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2 giugno: sfila l'Italia solidale Quest’anno le celebrazioni della festa della Repubblica si sono svolte in tono minore, all'impronta dell'austerity, con il cuore rivolto ai terremo- tati dell'Emilia, come ha voluto il capo dello Stato S obrietà. Questa la parola più usata in oc- casione delle celebrazioni per la Festa del- la Repubblica a Roma, così come in molte altre piazze italiane. Il clima non era dei più fe- stosi, agitato dalle nuove priorità e dell'emergen- za terremoto che ha colpito l’Emilia. Le celebra- zioni iniziate a piazza Venezia, dove il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accom- pagnato dal presidente del Consiglio Mario Monti e dalle più alte cariche dello Stato e dai “Nell'anniversario della sua nascita, la Repubblica deve dare il segno della sua unità, della sua vitalità, della serenità e fiducia con cui sta affrontando e affronterà le sfide che ha davanti a sé, tra le quali ora anche la sfida della nuova emergenza insorta con il sisma che ha colpito l'Emilia e altri luoghi” il capo dello Stato, Giorgio Napolitano

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2 giugno: sfila l'Italia solidaleQuest’anno le celebrazioni della festa della Repubblica si sono svolte intono minore, all'impronta dell'austerity, con il cuore rivolto ai terremo-tati dell'Emilia, come ha voluto il capo dello Stato

Sobrietà. Questa la parola più usata in oc-casione delle celebrazioni per la Festa del-la Repubblica a Roma, così come in molte

altre piazze italiane. Il clima non era dei più fe-stosi, agitato dalle nuove priorità e dell'emergen-

za terremoto che ha colpito l’Emilia. Le celebra-zioni iniziate a piazza Venezia, dove il presidentedella Repubblica, Giorgio Napolitano, accom-pagnato dal presidente del Consiglio MarioMonti e dalle più alte cariche dello Stato e dai

“Nell'anniversario della sua nascita, la Repubblicadeve dare il segno della sua unità, della sua vitalità,della serenità e fiducia con cui sta affrontando eaffronterà le sfide che ha davanti a sé, tra le qualiora anche la sfida della nuova emergenza insortacon il sisma che ha colpito l'Emilia e altri luoghi”

il capo dello Stato, Giorgio Napolitano

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vertici militari, ha deposto una coronad'alloro al Sacello del Milite Ignoto in ri-cordo delle vittime del sisma e di tutti imilitari e civili che hanno servito lo Stato,sino all'estremo sacrificio della vita.Il capo dello Stato è quindi risalito a bor-do della Lancia Flaminia per presenziarealla sfilata ai Fori imperiali, precedutada un minuto di silenzio per commemo-rare le vittime del terremoto in Emilia.Proprio al sisma è stata dedicata la ras-segna di quest'anno. Presso la tribunad'onore erano presenti i gonfaloni delleRegioni Lombardia, Veneto ed EmiliaRomana e delle province di Bologna,Ferrara, Mantova, Modena, Reggio Emi-lia e Rovigo, in rappresentanza delle co-munità colpite. Niente cavalli, nè carri armati. A terra le Frecce Tri-colori. Meno divise a sfilare e meno gente dietro letransenne. È la parata militare del 2 giugno. Haaperto la sfilata la banda dell'Arma dei carabinie-ri; al passaggio dei reparti sotto la tribuna presi-denziale le bande e lefanfare hanno interrottol'esecuzione delle musi-che marciando con ilsolo rullare dei tamburi.Si sono poi susseguiti gliuomini e donne dei tresettori previsti: il primodedicato alla formazio-ne con il passaggio deiReparti rappresentatividella formazione milita-re con compagnie in-terforze delle Scuole Mi-litari, delle Accademie Ufficiali, delle Scuole Sot-tufficiali e degli Enti addestrativi del personale diTruppa. Il passaggio del secondo settore, compo-sto da Reparti e Unità impegnate nelle missioni in-ternazionali nel quale sono inserite anche le ban-

diere delle Nazioni Unite, dell'Alleanza Atlantica edell'Unione Europea, le rappresentanze di alcuneNazioni amiche e alleate, con bandiera, e i vessillidi alcuni Comandi e Forze multinazionali in cui ilnostro Paese è attivamente impegnato, in Italia e

all'estero. Il terzo setto-re, dedicato a Enti eCorpi, militari e non,impegnati nelle emer-genze e nella coope-razione. Un momento moltotoccante è stato sanci-to dal passaggio deiFucilieri del reggimen-to San Marco, quandolo speaker ha ricordatoMassimiliano Latorre eSalvatore Girone, i due

marò fermati in India, facendo scattare l'applausodelle tribune.Lo sfilamento è stato chiuso da una simbolica rap-presentanza di tutte quelle componenti, militari ecivili, ad oggi impegnate nelle operazioni di soc-

corso alle popolazioni colpite dal sisma.Nel suo messaggio, il ministro della Difesa Di Paolaha ricordato: “il 2 giugno del 1946, gli Italiani sce-glievano la Repubblica. Nasceva un Paese nuo-vo, democratico, ani-mato da una forte vo-lontà di cambiamentoin ossequio ai valori dilibertà, uguaglianza,giustizia sociale e soli-darietà, sui quali si sa-rebbe fondata, un an-no e mezzo dopo, lanostra Carta Costituzio-nale.Valori antichi, eredità diuna storia nazionalegloriosa e tragica allostesso tempo, testimonianza della determinazionedi un popolo che ha saputo superare i momentipiù drammatici per affermare la volontà di essereRepubblica, unica ed indivisibile. Una storia dellaquale le Forze Armate sono state protagoniste, eri-gendosi a presidio e garanzia dell’indipendenza e

