si prosegue a mezza costa, lasciandoa destra la bella parete verticale detta PéiroJauno. Si piega un poco a sinistra per scaval-care un crinale a quota 2349, poi si riprende ladiscesa verso il fondo del vallone. Si scende per
un tratto in diagonale verso destra, quindi sipiega leggermente a sinistra e si continua la di-scesa in direzione sud sud-est, per pendii e ter-razzi erbosi. Piegando ancora a sinistra sulprato, il sentiero si abbassa verso la ben visibilemalga dell’Alpe Bulè. Giunti su un terrazzo er-boso a quota 2150 circa, si gira di nuovo a si-nistra per scendere in diagonale un pendio piùripido. Tornando a destra, il sentiero arriva nel-l’ampia conca dell’Alpe Bulé (2061 m), puntod’incontro di due rii. Si attraversano i due corsid’acqua e si raggiunge il sentiero che sale daOncino al Colle di Luca. Il vecchio sentiero, se-gnalato con qualche ometto di pietre, s’innalzafra erba e massi verso sud sud-est sulla spondadestra idrografica del rio. A quota 2200 circa, ilsentiero attraversa il rio e rimonta lo stretto val-
Il Lago dell’Alpetto, nei pressi dell’omonimo rifugio (4 luglio 2015)
traie. Sulla sponda meridionale del lago si trova unapiccola casa di pietra.
Il sentiero passa a poco a settentrione del lago,poi scende in diagonale verso oriente. Con unampio semicerchio si contorna la conca sotto-stante, che ospita il piccolo Louserot (termineprovenzale che significa “laghetto”). Si scende quindi verso sud, fino ad un ampioripiano erboso dove si trova un masso piatto,con scritte e frecce che indicano il Lago di Lucae Casteldelfino. Seguendo l’indicazione per Ca-steldelfino si prende il sentiero di destra e dopoun centinaio di metri s’incontra la fresca sor-gente Fons Mura (2171 m) che sgorga sottoun sasso. Con una breve salita si scavalca uncostone, poi si riprende la discesa: seguendoometti e segnavia si va prima verso ovest, poiverso sud-ovest, lungo una sorta di terrazzo er-boso sospeso sul fianco destro del vallone. Alla fine del terrazzo il sentierino scende più ri-pido, tra erba, massi e radi alberelli, sempre sulfianco destro dell’ampio vallone che al centro èstato sconvolto da una gigantesca frana. Giunti a quota 2000 circa, si taglia a destra inorizzontale tra erba e massi, poi si riprende ladiscesa in un valloncello sospeso, incontrandoil primo boschetto di pini cembri, oltre il qualesi sbuca sulla vecchia mulattiera che collegavaCasteldelfino, Villaretto e Castello di Pontechia-nale con la Madonna della Neve.
Verso la Madonna della Neve oggi non si può più an-dare, perché la mulattiera è stata distrutta dalla gigan-tesca frana che ha sconvolto il soprastante vallone.
Andando a destra in salita diagonale, si rag-giunge un costone coperto di pini, tra i qualipoco più in alto si scorge una croce di legno(Crous de Champagno, italianizzato sulle cartein “Croce di Ciampagna”). In dolce discesa tra icembri si arriva ad un bivio (1946 m) indicato dauna palina: lasciando a sinistra il sentiero iner-bito che scende a Bertines e Casteldelfino, siprosegue a destra per Pian del Chiot, GrangePralambert, Lac Bagnour. Il sentiero, all’inizio poco marcato, s’innalza dol-cemente, prima fra boschetti e radure, quindinel vasto Bosco dell’Alevé, interrotto solo qua
e là da piccole pietraie e accumuli di massi.Giunto a quota 2040 circa, il sentiero procedeper un tratto quasi in piano, poi riprende a salirenel bosco più rado, fino ad un bel ripiano dovesi alternano prati e boschetti (Pian del Chiot,2083 m; 1.30-1.40 ore dal Lago di Luca).
I termini chiot, ciot, clot indicano ripiani o avvallamentielevati dove meriggiano le greggi (Michelangelo Bruno,Alpi sud-occidentali, viaggio tra immagini e nomi diluoghi, pag. 230).
