2015 11-30 Disegno di legge di stabilità 2016 - enti locali

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Io speriamo che me la cavo Gli enti locali nella stagione delle riforme ANTONIO MISIANI Deputato PD – Commissione bilancio Camera Sesto S. Giovanni (MI), 30 novembre 2015

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Io speriamo che me la cavoGli enti locali nella stagione delle riforme

ANTONIO MISIANIDeputato PD – Commissione bilancio Camera

Sesto S. Giovanni (MI), 30 novembre 2015

Una ripresa da consolidare• Quadro internazionale eterogeneo e incerto• Italia in ripresa, con rialzo delle previsioni di crescita del PIL nel 2015 (da +0,7% a +0,9%) e 2016 (da +1,4% a +1,6%)

• Si allontana il rischio deflazione: inflazione IPCA (netto energetici) 0,6% nel 2015 e 1,1% nel 2016

• Aumenta l’occupazione (+0,6% nel 2015 e +1% nel 2016)

• Disoccupazione elevata ma in discesa (12,2% nel 2015 e 11,9% nel 2016)

L’Italia in ripresa

Si allontana il rischio-deflazione

Più assunzioni a tempo indeterminato

Più fiducia di consumatori e imprese

Si riduce lo spread Btp-Bund

La strategia del governo• Manovra 2016-2018 espansiva (ma dentro le regole europee) per consolidare la ripresa economica

• Riduzione della pressione fiscale per favorire consumi, investimenti, assunzioni a tempo indeterminato

• Interventi per contrastare la povertà assoluta e rafforzare la coesione sociale

• Revisione e razionalizzazione della spesa centrale e locale

Una manovra espansiva• Pareggio di bilancio rinviato dal 2017 al 2018• Deficit programmatico (-2,2% nel 2016, -1,1% nel 2017 e

-0,2% nel 2018) in miglioramento ma ad un ritmo più lento di quello tendenziale (-1,4% nel 2016, 0% nel 2017, +0,7% nel 2018)

• Deficit strutturale: nel 2016 peggiora (-0,4% programmatico) invece di migliorare (+0,5% tendenziale)

• Il debito inizia a ridursi (da 132,8% nel 2015 a 131,4% nel 2016), sia pur con una dinamica meno accentuata di quella tendenziale

• E’ la manovra di bilancio più espansiva degli ultimi 15 anni

Il cantiere delle riforme• Nel corso del 2015 sono stati approvati:

• Nuova legge elettorale (legge 52/2015)• Riforma della scuola (legge 107/2015)• Riforma della pubblica amministrazione (legge 124/2015)• 8 decreti attuativi del Jobs Act (legge 183/2014)• 7 decreti attuativi della riforma fiscale (legge 23/2014)

• Sono attualmente in discussione: • Riforma costituzionale (Camera)• Legge annuale per il mercato e la concorrenza (Senato)• Riforma del codice degli appalti (Camera)

La manovra di bilancio 2016

-2,6-2,2

-1,1

-0,20,3

-2,6

-1,4

0,0

0,71,0

2015 2016 2017 2018 2019

Indebitamento netto (% PIL)

Tendenziale

Programmatico

5573

23891

Manovra 2015: Impieghi (mln €)

Minori entrate

Maggiori spese

Impieghi

5941

8966

14558

Manovra 2015: Fonti (mln €)

Maggior deficit

Minori spese

Maggiori entrate

Fonti

DDL stabilità 2016: quadro riassuntivo(senza clausola migranti)Dati in mln € 2015 2016 2017Maggiori spese 5.573 5.736 5.447Minori entrate 23.891 27.060 25.220

Di cui: disattivazione salvaguardie 16.814 11.088 9,394

TOTALE IMPIEGHI 29.464 32.797 30.667Maggiori entrate 5.941 4.680 3.373Minori spese 8.966 8.948 11.120TOTALE 14.907 13.628 14.493INDEBITAMENTO NETTO 14.558 19.169 16.174

Entrate nette -17.951 -22.381 -21.847Spese nette -3.393 -3.212 -5.673

1. Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio• Abrogazione del patto di stabilità interno, sostituito dalla

regola dell’equilibrio tra entrate finali e spese finali in termini di competenza (entrate 1,2,3,4 e 5 – spese 1,2,e 3). Nel 2016 è compreso il Fondo pluriennale vincolato. Per il 2015 rimangono in vigore vincoli e penalità (co. 407-412 e 415-429)