della sicurezza del nostro Paese, spesso al prezzodell’estremo sacrificio”.Alla fine il capo dello Stato Giorgio Napolitano haringraziato il ministro della Difesa, per la manifesta-

zione svoltasi con i «tonidi sobrietà ed essenzia-lità che si impongononel difficile periodo chesta attraversando ilPaese, colpito in questigiorni da accadimentisconvolgenti e graviperdite di vite umane».Una cerimonia sobriaed essenziale, che que-st’anno non è statachiusa dal consuetosorvolo delle Frecce Tri-

colori, ma densa di significati, con il rinnovato ap-pello a solidarietà e unità nazionale.

“La Parata del 2 giugno è unsimbolo e i paesi vivono disimboli che non sono mai unospreco”

il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola

Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionaleitaliana cadeva nella prima domenica di giugno, in conco-mitanza con l'anniversario della concessione dello StatutoAlbertino. Con la legge 5 marzo 1977, n.54, a causa della congiunturaeconomica, il 2 giugno cessò di essere considerato giornofestivo e le celebrazioni per la Festa della Repubblica furonospostate alla prima domenica di giugno fino al 2001, quan-do furono reintrodotte dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.La parata, articolata su tre settori quest'anno fortementecontenuta rispetto al passato, rappresenta l'omaggio che leForze Armate e i Corpi armati e non dello Stato rendono allaRepubblica Italiana e al suo Presidente.

Antonio Cosentino n

foto UCOM Cinefoto: Antonino De Francesco, Antonio Morlupi, Massimo Stotani, Maurizio Flamini.

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TTradizione, solidarietà, ca-pacità organizzativa, sen-so di appartenenza: la

Marina Militare scende in “piaz-za” a Venezia, nel giorno dellasua festa, con tutti i suoi valoriidentitari più forti, mettendoli adisposizione delle popolazioni indifficoltà dell’Emilia Romagna,tuttora vittime del grave sciamesismico, cominciato il 24 maggioscorso. Emozione e condivisione, pen-sieri e iniziative: questo il senti-mento con cui l’8 giugno, a Ve-nezia si è celebrata la Festadella Marina 2012, in ricordodell’audace e straordinaria im-presa navale del 10 giugno1918, in cui il comandante Luigi

Rizzo e il guardiamarina Giusep-pe Aonzo, a bordo dei MAS 15e 21, attaccarono una forma-zione navale austriaca lungo lacosta dalmata, nei pressi di Pre-muda. Per la prima volta nelcorso della storia, due uominierano riusciti, da soli, ad affon-dare una corazzata: la SantoStefano. Il ricordo della straordinaria im-presa ha dato il via alla cerimo-nia d’apertura della Festa, nellasplendida piazza San Marco, al-la presenza del presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano,ricevuto dal ministro della DifesaGiampaolo Di Paola, dal capodi stato maggiore della Difesagenerale Biagio Abrate e dalcapo di stato maggiore dellaMarina, ammiraglio di squadra

Luigi Binelli Mantelli. Sulla tribunadelle autorità, tra i tanti rappre-sentati delle Istituzioni nazionali elocali, erano presenti anche ilpresidente della Camera Gian-franco Fini, il presidente della re-gione Veneto Luca Zaia e il sin-daco della città di Venezia Gior-gio Orsoni.Un’edizione davvero speciale,quella di quest’anno, che ha vi-sto celebrare tre ricorrenze in ununico evento. Il 151° anniversa-rio della costituzione della Mari-na Militare, il giuramento degliall ievi del primo anno dellaScuola Navale Militare France-sco Morosini e le celebrazionidel 50° anniversario della scuolastessa si sono ‘incontrate’ sotto ilLeone Alato della Serenissima,dando luogo ad una fusione

unica tra la Marina Militare e lacittà di Venezia, per una mani-festazione caratterizzata da unaintensa partecipazione emotivae, allo stesso tempo, in sintoniacon le linee di rigore adottatedal Governo, in rispetto al deli-cato momento che il Paese stavivendo. Prova ne sono state lecelebrazioni romane della Festadella Repubblica, dove il Capodello Stato, pur mantenendoferma la volontà di non sospen-dere la tradizionale parata mili-tare, ne ha ridotto sensibilmentei numeri dei mezzi e dei parteci-panti. Decisiva la macchina organiz-zativa, che ha permesso di otti-

VENEZIA

L’abbraccio di Venezia alla Marina

mizzare risorse e sforzi del perso-nale nella realizzazione di unprogramma articolato di eventi.Tra questi: la mostra istituzionaledella Marina Militare presso ilMuseo Storico Navale e sulla ri-

Il capo dello Stato risponde al “saluto alla voce” del Vespucci.

