2006-05 Un anno dopo le elezioni

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SENTIERO PEDEMONTANO: UN ESEMPIO DI NON AMMINISTRAZIONE La provincia ha deciso di finanziare un sentiero pedemontano del Monte Orfano ed ha chiesto ai comuni interessati di individuare il percorso sui rispettivi comuni. Erbusco non ha avuto problemi perché l'abitato non raggiunge le pendici del monte, mentre Coccaglio e Rovato sono stati favoriti dal passaggio della roggia Fusia proprio a livello delle pendici. Cologne può utilizzare la Fusia solo per un chilometro, mentre per i restanti quattro sarebbe stato necessario individuare sentieri alternativi alle strade che attraversano l'abitato. Problema che la giunta si è ben guardata dall'affrontare: infatti il percorso previsto non fa altro che attraversare il centro abitato del paese, da via Facchetti fino a via Capuccini. Nessun sentiero pedemontano quindi. L'amministrazione ha ancora una volta seguito la logica che ispira la propria attività amministrativa da molti anni: se c'è un problema difficile, che magari comporta un confronto con i privati, meglio lasciar perdere, perché significherebbe perdere consenso alle elezioni successive: agli interessi g enerali del paese viene cioè subordinato il proprio interesse elettorale. Così è stato per la mancata individuazione dei parcheggi del centro storico(Streparava, Edera, Sebino), per la realizzazione delle rotonde o troppo piccole o fuori asse, per il sottopasso per Chiari realizzato fuori posto, per il parco pubblico chiuso sei mesi all'anno, per il mancato allargamento della scuola materna comunale, per i depuratori comunali, per il palazzetto dello sport che sta sorgendo isolato, per l'ala destra di piazza Garibaldi ristrutturata secondo le pure esigenze dei privati, mentre quelle pubbliche quali portici ed estetica non sono state minimamente prese in considerazione, e così via. La Civica denuncia da sempre la subordinazione dell'interesse pubblico a quello privato nel nostro comune, facendo al contempo proposte alternative. Il sentiero pedementano a nostro parere, va realizzato come segue. Non potrà innanzitutto avere caratteristiche di comodità, considerata la conformazione dei suoli. Del resto la parola sentiero ha un significato ben preciso. E' pertanto inevitabile individuare una nuova linea a nord dei vigneti, utilizzando quando possibile sentieri già esistenti. Ricordiamo che sul monte Orfano vige il divieto di recinzione, quindi tutta la sua superficie è aperta ai cittadini. Si tratta solo di individuare il percorso e realizzarlo per gradi, approfittando dei soldi messi a disposizione dalla provincia e dal fatto che la provincia stessa finanzierà poi la sua manutenzione: diversamente si tratterebbe dell'ennesima occasione persa per fare qualcosa di utile e duraturo per il paese. CIVICACOLOGNESE COLOGNE: UN ANNO DOPO LE ELEZIONI. CIVICA COLOGNESE UN IMPEGNO CHE CONTINUA La Civica ad ogni elezione aumenta i voti (siamo al 33%), ma ogni volta c'è una lista che ne prende di più. Le proposte programmatiche e di metodo chiaramente alternative a quelle della classe politica colognese, perché basate sulla logica civica e non partitica, ci hanno dato molta forza elettorale, che però non è mai stata sufficiente per vincere le elezioni; a tutto svantaggio del paese, riteniamo. Proposte di aggregazione ne abbiamo sempre fatte, ma la miopia e la presunzione hanno fatto sì che oggi amministri il paese una minoranza (38%), certamente non ben vista dal restante 62%. Parliamo ovviamente degli elettori che avrebbero in gran parte votato per la Civica se non fossero stati indotti ad un voto diverso da chi gli ha fatto credere o di essere in grado di vincere le elezioni con la sua lista o, peggio, di presentare un simbolo di partito palesemente alternativo alla giunta, facendole in realtà un favore elettorale : il tutto per un posto alla Casa di Riposo e per far approdare in commissione edilizia uno fra i primi abusivisti di Cologne (peraltro dimessosi dopo qualche mese). Questa è la situazione politico- amministrativa del nostro comune. Secondo noi a Cologne, in campo amministrativo, c'è qualcosa che non quadra: sappiamo che c'è stata molta clientela, ma è pure evidente la carenza di senso civico. Abbiamo ripetutamente evidenziato i guasti e proposto alternative credibili, compreso il caso della venuta degli zingari a Cologne: Giustamente i condomini della CONTINUA A PAG 2 GIUGNO 2005

