150° di carta - Ente Olivieri Pesaro cosmici. 21 luglio - Parigi: il decoratore italiano Vincenzo...

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1 Palazzo Almerici - Biblioteca e Musei Oliveriani 150° di carta viaggio a ritroso nella storia dell' Unità d' Italia e dintorni Mostra: Scalone d' Onore - primo Pianerottolo Attraversato l'androne, e poi presa la scala, si arriva al pianerottolo dove c'è un pannello evocativo del 150° con immagini che ricordano le figure che hanno preso parte al risorgimento nazionale e locale e immagini che preannunciano la presenza in mostra di innumerevoli materiali di varia natura: documenti cartacei (annunci, notificazioni, circolari, proclami) libri e cimeli. Al centro del pannello c'è l'immagine dell'Attacco a Pesaro dal lato di Ancona, veduta prospettica di Carlo Bossoli (Torino, Museo del Risorgimento): si tratta del bombardamento di Rocca Costanza da parte dell'artiglieria piemontese nel settembre 1860, sferrato dalle pendici del Monte Ardizio. 1961 20 gennaio - John Fitzgerald Kennedy presta giuramento come 35esimo presidente degli USA. Il 12 aprile 1961 viene lanciata l'astronave sovietica Vostok 1 con a bordo Yuri Gagarin (1934-1968), nella prima missione spaziale sovietica dall'esito positivo 17 aprile - l'invasione di Cuba da parte di esuli cubani addestrati in USA, viene respinta nella baia dei Porci dai guerriglieri cubani di Fidel Castro. 5 maggio - Alan Shepard è il primo americano nello spazio col programma Mercury. 25 maggio - il presidente americano Kennedy annuncia al Congresso l'inizio del progetto Apollo per lo sbarco sulla Luna. 2 agosto - primo concerto dei Beatles nello storico locale 'Cavern Club' di Liverpool. Alla fine del 1961 i Beatles s'incontreranno per la prima volta col manager Brian Epstein, che li porterà al successo. Il 13 agosto il governo della Repubblica Popolare Tedesca (DDR) con l’approvazione dell’Unione Sovietica fece costruire una barriera che isolava Berlino Ovest al fine di evitare che la popolazione migrasse in massa nella Repubblica Federale Tedesca. Il Muro di Berlino avrebbe diviso in due la città fino al 1989. A Torino, in occasione del primo centenario dell'Unità d'Italia, si aprì l'Esposizione Internazionale Italia 61, svoltasi dal maggio all'ottobre di quell'anno. 11 novembre - strage di Kindu: 13 uomini dell'Aeronautica Militare Italiana in missione ONU vengono uccisi in Congo. 11 dicembre - primo intervento degli USA nella guerra del Vietnam.

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Palazzo Almerici - Biblioteca e Musei Oliveriani 150° di carta viaggio a ritroso nella storia dell' Unità d' Italia e dintorni Mostra: Scalone d' Onore - primo Pianerottolo Attraversato l'androne, e poi presa la scala, si arriva al pianerottolo dove c'è un pannello evocativo del 150° con immagini che ricordano le figure che hanno preso parte al risorgimento nazionale e locale e immagini che preannunciano la presenza in mostra di innumerevoli materiali di varia natura: documenti cartacei (annunci, notificazioni, circolari, proclami) libri e cimeli. Al centro del pannello c'è l'immagine dell'Attacco a Pesaro dal lato di Ancona, veduta prospettica di Carlo Bossoli (Torino, Museo del Risorgimento): si tratta del bombardamento di Rocca Costanza da parte dell'artiglieria piemontese nel settembre 1860, sferrato dalle pendici del Monte Ardizio.

1961

20 gennaio - John Fitzgerald Kennedy presta giuramento come 35esimo presidente degli USA.

Il 12 aprile 1961 viene lanciata l'astronave sovietica Vostok 1 con a bordo Yuri Gagarin (1934-1968),

nella prima missione spaziale sovietica dall'esito positivo

17 aprile - l'invasione di Cuba da parte di esuli cubani addestrati in USA, viene respinta nella baia dei Porci dai guerriglieri cubani di Fidel Castro.

5 maggio - Alan Shepard è il primo americano nello spazio col programma Mercury.

25 maggio - il presidente americano Kennedy annuncia al Congresso l'inizio del

progetto Apollo per lo sbarco sulla Luna.

2 agosto - primo concerto dei Beatles nello storico locale 'Cavern Club' di Liverpool. Alla fine del 1961 i Beatles s'incontreranno per la prima volta col manager Brian Epstein,

che li porterà al successo.

Il 13 agosto il governo della Repubblica Popolare Tedesca (DDR) con l’approvazione dell’Unione Sovietica fece costruire una barriera che isolava Berlino Ovest al fine di evitare che la popolazione

migrasse in massa nella Repubblica Federale Tedesca. Il Muro di Berlino avrebbe diviso in due la città fino al 1989.

A Torino, in occasione del primo centenario dell'Unità d'Italia,

si aprì l'Esposizione Internazionale Italia 61, svoltasi dal maggio all'ottobre di quell'anno.

11 novembre - strage di Kindu: 13 uomini dell'Aeronautica Militare Italiana in missione ONU vengono uccisi in Congo.

11 dicembre - primo intervento degli USA nella guerra del Vietnam.

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Scalone d' Onore - secondo pianerottolo Stanza 1° - anno 1961 Manifesto della mostra, su cavalletto (l' immagine riporta una fascia tricolore posata drammaticamente su un registro del governo pontificio) Pannello 1 tricolore Carte n.1 .Epoca, L' Italia compie 100 anni, 26 marzo 1961 .Mostra delle regioni - catalogo-guida, Torino Maggio-Ottobre, 1961 .Gli ideali del Risorgimento e dell'Unità - nel primo centenario dell'Unità d'Italia, Ente Nazionale Biblioteche Popolari Scolastiche, 1961 .Comitato nazionale per la celebrazione del primo centenario dell'Unità d'Italia .Cento anni di Vita nazionale attraverso le statistiche delle regioni, a cura della SVIMEZ, 1961 .Il patriottismo italiano è aulico: per anni ci siamo ispirati a una Roma tutta di cartone, di Lauro Laurenzi, in Epoca, 4 giugno 1961 .Cavour, di Luca Colombo, in Epoca - numero del Centenario, 30 aprile 1961

Carte n. 2 .Sipario, Il Risorgimento a teatro, Agosto-Settembre 1961 .L'onore della bandiera .Viva l' Italia - l'Italia ha compiuto Cento anni ammantandosi di tricolore ... imbandierando ogni casa, in Epoca, 2 aprile 1961 Corsi e ricorsi ... 1861, 1911, 1861 ... retorica, strumentalizzazioni, il problema dell'istruzione, amori, ... Carte n. 3 .Cosa c'è che non va nella scuola, di G. L. Rosa, in Epoca, 1961 .Giornalismo e sport: troppi giornali per troppi analfabeti, in Storia illustrata,1961

Carte n. 4 .Quando io amo è per sempre (articolo sugli amori di Giuseppe Mazzini) in Domenica del Corriere, 1961 .Ma privatamente, Cavour che uomo era? (articolo sugli amori di Cavour) in Domenica del Corriere 1961

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Stanza 2° - sala dei cataloghi (lato 1) Pannello 2 composizione di libri e documenti Pannello 3 composizione di libri e documenti Pannello 4 riproduzione dell' Inno isaurico all'unità d'Italia, di Vanzolini Pannello 5 composizione con tricolore e camicia rossa Pannello 6 camicia rossa Pannello 7 Giuseppe Garibaldi anno 1961 Carte n. 1 . Suggestive manifestazioni civili e militari per il primo centenario dell'Unità di Italia in Cronaca di Pesaro del Il Resto del Carlino, 27 marzo 1961 .Tricolore d' Italia, AA.VV., ed. Seir Carte n. 2 .La vita di Giuseppe Garibaldi, di Gustavo Sacerdote, ed. Rizzoli, 1933 .Le Marche ed il Risorgimento italiano, AA.VV., ed. SITAS, 1960 .Cristina Di Belgioioso di Aldebrando Malvezzi, ed. Treves, 1936 .Deputazione di Storia patria per le Marche - atti e memorie, 1960 .Cento anni di interpretazioni storiche e programmi politici - Il primo e il secondo Risorgimento, in Rinascita, Settembre 1961 Corsi e ricorsi ... la problematica nucleare, le carenze finanziarie attorno alla ricerca scientifica italiana, la questione della donna, i danni sul paesaggio e la speculazione, ... .Rinascita, La donna in Italia (titolo in copertina) Marzo 1961 .Gli argonauti dell'anti mondo ... in primo piano i nostri scienziati nucleari ... si rende necessario assicurare una continuità al loro brillante lavoro, di G. Melega, in L'illustrazione italiana, Giugno 1960 .Il Centenario della Spedizione dei Mille - 1860 di M. Schettini, in L'illustrazione italiana, gennaio 1960 .L'illustrazione italiana, Le nuove autostrade (titolo in copertina), settembre .L'Italia delle cartoline 1848-1919, di Mario Donadei, ed. L'arciere, 1977

Carte n. 3 .Francesco Giuseppe, di Eugene Begger, ed. Mondadori, 1932 .Napoleone Terzo ed Eugenia, di E. A. Rheinhardt, ed. Bemporad, 1933 .Atlantino del Risorgimento italiano, di Federico Agostini, Istituto per le ricerche geografiche e studi cartografici, 1961 .Risorgimento - raccolta di figurine, a cura di Riccardo Bossa, ed. Imperia .Metternich, di Arthur Herman, ed. Corbaccio, 1936 .I martiri dello Speilberg, di Ferruccio Carpi, ed. Ardita,

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1911

Gennaio - Agitazioni studentesche in Russia.

