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DATATURTrend e statistiche sull’economia

del turismo

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EDIZIONI ISTAIstituto Internazionale di Studie Documentazione Turistico Alberghiera “Giovanni Colombo”00187 Roma - Via Toscana 1

Copyright © 2016 Federalberghi & Format

La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i micro-film, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi.

DATATUR

Trend e statistiche sull’economia del turismo

Elaborazione dei dati e redazione dei testi: Maria Stella Minuti

Realizzazione dei diagrammi di Sankey: Giuseppe Orsini e Michela De Licio

Editing e impaginazione: Stefano Guarnello

Grafica di copertina: Noemi Moauro

Coordinamento: Centro Studi Federalberghi

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Indice

Il quadro d’insieme ............................................................................................ 5

Capitolo 1 Lo scenario economico ............................................................. 7

Capitolo 2 Il posizionamento dell’Italia .................................................... 13

Capitolo 3 L’ospitalità ............................................................................... 25

Capitolo 4 Il movimento dei turisti ........................................................... 33

Capitolo 5 Il turismo internazionale e la bilancia turistica ....................... 45

Capitolo 6 Struttura ed economia delle imprese ..................................... 53

Capitolo 7 Il mercato del lavoro ............................................................... 61

Capitolo 8 Fabbisogni professionali e formativi ....................................... 71

Capitolo 9 Istruzione e formazione .......................................................... 79

Capitolo 10 I trasporti ................................................................................ 87

Le guide degli alberghi..................................................................................... 96

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DATATUR

La sesta edizione di Datatur, realizzata da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Tu-rismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit Consulting, costituisce, come negli anni passati, uno strumento di agevole lettura delle dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero, illustrandone in modo semplice e sintetico i principali indicatori.Lo scenario economico di riferimento evidenzia performance modeste dell’economia mondiale nel corso del 2015, caratterizzate da un recupero ancora debole delle economie avanzate e da una nuova frenata dei mercati emergenti e in via di sviluppo. Le previsioni per l’anno in corso e per quello a venire prefigura-no una crescita globale ancora moderata, intorno al 3,5%, su cui gravano rischi di revisione al ribasso, per il rallentamento delle economie emergenti, l’instabilità finanziaria, l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche e la minaccia crescente dell’estremismo jihadista. All’interno di questo contesto internazionale, l’attività economica dell’Italia, in modesta ripresa nel corso del 2015, dovrebbe consolidarsi nel prossimo biennio, facendo registrare un’ulteriore crescita del Pil, seppure più debole rispetto a quella dell’eurozona e soprat-tutto più vulnerabile (capitolo 1).Il basso profilo dell’economia globale nel 2015 non ha comunque frenato la crescita del turismo interna-zionale, che ha registrato per il sesto anno consecutivo tassi d’incremento superiori a quelli medi di lungo termine, contribuendo allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro in molti paesi. Stando ai primi dati a consuntivo dello scorso anno, anche per l’Italia si delinea un progressivo miglioramento della domanda turistica, in netto recupero se confrontata con i deboli risultati del 2014, con positive conse-guenze sul posizionamento del paese all’interno dell’arena competitiva internazionale (capitolo 2). Dinamiche analoghe hanno caratterizzato il comparto alberghiero, dove la crisi ha lasciato qualche strasci-co in termini di contrazione dell’offerta (capitolo 3): nel corso del 2014 i flussi di clientela hanno registrato, in media, performance deludenti, che sono state però la sintesi di andamenti molto diversi, anche di se-gno opposto, all’interno del settore. La situazione appare migliorata nel corso del 2015, con i flussi turistici degli alberghi in netta ripresa, guidata, dopo anni di flessione, dalla domanda domestica (capitolo 4).Il miglior andamento del turismo nel 2015 trova conferma nei dati provvisori della bilancia turistica del-l’Italia che mostrano entrate in crescita rispetto al 2014 ad un tasso più sostenuto di quello rilevato negli anni precedenti. All’incremento delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia si è associato anche quello delle spese degli italiani all’estero, ma di più modesta entità: dopo la contrazione del 2014, il saldo tra entrate ed uscite turistiche è tornato a crescere (capitolo 5). Al pari dell’intero sistema economico italiano e sull’onda dell’aumento dei flussi di clientela, l’economia delle imprese turistiche ha manifestato positivi segnali di recupero nel corso del 2015: dopo il consistente calo del 2013 e qualche cenno di ripresa nel 2014, gli indici del fatturato dei servizi turistici sono cresciuti in maniera più netta e, con riferimento al comparto alberghiero, andamenti positivi si sono registrati sia sul fronte dei tassi di occupazione e delle tariffe sia, di conseguenza, su quello della redditività (capitolo 6). Con riferimento al mercato del lavoro, mentre nel 2014 il protrarsi della fase economica recessiva e del-le conseguenti difficoltà nel settore turistico ha generato un’ulteriore flessione dei livelli occupazionali (capitolo 7), nel 2015 il recupero dell’economia generale e del comparto turistico in particolare ha avuto ripercussioni favorevoli sulle previsioni occupazionali degli imprenditori del settore. La quota d’imprese che hanno programmato di effettuare assunzioni nel corso del 2015 è risalita, dopo tre anni di costante declino (capitolo 8). Le aziende del settore hanno inoltre continuato ad investire nella riqualificazione dei propri dipendenti, proseguendo un comportamento costante negli ultimi anni e confermando l’importanza di disporre di personale preparato allo svolgimento delle proprie funzioni. L’esigenza di avere a disposizione capitale umano adeguatamente formato, fondamentale nei servizi, e ancor più nel turismo, trova risposta, in Ita-lia, in un panorama dell’offerta formativa che si presenta ampio e diversificato, seppure bisognoso di una maggiore razionalizzazione (capitolo 9).A conclusione dell’analisi, lo sguardo si è soffermato, come sempre, sul settore dei trasporti, da cui emer-gono segnali di recupero già a partire dal 2014: pur con l’economia del Paese ancora in fase recessiva, trasporto aereo e trasporto ferroviario sono tornati a crescere, invertendo il trend negativo dei due anni precedenti e facendo registrare incrementi nei volumi di traffico, confermati nel caso del trasporto aereo anche per il 2015 (capitolo 10).

Il quadro d’insieme

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Lo scenario economico

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BILATERALITA’BILATERALITA’BILATERALITA’ANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZA

FAVORISCEFAVORISCEFAVORISCEATTIVAATTIVAATTIVAATTIVAATTIVAATTIVALALALAQUALITÀQUALITÀQUALITÀPROFESSIONALEPROFESSIONALEPROFESSIONALEPROFESSIONALEPROFESSIONALEPROFESSIONALE

IL MONDOIL MONDOIL MONDODEL TURISMODEL TURISMODEL TURISMO

FORMULAFORMULAFORMULAPROPOSTEPROPOSTEPROPOSTE

L’INCONTRO TRA DOMANDA L’INCONTRO TRA DOMANDA L’INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTAE OFFERTAE OFFERTA

INTERVENTI DI INTERVENTI DI INTERVENTI DI SOSTEGNO AL SOSTEGNO AL SOSTEGNO AL R E D D I T OR E D D I T OR E D D I T O

OCCUPAZIONEOCCUPAZIONEOCCUPAZIONE

RISPOSTERISPOSTERISPOSTE

RELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONI

ECONOMIAECONOMIAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVA

RISORSERISORSERISORSE

DIALOGODIALOGODIALOGOSVILUPPOSVILUPPOSVILUPPOELEVAELEVAELEVASVILUPPOELEVAELEVAELEVASVILUPPOELEVAELEVAELEVASVILUPPOELEVAELEVAELEVA QUALITÀQUALITÀQUALITÀSVILUPPO

QUALITÀQUALITÀQUALITÀSVILUPPO

QUALITÀQUALITÀQUALITÀSVILUPPO

QUALITÀQUALITÀQUALITÀ

IMPEGNOIMPEGNOIMPEGNO LAVORATORILAVORATORILAVORATORI DIPENDENTIDIPENDENTIDIPENDENTIIMPRENDITORIIMPRENDITORIIMPRENDITORI

ELEVA: La qualità professionale - ATTIVA: Interventi di sostegno al reddito

FAVORISCE: L’incontro tra domanda e offerta - ANALIZZA: Il mondo del turismo e formula proposte

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DATATUR

Lo scenario economico

Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto esigua del Pil mondiale, di poco superiore al 3% (tab.1.1) e in lieve peggioramento rispetto alle dinamiche rilevate nel 2014. Questo modesto risultato è stato la conseguenza di un recupero ancora debole delle economie avanzate e di un nuovo rallentamento, per il quinto anno consecutivo, dei mercati emergenti e in via di sviluppo; su questi hanno inciso negativamente la frenata dell’economia cinese, la recessione di Brasile e Russia, il calo dei prezzi delle materie prime e le tensioni geopolitiche in alcuni paesi di Medio Oriente e Nord Africa.Sul fronte dell’eurozona, è proseguita la graduale ripresa dell’attività economica, cresciuta nel 2015 dell’1,5% grazie al positivo contributo della domanda interna, in particolare dei consumi privati, sostenuti dal miglioramento del mercato del lavoro, dai bassi costi dell’energia e dalle misure monetarie espansive introdotte dalla BCE. I consumi hanno più che compensato il rallentamento delle esportazioni e l’affievolirsi degli investimenti, condizionati dall’andamento ancora negativo del settore delle costruzioni in alcuni paesi. All’interno dell’area, dove permangono comunque condizioni di fragilità, le economie nazionali hanno continuato a mostrare dinamiche diversificate, seppure con qualche novità rispetto agli anni precedenti: la Germania, pur mantenendo il suo primato nel sistema economico europeo, ha registrato una crescita del Pil sostanzialmente analoga a quella del 2014, mentre ha accelerato la Francia, passata da +0,2% del 2014 a +1,1%, ed è decollata la Spagna che con un +3,2% ha incassato il maggior rialzo del Pil dal 2007.

Per quanto riguarda l’Italia, il 2015 ha segnato il ritorno al segno “più” dopo tre anni consecutivi di recessione, con il Pil in timida ripresa dello 0,8%, grazie al recupero dell’attività economica di tutti i principali settori, tranne quello delle costruzioni, dove si è però interrotto il trend recessivo. Anche nel nostro paese la ripresa è stata trainata essenzialmente dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie, in crescita costante nei primi nove mesi del 2015 (graf.1.7), stimolata dall’aumento del reddito disponibile. Segnali di recupero si sono registrati anche sul fronte del mercato del lavoro: è cresciuta l’occupazione (graf.1.3), soprattutto quella dipendente a tempo indeterminato, sono aumentate le ore lavorate ed è considerevolmente diminuito il ricorso alla Cassa Integrazione (graf.1.5).Si è inoltre finalmente invertito il trend del tasso di disoccupazione giovanile (graf.1.6) che, pur rimanendo su livelli assai elevati, si è ridotto nel corso dell’anno di circa tre punti percentuali, contribuendo alla contrazione generale della disoccupazione, scesa nell’ultimo trimestre dell’anno all’11,5%.

Con riferimento alle prospettive economiche per l’anno in corso e per il prossimo, secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale (tab.1.8) la crescita del Pil mondiale dovrebbe attestarsi al +3,4% nel 2016 e al +3,6% nel 2017. Sulle prospettive di crescita gravano tuttavia rischi al ribasso, legati al perdurante rallentamento della Cina e delle altre economie emergenti e, conseguentemente, del commercio globale, all’ulteriore ribasso dei prezzi delle materie prime e all’instabilità finanziaria determinata dal rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Inoltre, l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche in alcune aree, a cominciare dal Medio Oriente, e la minaccia crescente dell’estremismo jihadista potrebbero generare ripercussioni negative sul clima di fiducia di consumatori e imprese e rallentare l’attività a livello globale. Nell’Unione Europea, anch’essa attraversata da tensioni legate all’emergenza migranti e alle forze euroscettiche di alcuni paesi membri, il Pil dovrebbe crescere dell’1,9% nel 2016 e del 2% nel 2017. Anche sulla crescita europea incombono diverse nubi che rischiano di metterne a repentaglio le dinamiche future. I maggiori pericoli per il vecchio continente provengono dall’alto tasso di disoccupazione di alcuni paesi dell’eurozona come Grecia, Spagna e la stessa Italia, e dal basso tasso d’inflazione di tutta l’area, a cui si aggiungono le possibili conseguenze destabilizzanti dei recenti attentati terroristici.All’interno di questo contesto internazionale, la modesta espansione dell’attività economica dell’Italia registrata nel 2015 dovrebbe rafforzarsi nel prossimo biennio, con una crescita del Pil dell’1,3% nel 2016 e dell’1,2% nel 2017. La crescita prevista è tuttavia più debole rispetto alla zona euro nel complesso ed è anch’essa esposta a rischi di revisione al ribasso. Infatti, nonostante l’adozione di provvedimenti importanti per migliorare l’economia, nell’ottica degli obiettivi nazionali della strategia Europa 2020 (tab.1.10), sulle performance dell’Italia per l’anno in corso e per il prossimo continuano a gravare alcune debolezze strutturali che sono state già evidenziate a più riprese negli ultimi anni e che continuano a frenarne la capacità di crescere e di reagire agli shock economici esterni. Come ricordato anche nella recente relazione sull’economia italiana redatta dalla Commissione Europea, “l’elevato rapporto debito pubblico/PIL dell’Italia, unito al deterioramento della competitività e della crescita della produttività, continua ad essere una fonte di vulnerabilità per l’economia del Paese”.

1.1 Prodotto Interno Lordo nel mondo

1.2 Profilo di crescita del Pil nelle maggiori economie dell’Unione Europea

1.3 Occupati nell’Unione Europea e in Italia

1.4 Tasso di occupazione per sesso ed età nell’Unione Europea e in Italia

1.5 Ore lavorate per dipendente e ore di cassa integrazione guadagni nelle imprese con almeno 10 dipendenti

1.6 Tasso di disoccupazione per sesso ed età nell’Unione Europea e in Italia

1.7 Propensione al risparmio e tassi di crescita tendenziali del reddito disponibile, del potere d’acquisto e delle spese per consumi finali delle famiglie consumatrici

1.8 Principali indicatori economici in alcune aree e paesi del Mondo

1.9 Previsioni di crescita del Pil dal 2015 al 2020

1.10 Obiettivi Europa 2020 e situazione dell’Italia

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Federalberghi

Fonte: Fondo Monetario Internazionale* stime

Fonte: Eurostat

1.1 Prodotto Interno Lordo nel mondo (variazioni % rispetto all’anno precedente)

1.2 Profilo di crescita del Pil nelle maggiori economie dell’Unione Europea (numeri indice 1° trimestre 2008=100)

2013 2014 2015*

Mondo 3,3 3,4 3,1

Economie avanzate 1,1 1,8 1,9 di cui

Stati Uniti 1,5 2,4 2,5 Giappone 1,6 0,0 0,6 Eurozona -0,3 0,9 1,5 Germania 0,4 1,6 1,5 Francia 0,7 0,2 1,1 Italia -1,7 -0,4 0,8 Spagna -1,2 1,4 3,2 Gran Bretagna 1,7 2,9 2,2

Economie emergenti e in via di sviluppo 5,0 4,6 4,0 di cui

Paesi emergenti e in via di sviluppo dell’Europa 2,9 2,8 3,4 Russia 1,3 0,6 -3,7 Cina 7,7 7,3 6,9 India 6,9 7,3 7,3 Brasile 2,7 0,1 -3,8

90,0

92,0

94,0

96,0

98,0

100,0

102,0

104,0

106,0

108,0

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Italia Francia Germania

Regno Unito Spagna

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DATATUR

Fonte: Eurostat

Fonte: Eurostat

1.3 Occupati nell’Unione Europea e in Italia (variazioni % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)

1.4 Tasso di occupazione per sesso ed età nell’Unione Europea e in Italia

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

UE28 Italia

72,271,6

69,6 66,658,4 60,7

46,947,0

36,9

34,1

24,1

17,0

10

20

30

40

50

60

70

80

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Ue maschi Italia maschiUe femmine Italia femmineUe giovani Italia giovani

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Federalberghi

1.5 Ore lavorate per dipendente (var. % sullo stesso trimestre dell’anno precedente) e ore di cassa integrazione guadagni (incidenza per 1000 ore lavorate) nelle imprese con almeno 10 dipendenti

1.6 Tasso di disoccupazione per sesso ed età nell’Unione Europea e in Italia

Fonte: Eurostat, dati destagionalizzati

Fonte: Istat

6,3

11,1

5,1

9,47,4

12,58,3

20,1

15,2

39,4

20,3

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Ue maschi Italia maschi

Ue femmine Italia femmine

Ue giovani Italia giovani

10,0

8,0

6,0

4,0

2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

Ore lavorate per dipendente Industria

Ore lavorate per dipendente Servizi di mercato

Ore di CIG (scala destra)

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DATATUR

1.7 Propensione al risparmio e tassi di crescita tendenziali del reddito disponibile, del potere d’ac-quisto e della spesa per consumi finali delle famiglie consumatrici

Fonte: Istat

1.8 Principali indicatori economici in alcune aree e paesi del Mondo

Fonte: Fondo Monetario Internazionale e Eurostat* stime ** previsioni

8,0

6,0

4,0

2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

Reddito disponibile

Potere d'acquisto

Spesa per consumi finali

Propensione al risparmio (scala destra)

Aree e paesi Prodotto Interno Lordo (var. % su anno precedente)

Prezzi al consumo (var. % su anno precedente)

Tasso di disoccupazione (%)

2014 2015* 2016** 2017** 2014 2015* 2016** 2014 2015* 2016**Mondo 3,4 3,1 3,4 3,6 … … … … … …

Economie avanzate 1,8 1,9 2,1 2,1 1,4 0,3 1,2 7,3 6,8 6,5

di cui

Stati Uniti 2,4 2,5 2,6 2,6 1,6 0,1 1,1 6,2 5,3 4,9

Giappone 0,0 0,6 1,0 0,3 2,7 0,7 0,4 3,6 3,5 3,5

Eurozona 0,9 1,5 1,7 1,7 0,4 0,2 1,0 11,6 11,0 10,5

Germania 1,6 1,5 1,7 1,7 0,8 0,2 1,2 5,0 4,7 4,7

Francia 0,2 1,1 1,3 1,5 0,6 0,1 1,0 10,3 10,2 9,9

Italia -0,4 0,8 1,3 1,2 0,2 0,2 0,7 12,7 12,2 11,9

Spagna 1,4 3,2 2,7 2,3 -0,2 -0,3 0,9 24,5 21,8 19,9

Gran Bretagna 2,9 2,2 2,2 2,2 1,5 0,1 1,5 6,2 5,6 5,5

Economie emergenti e in via di sviluppo 4,6 4,0 4,3 4,7 5,1 5,6 5,1 … … …

di cui

Paesi emergenti e in via di sviluppo dell’Europa 2,8 3,4 3,1 3,4 3,8 2,9 3,5 … … …

Russia 0,6 -3,7 -1,0 1,0 7,8 15,8 8,6 5,2 6,0 6,5

Cina 7,3 6,9 6,3 6,0 2,0 1,5 1,8 4,1 4,1 4,1

India 7,3 7,3 7,5 7,5 5,9 5,4 5,5 … … …

Brasile 0,1 -3,8 -3,5 0,0 6,9 8,9 6,3 6,6 6,6 8,6

Unione Europea 1,4 1,9 1,9 2,0 0,5 0,1 1,1 9,5 9,5 9,0

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12

Federalberghi

Fonte: grafico tratto da IMF, “Word Economic Outlook, October 2015”

1.9 Previsioni di crescita del Pil dal 2015 al 2020(variazioni percentuali annue) Il posizionamento dell’Italia

1.10 Obiettivi Europa 2020 e situazione dell’Italia

Fonte: Eurostat* Gli obiettivi della strategia Europa2020 sono stati tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni paese in modo da consentire a ciascun stato

membro di verificare i propri progressi

** dati relativi all’anno precedente

IndicatoriValori Italia Obiettivi

Italia*Obiettivi

UE2013 2014

Spesa in Ricerca e Sviluppo (% sul PIL) 1,30 1,29 1,53 3,0

Quota di 30-34enni con istruzione universitaria o equivalente 22,5 23,9 26-27 40,0

Quota di 18-24enni che hanno abbandonato prematuramente gli studi 16,8 15,0 15-16 10,0

Tasso di occupazione (% occupati su pop. 20-64 anni) 59,7 59,9 67-69 75,0

Persone a rischio di povertà o esclusione (valori assoluti in milioni) +2,2 +2,1 -2,2 -20,0

Emissioni di gas serra (valore rapportato a quello del 1990=100)** 91,1 85,0 87,0 80,0

Quota delle fonti rinnovabili sul consumo finale interno lordo di energia 16,7 17,1 17,0 20,0

Annual percent change10% or more6% - 10%3% - 6%

0% - 3%less than 0%no data

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Il posizionamento dell’Italia

2.1 Flussi turistici internazionali nel mondo per macroaree

2.2 Arrivi turistici internazionali nel mondo: andamenti mensili

2.3 Arrivi turistici internazionali nelle aree del mondo

2.4 Primi 10 paesi nel mondo per entrate ed arrivi turistici internazionali

2.5 Economia dei viaggi e del turismo nei primi 10 paesi per entrate turistiche internazionali

2.6 Presenze negli esercizi ricettivi dei paesi UE

2.7 Flussi turistici provenienti dai principali mercati extracomunitari e diretti negli esercizi ricettivi dei paesi UE

2.8 Presenze negli esercizi alberghieri dei paesi UE

2.9 Presenze totali negli esercizi alberghieri dei paesi UE

2.10 Flussi turistici provenienti dai principali mercati extracomunitari e diretti negli esercizi alberghieri dei paesi UE

2.11 Presenze di residenti negli esercizi alberghieri deipaesi UE

2.12 Presenze di non residenti negli esercizi alberghieri dei paesi UE

2.13 Offerta alberghiera nei paesi UE

2.14 Indicatori dell’offerta alberghiera nei paesi UE

2.15 Occupazione nei servizi ricettivi e ristorativi dei paesi UE

2.16 Occupati negli esercizi ricettivi e ristorativi deipaesi UE

2.17 Occupati negli esercizi ricettivi dei paesi UE

Nel 2015, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, i viaggiatori internaziona-li nel mondo sono stati 1,184 miliardi, 50 milioni in più rispetto al 2014, pari ad un incremento del 4,4% (tab.2.1 e graf.2.2).Nonostante il basso profilo dell’economia mondiale, il 2015 è stato dunque un altro periodo favorevole per il turismo internazionale, che ha registrato per il sesto anno consecutivo per-formance superiori a quelle medie di lungo termine, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro in molte aree del mondo (tab.2.5). A seguito delle dinamiche economiche internazionali, che hanno determinato un incremento del reddito disponibile nei paesi importatori e un indebolimento della domanda in quelli esportatori, la crescita è stata più sostenuta nelle economie avanzate (+5%) che nei paesi emergenti (+4%). L’aumento dei turisti internazionali è stato infatti più marcato in Europa (+5%), seguita a breve distanza dalle Ameri-che (+4,9%) e da Asia e Pacifico (+4,8%). Le stime relative a Medio Oriente e Africa, basate su dati ancora scarsi e quindi da valutare con cautela, evidenziano dinamiche più contenute nel primo caso (+3,2%) e negative nel secondo (-3,3%), imputabili quasi esclusivamente al forte calo dei flussi turistici nei paesi del Nord-Africa (graf.2.3), penalizzati dai problemi di sicurezza legati all’instabilità politica dell’area e agli atti terroristici avvenuti in Tunisia ed Egitto.Secondo le previsioni dell’OMT, la crescita del turismo mondiale proseguirà anche nell’anno in corso, seppure ad un tasso leggermente inferiore rispetto a quelli del biennio precedente: gli arrivi turistici internazionali dovrebbero aumentare del 4% a livello mondiale, guidati dalla crescita di Asia e Pacifico e delle Americhe, seguiti dall’Europa su cui incombono, tuttavia, le probabili ripercussioni negative degli attacchi terroristici di Parigi e Bruxelles.

All’interno di questo contesto, i dati provvisori del turismo internazionale dell’Italia nel 2015 indicano una buona crescita dei flussi turistici in ingresso nel nostro Paese, in linea con i trend stimati a livello mondiale. Molteplici sono i fattori a cui è ascrivibile questo positivo andamento: l’uscita dalla fase recessiva dell’economia, l’Expo, le favorevoli condizioni metereologiche du-rante la stagione estiva e, in qualche misura, anche la redistribuzione internazionale dei flussi, che dai paesi colpiti da tensioni geopolitiche si sono indirizzati verso altre mete. Per il 2015 è dunque delineabile un netto miglioramento del turismo inbound dell’Italia, ancora debole nel corso dell’anno precedente, come mostrano i dati del 2014, al momento i soli defini-tivi sia a livello nazionale che internazionale. Secondo tali dati, i flussi turistici in ingresso hanno registrato nel 2014 performance più modeste rispetto a quelle di altri paesi leader nel mondo (tab.2.4): gli arrivi alle frontiere italiane sono aumentati dell’1,8%, al di sotto di quanto fatto registrare dai principali competitor internaziona-li, ad eccezione di Francia e Cina, sostanzialmente ferme ai livelli del 2013. Più soddisfacente è stato l’andamento delle entrate generate dalle spese dei viaggiatori stranieri (+3,7%, se misu-rate in euro), lievemente al di sopra delle dinamiche rilevate nel corso dell’anno precedente.Un quadro piuttosto deludente emerge anche dai dati Eurostat relativi al movimento dei clienti presso le strutture ricettive europee, che confermano la debolezza del comparto turistico italia-no nel 2014, rilevando una crescita pressoché nulla delle presenze rispetto all’anno precedente (graf.2.6). Pur mantenendo la terza posizione nella graduatoria dei paesi europei, i risultati dell’Italia sono stati tra i più scarsi in Europa: considerando le principali mete turistiche del con-tinente, performance peggiori di quelle italiane sono state registrate solo in Francia e in Austria, dove le presenze dei turisti sono calate, nel 2014, rispettivamente dell’1,4% e dello 0,2%. In netto recupero, invece, le presenze in Grecia (+6,7%) e in Spagna (+3,8%), mentre quelle della Germania sono cresciute del 3,3%. Nonostante lo scarso dinamismo del settore, l’Italia ha comunque confermato anche nel 2014 il suo secondo posto nella graduatoria delle destinazioni europee preferite dai turisti extra-comunitari, con gli statunitensi in prima linea, seguiti dai russi e dai cinesi. Allo stesso modo ha trovato conferma anche il primato detenuto dal Bel Paese nelle preferenze dei viaggiatori extraeuropei che scelgono di alloggiare in albergo (graf.2.7 e 2.10).

Sempre con riferimento al 2014, l’analisi dei dati relativi al solo comparto alberghiero eviden-zia una situazione in linea con il trend medio nazionale, con un andamento complessivo delle presenze sostanzialmente fermo a +0,1% (graf.2.8). Anche in questo caso performance peg-giori sono state registrate, tra i principali paesi competitor in Europa, solo da Francia e Austria (graf.2.8). Il dato degli alberghi è ancora una volta la risultante di dinamiche di segno opposto dei due mercati di origine della clientela, con quello domestico in calo dello 0,7% (graf.2.11), e quello estero, in crescita dello 0,8% (graf.2.12). Si sono manifestate dunque, anche nel 2014, le divergenze già riscontrate negli anni passati fra gli andamenti dei due segmenti di clienti, attribuibili essenzialmente al quadro economico negativo, con le relative ricadute sul reddito disponibile e sui consumi delle famiglie residenti e, di conseguenza, sulla loro propensione turistica.

13

DATATUR

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14

Federalberghi

Fonte: UNWTO, dati relativi al 2015* dati stimati

Fonte: UNWTO* dati stimati

2.1 Flussi turistici internazionali nel mondo per macroaree

2.2 Arrivi turistici internazionali nel mondo: andamenti mensili(variazioni % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)

Macroaree Arrivi internazionali* (milioni)

Var.%2015/2014 Quota % Previsioni arrivi

al 2030 (milioni)

Europa 609,1 5,0 51,4 744

Asia e Pacifico 277,0 4,8 23,4 535

Americhe 190,7 4,9 16,1 248

Africa 53,1 -3,3 4,5 134

Medio Oriente 54,1 3,2 4,6 149

MONDO 1.184,0 4,4 100,0 1.810

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015*

15

10

5

-5

0

-10

-15

-4,0% +6,6% +4,6% +4,7% +4,6% +4,2% +4,4%

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15

DATATUR

Fonte: UNWTO* dati stimati

Fonte: UNWTO, dati relativi al 2014* turisti internazionali presso le strutture ricettive

2.3 Arrivi turistici internazionali nelle aree del mondo (variazioni % rispetto all’anno precedente)

2.4 Primi 10 paesi nel mondo per entrate e arrivi turistici internazionali

5,46,4

2,2

3,7

6,0

6,4 6,9

4,7

7,3

4,43,0

5,0 5,6

7,6

10,0

4,0

9,7

4,45,2

7,2

5,5

7,3 7,0

4,1

1,4

7,8

1,2

0,6

6,7

3,24,24,4

10,0

5,0

0,0

5,0

10,0

Europa se

tt.

Europa occ

.

Europa ce

ntr./o

rient.

Europa merid

./medit.

Asianord

orient.

Asiasu

dorie

nt.

Oceania

Asiamerid

.

America se

tt.

Caraibi

America ce

ntr.

America merid

.

Africa

sett.

Africa

subsa

har.