va San Biagio; la giornata di stu-dio presso l’Istituto di Studi Milita-ri Marittimi all’interno dello stori-co arsenale di Venezia, dal tito-lo “Il Leone di Venezia, France-sco Morosini, uomo, condottieroe doge. E ancora, la conferen-za stampa di presentazionedelle celebrazioni del 151° anni-versario della Marina, organizza-ta all’interno dell’istituto Morosinidall’ufficio stampa della MarinaMilitare, con gli interventi delcontrammiraglio Maurizio Ertreo,comandante dell’Istituto di StudiMilitari Marittimi, del capitano divascello Sandro Palone coman-dante della Scuola Militare Mo-rosini e del sig. Guido Sesani,presidente dell’Assomorosini. Al-le visite aperte al pubblico abordo di nave Vespucci, è se-guito il concerto di beneficienzadella Banda musicale della Ma-rina, presentato dalla conduttri-ce televisiva Eleonora Daniele.Al termine del concerto, ha inol-tre avuto luogo una raccoltafondi per le popolazioni dell’E-milia Romagna colpite dal terre-

moto.I tre eventi si sono svolti in unadelle piazze più suggestive almondo: piazza San Marco, cuo-re della Serenissima, questo ilnome che si era guadagnata la

Festa

dellaM

arina

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potente e ricca repubblica ma-rinara di Venezia. Il presidenteNapolitano, imbarcato su naveArgo ha defilato di controbordoe passato in rassegna la navescuola Amerigo Vespucci, or-meggiata per l’occasione alleboe dinanzi piazzetta San Mar-co. L’equipaggio del Vespuccial comando del capitano di va-scello Domenico La Faia ha resogli onori al Capo dello Stato conle tradizionali 21 colpi di salve econ il “saluto alla voce” effet-tuato dai nocchieri e dagli allie-vi della seconda classe dell’Ac-cademia Navale. Il saluto delVespucci al Capo dello Stato harappresentato simbolicamente il

saluto di tutte le navi dellaSquadra Navale alla Nazione eagli italiani. A Venezia era an-che presente la nave da sbarcoSan Marco in onore alla città.Ammirando il Vespucci i nostricuori si sono stretti a quelli dell’e-quipaggio della nave e dellafamiglia Nasta, il cui figlio Ales-sandro è deceduto a bordo du-rante la navigazione lo scorso24 maggio.Il Presidente è poi sbarcato danave Argo e salito su un’autoelettrica, è giunto in piazza SanMarco dove ha passato in ras-segna lo schieramento del per-sonale della Marina e poi haraggiunto la tribuna per osserva-

re lo svolgersi della cerimonia.Dello schieramento, al coman-do del capitano di vascello Giu-liano Biggi facevano parte: lacompagnia degli istituti di for-mazione composto dagli allievidell’Accademia Navale, dellaScuola Sottufficiali di Taranto edel Centro Addestramento re-clute di Taranto, tre compagniedel Morosini (3° corso: “Hermes”,2° corso: “Oceanus” e del 1°corso: “Prometheus”), la com-pagnia del servizio d’Onori dellaCapitale, la compagnia d’Ono-

re del Reggimento San Marco ela compagnia degli stendardinavali. Erano inoltre presenti allacerimonia i gonfaloni della re-gione Veneto, della provincia diVenezia e della città di Venezia,quest’ultimo decorato di meda-glia d’oro al valor militare per gliatti di valore con cui la città di-fese la nazionalità italica nel1848-1849 ed infine le rappre-sentanze dell’A.N.M.I. (Associa-zione Nazionale Marinai d’Ita-lia), di Assomorosini, delle scuolemilitari Nunziatella, Teuliè eDouhet, dell’Assodarma e Asso-combattenti. Il Presidente rag-giunta la tribuna d’onore ha po-tuto assistere al giuramento de-gli all ievi del 1° corso “Pro-metheus” che hanno urlato al-l’unisono “ lo giuro” in rispostaalla formula del giuramento let-ta dal capitano di vascello San-dro Palone, comandante delMorosini che ha chiuso il suo in-tervento con il tradizionale :“per l’Italia” al quale gli allievihanno risposto “hurrà, hurrà,hurrà”. Momento particolaredella cerimonia sono state laconsegna di tre onorificenze daparte del Capo dello Stato: ladecorazione di cavaliere del-l’Ordine Militare d’Italia allabandiera della Marina Militare edelle Forze Navali per la parteci-pazione alla crisi libica durantel’operazione Unified Protector(23 marzo - 31 ottobre 2011),della medaglia al merito di Ma-rina alla bandiera della scuolaNavale Militare Morosini e la me-daglia d’argento al merito diMarina al capitano di vascelloGianluigi Reversi quale coman-dante della portaerei Cavourimpegnata negli aiuti umanitarialla popolazione di Haiti colpitaduramente dal terremoto delgennaio 2010. Le allocuzioni che si sono succe-dute sono state effettuate dalpresidente dell’associazione de-gli ex allievi del Morosini, sig.Guido Sesani che ha concluso

Rassegna ai reparti schierati, alla Ban-diera della Marina Militare e delle ForzeNavali e alla Bandiera della Scuola Na-vale Militare Morosini.

