2010. Il tutto per le sue parti.ppt [modalità compatibilità] · 2011-08-13 · Tavola rotonda in...

20
Università degli Studi di Padova Mercoledì 9 Giugno 2010 - h. 14.00 Elogio dell’antropologia Tavola rotonda in onore di Claude Lévi-Strauss Il tutto per le sue parti. Antropologia e arte nell’opera di Claude Lévi-Strauss Francesco Paolo Campione [email protected]

Transcript of 2010. Il tutto per le sue parti.ppt [modalità compatibilità] · 2011-08-13 · Tavola rotonda in...

Università degli Studi di Padova Mercoledì 9 Giugno 2010 - h. 14.00

Elogio dell’antropologiaTavola rotonda in onore di Claude Lévi-Strauss

Il tutto per le sue parti.Antropologia e arte nell’opera di Claude Lévi-Strauss

Francesco Paolo [email protected]

LEGENDA DEI SIMBOLI ADOPERATI NELLA PRESENTAZIONE

Testo correnteParola chiave principaleParola chiave principaleParola chiave secondaria

Tutte le immagini, a meno che non sia esplicitamente indicata un’altraTutte le immagini, a meno che non sia esplicitamente indicata un altra fonte, raffigurano opere del Museo delle Culture di Lugano (MCL) e/o provengono dal suo Archivio iconografico.Le didascalie delle opere compaiono in calce a ciascuna diapositivaLe didascalie delle opere compaiono in calce a ciascuna diapositiva.

ARTE vs. ARTIGIANATO

Il concetto moderno di arte fu elaborato nel Settecento. La

preesistente idea, che era di carattere i t t f i l heminentemente funzionale, e che

risaliva indietro nel tempo almeno sino al mondo omerico, fu allora divisa in

Occidente nelle categorie, dal quelOccidente nelle categorie, dal quel momento contrapposte, delle «belle

arti» e dell’«artigianato».I manufatti delle culture semplici della pTerra, impossibili da comprendere per

le ragioni della loro creatività, prima di essere trasferiti, a furor di popolo nei

musei dovettero così esseremusei, dovettero così essere accuratamente risemantizzati.

All’inizio degli anni ‘50, tale questione cominciava a interessare gli storicicominciava a interessare gli storici

dell’arte e gli studiosi di discipline che sempre più si avvicinavano, da altre prospettive, allo studio dei fenomeni

della creatività (Cfrdella creatività (Cfr.. La dea Ganga (o Minakshi). Pannello scolpito di un carro cerimoniale del Tamil Nadu. XVII-XVIII sec. MCL.As.Ind.1.002.

TRATTI CULTURALI E INCONTRO DELLE CULTURE

L’interesse dell’antropologia culturale nei confronti dell’arte/artigianato, alla fine degli anni ‘50 era fortemente indirizzato al tema

d i t tti d i l i lt li ldei tratti e dei complessi culturali e al valore dell’opera d’arte come documento

precoce dei fatti di acculturazione e deculturazione.deculturazione.

Coppia di antenati di un clan dei Nāga dell’Assam. Fine del XIX sec. MCL.As.Ind.2.001.

PRIMI STUDI

L’interesse di Lévi-Strauss verso i fenomeni artistici

risale alle ricerche in B il d ll d tàBrasile della seconda metà

degli anni ‘30 e, in particolare, agli studi sui

Bororo e sui Caduveo, deiBororo e sui Caduveo, dei quali ci ha lasciato anche

un significativo ritratto fotografico.

Claude Lévi-Strauss in Amazzonia nel 1936. A destra la copertina del catalogo Saudades do Brasil (1995).

UN INTERESSE DI FONDO

D’altra parte, l’interesse di Lévi-Strauss nei confronti

dell’arte fu, per tutta la sua it l t hvita, legato anche una

passione collezionistica che lo portò a frequentare mercanti e i galleristi dimercanti e i galleristi di

arte etnica, in America e in Europa. Egli condivise tale

passione con gli intellettuali e li ti ti l ti lgli artisti legati al

rinnovamento dei linguaggi proposto dalle Avanguardie europee del Novecento. Fra ieuropee del Novecento. Fra i

generi collezionati da Lévi-Strauss, una particolare

menzione meritano l’arte dei popoli dell’Alaska e dellapopoli dell’Alaska e della

Costa nord-occidentale dell’America settentrionale.

