26 - Diocesi di TrevisoAldo Manuzio pone in mano agli studiosi suoi libri tasca-bili. L ideologia...

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C ULTURA & S OCIETÀ DI ETTORE VIO* La mostra delle tarsie lignee del Sansovino sottolinea lo splendido momento che Ve- nezia vive negli anni a caval- lo tra il XV e il XVI secolo. La ventata del Rina- scimento, in cui l’uo- mo è faber della sua storia, si riflette nell’arte, nella ricer- ca di nuove espres- sioni, nuovi materia- li, nuovi modelli. Il mondo è dei pensa- tori e degli artisti che colpiscono l’im- maginario colletti- vo. Il seme lasciato in basilica di san Marco da Paolo Uc- cello nelle decora- zioni prospettiche del pavimento e nei mosaici della cap- pella dei Mascoli, ha dato i suoi frutti. Dopo la lunga stagio- ne bizantina che ha fatto della città un capolavoro di funzionalità ed efficacia sociale, si apro- no i secoli in cui lo stile gotico dapprima si adegua alla funzionalità bizantina, poi la cancella e si esalta in opere come la Ca’ d’oro fino ad essere spazzato via in pochi anni dal rinascimento. I segni della sua presenza sono nelle opere dei Bon, dei Lombardo e del Codussi, tra tutte le Procuratie vecchie, potente segno urbano realiz- zato secondo i canoni dell’ar- chitettura rinascimentale. La scoperta della stampa a caratteri mobili apre a una imprevista diffusione di te- sti di ogni genere in Venezia. Aldo Manuzio pone in mano agli studiosi suoi libri tasca- bili. L’ideologia rinascimen- tale appare nei dossali e armari di Paolo e Antonio Mola (1505-1506) per la Sa- crestia della basilica. Gli intarsi presentano temi non religiosi sia, fatti salvi mode- sti accenni alla figura di San Marco in 9 dei 21 dossali. Quando Andrea Gritti (1523-1538), il doge della renovatio urbis, per la sua ìnfirmitas non potè più sali- re a pregare nel “pergolo grando”, Jacopo Sansovino arredò il presbiterio per ospi- tare la Signoria. Pannelli lignei racchiudevano lo spa- zio destinato al doge e agli uomini di governo. All’inter- no erano disposti i sedili e gli inginocchiatoi. Il trono del doge era a ridosso dell’Icono- stasi, di fronte all’altare, per essere visto e vedere gli uomini del suo governo. Alle sue spalle la tarsia della Giustizia. Le tarsie della Fortezza, Fede, e Carità sono a sud ad angolo con quella di san Marco, quelle della Pruden- za, Temperanza e Speranza a nord ad angolo con quella di san Teodoro. Il loro mes- saggio è monito al governo e garanzia ai veneziani della fede in Dio e del saggio agire della Signoria della Serenis- sima. E’ l’inizio del periodo classico. Questo inarrestabi- le processo è già nelle tarsie del presbiterio, ideate da Jacopo Sansovino, dal 1529 proto di san Marco. A lui sono dovute le architetture che hanno mutato l’aspetto e l’impianto della piazza san Marco. Negli anni ’50 anche in basilica di san Marco, come nell’intero paese, si sente il desiderio di liberarsi di arre- di di cui si è perduto il significato, per mettere in luce l’architettura originaria e recuperare spazio al pre- sbiterio. Le tarsie delle virtù sono accantonate, dimentica- te e alcune non più ritrovate. In occasione della sistema- zione del nuovo museo dioce- sano fatta negli anni ’70 dal direttore monsignor Gino Bortolan, espone, con corni- ci e pannelli de- corati, la due tar- sie della Fede e della Fortezza ri- trovate. La tar- sia della Giusti- zia, rimossa fin dall’Ottocento, è esposta nel mu- seo Correr. Una decina di anni la Soprintendenza di Venezia segna- la alla Procurato- ria che due tar- sie del presbite- rio sono state vendute ad un’asta d’anti- quariato e che al- tre due sono re- clamizzate da un antiquario a Ro- ma. Con l’aiuto dei carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Cultu- rale di Venezia si entra in possesso delle 4 tarsie perdu- te, ora esposte nel Salone dei Banchetti del museo. Quelle della Carità e di San Marco sono ancora disperse. La mo- stra propone la posizione originaria nel presbiterio delle tarsie delle Virtù appli- cate sulla documentazione fotografica degli anni ’50 e di quelle dei Patroni entro la struttura lignea e i pannelli decorativi recuperati da monsignor Gino Bortolan. * Curatore - Proto onorario di San Marco MOSTRA "L’ultima Cena" del Tintoretto inserita ieri nell’ambito della mostra su El Greco a Ca’ dei Carraresi VENEZIA - Quattro delle sei tarsie perdute che ornavano il presbiterio della Basilica di San Marco, dopo essere state ritrova- te dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del patrimonio culturale, saranno visibili da venerdì e fino al 25 aprile nella Sala di Sant’Apollonia, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17. Ecco un intervento del curato- re della mostra Ettore Vio, dall’1 aprile proto onorario di San Mar- co, un saluto al mondo culturale dopo una reggenza trentennale. MESTRE PORDENONE VENEZIA Le tarsie ritrovate che"proteggevano" le preghiere del doge IL SALUTO DEL PROTO «ll loro messaggio è monito al governo e garanzia ai veneziani della fedein Dio e del saggio agire della Signoria della Serenissima» TREVISO - Un inedito del Tinto- retto è l’ultima chicca per la mostra su El Greco, aperta anco- ra fino all’1 maggio alla Casa dei Carraresi. L’opera dell’artista veneziano del ’500, dalle cui opere Dominikos Theotokopou- los - El Greco, trasse ispirazione nel decennio trascorso nel Belpa- ese, è un dipinto che ricalca fedelmente, anche se in dimen- sioni inferiori, la celebre "Ulti- ma cena", ospitata dalla chiesa veneziana di San Trovaso. Il ritrovamento si deve agli esperti Lionello Puppi e Maria Letizia Paoletti, che lo hanno presentato ieri nell’ambito della mostra. Il dipinto, un olio su tela databile 1559 circa e apparte- nente a collezione privata, fu acquistato dagli attuali proprie- tari in Svezia dalla vendita dei beni del Castello Örbyhus (Up- psala), i cui ultimi proprietari avevano rapporti stretti con Hermann Göring, leader della Germania nazista e appassiona- to collezionista d’arte, che pro- babilmente l’ebbe nella sua rac- colta. Il tratto tipico del Tintoret- to fu riportato alla luce da un accurato restauro negli anni scorsi. Fabrizio Gifuni rende omaggio ad Albert Camus, a cent’anni dalla nascita, con un’ intervista impossibile tratta da “l’Etran- ger” domani alle 20.45 al Teatro Verdi. Eranosparite, sarannoesposte da venerdì aSant’Apollonia TREVISO Un Tintoretto inedito alla mostra su El Greco Oggi alle 18 alla Feltrinelli si presenta il libro di Roberto Tiraboschi "La bottega dello speziale. Venetia 1118 d.C." (Edizioni E/O). Partecipa Annalisa Bruni Domani alle 17 a Palazzo Grimani è il programma il concerto con spettacolo di danza "Le nozze Duodo - Grimani", di Gaetano Grossatesta. IN MOSTRA La tarsia lignea disegno di Sansovino (prima metà del XV sec) che rappresenta la prudenza. Sotto il proto onorario Ettore Vio 26 PTV Mercoledì 6 aprile 2016 (C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.41.15.21

