23/12/1987: il Con- L’Orma - parrocchiariozzo.itorma settimanale... · Giuseppe e Paola; Siro e...

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23/12/1987: il Con- siglio Nazionale delle Ricerche (CNR) apre il primo dominio internet in Italia: cnr.it. Quante orme lasciate da allora e quante ne lascia ogni nostro messaggio! segui L’Orma Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace, così è germinato questo fiore”. Così Dante fa esprimere san Bernar- do nella sua preghiera alla Vergine, verso la conclusione della Commedia nota come Divina. L’amore di Dio in- contra, nel grembo di Maria l’amore umano, il calore dell’uno, dalla pace e dalla beatitudine eterna, si unisce al calore dell’altro che fa germinare un fiore, la rosa celeste dei beati e, ancor più, il germoglio che è Gesù. La sua carne s’è formata nel grembo della Madre dopo l’annuncio celeste, nel villaggio di Nazaret, nome che si- gnifica proprio germoglio. Laddove l’amore incontra l’amore, fa germo- gliare qualcosa di grande. Dove l’amore sincero trova dialogo e di- sponibilità, ecco fiorire opere grandi, grandi cose che Dio compie guar- dando l’umile disponibilità delle sue serve e dei suoi servi, noi. C’è un grembo di fecondità in ciascuno di noi. C’è tanta capacità di amare in ogni uomo e donna che sorprende tanto più, quanto peggiori sono i se- gni della sua negazione cui ci tocca di assistere. Una volontaria rapita da e- sponenti del popolo che sta aiutando, reazione sbagliata a problemi veri. Giovani che si trasformano in assassi- ni terroristi sparando nel mucchio di innocenti cittadini. Madri che uccido- no i figli, uomini che uccidono donne un tempo forse amate, ragazzi che perdono la vita mentre volevano vi- vere la vita, ma perché farlo nel caos più pericoloso? Trump lascia la Siria, lasciando i Curdi in balia di Erdogan che non aspetta altro per farne piazza pulita con la sorniona complicità di Putin. Sceicchi che uccidono giornali- sti a distanza. Malviventi che scappa- no impuniti ed governanti che corro- no a spendere per le armi più distrut- tive. Cristiani che brandiscono il Ro- sario mentre chiudono a chiave la porta e sbattono in strada immigrati che avevano trovato regolarità in centri di accoglienza. Dov’è mai quel grembo in cui riaccendere l’amore? Bisogna ricominciare a cercarlo, a scaldarlo, ad averne cura, a renderlo attento e sensibile, a educarlo al ser- vizio, al dono, al rispetto, all’acco- glienza. Macchè Natale: qui l’emer- genza va dall’1 gennaio al 31 dicem- bre. Macchè regali sotto l’albero: qui il dono è da piantare con solide radici dentro cuori e menti che rischiano di inaridirsi, se non sono già rinsecchiti. Grembi ai quali restituire la fecondità per cui sono stati formati. Ci provia- mo col progetto Caritas d’Avvento, ma il lavoro da fare è ancora molto. don Luca Grembo Liturgia viva L’omelia, croce e delizia di predicatori e ascoltatori. L’omelia è la spiegazio- ne del mistero celebrato, attraverso il commento alle Sacre Scritture procla- mate e al particolare senso della fe- sta. Inoltre l’omelia è condizionata dal- l’assemblea cui viene rivolta: non è la stessa cosa parlare a bambini o agli anziani, alle suore di clausura o ai tu- risti in vacanza… Il mito di molti fedeli è che l’omelia sia breve, frequente de- siderio di signore affezionate ai talk show con interminabili discussioni, e di uomini che non disdegnano di ve- dere partita di calcio, pre e post parti- ta. Al di là dell’abilità dei singoli predi- catori, occorre anche abilità all’ascol- to, esercizio non facile nell’era della comunicazione superficiale o funzio- nale. ma la brevità non può essere il requisito di base per valutare l’omelia. Parrocchia San Lorenzo, Riozzo 25 Dicembre 2018. Natale del Signore Buon Natale! L’augurio di trascorrere feste serene si unisce al ricordo nella preghiera che tutti possiamo offrirci, gli uni per gli altri. Un dono che pone in Gesù la fiducia, e affida al suo la forza per far crescere il nostro amore. L’ORMONE Lo spray urticante può diventare l’emblema dei sentimenti di questa nostra bislacca so- cietà. C’è chi lo stima un necessario stru- mento di difesa, soprattutto per le donne, vista la presenza di non pochi uomini con gravi problemi. Chi lo usa come sostegno per azioni crimonose, furti, ecc… e chi lo usa per giocare, per fare il bullo. Insomma: emblema di paure, disordini ed egoismi con l’idiota di turno sempre pronto.