Medio

oriente

Mondo

Var. % 14/13 Var.% 15/14*

Entrate turistiche Arrivi di turisti alle frontiere

Paesi val. ass. var. % 14/13 Paesi val. ass. (milioni)

var.%14/13(miliardi di $) ($) (val. locale)

1 Stati Uniti 177,2 2,5 2,5 1 Francia 83,7 0,12 Spagna 65,2 4,2 4,2 2 Stati uniti 74,8 6,83 Cina 56,9 10,2 9,2 3 Cina 55,6 -0,14 Francia 55,4 -2,3 -2,3 4 Spagna 65,0 7,15 Macao (Cina) 50,8 -1,9 -1,9 5 Italia 48,6 1,86 Italia 45,5 3,7 3,7 6 Turchia 39,8 5,37 Regno Unito 45,3 10,3 4,8 7 Russia 29,8 5,38 Germania 43,3 5,0 4,9 8 Regno Unito 32,6 5,09 Tailandia 38,4 -8,0 -2,7 9 Germania* 33,0 4,610 Hong Kong (Cina) 38,4 -1,4 -1,5 10 Messico 29,1 20,5

Mondo 1.245 3,7 3,7 ($) Mondo 1.134 4,2

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Federalberghi

Fonte: WTTC, dati relativi al 2015

(a) Valore aggiunto dei tradizionali fornitori di viaggi e turismo a cui si aggiunge quello generato dagli investimenti legati al turismo, dalla spesa pubblica turistica e dall’esportazione di merci collegate al turismo. Comprende sia gli effetti diretti che quelli indiretti attraverso la catena di approvvigionamento delle imprese turistiche. Rappresenta la misura più ampia del contributo economico del settore viaggi e turismo.

(b) Occupazione generata dal valore aggiunto dell’economia dei viaggi e del turismo. Rappresenta la misura più ampia dell’impatto occupazionale del settore viaggi e turismo.

* valori nominali in valuta locale

** variazione in termini reali, al netto dell’inflazione

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014* dati 2012 per il Regno Unito e dati stimati per Grecia e Irlanda

2.5 Economia dei viaggi e del turismo nei primi 10 paesi per entrate turistiche internazionali

2.6 Presenze negli esercizi ricettivi dei paesi dell’Unione Europea

Paesi Valore aggiunto (a) Occupati (b)

val. ass.* (miliardi) % su PIL var. %

15/14**val. ass. (migliaia) % su tot. occ. var. %

15/14Stati Uniti 1.445,9 USD 8,0 3,1 13.885,0 9,3 1,7Spagna 167,5 EUR 15,5 4,0 2.746,5 15,6 3,5Cina 6.246,4 CNY 9,5 7,5 68.275,5 8,8 3,3Francia 197,1 EUR 9,1 3,0 2.766,5 10,1 1,9Macao (Cina) 436,016 MOP 85,8 3,3 326,5 84,3 1,3Italia 165,4 EUR 10,2 1,7 2.588,5 11,6 1,4Regno Unito 195,1 GBP 10,6 4,0 4.313,5 12,8 2,0Germania 264,2 EUR 8,9 2,4 5.065,5 11,8 1,7Tailandia 2.420,7 THB 19,2 3,2 5.434,5 14,1 1,0Hong Kong (Cina) 500,8 HKD 21,7 1,3 749,0 19,7 0,5

Mondo 7.863,5 USD 9,9 3,7 283.983 9,6 2,6

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000

LussemburgoLettoniaEstonia

LituaniaMalta

SloveniaSlovacchia

CiproFinlandiaRomaniaBulgaria

UngheriaIrlanda*

DanimarcaBelgio

Rep. CecaSvezia

PortogalloCroaziaPoloniaGrecia*

Paesi BassiAustria

Regno Unito*Germania

ItaliaFranciaSpagna3,8

-1,40,33,3

n.d.-0,23,86,75,72,6

10,2

-0,83,74,03,16,70,44,8

-2,2-2,4-5,00,03,36,21,3

10,28,7

Var. % 14/13

5,2

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17

DATATUR

2.7 Flussi turistici provenienti dai principali mercati extracomunitari e diretti negli esercizi ricettivi dei paesi dell’Unione Europea* (presenze)

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014 (migliaia)* le percentuali relative ai singoli paesi d’origine e i valori e le percentuali relativi ai paesi di destinazione sono calcolati considerando anche gli altri paesi extracomunitari, che per motivi di visualizzazione grafica non sono stati inseriti nel diagramma. Svizzera e Norvegia, seppure annoverabili tra i principali paesi di origine dei flussi diretti verso l’UE sono stati inclusi tra gli altri paesi extracomunitari e non sono, dunque, visualizzati. ** per il Regno Unito i dati sono relativi al 2012. I dati della Grecia e, all’interno degli altri U.E., quelli di Irlanda e Malta sono stimati.

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18

Federalberghi

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014* dati 2013 ** dati stimati

Fonte: Eurostat* per il Regno Unito la variazione % non è calcolabile** dati stimati

2.8 Presenze negli esercizi alberghieri dei paesi dell’Unione Europea

2.9 Presenze totali negli esercizi alberghieri dei paesi dell’Unione Europea(variazioni % 2014/2013*)

SlovacchiaFinlandia

CiproFrancia

Repubblica CecaAustriaCroazia

ItaliaBulgaria

EU28**EstoniaSlovenia

Irlanda**SpagnaMaltaGermania

LituaniaRomaniaBelgio

GreciaSvezia

UngheriaPaesi Bassi

DanimarcaLussemburgo

PoloniaPortogallo

Lettonia

6,0 4,0 2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0

Paesi Valori assoluti (migliaia)

Quota % su tot. UE

% presenze non residenti sul totale

Presenze per 1.000 abitanti

Belgio 19.008 1,1 63,6 1.692Bulgaria 19.983 1,1 68,9 2.766Repubblica Ceca 31.687 1,8 63,0 3.011Danimarca 13.780 0,8 47,0 2.444Germania 263.158 15,1 23,3 3.250Estonia 4.806 0,3 73,2 3.656Irlanda** 23.783 1,4 36,4 5.153Grecia 73.952 4,3 82,4 6.804Spagna 295.261 17,0 64,5 6.353Francia 201.894 11,6 36,4 3.055Croazia 21.004 1,2 89,9 4.958Italia 254.941 14,7 50,0 4.194Cipro 13.690 0,8 94,0 16.058Lettonia 3.308 0,2 76,5 1.659Lituania 3.543 0,2 63,5 1.208Lussemburgo 1.699 0,1 90,6 3.054Ungheria 20.072 1,2 53,1 2.035Malta 8.533 0,5 95,9 19.966Paesi Bassi 39.864 2,3 50,6 2.364Austria 85.311 4,9 72,5 9.983Polonia 35.649 2,1 29,9 938Portogallo 47.450 2,7 69,7 4.562Romania 17.317 1,0 20,2 870Slovenia 6.239 0,4 68,8 3.026Slovacchia 7.309 0,4 43,4 1.349Finlandia 15.966 0,9 30,0 2.923Svezia 31.074 1,8 23,9 3.205Regno Unito* 178.225 10,3 42,9 2.761Unione Europea** 1.738.505 100,0 49,5 3.425

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DATATUR

2.10 Flussi turistici provenienti dai principali mercati extracomunitari e diretti negli esercizi alber-ghieri dei paesi dell’Unione Europea* (presenze)

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014 (migliaia)* le percentuali relative ai singoli paesi d’origine e i valori e le percentuali relativi ai paesi di destinazione sono calcolati considerando anche gli altri paesi extracomunitari, che per motivi di visualizzazione grafica non sono stati inseriti nel diagramma. Svizzera e Norvegia, seppure annoverabili tra i principali paesi di origine dei flussi diretti verso l’UE, sono stati inclusi tra gli altri paesi extracomunitari e non sono, dunque, visualizzati. ** per il Regno Unito i dati sono relativi al 2013. I dati della Grecia e, all’interno degli altri U.E., quelli di Irlanda e Malta sono stimati.

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Federalberghi

CroaziaFinlandia

FranciaSlovenia

Repubblica CecaItalia

AustriaSlovacchia

GreciaEU28**

LussemburgoIrlanda**Germania

RomaniaPaesi Bassi

SpagnaSveziaBulgariaLituania

EstoniaBelgioDanimarca

MaltaUngheria

PoloniaPortogallo

Lettonia

5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

SlovacchiaFinlandia

CiproBulgaria

EstoniaRepubblica Ceca

AustriaFranciaCroazia

Irlanda**Italia

SloveniaEU28**

UngheriaSpagna

MaltaLituaniaBelgio

GermaniaPolonia

GreciaDanimarcaSvezia

LussemburgoPaesi BassiLettonia

RomaniaPortogallo

15,0 10,0 5,0 0,0 5,0 10,0 15,0

Fonte: Eurostat* per il Regno Unito la variazione % non è calcolabile. ** dati stimati

2.11 Presenze di residenti negli esercizi alberghieri dei paesi dell’Unione Europea(variazioni % 2014/2013*)

2.12 Presenze di non residenti negli esercizi alberghieri dei paesi dell’Unione Europea(variazioni % 2014/2013*)

Fonte: Eurostat* per il Regno Unito la variazione % non è calcolabile** dati stimati

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DATATUR

2.13 Offerta alberghiera nei paesi dell’Unione Europea

Paesi Esercizi Quota %su tot.UE

Letti(migliaia)

Quota %su tot. UE

Belgio 1.653 0,8 128 0,9

Bulgaria 2.166 1,1 272 2,0

Repubblica Ceca 5.833 2,9 306 2,2

Danimarca 533 0,3 90 0,7

Germania 33.997 16,8 1.764 12,9

Estonia 410 0,2 32 0,2

Irlanda 2.438 1,2 151 1,1

Grecia 10.123 5,0 800 5,9

Spagna 19.563 9,7 1.876 13,7

Francia 17.336 8,6 1.275 9,3

Croazia 909 0,4 162 1,2

Italia 33.290 16,5 2.241 16,4

Cipro 799 0,4 85 0,6

Lettonia 258 0,1 23 0,2

Lituania 421 0,2 28 0,2

Lussemburgo 236 0,1 15 0,1

Ungheria 2.123 1,0 174 1,3

Malta 149 0,1 40 0,3

Paesi Bassi 3.561 1,8 252 1,8

Austria 12.839 6,3 599 4,4

Polonia 3.646 1,8 293 2,1

Portogallo 2.331 1,2 310 2,3

Romania 2.500 1,2 218 1,6

Slovenia 647 0,3 45 0,3

Slovacchia 1.397 0,7 92 0,7

Finlandia 785 0,4 134 1,0

Svezia 2.033 1,0 239 1,7

Regno Unito* 40.272 19,9 2.018 14,8

Unione Europea** 202.248 100,0 13.661 100,0

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014* dati 2013

** dati stimati

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Federalberghi

2.14 Indicatori dell’offerta alberghiera nei paesi dell’Unione Europea

Paesi Densità:letti per 1.000 abitanti

Dimensione media:letti per esercizio

Tasso dioccupazione lordo

2014 2000 2014 2000 2014 2010

Belgio 11,4 11,6 77 60 40,7 36,3

Bulgaria 37,6 14,8 125 187 20,2 16,7

Repubblica Ceca 29,1 21,2 53 55 28,3 28,2

Danimarca 16,0 11,8 170 133 41,7 36,8

Germania 21,8 19,3 52 41 40,9 36,3

Estonia 24,7 11,7 79 46 40,6 36,4

Irlanda 32,8 36,3 62 26 43,1 42,8

Grecia 73,6 55,6 79 73 25,3 23,3

Spagna 40,4 32,5 96 81 43,1 41,0

Francia 19,3 24,4 74 77 43,4 43,0Croazia 38,2 45,0 178 284 35,5 29,3Italia 36,9 32,5 67 56 31,2 30,5Cipro 99,9 120,4 107 144 44,0 44,4

Lettonia 11,4 5,1 88 72 39,8 24,6

Lituania 9,7 3,2 68 48 34,1 26,6

Lussemburgo 26,6 31,9 63 44 31,5 21,7

Ungheria 17,6 14,1 82 75 31,6 26,5

Malta 94,1 104,7 270 167 58,1 52,3

Paesi Bassi 14,9 10,8 71 61 43,3 43,6

Austria 70,1 73,3 47 38 39,0 37,8

Polonia 7,7 3,1 80 83 33,4 30,9

Portogallo 29,8 21,7 133 125 41,9 36,7

Romania 10,9 8,9 87 79 21,8 16,4

Slovenia 21,6 15,6 69 69 38,4 36,6

Slovacchia 16,9 8,2 66 76 21,8 24,4

Finlandia 24,5 22,6 170 116 32,7 35,6

Svezia 24,6 21,2 117 99 35,6 33,4

Regno Unito* 31,5 19,0 50 24 23,0 30,0

Unione Europea** 26,9 22,0 68 51 34,9 34,1

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014* dati 2013

** dati stimati

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23

DATATUR

2.15 Occupazione nei servizi ricettivi e ristorativi dei paesi dell’Unione Europea

Paesi NACE I - Servizi ricettivie ristorazione NACE I.55 - Servizi ricettivi

Occupati (migliaia)

Quota % su tot. UE

Quota % su tot. occup.

Occupati (migliaia)

Quota % su tot. UE

Quota % su tot. occup.

Belgio 154,5 1,6 3,4 26,1 1,1 0,6

Bulgaria 155,1 1,6 5,2 39,3 1,6 1,3

Repubblica Ceca 195,2 2,0 3,9 47 1,9 0,9

Danimarca 104,9 1,1 3,9 19,3 0,8 0,7

Germania 1.527,5 15,4 3,8 492,6 20,1 1,2

Estonia 25,8 0,3 4,1 8,4 0,3 1,3

Irlanda 137,2 1,4 7,2 52,1 2,1 2,7

Grecia 297,1 3,0 8,4 76,6 3,1 2,2

Spagna 1.403,8 14,1 8,1 321,7 13,1 1,9

Francia* 931,7 9,4 3,5 213 8,7 0,8

Croazia* 95,5 1,0 6,1 38 1,6 2,4

Italia 1.269,4 12,8 5,7 228,6 9,3 1,0

Cipro 28,4 0,3 7,8 10,6 0,4 2,9

Lettonia 29,3 0,3 3,3 5,7 0,2 0,6

Lituania 33,8 0,3 2,6 8,4 0,3 0,6

Lussemburgo 7,7 0,1 3,1 2,1 0,1 0,9

Ungheria 171,8 1,7 4,2 37,6 1,5 0,9

Malta 14,2 0,1 7,8 7,3 0,3 4,0

Paesi Bassi 325,3 3,3 3,9 62,7 2,6 0,8

Austria 235,3 2,4 5,7 77,2 3,2 1,9

Polonia 333,9 3,4 2,1 101 4,1 0,6

Portogallo 276,4 2,8 6,1 58 2,4 1,3

Romania 180,6 1,8 2,1 52,2 2,1 0,6

Slovenia 40,4 0,4 4,4 11,6 0,5 1,3

Slovacchia 119,2 1,2 5,0 32,4 1,3 1,4

Finlandia 85,6 0,9 3,5 13,6 0,6 0,6

Svezia 158,7 1,6 3,3 37,5 1,5 0,8

Regno Unito 1.597,6 16,1 5,2 366,5 15,0 1,2

Unione Europea 9.936 100,0 4,6 2.447 100,0 1,1

Fonte: Eurostat, dati relativi al 2014* discontinuità nelle serie storiche

Page 25: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

24

DATATUR

Fonte: Eurostat* a causa della discontinuità nelle serie storiche, le variazioni % relative alla Francia non sono significative

2.16 Occupati negli esercizi ricettivi e ristorativi dei paesi dell’Unione Europea(variazioni % 2014/2013*)

2.17 Occupati negli esercizi ricettivi dei paesi dell’Unione Europea(variazioni % 2014/2013*)

MaltaCipro

BelgioUngheria

AustriaGermania

ItaliaPoloniaFinlandia

PortogalloDanimarca

EU 27SpagnaSlovacchia

EstoniaSvezia

LituaniaIrlandaRegno Unito

SloveniaRepubblica Ceca

BulgariaPaesi Bassi

RomaniaLussemburgo

CroaziaGrecia

Lettonia

20,0 10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0

L’ospitalità

Fonte: Eurostat* a causa della discontinuità nelle serie storiche, le variazioni % relative alla Francia non sono significative

MaltaPortogallo

CiproAustria

FinlandiaLituania

PoloniaGermania

CroaziaSveziaEU 28RomaniaItalia

Paesi BassiIrlandaDanimarcaRegno UnitoSpagna

SlovacchiaBulgariaUngheriaBelgio

SloveniaRepubblica Ceca

LussemburgoEstonia

LettoniaGrecia

10,0 5,0 0,0 5,0 10,0 15,0

Page 26: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

24

L’ospitalità

TABELLE E GRAFICI

3.1 Le dinamiche di lungo periodo dell’offerta alberghiera

3.2 Alcuni indicatori dell’offerta alberghiera

3.3 L’offerta alberghiera

3.4 Esercizi alberghieri per categoria

3.5 Offerta alberghiera per tipo di località

3.6 Offerta alberghiera regionale

3.7 Densità dell’offerta alberghiera regionale

3.8 Offerta alberghiera per regione e categoria

3.9 Graduatoria delle province italiane per densità dell’offerta alberghiera

3.10 Graduatoria delle province italiane per valore dell’indice sintetico di composizione dell’offerta alberghiera

3.11 L’offerta ricettiva: confronto tra comparto alberghiero ed extralberghiero

3.12 Letti negli alberghi e nelle diverse tipologie di esercizi extralberghieri

3.13 Incidenza percentuale dell’offerta alberghiera ed extralberghiera sull’offerta ricettiva regionale totale

Le dinamiche di lungo periodo dell’offerta ricettiva alberghiera italiana sono state contrassegnate da un costante processo di ristrutturazione caratterizzato, da un lato, dalla progressiva riduzione (o contenimento all’espansione) del numero di strutture e, dall’altro, dall’incremento della capacità ricettiva in termini di camere e di letti disponibili (graf.3.1). Soprattutto dagli anni ’80, l’uscita dal mercato delle aziende di piccole dimensioni e la forte migrazione delle imprese minori verso livelli più elevati di offerta hanno determinato un incremento della dimensione media degli alberghi, passata da 37,6 a 67,3 letti per esercizio tra il 1980 e il 2014 (graf.3.2). Al graduale spostamento del sistema dell’offerta alberghiera verso strutture di dimensioni sempre più ampie, si è affiancato un intenso processo di riqualificazione che ha visto contrarsi progressivamente il numero degli esercizi di bassa categoria e, contemporaneamente, ampliarsi quello degli alberghi di categoria medio alta. Si è dunque attivato, nel tempo, un processo che ha riequilibrato la composizione dell’offerta ricettiva alberghiera dell’Italia: nel 2014 gli esercizi a 1 e 2 stelle sono diventati solo il 27,8% del totale, nonostante fino al 2000 rappresentassero circa la metà degli alberghi italiani. Allo stesso tempo hanno assunto un’importanza preponderante gli alberghi a 3 stelle, attualmente la categoria più rappresentata (54,5%), e sono cresciuti in maniera esponenziale gli alberghi a 4 e 5 stelle (graf.3.4).Se si focalizza l’attenzione sull’andamento dell’offerta alberghiera negli anni più recenti caratterizzati dalle due fasi recessive dell’economia italiana (tab.3.3), la prima nel biennio 2008-2009 e la seconda nel triennio 2012-2014, emergono con chiarezza le ricadute negative sul comparto generate dalle difficoltà congiunturali. Il numero complessivo di esercizi, che era tornato a crescere dal 2000 al 2008, ha cominciato a contrarsi nuovamente a partire dal 2009, registrando flessioni costanti che hanno avuto il loro apice nel 2013. Inoltre, nel 2012 e ancor più nel 2013 è calato anche il numero dei letti, invertendo un trend crescente ininterrotto da lungo tempo.

L’analisi delle caratteristiche strutturali degli alberghi italiani a livello territoriale disaggregato evidenzia come la maggior parte degli esercizi e dei letti continui ad essere localizzata nelle regioni del Nord, caratterizzate da una più antica vocazione turistica. Nello specifico, la regione in cui l’offerta ricettiva alberghiera (in termini di letti) è più elevata è l’Emilia Romagna, seguita da Trentino Alto Adige e Veneto (tab.3.6). La graduatoria regionale si modifica se il numero dei letti viene rapportato alla dimensione territoriale delle singole regioni (evidenziandone dunque la densità) e vede passare al primo posto il Trentino Alto Adige, seguito da Emilia Romagna e Liguria (graf.3.7). Va comunque aggiunto che nel corso degli anni si è assistito ad una redistribuzione dell’offerta nelle aree del paese: ad una diminuzione di incidenza delle regioni del Nord, si contrappone infatti un aumento di quella delle regioni meridionali, sia in termini di esercizi che di letti (tab.3.6). A crescere di più tra il 2000 e il 2014 è stata, infatti, l’offerta ricettiva alberghiera delle regioni meridionali, che si è mostrata particolarmente dinamica in Basilicata (dove il numero di letti è aumentato del 92%), Puglia (+70,4%), Sicilia (+63,3%) e Calabria (+54,2%).

Anche se il processo di ristrutturazione e concentrazione più sopra ricordato, caratterizzato dall’incremento delle dimensioni degli alberghi e dalla loro riqualificazione, è stato più intenso nelle regioni del Nord che in quelle del Centro Sud, la dimensione media degli esercizi alberghieri è comunque più alta nelle regioni meridionali, così come è maggiore nelle regioni del Sud la presenza di alberghi di categoria superiore (graf.3.8). Il confronto tra le regioni, basato su un indicatore sintetico, evidenzia come spetti alla Sardegna il primato degli alberghi di categoria più elevata, seguita da Puglia e Campania.In generale, la relativa maggiore qualificazione delle strutture alberghiere operanti nell’Italia meridionale trova la sua giustificazione nello sviluppo più recente dell’offerta turistica di quest’area del Paese.

25

DATATUR

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26

Federalberghi

0,0

100,0

200,0

300,0

400,0

500,0

600,0

700,0

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2014

Esercizi Camere Letti

numeri indice 1950=100

valori assoluti

Esercizi Camere Letti

1950 20.074 215.986 365.4701960 32.105 455.985 792.6031970 41.290 764.985 1.332.5301980 41.697 883.666 1.569.7331990 36.166 938.141 1.703.5422000 33.361 966.138 1.854.1012014 33.290 1.090.300 2.241.239

Fonte: Sesto Rapporto sul sistema alberghiero in Italia e Istat

Fonte: Sesto Rapporto sul sistema alberghiero in Italia e Istat

* Indice ottenuto applicando al numero dei letti negli alberghi un sistema di ponderazione che attribuisce loro un peso decrescente al decrescere della categoria (1,5 per 5 stelle - 1 per 4 stelle - 0,75 per 3 stelle - 0,5 per 2 stelle - 0,25 per 1 stella) e rapportando, successivamente, il valore ponderato dell’offerta a quello non ponderato. A valori più elevati dell’indice corrisponde una maggiore presenza di alberghi di categoria elevata

3.1 Le dinamiche di lungo periodo dell’offerta alberghiera

3.2 Alcuni indicatori dell’offerta alberghiera

18,224,7

32,3

53,747,9

37,6

75,5

51,947,1

89,3

63,6

55,6

97,1

72,167,3

100,3

81,9

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2014

Dimensione media (letti per esercizio)

Bagni per 100 camere

Indice sintetico di composizione dell'offerta alberghiera*

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27

DATATUR

20,9

28,4

42,2

8,1

0,4

9,3

18,5

54,5

16,5

1,3

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

2000 2014

5 e 5L stelle

4 stelle

3 stelle + R.T.A.

2 stelle

1 stella

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* Residenze turistico-alberghiere

Fonte: Istat

3.3 L’offerta alberghiera

3.4 Esercizi alberghieri per categoria (composizione %)

Categorie Esercizi Var. % Letti Var. % Dim. media Utilizz. netta

14/00 14/00 2014 2000 2014 2000

5 e 5L stelle 428 226,7 69.705 187,2 162,9 185,3 47,2 60,1

4 stelle 5.506 103,2 744.417 99,7 135,2 137,6 48,1 49,2

3 stelle + R.T.A.* 18.128 28,8 1.161.185 20,7 64,1 68,4 37,5 43,8

2 stelle 6.146 -35,2 194.544 -41,4 31,7 35,0 32,0 37,0

1 stella 3.082 -55,7 71.388 -56,1 23,2 23,4 25,7 29,4

TOTALE 33.290 -0,2 2.241.239 20,9 67,3 55,6 40,6 42,7

Focus: gli anni della crisi

Anni Esercizi Var. % Letti Var. % Dim. media Utilizz. netta

2008 34.155 - 2.201.838 - 64,5

2009 33.976 -0,5 2.228.639 1,2 65,6 38,8

2010 33.999 0,1 2.253.342 1,1 66,3 38,2

2011 33.918 -0,2 2.253.003 -0,0 66,4 40,2

2012 33.728 -0,6 2.250.704 -0,1 66,7 40,9

2013 33.316 -1,2 2.233.823 -0,8 67,0 40,5

2014 33.290 -0,1 2.241.239 0,3 67,3 40,5

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28

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

3.5 Offerta alberghiera per tipo di località

3.6 Offerta alberghiera regionale

LOCALITÀ EserciziVar. %

LettiVar. % Dim. media Comp. % (letti)

14/00 14/00 2014 2000 2014 2000Piemonte 1.506 1,3 84.235 25,9 55,9 45,0 3,8 3,6Valle d’Aosta 461 -5,5 22.851 -1,5 49,6 47,5 1,0 1,3Liguria 1.473 -17,5 64.413 -15,9 43,7 42,9 2,9 4,1Lombardia 2.876 1,9 188.872 25,3 65,7 53,4 8,4 8,1Trentino-Alto Adige 5.597 -8,6 242.640 1,1 43,4 39,2 10,8 12,9Veneto 3.055 -4,6 214.137 14,5 70,1 58,4 9,6 10,1Friuli-Venezia Giulia 728 2,7 41.742 17,3 57,3 50,2 1,9 1,9Emilia-Romagna 4.355 -14,0 298.644 12,7 68,6 52,3 13,3 14,3Toscana 2.845 -2,2 192.890 17,2 67,8 56,6 8,6 8,9Umbria 559 11,6 29.232 18,1 52,3 49,4 1,3 1,3Marche 888 -17,9 61.465 4,1 69,2 54,6 2,7 3,2Lazio 2.046 15,9 166.913 26,8 81,6 74,5 7,4 7,1Abruzzo 799 3,9 51.221 10,5 64,1 60,3 2,3 2,5Molise 106 3,9 6.070 10,3 57,3 53,9 0,3 0,3Campania 1.670 19,0 115.315 30,5 69,1 63,0 5,1 4,8Puglia 1.012 41,7 97.433 70,4 96,3 80,1 4,3 3,1Basilicata 231 17,3 23.202 92,0 100,4 61,3 1,0 0,7Calabria 810 17,4 102.208 54,2 126,2 96,1 4,6 3,6Sicilia 1.348 55,3 127.721 63,3 94,7 90,1 5,7 4,2Sardegna 925 36,2 110.035 46,6 119,0 110,6 4,9 4,0ITALIA 33.290 -0,2 2.241.239 20,9 67,3 55,6 100,0 100,0

LOCALITÀ EserciziVar. %

LettiVar. % Dim. media Comp. % (letti)

14/00 14/00 2014 2000 2014 2000Località di interesse turisticoCittà di interesse storico e artistico 5.372 30,5 441.968 52,2 82,3 70,6 19,7 15,7Località montane 6.944 -16,3 315.038 -13,0 45,4 43,6 14,1 19,5Località lacuali 1.611 24,4 96.961 55,7 60,2 48,1 4,3 3,4Località marine 8.947 4,2 681.881 28,1 76,2 62,0 30,4 28,7Località termali 1.404 -31,1 102.450 -21,9 73,0 64,3 4,6 7,1Località collinari e di interesse vario 1.901 -17,2 85.707 -10,7 45,1 41,8 3,8 5,2Totale 26.179 -1,7 1.724.005 16,9 65,9 55,4 76,9 79,5

Altre localitàCapoluoghi senza specifici interessi turistici 502 -44,2 48.396 -24,8 96,4 71,5 2,2 3,5Altri comuni non altrimenti classificati 6.609 13,3 468.838 48,6 70,9 54,1 20,9 17,0Totale 7.111 5,6 517.234 36,1 72,7 56,4 23,1 20,5

TOTALE GENERALE 33.290 -0,2 2.241.239 20,9 67,3 55,6 100,0 100,0

Page 30: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

29

DATATUR

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* vedi nota grafico 3.2

3.7 Densità dell’offerta alberghiera regionale (numero dei letti per Kmq)

3.8 Offerta alberghiera per regione e categoria (composizione %)Indice sintetico di composizione dell’offerta*

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0

Trentino Alto Adige 75,2

Liguria 75,2

Emilia Romagna 75,4

Marche 75,9

Friuli Venezia Giulia 76,4

Valle d'Aosta 77,0

Abruzzo 77,2

Umbria 77,7

Piemonte 79,0

Molise 80,4

ITALIA 81,9

Veneto 82,0

Toscana 82,4

Basilicata 84,9

Calabria 85,2

Lombardia 85,2

Lazio 87,6

Sicilia 87,7

Campania 88,0

Puglia 88,6

Sardegna 91,5

5 e 5L stelle 4 stelle 3 stelle + R.T.A. 2 stelle 1 stella

Indice sint. di comp.

