2014-0 Calendario dell'Oratorio

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N on c’è nulla, come le vecchie foto, che sia capace di restituirti il sapore di un momento, la storia quotidiana di un tempo, il costume e la vita ‘di… allora’! Per questo il calendario 2014 è dedicato ad una manciata di vecchie foto, tutte da vedere, tutte da godere… con gli occhi del cuore e della fantasia! Grazia, evocazione. Tutto in poche immagini. E dunque? * Bellissima la pagina di copertina con quel gruppo di giovanottoni, più o meno attempati, che si affolla sopra e attorno ad un’auto che - per oggi - è un vero e proprio gioiello. Chi sa se è dissacrante, ma mi è venuta in mente subito ‘la mia torpedo blu’ di Gaber! Comunque una rarità, quell’auto. Quella data scritta col pennino ad inchiostro ci porta al 26 maggio 1922. Quante auto c’erano ad Anghiari in quel giorno? E quanti calessi o carri agricoli ancora giravano in su e in giù nel vialone dritto che, attraversando la valle, porta al Borgo? Veri privilegiati quelli di quel gruppone che possono contare su tale rarità o semplici amici e conoscenti di un proprietario, lui sì fortunato, che hanno ottenuto il privilegio di farsi fotografare attorno ad un tale mostro? Di sicuro è molto più probabile la seconda ipotesi: un’auto così fa notizia, chi l’ha comprata è proprio fortunato; è divenuto un leader e farsi fotografare con tanto oggetto del desiderio è un vero regalo, un segno grande di amicizia. Immaginiamo, allora, anche… il girino, a turno! Il vento sui cappelli, il clacson a pera che strombazza roco. Giornata straordinaria quel 26 maggio del ’22 per quelle persone. È l’anno della morte di papa Benedetto XV e del successore Pio XI, papa Ratti, il papa dell’Azione Cattolica e del Concordato. Tensioni e convulsioni politiche attraversano tutta l’Italia: il primo agosto ci sarà un grande sciopero generale –la settimana rossa- al quale i fascisti reagiscono assaltando un po’ ovunque sedi di partito, camere del lavoro, giornali. E a ottobre la Marcia su Roma. Giornata straordinaria, dunque, ma non per la politica; straordinaria, però, per quella bellissima auto bianca, con le borchie raggiate, decappottabile, con il proprietario, probabilmente, al manubrio, che fa capolino, sporgendosi a destra, cappellino alla Lenin, per essere sicuro di entrare nell’obiettivo del fotografo. Potenza evo- cativa di un’im- magine! * E che dire della foto di febbraio? Ero bambino quando quelli del comune decisero di rifare la lastricatura della via davanti a Palazzo delle Laudi a Sansepolcro. Sarà stata la fine degli anni ’50 e io mi fermavo, ogni tanto, a vedere lo scalpellino che lavorava attorno alle lastre da collocare sulla strada. Più che respirare soffiava, tanto era grasso! Scalpello e martello: tic, tic a scavare i solchi anti- sdrucciolo. Un pancione enorme, una cintura di cuoio che spezzava la vita e formava, sopra e sotto due salsiccioni fuori misura. Più robusti erano i colpi di scalpello quando si apprestava a modellare i bordi della lastra, quando doveva cioè tagliar via schegge più grandi e dure. Sembrava seduto per terra, ma in realtà si trovava sopra un bassissimo panchetto imbottito che veniva nascosto dalla vastità del sedere che tracimava da ogni parte; tac, tac schioccavano i colpi più decisi sui bordi della pietra. E i frammenti e le schegge cadevano e si accumulavano sul pavimento del portico delle Laudi. Perché il cantiere era sotto il portico. Lo scalpellino doveva scalpellare con la buona, ma anche con la cattiva stagione; pure se pioveva poteva continuare il suo lavoro lento, metodico, paziente. La gente si fermava, come me; ma lui non parlava. Lasciava osservare, ma rimaneva comunque taciturno. Tic,tic; tac,tac. E via! Come gli scalpellini della foto, qui ripresi, però, durante una pausa di lavoro. Non sono impegnati su lastroni di pietra da collocare sulla strada, ma su veri e propri blocchi che stanno tagliando e riducendo in bozze; bozze da costruzione, probabilmente. Un ponte? Un edificio pubblico? Non sappiamo. Adesso, però, sono pietre che fanno da desco e da sedile. Notevole lo scalpellino di sinistra che ha poggiato sulla bozza il proprio bambino ed il suo cavalluccio di legno! E quanta serietà in quel bambino! Piccolissimo, ma già tutto compreso dal fatto: oggi, in via del tutto straordinaria, è stato portato da mamma al cantiere e può fare la foto con papà. Vede i suoi compagni di lavoro, vede i martelloni e gli scalpelli, vede i sassi ben squadrati e le schegge per terra, CALENDARIO 2014 VECCHIE FOTO Alcune immagini tratte dall’archivio dell’Oratorio Inserto Redazionale allegato al n. 6-2013 dell’Oratorio di Anghiari Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

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Vita della parrocchia e vecchie foto, ricette ed erbe medicinali

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Non c’è nulla, come

le vecchie foto, che sia capace di restituirti il sapore di un momento, la storia quotidiana di un tempo, il costume e la vita ‘di… allora’! Per questo il calendario 2014 è dedicato ad una manciata di vecchie foto, tutte da vedere, tutte da godere… con gli occhi del cuore e della fantasia!

Grazia, evocazione. Tutto in poche immagini. E dunque?*

Bellissima la pagina di copertina con quel gruppo di giovanottoni, più o meno attempati, che si affolla sopra e attorno ad un’auto che - per oggi - è un vero e proprio gioiello. Chi sa se è dissacrante, ma mi è venuta in mente subito ‘la mia torpedo blu’ di Gaber! Comunque una rarità, quell’auto. Quella data scritta col pennino ad inchiostro ci porta al 26 maggio 1922. Quante auto c’erano ad Anghiari in quel giorno? E quanti calessi o carri agricoli ancora giravano in su e in giù nel vialone dritto che, attraversando la valle, porta al Borgo? Veri privilegiati quelli di quel gruppone che possono contare su tale rarità o semplici amici e conoscenti di un proprietario, lui sì fortunato, che hanno ottenuto il privilegio di farsi fotografare attorno ad un tale mostro? Di sicuro è molto più probabile la seconda ipotesi: un’auto così fa notizia, chi l’ha comprata è proprio fortunato; è divenuto un leader e farsi fotografare con tanto oggetto del desiderio è un vero regalo, un segno grande di amicizia. Immaginiamo, allora, anche… il girino, a turno! Il vento sui cappelli, il clacson a pera che strombazza roco. Giornata straordinaria quel 26 maggio del ’22 per quelle persone. È l’anno della morte di papa Benedetto XV e del successore Pio XI, papa Ratti, il papa dell’Azione Cattolica e del Concordato. Tensioni e convulsioni politiche attraversano tutta l’Italia: il primo agosto ci sarà un grande sciopero generale –la settimana rossa- al quale i fascisti reagiscono assaltando un po’ ovunque sedi di partito, camere del lavoro, giornali. E a ottobre la Marcia su Roma. Giornata straordinaria, dunque, ma non per la politica; straordinaria, però, per quella bellissima auto bianca, con le borchie raggiate, decappottabile, con il proprietario, probabilmente, al manubrio, che fa capolino, sporgendosi a destra, cappellino alla Lenin, per essere

sicuro di entrare nel l ’obiet t ivo del fotografo. Potenza evo-cativa di un’im-magine!

*E che dire

della foto di febbraio?

Ero bambino quando quelli del comune decisero di rifare la lastricatura della via davanti a Palazzo delle Laudi a S a n s e p o l c r o .

Sarà stata la fine degli anni ’50 e io mi fermavo, ogni tanto, a vedere lo scalpellino che lavorava attorno alle lastre da collocare sulla strada. Più che respirare soffiava, tanto era grasso! Scalpello e martello: tic, tic a scavare i solchi anti-sdrucciolo. Un pancione enorme, una cintura di cuoio che spezzava la vita e formava, sopra e sotto due salsiccioni fuori misura. Più robusti erano i colpi di scalpello quando si apprestava a modellare i bordi della lastra, quando doveva cioè tagliar via schegge più grandi e dure.

