2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

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La riflessione sul turismo a livello mondiale nasce da un nuovo modo di pensare l'ambiente, lo sviluppo economico, ma soprattutto da un nuovo concetto di progresso e da una nuova idea di futuro. Pur lasciando un margine a riflessioni e valutazioni personali, le linee guida del pensiero e dell'azione mondiale legano sempre più ogni singolo intervento locale alle conseguenze che esso ha a livello globale, così come ogni istanza sulle prospettive future del pianeta prevede azioni concrete e locali. E' arduo tracciare un percorso cronologicamente preciso delle numerose dichiarazioni di intenti e dei documenti che descrivono i principi sui quali può basarsi un turismo migliore. Sicuramente il terreno iniziò ad essere fertile trenta anni fa grazie ad una nuova consapevolezza sui temi ambientali, sullo stato del pianeta e sulla necessità di un nuovo concetto di “sviluppo sostenibile”. I soggetti che promossero questo cammino sono fra i più diversi e, spesso, non in relazione fra loro: organizzazioni internazionali, associazioni, gruppi ambientalisti, istituti nazionali, gruppi di opinione locali… Queste pagine nascono dall'esigenza di proseguire il lavoro di riflessione nell'ambito della nostra regione e trovare percorsi di condivisione e di realizzazione concreta. Gli interventi dei relatori partecipanti al seminario introduttivo del workshop “Open Space Technology®: la sostenibilità del turismo in Liguria” del 22 novembre 2006, sono la base di questa “mappa” della storia del Turismo Sostenibile, per coloro che vogliono tentare di orientarsi in questo percorso e proporre il proprio contributo in un' ottica di continuità. L'intento è quello di dare l'idea di uno “spirito dei tempi” che sta cambiando, cercando di non tediare nella lettura chi per lavoro ha competenze teoriche più approfondite o chi ogni giorno gestisce attività economiche apparentemente lontane da queste “teorie”.

L'industria del turismo è cresciuta negli ultimi venti anni tanto da diventare la più importante attività economica mondiale. L'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT/WTO) ne attesta il valore al 12% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mentre il 6% della popolazione mondiale opera nel settore turistico. Nonostante un breve periodo di rallentamento sul trend di crescita previsto, dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, lo sviluppo economico del turismo è in continuo aumento. Ciò che è cambiato è il modo di pensare lo stile di vita personale e questo ha dato maggior spazio alle riflessioni sulla sostenibilità.

Qui di seguito il percorso verso la definizione di Turismo in un’ottica di “sostenibilità” maturata parallelamente a quella di “sviluppo sostenibile”, attraverso un excursus dei principali documenti internazionali ed italiani che hanno

IL QUADRO INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO

Il panorama mondiale

Capitolo 2 - Turismo sostenibile: percorso e prospettive

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Sostenibile Turismo

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segnato le tappe dell'evoluzione di questa nuova concezione di turismo, non più visto solo come attività economica, ma che pone enfasi sull'equilibrio tra i 3 aspetti ambientali, sociali ed economici insieme.

l'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) crea un comitato ambientale e riunisce a Madrid nel esperti provenienti dall'industria turistica e dalle organizzazioni internazionali.

la Commissione Mondiale sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite, con il 'Rapporto Brundtland', definisce “ ” quello che soddisfa le necessità delle generazioni presenti senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare le loro proprie necessità.

l'OMT su questi indirizzi definisce il principio che il “ “ deve essere il principio guida per una gestione delle risorse tale che i bisogni economici, sociali ed estetici possano essere soddisfatti e contemporaneamente possano essere preservati l'integrità culturale, gli equilibri fondamentali della natura, la biodiversità e il sostegno al miglioramento della qualità della vita. Per la prima volta viene riconosciuto il concetto di un turismo sostenibile che deve reggere dal punto di vista economico e sociale senza depauperare l'ambiente e la cultura locale, che consideri quindi successo imprenditoriale ed economico, tutela dell'ambiente, conservazione e sviluppo, responsabilità nei confronti della società e dei valori culturali, quali aspetti tra loro interdipendenti.

Nel percorso in cui l'attenzione all'ambiente và a spronare il settore del turismo, citiamo alcuni passaggi fondamentali che hanno prodotto documenti tuttora di riferimento per chiunque, sia nel settore pubblico o in quello privato, e voglia dei riferimenti per l'indirizzo delle proprie azioni:

a il concetto di sostenibilità viene ribadito durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, il ' ' dal quale scaturisce 'Agenda 21', un programma per un'azione globale in tutte le aree dello sviluppo sostenibile, e che include anche il ruolo del turismo nella salvaguardia delle risorse naturali e ambientali.

nasce la ' ', prodotta dalla conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile, tenutasi a , nelle Canarie. Questa definisce le priorità, gli obiettivi ed i mezzi necessari a promuovere il turismo futuro. In appendice propone un Piano d'Azione del Turismo Sostenibile che stabilisce concrete linee di azione e raccomanda l'adozione di specifiche misure per promuovere l'integrazione del turismo nella strategia complessiva di sviluppo sostenibile.

l'OMT, il World Tourism and Travel Council (WTTC) ed il Consiglio della Terra applicano le direttive di Agenda 21 anche ai progetti sul turismo con il documento: 'Agenda 21 per l'industria del turismo: verso uno sviluppo sostenibile'. ' ' per una visione umanistica e sociale del turismo. Vengono definiti i vantaggi del

1978 1981

1987 sviluppo sostenibile

1988 turismo sostenibile

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Rio de Janeiro Vertice della Terra

Carta per un turismo sostenibile Lanzarote

Dichiarazione di Montreal

Le principali tappe verso il Turismo Sostenibile

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Turismo Sociale per il domani ed i criteri che lo identificano. nella Dichiarazione di Berlino, i ministri dell'ambiente convenuti alla Conferenza Internazionale sulla

Biodiversità e il Turismo, evidenziano la responsabilità a livello locale dello sviluppo durevole del turismo e la necessità di un controllo e di una gestione accorta dello stesso. Viene inoltre assunto che la conservazione della natura e della biodiversità costituisca la maggior risorsa per le attività turistiche e che debbano essere prese tutte le misure necessarie ad assicurare il rispetto dell'integrità degli ecosistemi e degli habitat, ispirate al principio di precauzione.

le Nazioni Unite proclamano il 'Anno Internazionale dell'Ecoturismo'. a Santiago del Cile, i membri dell'OMT (rappresentanti dell'industria turistica mondiale, delegati di Stati, di

territori, di imprese, di istituzioni e di organismi) adottano i principi del 'Codice Mondiale di Etica del Turismo'. al Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburgh, l'OMT dà corso ad un’iniziativa globale

riguardo alla riduzione della povertà attraverso il turismo, lanciando il concetto del "Turismo Sostenibile come strumento efficace per Eliminare la Povertà" e avviando il processo per la messa in atto di un programma ad hoc. Questa iniziativa crea un collegamento tra il Turismo Sostenibile, che l'OMT persegue da molto tempo, e la leadership delle Nazioni Unite sulla Riduzione della Povertà che è stata al centro del summit di Johannesburg e degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

l'OMT presenta una visione d'insieme del concetto di “ ” riferito all'ottenimento del giusto equilibrio tra obiettivi sociali, economici e ambientali: “Linee-guida e prassi di gestione per lo sviluppo sostenibile del turismo sono applicabili a tutte le forme di turismo in tutti i tipi di destinazioni, compreso il turismo di massa e i vari segmenti del turismo di nicchia”. I principi della sostenibilità riguardano gli aspetti ambientali, economici e socioculturali dello sviluppo del turismo e un idoneo equilibrio deve essere instaurato tra queste tre dimensioni per garantire la sostenibilità nel lungo termine. Di conseguenza, il turismo sostenibile deve: 1) Utilizzare al meglio le risorse ambientali che rappresentano un elemento chiave dello sviluppo del turismo, preservando i processi ecologici essenziali e facilitando il mantenimento delle risorse naturali e della biodiversità. 2) Rispettare l'autenticità socioculturale delle comunità ospitanti, conservare il loro patrimonio architettonico, di vita e di cultura e favorire la comprensione e la tolleranza interculturale. 3) Assicurare operazioni economiche proficue di lungo periodo, offrendo benefici socioeconomici equamente distribuiti tra tutti gli interlocutori sociali, tra cui occupazione stabile, possibilità di conseguire un reddito e servizi sociali per le comunità ospitanti, nonché contribuendo alla riduzione della povertà. Lo sviluppo sostenibile del turismo richiede la partecipazione informata di tutti gli interlocutori sociali interessati, nonché una leadership politica forte, al fine di assicurare una partecipazione di vaste proporzioni e la formazione del consenso. Rendere il turismo sostenibile una realtà è un processo costante che richiede il monitoraggio continuo degli effetti, adottando all'occorrenza le misure preventive e/o correttive necessarie. Il turismo sostenibile deve altresì mantenere un alto livello di soddisfazione del turista, garantendogli un'esperienza significativa e rendendolo consapevole dei problemi della sostenibilità”.

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2005 l'OMT e l'UNEP stabiliscono 12 obiettivi per un turismo sostenibile :

1) VITALITÀ ECONOMICA: assicurare la vitalità e la competitività delle destinazioni e delle imprese turistiche in modo che possano continuare a prosperare e a produrre benefici nel lungo termine. 2) PROSPERITÀ LOCALE: massimizzare il contributo del turismo alla prosperità della destinazione ospitante, compresa la quota della spesa dei turisti sia trattenuta localmente. 3) QUALITÀ DEL LAVORO: rafforzare il numero e la qualità dei posti di lavoro creati localmente e sostenuti dal turismo, compreso il livello delle paghe, condizioni di servizio e la disponibilità verso tutti senza discriminazione di genere, razza, disabilità o altro. 4) EQUITÀ SOCIALE: ricercare un'ampia distribuzione dei benefici economici e sociali dal turismo in tutta la comunità ospite, comprese le opportunità di miglioramento, reddito e servizi disponibili per i poveri. 5) SODDISFAZIONE DEI VISITATORI: offrire una sicura, soddisfacente ed appagante esperienza per i visitatori, disponibile a tutti senza discriminazione di genere, razza, disabilità o altro. 6) CONTROLLO LOCALE: coinvolgere e dare potere alle comunità locali in materia di pianificazione e di decisione politica sulla gestione e sul futuro sviluppo della loro area, nella consultazione con altri stakeholder. 7) BENESSERE DELLA COMUNITÀ: mantenere e rafforzare la qualità della vita nelle comunità locali, comprese le strutture sociali e l'accesso alle risorse, ai servizi e ai sistemi di sostegno alla vita, evitando ogni forma di degrado o di sfruttamento sociale. 8) RICCHEZZA CULTURALE: rispettare e includere tutto il patrimonio storico, l'autentica cultura, le tradizioni e la diversità delle comunità ospitanti. 9) INTEGRITÀ FISICA: mantenere e rinforzare la qualità dei paesaggi, urbani e rurali, ed evitare il degrado fisico e visuale dell’ambiente. 10) DIVERSITÀ BIOLOGICA: sostenere la conservazione delle aree naturali, degli habitat e della vita selvaggia e minimizzarne i danni sofferti. 11) EFFICIENZA DELLE RISORSE: minimizzare l'uso delle risorse scarse e non rinnovabili nello sviluppo e nella gestione dei servizi e degli impianti turistici. 12) PUREZZA AMBIENTALE: minimizzare l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del terreno e la produzione di rifiuti da parte delle imprese turistiche e dei visitatori. A queste linee guida, già adottate da numerosi paesi come componenti della relativa legislazione sul turismo, è utile aggiungere una definizione di massima di “ecoturismo”, che all'interno del turismo sostenibile rappresenta un segmento di mercato che non è da sovrapporre e confondere: “Viaggiare in maniera responsabile nell'ambiente e visitare aree naturali relativamente indisturbate al fine di godere, studiare ed apprezzare la natura ed ogni caratteristica culturale ad essa associata, in modo da promuoverne la tutela, da minimizzare l'impatto sull'ambiente e da fornire sostanziali benefici socioeconomici alle popolazioni locali.” (

('Making Tourism More Sustainable, A guide for policy makers')

Galli-Notarianni, 'La sfida dell'ecoturismo', I.G.De Agostini 2002)

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Sostenibile Turismo

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Occorre segnalare che da tempo lavorano nell'ambito del turismo sostenibile anche agenzie di viaggio e tour operator e che molte Organizzazioni Non Governative (ONG) stanno rivolgendosi al turismo per la sostenibilità economica dei Paesi in Via di Sviluppo.

Nella Costituzione della Comunità europea si riconosce per la prima volta al turismo la stessa visibilità prevista per le altre competenze europee, specificando in due articoli il ruolo dell'Unione: il primo si riferisce alla competenza dell'UE a condurre azioni di sostegno, di coordinamento e di complemento rispetto a quelle degli Stati membri; il secondo al suo ruolo di integrazione delle azioni degli Stati membri nel settore del turismo, in particolare promuovendo la competitività delle imprese turistiche. Tale compito si attua attraverso due assi: da una parte, incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese, dall’altra, favorire la cooperazione tra gli Stati membri, segnatamente attraverso lo scambio delle buone pratiche. Il turismo è tematica orizzontale che trova spazio in politiche e programmi che spaziano dai fondi strutturali all'educazione e formazione, dall'ambiente ed i trasporti alla ricerca. Si tratta infatti di attività e finanziamenti che hanno significativi impatti sulle attività connesse al turismo. Questo approccio di carattere orizzontale necessita di un elevato livello di coordinamento tra gli Stati membri che renda compatibili i tre elementi prioritari di una politica europea del turismo: migliorare la qualità dei servizi turistici, diversificare le attività ed i prodotti ed integrare il concetto di sviluppo sostenibile . La Commissione agisce in questo senso, ponendo al centro della propria strategia, in materia di turismo, tre poli di interesse: sviluppare le imprese e aiutare la loro competitività, proteggere e soddisfare le necessità del turista- consumatore, tutelare il patrimonio naturale e culturale. Nulla di tutto ciò può essere realizzato se manca un vero, solido partenariato fra istituzioni pubbliche, imprese private, società civile dei luoghi di destinazione. Dalla metà degli anni '90, lo sviluppo sostenibile del turismo diventa una priorità per le istituzioni comunitarie. Infatti, già nel quinto Programma Ambiente (1993-1997) della Comunità Europea si legge: “La futura espansione del turismo dovrà necessariamente inserirsi nell'ottica della sostenibilità”. Si ribadisce che il turismo è un settore trasversale e come regola generale, che la politica turistica europea dovrebbe essere complementare alle politiche attuate dagli stati membri.

Nel 1999 alcuni Enti Parco in Europa, riconoscendo la loro peculiarità rispetto ai “territori politici” sui quali insistono, sottoscrivono una “Carta Europea del Turismo durevole nelle Aree Protette” dove si manifesta la volontà delle istituzioni che gestiscono le aree protette e dei professionisti del turismo, di favorire un turismo conforme ai principi dello sviluppo sostenibile. Oltre ai principi di base comuni a quelli internazionali, viene prevista una valutazione dei piani d'intervento ed un protocollo di valutazione, offrendo così uno strumento per misurare l'efficacia delle azioni intraprese e ponendo le basi per un confronto, nel mantenimento delle diversità territoriali.

Il panorama europeo

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Sostenibile Turismo

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Nella UE, nella sua accezione più ristretta, il turismo crea oltre il 4% del PIL. Se si considerano i legami con gli altri settori, il contributo del turismo al PIL è stimato all'11% con oltre 24 milioni di occupati (12% della forza lavoro totale). Sebbene alcune grandi compagnie internazionali abbiano un ruolo importante nel settore, esso rimane principalmente dominato dalle PMI. Nella comunicazione “Un approccio di cooperazione per il futuro del turismo europeo” del novembre 2001 la Commissione propone la “promozione di uno sviluppo sostenibile delle attività turistiche in Europa attraverso la definizione e l'attuazione di un'Agenda 21” ricevendo un forte sostegno da parte del Parlamento Europeo, del Consiglio, del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni. Nel 2004, infatti, si costituisce in seno alla Commissione Europea, con il compito di formulare una proposta per l'Agenda 21 europea sul turismo, il Tourism Sustainability Group (TSG), composto dagli operatori del settore: membri dei vari governi, autorità regionali e locali, rappresentanti dell'industria turistica, organizzazioni ambientali e sindacati, rappresentanti della ricerca e dell'educazione esperti nel turismo sostenibile. Sulla base delle prossime conclusioni del gruppo, si attende una conferenza europea in materia, ed entro il 2007 la Commissione dovrebbe presentare una proposta relativa adun'Agenda 21, basata sulle opinioni formulate dal gruppo. Il percorso di Agenda 21 dà così vita a veri e propri piani di azione strategica, come nel caso del Comune di Calvià. Dal processo di interventi per il superamento della situazione di declino e di sovrasfruttamento delle risorse che il turismo di massa ha causato nelle isole Baleari, nasce infatti la ‘Carta di Calvià’. Le misure proposte per la protezione delle risorse sul territorio e per il rispetto delle tradizioni diventano riferimento per molti documenti successivi e per le azioni di vari enti locali.

Alla Conferenza dei Ministri del Turismo degli stati membri dell'UE, tenutasi a Vienna il 21 marzo 2006 le conclusioni evidenziano il ruolo fondamentale del turismo all'interno dell'economia dell'UE ed il bisogno di incrementarne la competitività evidenziando le seguenti esigenze:

la promozione della straordinaria varietà che l'Europa ha come patrimonio in natura e cultura; la protezione ambientale; di rendere operative le Agende 21 locali sul turismo e la partecipazione alle azioni da parte delle comunità locali; lo sviluppo di una solida collaborazione tra l'UE e gli stati membri, tra pubblico e privato in virtù del principio della

sussidiarietà.

L'Europa deve assumere un duplice impegno per ciò che riguarda il turismo entro i suoi confini per quello rivolto al resto del mondo. Deve cioè garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale del turismo sia in Europa che all'estero come contributo allo sviluppo sostenibile globale e per offrire vitalità, crescita continua, competitività e successo commerciale a questo settore importantissimo dal punto di vista economico. Le sfide per un turismo europeo sostenibile sono legate sia ai modelli di consumo, in particolare la distribuzione stagionale del turismo e i viaggi a fini turistici, sia ai suoi modelli di produzione, ossia la catena dell'offerta e le destinazioni turistiche. Un atteggiamento sostenibile del turista e una buona governance pubblica e privata sono fattori chiave per modificare i modelli di turismo non sostenibili.

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Sostenibile Turismo

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Per “ ”, ha definito la rivista ambientale del Consiglio d'Europa, “s'intende ogni forma di attività turistica che rispetta e preserva a lungo termine le risorse naturali, culturali e sociali e che contribuisce in modo positivo ed equo allo sviluppo economico e al benessere degli individui che vivono e lavorano in questi spazi”. Ecco allora che il turismo sostenibile non solo si preoccupa di non distruggere le risorse dei luoghi che va a toccare, ma si fa carico di portare un contributo attivo alla loro salvaguardia. Compatibilmente con il fatto che l'industria turistica oltre ad esperienze vende sogni sta avanzando tra gli studiosi una definizione di seconda generazione del turismo sostenibile. Per evitare che un'economia turistica, per così dire monoculturale, stravolga i valori e gli equilibri locali, troncando il passaggio dell'eredità culturale dai nonni ai nipoti, il concetto di sostenibilità deve evolversi ulteriormente. Per esempio, aprendosi a strategie di mantenimento o di recupero della solidarietà tra le diverse generazioni all'interno delle comunità ospitanti. Rimane logica e inoppugnabile, la linea guida europea: 'tutto il turismo, un giorno, dovrà essere (o diventare) sostenibile.'

L'Europa conta il maggior numero di associazioni per la sostenibilità turistica riconosciute dall'OMT. Fra queste VISIT (Voluntary Initiatives for Sustainability in Tourism) riunisce le associazioni non governative di Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Groenlandia, Islanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Svezia, Svizzera, che promuovono un loro 'marchio' per la sostenibilità turistica. In Europa, 1.700 sono le strutture turistico-ricettive che hanno ottenuto questi marchi: dai piccoli agriturismi a grandi alberghi, compresi ristoranti, campeggi, impianti per il tempo libro e parchi vacanza. Tra gli obiettivi del VISIT la definizione di criteri uniformi per la validazione dei 'marchi' per il settore turistico (circa 40 in Europa) e la promozione ed il coordinamento delle iniziative che si muovono ancora in maniera spontanea nel settore del turismo ecosostenibile.

turismo sostenibile

(Duccio Canestrini)

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LA SITUAZIONE ITALIANA E REGIONALE

In Italia, la Legge Quadro sul Turismo (L. 135/2001) definisce i principi fondamentali e gli strumenti della politica del turismo. L'art. 1 della legge richiama, tra i principi, la “tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, dei beni culturali e delle tradizioni locali anche ai fini di uno sviluppo turistico sostenibile”. L'art. 5 ne promuove i principi di fondo attraverso la previsione di misure di sostegno per la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorità pergli adeguamenti rispetto a:

normativa di sicurezza; classificazione e standardizzazione dei servizi turistici; sviluppo di marchi di qualità; certificazione ecologica; certificazione di sistemi di qualità; tutela dell'immagine del prodotto turistico locale.

