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E.N.F.I.P. Piemonte Ente Nazionale Fenapi Istruzione Professionale Torino, 11 luglio 2012 Sede Regione Piemonte Via Fattori 77 - 10141 TORINO C.F.: 97637380011 Tel. 011 799999 int.1 - Fax 011 7728038 - e.mail: info.to@enfip .eu CERTIFICATO N° 6082

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E.N.F.I.P. Piemonte Ente Nazionale Fenapi Istruzione Professionale Torino, 11 luglio 2012

Sede Regione Piemonte Via Fattori 77 - 10141 TORINO

C.F.: 97637380011 Tel. 011 799999 int.1 - Fax 011 7728038 - e.mail: info.to@enfip .eu

CERTIFICATO N° 6082

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PREMESSA

I rapidi mutamenti sociali in particolare nella composizione della popolazione (senilizzazione,

emarginazione, nuove povertà …) insieme a nuove concezioni antropologiche e di politica sociale,

tra cui il riconoscimento del diritto dei cittadini alla qualità della vita, pongono al legislatore il dovere

di assicurare a tutti, comprese le cosiddette fasce deboli (anziani non auto sufficienti o soli, minori

inseriti in nuclei multiproblematici, portatori di handicap, malati cronici o terminali,

tossicodipendenti, etilisti …) le condizioni di una vita dignitosa nel rispetto dell’autodeterminazione

su cui ogni essere umano pone le basi della propria esistenza. Tutto ciò significa creare non solo

le condizioni che garantiscono la soddisfazione dei bisogni primari (fisici, psichici, relazionali), ma

anche una cultura nuova che in campo sociale esca dalla vecchia concezione caritatevole

dell’assistenza per approdare a quella del diritto.

In quest’ottica, identificato il terreno sanitario e socio assistenziale come ambiti privilegiati

per concorrere a garantire la qualità della vita umana, diviene prioritario formare in tale ambito

figure professionali che, oltre ad acquisire competenze tecnico – pratiche, maturino anche la

consapevolezza del proprio ruolo e dei compiti loro affidati e si facciano promotori di cambiamenti

sul campo.

In particolare nel comparto socio assistenziale era stato identificato il profilo dell’assistente

domiciliare e dei servizi tutelari (Adest), il quale, con il principio di base del rispetto e della

valorizzazione delle esigenze dell’utente, soggetto delle proprie scelte, favorisse l’autonomia

dell’assistito, il suo recupero, o quanto meno il mantenimento.

La stessa finalità era peraltro sottesa nel profilo dell’operatore tecnico addetto all’assistenza

(Ota) , agente nell’ambito sanitario , al quale erano affidati compiti di attività alberghiere, di pulizia

e manutenzione di utensili,apparecchi e i presidi sanitari, di collaborazione con l’infermiere

professionale per l’accudimento al malato.

Se la distinzione fu inizialmente netta, ben presto fu percepita l’esigenza di unificare i due

profili : da un lato la sanità ha incominciato a muoversi verso la domiciliarità (ospedalizzazione a

domicilio, assistenza domiciliare integrata), dall’altro l’assistenza si è trovata gestire residenze

socio sanitarie (RSA) . Conseguentemente si sono avuti diatribe sulle competenze delle due figure:

in particolare all’Adest sono state sempre più chieste piccole prestazioni sanitarie (quali quelle che

effettuerebbe un famigliare) costringendo la Regione Piemonte a diramare una circolare

chiarificatoria in merito (Teppa, 2000) . Dal suo canto l’Ota si sentiva penalizzato nella

partecipazione ai concorsi banditi dall’assistenza.

Si arriva così all’accordo siglato in data 22 febbraio 2001 tra il Ministro della sanità, il Ministro

per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, che definisce il

profilo di una nuova figura professionale polivalente , l'operatore socio-sanitario, che riassume le

competenze dei due profili precedenti: l’O.t.a.. e l’ A.d.e.s.t., e ne fissa il contesto operativo e

relazionale e le attività:

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- il profilo : svolgere attività indirizzata a

a) soddisfare i bisogni primari della persona nell’ambito delle proprie aree di

competenza, in contesto sia sociale che sanitario;

b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente

- il contesto operativo : settore sociale e sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale

e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero o a domicilio

dell’utente.

- e relazionale: in collaborazione con altri operatori professionali preposti all’assistenza

sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio di lavoro multiprofessionale;

- le attività: rivolte alla persona ed al suo ambiente di vita:

a) assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero

b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale

c) supporto gestionale, organizzativo e formativo

- nonchè il percorso formativo: 1000 ore

a) di cui 545 di attività teorica (comprensive di 100 di rielaborazione)

b) 440 di stage

c) 15 di esame finale

Infine con la D.G.R. n. 46-5662 del 25-03-2002 la Regione Piemonte recepisce tale accordo

e fissa i parametri del percorso formativo, suggerendo anche linee guida per la trasformazione

dei precedenti corsi A.d.e.s.t. in corsi O.s.s .

Il Progetto che qui viene presentato è basato su tali parametri.

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OBIETTIVI

Posto che l’O.S.S. è l’operatore che svolge attività indirizzate a:

⇒ soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un

contesto sia sociale che sanitario,

⇒ favorire il benessere e l’autonomia dell’utente,

Obiettivo generale del corso è fornire l’acquisizione e l’approfondimento di una

professionalità polivalente coerente con il profilo professionale.