Sembrava seduto per terra, ma in realtà si trovava sopra un bassissimo panchetto imbottito che veniva nascosto dalla vastità del sedere che tracimava da ogni parte; tac, tac schioccavano i colpi più decisi sui bordi della pietra. E i frammenti e le schegge cadevano e si accumulavano sul pavimento del portico delle Laudi. Perché il cantiere era sotto il portico. Lo scalpellino doveva scalpellare con la buona, ma anche con la cattiva stagione; pure se pioveva poteva continuare il suo lavoro lento, metodico, paziente. La gente si fermava, come me; ma lui non parlava. Lasciava osservare, ma rimaneva comunque taciturno. Tic,tic; tac,tac. E via!

Come gli scalpellini della foto, qui ripresi, però, durante una pausa di lavoro. Non sono impegnati su lastroni di pietra da collocare sulla strada, ma su veri e propri blocchi che stanno tagliando e riducendo in bozze; bozze da costruzione, probabilmente. Un ponte? Un edificio pubblico? Non sappiamo. Adesso, però, sono pietre che fanno da desco e da sedile. Notevole lo scalpellino di sinistra che ha poggiato sulla bozza il proprio bambino ed il suo cavalluccio di legno! E quanta serietà in quel bambino! Piccolissimo, ma già tutto compreso dal fatto: oggi, in via del tutto straordinaria, è stato portato da mamma al cantiere e può fare la foto con papà.

Vede i suoi compagni di lavoro, vede i martelloni e gli scalpelli, vede i sassi ben squadrati e le schegge per terra,

CALENDARIO 2014VECCHIE FOTO

Alcune immagini tratte dall’archivio dell’Oratorio

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Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Edizione riservata ai lettori dell’Oratorio

Il nostro ringraziamento va alla Banca di Anghiari e Stia che, con il suo contributo, ci ha permesso la stampa del calendario dell’Oratorio per il 2014.

Redazione: Alessandro Bivignani, Frido Camaiti, Teresa Bar-tolomei, Elisa Del Pianta, Luca Vannini, Mario Guiducci.Caporedattore: Anghiarino (assieme a Clèto). La supervi-sione è toccata a don Marco Salvi.

Per le fasi lunari sono state utilizzate le pagine internet di Marco Menichelli, Fiesole, http://www.marcomenichelli.it. I soprannomi sono ripresi da Turiddo Guerri e Armando Zanchi.

Inserto Redazionale allegato al n. 6-2013 dell’Oratorio.

sparpagliate un po’ ovunque. Vede anche il canino –un bastardello di scarso pregio- in braccio al terzo scalpellino da sinistra. Lui, sì, può stare nel cantiere, razzolare in giro, fra pietre e uomini. Il bambino no! Fatta la foto, un breve intrattenimento, due parole scambiate fra moglie e marito, due chiacchiere coi colleghi, forse un gioco col canino, poi gli scalpellini, di nuovo, al lavoro, a scalpellare; e la mamma si riprende bambino e cavalluccio per riportarli a casa. Fine della giornata straordinaria che la foto, in tutta la sua semplicità, ha fissato in uno scatto straordinario.

*Impressioni. Si potrebbe continuare foto

per foto, quasi all’infinito. Quelli dati sono solo suggerimenti. Ognuno, davanti a questi scatti, ha la sua capacità di osservazione; i propri ricordi. Le foto antiche sono anche questo: documento e memoria. Documento perché raccontano un momento; ma anche memoria perché fanno ritornare alla mente ricordi, situazioni similari, esperienze altre e diverse che però, con la foto, c’entrano comunque perché da essa sono richiamate alla memoria.

Foto come documento? Basta guardare febbraio, quella scampagnata fino alla locanda di Ponte alla Piera: quella Signora seduta in primo piano, elegante, come in trono. È evidente

che è lei la protagonista: genetliaco? O addirittura viaggio di nozze? Quegli uomini, poi, in doppiopetto e tutti regolarmente… incappellati! Nessuno escluso. Anche il bambino in alto, sulla destra, con la sua brava paglietta! Certamente una foto importante: tutti i convenuti sono troppo tirati, eleganti direi. Modo di essere e modo di vivere. Splendido il barbone bipartito del signore attempato e seduto sul parapetto della locanda; un look da fin de siècle. Tutto ciò è il documento che ce lo dice, ce lo racconta. Basta guardarlo!

Foto come memoria? Quella di aprile, il 1° maggio. I panieri coi viveri, i fiaschi di vino. Qui addirittura una damigiana dalla quale la canna corre fino alla bocca dello spiritoso in alto, piegato, al centro. Il primo maggio, la via per Monte Casale o per l’Alpe,

stranamente affollata quella mattina: ecco cosa mi viene in mente. Anche quando ero bambino io c’erano famigliole intere su quella strada, su su, poi la ricerca di un prato, il pranzo ‘buono’ che la mamma aveva cucinato nel pomeriggio e nel dopocena del giorno avanti. Dopo pranzo i giochi dei bambini mentre gli adulti chiacchierano. Poi l’ora di ritornare: sempre a piedi, giù per la strada sterrata, a frotte. Il 1° Maggio appunto.

E ora via con le altre; ognuno per sé! Documento o memoria? Avanti a sfogliare il Calendario 2014!

Zona pastorale ValtiberinaAnghiari e Monterchi

Vicario Foraneo Salvi don Marco

Parrocchie: Anghiari, Catigliano, Gello, Le Ville, Mic-ciano, Monterchi, Padonchia, Pieve a Sovara, Pocaia, Ponte alla Piera, S. Leo, Tavernelle, Toppole, Viaio.

VECCHIE FOTOAlcune immagini tratte dall’archivio dell’Oratorio

Nella prima pagina: “I 13”. Questa Società sorse, come altre in Anghiari, subito dopo la prima guerra mondiale e furono proprio loro - i 13 - che, nel 1922, dopo un sonno di 22 anni, ripresero la tradizione della Scampanata.Erano dediti a scampagnate presso le osterie delle nostre frazioni quali la Motina o Tavernelle che si concludevano, quindi, con un bel pranzo; ma promossero anche attività culturali e spettacoli.Qui in alto a sinistra: Quell’anno (1954/55, vedi anche ricetta a marzo) le frittelle vennero preparate nell’ingres-so di Casa Tuti, vicino alle Logge. Quest’iniziativa della Parrocchia si tenne regolarmente per svariati decenni, cambiando solo di posto: in un fondo del palazzo di Milton in piazza, al Terrato, nell’ingresso di Palazzo Fontana; per diversi anni nella sacrestia della Maddalena e anche in altri luoghi. C’era sempre un nutrito gruppo di ragazzette che, con adeguati grembiulini e con un bel vassoio ricolmo, offrivano le frittelle agli avventori della Piazza d’Anghiari provenienti anche dalle frazioni. Venivano anche consegnate nelle case e non mancava certo qualche giro per Anghiari vecchio. Si ricorda che i primi anni che fu istituita la Giornata Universitaria mettevano in vendita dei mazzolini di viole. Poi continuarono con le frittelle fino a una diecina di anni fa, quando, purtroppo, tutto è finito.Mostra chianina: In ultima pagina, in alto a destra, un’altra foto raffigura una bella vitella trattenuta dal giovane Sauro Pacini mentre, dietro, c’è il proprietario, Fortunato Cherici, del podere dei Piani. La foto dovrebbe essere dei primi anni ‘60 al Campo della Fiera.Le foto sono tratte dall’Archivio dell’Oratorio.(continua in penultima di copertina)

GENNAIO 2014

SoprannomiFracca, fabbro ferraio sotto la Misericordia: Polverini Domenico.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Inizia il mese più freddo dell’inverno con l’arrivo dei sistemi nuvolosi dal nord-ovest artico-marittimi che apportano precipitazioni frequenti e spesso nevose anche alle nostre altitudini. Anghiari è sempre colpito da irruzioni del genere che vengono dal Rodano. Giorni favorevoli alla neve sono il 7, il 12, e il 22 e 23. Le temperature rimarranno in media con il periodo anche nei giorni della “merla”.Temperature medie del mese: minima -1, massima +5

