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NOTIZIARIO SETTEMBRE 2013 - N° 2 - Sped. in a.p. 70% Pavia - Periodico in distribuzione gratuita dell’A.N.A. Sezione di Pavia - Centro Operativo di Volontariato Alpino C ari Alpini, il 6 ottobre p.v., quando ci raduneremo a Sannazzaro per la fe- sta sezionale, saranno trascorsi esat- tamente quindici anni e un mese dall’ultima volta che ci siamo trovati nello stessa località per le stesse motivazioni. Quindici anni du- rante i quali molte cose sono successe nel mondo e nella nostra Associazione. Allora era ancora in atto la crisi jugoslava, che ave- va riportato, per la prima volta dalla fine del secondo conflitto mondiale, la guerra in Eu- ropa. Poi è venuto l’undici settembre, segui- to dalla guerra in Irak e da quella in Afghani- stan, non ancora terminata, e che purtroppo ha lasciato segni indelebili in molte famiglie italiane. Il tutto senza contare le varie crisi locali, Medio Oriente, Africa, Caucaso,ecc., con il contorno di atti terroristici un po’ do- vunque. Come si vede sono successe molte cose, ma la trama, più o meno, è rimasta sempre la stessa. Anche nella la nostra As- sociazione sono successi molti fatti signifi- cativi e, purtroppo, non sempre positivi. Il più grave è stato senz’altro la sospensione del servizio di leva, che ci ha praticamente tagliato la linfa vitale, e che non ha sollevato i giovani da un’iniqua tassa (come qualcuno ha detto), ma li ha privati di un importante momento di formazione e crescita. Nono- stante questo, siamo riusciti a mantenere, se non ad accrescere, la nostra posizione di prestigio nel Paese, anche in funzione dell’attività di Protezione Civile in occasio- ne delle purtroppo immancabili calamità naturali. Quell’anno ci fu il cambio al vertice dell’Associazione. Dopo quattordici anni la- sciò il prestigioso incarico Leonardo Caprioli (purtroppo recentemente andato avanti), e ultimo Presidente ad aver vissuto in prima persona il dramma della guerra, gli succes- se Giuseppe Parazzini. Singolare analogia anche questa volta c’è stato il cambio di Presidente. A Corrado Perona, che l’anno scorso ci ha onorati due volte della sua pre- senza (dibattito sul futuro associativo e festa sezionale), è succeduto Sebastiano Favero. A Perona il nostro più sentito grazie per il Anno 28 15 ANNI DOPO grande lavoro svolto, a Favero i più cordia- li auguri di buon lavoro e di ogni successo. Rileggendo la cronaca di quella giornata si apprende che, purtroppo, la partecipazione degli Alpini fu deludente, e che, da allora prese vigore l’idea di celebrare la festa se- zionale a data fissa, in particolare unendola alla celebrazione per la fondazione delle Truppe Alpine (15 ottobre 1872). Bisogna riconoscere che l’intuizione si è rivelata vincente, anche se nel tempo è stato necessario apportare piccole varia- zioni di data, a causa della nascita del raduno del 2° Ragruppamento, fissato alla terza domenica di otto- bre. Quello che mi preme dirvi è che non deve più succedere che ci siano pochi Alpini. A Sannazzaro dobbiamo essere in tanti (sarebbe bello tutti), per ritrovarci fra di noi, per salutare degnamente la cittadinanza e gli Alpini locali che nel frattempo hanno lavorato molto, ampliando e abbellen- do la loro sede, e impreziosendola con una cappelletta con relativo campanile a ricordo dei Caduti e di chi è andato avanti. E stanno attivamente lavoran- do perchè la manifestazione riesca nel migliore dei modi. Stiamo at- traversando un momento diffi- cile sotto molti aspetti, dalla crisi economica a quella morale, a cui fanno da contorno le figuracce che rimediamo periodicamen- te in campo diplomatico- internazionale, il ritrovarci tutti assieme sia un modo per rinvigorire quella spin- ta ideale che permise ai nostri padri di uscire da situazioni ben più difficili e per onorare degnamente la memoria di chi si sacri- ficò in tale impresa. Siamo reduci dalla bella esperien- za dell’Adunata Nazionale di Piacenza, ripetiamola a Sannazzaro. Facciamo in modo, che anche se natu- ralmente dentro confini più ristretti, quella di Sannazzaro sia altrettanto esaltante. Vi aspetto. W gli Alpini - W l’Italia Carlo Gatti SABATO 5 OTTOBRE 2013 Ore 21,00: Concerto del Coro “ITALO TIMALLO” nella Chiesa di San Bernardino Sannazzaro de ‘ B. DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 Ore 10,00: AMMASSAMENTO presso la sede In Via San Francesco; Ore 10,30: ALZABANDIERA Ore 10,32: RINTOCCHI DELLA CAMPANA in omaggio agli Alpini caduti e/o andati avanti; Ore 10,35: SFILATA per Via Vigevano, Viale Italia, Piazza Cesare Battisti; Ore 11,00: ONORI AI CADUTI; Ore 11,15: SANTA MESSA nella Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso; Ore 12,00: ALLOCUZIONI; Ore 12,20: TRAFERIMENTO fino alla Sede; Ore 12,45: RANCIO ALPINO. SEZIONE DI PAVIA La Cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

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NOTIZIARIO

SETTEMBRE 2013 - N° 2 - Sped. in a.p. 70% Pavia - Periodico in distribuzione gratuita dell’A.N.A.Sezione di Pavia - Centro Operativo di Volontariato Alpino

Cari Alpini, il 6 ottobre p.v., quando ci raduneremo a Sannazzaro per la fe-sta sezionale, saranno trascorsi esat-

tamente quindici anni e un mese dall’ultima volta che ci siamo trovati nello stessa località per le stesse motivazioni. Quindici anni du-rante i quali molte cose sono successe nel mondo e nella nostra Associazione. Allora era ancora in atto la crisi jugoslava, che ave-va riportato, per la prima volta dalla fine del secondo conflitto mondiale, la guerra in Eu-ropa. Poi è venuto l’undici settembre, segui-to dalla guerra in Irak e da quella in Afghani-stan, non ancora terminata, e che purtroppo ha lasciato segni indelebili in molte famiglie italiane. Il tutto senza contare le varie crisi locali, Medio Oriente, Africa, Caucaso,ecc., con il contorno di atti terroristici un po’ do-vunque. Come si vede sono successe molte cose, ma la trama, più o meno, è rimasta sempre la stessa. Anche nella la nostra As-sociazione sono successi molti fatti signifi-cativi e, purtroppo, non sempre positivi. Il più grave è stato senz’altro la sospensione del servizio di leva, che ci ha praticamente tagliato la linfa vitale, e che non ha sollevato i giovani da un’iniqua tassa (come qualcuno ha detto), ma li ha privati di un importante momento di formazione e crescita. Nono-stante questo, siamo riusciti a mantenere, se non ad accrescere, la nostra posizione di prestigio nel Paese, anche in funzione dell’attività di Protezione Civile in occasio-ne delle purtroppo immancabili calamità naturali. Quell’anno ci fu il cambio al vertice dell’Associazione. Dopo quattordici anni la-sciò il prestigioso incarico Leonardo Caprioli (purtroppo recentemente andato avanti), e ultimo Presidente ad aver vissuto in prima persona il dramma della guerra, gli succes-se Giuseppe Parazzini. Singolare analogia anche questa volta c’è stato il cambio di Presidente. A Corrado Perona, che l’anno scorso ci ha onorati due volte della sua pre-senza (dibattito sul futuro associativo e festa sezionale), è succeduto Sebastiano Favero. A Perona il nostro più sentito grazie per il

