2005-2006

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LA STANZA DI DANTE: WORKSHOP DI ACCOGLIENZA PER RAGAZZI IMMIGRATI

INDICE

STANZA DI DANTE ALLISTITUTO IPSIA LOMBARDINIAncora Stanza di dante allIpsia di Silvia Borghi, pag. 27 Un bilanciodel tutto positivo di Dzuong Sanh Vien, pag. 27

PRESENTAZIONE Riflessioni a caldo di Susanna Cagossi, pag. 7

Stanza di Dante allIstituto Superiore G. ScaruffiStanza di Dante alle Superiori di Francesca Tirelli, pag. 29 Un bilancio davvero positivo! Prof.ssa Marilena Manfredi e Antonia Munarini, pag. 30 Gancio secondo i volontari, pag. 30

ATTIVIT NELLE E CON LE SCUOLE MEDIE SUPERIORI Workshop al Liceo Scientifico A.MoroChe bello ritrovarsi di Linda Marchi, pag. 11 La parola ai volontari del Luned, pag. 12 Ecco cosa dicono di gancio i ragazzini, pag.12 Gancio visto dai volontari o Pensieri di Silvia Longhi, pag. 13 o Il secondo anno a Gancio di Simone Zivieri, pag. 13 o Le mie prime impressioni sul Gancio di Stefania Poli, pag. 13 o Grazie Gancio! di Ambra, pag. 14

Stanza di Dante alla Scuola Media G. Pascoli di Cadelbosco SopraRiflessioni di Francesca Tirelli, pag. 31

Stanza di Dante allIstituto Comprensivo Fermi ManzoniLimportanza del gruppo di Linda Marchi, pag. 33 La parola ai volontari, pag. 34 Ecco cosa pensano di gancio i ragazzini, pag. 35

Workshop al BUSUn anno vissuto intensamente di Marcello Gozzi, pag. 17 Workshop al BUS di Mariacarla Fornaciari, pag. 18 La prima volta al BUS di Enea Mammi, pag. 19 Gancio Originale 2006 al BUS: le novit di Davide Valeriani, pag. 20 La mia esperienza di Martina Fiaccadori, pag. 21 Un bel ricordo di Lucia Beggi, pag. 22

Stanza di Dante allIstituto Comprensivo di Bagnolo in PianoLa parola ai volontari, pag. 36

Istituto IPSIA GalvaniGancio Originale al Galvani: una bella esperienza da fare prof. Alessandro Corsini, pag. 23

Stanza di Dante alla Scuola Elementare G.MarconiIl workshop dei pi piccoli di Linda Marchi e Marcello Gozzi, pag. 37

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Stanza di Dante alla Scuola Media L.Da VinciIl Primo anno di Monia Astrologi, pag. 38 Ringraziamenti di Monia Astrologi, pag. 38

WORKSHOP PRESSO LISTITUTO COMPRENSIVO LIGABUERiflessioni di Francesca Tirelli Workshop alla Scuola Media Dalla Chiesa o Il gancio visto dai volontari, pag. 53 Workshop alla Scuola Elementare Don Milani o Riflessioni di Monia Astrologi, pag. 54 Workshop alla Scuola Elementare S.G.Bosco o La parola ai volontari, pag. 55

I WORKSHOP POMERIDIANI Workshop alla Scuola Media "Giovanni Pascoli" di Cadelbosco SopraRiflessioni di Francesca Tirelli, pag. 43

WORKSHOP PRESSO LISTITUTO COMPRENSIVO G. GALILEI DI MASSENZATICORiflessioni di Francesca Tirelli, pag. 56 Workshop alla Scuola Media di Massenzatico o di Enea Mammi, pag. 53 Workshop alla Scuola Elementare di Massenzatico o Anno nuovo, Gancio nuovo! di Elena Capelli, pag. 58 Workshop alla Scuola Elementare di Gavassa o Un anno da raccontare di Elena Capelli, pag. 59

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA A. FONTANESIRingraziamenti di Monia Astrologi, pag. 44 Riflessioni di Monia Astrologi, pag. 44 Il Luned alla Fontanesi di Dzuong Sanh Vien, in arte Valerio, pag. 45 Secondo anno a Gancio di valentina Sassi, pag. 45 La mia esperienza di Ambra Pederzoli, pag. 46 Il mio primo anno a Gancio di Denise Bucaria, pag. 46 stato bello, pag. 47 La mia storia del workshop, pag. 47

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA D. P. BORGHI DI RIVALTAIl gancio raccontato dai volontari, pag. 61

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA LEPIDO WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA AOSTARingraziamenti di Patrizia Montanari, pag. 48 Un anno importante di Patrizia Montanari, pag. 48 Il mio primo anno a Gancio di Anna Fornaciari, pag. 49 Un pensiero su Gancio di Roberto Sessa e Debora Summa Farag, pag. 50 I ragazzi di Gancio, pag. 50 Un anno insieme di Francesca Mancin e Patrizia Montanari, pag. 63 Lepidoworkiamoci con Gancio di Francesca Mancin, pag. 63 Prima esperienza di Philomena Ameyao, pag. 64 Unesperienza magnifica di Luca Danieli, pag. 65 Il Gancio da dentro di Talita Valli, pag. 65

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA PERTINIUn anno combattivo di Marcello Gozzi, pag. 52

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WORKSHOP ALLA SCUOLA ELEMENTARE C BIANCARelazione conclusiva dellattivit del primo anno del workshop di C Bianca di Linda Marchi, pag. 68 La mia esperienza di Francesca Mancin, pag. 69 La mia prima volta a Gancio di Anna Greco, pag. 69 Il mio anno a C Bianca di Luisa Verchetta, pag. 70

Desessualizzazione e sublimazione nei bambini e nei ragazzi normali e nei disabili di Leonardo Angelini, pag. 95 Complimenti al Free pag. 105

Amici di Gancio Originale nata lassociazione di Deliana Bertani, pag. 108 Lassociazione si presenta, pag. 110 Statuto dellassociazione, pag. 111

ALTRE ESPERIENZE DI VOLONTARIATO Sportello Ascolta Informa SERVIZIO CIVILE VOLONTARIOLa nostra avventura Volontari del Servizio Civile, pag. 73 Anno 2005-2006: Eccomi alla resa dei conti di Francesca Mancin, pag. 74 TU2 (A TU X TU) ovvero lo Sportello Ascolta/Informa di Deliana Bertani, pag. 115

LA FORMAZIONE GANCIO E LINTERCULTURA, PAG.75 LA CITT EDUCATIVAIl bilancio di questanno dott.ssa Chiara Bertozzi, pag. 77 Parola ai volontari, pag. 77

Giocando con la matematica con la prof.ssa Sandra De Pietri, pag. 120 SEMINARIO A MAROLA8/9 Settembre 2005: Report del gruppo di lavoro dei grandi di Susanna Cagossi, pag. 121 Agganciamoci nel Gancio Marola Settembre 2005, i Volontari del Servizio Civile, pag. 128 Marola 6/7 Settembre 2006: I Tempi nei luoghi. Programma, pag. 129

ISTITUTO PROFESSIONALE SIMONINILa mia esperienza presso il Simonini di Francesca Mancin, pag. 80 Simonini: le novit dellanno scolastico 2005-2006 di Daniela Castellotti, pag. 80

Centro BusettiLattivit di psicomotricit al Centro Busetti di Mara Rossi e Cecilia Cigarini, pag. 82

FORMAZIONE PER I COLLABORATORI DI GANCIO ORIGINALE CON IL DOTT. FIORELLO GHIRETTI, PAG. 131 Supervisione per i collaboratori di Gancio Originale con il dott. Leonardo Angelini e la dott.ssa Deliana Bertani, pag. 131

GANCIO E LA SUA RETE Free Student BoxProcessi creativi e salute psichica nei workshop e in Free Student Box di Leonardo Angelini, pag. 85 Relazione di fine anno di Leonardo Angelini, pag. 86

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STROLGANCIOGli atelier itineranti di Gancio Originale di Francesca Tirelli e Mimmo Spaggiari, pag. 134 Gli appuntamenti di Strolgancio durante lanno Strolgancino di Silvia Arlini, pag. 138 Ringraziamento di Deliana Bertani e Susanna Cagossi, pag. 139

IL BILANCIO 2005Il bilancio di attivit a cura di Deliana Bertani, Susanna Cagossi, Mariella Cantini, Anna Bertolotti pag. 142

GANCIO SULLA STAMPAGancio aggancia Telereggio di Marcello Gozzi, pag. 150 Il giornalino dellIstituto Ipsia Galvani, pag. 151 Gancio sui quotidiani, pag. 157

PRE SEN TA ZIO NE

RIFLESSIONI ACALDOdi Susanna Cagossi Siamo alla fine di giugno, il termometro sta raggiungendo i 40 gradi, per fortuna finita lattivit frenetica di gancio e siamo alle riflessionia caldo quindi, non solo per la temperatura, ma soprattutto per lintensit di questi mesi dedicati a gestire e contemporaneamente a capire, a conoscere, ad entrare nella complessit, nella ricchezza, nelle molteplici problematiche che caratterizzano gancio e la sua rete. Le pagine che seguono danno testimonianza di questa ricchezza, rendendo visibile limpegno profuso da tutti, le innovazioni che ogni anno vengono messe in campo, i workshop che si aggiungono ecc. Quando negli anni scorsi mi trovavo a leggere lannuario mi chiedevo come potesse essere possibile tenere i fili di questa complessit senza rischiare di esserne travolti La prima riflessione che mi viene oggi che lo stile di lavoro che ha caratterizzato Gancio in questi anni, stile costruito e consolidato da Deliana e Mariella , pilastri da sempre del progetto, consente la tenuta per una duplicit di ragioni: da una parte perch i giovani, una volta agganciati e orientati i modo concreto e operativo, sono risorse incredibili, sono capaci di mettersi in gioco con creativit e competenza, sono capaci di sorprendere anche nelle situazioni pi complesse; dallaltra perch lo stile di lavoro orientato allaccompagnamento e sostenuto da una modalit induttiva (come a Dino piace definirla), consente di sperimentaredi sperimentarsi e di riprogettare in itinere in relazione ai dati che via via si evidenziano. Ho trovato quindi un terreno fertile, ricco, dove mettere le radici e cominciare a crescereassumendo questa nuova identit professionale, anche se ancora oggi non

conosco, credo, tutti i colori e le sfumature di gancio e dei suoi protagonisti, Volontari, Insegnanti, Presidi, Coordinatori, Colleghi ecc. In questa fase del mio nuovo lavoro sento soprattutto la necessit di trovare un equilibrio tra il bisogno/curiosit di conoscere sempre meglio il terreno dove gancio cresciuto e ha prodotto relazioni e cultura e la spinta ad innovare a sperimentare per crescere , per cambiare per offrire nuovi progetti in relazione a nuovi bisogniche laspetto pi appassionante di Gancio , in sintonia con la mentalit dei giovani, ma anche il pi complesso per lultima arrivata! Un ringraziamento a tutti per la collaborazione, in particolare a Deliana e Mariella per avermi proposto questo ruolo in gancio oltre che per laiuto e laccompagnamento in questi mesi Un grazie speciale ai volontari civili Marcello, Francesca, Linda , Patrizia, risorse eccezionali sia per le competenze che hanno messo in campo sia per le loro caratteristiche personali. Riprendendo la metafora dei colorila ricchezza che ognuno di loro ha portato ha davvero composto un quadro di grande valore, hanno saputo aiutare e aiutarsi, essere complementari gli uni agli altri, diventare punto di riferimento per insegnanti, colleghi oltre che per i volontari e bambinitutti hanno provato a prenotarli anche per lanno prossimo!

