2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

download 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

of 17

Transcript of 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    1/17

    LObiettivo

    dellobiettivo.

    Tesina per lesame di Comunicazione giornalistica.

    (5 cfu)

    Professore Sarti Mauro

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    2/17

    Valerio Massimo Rogante 0900009673

    INDICE

    La Verit l fuori pag. 3

    LOggettivo Soggettivo pag. 5

    Un interpretazione del mondo: Life pag. 6

    I labirinti percettivi dellimmagine pag. 8

    Nei panni del fotoreporter pag. 9

    Scheletri nellarmadio pag. 12

    Bibliografia pag. 17

    2

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    3/17

    Che si elogino spesso le fotografie per la loro veritiera obiettivit significa, naturalmente, che di

    solito non sono affatto obiettive.

    Susan Sontag

    LA VERITA E LA FUORI

    23 febbraio 1945. Sulla vetta del monte Suribachi nellisola di Iwo Jima, sei soldati americani

    issano la bandiera a stelle e striscedegliUSA appena conquistata dopo lo scontro con i Giapponesi.

    Il fotoreporter Joe Rosenthalsi trova per sua fortuna nei paraggi qualche istante prima dellevento.

    Scatto, fotogramma stupendo, sensazionale, cosi epico e carico di suggestioni patriottiche che in

    seguito verr pubblicato su tutti i quotidiani americani, divenendo una delle immagini simbolo

    dellimpegno bellico e di una battaglia che si stava concludendo vittoriosamente. Versione ufficiale

    dei fatti. Davvero un gran colpo per il trentatreenne Joe, tanto che pi tardi gli piover addosso

    anche un premio Pulitzer. Versione ufficiosa: tutto falso, o meglio, verosimile. Il fotoreporter in

    realt era indietro rispetto ai soldati e una volta sulla cima del monte lo accoglieva la bandiera gi

    issata dalla Easy Company, il tutto appena immortalato da una macchina fotografica di un

    commilitone. Click gi tirato quindi. A questo punto c chi parla di una granata lanciata da ungiapponese ancora vivo spuntato dal nulla e che distrusse lasta della bandiera, chi racconta di altri

    imprevisti, sono diverse le versioni rilasciate ma poco importa in fondo. Il pronto Joe diresse di

    nuovo i teatranti, e riprodusse tutto quanto: via la vecchia bandiera, avanti coi soldati, alzate la

    nuova, ok, fermi cosi. Dei due scatti eseguiti sulla cima del monte solo quello di Rosenthal

    conobbe la celebrit, il solo, vero, riprodotto in tutto il mondo e che serve anche da modello al

    monumento eretto a Washington alla gloria dei marines - dissero dai vertici - Joe Rosenthal non

    aveva creato di sana pianta; aveva semplicemente rifatto la scena. La storia del fotogiornalismo

    affollata di episodi di falsificazione del soggetto e numerose immagini belliche sono frutto di

    ricostruzioni. Per falsificazione si intende un intervento artificiale che modifichi intenzionalmente il

    soggetto che deve essere fotografato. La fotografia materializza il carattere peculiare ma invisibile

    del giornalismo racchiuso nel motto andare, vedere, raccontare e documenta lattimo di contatto

    del giornalista con la realt. E per questo assioma, per questo presunto patto di lealt e di

    coincidenza tra verit e pellicola che luso propagandistico e menzognero delle immagini

    fotografiche risult simultaneo alla fotografia fin dalla sua nascita. Il caso di Rosenthal rappresenta

    se vogliamo uno dei casi limite, non pi la registrazione del reale ma addirittura la sua ri-creazione

    con la distorsione dell hic et nunc che si presume sia endemico nellatto del fotografare; ma non