con il tradizionale “pale a pro-ra!” dei morosiniani e dal capodi stato maggiore della Marina:“Signor Presidente, di fronte aLei, rappresentata dagli sten-dardi delle nostre Navi, è ideal-mente presente tutta la Marina,che rinnova il suo impegno difedeltà alle Istituzioni repubbli-cane e rende omaggio alleBandiere e alle AssociazioniCombattentistiche, d’Arma e diIstituto. Un omaggio riconoscen-te a quanti ci hanno preceduto,soprattutto a coloro che, conspirito di servizio portato fino al-l’estremo sacrificio, ci additanola strada da seguire. I nostri uo-mini e donne, militari e civili, nehanno raccolto il testimone; so-no una compagine unica, disci-plinata e operosa, la migliore epiù preziosa risorsa della Marina:dignità, spirito di servizio e co-raggio sono i valori condivisi, og-gi evidenti nel comportamentodei nostri due sottufficiali della

Forza da Sbarco, trattenuti ille-galmente nello stato del Kerala.I nastrini gialli che ciascuno dinoi, insieme a moltissimi italiani,porta sull’abito civile, sono il se-gno della nostra coesione, dellaforza aggregante che è propriadella nave e che ci ha sempreconsentito di superare con ono-re le prove più difficili. La Nazio-ne sa di poter contare su di noi,per una risposta tempestiva,flessibile, consapevolmente ca-pace ad ogni emergenza.E’ stato detto che i nostri figli so-no frecce che lanciamo verso ilfuturo, questi giovani sono le no-stre frecce, l’investimento mi-gliore che l’Italia può fare per ilsuo futuro. Gli esempi vengonodagli ex-allievi, qui convenuti daogni parte d’Italia per testimo-niare fedeltà ai valori ed all’eti-

Il Comandante della Scuola Navale Mi-litare Francesco Morosini, capitano divascello Sandro Palone pronuncia laformula del giuramento.

Gli Allievi del 1° corso “Prometheus” alcomando del tenente di vascello Mar-co Zanet.

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ca che la scuola ha trasmessoloro; primo fra tutti il nostro mini-stro, Giampaolo Di Paola. Valoried etica che non hanno maimancato di guidare il loro impe-gno sociale e professionale eche segnano per la vita l’ap-partenenza alla grande famigliamarinara, unitamente ai nostricolleghi non più in servizio del-l’Associazione Nazionale Mari-nai. Signor Presidente, in questomomento difficile per il Paese laMarina mette in campo la suamigliore risorsa: la coesione e ladedizione del proprio personale.La consuetudine con il mareabitua all’essenzialità e allaconcretezza. Ecco perché af-frontiamo serenamente l’ulterio-re sforzo di razionalizzazione checi è richiesto. Il mio riconoscenteapprezzamento va quindi al no-stro personale, militare e civile,per la generosità del loro quoti-diano impegno umano e pro-fessionale, per l’appassionataattenzione che dedicano allenostre navi: una cura che fa es-sere sempre affascinanti ed effi-cienti anche le più datate,pronte a rispondere senza maimancare un appuntamento.Signor Presidente, con questisentimenti e con il Suo permessoinvito ora il Comandante dellaScuola Navale Militare France-sco Morosini a procedere con ilgiuramento.Viva la Marina! Viva le Forze Ar-mate! Viva l’Italia”!Dopo il giuramento degli allievi

del Morosini ci sono state le allo-cuzioni del capo di stato mag-giore della Difesa e del ministrodella Difesa; quest’ultimo ha ri-badito e sottolineato come i mi-litari italiani “sono sempre a di-

sposizione della Nazione”. Il mi-nistro Di Paola ha inoltre affer-mato come:“In questa storica ricorrenza, ilnostro pensiero riconoscente ecommosso va a tutti i Caduti, inpace ed in guerra, che hannosacrificato la propria vita nell’as-solvimento del dovere.Il nostro pensiero va anche ai fu-cilieri di Marina Massimiliano La-torre e Salvatore Girone tratte-nuti impropriamente in India, nelKerala. La famiglia delle ForzeArmate e tutti gli italiani sono lo-ro vicini nel superamento diquesto difficile momento.Oggi la Marina, insieme alle al-

tre Forze Armate, è fortementeimpegnata fuori dal territorionazionale, in missioni per la pa-ce, il mantenimento della sicu-rezza e della stabilità internazio-nale.Per rispettare questi impegniche l’Italia ha assunto con laComunità Internazionale, il no-stro Paese deve poter disporredi uno Strumento Militare effi-ciente e finanziariamente soste-nibile. Questa è l’essenza dellaprofonda revisione in atto.Una revisione che la Marina,componente fondamentaledello Strumento Militare, ha av-

viato con perizia e professiona-lità, confermando di essere un’i-stituzione straordinariamenteflessibile e capace di garantireal Paese ciò che più conta: For-ze Navali moderne e capaci dioperare nei sempre più com-plessi contesti operativi maritti-mi, interforze e multinazionali.Ufficiali, sottufficiali, marinai,

personale civile, celebrate conentusiasmo ed orgoglio questaricorrenza e siate fieri di appar-tenere ad una grande Famiglia

Il presidente della Repubblica conferi-sce la decorazione di cavaliere del-l’Ordine Militare d’Italia alla Bandieradella Marina Militare e delle Forze Na-vali per la partecipazione alla crisi libi-ca durante l’operazione Unified Protec-tor (23 marzo - 31 ottobre 2011).

