2016: sarà un'annatada acclamare! - Assovini Sicilia · vigneti - tipico esempio di ambiente...

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Civilta del Bere (ITA) - it Print Tipo media: Periodici Tiratura: 48.000 Publication date: 01.06.2017 Diffusione: Pagina: 76-78 Spread: 35.000 Readership: 30.000 Civilta del Bere (ITA) - it Print Tipo media: Periodici Tiratura: 48.000 Publication date: 01.06.2017 Diffusione: Pagina: 76-78 Spread: 35.000 Readership: 30.000 SIC LIA EN PRIMEUF 2016: sarà un'annata da acclamare! L'Anteprima del prossimo miElesimo in commercio è stata l'occasione per dinio- strare come anche al Sud regnino eleganza e finezza nel calice Autoctoni in pri- ma linea con Grillo, Nerello Mascalese dal['Etna e NJero d'Avola, ma anche Syrah E cinque masterclass business oriented condotte da Masters of Wine di Elena Erlicher Non siamo stati accolti come Ulisse nel giardino di Alcinoo, con il suo mosaico di frutteti, oliveti e vigneti - tipico esempio di ambiente mediterraneo - ma poco ci è mancato. Abbiamo invece fatto il nostro ingresso nel parco di Radicepura a Giarre (Catania), dove, il 28 e 29 apri- le, si è svolta la XIV edizione di Sicilia en Primeur, rassegna dedicata alla stampa e organizzata da Assovini Sicilia, che ha presentato la nuova annata (2016). Sono andate in degustazione o!- tre 300 etichette di 49 delle 76 Cantine associate, cosicché stato possibile farsi un'idea chiara di questa vendemmia a partire dagli autoctoni Grillo, Carricante, Catarratto, Nerello Mascale- se, Frappato e Nero d'Avola fino agli internazionali, alcuni dei quali hanno trovato sull'isola la loro seconda casa, come il Syrah. Meno ettolitri, ma imbottigliato Doc più che raddoppiato «La 2016 è stata veramente un'ottima annata», ha detto Francesco Ferreri, presidente di As- sovini Sicilia, «anche se ha prodotto una minor quantità (circa 5 milioni di ettolitri con rese medie di 50 hl/ha), perché è stata caratterizzata da un andamento stagionale più fresco e secco. Non ci sono state temperature troppo alte; buone le escursioni termiche. A ovest dell'isola quantità importante e qualità veramente ottima, mentre a sud-est a causa della siccità si è registrato un calo di produzione. Sull' Etna ci sono state un po' di piogge, ma nel momento giusto, e al centro ovest una minor siccità. Unico neo a Pantelleria, dove si è avuto un raccolto del 50% in meno». I bianchi si sono rivelati particolarmente eleganti, con buona freschezza, soprattutto 1i dove è stato fatto un buon lavoro in vigna. Tra i rossi sono emersi, per esempio, Frappato e Perricone, dagli ottimi profumi varietali e con un'eleganza e un corpo simile ai vini del Nuovo Mondo. Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 76-78 SUPERFICIE : 138 % DIFFUSIONE : (50000) AUTORE : Elena Erlicher 1 giugno 2017