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CULTURA & SOCIETÀ

DI ETTORE VIO*

La mostra delle tarsie ligneedel Sansovino sottolinea losplendido momento che Ve-nezia vive negli anni a caval-lo tra il XV e il XVI secolo.La ventata del Rina-scimento, in cui l’uo-mo è faber della suastoria, si riflettenell’arte, nella ricer-ca di nuove espres-sioni, nuovi materia-li, nuovi modelli. Ilmondo è dei pensa-tori e degli artistiche colpiscono l’im-maginario colletti-vo. Il seme lasciatoin basilica di sanMarco da Paolo Uc-cello nelle decora-zioni prospettichedel pavimento e neimosaici della cap-pella dei Mascoli,ha dato i suoi frutti.Dopo la lunga stagio-ne bizantina che hafatto della città uncapolavoro di funzionalitàed efficacia sociale, si apro-no i secoli in cui lo stilegotico dapprima si adeguaalla funzionalità bizantina,poi la cancella e si esalta inopere come la Ca’ d’oro finoad essere spazzato via inpochi anni dal rinascimento.I segni della sua presenzasono nelle opere dei Bon, deiLombardo e del Codussi, tratutte le Procuratie vecchie,potente segno urbano realiz-zato secondo i canoni dell’ar-chitettura rinascimentale.

La scoperta della stampa acaratteri mobili apre a unaimprevista diffusione di te-

sti di ogni genere in Venezia.Aldo Manuzio pone in manoagli studiosi suoi libri tasca-bili. L’ideologia rinascimen-tale appare nei dossali earmari di Paolo e AntonioMola (1505-1506) per la Sa-crestia della basilica. Gliintarsi presentano temi nonreligiosi sia, fatti salvi mode-sti accenni alla figura di SanMarco in 9 dei 21 dossali.

Quando Andrea Gritti(1523-1538), il doge dellarenovatio urbis, per la suaìnfirmitas non potè più sali-re a pregare nel “pergologrando”, Jacopo Sansovinoarredò il presbiterio per ospi-

tare la Signoria. Pannellilignei racchiudevano lo spa-zio destinato al doge e agliuomini di governo. All’inter-no erano disposti i sedili e gliinginocchiatoi. Il trono deldoge era a ridosso dell’Icono-stasi, di fronte all’altare, peressere visto e vedere gliuomini del suo governo. Allesue spalle la tarsia dellaGiustizia.

Le tarsie della Fortezza,Fede, e Carità sono a sud adangolo con quella di sanMarco, quelle della Pruden-za, Temperanza e Speranzaa nord ad angolo con quelladi san Teodoro. Il loro mes-

saggio è monito al governo egaranzia ai veneziani dellafede in Dio e del saggio agiredella Signoria della Serenis-sima. E’ l’inizio del periodoclassico. Questo inarrestabi-le processo è già nelle tarsiedel presbiterio, ideate daJacopo Sansovino, dal 1529proto di san Marco. A luisono dovute le architettureche hanno mutato l’aspetto el’impianto della piazza sanMarco.

Negli anni ’50 anche inbasilica di san Marco, comenell’intero paese, si sente ildesiderio di liberarsi di arre-di di cui si è perduto il

significato, per mettere inluce l’architettura originariae recuperare spazio al pre-sbiterio. Le tarsie delle virtùsono accantonate, dimentica-te e alcune non più ritrovate.

In occasione della sistema-zione del nuovo museo dioce-sano fatta negli anni ’70 daldirettore monsignor GinoBortolan, espone, con corni-

ci e pannelli de-corati, la due tar-sie della Fede edella Fortezza ri-trovate. La tar-sia della Giusti-zia, rimossa findall’Ottocento, èesposta nel mu-seo Correr. Unadecina di anni laSoprintendenzadi Venezia segna-la alla Procurato-ria che due tar-sie del presbite-rio sono statevendute adun’asta d’anti-quariato e che al-tre due sono re-clamizzate da unantiquario a Ro-ma. Con l’aiuto

dei carabinieri del Nucleo diTutela del Patrimonio Cultu-rale di Venezia si entra inpossesso delle 4 tarsie perdu-te, ora esposte nel Salone deiBanchetti del museo. Quelledella Carità e di San Marcosono ancora disperse. La mo-stra propone la posizioneoriginaria nel presbiteriodelle tarsie delle Virtù appli-cate sulla documentazionefotografica degli anni ’50 edi quelle dei Patroni entro lastruttura lignea e i pannellidecorativi recuperati damonsignor Gino Bortolan.

* Curatore - Protoonorario di San Marco

MOSTRA"L’ultima Cena"

del Tintorettoinserita ierinell’ambito

della mostrasu El Greco

a Ca’ deiCarraresi

VENEZIA - Quattro delle seitarsie perdute che ornavano ilpresbiterio della Basilica di SanMarco, dopo essere state ritrova-te dai Carabinieri del Nucleo diTutela del patrimonio culturale,saranno visibili da venerdì e finoal 25 aprile nella Sala diSant’Apollonia, dal martedì alladomenica dalle 10 alle 17.

