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DIZIONARIO DEI FILM di Laura, Luisa e Morando Morandini 2011 il Morandini Contiene licenza annuale per la consultazione online

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CIANO MAGENTA GIALLO NERO

DIZIONARIO DEI FILMdi Laura, Luisa e Morando Morandini

2011DIZIONARIO DEI FILM

di Laura, Luisa e Morando Morandini

ilMorandiniDIZIONARIO

DEI FILMdi Laura, Luisa e

Morando Morandini

2011ilMorandini2011

ilMorandini

Un’opera indispensabile da tenere accanto al lettore di DVD, al televisore e al videoregistratore.

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Nelcd-rompiùdi7000schedesonocorredatedaun’immaginediscenaodallariproduzionedellalocandina.

In copertina: L’uomo che verràdi Giorgio Diritti © 2009Foto Cosimo Fiore – Per gentile concessione di Aranciafilm

L'opera è disponibile nelle seguenti configurazioni:ISBN 978-8808-2-2722-5 rilegato con cd-rom e licenza onlineISBN 978-8808-1-2705-1 rilegato con licenza onlineISBN 978-8808-1-2709-9 in cd-rom con Guida e licenza onlineISBN 978-8808-1-2867-6 Applicazione per iPhone

Redazioni lessicograficheZanichelli editore - Via Irnerio 3440126 Bologna

Redazioni: [email protected] vendite: [email protected]: [email protected]

Homepage: www.zanichelli.itDizionari: dizionari.zanichelli.itInstallazione: dizionari.zanichelli.it/ installazionecdAttivazione: dizionari.zanichelli.it/ attivazionelicenzaParole del giorno per email: dizionari.zanichelli.it/paroledelgiorno

Contiene licenza annuale per la consultazione online

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Licenza annuale online individuale a privati perattivarelaconsultazioneonline(entroil31ottobre2011)collegatevialsitodizionari.zanichelli.it/attivazionelicenzaeinseriteilcodice(stampatoinverticalesulbollinoargentatoSIAEnelfrontespizio).Sipotràcosìconsultareinreteperunannolaversionecompletadeldizionario.

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MORANDINI*2011 DIZ FILM+ONLINE

ISBN 978-88-08-12705-1

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161 Le barzellette

Biogr. 104′ T ✶✶ °°Barnyard - Il cortile (Barnyard) USA 2007 di Steve Oede-

kerk • Il simpatico Otis, mucca canterina che ama ballare efare scherzi, se ne infischia dei consigli del severo padreBen, patriarca della fattoria, e del saggio mulo Miles, fino aquando matura e diventa un leader. Classico film di anima-zione 3D tecnologicamente avanzato sulla vita segreta deglianimali, realizzato in 4 anni da Nickelodeon Movies e O En-tertainment Production per la Paramount con la regia e leidee – non tutte riuscite allo stesso livello – del poliedrico S.Oedekerk. Satira stravagante (e insieme racconto di forma-zione) a tratti divertente a tratti più educativa e malinconica.Folto cast di prestigiosi attori per le voci della versione ori-ginale. Anim. 90′ RAG. ✶✶½ °°Il barone (Le baron de l’écluse) Fr.-It. 1960 di Jean

Delannoy con Jean Gabin, Micheline Presle, Blanchette

Brunoy • Barone gaudente ma squattrinato per colpa del tap-peto verde, entra in possesso di uno splendido yacht che,però, non risolve il suo bisogno di contanti. Film un po’sgangherato che cambia spesso passo e ritmo, ma è risoltodal divertente Gabin in un ruolo insolito e dall’elegante Pre-sle. Da un romanzo di Simenon con dialoghi spumeggiantidi Michel Audiard. Comm. 96′ T ✶✶ °°°Il barone Carlo Mazza It. 1948 di Guido Brignone conNino Taranto, Silvana Pampanini, Enzo Turco BN Comm. 85′T ✶ °°Il barone dell’Arizona (The Baron of Arizona) USA 1950di Samuel Fuller con Vincent Price, Ellen Drew, Beulah

Bondi, Vladimir Sokoloff, Reed Hadley • Storia (vera) di Ja-mes Reavis che nel 1872, con un immaginoso raggiro, cercòdi dimostrare che era proprietario dell’intero Stato dell’Ari-zona. 2° film di S. Fuller, girato in 15 giorni, è un parados-sale elogio della genialità immorale dell’individuo contrap-posta alla ferocia ottusa delle masse. Consigliabile agli am-miratori di V. Price. BN Dramm. 96′ T ✶✶ °°Il barone di Munchhausen Vedi Le avventure delbarone di MunchhausenIl barone rosso (Von Richthofen and Brown) USA 1971 diRoger Corman con John Phillip Law, Don Stroud, Barry

Primus, Peter Masterson • Fin quando fu abbattuto il 18aprile 1918, Manfred von Richthofen fu l’asso germanicodell’aviazione da caccia durante la guerra 1914-18. (E lui ilnemico idoleggiato di Snoopy.) L’affronta Brown, pilota ca-nadese. Corman ha visto La grande illusione di Renoir emette a profitto la sua lezione in questo critico e malinconicofilm. Belle riprese aeree, dialoghi puntuali. Dopo questo filmCorman abbandonò la regia per 19 anni, per dedicarsi esclu-sivamente alla produzione. Guerra 97′ T ✶✶✶ °°Barquero (Barquero) USA 1970 di Gordon Douglas conLee Van Cleef, Warren Oates, Kerwin Mathews • Un uomodal passato misterioso si stabilisce sulla riva di un fiume tral’Arizona e il Messico e fa il traghettatore. Deve far fronte auna banda di fuorilegge. L’idea di partenza è accattivante,ma non viene sfruttata a fondo. Regia di mestiere, buoni in-terpreti, ritmo sostenuto. E una riflessione sulla violenza esulla resistenza alla violenza. West. 115′ T ✶✶½ °°Barracuda (Barracuda) USA 1978 di Harry Kerwin conWayne-David Crawford, Jason Evers, Roberta Leighton

Dramm. 90′ T ✶✶ °°Barricata muta (Nema barikada) Cecosl. 1949 di Otakar

Vavra con Jaroslav Prucha, Barbara Drapinska, Vladimır

Smeral, Jaroslav Marvan, Marie Vasova, Robert Vrchova,

Jirı Placky, Jaromil Spal • All’inizio del 1945, mentre l’e-sercito tedesco sta per abbandonare Praga, un gruppo di pa-trioti occupa la stazione ferroviaria per impossessarsi di armida un treno tedesco che, invece, trasporta centinaia di depor-tati nei lager nazisti. Già attivo nella regia prima dellaguerra, O. Vavra adotta uno stile di ripresa cronachistico,quasi da cinegiornale, la cui secchezza riscatta in parte la re-torica dell’epica propagandistica del nuovo regime sociali-sta. BN Guerra 94′ T ✶✶½ °°

