180911 CTT CMM Caserini 2 - PAES · 14/09/2018 2008: Climate Action and RenewableEnergy Package •...

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14/09/2018 CAMBIAMENTO CLIMATICO E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER LA RESILIENZA URBANA Città Metropolitana di Milano – 11 settembre 2018 L’esperienza dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES): obiettivi, sfide e criticità per affrontare la mitigazione alla scala urbana; la ricognizione dei PAES della Città Metropolitana di Milano. Stefano Caserini, Politecnico di Milano Giada Messori, Politecnico di Milano La politica climatica dell’Unione Europea 1991 - Iniziative per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica 1996 – Prima indicazione di un obiettivo della politica climatica 1997 – Accordo sul Protocollo di Kyoto (-8 % per l’EU) 1998 - Burden Sharing Agreement (suddivisione dell’impegno del PK fra gli Stati membri: Italia: -6,5%) 2000 - Programma europeo contro il cambiamento climatico (ECCP) 2002 - Ratifica del Protocollo di Kyoto 2003 – Direttiva Emission Trading (EU-ETS) 2005 – Comunicazione della Commissione Europea “Vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici” 2008 – Climate Action and Renewable Energy Package (“Pacchetto clima energia” o “20-20-20”) 2011 - Roadmap for moving to a competitive low-carbon economy in 2050 2011 SET-Plan: European Strategic Energy Technology Plan 2014 - 2030 climate and energy goals for a competitive, secure and low-carbon EU economy

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14/09/2018

CAMBIAMENTO CLIMATICO E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER LA RESILIENZA URBANACittà Metropolitana di Milano – 11 settembre 2018

L’esperienza dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES): obiettivi, sfide e criticità per affrontare la mitigazione alla scala urbana; la ricognizione dei PAES della Città Metropolitana di Milano.

Stefano Caserini, Politecnico di MilanoGiada Messori, Politecnico di Milano

La politica climatica dell’Unione Europea

• 1991 - Iniziative per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica• 1996 – Prima indicazione di un obiettivo della politica climatica

• 1997 – Accordo sul Protocollo di Kyoto (-8 % per l’EU)• 1998 - Burden Sharing Agreement (suddivisione dell’impegno del

PK fra gli Stati membri: Italia: -6,5%)• 2000 - Programma europeo contro il cambiamento climatico (ECCP) • 2002 - Ratifica del Protocollo di Kyoto• 2003 – Direttiva Emission Trading (EU-ETS)• 2005 – Comunicazione della Commissione Europea “Vincere la battaglia contro i

cambiamenti climatici”

• 2008 – Climate Action and Renewable Energy Package (“Pacchetto clima energia” o “20-20-20”)

• 2011 - Roadmap for moving to a competitive low-carbon economy in 2050

• 2011 SET-Plan: European Strategic Energy Technology Plan

• 2014 - 2030 climate and energy goals for a competitive, secure and low-carbon EU economy

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2008: Climate Action and Renewable Energy Package

• Riduzione unilaterale emissioni di gas serra del 20% per tutta la EU27 entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990 (o del 30% nel caso di accordo internazionale) (obiettivo vincolante)

• Generazione di almeno il 20% di energia da fonti rinnovabili (rispetto al totale consumo energetico del’UE27) entro il 2020 (obiettivo vincolante)

• Aumento del 20% dell’efficienza energetica (obiettivo “aspirational”) (20% di riduzione nel consumo di energia primaria, rispetto allo scenario di riferimento, da raggiungere attraverso i miglioramenti nell’efficienza energetica).