Il presidente della Repubblica conferi-sce la medaglia d’argento al merito diMarina al capitano di vascello Gianlui-gi Reversi.

di uomini e donne capaci, de-terminati, sempre pronti a servirel’interesse collettivo.Nel rivolgere a tutti Voi il mio piùvivo compiacimento per il Vo-stro operato, in Patria e all’este-ro, desidero porgerVi gli auguripiù sentiti.Viva la Marina Militare! Viva leForze Armate! Viva l’Italia”!La cerimonia si è conclusa con ildefilamento dei reparti armati,della rappresentanza A.N.M.I. edegli ex allievi del Morosini, tra lecui fila si sono potuti vedere tra imolti militari in servizio, anchenumerosi ammiragli e generalidelle altre FF.AA. attualmente inservizio guidati dall’ex capo distato maggiore della Marinaammiraglio Paolo La Rosa. I numerosissimi ospiti intervenutitra le tribune, nonché gli spetta-tori acccorsi nella piazza, tra i

quali i familiari dei 65 allievi chehanno prestato giuramento difedeltà alla Repubblica, hannosalutato con uno scroscianteapplauso l’uscita dei repartischierati e la conclusione dellacerimonia. Una giornata quelladell’8 giugno che rimarrà inde-lebilmente nelle memorie di tuttii presenti.La festa della Marina però nonè stata solo una celebrazionevissuta con emozione dalla gen-te intervenuta in piazza SanMarco, ma grazie alla diretta suRaiUno e sul sito web della Mari-na Militare (in video streaming),anticipata da un’intervista alTGUno dell’ammiraglio RobertoCamerini, capo della comuni-cazione della Marina, anchetantissime persone da casa, inItalia e nel mondo, hanno potu-to condividere le emozioni di chi

era presente.Il bilancio mediatico è stato lu-singhiero grazie ai molteplici ser-vizi televisivi trasmessi sui tele-giornali Rai, Mediaset, emittentilocali, giornali nazionali (primapagina del Giornale, Il Sole 24ore, Il Tempo, Il Secolo XIX, Libe-ro, ecc.) e locali (il Gazzettino,la Nuova Venezia, La Gazzettadel Mezzogiorno) che hannopermesso anche nei giorni pre-cedenti la cerimonia un’ottimainformazione e diffusione me-diatica. Celebrare l’anniversario dellaMarina è stato un modo per diregrazie ai nostri uomini e donneche da sempre lavorano congrande passione, dedizione ealtissima professionalità al servi-zio dello Stato e che rappresen-tano il fondamentale valore del-la Forza Armata, fulcro di ognicapacità evolutiva. Per questomotivo è doveroso che la Nazio-ne tutta, una volta all’anno si siastretta e si stringa in un abbrac-cio sia alla nostra Marina che al-

“Il nostro pensiero va ancheai fucilieri di Marina Massimi-liano La Torre e Salvatore Gi-rone trattenuti impropriamen-te in India, nel Kerala. La fa-miglia delle Forze Armate etutti gli italiani sono loro vicininel superamento di questodifficile momento”.

il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola

“La Nazione sa di poter con-tare su di noi, per una rispo-sta tempestiva, f lessibile,consapevolmente capacead ogni emergenza”.

il capo di stato maggiore della Marina

ammiraglio di squadra

Luigi Binelli Mantelli

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le altre Forze Armate, che rap-presentano l’espressione diidentità ed unità nazionale, in-dissolubile legame con l’Italia, lesue istituzioni e il suo popolo.In questa giornata così partico-lare, i nostri pensieri e i testi deimessaggi augurali letti dalle alteautorità presenti, non potevanonon andare ai due fucilieri delreggimento San Marco, Massi-miliano Latorre e Salvatore Giro-ne da più di tre mesi trattenuti inIndia. L’auspicio nostro e chevogliamo giunga loro in questaparticolare ricorrenza, è chenon vediamo l’ora che torninoin Italia, ai loro affetti familiari etra i loro colleghi marinai. Le isti-tuzioni e la Marina in testa nonhanno risparmiato in questi mesisforzi ed iniziative affinché ciòpossa avvenire al più presto.“Ad oggi si sono ottenuti risultatipositivi e ora dobbiamo averela ferma fiducia di arrivare fino

Omaggio ai 50 anni del Morosini:i vessilli dei corsi presenti alla cerimonia

Vessillo dell’associazione Nazionale scuola Navale militare “ F. Morosi-ni”, i vessilli dei corsi 1961-63; 1961-64; 1962-65; 1963-66; Barracuda; Al-tair; Poseidon; Orsa Minore; Sagittario; Pegaso; Albatros; Antares; Alde-baran; Polaris; Phoenix; Alphard; Hidra; Orion; Mizar; Fomalhaut; Hya-des; Alkaid; Akernar; Azzurra; Alamak; Halley; Alshain; Gemini; Maestra-le; Hurricane; Excalibur; Maelstrom; Hyperion; Nemesis; Leviathan; Nau-macos; Sirio; Andromeda; Espero; Alpherat; Ares; Perseus; Deimons;Chiron; Daidalos; Iason; Theseus; Eracles; Ulixes.A tutti il tradizionale incitamento degli allievi del Morosini: “pale a pro-ra”, incitamento a vogare tutti insieme e verso la stessa meta.

