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    PONTIFICIAUNIVERSITgr egor i a n a

    GREGORIANUM

    PIERANGELO SEQUERI, Destinazione della verit

    HENRYK PIETRAS, Alcuni falsi sconosciuti da Atanasio?

    CHRISTIAN M. RUTISIIAUSER, Christlicher Inkarnations-

    glaube und interreligiser DialogFRANCESCO FIORENTINO, Libert, sapienza e scienza

    ROBERT M. DORAN, Discemment and Lonergan

    MTAPHYSIQUE, AUJOURDHUI (PREM IRE PARTIE)

    EE5M UND RUNGGALDIER, M etafisica analitica

    GODEHARD BRNTRUP, Self-detennination and th Brain

    I M. COLL DALEMANY, Una nueva metafisica

    HENRY LAUX, l a t t i liliali.hide Dieu aujourd'hui

    PAWEt KAPUSTA, Publish of Perish?

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    Gregorianum89, 3 (2008) 727-739

    Lettera di Costantino alla Chiesa di Alessandriae Lettera del sinodo di Nicea agli Egiziani (325)

    i falsi sconosciuti da Atanasio?

    Dopo la conclusione delle sedute sinodali a Nicea i vescovi ivi presenti hanno mantenuto una strana sobriet nel relazionare lo svolgimento delsinodo.1Dagli anni che seguono abbiamo una sola testimonianza che consiste nella Lettera alla sua parr occhia di Eusebio di Cesarea.2E una testimonianza privata, ma molto importante non solo perch la pi antica.Eusebio scrive delle discussioni dottrinali che accompagnavano la formulazione del credo,ma non dice una parola sulla scomunica di Ario. Lo si puattribuire all'amicizia che lo legava ad Ario e per la quale non ha voluto

    compromettere il buon nome di lui, ma si d il caso che questa lettera ci siapervenuta tramite Atanasio, il quale non era amico n di Eusebio n di Ario,e ciononostante ha voluto riportare la lettera alla fine del De decretissenzacriticare la sua presunta parzialit.

    Una relazione ampia e dettagliata di Atanasio proviene soltanto dallanno 370, contenuta nella sua lettera ai vescovi africani;3 altre notiziescarse ci giungono dal De decretisdell'anno 350. A dire il vero, la lettera agliAfricani in gran parte un collage dei frammenti del De decretise De syno-dis.I suoi scritti precedenti non dicono molto sul concilio. Cos nella lettera sinodale dallanno 338/339' si dice che Atanasio a Nicea si pronunciava

    contro Ario.5Non sappiamo in quale occasione, perch allora non era ancora vescovo, quindi non era neppure membro del sinodo a pieno titolo. Non

    L articolo presente una versione italiana dell originale polacco, pubblicato in VoxPatrum(2008)

    1 S o c r a t e , HE I, 8 (Atanasio , De decretis,33); T e o d o r e t o , HE I, 12; OP1TZ 22,42.3 T e o d o r e t o, HE I, 8, 7-16; per comodit citer sempre per tutti gli atti sinodali una edi

    zione bilingue cronologica di questi atti: Alexandria (ca. 370), Acta synodalia (Ann. 50-381),Synodi et Collectiones Legum, voi. I, a cura di A. Ba r o n, H. P i e t r a s, ZMT 37, Wydawnictwo WAM

    2006 (in seguito: SCL 1), 265-275.

    * Alexandria (338/339), SCL 1, 93-109.

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    i dice invece niente sulla condanna di Ario, anche se ci avrebbe quadrato

    lerfettamente. Due anni dopo si svolto un sinodo a Roma, dopo il quale i!tapa Giulio con altri 50 vescovi si sono pronunciati in difesa di Atanasio,:acciato via da Alessandria. La lettera post-sinodale,1' che rispecchia lopi-ione di Atanasio stesso, dice che gli ariani sono stati condannati da tutti ijartecipanti del grande sinodo di Nicea,7ma senza precisare se si trattasseli una sentenza a parte, ossia della formulazione del credo.Gi cinque anni)rima i vescovi radunati a Gerusalemme, sotto invito esplicito diCostantino, decisero di annodare la comunione ecclesiale con gli ariani.\tanasio li presenta tutti come se fossero ariani, ma il testo dice chiaramente che i vescovi hanno ricevuto gli ariani e non che lo erano loro.

    Al di l della lettera di Eusebio, possediamo tre documenti ufficiali checinformano sul sinodo di Nicea. Sono la Lettera del sinodo di Nicea agliEgiziani,''la Lettera di C ostantino all e Chiese'0e la Lettera di Costantino alla Chiesa d Alessandria."La seconda di esse stata conservata da Eusebio, lealtre due erano da sempre conosciute dagli storici, ma prescindendo daquesto sono state scoperte allinizio del secolo XX in una collezione dimanoscritti contenenti le opere di Atanasio.'2Si quindi sparsa la voce che

    tutta la collezione fosse opera di Atanasio stesso,13 lOpitz l'ha pubblicatacon gli scritti di lui,'1e tutti i manuali lo ripetono. Gli storici antichi avrebbero ripreso i testi proprio da Eusebio e da questa collezione.

