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13 Febbraio 2018 Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fatima Direttore: Padre Carlos Cabecinhas Pubblicazione Trimestrale 56 Anno 13 Tempo di Grazia e Misericoria: rendere grazie per il dono di Fatima EPAZ FÁTIMA LUZ In aprile la Vergine Pellegrina sarà in Benin, nella città di Allada La Statua della Vergine Pellegrina visiterà tre continenti Per l’icona mariana sono già programmati 20 viaggi nel 2018 / Diogo Carvalho Alves La Statua della Vergine Pellegrina viagge- rà per l’Europa, l’Africa e l’America del Nord e del Sud, secondo il calendario già stabilito per 2018. Ogni anno giunge al Santuario un eleva- to numero di richieste, per l’invio di questa icona mariana unica, da comunità cattoliche di tutto il mondo. Per poterle esaudire tut- te sono state realizzate, durante gli anni, 12 Statue simili alla prima, scolpita secondo le indicazioni di Suor Lucia e incoronata il 13 maggio 1946. Da novembre 2017 una delle Statue della Vergine Pellegrina sta percorrendo tutta la Sicilia, Italia. Una visita, organizzata dall’A- postolato Mondiale di Fatima di quella regio- ne, che si prolungherà fino alla fine di marzo di questo anno. Nel mese di febbraio la Statua della Ver- gine Pellegrina sarà in diverse diocesi della Spagna. Richiesta dall’Apostolato Mondiale di Fatima, essa rimarrà in questo paese fino ad ottobre. Grazie all’organizzazione del Movimento Mariano del Messaggio di Fatima, in Italia, la Statua della Vergine Pellegrina ha visitato di- verse diocesi del paese. Il suo viaggio, iniziato nel novembre 2016, si concluderà alla fine di questo anno. A nord questa icona mariana sosterà a Brescia, durante il mese di febbraio, e percorrerà il resto della Lombardia a par- tire dalla seconda metà di aprile, su richiesta dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e dell’Apostolato Mondiale di Fatima. Un’altra Statua andrà, nei primi quindici giorni di aprile, nel continente africano per visitare il Santuario della Madonna della Di- vina Misericordia, situato nella città di Alla- da, nel Benin. Il mese di Maria è quello che ha più viag- gi programmati. A maggio, in Portogallo, la Statua Pellegrina sarà: nella parrocchia di Ca- ranguejeira, diocesi di Leiria-Fátima; a Óbi- dos e nella parrocchia di Almargem do Bispo, patriarcato di Lisbona e nella parrocchia di Gafanha da Encarnação, della diocesi di Avei- ro. All’estero la Statua viaggerà verso Mon- treal, in Canada, in Brasile e in Colombia. In giugno sarà presente al “III Congresso Internazionale in onore dei Cuori di Gesù e di Maria”, a Miami, negli Stati Uniti d’Ameri- ca. Nel mese di settembre la Statua Pellegrina raggiungerà la diocesi di Toledo, per poi ri- tornare ad ottobre negli Stati Uniti, in parti- colare in una parrocchia del New Jersey. I Santi Francesco e Giacinta Marto sono doni dello Spirito Santo! / P. Carlos Cabecinhas Il 13 maggio 2017, Papa Francesco ha ca- nonizzato i due veggenti più giovani di Fa- tima, in una festosa e solenne celebrazione, che ha colmato interamente il Santuario di Fatima ed è stata seguita da una moltitudine di persone, attraverso i mezzi di comunica- zione. In questo mese di febbraio, a meno di un anno, celebriamo la loro festa liturgi- ca, invocandoli per la prima volta, in questa circostanza, come Santi Francesco e Giacinta Marto. La canonizzazione è stata vissuta inten- samente dalla folla che partecipava alla ce- lebrazione e che non poteva nascondere la sua gioia per questo atto, interrompendo il Santo Padre durante la lettura della formula della canonizzazione. Si è trattato della più importante dichiarazione pontificia avvenu- ta a Fatima a riguardo della santità di due dei protagonisti dell’evento Fatima. Non tutti gli interventi del Papa si rivestono dello stesso valore ed importanza. Realmente la canoniz- zazione è tra i più importanti: un atto solen- ne con il quale il Santo Padre dichiara defini- tivamente che uno o più fedeli cristiani sono nella gloria eterna, sono di esempio per gli altri cristiani nel modo in cui hanno vissuto la loro fede e intercedono per noi presso Dio. Trascorsi alcuni mesi da questo atto solenne, guardiamo alla formula per la canonizzazio- ne dei Santi Francesco e Giacinta. Papa Francesco ha iniziato a presentare lo scopo di tale atto: “In onore della Santa Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana”. In segui- to, come atto solenne del magistero ponti- ficio, ha invocato l’autorità di Cristo, degli Apostoli e del Papa stesso, facendo esplicito riferimento alla comunione ecclesiale, per concludere: “dichiariamo e definiamo Santi i Beati Francesco Marto e Giacinta Marto e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa, essi siano devotamente onorati tra i Santi “. Questi nuovi e giovani Santi sono un vero dono dello Spirito Santo, che guida la Chiesa. In essi scopriamo l’efficacia del Vangelo e la sua luce, che trasforma il mondo e trasfigura l’esistenza. In essi troviamo un esempio di vita cristiana e un forte incoraggiamento per vivere con intensità ed entusiasmo la seque- la a Cristo. Nella loro intercessione per noi percepiamo un aiuto alla nostra fragilità. Santo Francesco Marto, prega per noi! Santa Giacinta Marto, prega per noi!

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13 Febbraio 2018

Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fatima

Direttore: Padre Carlos Cabecinhas

Pubblicazione Trimestrale 56Anno 13

Tempo di Grazia e Misericoria: rendere grazieper il dono di FatimaEPAZ

FÁTIMALUZ

In aprile la Vergine Pellegrina sarà in Benin,

nella città di Allada

La Statua della Vergine Pellegrina visiterà tre continentiPer l’icona mariana sono già programmati 20 viagginel 2018 / Diogo Carvalho Alves

La Statua della Vergine Pellegrina viagge-rà per l’Europa, l’Africa e l’America del Nord e del Sud, secondo il calendario già stabilito per 2018.

Ogni anno giunge al Santuario un eleva-to numero di richieste, per l’invio di questa icona mariana unica, da comunità cattoliche di tutto il mondo. Per poterle esaudire tut-te sono state realizzate, durante gli anni, 12 Statue simili alla prima, scolpita secondo le indicazioni di Suor Lucia e incoronata il 13 maggio 1946.

Da novembre 2017 una delle Statue della Vergine Pellegrina sta percorrendo tutta la Sicilia, Italia. Una visita, organizzata dall’A-postolato Mondiale di Fatima di quella regio-ne, che si prolungherà fino alla fine di marzo di questo anno.

Nel mese di febbraio la Statua della Ver-gine Pellegrina sarà in diverse diocesi della Spagna. Richiesta dall’Apostolato Mondiale di Fatima, essa rimarrà in questo paese fino ad ottobre.

Grazie all’organizzazione del Movimento Mariano del Messaggio di Fatima, in Italia, la Statua della Vergine Pellegrina ha visitato di-verse diocesi del paese. Il suo viaggio, iniziato nel novembre 2016, si concluderà alla fine di questo anno. A nord questa icona mariana sosterà a Brescia, durante il mese di febbraio, e percorrerà il resto della Lombardia a par-tire dalla seconda metà di aprile, su richiesta dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e dell’Apostolato Mondiale di Fatima.

Un’altra Statua andrà, nei primi quindici giorni di aprile, nel continente africano per visitare il Santuario della Madonna della Di-vina Misericordia, situato nella città di Alla-da, nel Benin.

Il mese di Maria è quello che ha più viag-gi programmati. A maggio, in Portogallo, la Statua Pellegrina sarà: nella parrocchia di Ca-ranguejeira, diocesi di Leiria-Fátima; a Óbi-dos e nella parrocchia di Almargem do Bispo, patriarcato di Lisbona e nella parrocchia di Gafanha da Encarnação, della diocesi di Avei-ro. All’estero la Statua viaggerà verso Mon-treal, in Canada, in Brasile e in Colombia.

In giugno sarà presente al “III Congresso Internazionale in onore dei Cuori di Gesù e di Maria”, a Miami, negli Stati Uniti d’Ameri-ca. Nel mese di settembre la Statua Pellegrina raggiungerà la diocesi di Toledo, per poi ri-tornare ad ottobre negli Stati Uniti, in parti-colare in una parrocchia del New Jersey.

I Santi Francesco e Giacinta Marto sono doni dello Spirito Santo! / P. Carlos Cabecinhas

Il 13 maggio 2017, Papa Francesco ha ca-nonizzato i due veggenti più giovani di Fa-tima, in una festosa e solenne celebrazione, che ha colmato interamente il Santuario di Fatima ed è stata seguita da una moltitudine di persone, attraverso i mezzi di comunica-zione. In questo mese di febbraio, a meno di un anno, celebriamo la loro festa liturgi-ca, invocandoli per la prima volta, in questa circostanza, come Santi Francesco e Giacinta Marto.

La canonizzazione è stata vissuta inten-samente dalla folla che partecipava alla ce-lebrazione e che non poteva nascondere la sua gioia per questo atto, interrompendo il Santo Padre durante la lettura della formula della canonizzazione. Si è trattato della più importante dichiarazione pontificia avvenu-ta a Fatima a riguardo della santità di due dei protagonisti dell’evento Fatima. Non tutti gli interventi del Papa si rivestono dello stesso valore ed importanza. Realmente la canoniz-zazione è tra i più importanti: un atto solen-ne con il quale il Santo Padre dichiara defini-tivamente che uno o più fedeli cristiani sono nella gloria eterna, sono di esempio per gli altri cristiani nel modo in cui hanno vissuto la loro fede e intercedono per noi presso Dio. Trascorsi alcuni mesi da questo atto solenne, guardiamo alla formula per la canonizzazio-ne dei Santi Francesco e Giacinta.

Papa Francesco ha iniziato a presentare lo scopo di tale atto: “In onore della Santa Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana”. In segui-to, come atto solenne del magistero ponti-ficio, ha invocato l’autorità di Cristo, degli Apostoli e del Papa stesso, facendo esplicito riferimento alla comunione ecclesiale, per concludere: “dichiariamo e definiamo Santi i Beati Francesco Marto e Giacinta Marto e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa, essi siano devotamente onorati tra i Santi “.

Questi nuovi e giovani Santi sono un vero dono dello Spirito Santo, che guida la Chiesa. In essi scopriamo l’efficacia del Vangelo e la sua luce, che trasforma il mondo e trasfigura l’esistenza. In essi troviamo un esempio di vita cristiana e un forte incoraggiamento per vivere con intensità ed entusiasmo la seque-la a Cristo. Nella loro intercessione per noi percepiamo un aiuto alla nostra fragilità.

Santo Francesco Marto, prega per noi! Santa Giacinta Marto, prega per noi!

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Fatima ha iniziato un nuovo anno pastoralecon lo sguardo rivolto al post-centenarioNel triennio 2017-2020 si cercherà di mantenere lo slancio generatonelle celebrazioni dei 100 anni delle Apparizioni / Carmo Rodeia

Il Santuario di Fatima ha aperto lo scorso 2 dicembre il nuovo anno pastorale 2017-2018 con lo sguardo rivolto al “post-cente-nario”, cercando di mantenere lo slancio ge-nerato nella celebrazione dei 100 anni delle Apparizioni.