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23/12/1987: il Con-siglio Nazionale delle

Ricerche (CNR) apre il primo dominio internet in Italia: cnr.it. Quante orme lasciate da allora e quante ne lascia ogni

nostro messaggio!

segui L’Orma

“Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace, così è germinato questo fiore”. Così Dante fa esprimere san Bernar-do nella sua preghiera alla Vergine, verso la conclusione della Commedia nota come Divina. L’amore di Dio in-contra, nel grembo di Maria l’amore umano, il calore dell’uno, dalla pace e dalla beatitudine eterna, si unisce al calore dell’altro che fa germinare un fiore, la rosa celeste dei beati e, ancor più, il germoglio che è Gesù. La sua carne s’è formata nel grembo della Madre dopo l’annuncio celeste, nel villaggio di Nazaret, nome che si-gnifica proprio germoglio. Laddove l’amore incontra l’amore, fa germo-gliare qualcosa di grande. Dove

l’amore sincero trova dialogo e di-sponibilità, ecco fiorire opere grandi, grandi cose che Dio compie guar-dando l’umile disponibilità delle sue

serve e dei suoi servi, noi. C’è un grembo di fecondità in ciascuno di noi. C’è tanta capacità di amare in ogni uomo e donna che sorprende tanto più, quanto peggiori sono i se-gni della sua negazione cui ci tocca di assistere. Una volontaria rapita da e-sponenti del popolo che sta aiutando, reazione sbagliata a problemi veri. Giovani che si trasformano in assassi-ni terroristi sparando nel mucchio di innocenti cittadini. Madri che uccido-no i figli, uomini che uccidono donne un tempo forse amate, ragazzi che perdono la vita mentre volevano vi-vere la vita, ma perché farlo nel caos più pericoloso? Trump lascia la Siria, lasciando i Curdi in balia di Erdogan che non aspetta altro per farne piazza pulita con la sorniona complicità di Putin. Sceicchi che uccidono giornali-sti a distanza. Malviventi che scappa-no impuniti ed governanti che corro-no a spendere per le armi più distrut-tive. Cristiani che brandiscono il Ro-sario mentre chiudono a chiave la porta e sbattono in strada immigrati che avevano trovato regolarità in centri di accoglienza. Dov’è mai quel grembo in cui riaccendere l’amore? Bisogna ricominciare a cercarlo, a scaldarlo, ad averne cura, a renderlo attento e sensibile, a educarlo al ser-vizio, al dono, al rispetto, all’acco-glienza. Macchè Natale: qui l’emer-genza va dall’1 gennaio al 31 dicem-bre. Macchè regali sotto l’albero: qui il dono è da piantare con solide radici dentro cuori e menti che rischiano di inaridirsi, se non sono già rinsecchiti. Grembi ai quali restituire la fecondità per cui sono stati formati. Ci provia-mo col progetto Caritas d’Avvento, ma il lavoro da fare è ancora molto. don Luca

Grembo Liturgia viva

L’omelia, croce e delizia di predicatori e ascoltatori. L’omelia è la spiegazio-ne del mistero celebrato, attraverso il commento alle Sacre Scritture procla-mate e al particolare senso della fe-sta. Inoltre l’omelia è condizionata dal-l’assemblea cui viene rivolta: non è la stessa cosa parlare a bambini o agli anziani, alle suore di clausura o ai tu-risti in vacanza… Il mito di molti fedeli è che l’omelia sia breve, frequente de-siderio di signore affezionate ai talk show con interminabili discussioni, e di uomini che non disdegnano di ve-dere partita di calcio, pre e post parti-ta. Al di là dell’abilità dei singoli predi-catori, occorre anche abilità all’ascol-to, esercizio non facile nell’era della comunicazione superficiale o funzio-nale. ma la brevità non può essere il requisito di base per valutare l’omelia.

