13043 Orietta la Civetta Score - Cristina Ganzerla · 2016-09-26 · LA CIVETTA L’acqua creò...
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Cristina Ganzerla
Orietta la Civettae altre storie notturne
per ensemble di strumenti a plettroe piccole percussioni
(per la propedeutica musicale)
LA CIVETTA
L’acqua creò ogni cosa sulla terra, assegnando ad ogni animale, pietra o pianta il
suo compito.
Brano N°1 “La creazione”
Quando i giorni della creazione finirono, l’acqua si accorse che mancava una
creatura capace di vedere nel buio più nero, di cacciare di notte, di cantare
canzoni melodiose. Prese allora un ramo di felce, lo bagnò di rugiada, l’agitò un
pochino e la felce si trasformò in un mucchio di penne con due grandi occhi e un
becco ricurvo.
Brano N°2 “Un ramo di felce”
Nacque così la civetta, calma creatura della notte, bellissima e dall’aspetto regale.
Brano N°3 “La civetta”
I suoi occhi brillavano nella notte più scura e riflettevano la luce della luna; il suo
canto, armonioso e profondo, era la colonna sonora della notte.
Brano N°4 “Il canto”
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© Worldcopyright 2013 - All rights reservedWKY13043
Cristina Ganzerla
Orietta la Civettae altre storie notturne
IL CONQUISTATORE
Tanto tempo fa, due gocce d’acqua si amarono talmente tanto che diedero origine
alle specie degli uccelli notturni.
Brano N°1 “Amore”
Nacquero così le civette e i barbagianni, i gufi e i picchi. Ne nacquero così tanti
che un bel giorno il barbagianni Ugo, talentuoso conquistatore, decise di volare
lontano, alla ricerca di nuovi cieli e nuovi boschi. Volò per giorni e giorni,
finalmente trovò un posto stupendo dove far venire la sua tribù: un bosco di faggi
e castagni, con un bel tappeto d’erba, attraversato da un corso d’acqua. Decise
che quella doveva diventare la sua terra e iniziò ad emettere versi per segnalare la
sua presenza.
Brano N°2 “Nuove terre”
Ma quel posto non era libero: era la terra dei fagiani, uccelli diurni, stressati e
sempre di fretta. Ugo non era per niente deciso a mollare la presa: appena il capo
dei fagiani si mostrò, in compagnia di una decina di suoi simili, Ugo lo attaccò in
picchiata, tirando fuori gli artigli e usando tutta la forza che aveva nel becco.
Brano N°3 “L’attacco”
Un barbagianni come Ugo non ha certo paura di una decina di fagiani, beccò a
destra e a sinistra, sopra e sotto, costringendo questi ultimi ad una strategica
ritirata. I fagiani se ne andarono in branco, sopraffatti dal barbagianni, feriti e
sanguinanti. Da quel momento le loro piume sopra la carne ferita si macchiarono
per sempre di rosso e, dove le penne erano state tolte, rispuntarono verde
smeraldo, lo stesso colore di quella bellissima terra.
Brano N°4 “Colori”
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8Orietta la Civetta
WKY13043
I DUE BARBAGIANNI
Una notte la civetta Orietta volle prendersi gioco di due barbagianni, pettegoli e
vanitosi che tutte le sere la scocciavano con le loro chiacchiere, comodamente
appollaiati su un grosso ramo di betulla, nelle sue vicinanze.
Brano N°1 “I due barbagianni”
Prima che scendesse la notte Orietta si organizzò per bene e nascose due oggetti
luccicosi in una siepe lì vicino. Chiese alle amiche lucciole di riunirsi lì intorno,
giusto per attirare l’attenzione. La notte sopraggiunse e i due barbagianni Ugo e
Pino si ritrovarono alla solita ora, per le solite chiacchiere, nel solito posto.
Curiosi com’erano s’accorsero subito della riunione di lucciole e si fiondarono sul
posto, si sa mai che gli fossero sfuggiti dei particolari interessanti.
Brano N°2 “I due doni”
Ugo, il barbagianni più grosso scorse il brillare di una bellissima collana.
Brano N°3 “La collana di perle”
Pino, più piccolo e spelacchiato trovò una piccola torcia.
Brano N°4 “La torcia”
Iniziò una disputa accesa, tutti e due volevano la bella collana di perle.
Sopraggiunse la sicurezza, attratta dallo schiamazzo dei due e in un attimo placò
la lite: Ugo si tenne la collana e Pino la torcia.
Brano N°5 “Litigi”
Il povero Pino andò a lamentarsi da Orietta: - che me ne faccio di una torcia?
Come al solito Ugo deve sempre tenersi le cose più belle, con quella collana sarà il
barbagianni più corteggiato del bosco, mentre io, con una torcia, che cosa ci
ricavo?- la saggia civetta Orietta, senza dire una parola, prese la torcia e l’accese:
un fitto raggio di luce illuminò il bosco, mostrando numerosissimi insetti che si
muovevano ovunque.
