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MAGAZINE IL MAGAZINE PER I LAVORATORI WWW.TRANSFAIR.CH N O 4 | SETTEMBRE 2015 ELEZIONI FEDERALI Rafforziamo il servizio pubblico! AMMINISTRAZIONE PUBBLICA Blocco Ulteriore sviluppo dell’esercito in stallo POSTA / LOGISTICA I tempi cambiano Rete postale e vendita in evoluzione TRASPORTI PUBBLICI Testimonianza Una notte sul treno merci COMUNICAZIONE My Performance Trasmesse le rivendica- zioni a Swisscom

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MAGAZINEIL MAGAZINE PER I LAVORATORI WWW.TRANSFAIR.CH NO 4 | SETTEMBRE 2015

ELEZIONI FEDERALI

Rafforziamo il servizio pubblico!

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

BloccoUlteriore sviluppo dell’esercito in stallo

POSTA / LOGISTICA

I tempi cambiano Rete postale e vendita in evoluzione

TRASPORTI PUBBLICI

TestimonianzaUna notte sul treno merci

COMUNICAZIONE

My PerformanceTrasmesse le rivendica-zioni a Swisscom

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ALEEditoriale

Cara lettrice, caro lettore,

il 18 ottobre andranno in scena le elezioni federali. Il consigliere nazionale e no-

stro presidente Stefan Müller-Altermatt si candida per un’ulteriore legislatura al

Consiglio nazionale. Come presidente di transfair, è il nostro filo diretto in Parla-

mento. Invitiamo dunque i nostri membri residenti nel Canton Soletta a votare per

Stefan Müller-Altermatt!

Alle pagine 6 e 7 vi presentiamo altri rappresentanti di transfair

candidati al Consiglio nazionale. Chi desidera un servizio pub-

blico forte ed efficiente dia loro il proprio voto!

Le elezioni rappresentano una grande opportunità per inviare

in Parlamento rappresentanti che si impegnino a favore del ser-

vizio pubblico e dei lavoratori occupati nei settori in cui operia-

mo. Gli esponenti politici a cui in ottobre daremo il nostro voto

saranno chiamati a prendere decisioni che avranno un grande

impatto sui nostri settori e sui rispettivi sviluppi in questi ambiti.

Per saperne di più, la invitiamo alla lettura della pagina 5.

In questo numero la informiamo su una moltitudine di novità

che riguardano le singole categorie. Nell’Amministrazione

pubblica ci sta a cuore la sicurezza di pianificazione dell’ulte-

riore sviluppo dell’esercito. A un ulteriore sviluppo è stottoposta anche la catego-

ria Posta/Logistica: quello di Rete postale e vendita.

Infine, le raccomandiamo vivamente la testimonianza della segretaria regionale

ticinese Simona Pellegrini, che di buon’ora è salita su un treno merci per farsi

un’idea su ciò che significhi prestare un turno di notte nell’ambito del trasporto

merci su rotaia.

Buona lettura!

Tanja BrülisauerDirettrice

Impressum

Editore: transfair, Hopfenweg 21, 3000 Bern 14, 031 370 21 21, [email protected], www.transfair.ch, magazine del sindacato transfair; redazione: Angela Pertinez; annunci: transfair; pubblicazione: 6 volte all’anno; traduzioni: Ivano Zannol, www.transterm.ch, Cécile Jacq, www.jacq.ch; stampa: Stämpfli SA; tipografia: Luc Loosli, Stämpfli SA; immagini: Robert Kneschke/fotolia.com, VBS/DDPS, whitestorm/fo-tolia.com, Joachim Wendler/fotolia.com, michaklootwijk/fotolia.com, Sergey Nivens/fotolia.com, La Posta Svizzera, Andrey Popov/fotolia.com, ifeelstock/fotolia.com, Marco2811/fotolia.com; cartoon Robert Métrailler, transfair; edizione (2014): 1172 (WEMF).

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Indice

TRANSFAIR

05Rafforziamo il servizio pubblico!

06–07Elezioni federali 2015: transfair in Consiglio nazionale!

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

08–09Blocco del pacchetto di riforme relativo all’esercito

10Giornata degli apprendisti del DDPS: «cornetti con carne macinata» dalla gavetta

11Il Consiglio federale approva le misure di risparmio

COMUNICAZIONE

12–13My Performance: in dirittura d’arrivo

POSTA/LOGISTICA

14–15Perdiamo l’indennità in funzione del mercato del lavoro?

16–17I tempi cambiano e con essi gli Uffici postali

18–19Liberalizzazione del mercato postale: stiamo andando alla deriva?

TRASPORTI PUBBLICI

20Primi attacchi sui salari delle compagnie ferroviarie?

21Sindacati delle imprese di trasporto europee: scambio d’opinioni a Vienna

21Commento: non fare della galleria del Weissenstein un precedente

22–23Testimonianza: una notte sul treno merci

TRANSFAIR

24Aperto ai cambiamenti: intervista a Jakob Oberholzer

25Bene a sapersi: per tutte le questioni relative al contratto di lavoro!

27«In conclusione»: attacco all’UST o: a chi non interessa la verità

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Elezioni federali: rafforziamo il servizio pubblico!

La situazione attuale del servizio pubblico non è delle migliori. In ottobre avremo tuttavia la possibilità di eleggere in Parlamento rinforzi a favore del settore. Il nostro voto è fondamentale: infatti, non è altri che il Parlamento a decidere sul futuro dei rami economici in cui operiamo.

È la politica che decide sulla struttura del servizio pubblico e a indicare la strada verso il futuro. Per tran-sfair è chiaro: il servizio pubblico elvetico rappresenta la colonna portante della nostra economia e deve es-sere di alto livello e garantito su tutto il territorio nazio-nale. È ovvio che tutto questo ha il suo prezzo! Tutte le misure di risparmio e le spropositate aperture di mer-cato peggiorano sensibilmente il servizio universale a discapito di tutti noi e compromettono le condizioni di lavoro dei collaboratori occupati nei settori in cui ope-ra transfair. Per queste ragioni transfair difende a spa-da tratta il servizio pubblico dagli attacchi esterni e tutela le condizioni di lavoro dei propri associati.

In Parlamento sono in corso dibattiti che prendono di mira ripetutamente il servizio pubblico. È quindi fondamentale eleggere persone che si adoperino a fa-vore dei nostri rami professionali. Perché in futuro sa-ranno proprio queste persone a decidere sui posti di lavoro nell’ambito del servizio pubblico.

In questo articolo intendiamo informarvi sui dibat-titi politici in corso in questo momento, i quali in futuro potrebbero avere un forte impatto sui settori in cui operiamo.

Revisione della legge sul trasporto di merciIl Consiglio degli Stati ha richiesto un’approfondita valutazione delle possibilità di ulteriore sviluppo di FFS Cargo. Con questo postulato il Consiglio federale ottiene l’incarico di elaborare un rapporto che analizzi e illustri le diverse possibilità di ulteriore sviluppo

nell’ambito del traffico merci delle FFS. FFS Cargo SA finisce dunque sotto i riflettori e si potrebbe ipotizzare nuovamente di rendere indipendente l’affiliata delle FFS. Per transfair è chiaro che uno smembramento non sarebbe opportuno, anche perché uno stravolgimento della situazione concorrenziale andrebbe ancora una volta a discapito del personale ferroviario.

Apertura del mercato postaleLa legge sull’organizzazione della Posta (LOP) e la legge sulle poste (LPO) – approvate dal Parlamento nel 2010 – hanno gettato le basi per un nuovo mercato postale parzialmente liberalizzato. Le politiche e i po-litici che in ottobre ci apprestiamo a eleggere a Palaz-zo federale si occuperanno un’ennesima volta di questo tema. L’apertura totale del mercato tornerà a essere un argomento scottante: durante gli ultimi tre anni il Consiglio federale ha verificato la liberalizza-zione del mercato postale. Il rapporto dell’esecutivo è previsto per quest’autunno e farà riesplodere le di-scussioni (per saperne di più, vi invitiamo alla lettura delle pagine 18 e 19).

Risparmi sulle spalle del personale federaleNell’anno delle elezioni federali alcuni parlamentari hanno tentato di mettersi in luce con proposte di ri-sparmio sul credito del personale federale. Purtroppo con successo: con l’adozione di diverse misure, il Con-siglio federale intende risparmiare 200 milioni di fran-chi sul personale. transfair ha fortemente criticato que-sti piani di risparmio. Tutti i dettagli alla pagina 11. In futuro intendiamo puntare su politici consapevoli del fatto che sopprimere il personale federale equivale a uno smantellamento del servizio pubblico e i quali non sono disposti ad accettare senza ragioni plausibili soppressioni di questo tipo.