Ecco un intervento del curato-re della mostra Ettore Vio, dall’1aprile proto onorario di San Mar-co, un saluto al mondo culturaledopo una reggenza trentennale.

MESTRE PORDENONE VENEZIA

Le tarsie ritrovateche "proteggevano"le preghiere del doge

IL SALUTO DEL PROTO«ll loro messaggio è monitoal governo e garanzia ai venezianidella fede in Dio e del saggio agiredella Signoria della Serenissima»

TREVISO - Un inedito del Tinto-retto è l’ultima chicca per lamostra su El Greco, aperta anco-ra fino all’1 maggio alla Casa deiCarraresi. L’opera dell’artistaveneziano del ’500, dalle cuiopere Dominikos Theotokopou-los - El Greco, trasse ispirazionenel decennio trascorso nel Belpa-ese, è un dipinto che ricalcafedelmente, anche se in dimen-sioni inferiori, la celebre "Ulti-ma cena", ospitata dalla chiesaveneziana di San Trovaso. Il

ritrovamento si deve agli espertiLionello Puppi e Maria LetiziaPaoletti, che lo hanno presentatoieri nell’ambito della mostra.

Il dipinto, un olio su teladatabile 1559 circa e apparte-nente a collezione privata, fuacquistato dagli attuali proprie-tari in Svezia dalla vendita deibeni del Castello Örbyhus (Up-

psala), i cui ultimi proprietariavevano rapporti stretti conHermann Göring, leader dellaGermania nazista e appassiona-to collezionista d’arte, che pro-babilmente l’ebbe nella sua rac-colta. Il tratto tipico del Tintoret-to fu riportato alla luce da unaccurato restauro negli anniscorsi.

Fabrizio Gifuni rende omaggio ad AlbertCamus, a cent’anni dalla nascita, con un’intervista impossibile tratta da “l’Etran-ger” domani alle 20.45 al Teatro Verdi.

Erano sparite, saranno esposte da venerdì a Sant’Apollonia

TREVISOUn Tintoretto inedito alla mostra su El Greco

Oggi alle 18 alla Feltrinelli si presenta illibro di Roberto Tiraboschi "La bottegadello speziale. Venetia 1118 d.C."(Edizioni E/O). Partecipa Annalisa Bruni

Domani alle 17 a Palazzo Grimani è ilprogramma il concerto con spettacolo didanza "Le nozze Duodo - Grimani", diGaetano Grossatesta.

IN MOSTRALa tarsia lignea

disegno diSansovino

(prima metàdel XV sec) cherappresenta la

prudenza.Sotto il proto

onorarioEttore Vio

26 PTV Mercoledì 6 aprile 2016

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Il gioco della maschera, nel loroteatro, è «radicale e assoluto». Perchéle loro maschere non parlano, eppuresono estremamente chiassose e loqua-ci. «Emozionali». E con quei faccioniallungati, un po’ sghembi e struggen-ti, anche estremamente divertenti.Dopo tutto, si può parlare senzaparole, usando il corpo, la gestualità eil movimento: i Familie Flöz lo ribadi-scono da più di 20 anni, con spettacoliormai diventati veri e propri cult intutto il mondo. Dopo la toccata e fugadell’anno scorso con "Infinita", lacompagnia tedesca ritorna adesso inVeneto con "Hotel Paradiso" (ieri seraal Sociale di Cittadella, oggi e domanial Toniolo di Mestre, dall’8 al 10 alComunale di Treviso), un giallo «slap-stick ad alto tasso di comicità», tuttoambientato in un delizioso albergo dimontagna «dove ogni cosa sembraperfetta, ma all’improvviso si trasfor-ma in un inferno».

Gianni Bettuzzi, anima italiana deitre direttori artistici dei Flöz, si èinnamorato della compagnia 16 annifa, e da allora non l’ha più lasciata,condividendo in toto il progetto deidue fondatori, Hajo Schüler e MarkusMichalowski. L’arte dei Flöz nascedal teatro di figura e dalla clownerie,dalla danza e l’acrobazia, ma restasempre fortemente drammaturgica.

In "Hotel Paradiso" da dove sietepartiti? Dalle maschere?

«No, le maschere arrivano per ulti-me. All’inizio volevamo fare un gialloanni ’50, non c’era nient’altro. Poi ilgruppo di attori, col regista, si èmesso a fare improvvisazione, crean-do i personaggi. Da qui arrivano lescene, piccole situazioni che diventa-no più grandi. Quindi le drammatur-gie. Infine le maschere, tutte opera diHajo Schüler».

Come procedete?«Prima si crea il personaggio, poi la

maschera va assorbita nel corpodell’attore: a volte, nel momento il cuicorpo e maschera si incontrano, pos-

sono nascere cose inaspettate».Che potere speciale ha la masche-

ra per voi?«Si muove in più direzioni: dà

capacità espressive incredibili, percui lo stesso attore in tre secondipassa dall’essere un bimbo di tre annia un vecchio di ottanta. Senza lamaschera non funzionerebbe».

E poi?«È magia: permette il completo

coinvolgimento del pubblico. La ma-schera non è intellettuale, è emoziona-le. Non esprime concetti, ma senti-menti puri. La maschera non esistesenza pubblico, perché vive nell’im-maginazione dello spettatore. E l’atto-re riceve energia vitale da questoincontro. C’è questo fluido di energiatra palco e platea che rende glispettacoli dei Flöz unici».