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SICILIA EN PRIMEUR L'Anteprima del prossimo millesimo in commercio è stata l'occasione per dimostrare come anche al Sud regnino eleganza e finezza nel calice > Autoctoni in prima linea con Grillo, Nerello Mascalese dall'Etna e Nero d'Avola, ma anche Syrah > E cinque masterdass business oriented condotte da Masters of Wine Non siamo stati accolti come Ulisse nel giardino di Alcinoo, con il suo mosaico di frutteti, oliveti e vigneti - tipico esempio di ambiente mediterraneo - ma poco ci è mancato. Abbiamo invece fatto il nostro ingresso nel parco di Radicepura a Giarre (Catania), dove, il 28 e 29 aprile, si è svolta la XIV edizione di Sicilia en Primeur, rassegna dedicata alla stampa e organizzata da Assovini Sicilia, che ha presentato la nuova annata (2016). Sono andate in degustazione oltre 300 etichette di 49 delle 76 Cantine associate, cosicché è stato possibile farsi un'idea chiara di questa vendemmia a partire dagli autoctoni Grillo, Carricante, Catarratto, Nerello Mascalese, Frappato e Nero d'Avola fino agli internazionali, alcuni dei quali hanno trovato sull'isola la loro seconda casa, come il Syrah. Meno ettolitri, ma imbottigliato Doc più che raddoppiato«La 2016 è stata veramente un'ottima annata», ha detto Francesco Ferreri, presidente di Assovini Sicilia, «anche se ha prodotto una minor quantità (circa 5 milioni di ettolitri con rese medie di 50 hl/ha), perché è stata caratterizzata da un andamento stagionale più fresco e secco. Non ci sono state temperature troppo alte; buone le escursioni termiche. A ovest dell'isola quantità importante e qualità veramente ottima, mentre a sud-est a causa della siccità si è registrato un calo di produzione. Sull'Etna ci sono state un po' di piogge, ma nel momento giusto, e al centro-ovest una minor siccità. Unico neo a Pantelleria, dove si è avuto un raccolto del 50% in meno». I bianchi si sono rivelati particolarmente eleganti, con buona freschezza, soprattutto là dove è stato fatto un buon lavoro in vigna. Tra i rossi sono emersi, per esempio. Frappato e Ferricene, dagli ottimi profumi varietali e con un'eleganza e un corpo simile ai vini del Nuovo Mondo. di Elena Erlicher in apertura i 49 produttori di Sicilia en Primeur (©M. Firreri) in questa pagina da sinistra Emma Dawson MW, buyer di Mark and Spencer; Shed Morano MW, partner di Wine Ring; leremy Cukierman MW che ha condotto la masterclass sui vini dell'Etna; oltre 100 giornalisti italiani e stranieri hanno potuto assaggiare più di 300 vini Completiamo il quadro con un po' di numeri del vino in Sicilia. Il vigneto, che si assesta poco al di sotto dei 100 mila ettari (al 31 dicembre 2016 in schedario viticolo regionale gli ettari sono 97.906) vede la crescita del vino a Doc e Igt. Il volume imbottigliato complessivo in Sicilia delle Igt e delle Doc nel 2016 ha superato 1.700.000 ettolitri. La Doc Sicilia, nata nel 2012, ha contribuito a tale incremento e oggi rappresenta il 64% dell'imbottigliato delle denominazioni dell'isola. Dal 2017, poi, sarà possibile aggiungere in etichetta il toponimo Nero d'Avola e Grillo nelle Doc siciliane. Nel quadriennio 2013-2016 (il 2013 è stato il primo anno significativo per la Doc Sicilia), le 21 Doc siciliane che hanno imbottigliato sono aumentate del 60,5% e nel 2016 hanno chiuso con 41,8 milioni di pezzi che equivalgono a 313.788 ettolitri. Un'indagine interna del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia stima che il Nero d'Avola Sicilia Doc, negli Usa, è cresciuto in volume nel 2016 rispetto al 2015 di circa il +72%, e anche il Grillo è cresciuto del +15,6%: un target che si è raggiunto anche grazie al fatto che il Consorzio ha investito negli Usa, dal 2014 ad oggi, circa 4 milioni di euro per la promozione. E in termini di promozione, «anche Assovini si è impegnata molto negli ultimi anni, raggiungendo la ragguardevole quota di investimento di 17 milioni di euro», ha concluso Ferreri. Focus su Grillo ed Etna Novità di questa edizione di Sicilia en Primeur sono state le cinque masterclass, condotte da altrettanti Masters of Wine provenienti da Regno Unito, Usa, Francia e Taiwan. Ognuna prevedeva la degustazione di 10-12 vini seguendo un diverso tema di approfondimento e commercial oriented, per comprendere meglio le dinamiche di mercato che governano il mondo del vino negli altri Paesi. La prima era dedicata al Grillo (dal titolo "Grillo: once were innovations... now they are classics"), il vitigno a bacca bianca più noto dell'isola, ed era guidata da Emma Dawson, buyer di Mark and Spencer, una delle più importanti catene di Gdo inglesi. Il