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2005-05 Un anno dopo le elezioni Un impegno che continua Sentiero Pedemontano: Un esempio di non amministrazione

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SENTIERO PEDEMONTANO: UN ESEMPIO DI NON AMMINISTRAZIONELa provincia ha deciso di finanziare un sentiero pedemontano del Monte Orfano ed ha chiesto ai comuni interessati di individuare il percorso sui rispettivi comuni.Erbusco non ha avuto problemi perché l'abitato non raggiunge le pendici del monte, mentre Coccaglio e Rovato sono stati favoriti dal passaggio della roggia Fusia proprio a livello delle pendici. Cologne può utilizzare la Fusia solo per un chilometro, mentre per i restanti quattro sarebbe stato necessario individuare sentieri alternativi alle strade che attraversano l'abitato. Problema che la giunta si è ben guardata dall'affrontare: infatti il percorso previsto non fa

altro che attraversare il centro abitato del paese, da via Facchetti fino a via Capuccini. Nessun sentiero pedemontano quindi.L'amministrazione ha ancora una volta seguito la logica che ispira la propria attività amministrativa da molti anni: se c'è un problema difficile, che magari comporta un confronto con i privati, meglio lasciar perdere, perché significherebbe perdere consenso alle elezioni successive: agli interessi generali del paese viene cioè subordinato il proprio interesse elettorale. Così è stato per la mancata individuazione dei parcheggi del centro storico(Streparava, Edera, Sebino), per la realizzazione delle rotonde o troppo piccole o fuori asse, per il sottopasso per Chiari realizzato fuori posto, per il parco pubblico chiuso sei mesi all'anno, per il mancato allargamento della scuola materna comunale, per i depuratori comunali, per il palazzetto dello sport che sta sorgendo isolato, per l'ala

destra di piazza Garibaldi ristrutturata secondo le pure esigenze dei privati, mentre quelle pubbliche quali portici ed estetica non sono state minimamente prese in considerazione, e così via. La Civica denuncia da sempre la subordinazione dell'interesse pubblico a quello privato nel nostro comune, facendo al contempo proposte alternative. Il sentiero pedementano a nostro parere, va realizzato come segue.Non potrà innanzitutto avere caratteristiche di comodità, considerata la conformazione dei suoli. Del resto la parola sentiero ha un significato ben preciso. E' pertanto inevitabile individuare una nuova linea a nord dei vigneti, utilizzando quando possibile sentieri già esistenti. Ricordiamo che sul monte Orfano vige il divieto di recinzione, quindi tutta la sua superficie è aperta ai cittadini. Si tratta solo di individuare il percorso e realizzarlo per gradi, approfittando dei soldi messi a disposizione dalla provincia e dal fatto che la provincia stessa finanzierà poi la sua manutenzione: diversamente si tratterebbe dell'ennesima occasione persa per fare qualcosa di utile e duraturo per il paese.

CIVICACOLOGNESE

COLOGNE: UN ANNO DOPO LE ELEZIONI.

CIVICA COLOGNESE

UN IMPEGNO CHE CONTINUALa Civica ad ogni elezione aumenta i voti (siamo al 33%), ma ogni volta c'è una lista che ne prende di più. Le proposte programmatiche e di metodo chiaramente alternative a quelle della classe politica colognese, perché basate sulla logica civica e non partitica, ci hanno dato molta forza elettorale, che però non è mai stata sufficiente per vincere le elezioni; a tutto svantaggio del paese, riteniamo.Proposte di aggregazione ne abbiamo sempre fatte, ma la miopia e la presunzione hanno fatto sì che oggi amministri il paese una minoranza (38%), certamente non ben vista dal restante 62%. Parliamo ovviamente degli elettori che avrebbero in gran parte votato per la Civica se non fossero stati indotti ad un voto diverso da chi gli ha fatto credere o di essere in grado di vincere le elezioni con la sua lista o, peggio, di presentare un simbolo di partito palesemente alternativo alla giunta, facendole in realtà un favore elettorale : il tutto per un posto alla Casa di Riposo e per far approdare in commissione edilizia uno fra i primi abusivisti di Cologne (peraltro dimessosi dopo qualche mese).Questa è la situazione politico-amministrativa del nostro comune.Secondo noi a Cologne, in campo amministrativo, c'è qualcosa che non quadra: sappiamo che c'è stata molta clientela, ma è pure evidente la carenza di senso civico. Abbiamo ripetutamente evidenziato i guasti e proposto alternative credibili, compreso il caso della venuta degli zingari a Cologne:Giustamente i condomini della