    3

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    4/17

    serve arrivare a tanto per verificare la multidimensionalit delle manipolazioni possibili. Nella

    guerra di Crimea del 1855 per esempio, Roger Fenton, modesto pittore che aveva partecipato alla

    fondazione della Royal Photografic Society, incaricato dal governo britannico di realizzare un

    reportage sulla vita dei militoni, immortal soltanto ufficiali agghindati nelle loro uniformi pulite,

    tra sigarette, cibo e chiacchiere tranquille con i colleghi degli eserciti inglese e francese, evitando di

    indugiare sopra i mucchi di scheletri bruciacchiati e sopra tutti gli altri orrori della guerra,

    eclatanti come in tutti gli altri conflitti bellici. E tutto questo perch i reali e il governo inglesi

    volevano mostrare alla propria nazione una guerra senza sofferenze n carneficine scegliendo

    appunto il nuovo mezzo appena scoperto, cio la macchina fotografica che non mente mai. Non

    una ri-costruzione stavolta, ma certamente una grave omissione. Un altro esempio di forti

    contraddizioni e ambiguit fotografiche senza dubbio il mistero del mitico scatto di Robert Capa,

    intitolato il momento della morte mai realmente svelato, un immagine catturata nel 1936 che

    mostra un miliziano repubblicano con addosso una camicia bianca mentre cade allindietro su un

    terreno in pendio, aprendo le braccia e perdendo il fucile. La didascalia della rivista americana Life

    che pubblic la foto insieme agli altri giornali diceva la camera di Robert Capa sorprende un

    soldato spagnolo nellistante in cui colpito alla testa da una pallottola sul fronte di Cordoba. Il

    fotoreporter come nel caso di Rosenthal in seguito si ritrov addosso fama e successo, e gli elogi dei

    critici che lo battezzarono autore dello scatto di guerra pi bello della storia. Ma anche in questo

    caso la verit della faccenda fu e continua ad essere decisamente appannata, per la totale assenza di

    documentazione e di riferimenti geografici che provino che il momento della morte fu

    effettivamente il momento della morte e non piuttosto una banale scivolata di un miliziano prima di

    prepararsi allazione, o ancora peggio, come alcuni sostengono, unintera messa in scena come lo

    stata la foto nellisola di Iwo Jima. La storia del fotogiornalismo ci insegna che le possibilit di

    manipolazione in realt sono infinite, anche a scatto eseguito. Esiste una sorta di glossario della

    falsificazione fotografica in cui ricorrono verbi come ritoccare, scontornare, ritagliare, riquadrare,

    cancellare, e oggi, con le nuove tecnologie, una fotografia pu essere letta in migliaia di punti,

    codificata e ricostruita da una memoria elettronica. Gisel Freund scrive che basta un nonnulla per

    dare a una fotografia un significato diametralmente opposto alle intenzioni del reporter e i

    progressi di oggi offrono tecniche di manipolazione molto pi numerose rispetto al passato, quando

    si doveva intervenire col pennello, col ritocco e con le forbici. Ma ancora prima di questo, quando si

    sul campo, ancora prima degli interventi in post - produzione, la falsificazione qualcosa che

    riguarda soprattutto la coscienza del fotografo davanti al suo soggetto. Ansel Adams, uno dei pi

    grandi fotografi americani che svolse un intensa attivit negli anni del New Deal, disse: La

    fotografia magnifica quando dice la verit, ma pu essere distorta, deformata, meschina, e corrotta

    4

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    5/17

    pi di ogni altra arte. Perch ci che sta davanti allobbiettivo d sempre lillusione della realt, ma

    ci che viene scelto e messo davanti allobbiettivo pu essere ingannevole quanto una menzogna

    totalitaria. E vero che otteniamo nelle fotografie pi o meno ci che vi mettiamo con la mente e

    con il cuore, per siamo comunque vincolati dal contenuto e dai connotati dellimmagine che

    abbiamo di fronte. Il principio che unisce verit e fotografia solo apparente perch come la storia

    ci ha insegnato, la fotografia pi della semplice immagine creata dalla luce da essa stessa riflessa.

    LOGGETTIVO E SOGGETTIVO.

    La verit la fuori. Gli esempi storici del precedente capitolo mostrano come la veridicit

    documentaria del mezzo fotografico possa essere messa seriamente in discussione quando le

    intenzioni di chi fa click o di chi sviluppa la pellicola o acquisisce in digitale, non sono pi quelle di

    raccontare la realt, ma di distorcerla. Il fotogiornalismo comunque non si compone soltanto di

    questi effetti collaterali. Il fotogiornalismo eticamente non scorretto, esprime la sua funzione di

    testimone del tempo, con unimmediatezza e unesemplarit che difficilmente un articolo pu avere,

    perch chi fotografa spia levento fino al suo punto pi estremo ricevendo dalla realt lunico

    istante che cambia per sempre lesperienza. Si pu affermare inoltre che il fotoreporter diventa