Claude Lévi-Strauss davanti a un manto chilkat (naacin) della sua collezione.

NAACIN

Naacin . Tlingit. 1880 ca. John Henry Hauberg Collection, Seattle Art Museum. Inv. 91.1.79.

ANTHROPOLOGIE STRUCTURALE

La prima importante formulazione teorica sul tema dell’arte è quella

contenuta in Anthropologie t t l ( t 4 XIIIstructurale (parte 4, capp. XIII e

XIV) e, in particolare, nell’articolo intitolato Le dédoublement de la représentation dans les arts dereprésentation dans les arts de

l’Asie et de l’Amerique, che risale al 1945.

Lo scritto precisa il ruolo dello stileprispetto alla struttura e propone

un’interazione fra rappresentazione artistica e

sistema sociale Nello specificosistema sociale. Nello specifico delle società (Costa N-O,

Guaicurù, Maori, Cina antica) dove il mondo delle maschere forma un

pantheon piuttosto che un’ancestralità.

Claude Lévi-Strauss, Ritratto di una donna caduveo col viso dipinto, 1935.

AVVIO DEGLI STUDI DI ANTROPOLOGIA DELL’ARTE

La riflessione contenuta nell’articolo sul

«raddoppiamento della t i tit ìrappresentazione» costituì un

punto di riferimento per lo sviluppo degli studi di

antropologia dell’arte, specieantropologia dell arte, specie dopo la traduzione in inglese di

AS nel 1967, studi che avevano conosciuto una loro d fi i i l M ddefinizione col Memorandumdella Haselberger nel 1961.

Gerla porta-neonato (ba’) dei Kayan del Borneo orientale. 1930 ca. MCL.As.Ins.4.030.

UN ESEMPIO (Marie Jeanne Adams – Seconda metà degli anni ‘60)

Gli hinggi, come tutti i tessuti, erano considerati dai sumbanesi beni di sesso femminile (kawini)sesso femminile (kawini), che possedevano una propria vitalità e che, come le donne, erano ,delicati e poco resistenti. La conoscenza del significato dei motivi spesso era un segretospesso era un segreto riservato ai membri della classi dominanti. In quanto oggetto facente q ggparte delle ricchezze che venivano date dal padre della sposa alla famiglia della sposo all’atto del matrimonio, gli hinggi includevano figure che rimandavano allahinggi includevano figure che rimandavano alla sessualità femminile, così come la loro controparte, costituita dal sarong femminile chiamato lau, includeva simboli maschili come

Manto da uomo hinggi kombu tessuto con la tecnica dell’ikat. Isola di Sumba. Prima metà del XX sec.. MCL.As.Ins7.013.

l'occhio del bufalo o la coda di cavallo.

LA PENSÉE SAUVAGE

Di ancora maggiore importanza è l’analisi che Lévi-Strauss

conduce nel primo capitolo de L é (1962)La pensée sauvage (1962) a

proposito dell’arte come forma di conoscenza che «s’insère à

mi-chemin entre lami chemin entre la connaissance scientifique et la

pensée mythique ou magique»; car tout le monde sait que

l’ ti t ti t è l f i d tl’artiste tient è la fois du savante du bricoleur: avec de moyens

artisanaux, il confectionne un objet matériel qui est en mêmeobjet matériel qui est en même

temps objet de connaissance» (1962:37).

Copertina de La pensée sauvage, Plon, Paris 1962.

LE FORME DELLA CONOSCENZA

Associando l’opera d’arteall’idea di «modello ridotto»(le peintures de la ChapelleSi ti t dèl d itSixtine sont un modèle reduiten dépit de leurs dimensionsimposantes, puisque le thèmequ’elles illustrent et celui de laDi carattere qu elles illustrent et celui de lafin des temps», Ibidem) Lévi-Strauss trova che la riduzionedi scala costituisce un

d ll di

Di carattere

mitico-magico

[Mìmesi]

Scientifica

[Esperimento]

modello di conoscenzaantitetico a quellosperimentale dove «pourconnaître l’objet réel dans saconnaître l objet réel dans satotalité, nous avons toujourstendence à opérer depuis sesparties» (Idem, 38), unmodello in cui laArte modello in cui «laconnaissance du toutprécède celle de parties»(Ibidem).

[Rappresentazione]

(Ibidem).

