2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo...

38
desktop e_magazine ISSN 2307-8928 a pagina 4 Questo Paese non deve pensare a sostenere le Costruzioni, ma … Andrea Dari Editore INGENIO Questa mattina alla radio – una delle principali emittenti nazionali – ho sentito una giornalista, famosa, che dava evidenza a un titolo del Fatto Quotidiano sul reddito di cittadinanza: “Due regioni del sud, Campania e Sicilia, due del nord, Lombardia ... Forfettario la soglia si basa sui ricavi I contribuenti ricadono nell’ambito di applicazione del regime forfettario o dell’imposta sostitutiva del 20% in base alla soglia di ricavi/compensi/ percepiti nell’esercizio precedente. >>> a pagina 8 a pagina 7 Il pratico vademecum dell’Agenzia delle Entrate sul Sismabonus illustra in cosa consiste l’agevolazione, chi sono i soggetti interessati dai benefici, quali sono i vantaggi fiscali e le modalità per accedere alla misura di favore. >>> Sismabonus Il vademecum completo dell’AdE Deve essere un vizio, questo dei bandi di progettazione ‘a gratis’: il Consiglio di Stato per la seconda volta afferma infatti correttezza e legittimità del Comune di Catanzaro in merito al bando dell’ottobre 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico di un euro e un rimborso spese di 250 mila euro. Il 21 febbraio scorso è stato pubblicato infatti il dispositivo della sentenza disposta dai giudici di Palazzo Spada, i quali per la seconda volta hanno ribaltato il parere dei giudici del Tar Calabria. >>> Bandi di progettazione gratis Il Consiglio di Stato da l’ok al PRG della città di Catanzaro a 1 euro a pagina 6 2019 #70

Transcript of 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo...

Page 1: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

desktop e_magazine

ISSN

2307

-892

8

a pagina 4

Questo Paese non deve pensare a sostenere le Costruzioni, ma …

Andrea Dari Editore INGENIO

Questa mattina alla radio – una delle principali emittenti nazionali – ho sentito una giornalista, famosa, che dava evidenza a un titolo del Fatto Quotidiano sul reddito di cittadinanza: “Due regioni del sud, Campania e Sicilia, due del nord, Lombardia ...

Forfettariola soglia si basa sui ricavi

I contribuenti ricadono nell’ambito di applicazione del regime forfettario o dell’imposta sostitutiva del 20% in base alla soglia di ricavi/compensi/percepiti nell’esercizio precedente. >>> a pagina 8a pagina 7

Il pratico vademecum dell’Agenzia delle Entrate sul Sismabonus illustra in cosa consiste l’agevolazione, chi sono i soggetti interessati dai benefici, quali sono i vantaggi fiscali e le modalità per accedere alla misura di favore. >>>

SismabonusIl vademecum completo dell’AdE

Deve essere un vizio, questo dei bandi di progettazione ‘a gratis’: il Consiglio di Stato per la seconda volta afferma infatti correttezza e legittimità del Comune di Catanzaro in merito al bando dell’ottobre 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico di un euro e un rimborso spese di 250 mila euro. Il 21 febbraio scorso è stato pubblicato infatti il dispositivo della sentenza disposta dai giudici di Palazzo Spada, i quali per la seconda volta hanno ribaltato il parere dei giudici del Tar Calabria. >>>

Bandi di progettazione gratisIl Consiglio di Stato da l’ok al PRG della città di Catanzaro a 1 euro

a pagina 6

2019 #70

Page 2: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

2 editoriale

MapeWrap ® EQ System LA RISPOSTA SICURA IN CASO DI

TERREMOTO

Il sistema di presidio brevettato e certifi cato nei confronti delle azioni sismiche, indicato per l’ANTIRIBALTAMENTO delle tramezze e dei tamponamenti.

MapeWrap EQ Net:Tessuto bidirezionale in fi bra di vetro pre-apprettato

MapeWrap EQ Adhesive:Adesivo monocomponente all’acqua pronto all’uso in dispersione poliuretanica

SISMABONUSBONUSRinforza con Mapei e ottieni le detrazioni fi scali sugli interventi di riduzione del rischio sismico.

Scopri di più su rinforzo-strutturale.it

È TUTTO OK, CON MAPEI

21 Strutture in c.a.: la verifica dei nodi dopo la Circolare NTC 2018costruire in acciaio24 Cosa dice la Circolare delle NTC in merito al processo di esecuzione delle opere in acciaiocostruire in calcestruzzo26 Calcestruzzi fibrorinforzati

(FRC) e Circolare: ancora troppo attaccati

all’approccio prescrittivo28 Circolare 2019 delle NTC e calcestruzzo: l’analisi del Capitolo 11

paragrafo per paragrafoBIM32 Contrattualistica BIM: cosa sono i Contratti

Collaborativi?34 Perchè adottare il BIM nella propria attività? La percezione del BIMarchitettura37 Architettura: Arata Isozaki

riceve il premio Pritzker40 Progetto CMR, Massimo Roj: l’Edilizia Green mette al centro l’uomo

pavimentazioni41 Le responsabilità del posatore di rivestimenti a pavimento42 Il massetto cementizio per la posa dei pavimenti

ceramici in interno secondo la UNI 11493

impermeabilizzazioni45 Impermeabilizzazioni di massetti e sottofondi? Ecco le operazioni preliminari, e fondamentali, da consideraresicurezza48 La valutazione del rischio

incendio negli ammassi dei rifiuti: esempi sulle misure

di prevenzione e protezione50 Il BLEVE di Borgo Panigale: analisi dell’esplosione e dei suoi effettiingegneria forense54 Ingegneria forense e la ricostruzione degli incidenti stradali56 Ingegneri, giudici e incidenti aerei

Riqualificazione energetica degli edifici: interventi e sostenibilità58 In questo Dossier una panoramica sulle strategie

e metodologie per identificare le migliori soluzioni di riqualificazione degli edifici esistenti, un excursus sulla progettazione alla luce di alcuni dei protocolli più comuni, un approfondimento sugli aspetti impiantistici e sui materiali utilizzati nell’isolare gli edifici e, a conclusione, un riepilogo sulle detrazioni fiscali previste dall’attuale normativa. >>>

editoriale4 Questo Paese non deve

pensare a sostenere le Costruzioni, ma …

primo piano6 Bandi di progettazione gratis,

ciao equo compenso: il Consiglio di Stato da l’ok al PRG di Catanzaro a 1 euro7 Sismabonus: il vademecum

completo coi particolari sull’acquisto di case antisismiche

8 Regime forfettario, altro giro altro chiarimento: la soglia si basa sui ricavi!

normativa urbanistica ed edilizia10 Pergotende & C.: analisi delle sentenze e commenti

progettazione strutturale13 Collegare elementi lignei a murature esistenti: il sistema di connessione diretta16 Caratterizzazione tipologico-

strutturale di edifici esistenti in c.a.: l’analisi di un caso studio

18 Interventi di miglioramento sismico di una scuola

in muratura: la relazione di calcolo con le modellazioni

70 marzo 2019

Page 3: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

4 editoriale 5 primo piano

MasterEmaco S 285 TIXper il restauro dell’Edicoladel Santo Sepolcro a Gerusalemme.Malta da muratura di calce pozzolanica, priva di cemento.

www.master-builders-solutions.basf.it

e Piemonte, una del centro, il Lazio. Sono i territori dai quali provengono la maggioranza delle domande per accedere al reddito di cittadinanza, numero che ha già superato quota centomila e che naturalmente crescerà ancora.”

E in effetti l’onorevole Castelli aveva commentato i primi dati: “I primi dati diffusi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali confermano che il Reddito di Cittadinanza è una misura per l’Italia e non solo per una parte del Paese. Il testa a testa tra Campania e Lombardia, che emerge dai dati territoriali, ne è la prova, come sostanzialmente lo stesso numero di richieste tra nord e sud”.

Nei primi giorni – per chiarezza - ecco il numero di moduli compilati per regione (primi 5 posti): Campania 16.112, Lombardia con 16.015, Sicilia 13.873, Lazio 11.644 e Piemonte 11.244.Il problema è che sono dati assoluti. In % in Campania e Sicilia siamo nell’ordine delle 28 persone per 1000 abitanti, in Lombardia delle 16, quasi la metà. Pesano più 900 persone in Molise che 16.000 in Lombardia …

Ho citato questo esempio non perché INGENIO voglia occuparsi di Reddito di Cittadinanza o di Politica, ma solo per dimostrare come sia possibile attraverso la comunicazione oggi manipolare i numeri. Per la TAV si considerano i risparmi in consumi di carburante un costo (ovviamente non ambientale) in quanto comportano una riduzione delle accise, mentre per gli incentivi sull’acquisto di auto elettriche questo dato non viene considerato; per le opere da costruire si fa un’analisi costi benefici per il ponte sul Polcevera non si prende in considerazione l’ipotesi di riutilizzare il ponte di Morandi rimasto in piedi.

Andrea Dari Editore INGENIO

Questo Paese non deve pensare a sostenere le Costruzioni, ma …

link all’articolo completo >>>

Page 4: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

7 primo piano6 primo piano

Bandi di progettazione gratis, ciao equo compenso: il Consiglio di Stato da l’ok al PRG di Catanzaro a 1 euro

Matteo PeppucciCollaboratore INGENIO

L’equo compenso fantasma: Palazzo Spada - per la seconda volta - accoglie l’appello del Comune di Catanzaro e ribalta la sentenza del Tar Calabria sul “famoso” servizio per realizzare il PRG della città a 1 euro. Professionisti sul piede di guerra annunciano ricorso a Strasburgo

Deve essere un vizio, questo dei bandi di progettazione ‘a gratis’: il Consiglio di Stato per la seconda volta afferma infatti correttezza e legittimità del Comune di Catanzaro relativamente al bando dell’ottobre 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso, relativo alla realizzazione del piano regolatore cittadino con il compenso simbolico di un euro e un rimborso spese di 250 mila euro.Il 21 febbraio scorso è stato pubblicato infatti il dispositivo della sentenza disposta dai giudici della V Sezione ddi Palazzo Spada, i quali per la seconda volta hanno ribaltato il diverso parere dei giudici del Tar Calabria.

PRG Comune di Catanzaro a 1 euro: l’ultimo contenziosoIl secondo ricorso è stato presentato al Tar Calabria dall’ex presidente degli ingegneri Giovanni Angotti nel 2016 (il quale non ha partecipato alla competizione): si lamentava in particolare il problema dell’appalto gratuito, ovverosia ‘sponsorizzazione’ a 1 euro più 250 mila euro di rimborso link all’articolo completo >>>

spese. Il Tar Calabria con sentenza 1507/2018 del 2 agosto accoglie quindi il ricorso, ritenendo che “la configurabilità di un appalto pubblico di servizi a titolo gratuito si pone in disarmonia rispetto a tale affresco (normativo relativamente agli appalti pubblici e all’equo compenso, ndr), tenuto conto che non ogni servizio prestato reca con se vantaggi curricolari e di immagine tali da garantire, sia pure indirettamente, vantaggi economici tali da soddisfare il diritto a un equo compenso”.

Sismabonus: il vademecum completo coi particolari sull’acquisto di case antisismiche

Agenzia delle Entrate: il pratico vademecum sul Sismabonus illustra in cosa consiste l’agevolazione, chi sono i soggetti interessati dai benefici, quali sono i vantaggi fiscali e le modalità per accedere alla misura di favore

Matteo PeppucciCollaboratore INGENIO

È arrivato: il vademecum ‘all inclusive’ sul Sismabonus dell’Agenzia delle Entrate, aggiornato alla Legge di Bilancio 2019 e alle ultime novità. Il documento rappresenta senza dubbio una guida utile e completa sul tema. L’argomento, ovviamente, è quello delle detrazioni per gli interventi antisismici (“sismabonus”). Dopo una breve sezione introduttiva, il pratico vademecum illustra in cosa consiste l’agevolazione, chi sono i soggetti interessati dai benefici, quali sono i vantaggi fiscali e le modalità per link all’articolo completo >>>

accedere alla misura di favore. Trovano spazio nella guida anche la disciplina degli interventi effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali e il nuovo incentivo per l’acquisto di case antisismiche.

Sismabonus: cos’èPer gli interventi di adozione di misure antisismiche sugli edifici, il decreto legge n. 63/2013 ...

Page 5: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

9 primo piano8 primo piano

ETA

EUROPEAN TECHNICALAPPROVAL

n° 18/0314

Regime forfettario, altro giro altro chiarimento: la soglia si basa sui ricavi! Novità e riepilogo

Matteo PeppucciCollaboratore INGENIO

I contribuenti ricadono nell’ambito di applicazione del regime forfettario o dell’imposta sostitutiva del 20% in base alla soglia di ricavi/compensi conseguiti/percepiti nell’esercizio precedente

Alessio Villarosa, sotto-segretario alla presidenza del Consiglio dei Ministrti, ha fornito importanti chiarimenti sul regime forfettario in commissione finanze alla Camera, al question time n. 5-01486. Ecco i dettagli:

• soglia basata sui ricavi: i contribuenti ricadono nell’ambito di applicazione del regime forfettario o dell’imposta sostitutiva del 20% in base alla soglia di ricavi/compensi conseguiti/percepiti nell’esercizio precedente, a nulla rilevando, a tal fine, i costi sostenuti, né il reddito conseguito;

• accesso allargato: dal 2019 potranno accedere a tali discipline di favore i soggetti che impiegano nell’attività dipendenti, collaboratori e quelli che utilizzano beni strumentali di qualsivoglia valore;

• fuori le associazioni tra professionisti: l’ambito soggettivo sia del regime forfetario, che della disciplina dell’imposta sostitutiva è circoscritto alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arte o professione, con esclusione, dunque, dei contribuenti che esercitano tali attività in forma associata.

Altri chiarimenti importanti riguardano inoltre l’applicabilità dell’esenzione dell’Iva, a partire dal 2020, che per gli imprenditori

individuali ed esercenti arti o professioni con ricavi fino a 100 mila euro è subordinata al rilascio di una richiesta di misura di deroga agli organi comunitari. “Per i contribuenti che aderiranno a tale modalità di tassazione, il reddito è determinato con le modalità ordinarie, e non con quelle previste per il regime forfettario”.

link all’articolo completo >>>

Page 6: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

11 primo piano10 normativa urbanistica ed edilizia

Oltre 10 anni diAETERNUM CAL

20838 Renate (MB) - Via Sirtori, zona industriale - tel. (+39) 0362 91 83 11 - fax (+39) 0362 919396www.teknachemgroup.com - [email protected]

Pergotende & C.: analisi delle sentenze e commenti

Ermete DalpratoProfessore a c. di “Pianificazione territoriale e urbanistica” all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino

Il caso PergotendaLa “pergotenda” è un termine entrato da poco nel lessico tecnico, tanto che ho consultato il Vocabolario Treccani: conosce la pergola, il pergolato, la tenda ma non la pergotenda. Un’invenzione recente dunque, tanto recente da non essere ancora contemplata nei vocabolari …

Verrebbe allora da pensare che sia un’innovazione capace di risolvere un sacco di problemi operativi. Poi in realtà ho scoperto che da un po’ di tempo a questa parte la pergotenda è uno degli oggetti più gettonati all’attenzione della magistratura amministrativa e penale e dei commentatori e mi è sorto il dubbio che anziché risolvere problemi ne abbia creati.

A parlare di pergotende in atti ufficiali è stato proprio il Legislatore e precisamente nella stesura del Glossario quando introduce il nuovo termine al n. 50 dell’allegato al d.m. 2 marzo 2018.