    proiezione dello sguardo del lettore, e che il lettore diventi a sua volta parte della coscienza di chi

    dietro allobiettivo. Vedere la vita, vedere il mondo proclamava il programma di Henry Luce alla

    nascita di Life, la storica rivista fotografica che conobbe un successo straordinario per quasi

    quarant anni. Ma vedere come? Come la notizia viene veicolata dallimmagine e come riflette la

    realt? La macchina fotografica diventa davvero un obiettiva finestra sul mondo quando le nostre

    intenzioni sono davvero solo quelle di informare? In quanto informazione e documento, la

    fotografia uno spazio dove la relazione tra rappresentazione e realt - dice lo storico dellarte

    Carlo Bertelli - un processo mentale che avviene entro un sistema di segni. Segni di natura

    tecnica come le deformazioni prospettiche, le possibili scale di grigi, ma anche segni intesi come

    chiavi di lettura dellintera immagine fotografica. Questa coerenza interna della fotografia che

    origine della sua apparente oggettivit, si presenta come un segno iconico, in cui significante e

    significato coincidono: in uno scatto difficile separare il soggetto fotografato dalla tecnica con cui

    stato fotografato. Il testo fotografico sempre incollato allo stile cio alla preoccupazione

    estetica del fotografo, perch nello scegliere una posa piuttosto che unaltra - afferma Susan

    Sontag nel suo libro Sulla fotografia i fotografi impongono sempre ai loro soggetti determinati

    criteri. Anche se la macchina fotografica coglie effettivamente la realt, le fotografie sono un

    5

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    6/17

    interpretazione del mondo esattamente quanto i quadri e i disegni. Nasce inoltre una

    sovrapposizione fra potere di raffigurazione e potere di percezione, perch la fotografia, continua la

    Sontag, non soltanto una raffigurazione del suo soggetto, ma diventa parte integrante. Nella

    comunicazione giornalistica, media chiaramente diversi come immagine e articolo sono accomunati

    dalla loro qualit di essere un testo, ma in quello fotografico come stato gi detto gli aspetti tecnici

    si uniscono irreversibilmente a quelli estetici; non possibile separare in uno scatto lazione del

    mezzo, dallintenzione dellautore. Barthes inoltre evidenzia una caratteristica unica della

    fotografia, e cio la sua capacit di cogliere il Particolare assoluto e la Contingenza suprema.

    Questo aspetto si riflette in modo diretto nellattivit giornalistica perch unimmagine non pu mai

    contenere la totalit di un evento che si vuole documentare. La fotografia riferisce e riferir sempre

    su un dettaglio, una scena della battaglia, un momento della catastrofe, la partenza di un astronave.

    Gli eventi registrati dai fotoreporter si scinderanno sempre in una costellazione di frammenti

    ognuno dei quali diverr un nuovo evento con una notiziabilit autonoma, la cui frammentariet pu

    essere superata in due diversi modi: o nel contesto dellimmagine per mezzo di didascalie e titoli, o

    trasformando il particolare in un simbolo dellevento. I valori notizia che entrano in gioco inoltre,

    non sono quelli inerenti al fatto, ma quelli del particolare che il suo obiettivo mette a fuoco. Essi

    presentano di conseguenza una specificit che legata allavvenimento da una relazione di

    significati, ma al tempo stesso vincolata alla meccanicit del mezzo fotografico, sia per i caratteri

    del soggetto che il fotografo valorizza, che sono quelli compatibili con le possibilit tecniche di

    ritrarlo, sia per le peculiarit uniche del suo stile. Queste peculiarit formali che lo distinguono da

    tutti gli altri fotoreporter sono proprio le peculiarit della sua comunicazione con il pubblico, per cui

    si pu affermare che nelle notizie fotografiche i valori notizia sono funzione dello stile di chi

    dietro lobiettivo. Per queste ragioni la notizia fotografica si carica di una soggettivit pi estesa e

    pi profonda rispetto a quanto prevede in generale la teoria della notizia e gli articoli. La macchina

    fotografica quindi, il medium in apparenza piu obbiettivo, il presunto occhio imparziale sugli

    avvenimenti del mondo, determina il massimo di soggettivit della notizia.