Anno 28

15 ANNI DOPO grande lavoro svolto, a Favero i più cordia-li auguri di buon lavoro e di ogni successo. Rileggendo la cronaca di quella giornata si apprende che, purtroppo, la partecipazione degli Alpini fu deludente, e che, da allora prese vigore l’idea di celebrare la festa se-zionale a data fissa, in particolare unendola alla celebrazione per la fondazione delle Truppe Alpine (15 ottobre 1872). Bisogna riconoscere che l’intuizione si è rivelata vincente, anche se nel tempo è stato necessario apportare piccole varia-zioni di data, a causa della nascita del raduno del 2° Ragruppamento, fissato alla terza domenica di otto-bre. Quello che mi preme dirvi è che non deve più succedere che ci siano pochi Alpini. A Sannazzaro dobbiamo essere in tanti (sarebbe bello tutti), per ritrovarci fra di noi, per salutare degnamente la cittadinanza e gli Alpini locali che nel frattempo hanno lavorato molto, ampliando e abbellen-do la loro sede, e impreziosendola con una cappelletta con relativo campanile a ricordo dei Caduti e di chi è andato avanti. E stanno attivamente lavoran-do perchè la manifestazione riesca nel migliore dei modi. Stiamo at-traversando un momento diffi-cile sotto molti aspetti, dalla crisi economica a quella morale, a cui fanno da contorno le figuracce che rimediamo periodicamen-te in campo diplomatico-internazionale, il ritrovarci tutti assieme sia un modo per rinvigorire quella spin-ta ideale che permise ai nostri padri di uscire da situazioni ben più difficili e per onorare degnamente la memoria di chi si sacri-ficò in tale impresa. Siamo reduci dalla bella esperien-za dell’Adunata Nazionale di Piacenza, ripetiamola a Sannazzaro. Facciamo in modo, che anche se natu-ralmente dentro confini più

ristretti, quella di Sannazzaro sia altrettanto esaltante. Vi aspetto. W gli Alpini - W l’Italia

Carlo Gatti

SABATO 5 OTTOBRE 2013

Ore 21,00: Concerto del Coro “ITALO TIMALLO” nella Chiesa di San Bernardino Sannazzaro de ‘ B.

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

Ore 10,00: AMMASSAMENTO presso la sede In Via San Francesco;

Ore 10,30: ALZABANDIERA Ore 10,32: RINTOCCHI DELLA CAMPANA in omaggio agli Alpini caduti e/o andati avanti; Ore 10,35: SFILATA per Via Vigevano, Viale Italia, Piazza Cesare Battisti; Ore 11,00: ONORI AI CADUTI; Ore 11,15: SANTA MESSA nella Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso; Ore 12,00: ALLOCUZIONI; Ore 12,20: TRAFERIMENTO fino alla Sede; Ore 12,45: RANCIO ALPINO.

SEZIONE DI PAVIA

La cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

La cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

La cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

La cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

La Cappella del Gruppo Alpini Sannazzaro de’ Burgondi

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l’Alpino Pavese - N. 2/20132

Il raduno Sezionale 2013Il 6 ottobre p.v., la Sezione Alpini di Pavia

celebrerà la sua annuale festa sezionale presso il Gruppo Alpini di Sannazzaro.

Risale al 6 settembre 1998, in occa-sione del 25° anniversario di fondazione ed inaugurazione della sua sede, l’ultima festa sezionale presso quel gruppo.

Proprio in quell’anno il CDS incomin-ciò a parlare dell’opportunità di fare la fe-sta sezionale in una data fissa e possibil-mente coincidente con l’anniversario della costituzione delle Truppe Alpine che risale al 15 ottobre 1872: quindi seconda dome-nica di ottobre. La delibera venne adottata qualche anno dopo. Negli anni successivi ed a seguito della rivalutazione del raduno del Secondo Raggruppamento che viene effettuato nella terza domenica dello stes-so mese è insorto qualche dubbio sulla idoneità della data scelta. Lo scorso anno per motivi che esulavano dalla volontà della Sezione la festa sezionale del 90°, fu anticipata al 30 di settembre. Quest’an-no il CDS, cercando di conciliare le pro-blematiche della vendemmia, che riguar-da l’Oltrepò e quelle del riso che tocca la Lomellina, ha stabilito che pur accettando lo slittamento di una settimana, la data di riferimento deve rimanere la domenica più prossima al 15 di ottobre.

La festa sezionale a Sannazzaro de’ Burgondi si inserisce nel quadro delle ce-lebrazioni del “settembre sannazzarese” che quest’anno assume particolare so-lennità per la coincidenza con il 50° an-niversario della fondazione della raffineria dell’ENI che per la cittadina ed i suoi abi-tanti rappresenta una risorsa fondamenta-le. La manifestazione del 6 ottobre sarà preceduta il giorno precedente dal tradi-zionale concerto di San Bernardino del coro sezionale Italo Timallo alle ore 21.00 nella chiesa di San Bernardino. Perchè una manifestazione riesca è fondamenta-le che ci sia la pertecipazione e per questo è importante che tutti gli alpini pavesi vin-cano l’inerzia, superino le possibili difficol-tà e partecipino alla manifestazione.

Ritengo un onore per la Città di San-nazzaro poter ospitare questa Adu-nanza della Sezione Provinciale

degli Alpini.Oggi più che mai, in un momento sto-

rico così difficile causa di tanti disagi so-ciali, abbiamo bisogno dell’ esempio che ci arriva da coloro che, dopo aver presta-to servizio militare nelle valorose Truppe degli Alpini, testimoniano fattivamente an-cora tanta disponibilità nei confronti della società con puntuali manifestazioni di so-lidarietà.

Questa Adunanza sarà quindi il moti-vo di una grande festa per tutta la nostra comunità che stringerà idealmente, in un grande abbraccio, tutti gli Alpini del nostro territorio per dimostrare loro doverosa riconoscenza e grande affetto. Non dob-biamo dimenticare che, dal 1872, queste truppe combattono, spesso con sacrificio di vite umane, per la difesa degli irrinun-ciabili principi di giustizia e libertà.

Mi auguro, quindi, una grande mobi-litazione e partecipazione da parte della Cittadinanza che, questa volta a ruoli in-vertiti ed in un clima di coesione, sappia ricambiare grande vicinanza e calore alle

A nome di tutti gli Alpini e Amici e mio personale dò il benvenuto a tutte le Autorità, alle Associazio-

ni e a tutti gli Alpini che interverranno il 6 Ottobre 2013 a Sannazzaro de’ Burgon-di alla Festa Sezionale che quest’anno si svolgerà presso il nostro Gruppo.

Questa Festa è stata da noi voluta nel-la ricorrenza dei quarant’anni della costitu-zione del nostro Gruppo e dei quindic’anni dell’inaugurazione della nostra Sede.