1 M Maria Madre di Dio2 G S. Basilio e Gregorio3 V S. Nome di Gesù4 S B. Angela da Foligno5 D II Domenica dopo Natale6 L Epifania di N.S.G.C.7 M S. Raimondo8 M S. Severino9 G S.Giuliano

10 V B. Gregorio X11 S S. Igino12 D BATTESIMO DI GESÙ13 L S. Ilario14 M S. Felice da Nola15 M S. Mauro abate16 G S. Marcello17 V S, Antonio Abate18 S S. Prisca19 D IIª DOMENICA “per annum”20 L Ss. Fabiano e Sebastiano21 M S. Agnese22 M S. Vincenzo martire23 G S. Emerenziana24 V S. Francesco di Sales25 S Conversione di S. Paolo26 D IIIª DOMENICA “per annum”27 L S. Angela Merici28 M S. Tommaso d’Aquino dott.29 M S. Valerio30 G S. Giacinta31 V S. Giovanni Bosco

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Scalpellini

Ecco come Galliano Calli ricorda gli scal-pellini del suo tempo.

Gli Scalpellini Repubblicani

Oscar del Morino, con Fusciacca.La Sora Checca con lo zio Priore.Checchin di Sperandio e la sua razza.Il Locco, che agli amici fa sparir la colazione.Paolino di don Paolo abita in piazza.Il Chicchieri e Fermàno son fra i Signori.Alla bici, che in discesa non frenava,il Cini, che le studia sempre belle,dietro la ruota lega una fascina,e fa la Libbia, fino a Tavernelle.

(Oratorio n. 5-1992, pag 22)(continua in penultima di copertina)

RicetteNelle pagine da gennaio a marzo abbiamo inserito alcune ricette tradizionali. Cominciamo qui sotto con dei biscottini. Da novembre le ricette dei bringoli e del baldino.Il baldino, che in altre zone chiamano castagnaccio, è un dolce facile da realizzare ma richiede, come diciamo anche nella ricetta, un po’ del vostro tempo e, soprattutto, una farina veramente buona.

I biscottini della battitura - L’ha conservata l’Anna da Ripalta. Prova-tela, lo merita!Ingredienti - 30 uova; mezzo litro di vinsanto; 4 pacchettini di margarina; ammoniaca; 2 chili di zucchero; zucchero vaniglia (sarebbe la vaniglia); limone grattugiato ma non troppo.Esecuzione - (Questa dose la potrete dividere a vostro piacimento sosti-tuendo anche la margarina col burro e l’ammoniaca con il lievito) Si fa un mucchietto con la farina. Ci si rompono le uova, si montano con lo zucchero. Poi ci si mette il vinsanto, il limone grattugiato. La margarina si fa sciogliere ottenendo un impasto abbastanza morbido. Si fanno dei bringoletti e si schiacciano. Dovrebbero essere alti un centimetro circa. In forno a 180°, 15/20 minuti.

FEBBRAIO 2014

1 S S. Verdiana2 D IVª DOMENICA “per annum”3 L S. Biagio4 M S. Andrea Corsini5 M Sant’Agata6 G S. Paolo Miki7 V Beato Pio IX papa8 S S. Girolamo Emiliani9 D Vª DOMENICA “per annum”

10 L S. Scolastica11 M Madonna di Lourdes12 M S. Eulalia13 G S. Fosca14 V Ss. Cirillo e Metodio15 S Madonna del Conforto16 D VIª DOMENICA “per annum”17 L Ss. Fondatori Servi di Maria18 M S. Costanza19 M S. Corrado20 G S. Eleuterio21 V S. Pier Damiani22 S Cattedra di S. Pietro23 D VIIª DOMENICA “per annum”24 L S. Sergio25 M S. Cesario26 M S. Nestore27 G S. Gabriele dell’Addolorata28 V S. Romano

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusI primi giorni di febbraio sono sempre favorevoli a sistemi frontali freddi da nord e da est. Con la presenza sempre più invadente dell’anticiclone siberiano che è in posizione di colpire frequentemente attraverso i Balcani. Nella seconda parte del mese ci possono colpire veloci impulsi perturbati dalla penisola Scandinava; freddo e nevischio in agguato.

Temperature medie del mese: minima 0, massima +5

SoprannomiPimpiri, materassaio al Conventone: Guiducci Sisto Alberto.

CastagnoleLe castagnole sono il tipico dolce di carnevale e ogni famiglia ha la

sua ricetta. Se vengono bene è motivo di vanto. Sulle castagnole ci sono varie filosofie. Ci sono quelli che dicono che le castagnole per essere buone devono essere tutte “buge”, altri le preferiscono con dentro un po’ di pasta, ma che deve essere spugnosa: se è compatta e quando si mangia non va giù, è il momento di cambiare ricetta o cambiare la cuoca.

Qui mettiamo la ricetta di Nonna Teresa e ci auguriamo che vi possa essere utile e vi faccia fare una bella figura.

Ingredienti: 6 uova a temperatura ambiente, una cartina di lievito, un cuc-chiaio di olio tiepido per ogni uovo, ½ manciata di zucchero, un pizzico di sale per ogni uovo, scorza di limone grattugiata.Preparazione: Mettere le uova nella farina formata a fontana, sbatterle con lo zucchero, aggiungere olio e limone. Continuare a sbatterle e in ultimo aggiungere la cartina. Impastare a pasta morbida, ungere e mette-re in ambiente caldo a lievitare per un’ora. La pasta poi viene tagliata a pezzetti e con le mani si spiana e si taglia a losanghe. L’olio di frittura non deve essere troppo caldo. Quando gonfiano si girano e a cottura ultimata si mettono a scolare sulla carta.Zucchero, alchermes e miele sono usati a piacere per la rifinitura.

La Locanda del Ponte

Questa foto è stata scattata nella scala esterna della casa del Frulli, appena superato il ponte sul Cerfone al Ponte alla Piera.Vi è raffigurato un gruppo di persone che, forse in occasione di una scampagnata, si sono fermate alla locanda che allora esisteva in quell’edificio. Ed infatti, alle loro spalle, sul muro, si può leggere l’insegna scritta sull’intonaco della parete:

LOCANDA E ALBERGODEL

PONTE ALLA PIERA

La foto dovrebbe risalire agli anni ‘30 del seco-lo scorso, ma non siamo riusciti a riconoscere nessuno.Se qualcuno intravede facce conosciute ci farà piacere venirne a conoscenza.

2 f e b b r a i o : C a n d e l o r a

MARZO 2014

1 S S. Albino2 D VIIIª DOMENICA “per annum”3 L S. Cunegonda4 M S. Casimiro5 M CENERI digiuno e astinenza

6 G S. Coletta7 V Ss. Perpetua e Felicita astinenza

8 S S. Giovanni di Dio9 D Iª DOMENICA di Quaresima

10 L S. Macario11 M S. Costantino12 M S. Luigi Orione13 G S. Patrizia14 V S. Paolina astinenza15 S S. Luisa de Marillac16 D IIª DOMENICA di Quaresima17 L S. Patrizio18 M S. Cirillo di Gerusalemme19 M S. Giuseppe sposo della B.V.M.20 G S. Claudia21 V S. Benedetta astinenza

22 S S. Lea23 D IIIª DOMENICA di Quaresima24 L S. Caterina di Svezia25 M Annunciazione di N.S.G.C.26 M S. Emanuele27 G S. Lucia Filippini28 V S. Sisto papa astinenza

29 S S. Secondo d’Asti30 D IVª DOMENICA di Quaresima31 L S. Agilulfo

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Il tempo di Fridus Meteorologicus

Molto timidamente l’anticiclone delle Azzorre fa capolino verso l’Italia, ma deve fare i conti con i sistemi nuvolosi che provengono dal Rodano che ci ricordano che siamo ancora in inverno: fine mese con piogge più copiose ma più miti specialmente intorno al 24,25,26.