    UN INTERPRETAZIONE DEL MONDO: LIFE

    Non a aveva certo timore a interpretare la realt la rivista americana Life, il periodico che ha

    accompagnato per mano l'America dagli anni trenta fino a oggi, narrando le storie pi belle e

    rendendole immortali in quella frazione di secondo in cui si compie lo scatto fotografico. Pietra

    miliare del fotogiornalismo, fu prima di tutto un nuovo modo di guardare il mondo e la vita,

    osservando Il volto dei poveri e i gesti dei potenti, come afferm programmaticamente il suo

    6

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    7/17

    fondatore Henry Luce nel primo numero, uscito nel novembre del 1936. Da allora, Life rivoluzion

    il modo di fare giornalismo e fotografia, inaugurando un format che dava grande spazio alle

    immagini e diventando cos sinonimo di fotogiornalismo. In 36 anni di vita la rivista accolse nel suo

    staff alcuni tra i pi grandi fotografi del secolo scorso, da Robert Capa ad Alfred Eisenstaedt, da

    Margaret Bourke-White a Gordon Parks, da David Douglas Duncan a Carl Mydans, da Larry

    Burrows a Ralph Morse e molti altri: le loro immagini documentarono i conflitti pi sanguinosi del

    Novecento, immortalarono gesti privati e quotidiani di personaggi storici e dello spettacolo, ma

    anche la vita ai margini delle persone comuni. Lo sbarco in Normandia fotografato da Capa, la

    guerra in Vietnam vista attraverso lobiettivo di Larry Burrows, lapertura del campo di

    concentramento documentato da Margaret Bourke-White sono solo alcuni esempi dello spirito e del

    coraggio che animavano i fotografi della storica rivista. Se le tue foto non sono abbastanza

    buone diceva Robert Capa perch non sei abbastanza vicino. In ventuno seguirono gli

    avvenimenti della seconda guerra mondiale, ma nessuno ricorda John Loengard, fotoreporter

    della rivista Life fotograf la strategia di un generale. Tutti dimostrarono invece che lespressione

    di un solo soldato era quanto di meglio esistesse per descrivere la guerra. Un punto di vista

    pericoloso, che infatti cost la vita ad alcuni di loro: nel 1954 Capa mise il piede su una mina in

    Indocina, Paul Schutzer mor nel deserto del Negev durante la Guerra dei sei giorni, nel 1967; Larry

    Burrows perse la vita in Laos, nel 1971, quando il suo elicottero fu attaccato. Di Life sono celebri

    anche i ritratti: Gandhi fotografato da Margaret Bourke-White vicino al suo arcolaio, Audrey

    Hepburn e Grace Kelly immortalate trepidanti nei camerini da Allan Grant, durante la notte degli

    Oscar del 1956, Steve Mc Queen ripreso con la moglie da John Dominis, fino al ministro nazista

    Goebbels ritratto da Eisenstaedt. Il tratto comune la capacit di sparire dietro al soggetto senza

    tuttavia rinunciare a uno sguardo personale. Molti fotografi di Life scrive ancora Loengard

    scattavano in terza persona anzich in prima, senza chiedere al soggetto di guardare la macchina,

    come se lidea di essere fotografati non fosse laspetto principale della fotografia. Dedicavano quasi

    tutte le energie al tentativo di eliminare ogni traccia della propria presenza, per concentrarsi invece

    sullespressione e sulla gestualit umane. Alcuni fotografi realizzarono veri e propri saggi

    fotografici: Leonard McCombe segu per un mese, nel 1948, la vita di una ragazza che stava

    iniziando la carriera di pubblicitaria; Bill Eppridge, nel 1965, trascorse un mese con due

    tossicodipendenti di New York; Eugene Smith document per cinque settimane la vita quotidiana di

    un medico di campagna. La grande innovazione della rivista fu di affiancare limmagine alla parola

    scritta o ascoltata: La parola scritta diviene rapidamente obsoleta commenta Loengard una

    notizia vecchia un ossimoro, mentre le fotografie vecchie continuano a richiamare la nostra

    attenzione. Il successo di Life dur fino al 1972, quando chiuse i battenti per lentrata della

    7

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    8/17

    televisione nella maggioranza delle case. Riapri dopo sei anni sotto una nuova veste di mensile ma

    anche tra il 2000 e il 2004 la pubblicazione subi un'interruzione, per poi riprendere l'attivit sotto

    forma di supplemento settimanale per oltre cento quotidiani distribuiti in tutti gli Stati Uniti. La

    rivista visse diverse fasi, ogni volta morendo e rivivendo sotto una forma differente, ma pur sempre

    fedele all'identit originaria. Ancora oggi, nonostante la supremazia e linvasione dilagante

    dellimmagine in movimento, la forza e lenergia dei suoi storici scatti sembrano non svanire dalle

    memorie collettive.

