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14 • Atalanta - Pescara • 19 Marzo 2017 Pchè il noso è un fle ame... All’interno speciale SPECIALE FRANKFURT da staccare Zingia - 12 mzo 2017

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14 • Atalanta - Pescara • 19 Marzo 2017

Perchè il nostro è un folle amore...

All’interno speciale

SPECIALE

FRANKFURT

da staccareZingonia - 12 marzo 2017

Tanta gente dome-nica scorsa ha pen-sato, sbagliando,

che il ritrovo a Zingonia per accogliere la squadra di ritorno da Milano fos-se stato organizzato per dare un messaggio di con-solazione, una “pacca sulle spalle”. Vi siamo vicini, non mollate, …niente di tutto

questo!Il ritrovo è stato fatto

perché noi crediamo alla nostra Storia e quest’anno ci stavamo tirando matti pensando a come e quando avremmo perso una partita prendendo 7 reti. In ef-

fetti, quella con l’Inter era una delle papabili e in cuor nostro speravamo che pro-prio questa sarebbe stata la partita della svolta. E così è stato!

Quindi, a Zingonia sia-mo andati a festeggiare, sapendo che un ulteriore tassello per andare in Eu-ropa era stato finalmente messo.

Non siamo matti, ovvia-mente.

Eh sì, perché non po-tevamo certo pensare di tornare in Europa senza ripetere la cavalcata della stagione 1989-1990, quan-do il 25 marzo 1990 an-dammo a prendere 7 pere a San Siro contro l’Inter. C’erano i lavori per i mon-

diali di Italia 90, un casi-no pazzesco agli ingressi e molti di noi entrarono ad-dirittura sul 4 a 0 (era la mezz’ora del primo tempo), perdendosi, pensa un po’, la perla di Beppe Baresi, an-dato in gol sbagliando un cross.

Eravamo preoccupati, perché mancavano pochi giorni alla ricorrenza del 27° anno e ancora non ave-vamo rinnovato il rito della “batosta a San Siro”.

Invece i nostri ragazzi ci hanno regalato questa gio-ia e giustamente domenica andavano festeggiati.

Ah, per la cronaca… QUELL’ANNO ANDAM-MO DAVVERO IN EU-ROPA!!!

Obbligatorio quindi ripe-tere le buone tradizioni…

Oggi come allora quindi torneremo in campo e su-gli spalti carichi come dei fucili. Sempre al fianco di questi meravigliosi ragazzi e del nostro Mister, to-gliendoci anche un po’ di pressione di dosso e tutta quell’attenzione mediatica che adesso, francamente, ha rotto non poco le palle.

Oggi come allora noi sia-mo e resteremo l’Atalanta, a prescindere. CONTINUIAMO A SO-

GNARE, LA REALTÀ È DIETRO L’ANGOLO.

Si chiama Europa e la conquisteremo tutti insie-me!!!

SOLO ATALANTA

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SETTE RETI PRESE... PER VOLARE IN EUROPA!!

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CI HAI DAVVERO EMOZIONATO SERGIO!

Abbiamo avuto ancora una volta, la prova della bella persona, schietta e franca che sei. La giusta rappresentazione

di un popolo fiero ed orgoglioso che non si piange addosso ma si rimbocca le maniche e ricomincia da capo.

Abbandonati dalle istituzioni, dove i politici ad Amatrice venivano con le scarpe di pelle, mentre lì ci si deve andare

con gli scarponi e per dare un aiuto concreto, non per fare passerelle. Dall’abbraccio che ti abbiamo riservato al Covo e le bellissime parole

che ci hai dedicato alla domenica in Curva, davvero due esperienze piene di emozioni. E sappiamo che sei una persona

che non le manda a dire, che dice ciò che pensa e che non ha alcun bisogno di parole di circostanza.

Siamo anche orgogliosi della nostra società, la quale ha devoluto l’incasso ad Amatrice e questo testimonia come la gente dell’Atalanta

e i Bergamaschi abbiano un grande cuore e sono e siamo sempre attenti a fare ciò che possiamo, nei modi giusti.

E COME HAI DETTO ANCHE TU SERGIO AL COVO:

LUNGA VITA AGLI ULTRAS!