© riproduzione riservata

FESTIVAL

A Pordenone le vocidell’inchiesta, a Triestelibri e giornalismo

TEATRO Il fenomeno Familie Flöz a Cittadella, Mestre e Treviso con "Hotel Paradiso"

Un giallo in maschera«I nostri personaggi non parlano, ma sono estremamente espressivi»

CULTURA& SPETTACOLI

PORDENONE - Dopo Dedica entra nel vivoin Friuli Venezia Giulia la stagione deifestival culturali: riparte ancora Pordenone,dal 13 al 17 aprile, con "Le Voci dell’Inchie-sta", dedicato al giornalismo di indagine eappofondimento, al documentario e al “cine-ma del reale”, con mostre fotografiche,incontri e omaggi. In cinque giorni sarannoproposti più di 50 eventi con oltre 40 ospiti,tra registi, esperti, giornalisti, e una selezio-ne di 30 documentari italiani e internaziona-li. Fra i temi in programma le migrazioni, iltrentennale del disastro di Chernobyl e ilquarantennale del terre-moto che sconvolse laregione nel 1976, di cuiil festival ricorderà la"copertura" delle televi-sioni e della stampa, conun incontro fra il diretto-re della Rai regionaleGuido Corso, del Mes-saggero Veneto Tomma-so Cerno e del Gazzetti-no Roberto Papetti. Fragli ospiti il linguista e attivista americanoNoam Chomsky e il giornalista Gianni Minà.A Trieste si è invece presentato ieri "Link2016, Premio Luchetta incontra": 65 i prota-gonisti e 35 gli eventi dal 22 al 25 aprile, sugiornalismo e attualità. Apre i lavori Giovan-ni Floris (foto), autore di “La prima regoladegli Shardana” (Feltrinelli) e chiude Mar-cello Sorgi, con l’anteprima del suo “Colos-seo vendesi” (Bompiani): fra gli altri ospitiAntonio Di Bella, Mauro Corona, ToniCapuozzo, Paolo Rumiz, Pino Roveredo,Gianna Schelotto con Massimo Cirri.

Chiara PavanTREVISO

IL DIRETTORE ITALIANO«Un impasto comico

fra danza e acrobazia»

LA COMPAGNIAUna scena

dellospettacolo,

un gialloambientato

in un deliziosoalbergo di

montagna chesi trasforma

in un "inferno"

IN FARMACIA

PTV 27Mercoledì 6 aprile 2016

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TREVISO

Gay Pridepatrocinioa metà

P. Calia a pagina IV

TERRORISMO Sbarra all’ingresso e un occhio elettronico per identificare le targhe dei mezzi autorizzati

Canova, zona rossa e telecamereMisure di sicurezza all’aeroporto dopo Bruxelles: terminal inaccessibile alle auto private

ORSAGO

Auto arietecontro il Crai:devastato

Fioretti a pagina XVI

Lutto nel mondo della ristorazione trevi-giana. Pierino Filippini, 78 anni,da 46storico titolare del ristorante L’Incontrocon il "gemello" Giacomino Benvegnù, èmorto ieri all’ospedale Ca’ Foncello.Pierino era il fratello di Arturo Filippini,titolare del ristorante "da Alfredo" e dellacatena Toulà: «Per me non era solo ilfratello maggiore, ma anche un maestroe un padre». Cordoglio anche dal gover-natore Zaia e dal sindaco Manildo.

QUINTO / PAESE

Lascia al verdei condomini:otto mesi

Favaro a pagina VII

Santa Galla. Figlia del console Simmaco, alla mortedel marito attese per molti anni presso la chiesa diSan Pietro alla preghiera, alle elemosine, ai digiuni ead altre opere sante; il suo beato transito è statonarrato dal papa san Gregorio Magno.

� NIENTE SCONTINonostante il risarcimento di duemila europer ognuna delle 13 parti civili, il giudice haconsiderato troppo lieve il patteggiamento adue anni di Alessandro Malavisi, il cardiolo-go 50enne che operava a Conegliano.

� DI NUOVO IN AULAIl medico deve rispondere di violenzasessuale. Tornerà in aula e potrà ripresenta-re la richiesta di patteggiamento ma afronte di un risarcimento più elevato per legiovani pazienti.

Miriade a pagina VI

CONEGLIANO Il cardiologo accusato di violenza sessuale da 13 donne: «Pochi due anni»

Visite hard: patteggiamento negato

� ALLARMESarà stato anche il terrori-sta passato indenne per ilCanova, ma l’ente checontrolla la sicurezza delvolo, l’Enac, dopo i recen-ti attentati ha impostoall’aeroporto trevigianodelle misure di sicurezzastraordinarie, con una zo-na rossa accessibile soloa pochi e telecamereovunque.

� CONTROLLILa zona antistante l’aero-stazione sarà di fatto ir-raggiungibile. Sbarre con-trollate da telecamere la-sceranno passare soltan-to le targhe autorizzate:mezzi di servizio e busnavetta. In compenso, davenerdì ripartono i voliregolari per Bruxelles.

L'amore presto o tardi si svela daglisguardi.

TREVISO Con Giacomino Benvegnù titolare del ristorante di porta Altinia

Addio Pierino, patron dell’IncontroG. Pavan a pagina XIII

CASALE

Cade in casa di riposoe muore in ospedaleI familiari: risarciteciBattaglia legale in vista dopoil decesso di una ospite 95enne:«Colpa di una disattenzione»

Favaro a pagina VIII

Vendesi prefettura: Manildo a Roma

Volpatoa pagina X

IL SANTO DEL GIORNO

VEDELAGO

Marca Occidentalel’unione

dei 5 Comuniora è realtà

IL PROVERBIO

Un affareda 16 milioniper le cassedi Ca’ Sugana

LUTTO Pierino Filippinititolare dell’Incontro

P. Caliaalle pagine II e III

Favaro a pagina V

I PARENTI di un’anzianapronti a fare causa

Manildo oggi a Roma alministero dell’Interno perdefinire la cessione delpalazzo della prefettura.Operazione da 16-17milioni che farebbesaltare il trasferimentodella rappresentanzadel governo all’Appiani.