• Nel 2016 esclusione dal saldo di bilancio della spesa per edilizia scolastica finanziata con residui e mutui, previa autorizzazione UE (co. 412)

• Sanzioni per il mancato pareggio di bilancio: riduzione del FSC pari allo scostamento; blocco assunzioni; blocco mutui; taglio del 30% di gettoni e indennità degli amministratori (co. 419)

• Flessibilità regionale dell’equilibrio di bilancio: patto di solidarietà tra enti territoriali (co. 424-427)

2. Le entrate comunali (1/1)• Riordino agevolazioni IMU agricola (co. 9-11)• Abolizione TASI prime case (co. 12, lett. a), b) e d))• Mantenimento IMU su prime case A1, A8 e A9 - abitazioni

signorili, ville e castelli (co. 12 e 14)• Eliminazione IMU su macchinari “imbullonati” (co. 18-21)• TASI all’1 per mille per gli “immobili merce” (co. 12, lett. c))• Contributo di 390 mln per comuni con aliquote max (co. 17)• Abrogazione IMU secondaria (co. 22)• Blocco aliquote comunali per il 2016; possibilità di mantenere

lo 0,8 per mille TASI per gli immobili non esentati; sanatoria per le delibere relative a regolamenti, aliquote e tariffe comunali adottati entro il 30-9-2015 (co. 23-24)

2. Le entrate comunali (2/2)• Esenzione IMU per immobili in comodato d’uso a parenti in

linea retta di 1° grado o disabili entro 2° grado (co. 8, lett. a)• Esenzione IMU per immobili di coop edilizie a proprietà indivisa

destinate a studenti universitari soci assegnatari (co. 13)• Riduzione 25% di IMU e TASI per affitti a canone concordato

(co. 28-29)• Imposta di registro agevolata al 2% per chi possiede un

immobile e lo alieni entro 1 anno (co. 30)• Estensione delle agevolazioni fiscali agli enti con finalità Iacp

(co. 44-45) • Compensazione di 3,747 md del minor gettito IMU e TASI dei

comuni RSO, Sicilia e Sardegna (co. 15-17)• FSC: aumento della quota ripartita secondo capacità fiscali e

fabbisogni standard (dal 20% al 30% nel 2016, 40% nel 2017 e 55% nel 2018)

3. Altre norme sugli enti locali• Blocco al 25% del turn-over di regioni ed enti locali nel triennio

2016-2018. Rimangono confermate le percentuali del DL 90/2014 solo per la mobilità dei “soprannumerari” (co. 125-126)

• Rafforzamento dell’acquisizione centralizzata con obbligo di rivolgersi a soggetti aggregatori. Estensione a tutti i comuni della franchigia di 40.000 Euro (co. 262-267 e 269-278)

• Razionalizzazione beni e servizi informatici (co. 279-288)• Estensione a tutte le società PA dei limiti ai compensi degli

amministratori (co. 383-387)• FSC: aumento della quota ripartita secondo capacità fiscali e

fabbisogni standard: dal 20% al 30% nel 2016, 40% nel 2017 e 55% nel 2018 (co. 15, lett. d))

• Istituzione di un Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale con 600 mln nel 2016 e 1 md dal 2017 (co. 208-212)

• Stanziamento aggiuntivo di 150 mln del Fondo per le non autosufficienze (co. 220)

4. Province e Città metropolitane•Attenuazione di 400 mln del taglio già previsto per il 2016. Di questi, 250 mln vanno alle città metropolitane e 150 mln alle province (co. 439). Nota bene: è un intervento non risolutivo per il finanziamento delle funzioni fondamentali delle province

•Nel 2016 fondo di 100 mln per il personale provinciale in soprannumero (co. 440-448)

• Inquadramento immediato di 1.000 dipendenti di province e CM nel Ministero della giustizia

5. Comuni: gli emendamenti PD• Concessioni edilizie utilizzabili per manutenzione

ordinaria nel 2016-2017• Proroga anticipazioni di tesoreria 5/12• Sospensione termine gestioni associate obbligatorie e

avvio nuovo percorso con aree omogenee• Rifinanziamento del contributo per unioni e fusioni (e

aumento dal 20% al 40% del contributo per fusioni)• Fondo per riduzioni penali per estinzione antipata mutui• Sblocco turn-over per fusioni e unioni di comuni• Rimodulazione blocco assunzioni per soprannumerari

province e città metropolitane• Pacchetto semplificazioni• Priorità per i piccoli comuni nei patti territoriali e fondo 100

mln per comuni <1.000 ab.