Siamo pronti per accogliere questo im-portante evento con un fraterno abbraccio in memoria di tutti gli Alpini Andati Avanti che ci hanno trasmesso i valori delk co-raggio e del sacrificio per realizzare tutte quelle opere che gli Alpini sanno fare in aiuto ai più bisognosi.

Sarà un onore per la nostra Sezione ed il nostro Gruppo la Vostra presenza in questo giorno di Festa.

Viva l’italia, Viva gli Alpini.Il Capogruppo

Alpino Emilio Cervio

Il saluto del sindacodi Sannazzaro dé B.

Il saluto del Capogruppo

gloriose Truppe Alpine della nostra bella Provincia.

Giovanni MaggiSindaco di Sannazzaro de’ Burgondi

Az. Agr. STURLA LUCIANOFraz. Cà Rotta, 1 - ROCCA SUSELLA (PV)

Tel. 0383.364201 - Cell. 338.4200332

Alcuni Alpini del Gruppo di Sannazzaro

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l’Alpino Pavese - N. 2/2013 3

Il Gruppo di Sannazzaro de’ Burgondi

Nel 1973 l’alp. Umberto LABO’ re-duce di Russia lanciò, tra gli alpini suoi concittadini di Sannazzaro de’

Burgondi, l’idea di fondare un gruppo in città raccogliendo intorno a sé i numerosi alpini non iscritti.

Per capire come muoversi contattò il Col. Dott. Giuseppe CEI e L’alp. Emilio CERVIO già iscritti da qualche anno al gruppo di Pavia.

Intorno a questo terzetto si riunirono circa una quarantina di alpini e simpatiz-zanti provenienti da Sannazzaro, Scalda-tole, Ferrera Erbognone e Pieve Albignola.

La prima cerimonia che sancì ufficial-mente la costituzione del gruppo che già esisteva, con la benedizione del gagliar-detto, avvenne il 4 novembre 1974 alla presenza dell’indimenticabile Presidente della Sezione Alpini di Pavia, il Cap. Avv. Cesare ROGNONI, e di alcuni rappre-sentanti del CDS, tra cui ricordiamo i com-pianti Alp. Mario GENOCCHI, anch’egli reduce di Russia e segretario della Sezio-ne e l’Alp. Dottor Pino SCOCCIA, capo-gruppo del gruppo di Pavia.

Nei primi anni di vita il gruppo non ave-va una sede e si riuniva su chiamata del capogruppo nei locali del bar San Bernar-dino, per concessione del proprietario.

Nel 1988 il capogruppo Alp. Umberto LABO’ è andato avanti e nell’incarico lo ha sostituito l’allora vice Alp. Emilio CERVIO che successivamente è stato eletto capo-gruppo, carica che detiene ancora adesso dopo ben 25 anni.

Naturalmente gli alpini si sono subito fatti conoscere ed apprezzare per il loro spirito di collaborazione con l’amministra-zione comunale ed il loro impegno nel sociale: basti pensare all’impegno de-gli alpini Amos SCHIARETTI e Giorgio BACCHIN durante la ricostruzione dopo il terremoto del 1976 in Friuli, i contributi dati alle varie associazioni di volontariato

e agli Enti Locali, l’intervento nel dramma-tico disastro del condominio di Viale Italia e, cosa molto cara a chi scrive, l’impegno nella raccolta di riso da inviare in Bosnia a favore dei profughi serbi e/o musulmani di quella martoriata regione.

Pertanto, quando il capogruppo Alp. Emilio CERVIO si è presentato in comune a chiedere all’amministrazione comunale di mettere a disposizione degli alpini un’a-

rea comunale abbandonata per costruirci una sede per gli Alpini, non hanno potuto dirgli di no. E così tra il 1987 ed il 1988, sotto la spinta e l’entusiasmo del capo-gruppo, l’aiuto di alpini volenterosi ed il contributo di vari altri soggetti si è costruita l’attuale “Baita Edelweis”, sede del Grup-po. Essa fu subito dotata del magnifico pennone per la bandiera che viene issata solennemente in ogni manifestazione, ma sventola tutti i giorni. Essa fu inaugurata il 6 settembre 1989, in occasione del 25° anniversario di fondazione del Gruppo e festa della Sezione.

Nel 2007, il sito ove sorge la “Baita Edelweis” si è arricchito di un nuovo ele-mento: una cappelletta dedicata alla Ma-donna a ricordo di tutti gli Alpini del Gruppo “andati avanti”. La statua della Madonna è stata donata da un “Amico” a ricordo del fratello tragicamente scomparso.

Gli Alpini di Sannazzaro sentivano che mancava ancora qualcosa; qualcosa che ricordasse i Caduti. Quest’ultimo elemen-to a ricordo dei Caduti è stato costruito nel 2012.

Esso è stato realizzato con il contribu-to dei comuni da cui provengono gli alpini e della ditta COESI ed è rappresentato da un piccolo e grazioso campanile con campana i cui rintocchi ricorderanno per sempre nella pianura circostante la voce dei Caduti in guerra per la Patria.

La sede del Gruppo Alpini - Sannazzaro de’ Burgondi

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l’Alpino Pavese - N. 2/20134

Vajont: a cinquant’anni dalla tragediaSeconda parte

La sera in cui Longarone scomparve. Gli Alpini, angeli del fango

La sera del 9 ottobre 1963 sem-bra una serata come tutte le altre nel tran-quillo centro di Longarone, un bel paese che giace lungo la valle del Piave. Anzi, per la verità, è una serata un poco spe-ciale perchè in televisione trasmettono la finale di Coppa dei Campioni Real Madrid contro Glasgow Ranger. I pochi che già possono permettersi un apparecchio te-levisivo sono a casa, in compagnia degli amici invitati per l’occasione. Gli altri affol-lano i bar dove ci sono delle televisioni. La diretta di una finale non era cosa da poco per quei tempi ed anche le persone meno appassionate di calcio non volevano per-dersi lo spettacolo.

A qualche chilometro di distanza, lun-go la valle del Vajont, prosegue febbril-mente lo svuotamento dell’invaso formato dalla diga di recente costruzione. I movi-menti franosi che con sempre maggiore frequenza si verificano lungo le pendici del monte Toc (avevamo visto nella prima parte che in friulano Toc vuole dire fradi-cio) non lasciano presagire nulla di buono e telefonate concitate si intrecciano tra il posto di osservazione sulla diga, Venezia e Roma. Nessuno però prende la decisio-ne di dare l’allarme e di ordinare l’evacua-zione dei paesi a valle della diga, tra cui Longarone. In pratica si confida nella pro-tezione dello “stellone italico”.