Questa legge, inoltre, istituisce la Conferenza Nazionale del Turismo allo scopo di “esprimere gli orientamenti per la definizione e gli aggiornamenti del documento contenente le linee guida; di verificare l'attuazione delle linee guida, con particolare riferimento alle politiche turistiche e a quelle intersettoriali riferite al turismo; di favorire il confronto tra le istituzioni e le rappresentanze del settore”. Nel 1993 viene approvato il “Piano Nazionale per lo sviluppo sostenibile in attuazione dell'Agenda 21”, ma solo nel 1998, con l'approvazione del “Nuovo programma per la Protezione dell'Ambiente”, l' Agenda 21 riceve impulso. La Conferenza Internazionale sul Turismo Sostenibile, dedicata alle tematiche dello sviluppo turistico sostenibile, (Rimini 28-30 giugno 2001)raccoglie e porta a confronto le molteplici esperienze di gestione ambientale realizzate in località turistiche per arrivare alla definizione dei modelli e delle strategie più innovative, rivolgendo particolare attenzione al bacino mediterraneo ed alle aree ad alta densità turistica. In questa occasione infatti, si considerano le destinazioni del turismo di massa e si affrontano le priorità su cui indirizzare e promuovere gli sforzi e gli impegni nei anni successivi. Curata dalla Provincia di Rimini, dalla Regione Emilia Romagna ed in collaborazione con i ministeri dell'Ambiente e dell'Industria - Direzione del Turismo, la conferenza ha inteso potenziare il dialogo tra le amministrazioni, gli operatori di settore e gli esperti in materia, sul complesso rapporto tra ambiente e industria dell'ospitalità, avviando una riflessione sulla domanda di qualità ambientale rispetto alle strutture ed ai servizi turistici con lo scopo di definire azioni politiche e strategiche volte all'incentivazione di comportamenti maggiormente responsabili da parte dei turisti, nonché sviluppare un'azione virtuosa tra domanda e offerta (progetti educativi, attivazione di premi ed incentivi economici, ecolabel). Gli esiti della conferenza sono confluiti nella ‘Carta di Rimini’, uno dei principali documenti di riferimento nazionale per un turismo sostenibile.

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Il panorama italiano

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A fianco del settore pubblico, che ha il compito di stabilire le politiche e gli obiettivi dello sviluppo, nonché individuare strumenti finalizzati, anche il mondo del no-profit, delle associazioni e dei privati vede in Italia un notevole sviluppo. Nel 1997 a Verona, undici associazioni, impegnate nel settore se pur in forme diverse, hanno sottoscritto la ‘Carta d'identità per i viaggi sostenibili’, dando vita all'Associazione Italiana Turismo Sostenibile (AITR). L'obiettivo è quello di “promuovere un modo di fare turismo che sia equo nella distribuzione dei proventi, rispettoso delle comunità locali e a basso impatto ambientale.” Attualmente le associazioni no profit che aderiscono ad AITR sono 40. Sebbene il loro interesse sia volto principalmente all'approfondimento del turismo out-going, nell'ultimo Forum nazionale a Penne (Pescara, 27-28 settembre 2006), l'intento è quello di far emergere le iniziative italiane di turismo comunitario, di reti formali e informali, del turismo associativo e cooperativo impegnato nel tenere insieme lo sviluppo sostenibile del territorio e l'incontro con un turista preparato e attento agli impatti derivanti dalla sua presenza. È importante segnalare le organizzazioni partecipanti: AGCI Pesca, ANCST, ARCI Turismo, Associazione alberghi Diffusi, Associazione Borghi autentici d'Italia, Associazione Città Slow, Associazione Le Mat, Bureau International du Turisme Social, Club Alpino Italiano, Centro turistico Giovanile, CTS Ambiente, FAI, Federcultura turismo sport, Legacoop turismo, Legambiente, Slow food, UNPLI, WWF. In questa occasione, AITR presenta un nuovo manifesto rivolto al turismo italiano da portare alla III Conferenza nazionale sul Turismo promossa dal Governo italiano a Montesilvano (30 settembre - 1 ottobre). Le linee guida del Manifesto evidenziano la necessità di coinvolgere nella definizione delle politiche del turismo sia gli enti pubblici competenti che le rappresentanze dell'industria, le associazioni e le organizzazioni che da anni operano per la qualificazione del turismo in Italia, valorizzandone la bellezza, i saperi e la cultura, sottolineano inoltre la necessità di favorire i processi di aggregazione locale su territori omogenei, in particolare nel sud del Paese e nelle aree a rischio spopolamento. Un occhio di riguardo viene posto anche per la scuola come promotrice della tutela e della valorizzazione dell'ambiente. Durante la 'III Conferenza Italiana per il Turismo' di Montesilvano, a fianco delle osservazioni per interpretare al meglio la qualità dell'offerta turistica italiana, emergono linee guida sulla qualità aziendale, ma anche su quella territoriale/ambientale, collegata al risparmio energetico, alla valorizzazione delle identità locali, all'impegno nella riduzione dei rifiuti, ed infine alla qualità percepita ed emozionale, in relazione al valore delle esperienze generate.

Le Regioni assumono competenza in materia di turismo con la Legge 217 del 17 maggio 1983, nella quale il governo demanda a questi enti le materie di sviluppo, programmazione e promozione turistica. Nell'ambito della Conferenza del Turismo Italiano (Genova nel 2004), il documento finale elaborato dal tavolo di lavoro “Una nuova domanda legata al turismo sostenibile”, individua come esigenza prioritaria delle Regioni - la Liguria è capofila del Coordinamento nazionale per il turismo - la sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche per l'armonizzazione di programmi attuativi finalizzati alla diffusione dei parametri del turismo sostenibile e al loro

Il panorama regionale

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Sostenibile Turismo

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rispetto, delle imprese turistiche con l'adozione di sistemi di certificazione ambientale e delle stesse Regioni con l’istituzione di un tavolo permanente per il turismo sostenibile nell'ambito del Coordinamento. Inoltre prevede la promozione di criteri di premialità per le imprese certificate o che intendono farlo, ma anche per gli enti locali che perseguono gli stessi scopi adottando, per esempio, il concetto di “capacità di carico” nella pianificazione e programmazione del territorio. Con i fondi statali, stanziati dalla legge 135/2001 “Riforma della legislazione nazionale del turismo”, a partire dal 2004 Regione Liguria co-finanzia numerosi progetti interregionali nella maggior parte dei quali sono inseriti, fra le azioni di promozione, interventi di sensibilizzazione alla cultura del mare e al rispetto dell'ambiente e delle sue risorse. In Liguria, nell'ottica della valorizzazione del prodotto turistico in una logica di sistema integrato, emergono inequivocabilmente la necessità di sviluppare la cultura della qualità e della sostenibilità ambientale. Non è possibile oggi parlare di politiche turistiche senza mettere questi due aspetti in primo piano. Inoltre la qualità e la sostenibilità ambientale devono essere trattati in modo il più possibile congiunto e abbinato. Il 4 ottobre 2006 viene approvata la Legge Regionale n. 28 ‘Organizzazione turistica regionale’ che sostituisce la precedente n.14/04 e che, oltre a ridefinire i ruoli e le competenze degli enti pubblici, delinea un quadro di riferimento profondamente innovato che ruota intorno ai Sistemi Turistici Locali, e vede la partecipazione degli operatori privati quali soggetti aggregatori e capaci di costruire la rete dell'offerta, di fare sistema; un nuovo ruolo, quindi, per gli operatori privati non più solo fornitori di servizi ma quali soggetti attivi nella definizione delle strategie turistiche territoriali. La formazione degli STL non è imposta dall'alto in modo gerarchico ma avviene dal basso sulla base della effettiva condivisione di un progetto da parte dei proponenti. Questi dovranno presentare un piano di sviluppo turistico che precisi le strategie turistiche individuate per il territorio di riferimento, con i relativi tempi di realizzazione e che evidenzi il tessuto imprenditoriale, i valori ambientali e paesaggistici, la storia della comunità locale, le emergenze culturali ed artistiche, l'enogastronomia, i modelli sociali di vita e le tradizioni della popolazione residente e le attività economiche tipiche e tradizionali. Il Sistema Turistico Locale deve puntare alla sinergia tra i diversi tipi di offerta e di servizi turistici presenti nel territorio al fine di migliorare, valorizzare e promuovere l'ambiente complessivo e le produzioni turistiche. La Regione, nel riconoscere gli STL, ha il compito di guidare questo processo in modo non invasivo ma sostenendo la loro formazione e i progetti presentati, che naturalmente dovranno essere compatibili con la programmazione regionale. Dall'altro lato il Testo Unico sull'offerta ricettiva e balneare (la nuova normativa in avanzata fase di predisposizione), creerà la cornice all'interno della quale delineare, attraverso i regolamenti di attuazione, il quadro delle strategie di riqualificazione di questo importante comparto dell'offerta.

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ATTIVITÀ E MARCHI PROMOSSI DAI PARCHI LIGURI

L’Alta Via dei Monti liguri: infrastruttura ambientale tra Alpi e Appennino Una via di collegamento percorribile tutto l’anno che apre la strada tra l’entroterra ed il mare, tra Appennini e Alpi. Una grande strada verde dove crinali soleggiati si alternano a boschi ombrosi e, talvolta, nebbie orografiche creano atmosfere e forme surreali; un percorso unico, da cui è possibile

ammirare, allo stesso tempo, la Corsica e le vette innevate delle Alpi Cozie e Pennine, dove creste ventose lasciano il posto a tranquilli pendii dai sottoboschi ricchi di profumi e colori. L’itinerario ideale per chi, rifuggendo il turismo di massa, voglia conoscere l'entroterra della Liguria: regione che comprende nel suo piccolo territorio ambienti molto diversi, con situazioni naturali di altre latitudini e testimonianze storiche di diverse epoche. Il percorso collega le estremità della riviera ligure, interessando prevalentemente il crinale montuoso che si distende da Est ad Ovest. L’Alta Via dei Monti Liguri rappresenta un “ponte naturale” che mette in connessione due macro-sistemi: Appennini e Alpi; una grande “strada verde” che collega il Mediterraneo all’Europa centrale, la rete ecologica nazionale a quella europea. Le sue caratteristiche intrinseche, la posizione geografica ed un progetto regionale di rilancio dell’intera rete di fruizione turistico-escursionistica della Liguria, con le previsioni del sistema di ecomusei e di rete ecologica regionale, ne fanno di fatto un “corridoio di connessione” per eccellenza, che può contribuire alla valorizzazione turistica delle aree interne degli Appennini settentrionali e delle Alpi meridionali e alla riduzione della frammentazione degli ambienti naturali. Il progetto di iniziativa regionale tiene conto soprattutto di queste peculiarità e mira a promuovere azioni volte allo sviluppo sociale ed economico delle aree interne mediante la valorizzazione delle potenzialità del territorio e favorendo una struttura unitaria alle diverse azioni locali. I prodotti "di punta" del progetto sono il portale internet, la rete dei Centri Servizi Territoriali (CST) e i nodi tematici del percorso (ecomusei e simili). La lista non è comunque chiusa ma, in coerenza con la filosofia gestionale che il progetto ha voluto darsi, aperta, attraverso l'Associazione Alta Via, al contributo di tutti i soggetti coinvolti.

Maurizio Robello Per informazioni:

- Servizio Parchi e Aree Protette di Regione Liguria www.altaviadeimontiliguri.it

Le azioni promosse dal Servizio Parchi e Aree Protette di Regione Liguria

Sostenibile Turismo

Capitolo 3 – Lo stato dell’arte delle buone pratiche sul turismo sostenibile in Liguria

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Sostenibile Turismo

Le azioni di promozione del turismo sostenibile delle Aree Protette della Liguria

Parco Naturale Regionale dell’Antola

Il Sistema regionale delle aree protette della Liguria è attualmente costituito da 1 parco nazionale (Cinque Terre), 8 parchi naturali regionali, di cui 5 gestiti da Enti Parco (Antola, Aveto, Beigua,

Montemarcello-Magra, Portofino) e 3 dai singoli Comuni interessati (Bric Tana, Piana Crixia, Portovenere), 3 riserve naturali regionali (Bergeggi, Gallinara, Rio Torsero), un giardino botanico regionale (Hanbury) e un giardino botanico provinciale (Pratorondanino, Provincia di Genova). Il Sistema è integrato da due aree marine protette statali (Cinque Terre e Portofino), due previste (Bergeggi, in corso di istituzione, e Gallinara), e dalle estensioni a mare di due aree protette regionali (Giardini Botanici Hanbury e Portovenere). L’Alta Via dei Monti Liguri rappresenta inoltre l’asse portante del sistema di infrastrutturazione ambientale e di fruizione escursionistica della Regione. E’ recente l’istituzione del Sistema di aree protette provinciali Savonesi.

Prof. Dario Franchello

Nel corso del 2005 l’Ente Parco dell’Antola e la Fondazione ENI Enrico Mattei hanno intrapreso un percorso di conoscenza sulla domanda turistica nel territorio dell’Area Protetta attraverso un’indagine condotta in collaborazione con l’Osservatorio sul Turismo Sostenibile. La ricerca nata dall’impegno della Fondazione Eni Enrico Mattei e della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di

Genova, oltre ad aver individuato il profilo del visitatore tipo, si è posta anche l’obiettivo di fornire indicazioni utili per mettere a punto strategie di promozione e comunicazione rispondenti alle esigenze di coloro che fruiscono dell’area protetta e di diffondere la cultura del turismo sostenibile attraverso servizi orientati alla crescente domanda di “ecoturismo”. Le indagini svolte sono state presentate nel corso del seminario: “Parchi ed entroterra: risorse da valorizzare - Turismo alle pendici dell’Antola”, tenutosi mercoledì 17 maggio 2006 presso la sede del Parco dell’Antola a Torriglia. Il seminario, con la presentazione di buone pratiche realizzate in contesti territoriali simili, in particolare nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e nel Parco Regionale delle Alpi Marittime, ha riaffermato il ruolo delle aree protette come luoghi ideali dove sperimentare pratiche di turismo sostenibile, dove tutela e fruizione del territorio rappresentano un obiettivo primario di gestione. In tale ottica le politiche di sviluppo del Parco Naturale Regionale dell’Antola mirano al rafforzamento dei sistemi locali legati ad un turismo sostenibile, con azioni volte a favorire una qualificazione e certificazione delle strutture ricettive ed al potenziamento dei sistemi di mobilità e dei servizi locali connessi alla salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali.

Dott. Antonio Federici - Per informazioni:

Coordinatore Regionale delle Aree Protette della Liguria

Direttore del Parco Via N. S. della Provvidenza 3, 1Torriglia (GE) tel. 010 944175 e-mail: [email protected]

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Parco Naturale Regionale dell’Aveto

Da diverso tempo il Parco dell’Aveto ha avviato numerosi interventi volti a migliorare la fruibilità del territorio, sia per i turisti, sia per i residenti:

Gli interventi di riqualificazione del Rifugio “Monte Aiona” a Pratomollo hanno reso autonomo l’edificio sotto il profilo energetico con l’utilizzo di fonti rinnovabili (energia solare) e il contenimento

degli sprechi (opere di coibentazione). Grazie al sostegno diretto del Parco si è realizzata la nuova strada di accesso alla vecchia Malga Zanoni, abbandonata da anni e che, grazie anche all’intesa raggiunta con il Consorzio locale, potrà riprendere l’attività zootecnica affiancata a quella di rifugio, secondo l’esperienza già avviata per la Malga Perlezzi. Aspetto non secondario dell’intervento, nello spirito di favorire l’economia del territorio, i lavori affidati dal Consorzio di Zanoni sono stati realizzati da un’impresa locale. Il capitolo relativo alle Foreste Demaniali Regionali, complessivamente 1000 ha di patrimonio boschivo pubblico da mantenere e valorizzare, affidate al Parco, è particolarmente ricco: un’azione pilota finanziata dalla Regione è già stata conclusa per quanto riguarda i primi interventi di miglioramento alla foresta del Penna e delle Lame: l’obiettivo è di favorire la faggeta d’alto fusto, a discapito delle conifere di impianto artificiale. Il legname ricavato – in gran parte di scarso interesse – viene riutilizzato “ecologicamente”, trasformato in fonte energetica per riscaldamento o restituito al bosco, previa sminuzzatura, per arricchirne il suolo.

Nel frattempo il Parco ha acquistato alcuni macchinari agricoli (una scortecciatrice e una segheria mobile) per consentire la lavorazione del legname in opera direttamente nel bosco, aumentando ulteriormente la possibilità di autofinanziare i lavori in foresta.

Per quanto riguarda il “ricco” patrimonio immobiliare delle Foreste, sono state affidate, in gran parte a professionisti locali, le progettazioni per la ristrutturazione delle diverse Casermette. Anche in questo caso un cospicuo finanziamento pubblico, che il Parco ha saputo recuperare, permetterà di riavviare punti di appoggio e di ristoro per l’escursionismo e il turismo d’ambiente, vero motore della nostra economia.

A fianco di questi interventi si sono avviate le procedure per la Certificazione Forestale (FSC) dei boschi nel Parco, un “marchio” riconosciuto a livello mondiale, il cui conseguimento darà un notevole valore aggiunto al patrimonio in gestione. Il Parco, grazie ad un progetto europeo denominato “Robinwood”, sta elaborando un modello di gestione forestale sostenibile e avvierà processi locali di filiera, mentre grazie ai finanziamenti di un altro progetto europeo, denominato “Mediterritage”, si potranno finanziare alcuni progetti pilota per realizzare impianti di riscaldamento e teleriscaldamento a biomasse vegetali.

Nella frazione di Ventarola (Rezzoaglio) si sono quasi conclusi i lavori di restauro di un edificio antico, in pietra, risalente almeno al XVII secolo. L’Università di Genova ha effettuato studi archeologici al suo interno, indirizzati a studiare alcuni aspetti d’uso dell’edificio, un’abitazione tradizionale con stalle al pian terreno, ricavando molto materiale utile anche a un’esposizione locale. Si tratta di un tentativo di avvio del risanamento edilizio dell’intero borgo, a partire da una proprietà pubblica (che verrà destinata a “casa vacanze” e punto di appoggio per

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escursionisti e ippoturisti in transito), che segue metodiche di recupero molto rigorose per non snaturare l’organismo (e il valore) edilizio dell’intero borgo.

Il nuovo rifugio “Antonio Devoto” del Passo del Bocco (capacità: 45 posti letto), unico “presidio” del valico in un’area molto frequentata, svolge il ruolo di posto tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri e di foresteria del Parco per attività residenziali di Educazione Ambientale e di avvicinamento alla natura e alla montagna. A breve il Rifugio, classificato come Centro Servizi Territoriali dell’Alta Via dei Monti Liguri, verrà dotato di un pullmino 9 posti a trazione integrale per servizi a chiamata e accompagnamento visite guidate nei dintorni.

Sono ultimati anche i lavori dell’edificio multiservizi di Rezzoaglio, realizzato attraverso un’intesa tra ASL, Comune e Parco: alcuni locali di proprietà del Parco potranno presto svolgere il ruolo di sede distaccata (per favorire i contatti dell’Ente con i residenti della Val d’Aveto) e di centro visita e punto informazioni del Parco. In particolare, grazie ad uno specifico finanziamento ottenuto per la valorizzazione di Rete Natura 2000, è in corso l’allestimento di un ecomuseo del bosco.

Il Parco ha coordinato e supportato, anche finanziariamente, una delle più significative operazioni di rinconversione industriale del nostro entroterra: la trasformazione della Miniera di Gambatesa, da semplice distretto minerario a grande attrazione turistico-scientifica.

Il Parco ha realizzato alcuni Sentieri Natura autoguidati (Laghetto del Bocco, Sentiero Ofiolitico, Percorsi Naturalistici nella Foresta delle Lame, Sentiero Carsologico e Sentiero del Monte Bossea), itinerari di facili percorrenza lungo i quali sono posizionati appositi richiami (stop) che rinviano a specifici opuscoli acquistabili presso il Punto Info del Parco o leggii esplicativi.

Il Parco ha avviato un programma di riqualificazione di aree strategiche dove creare poli attrezzati per il picnic e la sosta (Giacopiane, Farfanosa, Passo del Biscia).

