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  • 7/23/2019 150 SAB 02-06-01

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    La Giornata* * * * * *

    In Italia Nel mondo

    Washington. Accanto al niet russo, arri-va ora anche un meglio di no, grazie giap-ponese allo Scudo antimissile americano.Senza contare che intanto a Washington ilprossimo presidente della Commissione For-ze armate del Senato, il democratico CarlLevin, fa sapere che comunque assai im-probabile che lo Scudo sia realizzato da quial 2004, cio prima che scada il mandato diGeorge W. Bush alla Casa Bianca. Se ne ri-parler solo e se sar rieletto, il messaggio.

    E dire che Bush pensava di avere buoniargomenti per convincere Russia e Giappo-ne. Insister, li riesporr a Vladimir Putin,quando si incontreranno il 16 giugno in Slo-venia, a Junichiro Koizumi quando lo vedra Washington a fine mese. A Mosca offre ras-sicurazioni che lo Scudo non contro la Rus-sia, che potrebbero farlo anche insieme, ol-tre a grossi incentivi economici. A Tokyo of-fre lombrello da sempre sognato contro imissili nordcoreani o cinesi. Il paradosso che Mosca e Tokyo potrebbero anche starci.Ma non possono che dirgli di no, perch si-gnificherebbe urtarsi con Pechino, con cui

    avere buoni rapporti per entrambi stra-tegicamente pi im-portante di qualsiasicosa gli possa offrireWashington.Il no giapponese lhaanticipato a Tokyo lascorsa settimana aLamberto Dini il mi-nistro degli EsteriMakiko Tanaka. Haespresso al collegaitaliano preoccupa-zione per lo Scudo eha chiesto che Giap-pone ed Europa uni-

    scano gli sforzi per suggerire prudenza a Wa-shington. La rivelazione ha creato un certoscompiglio. La signorina Tanaka piace moltoal pubblico, deliziato dallavere per la primavolta un ministro degli Esteri donna. Ma hafama di essere non molto diplomatica. Abi-tuata a dire la sua, in rotta con la burocra-zia del ministero, che chiama castello pieno

    di demoni. Dicono che aveva atteso tre gior-ni prima di rispondere a una telefonata daWashington del segretario di Stato ColinPowell. E quando arrivato a Tokyo RichardArmitage, inviato dalla Casa Bianca per spie-gare lo Scudo antimissile di Bush, non lhanemmeno ricevuto: Troppo stress, ha poispiegato.

    Ma questa non una gaffe. In maggio, aTokyo, Armitage aveva visto direttamente ilprimo ministro Junichiro Koizumi, scaval-cando la signorina Tanaka. Il Giappone hagi un accordo di cooperazione per ricerchecongiunte con gli Stati Uniti su difese anti-missile. Koizumi il primo premier che dicedi voler modificare la Costituzione per far sche il Giappone possa darsi delle Forze ar-mate vere e proprie. Pare che su questo pun-to raccolga un consenso diffuso, e non solo daparte della vecchia guardia nazionalista. Ar-mitage pensava di sfondare una porta apertasullo Scudo. Non stato cos. La principaleragione per cui il Giappone dice di no chenon vuole essere coinvolto in uno scontro traCina e Stati Uniti, spiegano a Tokyo. Benconsci che per far s che lidea di Scudo an-timissile sia un fattore stabilizzante, Wa-shington deve venderla agli alleati, e senon riesce a venderla al proprio principale

    alleato in Asia, non se ne fa nulla.Analogo largomento per il niet avanza-

    to dagli osservatori a Mosca. A Putin lo Scu-do potrebbe andare anche bene. Ma non alprezzo di rompere con Pechino. Non per ra-gioni ideologiche, ma perch gli interessieconomici e strategici della Russia sono for-temente legati a un buon rapporto di vicina-to con la Cina. Per questo non possono ac-cettare quello che sospettano sia il veroobiettivo di Washington: unalleanza strate-gica in funzione anti-cinese. Le soluzioni oradevono trovarle almeno a tre, tra WashingtonMosca e Pechino, non pi a due.

    Liberazione numero 1, ma solo un test

    Sullo stretto di Taiwan intanto la Cina staconcentrando decine di migliaia di soldatiper le pi grandi manovre aero-navali dal1996. Operazione Liberazione numero 1, ilnome dellesercitazione. Prevede riferisceil sito Beijingnews.com linvasione di uni-sola e combattere contro una portaerei.Lisola ovviamente Taiwan. La portaerei daaffondare evidentemente una di quelle sta-tunitensi. Ma n a Taipei n a Washingtonsembrano preoccupati pi di tanto. Esercita-zioni simili si tengono regolarmente ogni an-no, di questi tempi. Lanno scorso vi avevano

    preso parte oltre 100 mila soldati dellEser-cito popolare di Liberazione. Nel 1996 Clin-ton, che non litigava con la Cina, aveva invia-to ben due portaerei nello stretto. Bush, checi litiga, si guardato bene dal farlo. Non cisono timori di invasione. La Cina non ha ab-bastanza navi e solo un centinaio di mezzianfibi, tranquillizza lammiraglio DennisBlair, comandante delle forze statunitensinel Pacifico.

    MAKIKOTANAKA

    na, rimasta di sale dopo una serata in so-ciet organizzata con e a favore diScande-rebech, avrebbe detto al marito: Caro, do-menica diamo una giornata di libert allaservit, tanto quelli votano comunista. Edifatti ha vinto Vertone.

    Il problema di Scanderebech non sol-tanto quello di essere un uomo di Rosso; nonsoltanto quello di essere stato considerato,fino a tre ore fa, una mente del partito; e nonsoltanto quello di aver condotto una campa-gna elettorale stravagante, ma anche quellodi aver fatto scuola, trascinando con s qual-

    che altro candidato poco accorto. E il casodi Fabrizio Comba, trentacinque anni, con-siderato una giovane e promettente leva diForza Italia. Le ha prese da Gianfranco Mor-gando, vecchia volpe dei Popolari torinesi,nel collegio 7, quello del Lingotto e di Mira-fiori sud. In pieno stile Scanderebech, Com-ba ha battuto le strade di Mirafiori col suopacco omaggio. In questo caso, mezzo chilodi caff, un chilo di fusilli e una cassa da seidi acqua minerale. Quando Berlusconi lhasaputo delle calze e del caff cascatodalla sedia. Se si va a Mirafiori a domanda-re, parecchi ti dicono: Abbiamo festeggiatola vittoria della sinistra con la pasta di de-stra. Roba da farsi venire un colpo.

    Ora non s ben capito quale sar la sor-te di Rosso, che comunque nel 1997 avevaereditato da Ghigo una Forza Italia che alleultime elezioni aveva perso otto ammini-strazioni provinciali su otto, e a Torino ven-totto parlamentari su ventotto. Non s bencapito perch in fondo la rimonta c stata.Oggi Forza Italia il primo partito dellacitt, quasi ha doppiato i Ds. Spiega Rossoche erano al diciotto per cento, quattro an-ni fa, e adesso sono sopra il trenta. Di par-lamentari ne abbiamo presi otto. Avevamozero province, ne abbiamo cinque. Perchdovrei temere di essere defenestrato?. Giu-seppe Pozzo, fedelissimo di Rosso, siede laccanto e osserva: Non hai niente da rim-proverarti, Roberto.Hai preso una squadrain serie B e lhai portata in Champions Lea-gue. E il Comune? Rosso dice che la vitto-

    ria stata sfiorata e che lui non ci sta contutte queste accuse. Sento dire in giro cheForza Italia, a Torino, litigiosa e profon-damente divisa, ma le cosenon stanno cos. Con gli at-tacchi che ho subito da par-te di qualcuno, se avessiavuto contro anche soltantoil venti per cento del parti-to, mi avrebbero fatto fuoriin dieci minuti. Quel qual-cuno, naturalmente, Ghi-go. I due sono separati sututto.Innanzitutto dallaprovenienza politica: de-mocristiano e, almeno allinizio, manipuliti-sta entusiasta Rosso, socialista ex di Publi-talia Ghigo. Poi ci sono differenze caratte-riali e sui modi di fare politica, ma chiaroche entrambi sperano soprattutto di guada-gnarsi una leadership decisa e visibile, lea-dership che ora devono condividere. Cosluno contesta i risultati dellaltro. Ghigosbandiera i suoi due trionfi consecutivi allaconquista della Regione, Rosso sciorina idati che abbiamo visto, a lui favorevoli.

    Maramaldeggiamenti

    Comunque Ghigo maramaldeggia, e so-

    stiene che con il traino di Berlusconi la cre-scita stata insufficiente, e soprattutto im-produttiva. Su questo punto litigherannoancora a lungo e magari con pi gusto, orache la campagna elettorale finita e il gio-co di squadra meno importante. Del resto isoliti anonimi confermano che Ghigo eratutto contento per la vittoria di Chiampari-no, e nessuno se n stupito. Basta pensare,dicono, al famoso pomeriggio in cui Rossodoveva firmare il contratto con la citt as-sieme a Berlusconi. Ma l Chiamparino ave-va preso la palla al balzo, sostenendo cheBerlusconi avrebbe dovuto lasciar perdere,adesso che era stato eletto premier, e pre-mier di tutti gli italiani, non soltanto diquelli che avrebbero votato Rosso. Cos, sulpalco, Berlusconi ha dato una pacca sullaspalla a Rosso, e rivolto alla platea ha det-to: Io sono il premier di tutti gli italiani,per cui non giusto che firmi il contratto.Ma sar testimone del fatto che lha firmatoRoberto. A Ghigo, che stava l accanto, nongli sembrato vero.Ha alzato le spalle econ un imbarazzo che apparso molto dicircostanza ha detto: E io sono il presiden-te di tutti i piemontesi.Per cui Rosso, im-malinconito, s dovuto firmare da solo que-sto benedetto e ormai inutile contratto.

    Poche ore dopo Chiamparino ha vinto ela guerra civile cominciata. Ghigo ha sfor-nato unintervista dietro laltra, sostenendoche Berlusconi non basta, che il partitoandava condotto meglio, e che le candida-ture non erano state impeccabili. Rosso harisposto: Io, di mio, ho scelto soltanto Sca-rabosio (eletto al Senato, ndr), Scanderebe-ch e Comba. Cio gli uomini-gadget.

    (1. continua)

    CONGRESSO DS IN AUTUNNO. DALE-MA: A NOI LA GUIDA DELLULIVO. Ieri,la direzione nazionale della Quercia si aperta con lautocritica del coordinatoredella segreteria Folena: E entrato in crisiun modello di partito liberistico che sce-gliemmo dopo il 98. Serve un modello nuo-vo. La discussione sui personalismi - hareplicato DAlema - porta a forzature sba-gliate. Quando si sostiene che il vostro se-gretario ha complottato per far cadere Pro-di, si fa il male del partito. Interruzione diFolena: Allora perch non hai difeso Vel-troni dagli attacchi di Cossiga?. Nel conti-nuare il suo discorso, DAlema ha di fattomesso in discussione la leadership di Ru-telli: Lidea delle due gambe dellUlivo miconvince da un punto di vista organizzativo.Il problema la testa perch lalternativa aBerlusconi deve essere legata al socialismoeuropeo. Poi la direzione ha deciso di fareil congresso straordinario in autunno e ac-colto le dimissioni da segretario di Veltroni.Fino alle assise, il partito sar gestito da uncomitato di reggenza.

    * * *Produttivit, lItalia perde colpi rispetto ai

    grandi. Il tasso di incremento, rilevato al se-minario Ambrosetti, rimane sempre pi bas-so rispetto a Stati Uniti e Germania. Dai da-ti Ocse del 2000 risulta che in Italia lindiceha registrato un brusco rallentamento cre-scendo solo dell1,82 per cento contro il 3,13degli Stati Uniti e il 3,89 della Germania.