Marzo-aprile - l'Italia celebra il cinquantesimo anniversario della sua unità

con una serie di mostre a Roma,

Firenze e Torino.

8 marzo - Prima edizione mondiale della Giornata Internazionale della Donna.

28 marzo - Prima esposizione di Picasso negli Stati Uniti.

30 marzo - Quarto governo Giolitti in Italia.

20 aprile - Separazione fra stato e chiesa in Portogallo.

23 aprile - La Francia interviene militarmente in Marocco per liberare Fez,

minacciata dalle tribù ostili al Sultano.

25 aprile - Muore Emilio Salgari.

31 maggio - Varo del Titanic.

4 giugno - Il Re d'Italia inaugura il Vittoriano.

15 giugno - La Tabulating Computing Recording Corporation (IBM)

diventa una società per azioni.

24 giugno - Domenico Pacini inizia una serie di misure di ionizzazione al largo dell'Accademia Navale di Livorno;

grazie ad esse dimostra la natura extraterrestre dei raggi cosmici.

21 luglio - Parigi: il decoratore italiano Vincenzo Peruggia ruba La Gioconda

dal Museo del Louvre.

29 settembre - Guerra di Libia: l'Italia dichiara guerra alla Turchia e invade la Libia.

1 novembre - Primo bombardamento aereo della storia

ad opera del sottotenente italiano Giulio Gavotti nei dintorni di Tripoli

29 dicembre - Sun Yat-sen diventa

il primo presidente della Repubblica di Cina.

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Stanza 2° - sala dei cataloghi (lato 2) anno 1911 Carte n.1 .Mazzini - nel 1° Centenario della nascita .1860-1910 nel Cinquantenario .Albo storico nel cinquantenario della Battaglia del Volturno, a cura dei Partiti Popolari di Terra e Lavoro, 1911 .Per il primo Cinquantenario della Liberazione delle Marche 1860-1910 .Pesaro - Guida pratica illustrata della Città e del suo territorio, 1911 Medaglia a Vittorio Emanuele II Carte n. 2 .Gli albori del Regno d'Italia, di Girolamo Cappello, in Il Secolo XX, rivista popolare illustrata .La liberazione delle Marche e dell'Umbria ed i giornali del tempo, in Le Marche, anno I, vol. 1 .Atti e memorie della deputazione di Storia Patria per le Province delle Marche, v. VII .Quaderno con la trascrizione dello Statuto di Garibaldi, non datato (fondo Severini) .L'Esposizione Marchigiana, 1911 .Esposizione di Etnografia italiana - depliant con planimetria .Poesia di Odoardo Giansanti detto Pasqualòn pubblicata in Le Esposizioni del 1911, ed.Treves, 1911 .Pasqualòn - opera omnia, tip. Nobili, 1934

Carte n. 3 .La Rivista popolare a Giuseppe Mazzini nel centesimo anniversario della nascita XXII Giugno MCMV .L'Unità d'Italia dalla Spedizione dei Mille all'annessione di Venezia ... .Lettere inedite a Bettino Ricasoli per cura di Armando Sapori, 1927 . Rosolino Pilo, di Giuseppe Maggiore, ed. Augustea .Le Marche nella storia del Risorgimento d'Italia 1848-70 .Le Marche nel Risorgimento italiano, in Bollettino del Comitato Marchigiano della Società Nazionale per la Storia del Risorgimento, XII, 1933 .Manin, di Rosa Errera, ed. Alpes, MCMXXIII .L'Italia nei Cento anni del Secolo XIX - giorno per giorno illustrata - 1860-1870, ed. Vallardi, 1818- .Il Regio Commissario Generale Straordinario Lorenzo Valerio, in XXXIX ..... Settembre, 1911 .Maggio 1860 - pagine da un taccuino inedito, di Giuseppe Cesare Abba, ed. Mondadori, 1933

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Stanza 3° - sala Mosca Pannello 8 su fondo rosso con presentazione della Mostra Pannello 9 composizione di libri e documenti Ritratti: sulla parete grande a sinistra della porta, dall'alto a sinistra Giulio Perticari, Domenico Paoli, in basso a sinistra Giochino Rossini, Pietro Petrucci; a destra della porta dall'alto .... Santinelli, NicolaVaccai; sulla parete piccola a sinistra Terenzio Mamiani; sulla parete piccola a desta Antaldo Antaldi. anno 1911 Carte n. 1 .La commemorazione della proclamazione dell'Unità nazionale, 30 aprile 1911, in La provincia .Rivista di Emigrazione diretta da M Battista e U. Tombesi

Carte n. 2 .Inaugurazione del grandioso monumento innalzatosi a Roma a Vittorio Emanuele II, Padre della Patria, in Domenica del Corriere Il problema dell’Africa: l'Italia festeggia il primo cinquantenario della liberazione dall'oppressione straniera, opprimendo i popoli dell' africani .1861-1936 dal Regno all'Impero di Antonio Monti, ed Vallardi, 1936 .La prima guerra d'Africa di Francesco Crispi, ed. Treves, 1911 .Tripolitania - nell' Africa romana di Domenico Tumiati, ed Treves, 1905 .Nell'Africa Italiana di Ferdinando Martini, ed. Treves, 1895 .Album fotografico .cartolina di commemorazione in onore di Antonio Cecchi, (1949) Antonio Cecchi: esploratore, Pesaro 1849 – Lafolé, Somalia 1896. Conseguito il grado di capitano marittimo, s’imbarcò su di una nave della compagnia Rubattino alla volta dell’Etiopia meridionale. Fu un viaggio tristemente avventuroso che Cecchi descrisse appena tornato nella città natale nell’opera dal titolo Da Zeila alle frontiere del Caffa, pubblicata a Roma nel 1885-87. Questo poderoso lavoro in tre volumi costituisce uno degli scritti fondamentali per la conoscenza dell’Etiopia meridionale dal punto di vista geografico, geodetico, etnologico, storico, linguistico ed etnografico in genere. Cecchi fu nominato console di Aden e di Zanzibar dal governo italiano. Successivamente, imbarcatosi sulla nave Barbarigo, si recò a Mogadiscio, ove ebbe incarichi politici, tra i quali, nel 1896, quello di regio commissario per la Somalia italiana. Nello stesso anno, mentre tentava di penetrare da Mogadiscio all’interno con una spedizione formata dai comandanti Maffei, Mongiardino e Chiarini e da altri ufficiali per recarsi presso il sultano di Gheledi, la notte del 25 novembre trovò la morte in un’imboscata tesagli dai somali presso Lafolè. L’opera da lui scritta ebbe una favorevolissima accoglienza, sia in Italia che all’estero, tant’è vero fu tradotta in tedesco e in altre lingue. (Dizionario biografico dei marchigiani, a cura di Giovanni M. Claudi e Liana Catri, Ancona, 2002) .L' Abissinia settentrionale di Antonio Cecchi, ed. Treves, 1888 .Etiopia Eritrea Somalia di Umberto Ademollo, T. C. I., 1935

