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1.Tradizioni e usanze natalizie (riassunto) Prof: Come si festeggia il Natale in Italia? Io: Mah, ci sono molti modi di festeggiarlo. Normalmente tutta la famiglia cena insieme la vigila di Natale. Poi scambiano i regali sotto l’albero. Questo è un momento sempre molto bello per i bambini, e poi si va alla messa di mezzanotte. Il giorno di Natale poi si va a pranza dai nonni. Prof: Chi porta i regali ai bambini italiani? Io: Gesù Bambino o Babbo Natale. Ma in alcune regioni italiane i regali li porta la Befana o anche Santa Lucia il 13 gennaio. Prof: E chi è Befana? Io: La Befana è una vecchia brutta ma generosa. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, vola per il cielo a cavallo di una scopa e con un sacco sulle spalle. Durante la notte entra nelle case attraverso la cappa del camino e lascia nelle calze e nelle scarpe regali per i bambini buoni e carbone per quelli cattivi. Prof: Che storia divertente. Come è nata questa tradizione? Io: La Befana è una personificazione dell’Epifania creata dalla fantasia popolare. Prof: Gli italiani non vanno mai in vacanze a Natale? Io: Sì, molti italiani partono il 26 gennaio e vanno a fare una settimana bianca in montagna. Prof: Allora festeggiano lì il Capodanno? Io: Sì, e spesso passano la notte di Capodanno in una baita in compagnia di molti amici. PROVERBI E MODI DI DIRE Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi: questo proverbio vuol dire che si deve festeggiare Natale in famiglia, a Pasqua invece non si deve restare in famiglia, si può fare quello che si vuole. Durare da Natale a Santo Stefano: si dice quando qualcosa non dura molto tempo Essere una Befana: vuol dire che una persona è una vecchia strega, che è molto cattiva

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1.Tradizioni e usanze natalizie (riassunto) Prof: Come si festeggia il Natale in Italia? Io: Mah, ci sono molti modi di festeggiarlo. Normalmente tutta la famiglia cena insieme

la vigila di Natale. Poi scambiano i regali sotto l’albero. Questo è un momento sempre molto bello per i bambini, e poi si va alla messa di mezzanotte. Il giorno di Natale poi si va a pranza dai nonni.

Prof: Chi porta i regali ai bambini italiani? Io: Gesù Bambino o Babbo Natale. Ma in alcune regioni italiane i regali li porta la Befana

o anche Santa Lucia il 13 gennaio. Prof: E chi è Befana? Io: La Befana è una vecchia brutta ma generosa. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, vola

per il cielo a cavallo di una scopa e con un sacco sulle spalle. Durante la notte entra nelle case attraverso la cappa del camino e lascia nelle calze e nelle scarpe regali per i bambini buoni e carbone per quelli cattivi.

Prof: Che storia divertente. Come è nata questa tradizione? Io: La Befana è una personificazione dell’Epifania creata dalla fantasia popolare. Prof: Gli italiani non vanno mai in vacanze a Natale? Io: Sì, molti italiani partono il 26 gennaio e vanno a fare una settimana bianca in

montagna. Prof: Allora festeggiano lì il Capodanno? Io: Sì, e spesso passano la notte di Capodanno in una baita in compagnia di molti amici.

PROVERBI E MODI DI DIRE � Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi: questo proverbio vuol dire che si deve

festeggiare Natale in famiglia, a Pasqua invece non si deve restare in famiglia, si può fare quello che si vuole.

� Durare da Natale a Santo Stefano: si dice quando qualcosa non dura molto tempo � Essere una Befana: vuol dire che una persona è una vecchia strega, che è molto cattiva

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CHE COSA SI CICE PER AUGURARE DELLE BUONE FESTE A QUALCUNO Buon Natale! Frohe Weihnachten! Buon Anno! Ein gutes neues Jahr! Buone Feste! Schöne Feiertage!

