19 Novembre 2015 - itesolivettilecce.gov.it · Prof. Giacomo Stella docente di Psicologia clinica...
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20/11/2015
1
19 Novembre 2015Prof.ssa Eliana Francot
1996
Prof. Giacomo Stella
docente di Psicologia clinica
presso l’Università di
Modena e Reggio Emilia
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l’AID si è costituita con un triplice scopo:
■ sensibilizzare il mondo professionale, scolastico e la
pubblica opinione sul problema della dislessia evolutiva
■ promuovere ricerca e formazione nei diversi ambiti di
intervento: servizi sanitari, riabilitativi e scuola
■ offrire agli utenti un punto di riferimento certo e qualificato
per ottenere informazioni e aiuto, per richiedere consulenza
e assistenza al fine di identificare il problema o comprendere
meglio il necessario approccio riabilitativo e scolastico
Nel 2004 AID ottiene l’accreditamento
presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca) come Ente
per la formazione degli insegnanti sulla
Dislessia.
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Conta 17.000 soci
distribuiti in 93
sezioni
FAMIGLIA
Angela Minerba
UNIVERSITA’
Fernando Llorens Bahena
SCUOLA
Adele Veste
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Sede di MAGLIE
presso "IISS E. Lanoce"
Sede di LECCE
presso “I.I.S.S. Galilei-Costa”
Sede di CARMIANO
presso: “IC ad Indirizzo Musicale”
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Caratteristiche ed evoluzione dei disturbi
specifici di apprendimento
Come riconoscere i disturbi specifici di
apprendimento
Prof.ssa Eliana Francot
SOMMARIO
Caratteristiche dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia e Disgrafia
Indicatori per la rilevazione del disturbo
DSA e Matematica: quando i problemi si
moltiplicano
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Legge 170
8 ottobre 2010
Normativa di riferimento
Decreto attuativo e Linee
Guida del 12 luglio 2011
LINEE GUIDA
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI
STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
NUOVE NORME IN
MATERIA DI DISTURBI
SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO IN
AMBITO SCOLASTICO
Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico. (10G0192)
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
promulga
la seguente legge:
Art. 1 Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e
discalculia
1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la
discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati
«DSA», che si manifestano in presenza di capacita' cognitive adeguate, in
assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono
costituire una limitazione importante per alcune attivita' della vita quotidiana.
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1. Caratteristiche del Disturbo Specifico di Apprendimento
SPECIFICITA’:
il disturbo interessa, in modo SIGNIFICATIVO ma CIRCOSCRITTO, uno
specifico dominio di abilità (lettura, scrittura o calcolo), lasciando INTATTO il
funzionamento intellettivo generale.
DISCREPANZA:
tra abilità del dominio interessato e l’intelligenza generale adeguata all’ ETÁ
cronologica e alla CLASSE FREQUENTATA
ESCLUSIONE:
- menomazioni sensoriali e neurologiche gravi, disturbi significativi della sfera
emotiva quale fattori causali dei problemi di apprendimento
- situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che possono interferire con
un’adeguata istruzione
2. Caratteristiche del Disturbo Specifico di Apprendimento
CARATTERE EVOLUTIVO:
pur essendo già presente nelle primissime fasi di sviluppo, si manifesta con la
scolarizzazione e accompagna il bambino nel corso di tutto il suo sviluppo fino
all'età adulta.
DIVERSA ESPRESSIVITA’:
nelle diverse fasi evolutive delle abilità coinvolte
CARATTERE NEUROBIOLOGICO:
i fattori biologici interagiscono attivamente nella determinazione della comparsa
del disturbo con i fattori ambientali.
COMORBILITA’:
associazione (spesso costante) con altri disturbi
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Dislessia NON è…
- difficoltà di ragionamento
- difficoltà di comprensione delle spiegazioni orali
- difficoltà di comprensione del testo
- difficoltà di comunicazione sociale
Attivazione cerebrale durante compiti di lettura
NORMOLETTORE DISLESSICO
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Caratteristiche psico-cognitive del disturbo di apprendimento
DEFICIT DI MEMORIA LABILITA’ ATTENTIVA
BASSO LIVELLO DI AUTOSTIMA
FRAGILITA’ MOTIVAZIONALE
STATI D’ANSIA
Cosa può provare il dislessico?
Senso di inadeguatezza
Senso di fallimento
Frustrazione
Senso di incapacità e di incompetenza
Mancanza di fiducia in se stessi
Forte senso di colpa
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SOMMARIO
Caratteristiche dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia e Disgrafia
Indicatori per la rilevazione del disturbo
DSA e Matematica: quando i problemi si
moltiplicano
1.1 La Dislessia
Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore
correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per
età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.
Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base
all’età - la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani.
In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un
semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo.
Tale considerazione è utile per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori,
fin dalla scuola dell’infanzia.
Linee Guida LUGLIO 2011
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Abilità di lettura, tempo speso quotidianamente sui libri e sviluppo
del vocabolario
Ai fini della presente legge si intende per:
• disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si
manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
Legge 170/2010
Art. 1 Riconoscimento e definizione di disgrafia
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Ai fini della presente legge si intende per:
• disortografia un disturbo specifico di scrittura che si
manifesta in difficoltà nei processi linguistici di
transcodificaLegge 170/2010
Art. 1 Riconoscimento e definizione di disortografia
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• Leggere e scrivere diventano raramente attività
piacevoli
• Curiosità e voglia di imparare si riducono di
fronte alla fatica necessaria per leggere
• Il gap tra potenzialità e livello scolastico tende
ad aumentare
Come conseguenza
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SOMMARIO
Caratteristiche dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia e Disgrafia
Indicatori per la rilevazione del disturbo
DSA e Matematica: quando i problemi si
moltiplicano
Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento
1. LE DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE:
• Confusione di segni diversamente orientati nello spazio:
la “p” e la “b”
la “d” e la “q”
la “u” e la “n”
la “a” e la “e”
la “b” e la “d”
• Confusione di segni che si differenziano per piccoli particolari:
la “m” con la “n”
la “c” con la “e”
la “f” con la “t”
la “s” con la “z”
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• Omissioni di grafemi e di sillabe:
“fonte” con “fote”
“fuoco” con “foco”
“campo” con “capo”
• Inversioni di sillabe:
“li” al posto di “il”
“la” al posto di “al”
“ni” al posto di “in”
• Inversioni della parola:
“scilovo” al posto di “scivolo”
• Aggiunte e ripetizioni:
“tavovolo” al posto di “tavolo”.
Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento
2. LE DIFFICOLTÀ LESSICALI E ORTOGRAFICHE:
• Separazioni illegali
“in sieme” per “insieme”
“in dietro” per “indietro”
• Fusioni illegali
“lacqua” per “l’acqua”
“nonè” per “non è”
• Scambio di grafemi omofoni (non omografi)
“quore” per “cuore”
“squola” per “scuola”
“cuaderno” per “quaderno”
• Omissione o aggiunta del grafema
“h” “a” per “ha”
“sciena” “schiena”
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Indicatori per la rilevazione del disturbo di apprendimento
3. DIFFICOLTÀ VISUO SPAZIALI:
• Spazi irregolari tra lettere e parole
• scrittura irregolare con eccessivo spazio tra le parole
• spaziatura insufficiente tra lettere attigue
• macro o micro grafie irregolari
• fluttuazioni delle lettere sul rigo
• incoerenza nell’inclinazione della scrittura
• mancato rispetto dei margini del foglio
E ancora…difficoltà a
• Copiare dalla lavagna
• Eseguire l’autocorrezione
• Lateralizzazione e orientamento spaziale
• Utilizzare lo spazio del foglio
• Memorizzazione delle lettere
• Memorizzazione dei giorni della settimana, dei mesi
• Imparare l’ordine alfabetico e usare il vocabolario
• Imparare i termini specifici delle discipline
• Ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli
eventi (Natale, il proprio compleanno,…)
• Organizzare il tempo in anticipo e leggere l’orologio
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Indicatori comportamentali
• non riesce a finire l’esercizio nel tempo assegnato, specialmente se scritto
• impiega troppo tempo nei compiti a casa • ottiene scarsi risultati pur impegnandosi a scuola e a
casa • non riesce a usare il dizionario cartaceo • crede di non essere portato per le lingue • crede di essere poco intelligente
non so leggere...
non sono intelligente
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2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche
Per individuare un alunno con un potenziale Disturbo
Specifico di Apprendimento, non necessariamente si deve
ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in
una prima fase, far riferimento
all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di
apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura,
calcolo.
Linee Guida LUGLIO 2011
Ad esempio, per ciò che riguarda la scrittura, è possibile
osservare:
presenza di errori ricorrenti, che possono apparire comuni
ed essere frequenti in una fase di apprendimento o in una
classe precedente, ma che si presentano a lungo ed in
modo non occasionale.
Nei ragazzi più grandi è possibile notare l’estrema difficoltà
a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura.