1,4

2,3

3,3

3,5

4,6

4,8

5,0

5,0

5,3

6,6

6,8

7,0

7,4

7,9

8,4

8,5

9,7

11,6

11,9

13,3

17,8

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0

Molise

Basilicata

Piemonte

Umbria

Sardegna

Abruzzo

Sicilia

Puglia

Friuli Venezia Giulia

Marche

Calabria

Valle d'Aosta

ITALIA

Lombardia

Toscana

Campania

Lazio

Veneto

Liguria

Emilia Romagna

Trentino Alto Adige

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30

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

3.9 Graduatoria delle province italiane per densità dell’offerta alberghiera (letti/kmq)

Province Letti/Kmq Province Letti/Kmq Province Letti/Kmq

1 Rimini 168,1 38 Pescara 7,1 75 Parma 3,4

2 Napoli 53,7 39 Aosta 7,0 76 Caserta 3,3

3 Milano 45,2 40 Crotone 6,8 77 Ogliastra 3,3

4 Venezia 39,0 41 Trapani 6,7 78 Reggio Emilia 2,8

5 Livorno 25,5 42 Ragusa 6,7 79 Ferrara 2,6

6 Roma 24,9 43 Brindisi 6,6 80 Reggio Calabria 2,6

7 Ravenna 22,9 44 Cosenza 6,2 81 Nuoro 2,6

8 Vibo-Valentia 20,4 45 Massa-Carrara 5,9 82 L’Aquila 2,5

9 Trieste 20,3 46 Verbania-Cusio-Ossola 5,9 83 Arezzo 2,5

10 Bolzano-Bozen 20,2 47 Sondrio 5,8 84 Macerata 2,3

11 Pistoia 17,7 48 Torino 5,7 85 Pordenone 2,3

12 Forlì-Cesena 17,6 49 Siracusa 5,7 86 Lodi 2,1

13 Savona 16,7 50 Belluno 5,6 87 Terni 2,1

14 Trento 15,0 51 Cagliari 5,5 88 Cuneo 2,0

15 Gorizia 14,5 52 Palermo 5,5 89 Rovigo 1,9

16 Verona 14,0 53 Latina 5,3 90 Carbonia-Iglesias 1,8

17 Monza e Brianza 13,7 54 Prato 5,3 91 Pavia 1,7

18 Lucca 13,4 55 Udine 5,2 92 Alessandria 1,7

19 Padova 12,9 56 Vicenza 5,0 93 Viterbo 1,6

20 Olbia-Tempio 12,7 57 Bergamo 4,9 94 Campobasso 1,6

21 Firenze 12,6 58 Pisa 4,9 95 Biella 1,5

22 Ascoli Piceno 11,5 59 Novara 4,8 96 Avellino 1,5

23 Imperia 11,3 60 Modena 4,8 97 Barletta-Andria-Trani 1,4

24 Varese 10,9 61 Grosseto 4,3 98 Mantova 1,4

25 Lecce 10,6 62 Lecco 4,3 99 Asti 1,4

26 Teramo 10,5 63 Taranto 4,3 100 Piacenza 1,4

27 Messina 9,8 64 Fermo 4,2 101 Potenza 1,4

28 Genova 9,7 65 Foggia 4,1 102 Cremona 1,4

29 Como 9,5 66 Sassari 4,1 103 Oristano 1,3

30 La Spezia 8,7 67 Matera 4,1 104 Benevento 1,1

31 Ancona 8,6 68 Frosinone 4,1 105 Vercelli 1,0

32 Pesaro e Urbino 8,1 69 Agrigento 4,0 106 Caltanisetta 1,0

33 Brescia 8,1 70 Perugia 3,9 107 Rieti 0,9

34 Salerno 7,6 71 Bari 3,8 108 Isernia 0,9

35 Catanzaro 7,6 72 Catania 3,8 109 Medio Campidano 0,8

36 Siena 7,5 73 Treviso 3,7 110 Enna 0,5

37 Bologna 7,5 74 Chieti 3,6 ITALIA 7,4

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31

DATATUR

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* vedi nota grafico 3.2

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

3.10 Graduatoria delle province italiane per valore dell’indice sintetico di composizione dell’offerta alberghiera*

3.11 L’offerta ricettiva: confronto tra comparto alberghiero ed extralberghiero

Tipologie Esercizi Peso % Var. %

Letti Peso %Var. % Dim. media

14/00 14/00 2014 2000Esercizi alberghieri 33.290 21,0 -0,2 2.241.239 46,2 20,9 67,3 55,6

Esercizi extralberghieri 125.122 79,0 49,2 2.608.193 53,8 26,9 20,8 24,5

TOTALE 158.412 100,0 35,1 4.849.432 100,0 24,0 31,3 33,4

Province Indice di comp. Province Indice di comp. Province Indice di comp.

1 Taranto 96,5 38 Foggia 83,6 75 Frosinone 77,4

2 Brindisi 95,2 39 Trapani 83,4 76 L’Aquila 77,1

3 Cagliari 95,0 40 Venezia 83,2 77 Aosta 77,0

4 Olbia-Tempio 93,8 41 Brescia 83,2 78 Terni 76,9

5 Siracusa 92,1 42 Pistoia 83,0 79 Macerata 76,8

6 Milano 91,9 43 Siena 82,9 80 Reggio Emilia 76,8

7 Bari 91,9 44 Como 82,8 81 Pordenone 76,8

8 Agrigento 91,1 45 Benevento 82,6 82 Imperia 76,4

9 Padova 90,9 46 Genova 82,0 83 Chieti 76,4

10 Ogliastra 90,5 47 Pescara 81,5 84 Belluno 76,3

11 Prato 90,3 48 Lodi 81,4 85 Rovigo 76,1

12 Napoli 90,0 49 Carbonia-Iglesias 81,3 86 Alessandria 76,1

13 Roma 90,0 50 Verbania-Cusio-Ossola 80,9 87 Ferrara 76,1

14 Messina 89,9 51 Avellino 80,8 88 Trento 76,0

15 Matera 89,3 52 Isernia 80,8 89 Teramo 75,8

16 Crotone 88,6 53 Parma 80,8 90 Ascoli Piceno 75,7

17 Caltanisetta 88,6 54 Viterbo 80,4 91 Udine 75,7

18 Firenze 88,5 55 Vibo-Valentia 80,3 92 Forlì-Cesena 75,2

19 Varese 88,5 56 Rieti 80,1 93 Cuneo 74,7

20 Ragusa 88,3 57 Biella 80,0 94 Vicenza 74,7

21 Reggio Calabria 87,9 58 Torino 79,9 95 Bolzano-Bozen 74,7

22 Cremona 87,7 59 Bergamo 79,7 96 Mantova 74,4

23 Sassari 87,2 60 Lucca 79,5 97 Piacenza 74,0

24 Nuoro 87,1 61 Livorno 79,4 98 Medio Campidano 73,9

25 Treviso 86,9 62 Arezzo 79,3 99 Sondrio 73,9

26 Catania 86,5 63 Campobasso 79,0 100 Lecco 73,5

27 Oristano 86,3 64 Asti 78,9 101 Pesaro e Urbino 72,4

28 Lecce 86,2 65 Grosseto 78,7 102 Rimini 72,2

29 Salerno 86,1 66 Modena 78,4 103 Vercelli 71,9

30 Cosenza 86,1 67 Verona 78,2 104 Pavia 71,5

31 Caserta 86,0 68 Potenza 78,0 105 Savona 71,4

32 Catanzaro 85,7 69 Gorizia 78,0 106 La Spezia 70,5

33 Pisa 84,6 70 Ravenna 78,0 107 Massa-Carrara 70,0

34 Bologna 84,6 71 Trieste 77,9 108 Barletta-Andria-Trani 66,1

35 Palermo 84,6 72 Latina 77,8 109 Monza e Brianza 50,2

36 Enna 84,5 73 Perugia 77,8 110 Fermo 24,5

37 Novara 84,0 74 Ancona 77,8 ITALIA 81,9

Page 33: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

32

Federalberghi

Fonte: Istat* Le country house e gli alloggi del turismo rurale dal 2012 non sono più rilevati insieme agi agriturismi, ma sono inseriti nella tipologia di alloggio di cui sono una specificazione

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

3.12 Letti negli alberghi e nelle diverse tipologie di esercizi extralberghieri(valori assoluti e variazioni % rispetto all’anno precedente)

3.13 Incidenza percentuale dell’offerta alberghiera ed extralberghiera sull’offerta ricettiva regionale totale

23,8

29,1

30,5

33,1

35,9

36,2

42,5

42,7

43,7

46,2

46,7

51,9

53,2

53,3

54,4

56,8

59,7

60,0

60,6

61,5

66,3

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0

Marche

Friuli Venezia Giulia

Veneto

Umbria

Toscana

Puglia

Liguria

Valle d'Aosta

Piemonte

ITALIA

Abruzzo

Molise

Sardegna

Lazio

Calabria

Lombardia

Campania

Basilicata

Trentino Alto Adige

Sicilia

Emilia Romagna

Letti alberghi % Letti esercizi extralberghieri %

Il movimento dei turisti

Anni Alberghi Agriturismi* Campeggi evillaggi turistici

Altri esercizi extralberghieri

val. ass. var. % val. ass. var. % val. ass. var. % val. ass. var. %

2000 1.854.101 - 77.171 - 1.314.010 - 664.716 -

2001 1.891.281 2,0 88.993 15,3 1.327.103 1,0 716.953 7,9

2002 1.929.544 2,0 102.981 15,7 1.329.274 0,2 737.786 2,9

2003 1.969.495 2,1 111.066 7,9 1.343.134 1,0 734.926 -0,4

2004 1.999.729 1,5 123.392 11,1 1.327.588 -1,2 754.868 2,7

2005 2.028.452 1,4 139.954 13,4 1.344.242 1,3 837.885 11,0

2006 2.087.010 2,9 155.107 10,8 1.357.208 1,0 899.585 7,4

2007 2.142.786 2,7 168.595 8,7 1.331.879 -1,9 842.321 -6,4

2008 2.201.838 2,8 191.099 13,3 1.360.935 2,2 895.178 6,3

2009 2.228.639 1,2 194.115 1,6 1.324.381 -2,7 853.224 -4,7

2010 2.253.342 1,1 215.707 11,1 1.353.729 2,2 876.074 2,7

2011 2.252.636 -0,03 224.114 3,9 1.366.836 1,0 898.152 2,5

2012 2.250.704 -0,1 226.538 1,1 1.358.044 -0,6 927.315 3,2

2013 2.233.823 -0,8 235.559 4,0 1.328.079 -2,2 930.719 0,4

2014 2.241.239 0,3 244.352 3,7 1.409.289 6,1 954.552 2,6

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Il movimento dei turisti

4.1 Le dinamiche di lungo periodo della domanda alberghiera

4.2 Presenze alberghiere

4.3 La domanda alberghiera

4.4 Domanda alberghiera per tipo di località

4.5 Presenze di clienti stranieri negli esercizi alberghieri

4.6 Presenze negli esercizi alberghieri delle regioni italiane: le dinamiche nel breve e nel medio periodo

4.7 Presenze alberghiere per regione

4.8 Alcuni indicatori dei flussi turistici alberghieri nelle regioni italiane

4.9 Flussi turistici dai principali mercati europei diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane

4.10 Flussi turistici dai principali mercati extraeuropei diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane

4.11 Graduatoria delle province italiane per tasso di variazione delle presenze alberghiere

4.12 Domanda turistica: confronto tra comparto alberghiero ed extralberghiero

4.13 Presenze negli alberghi e negli esercizi extralberghieri

4.14 Presenze negli alberghi e negli esercizi extralberghieri per tipologia di clientela

4.15 Distribuzione delle presenze alberghiere ed extralberghiere per mese

4.16 Incidenza percentuale delle presenze alberghiere sul totale delle presenze regionali

4.17 Le dinamiche recenti - presenze totali per residenza dei clienti

4.18 Le dinamiche recenti - presenze totali per tipologia di struttura

4.19 Le dinamiche recenti - presenze alberghiere per residenza dei clienti

4.20 Le dinamiche recenti - presenze extralberghiere per residenza dei clienti

All’interno delle dinamiche di lungo periodo della domanda alberghiera, tendenzialmente cre-scenti dai primi anni ’50 ad oggi, emergono due periodi di eccellenti performance: il primo, tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ‘70, coincidente con gli anni del “miracolo economico” del Paese e il secondo, a metà degli anni ’90, quando la forte svalutazione della lira rese più competitiva l’Ita-lia, favorendola rispetto a destinazioni turistiche concorrenti. Focalizzando l’attenzione sugli anni successivi al 2000 (graf.4.2), dopo una fase di stallo nel biennio 2002-2003 determinata da fattori geo-politici ed economici che hanno inciso negativamente sia sulla domanda estera che su quella interna, i flussi turistici alberghieri hanno conosciuto un periodo di crescita sostenuta e ininterrot-ta fino al 2007, grazie soprattutto alle eccellenti performance della componente estera. Gli anni più recenti hanno visto i flussi turistici alberghieri contrarsi nel biennio 2008-2009 a seguito della forte crisi economica, recuperare nel biennio successivo, e calare nuovamente a partire dal 2012 per effetto della nuova ondata recessiva.

La seconda fase di recessione dell’economia italiana ha generato ricadute negative sulle perfor-mance degli alberghi: nel 2012 e 2013 gli effetti della congiuntura economica sfavorevole hanno determinato una contrazione dei flussi di clientela, mentre nel corso del 2014 si sono limitati a frenarne la crescita, soprattutto in termini di permanenza. A fronte di un incremento dell’1,9% degli arrivi, nel 2014 le presenze alberghiere sono rimaste infatti sostanzialmente le stesse del 2013, registrando un irrisorio +0,1%. In linea con i trend dell’anno precedente, questo dato è stato la risultante di andamenti diversi delle due componenti della domanda (graf.4.2): in calo quella italiana, su cui la crisi economica ha continuato ad esercitare le sue pressioni, e in aumento quella estera, che però ha registrato un incremento più contenuto rispetto agli anni precedenti, risenten-do delle debolezze in alcuni bacini d’origine. Tra i nuovi mercati emergenti, ad esempio, mentre è continuata la vertiginosa crescita della Cina (+23,5%), sono calati i flussi provenienti dalla Russia (-5,5%) dove nel 2014 si sono palesati con più evidenza i segnali di un rallentamento dell’econo-mia. La frenata del ciclo economico ha presumibilmente inciso anche sulle performance negative di alcuni mercati “tradizionali”, come il Giappone (-7,3%) e la Francia (-0,9%), mentre il calo dei turisti tedeschi è da attribuirsi alla preferenza da essi accordata ad altre mete europee, soprat-tutto Grecia e Croazia. Da segnalare, inoltre, la forte crescita dei turisti provenienti dalla Polonia (+10,6%), spiegabile con la santificazione di Papa Giovanni Paolo II che ha attirato in Italia molti suoi compatrioti, e le buone performance di Spagna (+5%), Regno Unito (+4%) e Stati Uniti (+2,1%). L’analisi più dettagliata del comparto alberghiero (tab.4.3) mette in evidenza risultati positivi, anche nel 2014, per gli esercizi di categoria elevata che, in linea con i due anni precedenti, hanno saputo contrastare le dinamiche economiche recessive. Gli alberghi delle categorie medio basse hanno in-vece continuato a soffrire i contraccolpi della crisi. Con riferimento alle diverse tipologie di località (tab.4.4), soddisfacenti sono stati i risultati degli alberghi delle città d’arte, che hanno continuato a beneficiare della crescita del turismo straniero. Positivi, anche se di più modesta entità, pure i risultati delle strutture delle località marine. Ancora in difficoltà nel riemergere completamente dalla crisi sono risultati invece gli alberghi delle località montane, lacuali e termali.A livello territoriale disaggregato, le dinamiche registrate dalle regioni italiane nel 2014 si pre-sentano diversificate (graf.4.6): mentre gran parte di esse, tra cui spiccano Basilicata, Molise e Sardegna, hanno mostrato segnali di recupero rispetto al biennio precedente, altre hanno con-tinuato a patire gli effetti della crisi, facendo registrare cali delle presenze. L’articolazione delle presenze alberghiere regionali per principali paesi di provenienza (graf.4.9 e graf.4.10) consente di evidenziare come nel 2014 i turisti tedeschi si siano prevalentemente indirizzati verso Trentino Alto Adige e Veneto, i britannici verso Lazio, Veneto e Campania, i francesi verso Sicilia, Veneto e Lazio. Con riferimento ai principali mercati extraeuropei, i turisti statunitensi che alloggiano in albergo hanno scelto prevalentemente il Lazio, mentre i cinesi hanno privilegiato Veneto, Lom-bardia e Toscana.

Il confronto tra esercizi alberghieri ed extralberghieri per il 2014 (tab.4.12) mostra un situazione leggermente migliore per questi ultimi: a fronte della sostanziale stazionarietà delle presenze al-berghiere, quelle extralberghiere sono aumentate dello 0,7%, mentre gli arrivi, cresciuti dell’1,9% negli alberghi, sono aumentati del 5,1% negli esercizi complementari.

Con riferimento al 2015, i dati, ancora provvisori, delineano un progressivo miglioramento per il turismo italiano: l’uscita del Paese dalla fase recessiva sembrerebbe dunque aver inciso po-sitivamente anche sui trend del settore. I dati provvisori dell’Istat relativi ai primi tre trimestri dell’anno scorso (graf.4.17) evidenziano un aumento delle presenze totali dell’1,9%, equamente distribuito tra clientela italiana e straniera. Le stesse dinamiche positive avrebbero caratterizzato il comparto alberghiero (graf.4.19) dove, dopo anni di contrazione, sarebbe stata la domanda domestica a guidare la ripresa con un incremento delle presenze del 2,2%, a fronte di un + 1,7% delle presenze straniere.

33

DATATUR

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34

Federalberghi

90,0

95,0

100,0

105,0

110,0

115,0

120,0

125,0

130,0

135,0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Italiani Stranieri Totale

Fonte: Sesto Rapporto sul sistema alberghiero in Italia e Istat

Fonte: Istat

4.1 Le dinamiche di lungo periodo della domanda alberghiera

0

100

200

300

400

500

600

1953 1960 1970 1980 1990 2000 2014

Arrivi Presenze

numeri indice 1953=100valori assoluti

Arrivi Presenze Perm.(migliaia) (migliaia) media

1953 17.219 49.456 2,91960 20.550 74.522 3,61970 29.890 125.366 4,21980 40.220 165.498 4,11990 51.700 191.065 3,72000 66.760 233.613 3,52014 84.240 254.941 3,0

4.2 Presenze alberghiere

Italiani Stranieri Totale

2001 1,6 3,2 2,3

2002 -3,8 -2,5 -3,2

2003 1,4 -4,0 -0,9

2004 1,2 3,4 2,1

2005 1,0 5,1 2,7

2006 1,6 5,6 3,3

2007 0,7 4,8 2,4

2008 -0,1 -2,2 -1,1

2009 -1,0 -3,3 -2,0

2010 -0,2 4,4 1,8

2011 0,3 7,6 3,5

2012 -5,0 2,2 -1,7

2013 -3,4 3,0 -0,3

2014 -0,7 0,8 0,1

numeri indice 2000=100 var. % su annoprecedente

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35

DATATUR

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori** Residenze turistico-alberghiere

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

4.3 La domanda alberghiera

4.4 Domanda alberghiera per tipo di località

Categorie Arrivi* (migliaia)

Var. % 14/13

Var. % 14/00

Presenze* (migliaia)

Var. % 14/13

Var. % 14/00

Perm. media2014 2000

% Presenze straniere2014 2000

5 e 5L stelle 3.120 5,1 111,0 9.520 3,4 112,9 3,1 3,0 72,3 72,6

4 stelle 38.380 3,8 89,9 102.770 2,3 82,7 2,7 2,8 56,5 53,1

3 stelle + R.T.A.** 36.154 0,8 11,1 121.776 -0,8 -0,8 3,4 3,8 43,7 38,3

2 stelle 5.031 -3,0 -45,2 16.042 -6,0 -55,3 3,2 3,9 43,4 33,7

1 stella 1.555 -5,1 -53,4 4.834 -7,1 -66,1 3,1 4,3 44,8 35,1

TOTALE 84.240 1,9 26,2 254.941 0,1 9,1 3,0 3,5 50,0 41,6

LOCALITÀ Arrivi* (migliaia)

Var. % 14/13

Var. % 14/00

Presenze* (migliaia)

Var. % 14/13

Var. % 14/00

Perm. media2014 2000

% Presenze straniere2014 2000

LOCALITÀ DI INTERESSE TURISTICO

Città di interesse storico e artistico 32.243 1,1 34,0 74.473 1,7 25,2 2,3 2,5 63,9 56,3

Località montane 8.088 0,7 30,1 34.277 -2,1 9,0 4,2 5,1 49,2 38,4

Località lacuali 4.009 1,6 37,2 13.356 -0,7 20,8 3,3 3,8 80,4 72,6

Località marine 16.910 3,7 12,4 69.422 0,2 -3,3 4,1 4,8 38,6 33,2

Località termali 3.251 3,2 9,6 10.867 -0,4 -23,7 3,3 4,8 44,2 39,2

Località collinari e di interesse vario 3.029 2,6 33,1 9.029 -0,4 14,9 3,0 3,5 58,9 52,4

Totale 67.530 1,9 26,3 211.424 0,2 7,9 3,1 3,7 53,0 44,5

ALTRE LOCALITÀ

Capoluoghi di provincia n. a. c. (a) 1.882 -1,1 -29,4 4.838 1,0 -24,0 2,6 2,4 30,4 29,1

Comuni n. a. c. (b) 14.828 2,6 39,6 38.678 -0,8 23,2 2,6 3,0 35,8 26,2

Totale 16.710 2,2 25,8 43.516 -0,6 15,3 2,6 2,8 35,2 26,7

TOTALE GENERALE 84.240 1,9 26,2 254.940 0,1 9,1 3,0 3,5 50,0 41,6

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36

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

Fonte: Istat* I dati del 2013 del Lazio sono quelli dell’ultimo anno precedente disponibile.

4.5 Presenze di clienti stranieri negli esercizi alberghieri

4.6 Presenze negli esercizi alberghieri delle regioni italiane*: le dinamiche nel breve periodo (var. % 14/13 - asse verticale) e nel medio periodo (var. % 14/00 - asse orizzontale)

Paesi di provenienza Presenze (migliaia) Var. % 14/13 Var. % 14/00 Peso % 2014 Peso % 2000Germania 30.490 -0,8 -4,8 24,9 32,9Usa 10.019 2,1 18,2 7,9 8,7Regno Unito 9.614 4,0 17,2 7,5 8,4Francia 8.948 -0,9 20,8 7,0 7,6Svizzera 6.264 0,4 37,8 4,9 4,7Russia 5.906 -5,5 455,0 4,6 1,1Austria 5.706 2,2 13,0 4,5 5,2Spagna 3.933 5,0 39,4 3,1 2,9Belgio 3.225 -4,2 29,6 2,5 2,6Paesi Bassi 3.147 -2,5 27,7 2,5 2,5Cina 3.134 23,5 413,3 2,5 0,6Polonia 2.715 10,6 99,0 2,1 1,4Giappone 2.380 -7,3 -26,1 1,9 3,3Svezia 1.858 0,3 60,4 1,5 1,2Australia 1.736 -1,3 114,7 1,4 0,8Canada 1.603 0,5 85,9 1,3 0,9Brasile 1.598 1,7 109,6 1,3 0,8Rep. Ceca 1.587 -0,4 131,4 1,2 0,7Romania 1.536 2,4 n.d. 1,2 n.d.Danimarca 1.320 -4,2 58,7 1,0 0,9Altri paesi 20.656 1,9 66,8 16,2 12,7Totale 127.374 0,8 31,0 100,0 100,0

ITALIA

Sardegna

Sicilia

Calabria

Basilicata

PugliaCampania

Molise

Abruzzo

Lazio

Marche

Umbria

Toscana

E. RomagnaFriuli V.G.

Veneto

Trentino A.A.

LombardiaLiguria

V. d'Aosta

Piemonte

13,0

11,0

9,0

7,0

5,0

3,0

1,0

1,0

3,0

5,0

7,0

35,0 15,0 5,0 25,0 45,0 65,0 85,0

Var. % 14/00

Var. % 14/13

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37

DATATUR

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

(1) presenze straniere negli alberghi/tot. presenze negli alberghi*100(2) Rapporto di concentrazione di Gini. E’ un indice che offre una misura della concentrazione di variabili quantitative trasferibili, come le presenze (trasferibili da un mese all’altro), il cui valore varia tra 0 (equidistribuzione) e 1 (massima concentrazione)

4.7 Presenze alberghiere per regione

4.8 Alcuni indicatori dei flussi turistici alberghieri nelle regioni italiane

0 10.000.000 20.000.000 30.000.000

Molise

Basilicata

Valle d'Aosta

Umbria

Friuli V.G.

Abruzzo

Marche

Calabria

Puglia

Sardegna

Piemonte

Liguria

Sicilia

Campania

Toscana

Lazio

Lombardia

E. Romagna

Veneto

Trentino A.A.

RegioniPresenze

alberghiereper 1000 abitanti

Presenze alberghiere per Kmq.

Grado d’interna-zionalità (1)

Permanenzamedia

Indice distagionalità (2)

Distribuzione %nei 5 e 4

stelle

Distribuzione %nei 3stelle

Distribuzione %nei 2 e 1

stella

Piemonte 1.915 334 37,6 2,5 0,11 38,7 54,0 7,3

Valle d’Aosta 16.909 666 44,7 3,1 0,38 25,3 62,1 12,6

Liguria 1.598 1.709 57,7 2,9 0,37 27,8 56,7 15,5

Lombardia 4.819 1.114 59,8 2,1 0,12 55,4 39,1 5,5

Trentino-Alto-Adige 11.264 2.475 66,0 4,3 0,30 27,9 60,6 11,5

Veneto 9.692 1.621 54,0 2,7 0,30 47,2 43,7 9,1

Friuli-Venezia-Giulia 2.655 475 41,3 2,6 0,36 34,2 55,8 10,1

Emilia-Romagna 6.366 1.262 27,5 3,5 0,52 25,2 64,2 10,6

Toscana 6.126 999 56,0 2,7 0,30 46,7 46,3 7,0

Umbria 3.441 364 31,9 1,9 0,24 35,0 52,4 12,6

Marche 3.432 569 21,0 3,6 0,48 25,7 64,9 9,5

Lazio 4.403 1.502 71,1 2,8 0,11 53,4 35,3 11,2

Abruzzo 3.000 371 13,1 3,6 0,44 25,7 65,8 8,5

Molise 912 65 11,3 2,3 0,27 51,0 41,3 7,7

Campania 2.556 1.103 47,8 3,6 0,33 64,5 32,3 3,2

Puglia 1.993 421 21,3 3,3 0,51 60,0 38,0 2,0

Basilicata 2.521 146 11,8 3,2 0,50 48,8 46,2 5,0

Calabria 3.143 412 22,3 5,2 0,63 51,9 45,6 2,5

Sicilia 2.377 471 49,5 3,2 0,41 58,7 38,0 3,4

Sardegna 5.046 348 48,1 4,6 0,63 65,0 33,9 1,1

ITALIA 4.194 846 50,0 3,0 0,30 44,0 47,8 8,2

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38

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2014 (migliaia)

4.9 Flussi turistici dai principali mercati europei diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane (presenze)

Page 40: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

39

DATATUR

4.10 Flussi turistici dai principali mercati extraeuropei diretti negli esercizi alberghieri delle regioni italiane (presenze)

Fonte: Istat, dati relativi al 2014 (migliaia)

Page 41: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

40

Federalberghi

Fonte: Istat

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

4.11 Graduatoria delle province italiane per tasso di variazione delle presenze alberghiere

4.12 Domanda turistica: confronto tra comparto alberghiero ed extralberghiero

Province Var.% 14/13 Province Var.% 14/13 Province Var.% 14/13

1 Isernia 27,0 38 Piacenza 2,0 75 Biella -1,3

2 Ragusa 18,7 39 Padova 2,0 76 Trapani -1,7

3 Potenza 16,7 40 Matera 1,9 77 Pistoia -1,9

4 Oristano 16,0 41 Messina 1,7 78 Lecce -2,0

5 Terni 13,8 42 Rovigo 1,7 79 Udine -2,3

6 Medio Campidano 13,2 43 Trieste 1,6 80 Vicenza -2,4

7 Novara 11,5 44 Foggia 1,5 81 Bolzano / Bozen -2,4

8 Enna 10,8 45 Venezia 1,4 82 Rimini -3,1

9 Sassari 9,6 46 Roma 1,3 83 Frosinone -3,2

10 Asti 9,0 47 Caltanissetta 1,3 84 Vibo Valentia -3,2

11 Ascoli Piceno 9,0 48 Savona 1,2 85 Caserta -3,7

12 Macerata 8,5 49 Ravenna 1,2 86 Pordenone -3,7

13 Olbia-Tempio 8,5 50 Napoli 1,1 87 Belluno -3,9

14 Parma 8,3 51 Milano 1,0 88 Verbano-Cusio-Ossola -4,0

15 Monza e della Brianza 7,9 52 Livorno 0,7 89 Gorizia -4,3

16 Salerno 7,2 53 Valle d’Aosta / Vallée d’Aoste 0,7 90 Cosenza -4,4

17 Brindisi 7,1 54 Crotone 0,7 91 Imperia -5,4

18 Catania 6,7 55 Verona 0,6 92 Lecco -5,5

19 La Spezia 6,6 56 Bologna 0,6 93 Prato -5,6

20 Agrigento 5,9 57 Ancona 0,4 94 Carbonia-Iglesias -6,1

21 Massa-Carrara 5,7 58 Cuneo 0,3 95 Alessandria -6,3

22 Ogliastra 5,2 59 Genova 0,1 96 Benevento -7,1

23 Torino 5,1 60 Taranto 0,1 97 Grosseto -7,4

24 Vercelli 4,7 61 Catanzaro 0,0 98 Pavia -7,9

25 Pisa 4,4 62 Viterbo 0,0 99 Reggio di Calabria -8,6

26 Mantova 4,2 63 Rieti 0,0 100 Arezzo -8,9

27 Varese 4,0 64 Lucca -0,0 101 Modena -9,0

28 Treviso 3,9 65 Pesaro e Urbino -0,1 102 Chieti -9,5

29 Siracusa 3,3 66 Barletta-Andria-Trani -0,1 103 Cremona -9,6

30 Firenze 3,1 67 Ferrara -0,4 104 Teramo -10,0

31 Bergamo 2,8 68 Campobasso -0,5 105 Latina -10,2

32 Bari 2,7 69 Cagliari -0,6 106 Palermo -10,4

33 Avellino 2,5 70 Brescia -0,7 107 Pescara -10,9

34 Siena 2,5 71 Trento -0,8 108 Nuoro -11,7

35 Perugia 2,4 72 Como -0,9 109 L’Aquila -21,0

36 Lodi 2,2 73 Fermo -1,0 110 Reggio nell’Emilia -26,7

37 Forlì-Cesena 2,2 74 Sondrio -1,0 ITALIA -0,1

Tipologie Arrivi(migliaia)

Peso %

Var. % 14/13

Var. %14/00

Presenze (migliaia)

Peso %

Var. % 14/13

Var. % 14/00

Perm. media2014 2000

% Presenze straniere

2014 2000

Indice di stagionalità*2014 2000

Esercizi alberghieri 84.240 79,1 1,9 26,2 254.941 67,5 0,1 9,1 3,0 3,5 50,0 41,6 0,30 0,28

Esercizi extralberghieri 22.312 20,9 5,1 68,1 122.829 32,5 0,7 16,7 5,5 7,9 48,4 41,0 0,55 0,63

TOTALE 106.552 100,0 2,6 33,1 377.771 100,0 0,3 11,5 3,5 4,2 49,4 41,4 0,38 0,39

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41

DATATUR

Fonte: Istat

4.13 Presenze negli alberghi e negli esercizi extralberghieri (migliaia)

4.14 Presenze negli alberghi e negli esercizi extralberghieri per tipologia di clientela(numeri indice 2000=100)

Fonte: Istat

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Alberghi Esercizi extralberghieri

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

140,0

150,0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Presenze di italiani alb. Presenze di stranieri alb. Presenze totali alb.