2. II Presepe Il presepe è una bellissima ed antica tradizione natalizia molto amata in Italia. È la rappresentazione della nascita di Gesù fatta con delle statuette. Ogni statuetta rappresenta un personaggio della Natività. La scena è ricostruita in tutti i particolari. Le statuette di Gesù Bambino, della Madonna e di San Giuseppe si mettono in una capanna aperta v e r s o l’esterno. Fuori dalla capanna si mettono tante altre statuette: pastori, pecore e gente del popolo. La Sacra Famiglia è la parte più importante del presepe. Il primo presepe è stato realizzato da San Francesco nella notte di Natale del 1223. È un presepe vivente: persone vere interpretano i personaggi della Natività. Dalle persone, però, si è passato, nel tempo, a grandi statue e poi a statue più piccole. Il presepe vivente, comunque, è ancora in uso in alcune città italiane. I presepi più famosi e più belli sono quelli di Napoli. A Napoli c’è addirittura un museo del presepio artistico. Alcuni presepi sono delle vere proprie opere d’arte. C’è anche un quartiere dove la tradizione del presepe è presente tutto l’anno: qui bravi artisti, detti pastorali, creano delle bellissime statuette. A Roma è molto bello il mercato di Piazza Navona, dove dal primo di dicembre al 6 gennaio, si trova tutto per preparare bellissimi presepi. Nel vero presepe romano, poi, non mancano mai piccole riproduzioni delle antiche rovine di questa città. A Lecce, una città del sud Italia, c’è una bellissima leggenda: secondo questa leggenda, le statuette dei pastori e dei Re Magi, camminano per le strade delle città la notte di Natale.

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3. Le Messe della vigilia La notte della vigilia di Natale è un momento mistico e molto bello. Nelle piccole chiese di montagna o nelle grandi cattedrali, la musica sacra crea un’atmosfera magica. Alcune messe della vigilia sono particolarmente belle: SANTA CHIARA (NAPOLI) È una splendida chiesa del Trecento. Tantissima gente, da tutta Napoli, viene per partecipare alla Messa di Natale in questa chiesa. C’è gente che non mangia la tradizionale cena di vigilia per arrivare presto e sedere sulle prime panche della chiesa. A Santa Chiara la vigilia comincia alle 23.30. Vicino all’altare si può vedere un prezioso Bambino, opera di un figurinaio del Settecento. Solo pochi sanno che questo Bambino Gesù non è di proprietà della chiesa, ma di una famiglia che da anni lo presta alla chiesa. In Santa Chiara l’organo accompagna le antiche pastorali. Si sentono canzoni di Natale come “Tu scendi dalle stelle” conosciuto in tutto il mondo o “Bianco Natale”. COLLEGIATA DI S. ORSO (AOSTA) Davanti alla Collegiata di Sant’Orso, una chiesa medievale nel cuore di Aosta, c´è un grande albero, un tiglio di 400 anni. Quest’albero è stato testimone di tanti Natali che da secoli sono festeggiati nello stesso modo: l’antico rito della vigilia, la liturgia con i canti in francese, in latino e in patois, niente è cambiato da secoli. La messa comincia alle 23:30 con una processione di pastori davanti al Presepe, che si trova in una piccola chiesa accanto alla Collegiata. La messa comincia con musiche del Cinquecento. Il suono dell’organo e le voci della Corale e della Cantoria di Sant’Orso creano un’atmosfera molto bella. Ma il “Minuit Chretienne”, poco prima della Comunione, è il momento più bello della liturgia. Tutti i valdostani conoscono quest’antica melodia in francese. “La Pastorala”, una canzone in patois, segna la fine della messa. Fuori, dopo la messa, c’è ancora un altro rito: vin brulè per gli adulti e cioccolata calda per i bambini.