A Longarone la gente è tranquilla. Qualcuno già sta avviandosi verso casa altri sono ancora nei bar a commentare la partita finita da pochi minuti. Improv-visamente, alle 22 e 45 si sente un forte boato, come un tuono prolungato. “Strano un temporale in questa stagione” pensa-no in molti. “Eppure ecco, sì, guardate che lampi proprio là verso il Monte Toc”. Quelli che la gente scambia per lampi sono in realtà gli elettrodotti che saltano per l’immensa frana che si è staccata lun-

go il Monte Toc. L’improvvida decisione di svuotare rapidamente l’invaso ha fatto venire meno la pressione che, in qualche modo, conteneva i fianchi della monta-gna. Una massa enorme di terra e rocce si è così staccata ed è piombata nel lago sollevando un’ondata enorme, alta oltre cento metri che ha scavalcato la diga ed è piombata nella stretta valle del Vajont iniziando una folle discesa alla velocità di un treno diretto. Intanto Longarone è piombata nel buio. Ora qualcuno comincia ad avere paura ed a pensare alla diga ed a quella immensa massa d’acqua che si è formata nel lago artificiale. Ed improvvi-samente arriva il vento. Non un vento nor-male, ma qualcosa che la gente non ha mai visto prima, come se fosse stato azio-nato un immenso getto di aria compressa. E proprio di questo si tratta, perchè l’ac-qua che scende lungo la stretta valle sta spingendo con violenza l’aria davanti a sé, esattamente come succede nelle armi ad aria compressa. Ora il vento porta an-che un fitto pulviscolo d’acqua e la gente

non riesce a mantenersi in piedi, mentre dai tetti cominciano a volare le tegole ed i camini. Qualcuno grida di terrore, altri cer-cano di fuggire. Ormai tutti hanno capito che qualcosa di terribile è successo lassù, sulle pendici del Monte Toc. All’improvvi-so, all’imbocco della valle appena sopra Longarone, appare il Mostro: un’immensa e sinistra massa d’acqua, alta decine di metri, che trasporta detriti di ogni genere e che in pochi secondi si abbatte sul pae-se. Qualcuno ha calcolato che la violenza dell’impatto è stata superiore all’energia prodotta dalle bombe atomiche di Hirosci-ma e Nagasaki messe assieme. La parte del paese che giace lungo la valle del Pia-ve viene letteralmente polverizzata, poi l’onda va a colpire il lato opposto della val-le risalendola per alcune centinaia di me-tri, quindi rifluisce trasportando poi nella sua discesa lungo il Piave tutto quello che rimane di Longarone, compresi duemila corpi senza vita dei suoi abitanti, molti dei quali furono ritrovati giorni dopo addirittura

continua a pag. 5

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Longarone dopo la tragedia

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l’Alpino Pavese - N. 2/2013 5

in mare o non furono più ritrovati del tutto.Pochi minuti dopo la tragedia già

l’allarme suona nelle caserme dei bat-taglioni alpini -allora ancora felicemente numerosi- della provincia di Belluno e di quelle circostanti. Poche ore dopo sono i militari del battaglion Feltre e del grup-po di artiglieria alpina Agordo a giungere per primi sul luogo della tragedia ed a im-mergersi nel fango nel disperato, ma non del tutto infruttuoso, tentativo di salvare ancora qualcuno. Gli Alpini lavoreranno per giorni e notti, senza chiedere turni di riposo, senza ascoltare la stanchezza

e la disperazione, quasi tutti con le lacri-me agli occhi perchè tra gli scomparsi vi erano amici e parenti. La loro dedizione sarà un ulteriore motivo di commozione per un Paese sconvolto dalla tragedia e varrà loro la medaglia d’oro al valor civile e la definizione di “angeli del fango”. Qui si innesta un ricordo personale. Mia mam-ma era di Feltre, in provincia di Belluno, ed aveva una decina di parenti (per lo più cugini) proprio a Longarone. Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre venimmo svegliati dal telefono. Ricordo la concitazione della conversazione intercorsa tra mia mamma e sua sorella che abitava a Feltre e che

le dava le poche notizie al momento di-sponibili su quello che era successo. Mio padre non ebbe esitazioni e alla mattina prese il primo treno disponibile, recando-si a Feltre. Qui si presentò alla Caserma Zannettelli esibendo il suo tesserino di Ufficiale in congedo. “Mia moglie ha dei parenti a Longarone e voglio andare a vedere se posso ritrovarli”. Venne fatto “accomodare” sul primo camion in parten-za e due ore dopo era a Longarone. Per quanto fosse preparato ad affrontare una tragedia la scena a cui si trovò di fronte lo sconvolse al di là di ogni immaginazione. Dove sorgeva Longarone non vi erano le macerie che si aspettava di vedere, ma solo un’immensa lastra di fango. In mez-zo centinaia di Alpini, anch’essi coperti di fango, che scavavano disperatamente. Ogni tanto veniva ritrovato un cadavere, per lo più sfigurato dalla violenza dell’ac-qua, che gli Alpini, con delicatezza e quasi con affetto, ricomponevano nei piazzali dove erano allineati i mezzi di soccorso. In poche ore mio papà comprese che mia mamma non avrebbe mai più rivisto i suoi parenti di Longarone.

Le inchieste ed i processi per appura-re le responsabilità dell’accaduto duraro-no anni. Il tutto si concluse con qualche condanna, per lo più teorica ed in realtà nessuno pagò per le oltre duemila vittime della tragedia. Almeno su questa Terra.

C.M. Mario Villani

segue da pag. 4

PROTEZIONE CIVILE

Domenica 5 maggio 2013 alle ore 7,00 del mattino siamo arrivati a Piacenza, caserma Nino Bixio, no-

stra casa per una settimana, avanguardia di una schiera di 140 volontari provenien-ti da altre 15 sezioni. Appena il tempo di scaricare le vettovaglie al seguito e subi-to al lavoro con il Coordinatore Sezionale Giuseppe Garlaschelli, per posizionare basamenti di cemento, pali e teli atti a delimitare gli spazi per alloggiamenti dei volontari in arrivo!

Questo come aperitivo, ma dal lunedì sono iniziati i lavori previsti dal program-ma : sette interventi di ripristino ambien-tale, come consueto dono alle città che ospitano l’adunata nazionale degli Alpini. La nostra destinazione Via Pisoni dove con scope, picconi, rastrelli, badili, pen-nelli e pittura abbiamo ripulito e tinteggiato il lunghissimo sottopasso ferroviario, spor-co e ricoperto dalle disordinate scritte dei writers.( vedi fotografie allegate).

Poiché abbiamo l’onore di avere tra i nostri iscritti volontari il Segretario Na-zionale della Protezione Civile Michele

Longo e il Coordinatore del 2° Raggrup-pamento P.C. Ettore Avietti, responsabili della gestione della caserma (circa 500 presenze) e di tutti i servizi dell’Adunata, abbiamo pure l’onere di essere per primi chiamati per tutte le urgenze e le necessi-tà ( posa delle colonnine contenenti i de-fribillatori presso gli spazi attrezzati, spo-stamento e posa di contenitori di servizi igenici etc…..)

Al termine della settimana a chiusura cantieri, alla presenza delle Autorità locali, provinciali e regionali è stata posata una targa a ricordo della 86° Adunata Nazio-

nale; nell’occasione il Coordinatore Nazio-nale della P.C. ANA Giuseppe Bonaldi ha ricordato che l’Associazione proprio attra-verso i Volontari trasmette un’immagine moderna e proiettata al futuro!

Hanno partecipato ai lavori i seguenti Volontari della nostra Sezione : Longo Mi-chele, Avietti Ettore, Garlaschelli Giusep-pe, Boccaccini Gilberto, Brendolise Gian-franco, Castagna Renato, Liberali Luigi, Manazza Paolo, Martini Claudio, Maruffi Adriano, Montalbetti Lorenza, Romagnoli Paolo, Zanetti Gianpietro.