Presenze di italiani extralb. Presenze di stranieri extralb. Presenze totali extralb.

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42

Federalberghi

Fonte: Istat

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

4.15 Distribuzione delle presenze alberghiere ed extralberghiere per mese(composizione %)

4.16 Incidenza percentuale delle presenze alberghiere sul totale delle presenze regionali

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

gennaio

febbra

io

marzo

aprile

magg

io

giugn

olugli

o

agosto

sette

mbre

ottobre

novem

bre

dicem

bre

Alberghi 2014 Es. extralberghieri 2014 Alberghi 2000 Es. extralberghieri 2000

46,9

48,2

49,1

52,6

53,3

61,4

63,6

65,0

67,5

68,3

68,8

69,3

72,773,9

76,9

77,5

80,0

80,1

81,4

83,0

84,1

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0

Marche

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Umbria

Toscana

Puglia

Abruzzo

Piemonte

ITALIA

Molise

Liguria

Basilicata

Valle d'Aosta

Sardegna

Trentino Alto Adige

Lombardia

Emilia Romagna

Calabria

Sicilia

Campania

Lazio

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43

DATATUR

4.17 Le dinamiche recenti - presenze totali per residenza dei clienti (variazioni % sullo stesso trimestre dell’anno precedente)

3,8

2,0

0,2

2,6

0,6

3,5

2,1

4,6

0,10,4

3,8

1,41,7

4,3

1,0

0,10,4

1,0

2,7

2,1 2,13,0

2,0

1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

I II III IV I(a) II(a) III(a)

2014 2015

Italiani

Stranieri

Totale

var.% I III trim 2015/2014Italiani Stranieri Totale+1,8 +1,9 +1,9

4.18 Le dinamiche recenti - presenze totali per tipologia di struttura (variazioni % sullo stesso trimestre dell’anno precedente)

3,6

1,2

0,00,3

1,3

2,8

3,1

5,9

0,8

0,8 1,1

0,3

2,4

4,3

1,0

0,1 0,41,0

2,7

1,9 2,1

4,0

3,0

2,0

1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

I II III IV I(a) II(a) III(a)

2014 2015

Alberghieri

Extralberghieri

Totale

var.% I III trim 2015/2014Alberghieri Extralberghieri Totale

+1,9 +1,8 +1,9

Fonte: Istat(a) dati provvisori

Fonte: Istat(a) dati provvisori

Page 45: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

44

Federalberghi

Il turismo internazionalee la bilancia turistica

4.19 Le dinamiche recenti - presenze alberghiere per residenza dei clienti (variazioni % sullo stesso trimestre dell’anno precedente)

2,0

3,4

2,4

0,1

0,9

1,3

3,6

1,7

3,6

0,3

0,2

1,61,4

1,9

1,9

1,2

0,00,3

1,3

2,8

3,6

3,0

2,0

1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

I II III IV I(a) II(a) III(a)

2014 2015 (a)

Italiani

Stranieri

Totale

var.% I III trim 2015/2014Italiani Stranieri Totale+2,2 +1,7 +1,9

4.20 Le dinamiche recenti - presenze extralberghiere per residenza dei clienti (variazioni % sullo stesso trimestre dell’anno precedente)

2,3

4,7

1,5 1,2

9,0

0,8

3,4

4,3

6,9

0,2

3,5

16,9

1,3 1,4

3,1

0,8

0,8 1,1 0,3

2,4

5,9

15,0

10,0

5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

I II III IV I(a) II(a) III(a)

2014 2015 (a)

Italiani

Stranieri

Totale

var.% I III trim 2015/2014Italiani Stranieri Totale+1,3 +2,3 +1,8

Fonte: Istat(a) dati provvisori

Fonte: Istat(a) dati provvisori

Page 46: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

5.1 - 5.2 Entrate valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili

5.3 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per stato di residenza

5.4 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per regione visitata

5.5 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per provincia visitata

5.6 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per struttura ricettiva

5.7 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per motivo principale del viaggio

5.8 - 5.9 Uscite valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili

5.10 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per stato visitato

5.11 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per struttura ricettiva

5.12 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per motivo principale del viaggio

5.13 Bilancia turistica dell’Italia

Le positive performance del turismo internazionale nel 2015 hanno avuto ricadute favorevo-li sul turismo incoming dell’Italia e sulle sue entrate turistiche. Lo mette in evidenza l’analisi dell’andamento della bilancia turistica, aggiornato con cadenza mensile dalla Banca d’Italia (graf.5.2). Secondo questi dati relativi all’anno scorso, ma ancora provvisori, alla crescita del biennio 2013-2014, mantenutasi su livelli più modesti di quella registrata a livello internaziona-le, ha fatto seguito nel 2015 un incremento più consistente delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia, aumentate del 4,5% rispetto all’anno precedente.A tale aumento hanno contribuito, seppure in maniera differenziata, buona parte dei principali mercati di origine esteri (graf.5.3). Tra questi, hanno registrato ottime performance Australia (+17,3%), Regno Unito (+13,6%) e Francia (+10,2%). In buona crescita, seppure in forma più moderata, anche le spese dei turisti tedeschi (+6,9%) e statunitensi (+7,2%). Sul fronte oppo-sto, un vero e proprio crollo è stato rilevato per le entrate turistiche provenienti dalla Russia, calate del 35,4% nel corso dell’anno, conseguenza della pesante fase recessiva in cui è entrata l’economia del paese e delle tensioni internazionali che lo riguardano. Tali aspetti preoccupano non poco visto il rilevante peso assunto dal mercato russo negli ultimi anni sui flussi in entrata nel nostro paese. A registrare una netta caduta sono state anche le entrate turistiche dal Belgio (-16,5%) e dall’Olanda (-11,4%), seguite a distanza da quelle generate dall’Austria (-1,5%).La graduatoria dei mercati esteri che hanno prodotto le maggiori entrate turistiche nel nostro paese continua a vedere ai primi posti Germania, Stati Uniti e Francia, ma cambia notevolmen-te se si prende in considerazione la spesa media pro capite giornaliera: anche nel 2015 sono stati i viaggiatori giapponesi quelli che mediamente hanno speso di più durante il loro soggior-no in Italia (169 euro), seguiti da russi (146 euro) e statunitensi (145).

A livello territoriale disaggregato, Molise, Campania, Sicilia e Trentino Alto Adige sono le regioni dove maggiore è stata, nel 2015, la crescita delle spese dei viaggiatori stranieri (graf.5.4); le fles-sioni maggiori hanno invece interessato Basilicata, Emilia Romagna ed Umbria. Lazio e Lombar-dia si sono confermate, anche nel 2015, le regioni verso cui affluisce la maggior parte dei flussi valutari generati dal turismo, attirando rispettivamente il 18,4% e il 17,3% delle entrate turisti-che dall’estero. Il Lazio rimane anche la regione in cui la spesa media giornaliera pro capite dei viaggiatori stranieri è più elevata, 127 euro, seguita da Campania con 116 euro, e Toscana con 112 euro. La Lombardia, dopo aver occupato per anni il secondo posto in questa graduatoria, è scesa al quarto, con una spesa media giornaliera pro capite di 108 euro. Il dettaglio provinciale mostra come la maggior parte della spesa degli stranieri si sia indirizzata, anche lo scorso anno, verso poche provincie (graf.5.5), con Roma sempre nettamente al primo posto (17,9%), seguita a distanza da Milano (10%). Nel 2015 le spese dei viaggiatori stranieri che hanno scelto di alloggiare negli alberghi e nei vil-laggi turistici hanno contribuito per il 61,7% all’attivo della bilancia turistica dell’Italia, crescen-do del 6,9% rispetto al 2014 (graf.5.6). I turisti che hanno soggiornato in alberghi e villaggi sono anche quelli che mediamente hanno speso di più, sostenendo una spesa pro capite di circa 153 euro al giorno. Considerando, invece, le principali motivazioni al viaggio (graf.5.7), nel 2015 si è assistito ad un consistente aumento delle entrate turistiche legate al turismo termale (+47,9%) e ai viaggi di nozze (+45%). Positivo, anche se di minore entità (+6,1%), è stato l’incremento delle spese dei turisti stranieri che hanno scelto l’Italia con la motivazione principale di trascor-rervi un periodo di vacanza e che continuano a rappresentare la netta maggioranza. Sul fronte opposto, si è registrato un forte calo delle entrate turistiche legate a motivi religiosi (-47,2%), con un brusco capovolgimento rispetto all’exploit del 2014. In calo anche le spese degli stranieri venuti in Italia per motivi di studio (-15,8%).L’analisi dei flussi valutari in uscita della bilancia turistica (graf.5.9) evidenzia di nuovo, per il 2015, una crescita delle uscite turistiche dall’Italia (+1,5%), seppure di entità più modesta ri-spetto a quella registrata nel 2014, che aveva segnato un’inversione di tendenza dopo le ripe-tute contrazioni degli anni precedenti. Le spese dei nostri connazionali sono cresciute in gran parte delle principali destinazioni oltrefrontiera (graf.5.10). L’incremento più consistente si è registrato nel Regno Unito (+11,1%), ma si sono incrementate in maniera considerevole anche le spese negli Stati Uniti (+9,1%), che hanno raggiunto la Francia al primo posto nella gradua-toria delle destinazioni verso cui maggiormente si indirizzano le uscite turistiche dell’Italia. In crescita anche le spese nella stessa Francia (+7,8%) e in Svizzera (+7,5). Hanno subito invece una flessione le uscite turistiche verso la Cina (-5,6%), la Germania (-1,6%) e la Spagna (-0,9%).Le diverse dinamiche delle due voci della bilancia turistica italiana, più sostenute per le entrate e più moderate per le uscite, hanno fatto sì che, dopo il calo del 2014, il saldo sia tornato a crescere, passando da 12,5 a 13,7 miliardi, riprendendo il trend crescente che lo aveva caratte-rizzato negli anni precedenti al 2014 (tab.5.13 e graf.5.14).

Il turismo internazionalee la bilancia turistica

45

DATATUR

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46

Federalberghi

5.1 Entrate valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili (valori assoluti in milioni di euro)

5.2 Entrate valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili (variazioni % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500ge

nfeb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

2013 2014 2015*

Fonte: Banca d’Italia* dati provvisori

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

6,0

4,0

2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

Var.% 15/144,5%

Var.% 14/133,6%

Var.% 13/123,1%

2013 2014 2015*

Fonte: Banca d’Italia* dati provvisori

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47

DATATUR

5.3 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per stato di residenza (quote % sul totale)

1,7

1,8

1,9

2,2

2,5

2,8

2,9

3,1

3,2

4,3

6,6

8,2

9,9

12,2

15,3

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0

Belgio

Polonia

Brasile

Giappone

Russia

Canada

Olanda

Australia

Spagna

Austria

Svizzera

Regno Unito

Francia

Stati Uniti

Germania

5.4 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per regione visitata(quote % sul totale)

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)* la spesa media giornaliera si riferisce ai soli viaggiatori stranieri pernottanti

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)* la spesa media giornaliera si riferisce ai soli viaggiatori stranieri pernottanti

2,3

0,1

0,1

0,5

0,5

0,7

0,8

0,9

1,4

1,7

2,6

3,7

4,1

4,3

4,7

5,0

5,3

11,6

14,0

17,3

18,4

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0

Dati non ripartibili

Molise

Basilicata

Abruzzo

Calabria

Umbria

Marche

Valle d'Aosta

Puglia

Sardegna

Friuli Venezia Giulia

Piemonte

Emilia Romagna

Liguria

Sicilia

Trentino Alto Adige

Campania

Toscana

Veneto

Lombardia

Lazio

6,9

Var. %2015/2014

7,2

10,2

13,6

3,6

-1,9

0,5

17,3

-11,4

4,1

-35,4

5,9

6,4

4,5

-16,5

SPESA MEDIA GIORNALIERA* (euro)

Germania 87,0USA 145,0Francia 91,2Regno Unito 109,7Svizzera 100,9Austria 93,3Spagna 77,8Australia 129,5Olanda 87,2Canada 127,7Russia 145,7Giappone 168,8Brasile 137,6Polonia 76,7Belgio 96,7Media tot. stranieri 102,0

7,5

6,8

4,9

3,7

21,9

10,1

11,5

2,2

-15,0

-2,9

0,3

-1,0

-4,5

-4,6

-13,0

8,3

-43,4

34,8

-11,8

8,8

Var. %2015/2014

SPESA MEDIA GIORNALIERA* (euro)Piemonte 87,3Valle d’Aosta 96,5Lombardia 108,2Liguria 95,4Trentino A.A. 93,2Veneto 97,4Friuli V.G. 76,9Emilia Romagna 82,4Toscana 111,9Umbria 80,0Marche 72,9Lazio 127,0Abruzzo 61,9Molise 50,9Campania 116,4Puglia 59,7Basilicata 60,3Calabria 50,8Sicilia 103,7Sardegna 76,4Media tot. stranieri 102,0

-6,7

Quota dei primi 15 paesid’origine = 78,5

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48

Federalberghi

1,7

1,9

2,5

3,3

3,5

4,0

7,0

8,4

10,0

17,9Roma

Milano

Venezia

Firenze

Napoli

Bolzano

Verona

Como

Torino

Brescia

Quota delle prime 10 province = 60,3

5.5 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per provincia visitata (prime 10 province)(quote % sul totale)

5.6 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per struttura ricettiva(quote % sul totale)

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)

6,9 6,0 3,1-10,4 -3,1-15,5 10,5 -7,7-24,3

Var. %2015/2014

7,4

14,4

10,7

7,2

24,0

14,4

-3,5

-2,6

-0,7

-10,0

2,2

0,5

0,9

1,0

1,7

2,7

13,0

16,4

61,7

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0

Altro

Nave (in crociera)

Comunità

Ostello della gioventù

Casa di proprietà

Tenda, roulotte, camper

Ospite di parenti, amici

Casa in affitto

Albergo, Villaggio turistico

Var. %2015/2014

6,9

6,0

3,1

-10,4

-3,1

-15,5

10,5

-7,7

-24,3

SPESA MEDIA GIORNALIERA (euro)

Albergo, villaggio tur. 152,9Casa in affitto 73,8Ospite di parenti, amici 66,7Tenda, roulotte, camper 51,9Casa di proprietà 36,3Ostello della gioventù 75,9Comunità 59,6Nave (crociera) 115,6Altro 73,1Media tot stranieri 102,0

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49

DATATUR

5.8 Uscite valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili(valori assoluti in milioni di euro)

5.7 Spesa dei viaggiatori stranieri in Italia per motivo principale del viaggio(quote % sul totale)

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

2013 2014 2015*

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)* totale viaggiatori stranieri

Fonte: Banca d’Italia* dati provvisori

16,7

1,3

0,2

0,5

0,6

3,0

3,4

9,6

64,8

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0

Lavoro

Altri motivi personali

Motivi religiosi

Cure, terme

Viaggi di nozze

Studio, Corsi

Acquisti, shopping

Visita a parenti e amici

Vacanze

Var. %2015/2014

SPESA MEDIA PER VIAGGIATORE* (euro)

Vacanze 523,1Visita a parenti e amici 401,3Studio, corsi 1.340,8Acquisti, shopping 106,2Viaggi di nozze 1.610,3Motivi religiosi 468,5Cure, terme 421,2Altri motivi personali 223,2Motivi di lavoro 423,8Media tot stranieri 437,3

6,1

2,6

3,8

-15,8

45,0

47,9

-47,2

12,2

2,5

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50

Federalberghi

5.9 Uscite valutarie turistiche dell’Italia: andamenti mensili(variazioni % rispetto allo stesso mese anno precedente)

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

10,0

5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

gen

feb

mar apr

mag giu

lug

ago

set

ott

nov

dic

2013 2014 2015*

Var.% 13/121,0%

Var.% 14/136,9%

Var.% 15/141,5%

5.10 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per stato visitato(quote % sul totale)

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)* la spesa media giornaliera si riferisce ai soli viaggiatori italiani pernottanti

1,9

2,8

2,9

3,8

5,5

6,5

7,3

7,6

10,2

10,2

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0

Slovenia

Grecia

Cina

Austria

Germania

Regno Unito

Svizzera

Spagna

USA

Francia

Quota dei primi 10 paesi di destinazione = 58,7

Var. %2015/2014

7,8

SPESA MEDIA GIORNALIERA* (euro)Francia 57,7USA 121,3Spagna 63,5Svizzera 104,7Regno Unito 79,6Germania 85,8Austria 78,5Cina 83,7Grecia 73,5Slovenia 84,7Media tot italiani 75,4

8,3

-0,9

7,5

11,1

-1,6

2,7

-5,6

0,3

7,1

Fonte: Banca d’Italia* dati provvisori

Page 52: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

51

DATATUR

5.11 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per struttura ricettiva(quote % sul totale)

2,4

0,4

1,0

1,1

1,8

2,1

15,9

17,3

57,9

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

Altro

Nave (in crociera)

Ostello della gioventù

Tenda, roulotte, camper

Comunità

Casa di proprietà

Ospite di parenti, amici

Casa in affitto

Albergo, Villaggio turistico

5.12 Spesa dei viaggiatori italiani all’estero per motivo principale del viaggio(quote % sul totale)

34,6

2,1

0,4

0,5

3,6

5,9

6,4

9,1

37,5

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0

Lavoro

Altri motivi personali

Cure, terme

Motivi religiosi

Viaggi di nozze

Acquisti, shopping

Studio, corsi

Visita a parenti e amici

Vacanze

Var. % 2015/2014

0,9

SPESA MEDIA GIORNALIERA (euro)

Albergo, villaggio tur. 127,0Casa in affitto 47,4Ospite di parenti, amici 54,5Casa di proprietà 20,7Comunità 41,0Tenda, roulotte, camper 42,3Ostello della gioventù 46,0Nave (in crociera) 66,1Altro 207,1Media tot italiani 75,4

5,5

2,9

0,0

7,6

5,6

-26,2

2,4

-14,1

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)* totale viaggiatori italiani

Var. % 2015/2014

0,8

SPESA MEDIA PER VIAGGIATORE* (euro)

Vacanze 475,7Visita a parenti e amici 339,9Studio, corsi 1289,4Acquisti, shopping 73,6Viaggi di nozze 2.028,3Motivi religiosi 396,1Cure, terme 168,0Altri motivi personali 179,8Motivi di lavoro 487,9Media tot italiani 359,2

3,1

-4,2

4,8

0,6

-11,4

4,8

-9,2

3,4

Fonte: Banca d’Italia, dati relativi al 2015 (provvisori)

Page 53: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

52

Federalberghi

Fonte: Banca d’Italia* dati provvisori

5.13 Bilancia turistica dell’Italia (valori assoluti a prezzi correnti e variazioni % rispetto all’anno precedente)

Struttura ed economia delle imprese

Fonte: Banca d’Italia e Istat* dati provvisori

5.14 Dinamica degli aggregati della bilancia turistica dell’Italia(valori concatenati con anno di riferimento 2010 - milioni di euro)

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015*

Entrate Uscite Saldi

Anni Entrate (milioni di euro) Var. % Uscite

(milioni di euro) Var. % Saldi (milioni di euro) Var. %

2000 29.920 12,0 17.026 7,3 12.894 18,8

2001 28.977 -3,2 16.550 -2,8 12.427 -3,6

2002 28.207 -2,7 17.811 7,6 10.396 -16,3

2003 27.622 -2,1 18.236 2,4 9.386 -9,7

2004 28.665 3,8 16.515 -9,4 12.150 29,4

2005 28.453 -0,7 18.001 9,0 10.452 -14,0

2006 30.368 6,7 18.399 2,2 11.969 14,5

2007 31.121 2,5 19.952 8,4 11.169 -6,7

2008 31.090 -0,1 20.922 4,9 10.168 -9,0

2009 28.856 -7,2 20.015 -4,3 8.841 -13,1

2010 29.257 1,4 20.416 2,0 8.841 0,0

2011 30.891 5,6 20.583 0,8 10.308 16,6

2012 32.056 3,8 20.512 -0,3 11.544 12,0

2013 33.064 3,1 20.309 -1,0 12.755 10,5

2014 34.240 3,6 21.713 6,9 12.527 -1,8

2015* 35.765 4,5 22.040 1,5 13.725 9,6

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Struttura ed economia delle imprese

I dati delle indagini statistiche sui risultati economici delle imprese industriali e dei servizi, realiz-zate dall’Istat, consentono di tracciare un quadro articolato della struttura e della performance delle imprese dei diversi settori in cui si articola il sistema economico. Tra questi settori è compre-so anche quello delle “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” che riveste un ruolo di prima-ria importanza all’interno del sistema turistico e che è dunque interessante analizzare, sia nel suo complesso che nella sua articolazione in “servizi di alloggio” (alberghi e altre strutture ricettive) e “servizi di ristorazione” (ristoranti e bar, gelaterie e pasticcerie, mense, servizi di catering).Nel 2013 il settore, costituito da 313.207 imprese attive (pari al 7,3% del totale), ha occupato cir-ca 1,3 milioni di addetti (di cui 857 mila dipendenti) e ha realizzato un fatturato di 69.305 milioni di euro e un valore aggiunto di 26.530 milioni di euro (tab.6.1). A testimonianza delle ricadute negative sul settore causate dalla seconda fase recessiva dell’eco-nomia italiana, manifestatasi nel 2012 e proseguita, seppure con minore intensità, nel corso del 2013, il confronto con i dati dell’anno precedente evidenzia un ulteriore calo degli aggregati eco-nomici. In particolare, spicca la forte caduta degli investimenti che, dopo il recupero del 2011, hanno proseguito il trend discendente avviatosi nel 2009. Per quanto riguarda i principali indi-catori di performance economica (tab.6.2), nel 2013 il valore aggiunto per addetto del settore è stato pari a 20,3 mila euro, il costo del lavoro per dipendente a 20,5 mila euro e gli investimenti per addetto a 2,4 mila euro: sono tutti valori inferiori ai corrispondenti dati medi del sistema delle imprese italiane e, ad eccezione del costo del lavoro, in contrazione rispetto al 2012. All’interno del settore, i servizi di alloggio detengono un peso relativamente minore in termini d’imprese (15%) e addetti (20%), ma la loro incidenza aumenta se si considerano gli aggrega-ti economici: valore aggiunto prodotto e, soprattutto, investimenti realizzati. Di conseguenza, i principali indicatori di performance economica, produttività del lavoro (misurata dal valore ag-giunto per addetto) e investimenti per addetto, risultano più elevati nel comparto ricettivo che in quello ristorativo.La struttura produttiva del settore, nel complesso e nei due comparti che lo compongono, è caratterizzata da una larga presenza di microimprese (con meno di dieci addetti), le quali rappre-sentano il 93,9% delle imprese attive, il 63,5% degli addetti e il 47% del valore aggiunto dell’intero settore (tab.6.3 e 6.4). Queste stesse microimprese presentano i valori più bassi degli indicatori economici, più elevati nelle classi dimensionali intermedie.

I dati delle indagini Istat, resi disponibili con un paio di anni di ritardo rispetto al periodo di rife-rimento, offrono un’istantanea dell’economia delle imprese turistiche che, seppure di notevole interesse, non consente di coglierne le dinamiche più recenti che, al pari di quelle dell’intero sistema economico italiano, hanno manifestato positivi segnali di recupero nel corso del 2015.E’ quanto emerge dall’analisi degli indici del fatturato delle imprese dei servizi di alloggio e risto-razione messi a confronto con quelli dei servizi in generale (graf.6.7): dopo il consistente calo del 2013, gli indici hanno registrato qualche segnale di ripresa nel 2014, ma sono tornati a crescere in maniera più netta solo nel corso del 2015. Un trend analogo si è registrato anche nei due com-parti separatamente considerati (graf.6.8), anche se nei servizi di alloggio il recupero del fatturato è stato più consistente che in quelli ristorativi. La ripresa del settore ricettivo trova conferma anche nei dati prodotti da RES STR Global sugli an-damenti del mercato alberghiero in alcune località italiane, che prendono in considerazione tre indicatori di performance degli alberghi: il tasso di occupazione delle camere, l’Average Daily Rate (ADR, ovvero la tariffa media giornaliera) e il RevPAR (ovvero il ricavo per camera disponibile). I valori assunti dai tre indicatori nel 2015 (tab.6.9) e le loro variazioni rispetto al 2014 (graf.6.10) evidenziano come l’anno si sia chiuso in maniera positiva per gli alberghi di tutte le località analiz-zate che, con pochissime eccezioni, hanno registrato miglioramenti sul fronte delle vendite, delle tariffe e, di conseguenza, su quello della redditività. Pur se generalmente crescenti, le dinamiche rilevate si sono manifestate con intensità diverse nelle diverse città: spiccano su tutte le ottime performance di Milano che, grazie all’Expo, ha visto crescere il tasso di occupazione del 9,4%, le tariffe medie giornaliere del 19,3% e il RevPAR di ben il 30,5%. Dei benefici effetti dell’Expo ha goduto anche Malpensa, con l’incremento più sostenuto del RevPAR dopo quello di Milano (16,8%). Molto buono anche il risultato di Venezia (con un RevPAR in crescita del 15,1% su cui, però, più che i livelli di occupazione hanno inciso gli aumenti dei prezzi di vendita delle camere) e quello di Napoli (dove invece l’aumento del RevPAR dell’11,7% è stato trainato dall’incremento dei tassi di occupazione, attestatisi al +8,9%). Meno brillanti e con qualche ombra le dinamiche registrate a Roma, dove la contrazione, seppure lieve, dell’occupazione delle camere (-0,5%) e l’incremento contenuto dei prezzi (+5,5%) hanno determinato per gli alberghi della capitale un risultato più modesto in termini di redditività, con il RevPAR cresciuto del 4,9%: valore tra i più bassi fra quelli rilevati. In generale, il miglioramento del quadro economico settoriale si è riflesso anche sul mutato clima di fiducia delle imprese dei servizi turistici, tornato nel corso del 2015 sui livelli precedenti alla se-conda fase recessiva dell’economia italiana (graf.6.11) con i saldi nuovamente positivi (graf.6.12).