Più dettagliatamente :

A. Acquisire conoscenze mirate a: ⇒ definire il profilo professionale dell’O.S.S.; ⇒ saper leggere il contesto socioculturale, istituzionale ed organizzativo entro cui si

collocano gli interventi socio-assistenziali e sanitari dell’O.S.S. con particolare attenzione ai sevizi residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero o a domicilio dell’utente;

⇒ informare ed agevolare la persona e i suoi famigliari nell’accesso alle risorse ed ai servizi socio – sanitari presenti sul territorio.

B. Acquisire conoscenze multidisciplinari necessar ie per: ⇒ sviluppare capacità di osservazione e di ascolto per porsi in corretta relazione con

l’utente, la sua famiglia, le risorse territoriali e l’équipe di lavoro; ⇒ dare una risposta integrata e globale ai bisogni in campo psicosociale; ⇒ maturare la capacità di gestire in modo corretto la relazione d’aiuto; ⇒ promuovere il lavoro di rete e migliorare la capacità di lavorare in gruppo, sia con i

colleghi che con l’équipe multiprofessionale.

C. Acquisire informazioni in campo igienico sanitar io in modo da sviluppare: ⇒ competenze di igiene personale, alimentare ed ambientale, di mobilizzazione e di

primo soccorso per un concreto e differenziato aiuto all’utente, sapendo riconoscere il proprio ruolo, distinguendolo ed integrandolo con altre professionalità;

⇒ promuovere atteggiamenti di prevenzione primaria individuando le situazioni ed i fattori di rischio e di prevenzione secondaria con la riduzione e la eliminazione degli stessi.

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D. Sviluppare competenze pratiche di utilizzo di me todologie, strumenti e tecniche professionali al fine di:

⇒ elaborare piani di lavoro individualizzati nelle diverse situazioni operative; ⇒ attivare interventi mirati al soddisfacimento dei bisogni sanitari e assistenziali secondo

criteri di qualità; ⇒ provvedere ad attività di aiuto domestico – alberghiero; ⇒ supportare alle procedure amministrative di semplice attuazione; ⇒ promuovere attività di animazione e socializzazione. E. Conoscere direttamente la realtà dei servizi per : ⇒ sperimentare in pratica le tecniche apprese; ⇒ cimentarsi nel ruolo professionale; ⇒ verificare le proprie attitudini e motivazioni.; ⇒ imparare facendo. F. Fissare le competenze apprese ed acquisire s trumenti metodologici e critici per favorire: ⇒ la sintesi tra teoria e pratica; ⇒ la rielaborazione dalle esperienze pregresse e corsuali, partecipando ai

compagni, in situazione di supervisione, i vissuti emotivi derivanti dalla medesime esperienze;

⇒ l’approfondimento della professionalità richiesta onde trarre atteggiamenti di (auto)formazione permanente e consentire di porsi, in futuro, come

referenti di tirocinio.

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DURATA DEL PERCORSO FORMATIVO

TOTALE 1.000 ORE RIPARTITE IN:

DISTRIBUZIONE delle ore di TEORIA TOTALE 545 ORE RIPARTITE IN:

Area Socio-Culturale is tituzionale e legislativa 80 ore

Area Psicologico-Social e 80 ore

Area Igienico-Sanitaria 130 ore

Area Tecnico-Operativa 155 ore

Attività di Rielaborazione e Sintesi 100 ore

RIPARTIZIONE ORE CORSO

15

440

545

TEORIA 545

STAGE 440

ESAME 15

n° ore

100

155

130

80

80

n.° ore

1

2

3

4

5

Are

e di

atti

vita

'

DISTRIBUZIONE ORE TEORIA

AREA SCIAREA PSAREA I.S.AREA TOAREA RS

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AREE DISCIPLINARI

DESCRIZIONE degli APPORTI DISCIPLINARI

Per ogni AREA di ATTIVITA’ Obiettivo A I. AREA SOCIO-CULTURALE ISTITUZIONALE e LEGISLATIVA 8 0 ORE

Acquisire conoscenze mirate a: ⇒ definire il profilo professionale dell’O.S.S.; ⇒ saper leggere il contesto socioculturale, istituzio nale ed organizzativo entro

cui si collocano gli interventi socio-assistenziali e sanitari dell’O.S.S. con particolare attenzione ai sevizi residenziali o sem iresidenziali, in ambiente ospedaliero o a domicilio dell’utente;

⇒ informare ed agevolare la persona e i suoi famiglia ri nell’accesso alle risorse ed ai servizi socio – sanitari presenti sul territorio

APPORTI DISCIPLINARI MONTE ORE I. Il profilo professionale dell’O.S.S. h. 8

� Dalle competenze dell’A.D.E.S.T. e dell’ O.T.A. a quelle dell’O.S.S. II. Inquadramento giuridico e legislativo di politica sociale in Italia h. 12

� Linee guida di politica sociale e la sua evoluzione storica. � Evoluzione dell’assistenza e dei servizi sociali: non più bisogni ma diritti,

non più categorie ma tipologie di utenti; servizi a tutti ma non per tutti; non più ricoveri e sussidi ma rete di servizi.

� Legislazione sociale e previdenziale. � Istituzioni pubbliche e private (Stato, Regioni, Enti locali, Cooperative

sociali, volontariato…). III. Inquadramento giuridico e legislativo di polit ica sanitaria in Italia h. 12

� Linee guida di politica sanitaria e sua evoluzione storica. � Legislazione sanitaria (Stato, Regioni). � Istituzioni sanitarie Pubbliche e Private.