Mons. Antonio Marto, vescovo di Lei-ria-Fatima, ha elogiato nella giornata di apertura del nuovo ciclo «l’originalità della celebrazione del centenario» tra il 2010 e il 2017, non riducendo le celebrazioni ad un solo anno di attività.

Questi sette anni hanno permesso la na-scita di un «nuovo approccio» al Messaggio di Fatima - ha sottolineato il prelato della diocesi - con «cambiamento di registro o di registri», passando da una visione «pura-mente devozionale» o di curiosità attorno ai segreti ad uno sguardo agli avvenimen-ti della Cova da Iria «nella loro globalità», «andando al cuore» e cercando di vedere la loro attualità.

«La dimensione mistica di Fatima è sta-ta spesso nascosta dietro il solo aspetto de-vozionale» - ha osservato Mons. Antonio Marto, per il quale è necessario sottolineare l’invito ad «aprire il cuore dell’uomo a Dio in tempi di incredulità o di indifferenza».

Il Vescovo diocesano ha detto, a propo-sito del futuro, che Fatima «accompagna la storia del genere umano in ogni epoca» e che il «grande dono» del centenario è stata la canonizzazione dei pastorelli Francesco e Giacinta Marto.

Commentando l’aumento della devozio-ne verso i nuovi Santi, Mons. Antonio Mar-to ha citato un commento di Papa Francesco fatto durante un’udienza privata concessagli dal pontefice: - «Le persone oggi cercano l’innocenza in un mondo travagliato».

Il vescovo di Leiria-Fatima ha inoltre ricordato la richiesta di «purificazione della devozione alla Madonna» lasciata da Papa Francesco nel suo viaggio a maggio e ha

evidenziato l’esperienza di «universalità» e la «proiezione mondiale di Fatima», visibile nel corso dell’ultimo anno «in modo parti-colare nei gruppi di pellegrini provenienti dall’Asia, oltre ogni aspettativa », con speci-fico riferimento ai cattolici della Cina.

Per quanto riguarda il triennio 2017-2020, il cui tema generale è “Tempo di gra-zia e misericordia”, ci si auspica che esso arrivi a «promuovere il consolidamento dei dinamismi creati».

Padre Carlos Cabecinhas, rettore del Santuario, ha presentato i temi specifici per ciascun anno pastorale, a partire dal corren-te: “Tempo di grazia e misericordia: rendere grazie per il dono di Fatima”.

L’anno 2018-2019 avrà per tema “Tempo di grazia e misericordia: rendere grazie per il pellegrinaggio nella Chiesa”, evocando la dimensione ecclesiale di Fatima; già il 2019-2020 è presentato con il motto “Tempo di grazia e misericordia: rendere grazie per la vita in Dio”.

Nella presentazione del nuovo Anno Pastorale, il responsabile del Santuario ha aggiunto che i «grandi obiettivi di questo triennio» si basano su: «fare memoria dei momenti di grazia nel corso di questi 100 anni dell’Avvenimento di Fatima, ravvivare la consapevolezza che Fatima è dono per la contemporaneità e mettere in evidenza la dimensione dell’ecclesialità nel messaggio di Fatima».

Il rettore ha poi elencato altri obiettivi definiti: «approfondire la dimensione batte-simale del messaggio di Fatima, valorizzare il pellegrinaggio come rappresentativo della condizione umana e la figura del pellegrino come protagonista dell’avvenimento di Fa-tima ed approfondire la conoscenza dei mo-delli di santità specifici di Fatima».

In questo senso, sarà proposto «un iti-nerario di preghiera per i pellegrini», «una catechesi allusiva al tema, negli spazi at-

Monsignor Marto ha dichiarato che Fatima

accompagna la storia dell’umanità

torno al Spianata di Preghiera» ed il libro dell’anno, che attualmente è la “Guida del Pellegrino”.

A livello di formazione, P. Carlos Cabe-cinhas ha rivelato che sarà mantenuto «l’a-bituale ritmo dei simposi teologico-pastora-li» ed il «ritmo del ciclo di conferenze, an-che se con una configurazione leggermente diversa», estendendosi lungo tutto l’anno pastorale.

Il programma culturale «non avrà l’in-tensità di questi ultimi anni», ma il Santua-rio di Fatima intende «mantenere il ritmo annuale delle mostre temporanee, dal mo-mento che queste sono considerate «un elemento significativo del messaggio che si intende trasmettere».

«Rifletteremo» - ha affermato - «sull’im-portanza di Fatima come luogo di cultu-ra – dove si dà spazio alla cultura, dove si produce cultura e da cui si irradiano nuove coordinate di sviluppo della cultura –come anche sulla sua rilevanza antropologica, in particolare di fronte alle pressanti sfide sull’accoglienza della sofferenza umana o sulla cura della Casa Comune e dell’umanità che la abita, secondo una prospettiva cristia-na integrata e integrale».

Nei prossimi anni, ha notato Padre Car-los Cabecinhas, saranno segnalate «crona-che suggestive» dei 100 anni di Fatima: la restaurazione della Diocesi di Leiria, av-venuta il 17 gennaio 1918; la morte di San Francesco Marto, il 4 aprile 1919; la costru-zione della Cappellina delle Apparizioni, nei mesi primaverili del 1919; la morte di Santa Giacinta Marto, il 20 febbraio 1920; la crea-zione della scultura della Madonna del Ro-sario di Fatima e l’inizio dell’opera pastorale di Mons.José Alves Correia da Silva come vescovo dell’allora Diocesi di Leiria, nello stesso anno 1920.Il nuovo triennio 2017-2020 metterà in risalto gli avvenimenti importanti dei 100 anni di Fatima

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Il Santuario promuove Itinerari di approfondimento della spiritualità del Messaggio di Fatima“Scuola del Santuario” è un progetto di spiritualità e formazione apertoal pubblico / Carmo Rodeia

Il Santuario di Fatima, durante questo anno pastorale, promuove un nuovo pro-getto di spiritualità e formazione intitolato “Scuola del Santuario”, le cui attività si re-alizzeranno nella Casa per Ritiri di “Nossa Senhora do Carmo”.

La “Scuola del Santuario” propone vari itinerari, aperti alla partecipazione del pub-blico, con un massimo di 40 partecipanti per sessione. Questi itinerari formativi si basano sull’idea che Fatima sia un luogo di esperienza di Dio in cui ogni pellegrino è invitato a sperimentare questa presenza.

La “Scuola del Santuario” ha come mis-sione l’approfondimento e la scoperta del Messaggio di Fatima e la sua spiritualità, favorendo l’introduzione, la crescita e la maturità spirituale partendo dal Messaggio, il riconoscimento della sua ecclesialità, del-la sua rilevanza pastorale, così come la sua lettura in relazione alle esperienze contem-poranee più significative.

Nei vari itinerari che saranno realizzati, oltre ai momenti di preghiera, le sessioni attuate in sala, il trasferimento ai diversi luoghi del Santuario, ad Aljustrel, ai Va-linhos, i partecipanti potranno interpreta-re e riflettere su Maria, partendo da altri linguaggi come ad esempio quello artistico presente nelle vetrate della Basilica della Beata Vergine del Rosario di Fatima, che

racchiudono una vera e propria catechesi sugli Avvenimenti e sul Messaggio lascia-to in questo luogo da Nostra Signora cento anni fa.

Il 17 e 18 marzo, la Scuola proporrà un itinerario di approfondimento della dimen-sione trinitaria ed eucaristica del messaggio di Fatima sotto il tema generico “Trinità ed Eucaristia, adorazione e solidarietà”.

Ad aprile, il 21 e il 22, la Scuola invece si concentrerà su “Sofferenza e libertà, sacri-ficio e riparazione”, approfondendo così il senso di sofferenza e sacrificio nella spiri-tualità del Messaggio di Fatima.

L’ultimo itinerario della “Scuola del San-tuario”, in programma prima dell’estate, si terrà tra il 21 e il 27 maggio e avrà come tema “Il Rosario, itinerario evangelico di vita teologale”. In esso, per una settimana, i partecipanti sono invitati a riflettere sul significato del Rosario come prati-ca di preghiera mariana cristocentrica e della sua importanza nel Messaggio di Fatima. L’obiettivo è che ciascuno possa sperimentare il valore di questa preghiera nella propria vita personale e comunitaria.

Oltre a questi finesettimana te-matici, a marzo, dal 5 all’ 8, dal 12 al 15 e dal 19 al 22, verranno proposte tre sessioni per un pubblico specifi-

co: persone con più di 65 anni, pensionate. Saranno gli “Incontri di Spiritualità per i Pensionati” che mirano ad approfondire la conoscenza del significato dell’evento Fati-ma nei drammi del XX secolo e del nuovo millennio. Inoltre favoriranno la scoperta del Messaggio come fonte di spiritualità per vivere la pensione in modo gratificante e fecondo.

L’équipe della «Scuola del Santuario» comprenderà il cappellano P. José Nuno Silva, responsabile della cura pastorale del Messaggio di Fatima; Suor Angela Coelho, della Fondazione di Francesco e Giacinta Marto; Suor Nanci Leite, della congrega-zione Filhas do Coração de Maria, Pedro Valinho Gomes, teologo, e André Pereira, consigliere della Rettoria del Santuario di Fatima.

Il nuovo anno pastorale dà continuità all’affermarsidel Santuario come spazio culturaleOltre alle celebrazioni il Santuario di Fatima torna a promuovere concerti e conferenze durante le domeniche pomeriggio / Carmo Rodeia

“Incontri nella Basilica” è una del-le proposte del Santuario di Fatima per l’anno pastorale iniziato lo scorso 2 di-cembre e che porterà alla Basilica della Beata Vergine del Rosario di Fatima, nelle domeniche pomeriggio, una confe-renza e un recital musicale.

Saranno in tutto cinque sessioni, con inizio alle 15:30. Il II Incontro nella Basi-lica si realizzerà l’11 marzo con la confe-renza “Il riconoscimento ecclesiale delle apparizioni di Fatima”, di P. João Paulo Quelhas, cappellano del Santuario Fati-ma; segue, il 3 giugno, il III Incontro con il tema “Grazia e Misericordia: le appa-rizioni di Pontevedra e Tuy”, di André

Pereira; il IV Incontro, il 9 settembre, su “Il Messaggio dei Papi a Fatima”, di Eduardo Caseiro, e il V Incontro, l’ 11 novembre, sul tema “La Statua pellegrina e il suo ruolo nell’annuncio del messag-gio”, di Marco Daniel Duarte. Le confe-renze saranno sempre seguite da un reci-tal musicale: Eva Braga Simões con Hugo Sanchez e Carmina Repas Gonçalves, l’ 11 marzo; il Gruppo Corale Sol Nascen-te, diretto da Vianey da Cruz, il 3 giugno; João Santos (organista), il 9 settembre, e il Coro Polifonico Eborae Musica, diret-to da Eduardo Martins, l’ 11 novembre.

Il 18 febbraio, prima domenica di Quaresima, avrà luogo nella Basilica della

Beata Vergine del Rosario di Fatima alle 15:30, il IV Concerto Evocativo dei Tre Pastorelli di Fatima con il Coro Ricerca-re, diretto da Pedro Teixeira e, l’8 aprile, sarà realizzato il Concerto di Pasqua.

Il primo Corso di approfondimento della spiritualità del Messaggio di Fati-ma, di questo anno pastorale, avrà luogo il 21 aprile.

Continuano le visite all’esposizione temporanea “ I colori del Sole: la luce di Fatima nel mondo contemporaneo”, che rimarrà aperta ai pellegrini nel Convivio di Sant’Agostino, al piano inferiore della Basilica della Santissima Trinità, fino il 31 ottobre 2018.