Ti vogliamo un MONDO di bene…

In questo giornalino ricordiamo una scon-fitta sonante della

tua Atalanta. Eppure quel 7 a 2 a San Siro fu una delle premesse che ci portarono in Europa.

Ecco, tu sei stato quel-lo che nei momenti peggiori hai sempre trovato gli sti-

moli giusti per farci vivere le gioie più grandi.

Quando arrivasti dopo la retrocessione in B nel 1987, dicesti che a Bergamo in quei momenti “volavano più sassi che piccioni”. Eppure ci hai subito riportato in A e ci hai regalato la magnifi-ca cavalcata in Coppa delle Coppe.

Sei l’unico allenatore che in una serata orrenda di Coppa Italia, simbolo di quella che sarebbe stata una stagione da dimenticare, ci hai fatto riscoprire un po’ di orgoglio, durante il tuo trionfo in mezzo al campo.

Grazie a te abbiamo visto piangere Achille Bortolotti aggrappato alla rete del-

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lo scalcinato aeroporto di Orio, quando, al ritorno da Lisbona, migliaia di persone impazzite stavano vivendo un sogno bellissimo lungo tutta l’Europa.

Abbiamo ancora tanto bi-

sogno di te, di sentirti ac-compagnare i Nomadi in una serata di festa, di sentire la tua voce quasi stridula e beffarda ricordare a tutti che sarai anche un bastar-do tifoso viola, ma come a Bergamo non sei stato mai,

perché Bergamo è casa tua e noi siamo un pezzo della tua famiglia. Sempre e per sempre.

Cosa altro ti dobbiamo dire? Nulla, perché altri-menti le pagine si bagnano di

commozione.Tanto sappiamo che ce la

farai anche questa volta. Ti aspettiamo per il soli-

to pane salame, tra i soliti amici.

Perché ti vogliamo un MONDO di bene…

Atalanta - Pescara Stagione 2010-2011

UN DOVEROSO SALUTO AL GUERRIERO STENDARDO

Riaverti oggi tra noi è un piacere...Non dimentichiamo il tuo attaccamento,

il tuo impegno costante, la tua voglia di onorare la maglia,

il tuo essere uomo prima che calciatore.

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Se tu sai la persona che sei lo dimostri quotidianamente a te stessa e alle persone che ti circondano.

Non devo difendere la mia reputazione, perché i miei valori sono frutto dei miei genitori

dediti al lavoro in primis, a una vita semplice ma ricca nell’anima.Ma come diretta interessata, in quanto socia titolare dell’attività

“Il Baretto” è doveroso precisare che tutto lo staff de “Il Baretto” conscio della propria onestà, integrità e rettitudine

sia morale che professionale, dichiarandosi completamente estraneo a quanto connesso all’operazione “Mai una gioia” vuole precisare che la nostra forzata momentanea chiusura non è un’ammissione

di colpa ma un’imposizione dell’autorità.Ciò non implica un nostro coinvolgimento con i soggetti coinvolti

nell’inchiesta nonostante alcuni di essi frequentassero “Il Baretto” per darsi appuntamento e svolgere azioni di spaccio come appreso dalla stampa, o dalle dichiarazioni spontanee di uno o più infami.

È opportuno fare dei ragionamenti pratici e logici perché la (DIS)informazione ricevuta dalla stampa è stata costruita

come uno spot pubblicitario mirato a condizionare chi ha ancora il cervello da una parte e la bocca dall’altra.

Nonostante le dichiarazioni da subito rilasciate nella conferenza stampa dagli inquirenti, i quali hanno detto chiaro

che l’operazione “Mai una gioia” non è un’accusa generalizzata alla tifoseria organizzata, ma mira a colpire soggetti che

oltre ad essere tifosi sono spacciatori e assuntori e hanno perseguito altre attività delinquenziali,

questa di seguito la risposta a grandi titoli:

Ricordiamo a tutti di continuare a scriverci a [email protected] a “Sostieni la Curva”

“Corriere della sera” Mercoledì 8 Marzo 2017“SPACCIO E COCAINA A FIUMI PRIMA DELLE PARTITE.