    * * *Robertson: Bene la visita a Berlusconi. Il

    segretario generale della Nato ha incontra-to a Roma il futuro premier. Un colloquiorassicurante, sono sicuro - ha detto - che cisar continuit nei rapporti tra Italia e Na-to. Prima Berlusconi aveva visto il commis-sario Ue Monti (abbiamo parlato solo di te-mi europei) e il segretario della FarnesinaVattani (si discusso del G8). La lista deiministri - fa sapere Miccich - a buon pun-to, ora si parler dei sottosegretari. Nessunproblema per Maroni alla Giustizia. Ierimattina, vertice di FI a via del Plebiscito.

    La procura di Milano ha chiesto il rinvioa giudizio di Lupi e Verro, neodeputati diFI. Ipotesi di reato: truffa e abuso dufficio.

    * * *Tesoro: cresce il fabbisogno. Nei primi cin-

    que mesi del 2001, ammontato a circa 75mila miliardi contro i 50.572 dello stesso pe-riodo dellanno precedente. Laumento stato di circa 24.500 miliardi.

    * * *Ciampi loda le Forze armate: Siete il sim-

    bolo dellunit della patria. Poi parla del 2giugno: E la giornata in cui la collettivitnazionale celebra la nascita della Repubbli-ca. Berlusconi non sar alla parata di oggiper rispetto istituzionale verso Amato.

    Oggi, insieme ad altre 54 personalit, lacantante Mina sar nominata Grande uffi-ciale della Repubblica da Ciampi.

    * * *Non trova operai, azienda rischia chiusura.

    Succede a Senigallia, nelle Marche, dove laCosma deve rinunciare ai nuovi ordini, per-ch non ci sono dieci operai da assumere.

    * * *Borsa di Milano. Mibtel: 27.261 (-0,63%).

    INDONESIA, WAHID RIMUOVE SEI MI-NISTRI E IL CAPO DELLA POLIZIA. Dopola richiesta di impeachment, votata dal Par-lamento mercoled scorso, il presidente hasilurato il ministro alla Sicurezza e rimossoi titolari di altri cinque dicasteri. Esoneratoanche il generale Suroyo Bimantoro, capodella polizia, che ha rifiutato lordine delpresidente. Susilo Bambang Yudhoyono, exministro della Sicurezza, stato licenziatoper aver pubblicamente chiesto a Wahid dinon dichiarare lo stato demergenza, checonsentirebbe al presidente, sciogliendo leCamere, di bloccare la procedura dimpea-chment. Wahid lo ha sostituito con il gene-rale Agum Gumelar, fedele della sua rivale,la vicepresidentessa Megawati Sukarnopu-tri. Il Parlamento discuter comunque lin-criminazione del presidente per corruzionee incompetenza in una sessione speciale,fissata per il primo di agosto.

    * * *Euro, nuovo minimo dellanno:ieri la va-

    luta comune scesa a 84,39 centesimi, con ildollaro scambiato a 2.294 lire. Il governato-re della banca di Francia, Trichet: Euro-landia a rischio inflazione: ad aprile era al2,9 per cento e i dati di maggio non sembra-no buoni. La colpa sarebbe della muccapazza, del caro petrolio e delleuro debole.

    Stati Uniti, a maggio la disoccupazione scesa al 4,4 per cento rispetto al 4,5 di apri-le. In calo per anche lindice degli ordini ele assunzioni delle aziende manifatturiere.

    * * *Israele, i coloni: Basta con la tregua. I

    palestinesi: Fate cessare le violenze israe-liane. Dopo aver subto due nuovi agguati,i coloni hanno manifestato contro Sharonchiedendogli di attaccare i palestinesi. Ilpremier israeliano avrebbe detto al Segre-tario di Stato americano Colin Powell che ilsuo governo pronto a nuove dure azioni.Arafat, ieri a Bruxelles, dove ha ricevutoaiuti umanitari per 60 milioni di euro, ha ac-cusato Sharon di compiere atti di guerracontro la popolazione. Linviato americanoWilliam Burns ha lasciato Israele senza es-sere riuscito a trovare un accordo per lap-plicazione dei punti del rapporto Mitchell.

    Ieri a Gerusalemme i funerali di FaisalHusseini. La polizia israeliana si tenuta adistanza dai manifestanti palestinesi.

    * * *Filippine, lesercito attacca i ribelli mu-

    sulmani, morti due ostaggi. Lo ha annuncia-to un portavoce dei guerriglieri di Abu

    Sayyaf. Per il governo di Manila non ci sonostate vittime fra i civili. Nelle mani dei se-questratori ci sono 17 filippini e tre ameri-cani, rapiti in un hotel dellisola di Palawan,nel sudest del Paese.

    * * *Pinochet, no allestradizione in Argentina.

    Il giudice cileno Jorge Rodriguez ha re-spinto la richiesta di arresto e estradizione.Laccusa, per Pinochet e sei agenti della Di-na, la polizia segreta cilena, era di aver or-ganizzato lattentato in cui morirono il ge-nerale Carlo Prats e sua moglie.

    * * *Sudafrica, morto Nkosi Johnson, 12 anni.

    Nato sieropositivo, era diventato il simbolodella lotta allAids.

    Dear Foglio, do you remember di me? Sonoalways Piero Ottone the second, the cousin ofPiero Ottone the first che in past stato di-rector del Corriere of the evening and now isa very big pezzo of Republic. Here in Londonnoi dont understand pi una mazza. We dontbelieve in anything. We are distructed becau-

    se la nostra Bible, The Economist, non rac-conta pi la truth. We are confused come unasino in mezzo ai sounds. Scusate per il mioItalian non perfect. During your electoralcampain cercai di improve my Italian becau-se I thought che many Italians sarebbero ve-nuti in London in exile se Berluscone vince-va elections. But here non si vede anybody.Here we begin to pensare che The Economi-st toppasse the analysis. It is terrible, la Bibleche takes un big granchio e writes 120 mil-lions of caz..te. There is no more religion.

    My cousin mi rassicur che The Economistaveva written la giusta cosa: che lItaly was sulpoint di cadere nelle horrible hands di un ty-coon without scrupoli che seemed a characterof a novel di Mario Puzo, un fettennte mafio-so, spaciatorre di drugs, the personification of

    the conflict of interests. If Berluscone andavaa Chigi Palace all over the world riots andItaly poteva close baracca and puppets withEurope. Tutti i very angry, a Berlin and Paris,London and Madrid, fare war allItalia of Ber-luscone. Nevermore import-export, tourism,pizza and mandolini. No trippa for cats. Fini-shed Italy in the world, Italy mafiosa and alsocamurria. Poor Italy without Olivos andFrancy Ruttelli. And now? What cazzo di pre-vision era never this? My cousin Piero I is apezzi. The Economist fa marcia behind. ThePope bless Berluscone and the unique amongcatholics, appostolici and roman, si opposedis Milingo che si fa i suoi sentimental affairs:beato he. Il grande king Giani Agnelli mettesua crown a disposition di Berluscone, fican-do suo man ai Foreign Affairs. Romano Prodiwritten a letter of congratulations al camuri-sta Berluscone, although he wants take theposto of Francy Ruttelli in the future. The Go-vernor Fazzio leaves la Rai olivistic e changestelevision. The comic Fabio Fazzio nelle suefinal considerations dice che Berluscone canfare the new miracle.

    Romito? He is with Berluscone. De Benede-to? Ci manca a little. Presidente Ciampi nonmette sticks tra wheels come il suo predeces-

    sor Eugenio Scalfari, che non cousin diOscar Luigi di Republic and molto friend dimy cousin. Tutti gli strong powers are conBerluscone. Bosi non rompe pi le balls. Kis-singer ready per fare lundersecretary diBerluscone. Quelli dellOlivo battono le handswhen parla il new presidente del Senate Mar-celo Mela. And also when parla il new presi-dente della Chamber Pierferdinando Ador-nato che calls the help della Madonna (Ador-nato is catholic?). My cousin dice also che laleft is alla fruit e che only Serghio Coferatodelle Trade Unions pu save the situation,always che the left follows alla letter i consi-gli del Foglio. Per fortune, you have Nani Mo-reti a scaldare gli hearts della left in crisis.The Economist scrisse many minchiates?That is mio problem. The Bible is not the Bi-ble si scrive minchiates oltre un certo limit.And io mi sento alone and tired. And mi vie-ne la tentation di diventare supporter di Ber-luscone. Where posso to buy copola and lup-para? Non dite a my cousin of this letter, si nolui fa suicide and io non posso forgive myselffor this. Baciamo le hands, berluscones.

    Torino. Lingegner Deodato Scanderebe-era candidato alla Camera nel collegio 6Torino. Non un collegio facile, per nes-no. Perch comprende la collina, quellave vivono gli Agnelli e tutti gli altri ric-stri, ma comprende anche Millefonti enchiglia, aree con quartieri decisamente

    popolari. Come cavolo si conduce unampagna elettorale che vada bene per ildrone e per loperaio? Deodato Scande-bech ci ha dato dentro, su questo non siscute.Ha provato di tutto. Non uno cherisparmia. Fuori Torino non si sa nem-eno chi sia, ma in citt lo conoscono, e di-no sia sgobbone, ambizioso, pure intelli-nte. Lui si vanta di aver fondato, nel 1994,primo club di Forza Italia in Piemonte.u tempista, senza dubbio.E quello stessono progett quello che viene giudicato ilpolavoro della sua giovane vita politica:ganizz la campagna elettorale di Ales-ndro Meluzzi, che a Mirafiori se la vede-con Sergio Chiamparino. A Torino nes-

    no avrebbe scommesso mille lire su Me-zzi, il traditore. Meluzzi era uno che si eraritto al Pci negli anniSettanta, e a con-

    gnargli la tessera era stato proprioiamparino. Ora se ne stava in Forza Ita-, nella Forza Italia neonata del 1994,ella contrapposta alla gioiosa macchinaguerra. E doveva farlo a Mirafiori. Ro-da pazzi. Ma Scanderebech fece i nume-Lui, che di Lecce, cheche cosa vuol dire fare

    mmigrato a Torino, tirori vincenti tecniche daazzista che ha cercato dirfezionare negli anni.r esempio, sped bigliet-dauguri e di propagandae famiglie meridionali, eprattutto a quelle puglie-Si gioc il fatto di essere

    eridionale e pugliese, disere di umili origini, il riscatto e via diesto passo, e baston la sinistra sul suo

    rreno. Quando Meluzzi vinse, Scandere-ch disse: Sono io il cervello di Meluzzi,iguriamoci lacidit di stomaco di Meluz-che borbott ma mand gi.

    no a luned

    Fino a luned, Scanderebech stato as-ssore allAgricoltura nella giunta regio-le di Enzo Ghigo. Dopo la sconfitta di Ros-(e qulla pi ampia della Casa delle Li-rt alle elezioni politiche), Ghigo lha fat-

    fuori, parlando di un semplice rimpasto,a come si fa a non pensare che si sia trat-o di un regolamento di conti? Era da un che Ghigo non poteva pi vedere Scan-rebech. Per la verit, Ghigo non pu ve-re Roberto Rosso, il candidato a sindacottuto da Chiamparino, e di conseguenzan pu vedere tutti quelli che a Rosso ron-no attorno.Insomma, Scanderebech sesentato in Regione per riprendersi leleghe che aveva abbandonato, corretta-

    ente, quando sera candidato alla Camera,Ghigo non gliele ha restituite. Scandere-ch resta assessore, ma assessore nudo.me dire, se ti serve lauto blu, usala, mai non farti pi vedere. Scanderebech,

    miliato, c rimasto male.Con quel cheeva faticato per farsi eleggere, lo scorsono. Oltre ai biglietti dauguri, aveva di-ibuito alla gente il kit con il dentifricio espazzolino. Altra vittoria trionfale, maga-non proprio in stile Publitalia, ma co-

    unque vittoria.Questanno Scanderebech ci ha riprova-Dopo le cartoline illustrate e il necessai-antitartaro, ha provato a battere lavver-rio nel caso Saverio Vertone accatti-ndosi il favore dei torinesi distribuendolzini ai signori e calze di nylon alle signo-