Una stretta di mano simbolica: l’unionedella grande famiglia marinara, il capodi stato maggiore e il veneziano, iscrittoall’ANMI Marco Trevenzoli.

in fondo” è quanto ha rilasciatoin un’intervista l’ammiraglio Bi-nelli Mantelli, che ha poi ag-giunto: “i rapporti tra Stati sonospesso complessi e lenti, non lilasceremo mai soli“. Al capo distato maggiore della Marina, siè unita l’intera famiglia marina-ra. Le centinaia e centinai di nastri-ni gialli con al centro il jack dellaMarina visti in piazza San Marco,appuntati sugli abiti di uomini edonne di tutte le età intervenutialla cerimonia, sono stati un'al-tra testimonianza di come i cit-tadini, insieme al personale mili-tare vogliano essere compatti evicini a Massimiliano e Salvatoree sono convinto che anche lorodall’India abbiano detto nelgiorno a noi dedicato: “viva laMarina Militare, viva le Forze Ar-mate, viva l’Italia.

Alessandro Busonero n

Al Vespucci e al suo equipaggio si sa chenon mancano ammiratori sia in Italia chenel mondo, ma a Venezia di ammiratori il

Vespucci ne ha avuti di straordinari: i gondolieri.Durante le celebrazioni della Festa della Marinache si è tenuta a Venezia lo scorso 8 giugno, sisono incontrati due miti che rappresentano l’Ita-lia nel mondo. E’ così infatti, che un gruppo digondolieri ha chiesto e ottenuto di poter visitarel’Amerigo Vespucci; qui sono stati accolti dal co-mandante della nave, capitano di vascello Do-menico La Faia, e dall’equipaggio. Due bellissi-me gondole di cui una con il jack a prora, hannolasciato le “briccole” davanti a piazzetta SanMarco e si sono dirette sotto bordo al Vespucci.Saliti a bordo, gli amici gondolieri sono stati ac-colti dai colleghi marinai e con sincero stupore emeraviglia hanno appreso la storia, le curiosità ele descrizioni, di un mondo quello dei velieri cheormai appartiene al passato. I gondolieri primadi lasciare il barcarizzo hanno assistito all’ammai-na bandiera sul cassero alla presenza dei noc-chieri di servizio che hanno accompagnato con iloro inconfondibili fischi gli ordini dell’ufficiale diguardia: tenente di vascello Massimo Marchese.Al “volta e rientra”, gli amici gondolieri ci hanno

confidato che quella cerimonia li ha emozionatifacendoli tornare indietro nel tempo, quandoanch’essi in Marina avevano prestato il servizio dileva. La visita è volata via, tra domande chespaziavano nell’uno e nell’altro mondo: il mare ela laguna. Eccezionale è stato lo spirito dell’in-contro, quello spirito che forse pochi altri mestierioltre a quello dei marinai possiede. Il marinaio,per il suo particolare lavoro che lo conduce inporti e terre lontane e diverse dalla propria, inpoco tempo riesce a socializzare e quindi a farnascere nuove amicizie e simpatie che soventerimangono inossidabili al trascorrere del tempo.I gondolieri sempre ammirati, in quest’occasionesono diventati ammiratori del Vespucci e dei loro“colleghi” marinai. Sul ponte del veliero più bellodel mondo l’incontro dei due simboli d’italianitànel mondo ha fatto nascere un sodalizio che haconsolidato e reso ancor più suggestiva l’unionetra la Marina Militare e la città di Venezia, culladella storia e della tradizione della marineria delmediterraneo e del mondo intero.Viva la Marina, Viva Venezia, Viva l’Italia.

Vespucci e gondolieri, nel nome della tradizione marinara

Alessandro Busonero n

foto

di Fa

bio

Triso

rio

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Come consuetudine anche quest’anno la cerimonia solenne della Festa della Marina è stata preceduta dal tradizionale concertodella Banda Musicale della Marina Militare che, per l’occasione, si è tenuto al Gran Teatro La Fenice.

Nel tempio della musica

Entrando in quello, che alla fine del ‘700, ac-quisì lo “status symbol” di teatro dell’aristo-crazia veneziana, nella sua elegante appa-

renza architettonico- decorativa, si viene assalitida un senso di estasi e di impotenza insieme.Il Gran Teatro La Fenice, inaugurato nel 1792 conil dramma per musica “I giuochi di Agrigento” diGiovanni Paisiello su libretto di Alessandro Pepolie il balletto “Amore e Psiche” di Onorato Viganòmusicato da Giulio Viganò, ha ospitato la seradel 7 giugno il concerto della Banda Musicaledella Marina Militare. Uno dei più belli teatri delmondo, dalla straordinaria acustica, protagoni-sta da sempre della vita operistica, musicale eculturale italiana, europea e mondiale che hamantenuto intatto il suo fascino nonostante le

numerose vicissitudini affrontate nel corso dellasua vita, ultima il devastante incendio che lo di-strusse nel non lontano 1996. E come “l’araba fe-nice”, l’uccello mitologico noto per il fatto di ri-nascere dalle proprie ceneri dopo la morte, cosìil teatro ci è apparso ancor più bello per nullamacchiato dalla tragedia di oltre 15 anni fa.Emozionati dal fatto di calcare il palcoscenicoche ha visto esibirsi i maggiori maestri della storiadella musica e determinati vista importanza del-l’appuntamento, così il maestro Antonio Barba-gallo, direttore della Banda della Marina, e tutti imusicisti hanno affrontato consapevolmente ilconcerto.Madrina della serata è stata una radiosa Eleono-ra Daniele, una delle più amate conduttrici del