    Nel presente articolo sto partendo dalla domanda: come possibileche Atanasio, partecipante del sinodo e poco dopo vescovo di Alessandria,non avesse mai citato nessuna di queste lettere in tante apologie pr dom o sualE gli piaceva citare: soltanto nell Apologia contro gli arian iriporta cinque lettere di Costantino e diciotto altre!

    Esaminiamo da vicino queste lettere perch, a mio avviso, vi qualco

    sa che non quadra.

    A t a n a s i o,Apologia contro gli ariani 2 1-35; Roma (340/341), SCL 1, 110-123.: Roma (340/341), 23, 1; SCL 1, 112.

    " Hierosolyma (335), 21, 2; SCL 1, 92; Atanasio, De synodis21, 2-7.5S o c r a t e , HE I, 9; T e o d o r e t o , HE I, 11.

    10 E u s e b i o,

    Vita Constantini

    III , 17ss;S ocrate, H E 1 ,9 .

    " S ocrate, HE I, 9

    13Tutti i documenti di questa collezione enumera E. Cattaneonella sua edizione italianaDe decretis,Roma, 2001, 41.

    13 Cf. E. S chwartz, Zur Geschichte des Athanasius, Gesammelte Schriften I I I , Ber l i n , 1959 .7 3 n n . (r is t a m p a d a l 1 9 1 1 ) .

    Cf. O pi tz , Athanasius Werke. Urkunden zur Geschichte des arianischen Streits,

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    LETTERA DI COSTANTINO 729

    La Lettera di Costantino aliti Chiesa dAlessandria'

    Costantino Augusto saluta la Chiesa cattolica dAlessandria.Salve, fratelli amatissimi. Abbiamo ricevuto dalla Divina Provvidenza la graziaperfetta di riconoscere, liberati da ogni errore, ununica e medesima fede. N sar data pi oltre al diavolo ansa contro di noi, se tutto quanto fraudolente- mente aveva macchinato sar radicalmente sradicato. I dissensi, gli scismi e itumulti, in una parola, i mortiferi veleni delle discordie, per volere di Dio hadissipati lo splendore della verit. L'Unico, pertanto, che gi per fede sappiamoesistere, ora tutti esplicitamente adoriamo. Perch ci avvenisse, dietro ispirazione di Dio convocati nella citt di Nicea il maggior numero possibile divescovi, assieme ai quali io stesso, quasi uno di voi, che massimamente si com

    piace di essere servo vostro, di persona assunsi lesame della verit.

    Costantino si rallegra per la fede comune, cio per il credo di Nicea.Stando a queste parole, lo scopo principale della convocazione dei vescovisarebbe la necessit della sua formulazione. Qualcosa di vero vi devessere,perch ogni Pontifex M aximusera tenuto a custodire nel Liber Pontifcalisle formule religiose usate pubblicamente nel culto dellimpero. Non si diceniente delle altre ragioni, come es. la questione della data di Pasqua.Neppure si precisa, che tipo di scismi e tumulti lautore avesse in mente.

    Fu discusso tutto ed accuratamente esaminato quanto sembrava aver dato motivo di contrasto e dissenso. E perdoni la Divina Maest le gravi e terribiliparole blasfeme, che relativamente al grande Salvatore ed alla speranza e vita nostra alcuni empiamente proferirono, adducendo cose contrarie allaScritture divinamente ispirate ed alla santa fede e dichiarando di crederle.

    Dal credo di Nicea non risulta chiaramente ed immediatamente, controquali eretici fosse stato formulato. Potrebbe anche darsi, che non fosse contro nessuno, ma sia stato fatto solo perch limperatore ci teneva particolarmente. Vale la pena di ricordare che nessun sinodo prima si era scomo

    dato a formulare una professione di fede. Lunica eccezione costituisce ilsinodo di Antiochia dalla primavera di 325, ma vi era stato mandato Ossiodi Cordova, dallimperatore stesso, probabilmente proprio per questo motivo.16 Dai canoni del concilio risulta che sicuramente vi si discuteva delleopinioni e dei seguaci di Paolo di Samosata (c. 19).

    Orbene, come pi di trecento vescovi, ammirevoli per prudenza e intelligenza,confermarono quellunica e medesima fede, che sola, alla luce della verit eall'esame della legge di Dio, pu essere tale, Ario soltanto risult superato dalla

    11La traduzione

    di D.