Obiettivi

Il pacchetto clima-energia ha definito una politica integrata, con 3 obiettivi e diverse azioni legislative per raggiungerli

Effort Sharing (condivisione dello sforzo) → obiettivi per gli Stati Membri sulle emissioni non soggette al sistema di Emission Trading

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G H G T arg e t:

-20 % c o m p ared to 1990

-14 % c o m p ared to 2005

E U E T S-21 % c o m p ared

to 2005

N o n E T S sec to rs -10 % c o m p ared to 2005

2 7 M e m b e r S ta te ta rg e ts , s tre tc h in g fro m -20 % to + 20 %

Impianti soggetti all’emission trading

Architettura dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra al 2020 dell’Unione Europea

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Prezzo della CO2 nel mercato dell’Emission Trading System

10/9/2018

Fonte: Roadmap for moving to a low-carbon economy in 2050http://ec.europa.eu/clima/policies/roadmap/index_en.htm

2011 - Roadmap 2050: obiettivo molto ambizioso (>80%) di riduzione delle emissioni, in particolare nel settore della produzione elettrica

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Da ricordare che alla base della politica europea sul clima non c’è solo la necessità di ridurre le emissioni di gas serra, ma anche la volontà di perseguire altri obiettivi importanti:

- sicurezza nell’approvvigionamento energetico

- riduzione dei costi per l’importazione dell’energia

- miglioramento della qualità dell’aria

- competitività nel settore delle nuove tecnologie

- sviluppo di nuovi posti di lavoro

Gli investimenti necessari (circa 270 miliardi di euro l’anno per i prossimi 40 anni, 1,5 % dell’attuale PIL del’EU) non sono quindi

visti solo come costi.

Tre obiettivi1) Riduzione delle emission domestiche di gas erra del 40%, rispetto al 1990, entro il 2030.I settori coperti dall’Emission Trading System (grandi impianti) devono ridurre le loro emissioni del 43% rispetto al 2005.Gli altri settori (traffico, riscaldamento domestico, agricoltura, ecc.) devono ridurre le loro emissioni del 30% rispetto al 2005. Questa riduzione viene suddivida fra gli Stati Membri, con specifici obiettivi nazionali.L’obiettivo per l’Italia è una riduzione delle emissioni dei settori non–ETS nel 2030 del 33% rispetto al 2005.

2014: “2030 climate and energy goals for a competitive, secure and low-carbon EU economy”

2) 27% del consumo di energia prodotto da rinnovabili (→32%)

3) Aumento del 27% dell’efficienza energetica, rispetto allo scenario di riferimento

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Source: Trends and projections in Europe 2017. Tracking progress towards Europe's climate and energy targets. EEA Report No 17/2017

“Covenant of Mayors”

“Patto dei Sindaci”

È un’iniziativa su base volontaria che impegna le città che aderiscono a ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra.

Riguarda le emissioni energetiche di CO2, che possono essere ridotte attraverso politiche, a scala comunale, di risparmio energetico e uso razionale dell’energia, di aumento dell’efficienza energetica e di ricorso alle fonti di energia rinnovabile.

Proposto dalla Commissione Europea nel 2008 per coinvolgere le autorità locali europee negli obiettivi di mitigazione del

cambiamento climatico

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• quasi 8.000 aderenti in tutta Europa, più di 4.000 in Italia;

• pensato per le metropoli, è in seguito stato esteso anche per città medie e piccole;

• oggi l’89% degli aderenti hanno meno di 50.000 abitanti

Il Patto dei Sindaci

“la più vasta iniziativa urbana su clima ed energia al mondo”

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Fonte: Covenant of Mayors – Reporting guidelines on SEAP and monitoring

Il Patto dei Sindaci

L’adesione al Patto comporta l’impegno a redigere un Inventario di Base delle Emissioni (IBE), un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

(PAES), e in seguito report di monitoraggio, entro scadenze definite.

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Il PAES rappresenta il documento chiave volto a dimostrare in che modo l’Amministrazione comunale intenda perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020.

Settori da includere nel PAES:• Ambiente urbanizzato, inclusi edifici di nuova costruzione e ristrutturazioni di grandi dimensioni• Infrastrutture urbane (teleriscaldamento, illuminazione pubblica, reti elettriche, ecc.)• Pianificazione urbana e territoriale• Fonti di energia rinnovabile• Politiche per il trasporto pubblico e privato, gestione della mobilità urbana

La riduzione del 20 % può essere calcolata anche come riduzione sulle emissioni pro capite.

