2016 ZAC Palermo LetiziaBattaglia CS ITA - Rai

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LETIZIA BATTAGLIA ANTHOLOGIA a cura di Paolo Falcone Inaugurazione: sabato 5 marzo 2016, ore 18.00 Apertura al pubblico: 6 marzo – 8 maggio 2016 ZAC Cantieri Culturali alla Zisa Palermo, via Paolo Gili 4 COMUNICATO STAMPA Palermo, marzo 2016 Dal 6 marzo all’8 maggio 2016, ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, ospita la grande retrospettiva della fotografa palermitana Letizia Battaglia, Anthologia a cura di Paolo Falcone con oltre 140 lavori esposti insieme per la prima volta. La mostra voluta dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, in collaborazione con la Fondazione Sambuca, e rientra nell’ambito delle celebrazioni per gli ottant’anni di Letizia Battaglia, quale omaggio alla sua straordinaria carriera riconosciuta a livello internazionale. “Le foto di Letizia non sono solo opere d'arte, ma anche espressioni d’amore; sono anche espressioni di sofferenza, di rabbia, di disgusto, di orrore. Ma quella sofferenza, quella rabbia, quel disgusto e quell’orrore che muovono dall’amore per la vita, per le persone”. Leoluca Orlando Sindaco di Palermo “Palermo rende omaggio a una sua artista tra le più amate al mondo. Letizia Battaglia ha saputo raccontare con profonda umanità la vita della gente. Il suo obiettivo ha colto senza alcun filtro la realtà nella sua interezza, una realtà spesso cruda e violenta. Mai però con l’intento unico di documentare l’istante, quanto piuttosto di trasformare la contingenza della storia in immagine poetica universale ”. Andrea Cusumano Assessore alla Cultura del Comune di Palermo LA MOSTRA Fotografie di grande formato, in bianco e nero, occupano l’intero spazio dello ZAC, insieme a 1

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LETIZIA BATTAGLIAANTHOLOGIA

a cura di Paolo Falcone

Inaugurazione: sabato 5 marzo 2016, ore 18.00

Apertura al pubblico: 6 marzo – 8 maggio 2016

ZAC Cantieri Culturali alla ZisaPalermo, via Paolo Gili 4

COMUNICATO STAMPA

Palermo, marzo 2016

Dal 6 marzo all’8 maggio 2016, ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, ospita la grande retrospettivadella fotografa palermitana Letizia Battaglia, Anthologia a cura di Paolo Falcone con oltre 140 lavoriesposti insieme per la prima volta.

La mostra voluta dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è promossa dall’Assessorato alla Cultura delComune di Palermo, in collaborazione con la Fondazione Sambuca, e rientra nell’ambito delle celebrazioniper gli ottant’anni di Letizia Battaglia, quale omaggio alla sua straordinaria carriera riconosciuta a livellointernazionale.

“Le foto di Letizia non sono solo opere d'arte, ma anche espressioni d’amore; sono anche espressioni disofferenza, di rabbia, di disgusto, di orrore. Ma quella sofferenza, quella rabbia, quel disgusto e quell’orroreche muovono dall’amore per la vita, per le persone”.

Leoluca OrlandoSindaco di Palermo

“Palermo rende omaggio a una sua artista tra le più amate al mondo. Letizia Battaglia ha saputo raccontarecon profonda umanità la vita della gente. Il suo obiettivo ha colto senza alcun filtro la realtà nella suainterezza, una realtà spesso cruda e violenta. Mai però con l’intento unico di documentare l’istante, quantopiuttosto di trasformare la contingenza della storia in immagine poetica universale ”.

Andrea CusumanoAssessore alla Cultura del Comune di Palermo

LA MOSTRA

Fotografie di grande formato, in bianco e nero, occupano l’intero spazio dello ZAC, insieme a

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videointerviste, libri sull’artista e materiale inedito che ripercorrono la carriera di Letizia Battaglia, tra leprime donne fotogiornaliste in Italia, che ha ritratto i luoghi e le vittime degli omicidi di mafia, ma anche lavita, i volti e la società palermitana. Immagini di dolore, povertà, morte, e di ricchezza, speranza, ribellionedisegnano un percorso narrativo in cui le donne, i bambini, la politica, la mafia, la religione, le processioni, lefeste e i numerosi campi d’investigazione diventano il pretesto per una rappresentazione unica di unmomento storico durato oltre un quarantennio. Molte le foto meno note, insieme a omicidi rimasti senzanome, che sono frutto di un lungo lavoro di ricerca nei suoi archivi. L’intento è di offrire allo spettatore unavisione complessiva dell’intero corpo fotografico che attraversa la storia e il costume nazionale. Gliallestimenti della mostra sono in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Palermo.