La prima edizione delle Scuole del Santuario ha avuto

45 partecipanti

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L’immagine n.°1 della Madonna Pellegrina rientra dopo 12 giorni trascorsi presso il Santuario di San Giovanni Rotondo in ItaliaFra Francesco Dileo, Rettore del Santuario italiano, ha espresso la «gratitudine e la gioia» per questa giornata / Cátia Filipe

La Cappellina delle Apparizioni ha ac-colto l’immagine n.°1 della Vergine Pel-legrina di Fatima dopo un viaggio di 12 giorni nel Santuario italiano di San Gio-vanni Rotondo, dove sono custoditi i resti mortali di Padre Pio da Pietrelcina, il quale aveva un legame molto forte con Fatima.

Nel saluto rivolto ai numerosi pellegrini che erano presenti all’arrivo della statua, il rettore del Santuario di San Giovanni Ro-tondo, Fra Francesco Dileo, ha manifesta-to la sua «gioia e gratitudine» per questa «bella giornata».

«Invito ciascuno di voi a custodire nel cuore la memoria di questo viaggio perché, nella vita quotidiana, sia possibile trovare la forza per portare nel mondo il profumo di Cristo» ha invitato il rettore italiano.

Il pellegrinaggio mariano ha visto la partecipazione di personalità importan-ti della Chiesa locale, in particolare del Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che ha presieduto l’Eucaristia il 19 dicembre nella chiesa di San Pio da Pietrel-cina, costruita nel 2004 e dove si trovano le spoglie mortali di padre Pio.

Fra Francesco Dileo ha ricordato che «Maria continua a camminare nella nostra vita, nella nostra casa, nella nostra terra e oggi siamo venuti noi nella Sua casa. Che possiamo essere capaci di imitarLa con le azioni e saper trasmettere il profumo di Cristo nelle vie del mondo con la nostra testimonianza».

Alla vigilia dell’arrivo dell’immagine a Fatima, è stata portata una reliquia del corpo di Padre Pio fino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove Mons. Rino Fisi-chella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangeliz-zazione ha presieduto la celebrazione.

La partenza dell’immagine per l’Italia è avvenuta in un contesto del tutto eccezio-nale, motivato dalla stretta relazione esi-stente tra Padre Pio e Fatima.

All’età di 72 anni Padre Pio fu colpito da una pleurite che lo costrinse a letto per di-versi mesi senza grandi possibilità di gua-rigione. Per caso una statua della Madonna Pellegrina di Fatima si fermò per uno scalo tecnico a San Giovanni Rotondo e così, guardandola dalla finestra della sua stanza, la salutò sventolando il fazzoletto e chie-dendo la sua intercessione perché la sua salute potesse migliorare, come di fatto poi

avvenne. Eravamo nell’agosto del 1958, e Padre Pio morirà solo nel 1968, nella sua stanza in convento, tenendo il rosario tra le mani e ripetendo i nomi di Gesù e Ma-ria. Fu beatificato il 2 maggio 1999 da Papa Giovanni Paolo II e canonizzato il 16 giu-gno 2002.

Oggi, nella città dove ha trascorso gran parte della sua vita, San Giovanni Roton-do, sorge un santuario mariano visitato ogni anno da centinaia di migliaia di pelle-grini da tutto il mondo. L’antico convento dei Cappuccini, risalente al 1540, e dove il santo ha vissuto, la chiesa di Santa Maria delle Grazie e il santuario moderno dedica-to al mistico san Pio formano un comples-so dove si vive una forte pietà popolare e che costituisce il secondo maggior santua-rio italiano.

L’Immagine n.°1 della Madonna del Rosario di Fatima Pellegrina, scolpita se-condo le indicazioni di Suor Lucia, è stata offerta dal Vescovo di Leiria e incoronata solennemente dal vescovo di Evora il 13 maggio 1947. Da quel giorno l’immagine ha percorso, più volte, il mondo intero, portando con sé un messaggio di pace e di amore.

L’origine di questo itinerario ci riporta al 1945, subito dopo la conclusione del-

la Seconda Guerra Mondiale, quando un parroco di Berlino fece la proposta che una Immagine della Vergine di Fatima visitasse tutte le capitali e le sedi episcopali d’Europa fino alla frontiera con la Russia. L’idea fu ripresa nell’aprile del 1946 da un delegato del Lussemburgo al Consiglio Internazio-nale della Gioventù Cattolica Femminile e così l’anno successivo, proprio nel giorno della sua incoronazione, è iniziato il primo viaggio. Dopo più di mezzo secolo di pelle-grinaggio, nel quale l’Immagine ha visitato 64 paesi nei vari continenti, e alcuni di essi per più volte, la Rettoria del Santuario de-cise che non sarebbe più partita se non per occasioni straordinarie. Nel maggio 2000 fu collocata nell’Esposizione Fatima Luce e Pace dove è stata venerata da decine di migliaia di visitatori. Tre anni dopo, l’8 dicembre 2003, Solennità dell’Immacolata Concezione, la statua è stata intronizzata nella Basilica della Beata Vergine del Ro-sario di Fatima su di una colonna a fianco dell’altare maggiore. L’Immagine è uscita nuovamente il 12 maggio 2014 per la visita dapprima alle comunità religiose contem-plative in Portogallo proseguita fino a 2 febbraio 2015, e poi a tutte le diocesi por-toghesi, dal 13 maggio 2015 al 13 maggio 2016.

Padre Francesco Dileo ha espresso gioia e gratitudine per il viaggio delle Statua Pellegrina

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Padre Pio da Pietralcina:il santo che fu guarito grazie alla devozione alla Madonna di FatimaNel 2018 ricorre il 50° anniversario della sua morte / Cátia Filipe

Padre Pio, il cui nome di battesimo era Francesco Forgione, è nato a Pietrel-cina il 25 maggio 1887 (nel 2017 si sono compiuti i 130 anni dalla sua nascita), ed è morto a San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968 (nel 2018 si compie il 50° anniversario della sua morte). Padre Pio, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, era molto devoto della Madonna e fu alla Vergine di Fatima che il sacerdote attri-buì la sua guarigione, quando nel 1959 una statua pellegrina si trovava in Italia.

Padre Pio affrontò una grave malat-tia all’età di 72 anni. Tutto ebbe inizio nell’aprile del 1959, quando fu seriamente colpito da una pleurite che gli impedì di esercitare il suo ministero. Nell’agosto del 1959, la statua pellegrina della Madonna di Fatima arrivò in elicottero a San Gio-vanni Rotondo, dove lui si trovava.

Secondo quanto riferito, nella matti-nata del 6 agosto, Padre Pio fu in grado di raggiungere la chiesa e lì rimase davanti alla statua della Madonna di Fatima, no-nostante fosse molto stanco. Seduto da-vanti alla Statua della Vergine, le offrì un rosario e le baciò i piedi.

In quel momento Padre Pio si lamen-

tava: “Oh Madre mia, quando sei arrivata in Italia, mi hai trovato con questa malat-tia. Sei venuta a visitarmi qui a San Gio-vanni e mi hai trovato ancora sofferente. Ora stai per andartene e mi lasci ancora nella mia malattia! “ Fu in quel momen-to che il santo fu guarito. Padre Pio sen-tì improvvisamente un brivido, seguito dalla sensazione di calore e di benessere. Il cappuccino esclamò: “Sono guarito! La Madonna mi ha guarito! “

La devozione di Padre Pio alla Vergi-ne Maria è stata manifesta lungo tutta la sua vita, attraverso gesti e parole. Si dice che il santo avesse l’abitudine di pregare i 15 misteri del Rosario fino a 35 volte al giorno. Quando consigliava i fedeli, raccomandava di «amare la Madonna e di pregare il Rosario, perché il Rosario è l’arma contro i mali del mondo».

Per questo legame così stretto, il San-tuario di Fatima ha autorizzato che la Sta-tua n° 1 della Vergine Pellegrina, che non lascia mai il Santuario, fosse portata al Santuario di San Giovanni Rotondo per essere presente di alle celebrazioni che hanno dato inizio alla commemorazione di questi anniversari nel 2017.

Il Santuario di Fatima celebra il 58° anniversario dell’istituzione del Sacro Lausperene Le Religiose Reparadoras de Nossa Senhora de Fátima assicurano il servizio diurnodi adorazione permanente / Cátia Filipe

Nel pellegrinaggio del 13 novembre 1959, nel Santuario di Fatima, Monsignor João Pereira Venâncio, vescovo di Leiria, comu-nicò ai pellegrini che, dopo la celebrazione del pontificale dell’ultimo dell’anno, avrebbe portato il Santissimo Sacramento nella Cap-pella di “Nossa Senhora do Carmo”, l’Ospedale Nuovo, per dare inizio al Sacro Lausperene, cioè l’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, giorno e notte, esposto solen-nemente. Questo era stato un desiderio del suo predecessore. L’adorazione fu affidata alle Religiose Reparadoras de Nossa Senhora das Dores de Fátima, residenti nella Cova da Iria.

Così il Lausperene fu istituito in tutta la Diocesi e sollecitata la collaborazione di tutte le parrocchie e comunità religiose, per la visi-ta al Santissimo Sacramento. Il primo di gen-

naio 1960 iniziò il lausperene o adorazione perpetua dell’Eucarestia.

Quando fu completata quella che è chia-mata la “Cappella del Sole”, con la vetrata del “miracolo del sole” e il dipinto del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, nel Vecchio Ospedale ( successivamente Albergue dos Do-entes – Albergo dei Malati), l’adorazione fu trasferita. L’installazione di un posto speciale nella Basilica del Rosario per il Sacro Lauspe-rene fu declinata e l’adorazione iniziò, il primo gennaio 1987, nella cappella posta infondo al colonnato sud (l’attuale Cappella dell’Angelo della Pace) dove il Santissimo Sacramento fu esposto in un ostensorio d’argento, opera del-lo scultore Zulmiro de Carvalho.

Qui è rimasto fino alla costruzione della cappella del Santissimo Sacramento, situata

nella “galilea di S. Pietro e S. Paolo”, nel piano inferiore della Basilica della Santissima Trini-tà. La cappella attualmente è aperta giorno e notte.

Le Suore Reparadoras de Nossa Senhora de Fátima continuano ad assicurare il servizio diurno dell’adorazione permanente.

La diocesi suburbicaria di Sabina – Poggio Mirteto ha accolto in festa la Statua della Vergine Pellegrina Il 10 dicembre si sono concluse in quella località le celebrazioni del Centenario / Enzo Sorrentino

Il pellegrinaggio nazionale della venerata Statua della Vergine Pellegrina, programma-to per la visita in Italia a 32 Comunità par-rocchiali, era giunto al termine. La Madonna ha così visitato 22 diocesi, le Basiliche Papali di Roma, Conventi e Monasteri di vita con-templativa, accompagnata dal Messaggio e dall’indulgenza Plenaria concessa da Papa Francesco.

Il 10 dicembre si sono concluse ufficial-mente le celebrazioni per il Centenario delle Apparizioni di Fatima con una solenne cele-brazione nella parrocchia di San Biagio della diocesi suburbicaria di Sabina -Poggio Mirte-to. È stato un momento di festa al quale han-no partecipato le diocesi e le parrocchie che hanno aderito al programma. Nel piazzale an-tistante la parrocchia, mentre una serie di luci colorate illuminavano il sagrato e la facciata della chiesa, la banda musicale locale eseguiva i canti di Fatima. La serata si è conclusa con un bellissimo spettacolo pirotecnico per ricorda-re l’evento vissuto, per la conclusione delle celebrazioni del Centenario Fatima.

