1914-1918: i “liners” in guerra - Marinai d'Italia · trasporto truppa con il nome di USS...

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vapore e velatura ausiliaria) risalgono alla Guerra di Crimea del 1854-1856, quando diverse unità britanniche tra- sportarono dall’Inghilterra al Mar Nero consistenti contingenti di truppe di Sua Maestà: tra queste vanno ricordate l’Hi- malaya e il Bengal, requisiti dalla Royal Navy alla Compagnia Peninsular and Orient (P & O), come pure il noto Great Britain che – progettato da I.K. Brunel Marinai d’Italia 39 come la prima nave passeggeri ad elica – fu utilizzato per il trasporto di truppe tra il marzo del 1855 e il gennaio del 1856. Gli eventi della Guerra civile americana portarono all’utilizzo di veloci – per l’e- poca – navi passeggeri come incrocia- tori ausiliari, il primo dei quali fu il piro- scafo a pale Vanderbilt, lungamente im- piegato in questo ruolo dalla Marina del- l’Unione. Le vicende politiche e militari che videro coinvolta la Gran Bretagna nel ruolo di potenza egemone mondiale tra gli ultimi decenni dell’Ottocento, la Belle époque e gli anni che precedettero la prima guerra permettevano di conseguire velocità di tutto rispetto, consentirono di utilizzarle in compiti diversificati e abbastanza “spe- cializzati”: nella fattispecie, come incro- ciatori ausiliari, trasporti truppa e navi ospedale. I primi impieghi come trasporto truppe di navi passeggeri (all’epoca ancora a pro- pulsione mista, ossia con macchine a S in dai primi tempi dell’introduzione della propulsione a vapore, per tut- te le navi mercantili – da carico e passeggeri – si aprirono nuove prospetti- ve per un loro impiego tra il naviglio mili- tare ausiliario. I vapori e le motonavi da carico, nel 1914- 1918 e nel 1939-1945, ebbero un larghissi- mo impiego per il trasporto di rifornimen- ti, munizioni, materiali bellici, carri armati, aerei e combustibili: tutti i paesi bellige- ranti ricorsero all’armamento mercantile per soddisfare le esigenze logistiche di conflitti che presentavano aspetti sicura- mente “planetari” e, in particolare in In- ghilterra e negli Stati Uniti, furono svilup- pate in entrambe le guerre mondiali spe- cifiche tipologie di naviglio da utilizzare per questi scopi. Soprattutto nel corso del secondo conflitto, i cantieri britannici e americani progettarono e costruirono diverse tipologie di unità (dagli “Ocean” britannici ai “Liberty”, “Victory” e “T2” statunitensi) che, realizzate in gran nu- mero, dopo aver contribuito in misura so- stanziale allo sforzo bellico ed alla vitto- ria degli Alleati andarono a costituire – per alcuni lustri – la spina dorsale delle flotte mercantili mondiali, le cui unità di meno recente costruzione erano state dra- sticamente falcidiate dagli eventi bellici. In analogia, le navi passeggeri – anch’es- se, soprattutto, durante i due conflitti mondiali – trovarono un rinnovato impie- go “ausiliario”, in supporto alle attività delle principali flotte militari: le grosse di- mensioni di buona parte di queste unità, abbinate spesso ad apparati motore che 38 Marinai d’Italia I liners Il poco conosciuto servizio bellico dei più importanti transatlantici britannici e statunitensi nel corso del primo conflitto mondiale Maurizio Brescia Segretario Gruppo ANMI “V. Folco” - Savona 1914-1918: i “liners” in guerra Il piroscafo Himalaya, già appartenente alla Compagnia P & O, impiegato come trasporto truppe nella Guerra di Crimea (1854-1856), qui in una foto degli anni Settanta del secolo XIX (Coll. Conway Maritime Press) Il piroscafo britannico Plassy, impiegato come “Troopship n° 7” (si noti il numero sulla fiancata) durante la Seconda guerra anglo-boera del 1899-1902. Costruito nel 1901 per la P & O, operò come nave ospedale durante la prima guerra mondiale e fu anche presente alla Battaglia dello Jutland del maggio 1916 (Coll. M. Brescia) Una tra le prime (e tra le più illustri) vittime degli u-boote della Marina Imperiale germanica fu il transatlantico britannico Lusitania, della Cunard, silurato e affondato dall’U-20 al largo dell’Irlanda, al termine di una traversata dagli Stati Uniti, il 7 maggio 1915. Non è escluso che il bastimento trasportasse materiale bellico diretto in Inghilterra, e la presenza di numerosi cittadini statunitensi tra le vittime favorì, negli USA, le correnti politiche interventiste che – successivamente – avrebbero consentito l’entrata in guerra a fianco delle potenze dell’Intesa (Coll. M. Brescia) Il Leviathan in arrivo a Hoboken (New Jersey) sul finire del 1918, durante una missione di rimpatrio negli USA di militari americani. L’unità è ora pitturata con un grigio uniforme anche se – sul mascone di sinistra – è possibile intravedere tracce della precedente colorazione mimetica (New York State Archives, coll. J.A. Smith) Il “liner” Olympic della Cunard, in una cartolina illustrata ove è raffigurato nel suo aspetto prebellico (Coll. M. Brescia) Una rara immagine dell’Olympic ad Halifax (Nova Scotia), all’inizio del 1915, durante il suo breve impiego come incrociatore ausiliario. Si noti, difatti, a proravia dell’albero anteriore, un cannone scudato (probabilmente da 120 mm.); i fumaioli, inoltre, non sono più pitturati in rosso con la sommità nera, ossia con i colori societari della “White Star Line” (Greenwich Maritime Museum) Il transatlantico tedesco Kronprinzessin Cecilie, costruito dalla AG Vulcan di Stettino nel 1906 per il North Deutscher Lloyd, il 4 agosto 1914 era appena salpato da New York diretto in patria. Dopo aver ridossato a Bar Harbor, nel Maine (ove è ritratto in questa fotografia) se ne tentò il camuffamento pitturando i fumaioli in rosso e in nero nel tentativo di far apparire la nave come il britannico Olympic, anch’esso in zona. Il Kronprinzessin Cecilie fu tuttavia internato negli USA, ove – con il nome di Mount Vernon prestò servizio come trasporto truppa sino al 1918 (Coll. M. Brescia)