    S pada, Leformule trinitarie da Nicea a Costantinopoli,Roma, 19 8 8 , 1 3 8 s .16Cf. il mio Le ragioni della convocazione del Concilio Niceno da narte di Costantino il

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    0 HENRYK PILTRAS

    forza del diavolo, come anche era stato il responsabile del male perversamen

    te disseminato innanzitutto tra voi e poi in seno agli altri.A differenza del paragrafo precedente, dove degli eretici si parlava al

    lurale, qui leggiamo che Ario soltanto risult superato dalla forza del dia-olo. Interessante anche il numero dei partecipanti al sinodo: pi di treento. Eusebio nella Vita Constantiniparla di pi di 250 vescovi.17 Lungouel libretto Eusebio esagera in tutto ci che potrebbe valere per la gloriael suo eroe. Potendo, avrebbe scritto anche mille, ma non lo fece. Eustazioi Antiochia si ricorda di circa 270 partecipanti."1Il numero 300 per la prima

    olta ci appare nella lettera post-sinodale di Giulio dal 341 riportato daAtanasio nell 'Apologia contro gli ariani'* Strana cosa: Costantino stessoarla di 300 partecipanti, invece il suo adulatore, con chiare tendenze alleagerazione, scrive di 250.

    Accogliamo, dunque, questa sentenza, che l'Onnipotente ha emessa.Ritorniamo ai carissimi fratelli nostri, dai quali un impudente servo del diavolo ci aveva separati; ricongiungiamoci con ogni cura al comune corpo e allenaturali membra nostre! Alla ragione e alla fede, in effetti, e alla santit vostrasi addice, una volta confutato lerrore di colui che si era eretto a nemico della

    verit, di far ritorno alla grazia divina.Difficile comprendere, a che cosa solleciti lautore. Come se la lettera

    osse stata indirizzata a un gruppo di ribelli, che avrebbero dovuto ritornarellovile, dopo lungo vagare. Infatti, non detto che gli altri dovrebbero faritorno ai destinatari della lettera, ma - al contrario - sono proprio loro cheovrebbero tornare ai fratelli buoni. Di che si tratta? possibile che limpeatore si fosse diretto agli ariani, per farli ritornare sotto le ali di Alessandro?rano loro la maggioranza? Quindi, perch la lettera detta alla Chiesa catto

    ca di Alessandria? Sarebbe che la chiesa intera si sia separata da...?Ci che stato deciso da trecento vescovi, infatti, nientaltro che sentenza di Dio, come il Santo Spirito, effuso nelle menti di tanti e tali uomini,indubbiamente ha rivelato la divina volont. Nessuno pertanto dubiti, nessuno procrastini, ma prontamente tutti ritornate alle rettissima via, s che,non appena arriver tra voi, con voi possa rendere debite grazie a Dio, giudice universale, per avervi ridato, assieme alla dimostrazione dellautentica fede, la carit auspicata. Che Iddio vi protegga, carissimi fratelli.

    17E useb io di C esa rea , Vita ConstantiniIII, 8.E ustazio d iA n t i o ch i a, fr. 32; cf. M. S i m o n e t t i, La crisi ariana nel IVsecolo, Roma, 1976,

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    LETTERA DI COSTANTINO 731

    Lautore ritorna sulla professione di fede, sottolineando che era operadi Dio. Come se avesse pensato che d'ora in poi non si potesse comporre unaltro credo.Una lettera scritta in questi termini avrebbe dovuto scoraggiarei destinatari, e altri che fossero venuti a conoscenza del contenuto di essaalla stesura di una professione diversa. Ma non era cos. Sicuramente nonsappiamo tutto, ma certo che p. es. ad Antiochia hanno redatto ben quattro formule20e a Serdica due, e nessuno ha pronunciato una sola parola sulcredo di Nicea, nonostante Atanasio fosse presente.21 Di nuovo torna ladomanda: a chi la lettera stata indirizzata? Perch non si chiama: Letteraai partigian i di Ario ad A lessandria?

    Tutta la lettera monotematicamente antiariana e a favore del credo

    niceno. Immagino che un testo cos sarebbe molto servito ad Atanasiolungo la sua vita.

    La Lettera sinodale alla Chiesa di Alessandria e alle Chiese di Egitto, Libiae Pentacoli

    Laltro documento che attira la mia attenzione la Lettera sinod ale alla Chiesa di Alessandria e a lle Chiese d i Egitto, Libia e P en tapo li22.Essa assai

    lunga, quindi non la riporter per intero, vediamo per dei frammenti.I vescovi scrivono che si sono riuniti in grande e santo sinodo.