Le emissioni e le riduzioni delle stesse devono essere stimate secondo linee guida definite dal JRC di ISPRA della Commissione Europea.

IL PAES deve essere adottato formalmente dal Consiglio Comunale.

È richiesto il coinvolgimento dei cittadini e della società civile.

Il Patto dei Sindaci è stato pensato per favorire la consapevolezza alla scala locale delle politiche su clima ed energia. Ogni Comune deve agire sui settori su cui ha competenze: se il Comune è di piccole dimensioni gli spazi per azioni efficaci sono limitati, in quanto il Comune non ha risorse adeguate e capacità contrattuale verso soggetti terzi.

Molti Comuni hanno sottoscritto il Patto dei Sindaci senza conoscere fino in fondo le implicazioni della firma.

A molte sottoscrizioni non è seguito un vero piano di intervento, con specifiche misure e un’attività di controllo e verifica delle azioni intraprese, e tutto si è limito ad una azione “ideale”.

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Le regole del Patto dei Sindaci prevedono l’esclusione del Comune in caso di:

- mancata presentazione del PAES nei tempi previsti;

- mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni come indicato nel PAES a causa della sua mancata e/o insufficiente attuazione;

- mancata presentazione, per due periodi consecutivi, del Rapporto biennale di monitoraggio.

• È generalmente concessa una proroga di 9-12 mesi

• Attualmente il mancato rispetto delle scadenze non porta all’esclusione dei Comuni dal Patto, ma solo ad essere considerati inattivi e dichiarati «in attesa» («on hold»).

• Dopo l’eventuale presentazione dei documenti, si ritorna parte del Patto dei Sindaci.

CountriesActive 

signatories

On hold (SEAP 

deadline over)

Population 

covered

Submitted 

SEAPs

Submitted 

monitoring 

reports

Italy 3.979 715 (15%) 41.813.907 (71%) 3.242 (81%) 816 (21%)

Spain 1.822 280 (13%) 29.815.600 (67%) 1.516 (83%) 439 (24%)

Belgium 235 15 (6%) 5.135.485 (46%) 235 (100%) 78 (33%)

Greece 154 59 (28%) 6.443.998 (60%) 120 (78%) 15 (10%)

Ukraine 153 52 (25%) 14.890.026 (33%) 82 (54%) 12 (8%)

Portugal 140 20 (13%) 6.098.928 (58%) 113 (81%) 46 (33%)

France 113 72 (39%) 15.870.708 (26%) 80 (71%) 11 (10%)

Romania 86 71 (45%) 5.017.732 (24%) 62 (72%) 11 (13%)

Germany 71 11 (13%) 18.750.082 (23%) 59 (83%) 21 (30%)

Croatia 69 14 (17%) 2.028.797 (48%) 62 (90%) 15 (22%)

Sweden 58 16 (22%) 4.398.252 (50%) 52 (90%) 21 (36%)

Hungary 53 15 (22%) 3.465.345 (35%) 29 (55%) 0 (0%)

Poland 40 33 (45%) 4.361.983 (11%) 39 (98%) 7 (18%)

Denmark 37 5 (12%) 3.238.167 (62%) 36 (97%) 8 (22%)

U.K. 36 8 (18%) 20.856.593 (35%) 34 (94%) 9 (25%)

Partecipazione dei paesi europei al Patto dei Sindaci

Fonte: sito ufficiale dei Patto dei Sindaci, sezione “Il Patto in cifre” (www.eumayors.eu/covenant‐ in‐figures_en.html)

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CAMBIAMENTO CLIMATICO E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER LA RESILIENZA URBANACittà Metropolitana di Milano – 11 settembre 2018

Nel 2014 è nata Mayors Adapt, iniziativa basata sullo stesso modello di governance ma che promuove l’adozione di strategie di adattamento.

