Louis Hautecoeur e La Storia Del Louvre - Ricerche Intorno All’Exemplum Del Ciclo Classico...

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    Antonio Brucculeri Louis Hautecur e la storia del Louvre: ricerche intornoallexemplum del ciclo classico dellarchitettura francese (1924-28)

    des chartes. La concezione dellopera quale pro-seguimento dei tomi di Robert de Lasteyrie sul-larchitettura romanica e gotica in Francia, pub-blicati dallo stesso editore, ne testimonianza4.Non casuale il fatto che proprio al congressoper il centenario della fondazione della SocitFranaise dArchologie, nel 1934, Hautecurillustri il recente rinnovamento degli studi sul-larchitettura del XVII e XVIII secolo5. Daltraparte si tratta di un disegno storico che ancherifondazione di una tradizione nazionale. Dopo ilprimo conflitto mondiale, nel clima di smarri-mento intellettuale che ne consegue, Hautecurdefinisce un progetto culturale, costruito conlintento di avvicinare la storia al contemporaneo.La volont di riaffermare origini e continuitdella cultura architettonica francese esprime le-redit del quadro degli studi storici emergentealla fine del XIX secolo, in cui la progressiva ria-bilitazione della storia dellAncien Rgime hainteso legittimare il nuovo contesto politico dellaTerza Repubblica6. Il concetto di classico costitui-sce il mezzo per riproporre quei valori di razio-nalit che sono ritenuti patrimonio di un approc-cio metodologico tutto francese. Categoria dianalisi storica, ma anche di interpretazione meta-storica, esso consente di mettere in evidenza lecostanti del fare architettura in Francia, attraversoe oltre la storia. Lattenzione di Hautecur perlarchitettura classica, che pure vuole essereloggetto di unindagine rigorosa, partecipa dun-que di un disegno culturale complesso, assumen-do un significato pedagogico rispetto al dibattitoarchitettonico francese tra le due guerre. In que-sta prospettiva, la storia del Louvre illustra il per-corso dellarchitettura francese dellet modernain termini di ciclo storico, indicandone la conti-nuit con la precedente stagione gotica e instau-rando al tempo stesso un dialogo a distanza conlarchitettura del presente.

    Una storia dalle origini ai giorni nostriLa successione editoriale dei diversi contributiche Hautecur dedica al Louvre mette gi inevidenza come egli affianchi a una ricerca anali-tica, circoscritta a un momento preciso della sto-ria della fabbrica, uno sguardo di sintesi sullavicenda complessiva delledificio sino allepocacontemporanea, con lobiettivo di ripercorrerein particolare le fasi della storia del palazzo, a

    1. Harcourt, Louis Hautecur, ritratto, 1955 (Archivio privato, per gentile autorizzazione di M.me Marguerite Milliez Hautecur).

    La ricerca che fin dalla prima met degli anniVenti assorbe lo storico dellarte Louis Hau-tecur (1884-1973), impegnato nella compren-sione delle varie fasi costruttive di un palinsestoquale la fabbrica del Louvre, assume un peso rile-vante nelleconomia dei suoi studi sulla storiadellarchitettura francese tra XVI e XIX secolo(ill. 1). Non pu passare inosservata la concomi-tanza di tale interesse con un itinerario profes-sionale che lo introduce al museo del Louvre findal 19201. Ma lo studio delledificio attesta inparticolare il suo ruolo di cartina di tornasolerispetto allintero progetto storiografico elabora-to da Hautecur gi quello stesso anno, che siconcretizzer a partire dal 1943 nella pubblica-zione dei sette tomi della Histoire de larchitectureclassique en France2. Questopera ambiziosa espri-me uno sforzo inedito di erudizione e al tempostesso di sintesi generale, mai pi tentato nellastoriografia del XX secolo dedicata allarchitettu-ra francese3. Essa allarga allet moderna il con-solidato interesse per la storia dellarchitetturamedievale, coltivato dagli archeologi dellcole

  • partire dal XVI secolo. Fin dal febbraio 1923,Hautecur simpegna con leditore AlbertMoranc per la realizzazione di un contributomonografico, sia pure contenuto, sul cantiereaperto dopo gli anni della Fronda7. Ma egli giintento, di l a poco, a scrivere la prefazione e arivedere i testi della riedizione, da parte dellostesso Moranc, di una raccolta di tavole com-mentate, pubblicata a cura delleditore nel 1906,strumento per una conoscenza generale dellastoria delle fabbriche del Louvre e delle Tuile-ries8. Dopo la pubblicazione di questo volume,nel 1924, lautore riprende lidea di un progettoeditoriale pi specifico, delimitando lambitocronologico alla seconda met del XVII secolo,e firma un contratto, il 20 febbraio 1926, conleditore Grard Van Oest, per la pubblicazione(1927) di un libro su Le Louvre et les Tuileries sousLouis XIV 9. Eppure, pochi mesi dopo, un accor-do con la casa editrice LIllustration definisce itermini delledizione di un saggio ulterioremolto pi denso, dato alle stampe nel 1928,destinato a illustrare lintera storia delledificio,dalle sue origini alla fine del XII secolo finoallepoca contemporanea10. Laccento posto sullalunga durata tradisce la valorizzazione dellacontinuit della cultura non solo architettoni-ca francese, dalla storia al presente. La teoriadi episodi progettuali che si estende dal proget-to del 1546 di Pierre Lescot sino agli interventidi Hector Lefuel nella seconda met del XIXsecolo, le successive stratificazioni che caratte-rizzano la costruzione delledificio, diventano intal senso esemplificative, come conferma lavolont dellautore di pubblicare comunque un

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    volume succinto che le riunisca in una letturadinsieme. Questo si inserisce in una sequenza disaggi dedicati alla storia della fabbrica, dallaDescription historique et graphique du Louvre et desTuileries del Comte de Clarac (1826-28) ai lavo-ri dellultimo quarto del XIX secolo, a opera diLemaitre, Bauchal, Babeau11, sino ai testi pirecenti di Henri Verne (1923), o di MariusVachon (1926), dove ci che ancora manca,secondo Hautecur, lo spoglio degli archivicon un metodo rigoroso e al tempo stesso lacapacit di articolare i risultati delle ricerche12. Ilvolume che Henry Lemonnier dedica nel 1921alla storia del palais de lInstitut, dal XVII secoloallepoca contemporanea, rappresenta un prece-dente importante rispetto al progetto concepitoda Hautecur13. Ma soprattutto i diversi studipubblicati fin dal 1898 da Pierre de Nolhac sulpalazzo di Versailles, costituiscono il modello diriferimento pi probabile per un lavoro com-plessivo che integra la ricerca monografica pun-tuale il Louvre di Luigi XIV come la reggia diVersailles di Luigi XV e la sintesi conclusiva14.La storia ab origine della fabbrica in quanto epi-sodio emergente della storia urbana di Parigi elemento ereditato, daltra parte, dallapprocciodi Marcel Pote. Questultimo, ancora nel 1916,propone in seno alla Commission du Vieux-Paris un excursus su les abords du Louvre et des Tui-leries, in cui la storia delledificio ripercorsadalla definizione dellimpianto cinquecentescosino al 1830 e dove la presentazione in parallelodi due immagini, la pianta del Louvre nel XVIIIsecolo e il rilievo contemporaneo delledificio,introduce la sua comunicazione15. Lanalisi delle

    2. G.F. Blondel-Gabriel de Saint-Aubin, Achvement dune des faades de lacour du Vieux Louvre, en fvrier 1755et dmolition des btiments contenusdans son enceinte(Paris, Muse Carnavalet - Photothque desMuses de la Ville de Paris/clich: Andrani).

  • Ed , a maggior ragione, davanti a un uditorio diarchitetti professionisti che lo stesso Hautecur,durante una conferenza su Le Louvre du XIIe auXXe sicle tenuta allcole des beaux-arts di Pari-gi il 21 giugno 1926, in occasione del congressoannuale della Socit Centrale des Architectes,pone laccento sul parallelismo tra la storia diquesta fabbrica e la storia culturale della nazio-ne e in particolare ne illustra il ruolo di campio-ne esemplare rispetto allevoluzione dellar-chitettura francese in et moderna: Les mursdu Louvre voquent pour nous prs de 800 ansdhistoire nationale et artistique. Depuis letemps o la main rude dun Philippe-Augusteramassait les lambeaux de notre territoire et onaissait larchitecture gothique, jusquaux jours, peine abolis, o la Rpublique succdait lEmpire et o larchitecture classique avaitpuis sa force de production, il nest gure desouverain qui nait pris au Louvre quelqueimportante dcision, il nest pas de style quinait apport ce monument ses prmices dansleur plus verte nouveaut. [] Lhistoire duLouvre commence donc et finit avec lhistoirede notre architecture classique. A ce titre nulpalais nest plus riche en enseignements et nepeut mieux nous renseigner sur lart franais desquatre derniers sicles21. La volont di metterein relazione il corso di tale ciclo storico con ilcontemporaneo appare evidente nellaggiorna-mento ulteriore che lhistoire du muse desorigines nos jours subisce con la riedizionedel 1942, quando da poco pubblicata la primasintesi di Hautecur sullArchitecture franaisede la Renaissance nos jours 22.

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    trasformazioni del palazzo attraverso liconogra-fia seicentesca e settecentesca (ill. 2), allorchnella seconda met degli anni Venti lincisione ela stampa sono rinnovato oggetto di ricerche,non estranea alla lettura delle fonti iconografi-che quale strumento di restituzione del sitourbano, gi inaugurata dallo stesso Pote16.