    I LABIRINTI PERCETTIVI DELLIMMAGINE

    Invertire il tradizionale rapporto tra i testi e immagini, facendo passare queste ultime da una

    funzione puramente illustrativa a una di primo piano: questa una delle chiavi del successo del

    fortunatissimo progetto guidato da Life. Tra i vari livelli di comunicazione possibili esistono pero

    differenze notevoli. La letteratura per esempio un atto che riguarda la sfera razionale perch nel

    processo entrano in gioco modelli di pensiero, conoscenze, opinioni: il messaggio viene recepito

    attraverso una sua cosciente rielaborazione sul piano mentale e questo permette di gestirlo in modo

    consapevole accettando o respingendo i contenuti di base alla proprie convinzioni. L'informazione

    che passa attraverso il testo parlato coinvolge tutta la sfera sensoriale, si basa sull'interazione tra due

    o piu' persone ed influenzata in modo significativo dal comportamento di chi parla, dalla

    gestualit, dal tono di voce. Se accompagnata da immagini, come accade nel cinema e in

    televisione, la forma, il contesto generale e il confezionamento contano pi del contenuto stesso. La

    comunicazione visiva agisce invece sul piano emotivo, l'immagine fissa, pi di quella in movimento

    accompagnata da audio, si stampa nella memoria visiva dell'osservatore, suscitando un'impressione

    immediata; basta un occhiata perch la scena rappresentata sia assimilata, lo spettatore disturbato

    pu distogliere lo sguardo , ma la visione tuttavia registrata. Perch il messaggio sia efficace innanzitutto necessario che sia stata operata una precisa selezione degli elementi raffigurati,

    un'immagine troppo piena e confusa disturba e non leggibile, al contrario pochi oggetti distribuiti

    in modo armonico nello spazio incorniciato cosi' da riempirlo interamente, facilitano l'osservazione.

    La lettura di un immagine un operazione in parte immediata e inconscia, l'impressione ricevuta

    produce nell'osservatore un'emozione e fa scattare una serie di meccanismi i pi immediati dei quali

    sono quelli della comparazione: la scena ne fa riaffiorare altre gi vissute, simili oppure legate da

    qualche associazione mentale pi o meno cosciente. Fra le facolt stimolate ha un posto importante

    l'immaginazione, il fruitore si interroga sui personaggi e le situazioni rappresentate, pu costruirci

    attorno una intera storia. All'impressione iniziale subentra una seconda fase pi immediata e

    8

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    9/17

    razionale e perch questo accada necessario naturalmente che ci si trovi davanti a una fotografia

    valida sul piano del contenuto e della forma. La lettura avviene partendo dall'angolo in basso a

    destra, la fascia inferiore; quella del primo piano una sorta di base d'appoggio, gli occhi si

    spostano da quest'area verso il soggetto principale, chiamato "centro di interesse", quello che

    maggiormente attrae lo sguardo attorno al quale ruota tutta la composizione, e si fermano sugli altri

    elementi fino a raggiungere lo sfondo per ritornare poi al punto di partenza. Lo sguardo viaggia

    all'interno dell'immagine, spostandosi con andamento circolare. Questo movimento in parte

    inconscio tanto pi lungo ed efficace quanto pi l'autore stato abile nel costruire la fotografia;

    alcune riprese di ambienti e paesaggi danno all'osservatore la sensazione di poter entrare

    fisicamente nel luogo mostrato , quasi a voler abitare quello spazio. Un altro aspetto rilevante

    riguarda le differenze di tonalit, gli occhi sono attratti dalle zone chiare, rappresentate da punti di

    luce, ma questi non devono trovarsi in aree dove avrebbero l'effetto di fermare lo sguardo,

    impedendogli di proseguire il suo viaggio. Se i primi piani sono costituiti da ombre e i banchi si

    trovano sullo sfondo l'immagine risulter pi equilibrata. Da queste considerazioni si deduce quindi

    quanti fattori (anche quelli apparentemente insignificanti) contribuiscono alla buona riuscita della

    comunicazione per immagini e quanto sia necessaria la loro presenza congiunta. Un buon occhio

    a volte non basta: la differenza tra una buona e una cattiva foto sosteneva Cartier- Bresson, si riduce

    spesso, in fin dei conti, ad una questione di millimetri.