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«transfair difende a spada tratta il servizio pubblico dagli attacchi.»

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Stefan Müller-Altermatt

Stefan Müller-Altermatt rappresenta il filo diretto di transfair in Parlamento!

transfair in Consiglio nazionale!

Il 18 ottobre si terranno le elezioni federali. Un importante appuntamento per la Svizzera, un importante appuntamento per transfair. Chi desidera un servizio pubblico forte ed efficiente e chiede che siano tutelati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori elegge al Parlamento le rappresentanze di transfair!

Testo: Angela Pertinez

Ai nostri membri del Canton SolettaIl nostro presidente e onorevole PPD Stefan Müller- Al termatt si ricandida per un’ulteriore legislatura al Con-siglio nazionale. Nello spirito di transfair si fa in quattro per le questioni che stanno maggiormente a cuore ai cit-tadini. Come presidente della nostra associazione, rap-presenta il filo diretto di transfair in Parlamento. Esortia-mo pertanto tutti i nostri associati di Soletta a eleggere Stefan Müller-Altermatt al Consiglio nazionale!

Ai nostri membri del Canton BernaSono addirittura tre i nostri associati che si candidano nel Canton Berna.

Adrian Wüthrich, il nuovo presidente di Travail.Suisse, si impegna a livello politico già da oltre cinque anni come deputato PS al Gran Consiglio. In seno al Consiglio nazionale, si impegnerà per la tutela delle rendite e per la sicurezza in generale. Se date il vostro voto al nostro candidato, votate per un forte rappre-sentante dei lavoratori.

Béatrice Wertli, associata del nostro sindacato da moltissimi anni, quale donna e politica PPD si adopera con determinazione a favore della famiglia e di condi-zioni di impiego eque.

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Nadia Ghisolfi

Thomas Hofstetter

Béatrice Wertli Felix Bischofberger

Susanna Meierhans

Robert Métrailler

Adrian Wüthrich

Per il PPD si candida anche Susanna Meierhans, membro e futura collaboratrice di transfair. In qualità di segretaria regionale, per lei è fondamentale che la parità salariale e le pari opportunità diventino una re-altà. Tutti e tre i candidati meritano l’appellativo «ga-ranti di transfair».

Ai nostri membri del Canton San GalloNel Canton San Gallo si candidano due associati di transfair.

Felix Bischofberger, da tantissimi anni deputato al Gran Consiglio, definisce sé stesso un team-player e promette di impegnarsi in seno al Consiglio nazionale «con anima e corpo». Alla Camera bassa si candida an-che Thomas Hofstetter della Generazione giovani PPD di San Gallo. Altri due candidati, dunque, vicini a tran-sfair che non perderanno di vista i diritti dei lavoratori.

Ai nostri membri del Canton TicinoNadia Ghisolfi è la responsabile di transfair della re-gione Sud. Dandole il vostro voto eleggete al Parla-mento un’esponente politica PPD e una donna ticine-se che ci mette il cuore. Per saperne di più su Nadia Ghisolfi vi invitiamo alla lettura dell’intervista alla pagina 26.

Ai nostri membri del Canton ValleseAlle elezioni federali entra in lizza per i Cristiano-so-ciali del Basso Vallese/Centre Gauche il nostro colla-boratore di lunga data e responsabile di categoria Robert Métrailler con una candidatura doppia, sia al Consiglio nazionale sia al Consiglio degli Stati. Come politico trasmetterà una nuova immagine del Vallese e come appassionato sindacalista è garantito l’impegno a favore dei lavoratori.

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Blocco del pacchetto di ri-forme relativo all’esercito

L’esercito deve essere ben istruito, equipaggiato in modo moderno e com-pleto, radicato a livello regionale ed essere pronto ad intervenire in tempi rapidi. È questo, in breve, il principio guida dell’ulteriore sviluppo dell’eser-cito (USEs). Il progetto ha lo scopo di promuovere una pianificazione sosteni-bile dell’esercito svizzero. Per garantire uno sviluppo a lungo termine è fonda-mentale che sia dotato a livello plurien-nale dei mezzi finanziari necessari. In Parlamento questo punto è quello più controverso ed è proprio quello che blocca i piani di ammodernamento che per i collaboratori del Dipartimento della difesa (DDPS) sono fondamentali.

Testo: Anja Schuler

Durante la sessione estiva è naufragato il progetto sull’ulteriore sviluppo dell’esercito nel Consiglio na-zionale. Il progetto di sviluppo che dovrebbe portare più sicurezza per quanto riguarda la pianificazione è stato preso di mira sia dalla destra che dalla sinistra, soprattutto per quel che concerne il preventivo. I me-dia hanno definito un’«alleanza profana» i voti espressi dal PS e dall’UDC nel Consiglio nazionale. Il progetto di riforma ha dunque preso una brutta piega. Per il DDPS e i suoi collaboratori tutto ciò significa insicurez-za e difficoltà di pianificazione sia in rapporto all’effet-tivo dell’esercito, sia allo stazionamento che al model-

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lo di servizio. Regna inoltre incertezza anche per quanto riguarda la futura organizzazione e le sfere di competenza dei collaboratori.

La questione del finanziamentoTra i punti più controversi figura il quadro finanziario a cui l’esercito dovrà orientarsi dal 2017 al 2020. Il Consi-glio degli Stati ha ridotto leggermente il tetto massimo di finanziamento proposto dal Consiglio federale valido per un quadriennio: all’esercito andranno 19,4 miliardi di franchi. L’esercito apporterebbe in tal modo un con-tributo alle attuali manovre di risparmio nel quadro del bilancio federale. Il Consiglio nazionale ha invece di-battuto su due importi: la sinistra richiedeva mezzi fi-nanziari di 17,6 miliardi di franchi, mentre la destra re-clamava finanziamenti pari a 21,6 miliardi di franchi. I politici nel Consiglio nazionale si sono scontrati anche sull’obbligatorietà della cifra, avanzando la proposta di sancire per legge il preventivo dell’esercito. Proposta respinta poi dal Consiglio degli Stati. Motivo: il budget annuale disponibile è garantito soltanto se approvato da entrambe le camere. Sempre secondo la Camera alta, la sovranità di preventivo del Parlamento ha la priorità rispetto al contributo quadriennale sancito per legge. Per rendere comunque vincolante il preventivo, ora la Commissione del Consiglio nazionale intende fissare il credito quadro in un decreto federale.

Effettivo dell’esercitoIl quadro finanziario sta tuttavia anche in correlazione con l’entità delle truppe. Il Consiglio federale e il Con-siglio degli Stati concordavano sull’effettivo regola-mentare che con 100 000 persone soggette a prestare servizio militare sarà ridotto rispetto all’esercito attua-le. L’effettivo reale si attesterà poi a 140 000 unità e sarà dunque 1,4 volte più elevato. Oggi l’effettivo re-golamentare è di 200 000 unità. Nel Consiglio naziona-le sono state avanzate richieste sia a favore di un au-

mento che di una diminuzione dell’effettivo delle truppe. Secondo l’UDC, l’effettivo regolamentare deve ammontare a 140 000 unità, mentre per il PS va ridotto a 80 000 unità. Nella votazione sul complesso, alla fine la Camera bassa si è nuovamente espressa a favore di un effettivo regolamentare di 100 000 unità. Fatto sta che l’entità dell’effettivo dell’esercito dipende in larga misura dai mezzi finanziari messi a disposizione. Le prestazioni necessarie per la sicurezza del paese for-nite dall’esercito vanno pianificate in modo sostenibile e in base alle risorse disponibili.

transfair vuole chiarezza per i collaboratoriIl progetto USEs era stato lanciato già cinque anni fa con la pubblicazione dei rapporti sull’esercito. La ma-turazione del progetto di ammodernamento ha tuttavia subito un ritardo a causa delle votazioni sull’obbligo di prestare servizio militare e sull’acquisto di aerei di combattimento. Si presume che la realizzazione del-l’USEs non avverrà prima del 2018. È prassi comune che i progetti di riforma passino più di una volta da entrambe le Camere. L’USEs, che ha l’obiettivo di sta-bilire un equilibrio tra le risorse e le spese dell’eserci-to, desta tuttavia preoccupazione. Non va dimenticato che al centro delle discussioni, oltre al finanziamento, vi è anche la questione del personale. transfair ha ri-cordato questo importantissimo aspetto al capo dell’e-sercito già questa primavera. Va ad ogni costo tenuto conto dell’incertezza che regna tra il personale in me-rito alla futura organizzazione e allo stazionamento dopo l’entrata in vigore dell’USEs. Ci sta pertanto a cuore che nel quadro dell’attuazione del progetto sia garantita maggiore sicurezza in termini di sicurezza della pianificazione e di precisione. Ora serve una de-cisione da parte del Parlamento, da una parte per of-frire ai collaboratori del DDPS chiarezza in merito al loro futuro professionale e dall’altra per poter iniziare ad affrontare la futura organizzazione dell’esercito.

