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Periodico di informazione della Comunità parrocchiale Sacro Cuore di Gesù e S. Berniero - Rione Pescara - Eboli (SA) Tel-fax 0828651755 - e-mail: [email protected] - Sito Web: www.sacrocuoreboli.it DIALOGO Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Eboli anno XXVIII / n. 4 / settembre 2017 Supplemento del mensile “La Voce” ASSOCIAZIONE ORATORIO ANSPI “DONANGELO VISCONTI” - ONLUS ASSOCIAZIONE ORATORIO ANSPI “DONANGELO VISCONTI” - ONLUS ASSOCIAZIONE OPERA MARTAE MARIA COOPERATRICI PASTORALI ASSOCIAZIONE OPERA MARTAE MARIA COOPERATRICI PASTORALI Speciale Campi Scuola Acerno Il tema è stato: Alzati va e non temere! Dopo la bellissima settimana dell’Agosto Oratoriano trascorsa in Parrocchia nessu- no, si ferma, alla stanchezza, anche se tan- ta non si da conto, sono centomila le cose ancora da terminare per i campi scuola parrocchiali 2017. Dicevo da terminare perché il lavoro per progettarli è iniziato dal mese di febbraio. E sì, sembra esage- rato ma è proprio così. Tema di quest’anno dei campi è:Alzati va e non temere. Diventare grandi è… allenarsi a una vita che ha sapore! I Ragazzi sono convocati a cinque giorni intensivi di allenamento per partecipare alle Olimpiadi della vita. Un’opportunità per imparare a cono- scersi di più, ad apprezzare lo stile di vita proposto dal Vangelo e a desiderare di es- sere persone libere, che assomigliano a Gesù. “Alzati!” … è l’invito di Gesù, di alzarsi dal “divano” delle comodità, dalle nostre cose, dalle abitudini pigre, dall’egoismo. E’ un invito a prendere consapevolezza di sé, dei propri doni e dei propri desideri. E’ l’invito a stare in piedi sulle proprie gam- be, in atteggiamento di curiosità e scoper- ta. Alzati e non stare con le mani in mano già dal mese di febbraio per predisporre tutto il materiale che serve ai campi scuo- la parrocchiali, infatti, il laboratorio multi- mediale della parrocchia si presenta come un campo minato: montagne di carte, mi- liardi di ricerche nel web, strategie e tec- niche di animazione per i giochi dei ragaz- zi, scelte di strumenti e materiali per la musica, i video e l’animazione, fantasia, creatività, e tanta buona volontà, il tutto per strutturare il famosissimo libretto dei campi che come da tradizione della no- stra parrocchia viene stampato un’ora pri- ma della partenza definitiva. Va: … verso l’altro, per condividere la vita con la gente e donarci generosamente. Dovremmo andare verso il nostro prossi- mo, non per il suo aspetto fisico, per le sue capacità, per il suo linguaggio, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché è opera di Dio, sua cre- atura. Va: il 16 agosto 2017 ore 8,15 del mattino e va come tutti gli anni con un ca- mion gigante, gentilmente dato in prestito dalla ditta del vivaio Cupo di Eboli che quest’anno però porta con sé un grande angelo, che dal cielo ci guida e ci proteg- ge, è la presenza del Signor Carlo Cupo che ci ha lasciati nel mese di novembre, dello scorso anno, la sua presenza nien- t’affatto silenziosa ma pur sempre vigilan- te, è stata per noi tutti un dono immenso per tutti questi anni, siamo sicuri che dal cielo continuerà a guidarci e a sostenerci come ha sempre fatto nella sua immensa generosità. Il Signor Fabio l’autista del camion ci indirizza su come caricare e dopo un’ora finalmente si parte; possiamo affermare di aver fatto un trasloco della parrocchia, speriamo di non aver dimenti- cato nulla, destinazione?Acerno: Villag- gio San Francesco con un gruppo ristretto di persone per un lavoro di preparazione. Che meraviglia! Qui finalmente un po’ di aria fresca e quante novità all’esterno, l’an- fiteatro è stato terminato, la zona falò è stata completata, e ci sono dei lavori in corso per il nuovo parco giochi, siamo si- curi che saranno dei campi scuola fanta- stici! Va prima con un piccolo gruppo di perso- ne e con loro fai i lavori forzati: tutti hanno un compito preciso: chi scarica, chi mette a posto, c’è la squadra delle pulizie in cucina e nei piani, c’è chi prepara il mate- riale dell’animazione, l’accoglienza dei ragazzi per il giorno dopo, chi sceglie la musica adatta, chi prepara la predisposi- zione dei tavoli e delle stanze, poi una pic- colissima pausa pranzo con un panino, e si ricomincia fino al tardi pomeriggio, quan- do ci si ritrova tutti insieme nella cappelli- na della Casa per celebrare la Santa Mes- sa e trovare la carica giusta dopo una stan- chezza enorme. La serata si prospetta più rilassante, si va tutti all’area falò per una grigliata offerta dai nostri animatori e come da tradizione si impicca il primo cacioca- vallo di quest’anno, è inutile dire che non è rimasto nulla, quattro chiacchere, e due indicazioni per il giorno dopo e si va a letto presto, si prospettano giorni pesanti. Va inoltre verso un gruppo molto più grande, ragazzi giovanissimi, per condividere tut- ta l’esperienza bellissima dei campi scuo- (Continua a pag. 2)

