1994 - anno 13 - n. 1 gennaio · to da Coop Lombardia al Museo di Storia ... Mercoledì 1 dicembre...

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IL RITORNO DEL DINOSAURO Un calco, arrivato dagli Stati Uniti, dona- to da Coop Lombardia al Museo di Storia Naturale dí Milano Articolo a pagina 11 Anno 13 - N. 1 - gennaio 1994 periodico della Coop Lombardia a ro 9g. o S. LA LUNGA STORIA DELLA COOPERAZIONE NATA A ROCHDALE 150 ANNI FA La storia dell'uomo è fatta di tante tappe e o- gni tappa è rappresentata da un periodo sto- rico in cui maturano, più o meno lentamente le svolte, gli ammodernamenti, le scoperte, il benessere, lo sviluppo. L'età contadina, l'artigianato, la rivoluzione industriale: lo sfruttamento umano, il riscat- to, l'organizzazione in classi. Ecco che nel pieno svolgersi della rivoluzione industriale nasce anche la solidarietà. E nasce in un pic- colo villaggio a nord della città inglese di Manchester, Rochdale. Un gruppo di uomini che verranno appellati come "probi pionieri", dà il via al movimento cooperativo. Nasce modesta, questa prima Coop della storia; cer- ca soldi per aprire uno "spaccio" e fornire ali- mentari a prezzi migliori, ma si paga in con- tanti per aver sempre danaro liquido e quin- di rifornirsi tempestivamente di prodotti. E un grande gesto, un'intuizione densa di signi- ficati di cui forse nemmeno i 'Probi pionieri" si sono resi conto 150 anni anni fa. Ma il mo- vimento è nato, è nata la Cooperazione. Oggi, sparsa nel mondo, ha milioni di soci, centi- naia e centinaia di negozi, supermercati e i. permercati. E una forza. Ugo Pinferi alle pagine S e 7 1 E nato "Coop Consumo" a pagina 4 2 tuoi diruti di consumatore europeo alle pagine 8/9 3 Falareit Presidente della Commissione Internazionale Consumatori • pagina 10 4 Bonolatours: in viaggio con Jurassrc Park a pagina 15 ORM qual e . IL MOVIMENTO COOPERATA) RIPENSA IL FUTURO NELLO STATUTO NUOVI STRUMENTI PER LO SVILUPPO Sergio Ghiringhelli .1 Centro Congressi di issago, il 27 novembre :corso, si è svolta una mportante assise tra i Soci più rappresentativi della organizzazione di base della Cooperativa. I temi impegnativi in di- scussione hanno stimo- lato un interesse e una partecipazione attiva da ,arte di tutti i presenti. relazione del Presi- dente, Antonio Bertolini, ha affrontato anche in vista delle prossime sca- denze congressuali, il grande tema dei valori laida del movimento co- -rperativo. Proprio o a 150 anni da Road e o- ve nacque la prima so- cietà cooperativa, vengo- no riproposti i valori fon- ;lamentali e la moderna raissione della coopera- ione in termini etici, di democrazia e di traspa- renza. Un decalogo che stabili- sce il codice morale della cooperazione, le sue re- sponsabilità verso la so- cietà. civile nel suo insie- me, partendo dai socio come riferimento centra- le del proprio essere. Re- gole etiche che devono e dovranno trovare, anche in futuro, un preciso rife- rimento di guida e di co- erenza. Nella seconda parte del- la mattinata si è svolta l'Assemblea straordina- ria dei soci per [approva- zione dei nuovo Statuto che lo adegua alle nuove norme contenute nella I.,e n. 59/1992. A dieci anni dalla nasci- ta di Coop Lombardia, a- ver riscritto e aggiornato la nostra "Carta costitu- zionale' rappresenta un fatto di coerenza che ri- badisce la diversità del- l'impresa cooperativa e stabilisce, non certo con Segue a pagina 5 LA COOP È RITORNATA NEL TERRITORIO DI CANTÙ «IL L-. INAUGURATO A MIRABELLO IL CENTRO COMMERCIALE LA CERIMONIA. INCONTRO DEL DIRETTORE DELL'IPER CONI TRECENTO COLLABORATORI. DIRIGENTI E \UTORITA PRESENTI. IL PROSSIMO INSEDIAMENTO MODERNO A CREMA Iniziativa sconto soci n,5 Carni fresche Coop "Prodotti con amore" -.- Sconto ai soci L. 5.000 Per una spesa . . • . di almeno L. 25.000.. Articoli alle pagine 2 e 3 Validità dell'iniziativa a dal 14 al 26 febbraio 199 La cerimonia del !aglio dei nostro

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IL RITORNODEL DINOSAURO

Un calco, arrivato dagli Stati Uniti, dona-to da Coop Lombardia al Museo di StoriaNaturale d Milano

Articolo a pagina 11

Anno 13 - N. 1 - gennaio 1994periodico della Coop Lombardia

a

ro

9g.

o S.

LA LUNGA STORIADELLACOOPERAZIONENATA A ROCHDALE150 ANNI FA

La storia dell'uomo fatta di tante tappe e o-gni tappa rappresentata da un periodo sto-rico in cui maturano, pi o meno lentamentele svolte, gli ammodernamenti, le scoperte, ilbenessere, lo sviluppo.L'et contadina, l'artigianato, la rivoluzioneindustriale: lo sfruttamento umano, il riscat-to, l'organizzazione in classi. Ecco che nelpieno svolgersi della rivoluzione industrialenasce anche la solidariet. E nasce in un pic-colo villaggio a nord della citt inglese diManchester, Rochdale. Un gruppo di uominiche verranno appellati come "probi pionieri",d il via al movimento cooperativo. Nasce

modesta, questa prima Coop della storia; cer-ca soldi per aprire uno "spaccio" e fornire ali-mentari a prezzi migliori, ma si paga in con-tanti per aver sempre danaro liquido e quin-di rifornirsi tempestivamente di prodotti. Eun grande gesto, un'intuizione densa di signi-ficati di cui forse nemmeno i 'Probi pionieri"si sono resi conto 150 anni anni fa. Ma il mo-vimento nato, nata la Cooperazione. Oggi,sparsa nel mondo, ha milioni di soci, centi-naia e centinaia di negozi, supermercati e i.permercati. E una forza.

Ugo Pinferi alle pagine S e 7

1Enato"Coop Consumo"

a pagina 4

2tuoi

dirutidi consumatoreeuropeoalle pagine 8/9

3Falareit Presidentedella CommissioneInternazionaleConsumatori

pagina 10

4Bonolatours:in viaggio conJurassrc Park

a pagina 15

ORM quale .IL MOVIMENTO COOPERATA) RIPENSA IL FUTURO

NELLO STATUTONUOVI STRUMENTI PER LO SVILUPPO

Sergio Ghiringhelli

.1 Centro Congressi diissago, il 27 novembre:corso, si svolta unamportante assise tra i

Soci pi rappresentatividella organizzazione dibase della Cooperativa. Itemi impegnativi in di-scussione hanno stimo-lato un interesse e unapartecipazione attiva da,arte di tutti i presenti.

relazione del Presi-dente, Antonio Bertolini,ha affrontato anche invista delle prossime sca-denze congressuali, ilgrande tema dei valorilaida del movimento co--rperativo. Proprio o a150 anni da Road e o-ve nacque la prima so-ciet cooperativa, vengo-no riproposti i valori fon-;lamentali e la modernaraissione della coopera-ione in termini etici, di

democrazia e di traspa-renza.

Un decalogo che stabili-sce il codice morale dellacooperazione, le sue re-sponsabilit verso la so-ciet. civile nel suo insie-me, partendo dai sociocome riferimento centra-le del proprio essere. Re-gole etiche che devono edovranno trovare, anchein futuro, un preciso rife-rimento di guida e di co-erenza.Nella seconda parte del-la mattinata si svoltal'Assemblea straordina-ria dei soci per [approva-zione dei nuovo Statutoche lo adegua alle nuovenorme contenute nellaI.,e n. 59/1992.A dieci anni dalla nasci-ta di Coop Lombardia, a-ver riscritto e aggiornatola nostra "Carta costitu-zionale' rappresenta unfatto di coerenza che ri-badisce la diversit del-l'impresa cooperativa estabilisce, non certo con

Segue a pagina 5

LA COOP RITORNATA NEL TERRITORIO DI CANT IL L-.INAUGURATO A MIRABELLO IL CENTRO COMMERCIALELA CERIMONIA.INCONTRODEL DIRETTOREDELL'IPERCONI TRECENTOCOLLABORATORI.DIRIGENTI E\UTORITA PRESENTI.

IL PROSSIMOINSEDIAMENTOMODERNOA CREMA

Iniziativa sconto soci n,5

Carni fresche Coop"Prodotticon amore" -.-Sconto ai soci L. 5.000Per una spesa . . .di almeno L. 25.000.. Articoli alle pagine 2 e 3

Validit dell'iniziativa adal 14 al 26 febbraio 199 La cerimonia del !aglio dei nostro

MIRABELLOCENTRO COMMERCIALE CAN -n.1'

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IL CENTRO DELLE ATTENZIONI

Uno veduto esterno del Centro commercio le di ContiLa presidenza di Coop torribordio con le autorit oll'operhuro del Centro commerciale di Mirobello

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LA COOP RITORNATANEL TERRITORIO DI CANT

INAUGURATO AMIRABELLOIL CENTROCOMMERCIALEMercoled 1 dicembre stato ufficialmente inaugura-to alla presenza di numerose autorit, di soci ed invi-tati, il nuovo Centro Commerciale Mirabello, ultimarealizzazione di Coop Lombardia.11 centro, realizzato secondo gli standard estetici efunzionali pi moderni, stato Cm dal primo giornod'apertura festosamente invaso da migliaia di consu-matori che hanno cos avuto modo di riscoprire, toc-candola con mano, la nuova dimensione assunta dal-la cooperazione nel territorio canturino.Al taglio del nastro, officiato dal decano della Parroc-chia di Cant, erano presenti, insieme a numerosis-sime altre autorit, il Commissario Prefettizio Do-menico Tuosto, il Presidente di Coop Lombardia An-tonio Bertolini ed il vicepresidente Sergio Ferrarioche ha poi tenuto il discorso inaugurale.D taglio della torta con al centro il disegno della ma-scotte, un simpatica elefantino, stato effettuato dalPresidente di Iperlornbardia Alessandro Lago che,solo poche ore prima aveva tenute a battesimo congli oltre trecento collaboratori, il nuovissimo iper-mercato Coop, vero e proprio punto di forza e di at-trazione del Mirabello.Dopo i brindisi ed il giusto orgoglio per l'opera realiz-zata cominciata adesso l'attivit quotidiana, inten-sa ed impegnativa. Come tradizione di Coop Lom-bardia anche a Cant il nostro lavora sar teso ad of-frire ai consumatori il servizio pi moderno e Ia qua-lit, l'affidabilit sinonimi di Coop.Lo sguardo gi puntato avanti, ai prossimi, impor-tanti insediamenti che gi incombono, con un nuovoCentro Commerciate a Crema, nel piano poliennaledi sviluppo della nostra Cooperativa. Porlicolore di un pieghevole diffuso ol Centro commerciale con l'elefantino simbolodel complesso

GIO FANTASTICO

IN 4di Giusto PerrettaDa molti anni speravo d'incontrarlo, una vol-ta o l'altra, il professore. Ed ecco che mi si presentata l'occasione, forse l'ultima, per co-noscere di persona Francesco Viganta il pa-dre della Cooperazione, quel nostro concitta-dino di Merate dal sorriso bonario che parevavolo: coprire tutte le brutture e le malvagitdel mondo. L'uomo che ha dedicato gran par-te del secolo scorso alla divulgazione dei prin-cipi della solidariet, non esitando ad impie-gare la dote della pro ria figliola pur di puro-muovere can le sue pubblicazioni quegli idea-li, quanto mai attuali, espressi nelle sue oire ed in particolare in quella forse pi famo-sa. "La fratellanza umana, ossia le societ dimutuo aiuto, cooperazione e partecipazioneed i principi cooperativi - .Ma ecco presentarsi l'occasione. Nel 1864, liquesti tempi egli elaborava quel -Progetto diStatuto" della Societ Cooperativa degli Ope-rai di Como e sobborghi, la prima fondata iaItalia sulla base del sistema inglese ossi i"Principi dei Prudi Pionieri di Rochdale". A130 anni di distanza stava per aprirsi la gaigrande e moderna struttura delta Coop Lom-bardia a Cant, il Centro Commerciale Miro-bello. Volevo dimostrargli che la cooperazionenon si era fermata e, pur tra vicende a volteanche drammatiche, era riuscita a sviluppar-si ed a costituire una notevole aggregazionedi forze democratiche e progressiste legatedal comune ideale della solidariet e dellapace.Gli scrissi cos subito una lettera di invito,ma non fidandomi troppo del serviziole, mi recai personalmente alla Camer ata e

DALLA STAMPA A cura di Luciano qideroUSA:CHI FUMAE PI MAGRO;NE VALELA PENA?Molti ex fumatori si lamenta-no che oltre alla difficolt dismettere soffrono poi del fattodi ingrassare. A volte un ali-bi per riprendere, pensando infondo che anche ingrassarenon bene per la salute.Ricerche effettuate su quasiduemila coppie di gemelli i-dentici, composte da un fuma-tore e da un non fumatore,hanno evidenziato che il fuma-tore mediamente pi magrodi 3-4 chili rispetto al non fu-matore. Dunque vero, fu-mare fa dimagrire, ma nonpu davvero essere un alibi ra-gionevole: i medici hanno buo-ne ragioni per mettere inguardia contro questa argo-mento, perch il rischio da fu-mo di gran lunga superioreai suoi effetti dimagranti.E per dimagrire 'la cura" sempre sul piano dietologico edell'equilibrio alimentare.

