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GIARDINO STORICO IN BORGO ASOLO IN CASTELFRANCO VENETO - RELAZIONE SULLE CARATTERISTICHE STORICO BOTANICHE E MONUMENTALI 1/16

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Premesse Il giardino storico annesso e pertinenza del fabbricato storico sito in Castelfranco Veneto - Borgo Asolo - Via San Pio X, 18b, di proprietà di Antonella e Margherita Scudeler misura una superficie di circa mq 3.000 e si trova compreso e delimitato - a Nord da Via Regina Cornaro, − ad Est dal canale Avenale, − a Sud da altra proprietà, − ad Ovest dalla residenza storica di proprietà È catastalmente individuato : a) alla Sezione Terreni : dalla porzione Est del mappale 256 del Foglio 27 dell'N.C.T. Allegato A del Comune di Castelfranco Veneto b) alla Sezione Fabbricati : dal subalterno 5 della particella 256 del foglio 4 dell'NCEU del Comune di Castelfranco Veneto come scoperto - bene comune non censibile ai subalterni 6,7,8,9 e 10 della stessa particella 256. estratto autentico di mappa catastale NCT Foglio 27 - particella 256

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E' stato acquisito dalle due signore Scudeler Antonella e Scudeler Margherita attraverso atto di compravendita Notaio Giuseppe Sicari del 2007 . Secondo la "Tavola 4b - "Carta della Trasformabilità - Azioni strategiche, valori e tutele" del Piano di Assetto del Territorio comunale il giardino, assieme al fabbricato cui è annesso, ricade in area definita "Centro Storico - di urbanizzazione consolidata".

Comune di Castelfranco Veneto - PAT- Estratto dalla "Tavola 4b - "Carta della Trasformabilità - Azioni strategiche, valori e tutele" Secondo la Tavola 1 - "Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale" dello stesso Piano di Assetto del Territorio il fabbricato storico e l'annesso giardino sono assoggettati a vincolo monumentale ai sensi dell'art. 10 del D.Lgs. 42/2004.

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1. Descrizione generale del giardino - monumento verde 1.1 Aspetti e note storiche - Fonti e documenti - I catasti 1.1.1 Il fabbricato storico Secondo il volume pubblicato da Stefano e Stefania Colonna Preti nel 2001 "L'architetto Francesco Maria Preti di Castelfranco Veneto (1701 - 1774)" il fabbricato storico fu proprietà di Francesco Maria Preti - celebre architetto, matematico e trattatista, vissuto tra il 1701 e il 1774 , sicuramente nel periodo 1713 - 1737.

Lo stesso Francesco Maria Preti, secondo gli autori, intervenne sul fabbricato prima della sua cessione, tanto evidenti sono i segni dell'architettura "pretiana" sia sulle finestre che sui fronti settecenteschi delle ali che danno sulla strada -Via San Pio X. Non si hanno prove né tracce della sua mano sul giardino: le forme e lo schema storico riportati dal Catasto Napoleonico che rimandano allo stile dei giardini di ville palladiane potrebbero essere coerenti con la sua architettura ispirata ai canoni di Palladio e Scamozzi. 1.1.2 Il giardino storico.

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Il giardino è censito e descritto fin dai primi dell'Ottocento sia al Catasto Austriaco che al Catasto Napoleonico nella medesima posizione, consistenza e configurazione geometrica quali risultano ai giorni nostri.

tratto da Giacinto Cecchetto La podesteria di Castelfranco nelle mappe e nei disegni dei secoli XV e XVIII - Editore Banca Popolare di Castelfranco Veneto - Cittadella 1994

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tratto da Giacinto Cecchetto La podesteria di Castelfranco nelle mappe e nei disegni dei secoli XV e XVIII - Editore Banca Popolare di Castelfranco Veneto - Cittadella 1994

In entrambi i catasti è riconoscibile come composto da tre particelle - da Nord a Sud - le numero 251, 250 e 252 comprese tra il fronte Ovest del fabbricato dominicale ed il corso dell'Avenale che lo delimita sui lati Nord ed Est : a Sud figura una generica area scoperta - particella 253.

