17 Dicembre 2017 COMUNITÀ 36 SANTI AQUILA E PRISCILLA · 17 Dicembre 2017 PARROCCHIA SANTI AQUILA...

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17 Dicembre 2017 PARROCCHIA SANTI AQUILA E PRISCILLA sito web: santiaquilaepriscillaroma.wordpress.com Omelia nel 25° Anniversario della Consacrazione della Chiesa dei SS. Aquila e Priscilla di Sua Eccellenza Card. Angelo D E D ONATIS (Vicario generale di Sua Santità per la D iocesi di Roma) Giovanni Paolo II diceva una cosa interessante e che ci aiuta questa sera ad entrare meglio nella celebrazione: diceva “perché festeggiare un anniversario, per quale motivo”. I motivi sono due: uno, per chiedere perdono al Signore se non siamo stati capaci di rispondere bene al Suo dono, ai doni che Lui ci ha fatto. E, secondo, per ringraziarLo. E’ quello che queste due dimensioni sono presenti questa sera. Noi, dopo 25 anni di distanza dalla Consacrazione di questa dimora di Dio tra gli uomini, in questo quartiere, vogliamo chiedere perdono se a volte non siamo stati capaci di essere quelle “pietre vive”, piene di Spirito Santo, per l’edificazione di questo Tempio; ma dall’altra parte vogliamo dire grazie al Signore per la storia che Lui ha costruito in questi 25 anni in questa Comunità. Allora subito, entrando in Chiesa, mi sono venute davanti le persone, i parroci (oggi abbiamo già pregato per don Candido, nella Cattedrale di San Giovanni, dove abbiamo ricordato i sacerdoti defunti quest’anno). E poi ho pensato al secondo parroco, il qui presente don Antonio Fois, e poi ho pensato a don Santino, a tutti i sacerdoti, a tutti voi, a tutte le persone che in questi 25 anni hanno costruito questa Comunità, viva, così bella, con tutte le espressioni che sono qui presenti e che vivono la realtà viva di questa Comunità. E allora, cosa dice la Parola di Dio a questa Comunità, questa sera. Sapete che non succede mai niente a caso, la Parola che ci viene donata illumina il momento che stiamo vivendo. E allora, cerchiamo di rileggere questi 25 anni proprio alla luce della parabola che abbiamo ascoltato. Ci può aiutare a fare una riflessione di vita, ma anche a vedere come continuare il nostro cammino, come andare avanti. Dalla parabola che abbiamo ascoltato emerge chiaramente che i talenti sono quella parte dei beni che questo ricco signore, ricchissimo, affida ai suoi servi prima di mettersi in viaggio. E si tratta di cifre enormi, sono cifre di una grandezza paradossale, vogliono mettere in luce proprio la libertà e la fiducia con cui questo signore, prima di partire, affida i suoi beni ai suoi servi. “Affida”... è un verbo importante, perché affidare è un verbo che contiene in sé la stessa radice di fede, fiducia… E questo signore si fida dei suoi servi, questo signore nei confronti dei suoi servi ha una fiducia totale. Allora, la parabola precisa che l’affidamento avviene in misura diversa, secondo le capacità di ciascuno. Perché il padrone conosce bene queste capacità, e confida in queste capacità. Diversa però è la reazione dei servi. O meglio, è il terzo servo che si distingue dai primi due. I primi due vanno subito ad investire i beni che hanno ricevuto, raddoppiano il capitale. S PECIALE A NNIVERSARIO 2::3 . 3128 36 COMUNITÀ IN CAMMINO PARROCCHIA SANTI AQUILA E PRISCILLA Via Pietro Blaserna, 105 - 00146 Roma Tel. 06 55.929.73 2 a parte

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P A R R O C C H I A S A N T I A Q U I L A E P R I S C I L L A s i t o w e b : s a n t i a q u i l a e p r i s c i l l a r o m a . w o r d p r e s s . c o m

Omelia nel 25° Anniversario della Consacrazione della Chiesa dei SS. Aquila e Priscilla di Sua Eccellenza Card. Angelo DE DONATIS

(Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma)

Giovanni Paolo II diceva una cosa interessante e che ci aiuta questa sera ad entrare meglio nella celebrazione: diceva “perché festeggiare un anniversario, per quale motivo”. I motivi sono due: uno, per chiedere perdono al Signore se non siamo stati capaci di rispondere bene al Suo dono, ai doni che Lui ci ha fatto. E, secondo, per ringraziarLo.