ATTIVIT NELLE E CON LE SCUOLE MEDIE SUPERIORI

WORKSHOP AL LICEO SCIENTIFICO "A. MORO" LUNED

Che

bello ritrovarsi! di Linda Marchi Questanno ho coordinato per la seconda volta il workshop presso il Liceo Moro. Sicuramente limpatto stato molto differente rispetto lo scorso anno, mia prima esperienza da coordinatrice, quando lo stato danimo che mi accompagnava poteva tranquillamente essere definito timore, senso di inadeguatezza. Questanno ho iniziato il workshop con il desiderio di rincontrare e riabbracciare i nostri ragazzi, di poter di nuovo respirare la stessa atmosfera dei tanti pomeriggi trascorsi insieme. stato bello sentirsi accolta con gioia, vedere nei loro occhi lentusiasmo di ripetere una esperienza tanto amata,

vedere quanto sono cresciuti e, in due casi in particolare, quanto migliorati. Non sono mancati i nuovi arrivi, scelti attraverso colloqui conoscitivi condotti nella Scuola assieme ad Annachiara. Il gruppo che si venuto a creare cos composto da 14 ragazzini frequentanti la scuola media Fermi Manzoni e da sei volenterosi ed insostituibili volontari. Lobiettivo principale che ci siamo posti stato quello di imparare a stare in gruppo definizione che racchiude in s tantissimi significati allinterno del nostro workshop. A partire dal riuscire a concentrarsi sui compiti e a dare una mano a tutti nonostante la disparit di numero esistente tra volontari e ragazzini. C voluto un po di tempo affinch tutti ci mettessimo in cerchio, imparassimo ad ascoltarci, a rispettare lopinione e il modo di comportarsi degli altri e affinch si venissero a definire le tanto aspirate regole di gruppo. Non si pu dire che sia stato semplice n che sia stato raggiunto a pieno lobiettivo posto, ma sicuramente mi sento di dire che tutti noi abbiamo iniziato a percepire quelle due ore pomeridiane come un appuntamento fisso, un momento di condivisione e di divertimento. S, ci siamo divertiti tanto e abbiamo imparato quanto sia importante ed arricchente stare tutti insieme.

Ringrazio di cuore: Chiara, Eleonora, Filippo, Giulia, Katia, Riccardo, Riccardo e Riccardo. Grazie ragazzi, siete riusciti, con semplicit e tanto entusiasmo, a stare vicino ai nostri ragazzi, a farli star bene.

LA PAROLA AI VOLONTARI:

Questanno, come lanno scorso, mi sono trovata bene qui al Gancio del Moro perch mi sono divertita e mi hanno aiutato un casino! Ho fatto nuove amicizie e il mio desiderio quello di ritornare lanno prossimo qui al gancio perch mi sono trovata bene. Raffaella Il Gancio ci piaciuto molto, soprattutto il calcio e le attivit di gruppo. Ci divertiamo a fare i compiti con i volontari, soprattutto con Filippo. Speriamo di ripetere il prossimo anno. Matteo, Diego e Jude

Eleonora, Chiara e Giulia Lesperienza di gancio Originale stata molto divertente e gratificante. Ci ha dato loccasione di conoscere persone nuove e di trascorrere piacevolmente due ore del nostro pomeriggio. Nonostante fosse la nostra prima esperienza di volontariato, ci siamo trovate molto a nostro agio e abbiamo deciso di continuare questa attivit.

Al Gancio mi sono divertito. Abbiamo fatto tante cose belle. Arli Il Gancio questanno stato fantastico ho conosciuto nuovi amici e mi hanno aiutato a imparare nuove cose che non sapevo. Io spero che sia cos anche il prossimo anno e ci divertiremo ancora di pi. Esraa Ringrazio tutti quelli del gancio che mi hanno aiutato sia nello studio nelle altre situazioni. Luana Gancio molto importante perch ho bisogno per la scuola. E poi i giochi sono carini, mi piace stare a Gancio. Federica

Filippo Questo stato il mio primo anno a Gancio e credo di riprovare questa bella esperienza anche il prossimo anno, poich mi ha dato tanto.

ECCO COSA CI DICONO DI GANCIO I RAGAZZINI:

WORKSHOP AL LICEO SCIENTIFICO "A. MORO" GIOVED

GANCIO VISTO DAI VOLONTARI Pensieri di Silvia Longhi - 3 I Aldo Moro Spesso si pensa che aiutare gli altri sia difficile o addirittura quasi impossibile, forse perch si crede che si debba fare cose grandi, importanti che tutto il mondo ricorder, ma se si riflette un attimo, aiutare altre persone semplicissimo. Allinizio della mia esperienza come volontaria avevo paura di non essere in grado di aiutare i bambini di Gancio originale, ma poi mi sono subito accorta che basta saperli ascoltare, e fatto questo primo passo diventa tutto pi facile e divertente. Ho incontrato ragazzini favolosi, a cui sono contenta di aver dato una mano, e a cui aver insegnato (spero) qualcosa, loro a me hanno insegnato moltissimo, e forse a pensarci bene hanno insegnato pi loro a me che io a loro. Fare del volontariato unesperienza che ti riempie il cuore, impari quanto bello un sorriso di un ragazzo dopo che lhai aiutato, un grazie finito i compiti diventa pi importante di una vincita alla lotteria, perch hai guadagnato qualcosa di molto pi importante dei soldi, hai guadagnato laffetto e la stima di un ragazzino, e un suo abbraccio adesso ti fa sentire importante, capisci che il tuo aiuto gli ha dato sicurezza, non si sentir pi solo, adesso fai parte della sua vita e lui fa parte della tua! Penso che Gancio sia unorganizzazione importantissima e chi ci lavora lo fa veramente con il cuore. Anna, la mia coordinatrice, e la prof.ssa Immovilli mi hanno trasmesso lamore che mettono nel fare questo lavoro. E stata veramente unesperienza fantastica! Grazie di tutto! Il secondo anno a Gancio di Simone Zivieri

Sono Simone, questo il secondo anno che partecipo a Gancio Originale. Ho notato che molti volontari dellanno passato hanno rinunciato allattivit e me ne dispiace, ma mi rendo conto che volontariato significa anche sacrificio e se gli stimoli non sono sufficienti a sopperire alle rinunce, comprensibile questa scelta. Io al contrario queste motivazioni le ho ritrovate ancora pi forti, chiss, forse date dalla sicurezza di un anno di esperienza alle spalle che mi ha temprato. Io rimango a scuola volentieri al gioved, perch oltre alla soddisfazione che si pu dare laiutare chi ha bisogno, lamicizia che ormai ho instaurato con i ragazzi mi fa passare dei bei momenti e mi fa star bene. Sentire che quando certi a volte litigano per averti con loro a fare i compiti ti fa capire che nel tuo piccolo sei importante, ti fa stare bene. E poi mi tengono in forma! Non sembra ma alle partite di calcio in palestra c da correre parecchio! Anche in palestra ci sono stati momenti indimenticabili! Mi dispiace solo che il rapporto che ho instaurato con i ragazzi maschi non si sia allargato anche alla parte femminile, ma capisco che a quellet i rapporti maschio-femmina siano gi tribolati tra coetanei, normale che un po di timidezza verso un ragazzo pi grande. Detto questo, spero di esserci anche lanno prossimo nonostante lesame! Ciao ciao Simone

Le mie impressioni sul Gancio di Stefania Poli, 3 M Lesperienza del Gancio stata molto interessante perch mi ha permesso di fare unesperienza utile e simpatica. Mettendomi a disposizione degli altri ho potuto rispolverare cose che avevo scordato, ma pi importante stato il mio interesse nel rapportarmi con questi ragazzi che mi hanno dato sicurezza e gioia, dimostrandomi

linteresse che provavano sia nellaffrontare con me i vari argomenti, e per liniziativa stessa. Esperienza che penso di ripetere.

Grazie Gancio! di Ambra Credevo fossero due semplici e insignificanti ore trascorse con dei bambini per aiutarli a svolgere i compiti; credevo bastasse saper fare due conti ed essere in grado di mettere in fila due parole per essere daiuto; credevo che il coinvolgimento affettivo non rientrasse tanto in questa esperienza mi sbagliavo, e di molto. Non due ore insignificanti, ma esattamente il contrario, intense, di valore, due ore che, quasi magicamente, hanno avuto il potere di farmi dimenticare tutto il resto. Sono l per loro, per i bimbi di Gancio, ed questo ci che conta. In fondo, proprio quando qualcosa appassiona, che esiste solo quel momento, che niente altro pu occupare i pensieri. La scelta di entrare a far parte della meravigliosa squadra di Gancio, forse una delle migliori che potessi fare. Il ritorno umano che ho ricevuto dai bimbi, alcuni in particolare (quelli con cui ho avuto possibilit di lavorare di pi) sicuramente qualcosa che mi ha fatto sentire viva e utile. Consiglio a chiunque di provare, perch, conclusesi le due ore, qualcosa in pi, e di grande entrato dentro di te.

Per tutti quelli che non lhanno mai fatto e ne avrebbero la possibilit, per gli indecisi o per chi non molto convinto, una sola cosa: ANDATECI! Gancio unesperienza meravigliosa, vi partecipano dei ragazzi straordinari, a cui impossibile non voler bene. La soddisfazione che si prova nellaiutare un ragazzo, demotivato o in difficolt, e vederlo tornare con un bel voto una cosa bellissima, da provare. Una volta che le due ore sono terminate non si sente mai malinconia o nostalgia ma tanta gioia per aver aiutato qualcuno semplicemente regalando un po del proprio tempo e della propria pazienza. Piccoli gesti che se fatti con passione diventano importantissimi per chi si ha di fronte. Quindi GRAZIE GANCIO, GRAZIE DI TUTTO E ALLANNO PROSSIMO!!

Silvia Ferrari E sempre difficile descrivere le attivit a cui si partecipa, ma per quanto riguarda Gancio il mio compito meno complicato del solito: semplicemente straordinario. Quello che pi fantastico il rapporto che si viene a creare con i ragazzi, hanno spesso bisogno di essere ascoltati e anche se i problemi che riportano ti possono sembrare pi grandi di te, un abbraccio pu servire pi di tante parole. Posso dire solo questo: lanno prossimo ci sar!