    Tutta la citt ci ha riso sopra, e ci ridere Rosso, malgrado lo accusino (e spe-

    almente lo accusa Ghigo) di aver fatto lendidature con una certa leggerezza. Ros-dice, scherzandoci su, che Scanderebecheve aver trovato uno stock di calze a buonercato, e comunque in collina non le hastribuite. Soltanto a Millefonti e a Van-iglia, ma, insomma, la voce s sparsa e laura non stata delle migliori. C da im-aginarsi le ironie, anche perch Scande-bech un cognome albanese, e nonostan-lui insista furiosamente sulla sua puglie-, i nemici lo irridono: Con quel nome l,non era albanese ieri, lo era laltroieri.r Scanderebech non si scoraggiato, ha

    equentato tutti i salotti possibili, ha pro-to a essere affascinante e persuasivo fra inori come lo era stato nel suo amato po-lo, ma c stato poco da fare, malgrado

    mpegno. Anche quelli che hanno cercatoaiutarlo, di favorirlo, di introdurlo, devo-ammettere che qualche congiuntivo fini-sempre con landarsene per i fatti suoi,e usciva sempre qualche parolaccia dippo. E oggi Scanderebech s guadagna-non il seggio alla Camera, ma un deva-

    ante soprannome che qualche fantasiarse troppo fervida attribuisce a Gianni

    nelli in persona: Scafista di Argiroca-o. E, in definitiva, Scanderebech di-ntato il simbolo della sconfitta di Forzalia in Piemonte, pi di Rosso, che ha per-anche la corsa al Comune, e sul quale gi-no voci, finora vigorosamente smentite, dimozione. E per cui oggi a Torino tutti gio-no a sparare sul povero Scanderebech,ccontando aneddoti da brividi. Tremendoquello secondo cui una sciura della colli-

    NOVE COLONNE

    IL FOGLIONNO VI NUMERO 150 DIRETTORE GIULIANO FERRARA SABATO 2 GIUGNO 2001 - L.1500

    REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: LARGO CORSIA DEI SERVI 3 - 20122 - MILANO quotidiano TEL 02/771295.1 - SPED.ABB. POST. - 45%- ART.2 COMMA20/b LEGGE662/96 - FIL.MILANO

    La Giornata realizzata in collaborazione con Chilometri

    E bravo Mussi. Sbattutocome un tappeto da Vio-lante reagisce da signo-re: Nessuno scontroma quali traditori iosono liberale e liberta-

    rio sar leale. Com-plimenti, perch la sto-ria dei capigruppo del movimento operaio tormentata. Sullo scontro tra Kamenev eLenin per il, chiamiamolo cos, capogruppodel Pcus, Lenin fece cappotto. Senza laiutodella Pollastrova. Tra Stalin e Trotzkij civolle un piccone. Ancora tra Stalin e Tito,quando ci si giocava un posto da capogrup-po al Kominform, Tito la impatt solo graziea quella specie di rutelliani della Nato. PoiKruscev, che vinse di brutto con Beria, per-se a sua volta con Mao, sostenuto di nasco-sto da Breznev: qui era in ballo una sorta dipoltrona da capogruppo in Eurasia. E infi-ne Yanaev, gi segretario del Komsomol,che in tempi recenti le prese da Gorbaciov.Ma ecco il particolare che Mussi, inorriditodallo scontro, deve aver trascurato: il trom-bato Yanaev era fin da piccolo buon amicodi DAlema, il quale se la leg al dito e pro-mise a se stesso: Il prossimo capogrupposar mio. Capito, Mussi? Mirabilmente li-beral, lei ha perso la camicia per una ripic-ca del solito post-comunista.

    Questo numero stato chiuso in redazione alle 19,45

    Le parole di BarneyE come Eczema: Avevaterrificanti attacchi di ec-zema. (p. 138)E come Epoca: Allepo-ca ero un ventitreennearrapato. (p. 138)

    E come Effrazioni: Pernessuno ha denunciatoeffrazioni. (p. 387)E come Elaboratissima:Lelaboratissima casetta

    sullalbero ancora l. (p. 137)E come Ecco: Sei solo un vecchio spor-

    caccione, ecco. (p. 418)E come Eccome: Ora, alla mia et frain-

    tendere le ragioni degli altri pu anche nonessere pi cos grave, ma non capire perchio mi comporto in un certo modo lo ecco-me. (p. 140)

    E come Editor: Gli editor delle pi im-portanti case editrici gli ronzavano intornosventolando libretti di assegni. (p. 330)

    E come Eccessiva: Tuttavia oggi mi rim-provero quellindulgenza davvero eccessi-va. (p. 217)

    E come Esulcerato: La pretesa confes-sione era stata come lurlo di rabbia di unanimo esulcerato. (p. 438)

    E come Episodi: Voglio che le facciatefare un altro paio di episodi. (p. 418)

    E come E: E allora?. (p. 409)

    ENZO GHIGO

    ROBERTOROSSO

    Veltroni non solo si messo in tasca Tajani ma si pure prenotato un balconeche galleggia sui Fori. Per ilresto i problemi di Roma sono insolubili.

    Appena appena addolciti dalla capacitdei suoi abitanti di saper intercettare glispruzzi dimmenso della citt. Veltroniimparer presto a rassegnarsi: dopotuttoanche lui cittadino di Roma.

    Frankfurter Allgemeine Zeitung, 29.5

    Superato il pericolo che la Cdl occu-passe anche i governi locali, Veltroni pulanciarsi a trasformare Roma nella pic-cola cittadina di Gaul, lavamposto ereti-co dove Asterix ribatteva gli assalti di Ce-sare. La Vanguardia, 29.5

    (a cura di Klaus Davi & co.)

    ESTERO SU ESTERO

    The Economist non hascapito one mazza. Or not?The cousin di Piero Ottone has molta

    surprise. Nobody sta going in exile

    On Italy of Berluscone

    e sconfitte dei vincitori

    orino, dove successo che la sinistra ha fattoesta con la pasta di destra(il caso Scanderebech)compatibilit e dispetti in Forza Italia. Metodi tardo laurini in spregio alla torinesit

    alze e dentifrici nella collina di Agnelli. Ghigo ghigna

    Quella discola della Tanaka

    Tokyo preferisce gli affaricon la Cina allo Scudostellare (e lo dice a Bush)

    Il ministro giapponese fa attendere Powelle ha dubbi sul progetto antimissile UsaI Democratici: Se ne riparla nel 2004

    War games attorno a Taiwan

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    Pavarotti & friends, Raiuno, marted 29maggio 2001, ore 20,45. Gioco a premi perbambini sfigati e/o oppressi da guerre e guer-re civili, progetti di genocidio, calamit varie.Come funziona il gioco: tanti cantanti di le-vatura nazionale e internazionale vanno aModena ospiti di Luciano Pavarotti, il famo-so Pav. E poi le persone che li vogliono am-mirare pagano il biglietto, oppure da casasganciano del denaro con i moderni stru-menti di credito. Con quei soldi si fa il mon-tepremi. Si vincono scuole, case, ospedali e

    cultural centers. Albo doro della manifesta-zione: a Mostar in Bosnia hanno vinto un bel-lissimo Pavarotti Music Center, nel 1999 va-rie localit del Kosovo hanno vinto 22 scuo-le, il Guatemala nel 2000 ha portato a casalambitissimo Pavarotti & Friends CulturalCenter, nel 2001 la Cambogia ha vinto sei pro-getti di case e ospedali, ma di quelli comple-ti di tutto. Questanno si sa gi che vincerlAfghanistan. Qui di seguito un resocontosommario di alcuni motti arguti e frasi cele-bri pronunciati nel corso della trasmissionea premi, presentata dalla signora MC, MillyCarlucci (sorella). Parlano anche qualcosi-na in italiano (Vanessa Incontrada a propo-sito dei bambini afghani convenuti in Mode-na per loccasione). Ma soprattutto penso aibambini e di riflesso a tutti noi (MichelePlacido. Gi Padre Pio). Quando uno feli-ce canta, per cui la musica rende felici (Pav,con un salto logico). La musica potenteperch ci porta a essere tutti insieme(Catherine Zeta-Jones, CZJ, tradotta da MC).La guerra in Afghanistan un conflitto di-menticato (Michael Douglas, tradotto daMC). Please, welcome my friend Tom Jones(CZJ). Io penso che per queste problemati-che, insomma queste manifestazioni vannomolto bene, lunica cosa che bisogna pub-blicizzarle un po di pi. E bisogna fare inmodo che siano un po pi frequenti per sen-sibilizzare le persone per quel che concernepoi le vere problematiche della vita, dellequali, magari, molte volte non siamo a cono-scenza (Gianluigi Buffon, portiere del Par-ma e della Nazionale). Hai parlato come unlibro stampato (MC, che ha sempre studiatosu edizioni economiche). Approfitterei del-la platea per ricordare anche che in Afgha-nistan c il dramma delle donne (Fabio Fa-zio, galante, per non appesantire la posizio-ne di MC). Potenza della lirica, dove ognidramma un falso (Pav canta Caruso di Lu-cio Dalla). Mille grazie, mille grazie. And topaparazzi, many kisses (Anastacia, cantanteamericana). Anche la mia presenza un poinsignificante, per mi sento molto utile inquesto momento (Natalia Estrada).

    Le sbirciatine di Michael Douglas

    Ladies e gentlemen it is my honour to in-troduce United Nations High CommissionerRefugees, mister Ruud Lubbers (MichaelDouglas, che se potesse stasera mollerebbela CZJ a favore di MC cui lancia delle sbir-ciatine la quale MC nella prima parte del-la serata merita la sbirciatina in quantocch piuttosto ben messa, si coperta il collo, haabolito il glimmering, e tiene i capelli liberi.

    Salvo precipitarsi nella seconda parte: conun paio di jeans brutti e improbabili e unacanottierina inadatta: le ragazze di una cer-ta et, infatti, tendono a inquartarsi; con iltempo i fianchi scompaiono e la linea late-rale del seno diventa tuttuno con quella deifianchi, giacch allaltezza della vita lenta-mente ci si riempie e non si pi come unavolta). Grasssie (Pav). Il mondo della mo-da quello che produce come la musica bellezza e qualit, ma spinge anche gli animia riflettere sui bisogni di questi bambini(Gianfranco Ferr, rivolgendo un pensieronon fuggevole ad alcuni grandi intellettualicome Roberto Cavalli, Stefano Dolce, RoccoBarocco, e tanti altri la cui opera, scolpita incaratteri di chiffon, intorno a quei temi hasempre ruotato). Maranello qui (uno stri-scione del pubblico). Due parole velocissi-me per ringraziare tutti i cantanti sul palco-scenico, lorchestra, il coro, gli sponsor, voiche siete qui presenti, Nicoletta che ha or-ganizzato questa cosa, grazie mille a tutti, so-no sicuro di essermi dimenticato qualcuno,per ringrazio anche quello (Pav ringra-ziando tra gli altri: le Bond, George Benson,Barry White, Morcheeba, Patty Pravo, DeepPurple Smoke on the water, a fire in sky Harabe de Palo, Celia Cruz una specie di

    Leni Rifenstahal cubana Fiorella Mannoia;e poi tutti notati in platea Roberto Zacca-ria, presidente della Rai e vip, Afef+Tron-chetti Provera, Gigi Marzullo, Donatella Ver-sace mentre si rimette in ordine il trucco se-duta accanto a una delle ventitr sorelleFendi, Ornella Muti, Mike Bongiorno afflittodalla moglie, Valeria Marini, Federica Pani-cucci, Paola Signoramia Saluzzi. No. Scher-zetto. Paola Signoramia Saluzzi non cera).