Temperature medie del mese: minima +4, massima +8

SoprannomiTremendo, titolare del caffè del Terrato: Sensi Guglielmo.

Monterchiese

La foto (metà anni ’80) è stata scattata nel campo sportivo alle Ville, ma la squa-dra raffigurata è la Monterchiese anche se non è quella ufficiale (contesta Nikita). Questa formazione partecipò ad un Torneo di Primavera tenutosi alle Ville e alcuni dei giocatori raffigurati parteciparono solo in questa occasione.

Si possono riconoscere, da sinistra a destra, dietro: Gino Giuntini, Massimo Galletti, Paolo Valleggi, Enzo Niccolini, Giancarlo Mazzoni, Alberto Rossi e Pietro Romanelli.

Davanti: Bruno Nocentini (fabbro, Niki-ta), Ezio Rossi, Gianni Alberti, Andrea Cer-roni, Giovanni Alberti e Mario Conti attuale presidente della Monterchiese.

FrittelleLe frittelle si fanno per San Giuseppe, il 19 marzo. E fin qui tutti lo

sanno o lo dovrebbero sapere. Quello che, ormai, molti non sanno è che l’Azione Cattolica, nel dopoguerra, iniziò a prepararle in occasione della Giornata Universitaria Cattolica mettendole poi in vendita. Il ricavato era destinato alla Università Cattolica del Sacro Cuore (a pag 2 una foto).

Io vi metto la ricetta della Vittorina della Portaccia, che di esperienza ne ha da vendere avendo partecipato, in prima persona, alle svariate giornate dedicate alle frittelle.

Ingredienti: 1 chilo di zucchero, 7 coppie di uova, 5 arance e 2 limoni, zucchero vanigliato, 2 bustine di lievito da dolci, 1 chilo di farina.Esecuzione: La sera prima si fa cuocere il riso con l’acqua salata. Da freddo, il giorno dopo, si aggiungono gli altri ingredienti e quindi le uova, due belle manciate di zucchero (poi si sente e se ne aggiunge di più se ci vuole), la buccia grattugiata delle arance e dei limoni ed anche il loro succo, anche due cucchiai da minestra di zucchero vanigliato, il lievito. Quindi, poco prima di metterle a friggere, quando l’olio è già caldo (ci vorrebbe metà strutto e metà olio) si aggiunge la farina e poi a cucchiaiate si mettono nell’olio. Questo della farina è un segreto assieme a quello di mettere sì il lievito, ma senza farle lievitare. Provate!

APRILE 2014

1 M S. Ugo2 M S. Francesco di Paola3 G S. Riccardo4 V S. Isidoro astinenza

5 S S. Vincenzo Ferreri6 D Vª DOMENICA di Quaresima7 L S. Giovanni della Salle8 M S. Dionigi9 M S. Demetrio

10 G S. Apollonio11 V S. Stanislao astinenza

12 S S. Zeno13 D DOMENICA delle PALME14 L Lunedì della Settimana Santa15 M Martedì della Settimana Santa16 M Mercoledì della Settimana Santa17 G Giovedì Santo18 V Venerdì Santo digiuno e astinenza

19 S Sabato Santo20 D PASQUA DI RISURREZIONE21 L Lunedì dell’Angelo -Pasquetta22 M Ottava di Pasqua23 M Ottava di Pasqua24 G Ottava di Pasqua25 V Ottava di Pasqua / S. Marco ev.26 S Ottava di Pasqua27 D DOMENICA IN ALBIS28 L S. Pietro Chanel29 M S. Caterina da Siena30 M S. Pio V papa

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Fase variabile con aumento delle temperature almeno fino a tutta la prima decade. La variabilità la fa da padrona, ma verso la seconda decade del mese depressioni artico-marittimo insistono ad inviarci aria più fredda con precipitazioni nevose a quote basse anche nel nostro Appennino fino ad altezze intorno ai 700 metri. Rischio gelate al mattino nei giorni 11 e 12.

Temperature medie del mese: minima +7, massima +13

SoprannomiTempo, faceva il vetturale: Casperchi Domenico.

Erbe medicinali e qualche rimedioDa sempre, nelle nostre famiglie, abbiamo usato le erbe che

si trovavano a disposizione, per i vari malanni e per gli usi più svariati.

Ancora oggi io, quando ho male alle gengive o ai denti, utilizzo le foglie della salvia. Devo dire che in effetti funzionano e trovo giovamento. Certo, in casi più gravi è anche giusto fare ricorso a medicinali; ma se dedicassimo un po’ del nostro tempo alla nostra salute, molto spesso dei medicinali (che sappiamo avere sempre controindicazioni), potremmo usarne di meno.

Sono scelte che ognuno saprà bene prendere da sé e il consiglio del medico è, come sempre, essenziale.

Noi, nei mesi che vanno da maggio a ottobre, vi proporremo i rimedi “della nonna”.

Sono notizie che ho raccolto in diversi anni da interviste fatte su usi e costumi dei nostri compaesani. Di recente, invece, ho chiesto specifiche notizie alle mie zie Assunta e Nevia del Borgo, alla Tommasina da Tavernelle di sotto e all’Assuntina del Rossino.

(Anghiarino Anghiarese)

Festa del 1° maggio

La Festa del 1° maggio fu iniziata nel dopo-guerra e veniva organizzata nella pinetina che si trova dietro alle Scuole.

Il da mangiare veniva portato con le paniere e il da bere con le damigiane e, alla sera, di vino, in quelle damigiane, ne rimaneva ben poco.

Questa festa, iniziata prima del ‘50, era fatta per celebrare il Primo Maggio, festa dei lavoratori ed è durata fino a pochi anni fa. C’erano anche famiglie intere. Ci ricordiamo ancora i grossi altoparlanti Geloso che spandevano la musica e poi il discorso di qualcuno e si faceva festa fino a sera.

Poi, per qualche tempo, è stata fatta anche al Gorgone. Sarebbe dove c’è la grande croce col-locata in occasione del Giubileo del 2000 nella collina fra il Cerfone e il Padonchia lungo la strada che porta a Padonchia.

(continua in penultima di copertina)

MAGGIO 2014

1 G S. Giuseppe lavoratore2 V S. Atanasio3 S SS. CROCIFISSO4 D III DOMENICA DI PASQUA5 L S. Cataldo6 M S. Domenico Savio7 M S. Augusto8 G Madonna di Pompei9 V S. Pacomio

10 S S. Antonino11 D IV DOMENICA DI PASQUA12 L S. Nereo e Achilleo13 M Madonna di Fatima14 M S. Mattia apostolo15 G Madonna di Montenero16 V S. Margherita di Cortona17 S S. Pasquale Baylon18 D V DOMENICA DI PASQUA19 L S. Celestino20 M S. Bernardino da Siena21 M S. Vittorio22 G S. Rita da Cascia23 V S. Eutizio 24 S B. V. Maria Ausiliatrice25 D VI DOMENICA DI PASQUA26 L S. Filippo Neri27 M S. Agostino di Canterbury28 M S. Emilio29 G S. Bona30 V B. Carlo Liviero31 S Visitazione della B.V.M

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

Il tempo di Fridus MeteorologicusMaggio inizia con un po’ di caldo in arrivo dall’anticiclone africano che comincia ad essere più presente alle nostre latitudini. Ma sistemi temporaleschi sono in agguato, trasportati dalla presenza della depressione al largo della costa inglese. Temporali su Anghiari molto vivaci nella seconda e terza decade del mese.

Temperature medie del mese: minima +12, massima +18

SoprannomiBussone, simpatico sacrestano di don Nilo: Ferrini Dante.

Aglio e bachiL’aglio, come dice anche il proverbio (chi vuole un bell’agliaio, lo

pianti di gennaio), si pianta in gennaio e non c’era famiglia che non ne coltivasse per le proprie necessità.

Oltre l’uso in cucina, vastissimo, si usava in varie situazioni. In par-ticolare quando ai bambini venivano i cosiddetti bachi.