Ogni anno il Parco attua un programma di manutenzione della fitta rete sentieristica (oltre 500 km) grazie alla collaborazione delle cooperative locali.

Il Centro di Educazione Ambientale del Parco organizza visite guidate durante tutto l’anno e altri eventi (mostre, serate con gruppi di Astrofili). Gli eventi sono pubblicizzati nel giornalino del Parco che esce ogni tre mesi e che viene distribuito gratuitamente negli uffici turistici della Provincia di Genova e presso tutti gli esercizi locali.

Il parco realizza pubblicazioni turistico-escursionistiche e ha messo in opera la nuova cartellonistica per migliorare la conoscenza turistica del comprensorio.

Giuseppino Maschio Dott. Paolo Cresta Per informazioni:

- Presidente del Parco dell’Aveto Direttore del Parco

, Via Marrè 75 A, Borzonasca (GE) tel. 01085 340311 e-mail: [email protected]

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Sostenibile Turismo

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Parco Naturale Regionale del Beigua

Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra

Fin dalla sua istituzione l’Ente Parco del Beigua ha posto il tema del turismo sostenibile al centro della propria programmazione ed azione gestionale ritenendo opportuno individuare e conseguire gli obiettivi di tutela attiva delle risorse naturali compatibilmente con l’attuazione di un modello di sviluppo e di valorizzazione delle realtà locali, sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed

economico. Ed è pertanto in questa direzione – supportata dagli strumenti operativi volontariamente adottati, quali il processo di Agenda 21 Locale, la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001, il Bilancio di Sostenibilità, ecc. – che l’Ente Parco ha realizzato diversi interventi connessi alla fruizione turistica del comprensorio interessato dall’area naturale protetta. Tra le azioni più significative si segnalano la realizzazione di ben cinque strutture informativo-divulgative gestite direttamente dal Parco (Centro Visite di Villa Bagnara a Masone, Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale in loc. Vaccà sulle alture di Arenzano, Centro Visite di Palazzo Gervino a Sassello, Punto Informativo in loc. Prariondo sulle alture di Cogoleto, Punto Informativo in loc. Banilla a Tiglieto), gli interventi per il potenziamento della fruizione turistica dell’Alta Via dei Monti Liguri con l’apertura del Centro Servizi Territoriali a Sassello, i lavori di periodica manutenzione e miglioramento della rete sentieristica e delle aree verdi attrezzate, nonché l’allestimento di infrastrutture sportive (mountain-bike, ippotrekking, canyoning, orienteering, ecc.) nell’ambito del progetto “Parco palestra a cielo aperto”. Il Parco – che nel Marzo 2005 ha conseguito il riconoscimento di Geoparco Europeo e Mondiale sotto l’egida dell’UNESCO – ha lavorato alla riqualificazione e potenziamento dell'ospitalità diffusa (aziende agrituristiche, rifugi, locande, bed&breakfast, alberghi, ecc.) attraverso la concessione alle strutture ricettive di un marchio finalizzato a garantire una sempre più vasta e qualificata offerta di accoglienza orientata nell'ambito della strategia del "turismo sostenibile" ed ha completato uno studio di fattibilità per l’attuazione di una strategia di valorizzazione turistica che intende traguardare l’adesione alla “Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette”, secondo i criteri individuati a livello europeo dalla Federazione EUROPARC.

Dott. Maurizio Burlando Per informazioni:

Oltre alle diverse attività nel campo della conservazione, tutela e valorizzazione ambientale, il Parco si occupa di iniziative volte alla promozione del turismo sostenibile. Tra queste citiamo l’Orto botanico di Montemarcello, con percorso guidato tra le specie presenti nelle cinque sezioni, una saletta multimediale e un centro visite, tutto alimentato da un pannello fotovoltaico.

Direttore del Parco Ente Parco del Beigua, Via G. Marconi 165, 16011 Arenzano (GE) Tel. 010 8590300

e-mail: [email protected]

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Sostenibile Turismo

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Di grande rilevanza il progetto "Valorizzazione della fauna minore e della vegetazione degli ambienti umidi d'acqua dolce nei SIC Liguri" svolto nell’ambito di Rete Natura 2000 che ha portato alla realizzazione del “Centro Regionale Fauna Minore” di Sarzana, con acquari e terracquari contenenti specie di importanza conservazionistica, stagni didattici per l’osservazione e la conservazione di anfibi e uccelli, un laboratorio per la ricerca e la didattica sulla fauna delle grotte a Quaratica, alcuni sentieri attrezzati per la visita delle grotte e dei fenomeni carsici a Pignone, una foresteria di servizio alle visite e alle ricerche attinenti ai SIC a Calice al Cornoviglio, materiale didattico-divulgativo e programmi di visite guidate e di educazione ambientale nelle scuole. Altre due foresterie sono state realizzate con il progetto APE-Appennino Parco d’Europa che ha permesso al Parco di riqualificare un antico mulino a Pignone e un ex fienile a Beverino. Attualmente è in fase di ultimazione il progetto di collegamento dell’Alta Via dei Monti Liguri attraverso un pulmino ecologico a bioetanolo. Sono stati portati avanti anche diversi progetti volti alla funzionalità della rete sentieristica e dei punti panoramici del Parco, al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio storico- culturale, ed all’incremento della fruizione naturalistica e sportiva in area protetta, come la realizzazione di piste ciclabili nel comune di Ameglia e, in progetto, la creazione di un percorso dedicato all’escursionismo equestre “Ippovia dei Parchi liguri” e la sistemazione delle sponde fluviali per attività sportive con tecniche di ingegneria naturalistica. Infine, è in elaborazione un progetto sul “Marchio del Parco” da associare a disciplinari diversificati per le varie attività presenti sul territorio (prodotti agricoli, ricettività, ristorazione, attività produttive, nautica).

Ing. Patrizio Scarpellini Per informazioni:

Il Parco di Portofino incentra la sua politica turistica a partire dal recupero e la manutenzione della viabilità escursionistica e forestale del Parco, dello sviluppo di oltre 70 Km., mantenuti in sicurezza e con regole di visita che ne garantiscano la tutela e, per quanto possibile, la sicurezza di percorrenza. Un’attività che si sviluppa secondo una pianificazione pluriennale, che comprende, tra l’altro, la

manutenzione e il potenziamento delle aree attrezzate, la vigilanza ed uno studio dei flussi di persone, ancorché limitato ad un solo nodo escursionistico. Sulla scorta di queste azioni basilari si stanno sviluppando progetti informativi destinati prevalentemente ai turisti, di informazione sui valori del Parco, sostanziati in azione di diffusione di materiali cartografici, cartacei ed informatici, nonché processi educativi destinati alle scuole del comprensorio. Particolarmente significativa è la scelta del partner Costa Edutainment (gestore, tra l’altro dell’Acquario di Genova), capofila di un ATI comprendente Dafne e Coserco, quale soggetto preposto alla valorizzazione, promozione turistica e gestione dei servizi turistici del Parco. L’attenzione dell’Ente si sta focalizzando sulla qualificazione

Direttore del Parco Ente Parco di Montemarcello-Magra, Via A. Paci 2, Sarzana (SP)

tel. 0187 691071 - e-mail: [email protected]

Parco Naturale Regionale di Portofino

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Sostenibile Turismo

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dell’offerta al turista con la diffusione, in accordo con l’Area Marina Protetta di Portofino e i comuni del Parco e del comprensorio di punti informativi e, di prossima apertura, di un Centro visita in località San Rocco di Camogli assieme alla comunità locale e al Comune. La strategia dell’Ente prevede oggi l’attivazione di strutture destinate al turismo sostenibile in particolare: • del Mulino del Gassetta comprendente il recupero dell’edificio come museo della cultura materiale e punto di ristoro e di appoggio per la fruizione del parco, il ripristino del sentiero lungo la valle dei Mulini, attrezzato come percorso auto guidato, con recupero dei resti dei mulini esistenti; • dell’ “Eremo di S. Antonio di Niasca” per la realizzazione di un centro per attività culturali, didattiche, espositive, di incontro e ospitalità del Parco; • dei manufatti bellici (Batterie) per un loro utilizzo a fini escursionistici, didattici e di fruizione; • di centri visite presso la casa dell’Arco a S.Fruttuoso e “Casetto grande” a Portofino Vetta; • del Semaforo Vecchio da adibire a centro di rilevamento parametri ambientali e attività didattiche.

Roberto Cavagnaro -

Per informazioni:

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre sta seguendo un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità per favorire la riconversione del sistema socio-economico e la tutela dell’ambiente. Il principio di sostenibilità prevede la riqualificazione del territorio costiero e dell’entroterra e la protezione dell’ambiente in tutte le sue forme (es. Mobilità Sostenibile, Area Marina Protetta, Marchio di Qualità

Ambientale). L’obiettivo di questo tipo di sviluppo è quello di attirare un target turistico colto, preparato e attento alle problematiche ambientali a cui proporre un’offerta adeguata ai principi di sostenibilità. La prima applicazione del principio di sviluppo sostenibile si è realizzata con l’applicazione di Agenda 21 che rappresenta un processo volontario finalizzato a definire in modo partecipato un piano strategico di medio-lungo periodo tale da favorire lo sviluppo socio-economico di una società; parallelamente salvaguarda la qualità dell’ambiente, la salute dei cittadini, la vivibilità e la disponibilità delle risorse presenti e delle future generazioni. Gli attori interessati e coinvolti sono i cittadini, gestori di strutture turistiche, Cooperative di servizi e di prodotto, Associazioni volontarie e non e la Pubblica Amministrazione.

Filippo Bordoni Per informazioni:

Referente delle politiche di valorizzazione, promozione turistica e gestione dei servizi turistici del Parco

Ente Parco di Portofino , Viale Rainusso 1, Santa margherita Ligure (Ge) tel. 0185 289479 - 0185 285706

Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, Via Telemaco Signorini 402, Riomaggiore (SP) tel. 0187 760099 - e-mail: [email protected]

Parco Nazionale delle Cinque Terre

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Sostenibile Turismo

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MARCHI E CARTE DEI SERVIZI DI QUALITÀ ASSEGNATI A STRUTTURE TURISTICHE

L'Ecolabel è il marchio europeo di certificazione ambientale per i prodotti e i servizi a minor impatto ambientale. E’ nato nel 1992 con l'adozione del Regolamento europeo n. 880/92, aggiornato successivamente dal nuovo Regolamento n. 1980 del 17 luglio 2000. Inizialmente l’Ecolabel si applicava solo ad alcune categorie di beni di consumo (quali detersivi, lampadine, calzature). Progressivamente sono state ampliate le categorie

merceologiche per le quali sono stati definiti i criteri (attualmente esistono anche quelle per tessili, materassi, frigoriferi, lavastoviglie e lavatrici, carta per copie, ammendanti, personal computer, carta per uso domestico, pitture e vernici, piastrelle, lubrificanti). Con le decisioni della Commissione europea 2003/287/CE e 2005/338/CE il marchio Ecolabel è stato esteso anche ai servizi turistici (strutture ricettive che offrono pernottamenti in camere e campeggi). L’Ecolabel è uno strumento ad adesione volontaria, riconosciuto a livello dell’Unione Europea, che si basa su criteri sia prestazionali, sia ecologici. I criteri sono definiti a livello europeo per gruppi di prodotto/servizio, usando l'approccio "dalla culla alla tomba" (LCA - valutazione del ciclo di vita) che rileva gli impatti dei prodotti sull'ambiente durante tutte le fasi del loro ciclo di vita (estrazione delle materie prime, lavorazione e produzione, distribuzione, utilizzo finale e smaltimento del prodotto a fine vita), per i servizi vengono considerati soprattutto gli aspetti legati alle caratteristiche delle strutture ricettive e la loro modalità di gestione. Vengono analizzati, in particolare, il consumo di energia, l'inquinamento delle acque e dell'aria, la produzione di rifiuti, il risparmio di risorse naturali, la sicurezza ambientale e la protezione dei suoli. L’uso di sostanze chimiche pericolose sia per la salute umana che per l’ambiente, deve avvenire solo dove necessario per conformarsi alle disposizione di legge in materia di igiene. I criteri sono periodicamente sottoposti a revisione e resi più restrittivi, in modo da favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti e servizi. I criteri Ecolabel, una volta individuati, sono sottoposti ad un’ampia consultazione in seno al Comitato dell’Unione Europea per il Marchio di qualità Ecologica (CUEME), che è composto dagli Organismi competenti degli Stati membri, da rappresentanti delle ONG ambientaliste, da associazioni dei consumatori e dell'industria, da sindacati nonché da rappresentanti delle PMI e del mondo del commercio. Infine, i criteri devono essere sottoposti per l'approvazione alla Commissione della Comunità Europea. Una volta adottati come regolamento della Commissione Europea, restano validi fino alla successiva revisione, che, sulla base dell’evoluzione del mercato e dei progressi scientifici e tecnologici, potrebbe renderli più restrittivi, in modo da promuovere il raggiungimento di standard sempre più elevati. Nel caso dei servizi turistici, il marchio Ecolabel può essere concesso a strutture ricettive, quali alberghi, pensioni, B&B, ostelli, rifugi, affittacamere e ai campeggi. I criteri per le strutture ricettive riguardano gli aspetti ambientali legati all’energia, all’utilizzo dell’acqua, alla gestione e produzione dei rifiuti, all’uso di sostanze pericolose, alla gestione generale della

Il marchio europeo Ecolabel per i servizi turistici e le attività di ARPAL

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Sostenibile Turismo

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struttura e alle attività di informazione, formazione e comunicazione sia verso i dipendenti, sia verso i clienti. I criteri si dividono inoltre in: • obbligatori: devono essere rispettati “se applicabili” (a meno che la legislazione non stabilisca diversamente) e comunque sempre in considerazione della specifica situazione della struttura ricettiva; • facoltativi: scelti dal richiedente. Ad ogni criterio facoltativo è stato assegnato un punteggio, l’ottenimento del marchio è subordinato al raggiungimento di un valore, stabilito dalle decisioni europee. Il gestore della struttura ricettiva che desidera ottenere il marchio Ecolabel deve presentare una domanda al Comitato italiano Ecolabel – Ecoaudit – Sezione Ecolabel, che provvede ad inoltrarla ad APAT per l'esecuzione dell'istruttoria tecnico-amministrativa. APAT ha 60 giorni di tempo per verificare la conformità del prodotto/servizio ai criteri Ecolabel di riferimento e per comunicare il risultato al Comitato. Se l'istruttoria ha esito positivo il Comitato, entro 30 giorni, concede l'etichetta, informa la Commissione Europea, e sottoscrive con il richiedente un contratto relativo alle condizioni di uso del marchio stesso.

APAT ha avviato da tempo una collaborazione con le Agenzie per la Protezione dell’Ambiente delle diverse Regioni italiane, tra cui ARPAL, finalizzata alla realizzazione di progetti mirati alla promozione sul territorio dell’Ecolabel per il servizio di ricettività turistica. A partire dal 2004, ARPAL ha quindi svolto quattro differenti azioni che hanno coinvolto il territorio ligure: • Informare e formare gli operatori del settore sulle opportunità offerte dall’ottenimento del marchio per promuoverne la diffusione in Regione Liguria e organizzare tavoli di confronto per verificare l’effettiva applicabilità dei criteri ECOLABEL europeo e del manuale operativo predisposto da APAT rispetto al contesto legislativo regionale (progetto “Promozione e diffusione del marchio Ecolabel per il servizio di ricettività turistica e di campeggi in Liguria”); • Supportare alcune strutture selezionate nell’ottenimento del marchio, anche al fine di valutare punti di forza e di attenzione del percorso. L’Hotel Villa Argentina di Riomaggiore ha così ottenuto il marchio Ecolabel nel 2006 nell’ambito del progetto “Applicazione del marchio ECOLABEL a strutture alberghiere in aree protette”. Attualmente è in corso un altro progetto, “Applicazione del marchio ECOLABEL a campeggi in Liguria” che dovrebbe portare all’ottenimento del marchio da parte di una struttura della Provincia di Imperia; • Realizzare progetti educativi nelle scuole rivolti: > alle scuole primarie (2004-2005) per far conoscere e far ri-conoscere il marchio Ecolabel di prodotto > alle scuole secondarie di secondo grado (2006-2007), con l’obiettivo di inserire nel curriculum formativo degli allievi di alcuni istituti alberghieri gli elementi sulla gestione sostenibile delle strutture ricettive propri del marchio. Entrambi i progetti sono stati realizzati insieme ad alcuni Centri di Educazione Ambientale del Sistema Ligure di Educazione Ambientale (si veda anche il paragrafo dedicato);

I progetti di ARPAL per la promozione dell’Ecolabel per i servizi turistici

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Sostenibile Turismo

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• Sviluppare azioni di ricerca e di definizione di criteri per nuove tipologie di strutture. L’Agenzia si è fatta promotrice della definizione di una proposta di criteri Ecolabel per gli stabilimenti balneari, alla luce delle numerose esperienze sulla sostenibilità di tali servizi che sono già state realizzate in Liguria. Il progetto coinvolge Regione Liguria, la Provincia di Genova e la Provincia di Savona (che hanno avviato la carta dei servizi della Riviera del Beigua), l’UNIGE con il Dip.Te.Ris, la SIGE srl e le associazioni dei balneari. Il progetto prevede la definizione della bozza dei criteri, anche mediante la compilazione di un questionario sui consumi/impatti da parte di alcune strutture campione (rappresentative delle diverse tipologie di stabilimenti balneari presenti sul territorio) e il confronto con le associazioni di categoria e gli operatori per valutarne l’effettiva applicabilità. Infine ARPAL, all’interno della tematica del turismo sostenibile, parteciperà al progetto “Analisi del comparto produttivo attività alberghiera” della rete delle Agenzie per l’Ambiente. L’azione avrà come scopo quello di produrre un manuale di ecogestione per agevolare l'applicazione dei sistemi di gestione ambientale ai servizi legati al turismo (con la definizione di pratiche gestionali, tecnologie di depurazione e smaltimento rifiuti, indicatori di pressione, metodi per il monitoraggio e controllo delle performance ambientali). Il contributo di ARPAL sarà quello di analizzare l’attività alberghiera con la metodologia dell’analisi ambientale dei cicli produttivi e di individuarne gli impatti ambientali (diretti ed indiretti), con particolare riguardo al territorio ligure dal punto di vista delle risposte delle amministrazioni locali, delle autorità competenti e dei soggetti interessati.

Il marchio di qualità ambientale del Parco nazionale delle Cinque Terre

Il marchio del Parco regionale del Beigua

Il marchio di qualità ambientale è uno strumento di certificazione volontario basato sul criterio di adeguamento graduale e concordato delle strutture ai parametri di sostenibilità ambientale. A partire dal gennaio 2001 il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha avviato un processo di certificazione ambientale delle strutture ricettive

presenti sul territorio. L'adesione al progetto è volontaria e si identifica con l'ottenimento di un Marchio di Qualità Ambientale. La filosofia che sottende all'iniziativa è quella di creare le condizioni affinché le strutture dell'accoglienza turistica forniscano un servizio di buona qualità ma soprattutto compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali; la riduzione dell'impatto ambientale è il prerequisito essenziale al mantenimento delle attività su un territorio fragile come quello delle Cinqueterre. Gli obiettivi obbligatori e di miglioramento che il marchio si prefigge vengono realizzati attraverso azioni concrete degli aderenti e riguardano gli aspetti ambientali e funzionali dei servizi offerti.

Viene rilasciato alle strutture ricettive ed alle aziende agrituristiche, l'obiettivo dell'iniziativa proposta dall'Ente Parco e condiviso dalle strutture aderenti è quello

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Sostenibile Turismo

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di creare una rete dell'ospitalità diffusa, costruita attorno all’individuazione di un marchio territoriale di qualità, in grado di fare risaltare le specificità del comprensorio del Parco, nonché di favorire un miglioramento dell'offerta turistica coerente con i temi della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e dello sviluppo socio- economico compatibile a livello locale. Il marchio di “Esercizio consigliato” viene concesso alle strutture ricettive ed agrituristiche con sede nei Comuni del Parco, in ambito rurale o nei centri urbani dell'interno, che fanno domanda e rispettano i requisiti richiesti da uno specifico disciplinare messo a punto dall'Ente di gestione. La durata della concessione del marchio è fissata in tre anni, rinnovabile. Oltre ai requisiti obbligatori, il disciplinare contiene alcuni requisiti facoltativi; gli esercizi e le aziende che si impegnano a rispettare i requisiti facoltativi riferibili ad almeno tre aree di intervento diverso, vengono denominate “Strutture di eccellenza”. L'adesione ai requisiti facoltativi assicura alle “Strutture di eccellenza” alcuni benefici quali, ad esempio, diverse forme di promozione che permettano di distinguerle dagli altri “Esercizi consigliati”, attribuzione di criteri di priorità in bandi emessi dall'Ente Parco, definizione di specifiche convenzioni relative a servizi particolari garantiti dall'Ente Parco. Le modalità di verifica della corretta applicazione del disciplinare sono costituite essenzialmente da autodichiarazioni, trasmissione di documenti e verifiche dirette presso la struttura effettuate da parte di personale specializzato, appositamente incaricato dall'Ente Parco. La verifica viene effettuata all'adesione, con cadenza annuale e in occasione del rinnovo.