    ANNO VI NUMERO 150 - PAG 2 IL FOGLIO QUOTIDIANO SABATO 2 GIUGNO 2001

    Signor direttore - C, a volte, in un catti-vo contenitore un buon contenuto. Quandoi tempi non sono esaltanti e la questione di peso credo convenga stare al secondo. Eil caso, secondo me, dellarticolo del suocollaboratore Carlo Panella.

    Terr, dunque, per me la simpatia per ilChiapas, per il pesto e anche per la loro ac-coppiata e non cercher di convincervi delfatto che le minacce per i giorni del verticedel G8 a Genova, non vengono dai contesta-tori, ma dalle forze di repressione. Mi fer-mo, invece, alla sostanza della proposta diun tavolo di confronto e mi dichiaro dac-cordo: ci sto. Ci sto a una sola condizioneche, credo, sia insita nella proposta stessa.Attorno al tavolo devono poter sedere colgoverno i rappresentanti del movimentoantiglobalizzazione. Io rispondo per me (eper il Prc), il Global Forum risponde pertutti. Fissato il numero dei partecipanti ledelegazioni devono essere scelte da chi inesse si deve sentire rappresentato.

    Il mio consenso alla proposta si basa sudue ragioni. Ritengo e questa la primaragione che lavvenimento importante aGenova non sia il vertice ma il controverti-ce. La possibilit di manifestare , quindi,

    Q U I N T O N O N U C C I D E R E , S E T T I M O N O N R U B A R E

    il nostro obiettivo fondamentale.Il Global Forum considera illegittimo il

    G8 come espressione del governo del mon-do, ma ha gi detto che non si propone diimpedirne fisicamente lo svolgimento. Per imanifestanti concretamente non in di-scussione lincontro fra i potenti del mondo,ma il diritto di manifestare liberamente

    contro di loro.Non era e non un fatto scontato. Proprio

    Genova ricorda che in altre occasioni un mo-vimento di lotta si proposto di impedire losvolgimento di un avvenimento considerato

    minaccioso per la democrazia. Il congressodel Movimento sociale, nel luglio 1960, fu ap-punto cos considerato. Per perseguire que-sto obiettivo, il diritto di manifestazione, evengo alla seconda ragione di consenso allaproposta di Panella si riconosce il governoBerlusconi come reale interlocutore al finedi determinare lagibilit politica delle piaz-

    ze e delle strade di Genova.Sottolinerei a questo proposito un altro

    elemento non scontato: il confronto conquesto governo non vuole essere impronta-to a disvelare la sua natura reazionaria

    L O B I E T T I V O P O T E R M A N I F E S T A R E

    Roma. Posso dirle che nella mia vita cre-do di aver tradito tutti e dieci i comanda-menti. Proprio cos dice Francesco Cossi-ga, che fu ministro degli Interni, che fu pre-sidente del Consiglio, che fu presidente del-la Repubblica. Che tesse trame e polemicheanche oggi, e vivacemente. Lintervista va inonda mercoled sera su Italia 1, la trasmis-sione Tempi Moderni di Daria Bignardi,il tema della serata il tradimento, comecategoria e come sentimento. A Maria Gio-vanna Maglie che gli ha chiesto chi, quantoe come abbia tradito, Cossiga risponde an-che spiegando che i suoi consiglieri spiri-tuali gli hanno sempre dato del giansenista.E allegro, in buona salute ritrovata, per la

    telecamera ha indossato i panni di vellutoblu e la camicia col colletto senza punte, lagiacca, il panciotto di velluto e lorologiodargento di un costume della Sardegna,quello del prinzipali, il padrone. Glieloha portato da Orani il sarto Modolo, uno cheostinatamente e con qualche successo cer-ca di imporre un modello etno-chic che pe-schi dalle tradizioni nostre e non dallesoti-co. La conversazione distesa, Cossiga citaSan Paolo come il primo grande voltagab-bana (non era ebreo persecutore di cristia-ni e divenne il campione dei cristiani con-tro gli ebrei?), assolve i leghisti per quel ri-baltone di sette anni fa (capirono che Ber-lusconi non era allora in grado di garantir-li), indulgente sul tradimento in amore(purch non diventi inganno continuato, bello anche saper perdonare), un po si duo-

    le degli ingrati che ha conosciuto (ce nuno, soprattutto, che sta per diventare mi-nistro ed pure sardo), distingue fra tradi-tori per malvagit e traditori per debolezza(il campione dei primi sicuramente Giuda,quello dei secondi naturalmente San Pie-tro, che trad tre volte ma divenne pietradella Chiesa), alla fine sorprende con la bat-

    tuta micidiale e praticamente fa un gesto diconfessione pubblica.

    Una confessione che viene inghiottita dalcontenitore tv e che non fa il minimo scan-dalo o rumore il giorno seguente. Eppuremateria ci sarebbe. Cos, ricordando chequinto non uccidere, settimo non rubare,

    nono non desiderale la donna daltri, quan-te volte fratello?, il Foglio ha chiesto a qual-che politico e a qualche esperto del ramoche cosa pensa della frase di FrancescoCossiga.

    Giulio Andreotti. La perfezione raris-sima, sia nel vizio che nella virt. Anche ibuoni fanno qualche scappatella e i cattivi

    in certe occasioni si commuovono. Pensoche Cossiga appartenga sostanzialmente aibuoni.

    Lucio Colletti. E un vantone, un milesgloriosus. Non gli credo, non gli credete,vuol darci a bere che ha ucciso? Certo, persona che nella vita ha fatto canagliate.

    Vite parallele

    Il megafono di Perry,o sarracino di Renato,

    i dialoghi di Mauro

    Scenari

    Il nucleare ha pi chance che neglianni 80,ma gli ecoconservatori

    sono sempre agguerriti

    Scene di conversazione

    Grasssie al Pav & ai suoi friendsLa musica potente

    e fa molto pensare ai bambiniLa cosa mi ha indotto a mantenere con luiuna linea di condotta circospetta. Gli do delLei, non perch, come pure giusto, offro ri-spetto ma anche perch da lui lo esigo.

    Emanuele Macaluso. E uno dei para-dossi di Cossiga. A partire dalla vicenda diAldo Moro, e per tutti questi anni, si portadietro un nodo non sciolto n di fronte a sstesso n di fronte alla pubblica opinione.Questo lo pervade di unidea di tradimentocos generalizzata che in fondo nel dichia-rarsi peccatore in tutto non ci dice nulla.Dovrebbe chiarirsi con s stesso, sciogliereproblemi interiori.

    Filippo Mancuso. E credibile perchnessuno pu non aver violato anche il pi

    estremo ed esigente dei comandamenti bi-blici. La violazione c anche nellintenzio-ne, perch non parliamo di una prescrizio-ne formale di legge ma di un divieto eticoreligioso. A questa stregua violenza anchequel che mentalmente si accarezza. Ma idieci comandamenti non esauriscono lam-bito delle cose dalle quali guardarsi. Cossi-ga generoso nei confronti di s stesso. Mipiacerebbe rivolgergli questa domandapiuttosto. Quando, costruendo artificiosa-mente situazioni e numeri, ha fatto nascereil governo DAlema a danno della lealt neiconfronti di Prodi, a danno della stabilit edelletica parlamentare, quale tipo di co-mandamento crede di aver infranto?.

    Gianni Baget Bozzo. In realt ha scher-zato. Ha commesso il peccato di prendereper i fondelli la legge di Dio.

    bens a ottenere un risultato di valore de-mocratico, quello di manifestare contro ilG8 indicato come espressione illegittimadel governo del mondo.

    Aggiungo a questi motivi per cui mi pareinteressante la proposta di un tavolo di con-fronto, una ragione specifica mia e del Prc.Sono convinto che il movimento di Seattlecrescer e andr oltre la manifestazione diGenova. Ma la sua crescita dipender dallacapacit di coinvolgere il maggior numeropossibile di persone e di realt. La parteci-pazione della citt di Genova, dei suoi citta-dini, la possibilit che alla protesta aderi-scano davvero tutti anche i soggetti pi de-boli e rimane per noi e per il movimentodi Seattle un obiettivo fondamentale. Lacultura e la pratica della non violenza ci ap-pare oggi la pi radicale alternativa controchi fa invece della violenza una prassi poli-tica quotidiana. Vorremmo che fosse garan-tito laccesso a Genova, laccoglienza ai ma-nifestanti e lagibilit fisica e politica delleparti significative della storia della citt. Seun tavolo negoziale ne fissasse consensual-mente diritti e comportamenti sarebbe ilbenvenuto.

    Fausto Bertinotti

    Bertinotti ci sta: Per il G8 trattiamo lagibilit delle piazze di Genova

    Cossiga:Ho infranto tutti e dieci i comandamenti. Quante volte?

    Ieri passeggiavo col giovane co-lombiano Miguel, e per non ri-

    parlare in idioma chibcha diquando da piccolo scivol in una casca-

    ta e si perse nella foresta e fu trovato e alle-vato dagli indios dellaltopiano, a cotolettedi anaconda, fino ai quattordici anni, quan-do certi esploratori lo riportarono a Bogota mangiare una pizza, abbiamo chiacchiera-to di canzoni, specialmente di Chavela Var-gas che canta Corrido de Cananea e JuanManuel Serrat che canta Machado in certibei cd che ho appena ricevuto. Miguelito so-stiene che Serrat ha circa cento anni, e alle

    mie obiezioni cita un disco che vide lui aBarcellona. Di quellepoca antica quandocerano i dischi a setantaocho revoluciones.Cos si chiamano i giri del disco.78 revolu-ciones, 45 revoluciones.Non lo sapevo. Perestensione, la Vuelta ciclistica si potrebbe

    chiamare Revolucion de Espaa: una rivo-luzione spagnola allanno. Quelle settantot-to rivoluzioni sembrano spiegare di colpolAmerica Latina, astronomia politica, gene-rosit e retorica. Parole dordine tautologi-che il dovere di ogni rivoluzionario farela rivoluzione o iperboliche revolucion enla revolucion suonano vicine alle settan-totto revoluciones al minuto dei dischi del-lepoca antica.

    PICCOLA POSTAdi Adriano Sofri

    GGI Nord: poco nuvoloso a ovest,uvoloso con piogge sparse sul Trive-eto. Centro e sud: poco nuvoloso conocali addensamenti sui rilievi.