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«Cornetti con carne macinata» dalla gavetta

La giornata degli apprendisti del DDPS quest’anno è andata in scena il 2 settembre sulla piazza d’armi di Sand-Schönbühl. Alla manifestazione hanno partecipato 220 nuovi tirocinanti di 30 indirizzi professionali diversi. All’appello ha risposto con «presente!» anche transfair che in seguito è stato invitato a gustare ottimi «cornetti con carne macinata» dalla gavetta.

Testo: Katja Meyer

Ogni anno, 200 giovani donne e uomini provenienti da tutte le regioni linguistiche della Svizzera iniziano il tirocinio presso il DDPS. Poche settimane dopo l’i-nizio dell’apprendistato, in occasione della giornata introduttiva, le persone in formazione ottengono la possibilità di informarsi sui molteplici compiti dei

settori dipartimentali del DDPS. Il programma viene allestito dai settori Segreteria generale DDPS, Difesa, Protezione della popolazione e Sport, armasuisse e swisstopo.

Le numerose dimostrazioni e attività, nonché un quiz hanno fatto della manifestazione un evento assai informativo e ricco di avvenimenti. Positivo sotto ogni punto di vista anche il feedback degli apprendisti: a Silvan Arnold, ad esempio, che ha iniziato il suo ap-prendistato presso le Forze aeree svizzere, è piaciuta soprattutto la dimostrazione delle videocamere a im-magine termica e ad alta velocità. Sathya Sivananthan, il nuovo apprendista dell’ufficio delle risorse umane «Personale dell’esercito» è invece rimasto entusiasta del programma sportivo mattutino.

Tra i 220 nuovi apprendisti, le professioni meglio rappresentate erano quelle dell’ambito automobilisti-co, seguite da impiegati di commercio. Il DDPS offre in totale 650 posti d’apprendistato.

transfair: presente! La regione Centro di transfair ha colto l’occasione per presentare la nostra interessante offerta di servizi sul posto e per colloquiare con i tirocinanti. L’adesione a transfair durante l’apprendistato è gratuita. Gli appren-disti beneficiano dei servizi offerti dalla nostra asso-ciazione, come ad esempio agevolazioni per i premi delle casse malati, assicurazioni di protezione giuridi-ca e scuole guida.

transfair è convinto che l’interessantissima giornata introduttiva abbia contribuito a un inizio d’apprendistato positivo e augura a tutte le persone in formazione buona fortuna nel percorso di formazione professionale.

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Il Consiglio federale approva le misure di risparmio

Alla metà di agosto il Consiglio federale ha finalmente vuotato il sacco e an-nunciato le misure di risparmio che andranno a colpire il personale federale. Sono soprattutto due le spine nel fianco di transfair: la riduzione dell’aumento individuale degli stipendi e la prevista abolizione della rendita transitoria.

Testo: Matthias Humbel

Il Consiglio federale ha deciso: attraverso diverse mi-sure intende risparmiare 30 milioni di franchi all’anno sul personale. Inaccettabile per transfair è soprattutto la riduzione dell’innalzamento salariale e la prevista soppressione della rendita transitoria.

Per quanto riguarda l’innalzamento di stipendio, no-nostante sia già stata annunciata una verifica dell’intero sistema, il Consiglio federale cede frettolosamente alla pressione esercitata dal Parlamento, scardinando così un importante elemento del sistema salariale dal pac-chetto globale. Una reazione affrettata che darà origine a tutta una serie di problemi conseguenti. Prendere in esame il sistema salariale a un livello più generale, sa-rebbe una mossa indubbiamente più intelligente.

La rendita transitoria è stata adeguata solo l’anno scorso e già allora i collaboratori sono stati costretti a subire ingenti perdite. Il fatto di voler andare a colpire anche le rendite transitorie dopo così poco tempo è del tutto fuori luogo e solleva l’interrogativo sul grado di affidabilità della Confederazione come partner so-ciale nei confronti del suo personale.

È importante tenere presente che le categorie pro-fessionali speciali con diritto al prepensionamento non sono interessate da questo adeguamento. Inoltre, que-sta misura solo difficilmente entrerà in vigore prima del 2017. Chi è prossimo alla pensione, potrà dunque ancora andarci alle condizioni attuali.

Posizione di transfairNel quadro della consultazione, transfair ha ribadito ancora una volta con tutta chiarezza la sua posizione sulle misure di austerità che tra l’altro è disponibile sul nostro sito web. I partner sociali si sono inoltre rivolti alle Commissioni delle finanze delle due Camere e in tale sede hanno espresso la loro preoccupazione sul trattamento che la Confederazione riserva ai suoi col-laboratori, nonché per manifestare la loro disapprova-zione nei confronti di ulteriori provvedimenti di rispar-mio. transfair continuerà a lottare anche in futuro contro le misure di austerità sproporzionate nei confronti del personale.

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My Performance: in dirittura d’arrivo

Ciò che transfair ha lanciato nel 2013 sta volgendo al termine. Dopo la con-clusione del secondo sondaggio su My Performance di quest’anno, transfair ha trasmesso le sue rivendicazioni a Swisscom.

Testo: Robert Métrailler

Ricordiamo che le richieste si basano sui risultati emersi dai sondaggi e sono ripartite in cinque punti cruciali:1. l’attuale sistema IT di My Performance (Tool) va sop-

presso;2. la politica del personale relativa alla formazione

continua e alle prospettive professionali deve essere migliorata e adattata agli sviluppi tecnologici;

3. gli obiettivi prefissi devono orientarsi alla vita pro-fessionale quotidiana dei collaboratori e alla strate-gia dell’impresa;

4. tra «rafforzare la prestazione» e «forte prestazione» va inserita la valutazione «prestazione attesa rag-giunta»;

5. i punti in sospeso del sondaggio 2013 devono esse-re rielaborati e migliorati.

Swisscom prende posizioneSwisscom accoglie con favore le – seppure leggere – modifiche emerse dai risultati del secondo sondaggio. Gli esiti sono rallegranti e dimostrano che la struttura di una cultura dello sviluppo e delle prestazioni è un processo che può durare diversi anni.

Lo strumentoSwisscom si è finalmente resa conto che lo strumento deve essere soppresso. Le negoziazioni con i fornitori sono fallite; il contratto scade nel gennaio del 2017. A prescindere da questa decisione, Swisscom vuole mi-gliorare il processo in rapporto allo sviluppo e alla prestazione. Per Swisscom, la cultura del feedback, lo sviluppo a livello personale e l’orientamento verso il successo rimangono elementi chiave di My Perfor-mance. Questi temi dovranno essere approfonditi in vista dell’attuazione nel prossimo strumento. I progetti

pilota contribuiranno altresì a rilevare meglio le esi-genze nei confronti del nuovo strumento.

Prospettive professionaliSwisscom è dell’avviso che l’attuazione della nuova ar-chitettura delle funzioni «Claire» contribuirà a sviluppa-re e promuovere l’iniziativa personale nell’ambito della formazione della personalità e delle prospettive profes-sionali. I colloqui su questi temi tra i responsabili e i col-laboratori guadagneranno in efficacia. La formazione continua professionale rimane nella sfera di competen-za del responsabile e del collaboratore. Il fatto che l’an-no scorso il 40 per cento dei posti di lavoro di Swisscom sia stato occupato internamente dimostra che esistono reali possibilità per il riorientamento professionale.

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ObiettiviSwisscom contesta le critiche avanzate nel nostro rap-porto. Gli obiettivi vengono negoziati tra i superiori e i collaboratori. Questi ultimi possono dunque influen-zare gli obiettivi da raggiungere. Qualora il collabora-tore non avanzi alcuna proposta, è il superiore che li fissa.

Gli obiettivi fissati per un’intera unità non posso-no ovviamente essere condizionati da ogni collabo-ratore. In questo caso, la quota di successo (art. 2.7.4 CCL) si basa sul raggiungimento degli obiettivi col-lettivi. Oltre a ciò, il personale ha la possibilità di con-frontare gli obiettivi e i processi nel quadro di un test online.

Nuova valutazioneSwisscom non terrà conto della rivendicazione secon-do la quale tra «rafforzare la prestazione» e «forte pre-stazione» andrebbe inserita la valutazione «presta-zione attesa raggiunta». I responsabili sono inoltre dell’avviso che le vantaggiose condizioni di impiego e gli ottimi salari pagati ai collaboratori giustifichino gli elevati requisiti posti al personale.