Uno spot per Gancio di Letizia

Volmer Armani, 3 B

Definire Gancio Originale con una semplice e nuova esperienza, beh mi dispiace deludervi, ma non affatto cos! Gancio molto di pi: come un circolo virtuoso che ti prende e ti porta lungo un cammino di crescita morale e spirituale, rincuorando la propria persona sotto molti punti di vista. Tu sei il primo a metterti alla prova: con entusiasmo e curiosit cerchi di scoprire il vero adolescente che ti si pone davanti in cerca di aiuto per svolgere i compiti per il giorno successivo. E come scoprire una nuova realt: solo grazie a pazienza, cordialit e disponibilit riesci ad instaurare un rapporto di amicizia con ciascuno dei piccoli partecipanti; si scoprono i loro pregi e i loro difetti e si cerca insieme di rincuorare gli uni e correggere, se possibile, gli altri. Solo conoscendo il vero ragazzo che ti si pone riesci a interagire con lui, e in tal modo diventi un vero e proprio punto di riferimento, una persona stimabile, a tal punto da essere imitata. Proprio per questo cerchi di non dare brutti esempi, agendo sempre al meglio, cercando di controllarti nelle situazioni pi difficili. Sono orgoglioso di avere partecipato a questa attivit pomeridiana, perch come se mi avesse regalato beh, se lo dico vi svelerei un vero segreto di Gancio Originale! quindi, se volete saperlo, non resta che parteciparvi, e vi assicuro che non ve ne pentirete! ************ 2 anno di Gancio-palestra, ancora troppo poco pe r pensare di aver dato qualcosa di importante. Ho cominciato a capire cosa pu essere utile per far passare unora giocosa in palestra ai ragazzi, con i volontari che mi hanno aiutato in questo con costanza e dedizione esempio di sportivit cercando dialogo e divertimento. Ricevere la collaborazione dellAnna, il bellaiuto dei volontari e i sorrisi dei ragazzi a fine giornata sono state le cose pi importanti di tutto!! Continuare il prossimo anno

mi piacerebbe fosse pi che una speranza, per cercare di stare bene ancora qualche ora insieme!! GRAZIE

Monica Davoli, 3 B I pomeriggi di lavoro con i ragazzi del Gancio sono stati anche per me momenti di maturazione personale. Grazie a loro ho capito che prendersi cura di qualcuno significa aiutarlo, seguirlo, guidarlo e gioire nel vedere i miglioramenti sia del livello scolastico sia di quello comportamentale. I momenti di tensione e di sconforto non sono mancati, ma sono stati superati senza fatica. Credo che questi ragazzi abbiano bisogno di un punto di riferimento fisso e di qualcuno che, con fermezza, li aiuti nellapprendimento e, soprattutto, nella loro integrazione. Attraverso i momenti di gioco che si intervallano ai compiti ho avuto modo di confrontarmi con loro. Sono stati questi momenti,forse i pi significativi, che mi hanno permesso di toccare con mano alcune situazioni particolari. Ho trovato in loro molta voglia di parlare, di esprimersi, di farsi conoscere. E stata unesperienza che mi ha dato molto e che sicuramente ripeter. Spero anche di aver lasciato in qualcuno di loro anche solo una briciola di me.

di Federico Sono Federico e mi permetto, ormai, di affermare che sono un esperto volontario di Gancio Originale. La mia attivit pluriennale in questa attivit a contatto con ragazzi soggetti a problemi di concentrazione e apprendimento (non solo), ha contribuito, indubbiamente, alla formazione di alcuni valori indispensabili per la crescita interiore di una persona. A ci si aggiunto il piacere personale di sostenere i ragazzi, il divertimento per i tanti scherzi e la gioia per le numerose vittorie a calcetto nella palestra che

ci stata (gentilmente) concessa. Credo che i momenti belli e non, mi accompagneranno, indelebili nella memoria, ogni giorno della mia vita.

di Giulia Alberti Questa esperienza mi piaciuta e penso che sia molto utile, mi sono divertita sia a fare i compiti, anche se non sempre facile, sia a fare le attivit dopo i compiti. Comunque penso che la cosa pi bella sia il rapporto che si crea con i ragazzi.

di Giorgia Givoli E il primo anno che faccio volontariato, questa esperienza mi molto piaciuta, lanno prossimo penso proprio di rifarlo. Questesperienza mi molto piaciuta perch ho conosciuto ragazzi e ho fatto molte amicizie di cui non avrei mai pensato di instaurare. Mi sono trovata molto bene con la ragazzina che ho aiutato, soprattutto quando la incontravo e mi diceva che nella verifica in classe era riuscita a prendere un bel voto grazie al mio aiuto, questo mi faceva molto piacere, perch si vedeva che aveva capito quello che le avevo insegnato. Lattivit di palestra mi piaciuta abbastanza, preferivo fare pi spesso atelier. Il rapporto che si instaurato con la ragazzina che ho aiutato con il passare del tempo diventato sempre pi aperto, a volte mi regalava anche dei fogliettini colorati con il mio nome. Questesperienza la consiglier anche ai miei amici perch fa diventare pi grandi e pi socievoli.

Mai e poi mai avrei creduto che aiutare dei ragazzini delle scuole medie alle prese con i loro compiti si sarebbe rivelata unesperienza cos unica e fantastica. Ormai il mio primo anno come volontaria del Gancio sta terminando, ma devo dire che questi mesi mi hanno aiutata molto a crescere e maturare insieme a quei ragazzini con i quali ho stretto un bellissimo rapporto di amicizia, tant vero che dopo le prime settimane ho deciso di frequentare il workshop due volte alla settimana anzich una come era previsto, considerando il tempo trascorsovi tuttaltro che perso, ma solo guadagnato. Certo, non sono mancati i momenti di difficolt in cui si era sullorlo di perdere la pazienza, ma sono stati sicuramente cancellati dai momenti di risate, confidenze, chiacchiere e giochi che ci hanno accompagnato ogni giorno per tutto questo tempo. Concludendo, secondo me fare questesperienza valsa la pena perch questi ragazzini hanno da regalare ai volontari pi di quanto ci si pu immaginare.

di Cristina Lesperienza Gancio Originale utile sia per il volontario che costretto a mettersi in gioco, sia al ragazzo che ha bisogno di essere aiutato. Mi sono piaciuti i momenti insieme (di svago), meno quelli del lavoro scolastico perch non sono riuscita ad impostare un rapporto amichevole con alcuni ragazzi e non mi sono sentita a mio agio nel ruolo di volontario che si deve imporre e cercare di farsi rispettare. E unesperienza che consiglierei a chiunque vuole mettersi alla prova, e imparare a rapportarsi con ragazzi pi piccoli.

di Serena

WORKSHOP BUS Di Enea Mammi Questo il secondo anno che mi vede impegnato come coordinatore di Gancio Originale al BUS B. Pascal, tra i ragazzi della Scuola Media Fermi-Manzoni e i ragazzi volontari pi grandicelli del BUS. In realt il ruolo di coordinatore stato condiviso con Anna, che stata la pi presente, coprendo entrambi i giorni della settimana in cui si svolto il workshop (marted e gioved), mentre io cero solo di gioved. Ora, come tutti gli anni, bisogna tirare le somme Che dire Una bella esperienza! Ma sar stata cos anche per i ragazzi, per i quali questo progetto stato inventato e per i quali continua ad essere studiato e ripensato anno dopo anno? Mi auguro di si. La presenza assidua di molti mi fa pensare che sia effettivamente cos, i ritiri o le molte assenze di altri mi portano invece a pensare che ci sia qualcosa che non sia andato per il verso giusto, che magari le aspettative dei ragazzi erano altre, che probabilmente si sono sentiti obbligati dalla scuola o dai genitori a partecipare, che non sono riusciti a sciogliersi nel gruppo i motivi potrebbero essere infiniti. Ho pensato insieme ad Anna a come poter cambiare il setting, a inventare giochi, a creare relazioni pi coinvolgenti per stimolare la partecipazione e di conseguenza il legame poi ci siamo limitati di comune accordo a mantenere lo spazio del Gancio, mantenerlo il pi possibile bianco, di modo che potessero essere i ragazzi stessi a colorarlo a loro piacimento. Credo che oggi sia indispensabile compiere un atto di fede nei confronti dei giovani, dar loro in un certo senso carta bianca, che non vuol dire lavarsene le mani ma permetter loro di colorare uno spazio che, nonostante sia stato pensato e messo in opera dagli adulti, spetta poi ai ragazzi gestirlo... anche a rischio di vederselo deturpato. Certo, la presenza delladulto fondamentale; il suo ruolo credo debba essere quello di chi vigila, non al fine di reprimere e rinviare tutto ad un ipotetico

mondo perfetto, ma allo scopo di essere pronto a intervenire per contenere e aiutare a gestire quelle situazioni che rischierebbero di portare a una rottura. Io ho osservato, certe volte divertito, certe altre sorpreso, altre ancora deluso intervenendo il meno possibile e lasciando che fossero i ragazzi, nella loro dinamica di gruppo, a gestire lo spazio ed il tempo del Gancio; unimpostazione forse pi da genitore (direi genitore lassista) che da compagno di gioco che poi, senza grande impegno, il ruolo che mi uscito spontaneo! Ho visto ragazzi crescere, aprirsi, ridere, litigare, giocare, condividere, discutere in una parola relazionare, ed ecco che secondo me sta qui il successo di Gancio Originale, nel potere dellincontro, nella possibilit che viene offerta ai ragazzi, che ancora non sono bravi padroni di queste dinamiche, di sperimentarle in un contesto definito, difeso e mantenuto il pi possibile stabile e vivo da tutto quel back stage che lotta da tempo per offrire questo importantissimo spazio.

WORKSHOP AL BUS

di Mariacarla Fornaciari Contributo dello scorso anno: Anche quest'anno non manchiamo l'appuntamento con il bilancio dell' attivit del workshop interno al BUS. Gli aspetti che hanno caratterizzato l'anno appena passato sono stati fondamentalmente tre. Il gran numero di "matricole" fra i volontari, la totale assenza della componente femminile nel gruppo dei ragazzi della Fermi-Manzoni e la nuova modalit di comunicazione fra i volontari del workshop e la scuola media. Per quanto riguarda il primo aspetto, siamo rimasti favorevolmente sorpresi dalla massiccia adesione che ha coinvolto anche un ragguardevole numero di maschi ...e ce n' stato davvero bisogno! Le nuove leve, dopo un primo momento, che servito loro per entrare a pieno nello spirito del Gancio, hanno lavorato con continuit, impegno e anche con grande sensibilit che ha permesso la formazione di solidi legami fra volontari e bambini. Certo il peso del gruppo si fatto sentire, perch 13 o 14 ragazzi molti dei quali di terza media, non sono facili da gestire neppure dagli adulti: eppure, davanti alla difficolt, c' sempre stato un ten41tivo di attivarsi, di trovare nuove strategie e soluzioni per cercare di fare sempre meglio. L'ultima novit stata veramente utile per migliorare la qualit del nostro lavoro. Da quest'anno stato introdotto un libretto per ciascuno studente, che passava dagli insegnanti della scuola media a noi che lavoravamo nel workshop per favorire la comunicazione reciproca. Il consiglio di classe ha trascritto su ciascun libretto un breve profilo dello studente indicando il tipo di difficolt e suggerendo qualche strategia, ma soprattutto stato esplicitato l'obiettivo per il quale lavorare, indicando non tanto un obiettivo di tipo contenutistico, ma piuttosto un' abilit

da conseguire. In tal modo il volontario poteva muoversi in modo pi autonomo, anche e soprattutto nei casi in cui il ragazzino non avesse con s l'indicazione esatta dei compiti. Da parte nostra, ci siamo impegnati a trascrivere gli eventuali miglioramenti e pi in generale le osservazioni che ritenevamo utili. Questo strumento si rivelato prezioso anche perch i ragazzini della scuola media hanno avuto la chiara percezioni che stavamo camminando insieme ai loro insegnanti: sono diminuiti i brontolii per quel compito in pi o perch ci si doveva impegnare individualmente e non soltanto in un gruppo..."Eh, lo hanno scritto i tuoi insegnanti: - Deve lavorare da solo!!! non si scappa!!". Lo strumento da migliorare, ma siamo certi che costituisca una tappa fondamentale per rinsaldare la collaborazione fra i vari soggetti che si occupano dei ragazzi... Contributo di quest anno: davvero interessante vedere come, anno dopo anno lesperienza di Gancio si consolida allinterno della scuola e si trasforma re-inventando forme diverse di condivisione nel momento dei compiti e nel momento dellattivit ludico- creativa. Si consolida: forse questanno abbiamo battuto il record di presenze fra i volontari che, numerosi, si sono sperimentati in differenti situazioni sostenuti dallesperienza dei pi vecchi. Molto importante stata la presenza maschile preziosa soprattutto nel rapporto con i ragazzini pi grandi e introversi. Si trasforma ed inevitabile dovendo agire con persone differenti, con gruppi assortiti in modo diverso In effetti leterogeneit del gruppo del Workshop interno alla scuola ha giovato al clima creatosi fra ragazzini e volontari e ha permesso un maggior confronto di atteggiamenti e di idee sia su come condurre il momento di studio sia sulle attivit

della seconda parte degli incontri. A conclusione mi piace dare del gruppo un immagine composta da tante pennellate che vorrebbero dare solo unidea di ci che si fatto lasciando a ciascuno dei ragazzi la libert di vederci sempre dellaltroforse anche cose che appartengono a lui solo. Ricorder allora il sorriso aperto di Maroua e di Hanna quando ti dicono che il compito andato bene, i sospiri rassegnati di Ilaria nellaccorgersi che la roba da studiare sulla Francia davvero troppala testa reclinata, solida, determinata di Trevor intento a macinare matematica; lo sguardo severo di Marzia che non molla fino a che non ha finito; le braccia di Monica sempre in movimento; gli occhi attenti di Jason e le battute di Carlo allindirizzo della sorella; lo sguardo sempre ostinatamente disinteressato di Elias che per non manca mai! E poi mani di volontari che sottolineano in fretta la parti pi importanti, i modi tranquilli ma risoluti davanti a un problema che non ne vuol sapere di farsi risolvere (!); la voce pacata e decisa nellincoraggiare a ripetere anche lultimo capitolo di storia e la vitalit di chi invita a partecipare ad una partita di calcio C proprio spazio e bisogno di tutti. Al prossimo anno