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Periodico di informazione della Comunità parrocchiale Sacro Cuore di Gesù e S. Berniero - Rione Pescara - Eboli (SA) Tel-fax 0828651755 - e-mail: [email protected] - Sito Web: www.sacrocuoreboli.it

DIALOGOParrocchia Sacro Cuore di Gesù di Eboli

anno XXVIII / n. 4 / settembre 2017

Supplemento del mensile “La Voce”

ASSOCIAZIONE ORATORIOANSPI “DON ANGELOVISCONTI” - ONLUS

ASSOCIAZIONE ORATORIOANSPI “DON ANGELOVISCONTI” - ONLUS

ASSOCIAZIONE OPERAMARTA E MARIA

COOPERATRICI PASTORALI

ASSOCIAZIONE OPERAMARTA E MARIA

COOPERATRICI PASTORALI

Speciale Campi Scuola Acerno

Il tema è stato: Alzati va e non temere!Dopo la bellissima settimana dell’AgostoOratoriano trascorsa in Parrocchia nessu-no, si ferma, alla stanchezza, anche se tan-ta non si da conto, sono centomila le coseancora da terminare per i campi scuolaparrocchiali 2017. Dicevo da terminareperché il lavoro per progettarli è iniziatodal mese di febbraio. E sì, sembra esage-rato ma è proprio così.Tema di quest’anno dei campi è: Alzati vae non temere.Diventare grandi è… allenarsi a una vitache ha sapore! I Ragazzi sono convocati acinque giorni intensivi di allenamento perpartecipare alle Olimpiadi dellavita. Un’opportunità per imparare a cono-scersi di più, ad apprezzare lo stile di vitaproposto dal Vangelo e a desiderare di es-sere persone libere, che assomigliano aGesù.“Alzati!” … è l’invito di Gesù, di alzarsidal “divano” delle comodità, dalle nostrecose, dalle abitudini pigre, dall’egoismo.E’ un invito a prendere consapevolezza disé, dei propri doni e dei propri desideri. E’l’invito a stare in piedi sulle proprie gam-be, in atteggiamento di curiosità e scoper-ta. Alzati e non stare con le mani in manogià dal mese di febbraio per predisporretutto il materiale che serve ai campi scuo-la parrocchiali, infatti, il laboratorio multi-mediale della parrocchia si presenta comeun campo minato: montagne di carte, mi-liardi di ricerche nel web, strategie e tec-niche di animazione per i giochi dei ragaz-zi, scelte di strumenti e materiali per lamusica, i video e l’animazione, fantasia,creatività, e tanta buona volontà, il tuttoper strutturare il famosissimo libretto deicampi che come da tradizione della no-stra parrocchia viene stampato un’ora pri-ma della partenza definitiva.Va: … verso l’altro, per condividere la vitacon la gente e donarci generosamente.Dovremmo andare verso il nostro prossi-mo, non per il suo aspetto fisico, per le suecapacità, per il suo linguaggio, per la suamentalità o per le soddisfazioni che ci puòoffrire, ma perché è opera di Dio, sua cre-atura. Va: il 16 agosto 2017 ore 8,15 delmattino e va come tutti gli anni con un ca-mion gigante, gentilmente dato in prestitodalla ditta del vivaio Cupo di Eboli chequest’anno però porta con sé un grandeangelo, che dal cielo ci guida e ci proteg-ge, è la presenza del Signor Carlo Cupo

che ci ha lasciati nel mese di novembre,dello scorso anno, la sua presenza nien-t’affatto silenziosa ma pur sempre vigilan-te, è stata per noi tutti un dono immensoper tutti questi anni, siamo sicuri che dalcielo continuerà a guidarci e a sostenercicome ha sempre fatto nella sua immensagenerosità. Il Signor Fabio l’autista delcamion ci indirizza su come caricare edopo un’ora finalmente si parte; possiamoaffermare di aver fatto un trasloco dellaparrocchia, speriamo di non aver dimenti-cato nulla, destinazione? Acerno: Villag-gio San Francesco con un gruppo ristrettodi persone per un lavoro di preparazione.Che meraviglia! Qui finalmente un po’ diaria fresca e quante novità all’esterno, l’an-fiteatro è stato terminato, la zona falò èstata completata, e ci sono dei lavori incorso per il nuovo parco giochi, siamo si-curi che saranno dei campi scuola fanta-stici!Va prima con un piccolo gruppo di perso-ne e con loro fai i lavori forzati: tutti hanno