RAFFICA DI ARRESTI TRA GLI ULTRÀ”

“La Gazzetta dello Sport” Mercoledì 8 Marzo 2017“COCAINA E ULTRÀ. SI DROGAVANO PER GLI SCONTRI”

“L’Eco di Bergamo” Mercoledì 8 Marzo 2017“DROGA E ULTRÀ. SNIFFATE NEL BAGNO

POI GLI ULTRÀ DIVENTANO INCAPPUCCIATI”

Mi viene solo da dire ma quanto ipocrisia! La droga e qualunque dipendenza è in sé e rimane una questione

sociale e della vita del singolo con responsabilità personale e non si può e non si deve generalizzare o incolpando indirettamente persone o chiudendo attività commerciali, in questo caso specifico

la nostra. (“Il Baretto”) perché adiacente lo stadio, ma estraneo totalmente allo spaccio.Mi viene spontanea una domanda:

perché allora non si chiudono stazioni, scuole, parchi, il Parlamento grazie ad un’indagine fai da te

messa in atto dalle “Iene”, dove questa piaga sociale trova riscontro in alcuni casi nel quotidiano?

Perché lo Stato consapevole del reato reiterato ti tali soggetti invece di salvaguardare il cittadino e l’onesto contribuente

permette agli stessi di continuare a spacciare dove gli pare???15 giorni di chiusura: un danno morale ed economico. Mi sento

di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al verificarsi di ciò. No agli infami

Sara

Striscione esposto dagli Ultras Tito Cucchiaroni...sempre presenti da anni nelle lotte degli Ultras

Striscione degli Ultras Voghera

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Non serve un sociologo navigato per conoscere ciò che è sotto gli occhi di tutti. L’utilizzo e spesso l’abuso

di sostanze stupefacenti è un fenomeno evidente che coinvolge purtroppo una larga fetta della popolazione,

sicuramente non circoscrivibile né al mondo giovanile né tantomeno a quello della tifoseria atalantina.

Ma la Questura di Bergamo ha ben pensato di rivolgere proprio al mondo degli ultras nerazzurri la sua attenzione

e di piazzare telecamere nei bagni di alcuni locali adiacenti allo stadio tra il 2015 e il 2016. Risultato? Qualcuno, come in altri innumerevoli locali e uffici

della provincia, ha fatto uso di cocaina.Questo lo dobbiamo considerare come il risultato

di inquirenti talentuosi o piuttosto in qualunque bar di Bergamo avremmo potuto in mesi di appostamenti

assistere alle stesse immagini?Allora la domanda che forse avrebbe senso farsi

è perché proprio in quei bar? Forse perché erano frequentati da alcuni tifosi atalantini?

Sono molti i giovani bergamaschi che si professano atalantini, ma quale criterio permette ai media di attribuire un reato

a un’intera tifoseria invece che alla condotta personale di un singolo?Se l’obiettivo della questura è contrastare l’uso di stupefacenti

e lo spaccio al dettaglio non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che quelle sulle prime pagine dei quotidiani nazionali

sono scene ordinarie per chiunque conosca minimamente come funziona purtroppo l’aggregazione i

n una grossa fetta della nostra società.Perché allora concentrare sforzi e soldi pubblici

per reprimere reati che avvengono quotidianamente anche altrove? La decina di esercizi commerciali che sono stati chiusi

erano il fulcro di uno smercio importante di droga o erano semplicemente spazi frequentati da tantissimi giovani,

tra cui qualcuno con qualche vizio di troppo?

Continuiamo con…

Lettere a “Sostieni la Curva”

UNA QUESTURA SOPRA LE RIGHE

Il senso dell’operazione lo si intuisce meglio se lo colleghiamo alla rilevanza mediatica che ha ottenuto

ed al taglio che è stato dato alla notizia. Perché i media ci rappresentano come mostri o come santi,

perché questa visione delle cose è più rassicurante, o sei buono o sei cattivo, le vie di mezzo non esistono.

E in questa rappresentazione della realtà agli ultras solitamente viene riservata la parte del cattivo.E allora si scrive che addirittura gli scontri venivano fatti

da persone fuori di sé per la droga assunta, ecco così che il cerchio si chiude e il mostro è servito

in prima pagina a caratteri cubitali. Se poi tutto avviene immediatamente prima di un processo

contro parte della tifoseria atalantina il beneficio di tutto ciò è ancora più chiaro.

Ma mi permetterei di aggiungere qualcosa di più.Non sono un ultras ma conosco bene l’ambiente.