Grillo sembra avere, secondo la MW inglese un grande potenziale, confermato dalla crescita non solo della sua presenza in ristoranti e winebar ma anche dal gradimento del pubblico che intravede un'alternativa "aromatica" a Pinot grigio e Sauvi- gnon. In batteria le espressioni di 10 diversi Grillo, di cui due in versione spumante: un Metodo Classico e uno Charmat. «All'assaggio, secondo me, emergono due stili ben distinti», ha dichiarato Emma Dawson, «uno più aromatico, dove sono i caratteri varietali tipo Sauvignon a spiccare, e uno più ricco, cremoso e mielato, che ricorda lo Chardonnay, più rassicurante e di facile beva». La seconda masterclass, dal titolo evocativo "Sicily - Mosaic Flowers", è stata condotta da Sheri Morano, esperta di mercato Usa e partner di Wine Ring, società che monitora le preferenze dei consumatori. In degustazione 11 etichette da un mosaico di vitigni, suoli e microclimi che contribuiscono a definire quest'isola un vero e proprio continente. «Il vino siciliano negli Stati Uniti è in ascesa», ha spiegato Morano, «e grande interesse suscitano quelli dell'Etna, considerata all'estero la Borgogna del Mediterraneo e citata anche da NY Times. Vi è però la necessità di introdurre il concetto di diver- in questa pagina dall'alto Mark Pygott MW inglese trapiantato a Taiwan ha parlato del Nero d'Avola; l'irlandese Anne McHale MW ha esplorato il mondo dei vini dolci (©M. Firreri); il parco di Radicepura di Giarre (Cataniaì teatro dell'evento sità dei vini siciliani: il consumatore deve poter comprendere come lo stesso vitigno possa regalare in zone diverse espressioni diverse». Tra le etichette in assaggio anche un pezzo di storia importante per la Sicilia enologica come il Rosso del Conte 2013 di Tasca d'Almerita. Non poteva mancare una masterclass dedicata compieta- mente a bianchi e rossi dell'Etna ("Etna a reai passionfor thè volcano") guidata dal francese Jeremy Cukierman. Due le varietà assaggiate in 10 declinazioni: Nerello Mascalese e Carri- cante. La denominazione, dalla curiosa forma di brioche, per variabilità di microclima è paragonabile a Barolo Chablis, con altitudini che variano dai 500 ai 1000 metri e precipitazioni annue dai 590 ai 1.300 mm, per non parlare della composizione dei suoli. Tra i quattro Etna Rosso proposti, ha colpito particolarmente Arcurìa 2015 di Alberto Graci, da vigneti a 700-750 metri, ricco di profumi delicati e fini di erbe medi- terranee, in particolare limoncina; in bocca fresco e lungo, anche se con tannino ancora in evoluzione. Status simbol Nero d'Avola e vini dolci L'inglese - trapiantato a Taiwan - Mark Pygott si è cimentato con approccio pragmatico con un "mostro sacro" dell'isola: "Nero d'Avola - The signature red". «Per numeri e per diffusione», ha detto Pygott, «il Nero d'Avola è il naturale ambasciatore della Sicilia nel mondo, un vino che ben rappresenta una delle regioni italiane più amate all'estero». Il MW inglese ha condotto un interessante confronto tra Nero d'Avola da uve allevate ad altitudini particolarmente favorevoli alla varietà (Alto di Tenuta Rapitalà, Vrucara di Feudo Montoni, Rosso delle Rose di Masseria del Feudo, Sàgana di Cusumano). Poi è stata la volta di analizzare il rapporto tra Nero d'Avola e affinamento in legno con Versace di Feudi del Pisciotto, Lu Patri di Baglio del Cristo di Campobello e Duca Enrico di Duca di Salaparuta. Infine tre vini che provengono dalla zona più a sud-est della Sicilia, e dal biotipo C (con acino più grande e grappolo compatto): Zisola, Santa Cecilia di Pianeta e Sergio di Barone Sergio. Infine all'irlandese Anne McHale, che vive ormai stabilmente a Londra, ci ha parlato dei vini dolci guidando l'ultima masterclass "Sicily - Sweet Dreams". «Da noi manca una vera e propria cultura dei vini dolci», ha spiegato McHale. «Se è vero, infatti, che al ristorante il consumatore ordina un paio di calici o un'intera bottiglia, lo stesso non può dirsi per i vini dolci, relegati alle sole occasioni speciali. La maggior parte delle vendite avviene nei ristoranti di fascia alta, dove la presenza di un sommelier professionista ne favorisce e incoraggia il consumo. In questo scenario, le migliori performance nelle vendite di vini dolci da noi provengono da Sauternes, Barsac, Loupiac e Cadillac». Dei sette calici in assaggio, interessante è stato il confronto tra due Passito di Pantelleria: l'iconico Ben Ryé 2014 di Donnafugata, dove freschezza e complessità si sposano in una dolcezza ben bilanciata da sapidità, e l'Alcova di Coste Ghirlanda, di stile opposto, con profumi resinosi, di caffè e noce, che si ritrovano intensi al palato.