un compito preciso: chi scarica, chi mettea posto, c’è la squadra delle pulizie incucina e nei piani, c’è chi prepara il mate-riale dell’animazione, l’accoglienza deiragazzi per il giorno dopo, chi sceglie lamusica adatta, chi prepara la predisposi-zione dei tavoli e delle stanze, poi una pic-colissima pausa pranzo con un panino, e siricomincia fino al tardi pomeriggio, quan-do ci si ritrova tutti insieme nella cappelli-na della Casa per celebrare la Santa Mes-sa e trovare la carica giusta dopo una stan-chezza enorme. La serata si prospetta piùrilassante, si va tutti all’area falò per unagrigliata offerta dai nostri animatori e comeda tradizione si impicca il primo cacioca-vallo di quest’anno, è inutile dire che non èrimasto nulla, quattro chiacchere, e dueindicazioni per il giorno dopo e si va a lettopresto, si prospettano giorni pesanti. Vainoltre verso un gruppo molto più grande,ragazzi giovanissimi, per condividere tut-ta l’esperienza bellissima dei campi scuo-

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maggio 2017Dialogo2 CAMPI SCUOLA ACERNO

Alzati va e non temere!la: momenti di preghiera, giochi,animazione, risate, divertimenti,piscina, scampagnate, colazioni,pranzi e cene deliziose, e donar-si generosamente verso tutti gran-di e piccini senza ricompense e ilpiù delle volte nel silenzio. Va eincontrati con i membri del grup-po famiglia che decidono di farsiqualche giorno di vacanza, salen-do ai campi. Momenti di fraterni-tà, di condivisione e di preghieramantengono alto il voto ai campi.Va e donati generosamente versochi è apparentemente più deboledi te ma dentro ha mille capacitàe tanti doni, non sarà brillante nelparlare, ma di sicuro si fa senti-re, non riesce molte volte a co-municare, ma con un bacio ti fasentire tutto il suo affetto, al mo-mento non vuole giocare poi seprende confidenza lo fa con te,urla che non vuole pitturare, poila vedi che si sporca non solo lemani ma anche la faccia e lebraccia ed è uno spettacolo ve-derla giocare, nuotare, correre esaltare. Grazie a Dio che compiemiracoli giorno dopo giorno fa-cendoci apprezzare l’altro comeopera meravigliosa da Lui crea-ta. “Non temere!”… la paura ètanto umana, ma può diventare unfreno: a volte utile, ma più spessomolto dannoso. La paura ci para-lizza, se consentiamo ai dubbi eai timori di soffocare qualsiasi attodi coraggio, può accadere che, alposto di essere creativi, sempli-cemente noi restiamo comodisenza alcuna crescita né nostrané degli altri, semplici spettatorie per nulla partecipanti. Non te-mere è il motto dei Campionidella fede presentati ogni giornoal buongiorno e buonanotte Dio apartire da Don bosco, Madre Te-resa, San Giuseppe Moscati,Paolo Borsellino e Giovanni Fal-cone che non hanno avuto pauradi portare avanti le proprie idee,di andare controcorrente, di se-guire la strada della legalità, del-la povertà, la strada che il Signo-re ha disegnato per ciascuno diloro. Essi fanno da eco nella vitae nelle coscienze di ciascuno dinoi a diventare noi stessi campio-ni della nostra fede con coraggioe determinazione.“Non temere” è un invito a di-ventare campioni delle “Olimpi-adi della vita!”, cioè imparare amettersi in gioco per raccontarela gioia di un incontro, di un’ami-cizia, quella con Gesù, che si co-struisce giorno per giorno nellepiccole cose che viviamo. A par-tire da questa amicizia, possiamofare scelte coraggiose perché si-curi di poter contare su di Lui esull’amore che ha per noi.

Crescere è… sentire e vedere pic-coli grandi animatori che affer-mano a gran voce che ogni cosanon ci entusiasma mai all’inizio,poi un po’ per rassegnazione, unpo’ per altro finisce per piacerci.Quel “per altro” non pensavo po-tesse prendere spazio ed impo-starsi così solidamente in queigiorni passati insieme. Vivere ilcampo da responsabili ha un va-lore differente, più impegno com-porta anche più gioia al suo ter-mine. Malgrado i dubbi su questonuovo incarico non è affatto tem-po buttato… Se scopri una perso-na semplicemente parlando con

lei ne conseguirà che ad ogni pian-to, risata, litigio, tempo speso in-sieme a quella persona sapraiqualcosa in più sul suo conto e lavostra amicizia potrà decollare Sispera con tutto il cuore che siasolo lo schizzo di un bellissimodipinto.Alzati va e non temere! Questotitolo del campo scuola è stato si-mile all’incoraggiamento di un co-ach, di un allenatore che ha volu-to motivare i suoi giocatori a dareil meglio di sé. I ragazzi hannofatto un vero e proprio allenamen-to di tutto ciò che sono, in vistadell’entusiasmante partita della

loro vita. Si sono allenati seguen-do le indicazioni degli animatori,giocando insieme ai loro compa-gni, ma specialmente ascoltandola voce di Gesù, sia attraverso lemeditazioni sia attraverso le Pa-rabole del Vangelo che sono unbuon nutrimento per la mente eper il cuore . L’augurio è quello discoprire che Gesù è un ottimo al-lenatore per la partita della lorovita, il migliore. Lui ha convocatitutti i ragazzi della Parrocchia adAcerno a far parte della sua squa-dra per insegnargli ad essere deiveri campioni.