IV. Elementi di sociologia h. 10

� Concetti base per la comprensione della complessità sociale. � Trasformazioni sociali e mutamenti dei bisogni. � Trend demografici, processi di senilizzazione, modelli famigliari. � Devianza (etilismo, droga, …), emarginazione, nuove povertà. � Immigrazione: differenze culturali e problematiche. � Cenni di sociologia dell’organizzazione e organizzazione del lavoro

(strutture e modelli)

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V. Organizzazione socio-assistenziale e sue risorse h. 16 � Analisi del territorio: guida ai servizi e carte dei servizi. Reti formali ed

informali. � Organizzazione ed accesso ai servizi socio-sanitari, socio-assistenziali;

riconoscimento delle diverse figure professionali presenti. � Identificazione degli attori non istituzionali dell’assistenza (volontariato,

cooperazione sociale). � Accesso ad altre risorse fondamentali per il soddisfacimento dei bisogni

primari (negozi, banca, posta….attività ricreative e culturali… ). VI. Organizzazione sanitaria e sue risorse h. 12

� Individuazione delle principali tipologie dell’organizzazione sanitaria nazionale.

� Organizzazione ed accesso ai servizi sanitari (ospedalieri ed extra ospedalieri); riconoscimento delle diverse figure professionali presenti. Guida ai servizi e carte dei servizi.

� Identificazione degli attori non istituzionali della sanità (cri, anpas, confraternite delle misericordiae…).

VII. Interculturalità e Pari opportunità h. 10

� Principi fondamentali delle pari opportunità. Elementi normativi e

istituzioni di parità. La normativa italiana e comunitaria.

I. Il profilo professionale dell’O.S.S. h. 8 II. Inquadramento giuridico e legislativo di politica sociale in Italia h. 12 III. inquadramento giuridico e legislativo di polit ica sanitaria in Italia h. 12 IV. Elementi di sociologia h. 10 V. Organizzazione socio – assistenziale e sue risor se h. 16 VI. Organizzazione sanitaria e sue risorse h. 12 VII. Interculturalità e pari opportunità h. 10

8

12 1210

1612

10

02468

10121416

ORE

Apporti disciplinari AREA S.C.I.

IIIIIIIVVVIVII

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Obiettivo B

II. AREA PSICOLOGICO SOCIALE 80 ORE

Acquisire conoscenze multidisciplinari necessarie per: ⇒ sviluppare capacità di osservazione e di ascolto pe r porsi in corretta

relazione con l’utente, la sua famiglia, le risorse territoriali e l’équipe di lavoro;

⇒ dare una risposta integrata e globale ai bisogni in campo psico-sociale; ⇒ maturare la capacità di gestire in modo corretto la relazione d’aiuto; ⇒ promuovere il lavoro di rete e migliorare la capaci tà di lavorare in gruppo,

sia con i colleghi che con l’équipe multiprofession ale.

APPORTI DISCIPLINARI MONTE ORE I. La motivazione alla professione h. 10

� Analisi delle motivazioni personali. � Sviluppo di motivazioni professionali.

II. Elementi di psicologia generale h. 24

� Il metodo dell’osservazione ed i suoi strumenti. � Il ciclo di vita (con accenni psicopedagogici). � Momenti critici ed eventi stressanti della vita (pensionamento, malattia, …). � I bisogni dell’uomo (primari e secondari). � Psicologia dell’anziano e dei vari tipi di utenti.

III. Elementi di psicologia dinamica h. 16

� L’affettività; lo sviluppo psicosessuale. � Il corpo e la sessualità. � I meccanismi di difesa. � Il dolore, la sofferenza, la morte: l’elaborazione del lutto. � La gestione delle proprie emozioni. � Il carico emotivo dell’operatore: il burnout e la sua prevenzione.

IV. Elementi di psicologia sociale h. 20

� La comunicazione (verbale e non) e la sua circolarità. � Atteggiamenti e pregiudizi. � La relazione interpersonale; le barriere personali. � La relazione di aiuto: strategie e tecniche; modalità di approccio e

gestione della relazione con le varie tipologie di utenti; l’ascolto attivo e l’atteggiamento empatico.

� Il gruppo di lavoro e i suoi fenomeni. � Il lavoro di rete. � Il conflitto e la sua gestione.

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V. Elementi di medicina sociale e psichiatria h. 1 0 � Il concetto di salute e malattia: riparazione e prevenzione. � Aspettative di vita e qualità della vita. � Mutamenti epidemiologici. � Hability e disability: il concetto di handicap psichico, fisico e

sensoriale. � Disturbi comportamentali connessi a patologie specifiche della

società di riferimento (neuropatologie, etilismo, abuso di sostanze stupefacenti .. ).

I. La motivazione alla professione h. 10 II. Elementi di psicologia generale h. 24 III. Elementi di psicologia dinamica h. 12 IV. Elementi di psicologia sociale h. 20 V. Elementi di medicina sociale e psichiatria h. 1 4

10

24

12

20

14

0

5

10

15

20

25

ORE

Apporti disciplinari AREA P.S.

IIIIIIIVV

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Obiettivo C

III. AREA IGIENICO-SANITARIA 130 ORE

Acquisire informazioni in campo igienico sanitario in modo da sviluppare: ⇒ competenze di igiene personale, alimentare ed ambie ntale, di

mobilizzazione e di primo soccorso per un concreto e differenziato aiuto all’utente, sapendo riconoscere il proprio ruolo, d istinguendolo ed integrandolo con altre professionalità;

⇒ promuovere atteggiamenti di prevenzione primaria in dividuando le situazioni ed i fattori di rischio e di prevenzione secondaria con la riduzione e la eliminazione degli stessi.

APPORTI DISCIPLINARI MONTE ORE I. Elementi di medicina di base h. 16

� Concetto di salute e malattia. � Evoluzione delle scienze mediche. � Cenni di medicina generale: anatomia, fisiologia, semeiotica. � Prevenzione delle principali patologie degenerative.