Barriera (Bariera) Pol. 1966 di Jerzy Skolimowski con Jan

Nowicki, Joanna Szczerbic, Tadeusz Lomnicki, Maria

Malicka, Zdzislaw Maklakiewicz, Ryszard Pietruski • 3°film di Skolimowski, il regista più estremo della NouvelleVague polacca nel sovvertire i canoni del linguaggio filmico,con la sua bizzarra mistura di realismo e fantasia all’insegnadi un risentito disincanto sul regime socialista in corso d’o-pera. Personaggi senza nome: lui, lei, gli altri. Lui è uno stu-dente di medicina disilluso, lei fa l’autista di tram nel cui de-posito figurano due cartelli con le parole NIEZYE (morto) eNIECHZYE (lunga vita). L’azione è concentrata in un Ve-nerdì Santo con le strade illuminate da candele, da lui per-corse con una valigia (il peso del passato, la sofferenza delfuturo) e una spada (la lotta), mentre gruppi di ex combat-tenti bevuti cantano canzoni patriottiche. Skolimowski con-tinua il suo sonnambulico vagabondaggio surrealistico auto-biografico con un film surrealista, seminato di simboli e me-tafore. 1° premio al Festival di Bergamo 1966. BN Dramm.83′ T ✶✶✶ °°Barriera invisibile (Gentleman’s Agreement) USA 1947di Elia Kazan con Gregory Peck, Dorothy McGuire, John

Garfield, Anne Revere, Albert Dekker, Dean Stockwell,

Sam Jaffe, Celeste Holm • Il messaggio: “Sei un americanomedio e sei antisemita. L’antisemitismo è dentro di te”. Lodimostra un giornalista che, per fare un’inchiesta, si fa pas-sare per ebreo per due mesi, vivendo la sua “diversità” sinoin fondo. Apprezzabile per il suo messaggio antirazzista, maoppressivamente verboso. Lieta fine quasi ridicola. Attoriimpeccabili ma accademici, specialmente Peck, “uno zero dibell’aspetto” (E. Kazan). Funzionale la fotografia di ArthurMiller. E il primo film hollywoodiano sull’antisemitismo.Da un romanzo di Laura Z. Hobson, sceneggiato da MossHart. 3 Oscar: film, regia e Celeste Holm, attrice non prota-gonista. BN Dramm. 118′ T ✶✶✶ °°°Barry Lyndon (Barry Lyndon) GB 1975 di Stanley

Kubrick con Ryan O’Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee,

Hardy Kruger, Steven Berkoff, Gay Hamilton • Dal ro-manzo (1844-56) di William M. Thackeray: peripezie diRedmond Barry, irlandese del Settecento, avventuriero e ar-rampicatore sociale, di cui si narrano l’ascesa e la caduta at-traverso le tappe di soldato, spia e giocatore. Il fascinofreddo del film nasce dalla distanza e dalla sordina con cuiKubrick espone le vicissitudini del suo antieroico personag-gio, smentite soltanto nei suoi rapporti col figlioletto. Elo-giato per il suo versante plastico-figurativo come uno splen-dido album d’immagini, non è un’opera formalista, ma undiscorso complesso di cui “protagoniste... sono le leggi eco-nomiche, la struttura sociale, le barriere di classe” (P.G. Bel-locchio), esposte con una lucidità e una durezza insolite nelgenere del film in costume. 7 nomination agli Oscar (tra cuia S. Kubrick come regista e sceneggiatore) e 4 premi: foto-grafia (J. Alcott), scene (K. Adam, R. Walker, V. Dixon), co-stumi (Ulla-Britt Soderlund, Milena Canonero) e musicaadattata (Leonard Rosenman: Bach, Paisiello, Handel, Mo-zart, Federico il Grande e, anacronisticamente, Schubert).Dramm. 184′ T ✶✶✶✶ °°°Barton Fink - E successo a Hollywood (BartonFink) USA 1991 di Joel e Ethan Coen con John Turturro,

John Goodman, Judy Davis, John Mahoney, Michael Lerner,

Jon Polito, Steve Buscemi • Nel 1941 un giovane commedio-grafo ebreo di New York, chiamato a Hollywood per scri-vere la sceneggiatura di un film per Wallace Beery, è allog-giato nella camera 641 di un albergo fatiscente. Per lui èl’anticamera dell’inferno. 4° film dei fratelli Coen: cominciacome commedia satirica, passa al grottesco, finisce in unasanguinosa tragicommedia dell’assurdo. Film di umori (checola, stilla, trasuda, esala) e di rumori, liquido e melmoso,insinua nello spettatore, pur divertendolo con un umorismoda carta vetrata, un vago senso di nausea, simile al mal dimare. Palma d’oro a Cannes con premi alla regia e a Tur-turro. Troppa grazia. Grott. 116′ G ✶✶✶½ °°°Le barzellette It. 2004 di Carlo Vanzina con Enzo Salvi,

Carlo Buccirosso, Bruno Arena, Max Cavallari, Biagio Izzo,

162Base Artica Zebra

Luigi Proietti, Marco Messeri, Max Giusti, Chiara Noschese

• La ditta Vanzina Bros ha puntato nel 2004 sulla vecchiaformula del film a episodi, mettendo in fila decine e decinedi barzellette. Il genere è antico: fu praticato persino dall’A-riosto nel Cinquecento. E, una o due per volta, diverte un po’tutti, colti e incolti. Se ne era già accorta la televisione, no?(La sai l’ultima?) Qui si comincia e si finisce in sala opera-toria. Costretti a (re)censire e analizzare la qualità delle bar-zellette raccolte e sceneggiate, dovremmo concludere che,cinema a parte, il livello è bassotto. I Vanzina, e la Filmauro,però, hanno fatto centro al botteghino. 17° posto nella clas-sifica generale della stagione 2003-04, 5° tra i film italiani,visto da 1.109.513 spettatori paganti. Ep. 92′ T ✶½ °°°°Base Artica Zebra (Ice Station Zebra) USA 1968 di John

Sturges con Rock Hudson, Ernest Borgnine, Lloyd Nolan,

Patrick McGoohan Avv. 148′ T ✶✶ °°°Baseketball (Baseketball) USA 1998 di David Zucker conTrey Parker, Matt Stone, Yasmine Bleeth, Jenny McCarthy,

Robert Vaughn, Ernest Borgnine, Dian Bachar, Robert

Stack Comico 103′ T ✶½ °°Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon) GB

1964 di Nathan Juran con Edward Judd, Martha Hyer, Lionel

Jeffries • I primi arrivati sulla Luna scoprono tracce di unaprecedente spedizione avvenuta intorno al 1899. Ispirato alromanzo (1901) di Herbert George Wells, si avvale di buonieffetti speciali di Ray Harryhausen e di un gustoso cammeodi Peter Finch. Fantasc. 103′ T ✶✶½ °°Bashù, il piccolo straniero (Bashù, gharibeh kuchak)Iran 1986-1989 di Bahram Beizai con Susan Taslimi, Adnan

Afravian, Parvis Pourhosseini, Farokhlagha Hushmand •Durante la guerra Iran-Iraq (1980-88) il decenne Bashùperde in un bombardamento famiglia e casa e si avvia, solo,verso la regione del Gilan, nel fertile Nord dove tutto gli èestraneo. Lo accoglie nella sua piccola fattoria Naii, madredi due bambini col marito al fronte. Nella donna Bashù trovauna seconda madre e nel marito di lei, che rientra mutilato,un nuovo padre. Profondamente intrecciati, realtà e simbolisi alternano in questo nitido, complesso e coinvolgente filmche ha per telaio narrativo il Mito: “... alla fine della storia ifili avranno intrecciato l’Arazzo, la trama avrà scopertol’Immagine.” (E. Imparato). I fili della guerra e del dolore siannodano a molti altri: la povertà, la memoria, la tendenzaautodistruttiva di Bashù, la matrice originaria della Natura edella Terra, la fiera tenacia amorosa di Naii, il ruolo delledonne indomite nell’ostinata ricerca della pace e della tolle-ranza. Edizione originale con sottotitoli. Dramm. 120′ RAG.✶✶✶½ °°°Basic (Basic) USA 2003 di John McTiernan con John Tra-