E’ quello che queste due dimensioni sono presenti questa sera. Noi, dopo 25 anni di distanza dalla Consacrazione di questa dimora di Dio tra gli uomini, in questo quartiere, vogliamo chiedere perdono se a volte non siamo stati capaci di essere quelle “pietre vive”, piene di Spirito Santo, per l’edificazione di questo Tempio; ma dall’altra parte vogliamo dire grazie al Signore per la storia che Lui ha costruito in questi 25 anni in questa Comunità. Allora subito, entrando in Chiesa, mi sono venute davanti le persone, i parroci (oggi abbiamo già pregato per don Candido, nella Cattedrale di San Giovanni, dove abbiamo ricordato i sacerdoti defunti quest’anno). E poi ho pensato al secondo parroco, il qui presente don Antonio Fois, e poi ho pensato a don Santino, a tutti i sacerdoti, a tutti voi, a tutte le persone che in questi 25 anni hanno costruito questa Comunità, viva, così bella, con tutte le espressioni che sono qui presenti e che vivono la realtà viva di questa Comunità.

E allora, cosa dice la Parola di Dio a questa Comunità, questa sera. Sapete che non succede mai niente a caso, la Parola che ci viene donata illumina il momento che stiamo vivendo. E allora, cerchiamo di rileggere questi 25 anni proprio alla luce della parabola che abbiamo ascoltato. Ci può aiutare a fare una riflessione di vita, ma anche a vedere come continuare il nostro cammino, come andare avanti.

Dalla parabola che abbiamo ascoltato emerge chiaramente che i talenti sono quella parte dei beni che questo ricco signore, ricchissimo, affida ai suoi servi prima di mettersi in viaggio. E si tratta di cifre enormi, sono cifre di una grandezza paradossale,

vogliono mettere in luce proprio la libertà e la fiducia con cui questo signore, prima di partire, affida i suoi beni ai suoi servi. “Affida”... è un verbo importante, perché affidare è un verbo che contiene in sé la stessa radice di fede, fiducia… E questo signore si fida dei suoi servi, questo signore nei confronti dei suoi servi ha una fiducia totale.

Allora, la parabola precisa che l’affidamento avviene in misura diversa, secondo le capacità di ciascuno. Perché il padrone conosce bene queste capacità, e confida in queste capacità. Diversa però è la reazione dei servi. O meglio, è il terzo servo che si distingue dai primi due. I primi due vanno subito ad investire i beni che hanno ricevuto, raddoppiano il capitale.

S P E C I A L E ANN IVERS A R I O

2::3!.!3128

36 C O M U N I T À I N C A M M I N O

PARROCCHIA SANTI AQUILA E PRISCILLA Via Pietro Blaserna, 105 - 00146 Roma

Tel. 06 55.929.73

2a parte

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P A R R O C C H I A S A N T I A Q U I L A E P R I S C I L L A s i t o w e b : s a n t i a q u i l a e p r i s c i l l a r o m a . w o r d p r e s s . c o m

Il padrone tarda a tornare, ma questo ritardo non condiziona i due servi: non li condiziona negativamente, anzi, agiscono prontamente, subito. Non fa così il terzo: al contrario, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Una motivazione di questo comportamento, la spiega lui stesso, nel momento in cui incontra il suo signore, dicendo: “Signore, so che sei un uomo duro, ed io ho avuto paura”.

Il problema è tutto qui: la paura. Ma la paura da che cosa nasce: la paura nasce da una falsa immagine che lui si è fatto del suo padrone, giudicato uomo duro, esigente, esigente oltre il dovuto. Questo servo vive una relazione sbagliata con il suo padrone perché si è fatta una falsa immagine di lui. E’ su questo aspetto che la parabola insiste: la qualità della relazione che viviamo con Dio determina il nostro modo di agire, giusto o sbagliato che sia. E’ importante questa domanda: come viviamo il nostro rapporto con Dio? perché da questo nasce il nostro modo di agire, di vivere. E allora vengono fuori quegli aspetti che sono di grande aiuto, sia per verificare il cammino fatto in questi 25 anni, ma anche per continuarlo.