6.1 Principali aggregati economici delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione

6.2 Principali indicatori economici delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione

6.3 - 6.4 - 6.5 Principali aggregati delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese

6.6 Principali indicatori delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese

6.7 Indici trimestrali del fatturato dei servizi

6.8 Indici trimestrali del fatturato dei servizi di alloggi e ristorazione

6.9 Indicatori di performance del mercato alberghiero in alcune località selezionate

6.10 Andamento degli Indi-catori di performance del mercato alberghiero in alcune località selezionate

6.11 Clima di fiducia delle imprese dei servizi turistici

6.12 Andamento delle compo-nenti che determinano il clima di fiducia dei servizi turistici

53

DATATUR

Page 55: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

54

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2013* Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (cl. Ateco 2007) si articolano in:

- Alloggio: alberghi e altre strutture ricettive

- Attività dei servizi di ristorazione: attività di ristorazione, gelaterie e pasticcerie, catering, mense, bar e esercizi simili

Fonte: Istat, dati relativi al 2013

6.1 Principali aggregati economici delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione*(dati in milioni di euro salvo diversa indicazione)

6.2 Principali indicatori economici delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione

Settori Imprese (numero)

Addetti (numero)

Dipendenti (numero) Fatturato Valore

aggiuntoCosto del

lavoro Investimenti

Valori assoluti

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 313.207 1.308.564 856.692 69.305 26.530 17.579 3.113

- Alloggio 46.907 257.431 196.289 20.200 8.862 5.563 1.330

- Attività dei servizi di ristorazione 266.300 1.051.133 660.403 49.105 17.668 12.016 1.784

TOTALE SETTORI 4.297.482 15.845.400 10.913.038 2.949.832 678.250 381.147 79.425

Quota % su totale settori

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 7,3 8,3 7,9 2,3 3,9 4,6 3,9

- Alloggio 1,1 1,6 1,8 0,7 1,3 1,5 1,7

- Attività dei servizi di ristorazione 6,2 6,6 6,1 1,7 2,6 3,2 2,2

Var. % 2013/2012

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1,7 -1,0 -2,2 -0,8 -1,5 0,4 -32,3

- Alloggio 1,3 -2,9 -4,5 0,5 -0,2 -1,3 -54,1

- Attività dei servizi di ristorazione 1,8 -0,5 -1,5 -1,3 -2,1 1,2 5,1

TOTALE SETTORI -1,2 -1,8 -2,2 -3,0 -1,7 -0,8 -13,5

SettoriValore

aggiuntoper addetto

(migliaia di euro)

Costo dellavoro perdipendente

(migliaia di euro)

Retribuzionelorda per

dipendente(migliaia di euro)

Ore lavorateper dipendente

Costo orariodel lavoro

(euro)

Investimentiper addetto

(migliaia di euro)

Attività dei servizi di alloggioe di ristorazione 20,3 20,5 15,1 1.541 13,3 2,4

- Alloggio 34,4 28,3 n.d n.d n.d 5,2

- Attività dei servizi di ristorazione 16,8 18,2 n.d n.d n.d 1,7

TOTALE SETTORI 42,8 34,9 25,1 1.620 21,6 5,0

Var. % 2013/2012

Attività dei servizi di alloggioe di ristorazione -0,5 2,7 2,2 1,4 1,2 -31,6

- Alloggio 2,8 3,4 n.d n.d n.d -52,8

- Attività dei servizi di ristorazione -1,6 2,8 n.d n.d n.d 5,6

TOTALE SETTORI 0,1 1,4 1,4 -0,1 1,3 -11,9

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55

DATATUR

6.3 Principali aggregati delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese (quota % su totale settori)

Fonte: Istat, dati relativi al 2013

Classidi addetti

Imprese (numero)

Addetti(numero)

Dipendenti(numero) Fatturato Valore

aggiuntoCosto del

lavoro Investimenti

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

0-9 294.007 830.954 412.368 36.048 12.459 6.956 1.53210-19 15.034 191.383 163.857 11.963 4.861 3.552 84620-49 3.353 93.488 88.590 7.038 2.996 2.262 23050-249 701 * * * * * *250 e oltre 112 * * * * * *Totale 313.207 1.308.564 856.692 69.305 26.530 17.579 3.113

Alloggio

0-9 40.950 116.402 64.039 6.877 2.943 1.471 50610-19 4.156 54.498 47.877 4.488 2.035 1.338 41520-49 1.428 41.023 39.240 3.785 1.710 1.200 15350-249 335 * * * * * *250 e oltre 38 * * * * * *Totale 46.907 257.431 196.289 20.200 8.862 5.563 1.330

Attività dei servizi di ristorazione

0-9 253.057 714.552 348.329 29.171 9.516 5.486 1.02610-19 10.878 136.885 115.980 7.475 2.826 2.214 43120-49 1.925 52.465 49.350 3.253 1.286 1.061 7850-249 366 33.953 33.502 2.080 862 725 96250 e oltre 74 113.278 113.242 7.125 3.179 2.530 153Totale 266.300 1.051.133 660.403 49.105 17.668 12.016 1.784

TOTALE SETTORI

0-9 4.094.444 7.518.178 2.875.565 762.497 207.517 70.913 21.85410-19 127.998 1.679.039 1.485.052 316.186 69.558 46.795 6.28620-49 50.760 1.510.447 1.444.217 343.315 74.319 51.326 6.71050-249 20.897 2.021.059 1.994.374 614.279 116.609 79.758 12.286250 e oltre 3.383 3.116.677 3.113.830 913.555 210.248 132.357 32.290Totale 4.297.482 15.845.400 10.913.038 2.949.832 678.250 381.147 79.425

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56

Federalberghi

Fonte: Istat, dati relativi al 2013

6.4 Principali aggregati delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese (% su totale imprese del settore)

6.5 Principali aggregati delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese (quota % su totale settori)

Classi di addetti Imprese Addetti Dipendenti Fatturato Valore

aggiuntoCosto

del lavoro Investimenti

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione0-9 93,9 63,5 48,1 52,0 47,0 39,6 49,210-19 4,8 14,6 19,1 17,3 18,3 20,2 27,220-49 1,1 7,1 10,3 10,2 11,3 12,9 7,450-249 0,2 * * * * * *250 e oltre 0,0 * * * * * *Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Alloggio0-9 87,3 45,2 32,6 34,0 33,2 26,4 38,110-19 8,9 21,2 24,4 22,2 23,0 24,1 31,220-49 3,0 15,9 20,0 18,7 19,3 21,6 11,550-249 0,7 * * * * * *250 e oltre 0,1 * * * * * *Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Attività dei servizi di ristorazione0-9 95,0 68,0 52,7 59,4 53,9 45,7 57,510-19 4,1 13,0 17,6 15,2 16,0 18,4 24,220-49 0,7 5,0 7,5 6,6 7,3 8,8 4,450-249 0,1 3,2 5,1 4,2 4,9 6,0 5,4250 e oltre 0,0 10,8 17,1 14,5 18,0 21,1 8,6Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

TOTALE SETTORI0-9 95,3 47,4 26,3 25,8 30,6 18,6 27,510-19 3,0 10,6 13,6 10,7 10,3 12,3 7,920-49 1,2 9,5 13,2 11,6 11,0 13,5 8,450-249 0,5 12,8 18,3 20,8 17,2 20,9 15,5250 e oltre 0,1 19,7 28,5 31,0 31,0 34,7 40,7Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Classi di addetti Imprese Addetti Dipendenti Fatturato Valore

aggiuntoCosto

del lavoro Investimenti

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione0-9 7,2 11,1 14,3 4,7 6,0 9,8 7,010-19 11,7 11,4 11,0 3,8 7,0 7,6 13,520-49 6,6 6,2 6,1 2,1 4,0 4,4 3,450-249 3,4 * * * * * *250 e oltre 3,3 * * * * * *Totale 7,3 8,3 7,9 2,3 3,9 4,6 3,9

Alloggio0-9 1,0 1,5 2,2 0,9 1,4 2,1 2,310-19 3,2 3,2 3,2 1,4 2,9 2,9 6,620-49 2,8 2,7 2,7 1,1 2,3 2,3 2,350-249 1,6 * * * * * *250 e oltre 1,1 * * * * * *Totale 1,1 1,6 1,8 0,7 1,3 1,5 1,7

Attività dei servizi di ristorazione0-9 6,2 9,5 12,1 3,8 4,6 7,7 4,710-19 8,5 8,2 7,8 2,4 4,1 4,7 6,920-49 3,8 3,5 3,4 0,9 1,7 2,1 1,250-249 1,8 1,7 1,7 0,3 0,7 0,9 0,8250 e oltre 2,2 3,6 3,6 0,8 1,5 1,9 0,5Totale 6,2 6,6 6,1 1,7 2,6 3,2 2,2

Fonte: Istat, dati relativi al 2013

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DATATUR

Fonte: Istat, dati relativi al 2013

6.6 Principali indicatori delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione per classe di addetti delle imprese (dati in migliaia di euro)

Classi di addetti

Valore aggiunto per addetto

Costo del lavoro per dipendente

Investimenti per addetto

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

0-9 15,0 16,9 1,810-19 25,4 21,7 4,420-49 32,0 25,5 2,550-249 * * *250 e oltre * * *Totale 20,3 20,5 2,4

Alloggio

0-9 25,3 23,0 4,310-19 37,3 27,9 7,620-49 41,7 30,6 3,750-249 * * *250 e oltre * * *Totale 34,4 28,3 5,2

Attività dei servizi di ristorazione

0-9 13,3 15,7 1,410-19 20,6 19,1 3,120-49 24,5 21,5 1,550-249 25,4 21,6 2,8250 e oltre 28,1 22,3 1,4Totale 16,8 18,2 1,7

TOTALE SETTORI

0-9 27,6 24,7 2,910-19 41,4 31,5 3,720-49 49,2 35,5 4,450-249 57,7 40,0 6,1250 e oltre 67,5 42,5 10,4Totale 42,8 34,9 5,0

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58

Federalberghi

6.7 Indici trimestrali del fatturato dei servizi (base 2010=100)(variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)

6.8 Indici trimestrali del fatturato dei servizi di alloggi e ristorazione (base 2010=100)(variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)

6,0

4,0

2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

I II III IV I II III IV I II III IV(a)

2013 2014 2015

Indice generale Servizi di alloggio e ristorazione

6,0

4,0

2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

I II III IV I II III IV I II III IV(a)

2013 2014 2015

Alloggio Attività dei servizi di ristorazione

Fonte: Istat(a) dati provvisori

Fonte: Istat(a) dati provvisori

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59

DATATUR

6.10 Andamento degli Indicatori di performance del mercato alberghiero in alcune località selezio-nate (variazioni % 2015/2014)

6.9 Indicatori di performance del mercato alberghiero in alcune località selezionate

Fonte: RES, STR Global

LOCALITA’Occupazione camere*

%ADR**

Average Daily RateRevPAR***

Revenue per Available Room

2015 2014 2015 2014 2015 2014

Bergamo 68,1 65,2 87,3 81,6 59,5 53,2

Bologna 60,2 57,6 82,8 83,2 49,8 47,9

Firenze 74,4 73,6 158,5 146,5 117,9 107,9

Genova 67,5 66,4 87,3 83,6 59,0 55,5

Lecce 54,6 51,0 65,6 63,8 35,8 32,5

Malpensa 73,7 68,3 76,6 70,8 56,5 48,4

Mestre 76,1 75,4 78,5 73,7 59,8 55,6

Milano 69,4 63,4 155,6 130,4 107,9 82,7

Napoli 66,2 60,8 91,7 89,4 60,7 54,3

Perugia 48,7 46,6 66,5 61,0 32,4 28,4

Roma 68,4 68,8 152,4 144,5 104,3 99,4

Torino 63,5 58,8 86,4 83,7 54,9 49,3

Udine 62,9 59,6 62,9 60,4 39,5 36,0

Venezia 68,0 66,8 342,8 303,2 233,1 202,5

Fonte: RES, STR Global* Calcolo: (camere vendute / camere disponibili) x 100

** Prezzo medio giornaliero di vendita ovvero ricavo per camera occupata. Calcolo: ricavi vendita camere / camere vendute

*** Ricavo medio per camera disponibile. Calcolo: ricavi vendita camere/camere disponibili. I ricavi si intendono al netto di IVA e colazione.

1,8 13,115,1

5,44,2 9,87,93,2 11,4

0,5 5,54,9

4,5 8,913,8

8,92,6 11,79,4 19,3

30,50,9 6,6

7,68,08,2

16,87,13,0 10,3

1,7 4,5 6,21,0 8,29,3

4,50,5 4,0

4,5 6,911,8

Bergamo

Bologna

Firenze

Genova

Lecce

Malpensa

Mestre

Milano

Napoli

Perugia

Roma

Torino

Udine

Venezia

OCC

ADR

RevPAR

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60

FEDERALBERGHI

Il mercato del lavoro6.11 Clima di fiducia delle imprese dei servizi turistici* - Indici destagionalizzati base 2010=100

6.12 Andamento delle componenti che determinano il clima di fiducia dei servizi turistici - Saldi destagionalizzati*

Fonte: Istat* Alloggio, attività dei servizi di ristorazione e attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse.

40

50

60

70

80

90

100

110

120

130

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Indici Medie mobili a 3 termini

Fonte: Istat* differenze fra le frequenze percentuali delle modalità favorevoli e quelle sfavorevoli

80

60

40

20

0

20

40

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Giudizio ordini Attese ordini Attese economia

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Il mercato del lavoro

I dati dell’Inps, elaborati da Federalberghi e Fipe, consentono di ricavare un quadro dettagliato delle caratteristiche e delle dinamiche del mercato del lavoro dipendente del turismo: nel 2014 il settore, composto da circa 171 mila aziende con almeno un dipendente, ha impiegato, in media, circa 951 mila lavoratori (tab.7.1). Il confronto con i dati dell’anno precedente evidenzia un ulteriore contrazione dei livelli occupazionali, sebbene più contenuta (-0,6% di lavoratori dipendenti a fronte del -4,1% registrato nel 2013), dovuta al protrarsi anche nel 2014 della fase economica recessiva e delle conseguenti difficoltà anche nel settore turistico. Con l’unica eccezione dei parchi divertimento, la riduzione dell’occupazione ha riguardato tutti i comparti: i pubblici esercizi (dove si concentra il maggior numero di aziende e lavoratori dipendenti del settore turistico, graf.7.2), hanno registrato un calo dello 0,6%; leggermente inferiore è stata la contrazione nei servizi ricettivi (-0,4%), mentre flessioni relativamente più consistenti sono state rilevate nei servizi d’intermediazione (-3,3%) e negli stabilimenti termali (-2,2%). Per quanto riguarda i parchi divertimento, unico comparto dove, come si è detto, l’occupazione è aumentata, l’incremento è stato tale da recuperare ampiamente il brusco calo registrato nel 2013, riagganciando il trend crescente degli anni precedenti.Ad eccezione degli apprendisti, cresciuti del 4%, tutte le categorie di lavoratori hanno subito delle riduzioni, seppure di diversa intensità. Gli operai e gli impiegati, che insieme costituiscono la quasi totalità dei dipendenti nel turismo (graf.7.3), hanno registrato perdite abbastanza contenute, calando, nel 2014, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,3% (tab.7.4). I dirigenti e i quadri, nettamente minoritari all’interno di tutti i comparti, hanno avuto dinamiche diverse, seppure accomunate dal segno “meno”: i primi, pochissimi e già in calo negli anni precedenti, hanno visto ulteriormente ridursi del 3,4% i loro livelli occupazionali; i secondi hanno continuato a “reggere” meglio alla crisi e si sono ridotti solo dello 0,9%.Se si considera il settore turistico nel suo complesso, i lavoratori full-time e part-time sostanzialmente si equivalgono nei numeri, con i secondi diventati leggermente prevalenti nel corso del 2014 (graf.7.5). Il dato medio settoriale è, però, la risultante di realtà contrapposte: da un lato ci sono i pubblici esercizi in cui prevalgono i contratti di lavoro part-time, dall’altro troviamo tutti gli altri comparti dove il tempo pieno rappresenta la forma contrattuale più diffusa (l’80% negli stabilimenti termali, il 75,3% nei servizi ricettivi e circa il 65% nell’intermediazione e nei parchi divertimento). Il valore medio del settore è anche la conseguenza di un processo che, a seguito della crisi economica, ha visto progressivamente ridursi la quota dei lavoratori a tempo pieno a favore di quelli part-time. Questo trend, molto consistente nel biennio 2012-2013, è proseguito, seppure con minore intensità, anche nel corso del 2014, anno in cui il numero dei lavoratori full-time è calato del 5,3% e quello dei lavoratori a tempo parziale è cresciuto del 4,3% (tab.7.6). Circa un quarto dell’occupazione turistica dipendente è rappresentata da lavoratori stranieri (graf.7.7) che sono relativamente più numerosi nei pubblici esercizi e nelle imprese della ricettività, mentre rivestono un ruolo marginale negli altri campi. I trend del 2014, in calo per entrambe le provenienze, evidenziano nel complesso una riduzione leggermente maggiore del numero di lavoratori italiani (tab.7.8).L’alta partecipazione femminile al lavoro, più elevata che in altri ambiti dell’economia nazionale, è un’altra caratteristica del settore turistico (graf.7.9). Il peso delle donne è nettamente predominante nelle imprese dell’intermediazione, dove rappresentano il 75,3% dei dipendenti, supera il 60% nelle strutture termali (62,1%) e si aggira intorno al 55% nei servizi ricettivi e nei pubblici esercizi. Va comunque segnalato che è stata essenzialmente l’occupazione femminile a subire gli effetti negativi della seconda fase recessiva attraversata dal complesso dell’economia italiana e dal turismo: il numero delle lavoratrici dipendenti del comparto, già diminuito nel corso del 2013, si è ulteriormente contratto nel 2014 dell’1,9%, a fronte di un incremento dell’1% di quello degli uomini (tab.7.10). Il settore, infine, come è noto, si caratterizza per uno spiccato andamento stagionale che determina evidenti effetti sulla dinamica dell’occupazione, soprattutto nel comparto ricettivo. Il rallentamento dell’attività in alcuni mesi dell’anno e la sua sospensione in altri generano forti oscillazioni dei livelli occupazionali: nei mesi estivi del 2014 (da giugno a settembre) il numero medio dei dipendenti è stato del 15,7% superiore al valore medio calcolato sull’intero anno (graf.7.11).

All’interno del comparto ricettivo, gli alberghi rappresentano la tipologia prevalente, incidendo per il 78,2% in termini di lavoratori dipendenti e per il 68,8% in termini di aziende (tab.7.14). Nel 2014 rispetto al 2013 i loro livelli occupazionali sono calati dello 0,7%, a fronte di un incremento dello 0,8% dell’occupazione dipendente nelle strutture ricettive extralberghiere. A seguito del fenomeno della stagionalità, particolarmente incisivo per gli esercizi alberghieri, il maggior numero di dipendenti si è riscontrato nei mesi di luglio e agosto (circa il 42% in più rispetto alla media annua) mentre a novembre le chiusure degli esercizi hanno portato ad una decrescita rispetto alla media annua del 33,6% (graf.7.15).

7.1 Lavoratori dipendenti e numero di aziende con lavoratori dipendenti nei comparti del turismo

7.2 Lavoratori dipendenti e aziende con lavoratori dipendenti per comparto

7.3 Le categorie di lavoratori nei comparti del turismo

7.4 Lavoratori dipendenti per comparto e categoria

7.5 Le tipologie contrattuali nei comparti del turismo

7.6 Lavoratori dipendenti per comparto e tipologia contrattuale

7.7 La nazionalità dei lavoratori nei comparti del turismo

7.8 Lavoratori dipendenti per comparto e nazionalità

7.9 Il sesso dei lavoratori nei comparti del turismo

7.10 Lavoratori dipendenti per comparto e sesso

7.11 Stagionalità dei lavoratori nei diversi comparti del turismo

7.12 Lavoratori dipendenti e numero di aziende con lavoratori dipendenti nel turismo per regione

7.13 Lavoratori dipendenti nei comparti del turismo per regione

7.14 Lavoratori dipendenti e numero di aziende ricettive con lavoratori dipendenti per tipologia

7.15 Stagionalità dei lavoratori nelle aziende ricettive per macrotipologia

7.16 Lavoratori dipendenti e numero di alberghi con lavoratori dipendenti per regione

7.17 Lavoratori dipendenti e numero di alberghi per provincia

61

DATATUR

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62

Federalberghi

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* I comparti del turismo comprendono le seguenti attività (cl. Ateco 2002)Servizi ricettivi: alberghi, campeggi e altri alloggi per brevi soggorniPubblici esercizi: ristoranti, bar, mense e forniture di pasti preparati, stabilimenti balneari, discoteche, sale da ballo, nights club e similiIntermediazione: attività agenzie di viaggio e turismo, tour operator, attività delle guide e degli accompagnatori turistici Stabilimenti termali: stabilimenti idropinici ed idrotermaliParchi divertimento: attività dei parchi divertimento

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

7.1 Lavoratori dipendenti e numero di aziende con lavoratori dipendenti nei comparti del turismo

7.2 Lavoratori dipendenti e aziende con lavoratori dipendenti per comparto (composizione %)

Comparti* Lavoratori dipendenti

Min. Max Mediaannuale

Var.%14/13

Quota % su tot.mercato del lavoro

Servizi ricettivi 149.638 316.207 221.238 -0,4 1,9Pubblici esercizi 623.102 768.009 693.024 -0,6 5,9Intermediazione 26.154 28.989 27.519 -3,3 0,2Stabilimenti termali 5.477 8.395 7.145 -2,2 0,1Parchi divertimento 1.094 4.159 2.500 15,8 0,0Totale turismo 809.466 1.116.154 951.426 -0,6 8,1

Aziende con lavoratori dipendenti

Min. Max Mediaannuale

Var.%14/13

Dipendentiper azienda

Servizi ricettivi 19.401 30.471 24.455 -0,5 8,9Pubblici esercizi 129.371 151.776 139.866 -0,8 5,0Intermediazione 5.501 5.840 5.683 -4,0 4,8Stabilimenti termali 233 305 282 -3,1 25,3Parchi divertimento 175 321 232 0,0 10,8Totale turismo 154.947 188.451 170.518 -0,9 5,6

23,3

72,8

2,90,8 0,3

Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione

Stabilimenti termali Parchi divertimento

Lavoratori dipendenti Aziende

14,3

82,0

3,30,2 0,1

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63

DATATUR

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.3 Le categorie di lavoratori nei comparti del turismo (composizione %)

7.4 Lavoratori dipendenti per comparto e categoria (medie annuali)

0,6 11,5 80,8 7,2

1,6 25,2 70,7 2,5

1,8 39,2 58,1 0,8

3,3 84,2 6,0 6,4

0,3 5,6 85,9 8,2

1,0 20,1 74,7 4,2

TOTALE TURISMO

Parchi divertimento

Stabilimenti termali

Intermediazione

Pubblici esercizi

Servizi ricettivi

Dirigenti e quadri Impiegati Operai Apprendisti

Comparti Dirigenti Quadri Impiegati Operai Apprendisti Totale

Valori assoluti*Servizi ricettivi 281 1.903 44.428 165.232 9.394 221.238Pubblici esercizi 298 1.821 38.485 595.488 56.933 693.024Intermediazione 113 805 23.181 1.661 1.759 27.519Stabilimenti termali 43 89 2.804 4.154 55 7.145Parchi divertimento 16 23 630 1.768 63 2.500Totale turismo 750 4.641 109.528 768.303 68.204 951.426

Quota % sul totale del comparto turisticoServizi ricettivi 37,4 41,0 40,6 21,5 13,8 23,3Pubblici esercizi 39,7 39,2 35,1 77,5 83,5 72,8Intermediazione 15,1 17,3 21,2 0,2 2,6 2,9Stabilimenti termali 5,7 1,9 2,6 0,5 0,1 0,8Parchi divertimento 2,1 0,5 0,6 0,2 0,1 0,3Totale turismo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Variazioni % 14/13Servizi ricettivi -2,1 6,5 1,7 -1,5 10,4 -0,4Pubblici esercizi -2,7 -4,2 -1,3 -0,8 3,6 -0,5Intermediazione -9,4 -8,7 -2,5 -0,8 -11,3 -3,2Stabilimenti termali -7,4 0,3 -4,2 -0,7 -10,0 -2,2Parchi divertimento 33,3 -9,9 21,6 14,4 10,1 15,9Totale turismo -3,4 -0,9 -0,3 -0,9 4,0 -0,5

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64

Federalberghi

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.5 Le tipologie contrattuali nei comparti del turismo (composizione %)

7.6 Lavoratori dipendenti per comparto e tipologia contrattuale (medie annuali)

48,7 51,3

64,8 35,2

80,0 20,0

66,9 33,1

39,1 60,9

75,3 24,7

TOTALE TURISMO

Parchi divertimento

Stabilimenti termali

Intermediazione

Pubblici esercizi

Servizi ricettivi

Full time Part time

Comparti Full time Part time TotaleValori assoluti*

Servizi ricettivi 166.702 54.537 221.239Pubblici esercizi 270.955 422.069 693.024Intermediazione 18.400 9.119 27.519Stabilimenti termali 5.717 1.427 7.144Parchi divertimento 1.620 880 2.500Totale 463.394 488.032 951.426

Quota % sul totale del comparto turistico

Servizi ricettivi 36,0 11,2 23,3Pubblici esercizi 58,5 86,5 72,8Intermediazione 4,0 1,9 2,9Stabilimenti termali 1,2 0,3 0,8Parchi divertimento 0,3 0,2 0,3Totale 100,0 100,0 100,0

Variazioni % 14/13Servizi ricettivi -2,0 5,0 -0,4Pubblici esercizi -7,4 4,2 -0,6Intermediazione -6,2 3,1 -3,3Stabilimenti termali -2,7 -0,3 -2,2Parchi divertimento 15,3 16,7 15,8Totale -5,3 4,3 -0,6

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65

DATATUR

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.7 La nazionalità dei lavoratori nei comparti del turismo (composizioni %)

7.8 Lavoratori dipendenti per comparto e nazionalità (medie annuali)

24,5 75,5

13,2 86,8

6,9 93,1

8,7 91,3

24,7 75,3

26,6 73,4

TOTALE TURISMO

Parchi divertimento

Stabilimenti termali

Intermediazione

Pubblici esercizi

Servizi ricettivi

Lavoratori stranieri Lavoratori italiani

Comparti Lavoratori stranieri Lavoratori italiani TotaleValori assoluti*

Servizi ricettivi 58.783 162.454 221.237Pubblici esercizi 171.122 521.902 693.024Intermediazione 2.391 25.129 27.520Stabilimenti termali 496 6.648 7.144Parchi divertimento 329 2.172 2.501Totale turismo 233.121 718.305 951.426

Quota % sul totale del comparto turisticoServizi ricettivi 25,2 22,6 23,3Pubblici esercizi 73,4 72,7 72,8Intermediazione 1,0 3,5 2,9Stabilimenti termali 0,2 0,9 0,8Parchi divertimento 0,1 0,3 0,3Totale turismo 100,0 100,0 100,0

Variazioni % 14/13Servizi ricettivi -1,0 -0,1 -0,4Pubblici esercizi -0,1 -0,8 -0,6Intermediazione 1,8 -3,8 -3,3Stabilimenti termali -3,7 -2,1 -2,2Parchi divertimento 23,2 14,8 15,8Totale -0,3 -0,7 -0,6

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66

Federalberghi

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014 * a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.9 Il sesso dei lavoratori nei comparti del turismo (composizioni %)

7.10 Lavoratori dipendenti per comparto e sesso (medie annuali)

44,7 55,3

55,8 44,2

37,9 62,1

24,7 75,3

45,4 54,6

45,1 54,9

TOTALE TURISMO

Parchi divertimento

Stabilimenti termali

Intermediazione

Pubblici esercizi

Servizi ricettivi

Maschi Femmine

Comparti Maschi Femmine TotaleValori assoluti*

Servizi ricettivi 99.861 121.376 221.238Pubblici esercizi 314.672 378.353 693.024Intermediazione 6.797 20.722 27.519Stabilimenti termali 2.708 4.437 7.145Parchi divertimento 1.394 1.106 2.500Totale turismo 425.432 525.994 951.426

Quota % sul totale del comparto turisticoServizi ricettivi 23,5 23,1 23,3Pubblici esercizi 74,0 71,9 72,8Intermediazione 1,6 3,9 2,9Stabilimenti termali 0,6 0,8 0,8Parchi divertimento 0,3 0,2 0,3Totale turismo 100,0 100,0 100,0

Variazioni % 14/13Servizi ricettivi 0,2 -0,8 -0,4Pubblici esercizi 1,4 -2,2 -0,6Intermediazione -2,9 -3,4 -3,3Stabilimenti termali -1,7 -2,6 -2,2Parchi divertimento 15,3 16,5 15,8Totale turismo 1,0 -1,9 -0,6

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67

DATATUR

80,0

60,0

40,0

20,0

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

gennaio

febbra

io

marzo

aprile

magg

io

giugn

olugli

o

agosto

sette

mbre

ottobre

novem

bre

dicem

bre

Servizi ricettivi Pubblici esercizi Intermediazione

Parchi divertimento Stabilimenti termali TOTALE TURISMO

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.11 Stagionalità dei lavoratori nei diversi comparti del turismo(variazione % per mese rispetto alla media annua)

7.12 Lavoratori dipendenti e numero di aziende con lavoratori dipendenti nel turismo per regione (medie annuali)

RegioniLavoratori dipendenti Aziende con lavoratori dipendenti

Dipendentiper aziendaValori

assoluti*Quota %

su tot. ItaliaVar.%14/13

Valoriassoluti*

Quota %su tot. Italia

Var.%14/13

Piemonte 58.252 6,1 -2,8 10.327 6,1 -3,0 5,6Valle d'Aosta 4.289 0,5 -2,7 942 0,6 -3,2 4,6Liguria 174.942 18,4 507,2 24.826 14,6 269,3 7,0Lombardia 42.528 4,5 -75,7 6.909 4,1 -72,4 6,2Trentino-Alto Adige 93.421 9,8 118,6 15.376 9,0 120,7 6,1Veneto 16.178 1,7 -83,1 3.687 2,2 -76,6 4,4Friuli-Venezia Giulia 27.978 2,9 65,8 6.499 3,8 66,6 4,3Emilia-Romagna 97.937 10,3 -0,5 13.740 8,1 -2,8 7,1Toscana 71.653 7,5 -0,6 13.903 8,2 -1,9 5,2Umbria 13.198 1,4 -3,7 2.815 1,7 -3,6 4,7Marche 21.614 2,3 -6,9 4.557 2,7 -4,6 4,7Lazio 98.081 10,3 1,5 17.140 10,1 1,3 5,7Abruzzo 20.067 2,1 -3,2 4.477 2,6 -1,5 4,5Molise 2.708 0,3 -2,4 825 0,5 -2,1 3,3Campania 62.300 6,5 1,7 13.341 7,8 3,0 4,7Puglia 47.121 5,0 0,2 10.086 5,9 2,0 4,7Basilicata 4.971 0,5 -3,2 1.336 0,8 -0,2 3,7Calabria 17.707 1,9 1,3 4.301 2,5 2,5 4,1Sicilia 50.061 5,3 0,9 10.485 6,1 0,9 4,8Sardegna 26.420 2,8 1,1 4.947 2,9 -0,1 5,3ITALIA 951.426 100,0 -0,6 170.518 100,0 -0,9 5,6

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68

Federalberghi

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

7.13 Lavoratori dipendenti nei comparti del turismo per regione (composizione %)

7.14 Lavoratori dipendenti e numero di aziende ricettive con lavoratori dipendenti per tipologia (medie annuali)

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

Tipologie ricettive Lavoratori dipendenti Aziende con lavoratori dipendenti Dipendentiper

aziendaValori

assoluti*Quota % sutot. ricettivo

Var.%14/13

Valoriassoluti*

Quota % sutot. ricettivo

Var.%14/13

Alberghi e motel, con ristorante 147.939 66,9 -0,2 13.686 56,0 -0,8 10,8Alberghi e motel, senza ristorante 25.052 11,3 -3,2 3.143 12,9 -4,4 8,0Totale alberghi 172.991 78,2 -0,7 16.829 68,8 -1,5 10,3

Ostelli della gioventù 825 0,4 1,5 144 0,6 0,7 5,7

Rifugi di montagna 1.114 0,5 -1,2 282 1,2 -1,7 4,0Campeggi e aree attrezzate per roulottes 6.965 3,1 -1,5 932 3,8 0,2 7,5Villaggi turistici 6.200 2,8 4,5 478 2,0 1,3 13,0Colonie, case per ferie, case di riposo 16.288 7,4 -0,3 1.249 5,1 -3,4 13,0Gestione di vagoni letto 66 0,0 0,0 9 0,0 0,0 7,3Affittacamere, case per vacanza 8.574 3,9 10,2 3.212 13,1 9,4 2,7Agriturismo 171 0,1 5,6 98 0,4 0,0 1,7Altri es. complementari 8.044 3,6 -6,0 1.223 5,0 -7,3 6,6Totali altri esercizi ricettivi 48.247 21,8 0,8 7.627 31,2 1,8 6,3Totale servizi ricettivi 221.238 100,0 -0,4 24.455 100,0 -0,5 9,0

23,3 72,8 2,9

33,5 60,0 2,2

26,4 68,8 3,1

28,2 69,5 1,4

26,1 71,7 1,6

19,4 78,2 1,9

25,1 70,7 3,1

20,3 78,0 1,5

22,5 72,3 1,5

20,3 74,2 4,8

19,4 76,2 3,8

22,1 75,4 2,2

27,5 69,3 2,2

20,7 75,8 2,3

25,8 70,4 3,7

21,1 77,0 1,8

25,6 70,5 2,3

60,3 38,0 1,2

14,4 82,1 3,1

51,0 46,5 1,2

14,6 79,8 4,8Piemonte

Valle d'Aosta

Liguria

Lombardia

Trentino A.A.