II. Elementi di geriatria e di psicogeriatria h. 1 4

� I principali disturbi dell’anziano. � Le principali malattie cronico degenerative.

a) Diabete b) Demenze c) Parkinson d) Alzheimer

� Le principali scale di valutazione del grado di autosufficienza, delle capacità cognitive; cenni sulle tecniche di contenimento emotivo, di orientamento spazio temporale e di riabilitazione psichica:

a) Mini Mental Index b) ADL di Barthel c) IADL d) ROT e) Validation terapy

� Metodi alternativi all’uso della contenzione. III. Elementi di infermieristica di base h. 25 � Il concetto di bisogno; i bisogni fondamentali (sonno, eliminazione, igiene..) � Linee guida alle più comuni tecniche infermieristiche di base e preparazione alle

prestazioni sanitarie - rilevazione dei segnali vitali (polso, pressione, respiro, temperatura);

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- rilevazione del tasso ematico di glicemia mediante apparecchi portatili di misurazione funzionanti con strisce reagenti;

- raccolta di campioni biologici che non richiedono manovre invasive; - osservazione del paziente e riconoscimento delle principali manifestazioni

patologiche con particolare attenzione alle alterazione della cute: - piaghe da decubito : manifestazioni, eziopatogenesi, prevenzione � Caratteristiche fisiologiche e patologiche degli escreti e secreti � Cure igieniche parziali e totali � Distinzione ed integrazione dei ruoli dell’O.S.S. e dell’Infermiere

professionale IV. Cenni di farmacologia h. 5

� Uso e abuso dei farmaci. � Metabolismo dei farmaci. � Preparazione per la somministrazione dei farmaci. � Vie di somministrazione e di eliminazione dei farmaci. � Modalità di conservazione dei farmaci.

V. Norme generali di primo soccorso h. 8

� distorsioni, lussazioni, fratture � trattamento delle ferite e medicazione: pulizia e disinfezione � medicazioni e fasciature di semplice attuazione (pratiche di semplici

interventi di pronto soccorso) � svenimenti e stati di incoscienza (tecnica BSL…) � ustioni: vari tipi e gradi � congelamenti � analisi del rischio, individuazione delle proprie risorse ed identificazione delle

figure competenti VI. Nozioni basilari di igiene h. 25

� Il concetto di igiene. � Batteri, virus e protozoi. � Le principali malattie infettive e modalità di trasmissione (epatiti, tubercolosi,

AIDS…). � Le infezioni crociate. � Parassitosi (pediculosi, scabbia) � L’ambiente ospedaliero: elementi di igiene ambientale � Identificazione del rischio ambientale (basso, medio, alto). Le precauzioni

standard. � I concetti di disinfezione; disinfestazione, sanificazione e sanitizzazione ;

sterilizzazione. � Caratteristiche e norme per il corretto uso dei disinfettanti. � Le fasi della sterilizzazione e la gestione dei percorsi. � Raccolta e smaltimento dei vari tipi di rifiuti.

VII. Igiene alimentare h. 10

� I bisogni nutrizionali nei cicli di vita: la dieta nell’anziano, nell’adulto e nel bambino: principi generali.

� La corretta alimentazione in particolari situazioni sanitarie. � Nozioni sul confezionamento e la conservazione dei cibi.

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VIII. Riabilitazione h. 15 � Concetto di menomazione, disabilità, handicap. � Le principali patologie neuromotorie. � Gli ausili: tipologia, utilizzo e modalità di fornitura. � Patologie da immobilità. � La sicurezza dell’operatore nella mobilizzazione della persona:

nozioni di prevenzione nella movimentazione dei carichi. Approccio ergonomico alla movimentazione.

� Manuale del paziente (metodo McKenzie). � Cenni sulle tecniche di mobilizzazione (argomento ripreso nell’area

tecnico-operativa descritta più sotto). IX. Nozioni di sicurezza sul lavoro h. 12

� Cenni di normativa in materia di sicurezza sul lavoro. � I rischi biologici (radiazioni ionizzanti, gas anestetici, …) . � Norme generali di protezione dell’operatore (le norme particolari sono affrontate all’interno

degli argomenti specifici nell’area tec-op).

I. Elementi di medicina di base h. 15 II. Elementi di geriatria e psicogeriatria h. 15 III. Elementi di infermieristica di base h. 25 IV. Cenni di farmacologia h. 5 V. Norme generali di primo soccorso h. 8 VI. Nozioni basilari di igiene h. 25 VII. Igiene alimentare h. 10 VIII. Riabilitazione h. 15 IX. Nozioni di sicurezza sul lavoro h. 12

16

14

25

5

8

25

1015

12

0

5

10

15

20

25

ORE

Apporti disciplinari AREA I.S.

IIIIIIIVVVIVIIVIIIX

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Obiettivo D IV. AREA TECNICO - OPERATIVA 155 ORE

Sviluppare competenze pratiche di utilizzo di metod ologie, strumenti e tecniche professionali al fine di:

⇒ elaborare piani di lavoro individualizzati nelle di verse situazioni operative; ⇒ attivare interventi mirati al soddisfacimento dei b isogni sanitari e

assistenziali secondo criteri di qualità; ⇒ provvedere ad attività di aiuto domestico – albergh iero; ⇒ supportare alle procedure amministrative di semplic e attuazione; ⇒ promuovere attività di animazione e socializzazione ; APPORTI DISCIPLINARI MONTE ORE I. Etica deontologica professionale h. 8

� Codice di comportamento. � Atteggiamenti professionali da attuarsi in relazione con l’utente e la

sua famiglia. � Il segreto d’ufficio.