Tania Cubiciotti

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Puoi pensarlo nei minimi partico-lari, puoi avere tutte le accortezze,puoi offrire tutta l’attenzione e ladisponibilità ma un campo scuolanon sarà mai completamentecome lo immagini.Ogni volta è diverso, bellissimoproprio perché diverso e unico.Tanto unico da imprimere un ri-cordo nelle giovani persone chepartecipano, legato a persone, pro-fumi, sensazioni, relazioni e stan-chezza. Se vita e respiro sono in-scindibili, campo scuola e stan-chezza lo sono di più! Ci si stancaperché si agisce, in quei giorni c’èun azione dell’anima che speroscombussoli un po’. A quest’età(non di chi scrive) i movimenti del-l’anima si ripropongono pari parinel corpo, si leggono gli stati d’ani-mo guardando i volti ed i movimen-ti, soprattutto in comitiva, nel grup-po, quando si è in compagnia deglialtri e in relazione. Insieme è piùdifficile nascondere chi siamo adun attento osservatore.Ah, dimenticavo (caratteristica di-stintiva di chi scrive), il tema eradiretto e provocatorio: Lasci o

Gruppi Giovanissimi: lasci o raddoppi?

Raddoppi?A lasciare c’è sempre tempo edopportunità ma a raddoppiare…Già solo l’idea di raddoppiare famale, e già, perché il raddoppiopresuppone il rischio di perdereanche quello che si ha, soldi o cer-tezze, amori o amicizie, reputazio-

ne o leadership. Se raddoppi ti sentiun dio, se nel tentativo di raddop-piare perdi tutto, ti serve Dio. Mase lasci? Se lasci è perché deside-ri stabilità, non vuoi abbandonareil posto che occupi per cercarneun altro in avanti, non vuoi correreun rischio troppo grande rispetto alle

certezze che hai. Ma col tempo tirendi conto che la stabilità che de-sideravi era un movimento in avan-ti che hai evitato e piano piano haicominciato a scivolare indietro cre-dendo di stare fermo. Ma comepotevi affrontare un rischio noncontrollabile senza gli strumenti

giusti? E quali sono gli strumentigiusti? La Fiducia che genera Spe-ranza. In cosa avere fiducia, neisoldi o nella forza, nella prepara-zione intellettuale o in cosa? In Dioè stata la proposta. Chi si fida diDio spera in Dio e Dio, nessuno telo può togliere. Ogni giorno ci sia-mo allenati alla fiducia e scatenatinel gioco, abbiamo frequentato untale Gesù, dentro e fuori la chiesa(chi scrive intende l’edificio), sem-pre dentro la Chiesa. Meditazionied escursione tra fiume e boschipassando per partite di calcio (chiscrive vinceva sempre) e gruppi dilavoro, finendo con una caccia altesoro e mega grigliata. Questo sia-mo e di questo siamo fatti, anima ecorpo, perciò ci siamo divertiti se-riamente e abbiamo animatol’azione. Che grande compagno diviaggio è Gesù (chi scrive affer-ma che è reale e sperimentabile) eforse dopo questo campo scuola,potremo addirittura scegliere diraddoppiare.E tu, Lasci o Raddoppi?

Michele Biondi

Dialogomaggio 2017 CAMPI SCUOLA ACERNO 3

Mari di sorrisi… in montagna!Un altro grande successo della nostra parrocchia puòritenersi ormai concluso, il campo scuola. Attività esti-va apparentemente più tranquilla del frenetico AgostoOratoriano, ma di grande approccio religioso. Attra-verso meditazioni, attività e giochi i bambini vengonoindirizzati verso valori e gesti che talvolta sembranoessere stati completamente dimenticati dalla societàin cui viviamo. Abbiamo scelto come filo conduttoredei vari momenti spirituali il tema ‘Alzati va e nontemere’, mentre per i momenti dell’animazioni leOlimpiadi di Acerno 2017.Apparentemente slacciati tra loro, in realtà ogni mat-tina ed ogni sera ci siamo presi l’impegno di presenta-re ai bambini un campione o una campionessa dellafede. Personaggi quali Don Bosco, Giuseppe Mosca-ti, Madre Teresa di Calcutta, Falcone e Borsellino;tutti ‘grandi’ che, attraverso l’incontro con Dio e lafiducia che in Lui avevano riposto, sono riusciti a farsispazio nel polverone della realtà.Così su imitazione dei grandi personaggi, abbiamoallenato i nostri piccoli atleti della fede per trasfor-marli in veri e propri campioni. Il campo scuola hanecessitato di tante preparazioni, tanti pomeriggi pas-sati a ritagliare fogli, progettare la caccia al tesoro,assicurarsi che ci fosse tutto il necessario; ma tuttosommato è stato davvero poco. Ho scoperto solo allafine del campo, guardando il tanto atteso ‘video fina-le’, che è bastato davvero poco. Sarà stato impegnati-vo, stancante, talvolta una privazione da altri impegni,ma il risultato?Un album con più di mille scatti di volti felici, voltisorridenti e spensierati; volti che si sono adornati di unqualcosa di nuovo, qualcosa d’inspiegabile, ma lo stes-so qualcosa che ci fa sentire la mancanza di queigiorni. Pensare al campo con malinconia non è un

