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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ G.GRASSA” MAZARA DEL VALLO (TP) INTERVENTO FINANZIATO CON IN FONDI DELL’UNIONE EUROPEA C-3-FSE-2010-1831 Obiettivo C Migliorare il livelli di conoscenza e competenza dei giovani Azione C3 Interventi di educazione ambientale,interculturale, sui diritti umani, sulla legalità e sul lavoro anche attraverso modalità di apprendimento “informale” Il fiume Mazaro ”Un ecosistema da salvaguardarea cura degli alunni della classe 2^I del tutor interno prof.ssa Giovanna Asaro con la collaborazione del tutor dell’ente esterno patner( lega ambiente Mazara) Francesco Sferlazzo a.s. 2010/11 . 2011/12

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ G.GRASSA”

MAZARA DEL VALLO (TP)

INTERVENTO FINANZIATO CON IN FONDI DELL’UNIONE EUROPEA

C-3-FSE-2010-1831

Obiettivo C Migliorare il livelli di conoscenza e competenza dei giovani

Azione C3 Interventi di educazione ambientale,interculturale, sui diritti umani, sulla legalità e sul lavoro anche attraverso modalità di apprendimento “informale”

Il fiume Mazaro ”Un ecosistema da salvaguardare”a cura degli alunni della classe 2^I

del tutor interno prof.ssa Giovanna Asaro

con la collaborazione del tutor dell’ente esterno patner( lega ambiente Mazara) Francesco Sferlazzo

a.s. 2010/11 . 2011/12

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Dolci ricordi di un tempo………

………Le speranze

Acque limpide e trasparenti,

voli di gabbiani , giochi di bimbi

che imparano il mestiere dei padri,

Volti rugosi di pescatori che,

stanchi ma felici, portano a riva il loro pescato.

Acqua cristallina che scorre superba e sicura

nel suo soffice letto primordiale!

Nel lento fluire del tempo, alla giovane ninfa

vien teso un terribile agguato:

qualcuno ha distrutto le sue morbide piume verdi

sulle quali, talvolta,soleva riposare

e intriso di catrame la sua fluttuante veste,

ricamata dai colori dei pesci.

Il fiume è malato :

le sue profonde piaghe emanano, nei dintorni, un putrido odore

quasi a presagirne la fine imminente.

Il fiume è triste e piange lacrime nere;

un grido disperato si leva nell’ aria

scuote le coscienze e le menti.

Nel lento fluire del tempo,

tu, uomo, insano, hai distrutto i suoi fondali, le sue acque,

il suo popolo inerme!

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Guizzare di pesci, voli di gabbiani

acque limpide e trasparenti,

scorreranno altere nel suo letto primordiale

ALUNNI

(da sinistra in alto a destra)

Domenico Marino, Alessio Gottardo, Francesco Stabile,Lucasebastian Tardino, Daniele Grassone, Salem Khedhri, Alessio Serra, Angela Asaro, Maria Di Stefano, Caterina Di Lorenzo,

Priscilla Denaro, Martina Pisciotta, Alessia Luppino, Laura Falco.

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Premessa

L’acqua è un elemento essenziale non solo per la vita, dell’uomo, ma, anche,per tutti gli altri esseri di viventi, che popolano il nostro Pianeta; la risorsa idrica è rinnovabile, a patto che il suo utilizzo e la sua gestione siano praticate, minimizzandone i consumi e contenendo l’inquinamento ambientale, entro i limiti delle capacità auto depurative del corpo idrico. Dovremmo recuperare il senso di appartenenza al territorio, bene comune da tutelare, e la saggezza degli antichi per capire che la vita sulla terra dipende dall’equilibrio della natura.

Il nostro lavoro limitato e non esaustivo ha i seguenti obiettivi:

sensibilizzare i ragazzi a considerare la “ risorsa acqua” come un bene da salvaguardare

educare alla legalità e al rispetto dell’ambiente

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Gli ecosistemi

Ciascun organismo del nostro pianeta per vivere deve interagire con altri organismi e con tutti i costituenti non viventi dell’ambiente (come aria, luce, temperatura, suolo); la rete di rapporti, che gli organismi viventi intrattengono fra loro e con l’ambiente fisico in cui vivono, prende il nome di ecosistema.

Uno stagno, un bosco, una foresta, un oceano, un lago, un fiume sono esempi di ecosistemi:

(insiemi di organismi animali e vegetali che vivono in particolari condizioni fisiche).