“Una mostra antologica che mette in luce i diversi aspetti del lavoro di Letizia Battaglia; concepita come ununicum polifonico dove amore e dolore, sangue e compassione, tragedia e sogno si mescolano in unpercorso dal forte impatto emotivo, riflettendo il suo coraggio e la sua grandezza”. [Paolo Falcone]

Il percorso espositivo parte dalle prime fotografie scattate all’inizio degli anni Settanta a Milano. Sono glianni delle contestazioni, delle manifestazioni, delle occupazioni, dello scontro in piazza, della dicotomiaideologico-politica tra comunismo e fascismo, scontro intellettuale e d’azione che sarà il germoglio di queglianni di piombo che hanno insanguinato un intero paese. Ma Milano è anche il centro di una nuova creativitàche coinvolge artisti, intellettuali, registi, attori impegnati e la Battaglia è lì, con la sua prima macchinafotografica. Incontra e ritrae Pier Paolo Pasolini al cinema Turati, Ezra Pound a Venezia, interagisce con lalotta e la protesta teatrale di Franca Rame, vigliaccamente violentata da un manipolo di fascisti. Sono scattidimenticati per anni che oggi escono dai suoi archivi e arricchiti di nuovi elementi espressivi, atti a leggere inmodo più approfondito la sua complessiva poetica.

Famosa per le sue foto d’inchiesta sulla mafia, Letizia Battaglia fotografa giudici, poliziotti e uomini delleistituzioni in prima fila nella lotta contro Cosa Nostra, dagli anni Settanta agli anni Novanta: da Giorgio BorisGiuliano a Ninni Cassarà, dal giudice Cesare Terranova al Presidente della Regione Siciliana PiersantiMattarella fino a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Dalla serie Politici e mafia sono presenti in mostraanche gli scatti a Salvo Lima e Vito Ciancimino, personaggi principali del Sacco di Palermo. Emblematica è lafoto Giulio Andreotti con il mafioso Nino Salvo (1978), trovata dalla Direzione Scientifica Antimafia negliarchivi della Battaglia, che sarà poi uno dei principali capi d’accusa nel processo contro l’esponentedemocristiano. Tra i principali mafiosi ritratti ci sono sia nomi poco noti sia personaggi come Luciano Liggio eLeoluca Bagarella, una figura di primo piano nella nuova sanguinaria aristocrazia mafiosa. La Battaglia lovede stretto ai suoi guardiani in divisa, con la furia negli occhi e la ferocia stampata sul viso, e ne èsopraffatta. Bagarella la travolge e la butta a terra. Proprio in quell’istante la fotografa realizza una delleimmagini più potenti della sua produzione, un’icona contemporanea nella lotta contro la criminalità mafiosa.

Tuttavia i morti ammazzati e i criminali non sono gli unici soggetti di Letizia Battaglia. Gli anni Ottanta sonoparticolarmente fecondi e fotografa la società civile, come donne e bambini nei quartieri, nei rioni, nei vicolidi una città che ancora conserva le rovine della Seconda Guerra Mondiale. Descrive dettagliatamente lamiseria di un’isola quasi abbandonata al suo destino. Sguardi pieni di dignità, di compassione, di mutarassegnazione con cui Letizia Battaglia costruisce un dialogo intimo e profondo, pieno di rispetto e dicomprensione. Ne nasce una delle serie più toccanti della sua produzione: La bambina con il pane (1979), Labambina con il pallone al quartiere Cala di Palermo (1980), La bambina e il buio (1980), La bambina non èmai andata a scuola (1981), Amiche (1982), Il gioco del Killer (1982), Bambino lavoratore (1984), La bambinae il pecoraio (1986).

Parallelamente Letizia Battaglia immortala la borghesia e la nobiltà palermitana opulenta, protagonista difeste e ricevimenti sfarzosi. La mondanità è presente in: Palazzo Ganci (1976) – dove girarono le scene delballo nel film Il Gattopardo di Luchino Visconti –, La sposa ricca inciampa sul velo (1980), Il Ballo (1985),Ricevimento aristocratico in giardino con volpe morta (1987). Non sfuggono al suo obiettivo nemmeno lefeste religiose, le processioni, la tradizione dei riti funebri e la vita quotidiana: Donne vegliano il Cristomorto (1988) e La conta (1992), Quartiere la Cala (1977), Sulla spiaggia di Mondello (1982), Sabina e Pippoinnamorati (1983).

Letizia Battaglia fotografa con un grandangolo capace di una notevole esaltazione prospettica dando forteenfasi al primo piano rispetto allo sfondo. È sempre a stretto contatto con i soggetti da lei fotografati e conl’ausilio di un vasto angolo di campo, che suscita nell’osservatore la sensazione di essere presente sullascena. Crea uno stile personale e scrive la sua geometria compositiva a ogni scatto, evidenzia sguardi egesti, sottolinea emozioni senza alcuna mediazione, lasciando esprimere liberamente il suo istinto. Da queglisguardi, da quegli odori acidi, dal sapore aspro e pungente del sangue, della morte, della sofferenza, delladisperazione, nelle immagini di Letizia Battaglia si sono determinate intense relazioni tra soggetto, spazio e

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tempo.