Linee Guida LUGLIO 2011
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Per quanto concerne la lettura, possono essere indicativi:
il permanere di una lettura sillabica ben oltre la metà della
prima classe primaria;
la tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel
medesimo brano;
il perdere frequentemente il segno o la riga.
Linee Guida LUGLIO 2011
E nella
Scuola
Secondaria?
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• Il ragazzo dislessico appare all’insegnante come uno
studente come tutti gli altri
• mentre i suoi compagni scrivono lui sta in silenzio anche
se non riesce a copiare come gli altri dalla lavagna
• se non riesce a seguire il ritmo di dettatura o a prendere
appunti velocemente…
…si mimetizza
• non chiede aiuto
• finge di seguire scrivendo solo ciò che riesce a scrivere
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In classe non ci sono più occasioni,
fino alle prove di verifica,
per scoprire le eventuali pecularietà di chi non riesce a
leggere, a scrivere o a fare i calcoli come gli altri…
Questa è la situazione emblematica del dislessico alle
superiori:
Il ragazzo con disturbi specifici di apprendimento deve
dimostrare le sue difficoltà, ha quindi
“L’onere della prova”
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Immagine sociale
Disimpegnato
Dislessico
Messaggio
- di scelta personale
- di rifiuto della scuola
- di contestazione
La sua identità sociale viene
“macchiata” definitivamente
Anche a casa le cose cambiano radicalmente per
l’adolescente con dislessia.
L’adulto che lo aiuta in genere perde il controllo della
situazione perché il ragazzo rifiuta il tutoraggio quotidiano
e si oppone all’attività condotta con il genitore
Del resto lo studio individuale, soprattutto per chi ha
sempre avuto qualcuno che lo aiutava, risulta quasi
impossibile da condurre per molte ore al giorno
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I processi di compenso hanno reso la lettura e la scrittura più
fluenti, ma questo ha contribuito a mascherare e non risolvere
il problema.
A nasconderlo meglio.
L’adolescente, in piena fase di sviluppo dell’identità, vuole
tenere il più lontano possibile gli elementi che lo rendono
“diverso” dagli altri,
una mosca bianca, uno fuori dal gruppo
Questi due fattori complicano la riconoscibilità
sociale del problema e sono la prima barriera
che non consente di affrontarlo in modo efficace
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Ma quali sono le difficoltà del dislessico in età
adolescenziale dal punto di vista funzionale?
Vi sono ancora problemi reali di scrittura e lettura?
La decodifica rimane faticosa
Lo sforzo che un dislessico compie nella
lettura di una pagina rimane nettamente
maggiore di quello di un normolettore
Molte righe
Molte parole
Linguaggio formale e
complesso
Maggiori problemi nel
ricordare il contenuto
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…ancora
V
V V
V
p q
V
p V qTra un bo’ poqqiamo uscire
p pV
La dislessia accompagna lo
studente per tutto il suo
percorso scolastico e la
capacità di riconoscerla,
soprattutto quando il
ragazzo cerca di
nasconderla e di
nascondersi, può essere
considerata una sfida per la
scuola secondaria
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SOMMARIO
Caratteristiche dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia e Disgrafia
Indicatori per la rilevazione del disturbo
DSA e Matematica: quando i problemi si
moltiplicano
Perché la matematica è difficile?
Appare astratta quindi lontana dall'esperienza quotidiana
Usa un linguaggio composto da termini tecnici e
da simboli
Esige rigore
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Gli apprendimenti sono organizzati in modo gerarchico
Richiede che le informazioni verbali presenti nel
testo di un problema vengano tradotte in uno schema di calcolo
Le tecniche di calcolo richiedono memorizzazionee la conoscenza di procedure complesse
L'errore è evidente ed immediato
Ma soprattutto...
Si incomincia ad “insegnarla” a partire
dalla scuola primaria ovvero quando è
già tardi...
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Eppure i numeri sono
dappertutto
A partire da stamattina in quali occasioni
ho visto o usato i numeri?
In quali occasioni ho dovuto calcolare?
TESTIMONIANZE DI PERSONE
DISCALCULICHE
Se guardo i punteggi di una partita non so quale numero significhi “vincere”
e quale numero significhi “perdere”
Non riesco a leggere le tabelle orarie
e capire a che ora parte il mio treno
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Riesco a leggere solo alcuni tipi di orologi ho una sveglia che
suona al mattino, una che mi dice che è ora di uscire da casa, un'altra che suona
quando devo portare i cani fuori...