GLI ABUSIin ambulatorio

del medicocardiologosono finitidavanti

al giudice

minima 10massima 21vento: debole

IL SOLEsorge alle tramonta alle6.40 19.47

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Redazione: 31100 Treviso, via Toniolo 17 � 0422/410270 - fax 041/665179 - [email protected]

Mercoledì6 Aprile

2016(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 79.41.15.21

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FONDAZIONE CASSAMARCA Il presidente ha un documento da far valere con il Demanio

De Poli ha un jolly: il precontrattoCa’ Spinedapronta a spostarsi

Salta cosìil trasloco

nella Cittadelladelle Istituzioni

Paolo CaliaTREVISO

Giornata importante quella dioggi per il sindaco GiovanniManildo: è atteso a Roma, alministero dell'Interno, per ini-ziare a definire la cessionedella Prefettura. L'affare parein dirittura d'arrivo e per lecasse del Comune si trattereb-be di un vero colpo grosso. Ilpalazzo viene infatti valutato16-17 milioni di euro, soldiche sarebbe accolti come man-na dal cielo considerati i taglidi bilancio previsti per i prossi-mi mesi. È dall'autunno scorsoche il sindaco lavora a questaoperazione. A farsi avanti fu ilDemanio per un primo, infor-male, contatto e per capire seil Comune fosse disposto avendere lo storico immobile.La trattativa nacque così, sen-za grosse aspettative. Ma, conil passare delle settimane, l'in-teresse prima del Demanio epoi del ministero dell'Internodi tornare in possesso di unedificio storico, sede del rap-presentante del Governo, si èfatta sempre più concreta. Eadesso si sta arrivando a unaconclusione.

La Prefettura, passando nel-le mani del ministero, nondovrà più trasferirsi all'Appia-ni. E dire che nel 2013 sembra-va tutto fatto. Il Demanio ave-va anche definito "congruo" ilcanone d'affittoproposto dall'Ap-piani srl, societàstrumentale del-la FondazioneC a s s a m a r c a ,per ospitare ilPrefetto, i dipen-denti e tutti gliuffici nella mo-dernissima sedericavata agli ulti-mi due piani delcomplesso "M"della Cittadelladelle Istituzioni.Un via libera ac-colto con grandefavore dal presi-dente Dino De Poli. Manildoinvece si ritrovò nella condi-zione di dover pensare a comeutilizzare un palazzo prestigio-

so, infilato nel cuore del città,ricevuto in eredità dal com-plesso giro d'immobili del Ri-siko avviato dal suo precedes-sore Gian Paolo Gobbo.

In un primo momento ilsindaco era dell'idea di nonvendere ma di poter utilizzarela Prefettura sia come palazzodi rappresentanza sia per spo-stare al suo interno qualcheufficio come quelli dell'Urbani-stica o dei Lavori pubblici.

Una convinzione però prestoaccantonata di fronte alla lun-ga lista dei problemi, primotra tutti i costi per ristruttura-re il tutto. Senza contare che,nel frattempo, la FondazioneCassamarca aveva provvedu-to a trovare una soluzioneanche per gli uffici bisognosidi nuovi spazi, mettendo adisposizione del Comune mil-le metri quadrati sempreall'Appiani, nel blocco dove hala sede Unindustria. Infinel'interessamento del Demanioha spazzato via ogni dubbio.

Quello di oggi si preannun-cia quindi come un giornoimportante: a Roma, se tuttoandrà per il verso giusto, sipotrà arrivare alla definizionedel prezzo e delle modalità divendita. E per Ca’ Suganasarebbe una vera svolta.

TREVISO - (p. cal.)Mentre la trattativaper la Prefettura sem-bra arrivata a una svol-ta, continua sotto trac-cia anche il ragiona-mento sull'opportunitàdi spostare la sede del-la Fondazione Cassa-marca da Ca’ Spinedaall'Appiani. In Fonda-zione se ne parla, sep-pur molto informal-mente, e a Ca’ Suganainvece si attende. Poteraprire definitivamenteal pubblico lo splendi-do palazzo di piazzaSan Leonardo, liberodagli uffici, sarebbe ildegno completamentedella ristrutturazioneche presto cambierà ilvolto di tutta la zona.

TREVISO - (p. cal.) A Ca’Spineda si limitano a osser-vare. La scelta della Prefettu-ra di non andare più all'Ap-piani non è di certo piaciuta.La vicenda ricorda molto ladiatriba con la Camera diCommercio. In questo caso

però potrebbero non essercirisvolti giudiziari, anche se ipresupposti ci sarebbero.Qualche bene informato di-ce infatti che in Fondazioneesisterebbe una sorta di pre-contratto con cui il Demaniodarebbe il via libera al traslo-

co. A dire ilvero un attoufficiale c'è:il parere posi-tivo con cuiproprio il De-manio ha ap-provato il ca-none d'affittoproposto daCa’ Spinedaper occuparela nuova sededell'Appiani.Un documen-to che, se tira-to fuori, po-trebbe crearequalche pro-blema. Del re-sto nel conten-zioso con la

Camera di Commercio èstato sufficiente mettere adisposizione dei giudicicarteggi, delibere e proget-ti, e non un contratto, persottolineare come l'enteavesse cambiato ideasull'ipotesi del traslocoquando ormai tutto erapronto.

Il caso della Prefettura èperò diverso: gli spazi sonostati solo individuati e laFondazione non ha ancoraspeso per allestirli. Sullavicenda comunque nonsembrano spirare venti diguerra e la Fondazione nonpare avere intenti bellico-si. Anzi, in fin dei conti sela Prefettura decidesse dinon traslocare più non sa-rebbe una grande tragedia.Nei cassetti di Ca’ Spinedaè pronto già da tempo unpiano B. Si tratta dellanuova dislocazione dell'uni-versità, diventata negli ulti-mi mesi una priorità peruna questione di costi e diprospettive di sviluppo.

la cittàche cambia

Prefettura al ministero: 16 milioniTrattativa in dirittura d’arrivo: Manildo oggi va a Roma per definire il prezzo della cessione

SODDISFATTO Manildo esce dalla Prefettura: l’affare si concluderà a Roma

PrimoPiano

DOCUMENTO RISERVATODino De Poli, presidente della Fondazione,

ha una carta segreta da giocarenel confronto con la Camera di commercio

PIAZZADEI SIGNORIè statala sedestoricadellaPrefettura:la trattativain corsole permetteràdi nonspostarsi

II TV Mercoledì 6 aprile 2016

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Page 5: 26 - Diocesi di TrevisoAldo Manuzio pone in mano agli studiosi suoi libri tasca-bili. L ideologia rinascimen-tale appare nei dossali e armari di Paolo e Antonio Mola (1505-1506) per