Gianfranco Brendolise

Longarone dopo la ricostruzione

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Si sono disputati sabato 25 c.m. pres-so il poligono del Tiro a Segno di Pavia, i campionati Sezionali di Tiro

per le specialità carabina cal. 22 e pistola standad.

Sotto l’esperta ed attenta regia del di-rettore di gara, alpino Giam Piero Panza-rasa, coadiuvato dai dirigenti del poligono di Pavia, si sono cimentati con le due pro-ve in programma gli alpini ed amici della Sezione, associati per l’anno corrente.

Il tempo inclemente ed il freddo inten-so non hanno fatto sentire più di tanto il loro peso e la gara ha portato ad ottenere delle buone performance, ben auguranti per i prossimi campionati nazionali ANA delle specialità. Purtroppo sono state evi-denti alcune assenze di tiratori di peso, già classificatisi ai primi posti nelle pre-cedenti edizioni del campionato: a loro auguriamo di poter essere quanto prima ancora nella possibilità di partecipare ai prossimi impegni.

Tornando alla gara, ci sono stati dei ri-baltamenti nella classifica della carabina, nella quale, assente il campione uscente Vico Ermanno del Gr.di Mornico Losana per un lutto, l’alpino Villani Mario del Gr.di Voghera, ha brillantemente consegutio la vittoria, superando Ricotti, Galliena Fa-brizio e Paraventi che hanno recuperato varie posizioni rispetto allo scorsa edizio-ne. Per la gara della pistola standard, si è riconfermato come copia di testa, il bino-mio Ricotti Matteoe Galliena Fabrizio del Gr.Pavia-Certosa, con la buona prestazio-ne di Galliena Simone alla sua prima par-tecipazione. Al termine della gara il Presi-dente Carlo Gatti ha offerto ai Dirigenti del poligono, il guidoncino del 90° di fondazio-ne della Sezione ed una medaglia ricordo.

Sono seguite le altre premiazioni con una medaglia ricordo a tutti i partecipan-ti, consegnata da Presidente Sezionale

Carlo Gatti. A seguire il responsabile del Gruppo Sportivo, Bolis, ricordando che tutto quanto organizzato è fatto con buona volontà e sempre in buona fede, ha dato appuntamento ai presenti per sabato 29 giugno quando si svolgerà, sempre prssso

il Tiro a Segno di Pavia,la gara con arma ex-ordinanza (garand) che verrà dedicata al nostro indimenticabile “ Dr. Giuseppe Pino Scoccia”. Nelle foto alcuni momenti della gara e delle premiazioni.

Aurelio

I partecipanti al Campionato di tiro a segno

Campionato di Tiro a Segno

Gruppo Cognome Nome PuntiVoghera Pretari Claudio 131Casteggio Gatti Carlo 123PV-Certosa Galliena Simone 121Voghera Villani Mario 120PV-Certosa Galliena Fabrizio 119Mornico L. Vico Ermanno 108Dorno Quadrelli Luigi 101,5Mornico L. Arata Stefania 101PV-Certosa Silvano Angelo 99Torre del M. Triozzi Giovanni 97,5PV-Certosa Graneroli Virgilio 97Rovescala Nalin Diego 94PV-Certosa Ricotti Matteo 86Mornico L. Naboni Gianluigi 82Broni Negri Maurizio 80Casteggio Boschetto Carlino 68Casteggio Dabusti Franco 54Mede Abbiati Roberto 49Voghera Pretari Fabio 45PV-Certosa Bolis Aurelio 39Strada Romera Montini Severino 28Menconico Paraventi Vittorio 23Casteggio Comaschi Norberto 0Voghera Braga Alessio Non classificato

GRUPPO SPORTIVO - MEMORIAL “PINO SCOCCIA”CLASSIFICA INDIVIDUALE

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Abbeverata Muli...Siamo partiti alla grande e quindi la

“fatica” si è fatta sentire: il rallenta-mento nel portare “ liquidi” per l’ab-

beverata muli ci sta tutto !!!! L’importante è non perdere di vista l’obiettivo finale e poter riprendere dopo una salutare so-sta, ad alimentare quel lento, costante e continuo rivolo di linfa e generosa offerta nei confonti delle varie attività Sezionali. Un sentito grazie quindi a tutti coloro che hanno voluto e potuto continuare questo gesto di generosità !!! Arrivederci al pros-simo appuntamento!!!

Aurelio

A.N.A. - SEZIONE DI PAVIA Continua l'abbeverata muli….Offerte varie Pervenute dal 31.3.2013 al 30.6.2013

Data Ordinante GR o Sez. Accr. Pro-Sede Giornale Unità PC Gr.Sportivo Offerte daGR

PRO SEDE SEZIONALE08/04/13 Maggi Mario Broni Posta 10,0004/05/13 Querciolli Mario Varzi Posta 20,0008/05/13 Lugli Eugenio Voghera Posta 100,0008/05/13 Maggi Mario Broni Posta 10,0009/05/13 Aspi Paolo Rovescala Posta 30,0010/05/13 Franzo Claudio Pizzale Posta 5,0011/05/13 Guarnaschelli Ernesto Barbianello Posta 10,0011/05/13 Braga Alessio Voghera Posta 100,0020/05/13 Boccaccia Tito Brallo Posta 15,0023/05/13 Pozzi Carlo Montescano Posta 10,0030/06/13 Gatti Carlo S.Giuletta Contante 150,00

FAVORE GIORNALE L'ALPINO PAVESE

11/04/13 Gr.Godiasco posta 10020/05/13 Gr.S.Maria della Versa posta 150

FAVORE GRUPPO SPORTIVO25/05/13 Alpini vari (durante pranzo Camp.TS) contante 25,0023/06/13 Ricotti Matteo Pavia contante 20,0029/06/13 Alpini vari (durante pranzo gara garand) contante 26,00

Totale 460,00 150,00 0 71,00Data Ordinante GR o Sez. Accr. Pro-Sede Giornale Unità PC Gr.Sportivo

Siamo partiti alla grande e quindi la "fatica" si è fatta sentire: il rallentamento nel portare " liquidi" per

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Lettere al DirettoreCaro direttore,

anche se potrebbe sembrare così, non voglio fare di questo giorna-le l’arena per diatribe personali,

ma poiché sono stato chiamato in causa come presidente dell’assemblea, come consigliere sezionale neo eletto e come attuale segretario della sezione, rispondo.

All’amico Gino dico che sono d’accor-do con lui che l’ordine del giorno dell’as-semblea era “molto sostenuto” e come segretario lo terrò presente. Come presi-dente dell’assemblea respingo l’accusa di essere stato prolisso nella conduzione dei lavori, ma affermo che sono stato costret-to ad intrattenere i delegati durante l’at-tesa per la proclamazione dei consiglieri eletti: gli scrutatori hanno fatto un lavoro preciso ed oculato e questo ha comporta-to più tempo del previsto. Di nuovo lo ter-rò presente come segretario alla prossima occasione.