Se devo prendere 75 gr di burro da un panetto di 500 gr
non so a quale porzione corrisponda, allora procedo per tentativi
basi neurologiche
comorbilità specificità
- dislessia
- difficoltà nella
soluzione di
problemi
l’intervento riabilitativo normalizza (?)
appare in condizioni di
adeguate abilità generali
e di adeguato
apprendimento in altri
ambiti
il profilo appare simile al disturbo
l’intervento riabilitativo
ottiene buoni risultati
in breve tempo
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La
DISCALCULIA
1.3 La Discalculia.
La discalculia riguarda l’abilità di
calcolo, sia nella componente
Linee Guida LUGLIO 2011
dell’organizzazione della
cognizione numerica
(intelligenza numerica basale)
sia in quella delle
procedure esecutive
e del calcolo.
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PRIMA TIPOLOGIA DI DISCALCULIA
I numeri nella vita quotidiana
• Il numero caratterizza la vita di ciascuno di noi e
solo attraverso la sua comprensione riusciamo
quotidianamente a muoverci nel nostro universo.
• Ma quando iniziamo ad interpretare il mondo in
termini di numerosità?
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L’ipotesi di Piaget
Idea di numerosità sembrava non poter
emergere prima dei 6-7 anni poiché costruita
sullo sviluppo di capacità tipiche del pensiero
operatorio quali la conservazione della
quantità e l’astrazione delle proprietà
percettive.
Superando Piaget...
Le ricerche condotte negli anni 80 hanno
comportato il progressivo superamento della
credenza piagetiana che l’acquisizione dei
concetti numerici si verifichi tardi nello
sviluppo del bambino.
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L'ipotesi attuale
L'ipotesi attuale è che una rappresentazione
della numerosità sia presente fin dalla nascita,
ma che prima dei 6 anni sia facilmente sviata
da indizi percettivi.
La numerosità
Chiameremo numerosità o dimensione
numerica il numero di elementi che
costituiscono un insieme.
Un bambino appena nato non sa certamente
determinare il numero di elementi di un insieme,
ma percepisce come differenti insiemi con
numerosità distinte
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La tecnica di
“abituazione-disabituazione”
(Gelman-Gallistel)
• I bambini non soltanto nascono con la capacità di
riconoscere numerosità distinte, ma distinguono i
cambiamenti di numerosità provocati
dall’aggiunta/sottrazione di oggetti, ossia
possiedono “aspettative aritmetiche”.
• I bambini, molto prima di parlare e conoscere i
simboli numerici, sono in grado di categorizzare il
mondo in termini di numerosità.
Subitizing
L’automatismo del subitizing
consiste in una funzione visiva
che consente un rapido e
preciso giudizio numerico
eseguito su insiemi di piccole
numerosità di elementi.
Il termine deriva dall'aggettivo
latino subitus ("immediato")
Il numero massimo di oggetti percepibili in questo modo sembra essere
di 4 circa
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La capacità di confrontare numerosità
• Un’altra capacità numerica biologicamente
fondamentale è quella di confrontare le
numerosità e di scegliere il maggiore tra due
insiemi.
• I leoni allo stato selvatico: attaccano solo se sono
in superiorità numerica altrimenti si ritirano.
Quale insieme è più numeroso?
AB
STIMA
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Butterworth (1999; 2005)
Processi automatici: non possiamo evitare di vedere che le mucche in un
campo sono bianche e marroni, né possiamo evitare di vedere che ce ne sono
tre; come ci sono persone che nascono cieche ai colori ci sono anche individui
che nascono con una sorta di cecità per i numeri.
Il genoma umano contiene le istruzioni per costruire circuiti cerebrali
specializzati che chiameremo ‘modulo numerico’
La funzione del modulo
numerico è quella di
classificare il mondo in
termini di quantità numerica
o numerosità, cioè del
numero di oggetti di un
insieme.”
Qual è maggiore?
Se il bambino vede due file di oggetti poste l’una
sotto l’altra risponderà sempre che il loro numero è
uguale, poiché ben comprende il ruolo della
corrispondenza biunivoca.
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Non appena gli oggetti di una delle due file vengono
distanziate, il bambino risponderà sempre che ce
ne sono di più nell’ultima delle due file lasciando
prevalere l’indizio percettivo dell’area occupata.
Effetto distanza
Un altro effetto che caratterizza l’uso della dimensione
numerica è l’effetto distanza: più le quantità sono
numericamente vicine, più è difficile confrontarle.