Parrocchia San Lorenzo, Riozzo 25 Dicembre 2018. Natale del Signore

Buon Natale!

L’augurio di trascorrere feste serene si unisce al ricordo nella preghiera

che tutti possiamo offrirci, gli uni per gli altri.

Un dono che pone in Gesù la fiducia, e affida al suo la forza per far crescere

il nostro amore.

L’ORMONE

Lo spray urticante può diventare l’emblema dei sentimenti di questa nostra bislacca so-cietà. C’è chi lo stima un necessario stru-mento di difesa, soprattutto per le donne, vista la presenza di non pochi uomini con gravi problemi. Chi lo usa come sostegno per azioni crimonose, furti, ecc… e chi lo usa per giocare, per fare il bullo. Insomma: emblema di paure, disordini ed egoismi con l’idiota di turno sempre pronto.

PROMEMORIA Celebrazioni Gli orari delle Messe nei vari giorni festivi si possono vedere in tabella.

Prenotazione di Messe nel 2019 Chi desidera far celebrare Messe per i vivi e per i defunti nel 2019, passi pure in sacrestia dopo le celebrazioni. Buo-na cosa è preparare un foglio con le proposte di date da armonizzare con le varie celebrazioni parrocchiali. Grazie.

Celebrazione dei Sacramenti I Battesimi si celebreranno domenica 27 gennaio e 17 febbraio. La prima Confessione si celebrerà do-menica 7 aprile, ore 16.30. La Messa con le prime Comunioni sa-rà domenica 12 maggio, ore 10.30.

La Cresima sarà amministrata domeni-ca 19 maggio alle ore 18. Il ritiro per i ragazzi coinvolti nei Sacra-menti sarà il venerdì precedente e la partecipazione è necessaria.

Capodanno Per chi desidera attendere insieme il passaggio dal 2018 al 2019, in oratorio, festa con tombola, spumante e panet-tone, a partire dalle ore 21.30 del 31 dicembre (parrtecipazione a offerta). Segnare il nome al bar dell’oratorio entro il 30 dicembre.

Attenzione In chiesa è stata trovata una fede matrimoniale.

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OGGI APPUNTAMENTI Sabato 22 16.00 Confessioni (2 preti)

17.30 Messa def. Gaetano Pestoni, Candida tarlarini; Alfeo Rovati, Antonia Moroni, Guerrino Trespidi, Luisa Massoni; Mauro Paviani; fam. Pezzaglia, Benzoni; Anime del purgatorio

DOMENICA 23 DICEMBRE QUARTA DI AVVENTO

8.00 Messa pro populo 10.30 Messa def. Maria Zingrini, Carlo Gazzola 11.30 Catechesi dei ragazzi 18.00 Messa def. fam. Gandini, Forestiere

Lunedì 24

8.10 Lodi mattutine 8.30 Messa 10.00 Confessioni (parroco)

MARTEDÌ 25 DICEMBRE

NATALE DEL SIGNORE Solennità di precetto

23.00 (della vigilia) Messa della Notte 8.00 Messa dell’aurora 10.30 Messa solenne 18.00 Messa del giorno

Mercoledì 26 S. STEFANO, PRIMO MARTIRE, festa

10.10 Lodi mattutine 10.30 Messa df.Maria Giussani, Ambrogio Samarati; Con. Pirola

Giovedì 27 S. GIOVANNI EVANGELISTA, festa

8.10 Lodi mattutine 8.30 Messa

Venerdì 28 S. INNOCENTI, MARTIRI, festa

8.10 Lodi mattutine 8.30 Messa

Sabato 29 17.30 Messa def. Luisa Massoni; Vincenzo, Nicola, Giuseppina, Luigi, Stefano, Graziella, Marco;