"HEAVY METAL"COMPORTAMENTI A RISCHIO

Dell'importanza della musica nella nostra societ si parla sempre pi spesso, anche in terminiscientifici: in precedenza abbiamo parlato di quanto bene fa Mozat per la nostra intelligenza,questa volta si tratta d parlare degli effetti (veri o presunti) causati da quella parte della musi-ca rock chiamata heavy metal sui pi giovani.Secondo uno studio americano questo tipo di ritmi ha un effetto talmente forte su chi lo ascolta,da indurlo a comportamenti trasgressivi, ed quanto emergebbe da un sondaggio effettuato nel-la fascia di et tra i 14 e i 16 anni, per un totale di 2700 ragazzi intervistati. Sono state messe inrelazione le abitudini musicali con le risposte circa il consumo di alcol e di droghe, rubare, effet-tuare truffe e altri comportamenti generalmente considerati riprovevoli: stata trovata nel-l'ambito delta popolazione bianca una elevata correlazione tra musica e le "cattive tendenze",mentre quella di colore non ha evidenziato dati di questo tipo.Ma gli psicologi precisano che probabilmente la ricerca di sensazioni "pi dure", quali l'heavymetal, pu in realt essere piuttosto la risposta ad una societ di per s ricca di stimoli violenti,e non viceversa.

LA TERRA IN PERICOLOPer quanto questa terra sia l'unico habitat del quale disponiamo, continua la tendenza dell'uo-mo a degradarlo o ad avere comportamenti che entro pochi decenni potrebbero davvero cambiarela nostra vita. E questa volta parliamo dei mare, cosi attraente per la maggior parte di noi, apatto che resti "al suo peste, ci che presto potrebbe non avvenire pi: si stima infatti che secontinua Ia crescita della temperatura media della terra (un grado ogni trenta anni), nel corsodel prossimo secolo il mare sar di oltre mezzo metro pi alto rii quanto sia ora.In altre parole sono i nostri comportamenti, per esempio rispetto al consumo di energia, a crea-re le condizioni per la prossima e prevedibile inondazione delle zone costiere pi basse e la Scena-parsa di molte isole. Un paese come l'Italia, con i suoi ottomila chilometri di coste, dovrebbe ve-dere le autorit motto attive nel consigliare comportamenti molto responsabili in materia di con-sumo energetico, causa dei possibili guasti ambientali che i ricercatori prevedono e annuncianoormai da diversi anni 2

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di Giorgio Vozza

LA COSA GIUSTAUna buona notizia dall'Europa. IlLouvre, con l'aggiunta di 22.000metri quadri nuovi di esposizione,raggiunge oggi la superficie di ol-tre 50.000 mq. il pi grande mu-seo del mondo, davanti al Metropo-litan di New York e ai Musei Vati-cani di Roma.Con un investimento di 5,34 mi-liardi di franchi (1.335 miliardi dilire) in quindici anni, lo Stato fran-cese scommette insieme sull'arte,sugli affari e sulla politica. I visi-tatori del Grand Louvre sono rad-doppiati dal 1988 al 1989, daquando l'architetto sino-americanoIeoh Ming Pei ha sovrapposto lasua eterea piramide di cristallonella Corte Napoleone del grandepalazzo dei re di Francia: la nuovaentrata del museo.11 18 novembre 1993 sono stati i-naugurati i nuovi spazi espositivi,duecento anni dopo l'apertura aipopolo, voluta dalla rivoluzione,delle collezioni d'arte dei sovranideposti.Si attendono per quest'anno cin-

quo milioni e mezzo di visitatori,per due terzi stranieri, che porte-ranno incassi alla sola biglietteriadel museo per 150 milioni di fran-chi (40 miliardi di lire). Potrannoammirare 30.000 opere d'arte, al-cune delle quali strepitose: la Ve-nere di Milo, la Nike di Samotra-cia, la Gioconda. L'ingresso costacirca 9.000 lire. Il museo d lavoroa 1.500 persone.Sotto le grandi sale un consistentecentro commerciale e un centrocongressi, pi naturalmente il ri-storante e i bar.Gli intellettuali discutono: "Unasemplice emanazione della societdello spettacolo"? "Un tempio dellanuova religione dell'arte" ? "Unformidabile aspiratore di turisti"?"Un misto di cultura e di commer-cia"?Tutto vero, ma tutti sono contenti:lo Stato che ha investito, i turistiche restano a bocca aperta, i com-mercianti che fanno i soldi, i fran-cesi che gongolano di orgoglio.A noi italiani resta tanta invidia.

N UN FONDATORE DELLA COOPERAZIONE ITALIANA DELL'80AFrancescaVigan

IRROZZA A CAVALLIIN VISITA A CANT CONFRANCESCO VIGAN la consegnai al postiglione che tre volte lasettimana con il suo tiro a quattro cavalli edil suono della tromba che lo precedeva, univaComo a Merate, passando dalla Cicognoladove appunto nel 1807 era nato il nostro Vi-gan.Lo avvertivo che gli sarei andato incontro adAnzano del Parco, poi avremmo proseguitoassieme da Alzate sino a Cant dove ci at-tendevano due amici gi consiglieri della di-sciolta Cooperativa Casa del Popolo di Cantche era stata fondata nel luglio del 1899 e dicui ora, pur tra non poche difficolt, la nuovastruttura ne raccoglieva l'eredit.Giunti ad Anzano, ci riconoscemmo subito.Per me fu facile perch avevo impressa nelcuore la sua testa canuta ed il suo sorriso bo-nario ma, non comprendendo come egli mi a-vesse riconosciuto, glielo chiesi ed egli mi ri-spose: "E per via della voce; sono tanti gli an-ni che ti sento spiegare ai ragazzi delle scuolechi stato Francesco Vigan e quali siano gliideali della Cooperazione'.Ci abbracciammo commossi, il tempo avevariavvicinato le nostre rispettive et, soltantopochi anni ora ci separavano ed ogni possibi-le diaframma era caduta. Salimmo in carroz-za ove si scaten un uragano di domande erisposte, erano due secoli di cooperazionemessi a confronto, i suoi ricordi si erano fer-mati al 1891 e da allora quante cose eranoaccadute!Grande fu la sua gioia quando apprese chepresso l'Istituto per la Storia del Movimentodi Liberazione in Como, sono gelosamentecustodite gran parte delle sue opere ed unapprezzato archivio della Cooperazione lom-barda. Gli spiegai quanto era avvenuto soloalcuni anni dopo la sua dipartita: le repres-sioni del 1898 che colpirono gravemente ilMovimento Cooperativo e Ia generosa operadel nostro concittadino Aristide Bari che con-tinu come redattore a far stampare a credi-to "La Cooperazione Italiana"; poi gli anni re-lativamente felici dell'inizio di questo secoloquando la Cooperazione ebbe uno sviluppopoderoso tanta da essere considerata alla te-sta del Movimento. Dal suo volto trasparivatanta soddisfazione da lasciar supporre che ildoloroso epilogo della sua prima esperienza,quella della Cooperativa degli operai di Co-mo, sabotata dall'ente comunale e da meschi-ni interessi bottegai, si era ormai placato neisuoi ricordi.Ad un tratto, dimostrando notevole interes-se, "dimmi un po', - mi chiese - cosa ne statodella Banca Popolare Cooperativa di Como

che avevo fondato nel 1865?" Mah, feci io,purtroppo quasi tutte le Banche Cooperative,sono funte prima o poi nelle mani di interessiassai diversi da quelli popolari. E lui di rin-calzo: "Ed il ministero del Lavoro e la BancaNazionale Cooperativa, sono state poi realiz-zate?". Se ne discusse anche ani Congressodella Lega Nazionale delle Cooperative eMutue, proprio a Conio nel salone del Brolet-to nel 1899, ma vennero realizzate, molto fa-ticosamente, solo pi tardi.Al piccolo trotto, la carrozza si stava avvici-nando alla meta, quando improvvisamentegli chiesi: "Hai saputo che c' stato il Fasci-smo, una serie di guerre e l'occupazione tede-sca?" "Si, l'ho saputo - rispose lui - ed ho mol-to sofferto!". Poi, quasi titubando aggiunse:"Ma mi pare che ancor oggi la situazione in I-talia non sia molto chiara e con amarezzadebbo constatare che siete abbastanza lonta-ni dagli ideali della fratellanza umana!".Dopo la seconda guerra mondiale, aggiunsiio, c' stato un forte sviluppo della Coopera-zione che si estesa in molti altri campi tra iquali quelli del volontariato. Mentre tu nel1865, comunicavi su L'Association di Parigi

che in Italia in tutto vi erano appena 60 coo-perative, alla fine del 1946 solo nella provin-cia di Como si contavano oltre 246 centri coo-perativi. Ma poi verso gli anni Sessanta, siaper una eccessiva, a mio parere, spinta urba-nistica, sia per lo sviluppo della motorizzazio-ne, gran parte del movimento della coopera-zione di consumo, con la repentina diffusionedelle grandi catene della distribuzione non fupi in grado di reggere.Non tutti compresero, allora, e probabilmen-te qualcuno ancor oggi non ha compreso, lanecessit di una profonda trasformazione delnostro movimento di consumo che, fatti salvii principi fondamentali della cooperazione,fosse in grado di fornire servizi e prodotti ve-ramente utili ed efficienti al maggior numerodi lavoratori.Nella ricerca di una pi ampia visione dellasolidariet che non fosse quella limitata, an-gusta ed egoistica del proprio cortile, vi furo-no anche incomprensioni e non poche ama-rezze. "E giusto, giusto!" esclam, "quella e-ra la giusta via da seguire".Stavamo intanto per giungere in Pianella,dove vi ancora la sede della vecchia coope-rativa Presentai il Maestro ai due amici coo-peratori che salirono anch'essi e tutti assie-me proseguimmo per il Mirahello.Percorsi un paio di chilometri giungemmo alcantiere il cui ingresso era rigorosamentesorvegliato da un "vigilante" al quale nullavalse la mia presentazione del professore, a-vendolo lui forse scambiato per un qualsiasiVigan della Brianza. Cos ci fermammo fuo-ri del cancello sperando nell'arrivo di qualchepi autorevole personaggio che ci consentissedi entrare.Mentre attendavamo, Francesco Vigan forseanche tm po' frastornato, osservava intetw-sato le escavatrici, le macchine per i solleva-mento dei materiali, i compressori che tut-t'intorno operavano senza pausa dimostran-do l'urgente necessita di far proseguire ed ul-timare i lavori.Osservava stupito e meravigliato, probabil-mente ripensando in cuor sue ai tempi in cuila Banca da lui fondata a Merate, la BancaBriantea, si era assunta il compito, poi rea-lizzato, di fornire acqua, gas ed energia elet-trica all'intera zona costruendo a Vapriod'Adda una centrale elettrica, soltanto l'annodopo di quella della Societ Edison.Dopo qualche minuto giunse inaspettato l'in-gegnere direttore dei lavori che molto corte-semente, felice di conoscere uno dei perso-naggi pi illustri non solo della Brianza, ci