Nel 2015 è stato lanciato il novo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia

Nel 2017 l’iniziativa ha abbandonato i

confini europei e si è unito al Compact of

Mayors, un’iniziativa lanciata nel 2014

dalle Nazioni Unite

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Novità nel «Nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia»

• valutazione dei rischi del cambiamento climatico e delle vulnerabilità

• redazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC)

• impegno a ridurre le proprie emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030 e ad aumentare la propria resistenza ai cambiamenti climatici, adottando un approccio integrato nell’affrontare la mitigazione e l’adattamento

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61 città italiane hanno sottoscritto impegni al 2030

106 città italiane hanno sottoscritto impegni

sull’adattamento

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Attuazione del Patto dei Sindaci da parte dei Comuni della Città Metropolitana

Indagine sui 134 Comuni della Città metropolitana, a partire dalle informazioni sul sito del Patto dei Sindaci:

• 80% dei Comuni hanno aderito al Patto dei Sindaci• 76% dei Comuni hanno redatto un PAES• 54% dei Comuni hanno redatto un report di monitoraggio• 23% hanno redatto un report di monitoraggio completo di

Inventario di Monitoraggio delle Emissioni

Partecipazione al Patto delle Zone omogenee

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È stato realizzato di un sondaggio apposito per raccogliere informazioni sulle azioni avviate a scala locale:

• 7 sezioni con 45 domande riguardanti i temi: - Patto dei Sindaci e PAES- edifici pubblici e privati- trasporti ed energia

• Reso disponibile a tutti i Comuni dal 12/10/2017 al 31/01/2018

• 55 risposte ottenute (41% dei Comuni e 68% della popolazione)

Questionario ai Comuni della CM

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Motivi per la mancata adesione al Patto o per non aver approvato il PAES

0 1 2 3 4 5 6 7

Sarebbe interessato ad aderire

Non conoscenza dell'iniziativa

Mancanza di interesse

Mancanza di personale per la gestione

Mancanza di fondi

Mancanza di consulenze esterne

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Personale interno addetto al PAES

0

5

10

15

20

0 1 2 3 4 5

0

5

10

15

20

0 1 2 3 4 5

Personale interno coinvolto nella stesura

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Risultati del questionario

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Meccanismi incentivanti applicati

0 3 6 9 12 15 18 21 24

Nessun incentivo

Altri finanziamenti

Conto termico

TEE

Bandi regionali

0 10 20 30 40

Nessun intervento

Altri provvedimenti

Involucro edifici

Impianti per il riscaldamento

Impianti per il raffrescamento

Interventi nel settore edile

0 3 6 9 12 15 18

Nessun intervento

Altri interventi

Sportello informativo

Campagna sui meccanismi di incentivazione

Informazioni sulle leggi vigenti

Potenziamento teleriscalmento

Sinergie con altri Comuni

Interventi per il risparmio energetico negli edifici privati

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Interventi sul settore dei trasporti

0 3 6 9 12 15 18 21

Nessun intervento

Altri interventi

Sostituzione veicoli comunali

Potenziamento trasporti pubblici

Servizi di mobilità condivisa

Promozione mobilità ciclo‐pedonale

Zona a traffico limitato

Energie rinnovabili sugli edifici pubblici

0 10 20 30 40

Nessun intervento

Altri interventi

Fotovoltaico

Solare termico

Geotermia

Biomasse

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Destinatari delle attività di comunicazione

7%11%

33%

49%

dipendenti

operatori

cittadini

scuole

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Fondi stanziati per il PAES

42%

20%

20%

18%

Meno del 25%

25 ‐ 50%

50 ‐ 75%

Più del 75%

Percentuale già spesa

76%

17%

7%

Meno di 1.000.000 €

1.000.000 ‐ 5.000.000 €

Più di 10.000.000 €

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Utilità del supporto provinciale

0

5

10

15

20

1 2 3 4 50

5

10

15

20

1 2 3 4 5

Interesse alla realizzazione di un PAES congiunto

1= molto poco → 5 = molto

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Maggiori difficoltà riscontrate

0 5 10 15 20 25 30 35

Altri motivi

Mancanza di personale interno

Competenze del personale interno

Mancanza di consulenze esterne

Carenza di finanziamenti

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CAMBIAMENTO CLIMATICO E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER LA RESILIENZA URBANACittà Metropolitana di Milano – 11 settembre 2018