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Medaglietta commemorativa a Costantino Roberti Eroe nei Dardanelli per la Gloria d'talia 18-19 luglio 1912 Carte n. 3 Retorica patriottica, cultura estetizzante e avanguardia nella cultura italiana del 1911: .Nel quarto anniversario della morte di Giosuè Carducci in Rivista di Roma, febbraio 1911 .Vita Nuova, maggio 1911, anno I .La Salomé (di Strauss) al Teatro Rossini - Futurismo (Marinetti al Teatro Rossini) in Il Progresso, 1911 .Le martyre de Saint Sebastien di Gabriele D' Annunzio, ed. Chez Calmann-Levy,1911 .due autografi di Filippo Tommaso Marinetti Carte n. 4 Le carte geografiche: Alcune rappresentazioni dell’Italia e delle colonie prima e dopo l’Unità. .Penisola d'Italia, Croazia e Dalmazia - Atlante scolastico per la geografia politica e fisica, Gotha, 1855 .Atlante geografico - storico dell'Italia - Garollo, ed Hoepli, 1890 .Possedimenti e colonie, isole egee, Tripolitania, Cirenaica, Eritrea, Somalia di L. V. Bertarelli, Guida d'Italia del Touring Club Italiano, 1929 .Baedeker, L'Italie des Alpes à Naples .Atlante scolastico per la geografia fisica e politica di G Pennisi, ed. Paravia, 1905 .Carta dell'Africa Orientale Italiana, Consociazione Turistica Italiana .Carta d'Italia del T. C. I., anno XIII Carte n. 5 .Il mondo illustrato - Giornale Universale, ed. Unione tipografico, 1861, anno IV .Tavole sincroniche e genialogiche di storia italiana dal 306 al 1870 di Carlo Belviglieri, ed. Le Monnier, 1885 .Storia del Risorgimento italiano di Francesco Bertolini, ed. Treves 1889 .Dizionario della lingua italiana di N.Tommaseo, D. Bellini, vol.II, Utet 1869 Medaglia commemorativa di Vittorio Emanuele II del 1871 Carte n. 6 .La Guerra del 1859 per l'Indipendenza d'Italia, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Roma 1910 .Leggi del Regno d'Italia 1861-62 .Repertorio Generale della Legislazione 1893 del Regno d'Italia .Storia d'Italia dal 1814 al 1866, Carlo Balviglieri, ed. Corona e Caimi, 1880 .Pio IX nel Risorgimento italiano, A. Monti, ed. Laterza1928 .Le mie prigioni di Silvio Pellico, ed. Petrini, 1880 .I gesuiti, Biblioteca patriottica, ed. Perino, Uriele Cavagnari, 1886

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1861

21 gennaio - si svolsero le elezioni dei deputati del primo Parlamento nazionale italiano

13 febbraio - Gaeta: firmata la capitolazione della fortezza

18 febbraio - La prima seduta del neonato Parlamento del Regno d'Italia,

che comprendeva deputati di tutte le regioni annesse (tramite plebiscito).

19 febbraio - Russia: abolizione della servitù della gleba

12 marzo - resa della cittadella di Messina fino ad allora in mano borbonica

17 marzo - Apertura dei lavori del neonato Parlamento italiano. Vittorio Emanuele II di Savoia assume il titolo di re d'Italia e dichiara l'unità d'Italia

18 marzo - A Zara, alla notizia della proclamazione del Regno d'Italia,

sorge spontanea una viva manifestazione d'italianità cui si accompagna la comparsa, in quasi tutti gli angoli della città, di bandiere tricolori

20 marzo - resa della fortezza di Civitella del Tronto,

ultimo baluardo delle forze borboniche

10 aprile - I deputati della Dieta Provinciale dell'Istria, d'accordo con il Comitato di patrioti esuli in Italia, nelle elezioni dei propri rappresentanti da inviare a Vienna scrivono nel biglietto della votazione la parola Nessuno, dando così una evidente prova d'italianità

12 aprile - USA - CSA: Inizia la Guerra di secessione americana

18 aprile - La stragrande maggioranza della Dieta Provinciale dell'Istria, nella sua seconda riunione per le votazioni dei rappresentanti da inviare al Parlamento austriaco, riconferma la

propria affermazione d'italianità espressa il 10 aprile; nella seduta del Parlamento italiano si registra un'agitata discussione tra Garibaldi e

Cavour riguardo l'inquadramento degli irregolari garibaldini nell'Esercito regolare

17 luglio - inizia la prima battaglia di Bull Run, battaglia terrestre della guerra civile americana.

11 agosto - 41 soldati dell'esercito vengono uccisi dai briganti della banda guidata da Cosimo Giordano, ingrossata da cittadini di Casalduni, Pontelandolfo e Cerreto, centri

agricoli situati tra il matese e il beneventano

14 agosto - Viene comandata un'azione di rappresaglia militare per la strage dell'11 agosto. Un battaglione di 400 bersaglieri, entrata a Pontelandolfo, uccideva quanti vi erano rimasti,

saccheggiava tutte le case e poi metteva fuoco all'intero villaggio, che veniva completamente distrutto. Stessa sorte toccava alla vicina Casalduni

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Stanza n. 4 - sala dei manoscritti 1831-1860 Carte n. 1 - gli anni di preparazione Documenti a favore o contro il governo pontificio .Breve esortazione di Pio IX al Popolo Romano .Gioberti ad un suo amico .Anagramma sul nome di Pio IX .Canto di guerra ... parole e musica di Luigi Pantaleoni emigrato del 1831 .La sera delli 8 settembre 1846, canto popolare .Sonetto contro il Legato Della Genga, 1842 .Sonetto, A difendere le vostre contrade (patriottico) .Ritratto poetico di Pio IX, firmato dall'Israelita ferrarese Moisé Leon Finzi .Legione Nazionale Romana, Ordine del giorno, Rimini 12 aprile 1848 (patriottico) .Ordine del Giorno al Corpo di Operazione (pontificio) .Dedica a Pio IX .Al generale Lamoricière Canto italico ''Nel Carnevale del 1860, in segno di protesta e per dimostrazione politica, i cittadini si astennero dall'intervenire allo spettacolo teatrale, che solo la ufficialità pontificia seralmente frequentava.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Avviso della Società Nazionale (Indipendenza Unificazione) contro Lamoricière ''Allorché il generale Lamoricière, - il già fanatico orleanista, allora chiamato al comando delle milizie papaline - venne un giorno in Pesaro per passare in rivista le forze del suo esercito, i cittadini sempre per segno di protesta, in fretta chiusero le porte dei negozi, e si ritirarono tutti nelle lor case; tanto che al generalissimo offrì Pesaro uno spettacolo di pieno abbandono e squallore. Perfino la banda, invitata a recarsi ad incontrare il generale, disprezzando il promesso lauto compenso in denaro, si rifiutò di rendere qualunque onore e servizio, del che trasse ridicola vendetta lo sdegnato Bellà, facendo sequestrare e togliere ai musicanti tutti gli strumenti.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Le mie prigioni di Silvio Pellico, ed. Cormon e Blanc, Lione 1840 .Ai superstiti pesaresi delle gloriose giornate di Vicenza del 1848, Pesaro, Nobili 1898 .Mutamenti governativi nella città di Pesaro di Luigi Bertuccioli, Pesaro Nobili 1853 .L'allocuzione di Pio IX, Bologna 1859 .Indipéndance de l'Italie, G. B. Marocchetti, Delanuay, 1830 .Memorie cronistoriche del teatro di Pesaro di C. Cinelli, Nobili, 1898 .Del Risorgimento, periodico fondato da Cavour e Balbo nel 1847, Torino 1848 Medaglia a Vincenzo Gioberti ''Bellà, pervaso dalle idee stesse bellicose e baldanzose del Lamoricière, di cui è celebre il raffronto, contenuto in un suo proclama, fra la rivoluzione italiana e l'islamismo - raffronto ignominioso che ben rintuzzava Vittorio Emanuele, pure in un suo proclama all'esercito nell'inizio della sua marcia, scrivendo: insegnerete con l'esempio il perdono delle offese e la tolleranza cristiana a chi

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stoltamente parogonò all'islamismo l'amore alla patria italiana.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 Carte n. 2 Come si comunicava: Sotto il governo pontificio le comunicazioni e notificazioni del governo centrale avvengono prevalentemente per “interposta persona” ossia tramite comunicazioni dirette agli organi amministrativi. Con l’avvento del nuovo governo, l’istituzione si rivolge in modo diretto al cittadino e non più suddito. Dopo la caduta del governo pontificio cambiò anche il nome del primo cittadino, non più gonfaloniere ma sindaco. .Circolare, Pesaro 25 aprile 1860, acquartieramento truppe piontificie, firmata dal T. Bellà ''Bellà percorre le vie per dar animo a i suoi, per impartire ordini, per provvedere alle ultime difese. Impone la chiusura di tutte le porte, di tutte le finestre, e che nessuno ne esca o vi si sporga, pena la vita.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Ai Signori Governatori e capi dei Municipii della provincia di Pesaro e Urbino n. 3 dispacci telegrafici che minimizzano l'efficacia dell'azione patriota e che riportano notizie delle sconfitte di Garibaldi, 28/29 maggio 1860 e 4 giugno 1860 .Comando della 5° suddivisione militare pontificia, n. 2 notificazioni del 9 settembre 1860, Coprifuoco e stato di assedio a Pesaro, il delegato Apostolico T. Bellà ''Le porte della città vengono chiuse: ma ricordano i vecchi che ebbe tempo a uscirne il chiaro e venerando patriota del 1831, marchese Petrucci, tenendo nascosta nella vettura una bandiera tricolore, che appena giunto al campo italiano, ebbro di gioia, spiegava al vento e baciava. (...) Si rammenta anche una generale perquisizione, che ebbe luogo nel giorno precedente la liberazione: ma, mirabile dictu, neppure una coccarda, una banderuola tricolore fu niun luogo rinvenuta. Eppure poche ore dopo Pesaro era piena di coccarde tricolori e vessilli nazionali!'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Al Popolo di Pesaro, esortazione al Popolo .Popoli dell'Umbria e delle Marche, esortazione al Popolo Esortazioni al popolo: “È tempo che cessi questa vergogna del secolo, quest’onta dell’Italia e del Mondo. Noi non vogliamo più essere i paria d’Europa” .Napoleone III e l'Italia di R. De la Guérroniére, Firenze 1859 .Camillo Benso di Cavour di Ruggero Bonghi, ed Unione tipografica Totino, 1860