    OMANI Nord: poco nuvoloso, loca-precipitazioni su Triveneto e Ro-magna. Centro: sul versante tirrenico

    arzialmente nuvoloso con tendenzarapido miglioramento. Sulle restan-regioni nuvoloso con precipitazioni

    parse. Sud: da poco nuvoloso a par-almente nuvoloso con qualche iso-

    ata precipitazione su Molise e Puglia.

    rry Como

    Nacque il 18 maggio 1912. Nella parroc-ia di Cannonsburg in Pennsylvania futtezzato Pietro, in casa fu chiamato Pie-

    no. In un negozio di barbiere tagli i ca-lli agli operai degli altiforni, li allietntando romanze con la voce di baritono.n la voce di baritono e un megafonont in semplici spettacoli parrocchiali. Antun anni fu invitato a unirsi a unorche-a itinerante. A malincuore, a fatica,

    ambi il megafono con il microfono. Con

    ie ingenue, orecchiabili, addolc la catt-a sorte, favor la buona sorte dei gioca-ri nei casino dellOhio. Per anni fu la vo-solista in unorche-a che solo grazie allaa presenza i reperto-ricordano. Pearl Har-r trascin gli Stateslla guerra, gli ufficiarruolamento reserocanti molti posti nel-orchestre pi affer-

    ate. Pierino, che era diventato Perry, fuoperto, fu scritturato. Come se passassel per caso, come se con la vicenda cheterpretava non avesse nulla a che farent canzoni sdolcinate a Carmen Miran-in tre musical che solo per amore di

    mpletezza i repertori annoverano. Ven-tte il primo milione di dischi, si ritrova televiosone. Nel programma della ca-produttrice di sigarette Chesterfield en-

    in competizione con Frank Sinatra chevorava per il programma della concor-nte Lucky Strike. Conquist lAmerican un proprio show. Esport in Italia mo-enti magici. Per non essere da meno fin-

    qualche volta di essere trasgressivo.on gli credettero i giornali, non gli cre-tte il pubblico, non gli credettero la mo-e e i figli. E morto sabato 12 maggio.

    nato Carosone

    Nacque il 3 gennaio 1920. Accompagnpianoforte gli spettacoli dei pupi, si di-om al conservatorio. Suon e cant, girn una compagnia in Africa, si ferm inmalia. Torn in Italia, costitu nel 1949trio. Con il paroliere Nisa immagin

    nzoni popolate da un personaggio chemava travestirsi. Si travest da americano

    lio di mamma, da sarracino seduttore diartiere, da finto arabo, da torero napo-ano. Costru la fortuna di locali destina-

    a diventare celebri, interpret qualchem destinato alle visioni ulteriori, scrissecolonna musicale de I magliari diancesco Rosi, pens nel 1960 che il suole fosse superato. Nel pieno del succes-annunci che si sarebbe ritirato, man-

    nne la parola. Per trentanni cerc nellattura un mezzo despressione. Torn fi-lmente a cantare. Partecip a settanta-

    anni a un festival di San Remo. E mor-domenica 20 maggio.

    auro Bolognini

    Nacque il 28 giugno 1922. Studi archi-tura a Firenze, studi scenografia al

    ntro sperimentale di cinematografia dima. In Italia fu assistente di Luigi Zam-, in Francia lavor con Marc Allgret ean Delannoy. Nel 1953 diresse, in Ci tro-

    amo in Galleria, Nilla Pizzi cantante daintimenti delicati. Nel 1955 sostenne len-gamia di quartiere, rosata e popolana, inli innamorati. Pier Paolo Pasolini scris-per lui alcune sceneggiature, tra cui la

    oria di Marisa la civetta, gelataia a Civi-vecchia, in cui Marisa Allasio, regina del-ragazze floride del boom, prefigura nelto fine sentimentale la sua storia di Ce-rentola in Casa Savoia. Pasolini scrisser lui la sceneggiatura di La notte bra-, in cui prefigurava i suoi film futuri.asport per lui dagli anni Trenta agli an-Cinquanta il romanzo in cui Vitalianoancati aveva smascherato il bellAnto-o, falso dongiovanni, vero impotente.i lo abbandon per diventare egli stessogista. Poich aveva sperimentato la soli-t che la letteratura sa dare alle storie,lognini si dedic a tradurre in film ro-

    anzi celebri. Da Italo Svevo gir Seni-, di Thophile Gautier tradusse Ma-moiselle de Maupin. Da Vasco P ratoli-prese Metello, di Charles Louis Phi-pe raccont Bubu de Montparnasse.

    a Per le antiche scale di Mario Tobinoav la storia di uno psichiatra impazzi-da Cassola la storia della Ragazza di

    ube. Architetto e scenografo, predilesseinterni borghesi dellOttocento, privile-

    lo studio degli ambienti rispetto al ri-re della narrazione. Per la televisioneliana raccont la saga della Famigliacordi e Giacomo Puccini malato di don-. E morto luned 14 maggio.

    AGENZIA PERDONO / 1.Perdonati tutti quelli che oggiparteciperanno alla festa della Re-pubblica. Non bisogna per dimenticareche dallalto delle nuvole, a guardare lasfilata su Via dellImpero, ci saranno leLoro Maest. Il Borbone innanzitutto, main fondo anche i Savoia. Prevedibile piog-gerellina.

    AGENZIA PERDONO / 2. Livia Turco, aproposito della Madonna di San Luca evo-cata dal presidente della Camera, ha dettodi avere anche lei un santo protettore, maha detto anche di tenerselo per lei, appel-landosi alla privacy. Il fatto per imper-donabile perch se no il povero AntonioBassolino non potrebbe pi baciare lAm-polla di San Gennaro, n Enzo Bianco po-trebbe continuare ad avere il soccorso diSantAgata.

    IL RIEMPITIVOdi Pietrangelo Buttafuoco

    Simbolomachie. Torna il nucleare nelpiano energetico di Bush e gli antinuclea-risti di tutto il mondo si stanno mobilitando.Per loro non sar facile vincere come lo funegli anni 80. Manca il sottofondo della Guer-ra fredda che indusse lassociazione psicolo-gica tra paura della bomba e pregiudizio ge-neralizzato contro latomo. Anche quella trapacifismo-ecologismo-anticapitalismo, purperpetuata nel popolo di Seattle, ormaicondivisa solo da una minoranza di attivisti.Inoltre gioca contro leffetto tempo. Unanuova tecnologia pu essere demonizzata infase iniziale perch lignoranza lascia spazioa manipolazioni simboliche astute. Ma poi lagente si abitua, se vede che non fa danni, elaccetta. Lenergia nucleare, Chernobyl aparte (ma fu un esperimento incosciente enon un incidente), non registra disastri dallasua nascita. Poi c leffetto realt. Se le-nergia manca o costa troppo, come ora inAmerica, la gente modifica le priorit: dallasicurezza al portafoglio. Cosa inventeranno

    gli ecoconservatori? Il New York Times haofferto un interessante esempio della nuovastrategia simbolica: cinque punti su cui ri-tiene che lAmmistrazione Bush non abbiariflettuto abbastanza prima di varare il ri-lancio del nucleare: non basta per ridurre igas serra; tale effetto potrebbe essere otte-nuto solo con una diffusione di centrali ato-miche in tutto il mondo, ma ci aumentereb-be i rischi di proliferazione militare; la sicu-rezza dei reattori accettabile, ma non asso-luta; i costi per farli sono enormi anche se sipossono ridurre grazie alla standardizzazio-ne; resta il problema di dove localizzare lescorie pur essendo buona la tecnologia pergestirle. Il primo e il secondo punto sono ir-rilevanti perch la priorit del piano nu-cleare quello di dare pi energia allAme-rica e basta. Il terzo punto pi abilmentetrattato: non si nega linnegabile sicurezzadelle centrali, ma si preserva il dubbio chenon possa essere totale: chi pagher i dannidi un eventuale incidente pur improbabile?Lo Stato o limpresa coinvolta? Qui il punto.Nel secondo caso lambiente legale Usa im-pone tali livelli di risarcimenti da scoraggia-re lassunzione anche di rischi minimi. Quin-di il messaggio al Senato il seguente: (a)mantenete tutta la responsabilit a carico

    delle imprese e vedrete che il mercato cipenser due volte prima di reinvestire nelnucleare; (b) ponete limitazioni legislativeesagerate alla zonazione dei siti per il depo-sito delle scorie in modo da aumentare a val-le i costi dei sistemi qualora fossero ridotti amonte. Bravi e perfidi. I futurizzanti non de-vono riposare sugli allori, ma capire che lav-versario ecoconservatore sempre forte eastuto. Carlo Pelanda

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    ISSN 1128 - 6164

  • 7/23/2019 150 SAB 02-06-01

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    E

    D TOR A

    ANNO VI NUMERO 150 - PAG 3 IL FOGLIO QUOTIDIANO SABATO 2 GIUGNO 2001

    Milano. Tutta colpa del cognato. AntonioDi Pietro ha perso dopo sole due settimanelunico senatore che era riuscito a far eleg-gere il 13 maggio. Valerio Carrara, 51 anni,chimico di Oltre il Colle (Bergamo), sem-brava aver conquistato quasi per sbaglio ilsuo seggio. Invece dietro di lui c GabrieleCimadoro, cognato bergamasco di Tonino,ex democristiano, ex Ccd, eletto deputatocon il Polo nel 96, passato allUlivo con Ma-stella nel 98, accolto nellAsinello da Di Pie-tro nel 99, infine in rotta con lex pm dal2000, quando questultimo si stacca dai De-mocratici di Francesco Rutelli e RomanoProdi.

    Da tempo Cimadoro meditava vendetta.La trova quattro mesi fa, quando i dipietri-

    sti cominciano a raccogliere le firme perpresentarsi al voto autonomamente dal cen-trosinistra. Alla rapida ricerca di candidatiper ogni collegio, i seguaci di Tonino nonvanno troppo per il sottile e accettano an-che di selezionare dei perfetti sconosciuti.Come questo Carrara, deboluccio in quantoa referenze politiche: pu esibire soltanto

    rara nei primi giorni post voto prende le di-stanze da Tonino. E ora arriva la rottura:Mi iscrivo al gruppo misto come indipen-dente. In questi giorni Di Pietro non mi hamai cercato direttamente. Ha mandatoavanti qualche suo luogotenente, gente dicui ho poca considerazione. E allaccusa ditradimento, replica: Gran parte dei voti cheho raccolto sono miei, non di Di Pietro: gen-te che mi ha detto che votava per me al Se-nato, ma per altri movimenti alla Camera.

    Ora il senatore Carrara potrebbe perfinovotare la fiducia al governo Berlusconi:Prender in considerazione questa possi-bilit. Di Pietro aveva una battaglia perso-nale contro Berlusconi, non contro il cen-trodestra. E io fra Lega, An e Forza Italia,

    mi sento pi vicino a Forza Italia.Poveri dipietristi: pensavano di avere da-to il voto pi antiberlusconiano possibile, eora invece si ritrovano con il loro unico par-lamentare eletto che rischia di finire nellaCasa delle libert. Comunque, nonostante loscoramento per il 3,9 per cento e un milionee mezzo di voti buttati via, i fan di Tonino

    proseguono il loro cammino: si riunirannoin congresso il 16 giugno a Roma. Avrannodiritto di voto i candidati a Camera e Sena-to, pi gli eletti. Questi ultimi, per la verit,sono pochissimi: neanche alle Comunali diTorino e Roma Di Pietro riuscito a rag-giungere il quorum. E stato eletto con il 5per cento soltanto a Milano, dovera candi-dato sindaco, assieme a Letizia Gilardelli(ex Psi e Pds) e ad Adriano Ciccioni (ex ra-dicale e verde). Il congresso sar anche loc-casione per fare un po di conti allinternodel movimento. La sconfitta arrivata da re-gioni che hanno dato allex pm soltanto il 2,5per cento, come Lazio e Toscana. Sotto il 4per cento sono rimaste anche Liguria, Emi-lia, Campania e Calabria. Bene invece Pu-

    glia (dove si impegnato laltro europarla-mentare, Pietro Mennea), con il 5 per cento,Abruzzo con il 6 e Molise con il 14. Il Nord(Piemonte, Lombardia, Triveneto) ha rega-lato a Di Pietro il 4 per cento: voti soprattut-to leghisti e radicali, che ora Tonino cer-cher di far pesare nel centrosinistra, doveElio Veltri cerca di ancorare il movimento.

    un assessorato nel proprio piccolo Comunedal 94 al 97 e una militanza nella Feder-caccia. Si iscrive allOsservatorio per la le-galit dipietrista, partecipa a una certaCommissione per la sburocratizzazione eopl, eccolo in pista.