fece entrare e ci guid nelle visite dell'impo-nente opera Mano a mano che ci inoltrava-mo e l'ingegnere spiegava, il Maestro volgevaalternativamente il venerando capo a destrae a sinistra dove si stavano allestendo i cin-quanta spazi espositivi di altrettanti operato-ri privati. In mezzo, quasi per l'intera lun-ghezza della galleria, una enorme scala mo-bile che dai parcheggi sotterranei conduce aipunti di vendita.A met percorso ecco l'enorme spazio dell'I-permercato Coop con le sue trentasei rasaeed un susseguirsi a perdita d'occhio di scaffa-lature che i tecnici della cooperativa, ormai e-spertissimi, stavano montando velocemente.A questo punto ritenni di spiegare sia pure inmaniera estremamente sintetica, come fun-zionavano diversi congegni, compreso quellielettronici che in verit non solo il Maestro,ma neppure io ero in grado di conoscere senon in modo piuttosto intuitivo. Peccato chemancassero ancora i colori, le luci e quel tan-ta di sonorizzazione che costituiscono l'insie-me di un centro commerciale.Gli accennai come per la cooperazione, purtenendo conto della agguerrita concorrenza,lo scopo non prevalentemente consumistico.Infatti stata proprio la Cooperazione di con-sumo a portare avanti in prima linea le cam-pagne per l'abolizione dei coloranti e conser-vanti nocivi, della vendita a peso netto, del-l'applicazione delle leggi comunitarie. Ma u-no dei cardini fondamentali rimane la funzio-ne dei soci e consumatori tendenti a forme diautogestione.Notai che il suo volto si illuminava soddisfat-ta per quanto gli raccontavo e cos, piano pia-no, giungemmo alla cupola, alla rotonda odalla piazza", come vedremo alla fine essa sa-r chiamata e che sicuramente in breve diventera un punto d'incontro e di socializza-zione per gli abitanti della zona.Era intanto scesa la sera, un po' malinconica-mente ci accomiatammo dati ingegnere e daidue amici cooperatori facendoci prima pro-mettere dal Maestre che ci saremmo rivisti.Sicuramente l'anno prossimo, allo scopri-mento della targa che verr apposta sull'edi-ficio ove some la prima cooperativa del Viga-n nel lontano 1864 per testimoniare la no-stra fede nella cooperazione, nella solidariete come egli auspicava, nella fratellanza uma-na.Mentre la sua carrozza si allontanava nelbuio al piccolo trotto, ci avviammo verso casacon la mente ed il cuore pieni di lontani ricor-di, di nuove idee e dirinnovate speranze.

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L'EDUCAZIONENONGUASTA

Desidero segnalarviquanto accade nell'uffi-cio Soci presso l'Iperco-op di Bonola quando mireco ad effettuare ope-razi oni di prelievo oversamento sui mio de-

le,di prestito socia-e

Spesso, specialmente alsabato, sono presentidiversi soci per taleservizio ma questi, an-

zich attendere il pro-prio turno, affiancanochi sta compiendo l'ope-razione con un atteg-giamento da persone, adir poco, indiscrete.Vi pregherei di far ope-ra di educazione e difar rispettare a tutti unatteggiamento pi cor-retto.

Ugo Bassi(Milano)

Siamo d'accordo con le osservazio-ni critiche del socio e pubblichiamovolentieri la sua lettera con l'evi-dente intenzione che il messaggiovenga recepito. Certo se osservassi-mo quanto succede anche agli spor-telli bancari e agli uffici postali, cisarebbe poco da sperare.Da parte nostra vedremo di far af-figgere un cartello che invita allaeducazione.

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proprio sommario.Ogni volta assieme al-le campagne vere eproprie possibile tro-vare la descrizione ap-profondita di uno o piprodotti della lineaCoop.Un'originale ricetta darealizzare sempre coni prodotti Coop ed in-formazioni utili suiprodotti di stagione.Per esempio nel nume-ro di Natale vi sonoampie istruzioni sullacoltivazione dellaPoinsezia (Stella diNatale).Vengono sempre ricor-date le principali ope-

razioni promozionaliin corso nei punti divendita e persino unbuono sconto propo-sto nella penultimapagina.Ancora si trovano pro-poste di menu e sugge-rimenti alimentari,tutto in modo molto a-gile ma serio nella tra-dizione Coop.L'ultima pagina de-dicata sempre alle in-formazioni di tipo isti-tuzionale.I titoli sono: I prodottiCoop; Come s diventaSoci; Il vantaggio diessere Soci; I prodotticon Amore; Tempo li-

bero con Coop; Unicar-d l'Unica,Vi sono per finire leinformazioni utili sul-le modalit di paga-mento e per il compor-tamento da tenere pereventuali articoli di-fettosi e per i certifica-ti di garanzia.La pubblicazione vieneconsegnata a casa nel-le zone di influenzadei negozi ed dispo-nibile nei negozi stes-si.In ultimo un particola-re non trascurabile: lacarta usata per stam-pare "Coop Consumo" riciclata al 100%.

EIWN GIORNALE PER SAPERE COSA OFFRE IL SUCATO

Da tempo Coop Lom-bardia cercava unostrumento per mi-gliorare il modo di presen-tare le iniziative commer-ciali. Ora ha fatto la suacomparsa nelle case e neipunti di vendita un perio-dico di pratico formato, tut-to colorato e con pi pagineper raccontare gli appunta-menti commerciali per i so-ci e i clienti della Coopera-tiva. Proviamo a descriver-lo per capire il senso dellaproposta.

COOP CONSUMOINFORMAZIONI, ANTICIPAZIONI, OFFERTEE APPUNTAMENTI NEI NOSTRI NEGOZI

di Enrico Rossi Il titolo ''Coop Consu-mo" stato trovato perallineare questo nuovostrumento di comuni-cazione al pi consoli-dato "Quale consumo'.In pratica mentre"Quale consumo" ri-mane una autorevolevoce per il profilo in-formativo rivolto ai so-ci, "Coop Consumo"sviluppa la sua azioneverso tutti i clienti.Se il primo pi o-rientato ai problemidel consumerismo, ilsecondo ha il suosguardo rivolto alle i-niziative commerciali.Osservando la prima

pagina domina l'im-magine principale del-la campagna che vienepoi ad essere moltipli-cata sui quotidiani esulle affissioni-Il sottotitolo dichiaraimmediatamentecontenuti della pubbli-cazione: informazioni,anticipazioni, offerte,appuntamenti con isupermercati CoopLombardia.Coop Lombardia ap-punto, per distinguer-lo dalle pubblicazionidi altre cooperativepresenti nella regione.Molto chiaramente inun riquadro un vero e

DALL' INTERNO A cura di Andrea Pertegalo

OCCHI PUNTATISULLA COOPIl mensile di economia e marketing "Largo Consumo" sullo scorso numero di no-vembre, ha dedicato un ampio servizio alla Coop, radiografandone tutti i profiliche una azienda leader della distribuzione pu ricoprire. Una analisi completache evidenzia le doti della Coop Italia, con un fatturato in netto aumento e unaespansione dell'area di vendita, in particolare nel settore Iper.Inoltre "Largo Consumo" ha incaricato una societ di ricerche di rilevare su uncampione di consumatori quale sia la familiarit e la fiducia che hanno nei con-fronti della Coop, e dai risultati dell'indagine si evidenzia la posizione da "lea-der" che vanta all'interno dei mercato.

"I TIGLI"DI COOP ESTENSE stato inaugurato, ad Argenta in provincia di Ferrara, il centro commerciale diCoop Estense "I Tigli". Sorge su un area di ben 45 mila metri quadrati, la super-ficie coperta di 8.500 mq.Il centro commerciale si evidenzia anche per l'eleganza delle soluzioni architet-toniche e l'uso dei materiali come marmi, cotto e rame- L'investimento comples-sivo stato di venti miliardi.

"CE.VI.CO"(LEGA COOP)ASSUMEIL CONTROLLODEL GRUPPOITALIANOVINIDa Consorzio Nazionale dei vini della Legadelle Cooperative, il 'Coltiva- si trasforma inimpresa dove saranno concentrate le attivitindustriali e commerciali di "Cevico" e "Civ eCiv'', che la controlleranno con il 50 per centociascuno.Il nuovo raggruppamento assumer il controllonel Gruppo Italiano Vini (Giv), di cui giungerad avere il 51 per cento del capitale.Il Giv la pi grande azienda italiana del set-tore vitivinicolo con 150 miliardi fatturati nel'92 e sessanta milioni di bottiglie prodotte, cheesporta in 40 paesi, 4

IL PRIMO CONGRESSO

COOPERANE I

OTTOBRE trAid

en, Liceo

V11.-M2

DALLA PRIMA/IL MOVIMENTO COOPERATIVO RIPENSA IL FUTURO Milr

NELLO STATUTONUOVI STRUMENTI PER LO SVILUPPO

un atto burocratico e formale, regoleprecise di comportamento e di organiz-zazione democratica.In verit, gi nell'Assemblea del13.03.1992 tenutasi a Salice lbrme, e-rano state apportate variazioni di ade-guamento alle nuove norme di leggePer esigenze di scadenze immediate. E-ra per necessaria una ricostruzionepi puntuale che desse una veste ag-giornata anche alla stesura dei testi erendesse anche pi leggibile l'articola-zione del documento.Una Commissione incaricata del Con-siglio di amministrazione ha lavoratocon impegno per alcuni mesi, in sinto-nia con i responsabili legali della Asso-ciazione Nazionale, anche per rendereil pi omogenei possibile gli Statuti trale pi importanti Cooperative del mo-vimento. Tra le modifiche e gli adegua-menti apportati vogliamo sottolinearegli aspetti che ci sembrano pi impor-tanti." Come previsto dalla nuova legge 59,previa decisione possono essere emessee disciplinate da apposito regolamentole Azioni di Partecipazione cooperati-va, finalizzate allo sviluppo plurienna-le e all'ammodernamento aziendale.

Il montante di tali azioni, costituenti ilfondo, non potr superare iI valore abilancio certificato delle riserve indivi-sibili o del patrimonio netto.- Le azioni dovranno essere offerte, inmisura non inferiore alla met, ai socie ai lavoratori dipendenti della Coope-rativa.- Le azioni potranno essere anche alportatore ma, in ogni caso, prive di di-ritto di voto.- I possessori di tali certificati potrannoriunirsi in Assemblea speciale e nomi-nare un proprio rappresentante comu-ne che avr il diritto di esaminare i li-bri sociali della Cooperativa ed espri-mere il proprio parere in merito allostato di attuazione dei programmi di

sviluppo.* Destinazione di una quota annualepari al 3% degli utili netti al fondo mu-tualistico costituito dalla AssociazioneNazionale per promuovere lo sviluppocooperativo in aree o settori di interes-se sociale.*Inserimento in apposito capitolo dellaConsulta delle Sezioni Soci e del Consi-glio Generale, nuovo organismo consul-tivo di rappresentanza territoriale del-la base sociale che, coordinato dallaPresidenza, si esprimer sulle compe-tenze assegnategli da apposito regola-mento.

Costituzione di una Commissioneche, proposta e approvata nella As-semblea di bilancio antecedente allascadenza dei mandati, formuler cri-teri e lista dei candidati per il rinno-vo del Consiglio di Amministrazioneda sottoporre alla approvazione suc-

1. Il socio il nucleo originario di ogni forma di mutualit erappresenta il primo riferimento concreto dell'azione Coope-rativa.

2. Le imprese cooperative svolgono il proprio ruolo econo-mico a favore dei cooperatori, delle generazioni future, dellacomunit sociale.Esse offrono ai propri partecipanti sicurezza, vantaggi e rico-noscimenti in proporzione al concorso individuale d ognuno.

3. La principale risorsa della cooperazione rappresentatadagli individui che ne fanno parte.Ogni cooperativa deve valorizzarne ii lavoro, stimolarne e ri-conoscerne la creativit, la professionalit, la capacit di col-laborare per il raggiungimento degli obiettivi comuni,

4. Il cooperatore si manifesta innanzitutto con il rispettoper le persone.Al cooperatore si richiede franchezza, spirito di giustizia esenso di responsabilit, qualunque sia il suo ruolo o la suaposizione.

6. Le imprese cooperative si manifestano con la qualit deilavori che svolgono, la trasparenza, l'onest e la correttezzadei comportamenti.

8. La cooperazione considera il pluralismo sempre un bene.Nei rapporti che intrattiene con le altro forze economiche,politiche e sociali essa rispetta la loro natura, opinione, cul-tura e agisce secondo la propria originalit, autonomia, ca-pacit di proposta.

7. L'esistenza della cooperazione, il suo segno distintivo, lasua regola sono fondate sul principio di solidariet.

Al fondo di ogni relazione o transazione tra soggetti economi-ci esistono sempre i rapporti umani.