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Effetto stroop numerico
Nel giudicare quale tra due numeri è il maggiore, i
tempi di reazione aumentano quando la dimensione
numerica e quella fisica sono incongruenti
Nei bambini con questo profilo di discalculia si
evidenziano significative difficoltà fin dai primi
anni di vita nell’esecuzione dei compiti più
semplici quali:
cogliere la numerosità
comparare
contare, ecc…
PRIMA TIPOLOGIA DI DISCALCULIA
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SECONDA TIPOLOGIA DI
DISCALCULIA
Il secondo profilo di
discalculia si riferisce
invece in modo specifico
alle difficoltà
nell’acquisizione delle
procedure e degli
algoritmi del calcolo.
Come procede lo studente quando
fa i calcoli?
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input
ouput
Il Sistema di comprensione
trasforma i numeri in entrata in
rappresentazioni astratte di quantità
(semantica) utilizzando i
meccanismi lessicali (nome dei
numeri) e sintattici (regole di
costruzione del numero) di
elaborazione del numero
Il Sistema di produzione
che trasforma in risposta
verbale o scritta il risultato
dell’elaborazione del
sistema del calcolo
Il Sistema del calcolo che
manipola le rappresentazioni
astratte applicando segni
(simboli delle operazioni),
procedure e utilizzando i fatti
numerici (risultati di semplici
operazioni memorizzati)
Modello di
Mc Closkey
Meccanismi semantici
(regolano la comprensione della quantità)
3 =
Meccanismi lessicali
(regolano il nome del numero)
1 11
Meccanismi sintattici
(Grammatica Interna = Valore Posizionale delle Cifre)
Da u
1 3
3 1
La posizione cambia nome
Meccanismi del
Sistema di Comprensione
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E se i meccanismi del Sistema di
Comprensione sono compromessi?
135 (scritto) 145 (letto)
135 (dettato) 100305 (scritto)
4 è maggiore di 5
• errore lessicale
• errore sintattico
• errore semantico
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Ma il “corto circuito” potrebbe
essere nel Sistema di Calcolo…
34 x errore visuo-spaziale
2 =
_______
36
27 x errore misto
15 =
_______
55
L’alunno mescola l’errore della moltiplicazione
con quello della somma
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322 - più grande meno il più piccolo.
36=
_______
314
27 x
3 =
_______
621
Gli errori hanno sempre un senso cognitivo, non avvengono a caso e
non avvengono perché i bambini sono distratti.
L’errore spesso si stabilizza
In sintesi, in ambito scientifico si tende a distinguere
gli errori di calcolo in quattro categorie:
1. errori nel recupero di fatti aritmetici;
2. errori nel mantenimento e nel recupero delle
procedure;
3. errori nell’applicazione delle procedure;
4. difficoltà visuospaziali.
non sa le tabelline
confonde x con +
non esegue
correttamente le
operazioni
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Cosa dicono
le linee guida?
??
?
4.3.3 Area del calcolo
Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al
loro superamento, non è raro imbattersi in studenti che
sono distanti dal livello di conoscenze atteso e che
presentano un’impotenza appresa, cioè un vero e
proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo
che motivazionale.
Sebbene la ricerca non abbia ancora raggiunto dei
risultati consolidati sulle strategie di potenziamento
dell’abilità di calcolo, si ritengono utili i seguenti
principi guida:
Linee Guida LUGLIO 2011
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4.3.3 Area del calcolo
• analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i
processi cognitivi che sottendono all’errore stesso con intervista
del soggetto;
• gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in
modo individualizzato;
• pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi
necessari
• aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza
guidandolo verso l’esperienza della propria competenza;
Linee Guida LUGLIO 2011
4.3.3 Area del calcolo
In particolare, l’analisi dell’errore favorisce la
gestione dell’insegnamento.
L’analisi dell’errore consente infatti di capire
quale confusione cognitiva l’allievo abbia
consolidato in memoria e scegliere,
dunque, la strategia didattica più efficace
per l’eliminazione dell’errore e il
consolidamento della competenza.
Linee Guida LUGLIO 2011
20/11/2015
50
4.3.3 Area del calcolo
Riguardo agli strumenti compensativi e alle
misure dispensative, valgono i principi
generali secondo cui la calcolatrice, la
tabella pitagorica, il formulario
personalizzato, etc. sono di supporto ma
non di potenziamento, in quanto riducono il
carico ma non aumentano le competenze.
Linee Guida LUGLIO 2011
SOMMARIO
Caratteristiche dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia e Disgrafia
Indicatori per la rilevazione del disturbo
DSA e Matematica: quando i problemi si
moltiplicano