Dati personaliVa inoltre osservato che per Swisscom elaborare i dati personali in Svizzera è e rimane un obiettivo priorita-rio. Questa è tra l’altro una delle ragioni per la quale lo strumento sarà sostituito.

Il rapporto integrale è disponibile sul nostro sito www.transfair.ch.

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Un’impresa tutt’altro che facile!In due sondaggi, lei, in qualità di associato della ca-tegoria Comunicazione, ha ottenuto la possibilità di esprimere la sua opinione. My Performance è uno strumento di gestione e un elemento integrante della cultura aziendale di Swisscom. Ma non solo. Lo strumento non riguarda solamente il salario, bensì anche la personalità di ogni singolo collaboratore. Una situazione alquanto delicata. Va dunque trovato il giusto equilibrio tra il lavoro svolto e il comporta-mento, tra gli obiettivi e le prospettive professionali. L’attuazione di un sistema efficiente e affidabile pre-mette un’elevata competenza professionale e socia-le e ovviamente strumenti appropriati. Grazie a lei e ai suoi colleghi, transfair è stato in gra-do di evidenziare le lacune del sistema e avanzare numerose rivendicazioni nei confronti di Swisscom, molte delle quali sono già state accettate, alcune sono ancora in sospeso e altre invece sono subito state cestinate.A partire dal 2013 abbiamo potuto constatare leg-geri miglioramenti che si sono ripetuti anche nel quadro del secondo sondaggio svolto quest’anno. Swisscom pare accontentarsi. Ma è sufficiente?Swisscom ha occultato o respinto alcuni punti del pri-mo sondaggio. L’ostinata realtà ha tuttavia conferma-to questi aspetti nel quadro del secondo sondaggio (p. es. la sostituzione dello strumento). La volontà di miglioramento pare autentica. Per metterla in pratica devono tuttavia essere adottate misure appropriate. Un’impresa tutt’altro che facile, visto che il sistema è fortemente criticato dal personale. Che fare dunque per riguadagnare la fiducia? Una sfida non da poco! Certo è che Swisscom non potrà permettersi altri er-rori. Per il 2016 transfair non prevede di svolgere altri sondaggi, tuttavia non mancherà di seguire gli sviluppi relativi a My Performance con la massima attenzione.

Robert Métrailler, responsabile della categoria Comunicazione

COMMENTO

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Perdiamo l’indennità in funzione del mercato del lavoro?

Con il nuovo CCL Posta si sta verificando un cambiamento di sistema che si allontana dall’IML (indennità in funzione del mercato del lavoro) e si avvicina alle regioni salariali. L’attuale IML sarà incorporata nel salario e, in questo modo, assicurata, contribuendo così a rafforzare la rendita per la vecchiaia. La domanda è quindi la seguente: «Perderemo l’IML?» Noi, in tutta onestà, rispondiamo di «No».

Testo: René Fürst

In passato: l’IMLFino a questo momento, in rapporto all’IML si conosce-vano quattro diversi livelli associati all’indennità corri-spondente: livello 0 = nessuna indennità, livello 1 = 1200 franchi, livello 2 = 2400 franchi e livello 3 = 4800 franchi. In passato, l’assegnazione di un comune a un livello non avveniva secondo criteri economici, bensì in modo piuttosto arbitrario.

In futuro: le regioni salarialiLe quattro regioni salariali nel nuovo CCL determina-no diversi livelli salariali regionali in base alla struttu-razione geografica dell’Ufficio federale di statistica. La regione salariale A comprende i tre principali cen-tri economici di Zurigo, Basilea e Ginevra con un li-vello salariale marcato (riferito al reddito imponibile pro capite). I comuni degli agglomerati confinanti ap-partengono alla regione salariale B, i comuni annessi a questi ultimi alla regione salariale C e i restanti co-muni alla regione salariale D. Il limite salariale infe-riore o speriore delle regioni si differenziano in misu-ra dell’attuale IML.

Analogamente alle quattro regioni salariali, esisto-no quattro nuove fasce salariali per ogni livello di fun-zione. La determinazione dei salari all’interno della fascia salariale tiene conto, da un lato, della situazione del mercato del lavoro e, dall’altro, del livello di presta-zione e del potenziale (competenze) dei nuovi dipen-denti. Con l’assegnazione dei comuni alle nuove regio-ni salariali si producono numerosi cambiamenti in relazione all’attuale situazione. Uno stesso comune può rimanere all’interno della categoria a cui apparte-neva in passato oppure essere collocato in una regio-ne salariale superiore o inferiore.

Effetti delle nuove regioni salarialiLa nuova suddivisione dei comuni nelle quattro re-gioni salariali non avrà alcun effetto sul salario degli attuali dipendenti, poiché la precedente IML verrà incorporata garantendo il mantenimento dei salari attuali. In altre parole, non si perde nulla in termini di denaro, anche qualora il comune passi a una regione salariale inferiore. In compenso, naturalmente, ciò si-gnifica anche che non si guadagna nemmeno qual-cosa, neanche se il comune passa a una regione sa-lariale superiore. Abbiamo redatto una statistica: per circa il 53 per cento dei dipendenti la nuova suddivi-sione dei comuni non avrà alcun effetto. Circa un quarto dei dipendenti dovrebbe aspettarsi uno spo-stamento verso l’alto o verso il basso. Grazie alla ga-ranzia salariale, non ci saranno né vincitori né vinti. Tutti gli attuali dipendenti manterranno lo stesso sa-lario nonostante il cambio di sistema.

«La nuova suddivisione non avrà alcun effetto sul salario degli attuali dipendenti.»

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Situazione dei salari al momento del trasferimentoCon il trasferimento dei salari (inclusa l’IML) nelle fa-sce di salario delle nuove regioni salariali si assiste alla seguente situazione: l’1% dei dipendenti si trova al di sotto della fascia salariale minima, l’81% rientra nella fascia e più del 18% si trova al di sopra di essa. L’elevata percentuale del 18% dei dipendenti che si collocano al di sopra della fascia non dipende soltan-to dal trasferimento del luogo di lavoro (comune) in un’altra regione salariale, bensì, in modo determinan-te, dall’abbassamento del 10% del limite massimo della fascia salariale dei livelli di funzione da 4 a 7 nelle catene di funzioni 301 e 313 delle categorie Rete postale e vendita. Ai sensi della citata garanzia salariale degli attuali dipendenti, i salari che verran-no a trovarsi al di sopra della fascia saranno congelati al livello del 31.12.2015 fino a quando potranno esse-re recuperati in virtù dell’evoluzione salariale (indi-cativamente compensazioni del rincaro o aumenti generali di stipendio).

Al momento sono in corso interventi d’implementa-zione (adeguamenti del sistema, normative, ecc.) per il nuovo CCL. Strettamente connesse ad essi, vi sono anche iniziative d’informazione e formazione sui det-tagli dell’implementazione che la Posta intende attuare su vasta scala da settembre a novembre.

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Ci sono dei buoni motivi per gettare di tanto in tan-to uno sguardo al nostro sito web. Se cliccate sul campo evidenziato in giallo «Posta/Logistica», vi ri-troverete direttamente sul portale info «Attuale» della nostra categoria. Attualmente sono tra gli altri disponibili i seguenti articoli:- La Posta Svizzera taglia i fringe benefits?- Ora seguiranno adeguamenti del tasso d’occupa-

zione?Procuratevi un vantaggio di informazione!

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I tempi cambiano e con essi gli uffici postali

Da 166 anni, la Posta Svizzera è onnipresente. Sia con il famoso clacson di autopostale sia con le bucalettere gialle: non c’è persona che non conosca il gigante giallo. La popolarità e il successo di cui gode ancora al giorno d’oggi sono dovuti tra l’altro alla sua capacità di adattarsi: i pacchetti di certo non arriverebbero più in tempo se consegnati ancora con la posta a cavallo, e smistare più di due miliardi di lettere all’anno a mano sarebbe un’impresa impossibile.

Testo: Greta Gysin

L’evoluzione tecnologica ha cambiato radicalmente la nostra società e con essa le esigenze e le attese della clientela. Gli uffici postali (UP) e la loro rete si sono continuamente adeguati alle nuove circostanze. Negli ultimi anni, fattori quali guadagni in calo e costi in au-mento hanno portato alla chiusura di numerosi uffici postali e a un continuo cambiamento dell’offerta. En-trambe le misure sono state adottate per approdare a nuove fonti di guadagno o per ridurre le spese.