CONOSCENZA E PIACERE ESTETICO

Corollari immediati di tale tesi sono:la definizione di piacere estetico come (illusione di) conoscenza e controllo ( )che gratifica l’intelligenza e la sensibilità individuale;Il collocamento della produzione della

i ll’ d ll t i iscienza nell’area della metonimia e della riproduzione dell’arte in quella della metafora;la capacità dell’opera d’arte di collocarsila capacità dell opera d arte di collocarsi fra l’ordine della struttura e quella dell’avvenimento, creando -in definitiva-una sintesi equilibrata ed efficiente fra qnatura e artificio, fra natura e società, fra l’interno dell’essere e l’esterno del divenire.

Cranio di bambino rimodellato, decorato e dipinto. Etnia Iatmul. Medio Sepik. Inizio del XX sec. MCL.Oc.Mel.1.382.

ARTE E MITO

Il mito deriva quindi in ultima analisi, secondo Lévi-

Strauss da un atto creativo ét i t i d«symétrique et inverse de celui qu’on trouve à

l’origine de l’œuvre d’art» […] L’art procède à partir[…] L art procède à partir

d’un ensemble (objet+événements) et va à

la découverte de sa t t l th t d’structure; le mythe part d’une

structure, au moyen de laquelle il entreprend la

construction d’un ensembleconstruction d un ensemble (objet+événements) (Idem,

40-41).

Pittori del villaggio abelam di Ulupu mentre dipingono una brattea di palma del sagù col volto di un wapinyan. Foto Gardi 1956.

ULTERIORI SVILUPPI

Il principale sviluppo delle premesse poste da Lévi-Strauss all’analisi antropologica dei fenomeniantropologica dei fenomeni dell’arte, si ha con La voiede masque (1975 e rev. 1979) che introduce l’idea )dell’efficienza dell’interazione delle opere d’arte in un contesto «virtuale» checontesto «virtuale» che non è culturalmente dissimile da quello generato dal mito. Tale interazione, il ,cui studio deve -per inciso-molto allo sviluppo della semantica, si fonda sulla scoperta del rapporto chescoperta del rapporto che lega la forma e le funzionidell’opera d’arte.

Maschera doppia raffigurante il Sole. Kwakiutl. Ethnologisches Museum, Berlin. Collezione Jakobsen. 1881. Inv. IV.A.885a-b.

LA VIA DELLE MASCHERE

L f i i i li li i«Le funzioni sociali o religiose assegnate ai vari tipi di maschere che vengono opposti fra loro per compararli, stanno fra loro nello stesso rapporto distanno fra loro nello stesso rapporto di trasformazione della plastica, della grafica e del colore delle maschere stesse, considerate come oggetti

t i li E d t h i ti dimateriali. E dato che, a ogni tipo di maschera si ricollegano miti che tendono a spiegarne l’origine leggendaria o soprannaturale e a dareleggendaria o soprannaturale, e a dare un fondamento alla maschera nel rituale, nell’economia e nella società, un’ipotesi che consista nell’estendere d d’ t t d h i èad opere d’arte un metodo che si è

dimostrato valido nello studio dei miti, si troverà verificata se, fra i miti fondatori di ogni tipo di maschera potremodi ogni tipo di maschera, potremo mettere in luce rapporti di trasformazione omologhi a quelli che prevalgono fra le maschere

i t d tt (1979 11)propriamente dette» (1979:11).Maschera del lupo. Haida. Ethnologisches Museum, Berlin. Collezione Jakobsen. 1881. Inv. IV.A.987..

GUARDARE, ASCOLTARE, LEGGERE

A partire dalla fine degli anni ’70, in una serie di contributi scientifici di diversa

natura e misura, l’interesse di Lévi-Strauss i f ti d i f i t l i inei confronti dei fenomeni antropologici della creatività è stata caratterizzata

dall’intersezione di tre versanti: da una parte, riprendendo la lezione di Boas, egliparte, riprendendo la lezione di Boas, egli

ha sostenuto l’unitarietà delle manifestazioni dell’arte (musica, arti

figurative, letteratura, nuove arti); da una d t h i ff t l ibilitàseconda parte, ha riaffermato la possibilità

di oltrepassare gli schemi convenzionali che sono stati storicamente generati per lo

studio dei fenomeni artistici (es. creatorestudio dei fenomeni artistici (es. creatore vs. fruitore; antico vs. moderno; primitivi vs. civilizzati); da una terza parte la definizione

dell’arte come un sistema di segni che rimane a metà fra il linguaggio (in sensorimane a metà fra il linguaggio (in senso

lato, ideologico) e l’oggetto della rappresentazione.