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1.1.3 - Il Catasto Napoleonico Il Catasto Napoleonico di Castelfranco Veneto risale al periodo compreso tra il 1809 ed il 1810: rappresenta e censisce tutto l'attuale centro storico con particolare attenzione e dettaglio anche della zona ad Est della cinta muraria, contraddistinta da borgo Asolo, più a Nord, e borgo Treviso più a Sud - Sud-Est (allora contrada dell'Ospitale).

Estratto ingrandito del Catasto Napoleonico con dettaglio del palazzo e del giardino .

Peculiare, per esempio, rispetto al più o meno coevo Catasto Austriaco è la minuziosa attenzione posta dai rilevatori cartografi nel descrivere e riportare su carta un numero di particolari e dettagli del territorio urbano e periurbano molto ricco e talmente dettagliato da rassicurare sulla probabile fedeltà della rappresentazione in sé stessa. Oltre naturalmente alle sagome dei fabbricati e delle strade e contrade il Catasto riporta a colori con dovizia di particolari l'andamento dei corsi d'acqua - fossati e canali -, i ponti (come quello sull'Avenale di fronte al nostro giardino), l'orientamento e la tessitura delle colture dei campi e dei broli, ma anche la geometria del disegno dei giardini e parchi. In tutto il territorio comunale "accatastato" se ne contano soltanto quattro di cui tre, non a caso, sulle rive dell'Avenale. Un quarto è leggibile all'angolo Nord-Ovest della mappa in Borgo Cittadella.

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Definita ed accertata la validità e la fedeltà del Catasto Napoleonico quale documento storico dell'esistenza del giardino (uno dei quattro rilevati) ai primi dell'Ottocento, per analoga induzione, date le premesse e data la unicità della rappresentazione grafica del disegno (reale) di ognuno dei quattro giardini, ognuna diversa dall'altra, viene da concludere che il disegno del nostro fosse come catastalmente censito e rappresentato. Un "parterre" di quattro aiuole, simili per geometria e dimensione, dislocate secondo doppia simmetria, con un cuore centrale non ben leggibile e decifrabile, con funzione spaziale di "prezioso" elegante elemento di raccordo tra la villa ed il canale, alla maniera di altri giardini storici Italiani annessi, per esempio, a ville cinquecentesche che sorgevano lungo corsi d'acqua (Villa Emo - alla Rivella di Monselice - Villa Molin alla Mandria - entrambe opera dello Scamozzi). 1.2 Stato di fatto Il giardino come si diceva ha il pregio di confermare i caratteri salienti storici originari quanto a dimensione e rapporti con le emergenze al contorno quale senz'altro il canale Avenale ad Est e la dimora storica ad Ovest. Una cinta muraria, probabilmente coeva, isola il giardino e lo separa dal centro abitato: da Via Regina Cornaro a Nord, dal canale Avenale ad Est e da altra proprietà a Sud. Quanto a conformazione ed organizzazione spaziale scenografia, mantiene e conferma le tracce di un prevalente asse di simmetria, con andamento Ovest-Est, che collega fisicamente ed idealmente l'asse e la porta principale dell'edificio storico ad Ovest con il ponte che scavalca il corso dell'Avenale ad Est verso Via Ospedale- l'antica Contrada dell'Ospitale. Su quest'asse si impernia una serie di vialetti pedonali ad andamento curvilineo in parte concentrico con fuoco in un'aiuola circolare ora occupata da acero atropurpureo. Tutto intorno, specie lungo i lati Est e Sud del perimetro, trovano posto una serie di grandi alberi frammisti a macchia di arbusti a disposizione apparentemente priva di un disegno cercato e prestabilito, che creano cortina più fitta verso l'Avenale. Altra concentrazione degna di nota di alberi di alto fusto, ma la cui geometria e scopo scenografico non sono agevoli da riconoscere, si sviluppa secondo una qual certa diagonale che si diparte più o meno dalla grande catalpa che cresce sull'angolo Nord-Ovest del giardino e punta al ponte sul canale Avenale.

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rilievo topografico vegetazionale dello stato di fatto alla primavera 2013 - si leggono composizione e geometria assiale dell'apparato arboreo e dell'assetto spaziale e planialtimetrico.