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GIUGNO 2005

COMMERCIOIl commercio, oltre a rappresentare un servizio essenziale per la popolazione, rappresenta il lato visibile, immediato di una vera collettività, cioè di una paese che non sia solo dormitorio, come purtroppo sta diventando sempre più Cologne. È perciò molto difficile capire come in un comune come il nostro, con corpose realtà lavorative, artigianali e industriali, e sportive, punto di passaggio e di incontro della Franciacorta, con ormai “di fatto”una popolazione che sfiora le 9.000 anime tra residenti ufficiali e no (troppo diciamo noi), per il commercio la nuda realtà è ben diversa e molto poco rosea.

Abbiamo assistito in questi anni ad una vera ecatombe di attività commerciali, negozi o meglio persone che hanno dovuto chiudere o vendere per potersi salvare. I motivi sono sicuramente molteplici e diciamo che questo non è toccato solo a Cologne, ma qui sicuramente i danni sono più evidenti. Ben sappiamo che oggi i centri commerciali sono divenuti luoghi di incontro a trecentosessanta gradi e tendono a sostituire le piazze ed i vecchi luoghi di incontri, in particolare quelli dei comuni piccoli e medi. Ma siamo convinti che il commercio abbia ancora da svolgere un ruolo importante anche nei comuni come il nostro.Molto dipende anche dalle scelte delle amministrazioni.A Cologne mancano negozi di ogni genere, eppure nessuno se la sente di aprire un'attività

nel nostro paese: i pochi intrepidi che negli ultimi anni ci hanno provato hanno dovuto arrendersi. Come mai?C e r t a m e n t e i negozianti devono reinterpretare il loro

ruolo alla luce delle nuove esigenze del mercato. Ed aggiornarsi sia in termini qualitativi, che di diversificazione dell'offerta. Ma ribadiamo che le scelte effettuate dalle amministrazioni comunali hanno sempre lasciato il nostro comune senza un piano commerciale effettivo, con una viabilità inadeguata , oltre alla totale mancanza di parcheggi, in particolare per il centro storico.La stessa scelta di spostare il mercato del venerdì nel parcheggio di fronte all'oratorio è incomprensibile. La strada maestra è quella della revisione del piano commerciale accompagnata da una riflessione sui problemi urbanistici connessi, anche se per il centro il problema sarà di difficile soluzione, considerata l'oramai avvenuta ristrutturazione delle aree industriali dismesse. Nel frattempo signori tutti del commercio e no, rimboccatevi le maniche.e fate sentire che il commercio a Cologne non è morto ma solo un po' addormentato.Come Civica Colognese saremo al fianco di tutti coloro che non vogliono rassegnarsi a che Cologne diventi in modo definitivo un paese dormitorio. Il commercio può svolgere un ruolo importante.

CIVICACOLOGNESE

PROPONIAMOL'ISTITUZIONE DELLE CONSULTERiteniamo che sindaco e maggioranza abbiano il diritto-dovere di prendere le decisioni e che la minoranza debba esercitare il proprio ruolo di controllo e proporre soluzioni alternative ai problemi del paese. Ma governare non significa comandare. Chi amminis t ra deve favor i re la partecipazione della cittadinanza al processo formativo delle decisioni ed in particolare di chi rappresenta gli elettori in consiglio comunale. Proponiamo pertanto alla nuova amministrazione la costituzione delle consulte.

DISSUASORI PERICOLOSIAnche a Cologne è approdata alla fine la moda dei “ dissuasori “ di velocità per il traffico stradale. Installati ovunque, anche dove non servono, questi dissuasori hanno oramai triplicato i tempi di percorrenza delle strade comunali,.oltre a rendere pericoloso circolare in automobile per Cologne.

A parte il fatto che riteniamo esistano altri modi per fare rispettare la velocità, invece di piazzare dei veri e propri ostacoli davanti all'automobilista; ma, se proprio si insiste, riteniamo servano i seguenti interventi:1-Ridurre il loro numero, lasciandoli solo dove effettivamente necessario2-Costruirli in modo più civile, cioè non come un muro in mezzo alla strada .3-Segnalare quelli necessari in modo ben diverso affinché i cittadini colognesi la smettano di pagare meccanici e carrozzieri per i guasti provocati alle loro autovetture(il recente intervento ha risolto solo in parte il problema). I dissuasori, così' come sono installati sono illegali, perché non segnalati adeguatamente.Nei tratti interessati dai dissuasori rivedere i limiti di velocità imposto di fatto dai dissuasori stessi. Mettere contestualmente in campo le necessarie misure affinché i limiti di velocità vengano rispettati, non solo nei tratti interessati dai dissuasori.