Veneto

Friuli V.G.

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

ITALIA

Servizi ricettivi Pubblici esercizi IntermediazioneStabilimenti termali Parchi divertimento

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69

DATATUR

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori** Classificazione basata sulla misurazione della variabilità della distribuzione mensile dei lavoratori dipendenti rispetto al valore medio annuo

7.15 Stagionalità dei lavoratori nelle aziende ricettive per macrotipologia(variazione % per mese rispetto alla media annua)

7.16 Lavoratori dipendenti e numero di alberghi con lavoratori dipendenti per regione (medie annuali)

Regioni Lavoratori dipendenti Aziende con lavoratori dipendentiDipendenti per albergo

Stagionalità dei lavoratori dipendenti**

Valori assoluti*

Quota % su tot. Italia

Var.% 14/13

Valori assoluti*

Quota % su tot. Italia

Var.% 14/13

Piemonte 5.513 3,2 -3,9 654 3,9 -0,9 8,4 BassaValle d'Aosta 1.962 1,1 0,6 261 1,6 -3,3 7,5 Medio-altaLiguria 19.990 11,6 229,1 1.549 9,2 100,1 12,9 Medio-altaLombardia 22.310 12,9 16,3 2.554 15,2 62,0 8,7 BassaTrentino-Alto Adige 19.726 11,4 -12,2 1.700 10,1 -34,3 11,6 MediaVeneto 2.137 1,2 -89,2 299 1,8 -82,6 7,1 MediaFriuli-Venezia Giulia 5.902 3,4 163,0 745 4,4 140,3 7,9 MediaEmilia-Romagna 16.729 9,7 -1,6 1.997 11,9 -1,5 8,4 MediaToscana 14.576 8,4 -0,8 1.479 8,8 -1,7 9,9 MediaUmbria 2.399 1,4 -4,5 292 1,7 -1,4 8,2 BassaMarche 3.369 1,9 -4,8 392 2,3 -2,5 8,6 Medio-altaLazio 15.845 9,2 1,0 1.203 7,1 -1,6 13,2 BassaAbruzzo 3.859 2,2 -6,1 396 2,4 -4,6 9,7 Medio-altaMolise 384 0,2 1,3 47 0,3 0,0 8,2 MediaCampania 12.903 7,5 -0,0 1.023 6,1 0,5 12,6 MediaPuglia 5.603 3,2 -7,1 532 3,2 -2,4 10,5 Medio-altaBasilicata 882 0,5 -4,1 115 0,7 1,8 7,7 MediaCalabria 2.991 1,7 -2,5 332 2,0 -1,2 9,0 AltaSicilia 8.959 5,2 -2,0 765 4,5 -0,8 11,7 MediaSardegna 6.957 4,0 4,1 492 2,9 -1,4 14,1 AltaITALIA 172.991 100,0 -0,7 16.829 100,0 -1,5 10,3 Media

40,0

30,0

20,0

10,0

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

gennaio

febbra

io

marzo

aprile

magg

io

giugno

luglio

agosto

sette

mbre

ottobre

novem

bre

dicem

bre

Alberghi Altri esercizi ricettivi TOTALE RICETTIVO

Page 71: DATATUR · 2016. 11. 17. · 7 DATATUR Lo scenario economico Nonostante fosse atteso come l’anno della ripresa economica globale, il 2015 ha fatto registrare una crescita piuttosto

70

Federalberghi

Fonte: elaborazione Federalberghi e Fipe su dati INPS, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

7.17 Lavoratori dipendenti e numero di alberghi per provincia (medie annuali)

Province Dipendenti* Alberghi* Dipendenti per albergo Province Dipendenti* Alberghi* Dipendenti

per albergo

Agrigento 809 58 13,9 Messina 2.803 224 12,5Alessandria 313 43 7,3 Milano 10.124 513 19,7Ancona 938 102 9,2 Modena 786 117 6,7Aosta 1.962 261 7,5 Napoli 8.879 650 13,7Arezzo 460 73 6,3 Novara 414 54 7,7Ascoli Piceno 712 95 7,5 Nuoro 1.404 105 13,4Asti 135 25 5,4 Oristano 228 32 7,1Avellino 201 33 6,1 Padova 3.835 174 22,0Bari 1.311 116 11,3 Palermo 1.747 132 13,2Belluno 1.405 215 6,5 Parma 677 83 8,2Benevento 175 24 7,3 Pavia 224 47 4,8Bergamo 671 107 6,3 Perugia 2.184 251 8,7Biella 58 13 4,5 Pesaro e Urbino 1.456 141 10,3Bologna 1.750 176 9,9 Pescara 1.215 59 20,6Bolzano/Bozen 14.922 1.639 9,1 Piacenza 241 34 7,1Brescia 3.886 345 11,3 Pisa 739 92 8,0Brindisi 985 57 17,3 Pistoia 1.133 135 8,4Cagliari 2.132 134 15,9 Pordenone 211 44 4,8Caltanissetta 91 8 11,4 Potenza 545 75 7,3Campobasso 258 30 8,6 Prato 145 17 8,5Caserta 602 66 9,1 Ragusa 544 54 10,1Catania 1.079 94 11,5 Ravenna 2.734 256 10,7Catanzaro 419 53 7,9 Reggio di Calabria 410 51 8,0Chieti 523 75 7,0 Reggio nell’Emilia 323 50 6,5Como 2.011 138 14,6 Rieti 127 20 6,4Cosenza 1.214 141 8,6 Rimini 8.013 1.004 8,0Cremona 171 22 7,8 Roma 13.717 952 14,4Crotone 230 25 9,2 Rovigo 128 22 5,8Cuneo 763 116 6,6 Salerno 3.047 252 12,1Enna 135 14 9,6 Sassari 3.193 221 14,4Ferrara 282 47 6,0 Savona 1.841 283 6,5Firenze 4.995 372 13,4 Siena 2.044 221 9,2Foggia 1.271 152 8,4 Siracusa 879 88 10,0Forlì-Cesena 1.926 229 8,4 Sondrio 1.642 208 7,9Frosinone 679 95 7,1 Taranto 559 49 11,4Genova 1.951 213 9,2 Teramo 1.369 141 9,7Gorizia 398 52 7,7 Terni 215 41 5,2Grosseto 1.252 119 10,5 Torino 2.462 261 9,4Imperia 1.566 153 10,2 Trapani 873 94 9,3Isernia 126 17 7,4 Trento 7.389 915 8,1La Spezia 544 96 5,7 Treviso 906 94 9,6L’Aquila 750 122 6,1 Trieste 279 41 6,8Latina 1.071 103 10,4 Udine 1.248 164 7,6Lecce 1.476 157 9,4 Varese 828 85 9,7Lecco 236 42 5,6 Venezia 9.170 740 12,4Livorno 1.714 177 9,7 Verbano-Cusio-Ossola 1.159 113 10,3Lodi 58 13 4,5 Vercelli 209 30 7,0Lucca 1.827 233 7,8 Verona 3.440 342 10,1Macerata 264 56 4,7 Vibo Valentia 719 62 11,6Mantova 138 29 4,8 Vicenza 842 113 7,5Massa-Carrara 268 42 6,4 Viterbo 253 33 7,7Matera 337 40 9,3 ITALIA 172.991 16.829 10,3

Fabbisogni professionali e formativi

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Fabbisogni professionali e formativi

Il moderato recupero dell’economia italiana nel 2015, accompagnato da una crescita del movi-mento turistico, ha avuto ripercussioni favorevoli sulle previsioni occupazionali degli imprendi-tori del turismo. Dall’analisi dei dati del sistema informativo Excelsior di Unioncamere emerge che, nel settore turistico, la quota d’imprese che hanno programmato di effettuare assunzioni nel corso del 2015 è risalita, dopo tre anni di costante declino, di circa tre punti percentuali rispetto al 2014, passando dal 19,2% al 22% (graf.8.1). Permangono anche nel 2015 le differenze rilevate negli anni precedenti, con le imprese del comparto alberghi e servizi turistici (agenzie di viaggio e tour operator) maggiormente intenzio-nate ad effettuare assunzioni (28,7%) rispetto a ristoranti e pubblici esercizi (17,7%) (tab.8.2). La motivazione prevalente delle imprese intenzionate ad assumere è stata, anche l’anno scorso, la necessità di far fronte alla stagionalità. Allo stesso modo l’adeguatezza del numero di dipendenti in organico, considerata rispondente alle necessità operative, si è confermata la giustificazione principale addotta da quelle che non hanno programmato assunzioni (tab.8.3). A conferma di un migliorato clima di fiducia delle imprese, legato a prospettive economiche in ripresa, le aspettati-ve di una contrazione della domanda hanno pesato in misura minore rispetto al 2014 nella deci-sione di non assumere: sono state indicate dal 16,2% degli intervistati, contro il 19,1% nel 2014. Nonostante la crescita del numero di assunzioni previste, pari a circa 169.600, il saldo atteso per il 2015 è risultato comunque negativo (-9.380 unità) a seguito di un numero atteso di uscite superiore alle entrate. Questo saldo, seppure ancora in rosso, mostra un netto miglioramento rispetto a quello del 2014, contribuendo a ridurre lo scarto con quello rilevato in media nel complesso delle imprese. (tab.8.4 e graf.8.5).Sul versante territoriale, un calo occupazionale, determinato in generale da flussi in entrata positivi ma inferiori a quelli in uscita, è stato previsto dalle imprese turistiche di tutte le regioni, ad eccezione di Friuli Venezia Giulia ed Umbria (tab.8.14): le flessioni più consistenti, in termini assoluti, sono state indicate in Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna; quelle di minore entità in Sicilia e Basilicata.

Nel 2015 hanno trovato conferma alcune delle principali caratteristiche delle assunzioni e pro-fessioni richieste dalle imprese che operano nel turismo, ma si sono manifestate anche delle novità e delle significative inversioni di tendenza. E’ stata confermata, innanzitutto, la prevalenza del ricorso a contratti stagionali a tempo de-terminato, elemento distintivo del settore, soprattutto nel comparto degli alberghi e servizi turistici (tab.8.6). Rispetto al 2014 è, però, quasi raddoppiata la quota di imprese propense ad impiegare personale a tempo indeterminato, passata dal 7,7% al 14,4%.Con riferimento al grado di professionalità richiesto, la maggior parte degli imprenditori del tu-rismo ha ribadito il proprio orientamento verso l’assunzione di personale di livello intermedio, la cui quota sul totale ha raggiunto l’86,4% delle assunzioni non stagionali e l’83,4% di quelle stagionali a tempo determinato (tab.8.7). E’ invece calata, in generale, la percentuale d’imprese intenzionate ad assumere figure di elevato profilo (high-skill), contribuendo a contrarre ulte-riormente il loro peso, già tradizionalmente molto modesto all’interno della domanda di lavoro espressa dal comparto turistico e molto inferiore a quello rilevato nel complesso dell’economia (graf.8.8). Sul fronte opposto è aumentata, in controtendenza con i due anni precedenti, la quota di imprese intenzionate ad assumere personale con scarsa o nulla professionalità, so-prattutto con riferimento alle assunzioni non stagionali. Per quanto riguarda il livello d’istruzione, le imprese turistiche che hanno previsto per il 2015 l’assunzione non stagionale di laureati o diplomati sono state il 29,4% del totale (tab.8.9), re-gistrando una forte caduta rispetto al 2014, imputabile esclusivamente al crollo della richiesta di diplomati e determinando una brusca inversione di tendenza rispetto al triennio precedente (graf.8.10). Dal momento che contrazioni analoghe hanno caratterizzato anche l’intero sistema economico, il divario tra il turismo e il resto dei settori non ha subito variazioni di rilievo ed è rimasto comunque significativo. Nell’insieme dell’industria e dei servizi, infatti, la maggior parte delle imprese intenzionate ad assumere cerca candidati con livelli d’istruzione medio-alti, tra cui una quota non marginale di laureati, che sono invece scarsamente richiesti nel turismo. Le imprese turistiche sono viceversa maggiormente indirizzate all’assunzione di personale sen-za alcun tipo di formazione specifica oppure in possesso di qualifiche professionali, tendenza, quest’ultima, che si è notevolmente rafforzata nel 2015.Tra le assunzioni non stagionali previste dalle imprese turistiche, va segnalata un’ennesima in-versione di tendenza della quota di imprese del turismo che richiedono un’esperienza specifi-ca, in calo di circa tre punti percentuali nel 2014, dopo la forte crescita dell’anno precedente (graf.8.11). La diminuzione della richiesta di esperienza da parte delle imprese turistiche ha reso leggermente più agevole il reclutamento delle figure professionali desiderate: nel 2015 le assunzioni non stagionali considerate di difficile reperimento sono state pari al 10% del totale, rispetto al 12,2% del 2014.

8.1 Imprese intenzionate ad assumere

8.2 Imprese turistiche intenzionate ad assumere secondo i motivi di assunzione

8.3 Imprese turistiche non intenzionate ad assumere secondo i motivi di non assunzione

8.4 Movimenti e saldi occupazionali previsti

8.5 Saldi occupazionali previsti

8.6 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo le diverse forme contrattuali 8.7 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo il livello professionale segnalato

8.8 Quota % di profili high-skill sul totale delle assunzioni non stagionali

8.9 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo il livello di istruzione segnalato

8.10 Quota % di laureati e diplomati sul totale delle assunzioni non stagionali

8.11 Quota % di assunzioni non stagionali per cui è richiesta esperienza

8.12 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese turistiche considerate di difficile reperimento e motivi della difficoltà

8.13 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese turistiche considerate di difficile reperimento e motivi della difficoltà

8.14 Movimenti occupazionali previsti dalle imprese turistiche: dati regionali

71

DATATUR

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Federalberghi

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015* Alla domanda sulle motivazioni dell’assunzione potevano essere date una o due risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100** Le imprese turistiche comprendono, da un lato, le attività del core business ossia alberghi e altre strutture ricettive, tour operator e agenzie di viaggio (alberghi e servizi turistici) e, dall’altro, le attività dei pubblici esercizi e della ristorazione (ristoranti, bar, mense e servizi di ristorazione)

8.1 Imprese intenzionate ad assumere (quota % sul totale)

8.2 Imprese turistiche** intenzionate ad assumere secondo i motivi di assunzione

10

15

20

25

30

35

40

45

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale turismo Totale industria e servizi

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

TotaleTurismo

Totale Industriae servizi

Imprese che prevedono assunzioni(% su tot. imprese) 28,7 20,6 22,0 16,5

Motivi di assunzione (valori %)*

Attività e lavorazioni stagionali 61,0 50,8 53,2 19,2

Sostituzione dipendenti in uscita o in maternità ecc. 20,2 22,4 21,9 32,0

Domanda in crescita o in ripresa 14,2 17,9 17,1 32,0

Sviluppo di nuovi prodotti/servizi 1,4 2,4 2,2 4,4

Necessità di espandere le vendite / nuove sedi-reparti 1,2 2,7 2,4 6,2

Internalizzazione di lavoro esterno o precario 0,7 0,9 0,9 3,7

Altri motivi 7,0 8,9 8,4 17,4

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73

DATATUR

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

8.3 Imprese turistiche non intenzionate ad assumere secondo i motivi di non assunzione

8.4 Movimenti e saldi occupazionali previsti

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

TotaleTurismo

Totale Industriae servizi

Imprese che non prevedono assunzioni(% su tot. imprese) 71,3 79,4 78,0 83,5

Motivi di non assunzione (valori %)

Presenza di ostacoli di varia natura (in mancanza dei quali assumerebbero) 4,2 4,3 4,4 3,2

Attuale dimensione dell'organico adeguata 73,4 72,0 72,1 74,8

Domanda in calo / incerta 14,9 16,4 16,2 13,3

Mancata acquisizione di nuove commesse 6,0 5,9 5,9 6,6

Impresa in ristrutturazione / trasferimento, acquisizione da altra impresa, liquidazione, cessazione

1,1 1,1 1,1 1,3

Presenza di lavoratori in esubero o in CIGS 0,4 0,3 0,3 0,9

Altri motivi 0,1 0,1 0,1 0,1

AnniMovimenti previsti

(valori assoluti arrotondati alle decine) Tassi previsti

Entrate Uscite Saldo Entrate Uscite Saldo

Totale Turismo2008 201.050 186.820 14.230 29,1 27,0 2,12009 189.860 203.450 -13.590 26,6 28,5 -1,92010 179.360 195.850 -16.490 23,8 26,0 -2,22011 166.800 173.950 -7.150 21,0 21,9 -0,92012 165.590 181.760 -16.170 21,0 23,0 -2,02013 141.130 167.180 -26.040 17,9 21,2 -3,32014 154.560 176.400 -21.840 18,0 20,6 -2,52015 169.550 178.930 -9.380 19,3 20,4 -1,1

Totale Industria e servizi2008 1.079.480 969.470 110.000 9,5 8,5 1,02009 781.600 994.390 -212.790 6,8 8,7 -1,92010 802.160 980.550 -178.390 7,0 8,5 -1,52011 846.010 933.700 -87.690 7,2 8,0 -0,82012 631.340 761.850 -130.510 5,5 6,7 -1,12013 563.400 809.060 -245.660 5,0 7,1 -2,22014 613.390 785.820 -172.430 5,4 6,9 -1,52015 721.730 806.130 -84.400 6,3 7,1 -0,7

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Federalberghi

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori** sono compresi anche i “vecchi” contratti a tempo indeterminato stipulati prima della data di entrata in vigore del Jobs Act.

8.5 Saldi occupazionali previsti

8.6 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo le diverse forme contrattuali

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

2,1 2,1

1,92,2

0,9

2,0

3,3

2,5

1,1

0,81,0

1,9

1,5

0,7

1,1

2,2

1,5

0,7

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Turismo Totale industria e servizi

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Assunzioni previste(valori assoluti arrotondati alle decine)* 58.390 111.160 169.550 613.390

Forme contrattuali (valori %)

Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale 81,2 65,7 71,0 30,7

Contratti a tempo indeterminato a tutele cre-scenti** 7,6 18,0 14,4 34,5

Contratti a tempo determinato finalizzati alla copertura di un picco di attività 3,9 4,1 4,0 13,2

Contratti a chiamata 2,3 3,7 3,2 1,5

Contratti a tempo determinato finalizzati alla prova di nuovo personale 1,8 2,7 2,4 8,0

Contratti di apprendistato 1,6 2,7 2,3 4,7

Contratti a tempo determinato finalizzati alla sostituzione temporanea di personale 1,5 2,8 2,4 7,2

Altri contratti 0,0 0,2 0,2 0,1

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DATATUR

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015(1) gestori e responsabili di piccole aziende nei servizi di alloggio e ristorazione, specialisti nei rapporti con il mercato, contabili, tecnici dell’organizzazione di fiere, convegni ed eventi culturali, tecnici del marketing, agenti di viaggio, ecc.(2) addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione, addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio, addetti alla contabilità, camerieri, cuochi, baristi, commessi, cassieri, ecc.(3) pasticceri, gelatai, addetti alle pulizie, facchini, ecc.

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015 * Dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, professioni tecniche

8.7 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo il livello professionale segnalato (valori %)

8.8 Quota % di profili high-skill* sul totale delle assunzioni non stagionali

Livello professionale Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Assunzioni non stagionali

High-skill: dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, professioni tecniche (1)

1,9 0,7 1,1 21,9

Medium-skill: professioni esecutive nel lavoro d’ufficio, professioni qualificate nelle attività turistiche e nei servizi (2)

82,1 87,6 86,4 37,8

Low-skill: operai specializzati, conduttori di impianti e addetti a macchinari, professioni non qualificate (3) 15,9 11,5 12,6 40,3

Assunzioni stagionali a tempo determinato

High-skill: dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, professioni tecniche (1)

0,1 0,0 0,1 4,2

Medium-skill: professioni esecutive nel lavoro d’ufficio, professioni qualificate nelle attività turistiche e nei servizi (2)

76,5 87,8 83,4 64,8

Low-skill: operai specializzati, conduttori di impianti e addetti a macchinari, professioni non qualificate (3) 23,4 12,1 16,5 31,1

0

5

10

15

20

25

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale turismo Totale industria e servizi

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Federalberghi

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

8.9 Assunzioni previste dalle imprese turistiche secondo il livello di istruzione segnalato (valori %)

8.10 Quota % di laureati e diplomati sul totale delle assunzioni non stagionali

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

Livello d'istruzione Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Assunzioni non stagionali

Universitario 3,0 0,5 1,1 15,4

Secondario e post-secondario (con specializz. post-diploma) 37,2 25,7 28,3 40,1

Qualifica professionale 27,3 31,0 30,1 16,5

Nessuna formazione specifica 32,5 42,8 40,5 28,1

Assunzioni stagionali a tempo determinato

Universitario 0,6 0,1 0,3 2,7

Secondario e post-secondario (con specializz. post-diploma) 28,7 25,6 26,8 34,0

Qualifica professionale 36,9 40,6 39,2 29,5

Nessuna formazione specifica 33,8 33,7 33,7 33,8

25

30

35

40

45

50

55

60

65

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale turismo Totale industria e servizi

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77

DATATUR

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

8.11 Quota % di assunzioni non stagionali per cui è richiesta esperienza specifica

8.12 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese turistiche considerate di difficile reperimento e motivi della difficoltà

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

50

52

54

56

58

60

62

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Totale turismo Totale industria e servizi

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense e servizi

ristorazione

TotaleTurismo

Totale Industriae servizi

Assunzioni di difficile reperimento(val. ass. e % su tot. assunzioni) 1.030 (9,4) 3.870 (10,2) 4.900 (10,0) 59.890 (12,0)

Principali ragioni della difficoltà (valori%)

Poche persone esercitano la professione o sono interessate ad esercitarla 28,4 20,9 20,9 24,5

Mancanza delle caratteristiche personali adatte allo svolgimento della professione 21,4 16,6 16,6 10,9

Mancanza di un’adeguata formazione / preparazione 21,2 19,4 19,4 20,3

Mancanza della necessaria esperienza 19,6 5,7 5,7 13,0

I candidati hanno aspettative superiori o diverse da ciò che viene loro offerto 6,5 18,3 18,3 6,1

Figura molto richiesta per la quale c’è concorrenza tra le imprese 2,1 17,3 17,3 18,0

Mancanza di strutture formative 0,3 0,0 0,0 3,1

Altri motivi 0,6 1,8 1,5 4,2

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Federalberghi

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, dati relativi al 2015* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

8.13 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese turistiche consi-derate di difficile reperimento e motivi della difficoltà

8.14 Movimenti occupazionali previsti dalle imprese turistiche: dati regionali

Regioni

Saldi occupazionali previsti (valori assoluti arrotondati alle decine*)

Tassi di variazioneoccupazionali previsti

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense

e servizi ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar, mense

e servizi ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Piemonte e Valle d’Aosta -80 -430 -510 -6.940 -0,7 -1,0 -1,0 -0,7Lombardia -170 -630 -800 -8.850 -0,7 -0,5 -0,5 -0,3Liguria -100 -240 -350 -2.490 -1,6 -1,2 -1,3 -0,9Trentino Alto Adige -690 -910 -1.610 -2.560 -2,6 -5,7 -3,7 -1,0Veneto -270 -1.110 -1.380 -8.070 -1,2 -1,6 -1,5 -0,7Friuli Venezia Giulia -40 250 210 -2.120 -1,1 1,5 1,1 -0,8Emilia Romagna -250 -720 -970 -7.900 -1,3 -1,2 -1,2 -0,7Toscana 30 -510 -480 -7.170 0,1 -1,0 -0,7 -0,9Umbria 10 130 140 -1.120 0,3 1,3 1,1 -0,7Marche -30 -300 -330 -3.900 -0,6 -1,7 -1,5 -1,2Lazio -130 -770 -900 -6.700 -0,6 -1,0 -0,9 -0,6Abruzzo 10 -630 -620 -2.960 0,2 -4,4 -3,4 -1,3Molise 0 -120 -120 -650 -0,4 -5,1 -4,3 -1,7Campania -10 -180 -190 -3.070 -0,1 -0,4 -0,3 -0,4Puglia 60 -810 -750 -7.160 0,8 -2,2 -1,7 -1,4Basilicata -20 -30 -50 -240 -1,5 -0,8 -1,0 -0,3Calabria -50 -490 -550 -2.840 -1,6 -4,2 -3,6 -1,7Sicilia 90 -20 70 -5.180 1,0 0,0 0,2 -1,0Sardegna -40 -170 -220 -4.480 -0,7 -1,1 -1,0 -2,1Totale Italia -1.710 -7.670 -9.370 -84.400 -0,8 -1,2 -1,1 -0,7

Alberghi e servizi turistici

Ristoranti, bar,mense e servizi

ristorazione

Totale Turismo

Totale Industria e servizi

Assunzioni di difficile reperimento(val. ass. e % su tot. assunzioni) 2.480 (5,2) 5.130 (7,0) 7.610 (6,3) 16.370 (7,4)

Principali ragioni della difficoltà (valori%)

Poche persone esercitano la professione o sono interessate ad esercitarla 34,7 32,7 33,3 -

Mancanza di un'adeguata formazione / preparazione 31,0 23,6 26,1 -

Mancanza delle caratteristiche personali adatte allo svolgimento della professione 15,8 19,3 18,2 -

I candidati hanno aspettative superiori o diverse da ciò che viene loro offerto 7,6 8,7 8,3 -

Mancanza della necessaria esperienza 6,2 4,7 5,2 -

Figura molto richiesta per la quale c’è concorrenza tra le imprese 3,7 10,5 8,3 -

Mancanza di strutture formative 0,4 0,2 0,3 -

Altri motivi 0,5 0,3 0,4 -

Istruzione e formazione

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Istruzione e formazione

L’attuale offerta formativa in ambito turistico comprende: l’istruzione secondaria superiore ad indirizzo turistico, i percorsi di istruzione-formazione professionale, i percorsi di studi universitari in ambito turistico, la formazione tecnica superiore (I.f.t.s. e I.t.s.) e i corsi di formazione profes-sionale finanziati da Regioni, Province e Fondo Sociale Europeo (FSE).L’istruzione secondaria superiore ad indirizzo turistico è stata modificata dalla riforma scolastica del 2010, che ha istituito i nuovi Istituti Tecnici con indirizzo “Turismo” (485 in tutta Italia) e gli Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” (333) (tab.9.1 e 9.2). Gli Istituti Professionali riformati prevedono, al loro interno, tre ulteriori articola-zioni che hanno lo scopo di rispondere in modo più puntuale alle esigenze del mercato del lavoro: enogastronomia, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica. Notevole è l’apprezzamento dei ragazzi che si indirizzano verso un’istruzione superiore di tipo tecnico-professionale nei confronti dei percorsi di specializzazione turistica. Sono circa 94 mila gli alunni degli Istituti Tecnici che seguono l’indirizzo “Turismo”, pari all’11,3% del totale (graf.9.3), e molto più numerosi quelli che, all’interno degli Istituti Professionali, hanno scelto l’indirizzo “servizi per l’enogastronomica e l’ospitalità alberghiera”: circa 221 mila, pari al 39,8%. Tra questi ultimi particolare successo sembra inoltre riscuotere la specializzazione in “enogastronomia”, scelta dal 59% dei frequentanti il terzo, quarto e quinto anno.Oltre ai corsi offerti da Istituti tecnici e professionali, esiste la possibilità di frequentare percorsi formativi, proposti dal sistema dell’istruzione e formazione professionale di competenza delle Regioni, per il conseguimento di una qualifica triennale e di un diploma quadriennale riconosciuti a livello nazionale. L’offerta universitaria italiana in ambito turistico si basa, a seguito dell’attuazione del Processo di Bologna, su una struttura a due cicli, con un primo ciclo triennale che porta al conseguimento del-la laurea di primo livello ed un secondo ciclo biennale che porta al conseguimento della laurea di secondo livello, definita “magistrale”. Nel territorio nazionale sono attivi 36 corsi di laurea di pri-mo livello e 26 corsi di laurea di secondo livello ad indirizzo turistico (tab.9.4). La maggior parte di essi afferisce alle classi di laurea specifiche per gli studi sul turismo: L15-Scienze del Turismo per il percorso triennale e LM49-Progettazione e gestione dei sistemi turistici per quello magistrale. A questi corsi risultavano iscritti nell’anno accademico 2014/2015 circa 10.300 studenti: 9.000 circa ai triennali e 1.300 circa ai magistrali. Oltre a quelli più specifici, l’offerta universitaria presenta anche corsi sviluppati all’interno di altre classi di laurea, tra loro anche molto diverse (tab.9.5), generando di fatto qualche criticità. Una diversificazione eccessiva, infatti, pur ampliando l’offerta formativa, non agevola la comparazione dei percorsi di studio, disorientando gli studenti nel mo-mento della scelta universitaria e pone degli ostacoli alla possibilità per gli operatori del settore turistico di comprenderne le differenze e le peculiarità, anche sulla base delle proprie esigenze occupazionali, con ricadute negative al momento della scelta di giovani laureati da assumere.Nell’ambito dell’istruzione superiore, ai corsi di laurea si affiancano i master universitari (tab.9.6), percorsi formativi post laurea o post laurea specialistica a carattere di perfezionamento scientifi-co e di alta specializzazione. L’offerta è molto ampia e variegata e comprende, oltre ai corsi speci-ficatamente incentrati sul turismo, anche una vasta gamma di percorsi formativi su tematiche ad esso strettamente correlate. In questo modo si arricchiscono le competenze dei futuri operatori in ambiti importanti per lo sviluppo del settore come la gestione e valorizzazione dei beni culturali e la promozione del patrimonio eno-gastronomico.I corsi I.f.t.s e I.t.s. appartengono all’area dell’istruzione tecnica superiore e consistono in corsi for-temente professionalizzanti alla cui organizzazione partecipano scuola, formazione professionale regionale, università e imprese. Il Fondo Sociale Europeo cofinanzia, insieme a Regioni e Province, corsi di formazione professio-nale, organizzati da centri di formazione pubblici e da enti privati accreditati, a tutti i livelli: post-scuola dell’obbligo, post-diploma e post-laurea (corsi di alta formazione e master). Questi corsi, in prevalenza gratuiti, consentono di acquisire competenze e qualifiche richieste dal mercato del lavoro. Nell’ambito della formazione professionale un ruolo rilevante assume la formazione con-tinua, rivolta ad adulti che hanno perso il lavoro e/o ad occupati che intendono riqualificarsi in vista di una nuova occupazione o di un migliore inserimento lavorativo.