DOMENICA 30 DICEMBRE SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

8.00 Messa def. Mauro Paviani 10.30 Messa pro populo 18.00 Messa def. fam. Pelizzola, Braga; Lena e Roberto, Giuseppe e Paola; Siro e Immacolata Ricci; Marco Aschei

Lunedì 31

8.10 Lodi mattutine 17.30 Messa e Te Deum di ringraziamento

MARTEDÌ 1 GENNAIO 2019 MARIA MADRE DI DIO, OTTAVA DI NATALE, Solennità di precetto Giornata Mondiale della Pace

La Messa delle 8.00 è sospesa 10.30 Messa 18.00 Messa

Catechesi dei ragazzi Dopo domenica 23, gli in-contri di catechesi ripren-

dono il 13 gennaio 2019. La Messa c’è ogni domeni-ca e anche il giorno di Na-tale: sennò che Natale è?

Babbo Natale Mamme e papà interessa-ti a far recapitare i doni tra le 19 e le 22 della vigi-lia di Natale, prendano contatto in settimana con i volontari del gruppo a-nimazione o al bar dell’o-ratorio. Chi vuole aiutare nell’organizzazione fac-cia lo stesso. Grazie.

Carità Sosteniamo i progetti Ca-ritas per i bambini libanesi

e per i malati in Niger. Alle Messe di domenica 23 si potrà lasciare un’ offerta e prendere a ricordo una croce della Terrasanta

(fino esaurimento).

Precetto Ricordiamo che siamo te-nuti a partecipare alla Messa nei giorni di precet-to oltre tutte le domeniche. In questo periodo, il 25 di-cembre, Natale e l’1 gen-naio, Maria Madre di Dio, Giornata della Pace. Gli orari delle Messe sono quelli festivi con le eccezio-ni che si leggono in tabella.

Bar dell’Oratorio Nei giorni di festa il bar sarà chiuso totalmente il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio. Aperto tutti gli altri pomeriggi e nelle sere dal 27 al 30 dicem-bre. Il 31 sarà aperto per chi partecipa alla festa di Capodanno.

L’anno del ripensamento Il nostro vescovo Maurizio ha voluto dedi-care questo anno pastorale al “ripensa-mento” della vita diocesana e parrocchiale. La Visita pastorale che lo vedrà impegnato ancora per tutto il 2019 gli fa toccare con mano le molte e diverse realtà della nostra diocesi che va dal sudMilano al confine piacentino e cremonese. Non c’è un tema specifico a condurre le varie attività, ma chiede a tutti di saper guardare oltre le con-tingenze, oltre lo status quo, per immagina-re la Chiesa lodigiana di domani. Gli argo-menti sono molti, alcuni di portata universa-le, come la presenza e il ruolo dei giovani o l’accoglienza dei migranti, altri hanno un impatto locale più forte, come la evidente trasfromazione degli oratori, da luoghi for-mativi con una propria identità a enti cui sono richiesti servizi di assistenza sociale, oppure il problema, davvero sensibile, delle strutture parrocchiali in disuso. E ancora, la riorganizzazione delle parrocchie con un maggiore coinvolgimento dei laici in re-sponsabilità non assunte con spirito cleri-cale o padronale, e l’accorpamento di più comunità guidate da un solo prete. Pensia-mo e ripensiamo.