Suggerimenti dai Comuni che hanno risposto al questionario

• Adottare una campagna di sensibilizzazione mirata agli organi politici e alla società civile

• Coinvolgere i Sindaci nella definizione di una politica comune a livello di Città Metropolitana per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’abbattimento dell'inquinamento dell'aria e la mobilità

• Identificare gli strumenti tecnici necessari per avviare un percorso strutturato ed efficace che permetta agli uffici interessati di portare avanti le politiche per clima ed energia con visione a lungo termine, anche a fronte dell'avvicendarsi delle amministrazioni locali

• Istituzione Servizio di Città Metropolitana sui territori comunali a supporto dei cittadini per questioni energetiche

• Facilitare la partecipazione a bandi di finanziamento da parte dei Comuni e istituire Finanziamenti pubblici mirati

• Le restrizioni sulle spese del personale mal si conciliano con la buona gestione del PAES

• Tenendo conto delle difficoltà in cui opera il personale, si ritiene che l'iniziativa sia interessante ma solo se non aumenta ulteriormente il carico di lavoro

• Snellimento procedure, disponibilità finanziamenti, coordinamento intercomunale e formazione specifica del personale

Composizione del CCPI. Fonte: CCPI 2017 – Background and Methodology

Si è preso come riferimento il «Climate Change Performance Index» utilizzato a

livello internazionale per valutare le politiche

nazionali contro il cambiamento climatico.

Come valutare lo stato di attuazione dei PAES dei Comuni?

Creazione di un «indice di implementazione dei PAES»

14/09/2018

CategoriePesi 

categorieIndicatori

Pesi 

indicatori

1. Qualità del 

PAES0,2

1.1 Qualità dati inventario 0,5

1.2 Livello di dettaglio delle indicazioni 0,3

1.3 Diversificazione tipologie interventi 0,2

2. Informazioni 

online0,1

2.1 Disponibilità documenti ufficiali 0,3

2.2 Informazioni sul Patto e sul PAES 0,3

2.3 Reperibilità informazioni 0,4

3. 

Partecipazione0,1

3.1 Quantità eventi organizzati 0,5

3.2 Tipologie di destinatari coperti 0,5

4. Governance 0,2

4.1 Ambizione obiettivo 0,2

4.2 Rispetto scadenze 0,4

4.3 Personale addetto 0,4

5. Attuazione 0,25.1 Importo stanziamenti pro capite 0,5

5.2 Azioni avviate 0,5

6. Efficacia 0,2

6.1 Completamento obiettivo emissioni 0,3

6.2 Azioni concluse 0,3

6.3 Riduzioni attribuibili alle azioni 

completate0,4

Composizione dell’indice di implementazione

𝐼𝐼𝑃 𝐶 𝑃

𝐶 𝐼 𝑝

𝐶 = punteggio della categoria i, con i = [1;6]

𝑃  = peso della categoria i, con  ∑ 𝑃 1

𝐼 = punteggio dell’indicatore j della 

categoria i, con j = [1;2] o [1;3]

𝑝 = peso dell’indicatore j della categoria i, 

con  ∑ 𝑝 1

Creazione di un «indice di implementazione dei PAES»

• analisi diretta dei 102 PAES (1 PAES ̴ 150 pp)

• risultati del questionario

• 102 siti web comunali consultati

• 16 report di monitoraggio, 7 dei quali completi di IME

• dati dal sito ufficiale del Patto dei Sindaci

• contatti con alcuni Comuni

Indice di implementazione PAES

Metodologia 2/2 - Fonte dei dati

Per maggiori dettagli: → articolo in pubblicazione su Ingegneria dell’Ambiente

14/09/2018

PunteggiN° eventi / 

10.000 ab.