La prima volta al Bus di Enea Mammi A marzo di questanno, con linizio del mio tirocinio post lauream in psicologia allAUSL, mi stato chiesto di affiancare le prof.sse Tommaselli e Fornaciari nel coordinamento del workshop della scuola media Fermi, che si tenuto allistituto superiore BUS Pascal nei pomeriggi del marted. In pratica laiuto richiesto

sarebbe dovuto consistere nel gestire lora del gioco, laddove, una volta terminata la prima ora dei compiti, diventa impellente inventarsi qualcosa da fare per far divertire i ragazzi rigorosamente tutti insieme e anche un po per non sentirci (noi grandi) impotenti dinanzi a una decina di ragazzini scatenati insomma far quadrar le cose allinsegna della socializzazione. Prima di iniziare mi sono scervellato nel cercare o inventare giochi di gruppo utili ai ragazzi e ho provato a proporli e riprovato con il risultato di una scarsissima e disimpegnata partecipazione cos cho mollato non per delusione, ma perch mi sono accorto che in un qualche modo il gioco veniva da s o meglio da loro. Giusto il tempo di qualche minuto per sondare i legami, provocando ad esempio lo pseudoequilibrio creatosi per vedere se avrebbe retto, e via che il pi delle volte partivano con i giochi pi vecchi del mondo, che non hanno certo bisogno di essere presentati. Ma tra i ragazzi pi grandicelli (soprattutto tra le ragazze) ho notato spesso la ricerca di uno spazio intimo, uno spazio per parlare, per allearsi, per differenziarsi ed ecco i pettegolezzi, il parlare di veri o presunti morosini, di acconciature e trucchi, nei primi tentativi rudimentali di giocare ai grandi. E allora un gioco imposto, gi forse solo perch chiamato gioco, termine che nelle rappresentazioni sociali richiama spesso allinfanzia, diventa unimposizione scomoda, che mal si sposerebbe al loro giocare ai grandi Ed io cos mi sono limitato a giocare allarbitro; a volte tentando di intervenire prendendo palla nellinventarmi una sorta di time out per cercare il coinvolgimento di tutti; a volte fischiando fallo quando qualcuno cominciava a diventare un po troppo irascibile o volavano parole grosse. Altre volte giuro avrei voluto estrarre il cartellino rosso, ma

fortunatamente ho sempre desistito, cercando comunque di non lasciar correre ma senza dover espellere nessuno, nella speranza di poter trovare prima o poi un varco che conduca alla fiducia e alla possibilit per tutti i ragazzi di sperimentare relazioni positive e costruttive, affinch il loro gioco del diventar grandi sia a tutti gli effetti un gran bel gioco.

Gancio Originale 2006 al BUS: le novit di Davide Valeriani Questanno Gancio iniziato in un modo strano per me. Intanto, preciso che lanno scorso ho fatto il workshop interno al BUS con i ragazzi della FermiManzoni e mi ero divertito molto, quindi ho pensato di continuare questa esperienza anche questanno. Inoltre, assieme a tre miei compagni volontari dellanno scorso, sono andato a presentare il progetto ai ragazzi di terza, per convincerli ad unirsi al grande gruppo di Gancio. E devo dire che ci siamo riusciti bene; infatti, questanno, ci sono molti ragazzi e ragazze di terza nei workshop di Gancio sparsi nella provincia. Il primo giorno, cio quando ci siamo incontrati tra volontari, ho scoperto di avere un nuovo coordinatore, Marcello Gozzi; una vecchia conoscenza, pi che nuovo, in quanto lanno scorso era il vice-coordinatore del workshop del BUS, del quale io facevo parte. Poi, questanno, ci sono un sacco di volontari nuovi e simpatici nel mio gruppo, e questo un bene perch mi d modo di conoscere persone nuove. Ma passiamo alle novit pi serie. La prima novit di questanno che nel workshop del BUS sono presenti anche delle ragazzine, mentre lanno scorso era un gruppo di soli maschi. Questo un bene, in quanto, si sa, le ragazze sono pi calme

dei maschi e fanno risparmiare a noi volontari un sacco di pazienza. Inoltre, ci sono ragazze simpatiche, sia tra i ragazzini che tra i volontari, e penso che il gruppo di lavoro di questanno sia molto compatto e simpatico. Devo dire che non fanno pi parte del nostro gruppo dei volontari importanti dellanno scorso, che hanno abbandonato Gancio per i troppi impegni; persone che organizzavano giochi e aiutavano il coordinamento. Ci nonostante, i giochi e lallegria non mancano neanche questanno! Inoltre, questanno abbiamo un sacco di volontari che vengono dallSM (Scientifico Moderno) e nessuno che viene dal linguistico, quindi abbiamo un po di problemi nello svolgere i compiti sulle lingue, ma ce la caviamo bene lo stesso! La seconda novit di questanno riguarda principalmente me. Verso la met di novembre, quindi dopo poco tempo dallinizio di Gancio, mi stato proposto da una prof.ssa del BUS di passare a fare una specie di volontariato individuale con un ragazzo di 1^ BUS. Io ci ho pensato un po, poi ho detto di s. Dopo un paio di giorni sono andato a conoscere questo ragazzo assieme alla sua prof.ssa di italiano. Il ragazzo mi sembrava molto timido e aveva molti problemi a parlare litaliano (ah, ho dimenticato di dire che straniero). Abbiamo concordato il primo incontro per il gioved successivo (io ho il turno al gioved) e ci siamo salutati. Subito, il ragazzo ha mostrato subito la sua timidezza, ma, dopo un paio di lezioni, ha dimostrato di volersi aprire un po di pi e siamo diventati buoni amici, certamente pi di quanto lo siamo io e i ragazzini di Gancio, visto che ogni volta se ne segue uno diverso. Allinizio facevo tutte e due le ore con lui (sempre compiti), ma poi mi stato comunicato che dovevo fare solo unora perch a Gancio avevano bisogno di persone nellora dei giochi. Io ho protestato, dicendo che con un ragazzo con quei

problemi linguistici in unora si combina poco, ma le autorit superiori hanno deciso cos. Allora mi venuta unidea: siccome sia io che lui restiamo a scuola a mangiare, dalle 13.40 circa non sappiamo pi cosa fare fino alle 14.30 (ora in cui inizia Gancio). Perci, abbiamo deciso di iniziare alle 14 anzich alle 14.30 in modo da recuperare il tempo toltoci. Quindi, allo stato attuale, io faccio fino alle 15.30 con il ragazzo (hanno detto che io sono per lui un tutore, mah!) e poi passo a Gancio con tutto il mio gruppo. Questesperienza mi sembra molto bella perch permette di lavorare sia in modo autonomo che in modo collettivo. Unaltra novit di Gancio di questanno Patrizia. pi grande di noi e, assieme a Marcello e a Fabrizio, coordina il gruppo. Questa vasta presenza di persone adulte rende certamente pi serio Gancio, perch i ragazzini capiscono che non sono controllati e aiutati soltanto da ragazzi poco pi grandi di loro a fare i compiti, ma da persone adulte e responsabili, a cui, certe volte, possono affezionarsi come genitori. Gancio mi sembra un progetto molto ben organizzato e in evoluzione. Ogni anno ha una trovata nuova per migliorare il servizio offerto a questi ragazzini che non vogliono altro che delle persone con cui chiacchierare, imparare, scherzare, insomma, dei veri amici.

La mia esperienza di Martina Fiaccadori un po' difficile raccontare la mia esperienza con Gancio Originale perch mi vengono in mente mille immagini, mille ricordi e mille frasi e non riesco proprio a decidere quale sia migliore di un altro per spiegare come stata la mia avventura con Gancio. Magari

provo a raccontare dall'inizio per vedere di mettere un po' di chiarezza. La mia esperienza con Gancio iniziata in terza superiore ed iniziata in modo un po' strano perch quando ho deciso di cominciare stato un po' un salto nel buio. In realt non avevo capito bene che cosa fosse il volontariato con Gancio e pensavo che fosse principalmente un'attivit per aiutare i bambini che avevano difficolt puramente a livello scolastico. Col passare del tempo per mi sono resa conto che le attivit che facevamo con i ragazzi andavano al di l del semplice aiuto nei compiti e che spesso quello che era pi difficile non era aiutarli a risolvere un' equazione ma abituarli a giocare insieme, fare delle attivit manuali o semplicemente cooperare tutti in un gioco di squadra. Tuttavia per era proprio nel momento in cui raggiungevi un piccolissimo risultato in questa direzione che la soddisfazione era grandissima. Spesso mi capitato di vedere alcuni ragazzi affezionarsi ai volontari e quando questo capitato a me mi ha riempito di gioia perch era bellissimo vedere come i ragazzi ti facessero partecipe dei loro successi scolastici, delle loro avventure al di fuori della scuola o della loro vita familiare chiedendoti consigli su problemi che si trovavano a dover affrontare. In alcuni casi diventavi una specie di punto di riferimento per il ragazzo e in un certo senso questo ti riempiva di responsabilit aiutandoti un po' anche a crescere. A volte ho avuto qualche difficolt perch in alcuni momenti era veramente difficile cercare di fare giocare i ragazzi tutti insieme oppure fronteggiare dei "No" molto chiari dei ragazzi che non volevano partecipare alle attivit. D'altra parte per era una soddisfazione tale quando riuscivi ad insegnare loro qualcosa o a vederli giocare insieme che valeva la pena la fatica che a volte si faceva. Quando ripenso ai tre anni di Gancio mi accorgo che spesso sono maturata un po' anch'io

con i ragazzi e sicuramente tutto il tempo che ho dedicato a questa attivit non stato tempo sprecato. Probabilmente l'esperienza di Gancio un'esperienza che rifarei e che consiglierei a tutti, non solamente a coloro che non hanno problemi a scuola, perch chiunque pu dare una mano ai ragazzi che vengono segnalati per partecipare a Gancio.