Ma il Legislatore lo sa che cos’è la “pergotenda”? Direi di no perché è vero che usa il vocabolo ma non lo definisce, lasciando la sua interpretazione più ad una “suggestione” che alla tecnica o al diritto. Anzi (come vedremo) sarà il Giudice

amministrativo a doversene far carico.

Noi, che siamo degli intuitivi, arriviamo a pensare che il termine derivi da una contaminazione lessicale tra tenda e pergola e dunque, per assimilazione, la pergotenda sia una sorta di ippogrifo, una via di mezzo tra una tenda e una

pergola; ma con quali peculiari caratteristiche ?

L’intuizione e la fantasia non bastano a fare il diritto. E, in ogni caso dobbiamo chiederci a cosa serve e perché ha suscitato tanto interesse nella giurisprudenza? Che mette in luce altrettanto retrostante contenzioso.

Facciamo allora un po’di chiarezza. E, soprattutto andiamo con ordine mettendo in fila gli strumenti giuridici cui dobbiamo fare riferimento (le nostre fonti, insomma).

Lo faremo richiamandole in ordine cronologico (che pure ha la sua importanza da un punto di vista logico-evolutivo).

Pergotende & C: l’analisi Dapprima è stata emanata l’INTESA del 20 ottobre 2016 che all’allegato A ha statuito le “definizioni uniformi” della terminologia

Page 7: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

13 progettazione strutturale12 normativa urbanistica ed edilizia

edilizia e urbanistica redatta affinché tutti (ma proprio tutti), quando parlano tra loro di oggetti e parametri urbanistici ed edilizi, con lo stesso termine intendano la stessa cosa da Palermo ad Aosta superando quella fantasiosa diversità che i piani regolatori e i regolamenti edilizi erano venuti accumulando nel tempo.

A questo ha fatto seguito il 25 novembre del 2016 il d.lgs. 222 che ha profondamente modificato il DPR 380/01 ed ha anche predisposto uno specifico Allegato (A) in cui ha – per così dire – incrociato le disposizioni del rinnovato regime amministrativo degli atti edilizi con le “categorie di intervento edilizio” (inizialmente contenute negli articoli 3, 6 e 10 del DPR 380/01 nell’originaria stesura, diffusesi poi nel tempo anche in altri contesti normativi dello stesso DPR ma non solo).

L’allegato A ha dunque (proficuamente) sistematizzato il coacervo delle definizioni degli interventi edilizi riportando in una tabella, a fianco di ognuna di esse, lo specifico atto amministrativo (per dir meglio, lo specifico procedimento link all’articolo completo >>>

abilitativo) necessario per la loro esecuzione e la citazione dell’articolo di legge che lo descrive.

Con l’obiettivo condivisibile di essere esaustiva e cioè onnicomprensiva di tutti gli interventi possibili che si possono attuare sulle costruzioni. Sono elencate ben 105 tipologie di intervento, esposte su 53 pagine che dovrebbero (questo è l’intento) essere tutte (e sole) quelle che le leggi individuano e definiscono. Non ci sono (rectius non ci dovrebbero essere) altre tipologie di opere.

Un lavoro titanico; non chiamiamolo di semplificazione, perché semplificazione non è (la semplificazione è altra cosa), ma certamente di razionalizzazione (o, se volgiamo essere ancor più raffinati, di esemplificazione); comunque di grande utilità pratica perché ognuno può ricercare l’intervento che intende eseguire e da questo risalire a quale procedura deve attivare. Avendo a fianco di ognuna il richiamo legislativo che la disciplina.

Collegare elementi lignei a murature esistenti: il sistema di connessione diretta

Claudio FerrariSocio e direttore tecnico della società d’ingegneria A.I.erre engineering S.r.l.Roberto GreppiDivisione Consolidamento TCS S.r.l.

Un sistema di connessione diretto delle coperture sulla base delle prescrizioni del DM 17.01.2018 e della Circolare n. 7/2019Il §4.4.9 del DM 17.01.2018 precisa che la capacità e deformabilità dei mezzi di unione devono essere determinati sulla base di prove meccaniche, consentendo anche l’impiego di normative di comprovata validità. Nel caso di sistemi di unione di tipo speciale l’impiego è ammesso purché il comportamento sia individuato su base teorico e/o sperimentale. La stessa Circolare del 21/01/2019, n. 7, fornisce ulteriori chiarimenti in proposito.

Frequentemente si pone il problema di collegare elementi lignei a strutture esistenti in

muratura e pertanto non è a priori noto il comportamento dell’unione se non utilizzando i principi sottesi alla letteratura tecnico scientifica che tratta l’argomento per casi analoghi ritenuti estendibili (sotto la responsabilità del progettista) a quello in esame.

Un altro aspetto da considerare è quello che impone al progettista di fornire le modalità di realizzazione e di messa in opera dei sistemi di connessione (§C.4.4.9 – Circ. 7/2019) e impone al direttore dei lavori di verificarli nelle reali condizioni di impiego in opera (§4.4.9 del DM 17.01.2018).

Partendo da queste considerazioni e dalla

Page 8: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

15 primo piano14 progettazione strutturale

Namirial MEP è la piattaforma su cui puoi progettare i tuoi impianti, da quelli per l’antincendio, sprinkler, idranti, Co2, rivelatori, evacuatori, a quelli per la termotecnica, tubazioni, pannelli radianti, canali d’aria, fino alla progettazione delle reti a gas.

AntincendioStrutturaleTopografia e Strade TermoacusticaAmbiente SicurezzaManutenzioneContabilitàProgettazioneUtilità

BIMMEP

Presto Namirial MEP sarà anche BIM tool grazie ad ARCHLine.XP Namirial BIM, il connettore IFC installato gratuitamente insieme ai software Namirial per una naturale integrazione BIM!

Building Information Modeling

Scopri i dettagli e guarda il video:www.edilizianamirial.it/bim

PROGETTA GLI IMPIANTI IN MODO INTEGRATO

NamirialMEPBIM

2018_02_NAMIRIAL_EDILIZIA_BIM_AZIMUT_A4.indd 1 13/02/18 10:22

necessità di analizzare le fasi di lavoro per una corretta posa in opera (anche dal punto di vista della facilità di esecuzione), si espongono i risultati di una serie di prove sperimentali che simulano un sistema di connessione diretto (cosiddetto “a secco”), con alcuni spunti per l’interpretazione e l’utilizzo dei dati sperimentali, al fine di una corretta ideazione progettuale a garanzia dell’efficienza dell’opera.

Schema del comportamento in presenza di azioni sismicheAnalizzando il comportamento di una copertura a 2 falde, soggetta ad azione risultante H in colmo, è possibile riscontrare l’attivazione di un meccanismo di disarticolazione del tipo a quadrilatero articolato piano (Figura 1) che dipende dalla rigidezza del piano di falda Ki.

La distribuzione delle azioni r sul perimetro (Figura 1) con risultante R, ha entità variabile in funzione della rigidezza del piano di falda, (Figura 2). Nel caso di rigidezza nulla (Ki = 0) si hanno valori al perimetro pari ad H/4, nel caso di rigidezza infinita (Ki = ∞) il valore è pari ad H/2 mentre nel caso di rigidezza diversa da zero (Ki ≠ 0) il valore tende ad H/3. Nella configurazione con piano di falda rigido (Ki = ∞) si ha un incremento massimo sui bordi di 0,5/0,25 = 2 volte, rispetto alla configurazione con piano di falda a rigidezza nulla; orientativamente i valori che normalmente si riscontrano sono quelli con rigidezza non trascurabile (Ki ≠ 0) con incrementi di 0,3/0,25 = 1,2 volte.

L’efficacia del sistema dipende pertanto dalle connessioni tra gli elementi lignei ma anche dai collegamenti al bordo perimetrale, molto spesso realizzati con la collocazione di un elemento ligneo alla muratura sottostante (Figura 3), evitando cordoli in cemento armato.

Problematiche connesse ai sistemi di connessione su muratureLa problematica delle connessioni ai bordi degli edifici in muratura è spesso connessa alla tecnica di realizzazione che deve garantire un trasferimento efficace dell’azione nel piano degli

Figura 1 – comportamento del piano di falda

Figura 2 – meccanismi di trasferimento del carico – situazioni limite (falda deformabile e non deformabile)

Figura 3 – modalità di posa con ancorante

link all’articolo completo >>>

elementi e frequentemente prevede l’impiego di sistemi con ancoranti, (Figura 3).

Le modalità di realizzazione (Figura 4) impongono una sequenza di lavorazione connessa alla necessità dell’esecuzione preventiva del foro per la collocazione dell’ancorante e successivamente l’inserimento della connessione.

Figura 4 – sequenze di posa – sistema con ancorante

Page 9: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

17 progettazione strutturale16 progettazione strutturale

Caratterizzazione tipologico-strutturale di edifici esistenti in c.a.: l’analisi di un caso studio

Valentina Amedeo, Alessandro P. Fantilli, Bernardino ChiaiaPolitecnico di Torino – DISEGPaola Marchiò, Giuseppe Stivala CDM DOLMEN

Il caso studio di edifici nel Comune di Sant’Antonino di Susa Scopo della tesi è stato la caratterizzazione strutturale ed energetica di un edificio in calcestruzzo armato costruito nei primi anni ottanta, scelto come caso studio in funzione dei dati raccolti mediante la compilazione della scheda CARTIS per il Comune di Sant’Antonino di Susa e sulla base dei risultati del progetto europeo TABULA. Lo studio effettuato ha permesso non solo di evidenziare le carenze strutturali ed energetiche tipiche degli edifici costruiti in epoche passate, ma anche di sviluppare un’analisi semplificata di carattere ambientale, inerente l’ammontare di emissioni di CO2, nell’ipotesi che vengano eseguiti interventi di miglioramento strutturale ed energetico.Il presente articolo ha lo scopo di illustrare l’analisi strutturale che è stata fatta ed esaminarne i risultati ottenuti, verrà quindi trascurata la parte relativa all’aspetto di caratterizzazione energetica.

L’importanza della conoscenza del comportamento strutturale degli edifici La conoscenza del patrimonio edilizio italiano è divenuta, nel tempo, materia di primario interesse perché è alla base di considerazioni inerenti tanto il comportamento strutturale quanto le caratteristiche energetiche del costruito nazionale. L’aspetto strutturale è basilare allo scopo di ridurre, attraverso la programmazione di interventi

di miglioramento o di adeguamento strutturale, l’elevata vulnerabilità sismica che accumuna la maggior parte degli edifici residenziali italiani.

Secondo i dati raccolti con l’ultimo censimento ISTAT (2011), in Italia, paese a medio-alta pericolosità sismica, il 74.1% dei quasi 12.200.000 edifici residenziali è stato costruito in epoche precedenti al 1980,con il 65% di questi ultimi che risale ad un periodo compreso tra il 1946 e il 1980. Si tratta, pertanto, di un parco edilizio piuttosto obsoleto, per lo più non progettato secondo i moderni criteri antisismici (basti pensare che fino al 1981 solo un quarto del territorio nazionale era classificato sismico), e spesso concepito senza nessuna attenzione al tema del risparmio energetico, aspetto normato per la prima volta nel 1976.

Per poter scegliere il caso studio e, successivamente, investigare nel dettaglio le sue caratteristiche strutturali ed energetiche, sono dapprima state identificate le classi di edifici ordinari costituenti il patrimonio edilizio di Sant’Antonino di Susa, Comune della Città Metropolitana di Torino classificato in zona sismica 3s. In funzione delle tipologie strutturali, descritte mediante la compilazione della scheda CARTIS, è stato scelto il caso studio da analizzare: un edificio in calcestruzzo armato risalente ai primi anni ottanta.

La scheda CARTIS e l’analisi delle tipologie strutturali del Comune di Sant’Antonino di Susa La necessità di conoscere le caratteristiche del patrimonio edilizio italiano ha portato allo sviluppo, da parte di differenti organi competenti, di schedature impiegate per la raccolta di dati utili per la stima della vulnerabilità strutturale, dell’esposizione sismica e per la descrizione del costruito nazionale.

Nella presente trattazione viene impiegata la scheda CARTIS, sviluppata nell’ambito del Progetto ReLUIS 2014-2016, per determinare e descrivere le tipologie costruttive prevalenti che caratterizzano il costruito di Sant’Antonino di Susa, comune della bassa Val di Susa di circa 4200 abitanti. La compilazione della scheda ha richiesto la ricerca e lo studio preliminare di cartografie e documenti in grado di fornire indicazioni sul patrimonio edilizio esistente e su come esso sia cresciuto e mutato nel tempo.

Il quadro che emerge dal contesto santantoninese rispecchia appieno la condizione italiana fotografata dai dati ISTAT raccolti con il censimento del 2011: a prevalere sono gli edifici costruiti nel periodo compreso tra il 1946 e i primi anni Ottanta.

La scheda CARTIS prevede la suddivisione del link all’articolo completo >>>

territorio in aree, definite comparti, entro i quali identificare le tipologie costruttive prevalenti che sono racchiuse al loro interno.

La suddivisione in aree omogenee per età di primo impianto e/o per le tecniche costruttive strutturali impiegate per la realizzazione dei soli edifici ordinari ha portato all’identificazione di quattro comparti. Mentre il comparto C01 racchiude il centro storico (che si sviluppa prevalentemente lungo via Torino) e i nuclei frazionali (borgate Cresto, Maisonetta, Vignassa, Codrei, Mareschi, Santamborno e Pian Palmero), l’area C02 si sviluppa prevalentemente in prossimità del centro storico ed è stata definita considerando le Aree Consolidate di Vecchia Formazione definite nel Piano Regolatore. A causa della disomogeneità del tessuto edilizio santantoninese non è stato possibile definire delle microzone in grado di raggruppare efficacemente gli edifici di più recente costruzione, ma si è dovuto optare per la perimetrazione di un unico comparto, denominato C03, che, pertanto, risulta essere quello con maggior estensione superficiale. Il comparto C04 è stato impiegato per identificare quelle porzioni di territorio in cui sono presenti edifici non ordinari, di tipo industriale e pubblico, che per le loro caratteristiche sono esclusi dalla descrizione tipologico-strutturale condotta con la compilazione della scheda CARTIS.

Page 10: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

19 primo piano18 progettazione strutturale

FRA VECCHIO E NUOVO, SEMPRE SULLA STRADA GIUSTACON MASTERSAP.

MasterSap is more

Por

tfol

io.is

.it

AMV s.r.l. - Via San Lorenzo, 10634077 Ronchi dei Legionari (GO)Tel. 0481.779.903 r.a. - Fax [email protected] - www.amv.it

Visiona, verificae scarica il demosu amv.it

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

20170112_AMV_IngegneriaSismica.pdf 1 12/01/17 15.18

Interventi di miglioramento sismico di una scuola in muratura: la relazione di calcolo con le modellazioni

Valter CiminiIngegnere - Capogruppo del R.T.P.

Il presente progetto è stato finalizzato al miglioramento sismico dell’edificio di proprietà comunale, l’istituto scolastico “ITC Comi” di Teramo. L’intervento proposto non ha trasformato l’edificio in un organismo edilizio in tutto o in parte diverso da quello esistente, non ha determinato incremento né di volumetria, né di superficie utile, ma ha conservato e valorizzato l’aspetto architettonico del plesso scolastico, aumentandone il grado di sicurezza globale e delle singole componenti strutturali, nel rispetto della normativa vigente.

L’ITC Comi di Teramo: un edificio storico in muratura portante danneggiato dal sisma del 2009. La descrizione generale della struttura A seguito dell’evento sismico principale del 06/04/2009 e del successivo sciame sismico, l’edificio ha riportato seri danneggiamenti alle componenti strutturali e non, tali da renderlo inutilizzabile e oggetto del presente progetto di miglioramento sismico. Si precisa inoltre che, a seguito del sisma dell’agosto 2016 e del gennaio 2017, il quadro dei danneggiamenti esistenti non ha subito stravolgimenti e non si sono evidenziate nuove criticità o danneggiamenti di altra natura per i quali si dovessero rendere necessari interventi di natura differente di quelli già previsti ed inseriti in fase di progetto definitivo.