LA CONTESA

Cameradi commerciosentenza fra pochi mesi

All’Appiani si cambiaora arriva l’università

LA SVOLTA Nuove destinazioni per gli edifici che rimarranno vuoti: si trasferisce Ca’ Foscari

TREVISO - (p. cal.) L'addiodefinitivo della Prefetturaall'Appiani non sconvolge piùdi tanto i piani di FondazioneCassamarca. A Ca’ Spinedal'avevano ormai messo in pre-ventivo e i segnali degli ultimimesi, su tutti l'assoluto silenziosu tutto quello che avrebbepotuto riguardare un possibiletrasloco, erano stati ben chiari:l'ultimo capitolo dell'ormai lo-goro Risiko immobiliare eradestinato a chiudersi molto ma-le. Ma questo non ha fermato iprogetti che prevedono un Ap-piani sempre più calato nellarealtà cittadina e sempre piùrivolto all'università. È infattisempre più probabile che lanuova casa dei corsi venezianipossa essere la cittadella delleIstituzioni.

In questi mesi in Fondazionel'argomento è stato discussopiù volte e sul piatto sono finitiun paio di argomenti di nonpoco conto. Da un lato c'è lanecessità di Ca’ Foscari ditrovare nuovi spazi. I corsitrevigiani stanno diventandoun fiore all'occhiello e in lagu-na hanno deciso di potenziarliancora di più, puntando molto

anche su master di alto livello.Ma uno sviluppo del genere,che non esclude nemmeno l'ar-rivo di altre facoltà, ha bisognodi locali e servizi nuovi: esatta-mente quello che la piccolaporzione di ex distretto milita-re occupata oggi non può garan-tire. L'Appiani invece di spazine ha in abbondanza, a comin-ciare dalla torre un tempodestinata alla Camera di Com-mercio. E adesso si aggiungo-no anche i due piani dell'edifi-cio "M", sulla carta pronti perospitare gli uffici prefettizi.

Secondo argomento che spin-ge l'università verso l'Appiani:la necessità di vendere tutto ilcomplesso dell'Ex Distretto. ACa’ Spineda avevano anchecullato l'idea che potesse esse-re Ca’ Foscari stessa a presen-tare un'offerta per l'intero com-plesso, trasformandolo così inuna cittadella universitarianel cuore della città. Scenarioperò impossibile. L'operazioneimmobiliare ha comunque po-tenzialità enormi ed esistequalche interesse di grossigruppi e fondi d'investimento.

PrimoPiano

TREVISO - (p. cal.) Sta arrivando allaconclusione il contenzioso che vede difronte la Fondazione Cassamarca e laCamera di Commercio (nella foto ilpresidente Nicola Tognana). L'oggettodella contrapposizione è la decisionedell'ente camerale di bloccare il traslo-co all'Appiani, rifiuto arrivato quandola Fondazione aveva già completamen-te allestito la nuova sede. Come risarci-mento danniCa’ Spineda hasparato alto: 15milioni di euro.Nei giorni scor-si sono stati sen-titi gli ultimi te-stimoni, men-tre è pratica-mente stata ulti-mata l'ultimaperizia per sta-bilire se la ri-chiesta di risar-cimento sia con-grua o meno.Per l'iniziodell'estate è attesa la sentenza.

In Fondazione sono sicuri in un esitopiù che positivo: secondo la loro teoria,la Camera di Commercio, guidata dalpresidente Nicola Tognana, ex membrodel consiglio d'indirizzo della stessaFondazione, si sarebbe tirata indietroquando ormai tutti gli accordi erano giàstati presi. La difesa invece si basasulla presunta assenza di un formaleatto scritto. Ancora qualche mese ditempo e l'ultima parola la metterà ilgiudice.

LA CITTADELLADELLE ISTITUZIONIall’area Appianinon ospiteràpiù Prefetturae Cameradi Commercioma accoglieràaule e ufficidella sedetrevigianadell’universitàdi Venezia

• Mostra mercato di piante, fiori ed articoliper il giardinaggio

• Fiera motori con i miglioriconcessionari di Treviso

BORGO CAVOURIN FIORE

Domenica 10 aprileDomenica 17 aprile

TV IIIMercoledì 6 aprile 2016

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CRAC COMPIANO

Ritorna all’asta anche il tavolo da biliardo del "patron"

Scossa da mille discussioni epolemiche, la giunta si avviaverso la decisione di non conce-dere il patrocinio al Gay Pride.O meglio: di concederlo solo alcartellone degli eventi, che han-no una valenza culturale diqualità, ma non al corteo inprogramma a fine giugno. L'uni-ca mediazione possibile ma dif-ficilmente accettabile dagli or-ganizzatori. Il sindaco Giovan-ni Manildo ha però chiestougualmente alle varie forze po-litiche che lo sostengono unadecisione unanime, ipotesi cheappare impossibile. Le spacca-ture sono evidenti. In giuntaalmeno quattro assessori sonopronti a votare contro il patroci-nio. Si tratta del vicesindacoRoberto Grigoletto, dell'assesso-re ai Lavori Pubblici OfelioMichielan, di quella alla Attivi-tà Produttive Paolo Camolei edell'assessore alla partecipazio-

ne Liana Manfio. A favore Cate-rina Cabino (Scuola), Alessan-dra Gazzola (Bilancio) e Lucia-no Franchin (Cultura e Ambien-te). Poi c'è il sindaco che, ormaida settimane, sta tentando dimetterci una pezza e trovare uncompromesso. Le stesse spacca-ture emergono anche tra leforze di maggioranza. A favoredel patrocinio ci sono un pezzodel Pd (Tocchetto, Tonella, Nie-ri, Pelloni e Roma), Sel e la listaImpegno Civile. Contrari la li-sta Per Treviso, Sinistra Civica,la fetta del Pd formata daRoberto Pizzolato e GiancarloZuliani. Ancora in bilico la listaTreviso Civica. In questo qua-dro prendere una decisionenon è semplice. Eppure la giun-ta è chiamata a dare una rispo-sta in tempi celeri alla doman-da di patrocinio ufficialmentedepositata la scorsa settimanadal Comitato Organizzatoredell'Onda Pride. Un responsopotrebbe arrivare già oggi. Ma-nildo pare intenzionato a trova-

re una via d'uscita per salva-guardare le diverse sensibilitàproponendo, appunto, di appog-giare il cartellone degli eventima non la variopinta, e contesta-ta, sfilata conclusiva. Questaipotesi però potrebbe non piace-re al Comitato Organizzatoreche, a quel punto, preferirebberinunciare del tutto a ogni for-ma di patrocinio.