Un bel ricordo di Lucia Beggi E adesso come trascorrer il gioved pomeriggio?! Cosa far ora che gancio finito?! Come tutte le cose belle quando finiscono ti lasciano un pizzico di malinconia e tanti ricordi. Ricordi di momenti belli trascorsi con i volontari e i ragazzi, ricordi di giornate passate tra compiti, giochi e numerose risate. proprio cos: gancio mi ha dato molto. Anche nelle giornate in cui non era tanta la voglia di restare a scuola altre due ore, bastava un sorriso di un ragazzo o di un volontario che subito tornava lenergia. Quella giusta carica che serve per stare con gli altri e non annoiarsi mai. stato un percorso fantastico. vero, delle difficolt ci sono state, alcuni giorni pensi di mollare tutto e tutti. Poi ti rendi conto che c della gente che ti aspetta, che ha bisogno di te e delle quali, inconsciamente, hai bisogno. Ero convinta che sarei andata a gancio per aiutare altri ragazzi e invece devo dire che sono stati loro ad aiutare me. Credevo che sarebbero stati loro ad aver bisogno di me invece sono stata io ad aver bisogno di loro. Ho imparato a mettermi in gioco, a non tirarmi mai

indietro, a superare una sconfitta, a superare i piccoli problemi. Come si dice molte volte: credevo di dare e invece ho ricevuto tanto. Ogni volta che sentivo queste parole pensavo ecco la solita frase fatta!. Invece vero, si parte convinti di una cosa e quando si arriva al traguardo scopri che accaduto il contrario. Ti guardi indietro e ti accorgi che sono tante le cose che si sono aggiunte nel bagaglio personale della vita. Momenti indimenticabili e irripetibili. stata unesperienza unica che non scorder mai e porter sempre con me. E tutto quello che devi fare metterti le cuffie, sdraiarti per terra e ascoltare il cd della tua vita. Traccia dopo traccia, nessuna andata persa. Tutte sono state vissute e tutte, in un modo o nellaltro, servono ad andare avanti. Non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei e non c niente di meglio al mondo. Pause, rewind, play. Ancora, ancora e ancora, non spegnere mai il tuo compositore. Continua a registrare, a mettere insieme i suoni per riempire il tuo caos che hai dentro. E se scender una lacrima quando riascolti, beh non avere paura come la lacrima di un fan che ascolta la sua canzone preferita. (da Tre metri sopra il cielo)

ISTITUTO IPSIA GALVANIGancio Originale al Galvani: una bella esperienza da fare prof. Alessandro Corsini La convenzione tra il nostro Istituto e Gancio Originale ha compiuto il suo 4 anno. Il primo anno avevano partecipato 6 studenti, il 2 anno 31, il 3 anno 27, questanno 36 distribuiti in 12 workshop. Tra questi ultimi, 11 studenti hanno continuato lesperienza iniziata negli anni precedenti, dimostrando cos il loro attaccamento allIstituzione, ai suoi laboratori e allo spirito che li anima. Al loro seguito altri 25 si sono aggregati per iniziare lattivit. Abbiamo dunque motivo di sperare che si stia consolidando allinterno dellIstituto lapprezzamento per Gancio Originale, almeno come una bella esperienza che vale la pena di fare, perch permette di aiutare bambini, ragazzi e disabili e perch fa star bene, aiuta a responsabilizzarsi e a crescere in allegria. Anche le domande di partecipazione alla prossima due giorni di Marola sono aumentate tra i nostri studenti, a conferma che lambiente di Gancio percepito come positivo, piacevole e attraente. Un altro dato che ritengo significativo la scelta da parte di 6 volontari di svolgere lattivit con i disabili, al Busetti, alla cooperativa Il girasole e al Centro Damiel, in ambienti cio sicuramente impegnativi. Ritengo tutto questo un risultato molto positivo. Non mancano ovviamente i limiti nella partecipazione degli studenti del Galvani; essi sono segnali che ci indicano le pi frequenti fragilit e devono orientare i nostri interventi di accompagnamento durante lanno. Quale dato pi diffuso indicherei la mancanza nei nostri ragazzi di

autonomia nel superare i momenti difficili: una incomprensione nella relazione con i compagni o con i ragazzini, unattivit percepita come monotona, un momento di stanchezza, il timore di non essere allaltezza dellaiuto richiesto ... Penso, coma gi ho avuto modo di dire, che potremmo evitare certi abbandoni, se fossimo pi attenti a cogliere la presenza di queste difficolt e fossimo poi pi vicini ai ragazzi per aiutarli a superarle.

LA STANZA DI DANTE:

WORKSHOP DI ACCOGLIENZA PER RAGAZZI IMMIGRATI

LA STANZA DI DANTE ALLISTITUT O PROFESSIO NALE IPSIA "A. LOMBARDINI "Ancora Stanza di Dante allIpsia Lombardini di Silvia Borghi Eccomi qua per iniziare con nuovi ragazzini immigrati un nuovo anno, ovviamente supportata da figure indispensabili e preziose che gi lanno scorso mi accompagnavano. Naturalmente sto parlando della prof.ssa Cinzia Sica insegnante referente del progetto e dei mediatori culturali volontari : Dzoung di origini vietnamite, Victor di origini

moldave, Alex di origini ghanesi, Giot di origini indiane, B. di origini rumene, H. di origini cinesi, questi ragazzi frequentano la scuola superiore IPSIA Lombardini e hanno qualche anno in pi dei ragazzini beneficiari del progetto appena arrivati in Italia da paesi lontani e inseriti allinterno della stessa scuola. Leccellente lavoro offerto dai mediatori proprio quello di mettere a disposizione il loro sapere, loccasione di aver conosciuto due culture differenti, di aver gi vissuto o forse di vivere ancora quel difficile percorso di inserimento sia da un punto di vista scolastico, ma anche sociale e di appartenere alla stessa scuola rendendosi

disponibili come riferimenti in qualsiasi momento. Gli obiettivi allora si sono spostati sui bisogni dei ragazzini a partire dalla competenze linguistiche, ma anche da dubbi, perplessit e incomprensioni, cercando come potevamo e con mezzi soprattutto ludici di interpellarli sulle loro tradizioni, sui loro stili di vita in modo da creare una sorta di sinfonia dialogica , in cui ogni lingua e ogni cultura provano ad armonizzarsi con tutte le altre. Unesperienza che secondo me ha dimostrato bene una buona integrazione e socializzazione tra tutti i ragazzi stata STROLGANCIO, i ragazzini immigrati hanno partecipato volentieri e i volontari si sono occupati e preoccupati di

accompagnarli in modo che potessero arrivare nelle scuole in cui si svolgevano queste attivit ricreative senza sbagliare o perdersi, cogliendo loccasione di insegnare loro il nome delle vie, delle piazze e delle scuole di Reggio

Un bilanciodel tutto positivo di Dzuong Sanh Vien Sono un volontario che frequenta l'IPSIA Lombardini e quest'anno mi sono cimentato nella

stanza di dante della nostra scuola. La mia esperienza in questa attivit stata positiva e senza nessun problema poich i ragazzi che venivano non attiravano l'attenzione come tanti ma ragazzi che senza esserne coscienti erano gi cresciuti mentalmente oltre la loro et,intendo che i ragazzi che

aiutavo non erano quelli che avevano difficolt a scuola perch non seguivano la lezione ma perch venivano da un'altra nazione e quindi dovendo imparare la lingua non si sono risparmiati un attimo, e il risultato finale di quest'anno e che ora comprendono la lingua, certo ancora qualche difficolt la possiedono ma se continuano a fare progressi come hanno fatto nella stanza di dante entro la fine dell'anno prossimo non avranno difficolt. Con questo finisco il mio commento e spero ci siano nuovi volontari l'anno prossimo

STANZA DI DANTE ALL'ISTITUT O SUPERIORE "G. SCARUFFI""La Stanza di Dante alle Superiori" di Francesca Tirelli

Il coordinamento della Stanza di Dante" all'Istituto

Superiore Gaetano Scaruffi" un'esperienza per molti aspetti differente dall'analogo progetto condotto nelle scuole medie inferiori. Si tratta di un workshop d'accoglienza rivolto agli studenti stranieri di recente immigrazione con problematiche di inserimento nel nuovo contesto in cui si trovano a vivere e con difficolt nell' apprendimento della lingua italiana. Come ogni altro progetto di Gancio, si avvale della collaborazione di volontari; in questo caso si tratta studenti, immigrati e non, delle ultime classi dello stesso istituto superiore. La possibilit di avvalersi della collaborazione come volontari di ragazzi stranieri che si pongono come mediatori nei

confronti dei ragazzi neoarrivati in Italia un potente strumento: permette infatti di creare un ponte verso un' integrazione che consente ai ragazzi di relazionarsi con coetanei con i quali condividono un bagaglio culturale e di esperienze comuni. Gli studenti destinatari di questo progetto sono infatti adolescenti che per venire in Italia hanno lasciato affetti importanti e una vita sociale e una rete relazionale gi costruita. Siamo partiti in tanti: sedici ragazzi sono stati inseriti nell'attivit, su segnalazione di Antonia Munarini, insegnante re ferente dello Scaruffi per le attivit di Gancio e otto volontari hanno affiancato Marilena, Manfredi, l'insegnante coordinatrice delle

attivit e Alessandra Ricc tirocinante della psicologia clinica e coconduttrice del workshop nella parte finale del percorso. La maggior parte dei ragazzi ha avuto una presenza costante, e il gruppo di partenza arrivato compatto fino alla fine dell'esperienza! stato molto gratificante rilevare l'impegno dei ragazzi e registrare questa costanza nella partecipazione, non cos scontata all'interno dei percorsi di sostegno rivolti agli studenti immigrati delle scuole superiori... Oltre ad aiutare i ragazzi nello svolgimento dei compiti, abbiamo ritenuto importante far in modo che i nostri ragazzi imparassero a conoscersi e a stare insieme: abbiamo dato perci spazio ai

momenti di svago e scambio spontaneo organizzando merende e momenti di lavoro di gruppo. Un grazie di cuore a Cristina, una volontaria cinese, a Waf, una volontaria Tunisina, che ci hanno dato preziosi consigli e validi aiuti nell'impostazione del lavoro rispetto alle aspettative personali e culturali dei propri connazionali, oltre che agli altri altrettanto preziosi volontari e a Silvia Canali, insegnante in pensione che stata un grande aiuto per tutti i ragazzi e con la quale abbiamo condiviso e ci siamo confrontate per lorganizzazione degli apprendimenti e limpostazione del lavoro di sostegno e insegnamento della lingua italiana. Un grazie particolare poi alle coordinatrici del workshop, a Marilena Manfredi ad

Antonia Munarini, le insegnanti referenti del progetto, per la preziosa collaborazione nellorganizzazione logistica e non e nel lavoro di connessione dietro le quinte che ho condiviso con loro!!

Un bilancio davvero positivo! Prof.sse Marilena Manfredi e Antonia Munarini Anche questanno La Stanza di Dante attivata allinterno dellIstituto ha risposto alle esigenze dei numerosi studenti stranieri che settimanalmente hanno trovato nei volontari impegnati nel progetto una possibilit di confronto e di socializzazione, oltre

ad una opportunit di integrazione sempre pi solida in una realt sociale e scolastica alla quale hanno mostrato di accostarsi con piena fiducia e disponibilit. Gli incontri hanno inoltre favorito il processo di apprendimento della lingua italiana, nellambito del quale alcuni allievi hanno evidenziato miglioramenti significativi. Grande stata nel corso dellanno la soddisfazione dei volontari nel verificare che il numero delle presenze si manteneva alto e costante e che lattivit era sostenuta da un entusiasmo sempre crescente; tale riscontro ha contribuito a renderli via via pi autonomi e consapevoli del valore della loro azione.

La Stanza di Dante ha svolto unulteriore importante collaborazione con la scuola, accogliendo uno studente che, sospeso dallattivit didattica per gravi mancanze disciplinari, ha potuto commutare la sospensione con unopportunit di riflessione e di crescita rivelatasi particolarmente significativa. Entusiasta e costante stata anche, per tutto lanno scolastico, la partecipazione dei volontari della scuola ai diversi workshop e alle attivit di volontariato singolo proposti da Gancio Originale. Tutte le ragazze e i ragazzi hanno mostrato notevole seriet nellassolvimento del compito assunto, non si sono persi per strada e sono stati

molto soddisfatti dellesperienza, che ha permesso loro di instaurare un buon rapporto di amicizia con i bambini e i ragazzi che hanno seguito nei gruppi di lavoro, oltre che con gli altri volontari, e di scoprire con piacere di essere in grado di mettersi in gioco e di fare qualcosa per gli altri.

questo aiutando gli altri. Andando avanti, le persone capiscono quanto sia importante fare del bene, perch questo il nostro obiettivo, I miei genitori, fin dalla nascita, mi hanno insegnato il rispetto e io RISPETTO coloro che fanno volontariato.