    Se gli studi di Adolphe Berty sulla topografiaparigina (1866-68) rappresentano un punto diriferimento essenziale per la storia delledificioin epoca medievale17, Hautecur ne affronta lastoria in et moderna e contemporanea attin-gendo direttamente ai documenti. In questam-bito si situano le sue ricerche, soltanto evocate aproposito del Louvre di Visconti e Lefuel, per ilquale egli rinvia alla possibilit di scrivere unahistoire dtaille attraverso il cospicuo fondodi documenti dellagence del Louvre18 (ill. 3),oppure gi sviluppate, riguardo alla storia del-ledificio durante il terzo quarto del XVII seco-lo, nel volume monografico pubblicato lannoprecedente.

    Nella recensione dedicata al saggio del 1928,Pierre Schommer pu affermare che son vrita-ble titre pourrait tre lHistoire de Franceraconte par le Louvre19. Hautecur concludeil suo volume alludendo al lungo corso della sto-ria di una fabbrica che vive e cresce, dalla for-tezza di Filippo Augusto al museo concepito nelXVIII secolo e completato durante il secolo suc-cessivo: Les races diverses de nos rois, les rgi-mes multiples quil plut notre pays de se don-ner, les rvolutions mme qui secourent les tr-nes ont prouv avec quelle continuit sait oprer unenation quon prtend inconstante [corsivo nostro]20.

    3. E. Baldus, La costruzione dei guichetsdei padiglioni La Trmoille e des Etats,opera di Hector Lefuel (Paris, Archives Nationales - Atelier de Photographie 64AJ 286, 28, nn. 20-24).

  • Il Louvre di Luigi XIV: ricerca storica ed esem-plarit della storia

    La riflessione di Hautecur a una scala didettaglio nonch il suo ingresso nel dibattitostoriografico sul Louvre si legano, fin dal 1923,ad alcuni nodi rilevanti della sua monografia suLe Louvre et les Tuileries de Louis XIV: le rinnova-te ipotesi relative al progetto della colonnade delLouvre, la sua restituzione degli appartamenti diAnna dAustria e di Luigi XIV o ancora lanalisiinedita del corpus di disegni proposti da FranoisMansart a Colbert per il rinnovamento dellafabbrica23. Tuttavia nel 1927, alla vigilia dellu-scita del suo contributo monografico, Hau-tecur pubblica un articolo dedicato alla que-stione, dibattuta dallinizio degli anni Dieci, del-lorigine e della datazione del grand dessein delLouvre. A partire dalle pi recenti posizioni diFranois Gebelin, volte a confutare la ricostru-zione della vicenda del quadruplicamento dellacour carre effettuata nel 1910 da Louis Batiffol24,egli affronta in particolare la lettura di un docu-mento inedito, la pianta del XVI secolo delRecueil du Louvre (vol. I, f. 22), di cui sta stu-diando i disegni per il suo testo in preparazionesulla fabbrica seicentesca, e lo identifica con ilprogetto primitivo per Francesco I25 (ill. 4). Lasua argomentazione consente gi di misurare lamaturit del metodo storiografico e la plausibi-lit di unipotesi attributiva destinata ad avereseguito presso la storiografia contemporanea26.Ma si tratta al tempo stesso di una testimonian-za non casuale dellinteresse sul lungo percorso

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    per quel grand dessein quil tait rserv Napolon III de conduire sa perfection27, nel-lambito del quale si colloca lo studio circostan-ziato. Di pi, lo stesso registro della ricerca filo-logica non esclude la manifestazione ancheesplicita degli orientamenti dello storico rispet-to a un dibattito culturale al di l della storia. Lericerche che dnno corpo al volume del 1927lasciano emergere tale duplicit.

    Il saggio di Hautecur sul Louvre e sulleTuileries di Luigi XIV non pu prescindere dalclima di rinnovato interesse per la storia france-se del XVII secolo, a pi livelli culturale, poli-tico, artistico, economico, urbano , che proprionel 1927 trova ancora uneco importante nellamostra che la Bibliothque Nationale dedica aLpoque de Louis XIV. Allestita nelle sale dellaGalerie Mazarine, essa raccoglie libri, stampe,disegni, manoscritti, medaglie, tra cui alcunidocumenti centrali nella ricerca condotta daHautecur, dalla pianta di Parigi di JacquesGomboust (1652) al testo originale dei Mmoiresdi Mlle de Montpensier28. Ma la storia del Louvredel 1927 legata soprattutto agli studi sulla defi-nizione dei caratteri dellarchitettura classicain Francia durante il XVII secolo, che Hau-tecur intraprende fin dallanno accademico1919-20, quando affronta, alla Facolt di letteredelluniversit di Caen, linsegnamento della sto-ria dellarchitettura francese dellet moderna;ancor pi a partire dal 1922, anno in cui ripren-de in qualit di supplente di Andr Prat, nuovoconservatore del museo di Versailles, i corsi ivitenuti da Pierre de Nolhac gi dal 1910, e trattain modo monografico il periodo compreso tra il1640 e il 171029. Nos recherches sur lart classi-que ammette nous amenrent prciser cer-taines dates et nous comprmes quune histoirede larchitecture aux XVIIe et XVIIIe siclesdevait tre prcde dune srie de travaux pra-lables sur quelques-uns des plus clbres palaisou chteaux de notre pays30. lo stesso deNolhac, introducendo il volume in questione, amettere in evidenza la continuit delle ricerchedi Hautecur31. Nel contesto storiografico deiprimi anni Venti uno studio rigoroso sulle tra-sformazioni del Louvre e delle Tuileries dopo il1652, quando Luigi XIV e Anna dAustria rien-trano a Parigi, simpone come un lavoro senzaprecedenti. Proprio allinizio di quel decenniogli scavi effettuati per la realizzazione della linea7 della metropolitana portano alla luce le preesi-stenze dellhtel del Petit Bourbon, demolito perconsentire, fin dal 1659, il prolungamento della-la meridionale del Louvre, nonch la costruzio-ne del corpo di fabbrica orientale della courcarre32. Si tratta di uno stimolo importante, chespinge Hautecur a studiare in modo sistemati-co la trasformazione del palazzo a partire da que-gli anni sino al suo abbandono da parte del re,

    4. Anonimo [attribuito da Hautecur aPierre Lescot], Pianta di edificio articolatointorno a una cour carre (Paris, Cabinet des Arts Graphiques du Louvre - PhotoRMN - M. Bellot, Recueil du Louvre, vol. I, f. 22).

  • nel 1677, per la nuova residenza di Versailles33.La volont di fondare scientificamente lana-

    lisi dei progetti, sulla base di documenti, graficie scritti, per lo pi inediti, dichiarata. Nellin-troduzione del volume Hautecur stesso dragione delle fonti documentarie che gli hannoconsentito di ricostruire i passaggi cruciali dellastoria delledificio, mettendo laccento sui con-tratti notarili ritrovati nel fondo degli ArchiviNazionali, si riche eppure plutt entrevuquexploit sino ad allora: il nous fut trs faci-le de retrouver le notaire du Roi lpoque de laminorit de Louis XIV, plus facile encore de tra-vailler dans le minutier de Me Michel de Beau-vais, grce lextrme obligeance de son lointainsuccesseur, Me Delestre34. Se questa costituiscela scoperta archivistica originale di Hautecur,egli interroga ulteriormente fonti gi note, qualii Comptes des Btiments du Roi, redatti a partiredal 166435, e il tois delle fabbriche del Louvre edelle Tuileries per gli anni 1664-68. Lattenzio-ne pure rivolta ai documenti grafici. Hau-tecur si dedica allo studio dei disegni delRecueil du Louvre, di cui procede per la primavolta allattribuzione sistematica36, sviluppandole sue analisi tra lettura e interpretazione didocumenti scritti e disegni di progetto, e verifi-che puntuali sulledificio esistente.

    Un caso di studio: gli appartamenti di AnnadAustriaLa ricostruzione della distribuzione degli appar-tamenti, invernale e estivo, della regina madre,Anna dAustria, esemplare a tal proposito. Nonsolo due appendici di documenti alla fine del

    volume attestano le ricerche archivistiche svoltedallautore37, ma pure una restituzione graficadella pianta dellappartamento dinverno raffi-gurante le diverse fasi della trasformazione,effettuata dallo stesso Hautecur e ripresa nelsaggio del 1928 (ill. 5), illustra lassetto realizza-to per questa parte del palazzo38.

    Descrivendo lantichambre attraverso la qualesi accede allappartamento dinverno, Hautecurmostra, in particolare, la capacit di mettere inrelazione la lettura dei documenti grafici con lastessa architettura: La forme irrgulire de cettedernire pice se comprend, si lon compare leplan grav par du Cerceau ceux du XVIIe sicle:le massif qui se dressait au droit du ressaut dupavillon avait t aras et le petit escalier tournantrepouss dans le passage, il y est demeur et sertaujourdhui la conservation39. Lattenzionerivolta alla lettura dellarchitettura costruita, al dil del caso specifico considerato, confermata dalriferimento, a pi riprese, allispezione dellecoperture (ill. 6) e soprattutto dei sotterranei deicorpi di fabbrica del Vieux-Louvre, la cui docu-mentazione fotografica richiesta da Pote fin dal191240. Se Hautecur aveva verificato nel 1926 lasua sovrapposizione dei rilievi di Edmond Guil-laume della Grande Salle con la pianta del Recueildu Louvre (vol. I, f. 22) da lui studiata, andando arilevare egli stesso, con Marquet de Vasselot eMarcel Aubert, le sostruzioni delloriginariocorpo di scala centrale, disegnato nel f. 2241, eglimette ora in relazione la realizzazione iniziale delprogetto di Le Vau per la facciata orientale con iresti delle fondazioni ancora leggibili negli scan-tinati dellala est della cour carre42.

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    5. Pianta degli appartamenti della reginamadre (L. Hautecur, Histoire du Louvre: le chteau, le palais, le musedes origines nos jours (1200-1928),Paris 1928, fig. 52 - Bibliothque dArt etdArchologie Jacques Doucet, Paris).