I tre aspetti sono questi: il padrone di questa parabola ha fiducia nei suoi servi. Potremmo dire: Dio ha fiducia in questa Comunità, Dio ha fiducia in tutti noi. Il secondo aspetto è che si tratta di una fiducia proporzionata e data secondo le capacità di ciascuno. Se, al contrario, fosse stata sproporzionata allora avremmo dato ragione al terzo servo dicendo che questo signore miete dove non ha seminato, esige più di quanto ciascuno è in grado di dargli. Non è così: il Signore dà secondo le nostre capacità, la capacità di ciascuno. Pensate a quanti doni diversi ha questa Comunità, e tutti sono necessari, perché nel corpo tutte le parti sono necessarie: una non può dire all’altra “io sono più importante di te”. No, sono tutte sono necessarie, sono tutte importanti. Quindi a ciascuno ha dato con fiducia quello che ciascuno di noi può realizzare senza pretendere di più: il Signore ci conosce bene. Il Signore sa quali sono le nostre possibilità e il Signore sa anche quali sono i nostri limiti, e non si spaventa dei nostri limiti.

E poi il terzo aspetto: questo servo, non percependo la fiducia che il suo padrone nutre nei suoi confronti e non avendo lui fiducia nel suo signore, al punto di avere paura, finisce col perdere persino la fiducia in sé stesso. Ed io spero che questo non succeda a nessuno. Cosa fa il terzo servo? Sotterra il tuo talento perché ha paura, non solo del suo padrone ma ha paura dei suoi limiti, non sa più confidare in sé stesso. La sua non è semplicemente pigrizia: è l’indolenza che nasce dalla sfiducia in sé stessi. Ci sono dei momenti in cui si può arrivare a questo e dire “ma io non sono buono a nulla”, “io non servo a niente”. Sono momenti che possono nascere da una falsa immagine di Dio che ci portiamo dentro, speriamo di non cadere in questo. Ognuno di noi è importante per il Signore. E più ci sentiamo amati da Lui, più avvertiamo che quello che possiamo fare, anche se è poco, per la Comunità è tanto. Non è poco, è tanto.

E, concludendo, il tratto più sorprendente del volto del padrone è quando si rivela al momento del rendiconto: chiede ai suoi servi di giustificare il proprio operato, ma non richiede indietro quanto affidato. E neppure quello che ciascuno ha guadagnato, lui non lo richiede indietro. Dio non è un padrone che pretende indietro i suoi doni, assolutamente. E la ricompensa che ci offre non consiste nei talenti di cui Lui ci arricchisce, ma nel renderci partecipi della Sua stessa gioia. La gioia di chi può rallegrarsi di aver risposto a questa fiducia che il Signore ci ha dato. Questa è la gioia che vorremmo provare fino in fondo: quello che ci chiede Dio è che a nostra volta diventiamo disponibili a fidarci di Lui, e di

conseguenza di avere più fiducia in noi stessi.

Ve lo auguro con tutto il cuore, il Signore conosce le nostre capacità meglio di quanto le conosciamo noi. Ci consente di giudicarci con la luce non nostra, perché a volte noi siamo giudici spietati di noi stessi, ma quando abbiamo la Luce dello Spirito Santo riusciamo a guardarci come Lui ci guarda, e le cose cambiano completamente.

Allora, la Luce luminosa del Suo sguardo su ciascuno di noi ci faccia sentire questa sera, in questa festa così bella, figli della Luce anche se in qualche momento ancora, mentre facciamo questo pellegrinaggio su questa terra, rimaniamo a volte nelle tenebre di una notte come ci è stato ricordato nella Seconda Lettura, ma siamo figli della Luce, che possono vegliare con fiducia la venuta del nuovo giorno perché sanno che il padrone di

cui attendiamo il ritorno non è un Signore esigente e duro. Non è che Lui pretende più di quanto possiamo dargli, ma è un Padre che nel Figlio unigenito Gesù Cristo viene a condividere la propria gioia con tutti i suoi figli.