    Tacciono sui motivi dellinvito ma sottolineano che innanzitutto si discusso della irreligiosit e illegalit della posizione di Ario e dei suoi. Inseguito leggiamo:

    A suffragio unanime stata anatematizzata la sua irreligiosa opinione, assiemealle blasfeme espressioni e parole, di cui empiamente aveva fatto uso, dicendo che il Figlio d Dio dal non essere e che cera un tempo quando non c'era;e come pure aveva asserito che in virt del libero arbitrio il Figlio di Dio

    capace di virt e vizio e come lo aveva chiamato creatura ed opera,23 tutto questo il santo sinodo ha anatematizzato, non sopportando neppure di udirequestempio discorso, o piuttosto delirio, e queste blasfeme parole. Comunque, di quanto in fine stato emesso, se gi non avete appreso, ve nerecheremo esattamente notizia, perch non sembri che siamo noi ad insultare un uomo, che della propria prevaricazione, invece, ha ricevuto giusta mercede.Aggiungiamo solo che la sua empiet stata, purtroppo, capace di trascinare in rovina anche Teona delia Marmarica e Secondo della Tolemaide. Anch'essi,

    20Antiochia (341); SCL 1, 129-134.

    Se[a)rdica (343); SCL 1, 144-147

    n S o c r a t e , H E 1, 9; T e o d o r e t o , H E I , 9. Adopero la traduzione di Spada.

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    32 HENRYK PIETRAS

    infatti, hanno subito la sua stessa condanna. Ma come ormai la grazia di Dio viaveva in tal modo liberati da questa perversa ed empia opinione e bestemmia e dalle facce di quanti avevano osato creare scompiglio e divisione in mezzo aun popolo in pace, restava ancora da esaminare lirregolarit di Melezio e diquanti erano stati da lui ordinati.

    vero che le proposizioni indicate allinizio della citazione e condannate sono quelle dell'anatematismo pertinente al credoniceno. Dalla lettera apprendiamo anche che erano ariane. Della condanna di Ario si parlacome se fosse emessa in una formula a parte. Ci si dice pure che Teona e

    Secondo si sono uniti ad Ario. Questo avvenne per gi ad Alessandriaattorno allanno 323 e, secondo la prassi comune, confermata daltronde aNicea,14gli esclusi dalla chiesa in una provincia non hanno potuto partecipare a un sinodo nellaltra. Ricordiamo che il sinodo di Serdica si spaccao proprio perch vi hanno partecipato Atanasio e Marcello d'Ancira, con

    dannati in Oriente.25Se allora Teona e Secondo non firmarono il credoniceno, come si dice, non lo fecero perch l era proibito. In seguito abbiamonella lettera un diretto passaggio alla questione meleziana. Vi si dice:

    stato deciso, dunque - e qui il sinodo si comportato con la massima clemenza, perch a rigor di termini non ci sarebbe stata ragione di alcuna benevolenza - che Melezio rimanga nella sua sede, ma non abbia pi alcun poteredi fare ordinazioni o designare dei candidati e, a questo scopo, non compaia inaltri territori o in altre citt e, cos, gli rimanga unicamente il nudo titolo dellonere episcopale. Quanti invece sono stati da lui costituiti, una volta confermati con una pi spirituale imposizione delle mani, sono accolti in comunione alle seguenti condizioni: che mantengono il titolo e lufficio, ma vengono insecondordine dopo tutti coloro che, nelle rispettive diocesi e chiese, sono stati

    precedentemente ordinati dal venerabilissimo collega nostro di ministero,Alessandro, s che non hanno potere di candidare o proporre i nomi di chicchessia, o fare alcunch in assoluto, senza il consenso del vescovi della chiesacattolica, che sono stati sottomessi ad Alessandro. Quanti pertanto, gra2ie aDio ed alle vostre preghiere, non sono stati coinvolti nello scisma, ma sonorimasti irreprensibilmente nella Chiesa cattolica, hanno il potere di candidareo proporre i nomi di coloro che risultino degni dellordinazione e di fare tutto quanto in assoluto rispondente alla legge e tradizione ecclesiastica. Qualora,poi, avvenga che qualcuno tra coloro che fan parte della Chiesa muoia, allora

    si pu assumere al titolo precedentemente detenuto dal defunto anche qualcuno di coloro che sono stati riammessi, purch risulti degno, il popolo lo elegga e si abbia lapprovazione e la conferma del vescovo di Alessandria.