La cappella dell’Adorazione Perpetua è situata nella

Basilica della Santissima Trinità

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FÁTIMA LUZ E PAZ 2018 .02.136

Il Presidente dell’Ucraina ha visitato il Santuario di Fatima Petro Poroshenko ha sottolineato il carattere profetico del Messaggio di Fatima / Carmo Rodeia

Il rettore P. Carlos Cabecinhas, ha rice-vuto, lo scorso 17 dicembre, il Presidente dell’Ucraina Petro Poroschenko, venuto

P. Carlos Cabecinhas ha consegnato la medaglia commemorativa del Centenario delle Apparizioni

Il Comune di Poços de Caldas in Minas Gerais, Brasile, ha celebrato il Centenario delle Apparizioni di FatimaIl Santuario di Fatima riceverà una targa commemorativa dell’evento / Cátia Filipe

Lo scorso 10 ottobre il Comune di Pocos de Caldas in Minas Gerais, Brasile, ha realiz- zato una sessione speciale nell’ambito della commemorazione dei 100 anni delle Appa-rizioni di Nostra Signora di Fatima nella Cova da Iria e dei 300 anni dal ritrovamento dell’immagine di Nostra Signora Aparecida, ad Aparecida.

L’evento, proposto attraverso una ri-chiesta del consigliere Carlos Roberto de Oliveira Costa, ha reso omaggio ai rappre-sentanti delle Parrocchie di Nostra Signora Aparecida, di Nostra Signora della Salute e del Santuario di Nostra Signora di Fatima.

Alla celebrazione hanno preso parte la segretaria comunale dell’Amministrazione e Gestione del Personale, Ana Alice de Souza, il rettore del Santuario di Nostra Signora di Fatima in Brasile, P. Marcelo Marins Gonçalves, il parroco della Basilica di Nostra Signora della Salute, P. Francisco Carlos Pereira e altri membri delle pastorali di varie chiese della città e la comunità in generale.

Oltre al diploma consegnato ai rappre-

sentanti delle parrocchie, sono state pre-parate due targhe commemorative che verranno inviate al Santuario di Nostra Sig-nora del Rosario di Fatima in Portogallo, e

come pellegrino al Santuario di Fatima in visita privata, accompagnato da diversi membri del governo e dalla famiglia.

Circondato da forti misure di sicurezza, il presidente è stato ricevuto dal rettore del Santuario di Fatima che gli ha offerto la me-daglia commemorativa del Centenario delle Apparizioni. A sua volta è stato offerto al rettore un quadro con un’immagine d’ar-gento della cattedrale di Santa Sofia, a Kiev.

Il Presidente ha firmato il libro d’onore del Santuario dove ha lasciato un messag-gio nel quale ha dichiarato di avere avver-tito «la forza di questo luogo santo». «Sono profondamente colpito dal messaggio di Fatima, in particolare per l’avvertimento di una minaccia per l’umanità da parte della Russia che, se non si converte, diffonderà i suoi errori in tutto il mondo, provocando guerre e la distruzione in massa di popoli», ha affermato il capo dello stato dell’Ucraina ricordando che il suo paese «ha sperimen-tato sulla propria pelle la verità di queste profezie».

Il Presidente e il suo seguito, dopo esse-re stati ricevuti presso la Rettoria, hanno visitato alcuni luoghi del Santuario come la Basilica della Beata Vergine del Rosario di Fatima e la Cappellina delle Apparizioni dove hanno pregato per la pace e la tran-quillità in Ucraina.

al Santuario Nazionale di Nostra Signora Immacolata Aparecida, ad Aparecida in Brasile, che rappresentano l’omaggio del Comune di Poços de Caldas.

Durante la cerimonia sono state omaggiate alcune entità civili

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«Fatima è diventata per me una meta spirituale»– afferma il Segretario di Stato del VaticanoIl Cardinale Pietro Parolin ringrazia il Santuario di Fatima per l’accoglienza ricevuta / Carmo Rodeia

Il Segretario di Stato del Vaticano, il Car-dinale Pietro Parolin, afferma che Fatima è diventata «una meta spirituale» personale e che la «bellezza» e la «semplicità» del luogo e il «fervore» dei pellegrini favoriscono un vero incontro con Dio e con il prossimo.

«Fatima è diventata per me una meta spirituale, dove la semplicità e la bellezza dei luoghi, il silenzio e il fervore dei pelle-grini aiutano a ritrovare noi stessi, per in-contrare Dio e il prossimo, sotto lo sguardo materno e pieno di tenerezza della Vergine Maria» ha scritto il capo della diplomazia della Santa Sede in una lettera indirizzata al Santuario di Fatima, nella quale ringra-zia per l’attenzione a lui riservata durante la celebrazione del Centenario delle Appa-rizioni.

Il Segretario di Stato del Vaticano si è recato a Fatima in due occasioni nel con-testo della celebrazione del Centenario delle Apparizioni, in particolare: nel mese di ottobre 2016, quando ha presieduto l’ul-timo grande Pellegrinaggio Internazionale

prima dell’anno del Centenario, e dopo a maggio, accompagnando Papa Francesco.

Il 12 maggio ha presieduto la Messa del-la Veglia durante la quale ha sottolineato che il messaggio di Fatima «è il messaggio centrale del Cristianesimo, è l’annuncio che Gesù è risorto e che è il Signore della Sto-ria».

In quella circostanza, il Cardinale Paro-lin ha detto che Fatima chiede «la perseve-ranza nella consacrazione al Cuore Imma-colato di Maria» per ottenere la pace, nella certezza che la preghiera «non è mai inu-tile» e ha aggiunto: «In questo Centenario delle Apparizioni, riconoscenti per il dono che l’evento, il messaggio e il Santuario di Fatima sono stati nel corso di questo se-colo, uniamo la nostra voce a quella della Vergine Santa: “L’anima mia magnifica il Signore, [...] perché ha guardato l’umiltà della sua serva [...]; di generazione in gene-razione la sua misericordia per quelli che lo temono”» (Lc 1,46-50).

Già nel mese di ottobre del 2016 il Se-

gretario di Stato della Santa Sede, presie-dendo il Pellegrinaggio Internazionale, aveva dichiarato: «Sono felice di essere qui, pellegrino con voi in questo luogo dove si trovano il cuore della Vergine Madre e il cuore della Chiesa ».

Il Cardinale Pietro Parolin è stato a Fatima in due

occasioni

Papa Francesco ha ricordato la visita a Fatima durante l’incontro con i diplomaticiIl discorso si è svolto nell’incontro annuale con i diplomaticiaccreditati presso la Santa Sede / Cátia Filipe

Il Papa ha ricordato i viaggi apostoli-ci che ha compiuto nel 2017, tra i quali la visita al Santuario di Fatima per la cele-brazione del Centenario delle Apparizioni e la Canonizzazione dei Beati Francesco e Giacinta Marto.

Nel corso dell’udienza annuale con i membri del Corpo Diplomatico accredi-tato presso la Santa Sede, Francesco ha sottolineato la sua presenza in Portogallo, avvenuta tra il 12 e il 13 maggio, «come pellegrino», il modo in cui é stato ricevuto e come la gente ha vissuto quei momenti di festa. «Ho notato la fede, piena di entu-siasmo e di gioia, che la Vergine Maria ha suscitato tra la moltitudine di pellegrini che in quel luogo si sono riuniti» ha evidenziato Francesco che, nel suo viaggio al santuario mariano, ha presieduto la Canonizzazione dei Pastorelli Giacinta e Francesco Marto.

Durante lo scorso anno il Santo Padre ha realizzato altri quattro viaggi interna-

zionali: in Egitto (28 e 29 aprile), in Co-lombia (dal 6 all’11 settembre), in Myan-

“Ho potuto constatare la fede, ricca di entusiasmo e di gioia, della moltitudine di pellegrini”

mar e Bangladesh (tra il 26 novembre e il 2 dicembre).

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FÁTIMA LUZ E PAZ 2018 .02.138

Ricardo Diniz è arrivato a Salvador da Bahia nell’ultimo giorno del 2017 con l’Immagine della Vergine MariaIl viaggio era cominciato a Fatima nell’ottobre del 2017 / Cátia Filipe

Fatima Luce e Pace (FLP) – La fede sposta le montagne, è stata questa fede che l’ha portata fino in Brasile?

Ricardo Diniz (RD) - Davvero la fede spo-sta le montagne, è la verità, e proprio questa fede mi ha dato la possibilità di raggiungere il Brasile. Ma non è stato per questa fede che in me è nato il desiderio di andare in Brasile. Si tratta di due cose ben distinte. Quando in me ha cominciato a prendere consistenza il desi-derio di fare questo viaggio, avevo delle moti-vazioni non basate sulla mia fede, non è stato per la mia devozione alla Madonna, e nemme-no per qualche legame ad una Chiesa o ad una qualsiasi religione. Semplificando al massimo, sono stato attirato dalla fede della gente. Qua-lunque sia la religione o la credenza, è sempre emozionante vedere la fede della gente e, in questo caso, poiché sono portoghese ma ho trascorso più della metà della mia vita fuori dal Portogallo mi sono reso conto, ben presto, dell’importanza della Vergine di Fatima per tutti i portoghesi, e non solo per loro. Questa è una cosa emozionante. Così, quando ho ini-ziato a pensare ai 100 anni delle apparizioni a Fatima, e vedendo che coincidevano con i 300 anni della Vergine di Aparecida, in Brasile, ho capito che era molto importante fare questo viaggio perché onoriamo e celebriamo la fede

delle persone nel corso di un anno speciale, di accostamento tra questi due paesi. E così valorizziamo questa fede e questo legame che la gente vive con la Madonna di Fatima. Poi, davanti a vari problemi avuti a diversi livel-li –tecnico, fisico, di salute e finanziario- ci sono stati momenti durante i quali pensavo di non farcela. Ad esempio, sono partito dal Portogallo senza avere una quantità di prov-viste sufficiente per l’intero viaggio, ma solo per alcuni giorni, ed io non mangio cibo di origine animale, così pescare non mi sarebbe servito. Però sono partito, facendo un salto di fede tremendo e pregando per poter avere aiuto e sostegno.

FLP – È stato un viaggio speciale, per l’an-no del Centenario. Ha visto la gente in Brasile contenta di poter ricevere l’immagine della Madonna di Fatima?

RD – Lungo tutta questa missione, sin dal primo momento, lasciando l’altare della mes-sa il 15 ottobre, sono stato subito avvicinato da persone di diversa nazonalità, e la cosa è continuata per tutto il viaggio fino a Peniche, e in tutti i posti che ho attraversato, special-mente a Capo Verde. In Brasile è indescrivi-bile la gratitudine della gente, l’espressività degli sguardi che veneravano l’immagine della Madonna, tante persone che la volevano toc-

care, baciarla, che la pregavano, che alzavano le mani, che la ringraziavano di essere lì, per quel gesto...; è tutta una cosa speciale! Io fac-cio soltanto il trasporto di un messaggio che non è mio, io non posso essere il punto fo-cale, ma lo è il messaggio di fede, di pace e di amore. Io ho fatto solo quello che ho sentito di dover fare. Mi piacerebbe che questa mis-sione fosse utile e risvegliasse emozioni buone e riflessioni nella gente.

FLP – Nei momenti difficili del viaggio a che cosa pensava?