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vapore e velatura ausiliaria) risalgonoalla Guerra di Crimea del 1854-1856,quando diverse unità britanniche tra-sportarono dall’Inghilterra al Mar Neroconsistenti contingenti di truppe di SuaMaestà: tra queste vanno ricordate l’Hi-malaya e il Bengal, requisiti dalla RoyalNavy alla Compagnia Peninsular andOrient (P & O), come pure il noto GreatBritain che – progettato da I.K. Brunel

Marinai d’Italia 39

come la prima nave passeggeri ad elica– fu utilizzato per il trasporto di truppetra il marzo del 1855 e il gennaio del 1856.Gli eventi della Guerra civile americanaportarono all’utilizzo di veloci – per l’e-poca – navi passeggeri come incrocia-tori ausiliari, il primo dei quali fu il piro-scafo a pale Vanderbilt, lungamente im-piegato in questo ruolo dalla Marina del-l’Unione.Le vicende politiche e militari che viderocoinvolta la Gran Bretagna nel ruolo dipotenza egemone mondiale tra gli ultimidecenni dell’Ottocento, la Belle époque egli anni che precedettero la prima guerra

permettevano di conseguire velocità ditutto rispetto, consentirono di utilizzarle incompiti diversificati e abbastanza “spe-cializzati”: nella fattispecie, come incro-ciatori ausiliari, trasporti truppa e naviospedale.

I primi impieghi come trasporto truppe dinavi passeggeri (all’epoca ancora a pro-pulsione mista, ossia con macchine a

S in dai primi tempi dell’introduzionedella propulsione a vapore, per tut-te le navi mercantili – da carico e

passeggeri – si aprirono nuove prospetti-ve per un loro impiego tra il naviglio mili-tare ausiliario. I vapori e le motonavi da carico, nel 1914-1918 e nel 1939-1945, ebbero un larghissi-mo impiego per il trasporto di rifornimen-ti, munizioni, materiali bellici, carri armati,aerei e combustibili: tutti i paesi bellige-ranti ricorsero all’armamento mercantileper soddisfare le esigenze logistiche diconflitti che presentavano aspetti sicura-mente “planetari” e, in particolare in In-ghilterra e negli Stati Uniti, furono svilup-pate in entrambe le guerre mondiali spe-cifiche tipologie di naviglio da utilizzare

per questi scopi. Soprattutto nel corsodel secondo conflitto, i cantieri britannicie americani progettarono e costruironodiverse tipologie di unità (dagli “Ocean”britannici ai “Liberty”, “Victory” e “T2”statunitensi) che, realizzate in gran nu-mero, dopo aver contribuito in misura so-stanziale allo sforzo bellico ed alla vitto-ria degli Alleati andarono a costituire –per alcuni lustri – la spina dorsale delle

flotte mercantili mondiali, le cui unità dimeno recente costruzione erano state dra-sticamente falcidiate dagli eventi bellici.In analogia, le navi passeggeri – anch’es-se, soprattutto, durante i due conflittimondiali – trovarono un rinnovato impie-go “ausiliario”, in supporto alle attivitàdelle principali flotte militari: le grosse di-mensioni di buona parte di queste unità,abbinate spesso ad apparati motore che