A proposito della “materia prima ( gli

euro, soldi )”, trovo che, essendo l’amico Gino del gruppo Tre Comuni, che è l’unico che in concreto ha aiutato la sezione per il problema della sede, trovo che la sua ironia sulla “estenuante discussione” sia legittima. Peraltro non vorrei che si incor-resse nel rischio che nei nostri delegati in-sorgesse il timore che se parlano vengono criticati: non possiamo invitarli ad espri-mere liberamente il loro pensiero e poi criticarli sul giornale; correremmo il rischio che all’assemblea parla solo il presidente della stessa o della sezione e diamo agli altri l’alibi per parlare all’osteria.

Infine non credo proprio che dalle urne siano uscite sorprese, né che ci sia stata una “manovra” e tantomeno “pilotata”. Io, consigliere neo eletto non ho conosciuto manovratori. Ritengo invece che l’assem-blea sovrana abbia fatto col voto le sue scelte.

Con affetto e rinnovata stima. Vittorio BIONDI

Sono convinto che con la tua lettera NON stai facendo del giornale una “arena di diatribe personali” anzi la

trovo in tema e coerente con la vita asso-ciativa.

Per quanto ti riferisci all’ordine del gior-no “molto sostenuto” questo non dipende né da te né dal Presidente Sezionale; il regolamento prevede gli argomenti sui quali si devono esprimere i delegati con-vocati in assemblea ordinaria.

Non mi risulta poi che sul giornale si-ano stati criticati soci per aver liberamente espresso le loro opinioni. Puntualizzare si, criticare no!

E da ultimo per quanto ti riferisci alle “manovre pilotate“ la frase non è di Gino ma è mia: la confusione è dovuta ad un errore di impaginazione e me ne scuso.

Comunque, come mi auguravo, mi sarò sbagliato. Spero.

Sono andati avanti Benvenutoe auguri di buon

lavoroal neo-presidente

Sebastiano Favero

L’alpino reduce di Russia Vittorio Tren-tini è andato avanti, aveva 101 anni. É stato presidente dell’associazione

Nazionale Alpini dal 1981 al 1984 e ha guidato a lungo le penne nere della sezio-ne Bolognese - Romagnola.

Leonardo Caprioli si è spento il 2 luglio a Bergamo, dove era nato il 24 no-vembre 1920. É stato presidente del-

la sezione di Bergamo dal 1969 al 1884, anno in cui viene eletto alla guida dell’As-sociazione Nazionale Alpini: è stato l’ulti-mo presidente nazionale ad aver parteci-pato alla guerra e con uno dei mandati più lunghi, interrotto soltanto da una malattia.Vittorio Trentini

Leonardo Caprioli

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A proposito di... Adunata di PiacenzaCaparbiamente voluta dal presidente

Bruno Plucani ed in ciò sostenuto da tutti i presidenti del secondo rag-

gruppamento la 87^ adunata si è svolta a Piacenza . La sezione Piacentina aveva richiesto la organizzazione della aduna-ta per ben tre volte : le prime due volte le richieste non sono state accettate dal CDN per ragioni più che valide ed impor-tanti; al terzo tentativo è arrivata la tanto sospirata via libera, e così nei giorni 10 –11-12 maggio la Primogenita è stata in-vasa da migliaia di festanti penne nere e così la sera di domenica 12 maggio, con l’ ammaina bandiera la pratica adunata a Piacenza poteva dirsi evasa. La stecca veniva passata alla sezione di Pordenone che , se non già aperta , apriva la pratica 88^ adunata Nazionale.

A Piacenza c’ero e purtroppo per la se-conda volta non ho potuto partecipare alla sfilata e ci tenevo soprattutto per l’amico Bruno. Lo scorso anno a Bolzano non ero presente, quest’anno come ho detto c’ero ma ero in tribuna .

Posso comunque assicurare che an-che dalla tribuna si respira la travolgente inebriante atmosfera che ogni adunata crea in noi alpini.

Dopo la lunga camminata tra un’ala

festante e plaudente di amici parenti e sconosciuti il lungo, multicolore, intermi-nabile serpentone arriva nelle vicinanze della tribuna d’onore e tutti si preparano a rendere gli onori alle Autorità e soprat-tutto al Labaro, ed allora pensi che quelle migliaia di alpini, orgogliosi per la penna che portano, impettiti (lasciamo perdere l’allineamemto ,il passo: se ci sono meglio ,ma non facciamone una questione) sono coloro che quotidianamente onorano l’a-micizia e nella vita praticano la solidarietà ,la lealtà ,l’onestà .E prima di chiudere queste brevi riflessioni sulla adunata di

Piacenza vorrei far pervenire agli organiz-zatori delle prossime adunate un suggeri-mento : moltissimi nostri soci , compreso il sottoscritto , sono anziani e spesso anche acciaccati e ci tengono a sfilare e la sfilata è di per sé lunga e faticosa; per raggiun-gere i luoghi di ammassamento c’è molto da camminare ma soprattutto arduo è il rientro dallo scioglimento ai luoghi di ac-campamento. Sarebbe quindi auspicabile, per il futuro provvedere per un effettivo ( non solo sulla carta ) servizio di bus na-vetta.

Antonio Casarini

Domenica 26 maggio 2013 il gruppo alpini di Castelletto di Branduzzo ha festeggiato il decimo anniversario

della sua fondazione. E’ stata una giorna-ta di sole, di gioia e di emozioni.

Hanno reso omaggio al gruppo il gon-falone del comune scortato dal sindaco Sig Luciano VILLANI e dai sindaci dei tre comuni viciniori, il vessillo sezionale scortato dal presidente Carlo GATTI e da diversi gagliardetti di gruppi amici, dalle bandiere di varie associazioni combatten-tistiche e d’arma e da numerosi alpini che hanno formato un lungo e ordinato corteo. Il corteo, partendo dal Centro Sportivo di Castelletto, e attraversando l’abitato, si è recato al monumento agli alpini dove con l’alza bandiera si è reso il dovuto e sentito

omaggio al Tricolore e quindi, sono stati resi gli onori ai Caduti con la deposizio-ne di una corona di alloro davanti al mo-numento agli alpini e di due mazzi di fiori davanti alle lapidi con i nomi dei Caduti sistemate sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale

Come ha evidenziato sia il capogrup-po Primo MEZZADRA, sia il presidente sezionale, il gruppo è nato per filiazione da quello di Casteggio, dal quale si stac-carono, per iniziativa dell’alpino Dottor Antonio BONGIORNI una diecina di alpini della zona per il desiderio di dare al paese un gruppo alpino. In questi 10 anni il grup-po è cresciuto ed ha lavorato lasciando una profonda impronta nel contesto socia-le del paese. Dimostrazione evidente ma non unica ne è il monumento agli alpini.

Il sindaco nel suo discorso ha ricorda-to l’alp. Antonio BONGIORNI che è stato il fondatore e che purtroppo “è andato

avanti”, ha ringraziato il capogruppo che gli è succeduto Antonio PASSARELLA e l’attuale Primo MEZZADRA con i quali ha avuto ed ha occasione di collaborare in ogni circostanza ed ha elogiato la dispo-nibilità di tutti gli alpini del gruppo. Si è di-chiarato molto soddisfatto di aver parteci-pato alla sfilata in occasione dell’Adunata Nazionale di Piacenza.