Gancio secondo volontari

Frank Loboe e Andrea De Simon i Sono Frank e questo il terzo anno la Stanza di Dante. Sono Andrea e questo il primo anno che faccio volontariato. Insieme abbiamo prestato aiuto nello studio ad alcuni ragazzi stranieri, appena arrivati in Italia nella nostra scuola. stata unesperienza molto bella perch non capendo le loro lingue ci siamo

Kochtbane Wefa Per me lultimo anno! In questi tre anni, mi sono divertita molto, ho conosciuto tante persone che hanno avuto bisogno di aiuto... Questa esperienza mi servita molto. Nella mia vita ho avuto tanto aiuto e io ho fatto il possibile per restituire tutto

cimentati ad usare il vocabolario per cercare le parole e poter comunicare. Abbiamo avuto la fortuna di avere tra i volontari anche i mediatori linguistici: Cristina e Wafa a cui dobbiamo la nostra gratitudine. Ci siamo trovati molto bene con i ragazzi stranieri che si sono impegnati al massimo e si sono dimostrati interessati a qualsiasi attivit proposta. Ci siamo confrontati con la loro cultura, tradizioni e modi di fare; per me (Frank) questo lultimo anno che faccio volontariato e mi dispiace lasciare questa attivit. Io (Andrea) vorrei rifare questa esperienza anche lanno prossimo.

Stanza di Dante ci ha trasmesso il piacere di aiutare qualcuno e di conoscere culture diverse. Oltre a questo abbiamo conosciuto molti nuovi amici i quali pensiamo di rivedere presto! Abbiamo intenzione di ripetere questa esperienza al pi presto. Un bacio a tutti!!

Elena, Cry e Fana Questa esperienza allinterno della

STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA MEDIA "GIOVANNI PASCOLI" DI CADELBOSCO SOPRARiflessioni di Francesca Tirelli

Il workshop di Gancio Originale La Stanza di Dante presso la Scuola Media Giovanni Pascoli di Cadelbosco Sopra compie quattro anni! Questo laboratorio si rivolge a ragazzi di prima e seconda immigrazione con difficolt scolastiche, relazionali e di inserimento tra i pari in buona parte dovute ad una scarsa conoscenza della lingua italiana e del

contesto scolastico e ambientale nuovo nel quale si trovano a convivere. Il progetto articolato in incontri settimanali che si tengono il marted dalle 14.30 alle 16.30 presso i locali della scuola. Mi sono occupata della selezione dei ragazzini per la formazione del gruppo di partenza, chiedendo un elenco di alunni immigrati con difficolt di inserimento e di apprendimento alla Professoressa Betti Concetta, referente scolastica del progetto e preziosa collaboratrice! Dopo un colloquio conoscitivo ho formato il gruppo di partenza, costituito da ragazzi di varie provenienze. sei volontari (ragazzi delle classi terza, quarta e quinta dei vari Istituti Superiori di RE) con impegno e grande motivazione

mi hanno affiancato nella conduzione delle attivit. Nella prima parte del pomeriggio i ragazzi sono seguiti nelle attivit scolastiche, aiutati nei compiti o nello svolgimento delle schede di lingua per rinforzare lapprendimento dellitaliano (insieme agli insegnanticoordinatori di classe sono state concordate le modalit e gli apprendimenti specifici da rinforzare in ogni ragazzino); nel tempo rimanente i ragazzi vengono coinvolti in attivit creative di vario tipo che programmiamo insieme nella fase di progettazione iniziale del laboratorio. Le attivit sono proposte con lobiettivo di aiutare i ragazzi ad esprimersi in vari modi e per offrire loro un terreno di scambio di abilit e di competenze relazionali.

La possibilit di sperimentarsi in un contesto anche ludico diventa per i ragazzi lopportunit per poter pian piano imparare a conoscersi, per relazionarsi nel gruppo e per mettere in comune le competenze e la cultura di ognuno. I ragazzi hanno frequentato costantemente lattivit, hanno dimostrato impegno e motivazione nella fase di svolgimento dei compiti e curiosit, voglia di fare e una buona manualit nei momenti pi creativi. Hanno man mano imparato a conoscere i compagni e i volontari; ci ha consentito loro di superare le difficolt e i timori relazionali iniziali e ho reso gradualmente pi adeguato il comportamento dei ragazzi nel gruppo. Un grazie di cuore a Titty e Cristina per la

collaborazione, per la disponibilit e per lentusiasmo con il quale hanno sempre accompagnato me e i ragazzi nel connettere i vari pezzi del nostro percorso!!

LA STANZA DI DANTE ALLISTITUTO COMPRENSIVO FERMIMANZONILimportanza del gruppo di Linda Marchi Per il secondo anno stato attivato presso la Scuola Media Fermi un laboratorio linguistico di accoglienza per immigrati di prima e seconda immigrazione. Il gruppo, composto attraverso colloqui conoscitivi effettuati nella Scuola assieme

ad Annachiara, era formato da 13 ragazzini provenienti da: Cina, Marocco, Tailandia e Pakistan, oltre che da dieci validissimi volontari: Anastasia, Bigad, Giulia, Giusi, Irma, Lina, Luca, Maila e Noemi e, da Aprile, da Annalisa, psicologa tirocinante. Era per me la prima esperienza in una Stanza di Dante e le prime sensazioni sono state quelle di essere stata catapultata in un paese estero, di non conoscere le giuste modalit di comunicazione, di non sapere bene come rapportarmi a questi ragazzini tanto disorientati e spauriti.

In realt, quasi immediatamente mi sono resa conto di come, nonostante le difficolt linguistiche e le differenze culturali, il mio compito con questi ragazzi fosse lo stesso di tutti i workshop: farli stare bene insieme. infatti attraverso il gruppo che i nostri ragazzini hanno potuto sperimentarsi nella lingua italiana, fare amicizia, imparare a conoscere un po delle nostre usanze, delle nostre regole. Abbiamo fatto tante cose insieme, credo

soprattutto grazie allaffiatamento che si era creato tra tutti noi: tanti giochi di conoscenza, giochi in scatola, giochi di gruppo, giochi con la musica, attivit atelieristiche come la pasta di sale, cartelloni, maschere di carnevale, lavoretti di natale, disegni con le tempere stato bello e gratificante vederli venire con sempre pi entusiasmo, tentare timidi approcci di amicizia, sperimentarsi in giochi ed attivit per loro cos nuove. Ed alla fine dellanno

abbiamo potuto assaporare i risultati del nostro lavoro grazie alle tante risate, agli abbracci e alla voglia di stare tutti insieme. Ringrazio tutti i ragazzini per essersi fidati per averci permesso di entrare un po nel loro mondo. Un immenso grazie ai volontari per il loro splendido lavoro, per averci messo tanto impegno, entusiasmo ed affetto.

La Parola ai Volontari: Annalisa Ferrarini Ho partecipato a Gancio Originale solo negli ultimi mesi dellanno scolastico, mesi che corrispondevano allinizio del mio

tirocinio di psicologia. La cosa che pi mi ha colpito di questo progetto il grandissimo flusso di esperienze che si trasmettono rispetto al tempo che si ha a disposizione. veramente una catena continua di rimandi e di arricchimenti reciproci, tra ragazzini, volontari delle scuole superiori e tirocinanti/partecipant i al servizio civile. Ci si confronta, in mille modi diversi e con le pi svariate attivit, si parla, si ragiona, si cresce. uno scambio continuo, come una palla che passa via via dalle mani di uno a quelle di un altro e ad ogni tocco questa palla si accresce perch le viene aggiunto un pezzo (il proprio contributo personale e quindi assolutamente originale ed

insostituibile), fino a che, alla fine del gioco, pu essere considerata patrimonio di tutti, esperienza condivisa. A questo punto si sente un piccolo-grande orgoglio dentro di s, per questa creatura che nessuno avrebbe mai immaginato di arrivare a costruire.

Giulia Veronesi Bella questa esperienza, mi piaciuto lavorare con i ragazzi nella Stanza di Dante; allinizio era difficile limpatto con culture diverse, ma poi mi sono resa conto che, in fondo in fondo, a questo mondo siamo tutti fratelli. Un dubbio sorge: ma perch Gancio Originale? Forese per riagganciare noi volontari allet che abbiamo da poco superato. stato un ri-aggancio ai compiti e alle interrogazioni della Scuola passata, ai problemi e alla passioni dei miei tredici anni trascorsi. Ovviamente, tutto questo fatto in un modo originale: servizio volontario, incontrare persone che sicuramente non lo fa per soldi ma perch sicuramente lo sente e lo riconosce davvero

Soleman Bigad Affascinante, non priva di ostacoli ma comunque bello ed emozionante. Gancio Originale anche questo. Passare anche solo due ore a settimana con questi ragazzi ti aiuta a conoscerti meglio, ad avere consapevolezza delle proprie capacit e dei propri limiti. Gancio Originale anche questo.

come unesperienza che aiuta pi noi stessi che i ragazzini con cui ci confrontiamo.

Eleonora Nobili Sono una volontaria ed il primo anno per me di gancio Originale. Quando ci hanno presentato questa iniziativa nella nostra Scuola Superiore mi sono subito incuriosita. stata unesperienza molto interessante; non detto con superficialit questo: stato interessante nel vero senso della parola. Aiutare ragazzini in difficolt ti fa crescere e ti cambia dentro. Impari a vedere le cose in modo diverso ma soprattutto a non sottovalutare tutte le difficolt che possono presentarsi a ragazzi stranieri quando vengono in un paese nuovo.

Impari a conoscere le loro paure, le loro insicurezze e cerchi di aiutarli a superarle e ad insegnargli ad andare avanti. A volte ci si riesce e c molta soddisfazione nel vedere anche solo un sorriso nel loro volto; a volte non ci si riesce e dispiace molto; si cerca di impegnarsi di pi la volta successiva. Che dire una iniziativa che bisogna portare avanti ed necessario partecipare sempre pi numerosi! Grazie Gancio.

Si pu imparare tante cose! Shan Shan Mi piace Gancio perch i volontari mi aiutano a fare i compiti che non so fare, ci sono nuovi amici e si pu giocare. Viva Gancio! Ting Ting Il gancio questanno andato bene e mi piace tanto, spero anche lanno prossimo cos. Raisse Il Gancio una cosa bella ed importante perch ci aiuta a fare i compiti. Mahomoud e Reda

ECCO COSA PENSANO DI GANCIO I RAGAZZINI: Mi piace il Gancio! Perch? Si pu conoscere tanti amici!

STANZA DI DANTE ALLISTITUTO COMPRENSIVO DI BAGNOLO IN PIANOGANCIO VISTO DAI VOLONTARI

La Stanza di Dante di Sonia Mazzotta Questo stato il terzo anno in cui ho partecipato alla Stanza di dante di bagnolo. Mi ricordo che, allinizio, non sapevo n cosa aspettarmi da questa esperienza, n se mi sarebbe piaciuta, n se sarei stata in grado di essere utile a dei bambini stranieri. Subito, per, ho capito che lesperienza sarebbe stata bellissima, che lavrei valutata

positivamente e che mi avrebbe arricchito, perch mi avrebbe posto in unottica nuova, dove nuove culture aspettavano di essere scoperte. Oltre a ci, ho potuto comprendere quanto deve essere difficile trovarsi in un paese dove tutto nuovo. Ho capito come i bambini possano sentire il peso dei problemi comunicativi, perch, magari, anche io da volontaria, allinizio non sapevo come fare per esprimermi. Alla fine di ogni anno, mi dispiaceva lasciare lattivit, ma sapevo gi, dentro di me, che lavrei ripetuta anche lanno dopo. Questa esperienza dona momenti divertenti insieme e possibilit di socializzazione tra bambini, il che una occasione stupenda per loro.