8. La cooperazione interpreta il mercato come un luogo diproduzione di ricchezza, di rispetto della salute e dell'am-biente, di sviluppo dell'economia sociale. Essa agisce neimercato non solo in osservanza delle leggi, ma secondo iprincipi di giustizia e utilit per i propri soci e per la colletti-vit.

9. La cooperazione concorre allo sviluppo del mercato miglio-rando le imprese esistenti e creandone di nuove; organizzan-do la domanda, rispondendo ai bisogni della collettivit.Con questi significati essa intende la promozione coope-rativa.

10. La cooperazione considera il diritto e il rischio di fareimpresa come manifestazioni di libert.

11. La cooperazione regola i rapporti interni sulla base delprincipio di democrazia.Le imprese cooperative realizzano compiutamente le propriefinalit associandosi nel movimento cooperativo, che pro-muove le relazioni tra di loro, che ne valorizza i patrimonicollettivi, garantendo le adeguate forme di controllo.

12. La mutualit cooperativa, definita dai principi dell'Alle-anza Cooperativa Internazionale, non solo un modo di pro-durre e distribuire la ricchezza pi adeguato agli interessidei partecipanti, ma una concezione dei rapporti umani.La cooperazione trova le proprie radici nel valore dell'im-prenditorialit associata, ricerca il proprio sviluppo nel mer-cato, considera proprio fine il miglioramento delle condi-zioni materiali, morali e civili dell'uomo.

cessiva. Questi alcuni punti signifi-cativi e qualificanti dello Statuto chedovr essere omologato dal Tribuna-le di Milano.Esso, non appena disponibile, sar in-viato doverosamente, a tutti i Soci, tra-mite il nostro giornale "Quale Consu-

L'Assemblea, test conclusa, era statapreceduta da 18 riunioni dei Comitatidi Sezioni Soci.Nel dibattito sono intervenuti i Soci:Malvicini, Casella, Odorico, Bettaglio,Della Rovere. Grossi, Cattaneo, PogIia-ni, Merati, Vaccaro, Luzzi.

Sergio Ghiringhelli

I VALORI E I PRINCIPIDELLA COOPERAZIONE

MIIII111111111NEmIN-37u Ili MIITA -MISSIONE

DEL MOVIMENTOE COOP RIBADISCENON SOLO AZIENDA

NQN CIPUO ESSERESVILUPPOSE SI ALLENTAIL LEGAME CONLA BASE SOCIALE

Nel mese di novembrel'Associazione NazionaleCooperative di consuma-tori ha tenuto un semina-rio di due giorni sull'iden-tit e la missione Coop.Particolare risalto statodato al tema dei valoriche recentemente sonostati dichiarati in unacarta dalla Lega delle co-operative e che sono statioggetto di una consultadei soci di Coop Lombar-dia. A stimolare un dibat-tito che stato vissuto edintenso, hanno provvedu-to Ie relazioni introdutti-ve ai lavori di Mario Vi-

viani, Loris Ferini e Gior-gio Vozza. I presidenti ditre tra le principali coope-rative di consumatori delnostro paese, hanno por-tato con la propria testi-monianza, la traduzionenell'esperienza concretadi come vissuta la mis-sione Coop nelle aziende.Il dibattito ha evidenzia-to la consapevolezza dellecooperative di essere oggiin una fase delicata, nellaquale lo stare sul merca-to, reggere alle sfide dellaconcorrenza pu indurreal rischio di concentrareogni sforzo al rafforza-

mento della logica distruttura aziendale, po-nendo in seconda istanzala missione storica dellacooperazione, cio quelladi esistere in quanto e-spressione dei soci, perfornire soddisfazione ailoro bisogni.Il punto di equilibrio traquesti due poli, essere a-ziende sane, competitive,capaci di governare ilmercato e contemporane-amente saper risponderealle proprie finalit socia-li 1 obiettivo che il semi-nario ha cercato di foca-lizzare. Nei numerosi in-

terventi, tra i quali quellodel nostro presidente An-tonio Bertolini, e nelleconclusioni di Ivano Bar-herini, presidente dell'as-sociazione nazionale, comunque emersa la cer-tezza che non esiste futu-ro per le cooperative sedisgiunto da un saldorapporto con i propri soci.Esperienze europee enon, che hanno puntatotutto sull'essere aziende,dimenticando di essereprima di tutto cooperati-ve, hanno dimostrato ladebolezza, ed il conse-guente fallimento, di mie-

sta impostazione cultura-le. Si tratta invece di ri-prendere con forza e confantasia il tema della so-cialit, dei valori che dan-no identit, e quindi an-che diversit e distingui-bilit all'impresa Coop,per far crescere un siste-ma d'imprese cooperativoche sappia essere nel fu-turo un soggetta di pro-gresso economico e socia-le. Questo ha cercato diaffrontare il seminario diMontecatini e questo ildifficile compito della coo-perazione per i prossimianni.

DA UN GESTO Di SOLIDARIET NEI CONFRONTI DEI PI INDIFESI, UNA STORIA RI(

C sono periodi in cuisi verifica un'accele-razione della storia.La concomitanza dicondizioni le p di-sparate produce inpochi anni mutamentiche cambiano la natu-ra dei rapporti tra gliuomini, spostano leforze propulsive daun continente all'al-tro.In Inghilterra nel '700cominci una seriefortunata di invenzio-ni.Nel 1709 AbrahamDarby, un quaccheroproprietario di unaferriera, riusc a eli-minare le impuritdel carbon fossile ot-tenendo il Coke. Pri-ma di allora si poteva-no fondere i metallisolo con il carbone dilegna. Con il Colte di-vent possibile sfrut-tare le miniere di car-bone e alimentare glialtiforni per produrrela ghisa.Nel 1698 l'ingegnereThomas Savery inven-t una pompa a vapo-re per estrarre l'ac-

qua dalle miniere enel 1712 Thomas New-comen, un calderaio,applic una pompa inuna miniera di carbo-ne.Nel 1733 un meccani-co, John Kay, inventla navetta volante, eraddoppi la produtti-vit dei telai. C vole-va pi filo e nel 1764James Hargreaves co-stru la Jenny, unabatteria di fusi, e nel

1769 Richard Arkwri-ght ci applic l'ener-gia idraulica. Metten-do assieme queste duecose Samuel Crom-pton invent la Mula,una macchina che poiandr a vapore e cheproduceva fili pi sot-tili e resistenti. Nel1785 il reverendo Ed-mund Cartwright bre-vett il telaio mecca-nico.Risultato: nel 1782 a

Manchester esisteva-no due filande di coto-ne. Nel 1802, vent'annidopo, c'erano 52 Filan-de. Da semplice villag-gio, Manchester rag-giunse i 25.000 abitan-ti nel 1770, e 300.000nel 1850. Non c'eranocase e cibi decenti pertutti. q meglio, nontutti guadagnavanoabbastanza per averecase e cibo docenti.Non c'erano regole nel

lavoro, si lavoravatutto il giorno, si lavo-rava la notte, lavora-vano donne e bambi-ni, in condizioni peno-se. Rumore, polvere,vapore, sbalzi di tem-peratura, trasporto dicarichi, provocavanomalattie e deformazio-ni dello scheletro. Co-stretti per un numerodi ore eccessivo infabbrica gli operainon potevano accede-re al mercato, e se ciandavano cercavanole merci a buon mer-cato. Le regole nelcommercio c'erano esono testimoniate dal-le numerose condan-ne inflitte ai corruner-cianti. Ecco qui incon-triamo Rochdale, uncomune a nord diManchester anch'essotravolto da questo svi-luppo impetuoso e as-sillato da questi pro-blemi di sopravviven-za. Un gruppo di uo-mini di Rochdale deci-se di intervenire costi-tuendo la prima coo-perativa di consuma-tori. Non vero che e-di Ugo Pinferi

QUEGLI UOMINI DI RCFONDATORI DELLA COC

LE ORIGINI IN ITALIAAVVENIVA 150ANNI FA.LO SVILUPPODELMOVIMENTO.I GRANDIPRINCIPI.LE DIVISIONI.OGGI SI PUORITORNAREALLE ORIGINIE RITROVAREMOTIVI DIUNITA.LECOOPERATIVEHANNOUN RUOLONEL PRESENTEE PERIL FUTURO

Anche se analoghi feno-meni economici investonol'industria italiana nel-1'800, tutto avviene in ri-tardo e con dimensioniminori nel nostro paese,anzi nei diversi stati checompongono l'Italia sinoal 1861, anno dell'Unit.Quindi un certo ritardonell'economia. Nella poli-tica, dominante il pro-blema nazionale. Se libe-rali e repubblicani SODOper l'unit nazionale, so-no divisi in genere su chidebba fare questa unit.La parte pi conservatri-ce delta societ poischierata per il manteni-mento del potere esisten-te. E in Lombardia abbia-mo parte della nobilt,della borghesia e del cle-ro schierata con l'Impero.I lavoratori incomincianoa costruire organizzazio-ni autonome_ Sino a] '700erano esistite le Corpora-zioni. Figlie delle realtcomunali del medioevo,erano organizzazioni cheraccoglievano tutti coloroche partecipavano ad unasola attivit produttiva,alla commercializzazionedella produzione, ai 0-nanziamento di essa.Un intellettuale comeDante Alighieri deve i-scriversi anche lui all'Ar-te della lana, e in nomedi essa diverr ammini-stratore pubblico. La sto-ria usuale vicenda solo ladivisione tra Guelfi, per ilpapa, e Ghibellini, perl'imperatore. Insommapadroni e lavoratori tutti

nella stessa organizzazio-ne - professionale".C'erano obblighi (tesi adesempio a tutelare i se-greti della produzione] ec'erano evidentementedei vantaggi, una sorta disolidariet a vita e per lafamiglia. Spazzate dallastoria con Napoleone, maancor prima dalla semprepi marcata divisione diinteressi tra lavoratori epadroni, restano per mol-ti anni l'unica forma or-ganizzativa conosciuta.Non un caso che per laMassoneria, l'associa-zione dei Frres Macons,cio dei fratelli muratori,e le insegne siano lasquadra, il filo a piombo,il compasso. E dalla mas-soneria in Italia discendela Carboneria, ancora u-na volta un riferimento

professional-corporativo: ifratelli del carbone.Anche qui i testi di storiacolgono solo gli aspettigenerali. La massoneria ela carboneria vengonorappresentate solo per laloro scelta riferita ai pro-blemi dell'unit naziona-le, della scelta repubbli-cana. E invece negli sta-tuti, segreti, nel proseliti-orno, riservato, si parla didiffusione della cultura,dei progresso delle classilavoratrici, della costru-zione di una societ basa-ta sulla ragione e non suidiritti divini e imperiali.Da questi filoni nasconole "societ di mutuo soc-corso" che si rivolgonoproprio alle classi pi po-vere. Con un versamentosettimanale, si ha dirittoal funerale, ad un soste-

gno in caso di malattia odi disoccupazione. E quiintervengono anche i cat.-tolici. Se le prime insegneriportano pari pari i sim-boli massonici, si passarapidamente al simbolodelle due mani che sstringono, e magari assie-me alle mani compare ilcrocefisso. In molti casi siusa il termine di "societOperaia".Una ventina d'anni dopoRochdale, in questo tes-suto organizzativo che siinnestano le prime espe-rienze di acquisti in co-mune, per fare il vinci o ilpane. E sorgono le primecooperative di consumo,come si diceva allora, diconsumatori come prefe-riamo dire oggi.I padri furono molti comeabbiamo visto: mazzinia-

ni, liberali, cattolici, so-cialisti (ma non c'era an-cora n il sindacato n ilpartite socialista).E le diverse origini dette-ro vita a diverse coopera-tive. Se le coop come levediamo oggi sorsero at-torno alle fabbriche o aicampanili, una grandecooperativa, come la U-nione di Milano si rivol-geva agli impiegati, allapiccola e media borghe-sia. Come l'Unione Mili-tare, che apr spacci intutta Italia, operava so-prattutto sull'abbiglia-mento e sulle attrezzatu-re per la casa. I padri fu-rono poi ancora altri nelcaso delle cooperativebancarie. Originate damodelli tedeschi, le Ban-che Popolari e le CasseRurali, nacquero tutte co-me cooperative. Alcune losono ancora. E nel nostropaese si svilupparono an-che cooperative di produ-zione industriale e agrico-la, o di servizi. E tuttoquesto prima dei sindaca-ti, prima dei partiti.Anzi ci fu una correntedel movimento cooperati-vo che arriv a sostenereun vero e proprio disegnopolitico: la soluzione deiconflitti sociali in unostato articolato in coope-rative. E se a molti vienein mente questo dibattitoin sede socialista, bisognatener conto che anche neldibattito borghese o cat-tolico la cooperazione ve-niva vista con una fortevalenza politica. 6

STORIA ECONOMICADEL MONDO

IV.