È stato realizzato un intervento mirato al miglioramento sismico della struttura in oggetto.

Per poter valutare il livello di sicurezza della struttura è stata eseguita una doppia modellazione, una prima denominata ante operam in cui è stato descritto, attraverso il modello, lo stato di fatto in cui versava la struttura. Nella modellazione post operam invece sono state apportate tutte le modifiche di natura strutturale al fine di ottenere un livello di sicurezza sismica fino al raggiungimento di un determinato tempo di ritorno.

Il plesso scolastico è costituito da 3 distinti corpi di fabbrica principali, tra loro connessi e collegati, oltre ad elementi di collegamento (passerella, scale ed ascensore), tutti prospicienti su un cortile interno recintato, come in seguito specificato: - edificio storico (1904-1914) destinato ad aule

e laboratori, costituito da tre piani fuori terra oltre un piano sottotetto ed un seminterrato, avente struttura portante in muratura e copertura con capriate in legno di tipo a padiglione e manto con tegole marsigliesi. La superficie coperta complessiva di tale edificio è pari a 6.687,30 mq, oggetto del presente progetto;

- edificio annesso (1965-1970) destinato ad aule e laboratori, costituito da tre piani fuori terra, avente struttura portante intelaiata in calcestruzzo armato e copertura a falde, non interessato dal presente progetto;

- edificio annesso palestra (1965-1970),

Page 11: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

21 progettazione strutturale20 progettazione strutturale

banner rivista fondo pagina.indd 1 15/05/18 13:06

costituito da un piano fuori terra, avente struttura portante intelaiata in calcestruzzo armato e copertura piana non interessato dal presente progetto;

- i l collegamento tra i vari corpi di fabbrica è realizzato tramite una passerella in acciaio, vincolata strutturalmente ai due edifici principali (edificio storico ed annesso), non interessato dal presente progetto;

- a servizio dei plessi scolastici sono presenti n°2 scale di emergenza in acciaio esterne, una per ciascun plesso oltre un impianto ascensore anch’esso esterno a servizio dell’edificio storico. Tali elementi strutturali sono strutturalmente indipendenti dagli edifici di cui sono a servizio e non sono interessati dal presente progetto;

- il cortile interno, risulta essere lo spazio destinato ai vari punti di raccolta in caso di emergenza, in quanto su di esso confluiscono sia le scale di emergenza dai piani superiori, che le uscite di sicurezza del piano terra.

La descrizione strutturale dell’edificio scolastico teramanoLa struttura dell’edificio è realizzata in muratura portante, con setti ortogonali nelle due direzioni ben ammorsati nella maggioranza delle situazioni ispezionate, orizzontamenti a volta di differente tipologia escluso l’ultimo impalcato realizzato con

Figura 1 – Facciata dell’ITC Comi di Teramo

travetti in ferro e tavelloni e la copertura realizzata con struttura in legno massiccio di tipo spingente.

La copertura, essendo stata nel corso degli anni oggetto di successivi e molteplici interventi di riparazione e rimaneggiamenti, si presentava con una struttura non identificabile nei classici schemi statici, ma con situazioni non accettabili staticamente (appoggi di travi in falso, appoggio di capriate su più punti, collegamenti di travi principali e secondarie, etc.), tali da imporne obbligatoriamente una sua sostituzione globale.

La struttura di fondazione, da quanto è risultato dalla documentazione acquisita, è posta ad una profondità di circa -3.50 mt dal piano di campagna e risulta essere realizzata con un inspessimento della muratura sovrastante, avente una sezione rettangolare mentre non si hanno ulteriori informazioni relativamente alle altre componenti strutturali.I tre piani destinati alle attività didattiche (terra, primo e secondo) sono collegati da n°2 scale interne disposte in posizione planimetrica opposta e sono collegati allo spazio esterno per mezzo di una scala di emergenza in acciaio, realizzata con una struttura indipendente.

link all’articolo completo >>>

Strutture in c.a.: la verifica dei nodi dopo la Circolare NTC 2018

Braian IettoIngegnere - Studio di Ingegneria Riccardo Chetoni Braian Ietto

Nel precedente articolo “La verifica dei nodi con le NTC 2018 nelle strutture in c.a.” abbiamo già parlato delle novità introdotte dalle NTC2018 per quanto riguarda le strutture in cemento armato, in particolare, dell’obbligo delle verifiche di resistenza dei nodi nelle strutture a telaio. Obbligatorie a prescindere dalla classe di duttilità scelta e addirittura necessaria anche per le strutture non dissipative. Queste verifiche, estremamente rigorose, hanno portato non pochi problemi a chiunque si sia approcciato alla progettazione di nuove strutture in c.a. a telaio tant’è che, uno dei motivi principali di attesa per la circolare applicativa era proprio quella di risolvere questo enorme problema.

Page 12: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

23 primo piano22 progettazione strutturale

Scopri le novitàdell’ultima versione 2.1

Risolvere i problemi complessi in modo semplice

Dalla modellazione agli Elaborati graficisotto un unico marchio

NormativeItaliane, Europee ed Internazionali

cspfea.net/midas-gen

2019

t Novità uMidas Gen 2019 v 2.1

- Wizard per la progettazione rapida di silos e serbatoi- REVIT 2019 link per il BIM- NTC2018 verifiche complete di pareti e setti

considerando le zone di bordo- … molti altri aggiornamenti

CSPFea_DM_21_bis.indd 34 15/01/19 11:31

Cosa è cambiato con la Circolare applicativaPartiamo dalla cosa più importante: la Circolare chiarisce che, differentemente da quanto indicato nelle Norme, le verifiche di resistenza dei nodi (paragrafo 7.4.4.3.1 delle NTC 2018) si applicano alle strutture in classe di duttilità alta e nei nodi non confinati nelle strutture in classe di duttilità bassa. Le strutture non dissipative sono completamente escluse. Purtroppo mi pare doveroso fare due osservazioni a riguardo:· questo risolve l’aspetto tecnico ma non quello

legale in quanto la circolare, a differenza della Normativa, non è cogente;

· la circolare, prima di inserire questi chiarimenti, nella premessa del capitolo riguardante i nodi trave-pilastro, afferma: “Il progetto dei nodi è essenziale, indipendentemente dal comportamento strutturale prescelto, perché le sollecitazioni da taglio all’interno del pannello donale è decisamente più elevata dell’analoga sollecitazione nei pilastri.” per poi scrivere che le verifiche sono obbligatorie solo in CD “A” e per i nodi non confinati in CD “B”.

Purtroppo ci ritroviamo sempre a fare i conti con dubbi ed ambiguità che sono delle trappole tremende per noi progettisti in caso di contenziosi.

La zona efficace del nodoVengono introdotti dei semplici schemi dove viene indicato come valutare la zona efficace del nodo

al fine del trasferimento dei carichi. Le armature trasversali nelle due direzioni dovranno essere quindi contenute all’interno della zona identificata.

Cosa cambia con le verificheLe formule rimangono quelle di normativa, vengono fatte solo due precisazioni:· è consigliato utilizzare, per la resistenza a

trazione, la stessa formulazione per entrambe le direzioni di verifica del pannello locale, quindi o la [7.4.10] o le [7.4.11] e la [7.4.12]. Purtroppo sappiamo che il termine “consigliato” si traduce quasi sempre, almeno in Italia, in “obbligatorio”;

· è possibile tener conto dell’effetto di confinamento del calcestruzzo così come indicato al § 4.1.2.1.2.1 delle NTC2018, ponendo aj = 0,48 (fck,c / fck), avendo cura di considerare soltanto il volume di calcestruzzo effettivamente confinato.

Le verifiche secondo le NTC2018La domanda a taglio in direzione orizzontale deve essere calcolata tenendo conto delle sollecitazioni più gravose che, per effetto dell’azione sismica, si possono verificare negli elementi che vi confluiscono. Viene calcolata con le seguenti formule:

in cui:- Yd vale 1,20 per le strutture in CD “A”, 1,10 per

le strutture in CD”B” e quelle non dissipative;- As1 ed As2 sono rispettivamente l’area

dell’armatura superiore ed inferiore della trave - VC è la forza di taglio nel pilastro al di sopra

del nodo, derivante dall’analisi in condizioni sismiche.

Analizzando le due formule possiamo vedere che l’unico parametro con cui possiamo abbassare la domanda è diminuire il più possibile l’armatura longitudinale As1 e As2.

link all’articolo completo >>>

Page 13: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

25 primo piano24 costruire in acciaio

Cosa dice la Circolare delle NTC in merito al processo di esecuzione delle opere in acciaio

Franco De PizzolIngegnere - Responsabile Divisione Sistemi e Strutture in Acciaio di UNICMI

link all’articolo completo >>>

La Circolare: documento necessario oppure no?Accogliamo, ad un anno dall’avvenuta adozione con D.M. 17 gennaio 2018 dell’aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui all’art. 21 della L. 5 novembre 1971 n. 1086, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.35 dell’11 febbraio 2019 (Supplemento ordinario) anche dell’afferente Circolare esplicativa approvata dal C.S.LL.PP.Da un punto di vista generale continua a destare stupore un Paese ove un documento di natura eminentemente tecnica (che ha tra l’altro seguito un percorso di aggiornamento lungo ben 10 anni in luogo dei 2 previsti dalla L. citata), necessiti di un documento supplementare a scopo esplicativo per consentirne l’impiego da parte dei diversi soggetti coinvolti. Necessità da un lato reclamata a gran voce dalla categoria dei professionisti (progettisti, direttori dei lavori, collaudatori, ecc.), che sono giunti a formalizzare la richiesta di posticipare l’entrata in vigore del D.M. recante l’aggiornamento sino ad avvenuta resa disponibilità anche della Circolare in esame, dall’altro negata da parte del soggetto ministeriale peraltro estensore, che ne ha sancito la non indispensabilità ai fini dell’attuazione degli effetti del D.M. stesso. Quindi, documento necessario oppure no? Abbiamo interesse che organi ministeriali operino per la redazione ed emissione di documenti non necessari? Abbiamo necessità di disporre di documenti tecnici di riferimento per specifici settori industriali nazionali

che costituiscano lo stato dell’arte all’attualità di emissione ed “autoesplicanti”? L’ulteriore decennio trascorso invano relativamente all’avvio del processo (certamente non agevole e proprio perciò destinato a non essere breve) di trasformazione del criterio generale di approccio delle Norme Tecniche nazionali per le Costruzioni da “prescrittivo” a “prestazionale” (così come l’intero sistema normativo comunitario del settore ha da tempo invitato a fare), non è tema pertinente ad un articolo dedicato al commento di taluni passaggi della Circolare esplicativa.

Page 14: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

27 costruire in calcestruzzo26 costruire in calcestruzzo

PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA

SISTEMI IN RESINA PER IL RESTAURODI PAVIMENTI INDUSTRIALIDRACO PER IL RIVESTIMENTO E LA RIPARAZIONE DEI PAVIMENTI

DRACO Italiana S.p.A. Via Monte Grappa 11 D/E - 20067 Tribiano (MI) · Tel. +39 02 90632917 · Fax +39 02 90631976

PAVIFIX EPOMALTFASTRIPARAZIONI RAPIDECON SPESSORI DA 2 A 40 MM

RE-COATING E RASATURE DURABILI ANCHE IN ESTERNO

Calcestruzzi fibrorinforzati (FRC) e Circolare: ancora troppo attaccati all’approccio prescrittivo

Christian PieriniIngegnere libero professionista

Il Calcestruzzo fibrorinforzato (FRC), il nuovo materiale strutturale per le costruzioniIl calcestruzzo fibrorinforzato è una delle novità più interessanti introdotte dal D.M. 17/01/2018, il quale assegna finalmente a questo materiale lo status di “materiale da costruzione” da impiegare in usi strutturali.

Dovrebbe così compiersi un passaggio potenzialmente rivoluzionario per il calcestruzzo, il quale potrà essere progettato ed utilizzato sia come materiale resistente a compressione, che come materiale intrinsecamente resistente a trazione.

Tuttavia il calcestruzzo fibrorinforzato è utilizzato in larga scala già da anni come materiale strutturale in settori specifici delle costruzioni, come ad esempio nelle pavimentazioni industriali e nella prefabbricazione, settori in cui le ditte impiegano ingenti quantità di calcestruzzo e in cui i costi della manodopera associata alle armature tradizionali assumono un importante rilievo.

Anche prima dell’uscita delle NTC 2018 era possibile “teoricamente” utilizzare il calcestruzzo fibrorinforzato per usi strutturali, anche se nominato esplicitamente al Par. 4.6 delle NTC 2008 come “materiale non tradizionale”, citando: “I materiali non tradizionali o non trattati nelle presenti norme tecniche potranno essere utilizzati per la

realizzazione di elementi strutturali od opere, previa autorizzazione del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici …”. “Si intende qui riferirsi a materiali quali (…) calcestruzzi fibrorinforzati…”.

Quindi le NTC 2008, obbligando il produttore a richiedere l’autorizzazione al Consiglio Superiore dei Lavori Pubbilici, rendevano “di fatto” inutilizzabile tale materiale per scopi strutturali se non in settori specifici come appunto la prefabbricazione, in cui i produttori dovevano comunque richiedere l’autorizzazione al CSLP per la produzione, e le pavimentazioni industriali

non considerate nella pratica comune, anche se erroneamente, come “strutture”.

Ciò nonostante il Cap. 12 delle NTC 2008 consentiva l’utilizzo delle Istruzioni CNR come normative di comprovata validità, ed è noto che dal 2006 esistono le Istruzioni CNR-DT 204/2006 per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di strutture in calcestruzzo fibrorinforzato, istruzioni tra l’altro molto complete e dettagliate a cui io stesso, in questi anni, ho fatto largo riferimento per la progettazione ed il controllo di strutture realizzate in FRC.

Inoltre, a livello internazionale, esistono già da tempo normative di comprovata validità che ne contemplano l’utilizzo, tra cui il fib Model Code for Concrete Structures 2010, ovvero il documento precursore degli Eurocodici, nel quale al Par. 5.6 e al Par. 7.7 tratta in modo dettagliato il calcestruzzo fibrorinforzato, sia in termini di proprietà del materiale, che in termini di modalità di verifica agli stati limite delle strutture. In più al Par. 5.6 al punto 3, il fib Model Code introduce un aspetto fondamentale per la progettazione di questo materiale, ovvero la classificazione del FRC.Pertanto come già succede per la resistenza a compressione, il calcestruzzo viene definito con una “classe di resistenza” anche per le caratteristiche di trazione. Tale classe è espressa con un numero (1.0, 1.5,

2.0, 2.5, 3.0, 4.0, 5.0, 6.0, 7.0, 8.0, … [MPa]), che corrisponde alla resistenza residua a trazione caratteristica per lo Stato Limite di Esercizio (fR1k), e da una lettera (a, b, c, d, e), che corrisponde al cosiddetto “rapporto di incrudimento” (fR3k/ fR1k), ovvero al rapporto tra la resistenza residua a trazione caratteristica, rispettivamente per lo SLU e per lo SLE. Tale aspetto verrà esplicato meglio nel seguito.