Le scelte effettuate dalle amministrazioni comunali hanno sempre lasciato il nostro comune senza un

piano commerciale effettivo

D E P U R A T O R I COMUNALI

QUALITA' DELLA VITA:

UNA NUOVA BIBLIOTECA NEL VECCHIO COMUNE

Il problema della depurazione a Cologne è di antica data. Le diverse amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent'anni hanno di fatto accantonato il problema, limitandosi a compiere alcuni

interventi inderogabili di rabbeccio dei due depuratori esistenti, spendendo molti soldi ma non risolvendo nulla. Tant'è che a tutt'oggi metà del paese è senza fognature ed una zona residenziale è pesantemente penalizzata da odori e rumori.La necessità della costruzione di un nuovo ed unico depuratore si era manifestata già vent'anni fa. Non ci si è mai mossi, con l'alibi di un nuovo depuratore consortile che la provincia avrebbe dovuto promuovere, scaricando cioè il problema. Oggi è la volta dell'Ato: il nuovo ente territoriale di gestione delle acque prima o poi si muoverà, ma non si sa quando. Il sindaco in campagna elettorale, pressato dai cittadini e dall'esigenza di raccogliere voti, dichiarò che entro la fine dell'anno (scorso) i lavori del nuovo depuratore consortile di Rovato sarebbero iniziati. A tutt'oggi i comuni della zona sono in totale disaccordo sul da farsi e si possono facilmente prevedere tempi assai lunghi prima che il territorio di Cologne venga allacciato al depuratore consortile.Nel frattempo che si fa?. Si continua a scaricare nei terreni inquinando il sottosuolo e si abbandonano i cittadini a se stessi? Un esempio può venire dai comuni di Roccafranca e Rudiano. Hanno preso coscienza del problema ed hanno realizzato in questi anni un proprio depuratore perfettamente efficiente che quando sarà il momento passerà all'Ato di competenza.Ma per i nostri amministratori questo è arabo. Sono troppo impegnati ad erogare contributi a pioggia per centinaia di milioni all'anno al fine di garantirsi il consenso elettorale o ad aprire sportelli per extracomunitari e procurare appartamenti agli zingari per pagare l'appoggio elettorale di Rifondazione Comunista. I depuratori possono aspettare.Tanto non li vede nessuno!

La vecchia funzione di solo prestito di libri è da tempo superata nelle biblioteche moderne.Sale di lettura, di ascolto musica, di proiezioni video, acessi Internet, etc, caratterizzano le biblioteche moderne, dotate sempre anche di saletta per

riunioni (40-50posti ).I locali del vecchio municipio rispondono in modo adeguato alle nuove esigenze di spazio. Chiediamo che l'amministrazione comunale si impegni a predisporre un progetto che preveda l'ultilizzo del vecchio comune solo a biblioteca, secondo quanto sopra esposto.La localizzazione in pieno centro storico, inoltre, contribuirebbe a ravvivare il cuore del paese, oggi sempre più deserto

CIVICACOLOGNESE

...a tutt'oggi metà del paese è senza fognature ed una zona residenziale

è pesantemente penalizzata da odori e rumori.

rotonda oggi si lamentano, ma chi di loro ha votato per la giunta, cosa dice? Eppure l a C iv i c a denunc iò chiaramente a suo tempo la cosa. Ad ogni modo i ripetuti risultati elettorali così consistenti spronano la Civica a continuare nella sua attività politico-amministrativa, anche se ancora una volta dai banchi dell'opposizione.L'ulteriore crescita di consensi ci ha portato anche nuove adesioni di impegno, soprattutto giovanili, che sono certamente di buon auspicio. Continueremo come sempre nel nostro impegno per Cologne, sulla base dei valori civici e del nostro programma elettorale.Continueremo anche a dire le cose c o m e s t a n n o , convint i che s ia l'unico modo per fare l'interesse di una collettività.

RIPORTARE IL MERCATO IN PIAZZA

Abbiamo scritto che Cologne ha bisogno di riappropriarsi della propria anima.