palinsesto RaiUno e attualmente impegnata nelprogramma Linea Verde, che ha condotto lospettacolo con un apprezzato stile sobrio, ma altempo stesso coinvolgente che ha sicuramenteconferito un elevato valore aggiunto alla serata.Il programma offerto dalla Banda della Marinaha sapientemente riunito tutti i generi musicali eha voluto offrire un omaggio alla città di Vene-

zia, ai Veneziani e alla Marineria in genere. Sullenote musicali sapientemente selezionate, infatti,sono stati proiettati nel corso del concerto tre vi-deo che hanno offerto agli spettatori l’immaginedi una Marina impegnata nella salvaguardia de-gli interessi nazionali e della comunità internazio-nale sul mare e non solo.La serata è iniziata con un doveroso pensiero al-la popolazione colpita dal recente terremotodell’Emilia, a tutti i familiari delle vittime e a colo-ro che hanno perso le proprie case; EleonoraDaniele ha esortato tutti i presenti a contribuiregenerosamente alla raccolta fondi in loro aiutocon le modalità che sono state riportate all’inter-no delle “brochure” del concerto.Dopo l’inno di Mameli orgogliosamente intonato

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da tutto il pubblico, la Banda della Marina ha in-tonato una versione arrangiata per banda di Hi-ghland Cathedral, un inno di grande diffusionedivenuto famoso per essere suonato in Scoziaprima delle più importanti gare di rugby a livellomondiale. Sul brano è stato sincronizzato un vi-deo con immagini suggestive che testimonianol’impegno degli uomini e delle donne dalla Mari-na a favore della sicurezza nelle varie aree di cri-si mondiali. Con l’occasione Eleonora Daniele harivolto un deferente pensiero al sottocapo Ales-sandro Nasta deceduto in servizio a bordo delVespucci due settimane prima e ai due sottuffi-ciali del Reggimento San Marco, MassimilianoLatorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti inIndia.L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di StatoMaggiore della Marina, dopo avere salutato ilpubblico, ha sottolineato i motivi che hannospinto la Marina nel voler celebrare la propria fe-sta proprio nella laguna; motivi legati al mare ealle tradizioni marinare custodite da Venezia. Ilsindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha ribaditocome la città di Venezia sia stata onorata di

ospitare tutti gli eventi legati alla Festa della Ma-rina confermando quelle tradizioni marinare cheda secoli fanno grande l’Italia sul mare. Dopoquesto breve intermezzo si è entrati nel vivo delconcerto.E’ andato così in scena la melodia dell’Adagiodal concerto in re minore di Alessandro Marcello,musicista veneziano della fine del seicento, nellastruggente interpretazione dell’oboe solista LucaCervoni. Il brano utilizzato come colonna sonorain molti film, fra cui Anonimo Veneziano del 1970,è stato interpretato nella trascrizione per bandae oboe in do minore del maestro Barbagallo.Successivamente è stata la volta dell’Inno deisommergibili di Mario Ruccione che ha visto l’e-sordio alla Fenice del tenore Claudio Minardi,sottocapo della Marina attualmente imbarcatosu nave Bersagliere, che visibilmente emozionatoha intonato alla perfezione il brano regalandomomenti di intensa emozione a tutto il pubblico.Successivamente il maestro Barbagallo ha offer-to un omaggio al Gran Teatro La Fenice propo-nendo una sua trascrizione per banda del Prelu-dio, dall’opera Attila di Giuseppe Verdi che de-

buttò proprio alla Fenice di Venezia il 17 marzodel 1846, non ottenendo sul momento il successodesiderato, ma che solo successivamente vennerivalutata e considerata per i suoi contenuti stori-ci e drammatici l’archetipo del melodramma ri-sorgimentale con spunti musicali di assoluto valo-re e di intensa passionalità. E’ stata poi nuovamente la volta del tenoreClaudio Minardi che ha cantato orgogliosamen-te l’Inno del Battaglione San Marco di Luigi Mus-so.Con vivo interesse il pubblico ha poi accolto unquintetto d’archi formato da musicisti diplomatinei conservatori di Venezia e Padova che hannoproposto il brano del compositore e violoncellistaLuigi Boccherini La musica notturna delle stradedi Madrid. Questa “Passacaglia”, forma musicaledi origine spagnola, di provenienza popolareproposta da musicisti girovaghi, è diventata fa-mosa grazie al film del 2003 Master and Com-mander con Russell Crowe. Un video rappresen-tante le attività svolte sul veliero più bello delmondo, l’Amerigo Vespucci, ha accompagnatoil primo violino Germana Pinarello, il secondo vio-

lino Lorenza Padoan, la viola Enrica Pozzi, il primovioloncello Roberta Dell’Orco e il secondo vio-loncello Antonio Galligioni.E’ stata poi la volta de La boda de Luis Alonsodel 1897 di Geronimo Gimenez, una delle poche“Zarzuelas” rimaste nel repertorio concertistico.La “Zarzuela” è l’opera più tipica del teatro spa-gnolo, un genere lirico drammatico in cui alleparti cantate si alternano scene parlate e balliconcertati.Al termine del brano, sulla Fenice è scesa la not-te! Le luci del teatro si sono lentamente spenteed una voce fuori campo, accompaganta daun video suggestivo, ha recitato con intensità e

La presentatrice del concerto Eleonora Daniele; a sinistra: il tenore Claudio Minardi.