Attraversato il ripiano, il sentiero si abbassa indirezione ovest sud-ovest nella cembreta, finoad un bivio dove si trascura a sinistra il sentieroche scende a Grongio Foungiardo e Arbouin,per proseguire a mezza costa con begli scorcisul fondovalle. Dopo un tratto in discesa si attraversa un pia-noro coperto da folto bosco (1810 m circa), poisi sale fino ad un altro bivio, sotto le diroccateGrange Pralambert Soprano (1838 m).Lasciando a sinistra il sentiero che scende adArbouin e Bertines, si sale a destra fino ad in-contrare un’ulteriore biforcazione (1876 m).
La diramazione di destra sale al Lago Secco (1897 m)posto in una conca di massi in mezzo agli alberi, poicontinua in dolce salita nel bosco cosparso di massi,fino a sbucare sul ripiano che ospita il Lago Bagnour(2017 m), oltre il quale sorge l’omonimo rifugio (1.10-1.20 ore dal Pian del Chiot).
Si prende il sentiero di sinistra che procede amezza costa e, dopo un breve tratto, s’incontral’ennesimo bivio: si trascura a destra il ramo chesale a Pion di Ciaval, per continuare a sinistraverso Villaretto e Castello. L’ampio sentiero scende in diagonale tra gli al-beri fino a quota 1813 dove si biforca nuova-mente: si lascia a sinistra la diramazione perVillaretto e si continua a destra, prima in salitadiagonale, poi orizzontalmente, passando su-bito sopra ai ruderi delle Grange Baciasot. Procedendo a mezza costa si arriva al diroccatocasolare detto Peiro Grongetto (1857 m), sullamulattiera che collega Castello con il Lago Ba-gnour (vedi itinerario n. 1). Si scende a sinistra lungo la mulattiera e, dopoalcune centinaia di metri, si gira di nuovo a sini-
Giro “largo” intorno al Monviso / 9392 / Giro “largo” intorno al Monviso
loncello sul lato sinistro idrografico, fino a sbu-care poco più in alto su un ripiano erboso inparte ingombro di massi. Qui si attraversa altredue volte il ruscello, poi si prosegue in direzionesud per balze e ripiani pietrosi. Piegando infinea sinistra si guadagna il Colle di Luca (2437 m,2.20-2.40 ore dal Rifugio dell’Alpetto).
È un ampio e panoramico valico erboso, situato sullospartiacque Po-Varáita, tra la Punta delle Guglie e laPunta Rasciassa. È attraversato dall’antica mulattierache mette in comunicazione Oncino (Valle Po), conSampéyre (Val Varáita). Sul valico convergono anchealtri sentieri, provenienti da Casteldelfino, dal PassoGallarino e dal Colle di Cervetto.
Lasciando a sinistra il sentiero che scende nelvallone del Rio Milanese, si prende una dirama-zione che sale a destra. Il sentiero segnalato
procede verso ovest sull’arrotondato spartiac-que fra Po e Varáita. Dopo poche centinaia dimetri si arriva ad un bivio, dove si trascura a de-stra la diramazione per il Passo Gallarino e sicontinua a sinistra sullo spartiacque (segnaviae ometti). Dopo un tratto quasi in piano, il sen-tiero s’innalza a zigzag tra massi e rocce, fino asbucare a sinistra su un ripiano detritico a quota2550 circa. Qui il sentiero si affaccia sulla concadel Lago di Luca. Si traversa a destra per al-cune decine di metri, poi si scende verso sudper prati con massi e detriti.Il vecchio sentiero, indicato da numerosi ometti,scende con ampie svolte fino al Lago di Luca(2377 m, 40-50 minuti dal Colle di Luca).
È uno specchio d’acqua poco profondo, situato su unpanoramico ripiano erboso ai piedi di gigantesche pie-
Le Grange Pralambert Soprano, in una radura del Bosco dell’Alevè (7 luglio 2015)
94 / Giro “largo” intorno al Monviso
stra verso Villaretto: subito dopo, sulla destra,s’incontra il Rifugio Grongios Martre (1745 m,1.20-1.30 ore dal Pian del Chiot).