L’attuale quadro normativoFRC: cosa stabiliscono le NTC 2018 Il D.M. 17/01/2018 introduce il materiale FRC al Par. 11.2.12. CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO (FRC): ‘’Il calcestruzzo fibrorinforzato (FRC) è caratterizzato dalla presenza di fibre discontinue nella matrice cementizia; tali fibre possono essere realizzate in acciaio o in materiale polimerico, e devono essere marcate CE in accordo alle norme europee armonizzate, quali la UNI EN 14889-1 ed UNI EN 14889-2 per le fibre realizzate in acciaio o materiale polimerico. La miscela di calcestruzzo fibrorinforzato deve essere sottoposta a valutazione preliminare secondo le indicazioni riportate nel precedente § 11.2.3 con determinazione dei valori di resistenza a trazione residua fR1k per lo Stato Limite di Esercizio e fR3k per lo Stato Limite Ultimo determinati secondo le UNI EN 14651:2007.

link all’articolo completo >>>

Page 15: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

29 primo piano28 costruire in calcestruzzo

Sistema PENETRON®

La vasca bianca REATTIVA… “chiavi in mano” !

PROGETTAZIONE- Mix design dedicato con additivo a cristallizzazione PENETRON®ADMIX.- Studio della Vasca Strutturale e definizione dei particolari costruttivi.

ASSISTENZA TECNICA IN CANTIERE- Addestramento delle maestranze.- Supervisione nelle fasi realizzative.

GARANZIA- Controllo Tecnico di Ente Certificato.- Decennale postuma-Rimpiazzo e posa in opera sul Sistema.

Il Calcestruzzo impermeabile e reattivo nel tempo,con capacità “self healing” (autocicatrizzazione delle fessurazioni)

è il “know how” su cui poter contare !

www.penetron.it

Circolare 2019 delle NTC e calcestruzzo: l’analisi del Capitolo 11, paragrafo per paragrafo

Roberto MarinoLibero professionista ed esperto di calcestruzzo

Osservazioni e commenti relativi al Capitolo 11 - Materiali e prodotti per uso strutturale con particolare riferimento al calcestruzzo Con la presente nota desidero fare alcune osservazioni e fornire alcuni commenti, del tutto personali, sui paragrafi pubblicati nella nuova Circolare Ministeriale del 2019, relativamente al solo Capitolo 11, MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE.

Ai fini di un maggior chiarimento per il lettore, la nota prenderà in considerazione tutti i singoli paragrafi.

Circolare Norme Tecniche: INTRODUZIONE E CAPITOLO 11.1, GENERALITÀ. Il Direttore Lavori sempre più centrale in tutte le fasi della filieraSia l’Introduzione e sia le Generalità, elencano e chiariscono, con dovizia di particolari, tutte le indicazioni, riportate nelle NTC, riguardanti il complesso mondo delle norme, degli organismi di certificazioni e di valutazione, Regolamenti europei, ecc. A riguardo, non essendo esperto in tale campo, non esprimo alcun giudizio in merito.

La cosa che mi sembra doveroso sottolineare, fin dall’inizio, è che la figura del Direttore dei Lavori assume progressivamente, e sempre di più, un ruolo centrale in tutte le fasi della filiera.

Sia nelle prove preliminari dei materiali occorrenti, con analisi delle qualifiche e controllo delle certificazioni e sia in corso d’opera per i Controlli di accettazione e anche nel richiedere l’esecuzione di ulteriori prove di accettazione che faranno parte della Relazione a strutture ultimate e del collaudo statico.

In tale punto la Circolare, come eccezione, permette che l’esecuzione delle prove possano essere effettuate anche da laboratori esterni, adeguatamente attrezzati e competenti, ma che abbiano ricevute il nulla osta da parte del Servizio Tecnico Centrale.

La parte più interessante di questo paragrafo, però, riguarda il compito del Direttore dei Lavori, non solo nelle fasi di confezionamento, esecuzione/estrazione dei saggi e prelevamento dei campioni, ma anche la corretta conservazione e custodia di detti campionamenti fino all’invio presso i Laboratori di cui al DPR 380/2001.

I produttori sanno bene quanta importanza rivestano le modalità di conservazione dei prelievi di calcestruzzo che sono spesso oggetto di contenziosi e discussioni.

La Circolare specifica che tali attività possano essere anche eseguite da personale delegato dalla DL.

Page 16: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

31 primo piano30 costruire in calcestruzzo

Una domanda, credo, dovrebbe essere pertinente:il produttore di calcestruzzo preconfezionato può adeguatamente conservare i prelievi facenti parte dei Controlli di accettazione?

La stessa domanda può essere fatta anche nei riguardi dell’impresa esecutrice dei lavori, qualora sia adeguatamente attrezzata alla conservazione degli stessi prelievi.

Tanto vale dare seguito a ciò che è scritto al terzo capoverso del paragrafo 11.2.5.3 (PRESCRIZIONI COMUNI PER ENTRAMBI I CRITERI DI CONTROLLO) dove è specificato che il prelievo potrà essere eseguito dallo stesso laboratorio incaricato della esecuzione delle prove.

Mi auguro che in futuro debba essere questa la strada da percorrere evitando palesi conflitti di interesse.

Circolare Norme Tecniche: CAPITOLO 11.2, CALCESTRUZZO Nel breve paragrafo C11.2.1 SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO desidero fare alcune osservazioni. La prima riguarda la dimensione nominale massima dell’aggregato, quale requisito delle caratteristiche prestazionali minime del calcestruzzo.

In realtà, sarebbe bene ricordare che la UNI EN 206, già nella sua versione del 2014 (ora è vigente quella del 2016) alla voce prescrittiva del diametro nominale massimo dell’aggregato, prevede la specifica di un diametro nominale massimo inferiore e un diametro nominale massimo superiore, cioè Dupper e Dlower , requisito fondamentale per la progettazione dei calcestruzzi nel corso dello studio dei mix design.

La Circolare specifica anche la possibilità di verificare la resistenza caratteristica del calcestruzzo anche oltre i classici 28 giorni di maturazione: deroga da ritenersi fondamentale e utilissima, soprattutto per certe tipologie di getto come sono, ad esempio, quelli massivi.

C11.2.2 CONTROLLI DI QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO I controlli di qualità sono quelli specificati al paragrafo 11.2.2.

Il primo paragrafo stabilisce che le prove di accettazione, prove complementari e prove su carotaggi estratti da edifici o strutture esistenti, devono essere effettuate dai laboratori di cui al precedente DPR del 2001.

I controlli effettuati per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo allo stato indurito, controlli non distruttivi, non fanno parte dei controlli di qualità e, quindi, di accettazione.

Nota, questa, doverosa, anche alla luce di diverse occasioni in cui si pretendeva di applicare il controllo di accettazione di tipo A anche per le carote estratte.

I Laboratori, nella loro attività di prove e di certificazione, sono tenuti al rispetto delle conformità stabilite dalla NTC.

C11.2.3 VALUTAZIONE PRELIMINAREIn questo breve paragrafo si stabilisce che è compito del costruttore acquisire tutta la documentazione inerente alle caratteristiche prestazionali indicate dal progettista e alle esigenze costruttive, con acquisizione di idonea documentazione e con eventuale esecuzione di prove per le quali la DL si avvale di un laboratorio di cui al precedente DPR.

Si tratta, in pratica, delle relazioni di qualifica comunemente richieste ai produttori di calcestruzzo, prima della fornitura del materiale.

Questo paragrafo precisa che la relazione delle qualifiche dei calcestruzzi oggetto di fornitura può essere richiesta anche se il produttore di calcestruzzo ha la certificazione FPC dei propri impianti di produzione.

link all’articolo completo >>>

Page 17: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

33 BIM32 BIM

Contrattualistica BIM: cosa sono i Contratti Collaborativi?

Adriana RomanoArchitetto

Perché parliamo di Contratti Collaborativi?La metodologia BIM ha richiamato, sin da subito, l’attenzione delle costruzioni sul concetto di collaborazione. Sebbene questo termine si sia ben inserito nel mondo Software, fa più fatica ad affermarsi nel mondo degli appalti di lavori, servizi e forniture, perlopiù distintivo e antagonista. Questo termine, infatti, è tendenzialmente estraneo alla logica finora adottata nella filiera delle costruzioni, sebbene si siano sempre ricercati sistemi di coinvolgimento di tutti gli attori della commessa. Fra questi è possibile citare i VECP - Value Engineering Change Proposal in USA e i FIDIC - Fédération Internationale des Ingénieurs-Conseils internazionali, volti all’implementazione della collaborazione ed al miglioramento delle scelte progettuali e costruttive, nell’interesse dell’opera e di ogni attore interessato (committenti, progettisti e imprese).Se nel mondo Software la collaborazione può essere intesa come “interoperabilità” (formati), nel mondo delle persone si potrebbe intendere come “contrattualistica” (regole).Si sente palare di BIM legato al concetto di digitalizzazione, computazione, ecc., ma scarsamente associato ai contratti. Negli ultimi anni, anche in Italia, si è puntata l’attenzione su questo argomento grazie alla pubblicazione della UNI 11337-6:2017 sui Capitolati Informativi.Il Capitolato Informativo rappresenta un allegato fondamentale ai contratti in ambito BIM e definisce

tutte le regole informative della commessa basate sulla collaborazione tra soggetti e strumenti. Questo documento veicola gli accordi giuridici fra le parti verso i “Contratti Collaborativi”.La metodologia BIM ha innovato il settore delle costruzioni e coinvolto in maniera trasversale tutte le discipline che ad esso si affiancano. Fra queste il settore legale e contrattuale è quello che potrebbe procurare maggior beneficio al sistema, se coinvolto (ex ante) nelle prime fasi di determinazione delle regole. Tuttavia esso è sempre stato chiamato in causa (ex post) a seguito dei primi contenziosi in materia.

Come definire le regole e coordinare le informazioni: il Capitolato InformativoCome richiamato nella UNI 11337-6:2017,

per avviare una commessa secondo la metodologia BIM è necessaria la definizione di un Capitolato Informativo. Esso si configura come l’allegato principale al contratto e definisce gli aspetti tecnici e gestionali della digitalizzazione. Il fine ultimo di tale documento è quello di garantire un regolare e trasparente scambio delle informazioni all’interno della commessa. In quest’ottica, il flusso informativo diventa il primo veicolo di collaborazione fra gli attori del processo.

Il Capitolato Informativo (C.I.) è un documento redatto dal Committente con l’obiettivo di definire le linee guida informative della commessa. In fase di gara il Concorrente replica tramite l’offerta di Gestione Informativa (oGI). In fase di aggiudicazione, l’oGI vincente, passa ad uno stato definitivo prendendo il nome di piano di Gestione Informativa (pGI).

Il sistema sopra descritto riproduce lo schema britannico della PAS 1192-2:2013, dell’EIR - Employer Information Requirement e del BEP - BIM Execution Plan (pre contract o post contract in relazione alla fase di gara), così come quello statunitense dell’Owner BPxP - Owner BIM Project eXecution Plan e dei Proposal/Final BPxP - Proposal/Final BIM Project eXecution Plan della Pennsylvania University.Questa logica contrattuale costringe i Committenti e gli Affidatari a saper chiedere, saper

dialogare fra loro, saper verificare e saper rendere disponibile quanto prodotto in ambito digitale, ovvero saper collaborare. Pertanto, questa documentazione costringe ad attivare sistemi di interoperabilità fra gli attori del processo, prima ancora che tra i software da utilizzare.

In conclusione, che sia un C.I., un EIR o un Owner BPXP, si tratta sempre di un documento di avvio necessario a definire le regole del “gioco collaborativo” BIM fra tutti gli attori del processo e che, allegato al contratto, ne definisce le prime regole informative di interazione. Tuttavia, si parla sempre di regole “allegate”, che rischiano di indebolirsi se non trasferite in un contratto di “livello superiore” e sugellate da regole giuridiche.

Esistono forme contrattuali collaborative?Nel 1998 il Rethinking Construction - rapporto sulla qualità ed efficienza delle costruzioni nel Regno Unito - parla di “progetto integrato” e “accordi di partenariato” come forme applicabili nel mondo delle costruzioni per una maggiore efficienza durante il processo.Tra il 1998 e il 2008, molto prima della strategia BIM del Governo e della PAS 1192-2:2013, si registrano i primi tentativi UK di sviluppo di contratti standard che potessero incoraggiare metodi collaborativi all’interno della commessa.

link all’articolo completo >>>

Page 18: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

35 primo piano34 BIM

Tekla Structures 2018 offre processi di modellazione 3D più veloci, dettagli più precisi, un migliore controllo delle modifiche e una produzione più rapida di disegni, oltre ai guadagni in termini di efficienza legati al flusso di lavoro.

• Revisionimulti-disciplinariconlostrumentodiChangeManagementperil confrontoelagestionedifileIFC

• Modellazionearmaturedinuovagenerazioneconlaflessibilitàdicreare emodificarelearmaturepergeometrieirregolari

• Modellazionealgoritmicaintemporealeconil pluginperRhino/Grasshopperemoltoaltro…

METODI DI LAVORO DI NUOVA GENERAZIONE MIGLIORE COMUNICAZIONE DEL PROGETTO ScoprituttiivantaggidiTeklaStructuressu harpaceas.it

Il BIM per l’Ingegneria Strutturale

Rivenditoreesclusivoperl’Italia

StructuresPerchè adottare il BIM nella propria attività? La percezione del BIM

Massimo StefaniBIM Consultant Harpaceas

È proprio necessario adottare il BIM?I dubbi sono presenti tra i progettisti nonostante i sensibili passi in avanti effettuati grazie al DM560/2017 e alla pubblicazione delle UNI 11337. La sensazione di questi dubbi si fa certezza in occasione dei periodici incontri presso Ordini Professionali o presentazioni pubbliche ai professionisti del settore.

Il Building Information Modeling (BIM): “Cui prodest?”Cerchiamo di dare qualche riferimento “storico” per capire meglio la situazione attuale.

Il progettista italiano che opera nel mondo delle costruzioni, si trova ormai da diversi anni a “navigare a vista” rispetto a una serie di criticità e problematiche. Dalla crisi strutturale del comparto (che dal 2007-2008 ha cambiato radicalmente il panorama italiano) il mondo della progettazione italiana ha cercato la soluzione per recuperare competitività e profittabilità dal proprio operare.

In Italia la Pubblica Amministrazione ha aperto all’introduzione del BIM dopo le prime incertezze e difficoltà. Da una scaletta di implementazioni presente nel DM560/2017 viene chiaramente detto che entro il 2025 i bandi pubblici di tutti i livelli saranno BIM.

Parallelamente l’Ente normatore italiano ha cominciato a elaborare la norma “BIM” 11337 (composta da dieci parti di cui cinque già pubblicate).

Dal punto di vista della formazione, in questi ultimi anni molte Università hanno organizzato master di primo e secondo livello dedicati al BIM.

Sempre in ambito accademico, l’offerta formativa si è ampliata verso l’HBIM e il

Breve disanima dei principali dubbi che sorgono rispetto alla necessità di adottare o meno il BIM nella propria attività progettuale.

Page 19: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

37 architettura36 BIM

I laboratori TENSO FLOOR, leader nella tecnologia della post-tensione, hanno realizzato la piattaforma ecologica ECO-FLOORTEK.

Tenso Floor - Via Sirtori, SNC - 20838 Renate (MB) - 0362 91 83 11 - www.tensofloor.it

10.000 mq senza alcun tipo di giunto di costruzione né di dilatazione assicurano una tenuta perfetta nei confronti del percolato grazie alla realizzazione in AETERNUM CAL, un calcestruzzo ad alte prestazioni, impermeabile e resistente alle aggressioni chimiche.

Facility Management, permettendo una copertura dei temi molto interessante e completa.

Enti certificatori come ICMQ hanno perfezionato una serie di certificazioni delle principali figure coinvolte nella filiera BIM (e che alla luce della recente pubblicazione della parte delle UNI 11337 hanno trovato ulteriori spunti per approfondimenti).

