2 Premessa
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Prof. Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 1
Il problema del recupero è una questione importante: i dati lo confermano e il periodo è quello giusto (fine primo quadrimestre)
La questione del recupero non è soltanto una questione di strategie didattiche
Se si vuole affrontare veramente il problema occorre intervenire decisamente sul curricolo.
Un concetto complessoUn percorso possibile
Metodi e strumenti
La questione
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Il problema del recupero (prevenzione – curacura) non è esclusivamente un problema di strategie
didattiche.
Lo sarebbe se si trattasse di recuperare soltanto conoscenze e la motivazione dello studente non fosse necessaria.
Di fatto si tratta non solo di conoscenza (il vero obiettivo è la competenza) e la motivazione dello studente non è un optional (nella realtà lo studente è spesso demotivato).
Occorre pertanto creare un ambiente di apprendimento in cui lo studente sia motivato e organizzare il curricolo per competenze.
Allora anche le strategie diventano importanti e determinanti in funzione del risultato.
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Le strategie didattiche funzionano nella misura in cui incrociano e utilizzano gli stili di apprendimento degli studenti.
Anche lo stile di apprendimento dello studente è da considerare elemento in evoluzione: in ogni caso occorre identificarlo.
Dall’incontro e quindi dalla integrazione dello stile d’insegnamento del docente e dello stile di apprendimento dello studente derivano grandi opportunità di risultato.
Il problema del recupero risulterebbe in gran parte superato.
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Il percorso Il percorso formativoformativo
Quale percorso ?
Il protagonistaIl tutor
In quali modi ?Con quali mezzi ?
In quale contesto ?
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Qui c’è tutto il discorso dell’orientamentoorientamento della persona, inteso come raccolta di
informazioni ed elaborazione delle stesse in funzione di scelte che costituiscano nel loro
complesso la realizzazione del proprio progetto di vita progetto di vita nella sua fase preliminare (= acquisizione degli strumenti utili all’esercizio
di una funzione specifica, personale ed autonoma all’interno della collettività di
appartenenza).
Quale percorso ?
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Quale percorso ?
Più che di scelta del percorso, si tratta di scelta all’internoall’interno del percorso; esiste infatti una parte di questo percorso che non è oggetto di scelta in quanto è obbligatoria per tutti ed è obbligatoria in quanto si appartiene ad una società che la impone come condizione per farne parte: si tratta della formazione di cittadinanza.
È più opportuno parlare di “scelte” (al plurale),anziché di “scelta” (al singolare); il percorso infatti è necessariamente personale, anche se all’interno di una proposta standard, ed esige una costante e consapevole azione personale, che acquisisca, selezioni ed elabori conoscenza finalizzandola alla realizzazione del proprio progetto di vita.
E la vita non è mai riconducibile (oggi più che mai) ad una
linea retta, se non dal punto di vista strettamente temporale.
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Di qui la necessità di progettare un percorso formativo (che poi diventa offerta = POF) che consenta a chi lo vuole/deve realizzare (lo studente) di poter operare delle scelte che gli permettano la personalizzazione del percorso stesso;
Ma per poter scegliere occorrono almeno due condizioni:
Avere a disposizione diverse opzioni (= informazioni le più ampie possibile, analisi, selezione,elaborazione ed organizzazione delle medesime in una chiara formulazione di senso).
Essere consapevoli delle implicazioni che ciascuna di queste opzioni comporta per colui che la sceglie.
Quale percorso ?
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In sintesiIn sintesi: occorre che il percorso formativo si connoti come orientativo e cioè consenta allo studente:
di vivere ogni momento del percorso come azione da lui scelta, voluta e finalizzata.
di partecipare consapevolmente alla realizzazione del processo come elemento significativo del progetto a cui il processo stesso è finalizzato.
di essere consapevole, in ultima analisi di dove si trova, del perché si trova lì e di che cosa deve fare per poter proseguire.
Quale percorso ?