Carta dei Servizi Qualità-Ambiente delle attività turistico-alberghiere del Comune di Celle

In linea con lo spirito dettato con la sottoscrizione del primo Patto Territoriale siglato nel 2001 tra il Comune di Celle Ligure e le Associazioni locali degli albergatori, dei bagni marini e del commercio, sono state intraprese alcune attività innovative in campo ambientale. Infatti con la loro adesione, le organizzazioni di categoria si sono impegnate a promuovere presso le

proprie aziende associate l’attuazione di una carta dei servizi che indichi misure concrete da adottare allo scopo di contribuire al progressivo miglioramento della qualità ambientale. È con la deliberazione della Giunta Comunale n. 35 del 31/03/2004 che sono state approvate le norme tecniche per l’elaborazione, il rilascio ed il rinnovo della “Carta dei Servizi Qualità Ambiente delle attività turistico – alberghiere”. La carta consiste in un’autodichiarazione dell’azienda rivolta ai propri clienti, dove vengono descritti i servizi offerti per i quali ci si impegna a garantire la qualità nel tempo, dando indicazione delle iniziative a favore dell’ambiente in essere, degli obiettivi di miglioramento e degli impegni assunti a favore dell’ambiente e della sicurezza. Gli obiettivi di miglioramento riguardano vari aspetti, quali: raccolta differenziata dei rifiuti, accessibilità ai disabili, informazione ambientale, riduzione dei consumi, promozione del trasporto pubblico, pulizia dei fondali e delle acque di balneazione, arredo urbano. Al momento (dicembre 2006) hanno aderito sei alberghi, dieci bagni marini, due bar, due ristoranti ed il porticciolo turistico.

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Sostenibile Turismo

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Carta dei Servizi del Turismo Sostenibile per gli stabilimenti balneari della Riviera del Beigua

Carta dei Servizi Ambientali e di qualità degli stabilimenti balneari di Sestri Levante

Nata dalla volontà dei Comuni del Comprensorio della Riviera del Beigua, con la collaborazione di Provincia di Genova, Provincia di Savona e Regione Liguria, arricchisce un percorso di sostenibilità iniziato con la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale dei Comuni. Per garantire un effettivo miglioramento ambientale sul territorio i Comuni hanno

riconosciuto l’importanza della partecipazione e della corresponsabilizzazione di tutti i soggetti ed in particolare hanno individuato, come aspetto centrale dal punto di vista ecologico ed economico per la Riviera del Beigua, la fascia costiera e l’arenile su cui operano gli Stabilimenti balneari. Lo Stabilimento aderisce formalmente a tale percorso e ne condivide le finalità, impegnandosi ad effettuare le proprie attività nell’ottica della valorizzazione e tutela dell’ambiente, con l’obiettivo di raggiungere l’eccellenza, considerando non solo gli aspetti ambientali, ma anche le connessioni con gli aspetti sociali ed economici. Lo Stabilimento promuove, inoltre, la partecipazione del Cliente alle prestazioni dei Servizi garantendogli tutte le informazioni richieste e la facoltà di avanzare proposte, suggerimenti e di inoltrare reclami, mentre gli Enti locali si fanno garanti nei confronti del cliente e del cittadino, dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati. La Carta dei Servizi del Turismo sostenibile, come strumento di sostenibilità degli stabilimenti balneari, si basa sui principi del marchio ECOLABEL edè un primo passo per stimolare percorsi di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale. Nel Comune di Celle Ligure è stata adottata anche La “Carta dei servizi delle strutture ricettive”, che si rivolge a tutte le strutture ricettive del territorio comunale. Questo marchio è stato elaborato semplificando le linee guida per la Certificazione ambientale ISO 14001. A testimonianza del successo e della diffusione di tali marchi, anche il Comune di Sestri Levante ha adottato luna propria “Carta dei Servizi ambientali e di qualità degli stabilimenti balneari”.

Per informazioni: Dario Miroglio, ; Paolo Genta, ; Gianfranco Schirinzi,

Nel corso del 2006, il Comune di Sestri Levante, all’interno di una strategia complessiva di promozione del turismo sostenibile, ha voluto un percorso di elaborazione partecipata della Carta dei Servizi Ambientali e di Qualità per gli stabilimenti balneari, che ha visto la collaborazione degli Assessorati alle Attività Economiche e al Demanio Marittimo,

all’Ambiente, alla Cultura, affiancati da Assobalneari Tigullio, dalla Provincia di Genova e da APT Tigullio. Nell’ambito del progetto “Un Mare di Qualità – Carta dei Servizi Ambientali e di qualità degli stabilimenti balneari di Sestri Levante”, un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dei gestori di stabilimenti balneari, coordinato dal

Provincia di Genova - 0105499888 Provincia di Savona - 0198313316 SIGE Srl: (+39)335 5826569

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Sostenibile Turismo

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Laboratorio Territoriale Tigullio, ha ragionato sulle buone pratiche applicabili nella gestione sostenibile delle aziende, ed ha individuato una serie di indicatori minimi, relativi alla gestione dei rifiuti, ai consumi di acqua ed energia e alla promozione del territorio e delle produzioni locali, richiesti come requisiti d’ingresso alle aziende che hanno poi aderito all’iniziativa; ed ha poi evidenziato una serie di obiettivi di miglioramento, da applicare a partire dal 2007. Hanno aderito all’iniziativa 10 aziende, fra stabilimenti balneari e spiagge libere attrezzate, che sono state promosse sul territorio attraverso una pubblicazione di presentazione del progetto e di ogni azienda aderente. Il progetto proseguirà anche nell’anno 2007.

Il progetto PHAROS - Playgrounds, Harbours and Research of Sustainability (Porti, Campi da Golf e Ricerca di Sostenibilità), finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma Life Ambiente 2004, ha individuato una metodologia per la registrazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) delle strutture turistiche in modo integrato con i processi di sviluppo sostenibile attivati da Enti Locali. Hanno partecipato al progetto 21

partner: quattro partner scientifici (ARPAL, Università di Genova – Dip.Te.Ris. e Università di Torino – Agroinnova, Servizi Industriali di Genova SIGE srl), 6 campi da golf (Filanda GC Albisola Superiore, Golf Club Garlenda, Golf Club Ulivi Sanremo, Circolo Golf e Tennis di Rapallo, Golf Club La Pineta di Arenzano, quattro porticcioli turistici (Portosele Sanremo, Marina degli Aregai di Santo Stefano al Mare, Cala Cravieu di Celle Ligure e Marina di Varazze) e 7 Comuni (Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Cogoleto, Arenzano, Garlenda)

Con questo progetto si è cercato di dare una risposta al fenomeno emergente dei nuovi usi molteplici e conflittuali della fascia costiera, connessi con la diffusione di porticcioli turistici e impianti da golf. Porticcioli e golf sono strutture di eccellenza turistica che hanno però un sensibile impatto ambientale, soprattutto in un territorio fragile come quello ligure.

• Sperimentare l'adozione di Sistemi di Gestione Ambientale - SGA registrati EMAS II presso strutture turistiche ad elevato impatto ambientale, quali i golf ed i porticcioli turistici in ambito mediterraneo; • Definire le linee guida per l'adozione di SGA e per l'implementazione delle politiche di sostenibilità di queste tipologie di impianti sia in fase di realizzazione che in fase di gestione; • Integrare, in un contesto più ampio di governance della fascia costiera mediterranea, i Sistemi di Gestione Ambientale SGA delle strutture turistiche tra loro e con le politiche territoriali e di gestione ambientale degli Enti

PROGETTI EUROPEI SUL TURISMO SOSTENIBILE

Le finalità

Gli obiettivi principali

Il progetto LIFE “PHAROS”

P.H.A.R.O.S. LIFE

Life 

Life

REGIONE LIGURIA

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Sostenibile Turismo

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Locali, Agenda 21 Locale; • Diffondere metodologie e tecniche innovative di gestione ambientale delle strutture turistiche a livello nazionale ed europeo; • Integrare l'attività di pianificazione, progettazione e attuazione delle politiche regionali a tutela dell'ambiente con indicazioni riguardanti le metodologie di gestione ambientale degli impianti, in fase di progettazione e realizzazione e a regime.

Il modello gestionale frutto del progetto PHAROS è riportato nelle Linee Guida “Qualità ambientale e sviluppo turistico locale: nuovi percorsi di governance”. Alla scadenza temporale del progetto (dicembre 2006) 2 strutture turistiche hanno ottenuto la convalida della Dichiarazione Ambientale EMAS (Marina degli Aregai e Filanda Golf Club), tre strutture certificate in ISO 14001 (Portosole, Marina degli Aregai e Filanda Golf Club), le rimanenti strutture hanno avviato l’iter di certificazione e registrazione. Inoltre, l’innovazione del progetto ha consistito anche nella metodologia implementata, che ha previsto l’utilizzo della certificazione ambientale per: a) Aumentare la qualità ambientale del territorio, diminuendo gli impatti dei porticcioli (qualità delle acque portuali, gestione dei rifiuti, risparmio di energia) e dei golf (gestione del tappeto erboso, risparmio idrico ed energetico, gestione dei rifiuti e tutela della biodiversità). b) Sviluppare percorsi di governance tra strutture turistiche ed Enti Locali, in modo da costruire un nuovo modello di sviluppo territoriale sostenibile basato sulle peculiarità regionali e locali. Il metodo consiste in due fasi: 1. Integrazione dei SGA dei Comuni. I sei Comuni confinanti della Riviera del Beigua, tutti certificati ISO 14001 o registrati EMAS, hanno sviluppato tavoli di lavoro tra politici e tecnici, per definire un Piano di Sostenibilità locale di comprensorio, con gli obiettivi di miglioramento ambientale da raggiungere a livello territoriale. Le problematiche ambientali vanno infatti risolte alla giusta scala territoriale, che spesso non è segnata dai confini amministrativi comunali. 2. Integrazione dei SGA dei Comuni con quelli delle strutture turistiche. E’ stato elaborato un protocollo di intesa in cui si prevede il confronto tra strutture e Comuni in fase di Riesame del Sistema di Gestione Ambientale, per individuare obiettivi di miglioramento ambientale comuni, su cui avviare azioni condivise. Ciò permette a Comuni e strutture di raggiungere risultati con facilità ed ottimizzare le risorse. Finora sono stati firmati gli accordi tra Comune di Albisola Superiore e Golf Club Filanda, Comune di Celle Ligure e porticciolo Cala Cravieu e, infine, tra il Comune di Varazze e Marina di Varazze. Sul sito web www.lifepharos.it sono disponibili i report degli eventi di comunicazione e i testi delle linee guida finali del progetto “Qualità ambientale e sviluppo turistico locale”.

Per informazioni: Daniela Minetti, - Laura Muraglia - Gianfranco Schirinzi,

I risultati

Regione Liguria 010 5485352, , Regione Liguria 010 5488983 SIGE Srl - 335 5826569

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Sostenibile Turismo

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Il progetto INTERREG III C “SuVoT”

‘SuVoT’ (SUstainable and VOcational Tourism) è un progetto di tre anni co- finanziato dal programma europeo Interreg IIIC. Nasce dai risultati del "Network delle Città per il Turismo Sostenibile", creato all’interno del Progetto

LIFE “Strategie e Strumenti per il turismo sostenibile nelle aree costiere mediterranee”. Il Network ha visto inizialmente la partecipazione di 16 autorità locali, che hanno firmato una carta comune per dimostrare il proprio impegno nel promuovere attivamente il tema della sostenibilità. SuVoT si propone di portare avanti il Network, aumentando le sue attività e includendo il turismo vocazionale in quanto veicolo fortemente strategico a promuovere la sostenibilità. Il Turismo Vocazionale si basa su valori personali e specifici interessi, sulla condivisione di obiettivi comuni, tendenze, passioni, gusti (es. cultura, natura, gastronomia regionale, sport, salute, attività all’aria aperta). L’offerta di una destinazione turistica ne determina la tipologia di visitatori. SuVoT si propone di rafforzare l’offerta di una destinazione turistica in base alle proprie risorse sociali, culturali, naturali.

Ridefinire, sviluppare e diffondere gli strumenti e le pratiche sperimentate dai membri del Network, fra i quali alcune destinazioni turistiche emergenti, contribuendo alla loro promozione;

Ringiovanire destinazioni a turismo maturo, elaborando e progettando le vocazioni dei territori, creando prodotti innovativi in grado di mettere in atto le proprie potenzialità commerciali, in direzione della sostenibilità;

Analizzare nuove tipologie di consumo, offerte turistiche e aspetti ambientali delle destinazioni coinvolte, nonché le loro politiche per la sostenibilità, allo scopo di fornire raccomandazioni agli stakeholder del settore turistico e di ottenere un modello competitivo integrato di turismo sostenibile e vocazionale;

Realizzare e condividere nuovi concetti di turismo sostenibile indirizzandosi ai segmenti identificati di Turismo Vocazionale;

Formulare e preparare strumenti adeguati per promuovere efficacemente il turismo sostenibile e vocazionale in Europa.

Sviluppo di una “Knowledge Resources Guide” per trasferire gli strumenti utilizzati nel Network delle Città per il Turismo Sostenibile. La guida si focalizza sui benefici dell’Eco-label e dell’Environmental Management System, su applicazioni di tecniche per valutare la capacità delle destinazioni turistiche e su altre forme di buone pratiche.

Creare un modello facilmente trasferibile di analisi ed intervento sul turismo vocazionale. Questo per fornire agli stakeholder del settore turistico strumenti metodologici per supportarli nel cambiamento dal turismo di massa a forme turistiche più sostenibili. Il modello di analisi classificherà:

Obiettivi

Fasi & Attività

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Scambio di informazioni edesperienze

Creazione della metodologia 

Life 

Life

RE GION E LIGURIA

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a) i turisti in differenti segmenti vocazionali, secondo i loro interessi ed inclinazioni; b) l’offerta di una destinazione turistica in base alle proprie risorse sociali, culturali, naturali.

Applicazione del modello citato per analizzare l’offerta delle aree coinvolte e la loro attuale o potenziale capacità di incontrare i fabbisogni e gli interessi delle varie comunità vocazionali. Saranno inoltre individuati prodotti e concetti turistici innovativi.

Rafforzare e allargare il Network delle Città per il Turismo Sostenibile, diffondendo i risultati del progetto. Aumentare la sensibilità nei confronti del territorio presso le comunità turistiche per diminuire il loro impatto sull’ambiente circostante, attraverso l’organizzazione di eventi e la distribuzione di materiale informativo e didattico.

La Bandiera Blu, promossa dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale (FEE) è un riconoscimento di qualità ambientale per lo sviluppo sostenibile della costa e dei porti turistici. E’ stato istituito nel 1987 e la sua gestione è curata dalla FEE (Foundation for Environmental Education – Fondazione per l’Educazione Ambientale), un’organizzazione non governativa no-profit, internazionale.

La campagna di assegnazione delle bandiere blu coinvolge al 2006, 36 paesi in Europa, Sud Africa, Marocco, Nuova Zelanda, Canada e Carabi. La Bandiera Blu è di due tipologie: • che viene richiesta dai Comuni. Questi si possono candidare per l’intero litorale, solo per alcune spiagge (massimo 2) oppure per località costiere separate dal territorio comunale. Nel questionario del 2007 è stata introdotta la possibilità di segnalare anche un massimo di 3 stabilimenti balneari per Comune, che otterranno un riconoscimento se il Comune riceverà la Bandiera Blu. • , che viene richiesta dai porti turistici interessati. La Bandiera Blu delle spiagge si assegna sulla base di criteri che riguardano la gestione del territorio nel suo complesso dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente, quali: • presenza di piani di emergenza e di aree di pregio naturalistico;

Ricerca e sviluppo

Disseminazione

RICONOSCIMENTI ASSEGNATI ATERRITORI

Bandiera blu delle Spiagge

Bandiera blu degli Approdi turistici

Bandiera blu

Sostenibile Turismo

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• processi di Agenda 21 e sistemi di gestione ambientale (certificazione ambientale, registrazione EMAS, ecc); • qualità delle acque di balneazione; • depurazione delle acque e gestione dei rifiuti; • iniziative di miglioramento e di educazione ambientale; • attività turistiche, in termini di infrastrutture e servizi presenti e di loro accessibilità; • servizi e sicurezza; • coinvolgimento dei pescatori professionisti nelle politiche ambientali. La Bandiera Blu degli approdi turistici si assegna invece per la qualità complessiva dell'approdo, politica ambientale di gestione, servizi offerti e misure di sicurezza, educazione ambientale ed informazioni offerte ai diportisti. La Commissione Tecnica Giudicante (composta da rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero del Turismo, delle organizzazioni ambientaliste, di associazioni degli EE.LL., delle società nazionali di Salvamento, esperti di educazione, esperti di porticcioli) valuta i questionari presentati e invia l’elenco delle bandiere blu proposte al Coordinamento internazionale FEE (composto da rappresentanti dell’UNEP, dell’UNWTO, dell’International Lifesaving Federation, dell’IUCN, da esperti educazione), che dà il definitivo benestare. Parallelamente possono essere effettuati controlli presso i Comuni o i porticcioli richiedenti da parte di personale incaricato dalla FEE. La Bandiera Blu viene conferita per un anno. Nel 2006 in Liguria, hanno ottenuto la Bandiera Blu spiagge 10 Comuni e 2 spiagge. Gli approdi Bandiera Blu sono stati, invece, 10.

La Bandiera arancione è il marchio di qualità turistico ambientale per i piccoli Comuni dell’entroterra promosso e assegnato dal Touring Club Italiano. Il TCI da sempre opera per lo sviluppo del turismo di qualità e per la valorizzazione delle risorse e del patrimonio culturale e ambientale italiano. La Bandiera arancione è uno degli strumenti con il quale il Touring offre ai turisti una garanzia di qualità e alle località uno strumento di valorizzazione.

L’idea di Bandiere arancioni è nata nel 1998 in Liguria, dietro l’esigenza della Regione di valorizzare l’entroterra e con l’obiettivo di sviluppare la cultura dell’accoglienza, stimolare l’imprenditorialità, l’artigianato e le produzioni tipiche, rafforzare l’identità locale. Il Touring sviluppò quindi un modello di analisi (Modello di Analisi Territoriale, M.A.T.) che portò all’individuazione delle prime località “arancioni” e alla volontà di promuovere il marchio in tutta Italia. In otto anni di attività il Touring ha collaborato con oltre venti enti territoriali e ha assegnato la Bandiera arancione a 117 Comuni, distribuiti in 15 Regioni italiane. Si tratta comunque di un percorso dinamico ed in continuo divenire. L’obiettivo è completare l’Italia, individuando piccole località d’eccellenza in ogni regione. continuo divenire. L’obiettivo è completare l’Italia, individuando piccole località d’eccellenza in ogni regione. Inoltre, nasce in Liguria l’idea di creare una rete di scambio e confronto tra le località certificate. Nel 2002 a Dolceacqua (IM) viene così costituita l’Associazione Paesi Bandiera arancione.

Bandiera arancione

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Sostenibile Turismo

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La Bandiera arancione viene attribuita ai Comuni dell’entroterra (con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti) che soddisfano requisiti legati a: • Accoglienza (presenza e completezza dei servizi di informazione turistica e della segnaletica, accessibilità alla località, mezzi di trasporto e mobilità interna) • Ricettività e servizi (completezza, varietà e livello del sistema ricettivo alberghiero, extra - alberghiero e ristorativo, nonché di eventuali servizi complementari) • Fattori di attrazione turistica (grado di conservazione e fruibilità delle risorse storico-culturali e ambientali, offerta di produzioni agroalimentari e artigianali tipiche, valorizzazione della cultura locale attraverso manifestazioni e eventi) • Qualità ambientale (azioni intraprese nell’ambito della gestione e dell’educazione ambientale e della tutela del paesaggio) • Valutazione qualitativa (valutazione delle componenti, anche immateriali, quali il grado di conservazione, manutenzione, omogeneità e armonia del centro storico, l’arredo urbano, la vivibilità e l’atmosfera, decisive per determinare l'esperienza del visitatore e creare un'immagine positiva della destinazione). La procedura d’analisi per l’eventuale assegnazione del marchio prevede la compilazione di una scheda di candidatura da parte del Comune interessato e una successiva preselezione da parte del Touring Club Italiano, con cui vengono individuati i Comuni presso i quali effettuare i sopralluoghi per la verifica della sussistenza delle informazioni indicate nella compilazione. I sopralluoghi avvengono in forma anonima da un gruppo di minimo tre esperti del TCI, la composizione dello staff che opera sul campo rimane costante e invariata nel tempo a garanzia di un confronto nazionale e uno standardomogeneo. Ai Comuni che soddisfano i requisiti viene assegnata la Bandiera arancione per due anni. I Comuni che non risultano essere ancora in linea con i parametri dell’iniziativa ricevono invece un Piano di miglioramento che evidenzia gli elementi di criticità individuati e suggerisce le azioni da attivare per adeguarsi agli standard richiesti e in generale per migliorare l’offerta turistica della località in un’ottica di sviluppo sostenibile. In Liguria le località che hanno ricevuto la Bandiera arancione nel 2006 sono 10.