E allora veramente il cuore stasera esplode di questa luce e di questa gioia. Sono felice di condividere con voi questa festa, veramente con tanta gioia la vivo, e sento la bellezza di questa Comunità. Un po’ di giorni fa il Papa mi ha incontrato perché ogni tanto bisogna vedersi per l’andamento della nostra Diocesi. Non appena mi ha visto ha detto “Don Angelo, come va la mia Sposa?” cioè la Chiesa di Roma. Ho risposto: “Santo Padre, sia tranquillo, va bene. Io cerco di custodirgliela un po’ come posso”. Questa sera, vedendo voi, se dovessi incontrarlo gli direi “Papa Francesco, stia tranquillo: la sua Chiesa è bella, la sua Sposa è bella”. E con questo augurio, allora, continuiamo il nostro cammino. Così sia, amen.

Card. Angelo DE DONATIS

(trascrizione da registrazione audio)

COMUNITÀ IN CAMMINOCOMUNITÀ IN CAMMINO

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COMUNITÀ IN CAMMINOCOMUNITÀ IN CAMMINO

CELEBRAZIONI FESTIVITÀ NATALIZIE I principali appuntamenti

dal 16 Dicembre Novena per il Santo Natale ore 17.30 Santo Rosarioore 18.00 Santa Messa e Novena

20 Dicembre MERCOLEDI’

ore 19.00 Liturgia penitenziale comunitariaTutti i giorni dalle ore 17.30 possibilità di confessarsi Nella vigilia di Natale sarà disponibile un confessore per l’intera giornata

24 Dicembre DOMENICA IV Domenica di Avvento

SANTE MESSEore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00

ore 18.00 SANTA MESSA della Vigilia (pre-festiva)

ore 24.00 SANTA MESSA della Notte di Natale

25 Dicembre LUNEDI’

NATALE DEL SIGNOREIs 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio

SANTE MESSE ore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00

26 Dicembre MARTEDI’

S. STEFANO Primo MartireAt 6,8-10.12; 7,54-59; Sal 30; Mt 10,17-22Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito

SANTE MESSEore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 18.00

31 Dicembre DOMENICA

S. FAMIGLIAGen 15,1-6; 21,1-3 Sal 104; Eb 11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40Il Signore è fedele al suo patto

SANTE MESSE ore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00

ore 18.00 SANTA MESSA (pre-festiva) Adorazione e Canto del Te Deum di Ringraziamento

(N.B. La S. Messa delle ore 19.00 è sospesa)

2018

1° Gennaio LUNEDI’

S. MARIA Madre di DioNm 6,22-27; Sal 67(66),2-3.5.6.8;

Gal 4,4-7; Lc 2,16-21Dio abbia pietà di noi e ci benedica

SANTE MESSE ore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00

6 Gennaio SABATO

EPIFANIA DEL SIGNOREIs 60,1-6; Sal 72(71),2.7-8.10-11.12-13; Ef 3,2-3a.

5-6; Mt 2,1-12Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra

SANTE MESSEore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00

(N.B. Le SS. Messe della serata sono del giorno e non sono pre-festive)

7 Gennaio DOMENICA

BATTESIMO DEL SIGNOREIs 55,1-11; Is 12,2.4bcd.5-6; 1 Gv 5,1-9; Mc 1,7-11Il Signore benedirà il suo popolo con la pace

SANTE MESSEore 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00

Le attività di catechesi e gli incontri periodici, durante il periodo natalizio, sono sospesi. Riprenderanno Lunedì 8 gennaio 2018

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ORARIO SEGRETERIA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE 16.00 ALLE 19.00

ORARIO SANTE MESSE GIORNI FERIALI 8.00 - 9.00 - 18.00 GIORNI FESTIVI 8.00 - 9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00

Aula San Giuseppe ore 16:15

Domenica 18 Febbraio 2018 - ore 16:15COSA VUOL DIRE AMARSI

“Fireproof” regia di Alex Kendrick (2008)

Domenica 22 Aprile 2018 - ore 16:15È UNA PRESENZA CHE CAMBIA

“Se Dio vuole” regia di Edoardo Falcone (2015)

Domenica 14 Gennaio 2018 - ore 16:15LA SPERANZA NON DELUDE

“Anna dei miracoli” regia di Arthur Penn (1962)

Domenica 25 Marzo 2018 - ore 16:15IL BENE, IL MALE E UN PECCATORE PERDONATO

“Il leone, la strega e l’armadio” regia di Andrew

CINEFORUM

Fare esperienza attraverso il cinema

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