RD – Ho avuto numerosi contrattempi, problemi tecnici a bordo, le condizioni me-teorologiche dalle Canarie fino a Capo Verde sono state difficoltose; problemi finanziari; ho attraverato momenti di scoraggiamento, di stanchezza invincibile, di preoccupazione. Trovavo pace pregando, e ho pregato molte Ave Maria non solo mentre camminavo ma anche in mare. A volte per un’ora continuavo a ripetere solo questa preghiera, e questo mi dava pace.

FLP – Ha già programmato altri viaggi?RD – Nel 2017 ho fatto il cammino por-

toghese a Santiago e voglio cantinuarlo an-dando fino a Capo Finisterre. Mi piacerebbe fare il cammino da casa mia fino a Fatima, sono 160 km. Penso dentro di me come sa-rebbe bello se la Madonna potesse viaggiare per mare a raggiungere così altri popoli! C’è una forte valenza simbolica nell’idea che la Vergine Maria, venendo dal Portogallo, possa arrivare dal mare.

FLP – Che messaggio vuole dare?RD – Vorrei che non fosse necessario ave-

re un navigatore, che non fossero necessari questi gesti o immagini perché si risvegliasse e consolidasse la fede della gente. Che non sia necessario andare in un Santuario per speri-mentare una più stretta vicinanza di Dio. La fede nasce dentro, e vorrei che questo legame con il Padre Celeste fosse puro e speciale.

Ricardo Diniz è giunto, lo scorso 31 dicembre, a Salvador da Bahia, in Brasile, a con-clusione di un viaggio iniziato in Portogallo con la sua barca a vela.

Il navigatore solitario ha ricevuto, lo scorso 15 ottobre 2017, una statua della Beata Ver-gine Maria di Fatima che ha portato in Brasile con lo scopo di collegare il Centenario delle Apparizioni di Fatima con il Tricentenario della Madonna di Aparecida.

“I Brasile è stata indescrivibile la gratitudine delle persone”

“Nella preghiera ho trovato la pace: ho recitato molte

Ave-Maria”

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Pellegrinaggio della Vergine Pellegrina in Italiacon il Movimento Mariano Messaggio di FatimaIl momento celebrativo si è svolto nell’anno del Centenario delle Apparizioni / Movimento Mariano

Dopo le parole di commiato, nella Par-rocchia di Nostra Signora di Fatima ad Ara-nova, Roma, la sacra Statua della Vergine Pellegrina, giunta dal Portogallo nei primi giorni di aprile, è ripartita per incontrare migliaia di fedeli che l’aspettavano nel San-tuario Romano del Divino Amore situato a circa 12 km a sud di Roma, lungo la Via Ardeatina.

La devozione verso questo Santuario é nata, di fatto, nella metà del XVIII secolo, quando cominciò a conoscersi la storia di un pellegrino che, in viaggio verso la Basilica di San Pietro, si perse nei campi romani e ven-ne salvato miracolosamente da una Imma-gine della Madonna col Bambino, collocata sulla torre di Castel di Leva, in quella zona. Grazie a questo intervento miracoloso, il branco di cani rabbiosi che stava per attac-care il viandante fuggì e apparve un grup-po di pastori che gli indicarono il cammino certo per arrivare a Roma. La metafora della protezione è molto chiara ed anche il conte-sto semplice della vita del popolo. Nel 1745 l’Immagine della Madonna venne trasferita sull’altare maggiore del santuario, costruito in prossimità della torre del miracolo, per accogliere i fedeli che accorrevano sempre più numerosi, attratti dalla fama dell’Imma-gine venerata. Il santuario, da quel momen-to, divenne per molti cittadini romani, meta di pellegrinaggi. Tra questi è compreso un itinerario notturno, percorso a piedi, rea- lizzato ogni sabato sera. Una tradizione e

devozione che si ripetono ancora ai nostri giorni.

Nel Santuario , dopo una celebrazione eucaristica presieduta dall’assistente spiritua-le del Movimento don Vito Gomelino, si è conclusa, con una solenne processione delle confraternite, la settimana mariana della preziosa Statua della Madonna di Fatima.

I collaboratori del Coordinamento Na-zionale delle missioni, a nome della Rettoria del Santuario Portoghese e del Movimento Mariano Messaggio di Fatima in Italia, con

la preziosa Statua, hanno concluso, a bordo dell’aeroplano, l’ultima tappa del lunghissimo Pellegrinaggio di Maria 2017, nella memoria del Centenario delle Apparizioni di Fatima.

Il pellegrinaggio, iniziato il 22 aprile 2017, ha percorso migliaia di chilometri, attraver-sando l’Italia da nord a sud e ha incontrato nel suo cammino centinaia di migliaia di fedeli ai quali ha lasciato un ricordo indele-bile ed anche a noi, nei nostri cuori uniti in un’unica causa: arrivare a Gesù attraverso sua madre.

Il pellegrinaggio ha percorso migliaia di chilometri attraversando l’Italia da nord a sud

Il Santuario di Fatima ha ricevuto un numero record di Richieste di Preghiera nell’anno del Centenario delle ApparizioniLe responsabili del conteggio hanno accertato quasi 400 mila petizioni

fino a giugno 2017 / Cátia Filipe

Nell’Anno Giubilare del Centenario delle Apparizioni di Fatima le richieste di preghie-ra al Santuario di Fatima hanno battuto ogni record.

Suor Giustina Mainini, superiora della comunità delle Suore Oblate di Maria Ver-gine di Fatima, congregazione responsabile per la risposta alle richieste di preghiera che giungono al Santuario, riferisce, in una di-chiarazione al Fatima Luce e Pace, che è stato possibile verificare queste cifre solo fino a giugno 2017.

Per posta, e-mail o di persona, nei primi sei mesi del 2017, sono arrivate ai piedi del-la Statua della Madonna 381.235 richieste di preghiera.

Le Suore Oblate ricevono richieste di preghiera da tutto

il mondo

La religiosa ha spiegato che le richie-ste provenienti dalla Polonia sono au-mentate in modo sostanziale. Fino alla fina di giugno sono state calcolate 87.858 richieste in lingua portoghese, 30.866 in lingua spagnola, 17.929 in lingua france-se, 117.671 in lingua inglese, 9.121 in lin-gua italiana e 117.790 nelle altre lingue.

Le richieste di preghiera sono essen-zialmente per un posto di lavoro e per la salute. In esse c’è quasi sempre una sup-plica per la pace nel mondo.

Si ricorda che nell’anno 2016 sono giunte al Santuario di Fatima, in totale, 243.485 richieste di preghiera.

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FÁTIMA LUZ E PAZ 2018 .02.1310

La Madonna pellegrina a LuandaIl Percorso Mariano ha superato ogni aspettativa, determinandoun cambio di programma / António Mucharreira

Luanda ha riservato un’accoglienza trion-fale lo scorso 13 ottobre alla venerata immagi-ne pellegrina della Madonna di Fatima, quasi 70 anni dopo una precedente visita compiuta nel corso di un pellegrinaggio che avrebbe poi raggiunto altri paesi africani.

Quando, in Portogallo, presso il Santua-rio di Fatima si concludevano le celebrazioni del centenario delle apparizioni, gli angolani inziavano invece a celebrarlo in modo molto sentito e con manifestazioni di goia e di ve-nerazione straordinarie per l’importanza della visita.

Dopo che l’airbus 340 è atterrato in aereo-porto il 4 febbraio verso le 7.30, l’immagine è rimasta fino alle 18.00 nella sala di protocollo del suddetto aereoporto, quando ha preso il via la processione verso la chiesa della Beata Vergine di Fatima, con un percorso di circa 6 km coperto in più di 5 ore. Migliaia di fe-deli hanno accompagnato il corteo e altri si trovavano ai lati delle strade dove passava e dove si erano radunati già molto tempo prima per trovare i posti migliori per vedere bene la Signora più splendente del sole. Ponti, muri, balconi, alberi... tutto serviva per questo; un vero mare di gente, come ha raccontato il servita Antonio Mucharreira, promotore e organizzatore del pellegrinaggio il quale, emozionato, ha detto di non aver mai vissu-to momenti simili: «quando sono sceso dalle scale dell’aereo mi tremavano le gambe, e da qual momento non ho pensato ad altro che ad accompagnare l’immagine in quella terra angolana, che ha tanto bisogno di pace, ricor-dando tutti quelli che in queste regioni sono caduti per sempre nella guerra coloniale, che

ha causato tante vittime in entrambi i fronti». «Poi, durante la processione ho vissuto anco-ra un’emozione straordinaria – ha detto - da-vanti a quelle migliaia di persone entusiaste di salutare la Madonna. Attribuivano la pace nella loro terra, che avevano tanto desiderato, al fatto di aver pregato il rosario con insisten-za per molto tempo, come la Madonna aveva chiesto a Fatima».

Arrivando in chiesa è stato ancora più dif-ficile farsi largo in quella eccezionale cornice di gente, nonostante la scorta della polizia e gli scout che aprivano il cammino. Inizial-mente era previsto anche un trasferimento nella provincia di Uige, ma per motivi logisti-ci tale ipotesi è stata annullata.

Ogni giorno si celebravano tre Sante Mes-se, alle 6.30, 11.00 e alle 18.30 la celebrazione solenne presideduta da diversi vescovi; una di queste, la domenica subito dopo l’arrivo,

è stata presieduta dal Nunzio Apostolico, alla presenza di tutti i vescovi dell’Angola e di S.Tomè e Principe, tra i quali Mons. Fi-lomeno Dias, Arcivescovo di Luanda, Mons. Josè Imamba, Arcivescovo di Saurimo, Mons. Zeferino Zeca Martins, Vescovo Ausiliare di Luanda.

In principio le celebrazioni erano state predisposte all’interno della chiesa, che è già uno spazio molto grande dal momento che può contenere circa mille fedeli, ma dal se-condo giorno, per l’arrivo sempre maggiore di pellegrini, i padri Cappuccini si sono visti costretti a trasferire le celebrazioni delle 18.30 in quel vero e proprio santuario che era di-ventato il piazzale davanti alla chiesa.

Va riferito che con il passare dei giorni i devoti arrivavano sempre più numerosi, e provenivano dalle diverse provincie dell’An-gola, anche quelle più lontane ma sono ar-

La Statua Pellegrina della Madonna ha viaggiato a bordo di un Air Bus 340

L’ Immagine della Vergine Pellegrina di Fatima è stata nella Corea del Sud in una visita senza precedentiIn due mesi la Statua ha percorso 14 diocesi del paese / Cátia Filipe

L’Immagine della Vergine Pellegrina della Madonna di Fatima è stata per due mesi nel-la Corea del Sud dove ha percorso 14 diocesi, in una visita senza precedenti.

L’iniziativa è stata il risultato dell’organiz-zazione congiunta tra l’Apostolato Mondiale di Fatima di questo Paese della penisola core-ana e la Chiesa Cattolica locale, e si è svolta tra il 22 agosto e il 13 ottobre.

Il Santuario della Pace di Fatima, situato vicino alla frontiera tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, ha promosso, tra il 22 e il 30 agosto, una novena per la pace nel paese.

Dopo questo periodo la Statua della Ver-gine Pellegrina ha viaggiato attraverso altre 13 diocesi.

Il giorno 13 ottobre, termine della visi-

ta, è stata celebrata una messa nel Ginnasio Gangseo di Busan, presieduta da Mons. Sam Seok, vescovo ausiliare della città, nella qua-le è stata impartita la benedizione conclusiva alla presenza di circa 7000 persone prove-nienti da tutte le diocesi dell’intera Corea.