volta, Connie Nielsen, Samuel L. Jackson, Giovanni Ribisi,

Brian Van Holt, Cristian de la Fuente, Dash Mihok, Timothy

Daly, Roselyn Sanchez • Come, da chi e perché duranteun’esercitazione nella giungla di Panama nel 1999 fu uccisoun sergente detestato per la disciplina ai limiti del sadismo?Durante l’inchiesta, condotta da una donna ufficiale, le testi-monianze dei soldati sono discordi e contraddittorie. Scrittoda James Vanderbilt, è il più teorico dei film del sottovalu-tato McTiernan e anche un tipico esempio di film imperfettoche interessa, avvince e fa riflettere nonostante – o proprioper? – i suoi difetti. Un terzo del film è occupato da flash-back contraddittori, non a caso accompagnati dal Bolero diRavel, che trascinano il racconto verso il ribaltamento finale.Oltre all’impianto narrativo, contano le sequenze d’azione,sommerse da piogge torrenziali, che rimandano al sottotestodel racconto: la nebbia della guerra, cioè la sua indecifrabi-lità. (The Fog of War è il titolo di un importante documenta-rio di Errol Morris su Robert McNamara.) Un J. Travolta ingran forma, bravi gli altri. Fotografia: Steve Mason. Guerra90′ T ✶✶✶ °°Basic Instinct (Basic Instinct) USA 1992 di Paul Ver-

hoeven con Michael Douglas, Sharon Stone, George

Dzundza, Jeanne Tripplehorn, Denis Arndt • Poliziotto di S.Francisco è morbosamente attratto da una scrittrice sospet-

tata di un omicidio commesso durante un amplesso. Thrillererotico in forma di giallo (whodunit) di imbecillità coster-nante e di svergognata disonestà nell’accanita ricerca dellochoc. Verhoeven e il suo strapagato sceneggiatore Joe Esz-terhas (3 milioni di dollari!) mimetizzano i loro intenti mer-cantili, e la misoginia, con pomposi alibi tematici. Celeber-rima la scena dell’interrogatorio in cui la fatale Stone, senzaslip, accavalla le gambe. E tutto dire. M. Douglas, spessocon le brache abbassate, sembra la copia carbone del padreKirk nelle sue peggiori interpretazioni. Thrill. 127′ S✶✶ °°°°°Basic Instinct 2 (Basic Instinct 2) USA 2006 di Michael

Caton-Jones con Sharon Stone, David Morrissey, Charlotte

Rampling, David Thewlis • E finalmente – o purtroppo? – ar-riva, dopo 14 anni, il sequel di Basic Instinct. E ancora lei,bella e impossibile, è al centro della vicenda: esordisce conuna forte scena di masturbazione ad alta velocità (nel verosenso della parola) per poi passare 113 interminabili – espesso involontariamente ridicoli – minuti a giocare al gattoe il topo con il povero D. Morrissey, tra dialoghi che fannodigrignare i denti e omicidi che non impressionano nessuno.Le leggende che hanno accompagnato il film (compensi dafavola, registi e interpreti maschili che a rotazione eranoconvocati e cacciati, capricci della bella S. Stone, minacce dicause) non si contano. La sola cosa che conta è lei, S. Stone,più icona e diva che brava attrice, specializzata in brutti film.Il resto può essere silenzio. Thrill. 113′ G ✶ °°°Basilicata coast to coast It. 2010 di Rocco Papaleo conAlessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco

Papaleo, Giovanna Mezzogiorno, Claudia Potenza, Michela

Andreozzi • Dopo 25 film come attore, una ventina di proveteatrali, una mezza dozzina di titoli TV e un corto come re-gista, il lucano 50enne Papaleo passa alla regia di un lungo-metraggio, covato da anni e scritto con Walter Lupo. E unacommedia corale con canzoni (e musiche della jazzista RitaMarcotulli): divertente e un po’ malinconica, simpatica e unpo’ lunare, ma soprattutto diversa, per struttura e toni, daquel cinema sentimentale italiano dei primi anni 2000 (e nonsoltanto nel filone del moccia-muccinismo) che ha il suocorrispettivo nei “telefoni bianchi” dell’era fascista. Compo-nenti di una band dal nome improbabile (Le pale eoliche), 4amici decidono di attraversare a piedi l’antica Lucania dalTirreno (Maratea) allo Ionio (Scanzano), seguendo un carrotrainato da un cavallo, in compagnia di una fotoreporterprima svogliata ma poi affettivamente impegnata. Due va-lenze indiscutibili in questo piccolo film intelligente: i pae-saggi con la fotografia di Fabio Olmi e una galleria di 7 per-sonaggi tutti azzeccati. Prodotto da Paco Cinem., Eagle eIpotesi Cinema. Comm. 105′ RAG. ✶✶✶ °°°I basilischi It. 1963 di Lina Wertmuller con Antonio

Petruzzi, Stefano Satta Flores, Rosanna Santoro • Per i vi-telloni di una cittadina del Sud i giorni passano nell’ozio enella noia. C’è chi potrebbe uscirne, ma rinuncia. Una com-media che esplora, in sorridenti cadenze, una sconsolata si-tuazione quotidiana nel nostro Sud. Promettente opera primadella Wertmuller, premiata al Festival di Locarno con la Velad’argento. BN Comm. 80′ T ✶✶✶ °°Basil l’investigatopo (The Great Mouse Detective) USA

1986 di John Musker, Ron Clements, Dave Michener, Burny

Mattinson • Un topolino che abita vicino a Sherlock Holmese che gli assomiglia molto combatte contro il perfido Ratti-gan che vorrebbe diventare re dei topi. 26° lungometraggiodella Disney, è una semplice e allegra parodia dei film trattida Conan Doyle, ispirata al racconto Basil of Baker Street diEve Titus. Anim. 80′ RAG. ✶✶ °°°Basket music (The Fish that Saved Pittsburgh) USA 1979di Gilbert Moses con Julius Erving, Jonathan Winters, Jack

Kehoe, Stockard Channing, Kareem Abdul-Jabbar Comm.102′ T ✶✶ °°Basquiat (Basquiat) USA 1996 di Julian Schnabel con Jef-

frey Wright, David Bowie, Dennis Hopper, Gary Oldman,

Benicio Del Toro, Claire Forlani, Willem Dafoe, Christo-

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163 Bastardi senza gloria

pher Walken, Tatum O’Neal • Come il creolo Jean-MichelBasquiat (Wright), sconosciuto disegnatore di graffiti suimuri di Brooklyn, divenne negli anni ’80 il primo pittore nonbianco che raggiunse il successo sul mercato internazionale.Quando nel 1988, a 27 anni, morì di overdose di eroina, isuoi quadri erano contesi dai musei e dai collezionisti checontano. 1° film del pittore Schnabel che racconta quel checonosce bene, evitando con passo leggero quasi tutte le trap-pole del genere biografico. Un cast fuori dal comune conBowie che fa un Andy Warhol notevole, e non soltanto peril puntiglio mimetico. Colonna sonora di John Cale (rap,jazz, voci di Renata Tebaldi e Tom Waits, Rolling Stones) eun efficace ritratto di un artista predestinato all’autodistru-zione, dolorosamente segnato non dall’incomprensione, madal successo. Biogr. 106′ T ✶✶ °°Bassa marea (House by the River) USA 1950 di Fritz