E, per me, stata una bellissima esperienza che mi servita molto, nel senso che i bambini mi hanno insegnato cose nuove, mi hanno parlato di loro stessi. Ogni volta che non ci sei, loro sentono la tua mancanza, allora l che ti senti utile, ti senti gratificata, senti in un qualche modo, che li stai aiutando: una bellissima sensazione e si crea un rapporto speciale con loro, oltre che tra di loro. Infine, lesperienza non sarebbe stata cos bella senza laiuto e il buon rapporto creatisi con gli altri volontari e con la coordinatrice.

STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA ELEMENTARE MARCONI

Il Workshop dei pi piccolidi Linda Marchi e Marcello Gozzi

A Febbraio 2006 venuto alla luce lultimo nato dei workshop di Gancio Originale presso la Scuola Elementare Marconi di via Emilia San Pietro. Vista la forte presenza di stranieri in questa zona della citt, la richiesta della Scuola stata volta a fornire unopportunit dintegrazione per i bambini di primissima immigrazione; per questo motivo che abbiamo deciso di comune accordo di aprire una Stanza di Dante in cui abbiamo inserito sette bambini del primo ciclo provenienti rispettivamente da: Nigeria, Tunisia e Marocco.

Nonostante il workshop sia iniziato a met dellanno scolastico, non mancato lapporto di sei splendidi volontari: Mimmo, Reham, Claudia, Priscilla, Giusi ed Elisa, che si sono rivelati straordinari sia nellaiuto nei compiti, sia nel relazionarsi che nel comprendere le difficolt linguistico culturali dei nostri bambini. Diverse sono le attivit creative che abbiamo svolto: dai fiori con la pasta di sale, ritratti dei bambini con i pennarelli e pastelli, disegni tematici fino ai cartelloni di fine ed inizio attivit. I giochi proposti hanno avuto la finalit di aiutare i bambini a sperimentarsi nelluso della lingua italiana e nel rispetto delle regole dello stare in gruppo. Il rapporto con la Scuola stato

regolare e produttivo e le maestre hanno manifestato interesse e partecipazione al progetto, trasmettendo questo anche alle famiglie dei nostri bambini. Per questo ci sentiamo di ringraziarle. Ci risulta molto difficile scegliere il momento pi bello di questa nostra esperienza: dallincontro con i bambini tanto piccoli e spauriti da non riuscire inizialmente a staccarsi dalle mamme, ai primi giochi di gruppo fatti nella stanza delle attivit, fino alla festa finale di Maggio dove non sono mancate emozioni e qualche lacrimuccia stato per entrambi il primo workshop con bimbi cos piccoli e possiamo dire di aver ricevuto davvero tanto grazie al loro affetto, alla loro spensieratezza e alla

loro genuina voglia di ridere e divertirsi.

LA STANZA DI DANTE ALLA SCUOLA MEDIA "LEONARDO DA VINCI"Il primo anno di Monia Astrologi Questo stato il primo anno di attivazione de La Stanza di Dante alla scuola media Da Vinci. Poich la richiesta ci pervenuta quando il reclutamento dei volontari-mediatori

era gi terminato, in accordo con la scuola, abbiamo definito alcune premesse che ci permettessero di aprire comunque il workshop. In particolare, si deciso di rivolgere lintervento a ragazzi che possedessero gi un minimo di conoscenza della lingua italiana, in modo tale che la presenza di un mediatore linguistico non fosse una condizione imprescindibile per lattivazione del workshop. Inoltre, si concordato di formare un gruppo composto da soli ragazzi frequentanti la classe terza, con lobiettivo, oltre allaiuto ai compiti scolastici, di prepararli allesame di licenza media. Per soddisfare tale bisogno, si stabilito di ridurre il periodo dedicato alle attivit

creative e ai giochi, investendo maggiormente sul potenziamento degli apprendimenti. Lostacolo maggiore, forse, stato quello della formazione del gruppo dei volontari. Oltre ad alcune nuove adesioni, sono stati coinvolti ragazzi che erano gi impegnati in un altro workshop e ci si avvalsi della collaborazione con il progetto Mondi Lontanissimi. Verso la fine del mese di febbraio, La Stanza di Dante finalmente decollata, con 10 ragazzi provenienti dal Ghana, dalla Cina, dal Marocco, Egitto e S. Domingo e 10 volontari. Da subito la partecipazione stata buona, lesperienza stata accolta in modo positivo ed in particolare stato apprezzato da parte dei ragazzi laiuto dei

volontari. Superato il primo mese, in cui si avvertiva un certo disagio e una difficolt nel mettersi in gioco un po da parte di tutti dovuto alla non conoscenza, gradualmente ha cominciato a prendere piede la confidenza e, a poco a poco, il gruppo dei ragazzi si avvicinato al gruppo dei volontari. Nonostante il tempo a disposizione sia stato molto minore rispetto agli altri workshop, e forse questo stato uno tra i principali motivi per cui non si riusciti ad approfondire la conoscenza e raggiungere una coesione di gruppo, stato bello vedere la nascita di legami significativi fra volontari e ragazzi. Se questanno la Stanza di Dante alla scuola Da Vinci stata unesperienza

"sperimentale", con caratteristiche e difficolt peculiari, il prossimo potr contare su tutti i presupposti necessari che serviranno a renderla "a pieno titolo" un workshop di Gancio.

RINGRAZIAME NTI Un grazie speciale ai volontari: Claudia Marinello, Alessandro Mahanna, Chiara Benassi, Francesca Ferretti che alla nostra richiesta di aiuto non hanno esitato a dare una mano dove pi cera bisogno, anche se questo ha costato sacrificio! Varone Simonetta, Manuel Ligabue, indispensabili veterani di Gancio! Giada Alberini, alla prima esperienza, ma che da subito ha

saputo conquistare il cuore dei ragazzi; e a Jessica Fava, Erisa Seiti, Eleonora Guerra, del progetto Mondi Lontanissimi, per esservi messe in gioco in questa nuova esperienza. Infine, desidero ringraziare la Prof.ssa Marina Leuratti, insegnante referente, per la sua piena disponibilit e per lattenzione nellaccompagna rci a dar vita al progetto.

Lesito di questo primo anno di lavoro ha gi prodotto una richiesta di ampliamento dellesperienza che pubblichiamo a testimonianza dellimpegno della Scuola nel ricercare risorse in risposta a bisogni ormai eclatanti.

I WORKSHOP POMERIDIANI

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA "GIOVANNI PASCOLI" DI CADELBOSCO SOPRARiflessioni di Francesca Tirelli Oltre al progetto La Stanza di Dante, presso la Scuola Media Giovanni Pascoli di Cadelbosco Sopra attivo anche un workshop daccoglienza rivolto ai ragazzini in disagio scolastico; lattivit si rivolge infatti ai ragazzini con difficolt scolastiche, comportamentali e relazionali e di inserimento nel gruppo classe. Anche questanno mi sono occupata della selezione dei ragazzini per la formazione del gruppo di partenza, chiedendo un elenco di alunni con difficolt di inserimento e di apprendimento alle Professoresse Betti Concetta e Corradini Cristina, referenti della scuola per il progetto di Gancio. Dopo un colloquio conoscitivo ho formato il gruppo di partenza, costituito da 7 ragazzi. Insieme a me sette volontari, con impegno e grande motivazione, mi hanno affiancato nella conduzione delle attivit. Abbiamo realizzato vari atelier con i ragazzi (abbiamo fatto delle creazioni di pasta colorata con lo spray dorato da regalare a Natale, decorato delle scatoline, fatto dei segnaposto a forma di maialino, fatto la pasta e sale, fatto delle tovagliette per la colazione con materiale riciclato, intrecciato braccialetti con fili colorati) e abbiamo proposto loro diversi giochi di gruppo e un laboratorio dedicato ai balli latino americani: le nostre maestre di ballo erano una volontaria e una ragazzina del workshop! Le attivit diventano opportunit per poter, pian piano, imparare a conoscersi, per relazionarsi nel gruppo e per mettere in comune le competenze di ognuno.

I ragazzi hanno frequentato costantemente lattivit (alcuni hanno avuto una partecipazione altalenante fin dallinizio, specularmene alla scarsa presenza scolastica). Hanno dimostrato impegno e motivazione nella fase di svolgimento dei compiti e curiosit, voglia di fare e unottima manualit nei momenti pi creativi. Hanno man mano imparato a conoscere i compagni e i volontari. Ci ha consentito ad alcuni di superare le difficolt e i timori relazionali iniziali e ad altri gradualmente di contenere il loro comportamento e il linguaggio utilizzati inizialmente in modo molto provocatorio. Il coinvolgimento di volontari un po la formula su cui si basa il Gancio, poich si tratta di ragazzi che hanno pi o meno let dei ragazzini dei workshops e che, perci, non sono percepiti come adulti normativi, ma come amici pi grandi, dai quali pi semplice e anche pi bello ricevere attenzioni, fiducia, un aiuto per fare i compiti e le varie attivit proposte o anche un rimprovero. Devo per sottolineare le capacit e la competenza spontanea di questo gruppo di volontari che ha sempre saputo come coinvolgere i nostri ragazzini e si sempre divertito insieme a loro, attraverso la semplicit e la voglia di mettersi in gioco e la consapevolezza di portare avanti con costanza limpegno dei nostri pomeriggi insieme. Rinnovo un grazie di cuore allattenta e partecipe collaborazione delle professoresse Betti Concetta e Corradini Cristina che ci hanno accompagnato in ogni fase di progettazione e realizzazione del progetto. Grazie soprattutto alla loro professionalit e sensibilit attraverso le quali hanno favorito limpegno che in questo progetto mettono i nostri volontari.

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA "A. FONTANESI"Ringraziamenti di Monia Astrologi Prima di tutto ci tengo a ringraziare i nostri valorosi volontari, che non si sono scoraggiati davanti alle difficolt e hanno mantenuto la voglia di esserci e di aiutare. Grazie a Kadhija Sadid, Dzuong Sanh Vien (in arte Valerio!), Raffaella Brescia, Lorena Lembo, Lorella Abbadini, Alice Profeta, Cristina Margini, Paola Luzzi, Sara Romiti, Ilaria Iotti, Sara Spina, Cristina Potemkina, Ida Grillo, Sophie Natian, Daniel Alessi, Alessio Faldini, Larry Ayikuk e Vanessa Mazzoni, volontari del luned; e a Denise Bucaria, Daniela Cadeddu, Jodi Ribola, Corinne Sanmmartano, Valentina Sassi, Ambra Pederzoli, Sara Morisco e Nunzia Coratella, volontari del mercoled pomeriggio. Un grazie speciale ad Alessandro Ferr, che ha coordinato egregiamente il luned cogliendo in pieno lo spirito di Gancio e, ad Alessandra Ricc per laiuto e il sostegno nellultimo mese (non immagini quanto sia stato gradito!). Infine, vorrei ringraziare la Prof.ssa Gloria Caroni, che nonostante gli innumerevoli impegni sempre stata un punto di riferimento presente e disponibile.