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Tipo media: Periodici Tiratura: 48.000

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2016: sarà un'annatada acclamare!L'Anteprima del prossimo miElesimo in commercio è stata l'occasione per dinio-strare come anche al Sud regnino eleganza e finezza nel calice Autoctoni in pri-ma linea con Grillo, Nerello Mascalese dal['Etna e NJero d'Avola, ma anche SyrahE cinque masterclass business oriented condotte da Masters of Wine

di Elena Erlicher Non siamo stati accolti come Ulisse nel giardino di Alcinoo, con il suo mosaico di frutteti,oliveti e vigneti - tipico esempio di ambiente mediterraneo - ma poco ci è mancato. Abbiamoinvece fatto il nostro ingresso nel parco di Radicepura a Giarre (Catania), dove, il 28 e 29 apri-le, si è svolta la XIV edizione di Sicilia en Primeur, rassegna dedicata alla stampa e organizzatada Assovini Sicilia, che ha presentato la nuova annata (2016). Sono andate in degustazione o!-tre 300 etichette di 49 delle 76 Cantine associate, cosicché stato possibile farsi un'idea chiaradi questa vendemmia a partire dagli autoctoni Grillo, Carricante, Catarratto, Nerello Mascale-se, Frappato e Nero d'Avola fino agli internazionali, alcuni dei quali hanno trovato sull'isola laloro seconda casa, come il Syrah.Meno ettolitri, ma imbottigliato Doc più che raddoppiato«La 2016 è stata veramente un'ottima annata», ha detto Francesco Ferreri, presidente di As-sovini Sicilia, «anche se ha prodotto una minor quantità (circa 5 milioni di ettolitri con resemedie di 50 hl/ha), perché è stata caratterizzata da un andamento stagionale più fresco e secco.Non ci sono state temperature troppo alte; buone le escursioni termiche. A ovest dell'isolaquantità importante e qualità veramente ottima, mentre a sud-est a causa della siccità si èregistrato un calo di produzione. Sull' Etna ci sono state un po' di piogge, ma nel momentogiusto, e al centro ovest una minor siccità. Unico neo a Pantelleria, dove si è avuto un raccoltodel 50% in meno». I bianchi si sono rivelati particolarmente eleganti, con buona freschezza,soprattutto 1i dove è stato fatto un buon lavoro in vigna. Tra i rossi sono emersi, per esempio,Frappato e Perricone, dagli ottimi profumi varietali e con un'eleganza e un corpo simile ai vinidel Nuovo Mondo.