Si incominci dal riportare il mercato in piazza, riattivando una tradizione fra le più

importanti del paese.

CENTRO SPORTIVOC i r c a c i n q u e a n n i f a l ' ammin i s t r a z i one comuna l e pubblicava, in pompa magna, su “cologne informa” e su altri giornali provinciali un progetto, da realizzarsi in un'area di circa 120.000 mq posizionata a ovest dell'abitato, di quello che avrebbe dovuto essere il

centro sportivo, comprendente il palazzetto dello sport, 2 piscine, campi da tennis, un laghetto con parco giochi e tanto altro. Tutto questo sarebbe stato realizzato in collaborazione tra pubblico e privato.. A tutt'oggi di tutto questo non si è visto nulla, né probabilmente mai lo vedremo.L'amministrazione MAZZOTTI, prima delle elezioni, ha addirittura fatto recapitare ai cittadini un manifestino con le fotografie di tutte le opere eseguite durante il quinquennio di governo nel quale, oltre alle” rotondine con ulivo”, ad un sentiero

GIUGNO 2005GIUGNO 2005

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COMMERCIOIl commercio, oltre a rappresentare un servizio essenziale per la popolazione, rappresenta il lato visibile, immediato di una vera collettività, cioè di una paese che non sia solo dormitorio, come purtroppo sta diventando sempre più Cologne. È perciò molto difficile capire come in un comune come il nostro, con corpose realtà lavorative, artigianali e industriali, e sportive, punto di passaggio e di incontro della Franciacorta, con ormai “di fatto”una popolazione che sfiora le 9.000 anime tra residenti ufficiali e no (troppo diciamo noi), per il commercio la nuda realtà è ben diversa e molto poco rosea.

Abbiamo assistito in questi anni ad una vera ecatombe di attività commerciali, negozi o meglio persone che hanno dovuto chiudere o vendere per potersi salvare. I motivi sono sicuramente molteplici e diciamo che questo non è toccato solo a Cologne, ma qui sicuramente i danni sono più evidenti. Ben sappiamo che oggi i centri commerciali sono divenuti luoghi di incontro a trecentosessanta gradi e tendono a sostituire le piazze ed i vecchi luoghi di incontri, in particolare quelli dei comuni piccoli e medi. Ma siamo convinti che il commercio abbia ancora da svolgere un ruolo importante anche nei comuni come il nostro.Molto dipende anche dalle scelte delle amministrazioni.A Cologne mancano negozi di ogni genere, eppure nessuno se la sente di aprire un'attività

nel nostro paese: i pochi intrepidi che negli ultimi anni ci hanno provato hanno dovuto arrendersi. Come mai?C e r t a m e n t e i negozianti devono reinterpretare il loro

ruolo alla luce delle nuove esigenze del mercato. Ed aggiornarsi sia in termini qualitativi, che di diversificazione dell'offerta. Ma ribadiamo che le scelte effettuate dalle amministrazioni comunali hanno sempre lasciato il nostro comune senza un piano commerciale effettivo, con una viabilità inadeguata , oltre alla totale mancanza di parcheggi, in particolare per il centro storico.La stessa scelta di spostare il mercato del venerdì nel parcheggio di fronte all'oratorio è incomprensibile. La strada maestra è quella della revisione del piano commerciale accompagnata da una riflessione sui problemi urbanistici connessi, anche se per il centro il problema sarà di difficile soluzione, considerata l'oramai avvenuta ristrutturazione delle aree industriali dismesse. Nel frattempo signori tutti del commercio e no, rimboccatevi le maniche.e fate sentire che il commercio a Cologne non è morto ma solo un po' addormentato.Come Civica Colognese saremo al fianco di tutti coloro che non vogliono rassegnarsi a che Cologne diventi in modo definitivo un paese dormitorio. Il commercio può svolgere un ruolo importante.

CIVICACOLOGNESE

PROPONIAMOL'ISTITUZIONE DELLE CONSULTERiteniamo che sindaco e maggioranza abbiano il diritto-dovere di prendere le decisioni e che la minoranza debba esercitare il proprio ruolo di controllo e proporre soluzioni alternative ai problemi del paese. Ma governare non significa comandare. Chi amminis t ra deve favor i re la partecipazione della cittadinanza al processo formativo delle decisioni ed in particolare di chi rappresenta gli elettori in consiglio comunale. Proponiamo pertanto alla nuova amministrazione la costituzione delle consulte.