Si stima che, durante questi 50 giorni, cir-ca 55.500 pellegrini abbiano accompagnato la Statua della Madonna del Rosario di Fa-tima.

Essa era già stata nella Corea del Sud nel 1978 durante il pellegrinaggio intorno al mondo.

Nello stesso giorno, 13 ottobre, un’altra Statua della Vergine Pellegrina arrivava a Luanda, in Angola, quasi 70 anni dopo l’ulti-ma visita realizzata a questo paese. La Statua

è arrivata grazie all’invito dei frati Cappucci-ni ma ha ottenuto la mobilitazione dell’inte-ra Chiesa locale ed anche di alcuni fedeli dei paesi limitrofi come la Namibia.

Secondo il portavoce della congregazio-ne durante la permanenza della Statua del-la Vergine Pellegrina circa 20 mila persone hanno celebrato il sacramento della riconci-liazione; uno dei momenti più suggestivi di tutte le celebrazioni è stata la Processione delle Candele, che si è svolta il 21 ottobre lungo le strade principali di Luanda, percor-rendo un itinerario che ha richiesto più di cinque ore.

Un altro momento molto commovente è stata la veglia alla Statua, tenutasi nel Con-vento delle Clarisse, dove vivono 58 suore.

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Il Libro d’Oro della Grande Novena di Fatima é stato consegnato nella Cappellina delle Apparizioni37 sacerdoti polacchi hanno pellegrinato fino alla Cova da Iriaper portare questo documento / P. Krzysztof Czapla e P. Andre Gładysz — Zakopane-Polska

La Cappellina delle Apparizioni, nel Santua-rio di Fatima, ha accolto lo scorso 19 novem-bre 2017, il Libro d’Oro della Grande Novena di Fatima portato da 37 sacerdoti polacchi.

Il libro contiene preghiere e intenzioni di persone, di congregazioni religiose, di comu-nità di preghiera, di parrocchie, ed anche di vari mezzi di comunicazione sociale, dell’e-ditoria e di istituzioni della Polonia e di altri 31 paesi del mondo. È possibile stabilire che pressappoco 3 milioni di persone hanno ade-rito all’idea del Libro d’Oro della Grande No-vena di Fatima.

Il documento misura circa 35x45 cm e pesa circa 6 kg. È rilegato in pelle e legato con fib-bie dorate.

Molte delle persone che hanno scritto in

questo libro difficilmente avranno l’opportu-nità di visitare la Cova da Iria, e l’importanza di lasciare questo libro nella Cappellina delle Apparizioni aumenta perché rappresenta cia-scuno di questi pellegrini.

Erano presenti 37 sacerdoti polacchi, che hanno accompagnato con la preghiera la con-segna del Libro d’Oro della Grande Novena di Fatima.

Questa iniziativa segue un‘indagine che ri-guardava la devozione mariana e fatimita in Polonia. L’investigazione è stata condotta nel novembre 2015 attraverso questionari inviati a tutte le parrocchie polacche - 12.000 - se-condo le indicazioni della Conferenza Episco-pale Polacca, ed eseguita dall’Istituto di Socio-logia della Chiesa Cattolica.

Dai risultati di questo sondaggio è stato possibile stabilire che la devozione mariana costituisce l’elemento importante del catto-licesimo polacco. È caratterizzata dall’ampia diversità e ricchezza di forme, pratiche e co-stumi. I dati statistici affermano che ci sono tre forme principali di devozione mariana in Polonia: il rosario, le celebrazioni legate al mese di maggio e le celebrazioni fatimite. È stato possibile comprendere, per esempio, che nel 2009 le celebrazioni dei primi sabati del mese erano pratiche molto rare nelle par-rocchie. Oggi la devozione dei primi sabati è celebrata in quasi l’80% delle parrocchie, in maniera completa e corretta (con tutti gli elementi) in quasi il 30% delle parrocchie po-lacche.

rivati anche pellegrini dai paesi vicini come la Namibia e lo Zaire. Molti di loro si sono fermati per vari giorni, alcuni trovavano da dormire dove capitava mentre altri, più for-tunati, hanno trovato alloggio nelle case per pellegrini che il Santuario ha a disposizione dietro alla chiesa.

Secondo il portavoce dei frati Cappuccini, si pensa che si siano accostati al sacramen-to della riconciliazione, durante i 12 giorni di permanenza dell’immagine, tra le 15 e le 20.000 persone, alcune delle quali non lo fa-cevano più da 20 o 30 anni. La stessa fonte ha aggiunto che sono state distribuite più di 50.000 sante comunioni.

Ci sono stati altri momenti salienti come la veglia – che è iniziata il venerdì, giorno 20, subito dopo la messa delle 18.30 per conclu-dersi alle 6 della mattina seguente- vissuta e partecipata da migliaia di persone che sono rimaste per tutto il tempo e con una anima-zione coinvolgente. Il sabato 21 la grande fiaccolata che ha attraversato alcuni dei viali di Luanda per più di 5 ore, ha costituito un avvenimento che quel popolo non aveva mai vissuto; e per non parlare del corteo conclusi-vo verso l’aereoporto durante il quale si sono sperimentati momenti che non è possibile raccontare, perchè solo chi vi ha partecipato può capire quale possa essere stata l’emozione incontenibile manifestata dai fedeli che salu-tavano l’immagine della Madonna. Neanche il robusto cordone di sicurezza realizzato dalla polizia ha potuto fermare quella moltitudine che lo ha oltrepassato per avvicinarsi alla por-tantina, quasi a voler toccare quella immagine tanto amata dagli angolani, la «Mamà Fatin-ha», come teneramente usano chiamarla. Un altro momento significativo, di forma più pri-vata ma molto commovente, è stata la visita dell’Immagine al Convento delle Clarisse di Luanda, dove è rimasta per una notte insie-me alle 58 Suore che vi abitano in clausura.

Anche di questa esperienza Antonio Mucher-reira non si dimenticherà, soprattutto del momento in cui ha preso il rosario dalle mani della Statua per darlo alla Madre Superiora in modo tale che tutte potessero avere l’occasio-ne di pregare con un rosario così significa-tivo, in quella notta di veglia che resterà per sempre nella loro memoria.

Tutti hanno collaborato affinché ogni cosa funzionasse bene, a partire dalla polizia ango-lana, sempre presente ad ogni atto, il servizio di sicurezza predisposto in permanenza intor-no alla chiesa. Gli Scouts sono stati una colon-na, non si sono mai tirati indietro; formidabili gli accoliti, presenti in gran numero e molto ben preparati per le mansioni che hanno do-vuto svolgere; e la commissione diretta dal-la fraternità dei Cappuccini, nella quale tutti sono stati encomiabili nello svolgere la pro-grammazione.

Antonio Mucharreira dice di sentirsi «molto grato per il gesto così eloquente che la TAP Air Portugal ha compiuto per questo pellegrinaggio, perché ha offerto i 3 biglietti

per il gruppo (i 3 Serviti) ed altri 3 per la Sta-tua che ha viaggiato di fianco a noi occupando tre poltrone».

Per il Servita Antonio Mucharreira, che da 3 anni preparava questo pellegrinaggio, è stata, come lui stesso ha detto, «una grande e commovente esperienza di fede che non di-menticherò mai. Le emozioni sono iniziate subito, già mentre scendevo le scale dell’aereo e posavo la statua su quella terra angolana, 40 anni dopo essere atterrato nello stesso posto ma con in mano un’arma; ora ero di nuovo lì ma portando un’arma di pace, di amore e di preghiera. È stato un momento unico, con il quale ho desiderato, attraverso un gesto sem-plice, rendere omaggio a tutti quelli che erano atterrati un tempo e soprattutto a quelli che poi non sono ritornati».

Gli angolani hanno vissuto questi giorni in un modo tale che ha già fatto intravedere la possibilità che, tra 3 anni, l’Immagine pos-sa ritornare per un pellegrinaggio più esteso, che includa anche una visita a Uige, dove è sepolto Fra Maiato, un Cappuccino morto recentemente a Fatima dove si era recato per partecipare alle celebrazioni del Centenario, e che è considerato un santo dagli angolani.

I vari canali televisivi e radiofonici dell’An-gola e Ecclesia, che ha seguito l’intero evento, sono stati eccellenti nel garantire una adegua-ta copertura mediatica. Va messo in rilievo il fatto che la TPA ha inviato una equipe in Por-togallo per seguire tutto l’evento, dalla par-tenza dell’aereoporto di Portela fino a Luanda.

In Mozambico, ad esempio, è stato pos-sibile vedere tutto e il pellegrinaggio è stato seguito con grandissimo entusiasmo e gioia al punto tale che, per essere stati così tanto col-piti, i mozambicani vogliono che l’anno pros-simo l’Immagine vada a Nacala, nella città di Beira, dove ci sarà un santuario dedicato alla Madonna di Fatima, e che passi anche da Ma-puto, la capitale.

La Vergine Pellegrina è stata venerata da migliaia di

pellegrini

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FÁTIMA LUZ E PAZ 2018 .02.1312

«La lotta spirituale sta proprio al centro della “scuoladi Fatima”», ha detto l’arcivescovo emerito di MariborMarjan Turnšek, in una intervista al bollettino Fatima Luce e Pace, ha parlato

dell’attualità del messaggio di Fatima che in Slovenia si vive con intensità / Cátia Filipe

Fatima Luce e Pace (FLP) – Come è stato vissuto in Slovenia il Centenario delle Ap-parizioni?

Marjan Turnšek (MT) – In Slovenia ab-biamo preparato il Centenario con un pel-legrinaggio dell’Immagine della Madonna durante il 2016, tra maggio e ottobre, ed è stata per molti fedeli un’esperienza bellissi-ma, ricca di misericordia. Tutto si è svol-to come una vera e propria missione della Vergine Maria in Slovenia.

Il Centenario è iniziato in moltissime parrocchie con i primi cinque sabati, tra gennaio e maggio, mentre altre parrocchie hanno scelto il periodo tra maggio e otto-bre. Molti gruppi di fedeli si sono radunati nelle loro chiese per la preghiera del rosario il 13 di ogni mese. È stata molto importante anche l’iniziativa con la quale ogni comuni-tà ha accolto una immagine della Vergine di Fatima, da maggio a ottobre, perché le famiglie si riunissero a gruppi a pregare. Si sono svolti numerosi pellegrinaggi verso i nostri centri mariani, ma anche verso Fati-ma. In pratica c’è stata ogni mese, da maggio a ottobre, in ogni diocesi, una festa dioce-sana del Centenario. Il 14 ottobre abbiamo

celebrato il Centenario a livello nazionale presso il monastero di Stična; a questa ce-lebrazione sono stati invitati anche i fedeli croati che sono venuti con 5 vescovi e più di 2000 pellegrini, per una presenza comples-siva di oltre 6000 persone. È stata una chiu-sura del Centenario veramente festiva e ric-ca anche di tanti doni spirituali. E lo stesso possiamo dire di tutto quest’anno giubilare.

FLP – Che cosa rimane dopo il Centena-rio?

MT – A novembre ci sarà un pellegri-naggio sloveno a Stična in ringraziamento per tutti questi doni spirituali. Alcune ini-ziative di preghiera rimangono attive anche per il futuro. Il messaggio di Fatima – pre-gate, pregate e fate sacrifici per la pace e per la conversione dei peccatori – in Slovenia è recepito in modo molto forte. Anche la de-vozione dei primi cinque sabati si diffonde-rà ulteriormente. Stiamo preparando anche la formazione di piccoli gruppi di “pastorel-li” che avranno la missione di pregare insie-me e di diffondere il messaggio di Fatima.