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1860-61- la Liberazione dall'oppressione dello Stato della Chiesa e l'Annessione all'Italia Carte n.1 Le truppe piemontesi conquistano la città e proclamano la fine dello stato pontificio. .Ordine del giorno ai Soldati del 4° Corpo d' Armata: Vi conduco contro una masnada di briachi stranieri ... 11 Settembre 1860, firmato Enrico Cialdini ''Con decreto del 12 settembre Lorenzo Valerio è nominato Commissario Generale straordinario per le provincie delle Marche; ed egli a sua volta decreta la nomina del marchese Luigi Tanari, deputato al Parlamento, a Commissario della provincia di Urbino e Pesaro.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .In Nome di Sua Maestà Il Re Vittorio Emanuele II Il Governatore della provincia di Como - Regio Commissario Generale Straordinario nelle province delle Marche decreta Il Signor Luigi Tanari, deputato in parlamento, è nominato Commissario della Provincia di Pesaro e Urbino, firmato Lorenzo Valerio .In Nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele Re d'Italia il Regio Commissario decreta che la passata rappresentanza municipale è sciolta, firmato da Luigi Tanari foto di Andrea Marzetti .La camicia rossa di Alberto Mario, ed. Sonzogno 1884 .Delle speranze degli italiani di Santorre di Santarosa, ed. Risorgimento, 1920 .Italiani delle Marche La vittoria di Castelfidardo, firmato Enrico Cialdini ''Quasi ogni sera, particolarmente in quei giorni, Tanari poteva pubblicare sui bollettini di guerra la marcia trionfale dell'esercito piemontese nelle province meridionali della Marca''. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 . n. 3 bollettini ufficiali che descrivono ora per ora l'avanzata piemontese nelle Marche Al Regio Commissario delle Marche della provincia di Pesaro e Urbino, firmato Lorenzo Valerio Carte n. 2 .Municipio di Pesaro. Avviso per la La fiera di San Nicola posticipata a causa di motivi bellici (il ritorno alla normalità) .In Nome di Sua Maestà Decreta ... documenti e licenze degli arbitrii del cessato Governo . Pesaresi atti di violenza ... il mirabile risorgimento di queste contrade non va offuscato! (questo documento attesta alcuni azioni di violenza nei confronti di chi è stato compromesso pesantemente con il passato governo, e invoca la pacificazione) il Regio Commissario della provincia di Pesaro e Urbino .Municipio di Pesaro. Avviso ... dimostrazioni di affetto e simpatia ... fra Esercito e Cittadini Il generale comandante la Divisione Cadorna ''Alle dimostrazioni partecipavano anche le signore, alle quali il 9 ottobre il comandante della 13° divisione militare, generale Cadorna, inviava un caldo

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ringraziamento, dato alle stampe subito, protestandosi riconoscente per le ovazioni della popolazione e per le gentili dimostrazioni tributate ieri alla 13° divisione dalle signore di Pesaro, che provano quanto altamente sia da esse sentito l'amor di patria''. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Pensiero e Azione di G. Mazzini, ed. La Nuova Italia .La politica della Santa Sede e gli atti dei Bonaparte, ed. Mariani, 1862 Carte n. 3 L’Italia si prepara all’unificazione “I popoli insorti contro la mala Signoria hanno il diritto e dovere di provare all’Europa la giustizia dell’insurrezione, in modo che non ne rimanga dubbio nessuno” .Regio Commissario Generale Straordinario nelle province delle Marche ... dalla vostra rivoluzione o Marchigiani, sorsero spontanei i Poteri Civili!, firmato da Lorenzo Valerio .Parole recitate in Pesaro la sera del 28 ottobre 1860 nella prima adunanza della Società Nazionale Italiana ... oggi siamo liberi! .Regnando Sua Maestà notificazione ... riparare ... ai soprusi commessi del regime odioso, firmato Luigi Tanari .Società Nazionale Italiana Indipendenza – Unificazione. Programma ... Nei paesi liberi due soltanto sono i giudici autorizzati: l'Opinione pubblica ed il Parlamento. Il Comitato Nazionale, Pesaro 28 Ottobre 1860 .La Commissione municipale di Pesaro ai suoi cittadini ... si augura un’Italia unita, indipendente, civile, ricca, grande, privilegiata, 2 novembre 1860 ''Dell'alto sentire delle donne pesaresi si ha altro chiaro documento. Allorché il Tanari pubblicò un proclama, ispirato a vero senso di carità, col quale invitava i cittadini a provvedere ai bisogni di quelle famiglie svenurate, i cui capi, zelanti del governo papale, erano stati condotti via prigioni col Bellà, e che vivevano abbandonate, e in lacrimevole stato ed in assoluta miseria, rispondono sollecite con altro proclama le donne pesaresi, dichiarando di essersi costituite in Comitato di soccorso, e chiudendo con queste parole: Innalziamo al nostro Re il Trono sul perdono delle offese, e sull'amore scambievole, non sugli odi e sulle divisioni, cagion funesta della nostra antica schiavitù''. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910

Carte n. 4 Il Plebiscito Si chiede al popolo italiano di esprimere il proprio parere in merito all’annessione allo stato monarchico piemontese .Società Nazionale Italiana Pesaresi ... accorrete a portare nell' urna il vostro sì 28 ottobre 1860 Il Comitato Nazionale .Commissario municipale

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Avviso ... i collegi destinati a raccogliere i voti .Istruzione popolare per gli Elettori .Municipio di Notificazione ... si invitano tutti gli Abitanti ... per essere iscritti nei Ruoli dei votanti .Ai veri e onesti liberali ... il passaggio ad una nuova forma di governo deve nascere da una necessità irresistibile la quale determinando un voto liberamente espresso ... induca a ... proclamare nuovi principii ... e un nuovo ordine di cose .in Nome di Sua Maestà Considerando la volontà di questi popoli decreta Il popolo ... è convocato ... in comizi per restituire con il Plebiscito sulla seguente domanda: Volete far parte della Monarchia costituzionale? .Quaderno (dal fondo Severini) con copia a mano del Florilegio mazziniano .La dominazione austriaca di Giuseppe Boniego, Società Dante Alighieri, 1899 (fondo Rinolfi) .Della libertà di coscienza nelle sue attinenze con il potere dei papi, tip, Scolastica, 1861 (galleria Romani)

Carte n. 5 .Italiani delle Marche ... vi chiamo a determinare per votazione solenne la vostra sorte firmato Lorenzo Valerio .Pesaresi La commissione municipale (in segno di festa) ... vi invita a una generale illuminazione .Alla Maestà di Vittorio Emanuele II re d'Italia Sire! ... i componenti la Commissione Amministrativa Provinciale di Pesaro si presentano per tributarvi un omaggio di fedele sudditanza ... ! .Piccola Biblioteca del Popolo Italiano: Carabinieri e briganti di Romagna, collana Il tempio del Risorgimento, ed. Barbèra (fondo Rinolfi) ........... Carte n. 6 .Sire! ... i Pesaresi ... resi liberi di esprimere i propri voti ...... alla Maestà Vostra .Alla Maestà Vostra ... Sire! ... siate il benvenuto ...! .Sire

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... le Donne pesaresi, se potessero, voterebbero tutte quante per l'annessione .... .Strenna per gli italiani, con l'albero genealogico della Real Casa Savoia, 1863 (B 29 11 22) .Al Re d'Italia Vittorio Emanuele II, Omaggio dell'Accademia Pontiana, 1861 (fondo Severini) .Piccola Biblioteca del Popolo Italiano: Cronologia della Storia d'Italia, ...?. ed. Barbèra (fondo Rinolfi) ''Conveniva intanto dar forma legale alla annessione al Regno d'Italia delle nostre provincie. Una commissione predispone quanto occorre per la votazione, pubblicando le liste degli elettori. Gli elettori salivano a 5490 nel Comune di Pesaro: e furono divisi in due sezioni, una collocata nella sala maggiore del palazzo comunale; l'altra nella sala del Consiglio comunale. Fin dalle prime ore del mattino del 4 novembre si notò grande affluenza di elettori, che deponevano festanti il voto del sì, al quale con calde esortazioni li avevano in pubblici manifesti stimolati il Comitato Nazionale, presieduto dal Petrucci, il comandante della Guardia Nazionale, conte bonamici, la Commissione municipale provvisoria. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910