Riflessioni di Monia Astrologi Secondo anno alla Fontanesi per me, anno non facile, sotto vari aspetti. Il gruppo dei ragazzi a cui abbiamo dato sostegno, sia per la sua numerosit sia per le manifestazioni comportamentali dei singoli individui, ha mostrato dinamiche difficili da gestire e contenere. Anche perch, ha dovuto fare i conti con luscita e lingresso di nuovi membri fino al mese di marzo e ci ha comportato continue riequilibrazioni. Il gruppo dei volontari, mi riferisco a quello del luned pomeriggio, si poi presentato estremamente numeroso, ben 17 ragazzi, provenienti da diversi istituti superiori della citt. Da un lato ci ha fatto molto piacere vedere che lattivit proposta da Gancio era stata accolta con tanto interesse, dallaltro, ci siamo dovuti chiedere: e adesso, cosa gli facciamo fare? Cosa possiamo inventarci per non deludere le loro aspettative, per non fargli vivere un senso di inutilit? E trovare delle attivit che riuscissero a catturare linteresse sia dei ragazzi che dei volontari stata unimpresa piuttosto ardua! Laiuto che i volontari hanno saputo dare stato preziosissimo, soprattutto nello svolgimento dei compiti scolastici; in particolare nei primi mesi, quando la loro partecipazione si mostrata maggiormente assidua, capitato spesso che un ragazzo potesse avere lattenzione e il sostegno di ben due persone. Naturalmente, i conflitti erano allordine del giorno e i momenti di discussione e di negoziazione non sono di certo mancati. Il desiderio che siano stati momenti ricchi di significato, che abbiano aperto uno spazio "altro" di riflessione da quello del workshop e che abbiano contribuito alla crescita personale di ciascun ragazzo.

Il Luned alla Fontanesi di Dzuong Sanh Vien, in arte Valerio Ciao a tutti, sono un volontario di gancio originale da due anni, e per la prima volta scrivo un commento per l'annuario. Sar passato un anno ormai, ma la stessa emozione e tensione sono sempre presenti ogni qual volta io inizio un nuovo workshop. Il workshop alla scuola media Fontanesi stato quello dove c' stata pi concentrazione di volontari che abbia mai visto; per vari motivi per eravamo sempre circa la met o pi (anche se ALCUNE volte eravamo al completo). Aiutavamo tutti i ragazzi a fare i compiti stranamente quasi in santa pace, quando qualche ragazzo attirava l'attenzione, grazie a un coordinatore straordinario quale era Alessandro tornava tutto alla normalit. Tutti hanno partecipato con entusiasmo tale che mi hanno sorpreso, anche se non era la prima volta che facevo gancio. Saluto tutti i volontari che erano con me al workshop e finisco qui il mio commento altrimenti pensate che sono noioso. Saluti da un certo Valerio!

Secondo anno a Gancio di Valentina Sassi il secondo anno che frequento i workshop di Gancio Originale come volontaria. Ho intrapreso questa esperienza nel dicembre 2005, entusiasta ma con solo una vaga idea di ci che, effettivamente, avrebbe significato il mio lavoro nei workshop di Gancio. Col passare del tempo, frequentando con assiduit sia i workshop che le "Stanze di Dante" in scuole medie e superiori (intraprendevo il mio tirocinio universitario), ho

imparato quanto difficile ma stimolante possa essere questa esperienza. Mi sono avvicinata alla realt della scuola media Fontanesi grazie alle attivit del workshop estivo dello scorso anno; ho poi deciso di continuare la mia frequentazione del workshop anche durante il successivo anno scolastico. Il workshop offre possibilit di contatto con situazioni ed esigenze diverse tra loro: difficolt di apprendimento o di concentrazione, problematiche sociali, caratteriali, di interazione con i coetanei e non. Per me studentessa di Lingue, non competente in psicologia, la "sfida" di trovare un punto dincontro, una sintonia e una comprensione reciproca tra me e i ragazzi, devo ammettere, stata in alcuni casi e in alcuni momenti piuttosto difficoltosa. Sono convinta per che proprio dalle circostanze pi intricate si possano trarre le maggiori soddisfazioni; posso dire che ogni piccolo aiuto che io e le mie colleghe coordinatrici e volontarie siamo riuscite a fornire nelle attivit di apprendimento scolastico e di interazione ai ragazzi del gruppo sia da considerarsi un bel risultato. Quando si immersi nelle attivit di un workshop impegnativo (per il numero elevato di ragazzi che vi partecipano e per la variet delle personalit) come quello della scuola Fontanesi pu capitare che, presi dalle problematiche pi o meno concrete che esso produce, non si notino piccoli-grandi segnali di apprezzamento del lavoro svolto e di gratitudine da parte dei ragazzi (a me successo pi di una volta). Riflettendo per, ad esempio, sul maggiore interesse dimostrato "quella volta" nellimparare gli avverbi di modo in inglese oppure nel partecipare ai giochi in cortile, ho capito che ciascuna di queste piccole manifestazioni ha un preciso significato. alla luce di tutto questo che sento di poter definire il mio secondo anno di attivit presso Gancio Originale

come molto diverso sotto alcuni aspetti dal precedente, ma ugualmente interessante e stimolante. La mia esperienza di Ambra Pederzoli Salve, mi chiamo Ambra, ho 18 anni; questo il mio terzo ed ultimo anno. Mi hanno cortesemente chiesto di scrivere qualche riga per lannuario. Gancio? Il termine riflette bene lattivit: un vero arpione che ti prende e non ti lascia pi; quando sali sulla giostra diviene difficile scendere. Inizialmente si un po titubanti: scuola nuova, ragazzini adolescenti scalmanati e volontari di altre scuole che non conosci! Dopo due o tre incontri impari i nomi e le attivit ti coinvolgono sempre pi; inizi a conoscere le persone e a farti coinvolgere nella loro pazzia ed entusiasmo. E non riesci pi a staccarti. Un anno diventano due e poi tre e poi ti ritrovi alla fine. Ti sono passati davanti tanti ragazzi, tanti volontari, tanti coordinatori. Qualcuno si fermato, altri se ne sono andati e tu ti ritrovi pi ricco di prima. Qualcosa hai dato, qualcosa ti hanno dato e molto hai trattenuto. Ma dopo tre anni ora di cambiare, di fare nuove esperienze e di aiutare altre persone. facile essere un volontario di Gancio? No, aiuti persone che hanno difficolt, che sono "sotto alcuni aspetti" vulnerabili; un compito delicato, ma gratificante. Spesso si torna a casa con il mal di testa; poi ripensi ad un momento particolare capitato al workshop e ti torna il sorriso. Consiglio questa attivit alle persone un po egocentriche e snob: avranno cos la possibilit di conoscere nuove realt e nuove persone.

Colgo loccasione per salutare e ringraziare i ragazzi, i volontari e i coordinatori che hanno prestato il loro tempo e le loro energie. Mi raccomando volontari, iscrivetevi e continuate! C bisogno di tutti!

Il primo anno a Gancio di Denise Bucaria 4^L Frequento lIstituto Matilde di Canossa. Questo il primo anno che faccio il workshop con GANCIO ORIGINALE alla scuola media Fontanesi. Stare a contatto con questi ragazzini stato un po come rivivere il periodo in cui andavo alle medie, peraltro in questa stessa scuola. Cos come per magia, tutte le loro malinconie, i loro atteggiamenti stravaganti e incontenibili, mi hanno fatto ritornare alla mente quanto fossero stati strani per me quegli anni in cui alternavo momenti felici a momenti di vera e propria disperazione dati da situazioni tipicamente adolescenziali che vivevo in modo particolarmente istintivo. Di conseguenza, riflettendo su tali sensazioni, in questi mesi di work shop ho cercato di capire i comportamenti, certe volte insopportabili e anche un po maleducati, di certi ragazzi dimostrandomi comprensiva e sempre disponibile con loro. In particolare sono riuscita ad interagire con un ragazzo di nome Francesco e con una ragazza di nome Monia. Entrambi molto diversi ma bisognosi di tanta comprensione. Con Francesco, anche se allinizio non si impegnava costantemente, ho sempre cercato di valorizzare i momenti in cui si dimostrava attento, provando a soffermarmi pi sulle sue qualit che su i suoi difetti, come altri (ho dedotto dalle sue affermazioni) non avevano fatto nellambito scolastico. Cos sono riuscita ad entrare in relazione con lui, con il

minimo sforzo da parte mia, ottenendo, per fortuna, un po pi di suo impegno nelle ultime settimane. Invece Monia allinizio tendeva ad approfittarsene, cercando di convincermi a fare i compiti al suo posto. Ma quando ha visto che ero irremovibile e che cercavo di spiegarle le cose in ogni modo possibile pur di fargliele capire, le volte successive ha sempre voluto fare i compiti con me. Allinizio pensavo che sarebbe stato difficile entrare in relazione con i ragazzi e soprattutto far si che ti rispettassero in qualche modo, invece una volta in ballo, in un continuo gioco di feed back, tutto venuto da s, e anche se certe situazioni sembravano ingestibili con laiuto e la guida fondamentale della nostra referente, Monia, tutto andato per il verso giusto.

LA MIA "STORIA" DEL WORKSHOP Per me il workshop molto divertente perch si pu giocare con gli amici e puoi conoscere della gente nuova. A me piace andarci, infatti, quando sono assente mi pento di non esserci andata, perch io senza di loro non vivrei, ovviamente dopo la coca cola! Adesso vi spiego cosa facciamo al workshop della scuola Antonio Fontanesi. Andiamo due volte la settimana, il luned e il mercoled, facciamo due ore ogni volta: una di compiti e una di giochi. Io mi diverto pi a giocare, ma anche a fare i compiti, dipende dalla volontaria se scherzosa o meno. Io ho preso sempre delle volontarie che ridono e per questo che mi piace anche fare i compiti. Adesso che ho messo in mezzo le volontarie vorrei dire che sono molto simpatiche. Per dico solo una cosa, che il workshop bellissimo specialmente alla scuola Fontanesi. C., 12 anni

STATO BELLO stato bello fin quando durato, in tre anni son cresciuta e andarmene mi dispiaciuto! Mi mancheranno i bravissimi volontari e molto di pi gli amici I giorni, le ore, i minuti, i secondi son stati belli e mai pi li scorder! P., 13 anni

WORKSHOP ALLA SCUOLA MEDIA "A. S. AOSTA"

RINGRAZIAMENTI di Patrizia Montanari Prima di fare qualsiasi considerazione voglio ringraziare le persone che hanno partecipato insieme me allattivit e senza le quali niente sarebbe stato possibile. Devo un ringraziamento particolare a tutti i miei volontari del mercoled e del venerd: Il vostro aiuto e la vostra disponibilit sono stati per me e per i nostri ragazzi davvero preziosi. Un grazie speciale al prof. Rodomonti alias Gigi, nostro nuovo referente allinterno della scuola, che ha saputo, fin dallinizio, cogliere e valorizzare lo spirito di Gancio e che divenuto per me un costante punto di riferimento. Infine, vorrei ringraziare Isa Cucchi, una persona che: ho incontrato quando il cammino si era ormai concluso; ha colto immediatamente linvito di Gancio, adeguandosi a tempi limitati e ad unorganizzazione dellultimo minuto; ha messo a disposizione con grande generosit la sua voglia di fare e di trasmettere lamore e limpegno che il prendersi cura richiede grazie mille Isa!!

UN ANNO IMPORTANTE di Patrizia Montanari Questo il mio terzo anno alla scuola media A.S. Aosta, una scuola che conosco e alla quale sono molto legata perch la mia esperienza in Gancio iniziata proprio qui. Per il primo anno ho coordinato il workshop da sola e i momenti in cui avrei voluto avere al mio fianco Laura, mia compagna di avventura negli anni precedenti, non sono di certo mancati. Come lo scorso, anche questanno abbiamo deciso di formare due gruppi distinti in modo da dare la possibilit ad un maggior numero di ragazzi di partecipare al workshop. Il gruppo del mercoled stato composto da ragazzi delle prime e delle seconde mentre il gruppo del venerd da ragazzi delle seconde e delle terze. Per garantire continuit al percorso