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Ecosistema fluviale

L’ecosistema fluviale è l’insieme dei fattori abiotici (composizione del fondali, temperatura, litologia e geomorfologia del bacino idrografico, fattori climatici, acqua, etc.), dei fattori biotici corrispondenti alle caratteristiche delle comunità che vivono l’habitat (uomo, fauna, flora), nonché l’insieme delle relazioni che li legano e dei processi dinamici a cui sono soggetti. L’acqua è, dunque, solo una delle componenti di un ecosistema fluviale che, assieme alle rive, all’alveo ed agli apporti esterni, influenzano la capacità di mantenimento degli equilibri consolidati della flora e della fauna.

Il fiume è un ambiente estremamente complesso, che scambia continuamente energia e materia con gli altri ambienti terrestri circostanti ed è per questo che viene considerato un "ecosistema aperto". Tutte le azioni che portano a semplificare o a ridurre tale complessità tendono, anche, a ridurre l’efficienza di trasformazione dell’energia all’interno del sistema stesso. Un ecosistema fluviale può subire, a seguito di eventi di origine naturale o antropica, mutazioni dell’equilibrio idrologico-morfologico che si riversano, più in generale su quello ecologico.

Un sistema fluviale in buone condizioni può accogliere una molteplicità di organismi animali e vegetali capaci di usufruire delle risorse a disposizione, in uno stato di equilibrio. Quando l'ecosistema fluviale è perturbato si assiste alla riduzione o alla scomparsa delle specie sensibili e alla dominanza di quelle più resistenti agli inquinanti, con una conseguente diminuzione di complessità dell'ecosistema, cioè una perdita di biodiversità.

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“Wàdi al Magnum”

fiume Mazaro

Inquadramento geografico e territoriale

Il fiume Mazaro nasce dalle fonti di Rapicaldo, monte Polizo, nel territorio di Salemi. Dopo circa 10Km riceve le acque dei torrenti Judeo e Bucari e sfocia nel mar Mediterraneo, in località Mazara del Vallo, un comune italianodi circa 51.402 abitanti, della provincia di Trapani. Tra il VI e il IV a.C. la città (scavi alla foce del fiume hanno scoperto gli antichi moli) fu emporio di Selinunte e le merci venivano trasportate attraverso il fiume, le cui acque erano limpide e cristalline e i fondali ricchi di pesce.

Nel tempo, però,l’uomo con le sue piccole e grandi illegalità ne ha pregiudicato lo stato di salute, a scapito non soltanto del fiume, ma anche, della comunità mazarese, che, intorno ad esso, ha scritto la sua storia e il suo sviluppo.

Il bacino idrografico del Mazaro si estende nel territorio fra Salemi e Mazara;

nel territorio di Salemi, si origina il primo tratto (in contrada San Nicola di Sanagia)

nel territorio di Mazara il fiume scorre nelle seguenti contrade: Bucari, Fiumara, Archi, Miragliano.

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Nella prima parte del suo corso, il fiume è solo un ruscello, ma poi,raccoglie, nel suo alveo, le acque piovane che non si infiltrano nel terreno e quelle di ruscelli e torrenti (affluenti), che scendono dai pendii delle montagne; dopo aver attraversato il territorio di Mazara e averlo diviso in due zone, forma il vecchio porto canale, dove ancorano le imbarcazioni;

riversa le sue acque nel mare Mediterraneo.

Lungo le rive del fiume sono sorte attività commerciali e cantieri navali, che costruiscono e riparano piccole e grandi imbarcazioni.

Il Marrobbio

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Nel fiume, nei mesi primaverili, si verifica un fenomeno, il marrobbio, noto già ai dominatori arabi che definirono il Mazaro il fiume spiritato. L’evento si verifica solo in altri due fiumi: uno in Giappone, l’altro in Svezia. Un ufficiale della marina inglese, intorno al 1815scriveva le testuali parole:

“Quando si avvicina l’evento il cielo diventa violaceo, e c’è una calma catastrofica; improvvisamente l’acqua cresce di circa due piedi e affluisce nelle insenature ad elevata velocità ma,dopo pochi minuti si ritrae con la stessa velocità, portandosi dietro fango e alghe; i pesci galleggiano indifesi sulla superficie dell’acqua e facilmente si possono prendere”Il marrobbio innalza le acque di un metro e mezzo circa, con onde impetuose, quasi in lotta tra loro, riversandole sulla banchina e allagando i territori circostanti. L’evento, che interessa principalmente il bacino del fiume, fa sentire i suoi effetti, anche, alla foce del Mazaro e nel lungomare “Fata Morgana” e San Vito. Alcuni decenni fa, il fenomeno si manifestò davanti alla scalinata, che dalla piazza Mokarta porta al lungomare; le acque del mare si ritirarono per più volte di oltre dieci metri prosciugando la riva, per ritornarvi subito dopo e avanzarono un’altra volta. Identica cosa si verificò sul lungomare “Fata Morgana “, dove le acque si ritirarono per trecento metri, lasciando ben visibile il fondo marino. Il fenomeno è ancora misterioso; si ipotizza che sia la manifestazione attenuata, seppur violenta, di un evento vulcanico sottomarino, scatenatosi in un punto del Canale di Sicilia, non molto distante dal porto di Mazara; è noto che il tratto del canale, tra la costa sud-occidentale della Sicilia e la Tunisia, abbonda di vulcani, e che il metanodotto, che unisce la costa africana a quella mazarese, è appoggiato proprio su due coni vulcanici, la cui profondità è di circa 500 metri sotto il livello del mare.

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Il Giardino dell’Emiro

La leggenda racconta che, nelle grotte lungo il fiume Mazaro vivevano due Ciclopi:Mira e Ghiano. Dimoravano sulle rive opposte: uno sulla sponda destra e l’altro sulla sinistra, perché non andavano d’accordo. Un giorno il fiume straripò, inondando le grotte e i due giganti annegarono. Dopo tanti anni furono ritrovati tutti e due abbracciati sul fondo del fiume con il proprio nome sul petto; nacque così la zona chiamata Miragliano. Ma, in realtà, il termine deriva dall’arabo “Emir-Guian”, che significa: “Il giardino dell’Emiro”, per la bellezza della vegetazione e delle piante coltivate.

Lungo gli argini del fiume e nei terreni limitroficrescono: salici selvatici, pioppi e eucalipti, canne e giunchi selvatici, piante usate a scopo medicinale;

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e "lupiricò", iperico, le cui infiorescenze e foglie macerate in olio di oliva, producono un olio color rosso granato: “l’ogghiu di piricò”, ancora oggi viene usato per le scottature di

qualsiasi genere.

Nell’alveo del fiume e nelle sue zone di esondazione, il fenomeno del marrobio provoca l’ingresso di notevoli masse d’acqua marina, quindi salata, a causa della quale si insedia una particolare tipologia di vegetazione, quella cioè caratteristica dei litorali ove i livelli di salinità raggiungono valori altissimi.

In corrispondenza di uno dei piccoli meandri, dove il fiume piega, si è allocata una modesta vegetazione di Laurusnobilis e di Tabacco bianco; tali presenze hanno fatto dedurre, ovviamente, che la concentrazione di sale doveva essere scesa a livelli accettabili per la vita di una specie ,che non tollera grandi livelli di salinità (Alloro) e che, comunque,dovevano essersi verificate cause di inquinamento urbano da nitrati che favoriscono la crescita del tabacco bianco Come in tutti gli ecosistemi, la flora convive con la fauna; oltre ai pesci che vivono nell’acqua,(anguille, cefali, scorfani e altri tipi di pesci), in passato pescati e mangiati,lungo gli argini del fiume e nei terreni limitrofi, trovano il loro habitat, i girini, le bisce, le rane, i rospi, insetti vari, le sanguisughe,

e gli uccelli migratori (tuffetto, germano reale, fenicottero rosa, folaga, anatre, airone)

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Considerazioni generali sullo stato ecologico di un fiume

Per valutare lo stato di salute di un fiume è indispensabile considerare:

la qualità chimico-fisica delle sue acque le condizioni delle comunità biologiche (pesci, macroinvertebrati,flora acquatica) che in

esso vivono la qualità idromorfologica (regime idrologico,condizioni morfologiche, continuità fluviale)

La tutela dell’ambiente e riqualificazione fluviale è un insieme integrato e sinergico di azioni e tecniche, con l’obiettivo di migliorare lo stato ecologico dei corsi d’acqua.

Azioni per migliorare la qualità chimico fisica:

collettamento fogniario (ristrutturazione della rete fogniaria che permetta di inviare tutti i liquami prodotti, dagli scarichi civili e industriali, all’impianto di depurazione); sarebbe opportuno creare

Qualità

chimico-fisica

Qualità

biologica

Qualità

idromorfologica

Stato Ecologico

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reti separate che dirottino le acque meteoriche al fiume e quelle di scarico ai depuratori, senza mischiarle.