II. Ruolo professionale dell’O.S.S. h. 10

� Specificità, limiti ed ambiti discrezionali. � I tre livelli di operatività dell’O.S.S.: in autonomia, in cooperazione,

su prescrizione. � Lavoro di gruppo ed lavoro in équipe: distinzione ed integrazione dei

compiti. � Individuazione dei diversi ambiti di lavoro dell’O.S.S. e delle

modalità operative ottimali. III. Metodologie di lavoro nei presidi (sanitari e/ o assistenziali) h. 20

� Protocollo accoglienza ospiti (raccolta dati anamnesici … ) . � Analisi multidimensionale, pianificazione assistenziale/progetto

individualizzato, piano di lavoro e verifica. � Organizzazione del luogo di lavoro. � Collaborazione con gli altri operatori. � Rapporti con la famiglia e la rete informale dell’assistito/paziente. � Utilizzo degli strumenti di report delle attività svolte; diario e

passaggio consegne, …. � Valutazione della qualità del servizio.

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IV. Metodologia del lavoro nel servizio domiciliare

(assistenziale o sanitario) h. 20 � Presa in carico (analisi della domanda, analisi dei bisogni e delle risorse, …). � Piano assistenziale/progetto individualizzato, piano di lavoro e verifica. � Organizzazione del servizio (socio assistenziale o infermieristico). � Collaborazione con l’équipe e riunioni di lavoro. � Rapporti con la famiglia e la rete informale dell’assistito/paziente. � Utilizzo degli strumenti di report delle attività svolte; diario e

passaggio informazioni, …. � Valutazione della qualità del servizio.

V. Modalità e comportamenti generali sul luogo di l avoro;

protocolli tecnici infermieristici di competenza de ll’o.s.s. h. 47 � Definizione di protocollo – procedura. � Igiene e prevenzione generale dell’O.S.S. (abbigliamento, guanti,

lavaggio delle mani …)

� Corretta esecuzione delle prescrizioni farmacologiche prescritte dal medico: - lettura delle prescrizioni fornite dal medico ad ogni singolo

assistito/paziente; - individuazione della confezione del farmaco nella dotazione

individuale dei farmaci: a) per i farmaci da assumersi per via orale o rettale:

- preparazione del farmaco da somministrare nella posologia prescritta; - somministrazione del farmaco, controllandone l’effettiva e corretta assunzione;

b) per i farmaci da assumersi tramite inalazione o aerosol: - preparazione del farmaco da somministrare e dell’attrezzatura idonea per realizzarne l’inalazione; - somministrazione del farmaco, controllandone l’effettiva e corretta assunzione;

c) per i farmaci da assumersi per via topica: - applicazione del farmaco.

� Medicazioni: - norme di comportamento generale; - classificazione delle medicazioni; - tecnica per l’applicazione di una medicazione a piatto.

� Procedure pre-operatorie: enteroclisma, tricotomia (prot. tecnico). � Raccolta campioni :

- tecniche per il prelievo del materiale organico, espulso per vie naturali (urine, feci, escreato)

- procedure per l’invio dei campioni in laboratorio

� Protocolli tecnici d’intervento parziali e totali della persona autosufficiente e non autosufficiente: - pulizia delle mani, viso, denti, occhi, naso, cura dei capelli; - bagno a letto; bagno in vasca; - igiene della zona perineale; - cambio della biancheria intima;

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- applicazione della padella, pappagallo o storta; - spugnature; frizioni; - tecniche di vestizione e svestizione; - assistenza alla persona con particolare riguardo alla persona

allettata ed al soggetto portatore di pannolone e catetere vescicale;

� Protocollo di intervento tecnico riguardanti la fisioterapia:

- tecniche di movimentazione e spostamento; - uso delle attrezzature e degli ausili; - trasferimenti assistiti:

- sollevatori fissi e mobili; - dalla sedia a rotelle a letto: . trasferimento ad angolo;

. laterale; . frontale; . antero-posteriore

- manutenzione della sedia a rotelle.

� Igiene della salma: - Igiene del corpo dopo la morte. - Composizione e trasferimento della salma.

� Gestione e sorveglianza delle infezioni ospedaliere: - precauzioni universali e standard - norme comportamentali - prevenzione in ambiente di lavoro - fattori di rischio - percorsi preferenziali per pazienti, operatori, visitatori - segnalazione infortunio biologico - protezione da rischio biologico - preparazione e trasporto dei materiali biologici

� Gestione dei rifiuti ospedalieri

- classificazione dei rifiuti - tipologie di rifiuto e loro smaltimento specifico - smaltimento differenziato - tipologia dei contenitori - movimentazione del rifiuto; deposito temporaneo.

� Igiene delle apparecchiature e degli strumenti: - Uso e manutenzione di apparecchi medicali semplici; - Disinfettare, sterilizzare e decontaminare utensili, apparecchi e presidi

usati dal paziente e dal personale medico e infermieristico per l’assistenza al malato.

VI. Elementi di economia domestica h. 14

� Igiene e cura della casa. � Elementi di piccola contabilità; gestione bilancio domestico; pianificazione acquisti. � Individuazione punti vendita in rapporto qualità/economicità. � Cenni di antinfortunistica: prevenzione incidenti domestici. � Elementi per la sostenibilità.

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VII. Nozioni di animazione h. 6

� Attività di socializzazione � Tecniche di animazione.