L'ECONOMIADEL MONDOCOSTRUITAPEZZOA PEZZORancio Corneron,Storia economicadel mondo. Dallapreistoria ad oggi,fl Mulino,677 pagine,lire 58.000.

Leggere la storia usandola chiave dell'economia un esercizio poco prati-cato neI nostro sistemascolastico. Tanti anni fasi discusse molto sul no-ziordamo, ossia sull'inse-gnamento di date e no-mi, che non consentivadi cogliere il senso dellastoria. E da allora nonmolto cambiato. Altroaspetto deteriore chepermane l'assenza diuna sinossi, cio di una"visione d assieme". Sistudiano gli egizi, poi igreci, i romani, in suc-cessione, come se la sto-ria si spostasse da un la-to all'altro del Mediter-raneo. Non si studiano icinesi, e sono gran partedel mondo. Ma soprat-tutto non si offre una vi-sione complessiva. E al-lora difficilmente s vie-ne a sapere che mentreveniva fondata Roma, inCina si introduceva l'e-same di stato per acce-dere al pubblico impie-go. E di Sarajevo sappia-mo solo che nel 1914 cifu un attentato che sca-ten la prima guerramondiale e che oggi u-na citt assediata e inparte distrutta. Tuttoquesto non aiuta a capi-re. Fondo Cameron hascritto un libro che ponerimedio a molte carenzedella nostra istruzione.Ma soprattutto ci spiega

le nostre origini come co-operatori. In manierasemplice e chiara mettein fila gli avvenimentiche sconvolsero le econo-mie dell'Inghilterra e digran parte dell'Europa.S ono le tappe della co-siddetta "rivoluzione in-dustriale". La produzio-ne prima era a domici-lio. Ora i lavoratori do-vevano trasferirsi in fab-brica con orari impossi-bili, con condizioni di la-voro pesanti, con retri-buzioni insufficienti cheobbligavano donne ebambini a contribuire albilancio familiare con la-vori peggio pagati. Co-stretto a comprare i pro-dotti per mangiare dacommercianti o dallospaccio aziendale, senzapi la possibilit di au-toprodurre nell'orto n dicomprare direttamentedai contadini, questonuovo lavoratore si sco-pri consumatore senzadifesa, vessato da prezziesosi e da merci svariateo contraffatte. Allora ungruppo di cittadini diRochdale, a nord diManchester, decise nel1844 di dare vita allaprima cooperativa diconsumatori. E qui cifermiamo perch su que-sto argomento tornere-mo nel corso del 1994,159 anni dopo quellaprima esperienza.

"Letture" A cu go Pinkari d

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OGGI

DI VALORI UNIVERSALI DA RICHIAMARE

7

rano tutti lavoratoritessili, vero per chetutta la citt vivevasul tessile. Non veroche erano i pi pove-ri, perch fu necessa-rio mettere assiemequalche soldo per av-viare l'attivit dellapiccola bottega.E vero che avevano leidee chiare. La portaaperta: tutti potevanodiventare soci.Una testa un voto: in-dipendentemente daquante azioni com-prava un socio, in as..semblea contava sem-pre per uno. Si com-pra per contanti e sivende per contanti:per sottrarsi al costodel denaro, per evita-re avventure. Chi pispende pi ha: i sociricevevano un ristor-no calcolato sul volu-me della spesa annua.I libri di storia non ci-tano l'avvenimento, inomi dei pionieri, losviluppo del movi-mento.Eppure questi pionie-ri hanno dato vita adun'esperienza che

Saltiamo il discorso sulperiodo fascista (il movi-mento "ingessato" dalregime) e quello del se-condo dopoguerra (il mo-vimento diviso su que-stioni ideologiche) per-ch forse su queste coses' parlato di pi, credia-mo di saperne di pi, ecomunque ognuno haancora le sue opinioni.Oggi, dice Giancarlo Pa-equini, Presidente dellaLega, in una lettera delgiugno '93 indirizzataalla cooperazione "bian-ca" e "verde", non ci sonopi i motivi della divisio-ne.

L'UNITUniti come. L dove c'il circolo "rosso" e quello'bianco" si far un solocircolo? Non ci sembra il

La sede della Sedete dei ProbiPionieri o Rochdole

continua tutt'ora in o-gni parte del inondo,in molti settori pro-duttivi, in ambientinon solo operai. Eraed un'alternativapossibile all'impresaprivata e all'interven-to dello Stato. Sono glianni in cui sorgonoanche nuove proposteper risolvere altri pro-blemi.Il sistema bancarioscozzese, separato da

caso di vedere l'unit inquesto modo. I due circo-li possono per aderire,liberamente, ad una solaorganizzazione che lirappresenti presso il go-verno, le regioni, le am-ministrazioni locali. Equesto il primo obietti-vo. Non possiamo accet-tare che l'ondata emer-gente che si propone dispazzare via gli ordina-menti attuali, travolgaanche le nostre istituzio-ni. Non siamo per l'assi-stenzialismo. La propo-sta cooperativa che iconsumatori possono in-tervenire nel commercioa difesa del potere di ac-quisto, della salute, del-l'ambiente. Che i lavora-tori possono cercare il/avaro costituendo le lo-ro aziende, che i cittadi-

quello inglese, inven-t i fondi d'investi-mento per "tutelare ilrisparmio delle vedo-ve e degli orfani". Esorsero le "buildingsociety" societ finan-ziarie che avevano loscopo di consentirel'accesso alla proprie-t della casa.Tutto questo mentre ilmondo politico anglo-sassone era ancorafossilizzato nello scon

ni possono costruirsi perloro conto le case.Non siamo statalisti.Abbiamo bisogno per diuno stato che ci permet-ta di fare le cose che di-cevamo prima. E chequesto permesso sia re-golato dalle leggi e chesia confermato nella Co-stituzione.

LO SVILUPPOSono in molti a dire chein un momento di crisila proposta cooperativadovrebbe trovare nuovispazi.Di certo sta a noi, allenostre organizzazioni in-tervenire con proposte.Il Comune di Milanovuole cedere le farmaciecomunali? La coopera-zione si propone di su-bentrare, magari non

tro mercantilistico.C'era il partito delmercato senza barrie-ra doganali, c'era ilpartito della protezio-ne doganale dellemerci interne.E il movimento ope-raio stentava a trova-re Ie strade che avreb-bero portato successi-vamente alla costitu-zione dei sindacati deilavoratori e al partitodei lavoratori.

nella propriet, ma nellagestione.Il Comune non pu pisostenere la spesa degliasili nido? Possono farloi cittadini attraverso u-na cooperativa.Naturalmente rinun-ciando a posizioni di pri-vilegio e a sostegni di-storti che hanno caratte-rizzato in alcuni luoghi ein alcuni casi l'operaredi alcune cooperative.

I PRINCIPIEcco che allora diventaimportante il ritorno al-le origini. Uniti sui prin-cipi, nei valori, nell'eticacooperativa, possiamoproporci come protagoni-sti di un cambiamentoche interessi i cittadini,che anzi li veda protago-nisti del cambiamento.

VECCHIE NUOVIMODELLIALIMENTARIMassimo Montanari,La fame el'abbondanza. Storiadell'alimentazione inEuropa,Laterzo,257 pagine,28.000 lire,

Ritorna Montanari conun libro che sicura-mente di interesse.Le due culture, quellamediterranea (grano,olio, vino), e quella nor-dica (carne, grassi ani-mali, birra) hanno ca-ratterizzato la storiaeuropea sin dagli alborie la condizionano anco-ra oggi, nell'epoca deisatelliti e delle mode u-niversali. Ma ci premesottolineare che questovolume fa parte dellacollana editoriale "Farel'Europa" diretta daJacques Le Goff, stori-co francese. Si tratta diuna collana che vienepubblicata in contem-poranea da Laterza, da

Beck in tedesco,da Basi] BlackwelI ininglese, dalla Editoria]Critica in spagnolo ecatalano, da Seuil infrancese.Insomma si chiama

"Fare" e "fa" l'Europa.E gli autori sono tra glispecialisti in diversematerie, per cui usci-ta La citt nella storiad'Europa di LeonardoBenevolo, L'Europa eil mare di Michel Mol-lat du Jourdin, L'Eu-ropa e la lingua perfet-ta di Umberto Eco, ecos via, compreso que-sto testo di MassimoMontanari. In genereper arrivare a tradurreun libro di autore stra-niero, passano tre anni(prima si vuol vederese ha successo in pa-tria). Qui invece ognipaese fornisce il suoautore qualificato e iIlibro esce subito in tut-ta Europa. Ci pare pro-prio che gli Editori La-terza abbiano imbocca-to una strada di grandeimpegno e speriamo digrandi soddisfazioni.

:IHDALEAERAZIONE

C ome consumatori, i cittadini della Comunit euro-pea hanno un ruolo essenziale nel nuovo mercato unicosenza frontiere, il cui successo dipende anche dalla loropartecipazione attiva. Perch partecipino, i consumatoridevono essere certi che i loro interessi saranno salvaguar-dati nel mercato comunitario. Quale protezione ricevo-no se depositano i propri risparmi nell'agenzia locale diuna banca straniera? Se un consumatore acquista appa-recchi elettronici o addirittura un'automobile in un altroStato membro, le garanzie egli accordi in materia di assi-stenza verranno comunque rispettati? I consumatori de-vono conoscerei propri diritti. I mercati funzionano nelModo migliore quando si stabilisce un equilibrio tra gliinteressi degli acquirenti e quelli dei venditori. In tutti gliStati membri della Comunit europea esistono gi, inmaggiore in minor misura, politiche nazionali a favoredei consumatori. Negli ultimi trent'anni, con l'avanzaredel processo di integrazione economica, la Comunit si adoperata per conferire alla protezione dei consumato-ri l'opportuna dimensione europea. Sono state adottatenormative per tutelare la salute e la sicurezza dei consu-matori, per ridurre la pubblicit ingannevole e altre prati-che sleali, per introdurre il principio della responsabilitper danni causati da prodotti difettosi, ecc. Occorre perfare di pi. Con una politica dei consumatori idliumina-ia., la Comunit potr dimostrare quali vantaggi essa ap-porta direttamente al cittadino comune. 1

conry:deramenro delf1 n21.1110 rasemi, omoni.

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A questo riguarda!risaper.> poen.

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pericoli pesi fa kenSiCererribs eche, indirecrirfono mozzi efficaopor !arsi indonnoroare

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~Insonne europeo

I CONSUMATORIE IL MERCATO UNICO

La politica comunimna tuoi ha la prete-sa di soppiantare le pul liriche nazionalidegli Stali membri. Essa intende solocompleiarle, dato che I mercati hannoacquisii sempre pii} una dimensioneeuropea. la legislazione comunicar/arubi lisce un elentio livello comune diprotezione. In alcuni seuori, gli Stelimembri possono persino mantenere li.velli nazionali di [anela piCi elevali diquelli uffeni dalla normativa comunita-ria, purch non vengano ostacolati gliscambi-

Parallelamente la Comunin intende te-nere al minime la sua posizione regola-Price. L'orientamento ufficioso il se-guenle: -H minor romena possibile ditesti normative, ma tono ci che neces.saria per proteggere i consumatori-.

laitiega normanou comuniiaria in dife-sa dei consumatori s accelerata nel.P'u'ma fase del processo Eli completa-menio del Mercato unico europeo senza frontiere il quale su varalo for-malmente il 1' gennaio 1993.

In cinque anni, prima del 1993, Senostare adottate difettive volte ad offrile aiconsumatori una maggiore proiezionee pi dirigi. Esse riguardano in partico-lare l'obbligo di commercializzare sol-ramo giocattoli sicuri, le norme di sieterozza per I materiali da costruzione e gliapparecchi a gas e le norme in materiadi orogen., ione dei d ispositiVi di prole-

In inedia, gli cereo. destinano ai consumi alimentari il 20% dei pro-prio bilancio [dai 37,6% regnar:Ai in Grette al 16" della CermaniaLmentre il 17,2% viene dessi nato alle spese per la casa 1.2204 in 0312i.Malta toro 10,3% in Ponegalloi. Nano' eldkrea,e ai fegisidanoanche nelle 051enule per oniril.7 rierearire e ....nere 11,1% inlarsceinbuisin [pone 15,5% in iiireura, con una mdia comunitariaele/I . EUVE1.