38 Marinai d’Italia

I liners

Il poco conosciutoservizio bellico dei piùimportanti transatlanticibritannici e statunitensinel corso del primoconflitto mondiale

Maurizio BresciaSegretario Gruppo ANMI“V. Folco” - Savona

1914-1918:i “liners” in guerra

Il piroscafo Himalaya, già appartenentealla Compagnia P & O, impiegato cometrasporto truppe nella Guerra di Crimea(1854-1856), qui in una fotodegli anni Settanta del secolo XIX(Coll. Conway Maritime Press)

Il piroscafo britannico Plassy, impiegato come “Troopship n° 7” (si noti il numero sulla fiancata)durante la Seconda guerra anglo-boera del 1899-1902.Costruito nel 1901 per la P & O, operò comenave ospedale durante la prima guerra mondialee fu anche presente alla Battaglia dello Jutlanddel maggio 1916(Coll. M. Brescia)

Una tra le prime (e tra le più illustri) vittime degli u-boote della Marina Imperiale germanicafu il transatlantico britannico Lusitania, della Cunard, silurato e affondato dall’U-20al largo dell’Irlanda, al termine di una traversata dagli Stati Uniti, il 7 maggio 1915.Non è escluso che il bastimento trasportasse materiale bellico diretto in Inghilterra,e la presenza di numerosi cittadini statunitensi tra le vittime favorì, negli USA,le correnti politiche interventiste che – successivamente – avrebbero consentitol’entrata in guerra a fianco delle potenze dell’Intesa(Coll. M. Brescia)

Il Leviathan in arrivo a Hoboken (New Jersey) sul finire del 1918,durante una missione di rimpatrio negli USA di militari americani.L’unità è ora pitturata con un grigio uniforme anche se– sul mascone di sinistra – è possibile intravedere traccedella precedente colorazione mimetica(New York State Archives, coll. J.A. Smith)

Il “liner” Olympic della Cunard,in una cartolina illustrata ove è raffiguratonel suo aspetto prebellico(Coll. M. Brescia)

Una rara immagine dell’Olympic ad Halifax(Nova Scotia), all’inizio del 1915, duranteil suo breve impiego come incrociatore ausiliario.Si noti, difatti, a proravia dell’albero anteriore,un cannone scudato (probabilmente da 120 mm.);i fumaioli, inoltre, non sono più pitturati in rossocon la sommità nera, ossia con i colori societaridella “White Star Line”(Greenwich Maritime Museum)

Il transatlantico tedesco Kronprinzessin Cecilie,costruito dalla AG Vulcan di Stettino nel 1906per il North Deutscher Lloyd, il 4 agosto 1914era appena salpato da New York diretto in patria.Dopo aver ridossato a Bar Harbor, nel Maine(ove è ritratto in questa fotografia) se ne tentòil camuffamento pitturando i fumaioli in rossoe in nero nel tentativo di far apparire la navecome il britannico Olympic, anch’esso in zona.Il Kronprinzessin Cecilie fu tuttavia internatonegli USA, ove – con il nome di Mount Vernon –prestò servizio come trasporto truppa sino al 1918(Coll. M. Brescia)

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Uniti e denominati “Mackay”, “Warner”,“Toch” ecc. dai cognomi dei tecnici civi-li o militari che li avevano ideati. A diffe-renza degli schemi mimetici in uso nellaseconda guerra mondiale, quelli impie-gati nel corso della Grande Guerra si di-stinguevano per una elevata cromaticitàche in taluni casi (come accadde con ilMauretania, impiegato come trasportotruppe successivamente dopo il suo im-piego come nave ospedale) ebbe ancheun utilizzo “pubblicitario” in poster e ma-nifesti della Cunard del 1919-1920 checelebravano il servizio prestato in guer-ra dalle navi della Compagnia.

Il testo e le immagini presentate proven-gono dal catalogo della 31ª edizione del-la mostra “Mare Nostrum”, tenutasi a Ra-pallo dal 13 al 28 ottobre 2011 e organiz-zata dall’Associazione Culturale “Mare

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Nostrum” e dall’Amministrazione comu-nale cittadina. Il catalogo, dal titolo Rex –alla conquista del Nastro Azzurro, com-prende il saggio di Maurizio Brescia I “li-ners” in guerra (da cui è tratto il presen-te articolo), e due articoli ad opera di Emi-lio Carta e Carlo Gatti relativi al Rex ed al-la sua conquista del “Nastro Azzurro”evento di cui, nel 2013, ricorrerà l’ottante-simo anniversario.