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PAESE : Italia PAGINE : 76-78SUPERFICIE : 138 %

DIFFUSIONE : (50000)AUTORE : Elena Erlicher

1 giugno 2017

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IN APERTURA l 49 produttori di SiciLiaen Primeur(©M. Firreri)iN QUESTA PAGINA DA SINISTRA Emma Dawson MW,buyer di Mark andSpencer; Sheri Morano MW,partner di Wine Ring; JerernyCukierman MWche ha condotto la masterclass sui vini deIl'Etna; oltre noo giornalistiitaliani e stranieri hanno potuto assaggiarepit di 300 vini

Completiamo il quadro con un p0' di numeri del vinto in Si-cilia, Il vigneto, che si assestapoco al di sotto dei 100 milaettari (al 31 dicembre 2016 in schedario viticolo regionale gliettari sono 97.906) vede la crescita del vino a Doc e Igt. Il volume imbottigliato complessivo in Sicilia delle Igt e delle Docnel 2016 ha superato 1.700.000 ettolitri. La Doc Sicilia, natanel 2012, ha contribuito a tale incremento e oggi rappresentail 64% dell'imbottigliato delle denominazioni dell'isola. Dal2017, poi, sarà possibile aggiungere in etichetta il toponimoNero d'Avola e Grillo nelle Doc sidiiane. Nel quadriennio2013-2016 (il 2013 è stato il primo anno significativo per laDoc Sicilia), le 21 Doc siciliane che hanno imbottigliato sonoaumentate del 60,5% e nel 2016 hanno chiuso con 41,8 milio-ni di pezzi che equivalgono a 313.788 ettolitri. TJn'mdagineinterna del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia stima che ilNero d'Avola Sicilia Doc, negli Usa, è cresciuto in volume nel2016 rispetto al 2015 di circa il ~72%, e anche il Grillo è cre-sciuto del +15,6%: un target che si è raggiunto anche grazie alfatto che il Consorzio ha investito negli Usa, dal 2014 ad oggi,circa 4 milioni di euro per la promozione. E in termini di pro-mozione, «anche Assovini si è impegnata molto negli ultimianni, raggiungendo la ragguardevole quota di investimentodi 17 milioni di euro», ha concluso Ferreri.Focus su Grillo ed EtnaNovità di questa edizione di Sicilia en Primeur sono state lecinque masterclass, condotte da altrettanti Masters of Wineprovenienti da Regno Unito, Usa. Francia e Taiwan. Ognu-na prevedeva la degustazione di 10-12 vini seguendo un di-

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verso tema di approfondimento e commercial oriented, percomprendere meglio le dinamiche di mercato che governanoil mondo del vino negli altri Paesi. La prima era dedicata alGrillo (dal titolo once were innovations... now thcyere classics'), il vitigno a bacca bianca più noto dell'isola, edera guidata da Emma Dawson, buyer di Mark and Spen-cer, una delle più importanti catene di Gdo inglesi. Il Grillosembra avere, secondo la MW inglese un grande potenziale,confermato dalla crescita non solo della sua presenza in ri-storanti e winebar ma anche dal gradimento del pubblico cheintravcdc un'alternativa \aromatica\ a Pinot grigio e Sauvi-gnon. In batteria le espressioni di 10 diversi Grillo, di cui duein versione spumante: un Metodo Classico e uno Charmat.«All'assaggio, secondo me, emergono due stili ben distinti»,ha dichiarato Emma Dawson, «uno più aromatico, dove sonoi caratteri varietali tipo Sauvignon a spiccare, e uno più ricco,cremoso e mielato, che ricorda lo Chardonnay, più rassicurante e di facile beva».La secoasda masterclass, dal titolo evocativo - Mosciic

è stata condotta da Sheri Morano, esperta di mer-cato Usa e partner di Wine Ring, società che monitora lepreferenze dei consumatori. In degustazione 11 etichette daun mosaico di vitigni, suoli e microclimi che contribuisco-no a definirc qucst'isola un vero c proprio continente. »Il vinosiciliano negli Stati Uniti è in ascesa», ha spiegato Morano,«e grande interesse suscitano quelli dell'Etna, considerataall'estero la Borgogna del Mediterraneo e citata anche da NYTimes. Vi è però la necessità di introdurre il concetto di