Il programma WPVIl programma WPV (Ulteriore sviluppo di Rete postale e vendita) pone gli uffici postali dinnanzi a un’altra sfi-da. Il processo è iniziato già nel 2013 – allora intitolato «Posta del futuro» – quando a Lenzburg, nel Canton Ar-govia, sono state raccolte idee sul futuro di PV con i collaboratori e i sindacati. Il programma WPV è ripar-tito in sette progetti parziali di cui alcuni ancora in fase pilota. Altri invece, come ad esempio la razionalizza-zione dell’assortimento di prodotti terzi, si sono già conclusi e nei prossimi mesi saranno introdotti in tutta la Svizzera.

L’obiettivo del programma WPV è di adeguare me-glio gli uffici postali alle esigenze della clientela e del mercato e di rimanere in forma per il futuro. Nel qua-dro di un progetto parziale, in circa 60 UP sono stati testati nuovi orari di apertura i quali rispondono in ma-niera più mirata alle esigenze dei clienti. Il progetto parziale mini-agenzia comprende la verifica di un nuovo modello partner: in futuro la clientela avrà la

possibilità di ritirare e spedire i suoi pacchi presso i partner. Con questa offerta aggiuntiva complementare si mira a essere più vicini ai clienti.

La pressione di vendita è presa sul serioI progetti affrontano anche un annoso tema dei sindacati, ovvero la pressione di vendita: grazie a un nuovo siste-ma, a partire dal 2016 gli obiettivi di vendita saranno formulati in termini di team. La separazione di operazio-ni di vendita e di consulenza permetterà inoltre ai colla-boratori meno orientati verso le vendite di concentrarsi maggiormente sulle classiche operazioni postali.

transfair è presenteIl programma WPV non va sottovalutato, non da ultimo anche perché trasformerà il futuro degli uffici postali e il lavoro quotidiano dei collaboratori. transfair è attiva-mente presente in questo processo. Nel gruppo d’ac-compagnamento WPV saremo informati mensilmente sullo stato di WPV. La discussione aperta tra i partner sociali è esemplare per un partenariato costruttivo e vissuto attivamente. Lo scambio garantisce che siano

«La discussione aperta tra i partner sociali è esemplare per un parte-nariato costruttivo.»

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tenuti in considerazione i suggerimenti e i desideri dei collaboratori. La strada per arrivare a un’eventuale at-tuazione dei progetti è ancora lunga e a molte doman-de non si è ancora data una risposta. Prima di una pos-sibile messa in atto dei progetti pilota, transfair vuole farsi un’idea sull’opinione dei membri interessati e approvarne l’attuazione solo ed esclusivamente se ciò corrisponde alla volontà degli associati. Il tutto sarà spiegato e discusso in occasione di un incontro (vedi in basso). transfair continuerà ad impegnarsi anche in futuro affinché delle suddette soluzioni non possano beneficiare soltanto la Posta e la sua clientela, bensì anche il personale. Partecipa anche tu e discutine con noi! Giornata WPV: ne va del tuo posto di lavoro Segnati subito nell’agenda la riunione del 13 novem-bre 2015 a Olten! Tutti i membri attivi PV riceveranno un invito dettagliato.

Durante questo incontro vogliamo offrire ai nostri associati la possibilità di decidere sul futuro degli uffi-ci postali. All’inizio della riunione, la direzione di Rete postale e vendita (PV) informerà sullo stato dei singoli progetti WPV. Il successivo scambio di opinioni offrirà l’opportunità di porre domande. In seguito discutere-mo sui possibili effetti e sulle potenziali conseguenze che celano i progetti parziali. Il dibattito rappresenterà

la base per la posizione di transfair nei confronti di PV. La tua presenza è dunque di fondamentale importan-za: ne va dei posti di lavoro e del futuro dei collabora-tori! Confidiamo inoltre nella disponibilità dei molti nostri associati che lavorano negli uffici postali pilota al fine di poter tenere in considerazione nelle nostre riflessioni le loro esperienze.

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Liberalizzazione – stiamo andando alla deriva?

La nuova legislazione postale ha indebolito l’obbligo alla stipulazione di un CCL trasformandolo in un obbligo alla negoziazione. Il Consiglio fede-rale è inoltre stato incaricato di prendere nuovamente in esame l’apertura del mercato postale entro i prossimi tre anni. Il rapporto di valutazione del Consiglio federale prossimo alla pubblicazione accenderà dunque nuova-mente la discussione sul servizio universale e sul monopolio delle lettere. transfair richiede che sia assegnata la massima priorità alla garanzia di condizioni di lavoro d’uso nel settore.

Testo: Anja Schuler

La partecipazione nel consiglio professionale CESI/EUROFEDOP offre a transfair la possibilità di dare un interessante sguardo oltre frontiera, nonché di ricono-scere gli sviluppi in altri paesi e di confrontarli con quelli in Svizzera. Nel quadro della liberalizzazione del mercato postale in Europa abbiamo potuto consta-tare alcune tendenze preoccupanti, come ad esempio il massiccio aumento delle differenze salariali tra i col-laboratori occupati nelle ex imprese di monopolio e quelli impiegati presso i nuovi fornitori di servizio. Nella maggior parte dei paesi europei si continua inol-tre a incentivare a più non posso la liberalizzazione. Il servizio universale viene messo in discussione, non da

ultimo anche a causa di imprese opportuniste che – a discapito del servizio universale – scelgono di offrire soltanto i servizi più redditizi. Le aziende postali si ri-tirano dunque sempre di più dal mercato globale per offrire solo ed esclusivamente il minimo legale.

La Svizzera – un’isola felice?Il critico bilancio dei sindacati è che la concorrenza in Europa si svolge sempre più sulle spalle dei lavoratori: i datori di lavoro modificano i profili professionali, le competenze e le strutture per il personale; al contempo aumentano la pressione in termini di rendimento e fan-no di tutto per fare pressione sui salari. Nonostante la

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crescente pressione sul posto di lavoro, in Svizzera possiamo invece parlare ancora di condizioni di lavoro vantaggiose o addirittura di un’«isola felice». Tutto que-sto era possibile in passato e lo sarà anche in futuro solo ed esclusivamente grazie a un partenariato socia-le comprovato nel tempo. Ma anche grazie a transfair che si impegna in maniera tenace ma corretta nei con-fronti del datore di lavoro e ai sindacati postali che di-spongono di un elevato grado di sindacalizzazione.

Monopolio delle lettere: un tema controversoSe il mercato postale elvetico parzialmente liberaliz-zato rimarrà tale è incerto. Le attuali regole del gioco che valgono sia per la Posta Svizzera (mandato di ser-vizio universale e monopolio sulle lettere fino a 50 grammi) che per gli altri fornitori di servizi postali non sono scolpite nella pietra. Quando nel 2010 si di-batté in Parlamento su queste disposizioni in occasio-ne della revisione della legge sulle poste, la nostra ex presidente e consigliera nazionale Chiara Simo neschi-Cortesi si impegnò con determinazione a favore del monopolio delle lettere e del servizio universale e si oppose a una liberalizzazione totale: «No a un’apertu-ra totale veloce del mercato. Perché questa apertura andrebbe o a discapito della popolazione o a discapi-to del personale e del servizio universale.»

Pari condizioni per condizioni di lavoro di pari valore?Nel mercato liberalizzato, fattori quali volumi in calo, margini di guadagno estremamente bassi e pressione esercitata dalla concorrenza si ripercuotono diretta-mente sui posti di lavoro e sulle condizioni d’impiego. Nonostante l’obbligo di negoziazione di un CCL, sul mercato sono presenti innumerevoli imprese che appli-cano condizioni di lavoro non concordate con i sindaca-ti. Si pone pertanto la domanda sullo standard nel ramo: quali condizioni d’impiego sono comuni nel settore? Le condizioni del gestore tradizionale, ovvero della Posta Svizzera, sono destinate a subire pressioni?

La situazione relativa alle condizioni di lavoro d’uso nel settore può dunque subire ulteriori cambiamenti nel corso dei prossimi mesi fino alla pubblicazione del rapporto sulla liberalizzazione, in particolare a seguito della stipulazione di un CCL con l’associazione degli operatori postali privati (KEP&Mail) alla quale parteci-pa anche transfair. Resta da vedere in quale modo i due principali CCL sul mercato postale si faranno concor-renza. Per transfair è chiaro: nel quadro del dibattito sul rapporto relativo alla liberalizzazione, la massima prio-rità va assegnata alla garanzia delle condizioni di lavo-ro d’uso nel ramo.

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Primi attacchi sui salari delle compagnie ferroviarie?