Carte n. 7 .Lista degli elettori per la nomina dei consiglieri provinciali di Pesaro e Urbino .Elenco dei consiglieri comunali .Scheda per la nomina dei consiglieri provinciali .Segnaletica per indicare la Sala delle Votazioni (notare la grafica) .Scritti editi e inediti di G. Mazzini, Pubblicazione Nazionale, 1877 (fondo Severini) Carte n. 8 Chiusa la votazione, le urne furono sigillate: il giorno dopo 5 novembre, si riprese la votazione, e poscia le urne furono date in consegna all'ufficio giusdicenza, ossia alla Pretura. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 .Regio commissariato Circolare .... incarico a procedere allo spoglio dei voti .Bollettino Ufficiale ... accertato i risultati della votazione “Pochi giorni appresso, il 9 novembre, il Commissario annunziava che i risultati della votazione per le Marche erano questi: 133,783 sì, e 1212 no. In questa fausta serata tennesi gran recita al Teatro Rossini: i dilettanti rappresentarono l'allegoria politica Troppo tardi del Cicconi, mentre da un palco all'altro, da un ordine all'altro si tendevano lunghi nastri tricolori, in

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mezzo al più delirante entusiasmo.'' Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 . ... o generoso Re grande .... i pesaresi .Cedolini per la sottoscrizione nazionale per la corona italiana ... .Vittorio Emanuele II di G. Vincenzoni, Casa editrice moderna Industrie Grafiche Rasio, 1933 (fondo Rinolfi) .Memorie e lettere di Federico Confaloneri, ed. Hoepli (B 29 9 36) .Vittorio Emanuele II, depliant, (fondo Severini) .La sapienza politica del Conte di Cavour e del principe di Bismarck, ed. Roux e Favale (galleria Romani) .Un episodio del Risorgimento italiano per Alfonso La Marmora, ed. Barbèra, 1875 .La Battaglia di Castelfidardo, ed. Genio Civile, 1903 (MAM 6 4 39)

Carte n. 9 .Municipio di Pesaro Cittadini ... viva l'eletto il predestinato all'Italia viva Vittorio Emanuele il nostro Re ... dimostrazione di comune esultanza ... bandiere arazzi paramenti .... banda cittadina ... generale illuminaria ...globi volanti sulla piazza maggiore .... fuochi pirotecnici ... Inno eseguito dai Filarmonici .Pesaro dopo l'annessione all'Italia e al Re INNO musica di G. Grilli, testo di G. Vanzolini .Nel dì fausto e solenne ... Sonetto di M. d'Ancona .Società Nazionale Agli illustri ... Cavour, Garibaldi, Cialdini .Biblioteca Patriottica, Mentana, ed. Perino (fondo Rinolfi) .Carlo Alberto di Adolfo Colombo, ed. Società Nazionale per la Storia del Risorgimento Italiano (fondo Rinolfi) .I primi quindici anni del regno di Carlo Alberto, di A. Brofferio (fondo Rinolfi) .I miei ricordi di Massimo D'Azeglio, ed. Barbèra, 1888 (B29 9 35) Carte n. 10 Lo stato unitario Il nuovo stato si organizza: - la legislazione – la moneta – la leva militare - il censimento - la scuola: di stato o pontificia? .Municipio di Pesaro avviso esposizione del nuovo codice civile

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.Biblioteca Patriottica, I Mille a Marsala, ed. Perino (fondo Rinolfi) .In nome di Sua Maestà .... la lira italiana ... moneta legale per le province delle Marche .Foglio di presentazione per la Leva militare .Mandamento di Pesaro leva dell'anno 1861 .In nome di Sua Maestà ... l'istruzione pubblica .Regio Commissariato ... condizioni, sulle quali si basa la pubblica istruzione firmato Luigi Tanari .In nome di Sua Maestà ... pubblico insegnamento .Notificazione intorno alle scuole private ... per la grazia di Dio e della Santa Sede (questo documento risale alla dominazione pontificia e attesta la posizione della chiesa nei confronti dell'istruzione dei sui sudditi) Carte n. 11 .Pesaresi ... prima Domenica del Mese di Giugno Festa Nazionale il Sindaco .Municipio di Pesaro Avviso Questa sera avrà luogo la grande illuminazione pubblica .2 giugno 1861 Commemorazione dell'Unità d'Italia di G. Vanzolini .Biglietto da visita del Sindaco con invito alla regata .... .Abitanti del Comune di Pesaro! Censimento .Guida di Pesaro di G. Vanzolini, 1864 (EB 2 2 16)

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Carte n. 12 .Pesaresi! ... la morte del Conte di Cavour ... il Sindaco .Biglietto funebre per la cerimonia di Settima per il defunto Conte di Cavour .... al Conte Camillo Benso di Cavour di G. Vanzolini .Ritratto psicografico di G. Verdi (stanza numero IX) Ritratto psicografico di Giuseppe Verdi: Scrive Mazzini: “… oggi urge l’emancipazione da Rossini, e dall’epoca musicale ch’ei rappresenta”. Dalla musica l’entusiasmo patriottico della gioventù liberale si aspettava un accento più eroico che rispondesse ai nuovi fermenti. “Dio e Popolo”: l’ansia individualistica romantica anela a un prolungamento che può trovare soluzione solo amplificandosi in una entità collettiva che è il popolo. Nel Nabucco di Giuseppe Verdi (1842), dove i protagonisti sono sopraffatti dalle masse corali, si evince un carattere che infiamma gli italiani. Dalle masse sprigionano ritmi energici incalzanti, inediti al pubblico italiano. Il coro non è una presenza convenzionale, esso si manifesta subito come autentico “personaggio collettivo” posto al centro del dramma. La lezione esemplare proviene dal Mosè di Rossini, ma la disarmante semplicità reca l’impianto di una fierezza insolita nella produzione musicale italiana. Il Nabucco trasformò una Serata alla Scala in una manifestazione contro il dominio austriaco. Foto con dedica dello Stato Maggiore del Vittorio Emanuele al Conte T. Mamiani (soffitta n. 3) .L'illustrazione per tutti, articolo dedicato a Vittorio Emanuele II Re d'Italia, 1886 (fondo Rinolfi) Manufatto intagliato che incornicia una medaglia celebrativa dedicata a Dante Alighieri (fondo Mamiani)

Lungo il perimetro della sala manoscritti: - Teca n. 1 Foto sulla pubblicazione realizzata dal Municipalità pesarese in onore a Rossini: Il tempio dei grandi italiani: Il corpo di Gioachino Rossini, trasportato a Firenze, viene traslato in Santa Croce, il tempio dove sono sepolti i grandi italiani. - Prose e Rime in onore di Gioacchino Rossini, Pesaro 1864 - Delle Feste fatte in Pesaro in onore di Gioacchino Rossini nel suo onomastico, Pesaro 1864 - Medaglia celebrativa dedicata a Rossini

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- Le nostre glorie pesaresi, di Edmondo Mondaini, (EB 2 2 5) - Gli illustri pesaresi di G. Vanzolini, C. Cinelli, 1881 (2A IV 11 1 40) - Vita di Ugo Foscolo di Pellegrino Artusi, ed. Barbèra, 1878 - n. 22 medaglie celebrative con personaggi illustri d'Italia: Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Galileo, Metastasio, Raffaello, Colombo, Vittorio Emanuele II, Mamiani - Serie numismatica con: poste estensi - 1859, poste austriache con impresso il timbro: Regno d'Italia - Trentino 1818, poste italiane con impresso il timbro: Libia, poste italiane con bollo pubblicitario. - fascia onoraria di Mamiani - foto del monumento a Ernesto Nathan Una storia metallica: Queste medaglie hanno il compito di illuminare i risultati conseguiti dagli sforzi congiunti di tante menti. Un Unità d'Italia perseguita con metodi differenti e infine raggiunta sotto l'insegna sabauda. Fare l'Italia in termini di un'unità linguistica e comunione di memorie storiche e letterarie. Le Collezioni degli Uomini Illustri Italiani: Uno dei fondamenti della cultura romantico patriottica è l'elogio e il culto dei grandi uomini e dell'individualità eroica. Con un preciso programma iconografico si costruì un patrimonio visivo di memorie nazionali, che attraverso un complesso sistema venivano rese disponibili a un pubblico orientato. - Effigie celebrativa per il 50° dell’Unità d'Italia - documenti relativi alla figura del Canonico Don Paolo Spinucci ''Non mancarono fra i votanti anche i sacerdoti. E' degno di particolare ricordo il Canonico Don Paolo Spinucci, da Force, che era anche Vicario Generale della Diocesi, il quale, fra l'attonito silenzio degli astanti, depose il suo voto nell'urna pronunciando ad alta voce parole, che reputiamo meritevoli di essere riferite: Con questo voto che depongo nell'urna del diritto immortale dei popoli, mentre rigetto il dominio temporale dei Papi, come contrario allo spirito ed alla lettera del Vangelo, e perciò infausto agli interessi della Religione come impotente a reggere con prosperità la cosa pubblica, e come ostacolo incessante alla santa liberazione d'Italia, io mi pronuncio per Vittorio Emanuele II, Re generoso, Re grande, Re solo degno d'Italia: Viva l'Italia!. Similmente deponevano il voto favorevole: Don Riccardo Cavalieri, che pronunziò anch'egli belle parole, Don Filippo Mosca, che proferì un discorso pieno di patrio amore, il parroco di San Pietro in Calibano, Don Luigi Mosca, che nell'atto di votare dichiarò ad alta voce di abominare il governo temporale dei Papi''. Nerino Bianchi, La liberazione di Pesaro, in Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche, Nerino Bianchi, Pesaro, 1910 - Pannello 10 con copertina di una edizione di Pensiero e Azione di Giuseppe Mazzini - Pannello 11 con albero genealogico della Casa Savoia