  • La lettura del manufatto architettonico sifonda, daltra parte, in modo determinante sulsuo inquadramento storico, talvolta quasi aned-dotico. Hautecur d importanza alla ripropo-sizione di testi dellepoca che descrivono glispazi in questione, ben oltre le sue dichiarazionidintenti di unanalisi prioritaria del documentografico43. Lavvenimento della morte della regi-na (1666) pu diventare pretesto per identifica-re alcuni ambienti dellappartamento dinverno,come nel caso del garde-robe. Alla restituzionefisica, in assenza di documenti grafici probanti,subentra levocazione delluso degli spazi: adesempio le dimensioni della chambre de parade,sconosciute, taient assez vastes, scrive Hau-tecur, pour que la Reine y pt, le 17 avril1655, recevoir en grande pompe le nonce dupape et le 9 janvier 1656 gratifier le duc deModne du divertissement de la comdiefranaise o taient Leurs Majests, Monsieur leduc dYork, Son Eminence et quantit de sei-gneurs et dames44. Gi introducendo la suaopera, Hautecur mette laccento su tale capa-cit evocativa che segna profondamente la suaconcezione della storia dellarchitettura: Lerle de lhistorien nest pas seulement de tenterpar une Nekuia de rappeler la vie les ombresdu pass, mais aussi de restituer leurs gestes, leurs attitudes, les costumes, les objets, le dcorncessaire, sans lequel ils resteraient dinconsi-stants fantmes. Nest-il pas singulier que lesgrands hommes agissent le plus souvent ennotre esprit comme de nobles entits ? Nous lesconcevons, sans les imaginer. Nous avonsessay, simple machiniste, modeste accessoiri-ste, de relever le dcor o scoula la jeunessede Louis XIV, o se passrent tant dvnementsglorieux de notre histoire nationale45. In talsenso Hautecur d risalto, attraverso un inte-ro capitolo del suo volume, allevocazione, nel-

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    larco temporale tra 1652 e 1664, di rceptions,fianailles et mariages, ballets, comdies, caval-cades et carrousels, crmonies religieuses,deuils, conseils royaux46, assecondando una tra-dizione storiografica radicata nellultimo quartodel XIX secolo, che lega il fatto o il personaggiostorico alla ripresa di elementi di dettaglio e dicontesto in grado di farlo rivivere e renderlointelligibile al presente47.

    In realt la ricostruzione del manufattoarchitettonico cos concepita non esente dagiudizi di valore che tradiscono in qualche misu-ra lengagement culturale dello storico. a pro-posito della decorazione dellappartamento de-state di Anna dAustria, che lanalisi di Hau-tecur diventa rivelatrice, alla luce di unapproccio che insiste sulla definizione del carat-tere originale dellarte francese. Alludendo inparticolare allopera di Giovanni FrancescoRomanelli, egli sottolinea come linsieme delladecorazione degli ambienti rappresenti la-poge du style italianisant, ma al tempo stessocoglie loccasione per marcare tutta la distanzache separa anche gli episodi pi esuberanti delladecorazione francese dai presunti modelli italia-ni. Se lo stile di Pietro da Cortona non poi lon-tano dallo stile, comunque modifi la franai-se, di cui lhtel Lambert espressione ginegli anni 1640, per Hautecur un parallelo trala decorazione del palazzo del Louvre e quella dicontemporanei esempi italiani, quali palazzoBarberini, non proponibile. A Paris, scrivegi nel 1926, pas de ces trompe-lil, commechez le cardinal Antonio, pas de ces personnagespeints qui passent devant les corniches. Lestableaux sont plus calmes. On y retrouve le sou-venir du premier matre de Romanelli, deDominiquin, et de ladmirateur de Zampieridont Romanelli subit aussi linfluence, et quilavait pu connatre Rome, le Poussin48. Allostesso modo gli stucchi di Michel Anguier, doveil carattere di equilibrio e sobriet gli apparedominante, non hanno rapporto con le coeveesperienze italiane. Les divinits sont en mou-vement, mais ne gesticulent pas; les satyres dan-sent, mais ne trpignent pas. Les Renommesgardent en leur corps cet lancement des figuresde Jean Goujon qui leur confre une aristocratiede race. La leon que le vieux matre continuaitde donner la faade du Louvre avait t com-prise par Michel Anguier49.

    Il dibattito sui progetti per la facciata orientaleLa restituzione delle fasi di definizione del pro-getto della facciata orientale del Louvre, contri-buto storiografico di maggior impatto nelleco-nomia del volume, rappresenta il momento pisignificativo di unanalisi orientata dellaffer-mazione della cultura artistica nazionale. Sitratta di un saggio ulteriore della capacit di

    6. J. Boldo, La doppia copertura del corpo di fabbrica meridionale della cour carre del Louvre(L. Hautecur, Le Louvre et les Tuileries de Louis XIV, Paris 1927, tav. XLIV - Bibliothque dArt et dArchologie Jacques Doucet, Paris).

  • gni per la facciata proposti da Franois Le Vaue da Lonor Houdin, al fine di mostrare la cir-colazione di alcuni partiti e elementi formaliche si ritrovano nel progetto realizzato, comelimpiego delle colonne binate da parte delprimo o lorganizzazione dellintera facciata daparte del secondo53; e ancora, attira lattenzionesu una memoria anonima, ritrovata presso gliArchivi Nazionali, che esprime lidea di unacolonnade e che egli data al 1665. una primaverifica dellipotesi della collaborazione di LeVau, Le Brun e Perrault, menzionata dalle fontiscritte, da Charles Perrault a Piganiol de laForce. Labilit di fare interagire i diversi stru-menti della ricerca non meno evidente: Hau-tecur attribuisce la pianta del f. 13 (vol. I) delRecueil du Louvre a dOrbay, ricorrendo a unesame del ductus54, mentre riscrive la storiadella definizione della facciata attraverso il con-fronto a pi riprese con le fonti darchivio. Laconsultazione del tois del Louvre, ad esempio,fornisce indicazioni molto precise sulle dimen-sioni del corpo di fabbrica dellala orientale incostruzione durante il 166755. Se Hautecurgiunge cos a ricostruire lesistenza di un pro-getto di Le Vau, ridisegnato da dOrbay, di cui stata intrapresa la realizzazione, egli arrivapure, sempre sostenuto dai documenti e daverifiche in situ, a mostrarne labbandono.

    Il progetto realizzato per la facciata orientale(ill. 7), senza rifiutare nettamente lattribuzione aPerrault, definito comunque come rectificatifa un progetto gi concepito ed elaborato a pivoci, ma proprio qui che scatta la sovrapposi-zione tra analisi storica e lettura critica. La que-relle provocata da Pierre Francastel nel 1928 sullepagine del Journal des Dbats sintomatica a

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    Hautecur di leggere larchitettura, di studiarei documenti, fino alla formulazione di ipotesiinedite. Eppure essa denuncia, non ultima, ladefinizione di criteri di lettura volti a sottoli-neare i caratteri distinti della cultura architetto-nica francese, sospesi tra storia e presente neldibattito storiografico e architettonico di queglianni, del quale Hautecur partecipe allo stes-so tempo. La ricostruzione proposta a proposi-to delle origini della colonnade nota e rimaneun punto di partenza largamente accettato dallastoriografia francese successiva50: en avril 1667le Roi renonce dfinitivement au projet du Ber-nin. Le Vau, Le Brun et Perrault se mettentensemble au travail et, profitant des plans sou-mis par leurs confrres, proposent deux dessins.Louis XIV choisit le type colonnade. Le Vautablit les plans avec le concours de son dessi-nateur dOrbay et Le Brun et Perrault y appor-tent des modifications. Le Vau dirige en 1667les travaux excuts daprs ces plans, mais il estappel Versailles au moment o ldificeatteint le premier tage51. A Perrault attri-buita la modifica, a partire dal 1668, del pro-getto in costruzione, in particolare il raddoppiodellala sud e il rimaneggiamento della facciataorientale. Fin dallarticolo pubblicato da Hau-tecur sulla Gazette des Beaux-Arts nel1924, lipotesi dellattribuzione della colonnade aPerrault, ancora sostenuta da Lemonnier inLArt franais au temps de Louis XIV, rivedutasostanzialmente, sulla base di documenti inedi-ti e piante che scrive Hautecur vont nousapporter sinon une certitude, du moins des pro-babilits52.

    La preoccupazione di uno studio filologico costante. Hautecur affronta lanalisi dei dise-

    7. S. Leclerc, Reprsentation des machines qui ont servi eslever les deux grandes pierres qui couvrent le fronton et la principale entre duLouvre (Paris, Muse Carnavalet - Photothque des Muses de la Ville deParis/clich: Briant).