    La nostra Lettera costituisce lunica fonte di notizie sulle decisioni

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    LETTERA DI COSTANTINO 733

    sinodali riguardanti i meleziani.26 Il testo assomiglia molto a quello delcanone 8. di Nicea, su coloro che si chiamano katharoi.Potrebbero essere i

    montanisti, novaziani, donatisti, anche i meleziani. La Letteraper si concentra sui meleziani. Atanasio nell'Apologia contro gli arian i59 scrive, che imeleziani furono accettati in qualche modo e non c' bisogno adesso dispiegare perch successo. Comprendo, che sono stati accettati per imotivi socio-politici con i quali Atanasio non era daccordo. Non vi entra,per, perch non ne pu fare niente. Se avesse avuto a disposizione una lettera come questa, avrebbe potuto usarla contro tutti quanti lo incriminavano per la sua politica con i meleziani: avrebbe detto che non fa altro che realizzare la sentenza del sinodo. Un richiamo a questo scritto sarebbe stato

    del tutto opportuno anche a Serdica, dove i vescovi occidentali cercarono didifendere Atanasio accusato dintransigenza verso i meleziani.27 Ma nonl'hanno fatto. Alla fine del frammento citato leggiamo che in caso di mortedi qualche vescovo, uno dei relegati pu prendere il suo posto, ma solo conlapprovazione scritta del vescovo alessandrino. Atanasio faceva senzaltrocos. Ci sono noti gli elenchi dei vescovi deceduti e di quelli neoeletti, allegati alle lettere festali per gli anni 339 e 347.2BE sorge una nuova domanda: Atanasio lo faceva perch il sinodo lo richiedeva, oppure lui faceva cose la Letteralo rispecchia?

    Vediamo adesso la lettera di Costantino destinata a tutte le chiese.Questa volta Socrate la riporta dalla Vita Constantini(III, 17 ss.) di Eusebiodi Cesarea, opera senzaltro panegirica, composta dopo la morte dellimperatore, quindi negli anni 337-339. Lautore non poteva permettersi di falsificare i documenti perch erano comunemente conosciuti. Riportiamo soloalcuni frammenti. La prima parte (VC 17] assomiglia allinizio della letteraagli Alessandrini: Costantino aveva convocato la maggior parte dei vescoviperch fosse conservata nella Chiesa una fede e sincera carit. Si ottenuta l'unanimit in proposito. In seguito si parla della data di Pasqua.Significativa risulta la parte finale. Limperatore scrive:

    Stando cos le cose, accogliete volentieri la grazia celeste e divina come sefosse veramente un comandamento. Infatti tutto ci che si fa nei santi concili dei vescovi va riferito alla divina volont. Perci rivelando a tutti i nostridiletti fratelli ci che stato scritto in precedenza, dovete accogliere eimpegnarvi sul discorso fatto prima e sullosservanza del santissimo giorno, affinch, quando io verr al vostro cospetto, da tanto tempo desiderato, io possa celebrare con voi, in un solo e medesimo giorno, la santissima

    26Cf. E. W ipszycka, La Chiesa nellEgitto del IV secolo in H>., tudes sur le Christianismedans l'gypte de l antiquit tardive,Roma, 1996, 145.

    -r Sardica (343-344) IV 5; SCL 1, 164.

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    34 HENRYK PIETRAS

    festa e godere con voi per tutte !e cose, vedendo che la crudelt del diavolo

    stata vinta dalla potenza di Dio per mezzo delle vostre azioni e che lanostra fede, la nostra pace e la nostra concordia sono stabili dovunque, Dio,o diletti fratelli, vi custodisca.29

    Vediamo espressioni molto simili a quelle della lettera agli Alessandrini.Si parla dellobbligo di accettare le decisioni sinodali come se fosse uncomandamento e si esprime una speranza che alla visita dell'imperatoreregni lunit, la pace e la concordia dappertutto. Si menziona anche il diavoo, la potenza del quale stata distrutta. Solo l'argomento diverso: l'impera

    tore scrive che i problemi veri erano stabilire una formula di fede e una datadella Pasqua. Se larianesimo fosse stata la causa principale della convocazione dei vescovi del mondo intero, probabilmente l'avrebbe detto. Perchnon lo fa? Inutile elencare i manuali contemporanei, dove si d per scontatoche Costantino convoc il sinodo ritenendo larianesimo un problema globale. Impiegabile, quindi, perch non si degni di informare tutta la Chiesadella sua soluzione. Se la Lettera agli Alessandrinifosse autentica, come questa, larianesimo si sarebbe presentato come un problema locale, e per i problemi locali non si convocano i sinodi del mondo intero. Fatto sta che storici,

    teologi e patrologi danno retta ad Atanasio, a scapito di Eusebio, supponendo che la sua opinione fosse parziale, in quanto era amico di Ario. Ma anchevero che Atanasio era nemico di Ario, quindi non era meno parziale. Dopo lacondanna a Tiro nel 335 voleva presentarsi come vittima della persecuzioneda parte degli eretici, anche se i veri motivi di essa erano puramente disciplinari, come lo spiegano in lunghi versi i vescovi orientali, per esempio nellaoro lettera composta a Serdica, o per meglio dire a Filippopoli,31e diretta ai