1 più di 12

0,8 da 9 a 12

0,6 da 6 a 9

0,4 da 3 a 6

0,2 meno di 3 

0 nessuno

Punteggi Azioni avviate

5 80‐100%

4 60‐80%

3 40‐60%

2 20‐40%

1 0‐20%

0 0%

PunteggiCompletamento 

obiettivo

5 > 80%

4 60‐80%

3 40‐60%

2 20‐40%

1 0‐20%

0 < 0%

Indice di implementazione PAES

Metodologia 2/2 - Scale di valutazione

Normalizzazione dei risultati a 10 (1 = pessimo; 10 = ottimo)

Risultato finalePunteggio

complessivoOttimo 8-10Buono 6-8

Intermedio 4-6Scarso 2-4

Pessimo 0-2

Indice di implementazione PAES

Risultati

Punteggio medio 4,2. Solo 11 Comuni hanno ottenuto una valutazione finale pari a 6 o superiore

Categorie

Punteggi medi (campione

completo -102 Comuni)

Punteggi medi (campione con

report di monitoraggio – 69

Comuni

Punteggi medi (campione solo

PAES - 33 Comuni)

Qualità PAES 6,4 6,4 5,9Informazioni online 5,7 5,9 5,3

Partecipazione 2,3 2,7 1,6Governance 4,2 4,5 3,7Attuazione 5,6 5,6 -Efficacia 3,8 3,8 -

Valutazione finale 4,2 4,9 2,6

14/09/2018

Range legato a diverse ipotesi sui pesi

utilizzati nell’indice (analisi di sensitività)

Indice di implementazione Risultati per Comune

Risultati: Zone omogenee

14/09/2018

Emissioni 2005  Emissioni 2012 

Totali 

[kt/anno]

Pro capite 

[t/ab/anno]

Totali 

[kt/anno]

Pro capite 

[t/ab/anno]

Adda Martesana 2.106 6,0 1.771 (‐16%) 4,8 (‐21%)

Sud Est 1.025 6,4 881 (‐14%) 5,3 (‐18%)

Sud Ovest 1.437 6,4 1.224 (‐15%) 5,3 (‐17%)

Comune di Milano 7.413 5,7 6.198 (‐16%) 4,9 (‐15%)

Città Metropolitana 17.500 5,7 14.735 (‐16%) 4,8 (‐17%)

Regione Lombardia 9.393 6,9 9.701 (‐14%) 5,7 (‐17%)

Riduzioni delle emissioni di CO2 nel periodo 2005-2012

Riduzioni pressoché uniformi pari al 15%, legate a trend dei consumi e politiche a scala regionale e nazionale,

Da considerare inoltre l’inevitabile incertezza della stima delle emissioni di CO2 a scala comunale.

Fonte dati emissioni di CO2: database regionale SIRENA

Residenziale TrasportiIndustria 

non ETSTerziario Agricoltura

Adda Martesana ‐11% ‐9% ‐40% ‐3% ‐9%

Sud Est ‐6% ‐20% ‐36% 9% ‐16%

Sud Ovest ‐12% ‐16% ‐36% 2% ‐3%

Città Metropolitana ‐15% ‐11% ‐39% ‐5% ‐11%

Regione Lombardia ‐14% ‐4% ‐32% ‐2% ‐6%

Emissioni da impianti industriali non soggetti

all’Emission Trading System

Contributo del Patto dei Sindaci alla riduzione delle emissioni di CO2

Le riduzioni registrate sono in larga parte legate al contesto di calo emissivo a scala regionale, nazionale ed europea, dovuto alla crisi

economica avvenuta in particolare nel periodo 2007-2012.

14/09/2018

• Le azioni proposte dai PAES sono molto simili tra loro e poco dipendenti dallo specifico contesto locale.

(presente nel 90% dei PAES)

Non è preferibile aggregare le forze e gestire i PAESC in modo congiunto ?

(presente nel 92% dei PAES)

(presente nel 100% dei PAES)

(presente nel 98% dei PAES)

• Regolamento edilizio comunale

• Produzione di energia e calore

• Mobilità sostenibile

• Sensibilizzazione e formazione

Una gestione congiunta permetterebbe di costruire un quadro normativo unico e standardizzare la realizzazione degli interventi

necessari.