Lang con Louis Hayward, Jane Wyatt, Lee Bowman, Kathleen

Freeman • Dal romanzo di Alan P. Herbert: un cadavere diragazza affiora sul fiume. L’ha uccisa uno scrittore cinicoche, per sbarazzarsi del corpo, s’è fatto aiutare dal fratellosuccubo e su di lui cerca di scaricare la colpa. Ma la moglieprende le difese del cognato. Film teso, angoscioso e serratocon tipici temi alla Lang: l’incerto confine tra colpa e inno-cenza, l’ambiguità dei legami tra assassino e vittima, unacasa in cui si materializzano le ossessioni dei personaggi.BN Dramm. 88′ T ✶✶✶ °°Bassifondi (Donzoko) Giap. 1957 di Akira Kurosawa conToshiro Mifune, Isuzu Yamada, Ganjiro Nakamura, Kyoko

Kagawa, Bokuzen Hidari • Dal dramma Na dne (Bassifondi,1902, noto anche come L’albergo dei poveri) di MaksimGor’kij, già portato sullo schermo da Jean Renoir in Verso lavita (1936). Gestito da un vecchio usuraio e dalla sua rapaceconsorte, un dormitorio pubblico ospita una dozzina di va-gabondi che sognano, ciascuno a suo modo, un’improbabileevasione dalla miseria. Trasposto a Edo (Tokyo) verso la finedell’era Tokugawa (inizi dell’Ottocento), l’universo gor-kiano è rivissuto con un naturalismo crudele e angosciato.Kurosawa mette l’accento sulla dimensione umanistica dellavicenda più che su quella sociale, ma il suo è teatro in sca-tola, sia pur di alta classe, dove ciascuno degli interpreti dàil meglio di sé. Anche troppo. BN Dramm. 137′ T ✶✶✶ °°°Bassifondi del porto (Slaughter on Tenth Avenue) USA

1957 di Arnold Laven con Richard Egan, Jan Sterling, Dan

Duryea, Julie Adams • L’aggressione di un portuale e la suasuccessiva morte mettono in gravi difficoltà il viceprocura-tore incaricato del caso, che deve vincere la diffidenza e lapaura dei lavoratori del porto. Un’agguerrita squadra di at-tori per un quadro amaro di una New York portuale corrotta,sudicia e moralmente inquinata. BN Poliz. 103′ T ✶✶½ °°°I bassifondi di San Francisco (Knock on Any Door)USA 1949 di Nicholas Ray con Humphrey Bogart, John

Derek, George Macready • Dal romanzo di Willard Motley.Il figlio di un commerciante ingiustamente condannato emorto di crepacuore entra nell’ambiente della mala. E ripor-tato sulla retta via da un avvocato, ma l’ingiustizia sociale loinduce di nuovo alla rivolta. Su un tema che gli era caro (rap-porto padre-figlio) Ray ha fatto un film, prodotto da Bogart,onesto e sincero nella sua denuncia sociale, ma verboso e re-torico, di strategia macchinosa. Seguito: Che nessuno scrivail mio epitaffio. BN Dramm. 100′ T ✶✶✶ °°°Basta che funzioni (Whatever Works) USA-Fr. 2009 diWoody Allen con Ed Begley Jr., Patricia Clarkson, Larry

David, Evan Rachel Wood, Conleth Hill, Michael McKean •Dopo un Nobel sfiorato (in Meccanica Quantistica), un sui-cidio mancato e l’abbandono della moglie dopo 30 anni, Bo-ris abita nel Village di Manhattan. Passa il tempo a filoso-feggiare con gli amici sull’insensatezza della vita e la stupi-dità del genere umano o a insegnare ai bambini, sadica-mente, il gioco degli scacchi. Nella sua vita irrompe Melody,evasa da una famiglia bigotta del Mississippi, che sembrastupida ma non lo è. Nonostante le abissali differenze, sisposano finché sopraggiunge la madre di lei che gli scompi-

glia la vita. Dopo 5 film “europei” intinti nel dramma –tranne Scoop – con l’opus n. 40 Allen torna a Manhattan ealla commedia pura. Permette a Boris, suo portavoce, di“guardare in macchina”, cioè di parlare direttamente allospettatore. E lo fa genialmente. E un altro atto d’amore versoil cinema e di rispetto per la verità sul mondo reale, anchenel “funzionamento” della sessualità che riguarda tutti i per-sonaggi in gioco. La sua teoria sull’importanza del caso vain crisi e “lascia aperta una porta su qualcosa – senso, or-dine, scopo, Dio – capace di ricomporre il non-senso dell’e-sistenza” (Eliana Elia). Comm. 92′ G ✶✶✶✶ °°°Basta che non si sappia in giro It. 1976 di Luigi

Comencini, Nanni Loy, Luigi Magni con Monica Vitti, Johnny

Dorelli, Vittorio Mezzogiorno, Nino Manfredi, Lino Banfi,

Isa Danieli • Una dattilografa con problemi familiari sognasul soggetto erotico di un film. Per protesta contro l’asti-nenza sessuale, detenuti sequestrano una guardia minac-ciando di sodomizzarla. Ragioniere scambia venditrice di li-bri per una squillo. Due famose coppie (Age & Scarpelli eCastellano & Pipolo) più Magni per sceneggiare 3 episodi,3 buoni registi e un collaudato cast: divertimento assicuratocon un po’ di amaro in bocca. Ep. 100′ T ✶✶ °°°Basta con la guerra... facciamo l’amore It. 1974 diAndrea Bianchi con Jacques Dufilho, Dagmar Lassander,

Lucio Flauto, Mario Brega Comm. 95′ S ✶ °°Basta guardare il cielo (The Mighty) USA 1998 di Peter

Chelsom con Sharon Stone, Elden Henson, Kieran Culkin,

Gena Rowlands, Harry Dean Stanton, Gillian Anderson,

James Gandolfini Comm. 100′ RAG. ✶✶ °°Basta guardarla It. 1971 di Luciano Salce con Maria

Grazia Buccella, Carlo Giuffré, Mariangela Melato,

Franca Valeri, Spiros Focas, Luciano Salce Comm. 106′ T✶ °°°Bastano tre per fare una coppia (Seems Like OldTimes) USA 1980 di Jay Sandrich con Goldie Hawn, Chevy

Chase, Charles Grodin • Disavventure di uno scrittore brac-cato dalla polizia per una rapina in cui è stato coinvolto suomalgrado. Si rifugia dalla ex moglie, avvocatessa picchia-tella dal cuore d’oro, risposata con un procuratore distret-tuale. Come macchina comica, a base di equivoci e occulta-menti, scritta da Neil Simon, la commedia è carburata a do-vere, ma verso la conclusione perde colpi. Azzeccata G.Hawn, sfocati i due mariti. Comm. 102′ T ✶✶½ °°Bastardi It. 2008 di Federico Del Zoppo, Andres Alce Mal-

donado con Franco Nero, Barbara Bouchet, Eva Henger, Don

Johnson, Massimiliano Caroletti, Enrico Montesano, Gian-

carlo Giannini, Irene Ferri Thrill. 88′ G ✶½ °°I bastardi It.-Fr.-RFT 1969 di Duccio Tessari con Giuliano

Gemma, Klaus Kinski, Claudine Auger, Margaret Lee, Rita

Hayworth Nero 102′ T ✶ °°Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) USA-