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il giardino visto dal corso dell'Avenale - in lontananza il ponte in muratura

il giardino verso il palazzo settecentesco

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la porta settecentesca di ingresso al giardino dal ponte sull'Avenale

il percorso centrale asse di simmetria Est Ovest

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Una collinetta dell'altezza di circa due metri sovrasta, nell'angolo Nord-Est, il piano del giardino praticamente uniforme ed orizzontale: probabile risultato di intervento successivo (forse ottocentesco) sulla originaria geometria per simmetrie ripresa e riportata dal Catasto Napoleonico. Difficile esprimere un parere puntuale sul linguaggio architettonico del giardino. A parte la memoria di una probabile organizzazione geometrica per simmetrie, tipica del giardino all'italiana, quale è rappresentata e quindi confermata anche dalla tavola del catasto napoleonico, l'attuale articolazione compositiva, a cortine e macchie con andamento e distribuzione più "paesaggistica", fa presagire il giardino sia frutto della combinazione di interventi anche recenti, del secolo scorso, misti a sviluppo e crescita spontanea di alberi ed arbusti secondo criteri e logiche più naturalistiche. Probabilmente quindi su di un impianto originario "geometrico" si sono innestati nel tempo alcuni elementi botanici (rilevanti ora per età (oltre cent'anni) e dimensioni) secondo uno schema di impianto di cui si sono persi nel tempo presupposti e propositi scenografici precisi. Dal punto di vista storico ambientale, dal confronto per esempio di una immagine aerea del centro storico di Castelfranco Veneto con il citato Catasto Napoleonico, emerge in tutta la sua importanza la singolarità ed unicità del nostro giardino nel panorama dei giardini storici veneti, uno dei rari rimasti a testimonianza della storia, della cultura e dell'arte in Castelfranco nel periodo sette-ottocentesco. 1.3 Localizzazione e rapporti ambientali Dal punto di vista urbanistico ambientale il giardino ricade a pieno titolo all'interno del perimetro del Centro Storico, all'epoca dell'Ottocento connotato ad Est dal corso dell'Avenale. Particolare rilievo ambientale costituisce il corso dello stesso Avenale: probabile motivo e fonte di ispirazione per la localizzazione e la composizione del giardino stesso : lo valorizza e ne viene reciprocamente esso stesso valorizzato sul piano paesaggistico. 1.4 Valutazione dell'impatto ambientale Dal punto di vista strettamente geometrico dimensionale il giardino non ha subito nei secoli decurtazioni o ridimensionamenti se non modifiche al suo assetto e composizione formale e vegetale intervenute nel tempo anche ad opera dell'uomo. Le minacce alla sua integrità ed alla sopravvivenza di alcuni esemplari di notevole età e dimensioni provengono e potrebbero aggravarsi da interventi edilizi sullo scoperto a Sud già realizzati e/o in corso di progettazione a ridosso della recinzione.

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1.5 I Valori scenografici L'elemento scenografico più rilevante dal punto di vista compositivo, come si diceva, si articola sostanzialmente lungo l'asse Ovest-Est, che probabilmente conserva ed enfatizza l'impostazione storica originaria, sottolineato dal percorso rettilineo, occultato in parte, che unisce il fabbricato storico con Via Ospedale, attraverso il ponte sull'Avenale. Nella parte forse meglio conservata una siepe bassa di laurus cerasus nano, forse memoria di originaria in buxus sempervirens, borda esternamente il vialetto in ghiaino. Altro fatto scenografico di sicuro effetto è la cortina mista di alberi e macchia di caducifoglie e sempreverdi che sottolinea e scherma il giardino verso l'Avenale. Ha uno spessore di circa una quindicina di metri e l'altezza degli alberi più importanti arriva pure a circa 15 metri.

dal giardino verso il palazzo Una collinetta di probabile origine ottocentesca chiude e caratterizza l'angolo Nord-Est del giardino, forse originariamente punto di osservazione rilevato e privilegiato delle acque dell'Avenale e delle sue sponde. Una discesa ad acqua sul fianco Nord del ponte fa presupporre non tanto un imbarcadero quanto forse una via anche scenografica per attingere o usare l'acqua del canale.