Per informazioni:

Dei 483 comuni italiani definiti "centri balneari" dal Touring Club, Legambiente insieme ai suoi circoli locali ne ha selezionati 267. Sono quelli che presentano un'offerta turistica di qualità ed un buono stato di conservazione dell'ambiente marino e costiero. Il giudizio attribuito a ciascuna località viene “tradotto”

Bandiere arancioni – Touring Club Italiano, tel. 02.8526828 - [email protected], www.touringclub.it/bandierearancioni.

Classifica delle Vele di Legambiente e Touring Club Italiano

LEGAMBIENTE

Sostenibile Turismo

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assegnando le “Vele” e i risultati vengono raccolti e pubblicati nella Guida Blu di Legambiente edita in collaborazione con il Touring Club Italiano. Alle prime dieci località classificate vengono assegnate le 5 vele arrivando gradualmente sino ad 1 vela per tutte le altre. I parametri presi in esame per stilare la classifica della Guida Blu possono essere suddivisi grosso modo in due categorie: la qualità dei servizi ricettivi e la qualità ambientale del territorio. Così, vi saranno certamente località naturalisticamente più significative delle dieci premiate con le 5 vele, ma che non offrono servizi turistici di eccellenza. Come ve ne sono altre con strutture ricettive impeccabili dove, però, il territorio marino e costiero è stato più o meno gravemente compromesso. Complessivamente gli indicatori (128), provenienti da numerose banche dati tra cui Istat, Ancitel, Sist, Cerved, Ministero della Salute, Enit, Touring Club Italiano, Enel, Istituto Ambiente Italia e naturalmente da Legambiente, sono raggruppati in macroaree secondo i requisiti chiave definiti in ambito europeo anche con il contributo della Associazione VISIT. In particolare le macroaree sono le seguenti:

Uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche. Stato delle aree costiere Accessibilità alle destinazioni e mobilità locale. Consumo e produzione di energia. Consumi idrici e sistemi di trattamento delle acque reflue. Produzione e gestione dei rifiuti. Iniziativa per il miglioramento della sostenibilità. Sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità. Opportunità e qualità della vacanza. Struttura sanitaria e sociale.

Tra le azioni di sviluppo turistico organizzate in Liguria da Legambiente rientrano le attività svolte nei campi di volontariato. I volontari infatti vivono immersi nella cultura locale, non solo durante l'attività operativa (circa 6 ore al giorno), ma soprattutto durante il resto della giornata: durante le escursioni, i dibattiti e gli incontri con la popolazione locale organizzati dai gruppi locali. Il contatto con le popolazioni locali è fondamentale e costituisce la base per l'organizzazione e lo sviluppo di tutti i

progetti di volontariato promossi da Legambiente, creando una forte opportunità di scambio interculturale in particolare tra i giovani locali ed i volontari provenienti dalle diverse regioni italiane e dall’estero, portatori di altre culture. Nei campi viene promossa un’alimentazione basata sui prodotti locali e biologici, favorendo così microeconomie indirizzate allo sviluppo turistico eco-compatibile, ma vengono anche promosse le azioni che

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AZIONI DI SVILUPPO TURISTICO LOCALE PROMOSSE DALLE ASSOCIAZIONI

Le attività di Legambiente in Liguria

LEGAMBIENTE LIGURIA

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rendono l’esperienza sostenibile sul territorio, tra cui il risparmio idrico e la raccolta differenziata. In Liguria, il locale Comitato regionale dell’associazione ambientalista organizza in modo strutturato dal 1998 i campi di volontariato, collaborando anche con enti locali del basso Piemonte. In 8 anni di attività sono stati 67 i campi organizzati che hanno coinvolto più di 800 volontari, tra italiani ed internazionali, impegnati in attività di ripristino della sentieristica, ricerca naturalistica e di manutenzione del territorio. La realizzazione dei campi in questi territori è stata possibile grazie alla collaborazione con diversi enti locali e associazioni di volontariato, tra cui: Celivo - Centro ligure servizi al volontariato, Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, Ente Parco Regionale di Montemarcello Magra, Ente Parco Regionale dell’Antola, Ente Parco Regionale dell’Aveto, Ente Parco Regionale di Portofino, Ente Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo, Ufficio parchi della regione Liguria, Provincia di Genova Assessorato alle Politiche Sociali e per la Solidarietà, Provincia di Genova Assessorato ai Parchi e alla Montagna, Comuni di Genova, Lerici, Ameglia, Arcola, Deiva Marina, Valbrevenna, Riomaggiore, Montebruno, Seborga, Finale Ligure, Ceriale, Cervo, Badalucco, Noli, Associazione Meglio Insieme, Associazione Sprofondo, Associazione Torri Superiore, Circoli di Legambiente “Amici della Bicicletta”; “Nuova Ecologia Genova”; “Val Lemme”; “Chico Mendes”, Volontari antincendio boschivo di Deiva Marina, Manarola, Ameglia e S. Olcese.

Per informazioni:

Il WWF è presente in Liguria dai primi anni '70 con una crescita impetuosa nel periodo tra il 1980 e il 1997 in cui si è registrata una grande espansione dell'Associazione: gli iscritti in Liguria passano dai 1.000 ai 9.000. Oggi in Liguria si contano 4 sezioni (La Spezia, Tigullio, Imperia, Sanremo) e 6 gruppi attivi (Albenga, Arenzano, Camogli, Bogliasco, Genova, Finale Ligure). In particolare il WWF Liguria opera in settori quali: educazione, formazione, conservazione, tutela

del territorio, campi naturalistici, mantenendo rapporti consolidati per progetti e iniziative con la Regione Liguria, le Province liguri, e con alcuni Comuni. Per ciò che riguarda il turismo, l’attività dei campi naturalistici, fa parte del Settore Educazione, e consente di sviluppare un'intensa e continuativa opera di conservazione nella nostra regione. Dal 1991 la Sezione Liguria propone campi avventura per i ragazzi, campi natura per famiglie ed adulti, campi nautici, ed il sea watching. Per l'organizzazione dei propri Campi Avventura, il WWF si affida ad Agenzie di Viaggi e Turismo. Esse poi si avvalgono della collaborazione degli stessi organizzatori che negli anni hanno dimostrato competenza e affidabilità. Il WWF garantisce inoltre la qualità attraverso attività di coordinamento e di controllo ed assicura la continuità del progetto educativo divenuto negli anni patrimonio dell'Associazione. Tutti i campi del WWF devono garantire gli standard della “Carta di qualità dei servizi di turismo responsabile del WWF”, e vengono identificati dal logo ‘Vacanze Natura WWF’. Le aree tematiche di valutazione nella carta, riguardano: programma e attività proposta,

http://www.legambiente.com/volontariato/campi/index.php - 010319168

Le attività del WWF in Liguria

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Sostenibile Turismo

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educazione ambientale, organizzazione, assistenza organizzativa ai partecipanti, pregio della località, varietà del catalogo, strutture ricettive (per es. ‘strutture idonee alla gestione delle emergenze’), alimentazione, criteri di sostenibilità, tra i quali: 1’utilizzo razionale delle risorse naturali, la minimizzazione degli impatti delle attività turistiche, della produzione di rifiuti, l’ottimizzazione nell’utilizzo dei materiali, la promozione e la pratica del riutilizzo degli stessi, del riciclaggio e della raccolta differenziata, la valorizzazione risorse locali. Per ogni punto appartenente ad una determinata area tematica sono stati identificati il valore aggiunto ed un indicatore che lo definisce. Il WWF Liguria inoltre, da 9 anni collabora con la Cooperativa Battellieri del Porto di Genova per effettuare escursioni di Whale-watching, un tipo di turismo naturalistico che consiste nell’andare in mare ad osservare i mammiferi marini nel loro ambiente, molto interessante ma che potrebbe diventare poco sostenibile se non fatto con le adeguate competenze. Per questa ragione i biologi del WWF sono sempre presenti a bordo delle motonavi per dare un forte contributo alla sostenibilità delle escursioni.

Per informazioni : -

Torri Superiore è un piccolo borgo medievale nell'entroterra di Ventimiglia, a pochi chilometri dal mare e dal confine con la Francia. Dal 1989 l'Associazione Culturale "Torri Superiore" ha acquistato e promosso il restauro del villaggio abbandonato per trasformarlo in un eco-villaggio, con un centro culturale e una struttura ricettiva aperta all'eco-turismo, e

per favorire il radicamento di una comunità residente (composta attualmente da circa 20 persone, adulti e bambini). Sono state completate 15 abitazioni private sulle 20 in progetto, ed una gran parte del centro culturale. La struttura ricettiva è una Casa per Ferie gestita da una cooperativa di residenti; offre camere doppie e multiple (fino a 4 posti letto); un punto ristoro con serate a tema e prodotti in gran parte biologici e locali; ampie terrazze per pranzare e prendere il sole; una piccola biblioteca, un punto internet. Lo spirito che anima l'esperienza di Torri Superiore è di costante collaborazione sia con il territorio locale (dal Comitato di Quartiere di Torri, al Laboratorio di Cittadinanza Attiva di Ventimiglia, agli Enti locali), sia a livello nazionale e internazionale. Torri Superiore è socia della rete GEN - Global Ecovillage Network, della RIVE - Rete Italiana Villaggi Ecologici, e dell'Accademia Italiana di Permacultura. Dal 1992 ha ospitato 26 campi di volontariato internazionale in collaborazione con Legambiente e molti corsi e seminari su tematiche legate alla cura della persona e dell'ambiente. L'eco-villaggio di Torri Superiore è una realtà piccola per dimensioni, ma significativa per il suo spirito di apertura e dialogo con il mondo, unito alla capacità di gestire un progetto complesso e articolato a livello economico e sociale.

Per informazioni:

http://www.wwf.it/Liguria 010 267312

http://www.torri-superiore.org/it/il_villaggio.html

Le attività dell’eco-villaggio di Torri Superiore

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Sostenibile Turismo

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Agriturist

Laboratorio Territoriale "Rinaldo Sanna" del Comune di Genova

Agriturist è l'Associazione Nazionale per l'Agriturismo, l'Ambiente e il Territorio, prima associazione agrituristica in Italia, costituita dalla Confagricoltura nel 1965, per promuovere e tutelare l'agriturismo, i prodotti nazionali dell'enogastronomia regionale, l'ambiente (ha ottenuto per questo, nel 1987, il riconoscimento ministeriale di 'Associazione ambientalista'), il paesaggio, la cultura rurale. In Liguria rappresenta 35 aziende nelle quattro province.

L’attività dell’associazione è particolarmente indirizzata al supporto tecnico-amministrativo e di rappresentanza per gli imprenditori agricoli impegnati nell’ospitalità rurale nonché alla presenza nelle sedi decisionali delle politiche per il territorio ed il turismo. Nell’ultimo decennio l’Associazione si è impegnata soprattutto sulla promozione delle attività didattiche connesse al territorio rurale in particolare per le scuole primarie e secondarie grazie al progetto nazionale sulle fattorie-scuola e, in Liguria, con l’adesione al progetto della Scuola del Gusto della Provincia di Genova. Agriturist mantiene rapporti continuativi con gli Enti Parco, i Laboratori di Educazione Ambientale, gli STL, le Associazioni di categorie del settore turistico, le Associazioni ambientaliste. Attualmente Confagricoltura Liguria è impegnata nella proposta della nuova Legge Regionale sull’Agriturismo, nella revisione della Legge Regionale sulle Strade di Prodotto, nella promozione del turismo ambientale scolastico e nella definizione di parametri di qualità dell’ospitalità e del turismo rurale.

Per informazioni:

Nell’ambito del primo anno di attività del Centro di Educazione al Consumo Sostenibile, con un finanziamento Docup Ob. 2, i CEA “R. Sanna” del Comune di Genova, ed il CEA di Varese Ligure e Val di Vara in collaborazione con il Laboratorio Territoriale della Spezia, hanno realizzato 2 progetti rivolti alle scuole superiori del proprio territorio di riferimento, sul tema del turismo sostenibile.

Nell'ambito del progetto Docup "Realizzazione e avvio del Centro di Educazione al Consumo Sostenibile" il Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale "Rinaldo Sanna" ha realizzato un progetto per attività di animazione in alcune scuole superiori del Comune di Genova finalizzate alla promozione del tema del Turismo Sostenibile. Il progetto ha investito il Ponente Genovese, un caso studio ricco di peculiarità storico-culturali e di specificità naturalistiche in una realtà fortemente

antropizzata: dal nucleo monastico di Vesima, con la sua piccola spiaggia circondata dalla vegetazione mediterranea,

http://www.agriturist.it

INTERVENTI DI EDUCAZIONE AL TURISMO SOSTENIBILE PROMOSSI DAI CEA DEL SISTEMA LIGURE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

50

Sostenibile Turismo

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Sostenibile Turismo

ai molini da carta della Val Cerusa ricca di sorgenti e di salti d’acqua, da Voltri a Pra, sede del Parco del Basilico, fino a Pegli dove le creuze s’inerpicano alle spalle del mare alla scoperta della Val Varenna. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato cinque istituti superiori del Comune di Genova: l'Istituto Tecnico Nautico Statale S. Giorgio, l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore Luigi Einaudi, l'Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei, l'Istituto Secondario Superiore Statale per il Turismo E. Firpo, l'Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Turistici Nino Bergese. Un contributo formativo significativo è stato apportato da esperti del territorio (geografi, geologi, biologi ed etnologi) e da docenti dell’Università di Genova e dell’Università del Piemonte Orientale. Il progetto è stato sviluppato attraverso un percorso didattico-formativo di conoscenza del territorio e delle sue risorse, ed articolato in tre momenti distinti: - la co-progettazione tra gli insegnanti e gli esperti/facilitatori del Labter Sanna con l’obiettivo di individuare i filoni di ricerca all’interno del progetto, in linea con il programma di studio svolto dalle classi di ciascun istituto; - la realizzazione di quattro seminari formativi per gli insegnanti, tenuti da docenti dell’Università di Genova e dell’Università del Piemonte Orientale sulle tematiche territoriali e turistiche; - la formazione-informazione degli studenti, fornendo il supporto alle esperienze dirette (uscite sul campo) e alle riflessioni conseguenti (in aula), alla ricerca del materiale didattico (cartografia di base, schede per la raccolta dei dati, bibliografia specifica, strumenti per la rilevazione) e all’elaborazione dei materiali prodotti dalle classi partecipanti. Attraverso l'esperienza diretta e l'approccio multidisciplinare i ragazzi e i docenti hanno realizzato, e continueranno a farlo autonomamente, lavori articolati di conoscenza, ricerca, approfondimento e sperimentazione sui diversi aspetti del turismo sostenibile, valutando i temi mediante differenti e spesso nuove prospettive. Un'esperienza che si pone come obiettivo la realizzazione di una proposta di intervento e di pianificazione turistica che sviluppi le potenzialità dell'ambiente senza comprometterlo. Conoscere l'ambiente, il territorio, conoscerne la complessità, le risorse, la storia, le azioni che l’uomo compie, significa non solo acquisire una serie di nozioni utili e di esperienze costruttive, ma gettare uno sguardo più avanti, verso un futuro nel quale gli alunni di oggi avranno la consapevolezza che le risorse non sono infinite e che è indispensabile dar vita a sistemi dove gli scambi siano intrapresi in maniera equilibrata.

Il Centro di Educazione Ambientale Varese Ligure e Val di Vara e il Laboratorio Territoriale del Comune della Spezia hanno collaborato alla realizzazione, di un percorso orientato alla sostenibilità in ambito turistico, rivolto alle scuole secondarie di II grado. Tale collaborazione ha consentito di mettere a frutto competenze ed esperienze peculiari soprattutto in

CEA di Varese Ligure e Val di Vara e Laboratorio Territoriale del Comune della Spezia

51

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52

relazione alle specificità dei territori su cui gli stessi insistono. La particolare vocazione del territorio della Val di Vara e del Parco Nazionale delle Cinque Terre, con significative esperienze in atto orientate verso la sostenibilità e in particolare verso un turismo sostenibile, ha offerto interessanti opportunità di incontro, conoscenza e orientamento per specifici ambiti formativi delle scuole. All’iniziativa hanno partecipato tre Istituti Superiori con sedi in provincia della Spezia: l’ Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e di Ricevimento G. Casini, l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Turistici, commerciali e la pubblicità Einaudi, l’Istituto Tecnico Commerciale Arzelà. Inoltre, sono stati coinvolti soggetti ed enti del territorio interessati alla promozione di forme di turismo sostenibile, che si stanno sviluppando in special modo all’interno delle aree protette e nei territori rurali dell’interno (Provincia, Parchi, Comunità Montane, Operatori del settore: albergatori, agriturismi, ecc). Le azioni svolte nell’ambito del progetto, che hanno avuto quale contesto di riferimento le politiche messe in atto dalle Amministrazioni del territorio, hanno consentito di realizzare occasioni di incontro tra le classi di scuole indirizzate verso il Settore Turistico, le Amministrazioni pubbliche ed i soggetti privati. Tali incontri/scambi sono stati finalizzati ad approfondire sia gli aspetti sociali, culturali ed economici da cui derivano le politiche turistiche locali orientate ad un turismo sostenibile, sia le scelte gestionali di servizi e strutture private orientate alla sostenibilità. Si è inteso, dunque, facilitare, all’interno di un percorso “orientato alla sostenibilità”, la costruzione di reti di relazioni tra l’Istituzione scuola e quanti operano nel settore turistico, in modo da favorire sia la creazione di una “cultura locale” in termini di opportunità, risorse e competenze, sia l’orientamento di una formazione scolastica coerente con le necessità territoriali. L’intento di diffondere la cultura della sostenibilità in ambiti tecnici, professionali ed imprenditoriali, ha indotto a realizzare l’esperienza educativa sperimentando l’inserimento di moduli didattici ad hoc nei diversi curricula scolastici. Nell’ambito del progetto si è avuto la cura di approfondire contenuti e obiettivi dei programmi didattici dei diversi istituti coinvolti e di adeguare i percorsi alle diverse esigenze formative, attivando modalità partecipative di progettazione. Gli insegnanti delle diverse classi hanno contribuito a definire l’attività didattica: gli obiettivi specifici, i diversi passaggi del percorso formativo, le relative attività da attuare in classe, attraverso incontri e uscite sul territorio. Le classi sono quindi state accompagnate nei diversi percorsi didattici che hanno previsto una serie di incontri, differenziati in relazione alle diverse scuole, partendo da quelli destinati a conoscere esperienze, conoscenze e punti di vista degli studenti, per passare poi alla scoperta delle realtà presenti sul territorio. Si è, quindi, proceduto ad una fase di registrazione e rielaborazione dell’esperienza. Dal confronto tra i risultati dell’esperienza ed i programmi scolastici applicati nelle scuole partecipanti al progetto è scaturita infine una bozza di nuovo percorso formativo, integrato nel curriculum studi dei diversi istituti, finalizzato alla messa a regime del tema “turismo sostenibile” nei diversi corsi. Dal confronto tra i risultati dell’esperienza ed i programmi scolastici applicati nelle scuole partecipanti al progetto è scaturita infine una bozza di nuovo percorso formativo, integrato nel curriculum studi dei diversi istituti, finalizzato

Sostenibile Turismo

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alla messa a regimedel tema “turismo sostenibile” nei diversi corsi. Tutto il percorso, ed i relativi materiali prodotti, sono stati rielaborati in forma di pubblicazione, finalizzata a comunicare all’esterno l’esperienza realizzata ed i risultati ottenuti. Nel corso dello svolgimento del Progetto, è stata curata la coerenza delle modalità di intervento in riferimento ad alcuni indicatori di qualità, previsti dal Sistema di Indicatori di Qualità (SIQUAL) per l’educazione ambientale del Sistema ligure dei Centri, individuati nella fase di progettazione.