5

[desumi dette famiglie per fuoziorg. Se pro capire, 1999

ts

11111111111111111-01

?dimenerai.

Tempo libero, Casarsicurione

Gema .. territorio p

del I otiolote 0921909.

P] 1996.

arenfeeeare eie.reesairsi.rverespeuariaiede, popolo, Jc.s.0+ dire

eyien- cieciricac,e reso 1 ,0.11e

deceirpor Noccio.

I DIRITTIFONDAMENTALI RI

IL singolo cousumaieresarglibe i nerron,

da solo, di Pronte alla potenza di rameimprese che gli vendono bene e servizi.E per questo che gli Stati membri dellaComuniia e la Comuni la eterea Pannemesso a puri io neokmdtee. d procedu reper tutelare i dirith dei. consurnaiori.Con la creazione rfel leccalo unico.-Progetta It39N5 . siA10 necessario con-ferire unain~lone europea alla po-

iionsuchatori.

~the la Comunista ha posto alta ba- dell'a sua pol i i ica dei consumatori Li

iutela dei cinque diritti rondameniallicui s' innpemiann le politiche nazionali.

i La meta della 5-31Ule e della sicurez-za dei consumatori

Possono essere rminessi sul nvercainWilanrp i prodotti che non presentanoalcun pencolo per Issa Iure O la sicureo-Ya consumatori. Questo principiosignifica definire norme Eli sicurezza,fornire informazioni complete sui rischipotenziali, fare in modo che nessunconsumatore subisca danni fisici.

2. la tu te la degli leaceessi eronamid

dei consumatori

Sono vLetate in generale la Pubbliciiiingannmotee te formulazioni ftiorvlan-e nei cene:110 consti. Con i consu-mramn

3. Dlril tn del ronsumaiorerione e ad adeguale istruzioni

eenSurnaler , eleualer csenr Messi incondizione di poter operare uni sceltaocaataira i beni. i servizi che vengonol000ffeni. Ci richiede trii intormazio.ne obieitiva sulle caratierisiisIse r solprezzo dei predoni in circolazione. Alconsumatori occorrono inoltre istruzio-ni adeguale per un uso efficace e sicurodei prorkvic

4. lt ali ri i m al risarcimento

1 consumatori riescine poter contare suconsulenza e assistenza per ottenere il

risarcimento per prodotti diretto...i o perdanni rischianti datl'usn sii beni e ,ervi-zi. Occorrono procedure semplici, noncostes., e rapide per regalare i casi ag-getto di reclami e di denunce.

5. Rappresentanza e partecipazionedei consumatori

rappresentane dei consumatori devo-no partecipare al processo decisionalePer re , tue5i ioni che li triaterev.ano. a li-sel Io locale, noi icnare O COntunithrio. Alivello comunitario. [ie. non riguarda

5,0 1~0 i Problemi specifici riguardantii consumatori, era aoche aliti settori co-me le norme sui prudesti al imentari, itrasponi, la concorrenza. i seuvizifinan-ziari. l'ambiente. ecc.

22

risme ind1vIdwale dire di rec1se ri guar-darlo la ~trazione e la precisionedegli strumenti per pesare e la pingo!.zinne e la fabbricazione di dispositivimedici impiantabi II. Nuovi [unito% sa-nitori e micce disposiz ioni In materia dlelichettalum sonn statt introdotti per ipredoni alimentari e agricoli.

Nel P992 staia adunata una d hien Iragenera le che impone ai fabbricami e aidistributori ['obbligo di Immettere sulmereale soltanto prnalliari sicuri e agliStati membri di cmate le opportunestrutture per il conirollo. Essa compleiate disposizioni delle singole de. ellise.

Nella prirnavera del 199 3. Mio i, [1.11ara una direttiva per eliminare coraliz io-ni sleali dai conlmui COnCluSi non i. Cen-

serali per. quali la Commissione hapresentato progeriidl ani normalivi chesono ancora in fase di negro ia2 ionecomprendono:

l'autorizzazipbe della publgicitcomparativa; la protezione dei ditini [lei consuma-tori in materia di contratti negoziati a di-stanza Ivend ire per .7

Queste sono:

l'Organizzaz ione europea dei conscemalori IIIEUG; la Confederazione delle organizza-t ici-l familiari della Comunit europeatentaceli: l'Associazione europea delle coppe.rative di consumi tEutoc000k la Confederazione europea dei sinda-cali ICESI; l'Istituto europeo interregionale per ilconsumo tEiical.

Le cinque organizzazioni dei consuma.tori, europee e nazionali, fanno partedel consiglio consultivo dei consuma-tori, che comprende anche esperti indi.pendenti. Questo consiglio incaricatodi fornire paren alla Commissione delleComunit eu napee in merlo a politicheche riguardano in qualche modo la pro-leTiOne dei consumatori e di rappresen-tare l'opinione dei consumatori nel-l'elaborazione di altre politiche comu-nitarie.

Nel 1989 la Commissione ha costituitoal suo interno un servizio a s stante,d'oh Fica dei consumatori., per conferi-re maggiore autorit a questa politica erendere pffi incisiva la sua ~azione.

Consumi in rapporto al PIL (in %, 1991)

150

60

ao

l

Il

Circa 11 64% del eli della Comunit desinato ai consumi pnvall,ton un massimo del 70,3% in Grecia e un minimo del 52.5% in Pani."inca. II orno destinato principalmente agli imemirnenti mai co morticopritivi.

/marea un'offta>errore rnagglare

l'inlorrnacionee fa tormationedei consurnaton

difengono guimirarieun dalli* scolate.

4

I PRIMI DIECI ANNI

Quando. nel 1975, adott il sun primolungt.1111911a per la protezione dei con.manaluri. la Comunilasi concentr

tiralica di questi cinquenUncipi cui risuihato che nei dieci annimut redini Naia arlOnal.1 rulla una seriedi direnive riguardami, tra l'altro la si-autezza dei cosmetici, Penchenaturadei prodotti alimentari. ta pubblicit in-gannevole, V diritti del consumatorel'ami rio del le erettile a domicilio. la l'erspinsalrilila del onxiluilore e la conces-sione di credili al consunta

Oltre al programma nennaino sullaprotezione dei Lonsurnalori, la Corriti-NO si .malve APOperata per garantireche a livello sia locale sia comunitario

si tenga sempre conto degli Mietessi deiconsumatori. Essa ha incoraggiato losviluppo dl organizzazioni nazionalidei consumatori e di cinque grandi or-ganizzazioni europee di consumatori.

Occorre raggiungere un accordo inquesti settori se si vuote garantire aiconsumatori lo stesso livello di protecitane alieno alla maggior pane di essinell'ambito del mercati nazionali.consumatori devono conoscere le nue..ve norme e familiarizzarsi con esse inmodo da saper sfrunare le nuove oppor-(unit, come ad esempio la vendila in-lernazionale per corrispondenza, iviaggi per acquisti oltre frontiera il de-posito dei propri risparmi in agenzie lo-cali di banche straniere.. E per questoche, tra varie iniziative di informazione.la Commissione ha contribuito al finan-ziamento di una serie di centri d'ingoi.rnazionee consulenza peri consumato-ri, Creali dalle organizzazioni nazionalidei consumatori in regioni di confine

LE PRIORITPER IL FUTURO

lt tranalo di Maastncht sull'Unione eu-ropea offrir la base per una politica deiconsumatori che non si limiti al conse-guimento di un elevato livello di prole-zione all'interno del mercato u n ico. Es-so conferma il ruolo che tanto gli Statimembri quanto la Comunit sono chia-mali a svolgere nell'elaborazione e nel.l'attuazione delle norme e consente al.tresi alla Comunit di avviare azioni checompletino le politiche nazionali.

Resta ancora molto da fare e questo an.che dopo che it programma legislativosopra illustrato sar stato panato a ter-mine. Il mercato unico, conte qualsiasialtro mercato, deve trovate un equili-brio Ira gli interessi degli acquirenti equelli dei venditori, per poter funziona-re in modo efficiente. Ci non significasoltanto definire altre norme per la pro-tezione dei consumatori, ma abresii ga-rantire che le norme esistenti venganoapplicale correttamente trota che nonsempre accade).

Tornando ai cinque principi fondamen-tali della protezi une dei- consumatori. laComunit europea si sta ora concen-trando su due di essi l'informazionee l'educazione dei consumatori e il di-ano al risarcimento di quali stata si-nora dedicata scarsa attenzione.

Si tende soprattutto a conseguire

un miglior accesso alla giustizia snel-le controversie sia transfrontaliere chenazionalil; la disponibilit di garanzie a livellocomunitario e la garanzia dell'assisten-za dopo la vendita; la definizione di un insieme a rinOMZ-zaio di sanzioni in caso di violazione dinorme comunitarie.

La politica dei consumatori nel mercatounico ha una duplice funzione. Il suocompito innanzitutto quello di offrireai consumatori sostegno, protezione einformazioni affinch essi conoscano ipropri diritti e possano tra ne vantaggiodalla maggiore concorrenza creata dalmercato unica Ma cosi facendo essaconsegue un obiettivo ancora pii, Vasto:rende pi consapevoli i cittadini deivantaggi diretti offerti dalla Comunit edel contributo che la Comunit d almiglioramento del loro tenore di vita.

8

Dopo l'eliminazione for-mak delle frontiere interne, d gennaio1993 occorre che a mercato unico sia messa realmente al servraiodei consumarmi A trii fine la Comunita lese condurre le azioninecessarie, a Irte lo comunicano e a sostegno degli Stati membri, perconseguire un live% &mem si protezione dei COnfartUrPri,segnpramente per quanto amene alla loro salute e alla loro skarn,.Uno gikao pariicafare &A- essere compiuto per informare meglio iconsumatori europei. L'informazione imani essenziale por.1G(r01 la foro fiducia nel mercato erro in modo che sappianotrarne tuffi i vantaggi.

Chnshane Se-ritener

8

~rigira fuonitante,consunlararr

rrrengono di essere oratiingannati possono

avviare un'icone legaleconfrO il produttore

Spetter a questi provarefa propria inuLeenta

Proceda,* troppolunghe e costi proibitiviHm si che troppospesso ti consumatorenon cerchi neppure drOdmere un matti/nenierPolgendosi al tribunale

7

111111~m_....A. 11111111~1111111

DIFESA DEI CONSUMATORILLLA CEE CON I DIRITTI DEI CITTADINI CONSUMATORI NEL MERCATO UNICO

4

1 grocatioh pencolopper i hOnllni de,000cosce Mondi dalmenomo

rerulitre a donlisrhofonte di ~nemo,rodante 1 e onurenuaneliapangnno 0711141 dialmeao Nera/nanap ...naie i propriorda., spesso Uni rattol'intfuenru M tecnichedi rendita alquantodrscurrhar

IMPEGNOPER LA DIFFUSIONEDELLA COOP NEL MONDOSull'esempio dei miei predecessori,di cui ho sempre condiviso le lineed'azione e la metodologia di lavoro,voglio garantire che non solo io, maanche l'organizzazione che rappre-sento, forniremo il massimo impe-gno per il conseguimento degli o-biettivi di difesa e di diffusione del-la Cooperazione di consumatori nelmondo.Credo che sia mio dovere, sin d'ora,esprimere a grandi linee le mie ide-e, in modo da avviare immediata-mente il dibattito.Penso che nella nostra attivit fu-tura debba permanere, come puntoprincipale, la ricerca e l'ulterioreapprofondimento del grande temadei valori e dei principi morali ed e-tici della Cooperazione di consuma-tori.Ancora molti temi sono da esplora-re ed alcune conclusioni, che pare-vano definitive, necessitano di revi-

sioni, anche profonde, in seguito aimutamenti sociali, politici e cultu-rali degli ultimi anni di questo se-colo.Strettamente conseguenti alla defi-nizione dei valori cooperativi, ri-mangono da affrontare tutte le pro-blematiche inerenti le questioniambientali e la tutela del consuma-tore. Per la questione ambientale,baster citare il recente summit diRio, dalla cui mozione finale si po-tranno attingere utilissimi spuntiper la nostra attivit di trasposizio-ne pratica. Ci sono, poi, tutta unaserie di altre iniziative, che non stoqui ad elencare, che potremmo in-traprendere in difesa del consuma-tore.Come si pu vedere molto e impor-tante il lavoro da affrontare chesar mia cura portare avanti conimpegno, aiutato dal contributo ditutto il Comitato consumatori.