Germ. 2009 di Quentin Tarantino con Brad Pitt, Christoph

Waltz, Michael Fassbender, Diane Kruger, Eli Roth,

Mélanie Laurent • E il 7° lungometraggio di Tarantino, ilpiù esteso e ambizioso, il meno maschile. Diviso in 5 capi-toli, ha 3 linee principali dell’azione. La 1a fa capo al colon-nello delle SS Hans Landa, gelido e poliglotta, detto “il cac-ciatore di ebrei”. La 2a segue le gesta dei bastardi ingloriosi,tagliagola o pendagli da forca, piccoli o grandi criminaliebrei, arruolati dal tenente sudista USA Aldo Raine, che pre-tende da loro almeno 100 scalpi di nazisti. La 3a fa pernosull’ebrea Shosanna Dreyfus che, scampata a Landa, ereditaa Parigi una sala di cinema dove converge l’azione con lastrage dello Stato Maggiore del Terzo Reich, qualche meseprima della vera fine della guerra nella primavera 1945. Conquesto finto remake di Quel maledetto treno blindato(1978), in inglese The Inglorious Bastards, dimenticabilefilm di Castellari, Tarantino racconta una storia che rein-venta e riscrive la Storia ufficiale. Lo fa con un altro perso-naggio germanico che lavora per i servizi segreti britannici;con una catena di citazioni filmiche; con i tatuaggi di unacroce uncinata sulla fronte dei carnefici; con un cocktail di

164Bastardo dentro

bevande e di lingue (francese, inglese, tedesco, italiano). E,in fondo, un film fondato sulla vendetta e non doppiabile (ilsuo multilinguismo è funzionale al racconto), che proclamala potenza autonoma e illusoria del cinema. Oscar all’attorenon protagonista (C. Waltz). Guerra 153′ G ✶✶✶✶ °°°Bastardo dentro (Mauvais esprit) Fr.-Sp. 2003 di Patrick

Alessandrin con Thierry Lhermitte, Ophélie Winter, Maria

Pacome, Leonor Watling, Clémentine Célarié, Michel

Muller, Francois Levantal, Lise Lamétrie Comm. 90′ G✶ °°Basta vincere (Blue Chips) USA 1994 di William Friedkin

con Nick Nolte, Mary McDonnell, J.T. Walsh, Shaquille

O’Neal, Alfre Woodard, Ed O’Neill, Matt Nover, Louis Gos-

sett Jr. • L’allenatore Pete Nell, uomo integro che crede nelrispetto delle regole, si piega a violarle per il desiderio divincere e, riavuto il successo, perde sé stesso. Scritto da RonShelton (Chi non salta bianco è), è il 1° film sulla pallaca-nestro che entra negli spogliatoi, investigando dietro lequinte. Descrive con forte fisicità e puntigliosa efficacia ladimensione atletica e tattica del gioco, ma ha il suo nucleoin un dilemma etico: dove passa la linea che divide l’ambi-zione dalla corruzione? Molti campioni o ex campioni – tracui il nero S. O’Neal (216 cm) e il bianco M. Nover (207cm) – intorno all’ottimo N. Nolte. Blue chips = azioni digrandi società che hanno forte quotazione in borsa. Sport.101′ RAG. ✶✶✶ °°Bastogne (Battleground) USA 1949 di William A.

Wellman con Van Johnson, John Hodiak, Ricardo Mon-

talban, Don Taylor, James Arness • Compagnia della 101°divisione aerotrasportata americana è accerchiata a Bastogne(Belgio) nell’inverno 1944, durante la controffensiva tedescadelle Ardenne. Wellman sfalda la statua retorica dell’eroecombattente per mostrare la guerra nella sua terribile e umilerealtà, attraverso una serie di annotazioni molto realistiche.Oscar per la sceneggiatura (R. Pirosh) e la fotografia (P.C.Vogel). BN Guerra 118′ T ✶✶✶ °°°Bataan (Bataan) USA 1943 di Tay Garnett con Robert

Taylor, Thomas Mitchell, Lloyd Nolan, George Murphy,

Desi Arnaz, Robert Walker • A Bataan, nelle Filippine, ungruppo di 13 fanti americani deve tenere un ponte contro gliattaccanti giapponesi per permettere al grosso dei compagnidi ritirarsi. Cadono a uno a uno. Pur realizzato alla M-G-Min una giungla da “studio”, ha nerbo e autenticità. Oggi ri-sulta molto datato, ma, ispirato a un fatto vero, ebbe grandesuccesso negli USA. “Ingenuo, grossolano, primitivo, one-sto, rifinito e vero” (J. Agee). Esiste in un’edizione coloriz-zata. BN Guerra 114′ T ✶✶½ °°°°Batman➀ (Batman➀) USA 1966 di Leslie Martinson conAdam West, Burt Ward, Burgess Meredith, Cesar Romero,

Frank Gorshin Fant. 105′ RAG. ✶✶ °°° Vedi BATMAN -Scheda monograficaBatman➁ (Batman➁) USA 1989 di Tim Burton con Michael

Keaton, Jack Nicholson, Kim Basinger, Pat Hingle, Robert

Wuhl, Jack Palance Fant. 126′ RAG. ✶✶✶ °°°°° VediBATMAN - Scheda monograficaBatman Begins (Batman Begins) USA 2005 di Chri-

stopher Nolan con Christian Bale, Michael Caine, Morgan

Freeman, Katie Holmes, Cillian Murphy, Liam Neeson,

Rutger Hauer, Gary Oldman Fant. 134′ RAG. ✶✶✶ °°° VediBATMAN - Scheda monograficaBatman - Il ritorno (Batman Returns) USA 1992 di Tim

Burton con Michael Keaton, Danny DeVito, Michelle

Pfeiffer, Christopher Walken, Michael Murphy, Pat Hingle,

Paul Reubens Fant. 126′ RAG. ✶✶✶ °°°° Vedi BATMAN -Scheda monograficaBatman Forever (Batman Forever) USA 1995 di Joel

Schumacher con Val Kilmer, Jim Carrey, Tommy Lee Jones,

Nicole Kidman, Chris O’Donnell, Pat Hingle, Drew Bar-

rymore Fant. 120′ RAG. ✶✶ °°°° Vedi BATMAN - SchedamonograficaBatman & Robin (Batman & Robin) USA 1997 di Joel

Schumacher con George Clooney, Arnold Schwarzenegger,

Chris O’Donnell, Uma Thurman, Alicia Silverstone, Alfred

Pennyworth Fant. 130′ RAG. ✶✶½ °°° Vedi BATMAN -Scheda monografica

BATMAN - Scheda monografica • Probabilmente ispiratoal romanzo The Circular Staircase (1915) di Mary RobertsRinehart e alla commedia che ne fu tratta nel 1920, il fu-metto Batman di Bob Kane cominciò a uscire nel 1939 sullarivista Detective Comics: il miliardario Bruce Wayne, che haassistito da bambino all’uccisione dei genitori per mano diun rapinatore, giura di vendicarli dedicando tutta la sua vitaalla lotta contro i criminali. Si allena per anni, studia, si in-venta un costume da pipistrello, crea una serie di accessori(bat-mobile, bat-caverna, bat-aereo ecc.) e con il nome diBatman mette in atto il suo giuramento. Agisce fuori dallalegge, quindi la polizia gli dà la caccia, ma collabora segre-tamente con il commissario di polizia James Gordon. Vive aGotham City, i suoi nemici sono supercriminali: il Trasfor-mista, il Pinguino, il Joker, l’Enigmista, la Donna Gatto. Nel1941 appare al suo fianco Robin, un giovane amico-assi-stente. Nel 1966 Bob Kane, per difendere i suoi eroi sospet-tati di essere gay, crea altri personaggi, Batgirl e Bat-amaz-zone, ma non funzionano e spariscono.