Azioni per migliorare la qualità idromorfologica:riduzione dell’artificializzazione del sistema fluviale ( ridare spazio al fiume allargando le sezioni disponibili attraverso l’arretramento/rimozione di argini/difese non utili; l’abbassamento e riconnessione di aree golenali rialzate la riattivazione/ampliamento della piana inondabile, la riconnessione/ricreazione di elementi morfologici non più attivi)

Azioni per migliorare la qualità biologica:reintroduzione di specie (rimboschimenti, ripopolamenti), interventi diretti per il contenimento di specie invasive sia vegetali che animali, creazione di zone di protezione e tutela dell’ittiofauna.

Stato ecologico del fiume Mazaro

Il fiume necessita di lavori:

di dragaggio per eliminare i fanghi dell’alveo di eliminazione delle carcasse metalliche e dei rifiuti che nel tempo si sono accumulati

lungo gli argini.Il dragaggio del letto del fiume porterà in superficie fanghi, che dovranno essere eliminati e trasportati in luoghi idonei. Prima del dragaggio, i fanghi dovranno essere analizzati per verificare la possibile presenza di sostanze nocive (mercurio, oli pesanti, arsenico, piombo ecc); in tal caso i fanghi dovranno essere essiccati e trattati in modo speciale per separarne i veleni presenti; in assenza di tale sostanze, dovrà essere scelto un luogo idoneo ad accoglierli.

I fanghi del Mazaro dovrebbero essere portati, se non velenosi per la salute, nella cosi detta colmata B, ma la presenza di varie specie faunistiche e floreali ha fatto sì che questa diventasse un’area con una forte caratterizzazione naturalistica.

Gli ambientalisti hanno diverse opinioni sulla risoluzione del problema; mettere d’accordo tutti è impossibile, intanto: il fiume rischia di morire.

Fino a circa 50 anni fa nel fiume si poteva pescare e si potevano fare i bagni, oggi è impossibile.

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Leggi che tutelano le acque

In Italia, non sono ancora stati definiti, ufficialmente, i metodi di monitoraggio e gli indici da adottare per la classificazione dello stato ecologico, come richiesto dalla direttiva 2000/60 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. Abbiamo estrapolato alcuni articoli

L’acqua non è un prodotto commerciale al pari deglialtri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattatocome tale.

Il Consiglio, il Comitato delle regioni, il Comitato economicoe sociale e il Parlamento europeo hanno invitato la

Commissione, rispettivamente in data 25 giugno, 19 settembre, 26 settembre e 23 ottobre 1996, a presentare

una proposta di direttiva del Consiglio che istituisca un quadro per la politica comunitaria in materia di acque.

Come stabilito dall’articolo 174 del trattato, la politicaambientale della Comunità deve contribuire a perseguire

gli obiettivi della salvaguardia, tutela e miglioramento

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della qualità dell’ambiente, dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, che deve essere fondata

sui principi della precauzione e dell’azione preventiva,sul principio della correzione, anzitutto alla fonte, deidanni causati all’ambiente, nonché sul principio «chiinquina paga».

Una politica delle acque efficace e coerente deve tenerconto della fragilità degli ecosistemi acquatici vicini allacosta o alle foci di fiumi, o in golfi o mari relativamentechiusi, in quanto il loro equilibrio è molto influenzatodalla qualità delle acque interne che ricevono. La tuteladello stato delle acque in un bacino idrografico portavantaggi economici contribuendo alla protezione dellepopolazioni ittiche, anche costiere.

Lo stato quantitativo di un corpo idrico sotterraneo puòinfluire sulla qualità ecologica delle acque superficiali esugli ecosistemi terrestri connessi a tale corpo idrico sotterraneo.

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Analisi delle acque del fiume Mazaro

La nostra attenzione, considerato che la scuola è ubicata su una delle sponde del fiume, è stata rivolta al colore dell’acqua e al cattivo odore che si sprigiona nell’aria, in determinati periodi dell’anno; abbiamo deciso di analizzare l’ acqua del fiume, sia nella zona della sorgente, che in quella della foce.

Abbiamo prelevato campioni di acqua, in vari tratti del Mazaro, per analizzare lo stato delle sue acque.