DISSUASORI PERICOLOSIAnche a Cologne è approdata alla fine la moda dei “ dissuasori “ di velocità per il traffico stradale. Installati ovunque, anche dove non servono, questi dissuasori hanno oramai triplicato i tempi di percorrenza delle strade comunali,.oltre a rendere pericoloso circolare in automobile per Cologne.

A parte il fatto che riteniamo esistano altri modi per fare rispettare la velocità, invece di piazzare dei veri e propri ostacoli davanti all'automobilista; ma, se proprio si insiste, riteniamo servano i seguenti interventi:1-Ridurre il loro numero, lasciandoli solo dove effettivamente necessario2-Costruirli in modo più civile, cioè non come un muro in mezzo alla strada .3-Segnalare quelli necessari in modo ben diverso affinché i cittadini colognesi la smettano di pagare meccanici e carrozzieri per i guasti provocati alle loro autovetture(il recente intervento ha risolto solo in parte il problema). I dissuasori, così' come sono installati sono illegali, perché non segnalati adeguatamente.Nei tratti interessati dai dissuasori rivedere i limiti di velocità imposto di fatto dai dissuasori stessi. Mettere contestualmente in campo le necessarie misure affinché i limiti di velocità vengano rispettati, non solo nei tratti interessati dai dissuasori.

Le scelte effettuate dalle amministrazioni comunali hanno sempre lasciato il nostro comune senza un

piano commerciale effettivo

D E P U R A T O R I COMUNALI

QUALITA' DELLA VITA:

UNA NUOVA BIBLIOTECA NEL VECCHIO COMUNE

Il problema della depurazione a Cologne è di antica data. Le diverse amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent'anni hanno di fatto accantonato il problema, limitandosi a compiere alcuni

interventi inderogabili di rabbeccio dei due depuratori esistenti, spendendo molti soldi ma non risolvendo nulla. Tant'è che a tutt'oggi metà del paese è senza fognature ed una zona residenziale è pesantemente penalizzata da odori e rumori.La necessità della costruzione di un nuovo ed unico depuratore si era manifestata già vent'anni fa. Non ci si è mai mossi, con l'alibi di un nuovo depuratore consortile che la provincia avrebbe dovuto promuovere, scaricando cioè il problema. Oggi è la volta dell'Ato: il nuovo ente territoriale di gestione delle acque prima o poi si muoverà, ma non si sa quando. Il sindaco in campagna elettorale, pressato dai cittadini e dall'esigenza di raccogliere voti, dichiarò che entro la fine dell'anno (scorso) i lavori del nuovo depuratore consortile di Rovato sarebbero iniziati. A tutt'oggi i comuni della zona sono in totale disaccordo sul da farsi e si possono facilmente prevedere tempi assai lunghi prima che il territorio di Cologne venga allacciato al depuratore consortile.Nel frattempo che si fa?. Si continua a scaricare nei terreni inquinando il sottosuolo e si abbandonano i cittadini a se stessi? Un esempio può venire dai comuni di Roccafranca e Rudiano. Hanno preso coscienza del problema ed hanno realizzato in questi anni un proprio depuratore perfettamente efficiente che quando sarà il momento passerà all'Ato di competenza.Ma per i nostri amministratori questo è arabo. Sono troppo impegnati ad erogare contributi a pioggia per centinaia di milioni all'anno al fine di garantirsi il consenso elettorale o ad aprire sportelli per extracomunitari e procurare appartamenti agli zingari per pagare l'appoggio elettorale di Rifondazione Comunista. I depuratori possono aspettare.Tanto non li vede nessuno!

La vecchia funzione di solo prestito di libri è da tempo superata nelle biblioteche moderne.Sale di lettura, di ascolto musica, di proiezioni video, acessi Internet, etc, caratterizzano le biblioteche moderne, dotate sempre anche di saletta per

riunioni (40-50posti ).I locali del vecchio municipio rispondono in modo adeguato alle nuove esigenze di spazio. Chiediamo che l'amministrazione comunale si impegni a predisporre un progetto che preveda l'ultilizzo del vecchio comune solo a biblioteca, secondo quanto sopra esposto.La localizzazione in pieno centro storico, inoltre, contribuirebbe a ravvivare il cuore del paese, oggi sempre più deserto

CIVICACOLOGNESE

...a tutt'oggi metà del paese è senza fognature ed una zona residenziale

è pesantemente penalizzata da odori e rumori.