    vescovi africani. Finora, per quanto io sappia, nessuno ha provato cheEusebio abbia falsificato qualche documento; a volte si sbaglia, s, ma non lofa apposta. Perci, Fino a prova contraria, preferisco dargli un credito di fiducia in tutto quello che racconta sugli eventi di cui era testimone. Ci si applica anche ai motivi di convocazione del sinodo: lunit della fede e la datadella Pasqua. Non c motivo di dubitare che vi sia stata discussione anchesiill'arianesimo. Alle sedute partecipavano infatti sia Alessandro diAlessandria sia Eusebio di Nicomedia, odiandosi sinceramente. Ma estremamente signiFicativo che lo stesso Atanasio, erede di quellodio, non abbiacitato da nessuna parte nessuna sentenza di condanna applicata ad Ario,

    accontentandosi di una spiegazione antiariana del credo.Lo stesso vale per i

    29Traduzione di A n t on i n o G allico, T hodoreto, Storia ecclesiastica.Roma, 2000.votum separatum

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    LETTERA DI COSTANTINO 735

    meleziani. Abbiamo visto che scrive su di loro soltanto che sono stati accettati nella Chiesa in qualche modo, senza menzionare le condizioni dellequali parla la Letteradetta sinodale.

    Lipotesi della falsificazione

    Suppongo che, se le lettere dirette alia Chiesa di Alessandria fosseroautentiche, sarebbero note almeno ad Atanasio. Gli servirebbero tanto:quella di Costantino contro gli ariani, quella sinodale contro i meleziani.Atanasio non le usa, quindi, probabilmente, continu a ignorare la loro esistenza fino alla sua morte. Sappiamo che pi o meno dallanno 350, ciodalla composizione del De decretisi32 Atanasio si fa promotore ardente delcredo niceno, anche se per i precedenti 25 anni non lo aveva fatto. Il successo di questo operato si faceva, per, attendere. Non ha avuto la soddisfazione di vedere il canone primo di Costantinopoli, dove si stabilisce che:

    La professione di fede dei trecentodiciotto santi Padri, raccolti a Nicea diBitinia non deve essere abrogata, ma deve rimanere salda; si deve anatematizzare ogni eresia, specialmente quelia degli Eunomiani o Anomei,degli Ariani o Eudossiani, dei Semiariani e Pneumatomachi, dei Sabelliani,dei Marcelliani, dei Fotiniani e degli Apollinaristi.

    Viene in mente Mos che non entrato nella Terra Promessa. Ma qualche consolazione pur ce l aveva. Cera un tentativo - fallito - di accettarequesto credoa Rimini,33un anno dopo lhanno ricevuto a Parigi,34nel 363 adAntiochia,35nel 365 a Tyana36e a Roma,37un anno dopo in Sicilia.38La questione si chiusa, quando Teodosio il Grande - dopo gli sconvolgimentisotto Valente351- promulg il decreto sulla fede nicena il IO gennaio 38 L4Senza dubbio il canone costantinopolitano nato da questo decreto e dopo

    la sua promulgazione era inutile fabbricare una lettera di Costantino allostesso proposito. Se, quindi, la Lettera di Costantino ad AlessandriaTosse unfalso, dovrebbe nascere tra la morte di Atanasio ed il 381.

    Le opinioni sulla datazione di De decretisriassume sinteticamente E. C a t t a n e o nell introduzione a Atanasio,

    Il credo di Nicea,Roma, 2001,24-29.

    33Rimini (359) I; SCL 1,226-227.

    31Lutetia (360/36!) II; SCL 1,246-249.

    Antiochia (363); SCL 1, 259-260.

    * Tyana (365); SCL 1, 260.

    Roma (365/366); SCL 1,261-263.

    Sicylia (366); SCL 1, 263.

    Cf. S ocrate, HE IV, 21-22. 24; S o z o m e n o, HE, VI, 19-20; T e o d o r e t o, HE, VI, 22, 1-37.

    *

    Codex Theodosianum XVI,5, 6: Arceantur cunctorum haereticorum ab illicitis congre-

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    Un po' pi difficile sar stabilire la data an te quarndella Lettera sino

    dale.Si sa che i loro monasteri duravano ancora a lungo e, per di pi, in uncerto conflitto con gli altri. Ne testimone il canone 12 della collezionedetta Canoni Atanasiani,*' che incomincia cos: Che i cantori non cantinodai libri di Melezio e dalle opere dei pagani.12Scenute di Atribe (ca. 348-466) dal canto suo critica i monaci meleziani perch ricevevano la comunione parecchie volte al giorno." Significa che i vescovi potevano avere deiproblemi con loro. Gli ariani o filoariani e i meleziani hanno avuto buoneragioni di temere Atanasio, perch la sua posizione negli ultimi anni di vitaera ben salda. riuscito a mantenerla anche se non ha mai citato la Letteraantiariana di Costantino,n la Letteraantimeleziana del sinodo. Il suo successore, Pietro, non era di pari taglia. I nemici di Atanasio, prima costretti atacere, si ribellarono a mano armata, arrestarono Pietro e collocarono sultrono vescovile lomeusiano Lucio, consacrato vescovo qualche anno primaad Antiochia: Lucio, che di fronte ad Atanasio non avrebbe tenuto pi di 48ore, come scrisse con garbo Pierre Maraval,44Gli storici antichi descrivonole violenze e ferocie che accompagnarono levento, parlano della fuga diPietro a Roma e delle persecuzioni dei niceni condotte con lappoggio del