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commozione la Preghiera del Marinaio regalan-do ai presenti un momento di intenso raccogli-mento ed emozione. Luca Zingaretti, il famoso in-terprete del commissario Montalbano, invitatodalla Marina, ma impossibilitato ad intervenire aVenezia proprio per le registrazioni della serie TV,non ha voluto mancare all’appuntamento ed hainviato per l’appunto una registrazione con unasua versione della Preghiera del Marinaio. Reci-tata su tutte le navi della nostra Marina dal piùgiovane ufficiale di bordo in navigazione primadell’ammaina bandiera, tutti i marinai presentialla Fenice, e non solo, hanno potuto apprezzareed emozionarsi sull’interpretazione di Luca Zinga-retti.Dopo questo intenso momento la Banda dellaMarina ha offerto un omaggio ad uno dei più fa-mosi ed affermati musicisti viventi italiani, EnnioMorricone. Per un quarto d’ora è andato in ondaun grande affresco che ha ripercorso la carrieramusical-cinematografica di Ennio Morricone ri-proponendo con fantasia e libertà musicale ce-lebri melodie legate ai film Nuovo cinema Para-diso, Giù la testa, Per un pugno di dollari, Mission.Giunti al termine del concerto Eleonora Danieleha nuovamente invitato sul palco l’ammiraglioBinelli Mantelli che ha ringraziato tutti gli arteficidi questo storico concerto della Banda della Ma-rina al Gran Teatro La Fenice di Venezia, ed haofferto un splendido bouquet di fiori alla condut-

trice. Ma non poteva finire così, il pubblico dapprimasobrio e compassato, ma successivamente nelcorso del concerto sempre più preso dalle avvin-centi note musicali della nostra Banda ha richie-sto a gran voce il bis. Dapprima è stato eseguito Un amore così gran-de che ha visto nuovamente il nostro acclamato“tenore con le stellette” Claudio Minardi esibirsisplendidamente in un brano interpretato nel cor-so degli anni da artisti di fama mondiale comeMario del Monaco, Claudio Villa, Luciano Pava-rotti e Andrea Bocelli. Successivamente la Banda, nel centesimo anni-versario dalla nascita, ha eseguito un omaggio aNino Rota, autore tra l’altro della colonna sonoradel film di Fellini 8 e mezzo, coinvolgendo l’ormaiscatenato pubblico.Gli scroscianti applausi hanno sancito il successodi questo storico concerto, che si è chiuso con letradizionali note della Ritirata di Tommaso Mario.E mentre calava il sipario nel tempio della musi-ca ed il pubblico soddisfatto tornava alle propriedimore, noi, che abbiamo organizzato e condot-to questo concerto, venivamo nuovamente as-saliti da quel senso di estasi e di impotenza chesolo luoghi magici e speciali sanno dare.

Il capo di stato maggiore della Marina ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni con lapresentatrice Eleonora Daniele.

Leonardo Merlini n

servizio fotografico degli eventi della Festa della Marinaa cura di Cinefoto - ufficio per la comunicazione della

Marina: Bernardo Tortora, Antonino De Francesco, Antonio Morlupi, Massimo Stotani, Maurizio Flamini.

Si è tenuta presso l’Istitutodi Studi Militari Marittimi,polo culturale della Mari-

na nella storica sede dell’Arse-nale, la XXX giornata di studioche ha aperto le manifestazioniper la Festa della Marina. L’evento è stato configuratocome un’esclusiva occasioneper esaminare, sotto una tripli-ce prospettiva, la figura di Fran-cesco Morosini, ovvero il più im-portante patrizio veneto dellaseconda metà del seicento,del quale la Scuola Navale del-la Marina Militare porta il nome.L’analisi è stata finalizzata aporre in evidenza le specificitàdel pensiero e dell’azione del

“Leone di Venezia”. Si è esami-nata, prima, la sua relazionepersonale con il suo tempo edil contesto storico e sociale nelquale si formò ed operò; di se-guito si è passati ad un’analisidel suo operato quale Condot-tiero, focalizzando l’attenzionesui complessi scenari delleguerre di Candia e della Mo-rea per porre in evidenza le ori-ginalità che hanno caratteriz-zato il suo pensiero che furonopoi di riferimento allo sviluppodel pensiero navale britannicoe possono essere ritrovate an-che nel concetto di operazioni“Dal mare – Sul mare” adottatodalla Marina Militare Italiana.

Infine è stata analizzata la suaazione politica che si presentaparticolarmente interessante, inconsiderazione del fatto che fuchiamato a ricoprire il ruolo diDoge proprio nel momento incui la politica della Serenissimaera oramai segnata da unagrande incertezza.All’evento hanno partecipatonumerose Autorità civili e milita-ri; sono stati espressi giudizi di vi-vo interesse e apprezzamentoper la professionalità e l’accu-ratezza dei relatori.

Francesco Morosini: uomo, condottiero, doge

Il Leone di Venezia

Bruno Marconi n

Festa

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