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- Teca n. 2 a Garibaldi Eroe dei due Mondi e Generale dei Mille: L'Eroe Vendicatore: Garibaldi crede e si consegna alla bellezza del gesto. Fuori dalle regole di un estetica chiusa dentro una cornice ben definita, la figura di Garibaldi che appartiene alla spontaneità, difficilmente viene proposta entro i limiti di una forma artistica ben definita. La personalità di Garibaldi è poetica nella sua esistenza reale e non può essere rappresentata secondo i codici di un artisticità ufficiale come nel caso di Cavour, Vittorio Emanuele II, Mazzini e Pio IX. La sua presenza contiene un aura irripetibile nel suo stesso manifestarsi. .I Mille di Francesco Crispi, ed, Treves, 1911 (fondo Severini) .Mentana, ricordi di un veterano di Augusto Mombello, ed. Mondadori, 1932 (fondo Rinolfi, con commento autografo dello stesso Rinolfi) .Da Quarto al Volturno, noterelle d'uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba, ed.Zanichelli, 1891 (fondo Rinolfi) .I MIlle di F. Italo Giuffrè, ed.Libreria ,1917 (B 6 4 3) .Eroi garibaldini di Gualtiero Castellani, ed. Treves, 1931 (fondo Rinolfi) .Garibaldi di A. G. Barilli, ed. Sommaruga, 1884 (fondo Rinolfi) .Anita Garibaldi di Emilio Curatolo, ed. Treves, 1931 (fondo Rinolfi) .Rapsodie garibaldine di Giovanni Marradi, ed. Barbèra, 1910 (B 25 10 21) .Memorie garibaldine di E. Cecchi, ed. Corsaro, 1903 (fondo Rinolfi) .Patria e Famiglia - Notizie del Generale Nino Bixio, 1876 (B29 10 41) .Memorie di Giuseppe Garibaldi, a cura di Ernesto Nathan, 1907 (B 33 11 15) .Storia popolare della Rivoluzione di Sicilia, ed. Pagnoni (B29 2 10) .Per la inaugurazione del Monumento a Garibaldi, 19 agosto 1891 .Vita di Giuseppe Garibaldi, ed. Le Monnier, 1864 (B30 6 24) .Poema autobiografico di Giuseppe Garibaldi,, ed Zanichelli MCMIX (2 3 12) .Garibaldi e i suoi tempi di Jessie W. Mario, illustrazioni di E. Matania, ed. Treves, 1892 (fondo Severini) Jessie White Mario - Donna di origini inglesi, seguì Garibaldi per oltre ven’anni, fu l’infermiera dei garibaldini e dedicò tutta la sua vita alla causa risorgimentale. Nacque a Gosport, vicino a Portsmouth, nel 1832, studiò a Londra e poi alla Sorbona di Parigi dove si avvicinò a circoli studenteschi e repubblicani. Cercò anche di iscriversi alla facoltà di medicina, per poter acquisire le conoscenze utili ai soccorsi dei feriti, ma non fu mai ammessa perché all’epoca non si riteneva che una donna potesse esercitare la professione di medico. Questo però non le impedì di studiare i trattati medici e di apprendere le nozioni utili all’assitenza dei malati. Fu sempre molto vicina alla causa patriottica, si avvicinò a Mazzini e a tutti i patrioti tra cui il giovane Alberto Mario che divenne in seguito suo marito. La conoscenza dell’imprese garibaldine le permisero, dopo il suo ritiro dalle battaglie, di scrivere, tra le altre opere, l’imponente biografia su Garibaldi e il volume Garibaldi e i suoi tempi qui esposto. .Proclama .Medaglia commemorativa .fascia tricolore (fondo Morselli) .Camicia garibaldina (fondo Morselli) Souvenir garibaldino. Questa camicia, appartenuta a Ercole Luigi Morselli e da lui

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indossata in America Latina, è un esempio della diffusione del mito Garibaldino: Lo spirito avventuroso e giovanile di Garibaldi, improntato su motivazioni politiche finalizzate alla difesa degli oppressi, fece sì che attorno alla sua figura si raccogliessero ideali romantico-libertari difficili ad estinguersi. Il mito di Garibaldi è già ben definito quando arriva in Italia. Con il passare degli anni e dopo la sua morte, la figura di Garibaldi, oggetto di vera e propria celebrazione agiografica ed espressione mitica di una nuova cultura popolare, entra nel quotidiano attraverso la produzione di vere e proprie reliquie. Si producono oggetti standardizzati: piatti, bicchieri, gioielli, mobili e vestiario. Ettore Ximenes, scultore (1835-1926): L'abbandono del verismo, l'adeguamento del liberty alle istanze di una statuaria tipicamente 'neorinascimentale' e le numerose committenze pubbliche fanno di Ximenes lo scultore preferito per le celebrazioni. Questo bozzetto, per un monumento al pesarese Terenzio Mamiani, è stato realizzato dallo scultore palermitano la cui fama è in gran parte legata ai monumenti garibaldini. Anche a Pesaro, nel 1887, Ximenes realizza un monumento a Giuseppe Garibaldi. Il monumento pesarese, posto alla fine del viale che dalla stazione ferroviaria conduce al vecchio centro cittadino, simboleggia l'arrivo del nuovo, nella vecchia città sottratta all'oscurantismo del governo pontificio. Lo sguardo di Garibaldi è volto alla città: è un immagine simbolo. Il monumento ha un significato, raffigura un'idea, e si pone come fatto centrale di un contesto cittadino, tuttavia la sua posa è naturale, come visto in presa diretta. ''I più toccanti tra i soggetti del presente si potevano cogliere nel quotidiano'' come nelle cucitrici di camice rosse o nella vita fervida dei fratelli che si sacrificano sulle barricate. Il simbolo si trae dal quotidiano. Garibaldi anche nella celebrazione pompière sfugge al raggelamento dello stile 'neorinascimentale' perché il suo mito si lega costantemente alla realtà e appartiene alla sfera dello spontaneo.

L' ULTIMATUM A PIO IX: straniero in territorio italiano

Nel 1857 Giovanni Maria Mastai Ferretti, papa Pio IX, aveva benedetto la città di Pesaro da un balcone del Palazzo Ducale.

Tre anni dopo, nel 1860, il Piemonte invia un ultimatum a papa Pio IX: se le truppe straniere non verranno sciolte sarà la guerra. L’invasione è fissata per l’11 settembre.

Da quasi un anno molti cattolici europei, specialmente irlandesi, belgi, francesi, austriaci e svizzeri, si erano recati nello Stato Pontificio per offrire il proprio servizio alla causa del Papa Re.

Le truppe piemontesi sono schierate in Romagna, nei pressi del confine.

Ogni divisione era formata da quattro reggimenti di fanteria, due battaglioni di bersaglieri, due batterie da sei pezzi di artiglieria e da una compagnia del genio.

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La 13a divisione, quella che entrerà in Urbino, si trova schierata nel triangolo Mondaino, Montegridolfo, Saludecio. E’ comandata dal maggior generale Raffaele Cadorna.

L' 11 settembre, il generale Cialdini, comandante il 4° Corpo d'Armata, prima di entrare in Pesaro proclamò: "Vi conduco contro una masnada di briachi stranieri, che sete d'oro e vaghezza di saccheggio trasse nei nostri paesi. Combattete, disperdete inesorabilmente quei compri sicari e per mano vostra sentano l'ira di un popolo che vuole la sua nazione, la sua indipendenza".

A mezzogiorno le truppe piemontesi varcano il confine su tre direttrici:

- Pesaro (11 settembre), Fano (12 settembre) e Senigallia (13 settembre);

- Urbino, Gubbio (14 settembre);

- Città di Castello (11 settembre), Umbertide (12 settembre), Perugia (14 settembre), Foligno (15 settembre).

LE GIORNATE PESARESI DEL 1860/61

di Silvia Veròli

Nel 1859 il monsignore Tancredi Bellà, rappresentante del papa e quindi Delegato Apostolico, governava di fatto la città di Pesaro.

L’uomo di chiesa aveva modi energici e non andava tanto per il sottile: bastava essere appena un po’ moderati per essere cacciati dall’amministrazione comunale, come capitò a Giovanni Marzetti.

Anche i poeti sono considerati pericolosi da chi non vuole che le cose cambino; ad esempio il poeta e patriota Fraternali, che, il giorno i cui furono inaugurate ufficialmente le statue dei famosi pesaresi Perticari e Rossini, lesse i suoi versi dedicati alle speranze di un Italia unita e per questo venne cacciato da Pesaro.

Ma il fuoco della ribellione dei patrioti covava sotto la cenere, e neanche tanto sotto.