Continuano le richieste di liberalizzazione e di apertura nel traffico merci ferroviario transfrontaliero. transfair non molla e continuerà a fare tutto il possibile per tutelare i salari delle compagnie ferroviarie e il servizio pubblico.

Testo: Bruno Zeller

Nel settore del traffico merci su rotaia, l’UFT continua a puntare apparentemente su maggiore liberalizzazione e privatizzazione, nonché su economia di mercato con meno disposizioni speciali per la Svizzera. L’obiettivo è di rendere finanziariamente autonomi il traffico transal-pino e il traffico merci interno. Oltre a ciò, l’intenzione è di diminuire le quote di proprietà del settore pubbli-co sulle imprese di trasporto ferroviario (ITF), mentre nel traffico viaggiatori si tende addirittura ad aumenta-re la presenza di società private orientate ai profitti. Che senso assume dunque il servizio pubblico? Il no-bile obiettivo di dare nel medio termine al traffico mer-ci su rotaia la precedenza rispetto alla strada potrebbe avere conseguenze negative sulle condizioni di lavoro dei lavoratori occupati nel settore dei trasporti pubblici

– non da ultimo anche a causa della maggiore concor-renza sulla rete ferroviaria svizzera. Privatizzando i guadagni e scaricando i costi sulla collettività, la so-cietà non trae alcun vantaggio. Nonostante l’intensità con cui ciò avviene già da diversi anni, l’UFT lancia già oggi un appello per rendere più efficienti e produttive le ITF nel traffico viaggiatori regionale.

Collaborare anziché ostacolarsi!I trasporti pubblici elvetici sono ammirati in tutto il mondo! Le nostre imprese ferroviarie oggi sono perfet-tamente armonizzate tra di loro. L’esperienza dimostra

che una concorrenza distruttiva peggiora le condizioni di lavoro e porta a tagli di personale, come dimostrato-si nel caso di BLS Cargo con la perdita dei treni DB-Schenker al San Gottardo. Il fatto che sicurezza e personale con senso per la qualità abbiano il loro prez-zo dovrebbe destare la nostra attenzione: non dimenti-chiamoci che siamo noi, con le nostre imposte, a finan-ziare il settore pubblico. Anziché produrre effetti positivi, le misure di liberalizzazione eccessive finisco-no per essere controproducenti.

Condizioni di lavoro in uso L’UFT prevede di definire le condizioni di lavoro in uso nel settore del traffico merci ferroviario transfrontalie-ro lungo il corridoio internazionale. L’uso nel settore in rapporto alle condizioni di impiego è definito in una legge nazionale e ovviamente non può essere applica-to tale e quale in un contesto internazionale. L’art. 8 della Lferr è considerato una norma di protezione con-tro il dumping salariale. È interessante rilevare che, sulla base di contratti collettivi di lavoro esistenti, l’UFT ha fissato un salario minimo d’uso nel settore, da appli-care anche per le imprese subappaltatrici. La defini-zione dell’uso nel settore in rapporto alle condizioni di lavoro e ai salari dei macchinisti è oggetto di chiari-menti nell’ambito di un’azione legale, tuttora in sospe-so, intentata dal SEV nei confronti dell’UFT/Crossrail. Sulle possibili conseguenze sono in corso intense con-sultazioni. transfair discuterà l’argomento nel quadro del congresso della categoria trasporti pubblici in programma quest’autunno. Un’approvazione della pro-cedura da parte di Crossrail cela molteplici rischi a discapito delle condizioni di lavoro presso le rimanen-ti imprese con sede in Svizzera.

«Una concorrenza di-struttiva peggiora le condizioni di lavoro.»

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Scambio d’opinioni a ViennaLo scorso mese di giugno si è tenuto a Vienna l’incontro di quest’anno del Gruppo di interesse dei sindacati delle imprese di trasporto europee (GT). Delegazioni provenienti da Austria, Lussemburgo e Svizzera hanno dibattuto sui temi di stretta attualità in tutti e tre i paesi. transfair non poteva mancare.

Testo: Hanspeter Hofer

Il settore pubblico esige sempre più prestazioni e que-sto non solo in Svizzera, ma anche in paesi quali l’Au-stria e il Lussemburgo, tuttavia senza essere disposto ad aumentare i mezzi finanziari per la realizzazione. Al contrario: i tagli agli incentivi e ai contributi aumentano sempre più la pressione sulle imprese di trasporto.

Un altro tema discusso durante l’incontro è stato il quarto pacchetto ferroviario della Comunità europea che in ogni singolo paese dell’UE trova applicazione in maniera diversa. In base alle esperienze fatte dai col-leghi lussemburghesi e austriaci, le condizioni impo-ste dall’UE complicano in parte l’attuazione a livello aziendale. Per via della relativa scarsità di specialisti in ambito ferroviario sul mercato del lavoro, un ulteriore punto che suscita preoccupazione è la formazione del personale ferroviario.

Al centro delle discussioni ci sono stati anche gli atti di violenza nei confronti del personale occupato

nelle imprese ferroviarie, nonché l’interazione tra le ferrovie statali e le imprese ferroviarie private.

Risoluzione su TTIP e TiSAAlla fine dell’incontro i partecipanti hanno stilato una risoluzione sui referendum TTIP e TiSA. Il previsto ac-cordo di libero scambio TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra gli USA e l’UE suscita poco favore tra i sindacati di Austria, Lussemburgo e Svizze-ra. Problematico a livello di servizi è anche il trattato TiSA (Trade in Services Agreement). Al momento, 24 membri dell’Organizzazione mondiale del com-mercio, compresi gli Stati Uniti e l’Unione europea, stanno negoziando su una raccolta di accordi, sotto forma di trattato internazionale, con l’obiettivo di libe-ralizzare completamente il settore dei servizi. In que-sto ambito, il GT si impegna affinché le disposizioni siano e rimangano trasparenti e controllabili.

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COMMENTO

Non fare un precedenteIl sì del popolo al FAIF fa sì che la Confederazione deb-ba assumersi la responsabilità anche della manutenzio-ne delle linee ferroviarie regionali. Ora che va affronta-ta la prima grande tranche, l’UFT fa marcia indietro: è incerto se saranno eseguiti i lavori di manutenzione.Nel caso concreto si tratta della galleria del Weissen-stein tra Soletta e Moutier che collega il parco naturale Thal e il Giura bernese con l’Altipiano svizzero. La fre-quenza della linea è troppo esigua e il grado di copertu-ra dei costi troppo basso per giustificare un risanamento pari a 170 milioni di franchi, sostiene l’Ufficio federale dei trasporti. Nelle regioni interessate, nessuno crede a queste alternative: in inverno, passare sopra la monta-gna è impensabile e aggirarla passando per Klus per la popolazione sarebbe semplicemente inaccettabile.

Del tutto comprensibile, dunque, che le regioni interes-sate si oppongano. Dal punto di vista di un sindacato che opera nel settore dei trasporti pubblici vi è anche un altro aspetto che giustifica questa reazione: è sem-plicemente inaccettabile che la Confederazione crei un precedente per segnare l’inizio di uno smantellamento del traffico regionale a piccoli passi partendo dalla ma-nutenzione. Altrettanto inaccettabile è il fatto di chiu-dere una galleria in tempi in cui il traffico è in continua crescita. Non ci resta che sperare che l’opposizione creatasi in questa regione porti i suoi frutti – non solo per il Giura, che ne è direttamente interessato, ma per tutto il settore dei trasporti pubblici elvetico.

Bruno Zeller, responsabile della categoria Trasporti pubblici

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Una notte sul treno merci

D’ora in poi guarderò i treni merce con altri occhi. Perché per sei ore ho potuto esserci anch’io – in prima linea. Il mio turno di notte presso FFS Cargo a Cadenazzo è iniziato all’1.30 di notte.

Testo: Simona Pellegrini

Ho sempre visto treni, come tutti. Li ho aspettati nelle stazioni, ci ho viaggiato, li ho guardati passare. Li co-nosco i treni, con le loro locomotive e le carrozze. Devo ammettere però che non ho mai prestato la dovuta at-tenzione ai treni merci, con i loro carri polverosi e i container ossidati e a volte imbrattati dai graffiti. Li sorvolavo con lo sguardo quando attraversavano sfer-ragliando a tutta velocità le stazioni senza fermarsi.