qualeJM

Quindicinale di Corp Lombardia 11.15 gennaio

iegg Comitato RegionaleLombardoCom itato di Adirmici Rondini, Massimo Chiesa.redazione Sorga Ferrado, Sergio Ghiringbel li,

Marco Maggi, Enrico Migliavacca,Dunielc Mnlmuio, Ugo Pinferi,Enrico Rasi, Adolfo Scalpelli.Giorgio Vorea

Direttoreresponsabile Adolfo Scalpelli

Scuderia diroaarione Andrea Pertegam

Editrice Coop Viale Famagosta 75Lombardia 20142 Milano - Tel. 595931

Progetto Franco Malagutigrafico Maria Rosa Torri

Impaginazione Coop "Il Guado"impianti Corbetta I MI l Tel. 02-97290272e stampa

Auinduazione del Trib. di Milanon. 144 del 14 aprile 1982

Associai,' allaUnione Stampa Periodica Italiana

La carta di Quale Consumo di bassa qualit per lasomma ma di alta qualit ecologica. F tutta riciclata

CREATA DALL'ALLEANZA INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE iInternational

Co-operative Alliance

IL VICEPRESIDENTEDELLA ASSOCIAZIONENAZIONALE COOPCONSUMATORI HAASSUNTO A GINEVRAL'INCARICO E HA DELINEATO GLI OBIEE I IVIA TUTELA DELLACATEGORIA

in occasione della re-cente Assemblea ge-nerale dell'ACI - As-semblea Internazionaledelle Cooperative con se-de a Ginevra in Svizzera- Giuseppe Fabretti, Vi-ce Presidente della Co-op, la pi grande catenadella distribuzione ali-mentare in Italia, sta-te eletto Presidente del-la "Commissione Inter-nazionale Consumatori'dell'Aci.Tale organismo statocreato dalle cooperativedi consumatori aderentiall'Aci, tra cui anche laCoop italiana, con lo sco-po di promuovere le line-e guida per le politichedi difesa dei consumato-ri, rappresentarne gli in-teressi nelle organizza-zioni cooperative e non alivello internazionale,collaborare con le orga-nizzazioni governative enon, che si occupano deiloro problemi, diffondereinformazioni relative adargomenti di difesa e tu-tela.Inoltre, l'organizzazionesi sta impegnando ancheper lo sviluppo delle coo-perative di consumatorinei paesi asiatici attra-verso uno specifico Co--mitato.Questa nomina stataaccolta con orgoglio dal-la Coop italiana, all'a-vanguardia nel nostroPaese nel promuovere i-niziative di tutela e in-formazione del consu-matore, che quindi offri-r il massimo impegnoper il conseguimento de-li obiettivi di difesa e di

diffu sione della.coopera-zione di consumatori nelmondo.

LA COMMISSIONECONSUMATORIPRESIEDUTADA GIUSEPPE FABRETTI

LA DICHIARAZIONE DEL NEO-PRESIDENTE

GLI OBIETTIVI DELL'ORGANIZZAZIONE CON SEDE A GINEVRA

A DIFE DEI CONSIV _ATORIINA BAH' gLGLIA MONDIALE

L'organizzazione specializzata stata creata dalle coope-rative di consumatori aderenti all'Alleanza CooperativeInternazionale, per i seguenti scopi:

q promuovere le discussioni sulla politica da seguire indifesa dei consumatori delle cooperative;

E comunicare le informazioni sia ai membri dell'Aci chealle organizzazioni esterne al movimento cooperativo;

D fornire assistenza alle nuove cooperative di consuma-tori in merito ai problemi dei consumatori;

q collaborare con altri organismi specializzati dell'Aci;

q rappresentare gli interessi dei consumatori nelle orga-nizzazioni cooperative o non cooperative a livello inter-nazionale e collaborare con le agenzie governative o nongovernative che si occupano dei problemi dei consumato-ri;

D diffondere informazioni, mediante comunicati stampao utilizzando altri media, relative agli argomenti di inte-

resse peri consumatori, quali ad esempio la tutela delconsumatore.

L'Organizzazione dei Consumatori convoca riunioni in-sieme ad altri organismi specializzati dell'Aci.Al fine di promuovere lo sviluppo delle cooperative diconsumatori anche in Asia, stato creato un comitatoregionale con obiettivi simili.La filosofia basilare del Comitato stata definita nel1969 al Congresso dell'Aci e prevede per il consumatore iseguenti diritti: livello adeguato di nutrizione, abbiglia-mento e alloggio;livello adeguato di sicurezza ambientale a tutela dellasalute;merce genuina a prezzi convenienti con grande variet escelta;accesso alle informazioni dei prodotti e informazioni suitemi di interesse dei consumatori;il consumatore dovrebbe esercitare una certa influenzasull'economia attraverso la partecipazione democratica.Tali princpi sono stati riconfermati all'Assemblea gene-rale del Comitato tenutasi a Stoccolma nel luglio del1988.

PALEOCRONACHE

7 993

CVmr, drotara

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1, nlvel

LE CRONACHEDELPALEONTOLOGICOQuando sar finito l'entusiasmo suscitato da Juras-sic Park trecentomila persone saranno passate a vi-sitare il Museo di Storia Naturale di Milano. E nonsaranno di pi perch alla mattina c' il "numerochiuso' per evitare un affollamento eccessivo di sco-laresche. Si pu per sperare che una parte di que-sti visitatori abbia stabilito un interesse pi marca-te sull'argomento affascinante della paleontologia.E volendo approfondire, queste persone possono ab-bonarsi ad una rivista semestrale, che esce cio duevolte all'anno. Si tratta di una pubblicazione seriadiretta da Giorgio Iliruzzi che assieme a validissimicollaboratori anima la ricerca e l'esposizione deimateriali importantissimi, provenienti da tutto ilmondo, che fanno l'autorit internazionale del Mu-seo milanese. La rivista si chiama ''Paleocronache"e segnala "novit e informazioni paleontologiche".Nei quattro numeri sin qui usciti si parlato di ri-trovamenti di dinosauri a Benevento, della faunaeccezionale che viveva nel Triassico superiore inLombardia. di inclusioni nel gesso (si sono trovatiinsetti inseriti tra cristalli di gesso, traslucidi), dimusei. di esperienze di didattica nella scuola me-dia, di tecniche di ricerca e di conservazione.Naturalmente ci sono illustrazioni.Per chi fosse interessato, l'abbonamento 1994 (perdue numeri) costa lire 40.000 e ogni fascicolo arre-trato lire 20.000. Rivolgersi a Pubb1geo, via Volta29, 22070 Appiano Gentile (Como). Tel.031/930481.

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Nelle foto alcuni momenti' dello ricomposizione del calco del Plateosa ora presso 3 Museo di Storia naturale

SUO NOME E PLATEOSAURO E VISSE IN EUROPATUMONI DI ANNI FAsii._2AL

IL CALCODELL'ANIMALEARRIVA DAGLISTATI UNITI ED STATO DONATODA COOPLOMBARDIAAL MUSEODI STORIANATURALEDI MILANO.UN GRANDECONCORSO PERI RAGAZZI DELLESCUOLE

IL RITORNO

DINOSAURODELcoop Lombar-dia, nell'am-bito dellacampagna promo-zionale ispirata aJurassic Park chesi svolta nei su-permercati e ne-gli Ipercoop finoal 31 dicembre,ha donato al Mu-seo di Storia Na-turale di Milanoil calco di un Pla-teosauro.Si tratta di un di-nosauro erbivorovissuto in Europa200 milioni di an-ni fa, nel periodochiamato Triassi-co Superiorequando sulle ter-re emerse domi-navano i rettili ele uniche formevegetali erano leconifere.

Nel Triassico, che dur35 milioni di anni, in-sieme ai dinosauri fan-no la loro comparsa leprime lucertole, i rettilivolanti, i pipistrelli.Il calco arrivato dalloUtah dove una dittaspecializzata (la Dino-Lab) lavorando sui re-perti ritrovati dai pale-ontologi ricava i calchiche ricostruiscono gli a-nimali preistorici ingrandezza naturale.Lungo 6,40 metri, alto2,40, con un peso di120 Kg. , il calco di Pla-teosauro trover postonel grande salone delMuseo, accanto agli al-tri dinosauri.In occasione de] suo ar-rivo, avvenuto verso lafine di novembre, CoopLombardia ha lanciatoun grande gioco nellescuole elementari e me-die della nostra regioneper dar modo ai ragazzidi fare la conoscenza diquesto nuovo ospite diMilano.Alle classi che hannoaccettato di partecipareal gioco stato inviatoun piccolo dossier riccodi notizie ma anche di

spunti di ricerca e dicuriosit. I ragazzi del-le scuole medie e ibambini delle scuole e-lementari, attingendodal materiale e lavo-rando con la fantasia,hanno rispettivamente,inventato un piccoloracconto e realizzatoun'illustrazione o undisegno.In pi alle classi iscrit-te al gioco stata offer-ta un'altra possibilit:le prime 100 che hannotelefonato alla nostrasegreteria hanno assi-stito - fra il 14 e il 18dicembre - al "montag-gio in diretta.' del dino-sauro venuto da moltolontano.Infatti il calco arriva-to dallo Utah in grossescatole e, pezzo perpezzo, stato montatoda una squadra di tec-nici formata da sei per-sone coordinate daldott. Paolo Arduini,conservatore della Se-zione di Paleontologiadel Museo di Storia na-turale.Gli altri ragazzi hannocomunque una visitagarantita a gennaio.

Oltre 200 classi hannoaccolto il nostro invito,pi di 5.000 bambini sisono messi al lavoro.Abbiamo ricevuto unamontagna di racconti edi disegni che oraun'apposita commissio-ne sta esaminando.Le premiazioni che pre-vedono 200 bellissimipremi (microscopi, Wal-kman, mountain bikeetc.) si svolgeranno alMuseo di Storia natu-rale nel mese di gen-naio.La commissione giudi -catrice composta da:Giovanni Pinna, diret-tore del Museo di Sto-ria Naturale di Mila-no, Paolo Arduini, con-servatore della sezionedi paleontologia deivertebrati del Museodi Storia Naturale, Et-tore Tibaldi, zoologodell'Universit degliStudi di Milano, Phi-lippe Daverio, assesso-re alla cultura del Co-mune di Milano, Rug-gero Leonardi, giorna-lista, e Enrico Rossi,responsabile del setto-re pubblicit di CoopLombardia,

L'ORARIO DI APERTURA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI

interessante effettuare qualche ri-flessione su un episodio accadutoqualche mese fa a Cremona e cheancora una volta ha come oggetto l'ora-rio di apertura degli esercizi commer-ciali. Il tema senz'altro di grande in-teresse e pu essere annoverato tra lequestioni importanti sulle quali avvie-ne, ed avverr sempre pi, il confrontofra diversi soggetti che operano nelcommercio. Lo scontro che in atto tragrandi catene di distribuzione, ma an-che tra esercizi commerciali di minoridimensioni, non riguarda soltanto la su-perficie di vendita, la posizione, la qua-lit, il prezzo, ma anche il servizio resoa] consumatore. Un aspetto particolare,ma sempre pi importante, di tale ser-vizio riguarda gli orari di apertura.

NUOVISCENARIPER LADISTRIBUZIONEALIMENTARE

DOMENICA AL SUPERMERCATOdi Massimo Chiesa

A causa di una legisla-zione italiana pocochiara, contraddittoriae non allineata con gliultimi intendimenti co-munitari, il panoramache si offre agli occhidel consumatore con-fuso e contraddittorio.Ormai esistono diffe-renze di autorizzazio-ne, in materia di oraridi apertura, non solotra regioni, ma addirit-tura tra comuni relati-vamente vicini.

Il tema quindi com-plesso e comprende, adesempio, anche un ap-profondimento sull'or-ganizzazione del lavoroche in alcune realt, acausa dell'adozione diaperture serali e dome-nicali, ha subito unaprofonda modificazio-ne. Non quindi nostraintenzione dare rispo-ste definitive ma, vistol'incalzare obiettivo delproblema, sempre chenon si "voglia' perderela gara con la concor-renza, interessante

riflettere partendo daun caso concreto che havisto la Coop parte atti-va.Citavamo Cremona,bella e tranquilla citt,dove da ottobre a no-vembre 1993, su richie-sta di diversi soggettieconomici e commercia-li, stata concessa l'a-pertura anche nei gior-ni festivi e nelle dome-niche.Il Comune, ed in parti-colare la commissionecomunale per il com-mercio, hanno valutatopositivamente le richie-ste di apertura domeni-cale, anche se per poterconcedere l'autorizza-zione, hanno dovuto le-gare l'avvenimento allecelebrazioni montever-diane in atto. Quindiper tutto ottobre e no-vembre gli esercizicommerciali sono rima-sti aperti anche neigiorni festivi e nelle do-meniche. Qual il bi-lancio di un simile e-sperimento?