Il rimedio era l’olio nel quale era stato fatto scaldare il nostro aglio (si poteva aggiungere anche un rametto di ascensio/assenzio), che veniva strofinato nel nasino e nella gola del piccolo. In alcuni c’era la convin-zione che fossero proprio questi bachi a far venire anche la poliomelite (le fantignole).

Sempre contro questi noiosi ospiti, con l’aglio si faceva anche una specie di collanina che si metteva al collo dei piccoli, oppure si metteva in un sacchettino legato sempre al collo.

Un altro rimedio era l’uso dell’olio essenziale di zinepro (ginepro) che si prendeva in farmacia e che si usava facendolo annusare al bambino.

Infine due rimedi estremi: si mettevano i piccoli per qualche minuto dentro il sacco della farina (era quello destinato specificatamente per andare a prendere la farina al mulino), e, se anche questo non bastava, ci voleva il medicone che, con delle particolari parole, “piombava i bachi” che non avrebbero dovuto ritornare più.

ScampanataQuesti scalmanati che percorrono la salita

della piazzetta delle Legne sono i Soci della Scampanata che, con molto entusiasmo, por-tano sopra il Carretto il Dormiglione di turno. È il 1980 e in quell’anno, dopo un sonno di 43 anni, la Scampanata fu rimessa in moto.

Nella foto si possono riconoscere da sinistra: Paolo Melani, Mario Giabbanelli, Amedeo Corsi, Gastone Mercati (Biga) con la canna dell’aringa, Vadero Graziotti (Coppiola) e, dietro di lui Amerigo Gaggiottini (Scanapi-no). Sul carretto ci dovrebbe essere Fernando Gaggiottini (Gnacco) ospite di diverse edizioni e, dietro, Gino Rossi e Rino Cecconi. Nella piazza Elvio Papini (Scucco) e dietro di lui l’Anna Polverini. Lì intorno ci sono anche Giovanni Ghignoni (Musichiere), Edgardo Cambi, Saverio Mariotti, Elbano Meazzini, Vanna Franceschini e Vittorio Meoni.

4 maggio - Dedicazione della Propositura.

GIUGNO 2014

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Tempo abbastanza caldo all’inizio del mese con brevi temporali solo sulle vette della nostra vallata. In seguito, ancora un po’ di instabilità provocata da vortici freddi che stazionano ancora nell’Europa balcanica e probabilità temporalesca molto vivace sul nostro territorio.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

1 D ASCENSIONE DI N.S.G.C.2 L Ss. Marcellino e Pietro3 M S. Carlo Lwanga e compagni4 M Ss. Lorentino e Pergentino5 G S. Bonifacio6 V S. Norberto7 S S. Fortunato8 D PENTECOSTE9 L S. Efrem diacono

10 M S. Asterio11 M S. Barnaba ap.12 G S. Gaspare13 V S. Antonio da Padova14 S S. Eliseo15 D SS. TRINITA’16 L Ss. Quirico e Giuditta17 M S. Ranieri18 M S. Calogero19 G S. Romualdo abate20 V S. Ettore21 S S. Luigi Gonzaga22 D CORPUS DOMINI23 L Madonna del Sasso (Bibbiena)24 M S. Giovanni Battista25 M S. Guglielmo26 G S. Josemaria Escrivà27 V Sacro Cuore di Gesù28 S Sacro Cuore di Maria29 D Ss. PIETRO E PAOLO30 L Ss. Martiri di Roma

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiFabocchio, diceva “Tutte vigne”: Alfonsi.

Brensi e malva* I brensi sono una pianta caratteristica dei Monti Rognosi. Lungo la strada che dalla diga del Sovara sale verso Camprione c’è un luogo che, da quanto ce ne sono, è detto i brensoleti. Si trovano anche in altri posti, ad esempio verso Casale; a Monteroso è pieno.Si prendono le foglioline, il verde. Il fiore lo fanno d’estate, ma alcuni non lo usano. In effetti la pianta si trova sempre e ci si fanno delle tisane. Si mettono due o tre ramettini per ogni tazza. Sono molto amari, ma niente zucchero sennò non sarebbe una medicina!Questa tisana fa bene per la tosse e i problemi ai bronchi, ma è usata anche per il male allo stomaco.

* Della malva si usa il fiore ma anche le foglie. Era usata per malessere a stomaco e fegato. Una tisana alla sera era adatta anche per problemi della vescica e per molti altri usi come impacchi per le sue caratteristiche “sfiammanti”.

Nota: Mi rendo conto che ogni erba aveva tante utilizzazioni. Qui ne abbiamo messe solo alcune e lasciamo che vi informiate a dovere per scoprirne delle altre. Sempre con la cautela del caso.

21 giugno: SOLSTIZIO D’ESTATE

Gingana

Sì, lo sappiamo che il nome corretto è gincana ma, per il no-stro dialetto, ci viene meglio dire gingana.

La manifestazione raffigurata nella foto fu organizzata al campo sportivo di Monterchi nel 1963.

Il giovane baldanzoso in equi-librio sull’asse è colui che ci ha fornito foto e notizie: Alberto Maestri, barbiere nel Mercatale di Monterchi, ma più conosciuto come ‘Il Gosto’. A quei tempi, prosegue il suo racconto, bastava poco per divertirci. Riconosco solo il Pernici, un ragazzo di Monterchi morto da qualche anno, che era andato a fare il carabiniere.

LUGLIO 2014

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Incursioni di caldo africano si verificano all’inizio ed alla fine del mese con temperature molto calde.Dal 12 a 22 variabilità dovuta al transito sull’Adriatico di fronti temporaleschi che strisciano anche la valle del Tevere.

Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 M Preziosissimo Sangue2 M S. Urbano3 G S. Tommaso ap.4 V S. Elisabetta di Portogallo5 S S. Antonio M. Zaccaria6 D XIV DOMENICA “per annum”7 L S. Claudio8 M S. Adriano II9 M S. Veronica Giuliani

10 G S. Rufina11 V Apparizione Mad. del Combarbio12 S S. Giovanni Gualberto13 D XV DOMENICA “per annum”14 L S. Camillo de Lellis15 M S. Bonaventura V. e Dottore della Chiesa16 M B. V. Maria del Monte Carmelo17 G S. Marcellina18 V S. Federico19 S S. Arsenio20 D XVI DOMENICA “per annum”21 L S. Lorenzo da Brindisi22 M S. Maria Maddalena23 M S. Brigida di Svezia24 G S. Cristina25 V S. Giacomo Ap.26 S Ss. Gioacchino e Anna festa dei nonni

27 D XVII DOMENICA “per annum”28 L S. Nazario29 M S. Marta30 M S. Pietro Crisologo 31 G S. Ignazio di Loyola

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiChiechio, postino e sagrestano diceva “Sempre peggio!”: Polverini Stefano.

Roghi e gramigna* Le foglie di rogo (rovo), venivano usate sulle ferite prima della

fasciatura. Alcuni le usavano anche per le vene varicose quando si ulcerano. La foglia del rogo è usata anche per i cosiddetti “bricio-li” o quando uno spino non tolto ha creato infezione, perché dice che riescono a tirar fuori il pus da queste infezioni (per inciso un rimedio per ‘sfiammare’ in situazioni come quella appena detta, è anche l’uso di impacchi di acqua e sale). Oltre al rogo anche altre foglie venivano usate e si sceglievano quelle che avevano la proprietà di non attaccarsi alla pelle: una di queste era la foglia della vite, il pampino.

* La gramigna si raccoglie da fresca. Si trova quasi per tutto l’anno e ovunque, basta scegliere luoghi non inquinati dalla vicinanza di strade o coltivazioni agricole intensive. Comunque si può seccare e usare quando, nei mesi più freddi dell’inverno, non si può trovare. Anche qui tisana, ed era usata per le malattie dei reni.

Llangollen

Le ragazze della Corale di Anghiari, con i nuovi costumi folcloristici appo-sitamente realizzati per la trasferta a Llangollen, in Inghilterra.

In quella cittadina si teneva il “Llangollen International Musical Eisteddfod” e la corale di Anghiari vi poté partecipare per la prima volta nel 1962 (vi ritornò nel 1965 e 1967).