E il privato?

Il “fermento” illustrato in ambito pubblico non trova però riscontro nella committenza privata.

I professionisti che sono incaricati di redigere progetti in ambito privato si trovano in una situazione di alta complessità e confusione. Da un lato si trovano a rispondere ad esigenze sempre più pressanti in termini di economicità dei progetti e di rapidità di realizzazione, e dall’altro trovano scarsi riscontri e salvaguardie riguardo il riconoscimento della qualità progettuale.

“Lavorare in BIM non conviene”Per tutta una serie di ragioni, il settore privato della progettazione sembra ancora restio ad adottare il BIM.La tendenza cambia per quanto riguarda il PIM (acronimo di Production Information Modeling), dove i costruttori e quanti operano in ambito realizzativo e di cantiere stanno cercando da anni di diffonderne l’uso, con evidenti vantaggi per il cantiere e la possibilità di realizzare le opere nei tempi e costi concordati. Per i progettisti invece la situazione è molto diversa.

“Il BIM non paga” o anche “il BIM costa troppo” sento affermare spesso in occasioni di incontri con architetti, ingegneri e impiantisti.

“il BIM non viene riconosciuto economicamente dal committente”, non fa la differenza, né in termini economici né tantomeno per quanto riguarda la percezione della Committenza.

Sono affermazioni in netta controtendenza con quanto detto rispetto al settore pubblico, ma

sono sicuramente diffuse e condivise nella filiera progettuale italiana.

Vediamo perché si arriva a queste critiche nei confronti del BIM.

“il BIM costa troppo”

Cominciamo da questa affermazione. Articolandola meglio, si capisce che per molti progettisti, passare a lavorare in modalità BIM, viene visto soprattutto come un costo e non come un beneficio. In ordine di importanza i costi del BIM si riferiscono essenzialmente a:

- software da acquistare;- formazione degli operatori.

“il BIM non paga”

In questo commento si celano essenzialmente i riferimenti a:

- tempistica di realizzazione del progetto;- mancato riconoscimento economico in tariffario

prestazioni professionali.“il BIM non viene riconosciuto economicamente dal committente”

Nel mondo della progettazione per committenti privati la percezione della qualità del BIM non risulta ancora evidente. Fino a questo momento il BIM è stato accettato da committenti privati solo grazie alla capacità del progettista nel farne percepire i vantaggi.

Cosa fare?Non abbiamo soluzioni di sicuro effetto, meglio dirlo fin da subito. Non siamo in grado di vedere nel futuro del mondo delle costruzioni in ambito nazionale ed internazionale.

Possiamo se non altro focalizzare i nostri ragionamenti su una serie di fattori che possono convincere anche i più diffidenti a rivedere le proprie posizioni rispetto al BIM.

link all’articolo completo >>>

Architettura: Arata Isozaki riceve il premio Pritzker

Dalila CuoghiRedazione INGENIO

Il “nobel dell’architettura” 2019 all’architetto nipponico classe 1931. Isozaki è l’ottavo giapponese ad essere insignito del prestigioso riconoscimento internazionale.

Illustre architetto, urbanista e teorico, allievo di Kenzo Tange, Arata Isozaki ha iniziato la sua attività professionale negli anni ‘60. Versatile e visionario, è stato il primo architetto giapponese che ha saputo instaurare un profondo legame nell’architettura tra Oriente e Occidente. “La sua precisione e la destrezza - come sottolineato nell’annuncio del Pritzker Prize - sono dimostrate attraverso la sua padronanza di una gamma intercontinentale di tecniche di costruzione, di interpretazione del sito, del contesto e dalla intenzionalità dei dettagli”.

“Possedendo una profonda conoscenza della storia e della teoria architettonica e abbracciando le avanguardie, non ha

Page 20: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

39 primo piano38 architettura

mai semplicemente replicato lo status quo, ma la sua ricerca di un’architettura significativa si è riflessa nei suoi edifici che fino ad oggi, sfidano categorizzazioni stilistiche, sono in continua evoluzione, e sempre freschi nel loro approccio. “ _ Jury Pritzker Prize

L’architettura di Isozaki ha instaurato un legame tra Oriente e Occidente non per mimèsi, ma realizzando nuove stradeMolti dei primi suoi ricordi adolescenziali sono racchiusi negli sconfortanti anni della Seconda guerra mondiale. Esattamente a metà strada tra Hiroshima e Nagasaki si trova Ōita, la città natale di Isozaki. Aveva 14 anni quando gli Stati Uniti sganciarono Little Boy.“Quando ero abbastanza grande per iniziare a capire il mondo, la mia città natale era bruciata”, ha riferito Isozaki nella sua biografia. “Così, la mia prima esperienza di architettura è stata il vuoto dell’architettura, e ho iniziato a considerare come le persone potrebbero ricostruire le loro case e città”.

Non solo ha esteso i propri sforzi per ricostruire fisicamente la sua città natale con edifici, come il Medicalita Medical Hall (1959-60) e Annex (1970-1972 Ōita, Giappone) e la Prefita Prefectural Library (1962-1966 Ōita, Giappone, ribattezzata Ōita Art Plaza nel 1996), ma ha ridefinito lo scambio reciproco tra società orientali e occidentali, consentendo all’architettura nipponica di ricevere le influenze del design europeo ed americano e viceversa, in particolare negli anni ‘80.

link all’articolo completo >>>

Page 21: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

41 pavimentazioni40 architettura

Progetto CMR, Massimo Roj: l’Edilizia Green mette al centro l’uomo

Chiara SamorìCollaboratrice INGENIO

link all’articolo completo >>>

L’architettura sostenibile dei progetti De Castilla 23 e Spark OneIl comfort abitativo è sempre più strategico nel settore edilizio. L’attenzione alla qualità dell’aria, al risparmio dell’acqua, alla regolazione della temperatura, all’efficienza energetica e, in generale, al benessere dell’abitare, non sono più concetti noti solo alle realtà imprenditoriali più avanzate ma sono diventati punti di riferimento per professionisti e cittadini.

In questo scenario s’inserisce la Settimana delle Energie Sostenibili, promossa dal Comune di Milano e da Reed Exhibitions, che punta ad approfondire i temi dell’efficienza energetica e del comfort abitativo e che prevede iniziative, tra le altre, dedicate a edifici sostenibili e studi di progettazione, oltre a un importante Convegno internazionale in collaborazione con Green Building Council Italia.

In vista di questo appuntamento, Ingenio inaugura una raccolte di interviste per scoprire quali sono le nuove sfide della progettazione sostenibile e quali sono le buone pratiche messe in atto dagli studi di progettazione per disegnare gli edifici del domani.

Le responsabilità del posatore di rivestimenti a pavimento

Marco De PascaleIngegnere, Tecno Piemonte S.p.A.

Per quanto di recente i produttori di ceramica abbiano messo a punto piastrelle che riproducono con incredibile fedeltà le finiture dei pavimenti in legno, è pur vero che i due materiali rimangono profondamente differenti.

Tant’è che poco più di un anno fa UNI ha pubblicato una norma relativa ai massetti, la UNI 11371, specifica per i parquet e le pavimentazioni di legno. Questa norma va ad integrare l’insieme delle specifiche per questo tipo di finiture, e rappresenta un elemento di completamento del processo di qualifica dei posatori di pavimentazioni in legno, regolamentato dalla UNI 11556.La verifica dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza, che costituisce il processo centrale

della qualifica dei posatori (più conosciuta con il termine di patentino) così si arricchisce di elementi oggettivi che consentono una valutazione più ripetibile delle competenze.

link all’articolo completo >>>

Page 22: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

43 primo piano42 pavimentazioni

EPOXY SISTEM S.r.l.S.P. Appia (Km. 196,500)81050 Vitulazio (CE)[email protected]

ISTITUTO ITALIANOPER IL CALCESTRUZZOvia Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

S.T.PAV. s.a.s.via Masaccio, 13/A31039 Riese Pio X (TV)[email protected]

ATEF S.r.l.via Cav. Manzoni, 3326866 S.Angelo Lodigiano (LO)[email protected]

TENSO FLOOR S.r.l.via Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

TEKNA CHEM S.p.A.via Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

PAIMO S.r.l.via C. Levi, 14/359100 Prato (PO)[email protected]

una rete di professionistispecializzati in postensione

la vera pavimentazionejoint-free, no joint-less!

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Il massetto cementizio per la posa dei pavimenti ceramici in ambienti interni secondo la UNI 11493

Carlo MontecchiIngegnere, Consulente esperto in rivestimenti ceramici

Proseguendo nei vari aspetti presi in considerazione dalla Norma UNI 11493 (posa delle piastrelle ceramiche), analizziamo questa volta quella parte della piastrellatura (intesa come complesso degli elementi indicati nella Figura 1) destinata ad accogliere le piastrelle e che viene chiamata “massetto” o “supporto”

Figura1 – Particolare, piastrellatura su massetto

Le caratteristiche del massetto cementizio per pavimenti ceramici interniGrazie alle loro caratteristiche le piastrelle ceramiche possono essere installate su supporti di diversa natura (pannelli preformati, vecchi pavimenti di legno, pietra, resina, isolamenti impermeabilizzanti, superfici in metallo ecc..).In questo articolo però parleremo del massetto cementizio per pavimenti interni realizzato in cantiere o premiscelato.

Il massetto tradizionale è generalmente composto da una fase legante di cemento 325 Portland e da una parte inerte costituita da sabbia di fiume con curva granulometrica ampia per permettere una corretta distribuzione del legante. Il dosaggio, generalmente al 3% circa, dipende anche dall’ambiente e dalla destinazione d’uso (civile, commerciale, industriale). Possono essere usati additivi per aumentare le prestazioni termiche, acustiche o per renderlo più leggero, facilmente lavorabile o aumentare le caratteristiche fisiche di resistenza.

Il massetto può essere:• Desolidarizzato ovvero realizzato su strato

separatore

• Galleggiante ovvero desolidarizzato e realizzato su membrana di isolamento acustico o termico

• Aderente ovvero ancorato al sottofondo • Rinforzato ovvero con aggiunta di fibre o

inserimento di rete elettrosaldataConcentriamo quindi l’attenzione sui requisiti che deve possedere il massetto per una corretta posa di piastrelle ceramiche, nello specifico il riferimento è rivolto al grés porcellanato in quanto rappresenta ormai il 90% del mercato. Si tratta quindi di pensere ad un massetto destinato ad accogliere un pavimento ceramico incollato. (non ritengo personalmente una buona soluzione posare un gres porcellanato, specialmente di grandi dimensioni, nel maniera tradizionale.)

Page 23: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

45 impermeabilizzazioni44 pavimentazioni

Requisiti del massetto secondo norma UNI 11493 per la posa dei pavimenti ceramiciIl massetto deve possedere, secondo norma 11493 (punto 7.3) i seguenti requisiti fondamentali:• Stagionatura appropriata• Integrità• Robustezza superficiale• Regolarità dimensionale• Finitura superficiale• Corretta umidità• Assenza di agenti contaminanti

Prendiamo ora in considerazione i singoli punti sopraelencati di cui progettista, direttore lavori, posatore devono tener conto per una corretta esecuzione del massetto.

Stagionatura del massettoStagionatura è sinonimo di “massetto dimensionalmente stabile” e cioè che ha portato a termine il ritiro naturale derivante dalla reazione del cemento.Si usa normalmente un calcolo empirico – pratico che indica:• 28 giorni per massetto sabbia – cemento

preparato in cantiere (ovvero 7 -10 gg/cm di spessore);

• per massetti preconfenzionati attenersi alle prescrizioni del fornitore

La stagionatura è un aspetto molto importante nella realizzazione di un massetto perché la stabilità dimensionale è fondamentale per la buona riuscita di un’opera edile che è parte di un sistema complesso che comprende piastrelle, pannelli isolanti, impianti elettrici ed idrici, e impianti di riscaldamento. Un massetto “non maturo” è soggetto a deformazioni e fratture anche quando il pavimento è già posato, con rischi per la integrità delle piastrelle e per la adesione delle stesse al massetto.

Non è raro trovare pavimenti con crepe tra una piastrella e l’altra senza soluzione di continuità e scoprire che la rottura deriva da un ritiro del massetto che riporta sulla sua superficie il medesimo andamento di rottura. link all’articolo completo >>>

Questo accade perché le piastrelle di ceramica, per loro natura, hanno scarsa resistenza a trazione.

Integrità del massettoLa valutazione della integrità si realizza semplicemente tramite una ispezione visiva accertando l’assenza di fratture e distacchi di frammenti.Le eventuali fratture devono essere ripristinate prima della posa del rivestimento ceramico. Se le fratture sono dovute a ritiro o assestamenti devono innanzi tutto esaurite nel loro evolversi e poi riparate con primer.

Robustezza superficiale del massettoIl massetto, per offrire le necessarie caratteristiche di resistenza e la garanzia di una completa adesione delle piastrelle, deve essere compatto e omogeneo in superficie e in tutto lo spessore.

Con una semplice prova è possibile verificare lo stato di compattezza del massetto in cantiere prima della piastrellatura. Per la prova è sufficiente provocare un sforzo dinamico sulla superficie del massetto. Se non si formano impronte evidenti o sgretolamenti allora il massetto può considerarsi sufficientemente compatto. Compattezza, resistenza superficiale e finitura del massetto influiscono in misura significativa sull’adesione del rivestimento ceramico.

La resistenza superficiale richiesta a un massetto per la successiva posa di un rivestimento ceramico a pavimento può essere compromessa dal fenomeno del “bleeding”, vale a dire il trasudamento di acqua verso la superficie del getto dovuta in massima parte alla lavorazione del massetto che . Il fenomeno del bleeding porta ad una sorta di segregazione del calcestruzzo, ossia alla separazione dei diversi elementi che compongono il conglomerato e può essere causa di formazione di bolle superficiali nel massetto e conseguentemente provocare una friabilità della superficie e possibilità di distacco delle piastrelle per scarsa adesione del collante.

Impermeabilizzazioni di massetti e sottofondi? Ecco le operazioni preliminari, e fondamentali, da considerare

VOLTECO

L’assenza e la non corretta impermeabilizzazione di massetti e sottofondi provocano spesso danni estetici e strutturali alle nostre abitazioni. Le infiltrazioni d’acqua, infatti, non sono solo fastidiose, ma sono soprattutto dannose creando ristagni di acqua e umidità che contribuiscono al degrado della struttura.

È necessario quindi intervenire in maniera definitiva abbattendo costi e disagi.

In via preliminare, è bene evidenziare i problemi ricorrenti in questo ambito specifico:

• BASSA QUALITÀ E CONSISTENZA DEI MASSETTI: massetti dalle scarse caratteristiche meccaniche o che

semplicemente “spolverano” non costituiscono un’idonea superficie di aggrappo per i sistemi impermeabilizzanti. Tale fenomeno non garantisce una corretta e completa adesione, requisito essenziale per il buon funzionamento dell’impermeabilizzazione;

• NON CORRETTA PENDENZA DEL MASSETTO: la corretta realizzazione delle pendenze dei massetti è essenziale per convogliare le acque verso i punti di raccolta e successivamente negli scarichi, evitando il ristagno di pozze d’acqua nelle coperture piane;

• ASSENZA DI GIUNTI DI DILATAZIONE: l’assenza di giunti di dilatazione realizzati sui massetti provoca tensioni dovute a fenomeni di dilatazione/contrazione indotti dalle

Page 24: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

47 primo piano46 impermeabilizzazioni

variazioni di temperatura cui sono soggette le coperture piane. L’insieme di tutte le sollecitazioni creano fessurazioni spontanee delle piastrelle e del massetto con relative infiltrazioni e, nelle situazioni più critiche, anche l’inarcamento della pavimentazione;

• DILATAZIONI TERMICHE E MOVIMENTI STRUTTURALI: la possibilità di sigillare facilmente tutti i giunti, compresi quelli realizzati per gestire le dilatazioni/contrazioni termiche e quelli appositamente progettati per motivi strutturali, costituisce il fondamento di un corretto sistema ad esempio per l’impermeabilizzazione delle coperture piane.