La prima apparizione del personaggio in un film è del1943, in un serial TV di 15 episodi, con Lewis Wilson (Bat-man) e Douglas Croft (Robin). Nel 1949 seguono altri 15episodi dove i due attori sono sostituiti rispettivamente daRobert Lowey e John Duncan. Ma il vero successo arrivòquando la Abc produsse 120 episodi, mandati in onda a par-tire dal 1966 con Adam West e Burt Ward. Per sfruttare ilsuccesso della serie la Fox produsse con gli stessi interpretiun Batman per il cinema piuttosto mediocre. Dopo anni disilenzio è Tim Burton, nel 1989, a ripescare l’eroe di Kane:colmo di citazioni e di omaggi (anche a Hugo Pratt), riccodi sequenze memorabili (il Flugelheim Museum devastatoda Joker), cocktail di generi (poliziesco, horror, avventura,fantastico, commedia, fumetto), fondato sulla contrapposi-zione tra due mutanti che giocano la loro guerra privata, ilsuo Batman con Michael Keaton è un compendio dell’im-maginario cinematografico degli anni ’80. Memorabile Jo-ker di Jack Nicholson. Oscar alle scenografie. E del 1992,sempre con Keaton, Batman - Il ritorno: più che un seguito,è un riassunto delle idee del geniale Burton: il ritmo distesodella narrazione contraddice le regole del cinema d’azione edel sottogenere dyna movie; l’accento si sposta sui temidella diversità e dell’umiliazione, della solitudine e del ri-scatto. Il trio dei nemici è superbo. Seguito nel 1995 da Bat-man Forever, con Val Kilmer, Joel Schumacher alla regia, ilpiù costoso dei tre, quello che punta di più sugli effetti spe-ciali, il più vicino allo spirito del fumetti di Kane e il più ger-manico nel pesante gigantismo e nelle pretese di psicologiadel profondo. I “cattivi” non reggono il confronto con i pre-cedenti, sebbene Jim Carrey rubi la scena a tutti. Schu-macher ci riprova con Batman & Robin (1997), operazionead alto costo in cui azione e vicenda sono secondari rispettoa scenografie, giochi di colore e simbolismi cromatici. Cloo-ney è ironico e attraente. Dopo un nuovo lungo periodo disilenzio – a parte la parentesi non significativa della trilogiaanimata di Curt Geda: Batman of the Future (1999), BatmanBeyond: Return of the Joker (2000) e Batman: Mistery of theBatwoman (2003) – l’eroica lotta dell’uomo pipistrello tornacon Batman Begins (2005) di Christopher Nolan. Si ricomin-cia dalle origini: come, quando e perché i pipistrelli sono en-trati nella vita di Bruce Wayne; come, quando e perché l’or-fano spaventato si è trasformato in un supereroe che com-batte il male, senza superpoteri. Christian Bale ne dà unaversione introversa e problematica, più sfaccettata dal puntodi vista interiore, ne segue l’evoluzione con un duro adde-stramento muscolare. Più affascinante e interessante nellaprima ora, diventa poi più spettacolare con effetti speciali ef-ficaci e non invasivi. Non è un film per ragazzi e ha il solodifetto di prendersi un po’ troppo sul serio. Ma il top è del2008, Il cavaliere oscuro: non un remake, non un seguito,

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1593 L’uomo che vinse la morte

cia in sé stesso di Hitch negli anni ’50. Basta vedere il par-tito che seppe trarre da D. Day. Thrill. 120′ T ✶✶✶½ °°°°L’uomo che sapeva troppo poco (The Man Who KnewToo Little) USA-Germ. 1997 di Jon Amiel con Bill Murray,

Peter Gallagher, Joanne Whalley, Alfred Molina, Richard

Wilson, Geraldine James Comico 94′ T ✶✶ °°L’uomo che sfidò l’organizzazione It.-Fr.-Sp. 1975 diSergio Grieco con Howard Ross, Karin Schubert, Stephen

Boyd, Jean-Claude Dreyfus, Nadine Perles • Impiegato al-l’aeroporto di Fiumicino, Steve ritira un pacco di droga chesostituisce con bicarbonato e deposita a Barcellona. A lui ealla sua complice danno la caccia gli uomini dell’organizza-zione, guidati dalla feroce Lady Rebecca che è un travestito.Segue carosello di agguati, scontri a fuoco, inseguimenti aterra e in aria, criminali uccisi a catena. Steve ricompensacon lauta mancia il poliziotto che l’ha aiutato. Soggettista esceneggiatore, l’iperattivo Grieco (che si è spesso firmatoTerence Hathaway) deve essersi divertito con questo thrillera basso costo, qua e là scopiazzato, che non manca di enfa-tica ironia anche da parte del muscolare protagonista. Mon-taggio approssimativo. Musiche di Bacalov che si firma LuisEnriquez. Thrill. 85′ T ✶½ °°°L’uomo che sorride It. 1936 di Mario Mattòli con Vit-

torio De Sica, Assia Noris, Umberto Melnati, Paola Borboni,

Enrico Viarisio, Armando Migliari, Luisa Gardella • Per go-dersi la sua indipendenza, ricco vedovo (Viarisio) cerca intutti i modi di maritare la capricciosa e volubile figlia (No-ris). Il pretendente (De Sica) che accetta di sposarla doma labisbetica con sorridente pazienza. Commedia agile, festosae gentile, tratta da una commedia (1935) di Luigi Bonelli eAldo De Benedetti. BN Comm. 73′ T ✶✶ °°°L’uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whi-sperer) USA 1998 di Robert Redford con Robert Redford,

Kristin Scott Thomas, Sam Neill, Dianne Wiest, Scarlett

Johansson, Chris Cooper, Cherry Jones • Dal romanzo(1995) di Nicholas Evans, sceneggiato da Eric Roth e Ri-chard LaGravenese. Figlia di ricchi professionisti (ScottThomas, Neill), la 14enne Grace MacLean (Johansson) èvittima a New York di un incidente stradale in cui muore unacara amica, lei perde una gamba e il suo amato purosanguePilgrim rimane malconcio. Convinta che l’avvenire della fi-glia sia legato a quello del cavallo, la madre Annie si recacon la figlia in una fattoria del Montana dove vive Tom Boo-ker (Redford), celebre per la sua conoscenza dei cavalli.Lunga la cura... Servito da due sceneggiatori di prim’ordineche cercano di trasformare la romanticheria di un best sellerin romanticismo, a 60 anni Redford, alla sua 5a regia, si di-rige per la prima volta (errore di casting) in un film felpatoe levigato, obsoleto e prolisso, continuamente a rischio tra lesecche del sentimentalismo e gli scogli del melodrammacosì come i paesaggi del Montana oscillano tra John Ford eMarlboro Country. Sent. 169′ T ✶✶½ °°°L’uomo che uccideva a sangue freddo (Traitementde choc) Fr.-It. 1972 di Alain Jessua con Alain Delon, Annie

Girardot, Robert Hirsch, Michel Duchaussoy, Jean-Francois

Calvé • In crisi depressiva la signora Masson si sottopone auna cura di ringiovanimento. Ma ben presto si accorge chenella clinica specializzata uno scienziato effettua discutibiliesperimenti. Un passo falso dell’intelligente regista di Unavita alla rovescia. Ambizioso nei suoi intenti allegorici, mafreddo, sfocato. Delon, ripreso in campo lungo, si esibisce inun nudo integrale. Dramm. 88′ S ✶✶ °°°L’uomo che uccise Liberty Valance (The Man WhoShot Liberty Valance) USA 1962 di John Ford con John