TREVISO - (zan) Ritorna all'asta una parte dei beni(esclusi gli immobili) delle società del gruppoCompiano. In attesa della vendita internazionaleper le fuoriserie e le auto di lusso collezionatedall'ex patron Luigi Compiano e dopo tre preceden-ti incanti, i lotti sono ormai piuttosto scarni. Il

pezzo più pregiato è forse rappresentato da unaserie di oggetti di argenteria. Venduto un tavolo dabiliardo con stecche, rimane invece un altro tavoloda carambola (a 460,80 euro). Per gli interessati,l'appuntamento è giovedì 14 aprile, alle 16, nellasede dell'Istituto vendite giudiziarie di Silea.

Città futuraSpazi più vivibili:Comune e Ascomsiglano un accordo

Il blitzControlloantidrogaal "Besta"

Paolo CaliaTREVISO

Patrocinio al Gay Pridesì agli eventi, no al corteo

IL CASO Giunta spaccata: 4 assessori favorevoli e 3 contrari. Manildo prova la mediazione

PRESIDENTERenato

Salvadoridell’Ascom

TREVISO - (pcal) Unafirma per avviare un pro-getto ambizioso: riqualifi-care le aree urbane. Ilsindaco Giovanni Manil-do, il presidente AscomRenato Salvadori e quellodell'Anci Veneto Maria Ro-sa Pavanello hanno siglatoun protocollo dagli obietti-vi importanti. Si va dallarigenerazione economicaalla qualificazione deglispazi pubblici; dall'aumen-to della vivibilità alla lottaai quartieri degradati;dall'aumento dell'attratti-vità del sistema economi-co cittadino, alle agevola-zioni fiscali per affitti dilocali commerciali per ge-neri merceologici assenti.Allargando il raggio d'azio-ne all’urbanistica, il nuovoprotocollo si propone l'in-dividuazione delle aree diriqualificazione urbananei nuovi Pati e elaborazio-ne di progetti specifici peraccesso ai fondi europei.«Con questa firma - hasottolineato Salvadori - ri-badiamo non solo il nostroimpegno per la rivitalizza-zione del centro e dei quar-tieri, ma possiamo final-mente contare su uno stru-mento nuovo che conduceverso la progettazione diPrg capaci di dare un'ani-ma alla città. Non più inse-diamenti fine a se stessi,ma tratteggi di fisionomienuove che possano vera-mente proiettare la cittànel futuro». Manildo evi-denzia anche un dato: incittà dal 1 luglio 2015 al 22marzo 2016 i negozi sonocresciuti del 8,4%, i pubbli-ci esercizi del 14,4% conuna media complessivadel 9,7%. «Con la firma diquesto accordo Treviso di-venta capofila e laborato-rio delle iniziative volte amigliorare la vivibilità delcentro e dei quartieri - ribadisce - dall'indaginecondotta nell'ambito di Ur-becom, il distretto del com-mercio di Treviso, emergecome nel complesso siaresidenti che utilizzatoridella città valutano buonil'offerta delle attività e deiservizi».

LA SFILATAUna coppianel gruppo

di partecipantial corteodurante

un Gay Pride

Treviso

TREVISO - (mf) Cani anti-droga all'istituto "Besta". Ie-ri mattina le unità cinofiledei carabinieri sono entra-te nella scuola di borgoCavour e hanno passato alsetaccio aule e corridoi.Ma alcuna traccia di stupe-facenti. «Non c'è stato al-cun problema», confermala preside Sandra Messina.La nuova operazione anti-droga si aggiunge a quelleeffettuate il mese scorso inaltre due scuole superioridi Treviso: il Duca degliAbruzzi e il Mazzotti. Oltreal sopralluogo al Ca’ Fon-cello, dove in precedenzaera stata ritrovata una bu-stina contenente marijua-na. Fino ad oggi gli esitisono sempre stati negativi.

IL CONFRONTOMaggioranza divisa

compromesso difficile

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SICUREZZA

DOPO GLI ATTENTATI

Bruxelles: ripartono i volipasseggeri supercontrollatiVenerdì il primo volo per l’aeroporto di Zaventem

Sì ai taxima solose "trevisani"

Manildo "ispeziona" via Romala pista ciclabile verrà allargata

Nuove misure di sicurezza anti-terrorismo al Canova. L'area da-vanti al terminal è diventata"zona rossa". D'ora in poi solo leauto identificate tramite un siste-ma di lettura delle targhe potran-no arrivare fin sotto alle vetrate,a ridosso degli ingressi. E tutteverranno comunque fotografate.Quello è il punto più a rischio: laterra di mezzo affollata di pas-seggeri tra i primi parcheggi e lahall dell'aeroporto accessibile atutti senza particolari controlli.Il giro di vite è stato impostodirettamente da Enac, l'ente na-zionale per l'aviazione civile.«Anche in relazione agli accadi-menti di Bruxelles - si leggenell'ordinanza firmata da Rober-ta Carli, capo della direzioneaeroportuale del NordEst, in rife-rimento agli attentati kamikazedel 22 marzo - si evidenzia lanecessità che già da subito siaprevista una puntuale verificadella fluidità dei flussi veicola-ri».