cattivo segno, è la semplice e pura consapevolezza diciò che abbiamo vissuto. Vivere il campo scuola si-gnifica dedicarsi completamente ai bambini, mettersial loro servizio volontariamente, e guadagnarne unagrande soddisfazione. Scoprire persone nuove, strin-

gere amicizia, ridere delle proprie paure con gli altri,diventare grandi: è questo il campo scuola. Ogni annoci rattrista la fine del campo, ma la consapevolezzache ogni estate ritornerà e sarà ancora più bello ciconforta. Tutti quei momenti rimarranno per sempre

in un cassetto del nostro cuore, creando una sinfoniadi emozioni che spero possa sempre risollevarci l’umo-re. Non è finta qua, il prossimo anno sarà ancora piùmagico!

Marisa Barone

È da otto anni, ormai, che vivo l’esperienzadel campo scuola in veste di animatrice: lacosa più bella, però, è che ogni anno le emo-zioni sono sempre nuove. Le classi che cisono state affidate dal 17 al 21 agosto sonostate la prima media e la quinta elementare,ossia un gruppo compatto di bambini davve-ro entusiasti di vivere il campo ad Acerno.Una volta arrivati al villaggio San Francesco,i bambini sono stati accolti dagli animatoricon musica e tanti balli, dopodiché si sonorecati in anfiteatro per dare ufficialmente ini-zio al campo scuola con il lancio del tema.Dopo un gustoso pranzo e un’ora di anima-zione, Don Peppe Landi ha tenuto la primameditazione per poi procedere all’attività ingruppi, accompagnata dalle confessioni indi-viduali. La prima giornata si è così conclusacon una serata di giochi, musica, balli e tantodivertimento. La seconda giornata è quelladedicata alla scampagnata e, forse, è anchequella più faticosa. Il percorso che i bambinihanno dovuto intraprendere è stato lungo estancante, ma è pur vero che la fatica, quan-do è condivisa, diventa più facile da affronta-re. Arrivati a destinazione, dopo tanto cam-mino, ci siamo rifocillati con il pranzo a sac-co. Ci siamo trattenuti in montagna anche nelpomeriggio, svolgendo le normali attività al-l’aperto, ossia l’animazione, la meditazionecon le attività e la Santa Messa. A conclusio-ne di questa giornata c’è stata la visione di unbel film in anfiteatro, cosicché potessimo ri-posarci e ricaricarci per il giorno successivo.

La parola chiave del Campo Scuola è: unione!La terza giornata è iniziata con un’intensamattinata in piscina, durante la quale i bambi-ni hanno fatto il bagno tutti insieme e un belpo’ di giochi. Nel pomeriggio, invece, c’è sta-ta la meditazione con Don Peppe e un’attivitàdi gruppo. Per concludere in bellezza non po-teva mancare la grigliata nell’area falò, doveabbiamo trascorso una serata davvero entu-

siasmante, all’insegna della musica: i bambi-ni, infatti, hanno ballato incessantemente ecantato a squarciagola. Come di consueto, laquarta è la giornata della tanto attesa cacciaal tesoro, che quest’anno era incentrata sultema delle Olimpiadi. I bambini, divisi in cin-que squadre, accompagnate ognuna da dueanimatori, un mister e un vice mister, hanno

dovuto affrontare durante tutta la giornata nu-merose prove. A vincere la caccia al tesoro èstata la squadra capace di risolvere l’enigmafinale, ma bisogna dire che tutte le squadrehanno dimostrato di saper fare gruppo e disaper stare unite per superare le difficoltà: infin dei conti, è questo il vero significato dellacaccia al tesoro. La quinta giornata è, senza

dubbio, quella più triste a causa del rientro; dopoaver preparato le valigie e aver guardato il vi-deo finale, siamo ritornati a casa. Nonostantela tristezza per il fatto che questi cinque giornisiano volati, i bambini hanno portato con séun’esperienza davvero indimenticabile, cheauguro di vivere a tutti, almeno una volta!