    limperatore Valente.45Teodoreto riporta la lunga lettera di Pietro, allo stesso momento descrittiva dei fatti e ideologica. Pietro vi dice che a un agitatore i fedeli risposero: I nostri Padri di tutta la terra riunitisi a Nicea,anatemizzata lempia dottrina di Ario [...] dissero che il Figlio non di altraous/fldel Padre [...] ma della stessa onsia.Avendo pensato ci in modo belloe con pio ragionamento, lo confessarono, dopo avere scelto molte paroledivine, homoousios.47 una frase interessante, perch distingue tra lana

    maioribus traditae et divinae religionis testimonio atque adsertione firmatae observantia sem

    per mansura teneatur; fotinianae labis contaminatio, arriani sacrilegii venenum, eunoniianae

    perfidiae crimen et nefanda monstruosis nominibus auctorum prodigia sectarum ali ipso

    etiam aboleantur auditu.

    11 The canons o f Athanasius o f Alexandria.The arabic and coptic versions. Edited andtranslated with introductions, notes and appendices by W.

    R i e d e land VV E.

    C r u m .Published for

    The Text[e] and Translation Society by Williams and Norgate, 14, Henrietta Street, Convent

    Garden, London and

    7 ,Broad Street, Oxford, 1904.

    ,z Cf. E. W ipszycka, tudes sur le Christianisme dans l'gypte de l'antiquit tardive,2 4 9 .43Cf. T. O r l a n d i , Coptic Literature in B.A. P e a r s o n - J. E. Goe h r i n g (ed.), The Root of

    Egyptian Christianity,Philadelphia, 1992, 68. Cf. J.-M, M a y e u r - Ch. P i e t r i - L. P i e t r i - A. V a u c h e z - M. V e n a r d , Histoire du christia

    nisme, II, Paris, 1995, 893.15 S o cr a te ,

    HE IV, 21-22. 24;

    S o z o m e n o ,HE VI, 19-20; cf. E.

    Wipszycka, tudes sur leChristianisme dans l'gypte de l'antiquit tardive, 7 5

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    LETTERA DI COSTANTINO 737

    tema inflitto ad Ario e la formulazione del credo, operato dopo. Lo stessoAtanasio nel De decretis3,2 scriveva che la formula di fede stata fatta con

    tro gli ariani e che tutti lhanno sottoscritta. Se non sbaglio, non parla maidi una sentenza a parte. Ne parla invece la nostra Lettera sinodale. Si notiche le espressioni citate assomigliano molto a certe frasi dalla Lettera diAtanasio a i vescovi a f r i c a n i Vi leggiamo che la fede stata trasmessa daipadri convenuti a Nicea dallintera nostra ecumene (1), che hanno dichiarato il Figlio dalla sostanza di Dio (5), che hanno raccolto le espressioni

    bibliche e che in maniera pi espressa e con una parola sola, scrissero cheil Figlio consustanziale al Padre (6). Sembra che Pietro si ricordasse benedi questo scritto, oppure lavesse tra le mani.

    Pietro, come si detto, fugg a Roma, dal papa Damaso. Charles Pietriha caratterizzato cos la situazione: Damaso si trov di fronte a un personaggio rozzo, pi intransigente e meno equilibrato di Atanasio, il quale nonlo era affatto. Questo episodio drammatico ha cambiato del tutto la situazione dequilibrio nelle relazioni ecclesiastiche: con Alessandria sparita lagrande Chiesa nicena, lultima in Oriente e tutta la responsabilit per lulteriore lotta ricaduta su Roma.49

    Gli anni del pontificato infelice di Pietro, che oltre tutto si fatto notare per il tentativo di collocare sulla sede costantinopolitana il suo

    Massimo cinico,50 potrebbero essere quelli nei quali sarebbero state composte le due lettere di cui ci occupiamo. Proprio allora ne avevano bisognoDamaso e Pietro, per rivendicare Alessandria dalle mani degli omeusiani.Soltanto con questa ipotesi di falsificazione posso comprendere i richiamiallunit e alla concordia con i fratelli dalla Lettera di Costantino, e a chi stato scritto: Alla ragione e alla fede, in effetti, e alla santit vostra si addice, una volta confutato lerrore di colui che si era eretto a nemico dellaverit, di far ritorno alla grazia divina: si tratterebbe di far ritornare i fedeli dAlessandria alla Chiesa nicena rappresentata da Pietro.