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Questo significa essere in grado di orientarsiessere in grado di orientarsi nelle sue due componenti:
avere dei riferimenti certi che consentano allo studente di muoversi (sapere dov’è l’oriente = avere elementi certi in riferimento alla conoscenza di sé (risorse: intellettuali, emotive, professionali ecc…)
e alla conoscenza del contesto (società, mondo del lavoro, procedure per relazionarsi a queste realtà)
conoscere la direzione verso la quale incamminarsi (che non è necessariamente l’oriente)
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Il protagonista
Conoscere lo studente è indispensabileè indispensabile tanto che si può porre la proporzione: più lo si conosce, più gli si può essere utili.
Conoscerlo significa operare a 360°, non rilevarne le conoscenze disciplinari e basta.
Significa prendere in considerazione la persona e valorizzarne tutte le potenzialitàvalorizzarne tutte le potenzialità
Per poter valorizzare queste potenzialità occorre conoscerleconoscerle:
Curricolo formale, informale e non formale.
Stile cognitivo e d’apprendimento
Lo studente deve essere consapevole di quanto sopra
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Il tutor
È indispensabile che conosca lo studente, ma è altrettanto importante che conosca il proprio stile di insegnamentostile di insegnamento e le relative strategie.
Una riflessione seria che trovi il punto d’incontroil punto d’incontro tra il proprio stile d’insegnamento e lo stile
d’apprendimento dello studente assicureranno alla sua azione didattica efficienza ed efficacia.
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Riassumendo occorre:
Che al protagonistaprotagonista sia riconosciuto questo ruolo e sia messo nelle condizioni di esercitarlo.
Che il tutortutor sia consapevole di questo ruolo e scelga gli strumenti idonei ad esercitarlo.
Consapevolezza del percorso che si intende effettuare.
Assunzione di responsabilità nell’esercizio del ruolo.
Conoscenza del percorso.
Consapevolezza delle risorse di cui dispone (stile apprendimento.)
Conoscenza dello studente da tutorare.
Possesso degli strumenti didattici che possono consentire la mediazione.
Consapevolezza delle risorse che utilizza (stile insegnamento.)
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Occorre disporre di questi dati:
Quale stile di apprendimentostile di apprendimento (hanno gli studenti)?
Quale stile di insegnamentostile di insegnamento (hanno i docenti) ?
Test
Analisi pregresso
Due test da integrare per il docentedocente
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STILI DI STILI DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO
SUCCESSO INSUCCESSO
INCONTRO SCONTRO
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In quali modi ?
Sostanzialmente unoSostanzialmente uno: facilitando allo studente la realizzazione del percorso formativo.
funzione di mediazionmediazione didattica del docente.
funzione di protagonismoprotagonismo responsabile dello studente.
Piena valorizzazione di tutte le risorse disponibili
Di fatto moltiDi fatto molti:
ad esemplificazione: - ricerca-azione ; simulazione, giochi di ruolo;
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Con quali mezzi ?
Tutti quelli che si conoscono e che risultano adeguatiTutti quelli che si conoscono e che risultano adeguati:
la varietà degli strumenti favorisce la personalizzazione dell’offerta e fornisce allo studente un’ampia gamma di stimoli che promuovono la conoscenza.
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In quale contesto ?
Il contesto generale:
Identificazione della scuola: tipologia (vincoli e risorse).
Il contesto specifico:
Identificazione della scuola: istituto e sua collocazione territoriale (vincoli e risorse).
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Proposta di intervento
Riflessioni sul recupero
In ogni caso: Innovazione didattica
Parole e significati
Una traccia di lavoro
Metodo e strumenti
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1. le strategie riguardano l’orientamento complessivo che l’insegnante assume in quanto facilitatore dei processi di apprendimento;
Parole e significati
2. i metodi riguardano l’insieme di procedure che l’insegnante attiva nella realizzazione delle singole unità didattiche che ha progettato;
3. le tecniche riguardano aspetti specifici, finalizzati alla realizzazione di particolari momenti dell’azione didattica, richiesti dal progetto che si sta realizzando e collocati all’interno del metodo che si sta utilizzando.
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obiettivo