La preparazione all’impermeabilizzazionePrima di procedere all’impermeabilizzazione di un sottofondo, se vogliamo realizzare un intervento a regola d’arte, è necessario procedere per step:1. effettuare la pulizia del supporto;2. verificare le superfici da impermeabilizzare;3. preparare le superfici da impermeabilizzare;

4. controllare, ripristinare e impermeabilizzare i giunti di dilatazione, angoli, raccordi e gocciolatoi.

1) Pulizia del supporto Grazie alla pulizia del supporto è possibile eliminare tutte le parti inconsistenti e non dotate di sufficienti caratteristiche meccaniche.Non solo, la corretta pulizia serve anche a eliminare ogni residuo di sporco o altro materiale, che possa compromettere l’adesione della nostra impermeabilizzazione.

2) Verificare le superficiIl secondo passo da eseguire è quello di verificare che le pendenze siano corrette e, in caso contrario, è necessario intervenire per correggerle, al fine di evitare ristagni d’acqua, con una malta impermeabile a basso modulo elastico che consenta in un’unica soluzione il ripristino volumetrico con un’ottima finitura superficiale.

link all’articolo completo >>>

Page 25: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

49 sicurezza48 sicurezza

LIBERI DI FARE GLI INGEGNERI

Verif iche geotecnicheDEFINIZIONE UNITÀ GEOTECNICHE E COLONNE STRATIGRAFICHE.

CORRELAZIONE CON PROVE IN SITO.

RELAZIONE GEOTECNICA. VERIFICA DELLA CAPACITÀ PORTANTE.

ANALISI ELASTO-PLASTICA DEI CEDIMENTI.

La valutazione del rischio incendio negli ammassi dei rifiuti: esempi sulle misure di prevenzione e protezione

Filippo Di MauroIngegnere, consigliere Ordine ingegneri di Catania delegato tavolo tematico Gestione emergenze Elio Cuffari, Ignazio Lipari, Angelo SgroiIngegneri, componenti del tavolo tematico gestione emergenza dell’Ordine degli Ingegneri di Catania

Il fenomeno degli incendi negli impianti di trattamento dei rifiuti e l’evoluzione normativaNegli ultimi 18 mesi (giugno 2017-dicembre 2018) il territorio nazionale è stato interessato da diffusi e frequenti episodi di incendi in impianti di trattamento di rifiuti, di maggiore o minore gravità. Solo per citarne alcuni Alcamo (luglio 2017); Mortara (giugno 2018); Milano (ottobre 2018); e l’ultimo e più recente a Roma (dicembre 2018).

Mortara (giugno 2018)

La frequenza di tali eventi aveva già nel marzo del 2018 indotto il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ad emanare una Circolare ministeriale (n. 4064) con oggetto “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”.

Nel mese di gennaio 2019 lo stesso Ministero dell’Ambiente ha emanato un’altra Circolare

(la n. 1121 del 21.01.2019) che, avente lo stesso oggetto, annulla e sostituisce la precedente.In tale ultima circolare, il Dicastero, a seguito di alcune osservazioni presentate e ritenute pertinenti, ha dato seguito al procedimento di revisione del documento, coinvolgendo opportunamente anche le amministrazioni regionali e le agenzie ambientali già interessate nella fase preliminare.

L’obbligo del “piano di emergenza interna”Recentemente il Governo, all’interno della legge di conversione del “DL sicurezza” (decreto legge 4 ottobre 2018 n. 113) all’art. 26-bis della Legge 1 dicembre 2018 n. 132 ha introdotto, per gli impianti di trattamento rifiuti, l’obbligo di predisporre un apposito “piano di emergenza interna”.

Il nuovo adempimento si applica a tutti gli impianti a prescindere dalla dimensione e dal regime autorizzatorio (Aia ordinario o semplificato), nonché dalla tipologia dei rifiuti trattati e dalle operazioni svolte. Esso riguarda sia gli impianti esistenti che quelli di nuova costruzione. Per gli impianti esistenti, il piano va redatto entro il 4 marzo 2019.

A seguito di diversi quesiti degli operatori del settore dei rifiuti, la Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del

Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha emanato il documento n. 3058 del 13.02.2019 recepito dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare (circolare n. 2730 del 13.02.2019) avente per oggetto “Disposizioni attuative dell’art. 26 bis, inserito dalla legge 1 dicembre 2018 n. 132 – prime indicazioni per i gestori degli impianti”. La circolare contiene un elenco delle informazioni che i gestori degli impianti sono tenuti a fornire ai prefetti.

Considerata l’importanza del tema e la pericolosità per le popolazioni attigue o prossime agli impianti di trattamento rifiuti (sviluppo di nube tossica, etc) si vuole fornire un contributo sulla applicazione della metodologia di valutazione del rischio incendio negli ammassi di rifiuti trattando alcuni esempi sulle misure di prevenzione e protezione.

Quali depositi sono soggetti alle procedure del D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151?Il D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 all’allegato I riporta l’elenco delle attività soggette alle procedure dello stesso D.P.R. con l’obbligo di presentazione della S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.

link all’articolo completo >>>

Page 26: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

51 primo piano50 sicurezza

Il BLEVE di Borgo Panigale: analisi dell’esplosione e dei suoi effetti

Vasco VanziniFunzionario Tecnico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Scopo del presente testo non è quello di dare una risposta agli interrogativi che si sono affacciati fin dai primi momenti, ma soltanto quello di dare un contributo alla maggiore comprensione del fenomeno.I modelli matematici illustrati sono semplificati e consentono un dimensionamento “di massima” degli effetti misurati.Lo stile scelto è quello del racconto.

La descrizione del fattoStavolta è successo, è reale.Uno scenario da film catastrofico: una autocisterna carica di GPL che impatta, ad una velocità assurda, un camion incolonnato che trasporta solventi in contenitori di polietilene.

L’urto è devastante, l’incendio immediato. Come non bastasse, l’incidente avviene in un raccordo che collega le due autostrade forse più trafficate del Paese, un raccordo che corre affiancato a quella che è conosciuta come la tangenziale, ma che in realtà, lì, è una secante: un nastro di

Page 27: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

53 primo piano52 sicurezza

strutture in materiale composito FRP

sistemi antisismici e rinforzi strutturali

w w w . f i b r e n e t . i t

Betontex Ri-struttura Profili pultrusiReticola Life+H-planet

Fibre Net S.r.l.Via Jacopo Stellini 3 - Z.I.U. 33050 Pavia di Udine (Ud) ITALY Tel. +39 0432 600918 - [email protected]

asfalto largo 70 metri che incontra pezzi di città, a destra come a sinistra.

L’evento iniziatore porta ad un rilascio di energia possente, ad un fenomeno conosciuto, studiato e riprodotto ma che mai, prima d’ora, era stato così manifesto e documentato.In una manciata di minuti, a tempo di record, il violento incendio porta la cisterna al collasso, liberando istantaneamente il gas liquefatto in essa contenuto.

L’esplosione è catastrofica, danneggia gli edifici circostanti fino ad una distanza di 200 metri e spezza le travi del ponte autostradale sul quale l’autocisterna si trova, le travi e l’impalcato si schiantano sulla stada sottostante.

La strage, prevedibile, è solo sfiorata perché è agosto, i lavoratori delle aziende che si affacciano sull’autostrada e che non sono chiuse per ferie, sono in pausa pranzo e comunque fuori fa troppo caldo per andarsene in giro.I pochi minuti che passano, dal momento dell’incidente allo scoppio sono, seppur un tempo brevissimo, comunque sufficiente a sciogliere l’incolonnamento che aveva causato il violento tamponamento; il denso fumo nero che inizialmente sale in colonna e si rende visibile

in tutta la città, improvvisamente si abbassa sul manto stradale e inibisce quel traffico che, imprudentemente, nonostante la gravità della situazione, continuava a fluire, alimentato dalle molteplici direttrici del traffico.

Le persone presenti sul ponte a livello dell’incidente si allontanano, quel tanto che risulterà loro bastare per sopravvivere, quelle accorse nelle strade del quartiere sottostante, non essendo disturbate dal fumo, invece, si avvicinano. Le salverà la dinamica ascendente dell’evento: la sfera di fuoco che si produce sulla strada sopraelevata, si solleva in una manciata di secondi allontanandosi da loro. Il feroce calore prodotto dall’irraggiamento decresce istantaneamente, un attimo prima di provocare ulteriori vittime.I soccorritori non fanno in tempo a raggiungere il luogo del sinistro prima che l’autocisterna esploda e questo, forse, li salva.Il quartiere, già famoso per aver dato il nome alle moto più belle, lì prodotte, sarà ricordato per quanto successo il 6 agosto 2018.

Il BLEVE del Borgo: come è avventua l’esplosioneL’esplosione può essere definita come un rilascio di energia in un intervallo di tempo sufficientemente breve, tale da generare un’onda di pressione di entità definita, che si allontana dal punto di rilascio.Quanto più è rapido il rilascio di energia, tanto più è violenta l’esplosione.Ci sono vari modi per classificare le esplosioni, uno di questi è in base alla loro natura.

Le esplosioni possono essere dunque di tipo:• chimico (caratterizzate da una combustione

molto rapida);• fisico (a seguito di una espansione molto

rapida di un gas). Quanto avviene nel quartiere di Borgo Panigale è una semplice esplosione fisica, il cedimento meccanico di un contenitore sotto pressione che viene fortemente surriscaldato in modo accidentale; ...

Figura 1 – L’evento iniziatore

link all’articolo completo >>>

Page 28: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

55 ingegneria forense54 ingegneria forense

INNOVATION & SYSTEMA different kind of Chemical Admixture Company

Azienda certificata per la Gestione dei Sistemi Qualità e Ambiente conformi alle norme UNI EN ISO 9001 e 14001

General Admixtures spaVia delle Industrie n. 14/1631050 Ponzano Veneto (TV) ITALY

Tel. + 39 0422 966911Fax + 39 0422 969740 E-mail [email protected] www.gageneral.com

Ingegneria forense e la ricostruzione degli incidenti stradali

Fabrizio Zavagnini Ingegnere, Ordine degli Ingegneri di Roma e CTU del Tribunale di Roma

Questo articolo affronta uno dei due metodi utilizzati per la ricostruzione degli incidenti stradali: il principio della conservazione della quantità di moto

Preparazione tecnica e ingegneria forenseFacendo riferimento all’articolo sull’ingegneria forense pubblicato su Ingenio n. 68 nel quale si è fatto cenno ai tre pilastri della disciplina quali preparazione tecnica, esperienza e conoscenze specifiche processuali, in questo secondo articolo verrà approfondito il primo di questi tre

requisiti, applicandolo ad uno dei tanti settori nei quali il professionista è chiamato ad operare: l’infortunistica stradale.

Come tutte le materie scientifiche anche l’ingegneria ha le sue basi nel metodo galileiano e deve rispondere ad ogni domanda in modo

sintetico, fornendo un numero e una conseguente risposta positiva o negativa.

Anche nell’ingegneria forense la preparazione tecnica e la conseguente capacità di sintesi è necessaria per fornire al Giudice una risposta certa e ripetibile nella determinazione di una velocità da associare ad un veicolo, di un coefficiente di sicurezza per una struttura, del valore di pressione per un serbatoio, etc.

La ricostruzione degli incidenti stradaliLa ricostruzione della dinamica di un incidente stradale è un’attività molto varia che difficilmente può essere schematizzata con sufficiente completezza; in molti casi è fondamentale determinare la velocità di un veicolo su strada prima dell’incidente, in altri ricostruire la reale posizione di uno o più veicoli prima dell’urto, talvolta l’obiettivo è quello di determinare la maggiore o minore attendibilità di una testimonianza presente nei verbali, confermare la funzionalità di un impianto, etc.

La determinazione delle velocità prima dell’urto è una frequente necessità che può essere risolta attraverso due possibili metodologie:• principio della conservazione della quantità di

moto (CQM);• principio della conservazione dell’energia.

Il principio della conservazione della quantità di moto per la determinazione della velocità prima dell’urtoRimandando alla bibliografia per l’approfondimento degli argomenti, accenneremo ora alla prima metodologia basata sul principio della CQM.

Pensiamo anche molto intuitivamente che mentre in condizioni normali un autoveicolo in movimento impiega diverso tempo per raggiungere lo stato di quiete, a causa di un incidente i tempi per raggiungere la quiete possono diventare molto inferiori, come può essere facilmente osservato ad esempio durante i crash test.

Omettere, nel modello matematico utilizzato, le forze esterne usuali e le relative energie in confronto a quelle subite dai veicoli durante l’incidente consente di ottenere un risultato con un margine di errore ampiamente trascurabile nella generalità dei casi.

link all’articolo completo >>>

Page 29: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

57 primo piano56 ingegneria forense

Parco Oceanografi co, Valencia, Spagna

Strutture sottili e curve accentuate; lascia che la tua creatività si esprima liberamente senza

compromettere l’integrità strutturale del tuo progetto. Le fi bre metalliche Dramix® creano

una rete densa di rinforzo che garantisce una resistenza eccezionale e durevole per ogni

tua idea progettuale.

Dramix®

steel fi ber concrete reinforcement

Visita il sito www.bekaert.com/dramix e prendi contatto con il personale locale esperto in Dramix®

Rivoluziona il progetto del tuo calcestruzzo

Dramix_Ingenio_A4_RIGHT_IT.indd 1 31/01/2018 8:46:35

Ingegneri, giudici e incidenti aerei

Ivar NegrisinIngegnere, Componente della Commissione Aerospaziale dell’Ordine degli Ingegneri di Torino

Il ruolo progettisti e costruttori aeronautici negli incidenti aereiLa consultazione del sito ufficiale della Corte di Cassazione ha evidenziato 24 sentenze che hanno valutato la responsabilità di varie figure professionali in relazione a 19 incidenti gravi, cioè con perdita del velivolo e danni alle persone, avvenuti nel nostro Paese a partire dall’anno 1972.

I progettisti e costruttori aeronautici sono stati chiamati in causa soltanto per due degli incidenti esaminati. Attraverso l’analisi delle relative sentenze della Corte di Cassazione si mettono in luce le modalità con cui progettisti e

costruttori sono stati coinvolti nei processi e come i tribunali sono arrivati alla loro condanna. In entrambi i casi la Corte di Cassazione ha tuttavia annullato le condanne nel giudizio finale.

La responsabilità penale del progettistaHo trascorso l’intera vita lavorativa nella Progettazione dell’azienda che oggi è diventata la divisione velivoli di Leonardo e il problema della responsabilità penale del progettista è sempre stato oggetto di attenzione e discussione con i colleghi.

link all’articolo completo >>>

Page 30: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

59 dossier•riqualificazione energetica degli edifici58 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

Riqualificazione energetica degli edifici esistenti: metodologia e stato dell’arte

Per leggere tutti gli articoli dello speciale vai al seguente link:https://bit.ly/2XUGSqa

Il BIM per la progettazione impiantistica MEP

• Impianti HVAC• Impianti di riscaldamento• Impianti idrico sanitari• Impianti elettrici e fotovoltaici• Dimensionamento automatico degli impianti• Librerie standard personalizzabili• Interfaccia con soluzioni di calcolo illuminotecnico e energetico• Creazione automatica di report, computo delle parti e distinta pezzi

Harpaceas srlViale Richard 1 20143 MILANO Tel. 02 891741 harpaceas.it

Harpaceas è rivenditore esclusivo per l’Italia

Zhenjun MaProfessore associato, SBRC - Faculty of Engineering, University of Wollongong Paul CooperProfessore, direttore SBRC - Faculty of Engineering, University of Wollongong

Daniel Daly , Laia LedoRicercatori, SBRC - Faculty of Engineering, University of Wollongong

Identificazione e selezione delle migliori soluzioni di riqualificiazioneLa riqualificazione degli edifici esistenti offre la possibilità di ridurre il consumo energetico globale e l’emissione di gas serra. Questo articolo si occupa di fornire un approccio sistematico per identificare e selezionare le migliori soluzioni di riqualificazione per gli edifici esistenti. Lo scopo è quello di informare gli addetti ai lavori su come effettuare una riqualificazione energetica che promuova il risparmio energetico e la sostenibilità.