Wayne, James Stewart, Vera Miles, Lee Marvin, John Carra-

dine, Edmond O’Brien, Jeanette Nolan, Lee Van Cleef •L’avvocato Ransom Stoddard (Stewart) è diventato senatoreperché ha ucciso Liberty Valance, feroce bandito, ma sa be-nissimo che non è stato lui. Terzultimo western di Ford, gi-rato quasi interamente in teatro di posa e in un bianconero(W.H. Clothier) che ne accentua il cupo pessimismo difondo. Il vero eroe della storia è Tom Doniphon (Wayne),

personaggio mitico che incarna i valori dell’Ovest e rappre-senta il contraltare di Valance; entrambi sono condannatidalla Storia a cedere il passo ai valori dell’Est, impersonatida Stoddard, cioè di una società dove non sarà più la forza afondare la legge e l’ordine. Western quasi da camera, moltoparlato, un po’ prolisso, ma di grande finezza nei particolari.Quando uscì, fu accolto dai critici con condiscendenza unpo’ ottusa, ma il tempo gli ha reso giustizia. E un classico,ormai, anche se il suo fascino dipende meno dal film in séstesso che da quel che rivela sul suo autore. BN West. 123′T ✶✶✶✶ °°°L’uomo che valeva miliardi (L’homme qui valait desmilliards) Fr. 1968 di Michel Boisrond con Frederick Staf-

ford, Raymond Pellegrin, Peter Van Eyck, Anny Duperey •Accusato di collaborazionismo e del furto di un miliardo didollari falsi stampati dai tedeschi durante la guerra, Novakevade dal carcere di Parigi, ma è catturato da un ex nazistache trova il nascondiglio dei dollari. Boisrond, specialista dicommedie brillanti, non inganna mai il suo pubblico. Anchein questo nero avventuroso sa governare la suspense e con-tenere la durata. Nero 88′ T ✶✶ °°°L’uomo che venne dal Nord (Murphy’s War) GB 1971di Peter Yates con Peter O’Toole, Philippe Noiret, Sian Phil-

lips, Horst Johnson • Da un romanzo di Robert Catto sce-neggiato da Stirling Silliphant. Nel 1945, in acque venezue-lane, sommergibile tedesco affonda nave inglese massa-crando tutti i superstiti, tranne uno che giura vendetta. Buonfilm sul mito della “guerra privata”. Ricco di sequenze digrande effetto. Ottimo O’Toole. Avv. 108′ T ✶✶½ °°°L’uomo che verrà It. 2009 di Giorgio Diritti con Greta

Zuccheri Montanari, Maya Sansa, Alba Rohrwacher, Glauco

Casadio, Orfeo Orlando, Stefano Bicocchi (Vito) • Nel sa-crario di Marzabotto (BO) sono sepolti 7 partigiani e 771 ci-vili (di cui 216 bambini), massacrati dalle SS tra il 29 set-tembre e il 5 ottobre 1944 nella zona di Monte Sole, per averaiutato i partigiani della Brigata Stella Rossa. E la più gravedelle stragi commesse dalle truppe tedesche in Italia dopol’8 settembre 1943. Al centro del 2° film – prodotto e direttodal bolognese Diritti dopo Il vento fa il suo giro – c’è labambina Martina che fa da filtro alla vicenda storica. Daquando le è morto in braccio un fratellino, ha smesso di par-lare. Tiene un diario. Nel dicembre 1943, la sua mamma ri-mane ancora incinta: quando il nuovo fratellino nasce inquei giorni di settembre, Martina s’impegna a salvarlo: è luil’uomo che verrà. Il film si chiude sulla ninnananna che leigli canta. Come il precedente, è la storia di una comunitàmontana, ma in tempi tragici. L’assillo del realismo spingeDiritti a far parlare le 2 attrici professioniste e gli altri inter-preti nel dialetto bolognese di allora. Un film sulla Resi-stenza così non si era mai visto: senza eroi né eroismi, senzauna divisione netta tra “buoni” e “cattivi”, con un impiantoantropologico che diventa epico. E risvolti sociologici sullavita quotidiana dei poveri: la guerra raccontata dal basso,dalle sue vittime. Non mancano gli spunti fantastici (i para-cadute che scendono, le figure emblematiche del male),un’ombra di fiabesco in una favola tragica. Non c’è tracciadi militari italiani della Repubblica di Salò. Il puntiglio diverità retrospettiva permea la mobilissima fotografia di Ro-berto Cimatti e i costumi “invisibili” di Lia Francesca Mo-randini. Come in Olmi, il senso del sacro è profondamentelegato alla cultura contadina e al rapporto con la Natura, macon una netta dimensione femminile. Scritto con GiovannaGalavotti, Tania Pedroni. Prodotto da Arancia Film/Rai Ci-nema. 3 David di Donatello: miglior film, produttore e fo-nico in presa diretta. Distribuito da Mikado. 200 giorni incartellone al Mexico di Milano. Dramm. 117′ RAG.✶✶✶✶ °°°L’uomo che viene da lontano (The Man Outside) GB

1968 di Sam (Samuel) Gallu con Van Heflin, Heidelinde

Weis, Peter Vaughan, Pinkas Braun, Charles Gray Spion. 98′T ✶✶ °°L’uomo che vinse la morte (Vengeance) GB-RFT 1962

1594L’uomo che visse due volte

di Freddie Francis con Anne Heywood, Peter Van Eyck, Cecil

Parker, Bernard Lee • Dopo un grave incidente il cervellodi un industriale è tenuto in vita; inviando impulsi al chi-rurgo lo persuade a scoprire chi sabotò il suo aereo e perché.Rifacimento di Il cervello di Donovan (1953). E un “su-spense”, nonostante la premessa fantascientifica. Buona am-bientazione, attori discreti, ordinaria amministrazione bri-tannica. 2° titolo inglese: The Brain. Thrill. 83′ T ✶✶ °°L’uomo che visse due volte➀ (The Man Who LivedTwice) USA 1936 di Harry Lachman con Ralph Bellamy,

Marian Marsh, Thurston Hall, Isabel Jewell, Ward Bond •Criminale lascia i suoi accoliti nei guai, si fa operare da unneurochirurgo al cervello, perde la memoria, cambia psichee si rifà una vita. I soci lo tampinano finché lo ritrovano:dove è stato nascosto il bottino? Dramma criminale che nonriesce a sviluppare bene l’ingegnosa idea di base. Una buonacompagnia di attori intorno al bravo Bellamy che cambiapsicologia e stile di recitazione. Rifatto nel ’52 con L’uomonell’ombra. BN Dramm. 73′ T ✶✶ °°L’uomo che visse due volte➁ (I’ve Lived Before) USA

1956 di Richard Bartlett con Jock Mahoney, Leigh Snowden,

Ann Harding, John McIntire • Dopo un incidente aereosenza gravi conseguenze, pilota civile si convince di essereun pilota morto nel 1918 in un’azione bellica. E un curiosofilm di serie B, realizzato con pochi mezzi ma con intelli-genza e un insolito uso della suspense psicologica. Peccatoche sia troppo verboso. Attori poco noti, ma discreti e con-vinti di quello che fanno. BN Fant. 82′ T ✶✶½ °°L’uomo che visse nel futuro (The Time Machine➀)USA 1960 di George Pal con Rod Taylor, Yvette Mimieux,