Il presidente della Sezione, all’epoca capogruppo di Casteggio ha ricordato il rammarico per la perdita di un certo nu-mero di alpini, ma anche la gioia di veder nascere un nuovo gruppo. Rivolgendo poi uno sguardo alla situazione generale del paese l’ha paragonata alla classica mar-cia in salita degli alpini in cui si fa molta fatica ma si ha la certezza di raggiungere la meta.

Anche Padre Thomas, il parroco, ori-ginario della Tanzania, ha avuto buone parole per gli alpini.

La giornata si è conclusa in allegria con l’ottimo pranzo organizzato per tutti i partecipanti e per numerosi concittadini non alpini, presso il Centro Sportivo di Ca-stelletto.

Gruppo diCastelletto di Branduzzo

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Gruppo di Montalto P.Celebrata laXX giornata del ricordo

Domenica 7 luglio gli alpini e molti famigliari si sono ritrovati presso la sede di Via Castello 25 per ricorda-

re i soci che “sono andati avanti”. Hanno onorato la cerimonia il presidente sezio-nale Carlo Gatti, il vice presidente vicario Pierluigi Ferrari accompagnato dalla gen-tile consorte signora Ortensia e una deci-na di gagliardetti.

Alle 18 subito dopo l’alzabandiera il capogruppo ha ricordato tutti i soci alpini ed amici degli alpini che sono andati avan-ti i cui nomi sono incisi in due lapidi all’in-terno della chiesa, adiacente alla sede, dedicata alla Madonna del Don e conclu-deva ricordando il nostro cappellano don Paolo ed i due presidenti Nazionali Vittorio Trentini e Leonardo Caprioli recentemente entrati nel Paradiso di Cantore.

Subito dopo la corale Carmina Monta-na, diretta dall’alpino prof. Alessandro Ro-vatti, con l’esecuzione del brano “stelutis alpinis” dava inizi o alla funzione religiosa officiata da Don Luigi Brazzalotto confra-tello di don Paolo e suo assistente negli ultimi anni della sua esistenza.

Durante l’omelia il celebrante ha ricor-dato brevemente alcuni mmomenti della vita di don Paolo. La funzione religiosa terminava con la “preghiera dell’alpino” re-citata con la consueta maestria dall’alpino Rodolfo Platè. Il tradizionale appuntamen-to terminava con un rinfresco offerto dal gruppo a tutti i presenti.

L’alpino PaveseNOTIZIARIO

Periodico della Sezione di Pavia dell’Associazione Nazionale AlpiniDirettore Responsabile: CASARINI ANTONIODirettore operativo: CASARINO GIACOMO

Componenti comitato di redazioneBIONDI VITTORIO - BOLIS AURELIO - GATTI CARLO

MILANI WALTER - VILLANI MARIOSede legale: Viale Sardegna, 52 - 27100 Pavia (PV)

Redazione: 27040 Montalto Pavese (PV)Via Castello, 25 - Tel. 0383.870492

Stampa: Tipografia LitomilVia Roma, 100 Gropello C. - Tel. 0382.815992

Autorizz. trib. di Pavia n. 315 del 17-5-86

Gruppo di Casteggio La tenda bianca

Adunata alpini Piacenza 2013, que-sta volta si gioca quasi in casa. Par-tenza giovedì pomeriggio e arrivo a

Piacenza in tempo per scegliere il posto più idoneo per montare la tenda. Scelta che si è rivelata molto felice in seguito ai temporali serali abbattutesi sulla zona. Il Capogruppo Farina e il gruppetto di alpini volontari iniziano i preparativi per il mon-taggio della tenda. Mi uniscono anch’io con un po’ di entusiasmo alpino. Non sono l’unico dell’ultimo momento c’è anche una ragazza Jenni figlia dell’alpino Ghezzi che si offre come alpina. Si incomincia lavo-rare in mezzo a tubolari, viti, dadi corde, curve e tanta fatica. In mezzo a questa quasi confusione c’è il vecchio alpino Nani, seduto su una sedia con due baffi da reduce della guerra 15/18 che ordina a noi mintare il 2-3-4 ecc. La cosa mi fa sor-ridere perchè il buon Giuseppe seguendo il Nani alla fine torna indietro e rimonta il 4-3-2 ecc. Io intento pensavo, ma riuscire-mo ad arrivare alla fine! Ci siamo arrivati, finalmente si alza la tenda, fatica tanta. Se

qualche alpino è convinto che i tendoni si alzano da soli per virtù alpinistiche si ri-creda e provi. E qui tutti ci rendiamo conto che la Jenni è la più attiva del gruppo. Si montano le pareti e finalmente la tenda è pronta. Scatto una fotografia “La tenda bianca” con un po’ di emozione penso a quante tende nella storia alpina hanno fatto alpinità, solidarietà, aggregazione, casa, ritrovo ecc. Sotto la tenda ci si sente un po’ più alpini, si fa vita in comune, tutti uguali senza distinzione di grado. Anche la penna bianca gen. Biondi si è seduto sotto la tenda come un qualsiasi alpino, e tutti noi sappiamo per esperienza che durante la naia la penna bianca metteva timore a tutti. Osservando in disparte il generale che tentava di proporsi come un normale, ma sempre generale, mi torna in mente un detto alpini che riscrivo speran-do di non urtare nessuno. “Davanti ai muli, dietro ai cannoni, lontano dai generali.” Non me ne voglia Biondi, ma nell’infervo-rimento dell’ATTI questo detto alpino mi è riapparso simpatico. Una parola di elogio va spesa anche per il rancio alpino (risotto a parte) preparato dal buon Farina insie-me agli immancabili Ghezzi, Giuseppe

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Pisani, Dorberto, e le aiuto cuoche Elisa e Marzia, alle quali insieme alla Jenni va tutto il ringraziamento alpino. Dopo queste semplici riflessioni mi avventuro dentro la città di Piacenza. Bella la città di Piacen-za. Anche con l’invasione dei 400 mila alpini la città si è dimostrata all’altezza degli alpini e dei piacentini. Sempre in or-dine, pulita, con una semplicità elegante, un centro storico raffinato. Urbanistica-mente Piacenza si è prestata benissimo a questa manifestazione alpina, si poteva camminare senza quel disagio di urtarsi uno con l’altro che poteva far pensare a qualcuno di noi, ma chi me lo ha fatto fare. I giorni precedenti alla sfilata, sono quelli che ti permettono di goderti la città che ti ospita e Piacenza agli alpini ha messo a disposizione oltre alla simpatia della gente locale e alle delizie della cucina anche un percorso storico interessante per tutti gli

appassionati d’arte. E poi la sfilata, il mo-mento di arrivo di tutta la manifestazione alpina. Quanto entusiasmo, quanto calore ai lati della sfilata da parte dei presenti. E quanta soddisfazione e orgoglio per chi sfila nel poter dire dentro di se, ci sono anche io. Durante l’ammassamento qual-che borbottio vola con il vento, ma quando la bandiera e i gagliardetti si mettono in movimento tutto il disagio scompare, ci si sente alpini con quello spirito che ci sor-regge per tutta la sfilata e che ci fa dire arrivederci Piacenza ci ritroveremo tutti a Pordenone 2014.