rotonda oggi si lamentano, ma chi di loro ha votato per la giunta, cosa dice? Eppure l a C iv i c a denunc iò chiaramente a suo tempo la cosa. Ad ogni modo i ripetuti risultati elettorali così consistenti spronano la Civica a continuare nella sua attività politico-amministrativa, anche se ancora una volta dai banchi dell'opposizione.L'ulteriore crescita di consensi ci ha portato anche nuove adesioni di impegno, soprattutto giovanili, che sono certamente di buon auspicio. Continueremo come sempre nel nostro impegno per Cologne, sulla base dei valori civici e del nostro programma elettorale.Continueremo anche a dire le cose c o m e s t a n n o , convint i che s ia l'unico modo per fare l'interesse di una collettività.

RIPORTARE IL MERCATO IN PIAZZA

Abbiamo scritto che Cologne ha bisogno di riappropriarsi della propria anima.

Si incominci dal riportare il mercato in piazza, riattivando una tradizione fra le più

importanti del paese.

CENTRO SPORTIVOC i r c a c i n q u e a n n i f a l ' ammin i s t r a z i one comuna l e pubblicava, in pompa magna, su “cologne informa” e su altri giornali provinciali un progetto, da realizzarsi in un'area di circa 120.000 mq posizionata a ovest dell'abitato, di quello che avrebbe dovuto essere il

centro sportivo, comprendente il palazzetto dello sport, 2 piscine, campi da tennis, un laghetto con parco giochi e tanto altro. Tutto questo sarebbe stato realizzato in collaborazione tra pubblico e privato.. A tutt'oggi di tutto questo non si è visto nulla, né probabilmente mai lo vedremo.L'amministrazione MAZZOTTI, prima delle elezioni, ha addirittura fatto recapitare ai cittadini un manifestino con le fotografie di tutte le opere eseguite durante il quinquennio di governo nel quale, oltre alle” rotondine con ulivo”, ad un sentiero

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Ma vi è un secondo problema non meno importante: la maggior parte delle strutture pubbliche è rimasta quella di vent'anni fa, inficiando la qualità della vita, che a Cologne è certamente regredita. Basti pensare alla circolazione stradale intasata da macchine e camion ed a servizi comunali pressochè ines istent i . Ed a l centro stor ico paradossalmente sempre più vuoto mentre con l'incremento degli abitanti avrebbe dovuto avvenire il contrario.Che fare? Aggiustare simili guasti non riuscirebbe neanche ad un prestigiatore. Noi, molto più semplicemente diciamo che bisogna salvare il salvabile, per quanto il paese orami abbia cambiato natura, sia urbanistica che socio-culturale, perdendo gran parte della propria identità. Solo dopo una presa di coscienza da parte della popolazione dei guasti avvenuti sarà possibile invertire la tendenza negativa ed avviare un nuovo corso. Da una riflessione sul proprio passato, innanzitutto culturale, potrànno venire le indicazioni per il futuro di Cologne. E bisognerà avere molta pazienza ed altrettanta determinazione.

intatta ed ordinata. Il piano regolatore allora adottato fu un ottimo piano, a parte alcune localizzazioni di aree. Prevedeva una severa salvaguardia del centro storico ed un ordinato e lento sviluppo edilizio.IL momento di svolta negativo è avvenuto quando la speculazione edilizia ha prevalso

su ogni altra logica appoggiata e protetta dagli amministratori d e g l i u l t i m i v e n t ' a n n i . I n f a t t i l 'incessante attività e d i l i z i a e d i l c o n s e g u e n t e

incremento degli abitanti solo in minima parte è stata rivolta a soddisfare le esigenze economiche ed abitative della collettività. Il vero beneficiario è stata la speculazione che ha portato a Cologne dall'esterno molta gente, certamente bene accetta, ma venuta a Cologne quasi esclusivamente per mangiare e dormire. Si è cioè consumata preziosa area agricola in quantità assai superiore al necessario. Per le esigenze di Cologne in questi vent'anni sarebbero bastati i nuovi insediamenti nelle aree industriali dismesse, che se programmati con lungimiranza avrebbero dato anche un risultato estetico ben diverso da quello che è sotto gli occhi di tutti. Invano la Civica si è battuta(con convegni, raccolte di firme, etc.) affinchè il paese crescesse più lentamente ed in modo migliore. L'ondata di cemento si è abbattuta su Cologne travolgendo tutto e tutti, perfino a pochi passi dalla piazza.