La partenza dalla piazza del Teatro avvenne in pullman il 7 luglio 1962 per un viaggio avventuroso che i partecipan-ti hanno ricordato per lungo tempo.

Da sinistra a destra: Iride Ricceri, Paola Gamberonci, Frida Giovagnini, Vittoria Guadagni, Romana Romani, Silvana Ruggeri, Lucia Ghignoni, Er-nestina Corsi, Piera Guadagni, Romilda Sassolini.

AGOSTO 2014

Il tempo di Fridus MeteorologicusTempo abbastanza buono nella prima quindicina. Poi cenni di indebolimento della pressione con sistemi veloci dall’Atlantico che riescono ad entrare nel Mediterraneo apportando temporali di forte intensità che colpiscono Anghiari e l’intera vallata. Fine mese con più marcata instabilità e primi accenni autunnali con nubi più compatte in arrivo.Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

1 V S. Alfonso Maria de’ Liguori2 S Perdono di Assisi3 D XVIII DOMENICA “per annum”4 L S. Giovanni Maria Vianney5 M Madonna della neve6 M Trasfigurazione di Gesù7 G S. Donato (patrono diocesano)8 V S. Domenico9 S S. Teresa B. della Croce (Edith Stein)

10 D XIX DOMENICA “per annum”11 L S. Chiara12 M Ss. Antimo e Ilariano13 M S. Ippolito14 G S. Massimiliano M. Kolbe15 V ASSUNZIONE B.V.M.16 S S. Rocco17 D XX DOMENICA “per annum”18 L S. Elena19 M S. Satiro20 M S. Bernardo di Chiaravalle21 G S. Pio X papa22 V Beata Vergine Maria Regina23 S S. Rosa da Lima24 D XXI DOMENICA “per annum”25 L S. Giuseppe Calasanzio26 M S. Alessandro27 M S. Monica28 G S. Agostino29 V Martirio di San Giovanni Battista30 S B. Idelfonso Schuster31 D XXII DOMENICA “per annum”

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiFagiolo, riprese la tradizione del Sambudellaio: Zanchi Domenico.

Sambuco e Lino* Del sambuco si raccoglie il fiore e si fa seccare. I fiori sono grandi

e se ne prendeva un pizzico per ogni tazza di tisana. È indicato per le vie urinarie ed anche un noto medicone della zona montagnosa del nostro territorio, quando si presentavano persone con questi problemi, dopo i vari preamboli, consegnava alcuni mazzettini di fiori di sambuco con i quali dovevano fare delle tisane.

* Per la polmonite e tutto ciò che riguardava i bronchi si facevano gli impiastri. Si metteva a cuocere del lino con un po’ d’acqua -dicevano che il vino era anche meglio -, ottenendo una massa semiliquida, un po’ collosa, che poi veniva avvolta in un panno e quindi messa sul petto. Più caldo si poteva sopportare, meglio era. Quando era freddo, se ne faceva un altro.Per la tosse veniva usato a volte un mattone scaldato al fuoco e messo dentro un panno di lana e poi piazzato sopra la zona dei bronchi.Il risultato era assicurato!

Al caffè

Un gruppo di persone, come ancora ai nostri giorni, stazionano davanti al caffè di Piazza. All’ar-rivo del fotografo tutti si mettono in posa.La bicicletta al centro ci rimanda all’avviso visibi-le sotto la pubblicità della cioccolata Perugina (nella parete sotto l’insegna del caffè) che annuncia una corsa ciclistica in occasione della Festa dell’Ascensione.Siamo riusciti a ricono-scere solo Menchin de la Morina.

20 settembre: EQUINOZIO D’AUTUNNO

SETTEMBRE 2014

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Dopo il 4, periodo anticiclonico con ritorno estivo alla grande. Poi cominciano ad arrivare depressioni più consistenti apportando le prime vere piogge con caratteristiche quasi autunnali. Le temperature subiranno diminuzioni abbastanza consistenti.

Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

20 settembre: EQUINOZIO D’AUTUNNO

1 L S. Egidio e Arcano2 M S. Elpidio3 M S. Gregorio Magno4 G S. Rosa da Viterbo5 V B. Teresa di Calcutta6 S S. Zaccaria7 D XXIII DOMENICA “per annum”8 L Natività della Vergine Maria9 M S. Pietro Claver

10 M S. Nicola da Tolentino 11 G Ss. Felice e Regolo12 V SS. Nome di Maria13 S S. Giovanni Crisostomo14 D XXIV DOMENICA “per annum” 15 L Madonna Addolorata16 M Ss. Cornelio e Cipriano17 M Sacre Stimmate di San Francesco18 G S. Giuseppe da Copertino19 V S. Gennaro20 S Ss. Martiri coreani21 D XXV DOMENICA “per annum”22 L S. Maurizio23 M S. Pio da Pietrelcina24 M S. Pacifico 25 G S. Tecla26 V S. Teresa Couderc27 S S. Vincenzo de’ Paoli28 D XXVI DOMENICA “per annum”29 L Ss. Michele, Gabriele e Raffaele30 M S. Girolamo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiBartolino, grande negoziante di cavalli: Ghignoni Andrea.

La festa dell’uva

Queste feste sono state organiz-zate sia prima che dopo l’ultimo conflitto mondiale. A gara vari gruppi organizzavano dei carri ed inoltre, al Palterre, c’erano dei banchi che vendevano l’uva.Questo carro addobbato con tralci di vite e grappoli d’uva è animato da giovani e ragazze in costumi tradizionali e porta un cartello che ci dice che era stato preparato a cura dell’Azienda agricola Torriani-Tavanti.

Biancospino e Rosmarino* Del biancospino si usano i fiori che si fanno seccare e poi si ado-

perano quando ce n’è bisogno. Fanno abbassare la pressione e io, racconta la Tommasina, quando vado dal dottore e ho paura che la pressione sia alta, ne prendo una tazza. Qualche volta m’ha fatto bene ma qualche volta no.

* Anche il rosmarino è una pianta che trova largo uso in cucina, basterebbe ricordare il baldino nel quale non deve mancare. Ma un tempo gli si attribuivano anche proprietà medicinali.Quando ci si sente poco bene e fa male lo stomaco o ci si sente un po’ appesantiti, una bella tisana rimette tutto a posto. All’infuso si possono aggiungere anche altre erbe come la malva e la salvia.Il rosmarino poi ha un altro uso molto utile: si fa scaldare con del-l’olio e poi questo viene utilizzato per i dolori. Certo se funzionasse sarebbe proprio una bella cosa!

OTTOBRE 2014

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Prima decade con piogge diffuse e di forte entità. Dopo il 10 periodo anticiclonico con il sapore dell’estate anche se le temperature notturne saranno abbastanza fresche. Verso la fine del mese, dopo qualche giorno più caldo, ecco le prime depressioni atlantiche ben organizzate che colpiscono il nostro territorio.

Temperature medie del mese: minima +9, massima +14.

1 M S. Teresa del Bambin Gesù2 G Ss. Angeli custodi3 V S. Dionigi Areopagita4 S S. Francesco (patrono d’Italia)5 D XXVII DOMENICA “per annum”6 L S. Bruno7 M Madonna del Rosario8 M S. Pelagia9 G B. Newman

10 V S. Daniele Comboni11 S S. Giovanni XXIII papa12 D XXVIII DOMENICA “per annum”13 L S. Romolo14 M S. Callisto15 M S. Teresa d’Avila16 G S. Margherita M. Alacoque17 V S. Ignazio d’Antiochia18 S S. Luca Evangelista19 D XXIX DOMENICA “per annum”20 L S. Maria Bertilla21 M S. Gaspare Del Bufalo22 M S. Giovanni Paolo II papa23 G S. Giovanni da Capestrano24 V S. Antonio Maria Claret25 S S. Miniato26 D XXX DOMENICA “per annum”27 L S. Evaristo28 M Ss. Simone e Giuda Apostoli29 M S. Onorato30 G S. Marciano31 V B. Ranieri dal Borgo

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiStoppino, faceva le corde al Campo della Fiera: Lucertini Siro.