Alan Young, Sebastian Cabot, Tom Helmore, Whit Bissell •Capodanno 1899. Scienziato britannico s’imbarca da solonella macchina del tempo che ha inventato per un favolosoviaggio avveniristico: 1917, 1940, 1966 e, con un balzo,nell’802 701 dove esistono gli Eloi apatici e i Morlocks can-nibali aggressivi e mutanti. Che paura. Vivace e divertenteriduzione del famoso romanzo (1895) di H.G. Wells La mac-china del tempo. Suggestiva ricostruzione dell’ultimo Otto-cento e dei periodi successivi. Funziona meno, nonostante itrucchi efficaci (premiati con 1 Oscar), quando inventa il fu-turo. La sceneggiatura di David Duncan sfuma molto le im-plicazioni sociopolitiche di Wells. Rifatto per la TV nel1978. Fantasc. 103′ T ✶✶✶ °°°L’uomo che volle farsi re (The Man Who Would BeKing) USA 1975 di John Huston con Sean Connery, Michael

Caine, Christopher Plummer, Saeed Jaffrey, Jack May • Nel-l’India del 1880 due ex sottufficiali dell’esercito britannicodecidono di conquistarsi un regno tra le montagne del Kafi-ristan, regione dov’era passato Alessandro Magno. Da unracconto (1888) del giovane Rudyard Kipling, Huston ha ca-vato un film affascinante che ha tutto quel che un buon “av-venturoso” deve avere: eccitazione, colore, spettacolo, umo-rismo, verità, onestà, ironia, fantasia. Girato in Marocco (esulle Alpi) con la splendida fotografia di Oswald Morris e 2attori superbi. Film hustoniano a 18 carati, e sottovalutato.Avv. 129′ T ✶✶✶✶ °°Un uomo chiamato cavallo (A Man Called Horse) USA

1970 di Elliot Silverstein con Richard Harris, Judith

Anderson, Jean Gascon, Manu Tupou, Dub Taylor, Eddie

Little Sky • Da un racconto di Dorothy M. Johnson, sceneg-giato da Jack De Witt. Ai primi dell’Ottocento un baronettoinglese viene catturato sugli altipiani del Montana da unatribù di Sioux, portato al villaggio e assegnato come “cavalloda lavoro” alla madre del capo. Col tempo impara la lingua,dimostra di essere un uomo, supera la prova del coraggio ediventa pellerossa e poi capo tribù. Molto sopravvalutato ne-gli anni ’70 per la puntigliosa ricostruzione storica ed etno-logica sulla vita tribale dei Sioux, è anche un buon film d’av-venture con un Harris credibile ed efficace in ogni situa-zione. Alcune tra le più impressionanti scene dell’indimen-ticabile rito d’iniziazione sono state tagliate per le versionitelevisive. Ebbe 2 seguiti: La vendetta dell’uomo cavallo

(1976) e Shunka Wakan-Il trionfo dell’uomo chiamato ca-vallo (1982) sempre con Harris. Avv. 114′ T ✶✶✶ °°°°Un uomo chiamato Charro (Charro!) USA 1969 diCharles Marquis Warren con Elvis Presley, Ina Balin,

Victor French, Barbara Werle, Lynn Kellogg, Paul Bri-

negar West. 98′ T ✶½ °°Un uomo chiamato uomo (The Number) GB 1978 diRoy Boulting con Richard Harris, Dame Judith Anderson,

Jean Gascon Comm. 93′ T ✶✶ °°L’uomo con l’abito marrone (Agatha Christie’s TheMan in the Brown Suit) GB 1989 di Alan Grint con Rue

McClanahan, Tony Randall, Edward Woodward, Stephanie

Zimbalist, Ken Howard Giallo 100′ T ✶✶ °°L’uomo con la macchina da presa (Celovek s kinoap-paratum) URSS 1929 di Dziga Vertov • Rapporto sulla gior-nata, dall’alba al tramonto, di un cineoperatore che gira perMosca alla ricerca del materiale da riprendere. E il film piùcelebre di Denis Arkadievitch Kaufman, una delle cineoperesperimentali più significative del secolo, il film-manifestodelle teorie sul Cineocchio (Kinoglaz), realizzato dal registacon il fratello Mikhail Kaufman. Il suo protagonista: il regi-sta; il suo assistente: l’operatore; il suo soggetto: il cinema ei suoi rapporti con la realtà, con la vita. Sequenza dopo se-quenza, in anticipo di quasi mezzo secolo sui film struttura-listi degli anni ’60 e ’70, rivela l’artificiosità del mezzo ci-nematografico, distruggendo la disponibilità dello spettatoreall’identificazione, alla partecipazione, all’illusione con unaserie di espedienti tecnici ed espressivi: presenza del ci-neoperatore nell’immagine, film nel film, montaggio, truc-chi, dissolvenze incrociate, ricorso all’accelerato e al rallen-tato, allo split-screen, alle sovrimpressioni, al movimentorovesciato... Il risultato finale è un attacco all’illusione del-l’arte e all’arte come illusione. E un accanito richiamo dellospettatore a sé stesso, per scuotere il suo equilibrio passivoe toccarlo a livelli più profondi. Distribuito quando ormaiStalin aveva consolidato il proprio potere, la carica eversivae le implicazioni antitotalitarie dell’estetica vertoviana d’a-vanguardia (il suo mettere in discussione la realtà, il suo ap-pello alla liquidazione dell’illusionismo) non furono subitocomprese. Pochi anni dopo, ormai codificato dall’alto il rea-lismo socialista, Vertov fu emarginato. Versione home videodi 67 minuti con pessima colonna musicale. BN Sperim. 87′T ✶✶✶✶ °°L’uomo con la scarpa rossa (The Man With One RedShoe) USA 1985 di Stan Dragoti con Tom Hanks, Dabney

Coleman, Lori Singer, Charles Durning, Carrie Fisher, James

Belushi • La rivalità tra un capo della CIA e il suo vice, de-ciso a fargli le scarpe, ingenera una serie di equivoci e unalotta senza esclusione di colpi. Ne approfitta un collega chesfrutta gli errori dei due rivali. Rifacimento del franceseAlto, biondo e con una scarpa nera (1972). Non riesce a tro-vare lo scatto farsesco dell’originale. Le scene più divertentisono quelle dello scatenato J. Belushi, sulle orme del fra-tello. Spion. 93′ T ✶✶ °°Un uomo curioso It. 1975 di Dino B. Partesano conGabriele Ferzetti, Rada Rassimov, Tino Scotti, Gaia Germani

Dramm. 170′ T ✶✶ °°Un uomo da abbattere (Un homme à abattre) Fr.-Sp.

1967 di Philippe Condroyer con Jean-Louis Trintignant,

Valérie Lagrange, Luis Prendes, José-Maria Angelat • Gui-dati da Giulio, scampato ai lager nazisti di sterminio, quat-tro uomini hanno il compito di uccidere un aguzzino tedescoche vive sotto falso nome, e ben protetto, a Porto Alegre inBrasile. La 1a parte – la caccia all’uomo – è suggestiva: Con-droyer porta avanti un’azione serrata e fa emergere una pro-blematica etica piuttosto inquietante. La 2a è più banale escontata. Dramm. 81′ T ✶✶ °°°Un uomo da affittare (The Hireling) GB 1973 di Alan

Bridges con Sarah Miles, Robert Shaw, Peter Egan, Eliza-

beth Sellars • Dal romanzo di L.P. Hartley, adattato da WolfMankowitz. Anni ’20. Riavutasi da una grave depressionenervosa, giovane e ricca vedova ha una tormentata relazione

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Nelcd-rompiùdi7000schedesonocorredatedaun’immaginediscenaodallariproduzionedellalocandina.

In copertina: L’uomo che verràdi Giorgio Diritti © 2009Foto Cosimo Fiore – Per gentile concessione di Aranciafilm

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MORANDINI*2011 DIZ FILM+ONLINE

ISBN 978-88-08-12705-1

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