VIII. Nozioni di informatica h. 30

� Alfabetizzazione informatica: nozioni elementari sull’uso del PC � Navigazione in Internet: i motori di ricerca e le parole chiave

I. Etica deontologica professionale h. 8 II. Ruolo professionale O.S.S. h. 10 III. Metodologia di lavoro nei presidi ……. h. 20 IV. Metodologia di lavoro nel servizio domiciliare … h. 20 V. Modalità e comportamenti generali … h. 47 VI. Elementi di economia domestica h. 14 VII. Nozioni di animazione h. 6 VIII. Nozioni di informatica h. 30

8 10 20 20

47

14

6

30

0

10

20

30

40

50

ORE

Apporti disciplinaro AREA T.O.

IIIIIIIVVVIVIIVIII

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Obiettivo E V. PARTE PRATICA STAGE 440 ORE

Conoscere direttamente la realtà dei servizi per: ⇒ sperimentare in pratica le tecniche apprese; ⇒ cimentarsi nel ruolo professionale; ⇒ verificare le proprie attitudini e motivazioni.; ⇒ imparare facendo. ATTIVITA’ MONTE ORE I. Tirocinio pratico h. 440

� Tirocinio in presidi socio-assistenziali (h. 140) � Tirocinio nel servizio domiciliare del territorio e nelle sue strutture

residenziali e semi-residenziali o in assistenza domiciliare integrata (h. 150)

� Tirocinio in presidi ospedalieri (h. 150)

150 150

140135

140

145

150

ORE

TIROCINIO PRATICO.

Tir. Pratico

Tir. Pratico

Tir. Pratico

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Obiettivo F VI. Attività di RIELABORAZIONE e SINTESI 100 ORE

Fissare le competenze apprese ed acquisire strument i metodologici e critici per favorire:

⇒ la sintesi tra teoria e pratica; ⇒ la rielaborazione dalle esperienze pregresse e cors uali, partecipando ai

compagni, in situazione di supervisione, i vissuti emotivi derivanti dalla medesime esperienze;

⇒ l’approfondimento della professionalità richiesta onde trarre atteggiamenti di (auto)formazione permanente e consentire di pors i, in futuro, come referenti di tirocinio

APPORTI DISCILINARI MONTE ORE I. Accoglienza in ingresso h. 10

a) Introduzione del corso: aspetti organizzativi e normativi. b) Linee guida per la definizione del p roprio progetto. II. Verificare, approfondire ed integrare gli appre ndimenti ⇒ Sull’obbiettivo A h. 8

a) approfondimento ed integrazione - I nostri pregiudizi razziali e socioculturali - Il contesto territoriale del CIDIS di Orbassano: realtà e problematiche - La socio-assistenza : riorganizzazione dei Servizi dopo la legge 238/2000 e la L.R. 1 del

2004 - La cooperative sociali (statuti, organi, …) - Il volontariato ed i Centri di Servizi

b) verifica degli apprendimenti e rielaborazione

⇒ Sull’obbiettivo B h. 10

a) approfondimento ed integrazione - Giochi psicologici - Giochi di ruolo - Analisi di dinamiche di gruppo - Esercitazioni guidate: osservazione psicologica, ascolto attento,

feed-back della comunicazione, … . - Esercitazioni alla relazione d’aiuto ed all’approccio corporeo - Tecniche di gestione dello stress

b)verifica degli apprendimenti e rielabor azione

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⇒ Sull’obbiettivo C h. 16 a) approfondimento ed integrazione

- Esercitazioni relative alla mobilizzazione della persona e applicazione di tecniche infermieristiche di base

- Esercitazioni individuali di mobilizzazione e spostamento - Approccio alla persona affetta da patologia psichiatrica, da Alzheimer, …….

b) verifica degli apprendimenti e riela borazione ⇒ Sull’obbiettivo D h. 20 a) approfondimento ed integrazione

- Esercitazione sui piani di lavoro di competenza dell’O.S.S. - Esercitazioni di pianificazione assistenziale (rilevazione dei bisogni,

analisi delle risorse e relativi interventi - Giochi di animazione - Esercitazioni sul computer

b) verifica degli apprendimenti e riela borazione ⇒ Sull’obbiettivo E h. 28 a) approfondimento ed integrazione - Strumenti per il tirocinio (griglie di osservazione, tracce di relazioni..)

- Supervisione: condivisione e rielaborazione dei vissuti emotivi derivanti dal tirocinio pratico: • la relazione interpersonale con i colleghi • la relazione di aiuto con l’assistito (tra potenza e onnipotenza) • la relazione con il malato terminale • la relazione con i famigliari dell’assistito

- Lo stress emotivo: valutazione e rischi - La sindrome “burnout” e la sua prevenzione - Difficoltà tra teoria e prassi : ri-orientamento

b) verifica degli apprendimenti e riela borazione III. Accompagnamento degli allievi alla prova final e h. 6 - Esercitazioni sulla prova scritta e simulazione di colloquio

IV. Seminario finale h. 2

- Valutazione e verifica degli allievi stessi sul percorso formativo effettuato

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MODALITA’ DIDATTICHE ORGANIZZATIVE 1. METODOLOGIA DIDATTICA Le lezioni frontali e le verifiche, orali e scritte, caratterizzano le discipline che non si prestano ad altri metodi didattici (ad es. legislazione…), ma saranno integrate da supporti cartacei (dispense elaborate dagli stessi docenti) ed audiovisivi in modo da favorire l’attenzione, la comprensione e la memorizzazione. La metodologia sarà in ogni caso attiva e finalizzata a favorire l’interesse e stimolare la partecipazione di tutto il gruppo classe, anche in termini di autoverifica degli apprendimenti. Per le altre materie l’impostazione didattica sarà quella tipica della formazione psico-sociale, mirata a sviluppare un’effettiva interiorizzazione dei contenuti trasmessi in termini di sapere, saper fare, saper essere e saper pensare, nonché volta ad incrementare costantemente il livello di motivazione. Motivazione finalizzata non soltanto al lavoro dell’o.s.s., ma anche al un continuo aggiornamento futuro.