RimediStorte e contusioni - Quando si prendeva qualche storta, non si andava al pronto soccorso: si metteva un po’ di stoppa nella zona dolorante poi svelti svelti si sbatteva la chiara di un uovo o due e si metteva sopra. Si fasciava il tutto e si stava a riposo. Tempo un giorno o due e si guariva. Certo, se era una cosa grave anche allora saremmo ricorsi al dottore, ma il più delle volte si risolveva così e comunque in attesa del dottore era un rimedio efficace.

Contusioni - Quando invece si batteva da qualche parte con una gamba o un braccio, il rimedio era la carta gialla (quella fatta con la paglia, mi sa che non esiste più), quella che si recuperava dagli incarti con i quali i negozianti impacchettavano la roba. Si zuppava di vino e poi si metteva nella parte dolorante, forse si fasciava, ma mi sembra di no, poi, quando la carta era secca e si staccava, la terapia finiva.

Le coppette - Quando venivano i dolori, si faceva così. Si metteva un bicchiere adeguato sulla parte dolorante e dentro ci si metteva una can-delina accesa, se era della Candelora era anche meglio. Poi la candela si spegneva tirando su la pelle. Sembra che a qualcuno facessero bene.Per le punture di insetti al posto dell’ammoniaca una volta si usava il succo di cipolla.

Tombolo

Presso l’ex Ospe-dale di Anghiari si te-neva, negli anni ‘30, fra le altre attività, anche una scuola di tombolo. Era gestita dalle “Cottolenghi-ne”, le suore presen-ti nell’ex convento francescano, che impartivano in que-sto caso al gruppo di donne e ragazze questa difficile arte. Non abbiamo molte altre notizie ma siamo in contatto con suor Astrid, adesso a Torino, che ci aiuterà nella ricerca delle notizie presso l’Ordine del Beato Cottolengo, che hanno proprio a Torino hanno la propria sede.

Oggi esiste un’apposita associazione, grazie alla quale un discreto gruppo di donne ha imparato e sta imparando l’arte dei fuselli.

(continua in penultima di copertina)

NOVEMBRE 2014

Il tempo di Fridus MeteorologicusAbbastanza fresco al mattino ma soleggiato nella prima decade del mese, poi un fronte freddo da nord potrebbe apportare un primo assaggio invernale con la prima neve sopra al Borgo. Fine mese con piogge atlantiche e temperature nella norma del periodo fino al 25. L’ultima fase mensile potrebbe riservare delle sorprese su Anghiari con i primi fiocchi di neve che ci colpiscono copiosamente.

Temperature medie del mese: minima +5/6, massima +12.

1 S TUTTI I SANTI2 D XXXI DOMENICA per annum (I morti)3 L S. Martino de Porres4 M S. Carlo Borromeo5 M Santi della Toscana6 G S. Corrado7 V S. Fiorenzo8 S S. Severo9 D XXXII DOMENICA per annum

10 L S. Leone Magno11 M S. Martino di Tours12 M S. Giosafat13 G Ss. Florido e Amanzio14 V S. Giocondo15 S S. Alberto Magno16 D XXXIII DOMENICA per annum17 L S. Elisabetta d’Ungheria18 M Dedicazione Basilica S. Pietro e Paolo19 M S. Matilde20 G S. Benigno21 V Presentazione della B. V. M.22 S S. Cecilia23 D CRISTO RE DELL’UNIVERSO24 L S. Andrea e compagni Martiri25 M S. Caterina d’Alessandria26 M S. Leonardo 27 G S. Virgilio28 V S. Giacomo della Marca29 S S. Saturnino30 D I DOMENICA D’AVVENTO

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

SoprannomiSettantino, barocciaio al Topo: Leonardi Settimio.

I Bringoli d’AnghièriQuesto è il più tipico dei piatti anghiaresi ed è facile da preparare. I

bringoli si mangiano per San Martino, ma si preparano per la vigilia, in veglia con la mamma che si fa aiutare dai più piccoli (anche il marito potrebbe dare una mano).

Si prepara l’impasto per la pasta usando solo farina ed acqua. Una volta si metteva farina di grano tenero, il consiglio è di usare farina di grano duro, tiene di più la cottura poi, se volete, metteteci un uovo, non di più.

Preparata la pasta si fanno dei gnocchetti che si... allungano fino ad ottenere dei grossi spaghetti. È qui che arriva la collaborazione di tutta la famiglia.

Per il sugo ci vuole quello finto con l’aggiunta però del rigatino, perché è San Martino e questa è l’occasione giusta per mangiare il primo pezzo di carne di maiale dell’anno, dopo l’estate. Se ci sono, si mangiano castagne arrosto e vino nuovo, così si va a letto già caldi.

Ogni anno, quando si avvicina l’estate di san Mar-tino, la Pro Loco organizza la festa dei bringoli. Fu iniziata oltre trent’anni fa ed ecco l’etichetta, che Loris Babbini ideò per il vino nuovo, che ancora è in uso.

Filarmonica

La Festa di Santa Cecilia (22 novembre 1955) è l’occasione per una foto ricordo della Filarmonica Pietro Mascagni di fronte al Palazzo Comunale con tanto di Musicanti, Maestro e Consiglio direttivo.

A quel tempo la sede del sodalizio era nella Piazzola, nel Palazzo della Fraternita, ultimamente sede dell’ISA di Anghiari.

Una relazione datata 3 dicembre 1955 del Direttivo della nostra Filarmonica, ci informa sulla composizione di questa Società con la sua organizzazione:198 soci contribuenti, 30 allievi della Scuola di Musica e 46 i componenti della banda.

(continua in penultima di copertina)

DICEMBRE 2014

Il tempo di Fridus MeteorologicusAlta pressione ben salda con temperature fredde notturne anche sotto lo zero termico, ma giornate bene assolate e temperature che nelle ore più calde sfiorano 7 o 8 gradi. Dopo il venti possibilità di irruzione fredda dai Balcani che confluisce con depressione Atlantica che può fare esplodere importanti nevicate su Anghiari. Fine mese molto freddo e ventoso dai quadranti orientali.Temperature medie del mese: minima +1, massima +4

1 L S. Eligio - Ss. Ansano e Marcellino2 M S. Viviana3 M S. Francesco Saverio4 G S. Giovanni Damasceno5 V S. Crispina6 S S. Nicola7 D II DOMENICA D’AVVENTO8 L IMMACOLATA CONCEZIONE9 M S. Siro

10 M MADONNA DI LORETO11 G S. Damaso I papa12 V B.V.M. di Guadalupe13 S S. Lucia14 D III DOMENICA DI AVV. Gaudete15 L S. Valeriano Inizio Novena di Natale

16 M S. Davide17 M S. Floriano18 G S. Malachia profeta19 V S. Anastasio I papa20 S S. Zeffirino papa21 D IV DOMENICA D’AVVENTO22 L S. Francesca Cabrini23 M S. Giovanni da Kety (Canzio)24 M VIGILIA DI NATALE25 G NATALE DEL SIGNORE26 V S. Stefano protomartire27 S S. Giovanni Evangelista28 D SANTA FAMIGLIA29 L S. Tommaso Becket30 M S. Felice31 M S. Silvestro I papa

SoprannomiPisquillo, barbiere trasferitosi poi a Milano: Agolini Adelmo.

Baldino d’AnghièriAbbiamo messo la ricetta del baldino a dicembre, primo perché a novembre ci sono i bringoli e poi perché la farina, che meriti questo nome, proviene da castagne fatte seccare circa un mese. Fate voi i conti!

Ingredienti: gr 500 di farina, 1 litro di acqua tiepida, un pizzico di sale, ½ bicchiere di olio extra vergine di oliva, rosmarino, pinoli o noci.Esecuzione: Si mette la farina in una terrina e si aggiunge il sale. Si versa a poco a poco l’acqua sulla farina amalgamando bene. Si aggiungono all’impasto 3 cucchiai grandi di olio. Si assaggia l’impasto per valutare se è salato abbastanza. Il segreto sta nel trovare l’equilibrio tra il sale e il dolce della farina. Vietato aggiungere zucchero. Si versa l’impasto in una teglia precedentemente cosparsa di olio e si aggiungono uno o due rametti di rosmarino (il nostro smarrino). Se metterete sopra un filo d’olio, creerà un simpatico motivo ornamentale.In forno a 200° per 40 minuti. È cotto quando ha formato una crosticina abbastanza dura al tatto.