Il sistema è già attivo. Inquesti primi giorni c'è la presen-za costante della Polizia locale diTreviso. La decisione di istituirela zona rossa davanti al Canovasi inserisce nel contesto delleprescrizioni date dalla Prefettu-ra già la scorsa primavera. Magli attacchi di due settimane fanella capitale del Belgio hannoreso tutto più urgente. All'inizioe alla fine della bretella a sensounico che dalla strada Noaleseporta proprio sotto all'aeroportosono state installate delle sbarrecomandate da un occhio elettro-nico capace di leggere le targhedelle auto, sia in entrata che inuscita. Quest'ultimo dà il vialibera all'ingresso solo ed esclusi-vamente se la targa esaminatarientra nell'elenco speciale diAerTre, società di gestione dello

scalo. Oltre a quelli di emergen-za e soccorso, sono comunqueammessi solamente mezzi deglienti dello Stato, auto di serviziodel personale aeroportuale, i Ta-xi di Treviso e i due bus navettaconvenzionati Atvo e Barzi busservice. Ma anche le targhe diquesti dovranno essere registra-

te.Contestualmente al comando

di apertura, l'impianto gestitodalla società di security aeropor-tuale Triveneto Sicurezza scatte-rà una foto di ogni targa, che sicancellerà dopo sette giorni. «Ilsistema - si legge nel nuovoregolamento - consente di tenere

traccia dei transiti effettuati daciascun veicolo, con indicazionedi data e ora, per 7 giorni». Tuttii mezzi che non rientranonell'elenco speciale di AerTred'ora in poi dovranno girare allalarga dall'ingresso dell'aeropor-to, servendosi dei normali par-cheggi aperti al pubblico.

Mauro FavaroTREVISO

ALLARME TERRORISMO Le misure di sicurezza chieste dall’Enac sono già state attivate

Canova blindato: c’è la zona rossaOgni vettura sarà controllata dalle telecamere. Solo quelle autorizzate potranno raggiungere l’aerostazione

CONTROLLIIl sindacoManildodurante il suogiro nella zonadi via Roma.Annunciatal’intenzionedi potenziareil Controllodi Vicinato

NORMALITA’ Ryanair tornerà ad operare su Bruxelles Zaventem

TREVISO - (mf) Venerdì sitornerà a volare tra Treviso eBruxelles. E i controlli suipasseggeri saranno quanto mairigorosi. L'aeroporto della capi-tale belga sta gradualmenteriaprendo. Ieri da Zaventem èdecollato il primo aereo dopogli attentati di due settimanefa: un velivolo della BrusselsAirlines. Ryanair ha annuncia-to che da venerdì tornerà agarantire il collegamento conTreviso, negli ultimi quindici

giorni sostituito da Charleroi,l'aeroporto a una sessantina dichilometri da Bruxelles. «Datala chiusura di Zaventem - spie-ga la compagnia low cost - finoal 7 aprile incluso, tutti i voliRyanair da Bruxelles continue-ranno a essere operati a Charle-roi». Dal giorno dopo tornerà ilcollegamento con la capitale.L'ultimo volo da Treviso perBruxelles era decollato proprioil 22 marzo, giorno degli attac-chi terroristici. Alle 8.27 di

mattina un aereo della Ryanairaveva preso il volo dalla pistadel Canova verso lo scalo diZaventem. Nessuno dei 170 pas-seggeri a bordo sapeva degliattentati. Le esplosioni aveva-no squassato l'aeroporto dellacapitale del Belgio solo pochi

minuti prima. La notizia dellebombe è stata data loro mentrestavano sorvolando le Alpi. Al-la fine il volo è stato dirottato aLiegi, città a 90 chilometridall'aeroporto di Bruxelles. Davenerdì si cercherà di tornarelentamente alla normalità.

Paolo CaliaTREVISO

TREVISO - Nella zonarossa davanti al Cano-va possono entrare soloi Taxi di Treviso chehanno firmato un accor-do con AerTre. I Taxiprovenienti da altri co-muni, invece, devonofar riferimento ai nor-mali parcheggi. In quel-lo di fronte al terminal,il più vicino alla zonarossa, è consentita unasosta gratuita di 5 minu-ti. Poi si pagano 4 eurofino a un'ora, 7 fino adue e 10 fino a tre.

Il problema delle baby gang invia Cadorna, diventato il nuovopunto di ritrovo dopo l'aumentodei controlli in via Roma elungo la Riviera; un miglioreaccesso alla stazione delle cor-riere, la confusione di piazzaGiustiniani. Ma in mezzo alleproteste anche tante proposte,come l'introduzione di una mez-za giornata con i parcheggigratuiti alimentata da un contri-buto dei commercianti stessiall'organizzazione di eventi perrivitalizzare la zona.

Il sopralluogo del sindaco Gio-vanni Manildo nel quadrantecompreso tra via Roma, ponteSan Martino, piazza Giustiniani

e via Cadorna si è rivelato moltoproduttivo: «Ho parlato con resi-denti e commercianti e mi èpiaciuto molto il loro atteggia-mento - ha sottolineato il sinda-co - oltre a segnalarmi le cose

che non vanno, hanno ancheavanzato proposte costruttive inun clima di collaborazione cheapprezzo». Manildo, accompa-gnato dal vicesindaco RobertoGrigoletto e dall'assessore ai

Lavori Pubblici Ofelio Michie-lan, ha anche annunciato qual-che novità. Da ponte San Marti-no alla stazione ferroviaria ver-rà realizzata una pista ciclabiledecisamente migliore di quellaattuale: più larga e, soprattutto,priva di pali nel mezzo. Questoporterà una riorganizzazione an-che dei parcheggi di carico escarico, che non verranno can-cellati ma solo spostati. Unprogetto che è piaciuto a LuigiDell'Antonia, presidente dell'as-sociazione Porta Altinia, che haaccompagnato il sindaco lungotutta la passeggiata.

Il problema dei giovani mole-sti è invece molto sentito attor-

no alla parrocchia di San Marti-no: «Il sabato si radunano qui,davanti alla chiesa, e fanno ditutto - si lamentano dal negoziodi abbigliamento che si affacciasulla piazza - molto spesso lagente cambia marciapiede pernon essere disturbata». In viaCadorna si sottolineano invecegli assembramenti di bande aipiedi del monumento ai Caduti,soprattutto al sabato pomerig-gio. Presenze che molto spessosfociano in risse o episodi pocoqualificanti. Fondamentale perarrivare a una soluzione, hannodetto Manildo e Grigoletto, saràpotenziare il Controllo di Vicina-to.

Treviso

DIVIETOLe corsiedi fronteall’aerostazio-ne: l’accessoè consentitosolo ai veicoliautorizzati esarà regolatoda dellesbarre.Gli altridevonoparcheggiareall’esterno

TV VMercoledì 6 aprile 2016

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