Dick Ngulei-ngulei, Figura che emerge dalla fauci di Ngalyod, corteccia dipinta. Etnia Gunwinggu. Terra di Arnhem, Oenpelli. 1974.

CONCLUSIONE - LE PASSIONI E L’ARTE

«Considerate secondo una scala millenaria, le passioni umane si

confondono. Il tempo non aggiunge, nétt ll li i li di tisottrae nulla agli amori e agli odi provati

dagli uomini, alle loro promesse, alle loro lotte e alle loro speranze: in passato e

oggi, questi sono sempre gli stessi.oggi, questi sono sempre gli stessi. Sopprimere a caso dieci o venti secoli di

storia non intaccherebbe in modo sensibile la nostra conoscenza della

t L l ditnatura umana. La sola perdita insostituibile sarebbe quella delle opere

d’arte che questi secoli hanno visto nascere. Gli uomini, infatti, differiscono, enascere. Gli uomini, infatti, differiscono, e

anche esistono, solo attraverso le loro opere. Come la statua di legno che partorì un albero, esse sole recano

l’evidenza che nel corso dei tempi fra glil’evidenza che nel corso dei tempi fra gli uomini qualcosa è realmente accaduto»

(1994:157).

Ascia rituale kaandu diya kisèmb . Holo. Congo/Angola. Koninklijk Museum voor Midden Africa, Tervuren. Inv. RG.53.74.2651.

PRINCIPALI OPERE CONSULTATE

Adams Marie Jeanne, System and Meaning in East Sumba Textile Design. A Study in TraditionalIndonesian Art, Yale University Press, New Haven (Conn.) 1969.Bachelard Gaston, La poetica dello spazio, trad. it., Dedalo, Bari 1975. Ed. orig. 1957Boas Franz, Arte primitiva, trad. it., Boringhieri, Torino 1981. Ed. orig. 1927.Campione Francesco Paolo (a cura di), La collezione Brignoni. Arte per metanorfosi, Mazzotta,Milano 2008.Haselberger Blaha Herta & Altri, Method of Studying Ethnological Art, in: «Current Anthropology»,Vol. 2, n. 4, Ottobre 1961, pp. 341-384, seguito da: On the Method of Studying Ethnological Art,in: «Current Anthropology», Vol. 4, n. 2, Aprile 1963, pp. 211-213.Kristeller Paul Oskar, The Modern System of the Arts. A Study in the History of Aesthetics, in:J l f th Hi t f Id U i it f P l i P B lti i t l«Journal of the History of Ideas», University of Pennsylvania Press, Baltimore, prima parte, vol.

12, n. 4, Ottobre 1951, pp. 496-527; seconda parte, vol. 13, n. 1 Gennaio 1952, pp. 17-46).Lévi-Strauss Claude, Anthropologie structurale, Plon, Paris 1958.Id., Primitivi e civilizzati. Conversazioni con Georges Charbonnier, trad. it., Rusconi, Milano 1970.Ed. orig. 1961.Id L é Pl P i 1962Id., La pensée sauvage, Plon, Paris 1962.Id., La via delle maschere, trad. it., Einaudi, Torino 1985. Ed. orig. 1979.Id., Guardare. Ascoltare. Leggere, Il Saggiatore, Milano 1994. Ed. orig. 1993.Id., Saudades do Brasil, en. transl. ,University of Washington Press, Seattle 1995.Maquet Jacques J P., The Aesthetic Experience. An Anthropologist Looks at the Visual Arts,YaleUniversity Press, New Haven 1986.Shiner Larry, The Invention of Art. A Culture History, University of Chicago Press, Chicago 2001.Wiseman Boris, Lévi-Strauss. Anthropology and Aesthetics, University of Cambridge Press,Cambridge 2007.

Museo delle CultureVia Cortivo 24/28

6976, Lugano, Svizzerawww.mcl.lugano.ch

Università degli Studi di Padova Mercoledì 9 Giugno 2010 - h. 14.00

Elogio dell’antropologiaTavola rotonda in onore di Claude Lévi-Strauss

FINE

Il tutto per le sue parti.Antropologia e arte nell’opera di Claude Lévi StraussAntropologia e arte nell opera di Claude Lévi-Strauss

Francesco Paolo [email protected]