Il patrimonio edilizio esistente è responsabile della quota maggiore di consumo energetico nell’ambito dell’edilizia, perciò è fondamentale riqualificare energeticamente il patrimonio esistente al fine di ridurre il consumo energetico globale e promuovere la sostenibilità ambientale.

Negli ultimi anni molti stati hanno messo in campo politiche a favore della riqualificazione energetica dell’esistente. Allo stesso tempo, sono state svolte numerose ricerche in ambito energetico al fine di migliorare le performance del patrimonio edilizio esistente.

Nell’ambito della ristrutturazione degli edifici esistenti ci sono diverse possibilità di intervento che possono portare a differenti risultati in termini energetici ed economici. La riqualificazione di un edificio offre grandi opportunità in termini di efficienza energetica, produttività del personale, costi di manutenzione e esercizio e comfort ambientale.Ad oggi su mercato è presente una grande varietà di tecnologie per la riqualificazione energetica degli edifici, tuttavia la scelta dell’intervento viene effettuata non solo sulla base delle caratteristiche energetiche, ma anche considerando gli aspetti economici, tecnici, ambientali, sociali, ecc.

Problematiche generiche della ristrutturazioneIl problema principale di una riqualificazione energetica consiste nella determinazione e l’utilizzo delle tecnologie più efficaci dal punto di vista dei costi e dei risultati garantendo comfort interno ed efficienza energetica.L’intero processo può essere suddiviso in 5 fasi:• Impostazione del progetto e previsioni di retrofit: in questa fase è

necessario definire lo scopo e gli obiettivi del progetto, vengono inoltre identificate le risorse disponibili e i programmati i lavori.

• Audit energetico e valutazione delle prestazioni: Vengono analizzati i dati dell’edificio e l’utilizzo dello stesso al fine di determinare gli sprechi energetici e proporre misure di risparmio energetico.

• Identificazione delle possibili soluzioni: attraverso modelli energetici, analisi economiche e analisi del rischio vengono identificati i possibili scenari di riqualificazione energetica.

• Implementazione e messa in servizio del sito: in questa fase le misure selezionate vengono realizzate e collaudate.

• Validazione e verifica del risparmio energetico: l’ultima fase consiste nella verifica dei risultati a livello energetico ma anche a livello di comfort interno e soddisfazione degli occupanti.

Il processo di riqualificazione energetica è influenzato da diversi fattori, in primis, a livello legislativo e normativo sono stabiliti i requisiti minimi da rispettare per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Il progetto è poi influenzato dalle risorse e le aspettative della committenza e dalle caratteristiche dell’edificio in oggetto. Infine, il fattore umano può influenzare la scelta e la riuscita degli interventi in termini di comfort, gestione, controllo e manutenzione.

link all’articolo completo >>>

Page 31: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

61 primo piano60 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

Il protocollo GBC Historic Building applicato a un progetto post-sisma di restauro sostenibile

Cristiano FerrariArchitetto progettista sostenibile, componente del Gruppo di Lavoro Sostenibilità per la Ricostruzione Post Sisma di GBC Italia

La certificazione GBC – HB di Palazzo Gulinelli-Canonici Mattei Palazzo Gulinelli, di proprietà della Fondazione “Opera Don Cipriano Canonici Mattei”, si trova a Ferrara in Corso Ercole I d’Este 15. L’edificio è stato seriamente danneggiato dal sisma che nel 2012 ha coinvolto il territorio ferrarese. Questo evento calamitoso è stato motivo per la proprietà di affrontare, con l’aiuto di finanziamenti europei erogati dalla Regione Emilia Romagna, il restauro sostenibile del

palazzo. La metodologia progettuale portata avanti dai progettisti, l’architetto Cristiano Ferrari e l’ingegnere Eugenio Artioli dello studio Binario Lab, e i criteri di sostenibilità ed ecocompatibilità che hanno guidato il progetto hanno reso l’edifico idoneo a richiedere la prestigiosa certificazione internazionale GBC Historic Building.

Il Green Building Council Italia (GBC Italia) è una associazione no profit che fa parte

Page 32: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

63 primo piano62 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

AMPLIA LA TUA PROSPETTIVA,ACCENDI LA VISIONEDEL BIM

SCEGLI COME REALIZZARE IL TUO PROGETTO ENERGETICO: PARTENDO DA REVIT ®,OPPURE DALL'INPUT GRAFICO DI EC700, IL RISULTATO NON CAMBIA

I dati relativi alle prestazioni energetiche degli edifici sono il risultato di quanto EC700, in conformità alle UNI/TS 11300 e UNI 10349, è in grado di elaborare indipendentemente dal punto di partenza:• inserisci in EC700 i dati necessari alla caratterizzazione dell’edificio attraverso il nuovo

input grafico con vista 3D; in alternativa• disegna il modello architettonico in Revit® e, mediante il plug-in EC770, esporta in EC700

i dati per caratterizzare il tuo progetto energetico.

EC700CALCOLO PRESTAZIONIENERGETICHE DEGLI EDIFICI

INPUTGRAFICODI EC700CON VISTA3D

EC770INTEGRATED TECHNICALDESIGN FOR REVIT®

Vai ai contenuti del sito

NUOVA VER. 9

NUOVA VER. 3

della rete internazionale del World GBC.Essa ha lo scopo di adattare alla realtà italiana e promuovere il sistema di certificazione indipendente degli edifici denominato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e ulteriori protocolli proprietari, denominati GBC, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e ad impatto ambientale contenuto.

GBC Historic Building è il protocollo energetico-ambientale (rating system) pensato per far dialogare i criteri di sostenibilità dello standard LEED e il vasto patrimonio di conoscenze proprie del mondo del restauro nel quale l’Italia ricopre ruoli di eccellenza. Il protocollo si applica nel caso di interventi di restauro, riqualificazione o recupero di edifici storici che ottengono un miglioramento prestazionale dell’involucro edilizio salvaguardandone i caratteri tipologici e costruttivi di testimonianza del passato.

Le varie fasi di analisi e i punti forzaIl palazzo ha una superficie calpestabile pari a 3.835 mq che si sviluppa su un profilo ad “L”, suddivisa su 3 piani, con annesso giardino storico di circa 10.000 mq. La struttura oggi ospita gli spazi della scuola paritaria internazionale “Smiling”, oltre che la sede della stessa fondazione Canonici Mattei e una foresteria per studenti.La prima valutazione da compiere per ottenere

la certificazione GBC è la compilazione di una Carta d’identità dell’edificio storico. Il documento contiene tutti i volumi e le superfici della struttura dal punto di vista quantitativo e confronta la quantità di strutture realizzate in periodo pre-industriale con la quantità delle strutture di epoche più recenti.

Successivamente si è proceduto con le analisi e la rendicontazione richieste dal protocollo secondo la divisione in otto capitoli.Il primo capitolo, riferito alla “Valenza storica dell’edificio” ha assunto grande importanza nel caso di Palazzo Gulinelli. In questa sezione, oltre alla ricerca documentale per descrivere il rilievo storico-critico, abbiamo raccolto la documentazione relativa alle analisi preliminari effettuate sulla struttura (ricerche di archivio, analisi storica, analisi strutturale, analisi dei materiali, ecc) e i dati riferiti alla compatibilità dei materiali con gli elementi pre-esistenti. In questa prima fase ha avuto un’importanza particolare la dimostrazione della reversibilità degli interventi previsti.Per quanto riguarda la “Sostenibilità del sito” il punteggio è stato raggiunto grazie ad un’ottimale gestione dello spazio del cantiere e grazie ad una progettazione rispettosa ed intelligente dello spazio verde di competenza dell’edificio.

link all’articolo completo >>>

Analisi preliminari: Attivazione dei meccanismi di ribaltamento

Page 33: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

65 dossier•riqualificazione energetica degli edifici64 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

Risanamento energetico di una villa secondo gli standard CasaClima classe A

Agenzia CasaClima

Risanamento energetico di una villa a Levata di Curtatone (MN) con particolare attenzione all’utilizzo di materiali naturali ed alla salubrità indoor

L’edificio esistente si presentava come una tipica villa degli anni ‘70, caratterizzata da linee semplici e da una geometria compatta, con tetto a padiglione e grandi balconi aggettanti. La struttura si sviluppa su tre piani: un seminterrato destinato a servizi, un piano rialzato che ospita i principali ambienti abitativi ed un piano mansardato destinato a ripostiglio.

I suoi punti di forza erano gli spazi di ampia metratura, il bellissimo giardino ed una qualità costruttiva soddisfacente, mentre il comfort

Come si presentava la villa prima dell’inizio lavori - Courtesy Agenzia CasaClima

La villa a fine lavori © studiomasterfoto.it - Courtesy Agenzia CasaClima

indoor ed i consumi energetici risultavano ormai inadeguati. Per queste ragioni i proprietari hanno deciso di realizzare un intervento di riqualificazione globale del fabbricato, con l’obiettivo di adeguarlo alle esigenze abitative di una giovane coppia con due figli e di rispettare i rigorosi standard di efficienza energetica e comfort indoor garantiti dalla certificazione CasaClima classe A.

Il progetto prevede una ridefinizione generale della distribuzione interna dell’alloggio, con interventi concentrati soprattutto al piano rialzato, ed il rifacimento delle due rampe di scale. Le aperture esistenti sono state quasi tutte ampliate, al fine di garantire una migliore illuminazione naturale degli ambienti ed aumentare gli apporti solari invernali, e dotate di frangisole per un efficace ombreggiamento estivo.

I grandi balconi aggettanti sono stati eliminati, così annullare il ponte termico da essi generato; al loro posto è stata realizzata una struttura completamente disgiunta dalla casa, che assolve la doppia funzione di ballatoio d’ingresso

e porticato per l’ombreggiamento ed il prolungamento esterno dello spazio cucina.

Risanamento energetico dell’involucro con materiali naturaliL’intervento di coibentazione termica dell’involucro edilizio è stato realizzato in parte dall’esterno ed in parte dall’interno, a causa di alcune particolari caratteristiche dell’edificio esistente e, come la presenza di soffitti confinanti con sottotetti non riscaldati e non accessibili, pavimenti confinanti con l’autorimessa seminterrata non riscaldata e soprattutto l’impossibilità di intervenire esternamente sulla copertura, dato che il manto in lamiera aggraffata era stato da poco rifatto ed è occupato in buona parte da un impianto fotovoltaico a servizio dell’abitazione adiacente, di proprietà dei genitori.

Le pareti perimetrali del piano rialzato, realizzate con muratura portante di blocchi di laterizio porizzato da 30 cm di spessore sono state rivestite esternamente con un cappotto in pannelli di sughero bruno tostato di spessore 18 cm, mentre internamente è stata realizzata una controparete isolata con

Vista della zona soggiorno dopo l’intervento di ristrutturazione © studiomasterfoto.it - Courtesy Agenzia CasaClima

Page 34: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

67 primo piano66 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

I.I.C.Istituto Italianoper il Calcestruzzo

formazione continuaricerca e sviluppo

assistenza tecnica

Via Sirtori, 20838 Renate (MB)(+39) 0362 91 83 11 www.istic.it | [email protected]

un materassino di fibra di juta da 6 cm di spessore e chiusa con una lastra in fibrogesso.

Sulle pareti del piano mandasardato si è invece intervenuti dall’interno: si è posato un primo strato di pannelli in fibra di legno di spessore 8 cm, tassellati alla parete ed interposti a morali in legno di abete ogni 60 cm, poi un telo freno al vapore igrovariabile, un secondo strato costituito da un materassino in fibra di legno di spessore 4 cm ed infine un pannello di fibrogesso a chiusura del pacchetto.

Lo stesso sistema, ma con spessore 8+6 cm, è stato utilizzato anche per la coibentazione dall’ interno dei soffitti verso sottotetto non riscaldato e non accessibile, realizzato con muretti e tavelloni su solaio in laterocemento.

Anche la copertura del piano mansardato, con struttura in laterocemento, è stata coibentata dall’interno, con un sistema simile, senza però utilizzare il telo freno al vapore, poiché il pacchetto è stato chiuso con pannelli in fibra di legno di spessore 3 cm, con lati maschiati e superficie prefinita in cellulosa bianca, che integrano anche le funzioni di freno al vapore e tenuta all’aria.

Infine il pavimento verso il piano seminterrato, in parte non riscaldato, è stato isolato con un pannello in poliuretano di spessore 4 cm ed un massetto in cemento cellulare leggero di spessore 18 cm, il tutto posato su di un telo in polietilene con funzione di barriera al vapore e tenuta all’aria.

Per quanto riguarda i serramenti la scelta è ricaduta su di un particolare tipo di infisso (con sigillo Finestra Qualità CasaClima Classe Gold) con telaio completamente link all’articolo completo >>>

a scomparsa sui 4 lati, realizzato in legno di abete laccato bianco e con controtelaio del tipo monoblocco, realizzato in PUR massive e sughero, che integra il cassonetto e le spalle con guide isolate per frangisole e zanzariera.La cura maniacale riservata in cantiere alla tenuta all’aria ha permesso di aggiungere l’eccellente valore di n50, max=0,21h-1 nel Blower Door Test finale.

Il sistema impiantisticoPer quanto riguarda l’impianto di riscaldamento/raffrescamento si è deciso di utilizzare un sistema “a tutt’aria”, senza l’utilizzo di terminali di emissione “tradizionali” di tipo radiante.

Il cuore del sistema è costituito dall’impianto di ventilazione meccanica controllata, con recuperatore di calore ad alta efficienza e bypass estivo, dotato di una batteria di post riscaldamento/raffrescamento con un circuito collegato ad una pompa di calore aria/acqua, che permette di coprire il fabbisogno di climatizzazione dell’edificio nelle mezze stagioni.

Quando invece il clima esterno diventa più severo (sia in inverno che in estate) e le potenze richieste aumentano, entrano in funzione quattro ventilconvettori, che forniscono l’apporto aggiuntivo necessario di aria climatizzata di ricircolo. Questi ventilconvettori sono col legati alla medesima pompa di calore aria/acqua, che si incarica anche della generazione dell’ACS, stoccata in un bollitore di accumulo.

Infine l’edificio è stato dotato di un impianto fotovoltaico, della potenza di 4 kW picco, costituito da 12 pannelli di silicio monocristallino ad alta efficienza.

Page 35: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

69 dossier•riqualificazione energetica degli edifici68 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

Ottenere un alloggio in classe A in un condominio attraverso un intervento di riqualificazione energetica

Elisa CarrozzaStudio Plus Professionisti associati

L’importanza di una singola unità immobiliare nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nazionale Perché riqualificare il costruito?Il patrimonio edilizio italiano è fortemente energivoro, si stima che oltre il 70% degli edifici italiani sia antecedente al 1976, anno dell’entrata in vigore della prima legge sul risparmio energetico degli edifici. Attraverso il Piano 20 20 20, tuttavia, l’Europa impone che, oltre a realizzare nuovi edifici altamente performanti, si intervenga su tutti quei fabbricati esistenti enormemente inquinanti e inefficienti.