Brano N°6 “La sorpresa”
Pino sorrise, come solo un barbagianni sa sorridere e, affamato com’era, atterrò
dal ramo e si fece una bella scorpacciata. Ogni notte, nel buio più nero, il
barbagianni accendeva la sua torcia e faceva pranzetti degni di un Re. Presto le
sue piume divennero bellissime e gli si gonfiò il petto. Le civette iniziarono a
strizzargli l’occhietto e lui, fiero e generoso, ogni sera organizzava banchetti
eccezionali per tutti.
Brano N°7 “Feste”
La voce si sparse velocemente e Pino diventò il barbagianni più famoso del bosco,
si fidanzò con Rosina, una civettina niente male, mentre Ugo, con la sua bella
collana in mostra, rimase solo.
Brano N°8 “Finale”
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15Orietta la Civetta
WKY13043
AMORI
Tanto tempo fa il barbagianni Pino si innamorò della bella civetta Orietta; inizio
allora a corteggiarla, inviandole dapprima alcune scatoline di succulenti insetti,
successivamente intensificò il corteggiamento organizzandole serenate melodiose
sotto casa. Orietta non mostrò alcun interesse per il barbagianni, si mangiò gli
insetti e tutto finì lì.
Brano N°1 “Pino e Orietta”
Pino non si avvilì nel modo più assoluto anzi, usò tutto l’ingegno di cui era capace
per far colpo: si fece prestare da Ugo, che di femmine se ne intendeva parecchio,
qualche dozzina di finti topolini, li attaccò alla sue piume e iniziò ogni sera a
volarle davanti al fine di dimostrare le sue abilità di grande cacciatore.
Brano N°2 “La conquista”
La civetta si mostrò curiosa e, gira e rigira, sera dopo sera, iniziò ad interessarsi
al barbagianni. Una notte di luna piena Pino era molto agitato, in cuor suo
sentiva che sarebbe stata la volta buona, forse si sarebbe finalmente fidanzato.
Brano N°3 “L’inganno”
Iniziò il rito del corteggiamento e, proprio quando lei finalmente si mosse per
andargli vicino, un gufo pettegolo che svolazzava da quelle parti,
involontariamente lo investì: lo scontro fu pazzesco, Pino perse l’equilibrio e cadde
rovinosamente addosso alla civetta. Nell’urto si staccarono anche i finti topolini
attaccati al piumaggio e Orietta, accortasi del tranello, lo guardò in modo
sprezzante e subito volò via.
Brano N°4 “ I topolini di paglia”
Per fortuna in quel momento passò di lì Gaga, la civetta maga, che trasformò i
topolini in bellissime lucciole. Quando nelle sere di giugno vedete le lucciole
luminose è perché tanto tempo fa, una civetta maga ha trasformato dei semplici
topolini di paglia in insetti volanti, donandogli anche un piccolo lanternino.
Orietta rimase incantata da quello spettacolo di luci e, appollaiata sul suo ramo,
intonò una bellissima e struggente melodia.
Brano N°5 “Lucciole”
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28Orietta la Civetta
WKY13043
LA VANITOSA ELISABETTA
Un tempo lontano gli animali notturni si nutrivano solo di erbe e insetti.
Brano n°1 “Preludio”
Fra tutti gli animali che vivono di notte, si distingueva la civetta Elisabetta, per la
cura che metteva nella pulizia del suo piumaggio: ogni giorno dedicava molte ore
a questo compito, togliendo con il suo becco ricurvo ogni granello di polvere.
Brano n°2 “La civetta”
I porcospini, compagni di gioco di Elisabetta, un giorno, per fargli uno scherzo, gli
lanciarono dei mirtilli sporcandogli le candide piume; la civetta si arrabbiò
moltissimo, rincorse i porcospini, ne afferrò uno e lo beccò. Impazzita dall’odore
del sangue, lo agguantò con i suoi artigli, lo portò sopra ad un ramo e lo divorò.
Brano n°3 “Gioco”
Un intero esercito di porcospini inferociti si rivolse al Signore del bosco,
raccontando l’accaduto. Questi decise di impartire una severa punizione alla
civetta: diede ordine ai porcospini di raccogliere malli di noce, e tendere un
agguato alla vanitosa Elisabetta. Il giorno seguente misero in atto il piano: i
porcospini si nascosero e al passaggio dalla civetta una tempesta di frutti scuri si
abbattè sulla povera Elisabetta, facendogli macchiare le piume.
Brano n°4 “Il castigo”
Il Signore del bosco, con la sua saggezza, diede ai porcospini una pelle ricoperta
di aculei per difendersi meglio e alla civetta una severa punizione: da quel
momento il suo candido piumaggio fu ricoperto di macchie scure che, nonostante
Elisabetta tentasse di levare, rimasero per sempre.
Brano n°5 “Finale”
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G.E.D.17/11/201347Orietta la Civetta
WKY13043