    NEI PANNI DEL FOTOREPORTER

    Due anni fa, mentre trascorrevo lanno accademico nel Sud della Spagna come studente erasmus, ho

    avuto la possibilit di sostenere lesame di fotogiornalismo. Compito assegnato, oltre lacquisizione

    dei fondamentali teorici e tecnici di base, quello di vestire i panni del fotoreporter per un mese, e

    pubblicare una fotonotizia al giorno sul web. La fotografia documentale si differenzia da quella

    artistica per la specifica missione di informare, di raccontare la realt attraverso la bidimensionalit

    dellobiettivo, veicolando con la scelta di inquadrature e prospettive, fatti, eventi, avvenimenti che

    abbiano valore di notizia. Il primo impatto stato quello di verificare lesistenza, nellattivit

    fotodocumentale, di un margine di spazio e di scelta minore rispetto a quello pi ampio degli scatti

    artistici. Quando si fotografa per informare, differenti imperativi risuonano nel cerebro

    continuamente, ad ogni inquadratura, ad ogni scelta di soggetto. Chi o che cosa sto fotografando? E

    cronaca quella che ho davanti? C davvero un valore notiziabile? Non di rado mi capitato di fare

    i conti proprio con questultima remora avendo constatato quanto pu essere difficile pubblicare

    9

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    10/17

    una fotonotizia al giorno se non si ha molta possibilit di spostamento, e nessuna fonte disponibile

    tranne la strada. Ad evento scovato comunque, si sperimenta il momento pi denso (almeno

    personalmente) dellattivit di fotoreporter. Si consapevoli di stare documentando, e si scopre che

    in realt ogni movimento che si effettua per linquadratura e la luce ottimali, sono condizionati

    indirettamente dal proprio stile, dalla propria attitudine alla composizione degli elementi nel mirino,

    dalla valutazione del peso dellimmagine e del movimento migliore. Non ci si ritrova cosi

    imbrigliati come potrebbe pensare, chi come me, aveva sempre confezionato pose in assoluta

    libert. E cosi se devi fotografare il Murcia Basket che si tuffa nella fontana di plaza Circular a

    festeggiare il passaggio in serie A, ti sposti un po pi a destra perch in questo modo catturi meglio

    gli schizzi dacqua, poi un po in avanti per avere migliore luce e pi dettagli, e pensando che

    probabilmente qualcuno dei giocatori alzer di nuovo le braccia per esultareaspetti qualche

    istanteperch infatti proprio qualcuno a sinistra dellinquadratura lo far. Fatto. Click tirato. Ci si

    ritrova in questo modo dentro la notizia, tra la realt e levento immortalato dal mezzo meccanico,

    perch tutto viene filtrato attraverso il tuo stile. Ho verificato sulla pelle (oltre che nella teoria)

    questo tuttuno della soggettivit espressiva della foto documentale, apparentemente nascosta, con

    la rappresentazione della realt, anche quella che a scatto eseguito potrebbe sembrare ricercata in

    modo assoltamente distaccato, oggettivo; ho sfatato il preconcetto che avevo riguardo le foto

    documentali, che consideravo ingenuamente alla stregua di come Julius Chambers, un direttore dei

    giornali newyorkesi di inizio 900, considerava le notizie riferite nei giornali: piselli tanto al

    sacchetto, riferite senza pregiudizi, senza coloriture e senza stile; tutto uguale.. Niente di pi

    improbabile nelle fotonotizie. Un altro prezioso insegnamento, appreso stavolta contestualmente

    allo specifico momento dello scatto, la natura a volte molto pragmatica dellattivit di

    fotoreporter. In genere, quando si fortunati, si ha la possibilit di poter fotografare indisturbati,

    con tutto il tempo a disposizione per gli aggiustamenti del caso. Ma molto pi frequente,

    soprattutto per i professionisti, trovarsi invece in una folla dentro la quale cinque, dieci, o venti

    persone hanno una macchina fotografica in mano con le tue medesime intenzioni: documentare un