  • tal proposito. Rifacendosi alla recente pubblica-zione dellarticolo dello storico dellarte RagnarJosephson, riguardante alcuni disegni di Perraultritrovati a Stoccolma56, Francastel spinge sino allimite estremo le ipotesi di Hautecur, afferman-do che il sest fait lalli de Boileau contre Per-rault et [] il lui conteste la paternit de laColonnade illustre57. Allo stesso Josephson eglioppone di aver condiviso le conclusioni tratte daHautecur, avendo attribuito a dOrbay uno diquesti disegni raffiguranti una pianta del Louvree assegnato a Perrault come autografe soltanto lecorrezioni aggiunte a matita. Hautecur ribatte,forte dei dati documentari che lhanno condottoalla sua ricostruzione. Nous navons jamais refu-s Perrault du got et des connaissances. Nousavons, au contraire, formellement dclar que ledessin de la deuxime colonnade, de la colonnadeactuelle, tait luvre de Claude Perrault, que lesprocds de construction avaient t imaginspar lui, mais aussi que les travaux de la colonnadeavaient t conduits par dOrbay, qui resta jusqusa mort, la fin du sicle, larchitecte ordinaire duLouvre58. Tuttavia la definizione del progettorealizzato in termini di assenza di logica, a parti-re dalle critiche gi formulate da Viollet-le-Duc,de Baudot, Courajod al sistema costruttivo adot-tato59, potrebbe essere interpretata come la spia diun partito preso, in maniera pi o meno consape-vole, nella querelle tra anciens e modernes. In realtci che la stessa critica contemporanea cogliecome essenziale nella storia del progetto dellacolonnade, documentata e ricostruita da Hau-tecur, lidea della continuit della tradizionearchitettonica francese Le Vau come Perrault ,se non addirittura dellespressione di un patrimo-nio genetico. Il semble que le monument, scri-ve Paul Fierens nel 1927, se soit construit mal-gr les hommes, malgr leurs hsitations et leurserreurs, comme si le gnie de la race [corsivonostro] avait tenu sexprimer ici plus haut que lapersonnalit des artistes qui lui demeurrent sou-mis, qui obirent ses impratifs. Le bruit desquerelles, des rivalits soublie60. Certamente levicende di questo progetto attestano lobiettivo didefinire allepoca unarchitettura capace di espri-mere un carattere nazionale. Ma riprese e studiatenel contesto culturale francese della secondamet degli anni Venti, esse entrano in cortocir-cuito con la rinnovata istanza di affermazione, nelquadro dellarchitettura contemporanea, di quelcarattere nazionale. Hautecur testimone einterprete, fin dallimmediato dopoguerra, di taleapproccio. In questa prospettiva si rivela ancorpi interessante la sua analisi dei progetti degliarchitetti francesi e italiani, presentati per il con-corso del 1664 relativo alla facciata orientale61.Egli cerca di mostrare loriginalit e il carattereautoctono di certi elementi del linguaggioarchitettonico in primo luogo lordine gigante,

    di cui rivendica la matrice francese nellopera diLe Vau62 , mentre evidenzia in particolare lina-deguatezza dei progetti berniniani rispetto allacultura architettonica francese (ill. 8), quasiriprendendo a sua volta le critiche allora solleva-te63. Eppure Josephson ridiscute negli stessi anni,sia pure con nuovi documenti, la lettura dei pro-getti del Bernini, rimettendo in discussione, aproposito dei disegni della versione definitiva dalui ritrovati a Stoccolma, le ragioni che avevanopotuto causare labbandono dellultimo progetto.Le correzioni apportate ai disegni riprodotti daMarot possono provare quon nopposa pas auBernin la rsistance esthtique dont on a parl etquen tous cas, elle naurait pas eu pour motifsceux quon a donns par la suite64. Di pi,Josephson afferma che per tale ragione Le Vauet Perrault dans leur cration ont pu tre si vive-ment stimuls par le projet du Bernin65.

    Il fatto che Hautecur assuma la propriadifesa contro le accuse di nazionalismo degli sto-rici dellarte italiani nel suo stesso volume, tradi-sce il peso non soltanto storiografico di una let-tura storica che risponde a un impegno culturalepi ampio. Ugo Ojetti, in un articolo pubblicatonel medesimo periodo sul Corriere della Sera,dedicato allopera di Hautecur, pone laccentosul contrasto tra ci che egli non definisce picome larte, ma addirittura come lintelligenzaitaliana e francese66. A suo avviso, in Le Louvre etles Tuileries de Louis XIV, tale contrasto va adassumere un senso anche pi alto e durevole.Cos egli avvicina Hautecur a Colbert, uniti daun condiviso disprezzo per il primo progettopresentato dal Bernini67. Le conclusioni di Hau-tecur sui progetti berniniani accantonati nonsono meno categoriche nellaffermare i caratteridi equilibrio e di logica dellarchitettura francese.Il y avait antinomie entre les conceptions ita-lienne et franaise de larchitecture. Le voyagedu Bernin, bien loin de marquer lavnement dela mode ultra-montaine chez nous, fut, sansaucun doute, une des causes de la raction. Lerationalisme acadmique franais sopposera la fan-taisie pittoresque des dcorateurs italiens [corsivonostro]68. Se questaffermazione citata testual-mente nella recensione del volume pubblicatanella rivista della Socit Centrale des Architec-tes, LArchitecture, gli applausi che interrom-pono Hautecur su questa stessa considerazio-ne, durante la sua conferenza sul Louvre del1926, sono ancor pi significativi, rivelando unconsenso che va al di l delloggettivit della nar-razione storica69. La sua sintonia con il dibattitoarchitettonico contemporaneo manifesta.

    Il valore pedagogico della storiaSe l8 giugno 1925 Hautecur era gi intervenu-to di fronte alla stessa assemblea degli architettidella Socit Centrale sul tema dellEvolution

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  • de lArchitecture moderne, nel marzo del 1927,in concomitanza con luscita del volume sul Lou-vre e sulle Tuileries, egli pubblica un lungo arti-colo in cui esprime le sue rflexions sur larchi-tecture daujourdhui70. Larchitettura contem-poranea diventa oggetto dattenzione, rispetto alquale la stessa attitudine dello storico pu assu-mere un valore strumentale. Les historiens tu-dient les phnomnes, cherchent lorigine desformes, les causes des transformations, lencha-nement des faits. Ils sefforcent de dgager cequi, dans les uvres, est la part de la tradition,des ncessits physiques et conomiques et ce quiest d simplement des modes phmres, dessnobismes artificiels. Et cest pourquoi il ne serapas inutile de rechercher en historien, devant desarchitectes, quelles sont les origines de lart con-temporain annuncia nel 1925 allassemblea deimembri della Socit Centrale71. La lezione chela storia dellarchitettura pu fornire, illustrandola costante oscillazione tra condizioni permanen-ti e transeunti dellarchitettura, tra dogmatismo erelativismo dei canoni estetici, chiaramenteenunciata nellarticolo del 1927: Franois Blon-del e Claude Perrault sono qui assurti a campio-ne di due atteggiamenti dialettici ricorrenti,allinterno di un percorso evolutivo che larchi-tettura compie naturalmente in tutte le sue mani-festazioni distribuzione, costruzione e decora-zione tra passato e presente72. Lallusione allar-chitettura francese contemporanea si iscrive inquesto disegno: certains architectes se conten-tent de copier les styles de jadis; dautres sver-tuent les oublier; eppure quelques-unsessaient de concilier les leons du pass et lesncessits du prsent73. Hautecur oppone allebanche e ai palazzi dei boulevards parigini, doveancora riproposto testualmente il vocabolario

    classico dellarchitettura, gli htels particuliers rea-lizzati nei quartieri di Montsouris e di Passy, descubes, des paralllpipdes et autres volumesgomtriques la cui evocazione rinvia, nei ter-mini, alla polemica aperta in quegli anni tra Per-ret e Le Corbusier intorno alluso del cornicionee della finestra in altezza74. Il riferimento indiret-to allarchitettura perretiana quale modello dileggibilit delle condizioni permanenti dellar-chitettura sino al presente riemerge a pi livelli,che si tratti del petit htel, dellglise o del thtre75.

    Denunciate le posizioni estreme dei sosteni-tori dellart traditionnel e di quelli dellartmoderne, Hautecur guarda a una cultura arti-stica che privilegia in termini neokantiani lacontinuit dello spirito dellarchitettura al di ldelle sue forme, quali esse siano, destinatecomunque a mutare nel tempo. Il est exact quechez certains cet esprit signifie un aveugle atta-chement aux formes du pass, mais chez beau-coup il a pour origine la constatation de loisternelles et de qualits inhrentes la race [corsi-vo nostro]76. Il ruolo che la storia dellarchitet-tura assume per la comprensione di questeleggi si rivela fondamentale. Hautecur affer-ma fin dal 1925 lanalogia di due cicli storici alloro esordio, il periodo rinascimentale dellar-chitettura francese e le sue vicissitudini attuali,dove la trasformazione sostanziale del contestosociale ed economico, ma soprattutto il muta-mento radicale dei sistemi di costruzione costi-tuiscono gli elementi di cesura tra le due epoche.Levoluzione del ruolo e delle competenze, traet moderna e contemporanea, della figura del-larchitetto si colloca al centro dellinteresse diHautecur per il dibattito contemporaneo nellostesso momento in cui si riapre, nellambito delLI Congresso degli architetti francesi organizza-

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    8. Gian Lorenzo Bernini, Primo progetto per la facciata orientale del Louvre(Paris, Cabinet des Arts Graphiques duLouvre - Photo RMN - M. Bellot, Recueil du Louvre, vol. I, f. 4).

  • mettere in rilievo sino al presente le fasi evolu-tive della cultura architettonica francese. Lalezione che la storia del Louvre, saggio pereccellenza della storia dellarchitettura classi-ca, pu offrire a tal proposito allarchitettocontemporaneo evidente dal principio perHautecur. Egli stesso accoglie nella rivistadarchitettura della Socit Centrale, di cuidiventa caporedattore nel gennaio 192280, i con-tributi dei protagonisti del dibattito storiografi-co in corso sulledificio dallinizio degli anniVenti, dai testi pi divulgativi di Verne agli studipuntuali di Gebelin, che proprio sulle pagine deLArchitecture riapre nel luglio 1923 ladiscussione sulle origini del grand dessein81. Duemesi prima, daltra parte, sulla stessa rivistaAlbert Louvet, architetto membro della Socit,presentando i progetti esposti alla sezione diarchitettura del Salon des artistes franais diquellanno, si diffonde sui disegni, che gli sem-brano quasi non datare, elaborati da Victor Bla-vette per il progetto del completamento delloscalone Daru (ill. 9): tudi de main de ma-tre, lgant, solide et trs pondr; [] il sa-dapte de la meilleure faon larchitecture duPalais du Louvre82. In termini analoghi, consi-derando la storia delledificio degli ultimi quat-tro secoli, Hautecur, nella prefazione del volu-me riedito da Moranc lanno seguente, nonesita ad affermare che un tel livre ntait pasmoins utile aux architectes qui il montraitcomment leurs prdcesseurs avaient d adapterles styles nouveaux un difice ancien et le con-tinuer sans disparate ni servilit83.