Interessanti informazioni in merito all’attività formativa organizzata dalle imprese del settore tu-ristico per i propri dipendenti emergono dall’indagine Excelsior di Unioncamere. Secondo tale indagine, circa l’11,6% delle imprese turistiche ha svolto, nel 2014, corsi di formazione per il personale, con la finalità principale di aggiornarlo sulle mansioni già svolte (tab.9.7 e 9.8). L’atti-vità formativa ha riguardato il 14,5% dei dipendenti ed è stata maggiore tra le imprese più grandi (tab.9.9). Il 16,5% delle imprese turistiche, inoltre, ha ospitato personale in tirocinio/stage, di cui il 5,1% è stato assunto o è in procinto di esserlo.

9.1 Offerta formativa per la filiera turistica: istituti Tecnici con indirizzo “Turismo”

9.2 Offerta formativa per la filiera turistica: Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”

9.3 Offerta formativa per la filiera turistica: alunni frequentanti gli istituti del nuovo ordinamento dell’istruzione tecnica e professionale

9.4 Corsi di laurea in turismo attivi nelle Università italiane per Classe di Laurea

9.5 Corsi di laurea in turismo attivi nelle Università italiane per Ateneo e denominazione del corso

9.6 Master universitari in turismo, enogastronomia e gestione dei beni culturali

9.7 Imprese turistiche che, internamente o esternamente, hanno effettuato corsi di formazione per il personale, per regione e classe dimensionale

9.8 Imprese turistiche che hanno effettuato attività di formazione e finalità principale dell’attività di formazione svolta, per ripartizione territoriale

9.9 Dipendenti delle imprese turistiche che hanno partecipato a corsi di formazione effettuati dalla propria impresa, per regione e classe dimensionale

9.10 Imprese turistiche che hanno ospitato personale in tirocinio/stage, per regione e classe dimensionale

9.11 Numero di tirocini/stage attivati dalle imprese turistiche, quota degli stessi che è stata o sarà assunta e quota di laureandi o laureati sul totale tirocinanti e stagisti

9.12 Imprese turistiche che prevedono assunzioni senza esperienza specifica e che segnalano necessità di formazione da effettuare con corsi per i neoassunti per regione e classe dimensionale

79

DATATUR

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80

Federalberghi

Fonte: Miur, anno scolastico 2015/2016

9.1 Offerta formativa per la filiera turistica: istituti Tecnici con indirizzo “Turismo”

9.2 Offerta formativa per la filiera turistica: Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi per l’enogastro-nomia e l’ospitalità alberghiera”

Fonte: Miur, anno scolastico 2015/2016

Regioni IstitutiAlunni frequentanti

Totale alunni1° anno 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno

Piemonte 35 1.552 1.510 1.312 1.152 949 6.475

Valle d’Aosta 0 0 0 0 0 0 0

Liguria 9 519 405 318 275 215 1.732

Lombardia 60 4.010 3.551 2.771 2.277 1.818 14.427

Trentino-Alto Adige 0 0 0 0 0 0 0

Veneto 38 2.811 2.722 2.194 1.938 1.791 11.456

Friuli-Venezia Giulia 12 559 507 444 398 347 2.255

Emilia-Romagna 21 1.249 975 846 629 623 4.322

Toscana 28 1.428 1.280 1.044 939 754 5.445

Umbria 10 187 169 157 155 150 818

Marche 10 369 402 373 341 256 1.741

Lazio 27 1.380 1.291 1.144 999 926 5.740

Abruzzo 15 646 574 530 444 407 2.601

Molise 3 61 54 44 64 76 299

Campania 66 3.329 2.868 2.448 1.996 1.505 12.146

Puglia 47 1.202 1.179 1.221 1.016 838 5.456

Basilicata 5 80 78 75 77 76 386

Calabria 21 579 580 516 462 461 2.598

Sicilia 60 3.122 2.969 2.806 2.396 1.939 13.232

Sardegna 18 790 651 570 590 524 3.125

ITALIA 485 23.873 21.765 18.813 16.148 13.655 94.254

Regioni Istituti Alunni frequentanti 1° biennio

Alunni frequentanti 3° 4° e 5° annoTotale alunni

Enogastronomia Servizi di sala e vendita Accoglienza turistica

Piemonte 18 6.688 3.911 1.563 976 13.138

Valle d’Aosta 0 0 0 0 0 0

Lombardia 6 2.474 1.449 773 284 4.980

Trentino-Alto Adige 28 7.935 5.405 2.008 1.429 16.777

Veneto 0 0 0 0 0 0

Friuli-Venezia Giulia 20 6.594 4.475 1.993 1.130 14.192

Liguria 5 1.228 629 268 122 2.247

Emilia-Romagna 17 6.161 3.185 1.761 660 11.767

Toscana 23 6.555 3.646 1.876 1.232 13.309

Umbria 5 1.390 1.027 446 252 3.115

Marche 8 3.299 1.981 839 394 6.513

Lazio 24 9.965 6.142 2.417 1.586 20.110

Abruzzo 7 2.307 1.757 630 275 4.969

Molise 3 622 440 218 68 1.348

Campania 52 19.728 10.825 5.503 2.842 38.898

Puglia 26 10.468 5.684 2.536 1.277 19.965

Basilicata 5 1.339 856 300 114 2.609

Calabria 23 5.088 3.231 1.309 370 9.998

Sicilia 48 15.085 8.480 3.764 2.108 29.437

Sardegna 15 3.851 1.796 1.145 546 7.338

ITALIA 333 110.777 64.919 29.349 15.665 220.710

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DATATUR

9.3 Offerta formativa per la filiera turistica: alunni frequentanti gli istituti del nuovo ordinamento dell’istruzione tecnica e professionale

Fonte: Miur, anno scolastico 2015/2016

Fonte: Universitaly, MIUR, corsi attivi nell’anno accademico 2015/2016 ad esclusione di quelli in esaurimento* Le Classi raggruppano corsi di studio dello stesso livello e ambito disciplinare: i corsi che vengono istituiti all’interno delle classi condividono gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le

stesse attività formative.

9.4 Corsi di laurea in turismo attivi nelle Università italiane per Classe di Laurea

88,7%

11,3%

Istituti tecnici con indirizzo "Turismo"

Altri Istituti dell'Istruzione tecnica

Alunni frequentanti gliIstituti Tecnici

Alunni frequentanti gliIstituti Professionali

39,8%

60,2%

Istituti professionali con indirizzo "Servizi perl'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera"

Altri Istituti dell'Istruzione professionale

Classi di Laurea* Corsi di laurea primo livelloL15 - Scienze del turismo 24L18 - Scienze dell’economia e della gestione aziendale 5L12 - Mediazione Linguistica 2L1 - Beni culturali 2L33 - Scienze economiche 1

L11 - Lingue e culture moderne 1L3 - Discipline delle arti figuratve della musica, dello spettacolo e della moda 1Totale 36

Corsi di laurea secondo livello

LM49 - Progettazione e gestione dei sistemi turistici 17LM77 - Scienze economico-aziendali 2LM76 - Scienze economiche per l’ambiente e la cultura 2LM38 - Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale 2LM56 - Scienze dell’economia 1LM65 - Scienze dello spettacolo e produzione multimediale 1LM14 - Filologia moderna 1Totale 26

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Federalberghi

9.5 Corsi di laurea in turismo attivi nelle Università italiane per Ateneo e denominazione del corso

Fonte: Universitaly, MIUR, corsi attivi nell’anno accademico 2015/2016 ad esclusione di quelli in esaurimento* I corsi di laurea di primo livello durano tre anni e prevedono al massimo 20 esami per un totale non superiore ai 180 crediti formativi universitari. I corsi di laurea di secondo livello (a cui si accede dopo aver frequentato quelli di primo livello) durano due anni e prevedono al massimo 12 esami per un totale non superiore ai 120 crediti formativi universitari.

Ateneo Classe di Laurea Corso di studio

primo livello*Torino L-15 Lingue e Culture per il TurismoPiemonte Orientale (Novara) L-15 Promozione e Gestione del TurismoAosta L-12 Lingue e Comunicazione per l'Impresa e il TurismoGenova L-15 Scienze del Turismo: Impresa, Cultura e TerritorioInsubria (Como) L-15 Scienze del TurismoMilano IULM L-15 Turismo: cultura e sviluppo dei territoriMilano Bicocca L-15 Scienze del Turismo e Comunità LocaleBolzano (Brunico) L-18 Management del Turismo, dello Sport e degli EventiVerona L-12 Lingue e Culture per il Turismo e il Commercio InternazionalePadova L-15 Progettazione e Gestione del Turismo CulturaleUdine L-15 Scienze e Tecniche del Turismo CulturaleBologna (Rimini) L-33 Economia del Turismo Macerata L-15 Beni Culturali e TurismoMacerata L-1 Beni Culturali e TurismoPisa (Lucca) L-15 Scienze del TurismoPerugia (Assisi) L-18 Economia del TurismoRoma La Sapienza L-15 Scienze del TurismoRoma Tor Vergata L-15 Scienze del TurismoUniversitas Mercatorum Università telematica L-15 Scienze del TurismoNapoli Federico II L-15 Scienze del Turismo Ad Indirizzo ManagerialeNapoli Parthenope L-18 Management delle Imprese TuristicheNapoli II (Caserta) L-15 Scienze del TurismoNapoli Benincasa L-1 Scienze dei Beni Culturali, Turismo, Arte, ArcheologiaPegaso Università telematica L-15 Scienze TuristicheSalerno L-15 Economia, Valorizzazione, Gestione del Patrimonio TuristicoTeramo L-15 Scienze del Turismo Molise L-15 Scienze TuristicheBari L-11 Culture delle Lingue Moderne e del TurismoCalabria (Rende) L-15 Scienze TuristichePalermo L-15 Scienze del TurismoMessina L-3 Turismo Culturale e Discipline delle Arti, della Musica e dello SpettacoloMessina L-15 Turismo Culturale e Discipline delle Arti, della Musica e dello SpettacoloCatania L-15 Formazione di Operatori TuristiciSassari (Olbia) L-18 Economia e Management del TurismoSassari L-15 Scienze del Turismo CulturaleCagliari L-18 Economia e Gestione dei Servizi Turistici

secondo livello*Torino LM-38 Comunicazione Internazionale per il TurismoPiemonte Orientale (Vercelli) LM-49 Lingue, Culture, TurismoBra - Scienze Gastronomiche LM-49 Promozione e Gestione del Patrimonio Gastronomico e TuristicoMilano Bicocca LM-49 Turismo, Territorio e Sviluppo LocaleMilano Bicocca LM-76 Economia del TurismoBergamo LM-49 Progettazione e Gestione dei Sistemi TuristiciTrento LM-49 Mediazione Linguistica, Turismo e CultureTrento LM-77 Management della Sostenibilità e del TurismoVenezia Cà Foscari LM-49 Sviluppo Interculturale dei Sistemi TuristiciVerona LM-38 Lingue per la Comunicazione Turistica e CommercialeBologna (Rimini) LM-56 Economia e Management del TurismoMacerata LM-49 Turismo Internazionale e Gestione dei Sistemi TuristiciFirenze LM-49 Progettazione dei Sistemi TuristiciPisa LM-49 Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici MediterraneiSiena Stranieri LM-14 Competenze Testuali per l'Editoria, l'Insegnamento e la Promozione TuristicaRoma La Sapienza LM-76 Turismo e Gestione delle Risorse AmbientaliRoma Tor Vergata LM-49 Progettazione e Gestione dei Sistemi TuristiciNapoli Federico II LM-49 Progettazione e Gestione dei Sistemi TuristiciMolise (Termoli) LM-49 Turismo e Beni CulturaliSalento (Lecce) LM-49 Gestione delle Attività Turistiche e CulturaliBasilicata (Matera) LM-49 Scienze del Turismo e dei Patrimoni CulturaliBari LM-49 Progettazione e Management dei Sistemi Turistici e CulturaliCalabria (Rende) LM-49 Valorizzazione dei Sistemi Turistico CulturaliMessina LM-77 Management del Turismo e dell'AmbienteMessina LM-49 Turismo e Spettacolo (interclasse)Messina LM-65 Turismo e Spettacolo (interclasse)

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DATATUR

Fonte: MIUR, master attivi nell’anno accademico 2013/2014 ad esclusione di quelli in esaurimento* I master universitari di primo livello sono quelli a cui si può accedere con la laurea di primo livello, i master di secondo livello sono quelli a cui si può accedere solo con la laurea di secondo livello

9.6 Master universitari in turismo, enogastronomia e gestione dei beni culturali

ATENEO CORSOI livello*

Torino Economia, management, promozione e valorizzazione del turismoTorino Promozione e organizzazione turistico-culturale del territoriTorino Management dell'ospitalità e dello sportTorino World Heritage and cultural projects for developementBra - Scienze Gastronomiche Master in food and culture and communications: food, place and identityBra - Scienze Gastronomiche Master in food and culture and communications: human, ecology and sustainabilityBra - Scienze Gastronomiche Master in food and culture and communications: high-quality productsBra - Scienze Gastronomiche Master in food and culture and communications: representation, meaning and mediaNovedrate (Como) Università telematica Management grandi eventi ed EXPO 2015Milano Bocconi Economia del turismoMilano Cattolica Ideazione e progettazione di eventi culturali - MECMilano Cattolica Progettare cultura. Progettazione di interventi d'arte, cultura e design per imprese, città e territori Milano Cattolica L'impresa della cultura: gestire, finanziare, comunicare la cultura del territorioMilano Cattolica Food Identity (prodotti tipici europei)Milano IULM Food & Wine CommunicationMilano IULM Management delle risorse artistiche e culturaliMilano IULM Tourism managementMilano Bicocca Tourism sales managementBolzano Hospitality managementVenezia Cà Foscari Cultura del cibo e del vino per la gestione delle risorse enogastronomicheVenezia Cà Foscari Cultura del cibo e del vino per la valorizzazione e la promozione delle risorse enogastronomicheVenezia Cà Foscari Economia e gestione del turismoPadova Pianificazione e gestione del prodotto turisticoParma Cultura organizzazione e marketing dell'enogastronomia territorialeBologna Progettazione e promozione degli eventi artistici e culturaliBologna Storia e cultura dell'alimentazioneFerrara Cultural ManagementFirenze Economia e management del turismoFirenze Urban analysis & management and cultural landscape Pisa Management turistico alberghieroPerugia Stranieri Comunicazione e management per il turismo. Prodotti, mercati e tecnologieUrbino Strumenti e metodi per la conservazione e valorizzazione dei beni culturaliRoma La Sapienza Digital heritage. Cultural communication through digital technologiesRoma La Sapienza Progettazione e gestione dei sistemi turistici e del patrimonio culturaleRoma Tor Vergata Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomicheRoma Tor Vergata Economia e management delle attività turistiche culturaliRoma LUMSA Gestione, progettazione e promozione del patrimonio storico, artistico e culturale dei beni ecclesiasticiRoma LUISS Economia e marketing del turismo e comunicazione del territorioRoma Tre Linguaggi del turismo e comunicazione interculturaleNapoli Benincasa Comunicazione multimediale dell'enogastronomiaNapoli Benincasa Hospitality managementMessina Esperto in management di strutture alberghiere, agenzie di viaggio e tour operatorSassari International tourism management and analysis system

II livello*Milano Cattolica Museologia, museografia e gestione dei beni culturaliVenezia Cà Foscari Management dei beni e delle attività culturaliCamerino Parchi e paesaggiRoma La Sapienza ACT - Valorizzazione e gestione dei centri storici minoriRoma - Link Campus Gestione dei beni culturali ed eventiNapoli Benincasa Nuove tecnologie per la valorizzazione e il management del patrimonio (digital cultural heritage) Napoli Parthenope Tutela, europrogettazione e management del patrimonio culturaleCampobasso Progettazione e promozione del paesaggio culturaleBari MED&FOOD: sistemi di gestione, qualificazione, controllo e valorizzazione delle produzioni alimentari del mediterraneoReggio Calabria Promozione internazionale del turismo e del territorioCalabria (Rende) Management del turismo residenzialeCagliari Management delle organizzazioni turistiche sostenibili

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Federalberghi

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2014* Il settore del turismo comprende, da un lato, le attività del core business ossia alberghi e altre strutture ricettive, tour operator e agenzie di viaggio (alberghi e servizi turistici) e, dall’altro,

le attività dei pubblici esercizi e della ristorazione (ristoranti, bar, mense e servizi di risorazione)

9.7 Imprese turistiche* che, internamente o esternamente, hanno effettuato corsi di formazione per il personale, per regione e classe dimensionale (quota % sul totale)

RegioniClasse dimensionale

1-9dipendenti

10-49dipendenti

50-249dipendenti

250dipendenti e oltre Totale

Piemonte e Valle d’Aosta 10,3 18,4 28,3 70,3 11,5Lombardia 11,1 19,8 39,9 74,8 12,8Liguria 12,4 19,1 36,1 70,2 13,4Trentino Alto Adige 11,0 17,5 16,7 82,1 12,2Veneto 13,9 17,6 44,0 79,4 15,0Friuli Venezia Giulia 12,3 18,1 34,6 76,3 13,4Emilia Romagna 10,5 19,8 38,2 71,0 12,1Toscana 9,7 22,0 39,2 77,1 11,6Umbria 17,4 20,3 -- 92,3 18,3Marche 10,6 14,3 8,7 80,4 11,6Lazio 8,7 17,5 39,6 78,0 10,2Abruzzo 6,4 14,9 33,3 90,6 7,7Molise 6,3 22,7 -- -- 7,7Campania 7,5 15,3 33,3 73,2 8,6Puglia 9,9 13,1 31,1 80,8 10,6Basilicata 8,5 18,8 -- -- 9,8Calabria 9,4 19,0 50,0 76,0 10,5Sicilia 6,7 14,3 38,3 81,7 7,8Sardegna 9,3 19,9 48,8 -- 10,5Totale imprese turistiche 10,2 18,1 37,1 76,6 11,6 Alberghi e servizi turistici 10,4 19,3 39,5 65,5 13,0 Ristoranti, bar, mense e 10,2 17,4 35,2 79,5 11,3 servizi ristorazione

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2014

9.8 Imprese turistiche che hanno effettuato attività di formazione e finalità principale dell’attività di formazione svolta, per ripartizione territoriale

Regioni

Imprese che hannosvolto formazionenel 2014 con corsi

(quota %)

Finalità della formazione (%)

Formarei neo-assunti

Aggiornare il personale sulle mansioni

già svolte

Formare il personaleper svolgere nuove

mansioni / lavori

Nord Ovest 12,5 5,5 85,5 8,9

Nord Est 13,4 5,9 86,5 7,6

Centro 11,5 3,9 85,5 10,5

Sud e Isole 9,2 5,1 86,8 8,1

Totale imprese turistiche 11,6 5,2 86,1 8,7

Alberghi e servizi turistici 13,0 5,1 87,3 7,6

Ristoranti, bar, mense e servizi ristorazione 11,3 5,2 85,8 9,0

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85

DATATUR

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2014

9.9 Dipendenti delle imprese turistiche che hanno partecipato a corsi di formazione effettuati dalla propria impresa, per regione e classe dimensionale (quota % su totale dipendenti)

9.10 Imprese turistiche che hanno ospitato personale in tirocinio/stage, per regione e classe di-mensionale (quota % sul totale)

RegioniClasse dimensionale

1-9dipendenti

10-49dipendenti

50-249dipendenti

250 dipendentie oltre Totale

Piemonte e Valle d’Aosta 23,5 36,0 56,5 71,2 25,0Lombardia 17,3 35,9 60,1 85,8 20,1Liguria 11,9 34,3 50,0 77,2 14,1Trentino-Alto Adige 12,4 30,5 53,7 85,7 15,5Veneto 18,9 31,3 70,3 81,7 21,1Friuli-Venezia Giulia 13,3 37,9 57,7 81,6 16,0Emilia-Romagna 15,2 35,7 75,6 78,6 18,0Toscana 16,2 32,3 75,0 80,5 18,8Umbria 15,5 40,6 -- 76,9 18,5Marche 18,5 34,9 69,6 75,0 20,6Lazio 9,8 24,4 67,1 77,0 12,1Abruzzo 9,0 31,9 48,1 71,9 11,4Molise 8,1 27,3 -- -- 9,4Campania 10,2 22,5 47,8 63,4 11,7Puglia 11,0 23,7 42,6 71,2 12,3Basilicata 13,1 38,5 -- -- 15,3Calabria 8,8 25,4 68,2 68,0 10,3Sicilia 9,1 25,5 55,3 66,7 10,9Sardegna 7,4 27,5 67,4 -- 9,5Totale imprese turistiche 14,3 31,1 62,7 77,4 16,5 Alberghi e servizi turistici 14,3 33,2 63,6 90,4 19,2 Ristoranti, bar, mense e 14,2 30,0 62,0 74,0 15,9 servizi ristorazione

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2014

RegioniClasse dimensionale

1-9dipendenti

10-49dipendenti

50-249dipendenti

250 dipendentie oltre Totale

Piemonte e Valle d’Aosta 8,9 11,7 9,8 32,3 13,8Lombardia 10,7 12,4 22,3 38,9 18,4Liguria 9,2 10,2 16,5 37,2 13,8Trentino-Alto Adige 11,2 6,7 6,6 39,6 10,4Veneto 12,6 9,8 17,2 50,0 16,8Friuli-Venezia Giulia 11,0 10,4 25,0 60,6 22,2Emilia-Romagna 8,4 10,3 20,4 49,3 16,3Toscana 8,0 11,7 14,7 43,9 14,1Umbria 14,4 10,5 11,6 50,5 17,0Marche 8,0 8,2 1,6 42,3 10,3Lazio 10,3 9,0 13,5 36,7 16,3Abruzzo 4,6 7,8 8,1 31,9 7,1Molise 2,8 14,3 2,3 51,6 7,1Campania 8,3 8,5 12,6 42,4 10,7Puglia 7,6 7,1 16,0 31,2 10,8Basilicata 6,9 8,3 10,7 21,3 8,2Calabria 8,5 10,3 18,7 18,4 10,3Sicilia 6,6 8,0 17,9 30,5 9,5Sardegna 6,9 10,0 12,9 27,1 9,0Totale imprese turistiche 9,3 9,9 16,1 40,5 14,5 Alberghi e servizi turistici 9,4 9,7 14,6 35,4 12,1 Ristoranti, bar, mense e 9,3 10,0 17,1 41,2 15,3 servizi ristorazione

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86

Federalberghi

9.11 Numero di tirocini/stage attivati dalle imprese turistiche, quota degli stessi che è stata o sarà assunta e quota di laureandi o laureati sul totale tirocinanti e stagisti

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2014* a causa degli arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori

Regioni Tirocinie stage attivati*

Quota % di tirocinanti/ stagisti assunti/da assumere

Quota % laureandi o laureatisu tot. tirocinanti/stagisti

Piemonte e Valle d’Aosta 4.050 5,9 6,9Lombardia 9.550 5,1 8,3Liguria 1.660 4,5 7,4Trentino Alto Adige 2.360 4,4 3,6Veneto 6.320 4,5 5,1Friuli Venezia Giulia 1.210 3,9 3,6Emilia Romagna 5.170 4,9 6,3Toscana 4.560 4,7 7,9Umbria 980 4,2 5,1Marche 1.650 4,9 7,1Lazio 3.660 8,0 15,3Abruzzo 830 5,3 8,0Molise 140 2,1 9,7Campania 3.110 4,3 11,1Puglia 1.990 4,2 11,1Basilicata 310 3,9 11,0Calabria 810 5,5 9,8Sicilia 1.920 5,8 19,1Sardegna 890 5,5 9,3Totale imprese turistiche 51.180 5,1 8,3 Alberghi e servizi turistici* 14.000 5,6 12,6 Ristoranti, bar, mense e 37.180 4,8 6,7 servizi ristorazione

Fonte: Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali per l’occupabilità, dati relativi al 2015

9.12 Imprese turistiche che prevedono assunzioni senza esperienza specifica e che segnalano ne-cessità di formazione da effettuare con corsi per i neoassunti per regione e classe dimensionale(quota % sul totale delle imprese che assumono)

RegioniImprese che prevedono assunzioni di personale

senza esperienza specificaImprese che segnalano necessita di formazione

per i neoassunti*

1-49 dip. 50 e oltre Totale 1-49 dip. 50 e oltre TotalePiemonte e Valle d’Aosta 49,3 26,8 48,2 37,3 84,6 39,6Lombardia 47,3 31,5 46,2 52,6 85,1 54,7Liguria 44,1 31,7 43,7 45,1 85,0 46,3Trentino Alto Adige* 44,3 32,7 44,1 30,0 65,4 30,6Veneto 43,1 28,3 42,3 49,6 86,8 51,6Friuli Venezia Giulia 51,3 31,7 50,5 31,7 75,6 33,5Emilia Romagna 45,4 20,6 44,4 43,8 83,6 45,4Toscana 48,7 37,6 48,3 37,6 75,7 39,2Umbria 43,8 15,2 42,4 52,1 97,0 54,3Marche 37,3 26,0 36,8 60,9 92,0 62,3Lazio 33,0 26,8 32,7 55,2 83,3 56,6Abruzzo 43,8 32,4 43,5 43,6 76,5 44,5Molise 68,1 -- 68,2 20,8 -- 21,3Campania 45,9 37,5 45,7 49,5 76,4 50,2Puglia 47,5 45,0 47,5 44,6 77,5 45,6Basilicata* 35,7 -- 35,5 58,4 -- 59,3Calabria 51,5 48,1 51,4 39,7 81,5 40,8Sicilia 50,6 43,1 50,4 36,4 80,6 37,6Sardegna 46,0 31,6 45,7 29,7 65,8 30,6

Totale imprese turistiche 46,2 42,2 (1-9 dip.) (10-49 dip.) 41,8 44,1

43,4 46,4 (1-9 dip.) (10-49 dip.) 71,1 42,0

Alberghi e servizi turistici* 45,7 40,8 26,5 45,1 39,1 43,1 86,8 46,5 Ristoranti, bar, mense e 46,3 43,1 35,3 48,0 44,4 48,4 84,8 43,4 servizi ristorazione

I trasporti

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I trasporti

Nel corso del 2014, nonostante le condizioni dell’economia italiana siano rimaste difficili con il Pil ancora in fase recessiva, il sistema dei trasporti ha manifestato segnali di recupero, invertendo in alcuni casi il trend negativo dei due anni precedenti e facendo registrare incrementi nei volumi di traffico.