L’AVVENTO: SEGNO CHE DIO È VICINO

Ci sono modi diversi di attendere. Se il tempo non è riempito da un presente dotato di senso l’attesa ri-schia di diventare insopportabile; se si aspetta qualcosa, ma in questo momento non c’è nulla, il presente rimane vuoto, ogni attimo che pas-sa appare esageratamente lungo, e l’attesa si trasforma in un peso e il futuro rimane del tutto incerto. Se invece il tempo è dotato di senso, in ogni istante percepiamo qualcosa di specifico e valido, allora la gioia dell’attesa rende il presente più prezioso. Viviamo intensamente il presente dove già ci raggiungono i doni del Signore, proiettati verso un futuro carico di speranza. L’Avvento cristiano diviene in tal modo occa-sione per ridestare in noi il senso vero dell’attesa, tornando al cuore della fede che è il mistero di Cristo, Messia atteso per secoli e nato nel-la povertà di Betlemme. Venendo tra noi continua a offrirci il dono del suo amore e della salvezza. Presen-te tra noi, ci parla in molti modi: nella Sacra Scrittura, nell’anno litur-gico, negli eventi di vita quotidiana, nella creazione, che cambia aspetto a seconda che dietro ad essa ci sia Lui o che sia offuscata dalla nebbia di un’incerta origine e un incerto fu-turo. A nostra volta, possiamo rivol-gergli la parola, presentargli le sof-ferenze che ci affliggono, l’impa-zienza, le domande che ci sgorgano dal cuore. Siamo certi che ci ascol-ta! E se Gesù è presente, non esi-ste più alcun tempo vuoto, privo di senso. Se Lui è presente possiamo continuare a sperare anche quando gli altri non possono più assicurarci alcun sostegno, anche quando il presente diventa faticoso. L’Avven-to è tempo di presenza e di attesa dell’eterno. Per questa ragione è, in modo speciale, il tempo della gioia di una gioia interiorizzata, che nes-suna sofferenza può cancellare. La gioia per il fatto che Dio si è fatto uomo, bambino. Questa gioia, invi-sibilmente presente in noi, ci inco-raggia a camminare fiduciosi!

Benedetto XVI, Avvento 2009

IN PARROCCHIA E OLTRE

Rendiconto Entrate Dal gruppo Missionario, un’offerta di 300 € oltre l’ammirevole e assiduo impegno tra abiti, giochi, utensili, esaminati, suddivisi e distribuiti ai biso-gnosi. La bancarella di Natale ha racimolato, tra presepi, libri e oggetti vecchi e nuovi, 388 €: grazie alle Volontarie, rimaste “al freddo e al ge-lo”. Il gruppo Viaggio in Albania ha offerto 135 €, oltre il dono del bellissimo video ricordo. Con le torte, il gruppo Animazione ha raccolto 207 €. Dal gruppo Presepe, un’offerta di 200 €, oltre lo splendido lavoro realizzato! Dal mercatino stabile sono giunti 250 € nel mese di novembre. Varie offerte sono giunte da famiglie e singoli parroc-chiani: € 50, 100, 50, 50, 50, 30, 50, Grazie a tut-ti per la generosità che si amplifica in occasione delle feste natalizie, ma che giunge da non pochi fedeli, con costanza e finezza, lungo tutto l’anno. È alla ininterrotta attenzione dei parrocchiani verso le necessità della parrocchia che dobbia-mo la possibilità dei vari interventi svolti negli ultimi tempi. La goccia scava la pietra, come si suol dire, ed è grazie alla goccia di tutte le do-meniche e di tutti i giorni che abbiamo potuto realizzare alcune opere non prorogabili tra le molte di cui necessita la vita comunitaria. Facendo riferimento al solo periodo nel quale ho responsabilità della cassa parrocchiale, le offer-te dei fedeli hanno garantito: l’esaurimento dell’ annoso fido aperto prima del 2000 e via via gra-vato da prelievi fino alla cifra di 37.500 € circa; lavori di adeguamento nella Scuola Materna, per circa 55mila euro; riparazione del pavimento della chiesa sfondato in prossimità dell’ingresso, oltre 6.000 €; rifacimento bagni del bar, da anni in condizioni vergognose, circa 60 mila euro; si-stemazione e messa in sicurezza di rete e selcia-to all’esterno dell’oratorio, circa 10mila €. Oltre la gestione delle utenze, spese ordinarie e im-previste: si rompe sempre qualcosa… macchina del caffè, caldaie, e si acquista: nuovi elementi di illuminazione a led, oggetti liturgici, ecc.... Ci sono stati aiuti importanti da offerte straordi-narie, per circa 30mila €, 10mila dalla Diocesi, 7mila dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi, ma il resto è venuto dalla incessante generosità dei parrocchiani, e da oculata amministrazione. Grazie, grazie a tutti, offerenti, volontari della contabilità del Consiglio affari economici di ieri e di oggi. Cerchiamo di esaurire presto gli ultimi debiti per i lavori eseguiti, prima di fare il punto su nuovi interventi. dL