Sostenibile Turismo

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Uno degli obiettivi principali del “tavolo turismo” del CECS è il confronto fra le esperienze in atto sul turismo sostenibile a livello nazionale e regionale affinché tutti i portatori di interesse del panorama ligure possano trarne considerazioni utili rispetto alla loro attività e si possa promuovere un percorso di convergenza verso criteri di base della sostenibilità turistica sempre più condivisi. Dal panorama illustrato nel capitolo precedente, infatti, emerge per la Liguria una realtà molto vivace nella quale convivono esperienze di promozione di marchi e riconoscimenti di valenza europea e nazionale (quali l’Ecolabel Europeo, la bandiera blu, la bandiera arancione) e azioni di costruzione “dal basso” di percorsi di qualità e sostenibilità del servizio turistico resi riconoscibili dall’attribuzione di marchi di valenza locale (quali quelli attribuiti dagli Enti Parco o le Carte dei servizi per gli stabilimenti balneari). Tutte queste esperienze hanno il merito di aver sperimentato molteplici modalità di sviluppo di percorsi di qualità turistica, che hanno implicato, pur in una sostanziale omogeneità dei principi ispiratori e dei parametri considerati, un differente grado di coinvolgimento degli operatori nella definizione dei criteri di riferimento, una diversa cogenza dei criteri stessi, soluzioni differenti per il monitoraggio e il controllo dell’applicazione del marchio. I processi di costruzione dei marchi e protocolli locali rappresentano un valido strumento di governance per il coinvolgimento dei soggetti privati nelle politiche degli Enti, tanto che alcuni sono anche inseriti o sono nati nell’ambito di processi di Agenda 21 locale. Di contro, però, questi marchi presentano un grado di minore riconoscibilità nei confronti dei turisti rispetto ai marchi internazionali e nazionali, che possono contare su campagne di promozione a vasta copertura territoriale. La presenza di diverse tipologie di marchi porta alla necessità di rendere quanto più trasparenti possibile agli utenti finali i criteri che sono alla base dell’attribuzione del riconoscimento. In questa ottica, i dati relativi ai marchi sono stati raccolti nelle tabelle che seguono, suddivisi in due categorie: marchi che si applicano a strutture turistiche (quali alberghi, B&B, agriturismi, campeggi, stabilimenti balneari) e riconoscimenti attribuiti a Comuni (o a parti del territorio comunale).

Sono stati considerati 7 marchi: Ecolabel europeo, il marchio di qualità del Parco delle Cinque Terre, il marchio “Esercizio consigliato dal Parco del Beigua”, il marchio di qualità ambientale - “Carta dei Servizi del Turismo Sostenibile per gli stabilimenti balneari” della Riviera del Beigua, il marchio “Un mare di qualità – Carta dei servizi ambientali e di qualità degli stabilimenti balneari” del Comune di Sestri Levante, la “Carta dei servizi qualità – ambiente delle strutture turistiche alberghiere” del Comune di Celle, l’ecolabel di Legambiente. I dati sono stati raccolti in una parte anagrafica (che riporta il logo del marchio, il suo riferimento formale, l’ente o il soggetto promotore, il campo di applicazione e la rappresentatività territoriale nonché un quadro della situazione in Liguria in termini di numero e tipologia di strutture a cui è stato assegnato) e in una parte dedicata agli aspetti tecnico

I marchi assegnati alle strutture turistiche

Sostenibile Turismo

Capitolo 4 - Il quadro sintetico dei principali marchi

55

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56

– gestionali (aree tematiche a cui i criteri si riferiscono, meccanismi di attribuzione, costi, organi e modalità di controllo, livello di coinvolgimento del territorio). Il quadro sintetico segue alle pagine 57, 58, e 59

Alcuni riconoscimenti di livello internazionale e nazionale molto diffusi in Liguria vengono conferiti sulla base della qualità ambientale e del valore naturalistico e storico – culturale del territorio dei Comuni e non sono applicabili a singole strutture. Nella tabella, alle pagine 60 e 61 i cui campi sono analoghi a quella dei marchi per le strutture turistiche, sono riportati i dati relativi alla campagna Bandiera Blu della Fondazione per l’Educazione Ambientale (con particolare riferimento alla Bandiera Blu Spiagge, nella quale i richiedenti sono i Comuni, in quanto quella Approdi si riferisce ai porticcioli turistici), alla Bandiera Arancione per i piccoli Comuni dell’entroterra promossa dal Touring Club Italiano (che ha visto la luce come progetto proprio in Liguria nel 1988) e alla classifica delle Vele promossa da Legambiente e dal Touring Club Italiano che premia annualmente la qualità ambientale dei Comuni costieri.

I riconoscimenti attribuiti ai Comuni

Sostenibile Turismo

Page 53: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Marchio di Qualità ambientale Cinqueterre

Marchio "Esercizio consigliato dal Parco del Beigua”

Un mare di qualità

Carta dei servizi qualità-ambiente delle strutture turistiche

alberghiere del Comune di Celle

Ecolabel Legambiente

ECOLABEL Europeo

Marchio di Qualità Ambientale per gli Stabilimenti balneari

della Riviera del Beigua

Riferimento formale regolamento, delibere,

decaloghi..

Decisione CE. Riconosciuto a livello internazionale come ‘Marchio ISO Tipo I’

Regolamento del Parco Nazionale

delle Cinque Terre

Regolamento approvato dal Parco del Beigua

Carta dei Servizi del Turismo sostenibile

per gli Stabilimenti balneari della Riviera

del Beigua

Carta dei servizi di qualità degli stabilimenti

balneari di Sestri Levante

Carta dei servizi qualità- ambiente delle strutture

turistiche alberghiere del Comune di Celle.

Ente promotore

Comitato Ecolabel-Ecoaudit

Parco Nazionale delle Cinque Terre

Parco del Beigua

Gruppo di Lavoro formato dai rappresentanti di Regione, Provincia, Comune e Assoc.

di categoria degli stabilimenti balneari aderenti al Progetto.

Comune di Sestri Levante

Comune di Celle Ligure, Consorzio Promotur,

Associazione e Gruppo Bagni Marini, Associazione Albergatori, Ascom Celle

Legambiente

Rappresentatività d'area Internazionale, europea,

nazionale, locale

Europea

Locale (territorio del parco)

Locale (territorio del parco) e dei Comuni che fanno

parte del Parco

Locale

Locale

Locale

Nazionale

Campo di applicazione hotel, ristoranti, camping, servizi..

Servizi di ricettività turistica (alberghi, agriturismo, B&B,

ostelli della gioventù,…) Servizio di campeggio

Alberghi, affittacamere, aziende agrituristiche,

agrituristiche biologiche, case ed app. per

vacanze, locande, ostelli, villaggi turistici

aziende

Strutture ricettive (alberghi, , locande, rifugi),

agriturismi, aziende agricole B&B

Stabilimenti balneari

Stabilimenti balneari

Hotel, Pubblici Esercizi, Bagni Marini

Tutte le tipologie di strutture ricettive e turistiche

10

148

42

10

21

0

N. Elenco

Hotel Villa Argentina - Riomaggiore

25 Hotel, 7 Locande, 65 Affittacamere, 33 Appartamenti,

15 B&B, 3 Agriturismo

Attualmente, sulla base del precedente protocollo, hanno

aderito al progetto 10 agriturismi dell'area del parco. Il nuovo

disciplinare dovrebbe coinvolgere una trentina di strutture.

Sestri L.: Bagni Baia Azzurra, Bagni Grande Albergo, Bagni Liguria, Bagni

Segesta, Sp. Libera Att. Luna Blu, Sp. Lib. Att. Pura Vida. Riva Trigoso:

Bagni Anna Silva, Bagni Bardilio, Bagni Lido, Sp. Libera Att.a Il Bunker

6 alberghi; 2 ristoranti; 2 bar; 10 bagni marini; 1 porticciolo turistico;

1

Nome e Logo Il marchio Situazione in Liguria Il marchio

MARCHI PER LE STRUTTURE TURISTICHE

SP

Prov.

GE SV

SP

GE SV

GE

SV

57

eco­quality

Stabilimenti balneari dei Comuni di Arenzano, Cogoleto, Varazze, Celle Ligure, Albissola Marina,

Albisola Superiore

Page 54: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Servizi ricettività turistica: 37 Criteri obbligatori 47 Criteri facoltativi

Campeggi: 36 Criteri obbligatori 65 Criteri facoltativi

10 obiettivi obbligatori: 7 sugli aspetti ambientali, 3 su aspetti funzionali del servizio, obiettivi

di miglioramento articolati su 9 settori di intervento

per un totale di 46 obiettivi.

53

Requisiti minimi: 14 obiettivi di

miglioramento: 24

Impegni iniziali: 17 Impegni per il

miglioramento: 14

Livelli soglia e modalità ottenimento marchio

L'ottenimento del marchio è vincolato a criteri definiti in sede europea. Si dividono in obbligatori (che vanno soddisfatti) e facoltativi, ai cui è affidato un punteggio utile al raggiungimento del punteggio stabilito dalla

decisione Europea a seconda del servizio offerto.

La commissione tecnica concede l'uso del marchio ad aziende che si impegnano a realizzare gli obiettivi obbligatori previsti dal regolamento.

Questi devono essere raggiunti entro il primo anno di applicazione del marchio. Il regolamento prevede

inoltre obiettivi di miglioramento.

su richiesta

Per ottenere il marchio, la struttura deve garantire i requisiti minimi in tutte le tematiche di applicazione e presentare un piano di miglioramento per i requisiti

che non soddisfatti alla richiesta del marchio. Presentare requisiti facoltativi in tre o più aree tematiche dà

accesso alla classificazione "di eccellenza”

Lo stabilimento, sottoscrivendo la carta dei servizi, si impegna a garantire i requisiti minimi di qualità

ambientale e dei servizi. Successivamente lo stabilimento si impegna ad attuare alcuni obiettivi

di miglioramento concordati con Comune, Provincia, Regione e Associazioni degli Stabilimenti Balneari

Le aziende che aderiscono certificano il loro attuale impegno per la qualità ottemperando agli impegni

previsti d . Si impegnano, inoltre, a realizzare ogni anno almeno un'azione in più a favore

dell’ambiente, all’interno di un elenco selezionato insieme al gruppo di lavoro

alla carta dei servizi

Dichiarazione e impegno al rispetto delle prescrizioni legali in materia di ambiente e sicurezza applicabili

alle proprie attività come dimostrato dalla documentazione che viene inviata al Comune ai fini dell'approvazione della carta. Impegno a perseguire

obiettivi di miglioramento

Le aziende che aderiscono certificano il loro impegno per la qualità ottemperando agli impegni concordati

annualmente. Se ciò non avviene l'azienda viene esclusa dal progetto

Costo istruttoria

300

0

0

100 euro a stabilimento per la promozione

del marchio

0,075% del fatturato annuo medio

0

0 0

150 euro di quota

associativa

Progetto co-finanziato dal Bando Agenda 21 del 2000; comprende: redazione dei criteri, definizione delle procedure, attività di formazione ambientale per le strutture, reperimento della documentazione, verifiche iniziali. Le aziende aderenti sono supportate da Consorzio Promotur, Sige, Comune di Celle. I costi vengono sostenuti con il personale interno al Comune

È prevista una quota di adesione di 100 euro

il primo anno.

La quota associativa può variare, a seconda dalla tipologia della struttura, da un min. di 50 ad un massimo di 500 euro

Costo di mantenimento rinnovo annuale

Criteri e modalità di assegnazione

MARCHI PER LE STRUTTURE TURISTICHE

58

Aree tematiche di applicazione dei criteri ambientali, etico-sociali…

Energia, Acqua, Sostanze chimiche pericolose (detersivi e disinfettanti), Rifiuti, Altri servizi

Gestione Generale (informazione, sensibilizzazione)

Energia, Acqua, Rifiuti, Uso di sostanze tossiche, Trasporti, Aria/Rumore, Alimentazione,

Comunicazione/Informazione,Formazione, Sensibilizzazione, Politica degli acquisti

Normativi, economici, di localizzazione, caratteristiche dell'edificio e del contesto, valoriz.

del patrimonio e delle tradizioni locali, riconoscibilità, accessibilità, fruibilità, comunicazione e informazione alla clientela, rapporti con il Parco e gli altri soggetti

del territorio, requisiti ecologici

Energia, Approviggionamento idrico e scarichi, Rifiuti, Materiali di consumo, Informazione e sensibilizzazione ai clienti, Alimenti, bevande,

Rispetto e salvaguardia dell'ecosistema marino, Igiene e Sicurezza,Uguaglianza etico-sociale

Rifiuti, Acqua, Energia, Informazione e sensibilizzazione della clientela, Igiene e

sicurezza, Gestione Generale

Ambientali e di sicurezza

Rifiuti, Acqua, Energia, Alimentazione, Gastronomia, Trasporti, Spostamenti, Rumori,

Beni culturali e ambientali, Informazione e sensibilizzazione

N. criteri Logo

eco­quality

Qualità ambientale Cinqueterre

"Esercizio consigliato dal Parco

del Beigua”

Carta servizi qualità-

ambiente Com. di Celle

Ecolabel Legambiente

Qualità Ambientale

Riviera del Beigua

Un mare di qualità

ECOLABEL Europeo

Page 55: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Organi di controllo E.P. / Ass. / Consumatori

/Privati /Altro

Comitato Ecolabel-Ecoaudit (tramite APAT e ARPAL).

Commissione tecnica Consultiva

Ente Pubblico

Comune competente per il territorio.

Consumatori

Comune di Celle Ligure

Procedura e modalità controlli (come, quando…)

Il controllo viene effettuato almeno una volta per l'assegnazione del marchio. I controlli di verifica successivi sono a discrezione dell'ente competente.

La Commissione tecnica è composta dal Presidente del Parco e dai tecnici che

si occupano del MQA. Provvede ai controlli annuali verificano il

raggiungimento mantenimento degli obiettivi obbligatori e di miglioramento.

che /

Le aziende autocertificano l’esistenza dei requisiti. I controlli si avvalgono

di questionari che rivelano il grado di soddisfazione della clientela rispetto ai

i comportamenti sostenibili adottati dagli stabilimenti balneari.

Comune competente per il territorio, secondo le modalità predisposte

da GdL.

Controllo della documentazione presentata con la prima istanza.

Eventuali verifiche a campione nel corso dei 24 mesi di validità

I controlli vengono effettuati annualmente da personale formato da Legambiente Turismo; in genere

sono a sorpresa

Autodichiarazione, trasmissione e analisi della documentazione

comprovante e visita presso la struttura (almeno al momento della concessione

e in quello del rinnovo, se sono avvenute modifiche sostanziali)

Rinnovo

Allo scadere dei criteri

valid. triennale

Annuale

Triennale

Annuale

Biennale

Annuale

Coinvolgimento del territorio

I criteri Ecolabel sono individuati a livello Europeo. Il marchio prevede un forte coinvolgimento, sia dei

gestori e dei dipendenti delle strutture ricettive, sia da parte dei turisti/clienti, attraverso azioni di sensibilizzazione ed informazione sui corretti

comportamenti e sui principi di rispetto ambientale.

L'Ente Parco Nazionale Cinque Terre si impegna a pubblicizzare le aziende che hanno ottenuto il marchio tramite apposite pubblicazioni informative e tramite una sezione dedicata del sito internet ed a promuovere seminari informativi sui criteri e sulla gestione del marchio.

Le attività sono inserite all'interno del processo di Agenda 21 del Parco del Beigua

La"Carta dei Servizi del Turismo Sostenibile per gli stabilimenti balneari della Riviera del Beigua" è stata elaborata dai sei Comuni della Riviera del Beigua. L S si assume, fra gli altri impegni,

quello di diffondere il significato della Carta e del Marchio nel territorio della Riviera del Beigua

o tabilimento aderente

La carta dei servizi è stata realizzata coinvolgendo direttamente, fin dalla progettazione, i soggetti con cui si intende operare. Il progetto nasce quindi come

un processo svolto da un gruppo di lavoro. (Gestori di 4 aziende di Sestri e di Riva Trigoso,

e coordinato da un’operatrice del LabTer)

si

Accordi con Provincie, Comuni, APT, Parchi, Comunità Montane, Associazioni di categoria

Note

Esistono riduzioni per le PMI, le microimprese, per aziende da

certificate ISO14000 o registrate EMAS

Il progetto è in fieri. Il coinvolgimento degli operatori delle strutture è previsto fin dalla fase di definizione dei criteri.

La quota associativa è fissata dal GdL ogni anno. Ogni stabilimento individua un numero

minimo di obiettivi di miglioramento, da raggiungere entro l'anno. Gli oneri

dell'attività di controllo, concordati con il GdL, sono a carico del Comune

La quota associativa delle aziende è a parziale copertura della realizzazione

di pubblicazioni e della pubblicizzazione del marchio

La carta ha un logo di identificazione che però non è registrato

Criteri e modalità di assegnazione

MARCHI PER LE STRUTTURE TURISTICHE

59

Il marchio di qualità ambientale Cinque Terre ha preso l’avvio da una analisi delle strutture ricettive presenti sul territorio e dallo studio delle esperienze di certificazione ambientale e

marchi di qualità ambientale già applicati al settore turistico in Italia ed all’estero, per arrivare ad una stesura degli

obiettivi attraverso la concertazione con i soggetti coinvolti.

Page 56: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Ente promotore Logo, Nome Descrizione e

Rappresentatività d'area

Bandiera blu Marchio ecologico

Internazionale

Bandiera arancione Marchio di qualità turistico

ambientale per comuni dell'entroterra

Nazionale

Vele Classifica sulla qualità

ambientale delle località turistiche costiere

Nazionale

FEE (Foundation for Environmental Education - organizzazione no-profit)

Legambiente T.C.I e .

Il riconoscimento

Campo di applicazione

Spiagge e porticcioli

Comuni costieri

Elenco

Alassio, Ameglia, Andora, Bergeggi, Bordighera, Borgio Verezzi, Camogli, Camporosso Mare, Celle Ligure, Ceriale, Cervo, Deiva marina, Diano marina, Finale Ligure, Framura, Laigueglia, Lavagna, Lerici, Levanto, Loano, Marinella di Sarzana, Moneglia, Monterosso al mare, Noli, Ospedaletti, Pietra Ligure, Portofino, Portovenere, Rapallo, Riomaggiore, Riva Ligure, S. Margherita Ligure, S. Stefano al Mare, Sanremo, Sestri Levante, Sori, Spotorno, Taggia, Varazze, Vernazza

2006 SPIAGGE: Camporosso, Bordighera, Spotorno, Bergeggi, Spiagge Fornaci e Natarella di Savona, Albisola Superiore, Albissola Marina, Celle Ligure, Varazze, Lavagna, Moneglia, Lerici. APPRODI: Portosole di Sanremo, Marina degli Aregai, Santo Stefano al Mare, Imperia Mare, Marina di Andora, Porto Luca Ferrari, Alassio, Vecchia Darsena di Savona, Porto Carlo Riva di Rapallo, Marina di Chiavari, Marina di Portovenere, Porto Lotti, La Spezia

Apricale (IM), Brugnato (SP), Castelnuovo Magra (SP), Castelvecchio di Rocca Barbena (SV), Dolceacqua (IM), S. Stefano d'Aveto (GE), Sassello (SV), Toirano (SV), Triora (IM), Varese Ligure (SP)

IM,SV,GE, SP

Situazione in Liguria

Numero criteri

spiagge: 29 criteri, approdi: 23 criteri

135

128

IM,SV,GE, SP

IM,SV,GE, SP

Prov. Aree tematiche di applicazione dei criteri

Spiagge: qualita' delle acque, qualità della costa, servizi e misure di sicurezza, educazione ambientale. Approdi turistici: qualità dell'approdo, servizi e misure di sicurezza, educazione ambientale ed informazioni.

1.

2. 3. 4.

5.

Accoglienza (informazioni turistiche, accessibilità…);

Ricettività e servizi; Fattori di attrazione turistica; Qualità ambientale (raccolta differenziata,

educazione ambientale, elementi di impatto, gestione del verde e del territorio);

Valutazione qualitativa (vivibilità, atmosfera e ospitalità)

1.

2. 3. 4. 5.

6. 7.

8.

9. 10.

Uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche;

Stato delle aree costiere Accessibilità alle destinazioni e mobilità locale Consumo e produzione di energia Consumi idrici e sistemi di trattamento

delle acque reflue Produzione e gestione dei rifiuti Iniziativa per il miglioramento della

sostenibilità Sicurezza alimentare e produzioni tipiche

di qualità Opportunità e qualità della vacanza

Struttura sanitaria e sociale

; ;

;

; ;

;

; ;

Criteri e modalità di assegnazione

RICONOSCIMENTI ASSEGNATI A TERRITORI

60

N

13 spiagge

e 13 approdi

Touring Club Italiano

Località dell'entroterra con popolazione

inferiore ai 15 mila abitanti

10

40

5 VELE

Page 57: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Livelli soglia e modalità ottenimento marchio

0 Associazioni annualmente a cura dei circoli di Legambiente, delle strutture regionali e di quella nazionale dell’associazione

Il marchio è temporaneo (due anni) e

subordinato al mantenimento

dei requisiti

annuale

Organi di controllo E.P./ Ass. / Consumatori

/Privati /Altro

Procedura e modalità controlli (come, quando…)

Rinnovo Coinvolgimento del territorio

Criteri e modalità di assegnazione

RICONOSCIMENTI ASSEGNATI A TERRITORI

61

Nel questionario spiagge sono presenti 8 tematiche (certificazione ambientale, acque di balneazione, depurazione delle acque, raccolta differenziata, ambiente ed educazione, turismo, spiagge, pesca) alle quali è attribuito un range di punteggio (min - max). Alle diverse tematiche è associato un peso relativo diverso (ad es. "ambiente ed educazione" range 10 - 20 ha un peso superiore a "pesca professionale", range 0 - 3). È prevista una soglia di punteggio minima per ciascuna tematica al di sotto della quale non viene proseguita la valutazione.

Commissione Tecnica Giudicante:

Min. Ambiente, Min. Turismo, Organizz.

ambientaliste, Ass. EE.LL., Società nazionali di Salvamento, Esperti

di educazione, Esperti di porticcioli -

Coord.Internazionale FEE: UNEP, UNWTO,

International Lifesaving Federation, IUCN,

Esperti educazione, FEE

1.

2 . 3.

4.

Compilazione del Comune candidato di un questionario composto da 9 sezioni: (

Pre-analisi dei Questionari fatta da FEE Italia. Analisi e valutazione dei questionari, Valutazione finale: sommatoria degli 8 voti attribuiti alle rispettive tematiche dai 4 gruppi di lavoro Approvazione idoneità dei candidati selezionati e verifiche in loco di osservatori FEE: l’elenco dei candidati selezionati dalla Commissione viene inviato alla Sede del Coordinamento Internazionale FEE, per il definitivo benestare. Il Coord. Internazionale effettua, in questa fase, verifiche a campione.

Notizie di carattere generale, Certificazione Ambientale, Qualità delle acque di ba lneazione, Depurazione delle acque, Raccolta differenziata dei rifiuti, Ambiente ed Educazione, T u r i s m o, S p i a g g i a , St a b i l i m e n to ba l n e a r e , Pesca professionale)

Concesso stagionalmente.

Può essere ritirato se

cambiano le condizioni iniziali che

hanno portato al conferimento

del marchio

1.

2. 3. 4. 5. 6. 7.

Avvio: da parte del Touring Club Italiano in collaborazione con un ente sovracomunale (es. Regione, Provincia, Comunità Montana, GAL) e presentazione ai Comuni “target” (popolazione inferiore ai 15.000 abitanti e localizzati nell’entroterra) del territorio di riferimento;

Candidatura dei Comuni; Preselezione; Analisi delle località: desk e field; Elaborazione dei risultati; Assegnazione Bandiera arancione; Piano di miglioramento: per i Comuni che non risultano essere in linea con i

parametri richiesti

Touring Club Italiano Analisi desk e field (sopralluoghi anonimi) attraverso la verifica di 135 parametri strutturati in 5 aree d'analisi

I soggetti del territorio sono di re t tamente coinvolti nella valutazione dei diversi criteri attraverso cui si a ss egnano i pun tegg i . I l coinvolgimento r i gu a r d a in part icolare i C i r c o l i d i Legambien te p re se n t i su l territorio, che r a c c o l g o n o i n fo rmazio ni da i c it tadini e dagli enti locali stessi.

Gli indicatori considerati sono 128, provenienti da più banche dati tra cui Istat, Ancitel, Sist, Cerved, Ministero della Salute, Enit, Touring Club, Enel, Ist. Ambiente Italia e Legambiente, sono raggruppati in macroaree secondo i requisiti definiti in ambito europeo con il contributo dell’Associazione VISIT. Per le singole 10 macroaree gli elementi valutati sono: . Degrado del paesaggio causato da processi disordinati di urbanizzazione. Presenza di aree naturali. Presenza e conservazione del centro storico, arredo urbano, aree verdi, lungomare, ecc. . Sovraffollamento delle zone costiere determinato dai turisti, percentuale di costa non edificata fino a 1 km dall'acqua sulla linea costiera. . Aumento o diminuzione del traffico determinato dal turismo. Andamento e incidenza della durata del soggiorno. . Consumi energetici della località, percentuale di approvvigionamento da fonti rinnovabili.

1

2

3

4 5.

. 6. 7.

8.

9. 10.

Pressione sulle risorse idriche locali, unità abitative o produttive collegate ad impianti di depurazione delle acque di scarico, scarichi a mare abusivi, crisi idriche, ecc Presenza di iniziative in direzione della riduzione dei rifiuti. Presenza di un sistema di gestione ambientale dotato di strumenti di monitoraggio della strategia turistica, inventario dei siti di interesse culturale e naturalistico. Presenza di un sistema di distribuzione e somministrazione di prodotti provenienti da coltivazioni biologiche e/o a basso impatto ambientale. Disponibilità di prodotti artigianali tipici e locali.

Qualità delle acque di balneazione, stato delle spiagge, pulizia del litorale o altro. Condizioni di vita della popolazione locale, accettazione del turista da parte della popolazione locale, sicurezza generale del turista, qualità e disponibilità dei servizi pubblici generali.

Costi istruttoria rinnovo annuale

-

-

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I codici di condotta

Come più volte indicato precedentemente, la definizione di marchi di qualità (o labeling), con la relativa procedura di accreditamento e controllo, è uno degli strumenti più utilizzati per promuovere e far riconoscere i percorsi di sostenibilità turistica. Uno dei punti di attenzione maggiori legati al labeling, oltre alla difficoltà di orientarsi fra il significato di marchi spesso molto diversi fra loro, è il costo legato alle attività di istruttoria e controllo del marchio di cui si devono fare carico i proponenti oppure, più comunemente, i soggetti che ricevono il riconoscimento, con il rischio che, soprattutto per ciò che riguarda i paesi in via di sviluppo, si vadano a favorire grandi realtà imprenditoriali a discapito di quelle più piccole. Di contro, il controllo periodico è l’unica garanzia possibile dell’effettivo rispetto dei criteri di concessione del marchio e costituisce un forte stimolo al miglioramento continuo, se questo è inserito quale elemento costitutivo del percorso di accreditamento. Nell’ottica che sia necessario quindi promuovere standard di qualità e di sostenibilità per l’accoglienza turistica, senza però perdere di vista i più importanti e complessi obiettivi di perseguimento della giustizia economica e sociale del turismo sostenibile, i codici di condotta rappresentano uno strumento alternativo di promozione dei principi del turismo sostenibile ai quali i singoli operatori, le associazioni o, in alcuni casi, i turisti stessi possono aderire senza che questo comporti particolari oneri, se non l’impegno volontario a rispettare i punti previsti dal codice stesso. I codici di condotta trovano frequente applicazione nell’esercizio di attività turistiche specifiche (quali l’osservazione dei cetacei, delle tartarughe, le immersioni subacquee, lo snorkeling e il pescaturismo). Di respiro più ampio sono invece la “Carta di identità per viaggi sostenibili” e la “Carta Italia” del turismo sostenibile, entrambe promosse dall’AITR e dedicate rispettivamente al turismo all’estero e a quello in Italia. Ambedue le carte richiamano l’attenzione sulla relazione che sussiste fra viaggiatore, industria turistica e comunità di accoglienza e propongono indicazioni per ridurre al minimo gli impatti sociali, culturali ed ambientali dei flussi turistici e per stimolare uno scambio di esperienze fra visitatori e visitati che sia fonte di un arricchimento culturale per entrambi. I consigli raccolti nelle carte sono rivolti alle comunità ospitanti, ai turisti, agli operatori turistici e sono diversificati per le tre fasi del viaggio (prima della partenza, durante il soggiorno e dopo il rientro).

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Sostenibile Turismo

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Sostenibile Turismo

Capitolo 5 Il workshop “Open Space Technology: la sostenibilità del turismo in Liguria”

La metodologia Open Space Technology® ha come obiettivo il coinvolgimento diretto dei diversi portatori di interesse rispetto ad una particolare tematica, in modo tale che dal confronto emergano considerazioni utili per rispondere ad alcunedomande - chiave. Pertanto, dopo una breve introduzione, invitati e testimonial esperti si suddividono liberamente nei vari spazi secondo gli interessi personali e con la possibilità di passare da uno spazio all'altro, quindi con il supporto di un facilitatore si confrontano tra loro in modo diretto al finedi discutere i temi di loro competenza. Durante i lavori, grazie al supporto dei PC, si raccolgono le varie considerazioni per poi poter rendere disponibile un documento di sintesi contenente indicazioni e proposte che potrebbero costituire linee guida per azioni future da implementare nei processi di sostenibilità.

(1)

L'evento, proposto dal Centro di Educazione al Consumo Sostenibile nell'ambito del lavoro del 'Tavolo Turismo del CECS', è stato promosso da Regione Liguria ed ARPAL quale nuova occasione di confronto come prosecuzione del dialogo e della collaborazione avviata da alcuni anni fra i Dipartimenti Ambiente e Turismo di Regione Liguria, ARPAL ed i soggetti che attivamente sostengono progetti di promozione turistica con un'attenzione particolare alle tre componenti: ambiente, economia e società. Ideato con il fine di un coinvolgimento diretto ed attivo degli amministratori e dei tecnici degli Enti Locali, e degli operatori attivi sul territorio nell'ambito del turismo sostenibile, dagli esperti del Tavolo Turismo della rete del Centro di Educazione al Consumo Sostenibile (Regione Liguria, ARPAL, Coordinamento Regionale delle Aree Protette della Liguria, Legambiente Liguria, Bottega Solidale, A.C. Torri Superiore), il workshop è stato organizzato da Legambiente Liguria, quale capofila del gruppo. Un'introduzione sullo stato dei lavori in Liguria e le relazioni di alcuni esperti sullo stato dell'arte a livello internazionale e nazionale, sono stati la base per il lavoro di 3 tavoli di confronto fra soggetti che hanno portato avanti buone pratiche di turismo sostenibile in Liguria, organizzati con la metodologia Open Space Technology®. Pertanto, dopo un breve seminario iniziale in cui sono intervenuti i più rappresentativi esponenti regionali in materia, ed esperti di rilievo quali Renzo Garrone dell'Associazione Italiana Turismo Responsabile, Marco Lo Bianco di For Africa - Sportello Eco ed Equo del Comune di Firenze, Luigi Rambelli di Legambiente Turismo ed Enrico De Luca della Coop. Viaggi e Miraggi, portatori di interesse e testimonial esperti si sono suddivisi liberamente nei 3 spazi secondo gli interessi personali, quindi con il supporto di un facilitatore si sono confrontati tra loro in modo diretto al fine di discutere i 3 principali temi di approfondimento scelti dal tavolo. Qui di seguito si riporta una prima rielaborazione delle considerazioni emerse dai 3 tavoli, facendo presente che queste costituiscono solo una base per un percorso di approfondimento successivo.

(1)

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I TAVOLO

Quali aspettative ci sono sul territorio per la creazione di un sistema territoriale per il turismo?

:

Il confronto si è articolato sulla base di una domanda-chiave sulle aspettative degli operatori rispetto alla creazione di un sistema territoriale per il turismo, sviluppandosi poi in una serie di proposte concrete per superare limiti e criticità. Ad una prima fase di segnalazione dei problemi, infatti, è seguita una fase propositiva, che per lo più evidenziava la necessità di un forte impegno delle amministrazioni. Qui di seguito, schematicamente, gli esiti del confronto.

- Mancanza di un coordinamento territoriale - Calo della qualità ambientale dovuto allo sviluppo eccessivo dell'industria - Affluenza sempre maggiore con riduzione del periodo di soggiorno e peggioramento dell'offerta - Difficoltà nell'aggregare strutture in Liguria - I parchi sono troppo poco estesi, i confini sono limitati e dentro operano pochi agricoltori. Molti non riescono ad operare rispettando i vincoli di legge (agriturismo) - Difficoltà nel far convergere verso obiettivi comuni strutture differenti. Le Amministrazioni fanno fatica a capire le esigenze di strutture molto diverse tra loro. Ad esempio, i vincoli dei piani urbanistici possono non permettere interventi richiesti dalle strutture - Forte stagionalizzazione del turismo. Chi lavora sul mare, ad esempio, dovrebbe lavorare almeno da marzo a novembre. Più il lavoro è distribuito nell'arco annuale e più si qualifica l'offerta turistica - La cementificazione delle coste, con la realizzazione di strutture molto impattanti che incrementano un turismo prevalentemente stagionale e separato dal tessuto locale, che costituiscono vere e proprie "micro-cittadelle" con abitazioni annesse, con tutti i servizi al loro interno, per nulla integrati con il territorio. San Remo è l'emblema di questo modello

Analisi delle esigenze e problematiche degli operatori, definizione di azioni istituzionali ed individuazioni di possibili criteri di misurabilità dei risultati.

Problemi:

Gli esiti dei tavoli

“Quale strategia di azione per la promozione e la crescita qualitativa (dal punto di vista del servizio, ambientale, etica, ecc) dell'offerta turistica dei sistemi locali”

64

Sostenibile Turismo

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- Scarsa attrattività delle risorse sul territorio per mancanza dei servizi: alcuni operatori di grandi strutture (es. porticcioli) devono sopperire alle carenze del territorio - Nell'entroterra, nelle aree montane, si possono solo creare microeconomie, perché la popolazione è sempre meno presente. Manca la massa critica per un'offerta particolare. - Il sistema di regole del turismo è troppo indirizzato ad economie e strutture "macro". I soggetti deboli non riescono a partecipare ai bandi perché troppo 'piccoli'

- Inserire nel circolo di accoglienza anche le strutture ricettive dei parchi in modo da orientare meglio le scelte del turista e promuovere il territorio. Per esempio l'isola di Palmaria è sconosciuta, e solo le sue baie sono aggredite dai diportisti - Coinvolgere residenti, abitanti delle aree ed operatori in modo da condividere le politiche. E' necessario destagionalizzare e per far ciò bisogna: . coinvolgere le strutture ricettive . rivitalizzare e migliorare il mercato dei prodotti locali (es. mitilicoltura, altri prodotti di eccellenza locali) - Trovare un "elemento unificatore" a livello urbanistico e di normativa del settore turistico che possa facilitare la diffusione delle strutture ricettive alternative agli alberghi. Un testo unico sulle strutture ricettive potrebbe essere un primo passo - Valorizzare le risorse locali - Aumentare i servizi di qualità nei centri urbani liguri - Tutelare maggiormente il territorio delle aree costiere, già fortemente antropizzate

- Appennino Modenese: creazione di parchi culturali, creazione e rafforzamento di una rete di attori (90 tra strutture recettive, comuni, Com. Montane, parchi) per mettere a sistema tutti i progetti, le attività e gli eventi per i turisti - Apricale: promozione degli ecomusei.

Esigenze:

Esempi di buone pratiche:

Come fare per superare i problemi? - Creazione di una rete dell'offerta. Promozione della rete e forte coordinamento centrale - Fare sistema e rete, ed aumentare la capacità progettuale - Forte impegno degli amministratori per lo sviluppo di strategie per il turismo sostenibile ed il coinvolgimento degli operatori. Il ruolo del pubblico è fondamentale per creare occasioni di confronto tra operatori turistici e Amministrazione affinché si definiscano le differenti necessità ed aspettative - Creazione di un sistema delle regole - Adozione da parte del pubblico di comportamenti etici (pur nel rispetto delle norme) per facilitare il lavoro degli operatori di strutture di piccolissime dimensioni, in particolare presenti nell'entroterra

Sostenibile Turismo

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- Facilitazione dell'accessibilità al fondo pubblico per lo sviluppo, da parte dei soggetti deboli - Costruzione del sistema locale. Partire dai punti di forza e di debolezza del territorio per qualificare il territorio e l'offerta turistica - Promozione dello scambio di esperienze - Valorizzazione a livello regionale delle esperienze e comunicazione - Educazione ad un turismo sostenibile.

“Marchi di qualità per il turismo locali, regionali ed europei: esperienze a confronto (criteri di riferimento individuati, modalità di promozione e gestione, sistemi di verifica, costi, risultati ottenuti)”

II TAVOLO:

La Liguria è ricca di esperienze estremamente interessanti di applicazione di marchi locali regionali ed internazionali. Nell'ottica della definizione della strategia regionale in materia di sostenibilità nel turismo appare interessante confrontare quanto si è già sviluppato per costruire un quadro di riferimento comune.

Mappa concettuale del mandato ricevuto dal gruppo di lavoro riguardo i contenuti della discussione, così come interpretato dai partecipanti:

MARCHI DI QUALITÀ

REGIONALI EUROPEI LOCALI

ESPERIENZE A CONFRONTO Criteri di riferimento

Modalità di promozione Modalità di gestione

Sistemi di verifica Costi/risultati

quali criteri di qualità, quali indicatori, quali standard abbiamo adottato la comunicazione nei confronti degli operatori, degli utenti (turisti), della comunità locale (stakeholders, cittadini)

chi gestisce il marchio e con quali criteri (pubblico/privato) modalità di monitoraggio e valutazione

analisi costi / benefici

Sostenibile Turismo

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Il confronto ha preso avvio dall'analisi delle esperienze dei partecipanti al gruppo (si veda l'elenco riportato nel capitolo “Ringraziamenti”) rispetto ai processi certificativi in generale e ai marchi di qualità ambientale applicati alle strutture turistiche in particolare, meglio dettagliati nel capitolo 3. Successivamente si è proceduto a rilevare e confrontare le opinioni dei partecipanti rispetto ai marchi di qualità come strumento di promozione della sostenibilità turistica secondo i parametri: A. tipologia dei criteri considerati e modalità di elaborazione B. modalità di gestione del marchio e procedure di conferimento C. controlli e verifiche D. modalità di promozione E. risultati percepiti a livello territoriale in termini di bilancio costi / risultati

Di seguito, i risultati del confronto, che esprimono i diversi punti di vista emersi nell'ambito del tavolo.

A. Tipologia dei criteri considerati e modalità di elaborazione del marchio

Considerare criteri riferiti a tutte le tematiche ambientali

Definire criteri non troppo permissivi, rendere però il meccanismo di concessione flessibile, individuando criteri obbligatori e facoltativi e puntando sui programmi di miglioramento

Coinvolgimento degli operatori nella definizione dei criteri, in modo da garantire la loro effettiva applicabilità a livello locale e legare gli operatori stessi al processo più strettamente

Definire gli obiettivi generali del marchio con modalità top/down garantisce di solito standard di qualità più elevati

Partire dai marchi già esistenti e rimodularli a seconda delle esigenze

I criteri dei marchi possono risultare troppo rigidi e poco adattabili alla realtà locale

Senza il coinvolgimento dei singoli gestori delle strutture nella scelta degli indicatori e della verifica della loro adattabilità si rischia una scarsa presa di coscienza

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

67

Sostenibile Turismo

Page 64: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

A. Modalità di gestione e procedure di conferimento del marchio

C. Controlli e verifiche

Questo capitolo non è diviso in punti di forza e debolezza in quanto la partecipata discussione si è articolata sul confronto delle diverse opportunità legate alla gestione pubblica o da parte delle associazioni del marchio. Frutto del lavoro del tavolo è l'ipotesi di creare comitati di gestione misti che coinvolgano sia soggetti pubblici che associazioni ambientaliste e dei consumatori. Le procedure di conferimento specifiche di ogni marchio non sono state trattate in dettaglio, lasciando quindi aperta un'ipotesi di lavoro poi affrontata con l'azione di ricerca a livello territoriale avviata per la stesura del Capitolo 3 di questo testo.