I campioni sono stati prelevati nei seguenti tratti del fiume:

Territorio di Salemi, dove si origina il primo tratto contrada San Nicola di Sanagia

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contrada Judeo

contrada Bucari

contrada fiumara

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Nel territorio urbanizzato di Mazara

lungo l’argine in cui la scuola è ubicata

zona Miragliano (parco)

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zona Miragliano Ponte sul fiume Mazaro

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Scarichi fognari nella zona del ponte sul fiume Mazaro

I liquami che si trovano nelle fogne contengono grandi quantità di escrementi umani, perciò dovrebbero passare attraverso impianti di depurazione prima di essere scaricati nel fiume.

I liquami fognari possono contenere microrganismi che provocano malattie( colera, salmonellosi, ecc). Una persona rischia di ammalarsi se ingerisce questi organismi (può capitare facendo il bagno o mangiando molluschi contaminati)

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Attività di laboratorio presso ITIS “ R.D’Altavilla” Mazara del Vallo

Valori qualitativi ricercati nei campioni di acqua

pHsi determina per verificare, oltre le condizioni generali chimico-biologiche, il grado di acidità e di basicità dell’acqua del fiume e le eventuali immissioni di scarichi estranei. Il rilievo è stato fatto con il Piaccametro digitale da banco.

Le acque naturali hanno di solito pH fra 6 e 8,5.

Se i valori sono diversi da quelli di riferimento le cause potrebbero essere:

pH uguale 7 presenza di calcare

pH minore di 7 presenza di acidi organici

Nitriti e Nitrati, nelle acque,si determinano per valutare il grado di attività dei processi auto depurativi, sono prodotti derivanti dalla biodegradazione dell’ammoniaca;

per la ricerca dei Nitriti si aggiunge all’acqua stabilizzante per nitriti, e reattivo di Gries, l’acqua assume una colorazione fucsia

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per la ricerca dei Nitratisi aggiunge all’acqua soluzione di solfato ferroso, l’acqua assume colorazione blu tendente al verde

L’ Ammoniaca, nelle acque, si determina per valutare la presenza di materiale organico in decomposizione, in quanto essa è uno dei principali prodotti della degradazione biologica delle proteine; segnala anche la presenza di acque di dilavamento da terreni concimati. L a presenza di ammoniaca indica inquinamento agricolo e civile.

Per la ricercadell’Ammoniaca si aggiunge all’acqua stabilizzante NH4 e reattivo di Nessler; l’acqua assume colorazione gialla

I Clorurisono fra i costituenti più comuni delle acque naturali, nelle zone costiere e in vicinanza della foce sono presenti in quantità più elevata per l’influenza di acque salmastre, una concentrazione più elevata di cloruri può essere dovuta agli scarichi urbani. Il cloruro di sodio (sale da cucina) che ingeriamo con i cibi, passa inalterato attraverso il sistema digestivo.

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Per la ricerca dei Cloruri si aggiunge all’acqua acido nitrico , e nitrato di argento, se ci sono cloruri si forma una opalescenza bianca

I Tensioattivi sono sostanze che si trovano nei saponi e nei detersivi, la loro presenza è indice di inquinamento urbano

Per la ricerca dei tensioattivi si aggiunge all’acqua blu di metilene e cloroformio; in presenza di tensioattivi il cloroformio assume colorazione azzurra.

Ricerca di protozoi

I protozoi sono organismi eucarioti (quindi dotati di vero nucleo cellulare) eterotrofi e unicellulari. Vivono generalmente in ogni ambiente e se ne conoscono di specie sia predatrici, sia parassite di altre specie. Si nutrono di composti organici provenienti da organismi morti, liquami, ecc. e li trasformano in minerali non inquinanti. Le sostanze distrutte da questi organismi sono dette biodegradabili. Oggi però, con l’aumento dell’inquinamento, rispetto a decine di anni fa, le sostanze biologiche sonopresenti in quantità tale da superare la naturalecapacità di auto depurazione.