    Perfetto cavallo di Troia, Carrara vieneaccettato come candidato dagli ignari co-lonnelli dellex senatore del Mugello. Cima-doro fa convergere su di lui tutti i voti deisuoi amici cacciatori ed ex democristianidella Val Seriana, e il gioco fatto: il chimi-co risulta il candidato dipietrista pi votatoal Senato in Lombardia, con una percen-tuale del 4,7. Ridotto in gramaglie per ilmancato raggiungimento del 4 per cento alproporzionale, Di Pietro si aggrappa a que-

    stunico eletto. Il quale, fra laltro, vale 1.200milioni di rimborso elettorale (lex finan-ziamento pubblico ai partiti): pochi, in con-fronto ai 16 miliardi che sarebbero arrivaticol superamento della soglia-ghigliottina al-la Camera, ma comunque preziosi per riem-pire le esauste casse del movimento.

    Niente da fare: istigato da Cimadoro, Car-

    anche dal fatto se noi decideremo di viveree non solo di sopravvivere.

    Ersilia Salvato: La prospettiva si co-struisce, non cos schematica come la po-ne lei. E poi, la domanda mi sembra troppoanticipata. Rispetto a chi gestisce la leader-ship dellopposizione non c dubbio chequalche problema c.E anche di questo do-vr discutere il nostro prossimo congresso

    autunnale.Anna Finocchiaro: Se sopravviveremo?

    Ne sono certa. Ed esattamente questo ler-rore che non dobbiamo fare: pensare chepossiamo esistere e ricostruire unidentitesclusivamente facendo forza sul problemadi chi controlla la leadership dellopposi-zione. Cos tutto appare molto pi semplice,

    ma in realt solo pi complicato. Il nostroproblema, in questo momento, il leaderdei Democratici di sinistra, non il leaderdellopposizione. E comunque quello italia-no non un sistema in cui il capo dellop-posizione ha rilievo costituzionale, come inInghilterra. Dobbiamo ripartire da noi, nondagli altri.

    Igino Ariemma: La sua una domandada pasticciere dellavvenire. Intanto esisteuna risposta per oggi, dal momento che se sisopravviver si vedr. Per il domani, il di-scorso un po pi complicato, passa attra-verso la capacit di avere una leadershipreale, dei progetti. Ho sentito lintervento diDAlema, che vorrebbe partire dal sociali-smo europeo, io farei il contrario, partireidalla forze reali in campo in Italia, tenendoconto che anche il socialismo europeo molto cambiato. Per quanto riguarda la pre-miership futura, il linea teorica nessuno im-pedisce alla sinistra di esprimere un candi-dato, il linea di fatto dipende dagli autogolche si faranno o non si faranno i democrati-

    ci di sinistra.

    Gavino Angius: No, dopo, dopo.Giovanna Melandri: Un terreno su cui i

    Democratici di sinistra possono riconqui-stare consensi c, ed quello dei valori,della cultura e del riformismo. Un riformi-smo che vada al di l delle politiche del la-voro. Ma dobbiamo impegnarci molto. Pon-go una domanda al mio partito: ci rendiamoconto che viviamo letteralmente immersi

    nella societ dellinformazione, e che trop-po spesso sottovalutiamo la dimensione lin-guistica, estetica e simbolica della politica?Berlusconi ha trovato una sua identit, elha comunicata allelettorato. Facciamo, al-lora, una nostra proposta davvero forte edefinita.

    Livia Turco: Abbia pazienza, questa una domanda secca, che richiede molta me-ditazione.

    Pietro Folena: La vita della sinistra non legata a un nome, a una leadership. Noisiamo il motore dellUlivo, e dobbiamo av-vicinare lUlivo allarea del socialismo eu-ropeo.

    Pi vicino a Letta che a Bertinotti

    Massimo Brutti: Non fatemi risponderea queste domande. Che i democratici di si-nistra debbano sopravvivere, mi pare evi-dente. E tra cinque anni si vedr.

    Paolo Cabras: Non si tratta di fare scel-te nominalistiche, Rutelli o non Rutelli. Laforza di una coalizione si misura sulla bonte sulla qualit delle sue proposte politiche.

    Mi auguro che i Democratici di sinistra rie-scano ad elaborare un progetto capace diottenere consenso anche tra i ceti pi mo-derati.

    Vincenzo Vita: Il partito deve prendersiil suo tempo, tutto il tempo che gli serve perricostruirsi. E innegabilmente Rutelli laleadership dellopposizione se l conqui-stata sul campo.

    Claudio Petruccioli: Siete voi giornalisti,che continuate ad avere in mente uno sche-ma in cui la sinistra si identifica con lexPci. Per me, invece, oggi la sinistra pro-prio linsieme delle forze che compongonolUlivo. Per quanto mi riguarda, mi sentomolto pi vicino a Rutelli e a Enrico Lettache a Fausto Bertinotti, da cui sono lonta-nissimo.

    Antonello Falomi: Non alimentiamo lacompetizione tra le due gambe dellUlivo.Anzi, ora i Democratici di sinistra dovreb-bero spendere le loro energie proprio per ilconsolidamento e lo sviluppo dellUlivo,una coalizione che ha molti punti in comu-ne con le socialdemocrazie europee, chepu raccogliere i consensi necessari perrappresentare unalternativa al centrode-stra e che adesso deve trovare la forma po-litica e organizzativa per dispiegare le pro-

    prie potenzialit. Penso, per fare un esem-

    Roma. Inutile stare a perdere troppo tem-po. Nel gran dibattito presso la direzionedei diesse sulleccesso di gambe e sulla ca-renza di teste allinterno dellUlivo tra Pie-tro Folena che si turba, Massimo DAlemache si risente e Walter Veltroni che si con-templa (ma con reciproca commossa stret-ta di mano e lungo applauso finale), Lucia-no Violante che se la gode e Livia Turco chesorride tranquilla una sola domanda ab-biamo posto e una sola risposta abbiamochiesto. La domanda era la seguente: Sec-condo lei, pu sopravvivere un partito comequello dei Democratici di sinistra che neiprossimi anni non avr la leadership del-lopposizione, affidata a Rutelli, e neanchela possibilit di una candidatura alla pre-miership nel 2006?. Le risposte dei diri-genti della Quercia che per lautunno han-no convocato il congresso, e intanto si sonoaffidati a un comitato di reggenza sono sta-te quelle che seguono.

    Luciano Violante: La politica non si facon gli schemini di questo genere, ma con ifatti. E i fatti si vedranno.

    Piero Fassino: Scusi, ma non ho voglia diparlare.

    Elena Montecchi: Sono daccordo conFassino. La domanda mi sembra astratta,soprattutto se la colloco nellavvio di di-scussione che stiamo facendo.

    Giovanni Berlinguer: Ma lei propriosicuro che dobbiamo stabilire oggi chi saril candidato del 2006? Adesso bisogna inve-ce dire quali proposte lUlivo e i Democra-tici di sinistra presenteranno al paese, sen-za aspettare quel che cercher di fare il go-verno Berlusconi.

    Goffredo Bettini: Ah, bella domanda.Per non rispondo. E poi, sa, da qui al 2006ha voglia.

    Anche An sopravvissuta

    Marco Minniti: Secondo me s, i Demo-cratici di sinistra sopravviveranno. Basta in-tendere che la partita che si gioca unapartita che deve in ogni caso mantenereaperto il problema della funzione della si-nistra riformista nel nostro paese. Il pro-blema vero pensare a un duplice movi-mento. Il primo movimento deve portare ilcentrosinistra ad avere come riferimento ilsocialismo europeo; il secondo movimentodeve portare il socialismo europeo ad af-frontare il nodo del rapporto con le altreculture europee. Quindi, dobbiamo mettereinsieme un movimento nazionale e un mo-vimento europeo. Ecco la sfida per i prossi-mi cinque anni.

    Giovanni Pellegrino: La mia risposta pacificamente s: i Democratici di sinistrariusciranno a sopravvivere a questa condi-zione. Del resto, nella Casa delle libert Al-leanza nazionale sopravvisssuta senzaaver espresso n il leader dellopposizionen, adesso, il leader di governo.

    Nicola Zingaretti: I Democratici di sini-stra non debbono sopravvivere, ma casomaivivere. Sono una parte viva della coalizioneche contribuisce a costruire lalternativa aSilvio Berlusconi, in una sana competizionecon gli altri soggetti dellUlivo. Poi, per la

    premiership si vedr, dipender appunto

    Quiz ai Ds: dove vai se opposizione e governo non ce lhai?

    La vendetta del cognato Cimadoro dietro la fuga del dipietrista

    Che fa un partito senza la guida dellopposizione e la candidatura algoverno del paese? Fassino: Scusi ma non ho voglia di parlare.

    Violante: La politica non si fa con questi schemini. Folena: Nonsiamo legati a un nome. Vita: La leadership se l conquistata Rutelli

    pio concreto, alla federazione dei Gruppiparlamentari.

    Claudio Fava: Pi che sopravvivere, iDemocratici di sinistra devono vivere. E al-la domanda che mi si pone ora risponderil nostro prossimo congresso.

    Mimmo Luc: Io penso che lopposizio-ne possa benissimo essere espressa dalticket composto da Rutelli e da Fassino, sin-tesi di una coalizione con una sinistra fortee autorevole e un centro espresso dallaMargherita. Questo gli elettori hanno sanci-to il 13 maggio, e tanto vale sancirlo anchein sede parlamentare: una leadership com-posta da un ticket. Di certo, la sinistra nonsi pu sciogliere. Io sono perch si rilanci,con i suoi temi, le sue sensibilit. E perchsia un po pi se stessa.

    Piero Di Siena: La seconda parte dellasua domanda mi sembra prematura, nelsenso che le condizioni politiche dei pros-simi mesi e dei prossimi anni non escludo-no automaticamente che ci possa essere uncandidato di sinistra alla guida del governo.Per quando riguarda la condizione attuale,con lopposizione in mano a Rutelli, noi in-tanto dobbiamo riflettere sul nostro radica-mento sociale e riformulare le ragioni stra-tegiche del centrosinistra.La tradizione uli-vista si praticamente esaurita in questicinque anni, e quindi bisogna ridefinirequale rapporto ricostruire tra una sinistraautonoma e un centro democratico autono-mo.

    Non dobbiamo fare passi indietro

    Pino Soriero: Pi che sopravvivere, i De-mocratici di sinistra devono vivere megliodi quanto abbiamo fatto finora. Si sono sciu-pate risorse importanti. Adesso bisogna im-piegarne altre per mettere in moto un cir-cuito positivo, facendo leva su quello che cichiedono molti cittadini: rilanciare il pro-

    getto di una sinistra che, facendo tesoro del-lesperienza di governo, sappia far pesaresubito il potere dellopposizione. Siamo onon siamo sempre il primo partito dellUli-vo?.

    Maria Rita Lorenzetti: Il problema proprio questo: come uscire dallidea, chehanno alcuni in Italia, che siamo buoni so-lo come portatori dacqua, perch con unaguida nostra non si pu vincere. Noi, da par-te nostra, ci siamo troppo spesso fermatisulla soglia della sfida alta. Rutelli ha sicu-ramente la leadership dellopposizione, mala leadership moderata non la leadershipdellUlivo. Bisogna che ci sia il nostro con-tributo. Quello che assolutamente non dob-biamo fare, un passo indietro.

    Roberto Morassut: Sopravviveremo an-che perch noi siamo unanima fondamen-tale dellUlivo, e perch siamo una forzastorica e ben radicata nel nostro paese.So-no convinto che le forze che interpretanomeglio il valore della coalizione sarannoanche quelle che ne trarranno benefici elet-torali. E i Democratici di sinistra cresce-ranno solo se saranno visti come una forzache porta nella sua azione i valori dellinte-ra coalizione.