    Intorno allanno 375, quando probabilmente non vivevano pi i partecipanti del concilio niceno, un Sabino di Eraclea, vescovo macedoniano,come omeusiano, ha composto una collezione degli atti sinodali.5' La collezione andata perduta, ma Socrate ne parla varie volte. Scrive che Sabinovi loda la veridicit di Eusebio di Cesarea e ciononostante presenta i parte-

    EipilicoKji Tou TraTpoq.

    (iKK k otxov ovaa^* K/.{ ift FDatjk iic Siavoiai; voaavTTc. ie

    J t o XXr i qx(dv

    G e o vpttyitcov

    cn>XXoyT j io o o iov ibnoX. Ynaav ,

    Alexandria (ca. 370); SCL 1, 265-275; D.

    S p a d a , Le formule trinitarie da Nicea aCostantinopoli,326ss.Vi entrano numerosi brani dal De decretis e De synodis.

    " Ch.

    P i e t r i , Roma Christiana,Rome, 1976, 803.

    Cf. Constantinopolis (381), c. 4.

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    ripariti al sinodo niceno, fattori del credo, come gente grezza,53 che nega

    arbitrariamente la valutazione del sinodo, quella che Socrate conosce dallaLettera di Costantino agli Alessandrini51e che riporta la lettera del sinodo diAntiochia a Giulio54e non quella di Giulio ad Antiochia,55perch ogni voltain cui delle lettere sinodali tacciono o respingono il dogma di consustan-zialit, le cita in difesa della propria posizione; quanto alle lettere contrarie,invece, le trascura volutamente.5Riconosce per, che proprio da Sabinoha preso la lettera del sinodo di Antiochia, dove stato approvato il credoniceno con lhomoousios57e che scriveva sullapprovazione di esso da partedei macedoniani in Sicilia.58Lo accusa pure di tacere sui crimini che hanno

    accompagnato l'arresto di Pietro ad Alessandria - unobiezione debole,visto che la sua era una collezione dei documenti sinodali e non una cronaca criminale.

    Ho limpressione che da queste parole si possa dedurre con cautela chelopera di Sabino non dovesse essere cos tendenziosa. Agli occhi di Socrateaveva un grosso difetto: non conteneva le nostre due lettere, autentichesecondo Socrate e chiarissime nel condannare Ario e nel lodare il credoniceno. Assegna a esse una manipolazione. Sospetto che Sabino non avesse citato queste lettere perch non avesse saputo della loro esistenza. Di ci

    si potrebbe desumere la data della loro composizione: poco prima del ritorno di Pietro ad Alessandria nel 378. Gli storici scrivono che Pietro torn acasa con una lettera di Damaso che confermava la fede nicena.59 Con unalettera sola? Damaso sapeva farle pi grosse.

    Adesso si potrebbe tentare una nuova ricostruzione dellandamentodelle discussioni sinodali a Nicea, senza badare a queste lettere. La rimandiamo, per, a unaltra occasione.

    Jesuit University o f Philosophy and Educationenryk

    P

    ietras

    ,

    S.I.Ignatianumul. Kopernika, 2631-501 Krakw

    S ocrate, HE 1,8 .

    So cr a t e, HE 1 , 9 .H Antiochia (341) II: SCL 1, 134ss. R o m a ( 3 4 0 / 3 4 1 ) ; SCL 1 , 1 1 0 - 1 2 3 .

    56 S ocrate, HE II, 17,

    57 S o cr a te , 2 5 ; ( 3 6 3 ) ; 1 , 2 5 9 - 2 6 0 .

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    SOMMARIO

    L'articolo propone l'ipotesi che le lettere conosciute come testimonianze dirette dei lavori del Concilio Niceno (la Lettera di C ostantino alla C hiesa di Alessandriae quella del sinodo di Nicea agli Egiziani) sono in realt falsi, composti negli annisuccessivi al pontificato d'Atanasio. La situazione politico-ecclesiale di Alessandrianegli anni 373-378 (circa) sembra essere quella descritta nelle lettere in questione elunica - a mio parere - che corrisponda al loro tono e contenuto. Per questo motivo, il loro contenuto non dovrebbe essere considerato fonte valida per la conoscenza dei temi discussi al Concilio.

    The article proposes the hypothesis that the letters known as direct witnessesto the work of the council of Nicea (the letter of Constantine to the Church ofAlexandria and the letter of the council of Nicea to the Egyptians) are indeed false:that is, they are letters written after the episcopate of Athanasius. The political-ecclesial situation of Alexandria in the years 373-378 (circa) appears to be thatdescribed in the two letters and the only one possible, in my opinion, that corresponds to their tone and content. For this reason, their contents should not be considered a valid source for our knowledge of the themes discussed at the council.