Linda Scotese

maggio 2017Dialogo4

Le amicizie più bellenascono quandomeno te le aspetti

CAMPI SCUOLA ACERNO

Dal giorno 21 al 25 diagosto si è svolto il camposcuola-vacanza deglianimatori ad Acerno. Inquesti cinque giorniabbiamo svolto varieattività e meditazioni tra lequali hanno permesso adognuno di noi di rafforza-re l’amicizia e conoscersimeglio. Il primo giornoappena tutti siamo arrivatiè andato cosى, finendo disera con una passeggiatain paese. Il secondogiorno siamo andati inpiscina anche se c’era unpo’ di vento e l’acqua erafredda, ma comunqueabbiamo passato unabellissima mattinata,alcuni giocavano a palla-volo nel campetto presen-te nel posto dove si trovala piscina ed altri a calcio,dopo quasi tutti si sonobuttati in piscina per faredue tuffi e alla fine siamotornati continuando dopopranzo con la meditazionee un altra attività. La seraabbiamo fatto un falٍ eabbiamo ballato. Il terzogiorno abbiamo fatto lascampagnata per arrivareal Cappetta-ranch, attra-versando il fiume a piedidivertendoci un mondo,svolgendo anche un’attivi-tà che riguardava lanatura. A gruppi di due sidoveva scegliere unacosa che rappresentasseper la persona la bellezzadi quella zona, per poi,finire l’attività al ranchparlando del perchèabbiamo scelto queldeterminato oggetto ecosa rappresentasse pernoi. La sera abbiamo vistoun film (la famiglia Belier),che parla di una ragazzache scoprirà di avere untalento nel canto, venutaal mondo da una famigliadi sordomuti ed e l’unicadella famiglia che saparlare. Il quarto giornoabbiamo fatto la caccia al

tesoro e ci siamo divertititantissimo, facendosoprattutto un lavoro disquadra e aiutando ipropri membri dellasquadra. La sera abbia-mo fatto la grigliata eabbiamo cantato e balla-to finendo cosi in bellez-za il campo scuola-vacanza degli animatori,partendo poi il quinto

Ogni anno si fanno sempre nuove esperienze perchè siconoscono nuove persone e si fanno nuove amicizie,ma sopratutto le rafforzi grazie a questi momenti.

giorno. Ogni anno sifanno sempre nuoveesperienze perchè siconoscono nuove perso-ne e si fanno nuoveamicizie, ma sopratutto lerafforzi grazie a questimomenti di divertimento ealle attività che i nostriparroci preparano per noiogni anno.

Armando De Libero

Cari lettori, quest’esta-te la sottoscritta haavuto l’immenso piace-re di fare da animatriceai ragazzi di seconda eterza media, duranteuna delle esperienzepiù belle e formativeorganizzate dalla par-rocchia Sacro Cuore diEboli: il Campo Scuo-la... è stato, per me, ilprimo anno da anima-trice e posso assicurarea tutti i futuri animato-ri e non, di aver vissu-to il campo scuolaforse meglio di comel’abbia mai vissuto finora... é certamentediverso in quanto leresponsabilità aumen-tano, non essendo piùuna bambina, maun’animatrice ... ma infondo è proprio questoil bello dell’essereanimatrice; il piaceredi doversi occupare dise stessi ma soprattut-to dei bambini. È statobello organizzare,precedentemente, igiochi e le attività edin un certo senso èstato formativo ancheper noi... la nostraattenzione è stata

La mia prima esperienza da animatrice:le responsabilità aumentano!

rivolta solo ed unica-mente a loro, anziabbiamo cercato difarlo nel migliore deimodi anche se talvoltaè stato davvero diffici-

le. Per fortuna il camposcuola si é chiuso inbellezza e senza avve-nimenti gravi, a partequalche marachella daparte dei bambini! Per

concludere cosa possodire... beh a tutti ibambini di provareassolutamente questabellissima esperienza,mentre ai futuri anima-

tori di cominciare arimboccarsi le manichema di sapersi anchedivertire insieme e coni bambini!

Giulia Napolitano

Dialogomaggio 2017 5CAMPI SCUOLA ACERNO

Il 23 agosto 2017 durante il cam-po scuola giovanissimi della par-rocchia Sacro Cuore di Eboli si èsvolta la scampagnata alla voltadel magnifico “Cappetta ranch”.Sveglia alle 8:30, colazione velo-ce e poi subito in partenza per lascampagnata che si è divisaequamente in momenti di spen-sieratezza come l’attraversamen-to del fiume o la partitella di pal-lone dopo pranzo e anche mo-menti di spiritualità come le attivi-tà di ascolto e di silenzio e la San-ta Messa. Dopo una prima ora dipasseggiata tranquilla Don Pep-pe ci ha spiegato quale sarebbestata la prima attività: dividerci incoppie ed in assoluto silenzio per-correre la salita che porta al ran-ch, ma in quel silenzio avremmodovuto cercare insieme al nostrocompagno qualcosa che ci ispi-rasse perfezione e divinità nellanatura e raccoglierla.Questa attività è stata molto inte-ressante perché spesso al gior-no d’oggi non si ha più il tempoper rimanere 5-10 minuti in silen-zio e poter meditare, pensare perpoter trovare un po’ di pace consé stessi; personalmente mi èservito molto anche ricercare laperfezione e Dio in ciò che ci cir-conda perché a volte noi ci di-stacchiamo troppo dal Signore elo vediamo come un’entità lonta-na da noi senza accorgerci cheDio è in mezzo a noi, nella naturae nelle azioni misericordiose chefacciamo. Poco dopo siamo arri-vati al Cappetta ranch nel qualeabbiamo pranzato e dopo circaun’ora di riposo/svago abbiamoripreso l’attività iniziata la matti-na, e sempre con il compagnoscelto in precedenza abbiamo let-to un testo che riguardava il peri-odo di cambiamento e di passag-gio che tutti noi ragazzi del cam-po stiamo passando, ovverol’adolescenza, dopo un commen-to di questo brano ognuno di noidoveva ascoltare una confessio-ne personale da parte del com-pagno in assoluto silenzio e vice-versa, tutto ciò è servito a cemen-tificare il rapporto fra noi ragazzie soprattutto a ricordarci che sequalcosa non va ci sarà semprequalcuno pronto ad ascoltarci. Aseguire c’è stata la Santa Messa,che all’aperto e nella natura hasempre il suo effetto suggestivoe quasi primordiale, ed è stato unaltro momento di unione e di co-munione tutti insieme. Poi attor-no alle 18:30 siamo rientrati inmacchina al villaggio san France-sco e per concludere la giornata