Letizia Battaglia conosce grandi fotografi come Diane Arbus, Eugene Richards e Sebastião Salgado. Entrain contatto con Mary Ellen Mark e suggella una grande amicizia con Josef Koudelka. La fotografia assumeper lei una forte connotazione politica e un potente strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica anchegrazie allo stretto legame con Franco Zecchin, fotografo con il quale percorre anni di vita e di lavoro.

Quelle immagini di Palermo iniziano a essere richieste dalle più importanti testate del mondo e LetiziaBattaglia è scoperta e immediatamente posta dalla critica tra le principali protagoniste della fotografiainternazionale.

Le immagini in mostra, in continuo contrasto tra loro, svelano le molteplici sfaccettature dell’artista fotografache dichiara di amare e odiare la sua città – al punto di doversene andare in alcuni periodi della sua vita –,ma da cui non riesce a separarsi e dove ancora oggi vuole realizzare grandi progetti.

Inoltre, il 5 e 6 marzo 2016, il Teatro Massimo presenta, in prima assoluta, l’opera Il Caravaggiorubato, composta e diretta da Giovanni Sollima (nella doppia veste di solista al violoncello), con fotografie diLetizia Battaglia e testi del giornalista Attilio Bolzoni. L’opera, commissionata dal Teatro stesso, è ispirata alcelebre furto della Natività di Caravaggio all’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, avvenuto la notte del 17ottobre del 1969.

IL VOLUME

La mostra è accompagnata da un esteso volume pubblicato da Drago in due edizioni, italiano e inglese, (360pagine, 25 x 33 cm), che raccoglie l’intero corpus fotografico della mostra, con un testo introduttivo di PaoloFalcone e interventi di importanti esponenti internazionali del mondo della fotografia, del giornalismo, dellacultura, della politica: Francesca Alfano Miglietti, Roberto Andò, Lorenzo Baldo, Attilio Bolzoni, GiovannaCalvenzi, Christian Caujolle, Andrea Cusumano, Sarah Cosulich Canarutto, Pippo Delbono, Nino Di Matteo,Helen Doyle, Donna Ferrato, Marta Gili, Melissa Harris, Graciela Iturbide, Gisela Kayser, Saverio Lodato,Simona Mafai, Dacia Maraini, Antonio e Patrizia Marras, Leoluca Orlando, Fred Ritchin, Giovanni Senzani,Alexander Stille, Wim Wenders, Daniela Zanzotto, Franco Zecchin.

BIOGRAFIA SCELTA

Letizia Battaglia è nata il 5 marzo 1935 a Palermo, dove vive e lavora.

Inizia a fotografare nel 1971, in occasione di una breve parentesi di vita a Milano, per illustrare gli articoli chescrive da giornalista indipendente. Una volta tornata a Palermo, nel 1974, intraprende una lungacollaborazione con il quotidiano L’Ora, quale responsabile del reparto fotografico. Nello stesso anno crea,con Franco Zecchin, l’agenzia Informazione Fotografica in cui si formano molti giovani fotografi. Nel 1977partecipa alla fondazione del Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato. Si impone sulla scenaculturale anche come editrice dando vita, nel 1991, alla rivista Mezzocielo, bimestrale realizzato da soledonne, e l’anno successivo la casa editrice Edizioni della Battaglia, collana di documentazione politica,sociale, culturale.

Letizia Battaglia svolge anche attività politica tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta comeconsigliere comunale con i Verdi, e assessore comunale a Palermo con la giunta di Leoluca Orlando. Nel1991 è eletta deputato all’Assemblea Regionale Siciliana con La Rete. In questa legislatura è vice presidentedella Commissione Cultura.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra i quali: The W. Eugene Smith Award, New York (primadonna e prima fotografa europea) nel 1985; il premio per il fotogiornalismo Dr.-Erich-Salomon-Preis,Germania nel 2007; l’Infinity Award: Cornell Capa Award all’International Center of Photography, New Yorknel 2009.

Ha partecipato a importanti mostre e manifestazioni in Italia e all’estero, tra cui: Centre Pompidou, Parigi;Tate Modern, Londra; Museum of Contemporary Art, Chicago; Biennale di Istanbul; Palazzo Grassi, FrançoisPinault Foundation, Venezia; Le Mois de la Photo, Montréal; Festival International du Photojournalisme,Perpignan.

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INFO PUBBLICO

titolo mostra: Letizia Battaglia, Anthologiaa cura di: Paolo Falconeinaugurazione: sabato 5 marzo 2016, ore 18.00apertura al pubblico: 6 marzo - 8 maggio 2016orari: da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 18.30giorno di chiusura: lunedìingresso libero

ZAC – Cantieri Culturali alla Zisavia Paolo Gili 4, Palermowww.letiziabattaglia.com

INFO STAMPA

Ufficio stampa della mostraLudovica Solari | [email protected] | +39 335 577 17 37

Ufficio Comunicazione IstituzionaleComune di Palermo | [email protected] | + 39 366 589 73 17

Si ringrazia Tasca D’Almerita

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