W gli alpiniVirginio Quaglini

Gr. Casteggio

Gruppo di Menconico

Festa del gruppo

Reverendo Padre, Autorità civile e militare, carissimi fratelli e sorelle,

Anche il Vangelo di questa domenica di Pasqua è tratto dal lungo discorso di ad-dio che Gesù fece ai suoi durante l’ultima cena. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi ver-remo a lui e prenderemo dimora presso di lui. (Gv 14, 23).

Carissimi, noi amiamo il Signore?Il “Se uno mi ama...”, indica una scelta

libera ed incondizionata: la scelta di una sequela fondamentale per la salvezza. Il Signore ci dice che il nostro amore non deve essere a parole, ma costruito nei fat-ti, nell’osservare e mettere in pratica i suoi comandamenti e più ancora, nell’ascolto della sua Parola di Vita (il Santo Vange-lo) che, se accolta e coltivata nel cuore, salva. Chi ama veramente il Signore lo ascolta, lo segue, si lascia guidare da Lui; questo è segno di desiderio, di affetto, di amicizia, di un autentico rapporto con il Si-gnore. Come è bello vedere persone che vincono l’egoismo e si aprono agli altri, al

dono e al sacrificio di se. Questo avviene soprattutto nella vita delle nostre famiglie, avviene nella vita della comunità cristiana, dove tante persone offrono disponibili-tà, collaborazione, preghiera, sacrificio. E come non pensare agli Alpini: anche quando chiamati ad operare fuori dall’am-biente montano, hanno sempre dimostra-to le loro qualità umane e professionali, la lealtà, il senso del dovere, ,l’alto spirito di disciplina, il rispetto dell’impegno assunto facendolo bene fino in fondo. Gli Alpini in armi e in congedo sono stati e sono sem-pre presenti ovunque la solidarietà umana richieda impegno, aiuto morale e materia-le. Siete sempre in prima linea ad offrire la vostra disponibilità e generosità verso gli alti, senza interesse.

É per tutta la nostra comunità una gio-ia vedere sventolare insieme alla bandiera italiana, la bandiera del nostro Gruppo Al-pini, che da dodici anni è presente e opera tra noi.

Cari Alpini, non separate mai la vita dalla fede in Dio, affinché ogni vostro im-

continua a pag. 12

segue da pag. 10

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l’Alpino Pavese - N. 2/201312

pegno, anche il più umile e ordinario sia trasfigurato dallo Spirito Santo che ope-ra in colui che crede. Il vostro cuore non sia mai confuso ma, rasserenato e colmo della presenza del Signore, doni confor-to a chi incontrerete bisognoso del vostro aiuto.

Solo aiutando gli altri, aiutiamo noi stessi, poiché siamo tutti figli di un unico Padre.

Il Vangelo è la via per costruire bene la nostra vita sulla terra e quella degli al-tri. Non dobbiamo scoraggiarci se sulla nostra via troviamo degli ostacoli o quan-do sbagliamo; il Signore ci è accanto per darci il suo sostegno e il sup perdono e aiutarci per prendere la nostra Buona Via. L’importante è che amiamo Dio con tutti il cuore e il prossimo come noi stessi, rico-minciando sempre ogni giorno ad amare, come Dio fa con noi.

L’amore mette una energia, una luce, una gioia in tutto ciò che facciamo e ci sembra di volare. Volare a osservare la Parola di Dio che illumina, consola e fa vivere. Solo se nella nostra vita abbiamo scoperto la bellezza di Cristo, possiamo vivere il Suo Vangelo.

Carissimi, in questo mese di maggio, mese dedicato alla Madonna, che voi Al-pini venerate con il bel titolo di Madonna della neve, non manchi mai nelle nostre case la filiale preghiera del Santo Rosario. Amiamo Maria e preghiamola, è la nostra mamma celeste e noi siamo suoi figli. Ca-rissimi, non siamo soli a costruire il nostro futuro, non siamo privi di aiuto, ne di luce che rischiari la nostra mente, perchè lo Spirito di Dio non abbandona chi crede in Lui.

Così Sia!Don Marco Forni Diacono

segue da pag. 11

Gruppo di Ponte Nizza

Giuseppe Grassano, classe 1928, ha prestato il servizio militare nel Btg. Aosta, distinguendosi per la sua

generosità di donatore di sangue tanto da meritare un attestato di benemerenza dal Comando Militare Territoriale di Torino. In seguito ha continuato in questa sua nobi-le attività, ricevendo, dal Presidente della Repubblica Leone, il titolo di Cavaliere per il grande numero di donazioni fatte. Per-sonaggio simpatico e gioviale partecipava attivamente alla vita del Gruppo portando sempre una nota di buonumore.

Gruppo di Gropello Cairoli

Notizie di carattere logistico

Nei giorni di sabato 6 e domenica 7 luglio in occasione di un weekend sulle Dolomiti alcuni alpini del grup-

po “B. Cairoli” si sono incontrati con il gruppo Alpini “Monte Civetta” di Alleghe, sezione di Belluno, per uno scambio di saluti ed i relativi guidoncini ricordo par-tecipando, la domenica, alla loro festa ai

Piani di Pezzè con una splendida vista sul monte Civetta.

Il giovane capogruppo del “Monte Ci-vetta”, Cristian De Toni, ha assicurato la presenza del suo Gruppo alla nostra Fe-sta a Gropello Cairoli del 29 settembre a ricordo degli alpini “andati avanti” della Lomellina.

Sabato 20 e domenica 21 luglio una rappresentanza del gruppo B. Cairoli con il Vessillo Sezionale è intervenuto ai fe-steggiamenti del 60° anniversario di fon-dazione del Gruppo Alpini di Coredo (Val di Non) Trento.

Alla cerimonia era presente il vessil-lo di Trento e numerosissimi gagliardet-ti, al termine della cerimonia è avvenuto il consueto scambio di doni e dei relativi guidoncini. Al termine è seguito un “rancio alpino” con piatti tipici locali.

Gli alpini del gruppo di Sannazzaro De’ Burgondi predisporranno il rancio alpino presso la loro sede. Alla scopo di preparare un numero di posti suffi-ciente a soddisfare tutte le esigenze evitando sprechi, è richiesta la preno-tazione entro il 30 settembre.I capigruppo della Sezione di Pavia comunicheranno ai responsabili sottoriportati il numero degli alpini dei rispettivi gruppi che intendono partecipare. Coloro che provengono da altre Sezioni o che comunque non possono farlo tramite i Capigruppo, potranno prenotare anche singolar-mente.All’ammassamento sarà predisposto

un “Posto di Registrazione” presso il quale la mattina del 6 ottobre i Capi-gruppo e coloro che hanno prenotato singolarmente o vogliono fermarsi per il rancio alpino ritireranno il “Buo-no rancio” pagando il corrispettivo di € 20,00 cadauno. Agli invitati verrà inviato direttamente con l’invito.

Per le prenotazioni telefonare ai seguenti numeri:- Alp. Emilio Cervio,numero 338 1096611 Capogruppo;- Alp. Ambrogino Gerenzani,numero 349 1968531 Segretario;- Alp. Giorgio Bacchin,numero 338 8029831 Consigliere.