6. Province e CM: gli emendamenti PD•Bilancio autorizzatorio annuale solo annuale nel 2016

•Utilizzo avanzo libero e destinato •Moratoria mutui nel 2016•Incremento delle risorse per edilizia scolastica e viabilità (+95 mln)

•Utilizzo risorse residue fondo soprannumerari

•Eliminazione sanzioni patto di stabilità •Contributo di 95 mln per disabili

Focus: la finanza delle regioniArticolo Descrizione (segno - = minori spese) 2016 2017 2018

Concorso alla manovra delle regioni -3.416 -4.278 -5.427

Compensazione minor gettito tributi regionali 167 636 585

Capacità di spesa regioni -3.583 -4.914 -6.012

325 Rideterminazione FSN delle RSO -1.783

138 Incremento FSN specializzandi in medicina 57 86 126

388-392 Riduzione risorse RSO -3.980 -5.480

407-409 Effetti del pareggio di bilancio -1.850 -1.022 -660

38-40 Compensazione aboliz. IRAP imprese agricole e pesca 167 196 196

64-65 Compensazione aumento deduzione imponibile IRAP a 5 mila euro

339 183

Focus: la finanza delle province e CMArticolo Descrizione (segno - = minori spese) 2016 2017 2018

Concorso alla manovra delle province e città metro 180 210 335

35, co. 1-20 Effetti del pareggio di bilancio -390 -190 -65

35, co. 1-20 Inserimento nel saldo del fondo pluriennale vincolato 70

38, co. 1 Contributo alle province e città metropolitane 400 400 400

38, co. 2 Fondo per il personale soprannumerario 100

Focus: la finanza dei comuni Articolo Descrizione (segno - = minori spese) 2016 2017 2018

Concorso alla manovra dei comuni 5.151 4.402 4.276

Compensazione minor gettito tributi comunali

4.155 4.205 4.203

Capacità di spesa comuni 996 197 72

407-409 Effetto del pareggio di bilancio 400 200 75

410 Inserimento nel saldo del fondo pluriennale vincolato 596

17 Minori interessi passivi su anticipazioni liquidità -3 -3

15 Compensazione per TASI prima casa e IVIE 3.575 3.577 3.576

15 Compensazione per TASI inquilini 16 16 16

15 Compensazione per IMU terreni agricoli 409 409 409

15 Compensazione per IMU imbullonati 155 203 202

Conclusioni• L’Italia è finalmente in ripresa, anche se è modesta e avviene in un contesto globale

disomogeneo e incerto. Per consolidare la ripresa il governo ha promosso la legge di stabilità più espansiva dal 2001, finanziata per metà in deficit (grazie ai margini di flessibilità UE)

• Il quadro degli interventi sugli enti locali è articolato• Gli interventi sui comuni sono nel complesso positivi, con particolare riferimento

alla fine del patto interno di stabilità, superato dalla regola dell’equilibrio di bilancio di competenza con la possibilità (nel 2016) di utilizzare gli avanzi per finanziare gli investimenti. Più discutibile l’abolizione della TASI sulla prima casa (che, pur con la compensazione integrale, riduce l’autonomia impositiva dei comuni e penalizza gli enti che avevano contenuto la pressione fiscale) e il limite del 25% del turn-over

• La situazione delle province e delle città metropolitane rimane molto difficile, nonostante il recupero dei tagli 2016 parziale per le province (150 mln su 650 mln alle province) e integrale per le città metropolitane (250 mln).

• In prospettiva appare quanto mai necessario ridisegnare il sistema della fiscalità locale: l’abolizione della TASI sulla prima casa rende ancor più urgente l’introduzione della local tax, mentre l’istituzione delle città metropolitane e la trasformazione delle province nei nuovi enti di area vasta deve essere accompagnata da una revisione del loro sistema di finanziamento