Una collettività è caratterizzata dalle attività dei suoi abitanti, economiche, sociali e politiche, e dal luogo in cui i cittadini vivono, cioè dall'assetto urbanistico del centro storico e delle zone di più recente edificazione. In Italia, pressochè ovunque, i centri storici sono di impronta medievale ed anche Cologne non fa eccezione; da qui la cura con cui vfiengono tenuti e la loro salvaguardia. Col miracolo economico in Italia, ed anche a Cologne, si è assistito ad un boom edilizio e dagli anni 60' il paese ha iniziato una crescita, prima lenta, poi impetuosa. Basti pensare che oggi a Cologne la superficie delle aree produttive supera quella adibita a residenza e che sì è passati dai 4.000 abitanti del dopoguerra agli attuali 7.000 ( 8.000 fra qualche anno, quando saranno terminate le lottizzazioni in corso). Il paese è stato stravolto sia nel suo centro storico( unico caso nella provincia di Brescia) che al di fuori: basti pensare cosa sono diventate le tre aree industriali dismesse di Edera Sebino e Streparava per rendersene conto: degli enormi dormitori, a vantaggio quasi esclusivo della speculazione edilizia. Doveva andare per forza così?. Certamente no, affermiamo. Ad un certo punto del percorso ( 1983) la legge previde l'adozione di un Piano Regolatore, nel momento in cui il paese contava 5.000 abitanti e quando ancora la sua struttura urbanistica era pressochè

improbabile , comunque noi tutti ce lo auguriamo cosicché anche Cologne potrà avere la sua cattedrale nel deserto.Proprio così, cari cittadini, perché di “cattedrale nel deserto” proprio trattasi . Quella brutta costruzione che si erge minacciosa a fianco del cimitero ( a proposito in questi casi di norma si richiedono sempre lo studio di IMPATTO AMBIENTALE ma forse qui non serviva !) rimarrà sola ed arrabattata.Infatti i 3.000.000 di euro da spendere sono destinati alla costruzione del solo corpo centrale: mancano i soldi per i parcheggi, le strutture, le urbanizzazioni, le recinzioni, le strade ecc, cioè tutte quelle opere che avrebbe dovuto realizzare il privato e

CIVICACOLOGNESE

di accesso al monte Orfano, ancora oggi chiuso, compariva magicamente il palazzetto dello sport, unica parte pubblica del progetto del centro sportivo..Pubblicizzato a piene mani durante la campagna elettorale dalla giunta Mazzotti, per la quale ogni giorno era quello buono per l'inizio dei lavori, i tempi si sono allungati a tal punto che le operazioni di costruzione sono iniziate a luglio 2004, sempre millantando i famosi 250 giorni per completare l'opera. Pochi giorni fa, pubblicato sul “Giornale della Pallamano Cologne”, l'assessore allo Sport, Luca Barzan, dichiarava a lettere CUBITALI che entro giugno 2005 ci sarà l'inaugurazione della struttura ( ! ) Questo ci pare molto

L'ondata di cemento si è abbattuta su Cologne travolgendo tutto e tutti, perfino a pochi passi

dalla piazza.

consegnarle gratuitamente al Comune. Ma il Piano approvato dalla commissione edilizia anni fa è ancora chiuso in qualche cassetto in Municipio. Pertanto i cittadini Colognesi, oltre a non avere la piscina ed i campi da tennis, si ritroveranno nel bilancio Comunale ( i nostri soldi) alcune centinaia di migliaia di euro da spendere in queste opere non realizzate dal privato.Questi soldi dirottati verso il Palazzetto saranno sicuramente tolti da altre destinazioni (opere pubbliche, fogne, scuola, asilo, servizi sociali) e certamente ci troveremo servizi più cari visto che il comune prende dalle nostre tasche il denaro che spende.E parlando sempre di soldi vogliamo ricordare a tutti che, in Consiglio Comunale,l'assessore allo Sport ha dichiarato che le spese di gestione del palazzetto dello sport saranno sostenute dalle società sportive che lo utilizzeranno(! ). Calcolato in 100/150.000 euro le spese annue di gestione di strutture simili, auguriamo loro di trovare sponsor milionari: in caso contrario saremo sempre noi Colognesi a pagare.

PICCOLI PAESI CRESCONO(TROPPO E MALE)

GIUGNO 2005

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