Ampio spazio sarà dato, laddove possibile, ad una impostazione seminariale ai lavori di gruppo e di sottogruppo, all’utilizzo di simulazioni, di role-play, alle verifiche corrette collettivamente, che permettono una migliore acquisizione dei contenuti da parte degli allievi, ma anche una maggior possibilità di valutazione formativa da parte dei docenti, così da riorientare eventualmente il progetto individualizzato sul singolo o la programmazione generale sulla classe.

In generale l’ottica dell’imparare facendo costituirà il filo conduttore di ogni momento

formativo del corso sia teorico che pratico. Infine nell’area del tirocinio verrà privilegiato il metodo prassi – teoria – prassi: al rientro dall’esperienza pratica ogni allievo avrà lo spazio (area di rielaborazione e sintesi) per potersi confrontare con i docenti di riferimento al fine di elaborare le conoscenze acquisite, riutilizzandole poi in un’ulteriore esperienza sul campo. Questo, peraltro, consentirà di integrare il saper fare con il sapere teorico, stimolando così consapevolezza professionale. Nell’affrontare lo stage, i corsisti saranno comunque supportati da tutti gli strumenti necessari (griglie di osservazione, linee guida per una adeguata stesura della relazione sull’esperienza effettuata…) per una corretta lettura e comprensione del contesto operativo in cui verranno inseriti affinché sia loro possibile cogliere il maggior numero di elementi ed aspetti significativi. Al termine di ciascuna esperienza verrà compilata, a cura dei tutor d’azienda, la valutazione per ogni tirocinante. Tale scheda costituirà successivamente una delle basi valutative per il giudizio finale. Il rientro in aula sarà immediatamente seguito dalla supervisione, in grandi o in piccoli gruppi, dell’esperienza effettuata. All’inizio del corso ampio spazio sarà dedicato alla motivazione alla professione, ai processi comunicativi ed alle dinamiche di gruppo per consentire la formazione di un coeso gruppo di apprendimento. Inoltre verrà riservata priorità temporale a quelle discipline (area socio-culturale istituzionale, legislativa e psico-sociale) che favoriscono l’acquisizione di atteggiamenti e strumenti mentali utili per affrontare contenuti più propriamente tecnici. Durante lo svolgimento del corso si effettueranno valutazioni collettive ed individualizzate, sulla base delle quali, l'équipe didattico - organizzativa valuterà l’andamento del corso progettando eventuali ri-orientamenti in itinere degli obiettivi.

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Le valutazioni finali, in sede di scrutinio prima degli esami, saranno costituite da valutazioni sommative di tutti gli apprendimenti acquisiti e da valutazioni della qualità della partecipazione quali: frequenza, interesse dimostrato, relazioni instaurate con i colleghi e con i docenti. Tali valutazioni, alle quali concorreranno tutti i docenti, costituiranno il credito valutativo per l’ammissione agli esami finali, secondo gli standard previsti dalla Regione Piemonte in materia di formazione professionale. Le stesse valutazioni costituiranno peraltro elemento utile per la verifica dell'efficacia dell'intervento formativo.

Il monitore del corso, nel seguire individualmente ciascun corsista, si premurerà di promuovere incontri collegiali ogniqualvolta lo ritenga opportuno. La commissione tecnico-scientifica, rappresentata dagli Enti firmatari della convenzione per la gestione del corso, ne supervisionerà comunque tutto l’andamento. 2. STRUMENTI DIDATTICI Nel corso delle lezioni tenute in aula i docenti si avvarranno in generale di lavagna a fogli mobili, lavagna luminosa, video proiettore collegabile a PC.

Per quanto concerne l’Area Igienico Sanitaria e Tecnico Operativa si avvarranno degli strumenti propri dei presidi sanitari e dei presidi socio – assistenziali (attrezzature ed ausili per l’assistenza alla persona) e di postazioni informatiche.

Gli allievi disporranno di dispense riassuntive degli argomenti trattati, che saranno predisposte da ogni docente. 3. PERSONALE DOCENTE E ORGANIZZATIVO L’organizzazione complessiva del corso tiene conto dei seguenti elementi specifici a nostro avviso particolarmente significativi per garantire la massima efficacia ed efficienza del corso, nonché un utilizzo ottimale delle risorse. Docenti Enfip Piemonte mette a disposizione un’équipe di docenti con una notevole esperienza pregressa nell’ambito; questi saranno affiancati da altri docenti scelti secondo i seguenti criteri preferenziali:

- operatori dei servizi sociali e sanitari del CISA 31 e dell’ASL TO 5 con esperienza specifica e riconosciuta nel settore;

- precedenti esperienze nel campo della formazione; - esperienza in iniziative di particolare rilevanza attinenti il settore socio – sanitario.

Potranno essere individuati fra i docenti anche esperti particolarmente significativi per eventuali approfondimenti tematici. Équipe didattico - organizzativa Gli Enti gestori individueranno congiuntamente un'équipe didattico - organizzativa la quale, per garantire una reale multidisciplinarietà, sarà costituita da esperti in possesso di professionalità attinenti almeno ai seguenti campi che possono fare capo, laddove compatibili, anche ad una stessa persona:

- assistenza socio - sanitaria e organizzazione dei servizi socio - sanitari; - assistenza domiciliare; - medicina di base e/o infermieristica e/o riabilitativa; - psicologia; - formazione.