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dei grossi “liners” Olympic (gemello delcelebre Titanic) e Lusitania, ma le dimen-sioni di queste unità non ne avrebbero fa-vorito l’impiego nello specifico compitooperativo. Il Lusitania fu poi affondato il 7maggio 1915 da un sommergibile tedesco(e, avendo a bordo cittadini degli StatiUniti, allora neutrali, l’evento favorì la suc-cessiva entrata in guerra degli USA afianco delle potenze dell’Intesa), l’Olym-pic svolse un lungo servizio come traspor-to truppe, mentre altri grandi liners ingle-si (Aquitania, Mauretania e Britannic [ilterzo gemello del Titanic]) furono inveceimpiegati come navi ospedale.Uno dei più interessanti aspetti che con-traddistinguevano le navi passeggeri bri-tanniche e americane impiegate per ilservizio bellico era la loro mimetizzazio-ne, applicata in base a schemi studiatitanto in Inghilterra quanto negli Stati

mondiale portarono all’impiego di nume-rose navi passeggeri per il trasporto ditruppe e reparti militari in numerose zone“calde” dell’Impero Britannico e - ancorauna volta – le principali compagnie di na-vigazione inglesi (P & O, Cunard, WhiteStar ma pure la Union Castle, la British In-dia Line e altre compagnie minori) miseroa disposizione numerose unità per questoimportante compito.

Ad agosto del 1914, una volta iniziate leoperazioni belliche della prima guerramondiale anche in campo navale, fu an-cora la Royal Navy a giocare – sin da su-bito - un ruolo di prima grandezza. Entro lafine dell’anno fu costituito il 10th CruiserSquadron, composto da 21 navi passeg-geri che, per le loro caratteristiche e le lo-ro prestazioni, potevano essere con faci-lità convertite in incrociatori ausiliari, im-barcando cannoni da 120 e 152 mm; que-sto nutrito gruppo di unità fu impiegato nelmare del Nord, contribuendo al bloccoesercitato dalla Marina britannica per im-pedire quanto più possibile i movimentidelle navi mercantili tedesche in quellazona. Fu anche presa in considerazione latrasformazione in incrociatore ausiliario

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Due immagini del lato sinistro dell’Olympic dopo la sua trasformazione in trasporto truppe.Si notino i cannoni a prora e la particolare colorazione, espressamente studiata per confonderequanto più possibile il profilo dell’unità, al fine di renderne difficile l’osservazionee il telemetraggio da parte di sommergibili e navi nemiche(Naval Photograph Club via M. Brescia)

Il Mauretania impiegato come nave ospedale nel 1917. La banda orizzontale lungo lo scafoè pitturata in verde, mentre le tre croci sono di colore rosso. Si noti che – a differenzadella maggioranza delle altre navi ospedale i cui fumaioli erano bianchi con, sovrapposta,una croce rossa – i fumaioli del Mauretania sono pitturati con un altro colore,probabilmente un giallo-ocra chiaro(Greenwich Maritime Museum)

Il lato dritto del Mauretania in versione trasporto truppe, nel 1918.Si noti la complessità dello schema che, sul lato sinistro, aveva un disegno leggermente diverso(Naval Photograph Club)

Nel 1914, i cantieri Blohm & Voss di Amburgoconsegnarono alla Hamburg America Lineil grosso transatlantico Vaterland che,il 6 aprile 1917, trovandosi all’ormeggioa New York, fu preso in custodia dall’U.S. Navyin seguito all’entrata in guerra degli Stati Uniti.Requisito e reimmesso in servizio cometrasporto truppa con il nome di USS Leviathan,compì numerose traversate dell’atlantico,trasportando in Europa oltre 10.000 soldatistatunitensi per ogni viaggio.In questa immagine del tardo 1917,il Leviathan – mimetizzato – è in partenzada Hoboken (New Jersey)(U.S. Army Signal Corps)

Da un settimanaleamericano del 1918,una fotografiadel Mauretania,mimetizzato,in arrivo a New Yorkil 2 dicembre 1918,con a bordo diversemigliaia di soldatiamericani rimpatriatidai campi di battagliaeuropei(Coll. M. Brescia)

Nella stessa occasione dell’immagine precedente, furono scattate numerose fotografiedel Mauretania una delle quali (in alto) fu utilizzata nel 1919 come “base di partenza”

per un poster propagandistico della Cunard, che celebrava l’impiego bellico delleprincipali unità della Compagnia. Tuttavia, l’interpretazione della colorazione mimetica

come raffigurata nel poster appare abbastanza fantasiosa – utilizzando anchetoni di giallo, verde e rosso – e, dall’esame delle fotografie d’epoca

(per quanto ovvio in bianco e nero), si può ragionevolmente affermareche i colori utilizzati fossero più “classici”, con toni di grigio, blu e azzurro

(Coll. M. Brescia)

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