Agricoltura conservativa - Stoccaggio di C nei suoli agricoli

• diminuire la profondità di aratura;

• sostituire l’aratro rovesciatore con attrezzi discissori (es.scarificatore);

• ridurre la preparazione del letto di semina al rimescolamento solo dei pochi centimetri superficiali, solo al fine di utilizzare normali seminatrici: “lavorazione minima”(minimum tillage);

• eliminare ogni lavorazione meccanica superflua ed utilizzare seminatrici in grado di seminare su terreno sodo: “non lavorazione”(no tillage);

• riduzione dei consumi energetici delle lavorazioni agricole.

Ridurre le perdite di carbonio nei suoli che si hanno durante le lavorazioni agricole; aumentare il tenore di carbonio nei suoli.

14/09/2018

disponibile su www.ingegneriadellambiente.org

Ingegneria dell’Ambiente Vol. 4 n. 2/2017

Il suolo è il più grande serbatoio (pool) di carbonio terrestre

14/09/2018

Iniziativa “4 x 1000 Soils for Food Security and Climate”.

Primo obiettivo globale di gestione del suolo legato al cambiamento climatico

Lanciata durante la COP21 di Parigi dal Ministro dell’Agricoltura francese

• Prima opzione: sfruttare l’aggregazione dei Comuni in Zone omogenee per aderire al Patto in modo congiunto nel rinnovo degli impegni al 2030

• Seconda opzione: realizzazione di un unico PAES a livello di Città Metropolitana (esclusa Milano)

Zone omogenee della CMM. Fonte: Piano Strategico Metropolitano, 2016

Proposta di gestione congiunta dei PAES(C)

14/09/2018

Differenze tra PAES e PAES congiunti

PAES standardPAES congiunto zone omogenee –

Opzione 1

PAES congiunto Città

Metropolitana –Opzione 2

Obiettivo riduzione emissioni CO2

IndividualeCondiviso ZO

→ ComuneCondiviso CM

→ Comune

Gestione IBE Individuale Individuale / ZO Condiviso CM

Dettaglio IBE Comune ZO → Comune CM → Comune

Redazione PAES Individuale Condiviso ZO Condiviso CM

Approvazione PAES Consigli comunali Consigli comunali Consigli comunali

Invio PAES Individuale Da valutare Da valutare

Gestione PAES Individuale Condiviso ZO Condiviso CM

Vantaggi della gestione congiunta

Possibili criticitàRuolo della CM da definire

Governance da definire……………..

• aggregazione di risorse economiche ed umane per la stesura dei PAES e la realizzazione delle azioni;

• supporto tecnico, politico, amministrativo e finanziario da parte del Coordinatore Territoriale (ZO o CM);

• maggiore continuità, anche di fronte all’avvicendarsi delle amministrazioni locali;

• maggiore peso nelle relazioni con Regione / Ministero / C.E.

14/09/2018

Conclusioni

• nonostante le grandi ambizioni e l’alta partecipazione, l’analisi condotta ha rilevato notevoli criticità nella concreta attuazione dell’iniziativa del Patto dei Sindaci;

• l’analisi condotta sui comuni della Città Metropolitana mostra uno scarso livello di implementazione dei PAES;

• gli scarsi risultati ottenuti finora dimostrano che la dimensione comunale ha sostanziali limiti, carenza di fondi e di personale in primis;

• si suggerisce per il futuro il lavoro congiunto fra più Comuni, o a livello di Città Metropolitana, per ottimizzare le risorse.

CAMBIAMENTO CLIMATICO E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: STRATEGIE DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO PER LA RESILIENZA URBANACittà Metropolitana di Milano – 11 settembre 2018

L’esperienza dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES): obiettivi, sfide e criticità per affrontare la mitigazione

alla scala urbana; la ricognizione dei PAES della Città Metropolitana di Milano.

Stefano Caserini, Politecnico di MilanoGiada Messori, Politecnico di Milano

Grazie per l’attenzione