Rivolgiamo la domandaa Giampietro De Mi-

cheli, componente delConsiglio di Ammini-strazione di Coop Lom-bardia e membro, inrappresentanza dellacooperazione di consu-mo, della commissionecomunale per il com-mercio di Cremona.Abbiamo aderito al-l'esperimento - diceDe Micheli - con con-vinzione e con curio-sit. Da un lato infat-ti siamo stati certi dioffrire ai consumato-ri un servizio nuovoe moderno che vanella direzione chetutte le realt euro-pee dei consumatoririchiedono, dall'altroeravamo curiosi diverificare sul campola risposta dei citta-dini di Cremane.

Quali sono i probleminormativi che rendonodifficile l'attuazione diun nuovo regime pergli orari?La normativa vigen-te in Italia impediscea negozi di rimane-re aperti al pubblicola domenica, tranne

che in alcune occa-sioni. Qualcuno persostiene che tali di-sposizioni siano inpalese contrasto conle normative comu-nitarie.A questo proposito,sottolineerei la diffe-renza di interpreta-zione della questio-ne orari che fa si, adesempio, che alcunerealt, i centri com-merciali "Le pirami-di" in Veneto e "Futu-ra" nel Lazio, ormaida mesi rimanganoaperti anche la do-menica.La richiesta di unaarmonizzazione del-la normativa ormaipressante. In assen-za dell'interventodel legislatore vi da registrare quellodi alcuni pretori chehanno emesso ordi-nanze in materia.Alcune di queste or-dinanze, fortementeinnovative, concedo-no l'apertura festivae domenicale richia-mando l'art. 30 deitrattato costitutivoCee relativamentealla parte che tratta

della libera circola-zione delle merci.Forti di queste inter-pretazioni, in sede dicommissione comu-nale per il commer-cio, come coopera-zione ci siamo fattiparte attiva affinchvenisse concessal'autorizzazione al-l'apertura domenica-le e festiva anche aCremona.

EQual il bilancio dell'i-niziativa?I risultati sono stativeramente positivi.Possiamo dire cheCremona, grazie an-che ai negozi aperti,ha vissuto momentidi grande festa e digrande fermento. Ladomenica, in parti-colare, era caratte-rizzata da nuclei fa-miliari interi che sidedicavano alle com-pere.In particolare possocitare l'esperienzadel punto venditaCoop di Porta Po do-ve, oltre al momentocommerciale, si or-

ganizzato un impor-tante momento cul-turale. Un complessod'archi, sulla sciadelle celebrazionimonteverdiane, haintrattenuto i consu-matori con "madriga-li" che hanno anima-to e reso ancora piinteressante le do-meniche targate Co-op.Per ultimo devo an-che sottolineare co-me, dal punto di vi-sta commerciale, tut-ti gli operatori ab-biano valutato posi-tivamente i risultatieconomici raggiunti.L'esperienza di Cre-mona dunque si-gnificativa per tutti.Impone la riflessioneper il legislatore, peril commerciante, perl'amministratorepubblico, per i lavo-ratori del settore eanche per il consu-matore.Una riflessione ap-pena accennata maforiera di inevitabilinovit per tutti i sog-getti che concorronoall'attivit della mo-derna distribuzione.

DALLA COMUNIT EUROPEA A cura di Vera SquarciaiupiUNO STRUMENTO DI DIALOGOPER I CONSUMATORIIl Forum del Consumo - una novitper i consumatori europei - consentirl'incontro e il dialogo fra consumatori,imprese e altri settori interessati aiproblemi dei consumi. Comprenderinfatti il ben conosciuto C.C.C., ovveroComitato Consultivo dei Consumatori,e inoltre sindacati, produttori, servizifinanziari, commercianti ed anche a-

Un'altra novit per i consumatori la nuova direttiva per migliorare leprocedure ufficiali di controllo del-le derrate alimentari.Essa contiene, fra l'altro, l'obbligoper i funzionari di tutti gli Stati diavere la necessaria preparazione eperi laboratori incaricati dei con-

MAGGIORI CONTROLLIPER LE DERRATE ALIMENTARI

genzie di pubblicit. Non si, tratta di u-na nuova struttura - hanno precisatoalla Commissione europea - aggiun-gendo che si riunir due volte l'anno eche dovrebbe fungere anche da ufficiostudi per produrre nuove idee, consen-tendo soprattutto ai vari partners diincontrarsi e, se del caso, stringere di-rettamente degli accordi.

trolli determinate norme di quali-t. Sempre secondo questa diretti-va, fra gli Stati dovr esserci mag-giore collaborazione e assistenzareciproca per garantire su tutto ilterritorio dell'Unione Europeaun'alta qualit delle derrate ali-mentari.

LA NON SICUREZZASUL LUOGO DI LAVORONonostante si sia celebrato in Europa l'Anno della si-curezza e della salute sul luogo di lavoro, continuanoa perdere ogni anno la vita 8.000 persone a causa diincidenti sul lavoro e circa 10 milioni, su 120 milionidi lavoratori europei, sono coinvolti in incidenti e su-biscono malattie professionali con conseguenze uma-ne ed anche economiche molto gravi.Gli studi intrapresi finora hanno dimostrato che gliincidenti sui lavoro e le malattie professionali sono le-gate a pratiche di gestione approssimative sia perquanto riguarda il luogo di lavoro e la sua sicurezza esalubrit sia per quanto riguarda le motivazioni dellavoratore e la qualit della produzione.Per raggiungere gli obiettivi di una maggiore tuteladella salute e della sicurezza la Commissione Europe-a si attiver per far attuare la sua legislazione ma an-che per svilupparla e semplificarla. Azioni specifichesaranno indirizzate, inoltre, soprattutto verso le pic-cole e medie imprese per migliorare la formazione el'informazione degli addetti mentre saranno sviluppa-ti studi e ricerche soprattutto nei settori ad alto ri-schio e incontri per promuovere il dialogo fra le partisociali. 1:

Un momento dello conferenze del professor Blesia, direttore delMuseo di Storia naturale di Brescia

Il Presidente della Sezione Soci Coop di Led, Onoralo Bravi,premia la signora Signorili

SEZIONISOCINFORM NIGUARDA

UN QUARTIERETRA PASSATO E FUTURO

La solo dello mostra

GIUSEPPE ROMANOUNA VITA PER LA COOPTl 3 dicembre 1993, a Brescia, si so-no svolti i funerali di Giuseppe Ro-mano. Una numerosa folla di coo-peratori di tutta la regione ha par-tecipato alla cerimonia civile. Han-no preso la parola il giovane figlio,Sergio, e Giorgio Vozza, vicepresi-dente dell'Associazione lombardacooperative di consumatori, a nomedi tutti i cooperatori.Giuseppe Romano stato uno deicostruttori della Coop in Lombar-dia. Figlio di un operaio brescianoucciso dai nazifascisti, aveva ini-ziato a militare nella Federazionegiovanile comunista ed era diven-tato dirigente del PCI di Brescia.Negli anni '60 assume la carica divicepresidente dalla Unione Coope-rativa di Consumo di Brescia. Pro-pugnatore della crescita delle di-mensioni aziendali per far frontealla nuova presenza della modernadistribuzione, tra gli artefici dellaunificazione con la Unione Coope-rativa di Consumo di Cremona.Sono gli anni di incontro e di lavaro con un altro dei padri della coo-perazione lombarda, Oddino Ma-gnani, scomparso anche lui recen-temente.A Cremona Giuseppe Romano di-venta direttore del Consorzio Inter-

provinciale di Cremona e questa e-sperienza lo far diventare poi pre-sidente di Coop Consorzio Lombar-dia, il magazzino regionale di PieveEmanuele.A parlarne cos, sembra una nor-male carriera. Non c'era futuro perla maggiore cooperativa lombarda,la giovane Unicoop Lombardia, nonc'era futuro per le numerose coope-rative minori della Lombardia,senza un magazzino regionale a co-sti contenuti. E sulla ricerca di unamaggiore efficienza, sul controllometicoloso dell'organizzazione, sulrichiamo diretto, personale, ad uncorretto comportamento d tutto ilpersonale, Romano ha consumatogiornate e nottate.La sfida era ardua e coincideva conl'ingresso di Unicoop Lombardianei negozi di grande superficie.La scommessa stata vinta e oggiil magazzino regionale, Coop Lom-bardia, le cooperative minori, han-no cambiato volto.Giuseppe Romano era membro delComitato Direttivi) dell'Associazio-ne lombarda cooperative di consu-matori. Se n' andato mentre conti-nuava a dedicare le sue serate a se-guire l'attivit, i problemi, delle co-operative del bresciano.

SEZIONSOCINFORM BRESCIA /ONISOCINFORM LODI

ATTRAVERSOLA CIVILTA BRESCIANA

DOLCI LODIGIANI

Un libro, un film, la mo-da intorno ai dinosauridi milioni di anni fa.Campagne pubblicitarie,iniziative commercialidiverse. Insomma unbattage condotto su varifronti. Che non nuoce,del resto. L'attenzione stata portata sulle erepi remote della storiadel nostro pianeta.Tra le tante iniziativepromosse da Coop Lom-bardia c' anche quelladi Brescia dove il Centrosociale Coop in collabo-razione con la Sezionesoci ha colto l'opportuni-t di invitare le scuole adassistere ad una confe-renza in cui il professorPierfranco Blesio, diret-tore del Museo di Storianaturale di Brescia, haparlato di paleontologiabresciana.Una dotta con-ferenza cui hanno assi-

stito molti ragazzi e incui il direttore del Museoha ripercorso le fasi diformazione della civiltbresciana passando at-traverso le varie ere dalPaleozoico al Mesozoico,al periodo Giurassico, alCenozoico, all'era Qua-ternaria fino al periodoin cui inizia l'era dei me-

talli fra i tremila e i due-mila anni fa. In tuttoquesto succedersi di fasi,di ere e di et conoscia-mo per poco dell'uomo -ha detto il professor Ble-sio. Abbiamo poche testi-monianze di esso, dellasua esistenza. Purtroppoc ha lasciato pochi ricor-di del suo passaggio.

La Sezione soci CoopLombardia di Lodi si re-sa nuovamente protagoni-sta promuovendo il 1Concorso Coop Lombar-dia sul "Dolce tipico lodi-giano... dal tempo, neltempo, le delizie". La sim-patica gara di cucina stata ideata e gestita inte-ramente dalla nostra Se-zione Soci che ha fatto lecose veramente in grande,e con esito assai pregevo-le, data la nutrita e quali-ficata partecipazione cheha contraddistinto l'ini-ziativa, culminata nellafesta con la cerimonia dipremiazione il 21 novem-bre scorso presso il risto-rante Ruoterdam di Lodi."Regina" del dolce tipicolodigiano stata incoro-nata la signor Rosa Bi-gnami di Lodi Vecchio cheha presentato una deliziasa torta alle pere. La si-gnora Bignami, premiatadal nostro Presidente dei

Soci Coop di Lodi OnoratoBravi, ha precedute Tere-sa Gandini che si era ci-mentata con una torta a-gli amaretti e Paola Tra-mezzani che aveva esibitoun decoratissimo croccan-te. Ad entrambe le signo-re lodigiane il titolo di"Principesse". Di tutto ri-lievo anche i personaggiche hanno qualificato l'ap-

posita Giuria che, il casodi dirlo, ne ha assaggiateveramente (in senso squi-sito) di cotte e di crude, ri-schiando la colossale indi-gestione. Basti citare l'Ac-cademico della Cucina I-taliana Vittorio Bottini, il .gastronomo Emilio Mazzied il noto pasticcere LuigiMazzucchi.

SEZIONISOCINFORM ARCORE - VILLASANTA

SCELTI DA TE

igzIONSOCINFORM CINISELLO

"IL BUON CIBO" DI CASAIl Comitato di Arcore-Vil-lasanta, convinto che lasocialit passi anche at-traverso la pratica dell'a-scolto dei bisogni dei so-ci, ha deciso di sperimen-tare un'iniziativa concre-ta che potesse dare voceai soci-consumatori cheabitualmente non parla-no della cooperativa. Og-getto dell'iniziativa, chia-mata "Scelti da te", sta-to un tema di diretto in-teresse dei soci: le offertescontate. stato conse-gnato ai soci, al momen-to del rinnovo delle tes-sere, un questionario do-

Conoscere il quartiere