Tra i rivoluzionari che preparavano la rivolta e volevano l’Italia unita c’erano il conte Adolfo Spada, Pietro Petrucci, Achille Carnevali, Carlo Ceccarelli, il conte Giacomo Mattei.

C’era poi Domenico Guerrini che incitò alla rivolta anche la gente di Urbino, e che fu il primo sindaco di Pesaro quando l’Italia fu finalmente unita.

Più i rivoluzionari si facevano avanti più i governanti mandati dal papa diventavano severi e non facevano che condannare i cittadini collegati alla rivoluzione, a pagare multe o stare in carcere. E più i governanti erano duri e si arrabbiavano, più i patrioti avevano voglia di ribellarsi e si dimostravano disobbedienti e stanchi delle prepotenze del monsignore Bellà.

Addirittura i pesaresi non andarono alla festa di carnevale in teatro perché era organizzata e frequentata da tutti gli amiconi del Papa e del mons. Bellà.

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Ecco un AVVISO scritto dai patrioti pesaresi:

Viene in Pesaro Monsignore Lamoricière, uomo senza carattere e vituperevole, perché fu prima orleanista, fu poi repubblicano, e ora si univa alla setta Clericale per sostenere il dispotismo, e opporsi allo sviluppo della civiltà. Il suo primo ordine del giorno sembra scritto dal più abbietto frate Zoccolante. Tra il fangoso Bellà e Lui, oggi non vi ha differenza. La Francia e il resto del mondo già lo giudicarono, e poscia condannarono alla diffamante berlina nelle provincie che per poco ancora rimangono nelli insanguinati artigli dei preti.

Pesaresi, si offre a noi una nuova occasione di soddisfazione e alterigia per il nostro spirito, una nuova occasione per renderci degni fratelli dei Siciliani e dei Veneziani. Quando Lamoricière giunge in Pesaro, ritiriamoci tutti nelle nostre case; e in ogni altro modo dimostriamogli disprezzo.

E un’altra volta addirittura la banda dei musicisti si rifiutò di andare a suonare per un generale francese, Lamoricière che era venuto appositamente dalla Francia per guidare i soldati del Papa (che i rivoluzionari avevano soprannominato barbacani ) e aiutarli a restare nelle Marche e nell’Umbria nonostante i movimenti di liberazione dei piemontesi. Venne sconfitto a Castelfidardo nella famosa battaglia che porta il nome della città marchigiana durante la quale le truppe piemontesi di re Vittorio Emanuele II riuscirono ad avere la meglio sui…barbacani.

Lamoricière fu anche il fondatore delle truppe zuave pontificie, composte da soldati sullo stile di quelli che c’erano all’epoca in Francia e che indossavano pantaloni larghi e stretti alla caviglia, alla moda turca, come se ne vedono in giro anche oggi.

Insomma, quando la banda pesarese si rifiutò di suonare per il generale francese coi pantaloni alla turca, per punizione il solito Bellà gli sequestrò tutti gli strumenti!

Insomma, non se ne usciva più.

Invece se ne uscì, ufficialmente il 12 settembre del 1860 Anche se con molta fatica e dopo tanto penare. Le truppe piemontesi guidate da Enrico Cialdini scesero lungo l’italia e liberarono Rimini e Cattolica e si avvicinarono alle Marche, dando grande speranza ai patrioti.

Pesaro , nonostante i divieti e la sorveglianza degli uomini di Bellà, si riempì mille bandiere e coccarde tricolore. .........

Il monsignore, più arrabbiato e cocciuto che mai, con l’aiuto dei suoi uomini si andò a rinchiudere a Rocca Costanza, pieno di armi e trascinandosi dietro un sacco di bravi cittadini come prigionieri.

L’8 settembre venne liberata Urbino, grazie a un gruppo di patrioti guidati dal maggiore Pedrazzoli. Tra di loro c’era anche un valoroso garibaldino, Vincenzo del Monte (quello che dà il nome alla Caserma di Pesaro).

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La liberazione

Infine l’11 settembre, giunse la notizia che Enrico Cialdini e le sue truppe avevano passato il fiume di Tavullia, il Tavullo: la liberazione era vicina!

Sentendosi perduto, il monsignore tentò il tutto per tutto, dando ordine come un matto a destra e sinistra. Ordinò perfino di chiudere tutte le porte e tutte le finestre.

L’esercito dei liberatori si divise in tre parti: alcuni soldati salirono su per il Colle San Bartolo a ovest, altri andarono per la strada principale su per Porta Rimini, altri salirono sul Colle Ardizio a est. E tutti bombardavano Rocca Costanza per stanare Bellà, che dal canto suo sparava con tre soli cannoni.

Infine i bersaglieri entrarono in città alle 3 del pomeriggio in città, in parte per quella che allora si chiamava Porta Cappuccina (vicino a dove oggi c’è l’ospedale San Salvatore e la statua di Garibaldi), altri da Porta Rimini che all’epoca era una vera Porta che si apriva e chiudeva. Ovviamente i soldati la trovarono chiusa, ma per fortuna gli aprì il vice direttore di quello che allora era il Manicomio di San Benedetto (è l’edificio oggi vuoto, davanti alla Biblioteca San Giovanni).

All’arrivo dei liberatori tutte le porte e le finestre si aprirono e la gente scendeva in piazza piena di felicità. Anche gli ostaggi fuggivano da Rocca Costanza, e alla fine, il mattino dopo, venne tirato fuori di lì anche il tignosissimo Bellà. I cittadini di Pesaro, che tante ne avevano passate per colpa sua, gliene urlavano di tutti i colori e lo avrebbero anche malmenato se i soldati liberatori non lo avessero impedito.

Bellà finì invece in prigione, ad Alessandria, in Piemonte.

Nei primi giorni della vita libera, le Marche furono amministrate da Lorenzo Valerio, come commissario generale: è lo stesso Valerio a cui ancora oggi è dedicato l’Osservatorio Astronomico di Pesaro.

Lorenzo Valerio decise che nella provincia di Pesaro e Urbino il commissario sarebbe stato Luigi Tanari che a sua volta chiama a governare nella giunta tanti coraggiosi patrioti che avevano combattuto per liberare la città: Adolfo Spada e i suoi fratelli, Andrea Marzetti e Domenico Fattori.

Nella commissione municipale provvisoria c’erano poi Domenico Guerrini, il conte Giacomo Mattei, Giovanni Mangaroni, Achille Carnevali, Carlo Baldassini.

Viene creata anche una Congregazione di carità e una Guardia nazionale.

Per la città i festeggiamenti e gli sbandieramenti bianchi rossi e verdi continuavano ininterrotti. Giovani uomini e donne esultavano per le strade: proprie le donne, pur facendo festa, non si dimenticavano dei più bisognosi, quelli che avevano perduto famiglia e beni sotto il governo papale e durante la liberazione, e alcune di loro fondarono un Comitato di soccorso proprio per aiutare le persone e le famiglie più in difficoltà.

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ALLE DONNE PESARESI

Bello è il valore che combatte e vince il nemico, ma più bella è ancora la generosità per i vinti. 3' insulsa difesa comandata da Mons. Bellà, meritava la fine che si ebbe, e bene sta che la guarnigione e i zelanti che nel Forte si rinchiusero, andassero prigioni. Ma quante sono le famiglie che la prigionia di costoro, lasciava in lacrimevole stato, e in assoluta miseria! Queste povere madri, e questi pargoletti ponno ben credersi innocenti della colpa dei padri.

DONNE PESARESI - ITALIANE e però generose, date voi l'esempio della massima delle virtù. Raccogliete l'obolo per sopperire alle immeritate miserie. Darete al mondo l'esempio d'un grande carattere. La patria e il Governo vi approveranno ammirandovi! Il Regio Commissario Luigi Tanari

Le donne pesaresi proclamano: Innalziamo al nostro Re il Trono sul perdono delle offese, e sull'amore scambievole, non sugli odi e sulle divisioni, cagion funesta della nostra antica schiavitù.

Il Plebiscito

Il 4 novembre del 1860 vennero organizzate le votazioni per decidere ufficialmente che anche Pesaro si univa al Regno d’Italia. Gli elettori pesaresi erano 5490. A votare SI (nel senso di “sì, vogliamo che Pesaro faccia parte dell’Italia Unita”) fu la maggioranza, e in questa maggioranza c’erano anche molti bravi preti, tra cui don Paolo Spinucci, che erano contro il potere dei papi e a favore invece del “diritto immortale dei popoli”.

Don Paolo Spinucci, Canonico e Vicario Generale della Diocesi dichiara:

Con questo voto che depongo nell'urna del diritto immortale dei popoli,

mentre rigetto il dominio temporale dei Papi, come contrario allo spirito

ed alla lettera del Vangelo, e perciò infausto agli interessi della Religione

come impotente a reggere con prosperità la cosa pubblica,

e come ostacolo incessante alla santa liberazione d'Italia,

io mi pronuncio per Vittorio Emanuele II, Re generoso,

Re grande, Re solo degno d'Italia:

Viva l'Italia!