Per quanto riguarda il trasporto aereo, il numero di passeggeri presso gli scali nazionali, in diminuzione sia nel 2012 (-1,3%) che nel 2013 (-1,8%), ha registrato nel complesso un incremento del 4,7%, attribuibile esclusivamente ai voli di linea, dove i passeggeri sono aumentati del 5,2%, a fronte di un calo del 6,7% nei voli charter. La crescita è stata maggiore nei voli internazionali che in quelli nazionali: nel primo caso i passeggeri sono aumentati del 6%, nel secondo del 2,8% (graf.10.1). L’incremento complessivo del traffico, in arrivo e in partenza, ha riguardato gran parte dei principali nodi aeroportuali (tab.10.2): tra i primi 10 aeroporti italiani, presso cui è transitato il 75% circa dei passeggeri, gli aumenti più significativi, in termini relativi, si sono avuti a Catania (+14,4%) e a Napoli (+9,6%). Tra gli altri, ottime performance sono state rilevate a Firenze (+13,6%) e Lamezia Terme (+10,5%). Tra gli aeroporti che, invece, in controtendenza con l’andamento medio nazionale, hanno registrato una contrazione dei flussi, emergono Cuneo (-18,7%), Rimini (-15,7%) e Trapani (-14,9%).A crescere sono state soprattutto le compagnie low cost, dove i passeggeri sono passati da 66,7 a 72,9 milioni (+9,4%), riprendendo, dopo la flessione del 2013, il trend in ascesa che li ha caratterizzati negli ultimi anni. In crescita, seppure molto più contenuta (+0,7%), anche le compagnie tradizionali, che hanno guadagnato 538 mila passeggeri rispetto al 2013 (tab.10.3). In entrambi i casi l’incremento è da attribuirsi esclusivamente alle dinamiche positive registrate dai vettori stranieri, mentre è proseguita la flessione dei vettori italiani, che ha assunto dimensioni molto consistenti nel comparto dei low cost, con un calo del 16,9% del traffico. Nel complesso, dunque, la quota di mercato detenuta dalle linee aeree nazionali ha subito un ulteriore brusco taglio, proseguendo nel suo trend di costante declino che dal 66% nel 2003 l’ha vista scendere al 31% nel 2014.Le dinamiche positive del traffico passeggeri hanno portato ad un incremento di due punti percentuali del coefficiente di riempimento per il complesso delle compagnie aeree, attribuibile essenzialmente alla crescita registrata in quelle tradizionali. I primi dati a consuntivo relativi al 2015 segnalano un quadro ancora positivo per il trasporto aereo. Secondo Assaeroporti, il traffico aereo nel nostro Paese è continuato a crescere anche l’anno scorso. Il sistema aeroportuale italiano ha infatti registrato, rispetto al 2014, un incremento del numero dei passeggeri pari al 4,5%: nello specifico, quelli transitati nei 35 scali aeroportuali italiani monitorati dall’associazione, sono stati, nel corso del 2015, 157,2 milioni, corrispondenti a circa 7 milioni di passeggeri in più rispetto al 2014.

Anche riguardo al trasporto ferroviario i dati del 2014 mostrano risultati positivi, con un andamento del traffico passeggeri in crescita rispetto all’anno precedente. Il numero dei viaggiatori è aumentato dell’1,1%, così come sono aumentati gli altri indicatori della domanda: i viaggiatori per km, cresciuti del 2,5% e la percorrenza media, incrementatasi dell’1,4% (graf.10.9 e tab.10.10). In realtà il quadro che emerge dall’analisi più approfondita realizzata anche quest’anno all’interno del rapporto Pendolaria di Legambiente, conferma l’esistenza di un’Italia che viaggia a due velocità: da una parte “treni sempre più moderni e veloci che si muovono tra Salerno, Torino e Venezia - con una offerta sempre più ampia, articolata e con sempre più persone ogni giorno su Frecciarossa (+7,7% nel 2014 ed una previsione nel 2015 tra il 6 ed il 7% di ulteriore crescita) e Italo - e dall’altra la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-22,7% dal 2010 al 2014) su tutte le altre direttrici nazionali, dove si è rimasti fermi agli anni Ottanta come tempi di percorrenza”. Un’Italia a due velocità che si ripropone anche nel trasporto regionale, con le regioni del Sud fortemente penalizzate: “ogni giorno i treni regionali che circolano tra Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono meno di quelli della sola Lombardia (1.738 contro 2.300). Non solo, quei treni sono anche più vecchi al Sud rispetto al Nord (20,4 la media di età contro 16,6) e sono più lenti, perché larga parte delle linee sono a binario unico e non elettrificate”.

In controtendenza rispetto alle altre due tipologie, i dati del trasporto marittimo si confermano invece piuttosto critici anche nel 2014: il numero di passeggeri imbarcati e sbarcati nei porti italiani è stato complessivamente di circa 72,2 milioni, in ulteriore calo, rispetto ai 73,2 milioni del 2013, dell’1,4% (graf.10.13). Flessioni nel numero di passeggeri si sono registrate in molti dei principali porti italiani (tab.10.14): tra quelli in cui la contrazione è stata più consistente troviamo Bari (-18,2%), Civitavecchia (-16,8%) e Palermo (-14,8%). In controtendenza, con tassi di crescita sostenuti, si posizionano, invece, Casamicciola (+30%) e Porto d’Ischia (+24,3%).

10.1 Movimento di passeggeri del trasporto aereo per categoria di servizio

10.2 Graduatoria degli aeroporti italiani in base al numero di passeggeri trasportati sui servizi aerei commerciali

10.3 Passeggeri trasportati e coefficienti di riempimento delle linee aeree in arrivo e in partenza dagli aeroporti nazionali per tipologia di volo

10.4 Passeggeri trasportati per principali rotte nazionali

10.5 Passeggeri trasportati per principali rotte internazionali

10.6 Estensione della rete ferroviaria nazionale

10.7 Estensione della rete ferroviaria regionale o locale

10.8 La rete Alta Velocità/Alta Capacità

10.9 Traffico ferroviario viaggiatori sul territorio nazionale

10.10 Traffico ferroviario viaggiatori sul territorio nazionale per dimensione di impresa

10.11 Opere ed infrastrutture portuali

10.12 Traffico passeggeri nei porti italiani per forma di navigazione

10.13 Graduatoria dei primi 25 porti italiani per numero di passeggeri

10.14 Nautica da diporto: posti barca per regione, tipologia di struttura e lunghezza

87

DATATUR

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88

Federalberghi

50,0

70,0

90,0

110,0

130,0

150,0

170,0

190,0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Voli nazionali Voli internazionali Voli di linea Charter e aerotaxi Totale

Fonte: Istat* sono eslusi i passeggeri in transito

Fonte: Istat, dati relativi al 2014* Passeggeri in arrivo e in partenza al netto di quelli in aerotaxi

** Da gennaio 2014 viene rilevato anche l’aeroporto di Comiso avendo superato, nel corso del 2013, la soglia di 15.000 passeggeri

10.1 Movimento di passeggeri* del trasporto aereo per categoria di servizio(numeri indice 2003=100)

10.2 Graduatoria degli aeroporti italiani in base al numero di passeggeri trasportati sui servizi aerei commerciali

AeroportiTotale

passeggeri* (migliaia)

Incidenza %

sul totale

Grado d’internaz.

(%)

Var.% 14/13 Aeroporti

Totale passeggeri*

(migliaia)

Incidenza %

sul totale

Grado d’internaz.

(%)

Var.% 14/13

1 Roma-Fiumicino 38.289 25,5 70,1 6,5 19 Brindisi 2.157 1,43 17,7 8,6

2 Milano-Malpensa 18.670 12,4 84,6 5,0 20 Olbia 2.095 1,39 42,7 5,9

3 Milano-Linate 8.984 6,0 42,9 0,0 21 Alghero 1.635 1,09 36,5 5,6

4 Bergamo 8.766 5,8 68,4 -2,1 22 Trapani 1.596 1,06 27,7 -14,9

5 Venezia 8.453 5,6 84,0 0,9 23 Genova 1.259 0,84 45,2 -2,8

6 Catania 7.284 4,8 28,4 14,4 24 Trieste 736 0,49 37,7 -13,2

7 Bologna 6.534 4,3 73,5 6,6 25 Pescara 553 0,37 57,8 2,0

8 Napoli 5.917 3,9 57,5 9,6 26 Reggio di Calabria 521 0,35 0,7 -6,6

9 Roma-Ciampino 4.989 3,3 80,2 5,8 27 Ancona 472 0,31 65,2 -4,5

10 Pisa 4.671 3,1 70,7 4,7 28 Rimini 468 0,31 99,9 -15,7

11 Palermo 4.554 3,0 20,5 5,1 29 Comiso** 328 0,22 47,3 -

12 Bari 3.665 2,4 30,6 2,1 30 Cuneo 233 0,16 53,3 -18,7

13 Cagliari 3.629 2,4 20,6 1,5 31 Perugia 204 0,14 77,6 -3,6

14 Torino 3.419 2,3 46,5 8,6 32 Parma 204 0,14 31,3 4,4

15 Verona 2.755 1,8 71,4 2,6 33 Lampedusa 176 0,12 0,0 -9,4

16 Lamezia Terme 2.405 1,6 17,7 10,5 34 Pantelleria 127 0,08 0,8 0,1

17 Treviso 2.243 1,5 69,1 3,4 Altri aeroporti 157 0,1 14,8 28,6

18 Firenze 2.240 1,5 82,1 13,6 Totale 150.389 100,0 61,3 4,7

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DATATUR

Fonte: Istat

Fonte: ENAC, dati relativi al 2014

10.3 Passeggeri trasportati e coefficienti di riempimento delle linee aeree in arrivo e in partenza dagli aeroporti nazionali per tipologia di volo

10.4 Passeggeri trasportati per principali rotte nazionali

Rotte nazionali Passeggeri (n.) Rotte nazionali Passeggeri (n.)

1 Catania Roma Fiumicino 994.361 26 Milano Malpensa Napoli 220.1342 Roma Fiumicino Catania 917.228 27 Bari Bergamo 198.4283 Palermo Roma Fiumicino 740.857 28 Bergamo Bari 197.4844 Roma Fiumicino Palermo 740.612 29 Brindisi Roma Fiumicino 197.2915 Roma Fiumicino Milano Linate 736.008 30 Roma Fiumicino Brindisi 196.9396 Milano Linate Roma Fiumicino 719.236 31 Roma Fiumicino Genova 196.2147 Cagliari Roma Fiumicino 394.696 32 Genova Roma Fiumicino 194.2628 Roma Fiumicino Cagliari 386.945 33 Bari Milano Linate 182.6699 Catania Milano Linate 361.279 34 Milano Linate Bari 179.488

10 Milano Linate Catania 352.017 35 Bergamo Cagliari 176.72911 Lamezia Terme Roma Fiumicino 338.696 36 Cagliari Bergamo 175.23812 Roma Fiumicino Lamezia Terme 335.775 37 Lamezia Terme Bergamo 169.96713 Napoli Milano Linate 321.715 38 Bergamo Lamezia Terme 167.31114 Milano Linate Napoli 313.506 39 Catania Bologna 166.15715 Roma Fiumicino Torino 310.166 40 Roma Fiumicino Milano Malpensa 166.12816 Torino Roma Fiumicino 308.964 41 Milano Malpensa Roma Fiumicino 166.09817 Roma Fiumicino Bari 272.630 42 Milano Malpensa Palermo 163.09118 Bari Roma Fiumicino 269.328 43 Bologna Catania 161.52319 Catania Milano Malpensa 268.805 44 Palermo Milano Malpensa 160.82720 Roma Fiumicino Venezia 268.145 45 Bergamo Brindisi 160.82621 Milano Malpensa Catania 264.325 46 Brindisi Bergamo 160.73122 Venezia Roma Fiumicino 259.497 47 Catania Bergamo 158.54923 Napoli Milano Malpensa 224.231 48 Bergamo Catania 158.13924 Cagliari Milano Linate 223.856 49 Bergamo Palermo 158.09425 Milano Linate Cagliari 221.497 50 Palermo Bergamo 158.005

Tipologia di voloPasseggeri trasportati (migliaia) Coefficienti di riempimento (%)

2013 2014 Var. 14/13 2013 2014 Var. 14/13Linee aeree in complesso

Tradizionale 76.915 77.453 538 (0,7) 69,7 72,3 2,6Low cost 68.657 72.936 6.279 (9,4) 79,8 80,4 0,6

Totale 143.572 150.389 6.817 (4,7) 74,0 76,0 2,0

Linee aeree italiane (% su tot.) (% su tot.)

Tradizionale 40.773 53,0 39.187 50,6 -1.586 (-3,9) 69,2 72,5 3,3Low cost 8.502 12,8 7.064 9,7 -1.438 (-16,9) 70,6 63,3 -7,3Totale 49.275 34,3 46.251 30,8 -3.024 (-6,1) 69,6 70,9 1,3

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Federalberghi

Fonte: ENAC, dati relativi al 2014

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti* rete ferroviaria in esecizio gestita da Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane cui è attribuito il ruolo di gestore dell’Infrastruttura nazionale

10.5 Passeggeri trasportati per principali rotte internazionali

10.6 Estensione della rete ferroviaria nazionale*

Rotte internazionali Passeggeri (n.) Rotte internazionali Passeggeri

(n.)

1 Roma Fiumicino Parigi Ch. De Gaulle 1.134.521 26 Milano Malpensa Copenhagen 411.5382 Roma Fiumicino Amsterdam 1.026.909 27 Milano Linate Francoforte 410.2233 Roma Fiumicino Barcellona 988.508 28 Napoli Londra Gatwick 409.3924 Roma Fiumicino Madrid 974.320 29 Venezia Amsterdam 406.5715 Roma Fiumicino Londra Heathrow 958.525 30 Roma Fiumicino Lisbona 368.4616 Roma Fiumicino Parigi Orly 781.202 31 Milano Malpensa Lisbona 367.5367 Roma Fiumicino Bruxelles National 721.144 32 Firenze Parigi Ch. De Gaulle 365.7168 Roma Fiumicino Francoforte 704.144 33 Milano Malpensa Amsterdam 353.4329 Milano Linate Londra Heathrow 692.175 34 Pisa Londra Stansted 341.867

10 Roma Fiumicino Atene 671.168 35 Milano Malpensa Francoforte 334.07011 Roma Fiumicino Londra Gatwick 658.980 36 Bologna Parigi Ch. De Gaulle 333.83212 Milano Malpensa Parigi Ch. De Gaulle 646.791 37 Roma Fiumicino Praga 332.61713 Milano Linate Parigi Ch. De Gaulle 637.558 38 Milano Malpensa Vienna 331.82214 Venezia Parigi Ch. De Gaulle 633.087 39 Venezia Parigi Orly 329.06215 Milano Malpensa Barcellona 624.357 40 Milano Malpensa Monaco 328.09216 Roma Fiumicino Monaco 605.218 41 Napoli Monaco 311.13617 Venezia Londra Gatwick 591.422 42 Roma Ciampino Madrid 298.85618 Milano Linate Amsterdam 548.161 43 Verona Londra Gatwick 295.01919 Milano Malpensa Madrid 534.677 44 Milano Malpensa Dusseldorf 292.86820 Milano Malpensa Londra Gatwick 507.864 45 Roma Fiumicino Berlino Tegel 292.40621 Roma Ciampino Londra Stansted 472.130 46 Roma Fiumicino Bucarest 289.31122 Venezia Francoforte 467.809 47 Milano Malpensa Praga 283.79423 Bergamo Londra Stansted 433.762 48 Milano Malpensa Bruxelles National 283.27224 Roma Fiumicino Vienna 428.884 49 Firenze Francoforte 281.81925 Roma Fiumicino Copenhagen 423.198 50 Bergamo Charleroi Brussels South 276.701

2000 2013 2014 Var% 14/13 Var% 14/00Rete elettrificata 10.714 11.969 11.940 0,2 11,4% rete elettrificata 67,1 71,4 71,4Rete non elettrificata 5.260 4.783 4.783 0,0 -9,1% rete non elettrificata 32,9 28,6 28,6

Totale Rete 15.974 16.752 16.723 -0,2 4,7Rete a semplice binario 9.818 9.212 9.168 -0,5 -6,6% rete a semplice binario 61,5 55,0 54,8Rete a doppio binario 6.156 7.540 7.555 0,2 22,7% rete a doppio binario 38,5 45,0 45,2

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DATATUR

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti* dati provvisori

10.7 Estensione della rete ferroviaria regionale o locale (Km.)

Grafico tratto da: www.fsnews.it

10.8 Il network Frecce 2014

2000 2013 Var% 13/00Rete elettrificata 1.165 1.269 8,9

% rete elettrificata 33,8 39,7

Rete non elettrificata 2.278 1.926 -15,5

% rete non elettrificata 66,2 60,3

Totale Rete 3.443 3.195 -7,2

Rete a semplice binario 3.226 2.624 -18,7

% rete a semplice binario 93,7 82,1

Rete a doppio e quadruplo binario 217 335 54,4

% rete a doppio e quadruplo binario 6,3 10,5

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Federalberghi

10.10 Traffico ferroviario sul territorio nazionale*

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti e Istat* il gruppo “Grandi imprese” comprende le imprese con un volume di traffico merci e/o passeggeri uguale o superiore ai 500 milioni di tonnellate-km o ai 200 milioni di passeggeri-km e il gruppo “Piccole e Medie imprese” comprende le imprese con un volume di traffico merci e/o passeggeri inferiore alle succitate soglie. Il confronto tra i dati annuali riferiti ai due gruppi di imprese va effettuato tenendo presente che l’universo dei suddetti due gruppi può variare, di anno in anno, in base al volume del traffico passeggeri, realizzato dalle singole imprese, secondo le soglie individuate dal regolamento Ue 91/2003.

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti e Istat* Unità di misura della domanda di trasporto. La grandezza si calcola come sommatoria dei prodotti del numero dei passeggeri trasportati per le relative percorrenze. Viene presa in consi-derazione solo la distanza sul territorio nazionale

10.9 Traffico ferroviario viaggiatori sul territorio nazionale(numeri indice 2000 =100)

70,0

80,0

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Numero di passeggeri Passeggeri km* Percorso medio di un passeggero

2012 2013 Var% 13/12 2014 Var%14/13

Viaggiatori-Km (milioni) 46.759 48.739 4,2 49.957 2,5grandi imprese 45.753 47.707 4,3 48.881 2,5di cui Gruppo FSI (Trenitalia) (37.489) (37.752) -1,6 (38.612) 2,3piccole e medie imprese 1.006 1.031 2,5 1.076 4,4

Viaggiatori trasportati (migliaia) 854.836 854.756 0,0 864.123 1,1grandi imprese 815.594 814.517 -0,1 821.722 0,9piccole e medie imprese 39.242 40.238 2,5 42.401 5,4

Percorrenza media di un viaggiatore (km) 54,7 57,0 4,2 57,8 1,4grandi imprese 56,1 58,6 4,5 59,5 1,5piccole e medie imprese 25,6 25,6 0,0 25,4 -0,8

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DATATUR

10.11 Opere ed infrastrutture portuali

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, dati relativi al 2014

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti e Istat* Con il termine “traffico passeggeri” si intende il totale degli imbarchi e degli sbarchi. Il traffico passeggeri esclude i croceristi in transito** Si definisce ‘navigazione di cabotaggio’ il trasporto di merci e passeggeri effettuato esclusivamente tra porti nazionali.

10.12 Traffico passeggeri* nei porti italiani per forma di navigazione(numeri indice 2003=100)

Porti e serviziTotale Italia Italia

settentrionaleItalia

CentraleItalia Meridionale

e Insulare

val.ass. val. ass. val. ass. val. ass.

Numero di porti 278 64 35 179

Numero accosti 1.899 601 333 965

di cui

- passeggeri 519 64 126 281

- diporto 693 60 136 415

Lunghezza complessivaaccosti (metri) 452.172 159.359 79.897 212.916

70,0

80,0

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Cabotaggio** Internazionale Totale

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Federalberghi

10.13 Graduatoria dei primi 25 porti italiani per numero di passeggeri

Fonte: Istat, dati relativi al 2014

Porti Passeggeri (migliaia)

Incidenza % sul totale

Incidenza % cabotaggio

Var.%14/13

Napoli 7.652 10,6 100,0 4,0

Messina 6.988 9,7 99,4 -3,7

Reggio Di Calabria 6.187 8,6 100,0 -8,4

Capri 6.054 8,4 100,0 -6,7

Piombino 3.386 4,7 99,9 -4,1

Portoferraio 2.872 4,0 99,9 1,2

Porto D’Ischia 2.597 3,6 100,0 24,3

Olbia 2.502 3,5 100,0 1,8

Genova 2.196 3,0 87,5 -6,9

Civitavecchia 2.099 2,9 85,5 -16,8

Livorno 1.898 2,6 76,1 -1,3

Sorrento 1.822 2,5 100,0 15,3

Venezia 1.746 2,4 75,9 6,9

La Maddalena 1.724 2,4 100,0 -1,1

Palau 1.724 2,4 100,0 -2,0

Pozzuoli 1.595 2,2 100,0 0,9

Palermo 1.154 1,6 96,2 -14,8

Bari 1.083 1,5 7,3 -18,2

Trapani 1.071 1,5 100,0 2,2

Ancona 1.052 1,5 0,5 -5,0

Casamicciola 1.014 1,4 100,0 30,0

Savona 968 1,3 60,8 -1,3

Favignana 937 1,3 100,0 8,7

Procida 817 1,1 100,0 -5,8

Porto Torres 755 1,0 85,3 -9,6

Altri porti 10.332 14,3 88,7 1,3

Totale 72.225 100,0 92,7 -1,4

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DATATUR

Fonte: Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, dati relativi al 2014

10.14 Nautica da diporto: posti barca per regione, tipologia di struttura e lunghezza

Tipo di struttura Classi di lunghezza dei posti barca

Regione Porto turistico

Approdo turistico

Punto di ormeggio

Fino a 10,00 metri o non specificati

Da 10,01 a 24 metri

Oltre 24 metri

Posti Barca Totali

Liguria 10.169 5.677 8.331 15.832 6.988 1.357 24.177

Toscana 5.763 3.510 10.109 14.087 4.947 348 19.382

Lazio 1.535 3.260 2.696 4.346 2.930 215 7.491

Campania 4.603 2.609 4.715 7.078 4.489 360 11.927

Calabria 3.560 1.521 906 4.780 1.138 69 5.987

Puglia 2.939 3.882 6.535 10.330 2.906 120 13.356

Molise 435 153 - 344 239 5 588

Abruzzo 1.402 1.647 - 2.348 683 18 3.049

Marche 3.702 1.153 538 3.446 1.901 46 5.393

Emilia Romagna 2.212 1.611 802 1.882 2.649 94 4.625

Veneto 2.220 3.459 379 2.215 3.731 112 6.058

Friuli Venezia Giulia 5.762 5.344 4.798 11.423 4.390 91 15.904

Sardegna 11.935 3.605 1.600 11.152 5.625 363 17.140

Sicilia 1.912 5.464 5.351 8.827 3.673 227 12.727

Totale 58.149 42.895 46.760 98.090 46.289 3.425 147.804

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Federalberghi

L’apporto di Federalberghi al Decreto Turismo, 2016

Incentivi sulla riqualificazione delle strutture ricettive, 2015

La privacy nell’ospitalità, 2002 – 2004 - 2015

Taccuino degli allergeni, 2015

L’antitrust sanziona Tripadvisor, 2015

Stop all’abusivismo, 2014 - 2015

Ospitare, servire, ristorare. Storia dei lavoratori di alberghi e ristoranti in Italia dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, 2014

Settimo rapporto sul sistema alberghiero italiano, 2014

L’appalto di servizi nelle aziende alberghiere, 2009 - 2014

@Hotel: digital marketing operations, 2014

L’alternanza scuola-lavoro nel settore turismo, 2014

I contratti a termine nel settore turismo dopo il jobs act, 2014

Il lavoro intermittente nel settore turismo, 2006 - 2014

Datatur, trend e statistiche sull’economia del turismo, 2011 - 2013 - 2014 - 2015

I tirocini formativi nel settore turismo, 2014

Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2014

Federalberghi ricorre all’Antitrust contro le on line travel agencies, 2014 - 2015

Guida al nuovo CCNL Turismo, 2014

L’imposta di soggiorno. Osservatorio sulla fiscalità locale, 2012 – 2014

Riflessioni e proposte per il rinnovo del CCNL Turismo, 2013

Osservatorio sul mercato del lavoro nel settore turismo, 2010 - 2012

Il lavoro delle donne nel settore turismo, 2012

Percorsi formativi in Italia per il settore turismo, 2012

La successione dei contratti a termine nel settore turismo, 2012

Il turismo lavora per l’Italia, 2012

Il lavoro accessorio nel Turismo, 2009 – 2011

La contrattazione di secondo livello nel settore turismo, 2011

Misure per l’incremento della produttività del lavoro, 2011

Gli stage nel settore turismo - ed. speciale progetto RE.LA.R., 2011

Gli stage nel settore turismo, 2004 - 2011

L’apprendistato stagionale dopo la riforma, 2011

La sicurezza antincendio negli alberghi italiani, 2011

Metodologia di sicurezza antincendio MBS, 2011

Imposta municipale unica, 2011

Guida al mercato russo, 2011

Il lavoro intermittente nel Turismo, 2009 – 2010

Guida al nuovo CCNL Turismo, 2010

L’apprendistato nel settore Turismo, 2010

Sesto rapporto sul sistema alberghiero, 2010

Indagine sui fabbisogni formativi nel settore Turismo, 2010

Agevolazioni fiscali sul gas naturale, 2010

La pulizia professionale delle camere albergo, 2009

L’appalto di servizi nelle aziende alberghiere, 2009

Gli ammortizzatori sociali nel settore Turismo, 2009

Il contratto di inserimento nel settore Turismo, 2009

Internet e Turismo, 2009

Guida al nuovo CCNL Turismo, 2007

Quinto rapporto sul sistema alberghiero, 2007

Mercato del lavoro e professioni nel settore Turismo, 2006

Come cambia il lavoro nel Turismo, 2006

Le guide degli alberghiIsta, istituto di studi alberghieri intitolato a Giovanni Colombo, compianto presidente di Federalberghi, elabora analisi, indagini e ricerche sui temi di principale interesse per la categoria, autonomamente e in partnership con prestigiosi Istituti di ricerca.

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DATATUR

Incentivi per le imprese nelle aree sottoutilizzate, 2006

Quarto rapporto sul sistema alberghiero, 2005

Il pronto soccorso nel settore Turismo, 2005

Dimensione dell’azienda turistica e agevolazioni pubbliche, 2005

La nuova disciplina del lavoro extra, 2004 – 2010

Dati essenziali sul movimento turistico, 2004

Dati essenziali sul movimento turistico nazionale ed internazionale, 2004

I contratti part time nel settore Turismo, 2004

I tirocini formativi nel settore Turismo, 2004

I condoni fiscali, 2003

Mercato del lavoro e professioni nel settore turismo, 2003

Repertorio dei percorsi formativi universitari per il settore turismo, 2003

Le attività di intrattenimento negli alberghi, 2003

La riforma dell’orario di lavoro, 2003

La riforma del part time, 2003

Terzo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2002

I congedi parentali, 2002

Il turismo religioso in Italia, 2002

Il nuovo contratto di lavoro a termine, 2001 – 2002

Il nuovo collocamento dei disabili , 2001

Le stagioni dello sviluppo, 2001

Sistema ricettivo termale in Italia, 2001

Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2001

Sistema ricettivo delle località termali in Italia, 2001

La flessibilità del mercato del lavoro, 2000

Osservatorio sulla fiscalità locale , 2000

Il Turismo lavora per l’Italia, 2000

Norme per il soggiorno degli stranieri, 2000

Indagine sulla domanda turistica nei paesi esteri, 2000

Secondo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 2000

Il codice del lavoro nel turismo, 1999 – 2003

Primo rapporto sul sistema alberghiero in Italia, 1999

Il collocamento obbligatorio, 1998

Manuale di corretta prassi igienica per la ristorazione, 1998

Diritti d’autore ed imposta spettacoli, 1997

La qualità e la certificazione ISO 9000 nell’azienda alberghiera, 1997

Il lavoro temporaneo, 1997

Analisi degli infortuni nel settore turismo, 1997

La prevenzione incendi negli alberghi: il registro dei controlli, 1996

La prevenzione incendi negli alberghi: come gestire la sicurezza, 1995

Il Turismo nelle politiche strutturali della UE, 1995

Il franchising nel settore alberghiero, 1995

Il finanziamento delle attività turistiche, 1994

Igiene e sanità negli alberghi, 1994

Linee guida per la costruzione di un modello di analisi del costo del lavoro, 1994

Costo e disciplina dei rapporti di lavoro negli alberghi dei Paesi CEE, 1993

Per una politica del turismo, 1993

Ecologia in albergo, 1993

Quale futuro per l’impresa alberghiera, 1993

La pulizia professionale delle camere d’albergo, 1993

Il turismo culturale in Italia, 1993

Il turismo marino in Italia, 1993

Serie storica dei minimi retributivi, 1993

Esame comparativo dei criteri di classificazione alberghiera, 1992

L’albergo impresa, 1990

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