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1.6 Stato di conservazione Lo stato di conservazione generale si può dire discreto. Il giardino formale disposto di fronte alla facciata della villa appare ben curato: le siepi di lauro ceraso nano che formano le aiuole a parterre sono regolarmente topiate e i pertinenti vialetti ben tenuti. Qualche problema denunciano i grandi alberi ad alto fusto specie il Cedro Atlantica e la Quercia Robur : anche se lo stato vegetativo appare abbastanza buono occorrerebbe intervenire con potatura di rimonda e di riduzione della chioma per agevolarne la stabilità complessiva. Così, specie la folta quinta verso l'Avenale meriterebbe attento lavoro di selezione e diradamento dei soggetti meno pregiati a favore di quelli più importanti e sviluppati. Un lavoro di riordino generale poi con eliminazione di alcuni elementi impropri sarebbe da consigliare specie nel quadrante Nord-Est verso la collinetta e la recinzione su Via Regina Cornaro. 1.7 Fisionomia degli elementi compositivi botanici Lo stile del giardino è difficilmente riconducibile a precisi canoni formali, essendo probabilmente il risultato di un sovrapporsi di interventi ottocenteschi e successivi di ispirazione romantico paesaggistica su un impianto almeno settecentesco. La disposizione delle essenze è quindi difficilmente riconducibile ad un preciso disegno. Tra le specie arboree prevalgono nettamente quelle costituite da latifoglie. Benché di notevoli dimensioni e di età ragguardevole le aghifoglie sono soltanto tre (un cedro atlantica e due cedri deodara) disposti sommariamente ai vertici di un triangolo. L'assetto arbustivo è ben rappresentato ma non è ben sviluppato. In ordine di importanza degli elementi compositivi botanici prevale, a nostro parere, per dimensione, la quinta arborea che cresce lungo la riva dell'Avenale e delimita il giardino verso Est. Si possono riconoscere e catalogare almeno due notevoli esemplari di tiglio (Tilia Platyphyllos), un ippocastano (Aesculus Hippocastanum) all'angolo Nord-Est, e due olmi (Ulmus Campestris) all'angolo Sud-Est frammezzati e circondati da altre essenze meno rilevanti e da macchia composta anche da alloro (Laurus Nobilis), lauro ceraso (Laurus Cerasus), aucuba (Aucuba Japonica), ligustro (Ligustrum Lucidum) , e bosso (Buxus Sempervirens).

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Altro elemento caratterizzante il giardino e testimone probabilmente del disegno storico è il vialetto che in direzione Ovest-Est taglia sommariamente a metà lo spazio, collega fisicamente la villa all'Avenale e costituisce una sorta di asse di simmetria relativamente riconoscibile e rispettato. Il vialetto nel tratto occidentale cinge e sottolinea un'aiuola circolare ora connotata da un acero atropurpureo ed è bordato da siepe topiata di lauro ceraso nano.

aiuola circolare centrale vista dal palazzo verso l'Avenale In modo simmetrico a quest'asse si articolano altri vialetti che con andamento pressoché curvilineo, ad arco, si muovono verso l'Avenale in direzione Est e verso la collinetta in direzione Nord-Est. Quest'area è sostanzialmente connotata da un esemplare di Magnolia Grandiflora e da uno di Cedro Atlantica che assieme costituiscono due dei cinque soggetti più importanti del giardino per età e dimensioni con il Cedro Deodara, posto verso l'ingresso carraio da Via Regina Cornaro, il Celtis Australis verso la recinzione Sud, angolo Ovest, e la Quercia (Quercus Robur) disposta all'angolo Sud-Est. Celtis Australis e Quercia (Quercus Robur) occupano le estremità rispettivamente Ovest ed Est di una sorta di quinta arborea cresciuta in prossimità della recinzione di confine e che vede tra i suoi principali elementi costitutivi: - 4 Celtis Australis, - 3 Taxus Baccata.

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la maestosa quercus robur ripresa dalla base del tronco possente

angolo Sud Est del giardino verso l'Avenale

Queste essenze ben sviluppate ed in buone condizioni di salute fitosanitaria sorgono, come si diceva, molto vicine alla recinzione di confine. Alcune addirittura, come i Celtis, sono col fusto a diretto contatto della recinzione stessa tanto da far presupporre che le radici interessino il fondo confinante per alcuni metri.