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    to dalla Socit Centrale nel luglio 1927, ladiscussione gi avviata dallinizio del decenniocon la proposta di legge Liouville sulla defini-zione di uno statuto professionale dellarchitet-to77. Ma soprattutto il valore pedagogico dellastoria nella formazione di questultimo, cheHautecur sostiene, agli inizi della sua stessaesperienza didattica presso la sezione di archi-tettura dellcole des beaux-arts, superando larilettura eclettica del repertorio formale degliedifici storici. Il sagirait, scrive nel 1927,non pas dinfliger aux lves des noms et desdates et de vouloir les transformer en archolo-gues, mais de leur montrer les efforts accomplispar leurs prdcesseurs pour sadapter sans cesseaux ncessits du moment ou du lieu. [] Lhi-stoire de larchitecture, avant la pratique deschantiers, runira les membra disjecta et ressu-scitera la vie des difices, elle leur prouvera quele pass fut une perptuelle volution78. In que-sto contesto interpretativo la storia del Louvrepu rivelarsi esempio illuminante. Levocazionedelle trasformazioni nel corso del Seicento dellatipologia distributiva dellappartamento, in unaprospettiva che si sviluppa sino alla definizionecontemporanea del living-room, la assume qualeriferimento importante. Au Louvre, Henri IVdisposait de deux pices; il en faudra quatre Louis XIV; Louis XV aura tout un appartement Versailles79. La ricerca scientifica non escludela tendenza a ricostruire un corpus in funzionedel discorso sul progetto contemporaneo. I duepiani si intersecano. Il lavoro rigoroso dello sto-rico si misura con una lettura di sintesi volta a

    9. V. Blavette, Palais du Louvre. Achvement de lescalier Daru, coupeAB, disegno datato 12 novembre 1918(Paris, Archives Nationales - Atelier de Photographie 285 AP 13, d1, p. 1079).

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    1. Cfr. il decreto del 9 giugno 1920 chenomina Hautecur nelle funzioni di con-servateur-adjoint des Muses Nationaux e lalettera del 3 settembre 1923 del diretto-re dei Musei Nazionali, Marquet de Vas-selot, al ministro dellIstruzione pubblicae delle Belle Arti, seguita dal decretoulteriore del 18 settembre 1923, in baseal quale Hautecur definitivamenteconservateur-adjoint au Dpartement de laPeinture, Dessins et de la Chalcographie duLouvre (Archives des Muses Nationaux,dora in poi AMN, Dossier Hautecur, 0-30-370).

    2. Cfr. L. Hautecur, Histoire de larchi-tecture classique en France, Paris 1943-1957, 7 t. Vedi gi la lettera di GeorgesBatault a Hautecur, datata 22 febbraio1920 (Bibliothque de lInstitut de Fran-ce, dora in poi BIF, Papiers L. Hautecur,ms. 6921, f. 36), dalla quale si apprendeche leditore Payot, messo in contattocon Hautecur da Maurice Besnier, pro-fessore di archeologia alluniversit diCaen, gli propone di realizzare un testodi centosessanta pagine sulla storia del-larchitettura francese da Enrico IV aNapoleone I. Pochi anni dopo un nuovoprogetto editoriale concordato con le-ditore Van Oest, per la redazione di unlibro sullarchitettura francese tra XVII eXIX secolo. Vedi il contratto dedizionedatato 15 luglio 1924, BIF, ibid., f. 73.

    3. Jean-Marie Prouse de Montclos puancora scrivere nellintroduzione dellasua Histoire de larchitecture franaise de laRenaissance la Rvolution (Paris 1989, p.9) che il suo intento moins de mettre jour le monument drudition de L.Hautecur que de le doubler dun expo-s synthtique et didactique.

    4. Cfr. il testo del contratto originariocon Auguste Picard, allegato alla letteradelleditore a Hautecur, datata 28 giu-gno 1928, BIF, Papiers L. Hautecur, ms.6927, ff. 6-7. Cfr. R. de Lasteyrie, Lar-chitecture religieuse en France lpoqueromane: ses origines, son dveloppement,Paris 1912; seconda edizione a cura di M.Aubert, Paris 1929; Id., Larchitecture reli-gieuse lpoque gothique, a cura di M.Aubert, Paris 1926-1927, 2 voll.

    5. Cfr. L. Hautecur, Etudes sur lpoqueclassique en France, in Congrs archologi-que de France, XCVII sessione, 1934,Paris, II, pp. 273-284.

    6. A tal proposito vedi E. Lavisse (a curadi), Histoire de France des origines jusqu laRvolution, Paris 1901-1911, 9 t. Sulruolo attribuito da Lavisse a questo pro-getto editoriale vedi in particolare P.Nora, LHistoire de France de Lavisse. Pie-tas erga patriam, in Id. (a cura di), Leslieux de mmoire, t. II, La Nation, Paris1986, pp. 317-375.

    7. Cfr. la lettera dattiloscritta di Moranca Hautecur, datata 1 febbraio 1923,BIF, Papiers L. Hautecur, ms. 6921, f.63. Si tratta di uno scritto dedicato a LeLouvre de Le Vau, 1655-1665, che pre-vede quaranta pagine di testo e quarantatavole.

    8. Cfr. L. Hautecur, Le Louvre et lesTuileries, Paris 1924. Vedi la lettera delleEditions Albert Moranc a Hautecur,datata 21 luglio 1923, BIF, Papiers L.

    Hautecur, ms. 6921, f. 66. Ulteriori let-tere, tra il 25 settembre 1923 e il 15luglio 1924, attestano le fasi successivedellelaborazione dellopera. Cfr. ibid., f.65 e ff. 67-68.

    9. Cfr. il testo dattiloscritto del contratto(BIF, Papiers L. Hautecur, ms. 6922, f.4), in cui sono gi definite le dimensioniconsistenti del volume (circa trecentopagine con quarantotto tavole fuoritesto).

    10. Una lettera delleditore attesta, il 26dicembre 1926, laccordo raggiunto conHautecur per la pubblicazione di unvolume di environ 120 pages de texte etgravures et une reproduction en cou-leurs (BIF, Papiers L. Hautecur, ms.6923, f. 1).

    11. Cfr. Ch.-O. Comte de Clarac,Description historique et graphique du Lou-vre et des Tuileries. Prcde dune noticebiographique sur lauteur, par M. AlfredMaury, publie dans son muse de sculpture,de 1826 1828, Paris 1853. Vedi ancheA. Lemaitre, Le Louvre, monument etmuse, Paris 1877; Ch. Bauchal, Le Lou-vre et les Tuileries, Paris 1882; A. Babeau,Le Louvre et son histoire, Paris 1895.

    12. Cfr. L. Hautecur, Histoire du Lou-vre. Le chteau, le palais, le muse des origi-nes nos jours (1200-1928), Paris 1928,pp. III-IV. Vedi H. Verne, Le Palais duLouvre, Paris 1923, 2 voll., e M. Vachon,Le Louvre et les Tuileries: histoire monu-mentale nouvelle, Le Grand Dessein dePierre Lescot, Lyon 1926.

    13. Al saggio di Lemonnier (cfr. H.Lemonnier, Le Collge Mazarin et le palaisde lInstitut (XVIIe-XIXe sicle), Paris1921), professore di storia dellarte allaSorbona e direttore della sua tesi di dot-torato su Rome et la Renaissance de lanti-quit au XVIIIe sicle, discussa e pubblica-ta nel 1912, Hautecur dedica unarecensione: cfr. L. Hautecur, Le CollgeMazarin et le Palais de lInstitut, in LAr-chitecture, XXXV, 4, 25 febbraio 1922,p. 34. Su Lemonnier cfr. C. Charle, Lesprofesseurs de la facult de lettres de Paris.Dictionnaire biographique 1809-1908,Paris 1985, 1, pp. 121-122, e L. Ther-rien, Lhistoire de lart en France. Gensedune discipline universitaire, Paris 1998,pp. 314-332. Lemonnier il primo stu-dioso a pubblicare fin dallinizio deglianni Dieci un saggio dinsieme sullarteallepoca di Luigi XIV. Cfr. H. Lemon-nier, Lart franais au temps de Louis XIV(1661-1690), Paris 1911.

    14. Conservatore del museo di Versaillesa partire dal 1892, Pierre de Nolhacaffronta fin dallultimo decennio del XIXsecolo una lettura sistematica della crea-zione e delle trasformazioni subite dalpalazzo (cfr. in particolare P. de Nolhac,La cration de Versailles, daprs les sourcesindites; tude sur les origines et les premi-res transformations du chteau et des jardins,Versailles 1901), incentrando la propriaanalisi sugli anni del regno di Luigi XV esituandola attraverso contributi specificinel quadro della storia culturale e politi-ca dellepoca (cfr. gi Id., Le chteau deVersailles sous Louis XV: recherches sur lhi-stoire de la cour et sur les travaux des bti-ments du roi, Paris 1898, e le successivetudes sur la cour de France tra il 1900 e il

    1904, dedicate ai rapporti tra Luigi XV eMaria Leczinska o Madame Pompa-dour). Egli pubblica ancora, nella secon-da met degli anni Venti, ulteriori saggidi sintesi (cfr. ad esempio Id., Versailles etla cour de France. Versailles au XVIIIe sicle,Paris 1926). La ricostruzione della storiadi Versailles precedente alla Rivoluzionerisponde al disegno di rileggere in unaprospettiva scientifica una traccia impor-tante della storia dellarchitettura classi-ca francese tra XVII e XVIII secolo.Sulle implicazioni culturali e politichecfr. K.L. Justus, Louis XV and Versailles:selective patrimony in the French ThirdRepublic, Pierre de Nolhac and the forma-tion of a scholarly tradition, PhD, Facultyof the Department of Art, University ofArizona, 1991, pp. 39-88.