I controlli sugli operatori che utilizzano il marchio sono necessari come garanzia di qualità

L'uso di questionari di autovalutazione è responsabilizzante nei confronti degli operatori e snellisce la procedura di controllo

Nel caso sia un Ente Locale a gestire il processo, è agevolato nei controlli dal fatto che il territorio su cui operare è ben conosciuto e non è troppo ampio

Costi per l'Ente della formazione del personale e delle attività di esecuzione dei controlli

Difficoltà nella verifica dei dati raccolti con i questionari di autovalutazione

Difficoltà nel reperire il personale che possa occuparsi dei controlli con conseguente difficoltà da parte dell'Ente Locale a mantenere gli impegni assunti

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

CONSIDERAZIONI SULLA GESTIONE DA PARTE DI ENTE PUBBLICO - Imparzialità, perché l'Ente non ha interessi economici in gioco - Coinvolgimento diretto degli operatori nelle politiche dell'Ente e di gestione del territorio - Se l'Ente locale gestisce il processo può generare diffidenza presso gli operatori, perché è deputato anche a funzioni di controllo di legge

- Le associazioni (dei consumatori o ambientaliste) possono ritenersi ancora più libere da condizionamenti degli enti pubblici - Il coinvolgimento delle associazioni permette di concentrare di più l'attenzione sugli utenti finali dei servizi

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CONSIDERAZIONI SULLA GESTIONE DA PARTE DI ASSOCIAZIONI

Sostenibile Turismo

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C. Comunicazione e promozione del marchio

E. Risultati percepiti a livello territoriale • Il confronto sui risultati dell'applicazione del marchio deve essere fatto anche attraverso la rilevazione della percezione dei clienti. Devono inoltre essere coinvolti nella valutazione complessiva anche i residenti. • Si è riscontrato da parte degli operatori uno spiccato interesse nel proseguire percorsi di costruzione di marchi di qualità locali. • Per l'operatore il marchio è un modo per rimanere competitivi nel mercato, anche se il ritorno in termini di numero di clienti non è immediato. Si instaura piuttosto un meccanismo di fidelizzazione. • In termini di risultati concreti, si è rilevato un minor impatto ambientale delle strutture che, in alcuni casi, ha portato anche ad una riduzione della tassa sui rifiuti. Sempre dal punto di vista economico, i risultati più evidenti sono in termini di risparmio sui consumi energetici ed idrici. • L'importante è comunque garantire una buona qualità dell'ambiente in generale. Nel caso di indagini presso i clienti degli stabilimenti balneari, ad esempio, è emerso che il principale fattore che condiziona la scelta dei turisti è la qualità delle acque di balneazione.

L'utilizzo di canali informali di comunicazione (riunioni, gruppi di lavoro..) permette un’agile comunicazione tra segreteria di gestione del marchio e operatori

I marchi di livello internazionale (come Ecolabel Europeo) sono facilmente riconoscibili in tutti gli Stati membri

I marchi di qualità devono essere promossi nelle scuole superiori del settore (istituti tecnici e commerciali che si occupano del turismo)

Maggiore attrattività nei confronti del mercato estero rappresentando quindi uno strumento di promozione

La promozione presso gli operatori deve essere incentrata anche sui vantaggi in termini di risparmio nella gestione

Il marchio Europeo Ecolabel è ancora poco diffuso e ha bisogno di essere promosso di più

Esistono troppi marchi e questo porta ad una difficoltà di comprensione del loro significato

I turisti devono essere messi in grado di comprendere il significato del marchio e di individuare chiaramente quali sono i criteri che l'operatore deve rispettare

Nella promozione dei marchi, anche locali, bisogna coinvolgere maggiormente coloro che forniscono informazioni turistiche

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

69

Sostenibile Turismo

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• Le quote di adesione che vengono fatte pagare agli operatori sono un modo per responsabilizzarli, anche se in alcuni casi rischiano di essere un motivo di esclusione dal processo.

• E' necessaria un'integrazione fra i marchi (marchio “globale” che metta in rete quelli esistenti?), pur cercando di preservare il loro valore locale, perché l'eccessiva proliferazione dei marchi non permette un'efficace azione promozionale e spesso i marchi locali sono caratterizzati da autoreferenzialità. • I marchi sono un utile strumento di confronto verticale (enti operatori) ed orizzontale (tra operatori); possono favorire uno spostamento del mercato verso un livello qualitativo sempre più elevato. • Per il raggiungimento di obiettivi ambientali e di risparmio delle risorse naturali in modo più efficace, è consigliabile un maggior coinvolgimento degli Enti locali e del territorio interessato e non solo della struttura ricettiva isolata.

Altre considerazioni

III TAVOLO

Obiettivo del tavolo

Struttura e realtà del turismo out-going sostenibile

:

Definiti e chiariti meglio gli obiettivi del tavolo, ed effettuata un'analisi della situazione presente per ciò che riguarda il turismo responsabile diretto all'estero, gli operatori presenti stilano una lista di punti di forza e di debolezza, onde stimolare nella fase conclusiva una serie di proposte concrete per il miglioramento. Il tavolo diventa inoltre occasione di scambio tra la nuova piccola cooperativa Nanà, che promuove l'onoterapia nell'entroterra ligure unendo al trekking sugli asini un programma di conservazione dell'asino amiantino ed attività turistico educative, e la più consolidata A.I.T.R. (Associazione Italiana Turismo Responsabile), ponendo le basi per una collaborazione e l'eventuale inserimento della piccola cooperativa nella rete A.I.T.R. Qui di seguito, schematicamente, gli esiti del confronto.

: L'individuazione di criteri comuni per la definizione del turismo out-going sostenibile, con la finalità di un consolidamento della situazione esistente.

: La preparazione dei viaggiatori ai modi di vivere nelle mete scelte, ai modi locali, ai disagi, è fondamentale e propedeutica al viaggio; è un primo passo per conoscere il paese. Si lavora sul prodotto per migliorarlo e si lavora sui viaggiatori per prepararli all'esperienza. Si includono quindi nei pacchetti anche degli incontri propedeutici al

Analogamente a quanto viene proposto per il turismo in-coming nel secondo tavolo dell'O.S.T., la finalità di questo gruppo di lavoro è quella di individuare, sulla base delle esperienze degli operatori, i criteri comuni per la definizione del turismo out-going “sostenibile”

“Quali criteri per il turismo out-going responsabile e ambientalmente sostenibile”

Sostenibile Turismo

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viaggio, al fine di spiegare e preparare i viaggiatori ai modi di vivere ed alle particolarità dei paesi di destinazione. Il punto chiave è l'incontro con la comunità e lo scambio tra il viaggiatore e la popolazione. I viaggiatori sono accompagnati e guidati nei rapporti con la comunità, principalmente per risolvere i problemi linguistici (interpreti), e logistici (i mezzi di locomozione preferiti sono quelli locali; anche in caso di noleggio si prediligono fornitori locali e mezzi quali per es. i pulmini). I tour operator presenti sono collegati in rete, hanno siti aggiornati nei quali sono veicolate informazioni per dare all'utenza gli strumenti per conoscere quanto è biologico, equo-solidale, sostenibile e responsabile. Il sito dell'Associazione Italiana Turismo Responsabile, a cui hanno aderito ad oggi circa 50 operatori del settore, consente una visione unitaria del panorama, ma ha funzioni istituzionali, non di promozione dei pacchetti né tanto meno di verifica delle adesioni e del rispetto dei criteri di sostenibilità da parte di terzi o di altri soci.

: - L'esistenza di criteri comuni e condivisi tra le diverse realtà ed associazioni che si occupano del turismo responsabile (il tavolo raccoglie operatori che hanno ormai un'esperienza ventennale in questo campo) - I vantaggi economici-sociali per le popolazioni locali. Il viaggio responsabile è infatti prima di tutto 'scambio', ed implica anche integrazione di reddito, sviluppo della comunità attraverso il progetto di cooperazione (finanziato in quota parte dal viaggio stesso per Viaggi e Miraggi ad esempio), educazione all'ospitalità e crescita della comunità e del territorio come soggetto locale con conseguente riconoscimento degli stessi sul mercato turistico - La preparazione degli accompagnatori e dei mediatori (una sorta di “manager del prodotto”) e degli addetti alla promozione è un momento di importanza 'chiave' - Il prodotto offerto è accompagnato da un'attività editoriale (pubblicazioni sul turismo responsabile) con il fine di rafforzare una “coscienza critica” - Il sito dell'A.I.T.R. - La qualità del viaggio. E' minimizzato l'apporto del tour operator. L'obiettivo è la capacità di adattamento, di accettazione del luogo senza gli standard di casa da parte dell'utente. Il viaggio è di “conoscenza”,non di riposo - Esistenza di “principi” che caratterizzano i viaggi responsabili all'estero, ma assenza di “regole” - L'esistenza di “sportelli” informativi (per es. Eco-equo del Comune di Firenze o lo sportello del Centro di Educazione al Consumo Sostenibile) sulla sostenibilità del viaggio per informare e responsabilizzare l'utenza sugli effetti che il proprio viaggio ha sull'ambiente, sul fattore umano e sull'economia del luogo visitato, luogo che ha tempi e modalità proprie da rispettare e da vivere, e per diffondere il principio 'il viaggio è conoscere'.

- Nell'ambito dell'offerta, il turismo responsabile presenta costi più elevati sul mercato, rispetto ai tradizionali tour operator, e ai tour operatordi “turismo avventura”, con un conseguente svantaggio in termini di competitività - La domanda, quindi l'insieme degli utenti, è spesso confusa, non comprende e non riconosce le caratteristiche del viaggio responsabile e sostenibile. Per l'out-going esiste la difficoltà concreta di raccogliere le esperienze; non esiste un movimento comune che si occupi di promuovere uno “stile” tra i consumatori

Elementi di forza

Elementi critici:

Sostenibile Turismo

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Sostenibile Turismo

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- Necessità di critica rispetto all'impronta inquinante del viaggio, e di applicazione di modalità a tutela dell'ambiente (mezzi di trasporto, fonti di energia rinnovabile), aspetto non sempre affrontato. - Scarso controllo sui criteri di qualità e sostenibilità: ogni soggetto ha il proprio decalogo che parzialmente si sovrappone a quelli degli altri - Difficoltà nel creare e dare un “marchio” (una sorta di certificazione) al processo del viaggio responsabile. La “bontà” di un operatore è tuttora basata sul passa parola del singolo viaggiatore, che diventa così feedback interno - Difficoltà di accedere a finanziamenti pubblici per l'attività di educazione al rispetto di criteri e modalità sostenibili. Le ricadute etico culturali del turismo responsabile non sono ancora percepite come fattori importanti per lo sviluppo, né tanto meno lo sono l'adozione di comportamenti sostenibili negli ambiti della vita quotidiana, e non solamente durante il viaggio - La promozione verso gli utenti anche in circuiti sensibili come quello delle Botteghe del Commercio Equo e Solidale presenta notevoli difficoltà a causa della complessità insita nel garantire il prodotto 'viaggio sostenibile'.

.

Proposte di lavoro: - Iniziare un lavoro di rete focalizzato sul controllo della qualità del viaggio e dell'operatore - Strutturare un insieme di regole, sulla base dei principi già esistenti - Lavorare sulla chiarezza del messaggio insito nel viaggio responsabile e sostenibile, e sulle sue modalità di organizzazione - Individuare criteri comuni per la definizione del “sostenibile”, tali da permettere all'utente di capire e scegliere consapevolmente - Incrementare gli “sportelli” di informazione ed orientamento anche al 'fair travel’

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INTERNAZIONALI

Commissione Europea - Div. Imprese - Servizio Turismo

Comunità Europea – Ecolabel

U.N.C.E.D. (United Nations Conference on Environment and Development - Rio de Janeiro '92)

U.N.E.P. Tourism

United Nations - Department of Economic and Social Affairs

W.S.S.D. (World Summit on Sustainable Development - Johannesburg '02)

W.T.T.C. (World Travel and Tourism Council)

World Tourism Organization (WTO)

World Tourism Organization (WTO)

Blue Flag Europe

Ecocamping

Eco-Tip

Eco-Trans – Sustainable Tourism in Europe

Europarc Federation – Il sito della Federazione Europea delle Aree Naturali protette

Global Development Research Center (GDRC)

http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/index_en.htm

http://www.eco-label-tourism.com/

http://infoserver.ciesin.org/datasets/unced/unced.html

http://www.uneptie.org/pc/tourism/home.htm

http://www.un.org/esa/sustdev/sdissues/tourism/tourism.htm

http://www.earthsummit2002.org/roadmap/tourism.html

http://www.wttc.org/

http://www.unwto.org/aboutwto/eng/menu.html

http://www.world-tourism.org/sustainable/concepts.htm

http://www.blueflag.org

http://www.ecocamping.net

http://www.eco-tip.org/

http://www.ecotrans.org

http://www.europarc.org

http://www.gdrc.org/uem/eco-tour/eco-tour.html

Siti di interesse per il Turismo Sostenibile

73

Page 70: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Global Ecovillage Network

Green Globe21 – Sustainability for enterprises

I.C.R.T. (International Centre for Responsible Tourism)

International Conservation Fund

International Ecotourism Society

National Geographic - Sustainable Tourism

NETS (Network for Soft Mobility in European Tourism)

Network of Cities for Sustainable Tourism

Planeta.Com - ecotourism

Retour Foundation

T.O.I. (Tour Operators Initiative)

VISIT (Voluntary Initiatives for Sustainability in Tourism)

A.P.A.T. (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici)

AITR

ARPAL (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Ligure)

ARPAV Campagna di comunicazione per un Turismo Sostenibile: “Viaggiatori! e Viaggiatori”

http://gen.ecovillage.org/activities/index.html

http://www.greenglobe.org

http://www.icrtourism.org/

http://www.conservation.org/xp/CIWEB/programs/ecotourism/

http://www.ecotourism.org

http://www.nationalgeographic.com/travel/sustainable/

http://www.soft-mobility.com/

http://www.iclei.org/europe/tourism/

http://www.planeta.com

http://www.retour.net/

http://www.toinitiative.org/

http://www.yourvisit.info/

http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/

http://www.aitr.org/

http://www.arpal.org/Emas/Homepage/home.htm

http://www.arpa.veneto.it/home/htm/viaggiatori_e_viaggiatori.asp

ITALIANI

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Page 71: 2007: Turismo Sostenibile. Le esperienze dei territori liguri

Associazione Ram

CECS (Centro Educazione Consumo Sostenibile)

C.I.S.E.T. (Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica)

Centro Turistico Studentesco e Giovanile – CTS ambiente

Centro Universitario Europeo per I Beni Culturali

E.N.I.T.

Ecobilancio Italia

Ecolabel europeo

Ecoturismo Italia

Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali

Il portale dei parchi italiani

Il portale del turismo in Liguria

L’Italia del Cigno

La Bottega Solidale

Legambiente Turismo

Ministero dell'Industria - Dipartimento Turismo

Osservatorio del turismo scolastico e sostenibile

Portale italiano del Turismo Sostenibile

http://www.associazioneram.it/turismo_responsabile/index.html

http://cecs.arpal.org/italian/turismo_sostenibile.php?iExpand1=166

http://venus.unive.it/ciset

http://www.cts.it/index.cfm?module=ActiveWeb&page=Webpage&s=ambiente

http://www.univeur.org/it/pubblicazioni/dett.asp?id=353

http://www.enit.it/

http://www.ecobilancioitalia.it/aree_int.html

http://www.ecolabel.it/NewsRoom/index.php?_uid=277

http://www.ecoturismo-italia.it

http://www.parks.it/federparchi/index.html

http://www.parks.it/

http://www.turismoinliguria.it/lirgw/turismo/ep/preHome.do

http://www.italiadelcigno.it

http://www.bottegasolidale.it/wordpress/?p=6#more-6

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/aree/servizi.php?id_area=5&sezione=aree&tema_dir=tema2

http://www.schole.it/osservatorioturismo.it/index.asp

http://www.actanet.it/ Ram Viaggi http://www.ramviaggi.it/

http://www.legambienteturismo.it

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Regione Liguria - Enti di Promozione Turistica in Liguria

Regione Liguria - leggi

Rete per un Turismo Responsabile

Solidea

Sportello Ecoequo del Comune di Firenze

Sportello Ecoidea della Provincia di Ferrara

Strategie e strumenti per un turismo sostenibile nelle aree costiere del Mediterraneo

Touring Club Italiano

Turismo Targato Italia

Viaggi e miraggi

WWF

http://www.regione.liguria.it/MenuSezione.asp?Parametri=9_13_17_309_$9_13_17_309_$Guida_agli_enti_liguri$9 _13_17_309_-1$ampub8.htm$

http://www.regione.liguria.it/Cerca.asp?Regionali=0&txtCerca=legge+turismo

http://retour-roma.it/

http://www.solidea.org/aree/occhi_index.htm

http://sportelloecoequo.comune.firenze.it/pages/turismo_responsabile.htm

http://www.provincia.fe.it/ecoidea/collana_guide/guide/lettura/guida_turismo_sostenibile.pdf

http://www.life.sustainable-tourism.org/

http://www.touringclub.it/

http://www.regione.abruzzo.it/cit

http://www.viaggiemiraggi.org/

http://www.wwf.it/vacanze/

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Alessandra Pansera - , Antonio Federici , Cristina Giusso - , Dario Franchello - , Fabio Palazzo - ,

Filippo Bordoni - , Giuseppino Maschio - , Laura Muraglia - , Luciano Marcello - , Lucilla Borio e Massimo

Candela - , Maurizio Burlando - , Maurizio Robello , Monica Brusco , Patrizio Scarpellini , Raffaella

Cecconi - , Roberta Trucchi - - , Roberta Vitaioli - , , Roberto

Cavagnaro - , Santo Grammatico - , Simona Ferrando - , Stefania Benzi - SilviaCutaia Pina Scavo Gianfranco Schirinzi

Daniela Minetti - , Albert Sturlese - , Susanna Mozzato - , Massimo Candela - , Fabio Palazzo - , Stefano Mugnaini - , Guarneri Giancarlo - , Roberto Raineri - , Sara Sanetti - , Maria Pia Turbi -

, Vanessa Chiesa - , Laura Muraglia - , Stefania Mangano - ;

Fabio Giacomazzi - , Marina Bo' - , Antonio Federici - , Rosa Maria Valvo - , Stefano Calvillo - , Federica Gennaro -

, Maurizio Burlando - , Giuseppino Maschio - Francesca Santoni - Raffaella Mazza - , Raffaella Cecconi - , Maria Cristina

Bruzzone - , Pierluigi Catto - Renata Angelinelli - , Cristina Cavero - , Anna Di Lauro - , Serena Recagno - , Giuseppe Salvo - , Riccardo

Favero - , Roberto Catto - , Chiara Paoli - , Simona Ferrando - , Roberta Vitaioli - , Luigi Rambelli -

, Santo Grammatico - , GianfrancoSchirinzi - Francesca Filippone

Manuela Finocchiaro - , Enrico De Luca - , Marco Lo Bianco - , Renzo Garrone - , Stefania Benzi - , Federica Morchio - ,

Fabio Lento - Marina Murgia

Comune di Celle Ligure Parco dell'Antola Charta s.r.l. - LT “Sanna” del Comune di Genova Coordinamento Regionale delle Aree Protette della Liguria Agriturist

Parco Nazionale delle Cinque Terre Parco dell'Aveto Regione Liguria - Dipartimento Ambiente della Regione Liguria CEA di Varese Ligure e Val di Vara

Ecovillaggio Torri Superiore Parco del Beigua Regione Liguria, Servizio Parchi e Aree Protette - Comunità Montana del Giovo Parco di Montemarcello Magra

Labter “Tigullio” del Comune di Sestri Levante Coop. C.T.i.N. WWF Liguria Regione Liguria Dipartimento Ricerca, Innovazione, Istruzione, Formazione Politiche Giovanili, Cultura e Turismo

Parco di Portofino Legambiente Liguria Provincia di Savona La Bottega Solidale, - ARPAL - CREA, - ARPAL - CREA, - SIGE Srl

Regione Liguria - Coordinatore Bluwest srcl Parco di Portofino Ass. Culturale Torri Superiore Agriturist Liguria Parco di Porto Venere FILCAMS CGIL Flash Vela Fondazione Eni E. Mattei Club Alpino

Italiano CAI+Tan Comunità Montana Valli Stura e Orba Regione Liguria Università degli Studi di Genova-DISEFIN

LabTer della Spezia - Coordinatore Ist. Naz. Bioarchitettura (Comune di Lavagna) Parco dell'Antola Parco di Portofino Parco di Portofino Parco

di Monte Marcello Magra Parco del Beigua Parco dell'Aveto, Parco delle Cinqueterre, Parco delle Cinqueterre Labter Sestri Levante

Labter R. Sanna OIT, CEA Parco di Monte Marcello Magra ARPAL ARPAL ARPAL-CREA Comunità Montana del Giovo

Comunità Montana Valli Stura e Orba Camping 'Villaggio dei Fiori' Sanremo Università di Genova-DIPTERIS Provincia di Savona Regione Liguria Legambiente Turismo Legambiente Liguria SIGE Srl, - Legambiente Liguria;

ARPAL-CREA - Coordinatore Viaggi e Miraggi Sportello Eco e Equo (Comune di Firenze) e For Africa RAM La Bottega Solidale ARPAL-CREA

ASDNana Natura Avventura, - Legambiente Liguria.

I partecipanti ai 3 tavoli del workshop “Open Space Technology®, la sostenibilità nel turismo in Liguria” tenutosi a Genova il 22 novembre 2006: Tavolo 1

Tavolo 2

Tavolo 3

Si ringraziano per i testi e le collaborazioni

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