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Buon Natale

Nella festa del Natale la Liturgia propone tre diverse serie di testi, legate ai momenti della giornata. Infatti le Messe natalizie si chiama-no: Messa della Notte, Messa dell’aurora, Messa del Giorno. In ogni momento si sottoli-nea un aspetto del mistero della Natività. La notte è il tempo della nascita e degli annunci, così che l’evento sia noto e se ne cominci a parlare. Se i primi a saperlo sono, ovviamen-te, Maria e Giuseppe, i primi destinatari oltre le mura domestiche sono persone che stava-no—nella classifica sociale del tempo—addi-rittura oltre le mura della città: i pastori, in-fatti, per il loro vivere selvatico, più con le be-stie che con gli uomini, non godevano grande stima. Mentre quei poveracci infreddoliti van-no a vedere l’accaduto, ecco un nuovo annun-cio, il canto degli angeli, destinato a tutti gli uomini della terra, amati dal Signore. L’Auro-ra è il momento delle domande, della scoper-ta di un bambino nato tra la paglia, e degli in-terrogativi che restano nel cuore di chi si sente coinvolto in un progetto più grande: si vede un bambino, ma si percepisce che c’è qualcosa di più, atteggaimento ben rappre-sentato dalla meditazione di Maria. La rifles-sione più completa arriverà più tardi, come la Messa del Giorno: in essa si legge la riflessio-ne teologica di Giovanni che disvela il mistero alla luce del progetto di amore e di salvezza di Dio padre che, mandando il suo Figlio, ci fa tutti suoi figli. L’augurio è quello di vivere con intensità il Natale, facendo un cammino di progressive scoperte, guidati dalla Parola di Dio e, magari sostando in attenzione e in preghiera davanti al nostro presepe che...

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,39-45 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione mon-tuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Eli-sabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam-bino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:

«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la ma-dre del mio Signore venga da me? Ecco, appe-na il tuo saluto è giunto ai miei o-recchi, il bambi-no ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha cre-duto nell'adempi-mento di ciò che il Signore le ha detto».

DIDASCALIA

A p. 3: Arcabas, Natività, XX sec. Accanto, in alto: Visitazione, sec. XVI, Baveno (VB) in basso: Salvador Dalì, Natività, 1967

Sulle orme del Vangelo

segui L’Orma Settimanale parrocchiale

Parrocchia San Lorenzo martire Via Pietra di Bismantova, 11—Riozzo

20070 Cerro al Lambro 02.9830.657

[email protected] www.parrocchiariozzo.it

Scuola materna: 02.9823.2498 trova il parroco: 347.047.5299

Pro manuscripto

NATALE DEL SIGNORE

Dal Vangelo secondo Luca Lc 2,1-14 Messa della Notte

In quei giorni un decre-to di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andava-no a farsi censire, cia-scuno nella propria città. Anche Giu-seppe, dalla Galilea, dalla città di Nàza-ret, salì in Giudea alla città di Davi-de chiamata Betlemme: egli apparte-neva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire in-sieme a Maria, sua spo-sa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compiro-no per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’

era posto nell’alloggio. C’erano in quella regio-ne alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la not-te facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di lu-ce. Essi furono presi da grande timore, ma l’an-gelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annun-cio una grande gioia,

che sarà di tutto il po-polo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cri-sto Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’ angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e dice-

va: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla ter-ra pace agli uomini, che egli ama». Lc 2,15-20 Messa dell’aurora

Appena gli angeli si fu-rono allontanati da lo-ro, verso il cielo, i pa-stori dicevano l’un l’al-tro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vedia-mo questo avvenimento

che il Signore ci ha fatto co-noscere». An-darono, senza indugio, e tro-varono Maria e Giuseppe e il bambino, a-dagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferiro-no ciò che del bambino era stato detto lo-ro. Tutti quel-li che udivano

si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornaro-no, glorificando e lo-dando Dio per tutto quello che avevano udi-to e visto, com’era sta-to detto loro.