    15. Cfr. Procs-verbaux de la Commissiondu Vieux-Paris, sance du samedi 14 octobre1916 Examen avec projections, des dossiersdu Casier archologique et artistique. Abordsdu Louvre et des Tuileries, Paris 1917, pp.162-163. La prospettiva storica delle tra-sformazioni del contesto urbano di Pari-gi gi elemento portante di alcuni testipubblicati da Pote alla fine del primodecennio del secolo. Cfr. M. Pote, Len-fance de Paris. Formation et croissance duneville, des origines jusquau temps de Philip-pe-Auguste, Paris 1908; Id., Formation etvolution de Paris, Paris 1910. Per unabibliografia dettagliata cfr. D. Calabi,Parigi anni venti. Marcel Pote e le originidella storia urbana, Venezia 1997, pp.133-139. da notare come nella secondamet degli anni Trenta Hautecuraffronti specificamente la lettura delLouvre come oggetto di studio alla scalaurbana. Cfr. L. Hautecur, Du Louvreaux Tuileries, in Paris 1937, Paris 1937 eil testo dattiloscritto originario, intitola-to Le Quartier du Louvre et des Tuileries(BIF, Papiers L. Hautecur, ms. 6909, ff.271-276).

    16. Si allude per esempio al corpus di inci-sioni che gi illustrano il catalogo dellamostra che Pote realizza dal 25 maggioal 2 ottobre 1911 alla Bibliothque desTravaux historiques de la Ville de Paris.Cfr. Paris, durant la Grande poque Clas-sique (XVII sicle), Paris 1911. Lutilizza-zione delle fonti iconografiche da partedi Hautecur nel volume del 1928 tal-volta parallela a ricerche in corso. ilcaso della stampa dal disegno di Geor-ges-Franois Blondel dellAchvementdune des faades de la cour du Vieux Louvre,en Fvrier 1755 et Dmolition des btimentscontenus dans son enceinte, o delle incisionidi Gabriel de Saint-Aubin raffiguranti Lafaade occidentale du Louvre et ses baraquesoppure Le Port Saint-Nicolas et la galeriedu Louvre en 1775, documenti inediti (cfr.Hautecur, Histoire du Louvre. Le ch-teau, le palais, le muse, cit. [cfr. nota12], figg. 95-96 e 99), laddove J. Lejeauxpubblica quellanno un articolo su Lu-vre grav des Blondel (cfr. LAmateur dE-stampes, ottobre 1928, p. 145) e lannosuccessivo E. Dacier d alle stampe ilprimo dei due volumi che egli dedicaallopera completa di Gabriel de Saint-Aubin (Paris 1929-31, 2 voll.).

    17. Cfr. A. Berty, Topographie historique deParis. Rgion du Louvre et des Tuileries,Paris 1866-1868, 2 t.

    18. Cfr. Hautecur, Histoire du Louvre.

    Le chteau, le palais, le muse, cit. [cfr.nota 12], p. IV. Il fondo in questione versato alle Archives Nationales nellaserie F21. Hautecur accede in partico-lare, per la prima volta, al fondo foto-grafico di Edouard Baldus, quale docu-mentazione delle fasi del cantiere delLouvre di Lefuel. Cfr. in particolare lafotografia del dicembre 1865 (ArchivesNationales, dora in poi AN, 64AJ/286),pubblicata in ibid., fig.124, p. 103, eriprodotta in G. Bresc e F. Heilbrun (acura di), Le photographe et larchitecte.Edouard Baldus, Hector-Martin Lefuel et lechantier du nouveau Louvre de NapolonIII, Paris 1995, p. 67.

    19. P. Schommer, Une nouvelle histoire duLouvre, in Le Figaro. Supplment arti-stique, VI, 213, 27 dicembre 1928, p.189.

    20. Hautecur, Histoire du Louvre. Lechteau, le palais, le muse, cit. [cfr. nota12], p. 109.

    21. L. Hautecur, Le Louvre du XIIe auXXe sicle. Confrence faite le lundi 21 juin1926 lcole nationale suprieure desBeaux-Arts loccasion du 50e Congrs desarchitectes franais, in LArchitecture,XXXIX, 15, 10 settembre 1926, pp. 201e 208. Hautecur pone laccento suquesto carattere della storia del Louvrefin dalla prefazione al volume del 1924,con unattenzione spiccata per la conti-nuit del linguaggio architettonico: leslments fournis par Lescot ont servi orner les quatre faces de la cour carre.Les fentres quil avait dessines pour lepavillon du Roi, disparu au XVIIe sicle,se retrouvaient dans la faade mridio-nale de Le Vau qui, son tour, les impo-sa son successeur Perrault. Lordrecolossal de la grande galerie, supprimpar Lefuel, a dict Percier et Fontainelornementation de laile qui sattache aupavillon de Marsan. Mais il y a plus: leslments classiques se sont transmistrois sicles durant; les casques, lestrophes, les sphinx, les amours, lesdieux et les desses sont les mots dundictionnaire employ de Lescot Lefuel. La morphologie et la syntaxe ontvari; le vocabulaire est rest identique(Hautecur, Le Louvre et les Tuileries, cit.[cfr. nota 8], p. 7).

    22. Cfr. L. Hautecur, LArchitecturefranaise de la Renaissance nos jours, Paris1941. Il volume di Hautecur sul Lou-vre sar ancora riedito nel secondo dopo-guerra (1948).

    23. Nella seconda met del 1923 si regi-strano le prime pubblicazioni in proposi-to. Cfr. L. Hautecur, Au Louvre. Lesappartements privs de Louis XIV, in LeFigaro, LXIX, 234, 22 agosto 1923, pp.1-2; Id., Dessins de Franois Mansart, inLArchitecture, XXXVI, 22, 25novembre 1923, pp. 367-370. Nel 1924Hautecur presenta uno studio sul pro-getto della facciata orientale del Louvre,mentre, due anni dopo, pubblica unlungo articolo dedicato alla sistemazionedegli appartamenti di Anna dAustria.Cfr. Id., LAuteur de la colonnade du Lou-vre, in Gazette des Beaux-Arts,LXXVI, marzo 1924, pp. 151-168; Id.,Anne dAutriche au chteau du Louvre, inRevue des Deux Mondes, XCVI, 15marzo 1926, pp. 400-425. Daltra parte

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    fin dal 7 dicembre 1923 Hautecurinterviene, a questo proposito, allaSocit dHistoire de lart franais, conuna conferenza su Lappartement des bainsdAnne dAutriche, au Louvre. Vedi il pro-gramma delle comunicazioni trasmessodalla Socit a Hautecur, BIF, PapiersL. Hautecur, ms. 6908, f. 276.

    24. Cfr. F. Gebelin, Le Louvre de laRenaissance. Les origines du Grand Dessein La part de Jean Goujon, in LArchitec-ture, XXXVI, 13, 10 luglio 1923, pp.191-197. Gebelin affronta negli stessianni la storia del Louvre durante il XVIsecolo in un ambito pi vasto. Cfr. Id.,Les chteaux de la Renaissance, Paris 1927,pp. 131-141. Sulle precedenti ipotesi diBatiffol, che per la prima volta richiamalattenzione sulle due piante dinsiemedel Louvre e delle Tuileries del codiceDestailleur del Cabinet des Estampesdella Bibliothque Nationale, identifi-candovi la restituzione grafica di un pri-mitivo progetto (1549) comprensivodellingrandimento del palazzo del Lou-vre e del collegamento di questultimocon il palazzo delle Tuileries, vedi L.Batiffol, Le Louvre et les plans de Lescot, inGazette des Beaux-Arts, LII, aprile1910, pp. 273-298. Ulteriori precisazio-ni in merito sono presentate in Id., Lestravaux du Louvre sous Henri IV, daprs denouveaux documents, ivi, LIV, marzo1912, pp. 173-190 e maggio 1912, pp.417-435. Batiffol interviene ancora nel1930: Id., Les premires constructions dePierre Lescot au Louvre, daprs de nou-veaux documents, ivi, LXXXII, novembre1930, pp. 276-303. Per un bilancioaggiornato cfr. J.-P. Babelon, Les travauxde Henri IV au Louvre et aux Tuileries, inParis et lIle-de-France. Mmoires,XXIX, 1978, pp. 55-130.

    25. Cfr. L. Hautecur, Le Louvre de Pier-re Lescot, in Gazette des Beaux-Arts,LXIX, aprile 1927, pp. 199-218. A que-sto tema egli ha gi dedicato una comu-nicazione, il 5 novembre 1926, presso laSocit dHistoire de lart franais. Cfr.Bulletin de la Socit dHistoire de lartfranais, 1926, pp. 165-166.

    26. Lattenzione degli studiosi sembrasoprattutto essersi concentrata nel secon-do dopoguerra sullaggiornamento sem-pre pi esaustivo del corpus dei contrattidi cantiere. Vedi gi C. Aulanier, Le palaisdu Louvre au XVIe sicle. Documents indits,in Bulletin de la Socit dHistoire delart franais, 1951, pp. 85-105 e in par-ticolare C. Grodecki, Les marchs de con-struction pour laile Henri II du Louvre(1546-1558), in Archives de lartfranais, XXVI, 1984, pp. 19-38. Soltan-to recentemente lipotesi di Hautecur stata rimessa in discussione, richiamandolattenzione sul disegno del Recueil. Cfr.R. Gargiani, Idea e costruzione del Louvre,Firenze 1998, p. 13, n. 7.