Per questo motivo sono curiosa quando con la mia col-lega, sono andata a incontrare il consulente HR e il re-sponsabile della produzione Ticino di FFS Cargo di San Paolo a Bellinzona. Veniamo accompagnate in una saletta delle riunioni, dove il responsabile ha già pron-ta per noi una presentazione della struttura in Ticino, e ci spiega cosa fa esattamente FFS Cargo, il fatto che si tratti di un’azienda di diritto privato a differenza di FFS Viaggiatori che è un servizio pubblico. Ci descri-ve le peculiarità di ciascun team, le differenti tipologie di figure professionali, quante persone sono occupate nella produzione e quante nella trazione, dove opera-no e cosa fa esattamente la FFS Cargo: trasporta merci su rotaia in Svizzera. Ci spiega chi sono i maggiori clienti e le tre tipologie di traffico, cioè a carri singoli, traffico combinato e treno completo; scopro che il traf-fico merci su rotaia che passa sotto il Gottardo è l’80% e che i treni merci possono arrivare perfino a una lun-ghezza massima di 700 metri, anche se in Ticino rie-scono a comporre solo 400 metri di treno.

Dopo la presentazione, veniamo accompagnate a Cadenazzo, dal capo team e dal responsabile HR. Cadenazzo è un terminal, poiché possono fare tutte

le tipologie di trasporto, ed è per questo motivo che diventerà il centro di tutto il traffico combinato. Ve-diamo il calmar scaricare un container da un carro e il capo team ci illustra come vengono appoggiati nel-le apposite caviglie e quindi fissate. Con aria di sfi-da, ci fa notare come a quest’ora la maggior parte del lavoro è già stata fatta, e che per vedere sul serio cosa fanno, bisognerebbe essere presenti tra le due e mezzo e le sette di mattina. Gli chiedo se posso andarli a trovare durante un turno e loro accettano, probabilmente convinti che non mi sarei più fatta viva. E invece la settimana dopo, chiamo il capo team e gli chiedo quando posso andare a fare un turno notturno e vedere con i miei occhi, lui stupito accetta, e ci mettiamo d’accordo per la settimana seguente: il mio turno alle FFS Cargo di Cadenazzo inizierà all’1.30 di giovedì mattina.

Turno di notteIl mio turno di notte inizia alle ore 1.30 presso FFS Car-go a Cadenazzo. Sbadigliando, mi presento all’ap-puntamento. Mi danno un caschetto e un giubbetto di sicurezza arancioni, sono molto attenti alle norme di sicurezza.

Saliamo sulla locomotiva diesel (i binari non sono elettrificati), siamo io, il capo team, il macchinista e lo specialista RCP (Regional Cargo Produktion). Mi fanno sedere su uno dei due sedili e andiamo a prendere il primo treno a Giubiasco, quello della Posta. Fuori è tutto buio, il mondo dorme e anche gli altri inizieranno il loro turno solo più tardi. E’ davvero strano lavorare a quest’ora. Io faccio domande e loro sono più che di-sponibili a rispondermi. Mi spiegano quante tonnellate è in grado di trainare la locomotiva, a che velocità può andare. A seconda se la locomotiva va in avanti o in retro, io e il macchinista ci scambiamo il sedile. Dopo un po’ lo capisco da sola e non ha nemmeno più biso-gno di dirmi di passare all’altro sedile. Sono molto pa-

«C’è un’atmosfera parti-colare che si crea lavo-rando di notte insieme.»

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zienti, mi fanno vedere la strumentazione e m’insegna-no anche il significato dei semafori e delle luci degli scambi. È tutto molto interessante e nuovo per me. Ini-ziamo quindi a fare avanti e indietro. Lo specialista RCP e il capo team scendono a staccare e attaccare i carri e scopro che si dice «tagliare» e «agganciare» i carri. Ogni volta mi dicono cosa stiamo andando a consegnare e a chi. Più tardi riusciamo a fare una pic-cola pausa caffè e vedo che hanno iniziato il loro turno anche i due verificatori ORS che si occupano della composizione dei treni, della pianificazione e delle tracce.

Tutto il traffico combinato viene portato nel piazza-le di Cadenazzo e smistato lì. Solo alla Posta viene consegnato direttamente. A volte i treni che arrivano sono in ritardo e dobbiamo aspettare, altrimenti è tutto un manovrare per staccare e rimontare i carri, avanti e indietro. Sei ore così sono davvero lunghissime, verso le 5 di mattina inizio a chiedermi come fanno a resiste-re, come fanno a fare questo turno per tutta la settima-na lavorativa. Il macchinista è davvero bravo, pensavo che sarei stata sballottata di qua e di là ogni volta che si avvicinava per agganciare un carro e invece no.

All’inizio del turno, la stazione di Cadenazzo era deserta, ora invece inizia a comparire gente che aspetta il treno per iniziare la sua giornata, e la stazio-ne piano piano si riempie e prende vita. Quando dob-biamo aspettare per 20 minuti un treno che ritarda, andiamo al bar per prendere un altro caffè. Abbiamo passato più di quattro ore insieme su una locomotiva a fare avanti e indietro e mi sembra di conoscerli da

molto più tempo. Scherzano, sorridono, raccontano. C’è un’atmosfera particolare che si crea lavorando di notte insieme. Parliamo delle cose belle e di quelle meno belle di questo lavoro e imparo davvero molto.

Molto lavoroL’ultima ora è la più dura, sembra non passare mai. Vediamo sfilare sugli altri binari i treni viaggiatori e i treni merci, il mondo si è sta svegliando e noi invece non vediamo l’ora di andare a dormire. Anche sul piazzale c’è attività, i container vengono scaricati dai carri. L’ultima consegna che dobbiamo fare prima della fine del turno riguarda delle cisterne, che hanno agganciato da tutte e due le parti della locomotiva e il macchinista mi avverte che probabilmente ondegge-remo un pochino.

Finita questa consegna, rientriamo in piazzale, fac-ciamo due chiacchiere con gli altri che sono in ufficio e finalmente abbiamo terminato per oggi. Tra poco ci saranno un altro macchinista e un altro specialista RCP che prenderanno il nostro posto e andranno avanti a smistare treni, tagliare, agganciare e consegnare carri.

Dopo tutte quelle ore, non vedo l’ora di andarmene a casa a dormire, ma sono veramente contenta di aver fat-to questa esperienza: ho imparato molto, ho visto cosa significa lavorare durante un turno di notte, ho capito quanto lavoro c’è dietro per consegnare merce e quanto sia importante che ci siano persone che lo facciano.

Adesso, i treni merci li guardo in altro modo, perché per una notte, per sei ore, per un intero turno, ho fatto parte di tutto questo.

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Jakob OberholzerAll’interno delle FFS, Jakob Oberholzer ha compiuto un percorso professio-nale estremamente interessante: da macchinista ad assistente post-trauma a formatore. Oggi, grazie a questo cammino, la sua giornata lavorativa si pre-senta estremamente variegata. Jakob Oberholzer è ciò che a suo avviso si deve essere: aperti ai cambiamenti e agli sviluppi del tempo.

Testo: Angela Pertinez

Jakob, tu lavori sia come macchinista sia come formatore per i giovani che vogliono intraprendere la carriera da conducente di treni. In che modo sei giunto a questa pro-fessione? Dopo aver portato a termine il mio appren-distato da meccanico, ho iniziato la carrie-ra da macchinista presso le FFS. Le mac-chine di una certa potenza mi appassionano da sempre. Inoltre, mi entusiasmava l’idea di essere in viaggio da solo e di godermi i nostri mera-vigliosi paesaggi. Oggi, invece, mi piace lavorare an-che a diretto contatto con le persone e soprattutto con i giovani. Ho due figlie di questa età e forse è per questo motivo che vado d’accordo con i giovani adulti.

Prima di diventare formatore, hai frequentato un ciclo di formazione interno come assistente per persone traumatizzate. Ancora oggi lavori in questo ambito. Ci puoi spiegare qual è il tuo compito?Assisto collaboratori che durante il lavoro hanno vissu-to situazioni gravose e difficili da superare, come ad esempio i macchinisti interessati da episodi di suicidio sulle rotaie. Come assistente post-trauma, il mio com-pito consiste nell’aiutare i diretti interessati a capire ciò che l’esperienza vissuta può comportare a livello psichico e a elaborare il tutto mentalmente.

Presso le FFS lavori dunque in tre campi professionali completamente diversi. Che importanza assume per te questa vita professionale così variata? Sapere di poter ricorrere a due o per l’appunto addi-rittura a tre basi d’appoggio a livello professionale è fondamentale. Inoltre, sono contento che non devo iniziare il turno di servizio sempre di buon’ora. La cosa più importante è però poter svolgere un’attività professionale, qualunque essa sia, che mi dia soddi-sfazione.