    Livia Turco: Ci sto pensando ancora un

    po.

    INOSTRI INVIATI ALLA DIREZIONE DIESSINA. TRENTA RISPONDONO AL DOMANDONE. ALCUNI IRRITATI, ALTRI RIFLESSIVI

    Rutelli fra Prodi e Marini

    Quanto al partito socialista di tipoeuropeo, che tra un po diventerna barzelletta anche quello (ed Epi-y la marca di un profumo di sinistra),cciano come vogliono. Noi ci eravamormessi di dire una cosa che forse nona del tutto insensata: invece di fare

    n bagno di sangue, i dirigenti che han-portato negli anni i Ds alla sconfitta

    on solo il sedici per cento, la su-lternit e la mancanza di identit delincipale partito di sinistra quel cheoncerta), consegnino allunico leaderedibile rimasto invitto, Sergio Coffe-ti, le chiavi del castello, e si mettanohierati dietro a lui nella costruzioneun partito socialista che organizzi laa opposizione, senza delegarne laida a Francesco Rutelli; che punti ansensi di tipo maggioritario, riser-ndosi di mettere in campo una politi-di alleanze che non ha niente a chedere con il pasticcio dellUlivo; che

    vendichi per il suo leader la candida-ra a guidare il paese su un program-a socialista e liberale.Non vogliono?on possono? Non sanno? Fatti loro. Ilese ha tutto da perdere da una pro-ga informe dellera dellUlivo, ma sefar una ragione.

    Pi sgradevole invece la pretesa diendere in giro lopinione pubblica estampa, parlando del complotto diAlema contro Prodi come di una in-nzione delle jene dattilografe. Che

    Alema volesse andare a Palazzo Chi-lo abbiamo scritto per primi. Allini-

    zio registrammo unindiscrezione: DA-lema aveva domandato a Fausto Berti-notti se la sua fuga dallUlivo si sareb-be interrotta nel caso di un governonuovo presieduto da un Ds, cio da lui.Poi facemmo unanalisi che diventuna notizia, penosamente smentita dal-lo staff del futuro presidente del Consi-glio. Poi domandammo a Bertinotti in

    tv se avrebbe cambiato atteggiamentoin un governo presieduto da DAlema, elui rispose con un significativo: Vedia-mo. Poi prevedemmo in diretta televi-siva, senza essere maghi, limminenteincarico a DAlema, e vincemmo lascommessa.Tutti avevano capito cheera in corso una trastula con FrancescoCossiga, passato nel settembre 98 dalruolo di figura inquietante a quellodi riserva imparziale della Repubbli-ca. Infine, dopo che Prodi perse nelvoto di fiducia, anche i bambini capiro-no che DAlema e Franco Marini, nelfrattempo accordatisi con Walter Vel-troni sconfitto, e con la aperta compli-cit di Cossiga, impedirono il reincari-co a Prodi, il mandato a Ciampi, e favo-rirono la nascita del governo DAlema.Se questa ricostruzione fattuale irrecu-sabile dichiarata falsa, e parte di unacampagna contro il presidente dei Ds,che invece si sacrificato per salvarelUlivo (come lui dice), allora vuol direche un piccolo bugiardo incapace di as-sumersi le sue responsabilit ci sta

    prendendo in giro, e che a lui si affida-no le speranze della sinistra italiana.

    La Deutsche Boerse programma laquotazione sul mercato tedesco di0 titoli di compagnie americane. La gi-ntesca operazione viene condotta consupporto di Morgan Stanley e Goldmanchs, e includer 30 titoli industriali del

    ow Jones, un gruppo scelto fra i 50 tito-del Dow Jones Global titans, una

    uota di titoli tecnologici del Nasdaq 100alcuni dello Standard and Poors 100.a Borsa di Francoforte, la terza in Eu-pa dopo Parigi e Londra, vuol diventa-la principale dellarea euro, e la sua

    rta vincente dovrebbero essere le azio-delle grandi imprese dellarea del dol-

    ro. Anche la London stock exchangeatta una quota di titoli americani ma lo

    in sterline, Deutsche Boerse invecer sui titoli americani investimenti inro da parte soprattutto di investitoriituzionali, la cui raccolta in forte cre-ta. Dato lo sfasamento dei fusi orari, le

    uotazioni di Francoforte costituirannon indicatore rilevante per le apertureWall Street.E Dow Jones si appresta anerne conto nel suo indice.La debolezza delleuro rincara i valo-azionari quotati in dollari anche se glidici Dow Jones, Nasdaq e Standard

    and Poor in questo periodo non sonoorientati al rialzo, come un tempo. An-che se questa tendenza non sembra de-stinata a finire in tempi brevi, non pareostacolare per il piano ambizioso diFrancoforte.I tedeschi un tempo crede-vano soprattutto nel marco, oggi non sti-mano molto leuro e preferiscono il dol-laro, avendo fiducia nelleconomia ame-ricana anche ora che in fase di depres-sione. Unopinione di questo generesembra prevalere anche negli altri pae-si europei. Daltra parte il mercato azio-nario nazionale, nei vari Stati dellUnio-ne, ormai si rivela insufficiente per unaadeguata diversificazione degli impieghidegli investitori istituzionali. Dalla rela-

    zione del governatore della Banca di Ita-lia Antonio Fazio, ad esempio, si desumeche nei fondi comuni operanti in Italiaalla fine del 2000, la quota delle azioniestere su quelle totali dei loro portafogli, il 75 per cento. La quota dei titoli ame-ricani, con la mossa della DeutscheBoerse destinata a crescere anche neinostri fondi comuni. E sinch lEuropanon si liberer dalle sue distorsioni, visaranno sempre pi impieghi di euro intitoli americani.

    Uscito sconfitto dal confronto con Sil-vio Berlusconi, ma rafforzato dalli-tteso successo della Margherita,ancesco Rutelli ha il problema di tra-

    ormarsi da ex candidato e granderoccone in vero leader politico. Il pri-o passaggio, quello della trasforma-

    one del cartello elettorale in forma-one politica, reso complicato dallouilibrio delle forze interne. Grazie al-bilit di Franco Marini nella selezio-delle candidature, gli ex Dc sono in

    arlamento circa due volte pi numero-dei Democratici. La situazione rendearini arbitro della situazione. La stes-riluttanza della nomenklatura cam-na (Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco,cola Mancino e Rosa Russo Jervolino)accelerare lunificazione conferisce

    Marini, che pure caldeggia loperazio-, una cruciale funzione di cerniera. Ilchio per Rutelli di rimanere im-ntanato in dispute e logiche dalle

    uali assai difficile far emergere spun-innovativi.Dallaltra parte Rutelli deve tenernto del suo ispiratore politico, Roma-

    no Prodi, al quale andato a chiedereconsiglio. Ma un collegamento troppostretto col professore bolognese finisceper fare di Rutelli una sorta di cappellomesso sulla sedia per tenere il posto, inattesa del ritorno del vero leader daBruxelles. Un ritorno, peraltro, tuttaltro

    che auspicato da Marini, al quale Prodinon rivolge la parola da quando statocostretto ad abbandonare Palazzo Chigiper il ben noto complotto con Massi-mo DAlema. Lo spazio politico autono-mo di Rutelli, dunque, risulta assai ri-stretto. I suoi seguaci sognano una svol-ta generazionale che confini nella gal-leria dei padri nobili sia Prodi sia Mari-ni. Ma le svolte generazionali sonofrutto di rapporti di forza, non di vel-leit. Rutelli romper lassedio solo per-seguendo apertamente un obiettivo po-litico che vada oltre la Margherita, quel-lo del partito democratico in cui far con-fluire tutte le forze del centrosinistra, insintonia con larea ulivista dei Ds. Ci ri-chiede per una vera battaglia politica,in cui si vincere o si perde. Non bastanoi giri da valzer.

    Francoforte fa shopping a Wall Street

    DAlema ci prende tutti in giro

    Anche la Borsa tedesca mostra pi fiducia nel dollaro che nelleuro

    Il capo Ds si deve rassegnare, il posto di Prodi non gli tocc per caso

    Il grande scroccone, il guru di Bruxelles e il controllore dei deputati

    Si sa che spesso solo il non riuscire a vi-vere, consente di scrivere. Un libro,una necessit. La letteratura come via du-scita a cui rivolgersi quando tutto il restonon torna. E la vita assomiglia a uno sti-racchio in servizio permanente effettivo.Proprio il contrario dei tanti artisti delladomenica chi scrive per obbligo quasiun condannato a non dissimulare le suelacerazioni (anche e soprattutto private).Capita allora che il disagio si faccia in-venzione suo malgrado. E il testo diventila dimensione privilegiata attraverso cuisanare ferite altrimenti non emendabili.E questa anche la convinzione da cuimuove il saggio-romanzo dedicato dal tra-sgressivo Michel Houellebecq a un cult co-me Howard Philips L ovecraft (1890-1937).Scritto quando aveva da poco superato itrenta. Assai prima, insomma, delluscitadi quei romanzi (apparentemente lonta-nissimi dal gusto e dalle atmosfere delmaestro dellorrore di Providence) che loavrebbero reso famoso.

    Un tema accomuna i due: limbarazzodel vivere, appunto. Elemento di contatto

    possibile linquieta alienazione del prota-gonista di Estensione del dominio dellalotta, lultima fatica di Houellebecq (pub-blicato da Bompiani lo scorso anno) con lemorbose pulsioni che, secondo il giovanenarratore francese, stanno invece alla ba-se della prosa lovecraftiana. Del resto, laformazione scientifica di Houellebecq della stessa grana del lucido materialismo

    che nutre lallucinata fantasia del mae-stro. In soldoni, spiega lo scrittore transal-pino, il segreto della straordinario talentodi Lovecraft consisterebbe nellessere riu-scito a trasfigurare il proprio disgusto esi-stenziale in ostilit attiva. In particolaredando vita a una considerevole produzio-ne che prende le mosse da una visione delmondo quanto mai reazionaria e persinoxenofoba.

    Lenergia affabulatoria di un grande

    creatore di universi e la potenza visiona-ria dellinventore dei miti di Chthulhu na-scono, infatti, da odio e paura. Ripercor-rendone con scrupolo e abbondanza difonti la biografia (chi scrive attinge a pie-ne mani dallepistolario di Lovecraft)Houellebecq dimostra quale trauma siastato per questo gentleman del New En-gland il trasferimento a New York.

    La descrizione agghiacciante di una po-polazione spaventosamente eterogenea,composta da immigrati osceni, ripugnan-ti e vomitati da un incubo, da mulattighignanti e bisunti, da orripilanti negrisimili a giganteschi scimpanz anticipaquella delle mostruose creature che im-perversano nei racconti pi terribili. Lanevrosi razziale che poi lo porta addirittu-ra a simpatizzare per Adolf Hitler (e a pro-vare una profonda piet per un pianetache ospita esseri tanto degenerati e disgu-stosi) la medesima che lo convince dellapresenza universale del Male e della ne-cessit di denunciarlo raccontandolo. Im-possibile per nella forma del realismo. Ilsenso di nausea per la vita di tutti i giorniglielo impedisce. La verosimiglianza nonha sufficiente energia per poter real-mente descrivere un orrore selvaggio e de-vastante (da qui le critiche a Henry Ja-mes, troppo delicato e prolisso). Sesso edenaro, motori di ogni best-seller, sonocompletamente assenti dalle sue storie.Anche verso la psicanalisi di SigmundFreud non tenero: se d tanta importan-

    za a questi elementi significa che si basasu un simbolismo puerile.Ecco cos condensate le premesse per

    quella letteratura del sogno: unica ingrado di restituire labiezione del mondo.Per Houellebecq solo la dimensione del-lincubo pu rendere in effetti partecipe illettore di quanto fosse alto il disprezzoche Lovecraft sentiva per lintera umanit.