    27. Hautecur, Le Louvre de Pierre Lescot,cit. [cfr. nota 25], p. 200.

    28. Cfr. P.R. Roland-Marcel, Prface, inBibliothque Nationale. Le Sicle de LouisXIV, catalogue de lexposition fvrier-avril1927, Paris 1927, p. 17. Per i due docu-menti citati vedi rispettivamente i nn.327 (ibid., p. 93) e 23 (ibid., p. 26) delcatalogo. Cfr. anche G. Deschamps,Lexposition du sicle de Louis XIV la

    Bibliothque Nationale, in Revue desDeux Mondes, XCVII, 1 marzo 1927,pp. 164-182; J. Vallery-Radot, La GalerieMazarine et lExposition du sicle de LouisXIV, in Gazette des Beaux-Arts, LXIX,marzo 1927, pp. 129-147. Una serie diconferenze che inquadrano da diversipunti di vista il tema della mostra sonoorganizzate in parallelo alla BibliothqueNationale a cura di G. Lacour-Gayet,professore allcole polytechnique. Tra irelatori questultimo (Laurore dun grandrgne, 26 febbraio; La socit et ltat co-nomique, 19 marzo; La fin dune apothose,9 aprile), G. Dupont-Ferret, docenteallcole des chartes (Colbert, 3 marzo),L. Hourticq, professore allcole desbeaux-arts (Poussin et les origines du styleLouis XIV, 16 marzo), J. Bruhnes, profes-sore al Collge de France (Les routes deFrance et les moyens de transport lpoquede Louis XIV, 30 marzo), P. de Nolhac(Versailles miroir du Grand Sicle, 23marzo) e M. Pote (Paris sous Louis XIV,2 aprile). Cfr. Bibliothque Nationale. LeSicle de Louis XIV, cit., s.p.

    29. Per i programmi dei suoi corsi vediUniversit de Caen. Annuaire. Programmesdes Cours de lUniversit, a.a. 1919-20,1920-21, 1921-22 e 1922-23, ibid., fasc.I,p. 31; II, p. 33; III, p. 42 e IV, p. 40. Peri programmi del corso dhistoire de lartfranais aux XVIIe et XVIIIe sicles, cheHautecur tiene dal 1920 al 1924 alcastello di Versailles, vedi la lista pubbli-cata in Therrien, Lhistoire de lart enFrance...., cit. [cfr. nota 13], annexe 4, pp.489-490.

    30. L. Hautecur, Le Louvre et les Tuile-ries de Louis XIV, Paris 1927, p. 2.

    31. Cfr. P. de Nolhac, Prface, in Hau-tecur, Le Louvre et les Tuileries de LouisXIV, cit. [cfr. nota 30], pp. V-VI.

    32. Cfr. Procs-verbaux de la Commissiondu Vieux Paris, sance du samedi 29 octobre1921 Rapport prsent par M. le docteurCapitan et par M. Grimault, inspecteur desfouilles archologiques, sur les substructionsanciennes mises au jour par les travaux de laligne mtropolitaine n 7, entre la rue duLouvre et la rue des Barres, Paris 1922, pp.165-166.

    33. Marguerite Milliez Hautecur ci hasegnalato linteresse di Hautecur perquesti scavi a proposito delle sue ricer-che sulla storia del Louvre nel XVIIsecolo. La sua attenzione in generale perle testimonianze dellarchitettura di quelperiodo, riportate alla luce nella primamet degli anni Venti, da lui stessoattestata a proposito del rinvenimento ditracce del sagrato della chiesa dellAs-somption, di Errard, nota attraverso leincisioni di Jean Marot. Cfr. L. Hau-tecur, Le Dgagement de lAssomption, inLArchitecture, XXXVI, 21, 10novembre 1923, p. 355.

    34. Hautecur, Le Louvre et les Tuileriesde Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 2.

    35. Cfr. J. Guiffrey, Comptes des btimentsdu Roi sous le rgne de Louis XIV, Paris1881-1901, 5 t., I, Colbert. 1664-1680, gitra le fonti, insieme al tomo II, del volumedel 1911 di Lemonnier e del saggio pub-blicato lo stesso anno da de Nolhac (Ver-sailles sous Louis XIV, Paris 1911).

    36. Hautecur afferma che in preceden-za il Recueil era stato soltanto segnalatoda Lemonnier in Lart franais au temps deLouis XIV. Cfr. Hautecur, Le Louvre etles Tuileries de Louis XIV, cit. [cfr. nota30], p. 3.

    37. La prima raccoglie il riferimento a unaserie di dieci piante, chiamate a dare ragio-ne del progetto per la sistemazione del-lappartamento dinverno e delle suemodifiche ulteriori risalenti al XVIII seco-lo. Tra queste Hautecur introduce tredisegni del Recueil du Louvre (I, ff.5, 12 e30), in cui individua lo stato di fatto e ilprogetto di Le Vau e una pianta ridisegna-ta da dOrbay, conservata nel fondo della-gence du Louvre alle Archives Nationales.Inoltre egli rinvia a ben quattro piante,provenienti dalle stesse Archives (cfr. AN,OI 16694, 16664, 16623 ), che riguardanotrasformazioni datate al 1721-22 e al 1747.La seconda appendice contiene il testo delcontratto (22 giugno 1658) pour la dco-ration du salon (salle de Mcne) et de laRotonde (de Mars) dans lappartement dela Reine-Mre, proveniente dallo studioBeauvais-Delestre.

    38. Un disegno di dOrbay illustra, invece,il progetto per lappartamento destate.Cfr. Hautecur, Le Louvre et les Tuileries deLouis XIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 26 e 38.

    39. Ibid., p. 26.

    40. Cfr. Procs-verbaux de la Commissiondu Vieux-Paris, samedi 3 fvrier 1912 Photographie des vestiges souterrains duvieux Louvre, Paris 1913, p. 24.

    41. Cfr. Hautecur, Le Louvre de PierreLescot, cit. [cfr nota 25], p. 216. Hau-tecur conosce nel dettaglio le vicendedegli scavi compiuti nel 1882-83 dallal-lora architecte en chef del Louvre,Edmond Guillaume. Cfr. ibid, pp. 215-216. Lo stesso Aubert recensisce entram-bi i volumi sul Louvre del 1927 e del1928, a testimonianza del riconoscimen-to del valore archeologico attribuitoalle ricerche di Hautecur. Vedi M.Aubert, Le Louvre et les Tuileries de LouisXIV, par Louis Hautecur, in BulletinMonumental, 1927, fasc. 3-4, pp. 417-418 (ritaglio di stampa, BIF, Papiers L.Hautecur, ms. 6922, f. 16), e Id., Hau-tecur (Louis). Histoire du Louvre. Le ch-teau, le palais, le muse, des origines nosjours, 1200-1928, ivi, 1929, fasc. 3-4(ritaglio di stampa, BIF, Papiers L. Hau-tecur, ms. 6923, f. 67).

    42. La colonnade dcide par FranoisDorbay reposait sur des fondations quiexistent encore aujourdhui dans lessous-sols de la colonnade. Il ny a qu sypromener pour voir que la colonnade deLevau-Dorbay fut bien commence(Hautecur, Le Louvre du XIIe au XXe si-cle, cit. [cfr. nota 21], p. 206).

    43. Les rares descriptions, scrivecomunque Hautecur, sont malheureu-sement dune grandiloquence sans prci-sion. Les marchs et les plans permettentde retrouver la distribution et dimaginerla dcoration (Hautecur, Le Louvre etles Tuileries de Louis XIV, cit. [cfr. nota 30],p. 26).

    44. Ibid., p. 28. Hautecur, a questo pro-posito, rinvia daltra parte a fonti precise

    (Gazette de France, 27 gennaio 1655,p. 128; 18 febbraio 1656, p. 140; 28 mag-gio 1663, p. 417; 9 gennaio 1656, p. 59;17 agosto 1655, p. 424).

    45. Ibid., p. 6.

    46. Vedi il capitolo III di Hautecur, LeLouvre et les Tuileries de Louis XIV, cit.[cfr. nota 30], pp. 73-96.

    47. Ci riferiamo a quel ruolo epicodella storia che lo stesso Charles Sei-gnobos, di cui Hautecur segue le con-ferenze durante i suoi anni di studioallcole normale suprieure di Parigi(1905-08), pur affermandone il caratte-re letterario, ritiene essenziale per illavoro dello storico. A questo propositocfr. Y. Morel, Charles Seignobos devant sescontradicteurs. Analyse de la controverseintellectuelle franaise du dbut du XXmesicle sur lHistoire, tesi di dottorato inStoria (EHESS), Paris 1997, 4 voll., I,pp. 100-101.

    48. Hautecur, Anne dAutriche au ch-teau du Louvre, cit. [cfr. nota 23], p. 424.

    49. Ibid.

    50. A tal proposito cfr. A. Picon, ClaudePerrault ou la curiosit dun classique, Paris1988, pp. 157-196.

    51. Hautecur, Le Louvre et les Tuileriesde Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 173.

    52. La stessa testimonianza dei Dixlivres darchitecture de Vitruve tradotti daPerrault (1673), chiamata in causa daLemonnier per metterne in evidenza lapresentazione, nel frontespizio, dellevedute della colonnade e dellarco ditrionfo, ripresa da Hautecur,seguendo J.-F. Blondel, per sottolinearelassenza nel testo di ogni riferimento odichiarazione di paternit dei progettiper il Louvre. Cfr. Lemonnier, LArtfranais au temps de Louis XIV, cit. [cfr.nota 13], pp. 262-263, e Hautecur,LAuteur de la colonnade du Louvre, cit.[cfr. nota 23], p. 156.

    53. Cfr. Hautecur, LAuteur de la colon-nade du Louvre, cit. [cfr. nota 23], p. 156.

    54. Cfr. ibid., p. 162. Il testo ripreso inHautecur, Le Louvre et les Tuileries deLouis XIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 169-170.