FLP – Il messaggio di Fatima è attuale e può durare ancora altri cento anni?

MT – Credo che il messaggio di Fatima

sia di fatto perenne, e rimarrà attuale fino alla fine del mondo. Il male è reale e ci sarà, nel mondo, ma anche il bene è reale ed più forte e Dio vuole che noi contribuiamo ad un cambiamento positivo nel mondo per mezzo del bene che facciamo.

FLP – Papa Francesco, in maggio, ci ha ricordato che «abbiamo una madre». Come possiamo rispondere alle richieste che la Madonna ci ha rivolto a Fatima?

MT – I bambini esprimono il loro amo-re verso la mamma restando fedeli alle sue parole, al suo modo di vivere, e così è per noi nei riguardi della nostra Madre celeste. Penso che alla Madonna piacerebbe vederci in lotta contro ogni tipo di male e impegna-ti a fare il bene; la lotta spirituale sta pro-prio al centro della “scuola di Fatima”.

FLP – Il messaggio di Fatima è un mes-saggio di pace. Un mondo pieno di conflitti può trovare in esso delle soluzioni?

MT – Quello che Maria dice è vero! Non c’è un’altra soluzione ai conflitti se non la preghiera e il sacrificio; la preghiera del ro-sario e l’offerta della vita quotidiana. Tut-to ciò porta alla conversione, innanzitutto alla nostra e poi anche a quella degli altri. Il male lo si può vincere solo con il bene.

Bulgaria: « Il santuario di Pleven è un cuore che batte»I cattolici della Bulgaria celebrano il Centenario delle Apparizioni delle Madonna

di Fatima nel santuario mariano realizzato recentemente a Pleven / AIS

Il primo di luglio il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è recato al Santuario di Fatima a Pleven, nel nord della Bulgaria, per celebrare con i cattolici bulgari il Centenario delle Apparizioni della Madonna di Fatima. Egli ha definito il santuario di Pleven «un cuore che batte, che diffonde nuovamente l’appello sempre attuale alla conversione».

Quando nel 1996 Mons. Petko Chri-stov, vescovo di Nicopoli, pellegrinò con altri vescovi bulgari al Santuario di Fatima, in Portogallo, per consacrare la Bulgaria al Cuore Immacolato di Maria, pregò anche per un’intenzione molto speciale: « Se riesco ad ottenere l’autorizzazione per costruire una nuova chiesa a Pleven, la dedicherò a te, Madonna di Fatima», così egli promise.

Allora erano appena trascorsi sette anni dalla caduta del Comunismo e la Chiesa Cat-tolica, dopo questa transizione politica, do-

vette ricominciare da zero. Gli ex governan-ti comunisti fecero di tutto per ostacolare l’autorizzazione per la costruzione di questa chiesa.

Non appena Monsignor Christov tornò a casa, fu trovato un terreno e le autorità concessero l’autorizzazione per costruire. Oggi la parrocchia della Madonna di Fatima di Pleven è un santuario mariano diocesano, dove la Madre di Dio è venerata da innu-merevoli fedeli bulgari. Presto il santuario dovrebbe essere elevato al titolo di santua-rio nazionale. In Bulgaria la realizzazione di questo santuario è altamente simbolica. In-fatti è stato nel 1917, poco prima dello scop-pio della Rivoluzione d’Ottobre in Russia, che la Madre di Dio allertò tre pastorelli, nel piccolo territorio portoghese di Fatima, del-le conseguenze drammatiche della Comu-nismo emergente, che colpì direttamente la Chiesa in Bulgaria.

Il Centenario delle Apparizioni è stato segnato da

molta gioia

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Una Immagine Nazionale della Vergine Pellegrina e le Reliquie dei Santi Francisco e Jacinta hanno visitato Walsingham La visita si è svolta tra il 25 e il 27 settembre 2017 / Oliver Abasolo

Nell’anno Centenario delle Apparizioni della Madonna, l’Apostolato Mondiale di Fatima (AMF), riconosciuto dal Pontificio Consiglio dei Laici come Associazione Pub-blica di Fedeli, ha portato l’Immagine Pelle-grina della Beata Vergine di Fatima e le Re-liquie di Francisco e Jacinta, canonizzati da poco tempo, in diverse cattedrali e santuari dell’Inghilterra e del Galles. L’Immagine Na-zionale della Vergine Pellegrina – INVP – era stata benedetta da Paolo VI il 13 maggio 1967, durante il Giubileo d’Oro di Fatima e offerta dal Vescovo di Leiria alla Gran Bre-tagna nell’anno del 50° anniversario ed è cu-stodita dall’Apostolato Mondiale di Fatima. Venne nuovamente benedetta da Giovanni Paolo II durante la visita apostolica del 1982 nel Regno Unito.

La visita della INVP è stata accompagnata dalle Reliquie dei Santi Francisco e Jacinta, tolte dalla cassa originale e collocate in un bellissimo reliquiario decorato con due an-geli.

La Chiesa ha proclamato che vivere il messaggio della Madonna attraverso l’e-sempio dei bambini costituisce un cammino sicuro per la santificazione personale di cia-scuno di noi. C’è stata la possibilità di vene-rare le Reliquie dei Santi Francisco e Jacinta nel Ritiro di Fatima, per 3 giorni presso il Santuario Nazionale della Vergine Maria di Walsingham.

La INVP è stata accolta e incoronata dal Rettore del Santuario di Walsingham, Monsignor John Armitage, il 25 settembre

2017, nel corso di una messa di benvenuto celebrata a mezzogiorno. Il programma ha compreso anche relazioni sul messaggio di Fatima incentrate sulla devozione dei cin-que primi sabati, il rosario, la consacrazione e la pratica dello scapolare, le devozioni, il rapporto di Fatima con lo scapolare, la mes-sa, l’adorazione, il sacramento della riconci-liazione, una notte di veglia e la processione.

Il Centro di Postulazione che ha accom-pagnato la INVP ha dato ai partecipanti la possibilità di venerare le Reliquie dei Santi Francisco e Jacinta. Padre Simon Chinery, sacerdote dell’Ordinariato della Beata Ver-gine Maria di Walsingham che ha diretto gran parte delle giornate di ritiro, ha gui-dato, la sera del secondo giorno, una pro-cessione con le candele verso la Cappella Slipper. La messa di commiato è stata ce-lebrata il 27 settembre da Mons. Campbell, Vescovo di Lancaster che accompagnava i pellegrini della sua diocesi, e si è conclusa con la processione della INVP alla Cappella Slipper.

La INVP fu accolta e incoronata a Wal-singham per la prima volta il 13 maggio 1971 per commemorare il 25° anniversario dell’incoronazione della Madonna di Fatima nel 1946. Fu fatta un’incoronazione simul-tanea di tutte le Immagini Nazionali della Vergine Pellegrina, nei rispettivi Santuari di 70 nazioni, e Walsingham era stata scelta per l’incoronazione in Inghilterra.

Il Vescovo Alan Clark, allora Vescovo di Elmham, presiedette il rito dopo aver con-

celebrato con altri venti sacerdoti presso la Cappella Slipper. L’Immagine venne scor-tata lungo la via Friday Market percorren-do il “Santo Miglio” da una processione di più di 1000 persone. Poi le persone hanno potuto baciare l’immagine e toccarla con i loro rosari e con altri oggetti di devozione, chiedendo in tal modo l’intercessione della Madonna. La data evoca anche l’anniver-sario della proclamazione della Vergine Maria come “Regina del mondo” fatta da Papa Pio XII.

Orario delle celebrazioniDOMENICA DELLE PALME

10:30 – Benedizione delle palme e degli ulivi e Processione, nella Spianata

11:00 – Messa, nella Spianata14:00 – Via Crucis, nella Spianata17:30 – Vesperi, nella Basilica della Beata Vergine del Rosario

GIOVEDI SANTO

09:00 – Lodi, nella Basilica della Beata Vergine del Rosario18:00 – Messa della Cena del Signore, nella Basilica della

Santissima Trinità23:00 – Preghiera Comunitaria dell’Agonia di Gesù, nella

Cappella della Morte di Gesù

VENERDI SANTO

00:00 – Via Crucis ai Valinhos, con inizio dalla Cappellina delle Apparizioni

09:00 – Lodi, nella Basilica di Beata Vergine del Rosario15:00 – Celebrazione della Morte del Signore, nella Basilica

della Santissima Trinità21:00 – Via Crucis, nella Spianata

SABATO SANTO

09:00 – Lodi, nella Basilica della Beata Vergine del Rosario12:00 – Rosario, nella Cappella delle Apparizioni15:00 – Preghiera alla Madonna, nella Cappellina delle

Apparizioni17:30 – Vesperi, nella Basilica della Beata Vergine del Rosario

PASQUA DEL SIGNORE

Sabato22:00 – Veglia Pasquale, nella Basilica della Santissima TrinitàDomenicaProgramma Domenicale

La Vergine Pellegrina è stata accompagnata dalle

reliquie dei Pastorelli

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Fatima è la «meta più significativa del turismo religioso portoghese» dice P. Carlos CabecinhasIl Rettore del Santuario ha preso parte alla sessione di apertura del Congresso

Internazionale di Turismo Religioso e Pellegrinaggio / Cátia Filipe

Fatima ha accolto il Congresso Interna-zionale di Turismo Religioso e Pellegrinag-gio e il rettore del Santuario, in occasione della sessione di apertura, ha affermato che questo luogo è «la meta più significativa del turismo religioso portoghese».

«La celebrazione del Centenario ha raf-forzato l’internazionalizzazione di Fatima, confermando Fatima come la meta princi-pale, a livello internazionale, del turismo religioso in Portogallo», ha detto P. Carlos Cabecinhas durante la sessione di apertura dell’iniziativa promossa in collaborazione dal Comune di Ourem e dall’Organizzazio-ne Mondiale del Turismo (OMT), dedicata al tema “Il potenziale dei luoghi sacri come strumento di sviluppo del turismo sosteni-bile” che si è svolta presso il Centro Pasto-rale Paolo VI, alla Cova da Iria.

«La varietà delle provenienze dei pelle-grini che ogni anno giungono a Fatima di-

mostra che questo è, di fatto, un Santuario conosciuto a livello mondiale. Se ciò era già chiaro in passato, durante il Centenario è emerso con particolare evidenza, per il consistente aumento dei pellegrini venuti da ogni continente», ha proseguito il sacer-dote, congratulandosi per la realizzazione dell’evento proprio a Fatima.

«La celebrazione di questo congresso si rivela particolarmente propizia dal mo-mento che ci offre l’occasione di riflettere sul potenziale dei luoghi sacri, come Fati-ma, come fattori di sviluppo sostenibile» ha detto P. Carlos Cabecinhas.

Ha inoltre richiamato l’attenzione a sot-tolineare l’importanza di promuovere una riflessione a riguardo delle potenzialità del pellegrinaggio e del turismo religioso considerando i due concetti come com-plementari: «il fatto che questo Congresso si proponga di riflettere sulle potenzialità

del pellegrinaggio e del turismo religioso come mezzo per sviluppare un turismo sostenibile e come strumento di avvicina-mento tra popoli, assume in questo luogo una rilevanza speciale», ha detto P. Carlos Cabecinhas.