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

15 dicembre inizia la Novena di NataleAd Anghiari è alle ore 18, in Propositura

21 dicembre: equinozio d’inverno

I bravi chierichetti

Davanti al portone della Propositura don Nilo Conti, accanto al cappellano don Silvano Brilli, è raffigurato assieme ad un folto gruppo di chierichetti.Nella fila in alto da sinistra possiamo ri-conoscere: i gemelli Valbonetti Giovanni e Gianpiero, Gustavo Cuccini, Mario Veri, Angelo Graziotti, Antonio Berlicchi e Ro-berto Leonardi.Davanti: Doriano Veri, Giuseppe Ricceri, Paolo Leucalitti, Stefano Rossi, Mario Bi-serni, Tiziano Quaresimini, Mario Agostini e Alberto Vellati.

(Oratorio n. 5-2004 pag. 20)

VECCHIE FOTOAlcune immagini tratte dall’archivio dell’Oratorio

Continua dai mesi:

Gennaio - Scalpellini - La foto dovrebbe essere a cavallo fra Otto e Novecento e raffigura un gruppo di scalpellini che si met-tono in posa in una pausa dal lavoro. C’è un bambino con il suo cavalluccio, il cagnolino, i mazzoli e le mazzette messi in mostra e un improvvisato tavolino per la colazione con diverse bottiglie di vino, a quei tempi carburante molto diffuso per il lavoro. L’uomo al centro ha in mano una delle sagome che servivano per realizzare le pietre secondo il progetto richiesto. Riconosciamo solo Amedeo Mondani, detto il Chicchiero, che aveva la cava per la Libbia (in piedi al centro, con la bottiglia di vino in mano, senza cappello).Agli scalpellini menzionati da Galliano noi aggiungiamo i Subisso, che operarono nel XVI secolo (la sala del Museo della Mi-sericordia è opera loro) e, con Armando Zanchi, aggiungeremo gli Scucchi, cioè Eugenio Papini e il figlio Oliviero, Natale Comanducci che abitava per la Bozia e Cesarino Meoni. Altri scalpellini erano Alfredo Mazzi, Vittorio Checcaglini che abitava in Piazzola e il Natalini di Tavernelle.

Aprile - Festa del 1° maggio - In alcuni periodi si ritrovavano qui in bicicletta e poi lungo la Padonchia arrivavano alla Fabbrica, dove comincia la via per la Murcia. C’era una bottega del Comanducci, un sale e tabacchi, dove ci ballavano anche.Si possono riconoscere l’Olivi che sta a Ripoli, Berto del Lozza, i fratelli Puleri falegnami, Marchicchio il macellaio, anzi il norcino. Quello che beve alla canna è Mario Romanelli, detto il Magherini, Poi c’è Gino Fabbrucci che aveva il macello. Infine l’Andreoli, il babbo del Dolfo (notizie di Gosto e Carlo Fiordelli).

Ottobre - Tombolo - La ragazza in primo piano a destra sta eseguendo la difficile lavorazione a macramè. Sono riconoscibili da sinistra: Lola Boncompagni, Marina Boncompagni, Maria Cerquatti, Anna Foni, Derna Boncompagni, Frida Giovagnini, Esmeralda Bruciamacchie, suor Zosima, Adalgisa Panichi, Egizia Mondani, Orizia Panichi, Piera Guadagni, Altea Del Pianta, Annunziata Mondani, Assuntina Guelfi, Editta Mondani, Mariolina Papini, Armida Capanni.

Novembre - FilarmonicaEcco i loro nomi.In prima fila da sinistra:Leonardi Antonio “Ninnio”, Consigliere;Cancellieri Vadero “Bottone”, Consigliere;Poggini Milton, antiquario, Consigliere;Leonardi Inigo “Ghighino”, Consigliere;Innocenti Alfiero, Presidente della Società;Polverini Fausto, Maestro di musica e Direttore della Banda;Cerboni Amedeo, Consigliere;Boncompagni Ottorino, piatti;Polverini Giuseppe “Beppe de Fracca”, cassa;Magrini Aroldo “Sordo”, custode e mo-mentaneamente “custode” del tamburo per la contemporanea assenza dei tre tamburi titolari: Marconi Giocondo, Meoni Elio (Galinaio), Guiducci Mario.

In seconda fila da sinistra:-Polverini Francesco “Checco”, clarinetto;-Santi Almo, flauto;-Meozzi Ennio, clarinetto;-Del Furia Leonardo “Nardo”, clarinetto;-Giabbanelli Franco, “Franchino”, clarinetto;-Polverini Sergio, quartino;-Guadagni Gino “Chèponero”, sax tenore;-Meoni Loris, baritono;-Angiolo Meozzi della Cia, sax soprano;-Babbini Loris, sax contralto;-Guiducci Gilberto, clarinetto;-Polverini Pietro “Il biondo”, Flic. soprano;-Polverini Siro, clarinetto;-il giovane Panichi Ferruccio, clarinetto;-Papini Elvio “Scucco”, clarinetto;-il giovane Rossi Gian Pietro “Perina”, clarinetto;-Pernici Giuseppe, clarinetto;-il giovane Calli Piero, clarinetto;-Carria Silvano, clarinetto;-Minelli Telemaco, basso.

In terza fila, in fondo da sinistra:-Minelli Giuseppe “Bippulin del forno”, basso;-Brondoli Gino “Corea”, flic. baritono;-Cambi Edgardo, flic. baritono;-Minelli Marco, flicorno tenore;-Lucertini Averardo “Stoppino”, bombar-dino e, davanti a lui, il figlio Paolo;-Chialli Sergio “Bista”, trombone acc.;-Falsetti Tersilio, trombone acc.;-Innocenti Assunto “Sperandio”, trombone acc.;-Matteucci Piero (Pierotto/Grève), tam

tam, piatti, ecc.;-Gaggiottini Pier Luigi “Dodi”, flic. contralto;-Rossetti Dialma, flic. contralto;-Del Sere Laurino “Gnasino”, corno acc.;-Gaggiottini Amerigo “Scanapino”, flic. contralto;-Guiducci Giancarlo, flic. soprano;-Santi Assunto, tromba;-Rumori Franco, flicornino;-Ricceri Eugenio “Paiolo”, tromba;-Cambi Gianfranco “Griccia”, sassofono basso.

Da pag. 2 di copertina - Le frittelle - Si possono riconoscere da sinistra in prima fila: Verena Martini, Concetta Rossi, [...], Meri Farinelli, Maura Conti, Giuseppina Leucalitti, [...].Nella parte centrale: [...], Piera Franceschi, Emma Meoni, [...], Anna Gamberonci, [...], Paola Conti, Vadera Graziotti(?).Ultima fila: Carla Garzi, Vinicia Giorni, [...], Fedora Zanchi, Silvana Alati e Romana Calli.A sinistra, non visibile, c’è anche la Vittorina.

Abbiamo cercato di mettere nelle pagine di questo calendario quante più notizie conoscevamo in riferimento alle foto pub-blicate. Può essere che abbiamo fatto qualche errore nel nome o in altre indicazioni. Già fin d’ora ci scusiamo con voi ma vi chiediamo anche di segnalarceli. Grazie!

Vecchie fotoAlcune immagini tratte dall’archivio dell’Oratorio

LUGLIO

GENNAIO

Scalpellini

FEBBRAIO MARZO

Monterchiese

APRILE

AGOSTO

GIUGNO

Gingana

NOVEMBRE DICEMBRE

MAGGIO

Scampanata

I 13

Festa del 1° maggio

Llangollen Al caffè

Tombolo Filarmonica I bravi chierichetti

Frittelle Mostra chianina

La Locanda del Ponte

SETTEMBRE

La festa dell’uva

OTTOBRE