Il giorno della vacanza più emozionante e piùstancante allo stesso tempo: la scampagnata

abbiamo visto un film. Alcune con-siderazioni personali. E’ stata unagiornata molto d’ispirazione. Sonostato molto felice di aver vissutoquesti momenti di profonda unio-ne fraterna con il mio compagno.Sarà pure vero che l’adolescen-za è un periodo molto difficile nelquale si passa dalla fase dell’in-fanzia a quella adulta, ma se que-sto periodo lo passi con le perso-ne giuste non devi avere timore,perché ci saranno sempre. Perquesto vorrei ringraziare tutti iragazzi del campo, dell’animazio-ne, tutte le collaboratrici di “Zio”Don Peppe e ovviamente anche isacerdoti per questi 10 giorni dispiritualità nei quali posso dire diessere uscito cresciuto e matu-rato.Vorrei ringraziarvi inoltre peravermi accolto fin da subito comeuna famiglia e di avermi fatto sen-tire sempre a casa. Ci vediamol’anno prossimo.

Giovanni Guariglia

Il campo scuola è un’esperienza piena diemozioni e momenti di preghiera che incompagnia sono sempre belli. In cinquegiorni facciamo un sacco di cosedivertenti: balliamo, giochiamo, scher-ziamo e non ci sta un giorno più bellodell’altro perché tutti lo sono. Ci sta lascampagnata dove camminiamo per lamontagna e io che non la adoro molto stocambiando idea per le scampagnate cheho fatto e in fondo è bello camminare maforse sono l’unica a cui piace la lungacamminata.In montagna abbiamo dedicato un po’ ditempo a ballare e poi c’è stato loschiuma party, ed è stato bellissimo,nessuno se l’aspettava ci siamo divertititanto ed eravamo tanto felici chesembravamo dei bambini. Un altrogiorno siamo andati in piscina e lìabbiamo giocato, ballato ed è stata unamattinata fantastica, la sera poi c’è lafesta dove si mangia fuori e si arrostiscela carne e si balla tantissimo, questa è laserata più bella perché nel pomeriggio ciimpegniamo tutti ad addobbare esistemare per la sera e mettendo insiemele nostre forze la sera ci divertiamo tutti.Purtroppo arriva l’ultimo giorno, ma èanche il più avventuroso e sarebbe quellodella caccia al tesoro. Ci dividono insquadre e per iniziare quest’anno datoche il tema erano le olimpiadi ci hannofatto fare addominali e cose simili, poi èiniziato tutto con alcuni giochi come adesempio il tiro alla fune, una tappa,abbiamo fatto una specie di staffetta equando ritornavamo dovevamo darci la

Ogni volta è come se fosse la prima voltamano e partire in due e così via finchénon finiva la squadra, oppure correredentro un sacco e superare gli ostacoli,questo mi ha divertito molto. Il pomerig-gio abbiamo dovuto affrontare le tappedove ci siamo bagnati, sporcati di fango

e di pittura, ma questo è il giorno in cuitutti cerchiamo di divertirci di più e nonpensiamo che tutto sta per finire, che lamattina dopo si torna a casa, perchédopo quei giorni in cui ci siamo divertiticon i nostri amici tornare a casa ci

rattrista un po’. Il campo scuola èsempre atteso da tutti con ansia, aspettia-mo di ritornarci per provare emozioninuove e sempre positive.

Sara MacellaroII Media

maggio 2017Dialogo CAMPI SCUOLA ACERNO6

“Dialogo”Supplemento del

mensile “La Voce”

Direttore ResponsabileCarmine Galdi

Direttore EditorialeGiuseppe Guariglia

Vice Direttore EditorialePaolo Sgroia

SegreteriaCarmen D’Incecco

Comitato di Redazione

Marisa Barone, FrancescaCatanese, Mara Materazzo,Armando De Libero, Fran-cesco Casile, GabriellaD’Incecco, Francesca Iuo-rio, Linda Scotese, MiriamCardiello.