27) Rifugio Bagnour– Rifugio Grongios Martre – Castello – Maddalena – Chianale
Difficoltà: TDislivello in salita: 240 m circaDislivello in discesa: 470 m circa dal Rifugio Bagnour; 195 m circa dal Rifugio Grongios Martre.Tempo di percorrenza: 2.50-3.20 ore dal Rifugio Bagnour; 2.20-2.45 ore dal RifugioGrongios Martre.Cartina a pag. 81
È una traversata piacevole e poco faticosa. DalRifugio Bagnour si scende in meno di un’ora aCastello, frazione di Pontechianale. Si attraversala diga del lago artificiale e si prosegue sul latodestro idrografico della valle, per comodi sen-tieri, fino all’abitato di Chianale.
Itinerario: dal Rifugio Bagnour (2019 m) siscende tra i pini cembri verso sud-ovest, per unsentiero sconnesso con segnavia bianco-rossi.Piegando a destra si giunge nella bella concaprativa detta Pion di Ciaval (o Pion Giasset oPion Culet, 1948 m). Qui si lascia a destra ilsentiero per Pian Meyer e Grange Gheit (vedi iti-nerario n. 29) e si prosegue in discesa tra i pini,fino ad un bivio nei pressi di un casolare di pie-tra (Peiro Grongetto, 1857 m). Trascurando ladiramazione per il Lago Secco e Villaretto, siscende in direzione ovest nord-ovest. Si lasciaa sinistra un’altra diramazione per Villaretto e sipassa poco sopra il Rifugio Grongios Martre(1745 m). Continuando in discesa diagonale siarriva nei pressi del Rifugio Alevè (1582 m)dove s’incontra strada che collega Casteldelfinoa Pontechianale. Seguendo la strada verso de-stra, si sale in breve a Castello (1603 m), fra-zione di Pontechianale. Si passa tra le case, poi
si gira a sinistra per attraversare la diga chechiude a valle il Lago di Castello (o Lago diPontechianale).
Per realizzare il vasto lago artificiale è stata sacrificatal’antica frazione Chiesa, posta tra Castello e Madda-lena. I ruderi dell’antica frazione riemergono dalleacque solo quando il bacino è parzialmente svuotato.
Al termine dalla diga s’incontra un crocevia e siprende la carrareccia che sale a destra. Dopouna breve salita, la stradina (attrezzata in varipunti con panche e tavoli per il picnic) taglia conpiccoli saliscendi tra i larici, che lasciano spazioqua e là a belle vedute sul sottostante lago.Dopo 2 km circa si giunge su una strada asfal-tata, all’altezza della borgata Maddalena (1614m), sede del comune di Pontechianale. Seguendo la strada si arriva in breve davanti adun campeggio. Si lascia a destra il ponte cheporta nel centro abitato e si continua lungo unacarrareccia, sulla sponda destra idrografica delTorrente Varáita. La carrareccia si innalza dol-cemente fra boschetti e radure, fino ad incon-trare il Torrente Fiutrusa, affluente del Varáita,che occorre guadare. Sulla sponda oppostas’incontra un’altra carrareccia, che si segueverso nord in ripida salita. Dopo un centinaio dimetri, la stradina piega a sinistra trasformandosiin mulattiera che sale in una strettoia rocciosa. Poco a monte della strettoia s’incontra un bivioe si prende a destra il sentiero per Chianale(Sentiero naturalistico G. Crotto), segnalatocon segnavia bianco-rossi.Di qui passava l’antica via per Chianale, poi sostituitadalla strada che si sviluppa sull’altro lato della valle.
Il sentiero taglia a mezza costa il lato destroidrografico della valle, tra larici e radure, più omeno alla stessa altezza della strada asfaltatache corre sul versante opposto. Dopo 2 km circa si giunge in una vasta prateria,che si attraversa fino ad incontrare una stradasterrata. Seguendo la strada si supera su unponte il Cumbal Tirabue e si arriva in breve al-l’abitato di Chianale (1784 m).
Il Lago di Pontechianale visto dal Rifugio Savigliano (luglio 2001)