    BR

    Michel Houellebecq

    H.P. LOVECRAFT

    CONTRO IL MONDO,

    CONTRO LA VITA

    160 pp. Bompiani, Lire 13.000

    2 GIUGNO 1951

    Si vota in Sicilia per il rinnovo dellAs-semblea regionale ad appena una settima-na dal voto alle Amministrative che ha se-gnato una sconfitta della Dc e un aumentodei voti dei partiti della sinistra. Il climadella campagna elettorale infuocato. Ilpresidente del Consiglio De Gasperi e il mi-nistro dellInterno Scelba, siciliano di Cal-tagirone, oltre alla solita polemica antico-munista, che ruota intorno alle accuse dimafia scagliate contro la Dc, accentuano itoni della campagna contro la destra neofa-scista. Sono infatti in ballo i 17 seggi chenelle prime elezioni per lAssemblea regio-nale siciliana del 1947 toccarono ai liberalie ai qualunquisti uniti e che sono conside-rati ora territorio di conquista.

    Esautorato lo sci di Persia: formalmentesempre in carica ma chiuso nel Palazzo rea-le di Teheran Reza Pahlavi viene descrittoa Londra come uno spettatore impotentedella crescita del fanatismo musulmano e

    dello scoppio di ondate di odio antiocci-dentale. Il primo ministro Mohammed Mos-sadeq governa asserragliato nel Palazzo delParlamento senza comunicare con il sovra-no. Teme anche lui il fanatismo religiosoma anche la possibilit che lo sci facciaimprovvisamente ricorso alle forze rima-stegli fedeli per tutelare gli interessi bri-tannici a cui strettamente legato.

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  • 7/23/2019 150 SAB 02-06-01

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    ANNO VI NUMERO 150 - PAG 4 IL FOGLIO QUOTIDIANO SABATO 2 GIUGNO 2001

    Roma. La mia primapreoccupazione che la

    sinistra possa arrendersia un destino di margina-lizzazione dentro la coali-zione. Sbaglierebbe se

    pensasse di uscire dalle suedifficolt dedicandosi a colti-

    vare unarea politico-sociale tradizionale.Se la sinistra non si propone la conquista diforze sociali moderne, di nuovi strati inter-medi e non si radica nella complessa realt

    del mondo del lavoro odierno subir un ul-teriore ridimensionamento. Ma non c dailludersi, a perdere, in quel caso, sarebbelintera coalizione, da qui Umberto Ranie-ri, sottosegretario agli Esteri degli ultimi go-verni e riformista di lungo corso del Pci epoi nel Pds-Ds, inizia lanalisi dei problemidella sinistra.

    In questi anni la discussione dei Ds ri-masta paralizzata dalla spinta in due oppo-ste direzioni: chi teorizzava lo scioglimentodella sinistra in un diverso soggetto politicoe chi era alla ricerca dellidentit smarrita.Temi estranei al dibattito in corso nei par-titi socialisti europei e che ci allontanavanodalla sinistra pi moderna e innovativa: dalLabour alla Spd. Per c chi si lasciatorinchiudere in questa morsa. Al governocera una bella squadra di riformisti alleu-ropea, perch non ha pesato nel partito?Errori ne sono stati fatti: attendismo, esi-tazioni, mediazioni estenuanti. Poi la crisidel governo DAlema e la scelta di non can-didare Amato hanno colpito due punti diforza della sinistra. E sembrato che i Ds ac-cettassero una sorta di autolimitazione del-la propria funzione. Ci, alla lunga, ha in-debolito le nostre ragioni.

    Ma se nei Ds il dibattito rimasto chiusoa un gruppetto ristretto di persone, chi haavuto nelle mani leve importanti di direzio-ne, cio DAlema, una qualche responsabi-lit ce lavr? E da un pezzo che DAlema impegnato in una riflessione critica suaspetti e passaggi della sua esperienza allaguida del partito e poi al governo. Occorre-va pi determinazione sia nel perseguire ilpiano di riforme economiche e sociali indi-spensabile per ammodernare il paese e sianel fare emergere, nel partito, il profilo diforza socialista contro le teorie del partitounico dellUlivo da una parte e i conserva-tori dallaltra. Non le sembra ingenerosonei confronti degli ultraulivisti e di chi di-fende posizioni di chiusura conservatrice?LUlivo resta una grande strategia ma laprospettiva del superpartito dellUlivo velleitaria e non ha alcun aggancio con la ri-cerca politica e programmatica che si svol-ge nel pi avanzato socialismo europeo. Cicondannerebbe a una nuova anomalia.Lennesima.

    Ma come rilanciare un partito del socia-lismo europeo in Italia? In questi cinqueanni si espressa nellazione e negli atti delgoverno una cultura politica moderna insintonia con le posizioni pi innovatrici delsocialismo europeo. Questa esperienza nonva dispersa: costituisce un nucleo di pen-

    siero programmatico fondamentale per ri-lanciare liniziativa della sinistra italiana.

    Lei non pensa che vi sia bisogno di unacesura con dibattiti che si sono trascinatistancamente, con uomini di tutte le stagioni,con i rancori di un gruppo dirigente coschiuso? Si parla in questi giorni della Cgilcome di un serbatoio dove cercare nuoveforze per rilanciare i Ds. Che ne pensa? Cstato un elemento di esasperante continuitnella leadership del partito in questi anni esoprattutto non c stata coerenza tra indi-rizzo politico proclamato ed esecutivi chia-mati a realizzarlo: forze importanti sono sta-te emarginate e isolate. Occorreva maggiorecoraggio e apertura. Di questo c bisognocome il pane. Per quanto riguarda il sinda-cato, questa organizzazione continua a esse-re cruciale per le sorti della sinistra. SergioCofferati, poi, un riformista e il suo stile quello del sindacalista moderno di tradizio-ne socialdemocratica. E tuttavia io sono con-vinto che sempre di pi i confini sociali del-la sinistra riformista non possano esaurirsinel perimetro degli interessi rappresentatidal sindacato. Questo un nodo con cui fan-no i conti tutti i partiti socialisti europei dacui discendono conseguenze nel rapportotra la sinistra politica e quella sindacale e

    nella concezione stessa della concertazione.Problemi che occorrer saper affrontare. In-fine io vedo nelle forze che hanno saputo go-vernare lItalia in questi anni e nei dirigen-ti maturati nel corso di tale esperienza di go-verno della sinistra una parte delle energiedecisive da cui ripartire.

    Domani qui a Pantelleriacominciano due giorni di

    grande festa. Tutti al bar di Antonietta asentire la musica di Ralf, a rallegrarsi pidi un po e a bere senza stupidi divieti. Tragli invitati c pure Barney con GiovanniNegri e quattro gatti del Pololaico, poi laVersione sabato-domenica di Giorgio Ar-

    mani. Fabrizio Ferri ha assicurato la suapresenza, pi quella dellOrnella naziona-le e Sting sar collegato con una web cam.Comunque davanti alla statua di PadrePio stazioneranno Pierferdi e Azzurra. LaSeconda repubblica pi cazzona della Pri-ma ha scelto Pantelleria per rischiare lafelicit. E il sole continua imperterrito ascegliere me

    Dj & Dsdi Pierluigi Diaco

    Weekend a Londra. Gilberto, il barmandel Dukes, fa il miglior Martini delmondo. Parola di Sua Maest la Re-gina.

    Alta Societ

    Signor direttore - Sostituito da Luciano Vio-nte alla guida del gruppo diessino alla Came-

    Fabio Mussi ha detto: Non ci sono traditori,non ho nemici. Un altro di quelli che stannole palle direttamente agli amici.

    Mattia Feltri

    Signor direttore - Sfogliando le pagine di Sto-e politica, il libro recentemente pubblicato daolo Mieli su temi noti della nostra storia, mi duto comprensibilmente locchio sul capitoloativo alla azione partigiana di via Rasella in

    tra laltro si dice che Donato Carretta, il di-tore di Regina Coeli linciato dalla folla nellada estate del 1944, aveva aiutato alcuni co-

    unisti, tra cui Antonello Trombadori, a fuggire

    co prima della rappresaglia eseguita dai te-

    deschi alle Fosse Ardeatine. Quando Mieli si in-namora delle ipotesi, e questa indubbiamente lo, gli capita talvolta di indicarle come fatti real-mente accaduti anche se non in grado di com-

    provarli. Per chi se ne sorprende, ne conseguelinterrogativo romanesco: Ma ste fregnacce, tu,come le sai?.

    Duccio Trombadori, Roma

    Signor direttore - Molti si sono meravigliati delsaluto rivolto da Pier Ferdinando Casini al Pa-

    pa, affermando che era il primo a farlo. Non ve-ro. Nel suo discorso di insediamento lonorevoleViolante, che peraltro stato un ottimo presiden-te della Camera, il 9 maggio 1996 ha testual-mente affermato: In questo momento il mio

    pensiero va al popolo italiano va al presiden-

    te delle Repubblica va al Pontefice, guida spi-rituale per la grande maggioranza degli italia-ni. E dire che quelli che oggi contestano erano

    presenti quel giorno.Giuseppe Pracanica, Messina

    Signor direttore - Continui cos, non si lasciprendere dalla quarantottite dalla quale giusta-mente mette in guardia amici, colleghi e sodali.Continui ad aver piet del povero Di Pietro, bef-

    fato dal suo unico parlamentare. Le parole sonopietre, ma promesse e impegni con gli elettori do-vrebbero essere marmo. E uno che si chiama Car-rara, forse, dovrebbe saperlo. Non trova?

    Camilla Giorgini, via Internet

    Troviamo, troviamo.

    Signor direttore - Mi stupisce leggere sul Foglioche secondo Pietrangelo Buttafuoco lavvocatoCarlo Taormina, gi difensore di Franco Freda,sarebbe ebreo. Ma mi stupisce, e mi irrita, ancor

    pi vedere che questa appartenenza falsamentepresunta (chiss poi perch, forse perch ha unacitt nel cognome, secondo un vecchio luogo co-mune), citata per dimostrare addirittura cheFreda, qui in compagnia di Julius Evola, noncorrisponderebbe alla grossolanit delle accuse.Lo trovo un esempio fulminante dello scadimen-to degli argomenti con cui si vuole rivisitare, perlo pi a senso unico, la storia. Si trova un avvo-cato con un cognome vagamente ebraico che di-

    fende un fascista (a proposito, Taormina ha dife-so anche Priebke) o qualche lettera in cui un

    ebreo di vaglia, tipo Arnaldo Momigliano, si sia

    dichiarato ossequioso verso il regime, et voil: sid per dimostrato che la lettura del 900 vada ro-vesciata da cima a fondo. Non avremmo dirittodi aspettarci di meglio anche dal revisionismo?

    Stefano Caviglia, Roma

    Lautore un giornalista di Repubblica.Repubblica ha sollevato il caso Momigliano,per non far sentire Bobbio troppo solo. Noiabbiamo cercato di smontare il caso Momi-gliano, affermando che non esiste e motivan-do la nostra opinione. Non ci piacciono i re-visionismi sciatti, a noi. Buttafuoco peraltrofa notare che fu Taormina a iniziare la sua ar-ringa ricordando di essere ebreo, e ag-giunge: Mi dispiace per Caviglia, ma

    io non sono antisemita. Le basta?

    Trombadori contro Mieli, a difesa del padre: Ma ste fregnacce, tu, come le sai?La brutta crisi dei Ds

    Ranieri,numero due dellaFarnesina ulivista,d qualche

    consiglio per uscire dallimpasse