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IN QUESTA PAGINA UAIL'ALTO Mark Pygott MV inglese trapiaritato a Taiwanha parlato del Nero d'Avete; l'irlandese Anr<e McHale MW ha esploratoil mondo dei vini dnlci (Q M Firreri); il parco di Radicepura di Giarre

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sità dei vini siciliani: il consumatore deve poter comprenderecome lo stesso vitigno possa regalare in zone diverse espres-sioni diverse>. Tra le etichette in assaggio anche un pezzo distoria importante per la Sicilia enologica come il Rosso delConte 2013 di Tasca d'Almerita.Non poteva mancare una masterciasa dedicata completa-mente a bianchi e rossi dell'Etna a rea! passionfor the

guidata dal francese Jeremy Cukierman. Due le va-rietà assaggiate in 10 declinazioni: Nerello Mascalese e Carri-cante. La denominazione, dalla curiosa forma di brioche, pervariabilità di microclima è paragonabile a Barolo Chablis, conaltitudini che variano dai 500 ai 1000 metri e precipitazionianrsue dai 590 ai 1.300 mm, per non parlare della composi-zione dei suoli. Tra i quattro Etna Rosso proposti, ha colpitoparticolarmente Arcurìa 2015 di Alberto Graci, da vigneti a700-750 metri, ricco di profumi delicati e fini di erbe medi-terranee, in particolare limoncina; in bocca fresco e lungo,anche se con tannino ancora in evoluzione.Status simbol Nero d'Avola e vini dolciL'inglese - trapiantato a Taiwan-Mark Pygott si è cimentatocon approccio pragmatico con un dell'isola:'!\Jero dÀvola - Thesignature «Per numeri e per diffusio-ne», ha detto Pygott, vii Nero d'Avola è il naturale ambascia-tore della Sicilia nel mondo, un vino che ben rappreaenta unadelle regioni italiane più amate all'estero>. Il MW inglese hacondotto un interessante confronto tra Nero d'Avola da uveallevate ad altitudini particolarmente favorevoli alla varietà

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(Alto di Tenuta Rapitalà, Vrucara di Feudo Montoni, Rossodelle Rose di Masseria del Feudo, Sàganadi Cusumano). Poiè stata la volta di analizzare il rapporto tra Nero d'Avola e afli-namento in legno con Versace di Feudi del Pisciotto, Lu Patridi Baglio dcl Cristo di Campobello e Duca Enrico di Duca diSalaparuta. Infine tre vini che provengono dalla zona più asud-est della Sicilia, e dal biotipo C(con acino più grande egrappolo compatto): Zisola, Santa Cecilia di Planeta e Sergiodi Barone Sergio.Infine all'irlandese Anne McHale, che vive ormai stabil-mente a Londra, ci ha parlato dei vini dolci guidando l'ulti-ma masterclass - Sweet «Da noi manca unavera e propria cultura dei vini dolci», ha spiegato McHale.«Se è vero, infatti, che al ristorante il consumatorc ordinaun paio di calici o un'intera bottiglia, io stesso non può dirsiper i vini dolci, relegati alle sole occasioni speciali.La maggior parte delle vendite avviene nei ristoranti di fa-scia alta, dove la presenza di un sommelier professionistane favorisce e incoraggia il consumo, In questo scenario, lemigliori performance nelle vendite divini dolci da noi pro-vengono da Sauternes, Barsac, Loupiac e Cadillac>,.Dei sette calici in assaggio, interessante è stato il confron-to tra due Passito di Pantelleria: l'iconico Ben Ryé 2014 diDonnafugata, dove freschezza e complessità si sposano inuna dolcezza ben bilanciata da sapidità, e l'Alcova di CosteGhirlanda, di stile opposto, con profumi resinosi, di caffè enoce, che si ritrovano intensi al palato.

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