La vittoria del SI fu festeggiata a Pesaro con uno spettacolo. Finalmente anche i patrioti rimisero piede a teatro facendo sventolare la bandiera tricolore, tiè.

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Cittadini!

Sorge era novella. Re Vittorio Emanuele II esaudivaci.

Noi pure siamo ammessi a comporre quell'Italica Nazione, che da secoli

fu il voto consacrato sull'ara dei patimenti, e del sangue.

L' ardente sospiro di tanti generosi suoi figli che sfidarono un soperchiante potere,

un crudele destino, per compiere tal voto,

è quell'era che sorge oggi al cospetto della meravigliata Europa;

è l'epoca memorabile che segna l'incominciamento avventuroso di libertà,

di nazionalità, di civile progresso; è l'epoca insomma della

restaurazione della Patria nostra Italia.

Oh stupendo avvenimento solenne

che i poteri benediranno solennizzandolo riconoscenti!

Festeggiamolo adunque noi pure,

e sia nostro grido di gloria e di gioia.

VIVA L'ELETTO IL PREDESTINATO ALL'ITALIA

VIVA VITTORIO EMANUELE II NOSTRO RE

Il giorno di Domenica 25 andante è destinato alla dimostrazione di comune esultanza. Bandiere nazionali, arazzi, e paramenti d'ogni maniera porranno a festa la Città; la Banda Cittadina percorrendo le vie, vi attrarrà maggiore il concorso d'ogni gente, e così la popolare allegrezza maggiore. Intanto il Sacro Monte di Pietà si presterà alla restituzione gratuita di quei pegni, la cui somma non oltrepassi ciascuna i baj. quaranta. Per tal modo anche la deficenza si unirà alla fortunata circostanza. Nel principiar della sera poi, mentre una splendida generale illuminaria sarà praticata per ogni dove della Città, diversi globi volanti si lasceranno sulla Piazza Maggiore, in cui verranno incendiati dipoi a più gradito spettacolo variati fuochi pirotecnici in aria, studio e lavoro di distinti Artisti anche forestieri. Da ultimo questo pubblico Teatro Rossini verrà aperto nella istessa sera alle ore nove con una brillante FESTA DA BALLO CON MASCHERA cui precederà un Inno Nazionale, che musicato dal nostro egregio Maestro Gaetano Grilli sulle parole del Professor Vanzolini, verrà eseguito dai nostri cortesi Dilettanti Filarmonici.

Sì, Cittadini, festeggiamo il glorioso evento;

ma fra l'unanime gaudio non si ometta di ringraziare devoti quella PROVVIDENZA che imperscrutabile ne' suoi ordinamenti tutto dispose per la Salvezza d'Italia.

Te dunque lodiamo, o SIGNORE, se ci è dato di esclamare

VIVA L'ELETTO DALLA NAZIONE - VIVA L'ITALIA

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Per quel primo periodo, dunque, la città ebbe una amministrazione molto saggia ma pur sempre provvisoria. Era tempo di procedere a una regolare costituzione dei rappresentanti dei cittadini nel Consiglio comunale.

Si svolsero per questo le elezioni, gestiste da un apposito Comitato elettorale.

Il sindaco prescelto fu Domenico Guerrini (vi ricordate? Il patriota che convinse anche la gente di urbino a ribellarsi al governo del papa).

Assessori: conte Giacomo Mattei, marchese Carlo Baldassini, Vincenzo Germani Hondedei, Achille Carnevali

Consiglieri: Paolo Giorgi, Luigi Gianoli, avv. Giuseppe de Angelis, dott. Giovanni Mangaroni, Giuseppe Vaccai, conte Giulio Cassi-Schiavini, Francesco Ronconi, Terenzio Ortolani, dott. Agostino Sbertoli, Alessandro Foligno, Agostino Cecchi, Tommaso Riffell, Francesco Carnevali, Luigi Severini, Raffaele Bolaffi, Carlo Serra.

I nuovi amministratori, che si riunirono per la prima volta ufficialmente il 16 maggio del 1861, aveva davanti a loro un compito impegnativo, difficile ed eroico quasi quanto fare battaglia contro gli oppressori: dovevano far quadrare i conti, risanare i debiti lasciati dalla gestione del mons. Bellà, riorganizzare la scuola rendendola pubblica, fare le opere pubbliche necessarie per far ricominciare una vita tranquilla e attiva e piena di possibilità per tutti i cittadini liberi.

150° itinerario pesarese delle truppe piemontesi L’esercito dei liberatori si divise in tre parti:

alcuni soldati salirono su per il Colle San Bartolo a ovest,

altri andarono per la strada principale su per Porta Rimini,

altri salirono sul Colle Ardizio a est;

i bersaglieri entrarono in città alle 3 del pomeriggio,

in parte per quella che allora si chiamava Porta Cappuccina

(vicino a dove oggi c’è l’ospedale San Salvatore e la statua di Garibaldi),

altri da Porta Rimini che all’epoca era una vera porta che aprì il vice direttore di quello che allora era il Manicomio di San Benedetto

la gente intanto scendeva in piazza

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come memoria del passaggio dei piemontesi all'angolo tra Via Canale e Via Porta Rimini vediamo una lapide, collocata sopra a dodici palle da cannone appoggiate su una base a mensola:

Queste palle di ferro

schiudendo a libertà e civiltà

l'11 settembre 1860

le porte di Pesaro

ricordarono al Pontefice

che l'Italia

gli avrebbe ritolta Roma

Varcata porta Rimini, le truppe, entrate nel Borgo, presero per il Corso

che si chiama Corso XI Settembre appunto perché quella data ricorda l'entrata in Pesaro dell'esercito piemontese comandato dal generale Enrico Cialdini, impegnato nella liberazione delle Marche dal dominio dello Stato Pontificio.

In una delle due lapidi poste sotto l'arco di Porta Rimini, c'è la risposta:

Sia memorando

ai più tardi nepoti

l'undecimo di settembre 1860

che vide da qui dispersi

i mercenari della teocrazia

avanti alle armi liberatrici

del nascente italico regno

a cui

con voto concorde

il IV e V di novembre

ci volemmo congiunti

nella unità imperitura della Patria

Di fronte all'avanzata delle truppe del generale Cialdini i soldati dell'esercito pontificio

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(denominati dai pesaresi i "barbacani"), unitamente al Delegato apostolico monsignor Tancredi Bellà, si rinchiusero nella Rocca Costanza, portandosi dietro anche numerosi cittadini.

L'assedio alla Rocca, a seguito di un intenso fuoco di artiglieria delle batterie piemontesi (di cui ci sono evidenti tracce sulla parete del lato di Ancona della Rocca Costanza), si concluse con la resa dei soldati e dello stesso Delegato pontificio.

Nella città liberata la testa marmorea di Papa Urbano VIII (chiamata dai pesaresi "el teston del pépa) venne abbattuta (solo nel 1976, rinvenuta nei magazzini comunali, fu sistemata in fondo al cortile della Biblioteca Oliveriana).

Nei primi giorni della vita libera, le Marche furono amministrate da Lorenzo Valerio, come commissario generale: è lo stesso Valerio a cui ancora oggi è dedicato l’Osservatorio Astronomico di Pesaro.

Monumento a Giuseppe Garibaldi Questo monumento è stato realizzato dallo scultore palermitano Ettore Ximenes (1835-1926). L'abbandono del verismo, l'adeguamento del liberty alle istanze di una statuaria tipicamente 'neorinascimentale' e le numerose committenze pubbliche fanno di Ximenes lo scultore preferito per le celebrazioni e la sua fama è per lo più legata ai monumenti garibaldini.

Il monumento pesarese, posto alla fine del viale che dalla stazione ferroviaria conduce al vecchio centro cittadino, simboleggia l'arrivo del nuovo, nella vecchia città sottratta all' oscurantismo del governo pontificio. Lo sguardo di Garibaldi è volto alla città: è un immagine simbolo. Il monumento ha un significato, raffigura un'idea, e si pone come fatto centrale di un contesto cittadino, tuttavia la sua posa è naturale, come visto in presa diretta.

''I più toccanti tra i soggetti del presente si potevano cogliere nel quotidiano'' come nelle cucitrici di camice rosse o nella vita fervida dei fratelli che si sacrificano sulle barricate. Il simbolo si trae dal quotidiano. Garibaldi anche nella celebrazione pompière sfugge al raggelamento dello stile 'neorinascimentale' perché il suo mito si lega costantemente alla realtà e appartiene alla sfera dello spontaneo.

150° di carta: a cura della Biblioteca Oliveriana con il contributo di Roberto Vecchiarelli testi per la mostra: Roberto Vecchiarelli e Brunella Paolini ricerche Roberto Vecchiarelli, Brunella Paolini, Luca Cangini allestimento Roberto Vecchiarelli con la collaborazione di Franco Romani Una breve storia delle giornate pesaresi del 1860: di Silvia Veròli Foto di Roberto Vecchiarelli Grafica Luca Ceccarini