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4. Le feste in tavola Allora, che cosa c’è sulla tavola degli italiani per festeggiare il Natale? Da sempre in Italia la tavola delle feste è un vero e proprio rito. Allora, che cosa c’è sulla tavola degli italiani durante questo periodo? E chiaro che si mangiano soltanto le specialità migliori, come p. es. Il prosciutto : il migliore? Quello dolce di Parma, naturalmente! Lo zampone: è la zampa anteriore del maiale. Si svuota e si riempie della carne precedentemente tolta e tritata, insaporita da sale e spezie. Si mangia cotto, con il tradizionale contorno di lenticchie che “portano fortuna”. Lo zampone più famose è quello di Modena. Il parmigiano : si produce nella città di Parma ed è il formaggio più famose d’Italia. Si usa molto nella cucina italiana e, per questo, è usanza regalare dei grossi prezzi di parmigiano agli amici. Il torrone : può essere duro o morbido ed è un dolce a base di zucchero, miele e mandorle. La sua origine è antichissima e, probabilmente orientale: già gli antichi romani mangiano una specie di torrone. Esistono molte leggende su questo dolce. La più famosa racconta che il torrone è nato a Cremona nel 1441, per festeggiare le nozze di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti al Torrazzo, una grande torre che domina la città. Agli sposi è stato servito un dolce che aveva proprio la forma di una torre: il torrone. Il panettone: il panettone è il tipico dolce natalizio italiano. È molto buon ed è stato inventato…per errore. Ci sono molte leggende sull’invenzione del panettone. Ecco qui la più credibile e divertente. Nel 1500, a Milano, alcuni ricchi signori si preparano per la cena della vigilia di Natale. Il loro cuoco, Ambrogione, ha moltissime cose da fare. Così, dice a Toni, un ragazzino di 12 anni, di stare attento al dolce che si trova nel forno. Toni, però, si addormenta. Improvvisamente si sveglia: il dolce nel forno è bruciato! Che disastro! Molto spaventato, Toni vuole risolvere il brutto guaio. Prova, allora, a preparare un altro dolce. Usa quello che trova in cucina. Prende un po’ di pasta di pane. Aggiunge un po’ di miele, uvetta, uova, burro, canditi e frutta secca. Mette tutto nel forno e… aspetta. Quando Ambrogione torna, Toni gli mostra il dolce che ha preparato. Purtroppo il dolce ha una forma molto strana. Ambrogione è furioso: gli ospiti aspettano e lui non ha un altro dolce da offrire. Ma con grande sorpresa di Ambrogione, il dolce di Toni ha molto successo. È nato così il pane di Toni. Oggi, quel dolce si chiama panettone ed è sulla tavola di tutti gli italiani il giorno di Natale.

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Come si passa la notte dell’ ultimo dell’anno in Italia? Non diversamente da come si passa nel resto d’Europa: generalmente in casa con la famiglia e con gli amici. Nell’ attesa della mezzanotte si mangia e si gioca, poi, pochi minuti prima delle 24.00, si tirano fuori le bottiglie di spumante dal frigorifero e si brinda allegramente al nuovo anno. Poi tutti escono sul balcone per salutare l’anno nuovo. Lì si accendono razzi e girandole, e il cielo si riempie di luci di ogni colore. A proposito di colori: da qualche anno c’è una curiosa usanza: si saluta il nuovo anno con qualcosa di rosso addosso, e questo qualcosa sono di solito le mutande. Ecco perché molto spesso sotto l’albero di Natale, insieme ai tanti regali, c’è un pacchetto che contiene un paio di slip o di boxer rosso fiamma. È un modo, fra parenti e amici, di augurarsi un felice anno nuovo. Una tradizione che invece si è persa è quella di gettare oggetti dalla finestra a mezzanotte. Per celebrare questa tradizione naturalmente le strade sotto casa devono essere vuote; infatti oggi nessuno vuole gettare piatti, bicchieri e altre cose sulla propria automobile o sulla macchina del vicino. Il giorno dopo, il primo dell’ anno, il menù comprende alcuni piatti fissi: su ogni tavola ci sono lenticchie che si mangiano insieme al cotechino o allo zampone. Perché nella fantasia popolare le lenticchie rappresentano i soldi, e allora, se si mangiano molte lenticchie si diventa molta ricchi nel corso del nuovo anno. Ma la ricchezza non è la cosa più importante per gli italiani. Molto più importante e la salute. “Quando c’è la salute c’è tutto” dice un proverbio. Per quel che riguarda le bevande troviamo

del vino: il vino non manca mai sulla tavola degli italiani. Può essere rosso o bianco, ma è sempre un vino molto buono che si beve a Natale.

dello spumante: che festa è se, alla fine del pranzo, non si beve una bottiglia di spumante?Lo spumante è un vino bianco e frizzante, in genere secco. Tra gli spumanti più famosi c’è quello di Asti.