Il responsabile del Santuario di Fatima ha evidenziato gli elementi comuni che esistono tra l’esperienza del pellegrino e del turista: «quando parliamo di luoghi sa-cri o di santuari, la linea che divide il pel-legrinaggio dal turismo religioso è molto sottile», ha detto, sottolineando che i pel-legrinaggi «in quanto esperienza religiosa universale», non soltanto nel Cristianesi-mo ma anche in tutte le altre grandi reli-gioni, «porteranno sempre a scavalcare le frontiere e avvicinare i popoli».

«L’esistenza di luoghi di pellegrinaggio “internazionali” o “transnazionali” non è una realtà recente. Sono una forma di con-tatto tra i popoli, strumenti per instaurare legami, cammino di costruzione della pace. A Fatima questa è un’esperienza che si fa ogni giorno», ha detto il rettore del San-tuario di Fatima.

Hanno partecipato all’evento anche di-versi esperti vicini al settore del turismo della Corea del Sud, Spagna, Norvegia, Etiopia e Israele.

Le finalità principali del convegno si sono incentrate sulla necessità di riflettere sul potenziale competitivo del mercato del turismo religioso, di aumentare l’attrattiva delle mete religiose, di proseguire l’inse-rimento del turismo religioso nelle reti di innovazione regionali, nazionali e interna-zionali e di condividere le conoscenze rela-tive alle forme migliori della promozione delle mete religiose.

In futuro Fatima intende infrangere frontiere e avvicinare i popoli

Fátima Luce e Pace

Direttore: Padre Carlos CabecinhasProprietà, Edizione e Redazione: Santuário de Nossa Senhora do Rosário de FátimaContribuente n.º 500 746 699Indirizzo: Santuário de Fátima – Apartado 312496-908 FÁTIMA (Portugal)Telf.: +351 249 539 600 * Fax: +351 249 539 668 Email: [email protected]: www.fatima.ptStampa: Gráfica Almondina – Torres NovasDeposito Legale: 210 650/04ISSN: 1647-2438Isento de registo na E.R.C. ao abrigo do decreto re-gulamentar 8/99 de 9 de Junho – alínea a) do n.º 1 do Artigo 12.º.

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La Statua della Vergine Pellegrina ha visitato il VenezuelaL’Icona mariana é stata speranza per la soluzione pacifica della crisi che il paese attraversa / Diogo Carvalho Alves

Negli oltre 30 viaggi che la Statua della Vergine Pellegrina ha compiuto nell’an-no del Centenario, ci sono stati paesi in cui il suo messaggio di pace ha acquisito un significato speciale. É stato il caso del Venezuela, che attraversa una crisi poli-tica, sociale ed economica che ha inde-bolito la sicurezza e le condizioni di vita della popolazione. Tra aprile e dicembre, col tema “Luce, pace e riconciliazione per il Venezuela”, la Statua Pellegrina ha visitato diverse diocesi venezuelane accrescendo la speranza dei fedeli nell’in-tercessione della Vergine per “una solu-zione pacifica e duratura, che permetta

un domani migliore: più degno, giusto ed umano”.

La richiesta per la visita della Statua della Vergine Pellegrina è giunta al San-tuario nel febbraio del 2017 da parte del vescovo di Maracay, Monsignor Rafael Conde Alfonso. Un sacerdote di quella diocesi, che era stato tre anni prima al Santuario come confessore, ha fatto da interlocutore tra la diocesi e il Santuario.

Inizialmente la visita era stata prevista solo per la diocesi di Maracay, nel nord del Venezuela, dove era iniziato un giu-bileo vocazionale. Ma la devozione ma-riana dei venezuelani e della comunità

portoghese, che in quel luogo è signifi-cativa, unita alla speranza nella Madonna di Fatima come “grande incentivo per la costruzione della pace e per la ricon-ciliazione”, ha suscitato il desiderio di estendere la visita alle diocesi vicine. La richiesta per prolungare la presenza della Statua Pellegrina è stata prontamente ac-colta dal Santuario di Fatima.

Tra il 21 aprile e il 3 dicembre la Statua della Vergine Pellegrina ha visitato chie-se, scuole, ospedali, congregazioni, ospizi e istituzioni delle diverse diocesi del Ve-nezuela, un paese per la maggior parte cattolico che, a causa dell’instabilità po-litica, vive una crisi economica e sociale “con problemi di sicurezza e violenza che dividono le famiglie”, secondo quanto ha riportato il vescovo di Maracay.

In una dichiarazione rilasciata al bol-lettino Fatima Luce e Pace, il vescovo di Maracay ha manifestato la sua gratitudi-ne per questa presenza “che ha procurato molte benedizioni per un rinnovamento spirituale e pastorale” e che ha descritto come “un momento di grazia tra tante difficoltà”. Il centro della presenza della Messaggera di Pace è stata la speranza per un futuro più umano per il paese.

“In tutti i luoghi dove si è svolta la visita, i fedeli hanno domandato all’Im-magine della Vergine di mostrare loro il cammino per trovare una soluzione pa-cifica e duratura che permetta un futu-ro migliore: più degno, giusto e umano, per poter uscire da questa tremenda crisi che ci affligge. Alla Vergine Pellegrina di Fatima, chiediamo la sua intercessione perché ci accompagni nel nostro pelle-grinare”, ha concluso monsignor Rafael Conde Alfonso.

In Maracay è presente una co-munità significativa di portoghesi che hanno portato con sé la de-vozione per la Beata Vergine del Rosario di Fatima. In questa dio-cesi, tra maggio e ottobre, vengo-no celebrate più di dieci festività in onore di Nostra Signora di Fa-tima ed una delle parrocchie, che la Statua della Vergine ha visitato, ne porta il titolo.

Fede, fervore e gioia contagiosaLa Statua della Vergine Pellegrina, in tutte le diocesi venezuelane che ha visitato,

“è stata accompagnata da manifestazioni di fede mariana: molto fervore, entusiasmo e gioia contagiosa di folle di venezuelani e membri della comunità portoghese e dai suoi discendenti”, riporta il vescovo di Maracay. Questa è la testimonianza del sito internet creato dall’organizzazione per raccontare della presenza di questa icona mariana in quel paese sudamericano.

“All’arrivo, i fedeli si sono avvicinati immediatamente per accogliere la Statua, con applausi, danze, rappresentazioni, canti mariani e preghiere. Tra omaggi preparati e spontanei, tutti hanno ricevuto con grande devozione la Statua della Vergine Pelle-grina “, si legge in una delle pubblicazioni, accompagnata da fotografie che illustrano ciò che viene descritto.

Un momento comunitario è stata la recita del Rosario, durante il quale si “invocava l’intercessione della Vergine per la pace e riconciliazione in Venezuela, per la conver-sione dei peccatori, riprendendo così il Messaggio di Fatima.

“I fedeli hanno domandato alla Vergine di indicare loro il cammino per trovare una soluzione pacifica”

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Il numero di pellegrini nel Santuario di Fatima nel 2017 supera tutte le aspettativeLe statistiche ufficiali rivelano che 9,4 milioni di pellegrini hanno partecipato alle 14.326 celebrazioni organizzate ufficialmente nel Santuario o in gruppi propri / Carmo Rodeia

Il Santuario di Fatima ha accolto nel 2017, in occasione del Centenario, 9,4 milioni di pellegrini che hanno partecipato alle 14.326 celebrazioni ufficiali e particolari organiz-zate nello spazio celebrativo del Santuario di Fatima.

Si tratta di un numero record che oltre-passa le migliori aspettative previste all’i-nizio dell’anno da parte delle autorità civili (amministrative e del turismo) per l’anno che ha ricordato il Centenario delle Appari-zioni della Madonna ai Pastorelli nella Cova da Iria.

La presenza in maggio di Papa Fran-cesco, che si è fatto pellegrino, e la Cano-nizzazione dei santi Francesco e Giacinta Marto hanno contribuito perché questo avvenimento portasse a questo Santuario un numero record di pellegrini, sia in grup-pi organizzati – 8.881, stranieri e nazionali provenienti da 109 paesi - che in modo au-tonomo.

Possiamo considerare che il periodo, in cui sono più numerosi i pellegrini che visitano la Cova da Iria, sia tra maggio e ottobre, quando nel Santuario si comme-morano le sei Apparizioni della Madonna. È il tempo dei grandi pellegrinaggi interna-zionali e lo scorso anno si è registrata una media di 1,6 milioni di pellegrini presenti ogni mese. Si nota che settembre e ottobre sono sempre di più i mesi scelti da gruppi organizzati per pellegrinare a Fatima.

È da sottolineare il numero dei pelle-grinaggi stranieri giunti nel 2017: sono quasi triplicati (7.110 pellegrinaggi nel 2017 rispetto ai 2.711 del 2016), invece è più che triplicato il numero dei pellegri-ni stranieri (374.586 nel 2017 rispetto ai 124.504 del 2016). Anche la provenienza di questi gruppi è stata molto diversificata nel 2017 confermando non solo l’univer-salità del Messaggio di Fatima, ma anche l’internazionalità del Santuario quale spa-zio di preghiera, adorazione e conversione. Da notare che solo dall’Asia, dove i paesi sono prevalentemente indù e mussulmani, sono giunti in pellegrinaggi organizzati al Santuario 31.561 pellegrini, confermando un aumento già rilevato negli anni prece-denti. Da segnalare la presenza di numerosi pellegrini provenienti dalla Cina continen-tale, dalla Repubblica della Corea, dalle Fi-lippine e dal Vietnam. L’Europa continua ad essere, tuttavia, il continente d’origine della maggior parte dei pellegrini che visi-tano la Cova da Iria in gruppo. Paesi come l’Italia, la Polonia, la Spagna e l’Irlanda e nell’anno del Centenario, particolarmente i paesi dell’Europa dell’Est, come la Russia, la Slovacchia, l’Ucraina e la Repubblica Ceca, sono stati annunciati dal Servizio Pellegri-ni del Santuario in modo considerevole. Del Portogallo sono stati registrati una se-rie di pellegrinaggi diocesani, con partico-lare rilievo per i pellegrinaggi delle diocesi

Nell’Anno Giubilare del Centenario delle Apparizioni il Santuario di Fatima ha accolto 9,4 milioni di pellegrini

di Leiria-Fatima, Lisbona, Coimbra e Por-to per il numero di pellegrini partecipanti. Durante l’anno 2017 la diocesi di Porto ha condotto al Santuario 80.000 diocesani, di cui 40.000 nel pellegrinaggio della diocesi del 9 settembre. Da Lisbona hanno parteci-pato alle celebrazioni del Santuario 51.612 pellegrini diocesani e 27.247 di Leira-Fati-ma.

Dalle statistiche ufficiali del Santuario di Fatima relative al 2017 si nota ancora la presenza di numerosi celebranti – 86.555 – ed anche il numero di persone che hanno ricevuto la Comunione, durante le cele-brazioni, ha oltrepassato i due milioni. Le messe ufficiali continuano ad essere le ce-lebrazioni più partecipate in Santuario, con 3,9 milioni di pellegrini. Segue la recita del Rosario e la processione delle candele con un milione e 900.000 pellegrini partecipan-ti. La Cappellina delle Apparizioni e le due Basiliche sono i luoghi più visitati, da 3,7 milioni e 1,1 milioni di pellegrini. Va an-che ricordato che i gruppi stranieri hanno organizzato e partecipato alla Via Crucis sul Cammino dei Pastorelli.

A titolo di curiosità è interessante fare un riferimento nella statistica al nume-ro di celebrazioni private organizzate nel Santuario, che si è raddoppiato, e riguarda sia le messe private (8.005 nel 2017 rispet-to le 4.535 del 2016) che altre celebrazioni (2.092 nel 2017 e 1.102 nel 2016).