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I referenti della formazione degli Enti gestori e il monitore faranno parte dell’equipe didattico – organizzativa. L’équipe didattico - organizzativa avrà la responsabilità della formazione complessiva e seguirà gli allievi per tutta la durata del corso. Nello specifico, i suoi compiti saranno:

- individuare, su proposta del responsabile del corso, il personale docente e il monitore o i monitori;

- promuovere e coordinare, nel rispetto della libertà d'insegnamento, il progetto formativo fornendo le indicazioni di massima che il responsabile del corso tradurrà operativamente;

- studiare e analizzare i contenuti culturali e scientifici necessari al progetto formativo per garantire l'efficace apprendimento da parte dei corsisti delle nozioni e delle abilità richieste dal profilo professionale;

- verificare e valutare l'andamento delle lezioni e del tirocinio; - verificare la qualità della congruenza didattica tra momenti teorici e pratici, predisponendo,

ove necessario, correttivi adeguati; - predisporre gli strumenti per la valutazione dell'efficacia del corso.

Per la discussione di particolari problemi, potranno partecipare agli incontri dell'équipe didattico - organizzativa uno o più rappresentanti degli allievi. Essa sarà convocata:

− all'inizio del corso per la programmazione generale; − lungo corso per le verifiche intermedie e gli eventuale ri-orientamenti in itinere

alla fine del corso per la valutazione finale ed inoltre tutte le volte che si rendono opportune decisioni collegiali - alla fine del corso per una verifica finale. Responsabile del corso Il responsabile del corso verrà individuato congiuntamente dagli Enti gestori in una figura in possesso di adeguata competenza professionale nell'ambito della formazione nel settore socio – sanitario. Questi esplicherà le seguenti funzioni: - promuovere i contatti e le comunicazioni tra le varie componenti del corso (docenti, équipe

didattica, corsisti, Enti gestori, commissione d'esame, referenti di tirocinio ed eventuali altri soggetti coinvolti);

- proporre all’equipe didattico - organizzativa il personale docente e il monitore o i monitori del corso;

- predisporre le condizioni e verificare l'attuazione delle fasi di orientamento e di selezione dei candidati al corso;

- proporre all'équipe didattica la sostituzione degli studenti dimissionari; - curare la programmazione delle lezioni, dei seminari, del tirocinio (calendari, orari, sedi, ecc.)

sulla base dei criteri generali stabiliti dal piano di studi; - curare l'organizzazione delle sedi formative nel rispetto delle norme di leggi vigenti in materia di

locali, arredamento, attrezzature e materiale didattico; - predisporre i calendari e le sedi per gli incontri dell'équipe didattico - organizzativa, dei collegi

docenti e delle altre riunioni che si rendano necessarie durante il corso; - partecipare alle suddette riunioni predisponendone, dopo aver rilevato le esigenze, l'ordine del

giorno e coordinandone i lavori; - curare l'applicazione delle disposizioni riguardanti gli allievi ed i docenti e ne segnala

l'eventuale violazione all'Ente gestore; vigilare altresì sul rispetto dell'orario e del calendario delle lezioni nonché sulla frequenza scolastica, predisponendo i documenti necessari (registri, libretti di tirocinio, ecc.);

- individuare e sottoporre all'équipe didattica le sedi idonee per lo svolgimento del tirocinio e i referenti delle stesse, previa consultazione dei monitori del corso;

- definire con i docenti le modalità di valutazione dei livelli di preparazione teorico - pratica in relazione al programma svolto; raccogliere le valutazioni della teoria e della pratica per la valutazione finale;

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- stabilire, d'intesa con l'équipe didattica, la data dell'esame finale; predispone tutte le condizioni per il suo buon svolgimento, verificando anche l'attuazione di tutti gli obblighi previsti dalla normativa;

- redigere al termine del corso la relazione tecnica finale. Monitore Il monitore (o i monitori, se ne saranno previsti più di uno) proposto dal responsabile alla dovrà essere in possesso di adeguata competenza professionale nell'ambito delle professionalità socio - sanitarie. Fa parte del corpo docente e dell'équipe didattico - organizzativa ed esplica le seguenti funzioni: - garantisce i rapporti tra servizi sedi di tirocinio e i docenti ponendosi come punto di riferimento

per la ricomposizione dell'esperienza a livello teorico; - cura i momenti di verifica per le esercitazioni pratiche sia direttamente con i singoli allievi che in

altre forme; - collabora al coordinamento delle varie esperienze formative; - affianca gli allievi nel corso dell'attività formativa; - mantiene i rapporti con il referente di tirocinio. Referenti di tirocinio Presso i vari ambiti di tirocinio verranno individuati specifici referenti, in accordo con i responsabili dei rispettivi servizi, con il compito di seguire il tirocinante secondo un piano di tirocinio concordato con il monitore del corso. Essi costituiranno punto di riferimento per la formulazione, l'organizzazione e la valutazione del tirocinio. L’attività di segreteria funzionale sarà svolta direttamente da ENFIP Piemonte.

4. TEMPI I tempi e l’articolazione del calendario saranno verificati più dettagliatamente ad avvio del progetto di concerto con il responsabile dell’Agenzia Formativa, nel rispetto delle esigenze dell’Ente gestore, della committenza e degli allievi. In base all’orario formulato, la durata complessiva sarà contenuta in un anno previsto dalla normativa regionale, con il proposito di ultimare lo stesso nel più breve tempo possibile, secondo la seguente scansione: � teoria � tirocinio nei presidi socio - assistenziali � teoria e rielaborazione e sintesi � tirocinio sul territorio � rielaborazione e sintesi � tirocinio presso i presidi sanitari � rielaborazione e sintesi � seminario finale � esame finale.