I dati ISTAT stimano sul territorio italiano oltre 1 milione di condomini, intervenire su questi edifici può quindi portare ad un notevole aumento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente e di conseguenza all’abbattimento delle emissioni inquinanti in ambiente.

Intervenire sull’esistente è indubbiamente molto complesso per la vastità delle tipologie edilizie e delle tecnologie costruttive presenti, vediamo quindi come si è scelto di operare nel caso specifico di un alloggio sito in un edificio condominiale nel comune di Aosta.

Il caso di un intervento di un alloggio in un condominio nel Comune di AostaLo stato di fattoIl caso in studio, seguito da Studio Plus –

Professionisti associati, consiste nella ristrutturazione di un alloggio di 96 m2 posto al primo piano di un condominio nel centro di Aosta. L’unità immobiliare in questione è composta da pareti in cassa vuota e pavimento non isolato affacciato su un porticato esterno. I serramenti risultano in buono stato, con telaio in legno e doppio vetro.

A livello impiantistico, l’intero fabbricato è servito da un generatore a metano a condensazione e l’emissione è affidata ad un impianto a radiatori.

L’acqua calda sanitaria, infine, viene prodotta in maniera autonoma con un boiler elettrico.

Gli interventi realizzati sull’alloggioTutti gli interventi effettuati hanno l’obiettivo di garantire un miglioramento del comportamento energetico dell’unità immobiliare preservando il più possibile le strutture esistenti, senza intervenire quindi in maniera troppo invasiva al fine di limitare le problematiche legate alla presenza degli altri condomini.

I primi interventi effettuati sono relativi all’involucro edilizio, si è infatti deciso di isolare le pareti esterne tramite l’insufflaggio in intercapedine di cellulosa, il pavimento, poi, viene isolato

dall’interno con pannelli di stiferite (conduttività termica 0.026W/mK).Grazie alla coibentazione dell’involucro vengono limitate non solo le perdite termiche per trasmissione, ma anche le infiltrazioni di aria esterna; per questo motivo si è deciso di installare un impianto di ventilazione meccanica controllata di tipo puntuale in modo da garantire un’areazione adeguata dei locali assicurando comunque una diminuzione del fabbisogno energetico degli stessi grazie agli scambiatori di calore.

L’impianto di riscaldamento centralizzato non viene modificato vengono però installate delle testine elettroniche su ogni radiatore per il controllo in ambiente.

Infine, la produzione di ACS viene affidata ad un bollitore in pompa di calore, che, rispetto al boiler elettrico, presenta un COP di 2.73 (7-55°C) garantendo fino a un 70% di risparmio energetico.

I risultati energetici dell’interventoGrazie agli interventi sull’involucro edilizio la potenza termica di picco calcolata nel periodo invernale si attesta intorno ai 6 kW, a fronte dei 12.9 kW necessari nella situazione ante operam.

La riqualificazione provoca un notevole aumento

Figura 1 – Isolamento dall’interno del pavimento su porticato tramite pannelli in stiferite

link all’articolo completo >>>

della classe energetica dell’unità immobiliare: da classe F a classe A1, con un indice di prestazione energetica pari a EPgl,nren=86.78 kWh/m2anno. Il risparmio in termini di energia primaria totale è del 68% passando da un fabbisogno di 31201 kWh a 9934 kWh.

Page 36: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

71 primo piano70 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

GRAUTEKEXTRARAPID

Quando ti serve una presaRAPIDA, SICURA e RESISTENTE

1hMalta cementizia monocomponentea rapidissima presa ed indurimento

L'ideale per interventi mirati in cui è richiesto un indurimento extra rapido che una malta tradizionale non potrebbe garantire.GRAUTEK EXTRARAPID è in grado di sviluppare elevate resistenze meccaniche dopo solo 1 ora, rispetto alle comuni malte tradizionali che raggiungono una resistenza meccanica dopo 12 ore.

TEKNA CHEM S.p.A. - via Sirtori, 20838 Renate (MB) - tel. 0362 918311 - www.teknachem.it - [email protected]

foto

grafi

a: X

enja

San

tare

lli

Il ruolo delle pompe di calore nella riqualificazione energetica: qualche mito da sfatare

Samuele Trento Ingegnere, Specialista Pompe di Calore

L’analisi e progettazione dell’impianto termoidraulico è fondamentale in un processo di riqualificazione energetica per ottenere il livello di comfort desiderato dal cliente.È importante la parte di generazione quanto quella di distribuzione. In questo articolo ci soffermeremo sulla generazione.

Riqualificare senza allacciarsi al gas è possibileNegli ultimi anni è possibile riqualificare un edificio ed evitare di allacciarlo alla rete del gas garantendo così al cliente una SOLA bolletta energetica.

Tra le varie possibilità concrete ci sono le Pompe di Calore idroniche e la Biomassa. Il dogma più frequente sulle Pompe di Calore è “funziona solo sulle nuove costruzioni e su impianto a pavimento”. Un pensiero comune che sarà smentito nella lettura dell’articolo.

Ciascuna tecnologia ha i suoi pro e contro, ma non necessariamente una è migliore dell’altra.Tralasciando aspetti puramente tecnici (efficienza, emissioni, ..) la prima variabile di decisione è legata allo stile di vita del cliente.

Nel caso della Biomassa il cliente:• è disposto a trovare lo spazio ed il tempo per

immagazzinare il pellet o la legna?• ha la volontà di caricare con costanza il

generatore e di pulirlo regolarmente?

Nel caso della Pompa di Calore:• è consapevole che dovrà richiedere un

contatore di taglia superiore?• apprezzerà l’installazione di un’unità esterna?

Sono alcuni spunti su cui ragionare prima di proporre ad un cliente una soluzione piuttosto che un’altra. Il ruolo del progettista nella fase iniziale è fondamentale, considerandolo quasi più psicologo che tecnico per capire in profondità le esigenze e aspettative del cliente.

Non sono rari i casi in cui il cliente, dopo i primi mesi vissuti in casa, si rende conto che l’impianto non è stato progettato e costruito secondo i suoi bisogni ed abitudini.

link all’articolo completo >>>

Page 37: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

73 dossier•riqualificazione energetica degli edifici72 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

Soluzioni per l’isolamento termico in mancanza di spazio

Elisa CarrozzaC2R Energy Consulting

Quando la coibentazione diventa un problema di spaziIn ambito di ristrutturazione e riqualificazione energetica di un edificio esistente è facile incorrere in problematiche legate alla natura stessa dell’edificio: vincoli architettonici o esigenze di spazio possono rendere difficoltoso intervenire in maniera efficiente sull’involucro. Inoltre, per questioni estetiche, spesso non è possibile intervenire con un isolamento termico dall’esterno, questo si traduce in una riduzione degli spazi interni che non sempre risulta accettabile. Per questi motivi sono state sviluppate delle soluzioni in grado

di garantire buone prestazioni termiche in poco spazio; vediamo quali sono le principali tecnologie su mercato.

Aerogel e Aeropan: prestazioni termiche e bassi spessoriL’Aerogel è un isolante ultrasottile molto prestante dal punto di vista termico grazie a un valore di conducibilità termica pari a 0.016 W/mK, nettamente inferiore agli isolanti tradizionali. Si tratta di un isolante ad alta densità, quindi resistente alla compressione e agli urti. Inoltre, Aerogel è

idrofobico e mantiene inalterate le prestazioni per decenni, anche in condizioni non ottimali.Esistono diverse versioni degli isolanti in Aerogel, che lo rendono adatto a qualsiasi applicazione edile, si può infatti utilizzare per l’isolamento interno o esterno delle pareti perimetrali oltre che per la coibentazione delle coperture e dei pavimenti.

Un’applicazione interessante della precedente tecnologia consiste nell’Aeropan. Si tratta di pannelli composti da un isolante nanotecnologico in Aerogel accoppiato ad una membrana traspirante in polipropilene con fibra di vetro, questo materiale è in grado di offrire valori conducibilità termica molto limitati (λ=0.015 W/mK). Oltre alle ottime caratteristiche termiche questi pannelli presentano flessibilità e resistenza alla compressione, idrofobicità e facilità di posa. Questa tipologia di isolamento può essere utilizzata su pareti esterne e interne, solai, intradossi e per la risoluzione dei ponti termici.

La nano resinaUn’altra possibile soluzione per l’isolamento di strutture edilizie è la nano resina.Si tratta di un prodotto studiato per l’isolamento termico interno ed esterno degli edifici.

Questo materiale garantisce valori di conducibilità termica molto bassi ed è particolarmente resistente alla corrosione e alla formazione di condensa. La nano resina penetra all’interno delle porosità della struttura formando un reticolo che riveste tutto il materiale in profondità. Si tratta di un materiale traspirante e versatile, presenta brevi tempi di applicazione e può essere successivamente verniciato o rivestito.

La fibra naturale per cappotti interniInfine, è stato presentato il Nobilium Bau Thermalpanel, un pannello in fibra naturale incombustibile ottenuta da fibre corte impregnate con una piccola percentuale di resina legante. Il pannello è autoportante e intonacabile, non necessita quindi di un’ulteriore protezione in cartongesso.

Questo materiale risulta particolarmente adatto alla realizzazione di cappotti interni, presentando una conducibilità termica di circa 0.032 W/mK e una buona traspirabilità.Lo spessore minimo è di 9 mm, con la possibilità di sovrapporre i pannelli per un miglioramento delle proprietà termiche della struttura.

link all’articolo >>>

Page 38: 2019 #70 desktop emagazine 2016, diventato famoso in tutta Italia per i risvolti sull’equo compenso e relativo alla realizzazione del Piano Regolatore cittadino con il compenso simbolico

La norma europea EN ISO 52016 pubblicata a giugno ha introdotto in Italia il metodo di calcolo dinamico orario per la valutazione energetica degli edifici. In realtà questo metodo viene adottato già da tempo in caso di diagnosi e progetto energetico dato che garantisce risultati più attendibili e tiene conto delle condizioni d’uso reali dell’edificio.Finora la valutazione dinamica è risultata tuttavia di difficile applicazione perché gli strumenti software disponibili richiedevano di ricreare l’intero modello energetico dell’edificio e immettere numerosi dati aggiuntivi, a volte difficili da reperire.L’analisi dinamica oraria introdotta dalla norma europea EN ISO 52016 ha invece il grande vantaggio di utilizzare le stesse tipologie di informazioni che già sono previste attualmente con il metodo stazionario: il modello di edificio è esattamente lo stesso che comunemente costruiamo per l’APE o il progetto energetico.

Cambiano invece i risultati di calcolo e il caso pratico di riqualificazione energetica presentato in questo focus lo dimostra chiaramente. Si tratta di un intervento su un involucro dove si valuta se posizionare il cappotto internamente o esternamente.Mentre col metodo stazionario non si evincono differenze apprezzabili tra le due alternative, il metodo orario mostra chiaramente che il posizionamento esterno o interno del cappotto determina prestazioni energetiche molto diverse.Per la simulazione dinamica si utilizza il Motore DINAMICO ORARIO di TERMOLOG, il software italiano basato sulla norma europea EN ISO 52016 e sviluppato dal Politecnico di Milano con Logical Soft.

74 dossier•riqualificazione energetica degli edifici

www.ingenio-web.it

Direttore responsabileAndrea Dari

Responsabile redazioneStefania Alessandrini

Comitato dei Referenti Scientifici e Tecnici

Eventi straordinariGian Michele CalviGaetano Manfredi

Geotecnica e idraulicaStefano AversaGianfranco BecciuDaniele CazzuffiMassimo ChiarelliMario ManasseroLorella Montrasio

ICTRaffaello BaloccoMario Caputi

Ingegneria forenseNicola Augenti

Involucro edilizioPaolo Rigone

Strutture e materiali da costruzioneMonica AntinoriFranco BragaAgostino CatalanoBernardino M. ChiaiaLuigi CoppolaMarco Di PriscoRoberto FelicettiMassimo FragiacomoPietro GambarovaRaffaele LandolfoGuido MagenesGiuseppe ManciniGiuseppe C. MaranoClaudio ModenaGiorgio MontiCamillo NutiMaurizio PiazzaGiovanni PlizzariGiacinto PorcoRoberto RealfonzoPaolo RivaWalter SalvatoreMarco Savoia

BIMEzio ArlatiStefano Converso

Restauro e consolidamentoMarcello BalzaniAntonio BorriStefano Della TorreLorenzo JurinaSergio LagomarsinoStefano PodestaPaola Ronca

UrbanisticaMaurizio Tira

Termotecnica ed energiaVincenzo CorradoLivio De SantoliCostanzo Di PernaAnna MagriniLuca RollinoMarco SalaChiara Tonelli

IstituzioniVincenzo CorreggiaGiuseppe IannielloAntonio LuccheseEmanuele Renzi

AmbienteGiovanni De Feo

Per elenco aggiornatowww.ingenio-web.it

Collaborazioni IstituzionaliAICAP, AIPND, AIST, ANDIL, ANIT, ANIDIS,ASSOBETON, ASS. FIREPRO, Associazione ISI, ATECAP, CTA, CTE, CeNSU,EUCENTRE, EURAC, Fondazione Promozione Acciaio, GBC Italia, INU, Q-Rad, UNICMI

Proprietà EditorialeIMREADY srl

Casa EditriceIMREADY srl

Concessionaria esclusivaper la pubblicitàidra.pro [email protected]

AutorizzazioneSegreteria di Stato Affari InterniProt. n. 200/75/2012 del 16febbraio 2012Copia depositata presso ilTribunale della Rep. di San Marino

Direzione, redazione, segreteriaIMREADY srlStrada Cardio 447891 Galazzano (RSM)T. 0549.909090

Inserzioni PubblicitarieIMREADY srlStrada Cardio 447891 GalazzanoRepubblica di San Marino (RSM)Per maggiori informazioni:T. [email protected]

La Direzione del giornale si riserva di non pubblicare materiale non conforme alla propria linea editoriale

Soluzioni e case history dei membri del Club Ingenio

Riqualificazione energetica: caso pratico di calcolo dinamico

e calcolo stazionario a confronto

LOGICAL SOFT

Perchè la scelta del software è cosi importante negli interventi

di riqualificazione energetica degli edifici

MC4SOFTWARE ITALIA

link all’articolo completo >>>

La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente: Gli interventi di riqualificazione energetica rivestono un ruolo strategico nel contesto della conservazione e manutenzione del patrimonio edilizio poiché ne coinvolgono la componente in assoluto preponderante, ovvero quella rappresentata dagli edifici esistenti. Ad essi infatti, a causa dell’intrinseca vetustà, sono da attribuire i consumi energetici più elevati, oltre che un consistente contributo alle emissioni di gas climalteranti. La riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente può quindi favorire il conseguimento di una molteplicità di vantaggi tra loro strettamente connessi.1. l’impiego di sistemi impiantistici ad alta efficienza2. il ricorso a fonti energetiche rinnovabili3. la riduzione delle emissioni di gas serra in ambiente 4. il contenimento dei fabbisogni energetici 5. la riduzione dei costi di gestione dell’immobile6. l’aumento del valore economico e dell’”appetibilità”

dell’edificio nel mercato immobiliare.Nel caso di una nuova costruzione, partendo dalla condizione di “foglio bianco”, il progettista energetico, di concerto ed in stretta collaborazione con il progettista architettonico-strutturista e quello impiantistico, è favorito dalla possibilità di avvalersi di un ampio ventaglio di soluzioni che mirino al raggiungimento del minor fabbisogno energetico e quindi al massimo contenimento delle emissioni di CO2, limitando la necessità di compromessi.

link all’articolo completo >>>