Non ho dubbi nell’affermare che la curva bergamasca sia una delle poche che non ha alcun tipo di accordo

con spacciatori di ogni sorta. Provo a spiegarmi meglio: tanti fumano canne, alcuni usano cocaina,

qualcuno spaccia esattamente come in qualsiasi altro spazio di aggregazione della città. Questo succede nelle compagnie di paese,

nelle scuole, tra i vari professionisti. Se c’è chi consuma sostanze

evidentemente c’è qualcuno che le fornisce. E sia chiaro che in curva ciò avviene

senza che ci sia alcun accordo con chi tira le fila del tifo, ma soprattutto senza che nessuno abbia

un qualsiasi tipo di esclusiva su tale commercio.

Striscione esposto nella curva leccese

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Ricordiamo che per chi volesse informazioni o volesse dare una mano ci si ritrova come sempre il martedì sera al Covo.

SCRIVI A “SOSTIENI LA CURVA”:

[email protected] Sostienilacurva @sostienilacurva

TORINO - INTERMILAN - GENOA

EMPOLI - NAPOLIATALANTA - PESCARA

BOLOGNA - CHIEVOCAGLIARI - LAZIO

CROTONE - FIORENTINASAMPDORIA - JUVENTUS

UDINESE - PALERMOROMA - SASSUOLO

CHIEVO - CROTONEFIORENTINA - BOLOGNA

GENOA - ATALANTAINTER - SAMPDORIANAPOLI - JUVENTUSPALERMO - CAGLIARI

PESCARA - MILANROMA - EMPOLI

SASSUOLO - LAZIOTORINO - UDINESE

SQUADRE P.ti PG V N P RF RSJUVENTUS 70 28 23 1 4 58 19

ROMA 62 28 20 2 6 61 25NAPOLI 60 28 18 6 4 65 30LAZIO 56 28 17 5 6 50 30INTER 54 28 17 3 8 53 29

ATALANTA 52 28 16 4 8 43 33 MILAN 50 28 15 5 8 41 32

FIORENTINA 45 28 12 9 7 45 37SAMPDORIA 41 28 11 8 9 35 33

TORINO 39 28 10 9 9 52 46CHIEVO 38 28 11 5 12 33 37

UDINESE 33 28 9 6 13 32 37SASSUOLO 31 28 9 4 15 35 43BOLOGNA 31 28 8 7 13 25 41CAGLIARI 31 28 9 4 15 36 58

GENOA 29 28 7 8 13 30 42EMPOLI 22 28 5 7 16 15 43

PALERMO 15 28 3 6 19 23 56CROTONE 14 28 3 5 20 21 48PESCARA 12 28 2 6 20 29 63

La classifica di serie

Una pacca sulla spalla al nostro amico Conte in questo momento delicato.Tieni duro... Siamo con te!!!

Questo significa che a differenza di quanto astutamente ricostruito eventuali spacciatori non sono tutelati dal gruppo, che chi spaccia lo fa a proprio rischio e pericolo,

che nessuno guadagna fornendo concessioni a questo o quello.Potrebbe sembrare scontato ma in realtà molte curve

sono state inquinate da legami diretti o indiretti con tale attività, se ci si riflette un settore popolare con seimila presenze

è un mercato ambito per chi vende sostanze, esattamente come una grande discoteca

o qualsiasi altro posto frequentato da giovani e non solo.Io credo che l’operazione della Questura

sia stata accolta con entusiasmo dalla criminalità organizzata che non vede l’ora di aprirsi un varco in una Curva

dove non è mai stato possibile per nessuno ricavare profitti sulla pelle di tutti. È proprio il ruolo del crimine organizzato

che ha tagliato le gambe a tanti storici gruppi ultras in altre città, divenuti sempre più marginali di fronte ad interessi

che nulla avevano a che fare col mondo del tifo.Dopo i tentativi e l’accanimento che sono stati riservati

agli ultras bergamaschi e di fronte alla strenua resistenza che hanno saputo mettere in campo,

l’operazione “Mai una gioia” rischia di aprire un nuovo capitolo della guerra agli ultras locali,

che nonostante tutte le contraddizioni hanno sempre dimostrato di saper combattere colpo su colpo con tanta dignità.

Maurizio

Striscione esposto dagli Ultras Cosenza

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