    55. Durant lanne 1667, la faade occi-dentale de cette aile orientale fut monte 4 mtres sur une longueur de 74 mtresenviron. Comme la cour est profonde de120 mtres, les deux tiers de laile taientdj sortis de terre (Hautecur, Le Lou-vre et les Tuileries de Louis XIV, cit. [cfr.nota 30], p. 171).

    56. Cfr. R. Josephson, Quelques dessins deClaude Perrault sur le Louvre, in Gazettedes Beaux-Arts, LXIX, settembre-otto-bre 1927, pp. 171-192.

    57. P. Francastel, Apologie pour les Per-rault, in Journal des Dbats, 4 gennaio1928 (ritaglio di stampa, BIF, Papiers L.Hautecur, ms. 6922, f. 28).

    58. L. Hautecur, lettera datata IlCairo, 2 febbraio 1928, pubblicata inJournal des Dbats, 20 febbraio 1928

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    (ritaglio di stampa, BIF, Papiers L. Hau-tecur, ms. 6922, f. 29).

    59. Cfr. Hautecur, Le Louvre et les Tui-leries de Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], inparticolare pp. 176-177.

    60. P. Fierens, Causerie artistique. Le Lou-vre et les Tuileries de Louis XIV, in Feuil-leton du Journal des Dbats, 20 dicem-bre 1927 (ritaglio di stampa, BIF, PapiersL. Hautecur, ms. 6922, f. 22).

    61. Cfr. Hautecur, Le Louvre et les Tui-leries de Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], pp.145-164.

    62. Lordre colossal, scrive Hautecur,tait de nouveau la mode depuis 1635et Le Vau en avait frquemment us [...].On en trouverait des exemples lhtelLambert, Meudon, au chteau deSaint-Spulchre. Cest pourquoi il estinutile dinvoquer, comme la fait M.Marcel Reymond, lexemple de Pietro daCortona et de Santa Maria in via Lata(1658), qui est postrieur ces difices(Hautecur, Le Louvre et les Tuileries deLouis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 167).

    63. Ctait le dessin dun artiste pleindimagination, mais non pas le projetdun architecte soucieux des ralits(ibid., p. 155), commenta Hautecur aproposito del progetto di Bernini inviatoda Roma nel giugno 1664.

    64. R. Josephson, Les maquettes du Berninpour le Louvre, in Gazette des Beaux-Arts, LXX, febbraio 1928, p. 91.

    65. Ibid.

    66. Ojetti contrappone i rispettivi patri-moni culturali dei due paesi in quelperiodo storico. Da una parte Malher-be, Corneille, e anche Larochefoucauld.Dallaltra il Marino e il Testi e il Chia-brera e il Bartoli e gli spettacoli e il melo-dramma e la risorta musica. Cfr. U.Ojetti, Architetti italiani in Francia, inCorriere della Sera, 6 marzo 1928(ritaglio di stampa al quale allegato unbiglietto da visita dove si legge Avec leshommages de Ugo Ojetti, mars 1928, IlSalviatino, Firenze, BIF, Papiers L. Hau-tecur, ms. 6922, f. 30). Per una sintesibiografica e bibliografica su Ojetti cfr. C.Ceccuti e M. Vannucci, Immagini nelleparole: Ugo Ojetti, Milano 1978, pp. 177-183. Sulla sua formazione cfr. I. Nardi, Ilprimo passo: note sulla formazione di ungiornalista letterato, Ugo Ojetti, Napoli1990. Per un inquadramento del suoruolo nel dibattito artistico e architetto-nico tra le due guerre in Italia vedianche: P. Barocchi, Storia moderna del-larte in Italia, III/1. Dal Novecento aidibattiti sulla figura e sul monumentale,1925-1945, Torino 1990.

    67. Cfr. Ojetti, Architetti italiani in Fran-cia, cit. [cfr. nota 66].

    68. Hautecur, Le Louvre et les Tuileriesde Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 164.

    69. Laffermazione di Hautecur ripre-sa in P. Lafollye, Lhistoire des chteaux duLouvre et des Tuileries, in LArchitectu-re, XL, 10, 15 ottobre 1927, p. 368. Ily avait l, afferma gi Hautecur nellasua conferenza del 1926 a proposito dei

    disegni di Bernini, toute loppositionentre la conception architecturale desItaliens, qui soccupent des faades avantde songer la distribution et la vieilletradition franaise, faite de bon sens et derationalisme, et quexprimait Colbert,lorsquil exigeait un beau plan, avant dedcider la faade (Applaudissements)(Hautecur, Le Louvre du XIIe au XXe si-cle, cit. [cfr. nota 21], p. 206.

    70. Cfr. L. Hautecur, Rflexions sur lar-chitecture daujourdhui, in Revue deParis, XXXIV, 8, 15 aprile 1927, pp.919-942. Il testo sar integralmente rie-dito due anni dopo, allinterno di unvolume che raccoglie i contributi dellau-tore su architettura, pittura e arte deco-rativa contemporanee apparsi sullaRevue de Paris nel 1927. Cfr. Id., Con-sidrations sur lart daujourdhui, Paris1929, pp. 9-43. Sulleco dellinterventodi Hautecur nellambito professionaledegli architetti gi allindomani della suapubblicazione vedi L.S., Rflexions surlarchitecture daujourdhui, in Btiments& Travaux Publics, XXIII, 41, 22 mag-gio 1927 (ritaglio di stampa, BIF, PapiersL. Hautecur, ms. 6908, f. 316).

    71. L. Hautecur, Communication surlEvolution de lArchitecture moderne, le 8juin 1925 au XLIXe Congrs des architectes,in LArchitecture, XXXVIII, 16, 25agosto 1925, p. 239.

    72. Cfr. Hautecur, Rflexions sur larchi-tecture daujourdhui, cit. [cfr. nota 70],pp. 921-924.

    73. Ibid., p. 920.

    74. Cfr. ibid., p. 919. Sulla polemica cita-ta vedi B. Reichlin, Fr und wider dasLangfenster. Die Kontroverse Perret-LeCorbusier, in Daidalos, 13, 15 settem-bre 1984, pp. 65-77, e G. Fanelli e R.Gargiani, Perret e Le Corbusier. Confronti,Bari-Roma 1990, pp. 137-160.

    75. Sulla poetica architettonica che Per-ret definisce gi tra la seconda met deglianni Venti e linizio degli anni Trentavedi R. Gargiani, Auguste Perret. 1874-1954, Milano 1993, pp. 33-215.

    76. Hautecur, Communication sur lEvo-lution de lArchitecture moderne, cit. [cfr.nota 71], p. 239. Per un inquadramentodel dibattito architettonico in Francia trale due guerre vedi J.-Cl. Vigato, Le jeu desmodles, les modles en jeu. Doctrines archi-tecturales dans lentre-deux-guerres, Vil-lers-ls-Nancy 1980.

    77. Cfr. Quatrime journe Mercredi 6juillet. La rglementation du titre darchi-tecte par M. Georges Guiard, ArchitecteS.C., in LArchitecture, XL, 9, 15 set-tembre 1927, pp. 269-278. Il dibattito siconclude soltanto allinizio degli anniQuaranta quando, anche sotto limpulsodello stesso Hautecur, neodirettoredelle Belle Arti, un decreto del 31 dicem-bre 1940 stabilisce la creazione di unordine professionale, gi oggetto di unprogetto di legge presentato alla Cameradei deputati il 17 marzo 1938.

    78. Hautecur, Rflexions sur larchitectu-re daujourdhui, cit. [cfr. nota 70], p. 934.A questo proposito vedi A. Brucculeri,Un historien chez les architectes: lenseigne-

    ment de Louis Hautecur lcole desbeaux-arts, 1925-1940, in Les cahiers dela recherche architecturale et urbaine,4, aprile 2000, pp. 95-106. Sulla defini-zione disciplinare della storia dellarchi-tettura e sul suo rapporto con la teoriaprogettuale a partire dalla seconda metdel XIX secolo cfr. S. Talenti, Lhistoire delarchitecture en France: mergence dunediscipline, 1863-1914, Paris 2000.

    79. Hautecur, Rflexions sur larchitectu-re daujourdhui, cit. [cfr. nota 70], p. 925.

    80. Cfr. Runion du Conseil du mercredi 11janvier 1922, Prsidence de M. Ch. Girault,membre de lInstitut, prsident, in Bulletinmensuel publi par la Socit Centraledes Architectes. Supplment rserv auxmembres de la Socit, XXVIII, 1, gen-naio 1922, p. 39. Vedi gi la bozza mano-scritta datata 1922 [inizi di gennaio] dellalettera in cui Hautecur propone al pre-sidente della Socit Centrale la propriacandidatura per la direzione della reda-zione della rivista (BIF, Papiers L. Hau-tecur, ms. 6898, ff. 173-174). Hau-tecur mantiene lincarico di rdacteuren chef di LArchitecture sino alla finedel 1939.

    81. Vedi in particolare H. Verne, Larchi-tecte du Louvre, in LArchitecture,XXXV, 11, 10 giugno 1922, pp. 159-171,e Gebelin, Le Louvre de la Renaissance,cit. [cfr. nota 24].

    82. A. Louvet, Le Salon de 1923. SectiondArchitecture, in LArchitecture, XXXVI,11, 10 giugno 1923, pp. 146-147. Blavet-te a quellepoca architecte honoraire desPalais Nationaux e professore di teoriadellarchitettura allcole des beaux-arts. Cfr. Id., Victor Blavette (1850-1933),in LArchitecture, XLVIII, 3, 15 marzo1934, pp. 33-34.

    83. Hautecur, Le Louvre et les Tuileries,cit. [cfr. nota 8], p. 7.

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