Sei associato di transfair da oltre trent’an-ni. Di te stesso dici tuttavia di non essere un tipico sindacalista. Cosa intendi esatta-mente?Nonostante io sia un lavoratore, cerco di immedesimarmi anche nella situazione del datore di lavoro. Sono figlio di contadini e so cosa significhi guadagnare soldi in un’azienda. Proprio per questo motivo sono contento di essere associato di trans-

fair. transfair agisce con giudizio e in temi brevi. Mi adopero volentieri per i miei colleghi e in particolare per i giovani in formazione.

E lo fai con grande successo! Di recente hai collabora-to al calcolo dei supplementi regionali come elemento integrante dei formatori. E negli anni 1990 hai contri-buito all’abolizione dei pernottamenti brevi. Ci rac-conti com’è andata?A quei tempi in Svizzera esistevano interventi di lavoro che comprendevano pause notturne estremamente brevi. Sono una persona che dà grande importanza ai valori umani e così mostrai ai responsabili un articolo del «Tages-Anzeiger» in cui si spiegava che dormire meno di sei ore al giorno può avere effetti negativi sull’organismo. Ho per così dire dato inizio a un pro-cesso che con il tempo ha spinto le FFS ad abolire questi pernottamenti brevi in tutta la Svizzera.

Come formatore sei praticamente ogni giorno a diret-to contatto con i giovani. Si interessano dei temi sin-dacali? Che cosa ne pensi?Per i giovani il sindacato non rappresenta un tema cen-trale. Probabilmente la consapevolezza cresce con il tempo, quando iniziano a rendersi conto della respon-sabilità che noi macchinisti abbiamo nei confronti dei viaggiatori.

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SGUARDO AL FUTURO

BEN

E A

SAPE

RSI

BENE A SAPERSI

Per tutte le questioni relative al contratto di lavoro!

Quando si tratta di firmare un contratto di lavoro è importante avere al proprio fianco un partner forte come transfair. Ecco un esempio pratico: dopo la conclusio-ne delle negoziazioni CCL con la Posta, nel giugno del 2015 tutti i collaboratori hanno ottenuto un nuovo contratto individuale di lavoro (CIL). Un associato di tran-sfair, impiegato presso AutoPostale SA nella Svizzera orientale, si è rivolto a noi perché non era sicuro della correttezza della clausola CIL «in caso di carenza di personale, il collaboratore acconsente di prestare servizio di supplenza a Laax GR con cambio del luogo di lavoro».In virtù del nuovo CCL negoziato tra le parti sociali, ogni collaboratore e ogni colla-boratrice ha un luogo di lavoro definito. Durante le trattative non è in alcun mo-mento stato stabilito che se i collaboratori prestano servizi di supplenza presso un’altra sede ciò equivalga automaticamente a un cambio del luogo di lavoro con-trattuale. La clausola aveva dunque unicamente lo scopo di ottimizzare i costi ed evitare che AutoPostale SA dovesse pagare al collaboratore un rimborso spese. La clausola non è mai stata concordata in tal modo e transfair si è categoricamente rifiutato di accettare tale trattamento della questione.La nostra associazione era ed è tuttora convinta che la clausola andasse a discapito del collaboratore interessato e pertanto è subito intervenuta presso chi di dovere. Con successo: il contratto è stato immediatamente corretto. Quando un collabora-tore in futuro dovrà sostituire un suo collega in un altro luogo di lavoro, d’ora in poi potrà far valere il rimborso spese a cui ha innegabilmente diritto.

Greta Gysin Segretaria regionale regione Est

2050: dopo i droni, i postini volanti. Qualunque cosa accada, transfair prende al volo i suoi associati e li porta al sicuro!

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Io ci metto il cuore

Nadia Ghisolfi: sindacalista, politica, moglie e mamma. Non sempre in quest’ordine.

Con quali ambizioni e con che obiettivi ha deciso di candidarsi al Consiglio nazionale?Nel mio impegno politico, sia a livello comunale sia cantonale in Gran Consiglio, sono sempre stata moti-vata da una singola ma forte convinzione: che potevo anch’io giocare un piccolo ruolo per costruire un Tici-no migliore. La mia esperienza lavorativa nell’ambito della politica regionale prima e nel Sindacato transfair poi, mi ha permesso di conoscere bene il nostro terri-torio, di capire i problemi che si vivono quotidiana-mente tanto nei centri quanto nelle periferie, e dei bi-sogni presenti in queste realtà. Ho visto che i problemi che le persone devono affrontare molto spesso non sono dovuti a decisioni prese a livello locale, ma ad un livello più alto e distante. Ho visto poi gli effetti concre-ti di queste decisioni sulla vita delle singole persone, perché quando la disoccupazione colpisce una regio-ne, dietro ai numeri ci sono volti e nomi. Qui ho sco-perto l’importanza di fare qualcosa di concreto per aiutare il prossimo, convinzione che, tra l’altro, mi ha anche portato a lavorare per il Sindacato. È con questi

valori e convinzioni che mi candido al Consiglio nazio-nale; con l’obiettivo di portare un cambiamento nel modo di affrontare la politica, per dare una nuova im-magine del Ticino a Berna e per cercare di riavvicina-re la politica alle persone.

Guardando oltre l’impegno politico e sindacale, l’elettore come deve immaginarla nella vita di tutti i giorni?Sono una persona comune; una ticinese come tanti, che si alza, va al lavoro, resta imbottigliata nel traffico, discute al bar con gli amici e guarda il Quotidiano dopo cena (grazie alla Swisscom TV, tanto per non fare pubblicità - ma visto che siamo il Sindacato della Swiss com mi permetto di farlo!). Non si può però del tutto separare la vita politica dalla vita di tutti i giorni. La politica è parte integrante della nostra vita; dalle nostre esperienze quotidiane prendiamo gli spunti per il nostro interesse e le nostre azioni politiche. La politi-ca condiziona la vita che viviamo. Grazie alla politica, se lo vogliamo, possiamo cambiare le cose.

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MAGAZINE DATA DI PUBBLICAZIONE

N°. 5 30 ottobreN° 6 15 dicembre

Chiusa degli annunci:4 settimane prima della pubblicazione

IN CONCLUSIONE

Attacco

all’UST o: a chi

non interessa

la verità

All’inizio di agosto l’UDC ha attaccato l’Ufficio federale di statistica (UST), richiedendo di dimezzare il budget e l’effettivo del personale. Secondo il partito di destra an-drebbe inoltre soppressa gran parte delle statistiche perché imprecise e inutili.Si noti che questa proposta arriva proprio da quel parti-to che in passato ha ripetutamente fatto parlare di sé con analisi e previsioni assurde. Come ad esempio il ma-nifesto sulle votazioni per la naturalizzazione 2004, che in maniera provocatoria chiedeva se i mussulmani pre-sto avrebbero rappresentato la maggioranza della po-polazione e prevedeva un raddoppio della popolazione mussulmana ogni dieci anni. Secondo i calcoli dell’UDC, nel 2013 i mussulmani dovevano rappresentare il 12 per cento della popolazione e a partire dal 2034 già più del 50 per cento. L’Ufficio di statistica del Canton Zurigo continuò su questa scia, calcolando per il 2050 un’assurda percentuale del 144 per cento! Secondo le ultime cifre dell’UST la percentuale della popolazione mussulmana nel 2013 si attestava al 5 per cento. Chi non ha alcun interesse a dati scientificamente rico-nosciuti e basati sui fatti, ma preferisce sbraitare frasi populiste e modificare le cifre a proprio piacimento e vantaggio è ovvio che non ha alcun interesse a statisti-che di buona qualità.Come quelle fornite dall’UST: cifre ricercate con la mas-sima cura e analisi e valutazioni comprovate scientifi-camente. L’UST e i suoi collaboratori svolgono uno stra-ordinario lavoro e forniscono un contributo essenziale a favore di una democrazia funzionante e basata sulle proprie decisioni e sui fatti anziché sulle supposizioni. Così è e così deve rimanere.

Matthias Humbel, responsabile della categoria Amministrazione pubblica

Ogni candidato si distingue per il proprio «cavallo di battaglia». Qual è il suo?Credo che un candidato al Consiglio nazionale debba essere preparato su diversi fronti; per questo motivo mi è difficile definire un vero e proprio «cavallo di bat-taglia», se non quanto descritto nella prima domanda, che riguarda le motivazioni che mi hanno spinto a met-termi in gioco, e la mia esperienza personale e lavora-tiva, che mi porta ad interessarmi forse più di determi-nati temi rispetto ad altri. Questi sono emersi d’altra parte anche nel corso della mia attività parlamentare nell’attuale legislatura e nelle due precedenti, e sono quelli legati alle regioni periferiche, alla politica regio-nale, all’educazione, ai giovani, all’occupazione, al di-sagio giovanile, alla possibilità di conciliare lavoro e famiglia, per citarne solo alcuni.

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