    avvenimento con le migliori pose possibili. In queste circostanze, accadute di rado soprattutto per

    non aver svolto lattivit per conto di una redazione, ho potuto constatare quanto il callo faccia la

    differenza. Solo lesperienza di chi compie in maniera professionistica il lavoro di fotoreporter

    riesce a darti, oltre a grandi foto, limpeto di omaggiare senza indugi e con non -chalance, una

    spinta, una piccola spallata, magari per togliere di mezzo qualcuno di troppo, e muoverti cosi

    verso la posizione che ritieni migliore per scattare. Alcune ottime pose ricordo di averle perse per

    questo, per i miei sensi di colpa, ma forse sarebbe pi onesto affermare per inesperienza e

    timidezza: se sei un fotoreporter di una testata e la tua foto pu fare la differenza proprio da li,

    10

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    11/17

    avendo osservato i professionisti, penso che si apprenda velocemente a glissare a troppi problemi di

    coscienza. Importante stato inoltre verificare empiricamente, in una fase successiva, la natura

    profondamente ambigua che pu esistere generalmente in una fotografia anche di tipo documentale,

    ovvero la possibilit della presenza di messaggi indiretti sottesi all immagine. Un particolare

    evento di quellanno spieger meglio questo assunto. Ricordo che nel 2006 a Murcia, si stavano per

    compiere dei lavori per la costruzione di una stazione metropolitana nel centro di Plaza Circular, la

    stessa nel quale avevo immortalato i festeggiamenti dei giocatori del Murcia Basket. Come in ogni

    progetto comunale, si aprirono le danze delle differenti politiche in merito, chi si schierava a favore

    del progetto per il progresso della citt, e chi invece si opponeva per salvare la piazza, che a lavori

    conclusi avrebbe cambiato per sempre i propri connotati. Il 26 maggio di quellanno pubblicai

    sul web un breve articolo dichiaratamente contrario al progetto, con la relativa foto della piazza,

    ripresa in controluce, dal suo angolo migliore ed in bianco e nero, il tutto con toni quasi romantici*.

    In quellimmagine tutto era pi di quello che effettivamente fosse la realt, tant che chi la vide mi

    disse che in fondo era un peccato distruggere la piazza per ospitare la metropolitana, che alla fine,

    aggiunsero addirittura, nemmeno serviva poi cosi tanto. Il mio intento comunque era proprio

    quello, dichiarare la mia idea nellarticolo e trasmetterla il pi possibile con quella particolare foto.

    Ma che cosa sarebbe successo, invece, se per qualsiasi motivo avessi scritto un articolo apolitico,

    privo di considerazioni di qualsiasi natura, utilizzando per la stessa identica immagine che

    valorizzava in quel modo la piazza? Probabilmente non sarebbe cambiato nulla, ma forse non

    cosi assurdo ipotizzare, anche se potrebbe risultare poco scientifico, almeno la possibilit di

    condizionamento dellopinione del lettore contrario al progetto senza la sua consapevolezza,

    spacciandomi per neutrale con la forza delle parole utilizzate per riferire la notizia, ma

    assolutamente di parte per il tipo di immagine pubblicata. E stata una presa di coscienza molto

    forte aver verificato la potenzialit di manipolazione subliminale che possono contenere le

    fotografie, anche quelle documentali e dalle caratteristiche apparentemente pi descrittive. Per

    questo motivo ritengo un elemento di estrema importanza, la costante e attenta valutazione da parte

    dei giornali, delle potenzialit semantiche dei materiali fotografici impiegati, che dovrebbero essere

    utilizzati in modo sempre molto cosciente e professionale, evitando di appiattire e conformare il

    canale iconico alla pericolosa superficialit dello stile televisivo, sia quando questa si produce nella

    carta stampata in modo funzionale, sia quando risulta casuale ed inconsapevole.

    11

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    12/17

    * la foto in questione, pubblicata nel sito segnalato a pag. 17, costituisce insieme a poche altre, un eccezione alla regola specifica

    della fotonotizia, non essendo autonoma nel contenere tutti gli elementi necessari a spiegare la notizia.