Il campo scuola non è riservato solo ai bambini…L’invito a partecipare ai campi scuola2017, assicurando un piccolo contributoin termini di sostegno all’organizzazionee alla condotta delle attività, è giuntoquanto mai gradito durante la canicolaestiva e quindi, soprattutto sull’onda deiricordi giovanili di mia moglie Anna,abbiamo trascorso gli ultimi due week-end di agosto insieme al GruppoGiovanissimi ed al Gruppo Giovani.Al nostro arrivo abbiamo trovatoun’organizzazione rodata, frutto di unlavoro preparatorio oneroso e tesa agarantire i migliori risultati in termini diefficacia. La sistemazione logistica(Villaggio San Francesco, Acerno) haassicurato gli spazi necessari allosvolgimento delle molteplici attività:tanto quelle in sede (anfiteatro, campi dagioco, cucine e refettori), quanto quelleesterne (escursione, piscina).Siamo stati accolti e abbiamo respiratoun clima rilassato e familiare, idoneo allosvolgimento di esperienze di vitacomunitaria, che non sono certo manca-te: le giornate erano scandite dallenumerose attività, i momenti di gioco(caccia al tesoro, tornei, schiuma party)venivano alternati a periodi in cui lospirito critico e la consapevolezza deipartecipanti venivano stimolati attraversoun percorso di riflessione e creatività(preghiera, cineforum), durante i quali lecompetenze e le abilità manuali delsingolo erano guidate lungo un sentierotematico ed armonico di sviluppopersonale e collettivo.Rilevante in questo contesto è stato ilcineforum che, affrontando la tesi delcoraggio civile analizzata attraverso lefigure di personaggi di spicco della storiacontemporanea nazionale, ha evidenziatocome il cristiano debba vivere la propriadimensione spirituale e il proprio camminodi Fede nella comunità e non debbarimanere ad osservare o, peggio ancora, amantenere con la realtà un rapportomediato ed impersonale.Le giornate sono trascorse velocemente,la stanchezza ha ceduto rapidamente ilpasso al divertimento ed alla soddisfazio-ne; i temi della inclusione e della condivi-sione sono emersi quali preponderanti. Ladefiniamo un’esperienza di comunitàinclusiva non tanto per gli elementiconnessi con la struttura organizzativa delcampo (gli ambienti comuni, la scansionedegli orari uguale per tutti, l’organizzazio-ne della vita giornaliera), ma soprattuttoper quanto concerne l’accoglienzaricevuta e l’immediata amalgama tantocon gli animatori ed educatori, quanto coni “frequentatori” del campo scuola;entrambe le parti hanno lavorato inrisonanza beneficiando l’una dell’impe-gno dell’altra, realizzando un momento dicrescita a doppio senso di marcia. Leattività ludiche, gli spunti di riflessione, imomenti conviviali hanno suscitato unvero e proprio spirito di condivisione,basato sull’esperienza reale e sulleemozioni vissute da tutti; ogni persona èstata stimolata ad offrire il proprio apporto(secondo le proprie capacità) in accordo

ed in sincronia con quello degli altri,lasciando emergere l’idea della squadrapiuttosto che quella del singolo.Anche la nostra bimba, alla sua primaesperienza “collettiva”, ha immediata-mente assorbito l’afflato del camposcuola, tanto da partecipare a tutte leattività inserita a pieno titolo in unasquadra; la gioia ricevuta da questa suaavventura l’ha spinta anche a volerpernottare insieme alle sue compagne disquadra, vincendo il timore di una nuovacameretta e aggiungendo un tassello alsuo percorso di sviluppo personale.Nonostante la profonda socialità, non èstato un campo “social”; ben poco spazio(quasi nullo a dire il vero) è stato lasciatoagli smartphone - giusto per i necessaricollegamenti con le famiglie “in remoto” -con buona pace dei social media, di cui

Al campo scuola per la primavolta ho dormito in stanza con lemie amiche; mi è piaciuto moltolo schiuma party, perché laschiuma era morbida e fresca e

I bei ricordi del Campo Scuola

c’era molta musica. Mi sonodivertita tanto nella caccia altesoro quando ci siamo rotolatinel fango, anche andare inpiscina è stato molto divertente.

Gli animatori erano bravi edivertenti, ci facevano giocare eridere: al campo scuola faceva-mo tanti bei giochi.

Chiara Crivellotto

non si è sentita la mancanza colmata darapporti amicali concreti e genuini. La vitacomunitaria e l’opportunità di vivere ognigiorno insieme gli uni agli altri, hanno resoconcreto il significato della parolacondivisione: basata su esperienzecomuni, sul confronto quotidiano evicendevole, sulle emozioni suscitatesull’onda delle occasioni ludiche, di quelleconviviali e delle fasi dedicate allariflessione. Condivisione intesa come ilprodotto della fusione dei momenti di vitavissuti insieme, degli spazi di crescita escambio reciproci, non come istanti di vitacristallizzati in fotografie, tweet eaggiornamenti connessi attraversopiattaforme impersonali e sterilmenteomologate.

Andrea CrivellottoAnna Del Grosso