Gocce di acqua distribuite su un vetrino e analizzate al microscopio

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Risultati delle nostre analisi

Campioni prelevati alla sorgente e in tratti non urbanizzati

PH

I campioni di acqua hanno tutti un PH di 7.45

Nitrati

I campioni di acqua non presentano nitrati

Nitriti

I campioni di acqua non presentano nitriti

Ammoniaca

Non è presente

Cloruri

Presenti solo nel campione di contrada judeo

Tensioattivi

Non sono presenti

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Campioni prelevati in zone urbanizzate di Mazara

Via E.Birtol ( vicino la foce, zona urbanizzata)

PH

I campioni di acqua hanno tutti un PH 6,36 ( acido )

Nitrati

I campioni di acqua non presentano nitrati

Nitriti

I campioni di acqua presentano nitriti

Ammoniaca

E’ presente

Tensioattivi

Sono presenti

Protozoi

sono presenti

Campioni prelevati zona Miragliano

Miragliano parco

Il PH è basico

L’ammoniaca è assente

I nitrati sono presenti

I cloruri sono presenti

Miragliano zona ferrovia

Il PH è 6,4 (acido)

L’ammoniaca è assente

I nitrati sono presenti

I cloruri sono presenti

Campione prelevato zona trasmazzaro sotto il ponte

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Il PH è 5,9(acido)

L’ammoniaca è assente

I nitrati sono presenti

Cloruri presenti

Tensioattivi presenti

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Considerazioni

Il quadro generale, che viene fuori dalle osservazioni dei campioni esaminati fa ritenere che la qualità delle acque del fiume è poco inquinata nelle zone non urbanizzate, inquinata nelle zone urbanizzate e alla foce, dove si evidenzia, anche, un grave livello di inquinamento microbiologico.

L’inquinamento è strettamente legato all’opera dell’uomo:

urbanizzazione diffusa in prossimità delle rive del fiume aumento del carico antropico determinato dall’urbanizzazione presenza di insediamenti agricoli

Un indecoroso spettacolo, che perdura da parecchi decenni e suscita la rabbia dei cittadini, è dovuto a:

scarichi fognari che riversano liquami nel fiume, in una zona centrale del trasmazzaro numerose imbarcazioni. una volta adibite alla pesca, che oggi sono abbandonate nel porto

canale e costituiscono focolai d’infezioni e inquinamento. La presenza dei relitti sul fiume è ancor più grave se si pensa che, col fenomeno del marrobbio, questi costituiscono intralcio alla messa in sicurezza dei natanti ormeggiati

Un problema grave del nostro fiume, verso la foce, è l’ innalzamento del livello del suo letto, a causa dei detriti, che ne hanno alterato le condizioni naturali. L’incuriae la cattiva gestione del territorio nel tempo non ha avuto limiti, ha tolto la vita ad un ecosistema che,per millenni, è stato il luogo dell’economia e della civiltà; ha provocato danni che, se non riparati al più presto, potrebbero portare alla scomparsa della flora e della fauna, con conseguenze disastrose per il territorio mazarese. Nel fiume, dove si pescava e ci si bagnava, oggi l’acqua è inquinata e c’è melma e fango sul fondo e sulle sponde; la riqualificazione permetterebbe alla fauna e alla flora di ritornare a vivere.

Speriamo che, in futuro, ci sia più sensibilità verso la tutela del territorioe la legalità prevalga sul malcostume e l’inciviltà.

Il futuro del Pianeta è affidato ai giovani, a loro è dedicato questo opuscolo con la speranza che siano vigili e attenti alla salute del nostro MAZARO

Page 30: scuolagrassa.itscuolagrassa.it/scuolagrassa/old_site/ANNO 2012-13... · Web viewTra il VI e il IV a.C. la città (scavi alla foce del fiume hanno scoperto gli antichi moli) fu emporio

Si ringraziano per la collaborazione e per la sensibilità mostrata verso l’ambiente e nei confronti del nostro lavoro:

la prof.ssa Angela Cristaldi

Dirigente scolastico della Scuola secondaria di primo grado” G. Grassa”

la prof.ssa Grazia Maria Lisma

Dirigente scolastico dell’ITIS “ R. D’Altavilla “ Mazara

le prof.sse Antonina Bonanno e Giuseppa del Forte

docenti del corso I

Francesco Sferlazzo

responsabile lega Ambiente di Mazara del Vallo e tutor esterno dell’ente patner del PON

Maurizio Sferlazzo

tutor esterno dell’ente patner del PON

Santina Bianca

esperto ente patner del PON (lega ambiente Palermo)

Salvatore Amato e Cusumano Giuseppe

collaboratori scolastici

Crocchiolo Francesco

D.G.S.A della Scuola secondaria di primo grado” G. Grassa”

Castelli Maria e Grassone Grazia

assistenti amministrativi

un ringraziamento ai due docenti dell’ITIS “ R. D’Altavilla che ci hanno aiutati nel laboratorio del loro istituto

Prof.ssa Giovanna Asaro tutor del PON

alunni della classe 2^ I corsisti del PON