    SCHELETRI NELLARMADIO

    Ora alcuni clamorosi retroscena. Per primi quelli della famosa Flag raising on Iwo Jima" scattata

    nel 1945 da Joe Rosenthal. Qui sotto una delle primissime foto della Easy Company sotto il monte

    Suribachi. Di Joe ancora non c traccia. Lautore di questa posa anonimo.

    12

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    13/17

    Qui il primo issaggio, quello autentico potremmo aggiungere, avvenuto alle 10 circa del 23

    febbraio. Lautore della foto Lou Lowery.

    13

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    14/17

    Sotto, larrivo di Rosenthal. I tecnici tirano giu la vecchia bandiera per lasciare il campo al

    nuovo teatro di posa. Woil.

    14

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    15/17

    Ora invece, gli scheletri nellarmadio del Momento della morte di Robert Capa.

    La sua prima pubblicazione avvenuta sulla rivista francese "VU", il 23 settembre 1936.

    La rivista aveva pubblicato per sulla stessa pagina, un altro scatto di Capa molto simile al primo;

    due foto quindi con entrambe due miliziani che cadono tra laltro sullo stesso metro quadrato di

    terra, e tutte e due non raffiguranti i corpi completamente al suolo.

    Ad un attento confronto tra le immagini realizzate nello stesso contesto spazio-temporale, i denotati

    specifici non mutano, anche se si pu percepire ed apprezzare un connotato nuovo che scaturisce

    proprio dalla comparazione messa in atto. Si tratta dell'ulteriore significato veicolato dalla

    interconnessione delle due foto e che si produce solo, se, e fino a quando, le due foto sono percepite

    simultaneamente dall'osservatore. Analizzando le fotografie dei due miliziani si pu facilmente

    notare infatti che esse risultano perfettamente sovrapponibili.

    15

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    16/17

    Laltezza ed il tipo di stratificazione delle nuvole sono uguali; i profili montuosi che si stagliano

    sullinfinito sono uguali; sempre allorizzonte sulla destra delle foto, quelli che sembrano essere

    campi coltivati, sono uguali; linclinazione di caduta del terreno dei miliziani la stessa; lombra

    dei due miliziani ha la medesima angolatura; entrambi i soggetti sono isolati dal contesto in cui

    agiscono e si stagliano su uno sfondo neutro; un evidente controluce enfatizza la drammatica morte.

    Le due foto quindi, pur presentando il medesimo ambiente, ripreso nella stessa frazione di tempo,

    non possono essere state realizzate che a breve sequenza di distanza l'una dall'altra. A questo punto

    viene da domandarsi: se il punto di caduta il medesimo ed immediatamente successivo l'attimo

    di caduta per tutti e due miliziani, dove giace il corpo dell'uno o dell'altro? La constatazione della

    mancanza di un elemento tanto importante, suggerirebbe di giungere ad una sola conclusione: le

    foto sono state realizzate con l'apparecchio fotografico ben posizionato e con accorta regia. Sarebbequindi possibile sostenere che i due miliziani abbiano posato per Robert Capa, anche se poi uno di

    loro sarebbe rimasto veramente ucciso e, questo dato di fatto, pur non togliendo nulla al risultato

    formale delle foto, le classifica inconfutabilmente come una ricostruzione, privandole di quella

    pregnanza che fino ad oggi stata loro caparbiamente riconosciuta.

    16

  • 8/3/2019 2008 03 27 Valerio Massimo Rogante 0900009673 l'Obiettivo Dell'Obiettivo

    17/17

    BIBLIOGRAFIA

    Papuzzi A.,Professione Giornalista, Donzelli, 2003

    Sontag S., Sulla fotografia, Einaudi, 2004

    Fadigati N.,Il mestier di vedere. Introduzione al fotogiornalismo, Plus, 2006

    A.A.V.V.,Fotografia del XX secolo, Taschen, 2001

    Siti consultati:

    http://www.photographers.it/articoli/cd_capa/img/presentazione.pdf

    http://www.iwojima.com/raising/raisingb.htm

    Sito attivit fotoreporter:

    http://www.nosolonegro.blogspot.com

    17

    http://www.photographers.it/articoli/cd_capa/img/presentazione.pdfhttp://www.iwojima.com/raising/raisingb.htmhttp://www.nosolonegro.blogspot.com/http://www.photographers.it/articoli/cd_capa/img/presentazione.pdfhttp://www.iwojima.com/raising/raisingb.htmhttp://www.nosolonegro.blogspot.com/